SIGMUND FREUD E LA TRADIZIONE DELLA PSICOANALISI CLASSICA
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SIGMUND FREUD E LA TRADIZIONE DELLA
PSICOANALISI CLASSICA
Elementi della psicoanalisi
Ipnosi Interpretazione dei sogni e libere
associazioni Transfert e resistenze Sessualità infantile Teoria delle pulsioni: pulsioni libidiche e
aggressive Teoria del conflitto psichico I e II topica
“Freud – Passioni segrete”
Un film di John Huston. Con Susannah York, Montgomery Clift, Larry Parks, Susan Kohner, Eileen Herbie. Genere Biografico, b/n, 139 (120) minuti. Produzione USA 1962.
Sono condensati gli avvenimenti di un quinquennio (1885-90) importante nella vita di Sigmund Freud con una duplice indagine: quella dei ricordi d'infanzia di Cecilia, ragazza isterica, e quella sui ricordi dello stesso Freud.
La prima attenzione di Freud va allo studio del cervello nella sua struttura fisica (neuroni e cellule nervose)
Il contatto con i neurologi francesi Charcot e Bernheim fa sorgere in lui l’interesse per le idee inconsce, spostando pertanto l’attenzione dal cervello alla mente
Dal cervello alla mente
Il problema non è nella carne (mano, occhi e gambe sono intatti), ma in un idea
estranea alla coscienza
Dal cervello alla mente
Charcot a partire da alcuni fenomeni quali “l’anestesia a guanto”, le paralisi e le cecità isteriche elabora l’ipotesi che siano le idee e non i nervi la fonte del
problema
Breuer
Caso di Anna O. (1880) permette di fare dei progressi nella comprensione dei sintomi isterici
Tecnica ipnotica Il fallimento della tecnica ipnotica nella
risoluzione dei sintomi isterici spinge a cercare nuove strade
Talking cure: i sintomi scomparivano quando le associazioni della paziente consentivano di risalire fino al
momento in cui ogni sintomo era apparso per la prima volta, invariabilmente dopo un evento stressante e
disturbante
Metodo catartico: il semplice parlare del sintomo e la scarica emotiva ad esso associata avevano un effetto curativo (abreazione) (Es. acqua); in questo modo il
soggetto si liberava dell’affetto legato al ricordo di un evento traumatico evitando che rimanesse patogeno
Breuer
Ma qual è il meccanismo per cui alcune idee diventano inaccessibili e pertanto patogene?
Queste prime considerazioni portano Freud e Breuer alla pubblicazione del
primo saggio psicoanalitico:
Comunicazione preliminare (1893)
(Freud, 1892-1895)
““L’isterico soffrirebbe per lo più di reminiscenze”L’isterico soffrirebbe per lo più di reminiscenze”
L’isteria sarebbe causata da ricordi bloccati e dai sentimenti ad essi associati mai sperimentati
in modo normale ed emersi poi sotto forma di sintomi apparentemente inesplicabili. Quando si
riesce a risalire alle loro origini e significato, i sentimenti a questi associati si scaricherebbero
in uno sfogo catartico e il sintomo scompare.
Ma qual è il meccanismo per cui alcune idee diventano inaccessibili e pertanto patogene?
Breuer: le esperienze si dissociano durante “stati ipnoidi” o stati di coscienza alterati.
Es.: Anna O. era esausta e sovraffaticata per essersi presa cura del padre malato. Gli eventi disturbanti non potevano essere integrati nei suoi processi mentali perché registrati in uno stato mentale alterato. Durante la trance si poteva sanare la scissione e recuperare i ricordi.
Ma perché certe esperienze generano sentimenti che si separano dal resto della mente?
Freud: il contenuto effettivo dei ricordi e dei sentimenti patogeni è in conflitto con il resto della coscienza e per questo viene mantenuto fuori dalla consapevolezza
o L’esperienza dunque non viene vissuta in uno stato alterato di coscienza, ma mantenuta attivamente lontano dalla consapevolezza a causa del suo contenuto conflittuale.
Ma perché certe esperienze generano sentimenti che si separano dal resto della mente?
Dall’ipnosi alla psicoanalisi
Dal momento in cui la psicoanalisi abbandona l’ipnosi diviene una
metodologia a sé.Il requisito più importante per l’eliminazione
del sintomo era che il materiale inconscio sgradevole diventasse accessibile alla coscienza, ma c’era nella mente del paziente una forza che
opponeva resistenza, una difesa per tenere lontani dalla coscienza i ricordi inaccettabili
A partire da questo problema clinico la psicoanalisi compie diversi progressi sia teorici
che tecnici
La psicoanalisi nasce dal tentativo di trovare una tecnica, diversa dall’ipnosi che consentisse di
aggirare le difese
La trance ipnotica aggirava artificialmente la difesa permettendo solo all’analista di accedere ai segreti, perché la resistenza veniva ripristinata al
termine della trance
Dall’ipnosi alla psicoanalisi
Progressi teorici: il modello topico
In termini teorici Freud immagina inizialmente un modello topico della mente suddiviso in tre aree:
Inconscio: idee e sentimenti inaccettabili Preconscio: idee e sentimenti inaccettabili prossimi a divenire coscienti Conscio: idee e sentimenti coscienti in ogni momento
Progressi tecnici: Libere associazioni
In termini tecnici, il compito del clinico diviene l’eliminazione delle
difese
Freud individua nelle libere associazioni il metodo in grado di
smantellare le difese
“Si comporti come un viaggiatore che segga al finestrino di una carrozza ferroviaria e descriva a
coloro che si trovano all’interno il mutare del panorama davanti ai suoi occhi” (Freud, 1913)
Il paziente dice qualsiasi cosa gli venga in mente, senza tentare di filtrare o
selezionare i pensieri; l’analista può così individuare i desideri inconsci, mentre le difese rimangono attive e possono essere
affrontate, e tuttavia il paziente è perfettamente sveglio…
Progressi tecnici: Libere associazioni
Tra le associazioni prodotte c’erano i sogni; come le altre associazioni pertanto
dovevano contenere pensieri nascosti e collegamenti con esperienze precedenti
Il modello descritto da Freud nella sua teoria del sogno diviene il modello
strutturale di base di tutti i fenomeni psichici (lapsus, sintomi, dimenticanze)
L’interpretazione dei sogni
Il sogno è una formazione di compromesso (come i sintomi) tra un pensiero o sentimento inaccettabile e la
difesa contro di essoI sogni sono soddisfacimenti camuffati di desideri conflittuali (Freud, 1899). Nel sonno le difese si
indeboliscono, consentendo l’accesso alla coscienza del desiderio, ma in una forma
camuffata in modo tale da preservare il sonno (sogni come custodi del sonno)
L’interpretazione dei sogni
Il vero significato del sogno (contenuto latente) viene elaborato attraverso un
processo di distorsione (lavoro onirico: condensazione, spostamento,
simbolizzazione) e trasformato in immagini accettabili per la coscienza (contenuto manifesto), anche se apparentemente
prive di significato
L’interpretazione dei sogni
Contenuto latente lavoro onirico contenuto manifesto
La tecnica di interpretazione dei sogni deriva da questa ipotesi sulla loro formazione. Le
associazioni fatte dal sognatore sugli elementi del contenuto manifesto consentono all’analista di invertire il procedimento della formazione del
sogno:
Contenuto manifesto
Contenuto latente
L’azione delle difese non consente di associare liberamente per lunghi periodi: impedisce infatti l’emergere dei pensieri e sentimenti conflittuali
che presto vengono trasferiti sulla persona dell’analista, diventando oggetto di intenso
desiderio, amore e/o odio
L’analisi del transfert e delle resistenze diventa un obiettivo primario
Transfert e resistenza
Analizzando le associazioni libere si poteva allora accedere ad entrambi gli elementi del conflitto patogeno:
Sentimenti e ricordi segreti
Difese (pensieri e sentimenti di rifiuto verso quei sentimenti e ricordi segreti)
Transfert e resistenza
La sessualità infantile
Formazione del sintomo in due tempi: i conflitti attuali ed i sintomi erano
invariabilmente legati ad eventi della prima infanzia, ad episodi traumatici
avvenuti prima dei 6 anni, ed in particolare episodi traumatici di carattere
sessuale
Teoria della seduzione infantile
Alla radice di ogni nevrosi c’è l’introduzione prematura della sessualità nell’esperienza del bambino; questa però acquista significato solo con la pubertà; le nuove intense sensazioni adolescenziali riaccendono i ricordi creando una forte
pressione che produce sintomi nevrotici
Dalla teoria del trauma reale alla teoria della sessualità
infantile (1897)
Freud si accorge che trauma all’origine dei sintomi non doveva essere necessariamente avvenuto : gli
impulsi, le fantasie ed i conflitti alla base dei sintomi nevrotici non derivavano da eventi reali e da influenze esterne, ma dalla mente del bambino
stesso
Nell’infanzia di tutti gli uomini e di tutte le donne domina una sessualità conflittuale
Ma perché la sessualità costituisce una causa così importante di
difficoltà?
La teoria della sessualità infantile (Tre saggi sulla teoria sessuale, 1905) si fonda sul concetto di pulsione
Pulsione
FonteMeta Oggetto
Zona erogena
La teoria delle pulsioni
L’evoluzione della sessualità può essere descritta come una sequenza di fasi psicosessuali, attraverso le quali diverse parti del corpo e le attività libidiche ad esse associate diventano dominanti: fasi orale,
anale, fallica e genitale
La sessualità adulta, matura, non inizia come genitalità, ma segue il percorso descritto ed appare
inizialmente come sensualità diffusa, collocata in diverse parti del corpo, stimolata dalle molte, diverse
attività dei primi anni di vita
La teoria delle pulsioni
Gli impulsi, le forme della sessualità infantile, permangono anche in quella
matura in forma camuffata (sintomi), non camuffata (perversioni), preliminari o, infine, in forme di gratificazione sublimate, inibite
nella meta
La teoria delle pulsioni
Nucleo della teoria evolutiva freudiana: i vari elementi della sessualità pregenitale
vengono assoggettati al primato della genitalità intorno ai 5-6 anni; la meta di tutti
i desideri del bambino diventa il rapporto sessuale genitale con il genitore del sesso opposto, ed il genitore dello stesso sesso
diventa un rivale
Il complesso edipico
Il superamento della fase edipica avviene in modo diverso nel bambino e nella bambina
Primo oggetto d’amore è la madre; il desiderio d’amore esclusivo porta a
considerare il padre come un rivale; questo genera colpa e paura delle ritorsioni
paterne sotto forma di castrazione; la paura della punizione porta il bambino
ad identificarsi con il padre e dunque alla risoluzione del complesso edipico
Complesso edipico maschile
Complesso edipico femminile
Il primo oggetto d’amore è la madre; nelle fasi preedipiche la bambina si sente identica al bambino; la scoperta del pene porta a sperimentare un senso d’inferiorità e ad accusare la madre di tale inferiorità; il padre diventa l’oggetto d’amore ed il desiderio di avere un bambino dal padre sostituisce quello di avere un pene.
I temi centrali della sessualità infantile si organizzano nel complesso edipico e tale organizzazione diventa la struttura portante
per il resto della vita, tanto nello sviluppo normale che in quello patologico.
1. Cessazione di qualunque sessualità (nevrosi)
2. Ipermascolinità
3. Femminilità definitiva
A questo punto sono possibili tre soluzioni:
Freud diede una fondamentale importanza nella strutturazione della personalità a tutto ciò che rimane escluso dalla coscienza: quella che consideriamo la nostra mente non è che una piccola parte di essa
Il significato reale di gran parte di ciò che pensiamo, sentiamo e facciamo è determinato in modo inconscio
La sostanza della personalità è fatta di pulsioni e di difese contro queste; il nostro comportamento è il risultato del gioco dialettico tra impulsi e difese
Il conflitto psichico
Fino al 1920 Freud riconduce la fonte di tutti i conflitti e di tutte le psicopatologie alla pulsione sessuale
Nei suoi primi scritti Freud presentò una concezione in cui le persone lottavano con impulsi e desideri che
erano diventati proibiti soprattutto a causa delle convenzioni sociali relative alla sessualità, alcune
delle quali erano a suo parere eccessivamente rigide e costrittive
La pulsione aggressiva
L’esperienza clinica tuttavia gli pone continuamente il problema della collocazione dell’aggressività all’interno della sua teoria (aggressività, potere, sadismo, transfert negativo, incubi…)
Dal 1920 viene introdotta la teoria del dualismo pulsionale: l’aggressività, la pulsione di morte, occupa lo stesso posto della libido, come fonte dell’energia pulsionale che dirige i processi psichici
La pulsione aggressiva
Il disagio della civiltà
Nel 1929, nel Disagio della civiltà, viene tracciato un quadro in cui l’uomo ha bisogno della cultura per sopravvivere ma, a causa
della rinuncia pulsionale che questa implica, finisce con l’essere sempre
fondamentalmente insoddisfatto
Dal modello topico al modello strutturale
Presto Freud si scontra con i limiti del modello topografico: alcuni ricordi non possono essere riportati alla coscienza a causa dell’azione delle resistenze, determinate dall’utilizzo di meccanismi di difesa inconsci e pertanto inaccessibiliIl modello topico risultò insufficiente a rappresentare il conflitto; i desideri e gli impulsi non sono in conflitto con il preconscio e il conscio, ma con le difese, inconsce anche loro
Il modello strutturale (Es, Io e Super-Io) si rivela più efficace nella descrizione del conflitto psichico fondamentale, che risulta essere tutto
inconscio tra difese e pulsioni
Il conflitto è intrapsichico e tra istanze diverse, comunque inconsce
Il modello strutturale
CONSCIO
INCONSCIO ES
SUPER-IO
IO
L’Io è composto allora sia da elementi consci che inconsci. Questo porta Freud ad elaborare il modello
strutturale tripartito di Io, Es e Super-Io (L’Io e l’Es, 1922)
Il modello strutturale
• IOConscio: organo esecutivo della psiche; prende decisioni ed integra i dati percettivi
Inconscio: responsabile dei meccanismi di difesa, utilizzati per contrastare le pulsioni istintuali che albergano nell’Es, quali sessualità e aggressività.
• ES Inconscio: sede delle pulsioni istintuali tende esclusivamente alla scarica della tensione. E’ controllato sia dall’Io che dal Super-Io
• SUPER-IO: sia conscio che inconscio Coscienza morale: proscrive (cosa non fare)
Ideale dell’IO: prescrive (cosa fare)