Sicurezza Stradale - dors.it · PROGETTO DI EDUCAZIONE DOMESTICA E STRADALE PER LA SECONDA E LA...

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Sicurezza Stradale 1

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Sicurezza Stradale

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PROGETTO DI EDUCAZIONE DOMESTICA E STRADALE PER LA SECONDA E LA TERZA CLASSE DELLA SCUOLA ELEMENTARE

Unità didattica: A1 Conoscenze sul tema “incidenti stradali”

Definizione dell’evento da sorvegliare. Incidente: l’OMS definisce incidente ogni accadimento, non deliberatamente provocato caratterizzato da un subitaneo agire di una forza esterna, che può manifestarsi in una lesione dell’organismo.

Quindi per l’OMS l’incidente è un evento improvviso, indesiderato e non prevedibile che determini una lesione acuta con conseguente necessità di assistenza medica in pronto soccorso o in un altro servizio intra-o extra-ospedaliero.

Incidente stradale : fatto verificatosi nelle vie o piazze aperte alla circolazione nel quale risultano coinvolti veicoli (o animali) fermi o in movimento dal quale siano derivate lesioni a persone.

Gli incidenti stradali rappresentano un problema di assoluta priorità per la sanità pubblica per l’alto numero di morti e di invalidità permanenti e temporanee che causano nel mondo. Agli enormi costi sociali e umani, si aggiungono quindi anche elevati costi economici che rendono la questione della sicurezza stradale un argomento di enorme importanza per i dipartimenti di prevenzione e i sistemi sanitari di tutti i paesi. La grande maggioranza degli incidenti gravi e di quelli mortali sono dovuti a una serie di comportamenti scorretti dell’uomo, principalmente riassumibili in: eccesso di velocità, guida distratta e pericolosa, mancato rispetto della precedenza, della distanza di sicurezza, assunzione di alcol e sostanze stupefacenti. La parola chiave: prevenzione Per combattere il drammatico impatto derivante dagli incidenti stradali l’Organizzazione Mondiale della Sanità e le istituzioni sanitarie dei diversi paesi puntano sulla prevenzione. Perché i programmi di prevenzione possano essere efficaci, però, è necessario partire da un’azione di informazione di tutti gli attori coinvolti, dagli operatori sanitari alle autoscuole, dalle famiglie alle scuole, per favorire la consapevolezza dei rischi derivanti da comportamenti scorretti sulla strada e per mettere a punto azioni preventive coordinate e attuabili. Nell’intento di promuovere un’azione globale, l’OMS ha pubblicato nel 2002 una strategia quinquennale per la prevenzione della morte e invalidità da incidente stradale. Sulla stessa linea, la Commissione Europea ha promosso un programma europeo per la sicurezza stradale che prevede una riduzione delle vittime degli incidenti stradali del 40 per cento entro il 2010. In Italia, questo sforzo è stato tradotto nel Piano nazionale per la sicurezza stradale, istituito dalla Legge 144 del 17/7/1999, finalizzato a creare le condizioni per una mobilità sicura e sostenibile, riducendo il numero delle vittime e i costi sostenuti dallo Stato. Oltre al Piano nazionale, sono stati promulgati numerosi piani regionali che istituiscono centri e osservatori sulla mobilità e il traffico e per l’educazione stradale rivolta all’utenza, dalle scuole alle famiglie.

I fattori di rischio Diversi studi hanno evidenziato che il 60 per cento degli incidenti stradali è dovuto a fattori umani, il 30 per cento a fattori ambientali e il 10 per cento a fattori connessi con il veicolo. I fattori umani possono essere assai diversi, e comprendono aggressività, disadattamento sociale, uso inappropriato dell'alcol, farmaci, malattie, deficit della vista, uso di sostanze psicotrope, stress, affaticamento, uso di apparecchi mobili alla guida. Oltre a queste cause, molto legate allo stato del guidatore, un cattivo uso (o la totale mancanza) dei dispositivi di sicurezza incide fortemente sul rischio di incidente, soprattutto in ambiente urbano. L'efficacia del casco e delle cinture di sicurezza, così come dei seggiolini per bambini, e la pericolosità dell’uso del cellulare alla guida sono già stati ampiamente dimostrati con diversi studi epidemiologici.

Nel primo gruppo di fattori di rischio, quelli legati allo stato del conducente il più rilevante è certamente l’alcol, seguito dall’uso di stupefacenti, di farmaci e dalla presenza di disturbi e malattie che possono alterare lo stato di attenzione e di concentrazione del guidatore. Alcool : rappresenta il fattore più rilevante nel caso di incidenti stradali gravi o mortali. Ciò riveste particolare importanza dal momento che in Italia ci sono circa 4 milioni di bevitori eccessivi e circa 1 milione sono dipendenti dall’alcool. Tre sono le evidenze scientifiche che tutti gli studi epidemiologici hanno messo in luce: il rischio di incidenti aumenta, in modo esponenziale, con la concentrazione di alcool nel sangue a partire da 50 mg di etanolo/100ml di sangue; a parità di alcol ingerito, aumenta al diminuire dell’età del conducente; il rischio aumenta tanto più rapidamente quanto minore è la frequenza di consumo abituale di sostanze alcooliche. Inoltre, è importante considerare che l’alcol può interagire con altre sostanze e quindi aumentare il rischio di chi assume contestualmente alcol e farmaci o sostanze stupefacenti.

Stupefacenti : è stato dimostrato da numerosi studi epidemiologici che l’assunzione di sostanze come allucinogeni, anfetamine, cannabinoidi, cocaina, estasi, inalanti e oppiacei comporta un notevole aumento del rischio di incidente, specie se questa è accompagnata dal consumo di alcool. Il livello di conoscenza del rischio, tuttavia, non è ancora dettagliato come per l’alcool. Farmaci: Quelli che possono interferire con la guida sono numerosi e largamente utilizzati: sedativi, ipnotici, tranquillanti, antidepressivi, anestetici, antistaminici, farmaci cardiovascolari, diuretici, ormoni, antidiabetici, anti-ipertensivi. I rischi rilevati non sono generalmente troppo elevati ma è comunque utile che il paziente sia messo in guardia dal medico sui possibili effetti dei farmaci che assume. Malattie: epilessia, diabete, malattie cardiovascolari, problemi di vista, disturbi del sonno, problemi cognitivi, possono aumentare il rischio di incidenti mortali. Aspetti epidemiologici

Secondo le stime dell’Organizzazione mondiale della sanità, il numero delle vittime per incidenti stradali nel mondo ha raggiunto quota 1,2 milioni di persone. Nell’Unione Europea, le stime parlano di oltre 50 mila morti all’anno e di 150 mila invalidi.

Secondo l’OMS Europa, in generale la metà delle vittime al di sotto dei 15 anni sono pedoni, mentre i giovani tra i 15 anni e i 24 anni che perdono la vita sulla strada sono soprattutto alla guida di auto o ciclomotori.

Per quanto riguarda le situazioni a rischio, bambini e adolescenti al di sotto dei 14 anni sono più esposti come pedoni (48%) o occupanti di vetture (32%), mentre tra i 15 e i 24 anni i rischi maggiori si corrono in auto (59%), sulle due ruote (19%) e a piedi (17%).

Inoltre i neopatentati e i più giovani sono spesso vittime degli accessi di velocità e dell’abuso di alcol.

Nei paesi industrializzati si tratta della prima causa di morte per le persone sotto i quarant’anni, mentre nei paesi poveri sono soprattutto le persone appartenenti alle classi più ricche, in quanto proprietari di veicoli, ad essere coinvolte in incidenti. E l’impatto nei Paesi a basso reddito, che già oggi contribuiscono al 90 per cento del numero totale dei decessi, è destinato a salire. Secondo l’Oms infatti, il problema degli incidenti stradali e delle loro conseguenze raggiungerà presto il secondo posto per importanza nella scala delle priorità sanitarie dei paesi del sud del mondo (oggi è all’undicesimo), mentre nei paesi ricchi azioni e campagne di prevenzione fanno sperare in una diminuzione dell’impatto. Oltre all’elevata mortalità, gli incidenti stradali causano numerose invalidità permanenti e lunghi tempi di ricovero ospedaliero per i feriti.

Di pari passo con i costi sociali e umani, crescono quelli economici che gravano sui sistemi socio sanitari dei diversi paesi: secondo stime correnti, gli incidenti stradali costano all’economia mondiale 518 miliardi di dollari l’anno.

L’organizzazione mondiale della sanità individua le seguenti priorità per il sistema sanitario nelle sue recenti raccomandazioni per la prevenzione nel campo degli incidenti stradali:

Implementare e sorveglianze e indagini sui traumi da incidenti stradali

Ricercare le cause dei traumi da incidenti stradali

Valutare e implementare strategie per la prevenzione dei traumi e ridurne la gravità.

Lavorare per persuadere i decisori

Traslare l’informazione scientifica, basata sulle prove di efficacia, in strategie politiche e pratica di prevenzione.

Infatti, gli incidenti stradali sono un fenomeno su cui disponiamo di poche e imprecise informazioni epidemiologiche: per la prima causa di mortalità e di morbilità fra i giovani adulti in Itali, sappiamo solo il numero di morti, con una sottostima di circa il 20% e il numero di feriti senza alcuna menzione della diagnosi e della gravità e con una sottostima valutata tra il 50 e l’80%.

I dati socio sanitari in Italia Nel nostro paese, i dati attuali di riferimento sono quelli delle statistiche sanitarie Istat-Aci, consultabili anche sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità. Nel 2001, questi dati davano la stima di circa 8 mila morti all’anno, 20 mila invalidi, 170 mila ricoveri e circa 600 mila prestazioni di pronto soccorso senza ricovero dovuti a incidenti stradali. L’Aci fornisce per il 2002, una stima di 237.812 incidenti con un bilancio di 6736 morti e 337.878 feriti. Una media giornaliera di 651 incidenti, uno ogni due minuti circa, con un costo totale di 34.108 milioni di euro (più del doppio di una Finanziaria che si aggira sui 15-16 miliardi di euro) pari al 2.7 per cento del PIL.

Il progetto prototipale Sisi (Studio italiano sugli incidenti) coordinato dall’Iss e svolto in collaborazione con le regioni Liguria, Marche e Molise, ha fotografato la composizione dei feriti da incidente stradale che arrivano in pronto soccorso: il 10 per cento circa sono pedoni, il 7,1 per cento ciclisti, il 20,1 per cento ciclomotoristi, il 12 per cento motociclisti, il 49,3 per cento automobilisti.

Consapevolezza dei fattori di rischio In merito ai fattori di rischio, secondo i dati di Ulisse, l’Osservatorio nazionale sull'uso dei dispositivi di sicurezza dell’Istituto Superiore di Sanità, rilevati su 1.880.000 osservazioni effettuate direttamente in tutto il Paese dal dicembre 2000 al novembre 2001, soltanto il 31 per cento dei conducenti in Italia allaccia le cinture di sicurezza durante la guida, con valori medi più elevati nelle regioni settentrionali (40 per cento), più ridotti nell'Italia centrale (25 per cento) e ancora più bassi nel Mezzogiorno (18 per cento).

Sempre focalizzandosi sui fattori di rischio, un’altra ricerca svolta dall’Istituto Superiore di Sanità su un campione di 7.369 studenti di 10 province italiane (Roma, Viterbo, Massa Carrara, Modena,Trieste, Venezia, Treviso, Catanzaro, Caltanissetta e Trapani) in età compresa tra i 14 e i 19 anni ha contribuito a descrivere e misurare l'influenza di diverse variabili socio-culturali sui comportamenti alla guida. L’obiettivo della ricerca era quello di individuare il ruolo più incisivo di alcuni fattori in termini di incremento del rischio di incidente. I risultati indicano che non tutti i giovani hanno ancora acquisito consapevolezza dell’uso dei dispositivi di sicurezza (meno dell’84 per cento dei ragazzi ritengono utili le cinture di sicurezza, meno del 90 per cento il casco). Meno del 70 per cento è d’accordo sull’obbligatorietà di casco e cinture. E soprattutto solo il 24,2 per cento usa le cinture in città, quasi il 40 per cento fuori città. Per quanto riguarda altri fattori di rischio, il 65,3 dei giovani consuma bevande alcoliche e il 23,6 per cento dichiara di aver assunto delle sostanze. Al 20,8 per cento dei guidatori maschi esaminati è capitato di guidare almeno una volta in stato di ebbrezza.

Il Dipartimento di Prevenzione dell’ASL di Sondrio ha iniziato nel 1998 ad occuparsi di incidenti stradali intraprendendo una serie di attività volte a comprendere e contrastare i casi morte conseguente ad incidente stradale. L’attività nel corso degli anni è stata articolata su diverse direttrici,

tra cui quella di inquadrare il fenomeno dal punto di vista epidemiologico tramite la creazione di un osservatorio volto alla raccolta, all’analisi dei dati e all’identificazione dei fattori di rischio.

I risultati emersi dall’analisi sono di seguito indicati. Negli anni considerati sono state reperite n°622 schede di decesso, di cui n°461 (74%) relative a soggetti morti e residenti, n°38 (6%) di residenti deceduti fuori provincia e n°123 (20%) di deceduti in provincia e non residenti. Stratificando i dati per sesso si vede come il maggiore numero di morti per incidente abbia interessato il sesso maschile n° 500 (80%) rispetto a quelli di sesso femminile n°122 (20%). La tabella 1. mostra la suddivisione dei decessi rispetto alle diverse tipologie di utente. Tab.1

111

39

45

27

Femmine

518

76

99

343

Totale

15%37Pedone

100%407Totale

19%54Passeggero

66%316Conducente

%Maschi

Morti divisi per categoria : incidenti stradali 1990-2005

Ndd: n°3

Analisi incidenti mortali: 1990-2005

Dati modello CTT/inc

Se si analizza la distribuzione dei decessi rispetto all’età e al sesso (grafico n° 1), si rileva come questa risulti diversa. In particolare: il picco modale per i mashi è in corrispondenza dell’età di utilizzo delle autovetture da parte dei neopatentati, per gli utilizzatori di ciclomotori e motocicli il picco è anticipato a 16 anni. Per le femmine, nonostante un lieve picco modale intorno ai 21 anni, la curva non mostra grandi variazioni.

Grafico.1

0

10

20

30

40

1 10 19 27 35 43 51 59 67 75 83 92

maschi

femmine

Decessi suddivisi per età e per sesso: 1990 - 2005

Analisi incidenti mortali anni 1990 - 2005

N° di decessi

Età

Per i pedoni il rischio di incidentalità, quasi esclusivamente urbana, riguarda tutta la popolazione , il rischio aumenta sensibilmente nelle età avanzate.

La maggior parte degli incidenti si verificano tra il venerdì notte e la domenica, con una coda che si trascina fino al lunedì mattina.

L’orario è estremamente fluttuante, pur presentando un aumento nelle ore serali/notturne, è evidente un discreto numero di incidenti anche nelle ore diurne. Questo dato non era presente nei primi anni dell’osservatorio e avvalora l’ipotesi di un aumentato numero di incidenti mortali, in itinere.

L’aumento dei decessi nel mese di aprile potrebbe essere imputabile alla comparsa, in quel

periodo sulla statale, dei mezzi agricoli che rendono la viabilità, già difficile, ancor più compromessa.

Particolarmente interessante il grafico n°2 , che ci mostra il numero di decessi suddivisi per tipologia di mezzo, dal quale si evince una diminuzione di incidenti in autovettura con un aumento di incidenti su mezzi a due ruote.

Grafico.2

05

1015202530

1990

1992

1994

1996

1998

2000

2002

2004

n° d

i inc

iden

ti

ATA

ATC

ATV

BIC

CLM

MA

MTC

MTV

PD

Analisi incidenti mortali anni 1990 - 2005Decessi suddivisi per tipologia di mezzo:1990-2005

Emerge, nel complesso, una situazione di rischio particolare per le strade statali. Analizzando le caratteristiche geometriche delle strade e le condizioni ambientali al momento degli incidenti, osserviamo che la maggior parte dei sinistri avviene nei rettilinei o in presenza di una buona visibilità, con fondo stradale asciutto e asfaltato. Tutto questo avvalora l’ipotesi per cui la perdita di controllo del veicolo è il fattore primario dell’incidente, riconducibile a un fattore umano potenzialmente evitabile.

Stratificando i dati per età (tab.3) si è voluto osservare il fenomeno nella fascia d’età 14-30anni.

Tab.3

Analisi incidenti mortali anni 1990 - 2005Fascia d’età 14 - 30 anni :

(44%)Schede Istat di morte : n° 273 83% maschi

17% femmine

Il 33% viaggiava su un ciclom./motocic./motoveicolo

Il 28% su auto di cilindrata superiore a 1800

Il 53% è deceduto tra le 21.00 e le 4.00 del mattino

Il 57% tra aprile e settembre (max nel mese di luglio)

Il 71% è deceduto tra venerdì e lunedì mattina (ore 21.00/ore 4.00)

I risultati ottenuti confermano, ulteriormente, quanto sia importante intervenire con progetti ad hoc nelle scuole elementari .

Unità didattica: B1 LA STRADA : DALLA PREISTORIA FINO A NOI. AI TEMPI DELLA PREISTORIA Gli uomini primitivi vivevano in gruppo e avevano la necessità di spostarsi da un luogo all’ altro per raggiungere un posto adatto per dare la caccia a un animale, per pescare sulla riva di un fiume o per incontrarsi con i loro simili. Passando e ripassando sul terreno, più volte al giorno, formavano veri e propri SENTIERI. Con il passare del tempo, piste e sentieri si sono allargati sempre più perché gli uomini vi passavano sopra affiancati fra loro, tirando un animale o facendovi rotolare le pietre e i tronchi che servivano alle prime loro costruzioni. - Nei prati , nei campi o nei boschi hai visto qualche sentiero? LA RUOTA Ci fu poi un momento della storia dell’ uomo, tra i 4000 e i 3500 anni prima di Cristo. in cui i nostri antenati ebbero un’intuizione straordinaria che li portò a inventare la RUOTA. Fu un momento importantissimo nella storia della civiltà e il progresso ricevette un forte impulso da questo nuovo “attrezzo”. Solo dopo l’invenzione della ruota si poterono fabbricare i primi CARRI e si presentò quasi subito la necessità di costruire solide strade, dove poter far transitare questi nuovi mezzi. Perché l’ invenzione della ruota è stata importante?

Perché l’invenzione della ruota portò alla costruzione di strade più larghe e più solide?

COSTRUTTORI DI STRADE Le strade primitive divennero ancora più importanti quando, nell’ antica Grecia, quelle che collegavano i luoghi più abitati, dove si svolgevano i mercati, furono lastricate con ciottoli e pietre, rendendo più veloce il percorso dei carri. Furono però gli antichi romani a rendere le strade ancora più praticabili e resistenti al traffico. La STRADA (parola che significa “fatta a strati”) era costruita da uno strato profondo circa un metro di pietre inserite in un impasto di argilla, uno strato superiore di calce e ghiaia, ancora uno di pietrisco, terra e sabbia, infine quello superficiale, la crusta, formato di pietre più grosse e stabili unite fra loro da sabbia.

PIU’ AVANTI NEL TEMPO Dopo l’ anno 1000, con la ripresa delle attività artigiane, mercantili, economiche e sociali, le città assunsero un ruolo di grande importanza, i commerci riallacciarono rapporti tra centri sempre più distanti tra loro e si verifico’ la necessità di riattivare le vie di comunicazione. Nel XIII secolo si hanno le prime pavimentazioni delle strade cittadine: si usano mattoni o si posano selciati. - Nel luogo dove tu abiti ci sono strade pavimentate con selciato o mattoni? Racconta. NUOVI MEZZI DI TRASPORTO E DI COMUNICAZIONE Nuovo impulso alle reti stradali arrivò nei secoli XVII - XVIII. Aumentarono la necessità di avere trasporti rapidi dalle miniere, dai porti, dai boschi alle fabbriche e da queste verso le città; si svilupparono nuovi mezzi di comunicazione, come la diligenza, e si diffusero regolari servizi di posta (trasporto) per merci e passeggeri. Nel secolo seguente, poi, si ebbe l’invenzione di un nuovo mezzo che ha contribuito alla crescita delle attività di ogni tipo e alla creazione di nuove ricchezze: la ferrovia.

Modello illustrativo corretto di una sede stradale:

Unità didattica: B2

CHI SONO GLI UTENTI DELLA STRADA?

Ci basta uscire di casa per diventare UTENTI della STRADA

infatti siamo

PEDONI quando camminiamo

CICLISTI quando usiamo la bicicletta

CICLOMOTORISTI quando andiamo in scooter

MOTOCICLISTI quando usiamo la moto

AUTOMOBILISTI quando siamo in macchina

PASSEGGERI di auto o di moto

RICORDIAMOCI SEMPRE LE CINTURE E IL CASCO

Se possiamo essere UTENTI allora

dobbiamo conoscere le

REGOLE per CIRCOLARE sulla STRADA

RICORDATE CHE

1

PEDALANDO si diviene GUIDATORI perchè conduciamo un veicolo.

Quindi i ciclisti devono conoscere le regole per circolare come gli automobilisti .

2

IL CICLISTA e IL PEDONE sono gli utenti più deboli

Quindi cercate di difendervi sempre dagli errori degli altri.

Unità didattica: C1 Le figure amiche della strada…. Gli utenti della strada sono tenuti e rispettare delle regole per il benessere e la sicurezza di tutti. Abbiamo già “imparato” chi sono gli utenti della strada. Cerchiamo di conoscere e di capire chi sono e cosa fanno le “figure amiche” che ci aiutano a rispettare le regole per la nostra sicurezza. 1) La Polizia Municipale 2) La Polizia Stradale 3) I carabinieri LA POLIZIA MUNICIPALE:

La Polizia Municipale è un importante punto di riferimento per la collettività e uno dei principali referenti sul territorio per l’amministrazione del comune. Ha sede nel palazzo comunale dove si trova il sindaco e durante le cerimonie pubbliche rappresenta il comune. Basa la propria missione su alcuni principi, quali: -- Giustizia -- Imparzialità -- Disponibilità

Che funzioni ha: -- controlla il traffico delle vie della città e lo dirige in caso di ingorgo o di incidenti -- fornisce informazioni agli utenti della strada -- presta soccorso e aiuto a chi ne ha bisogno -- richiama all’ordine i pedoni o i conducenti distratti o indisciplinati -- controlla i giardini pubblici, controlla chi occupa le piazze, le vie e controlla gli esercizi pubblici -- assolve incarichi di raccolta notizie,accertamento, a richiesta della autorità.

LA POLIZIA STRADALE

Questi agenti di pubblica sicurezza hanno sede nel palazzo della Questura e hanno il compito di vigilare sull’ordine pubblico di una Provincia. Controllano il traffico su molte strade e autostrade. Si occupano della prevenzione degli incidenti stradali, rilevano questi ultimi e accertano le violazioni al codice della strada.

In caso di bisogno li possiamo chiamare componendo il numero telefonico: 113 che è il soccorso pubblico di emergenza.

I CARABINIERI

Hanno una sede propria che è la caserma la quale non sempre è presente in tutti i comuni. Svolgono la propria attività in un territorio più ampio rispetto alla Polizia Municipale e Stradale. Caratteristica di questo reparto è la dipendenza dal Ministro della Salute per cui hanno poteri anche in tutti quei luoghi dove vi è produzione, somministrazione, vendita ecc. di alimenti umani.

Anche loro aiutano gli utenti della strada a rispettare le regole per la sicurezza e controllano l’ordine pubblico. In caso di bisogno li possiamo chiamare componendo il numero telefonico: 112

Unità didattica: D1

LE FORME DEI PRINCIPALI SEGNALI STRADALI

SIMBOLO TIPO DI SEGNALE INFORMAZIONI

PERICOLO

Sono triangolari: bordo rosso,

interno bianco. La natura del pericolo

è rappresentata da un disegno.

DIVIETO

Sono circolari: bordo rosso,

interno bianco. La natura del divieto

è rappresentata da un disegno. Gli unici con colori diversi

sono il divieto di sosta e quello di fermata (vedi più in basso)

OBBLIGO

Sono circolari: hanno colore blu, con

all'interno un disegno che indica un obbligo da seguire.

La natura dell'obbligo è rappresentata da un disegno.

INDICAZIONE

Sono quadrati o rettangolari: hanno colore blu o verde, con all'interno un disegno o una

scritta che ci indica qualche cosa. Per esempio informazioni sulla

distanza da altre città.

SEGNALI DI PRECEDENZA SI RICONOSCONO PERCHE?` SONO DIVERSI DAGLI ALTRI

FERMARSI E DARE

PRECEDENZA

Ci si deve fermare sulla striscia trasversale d'arresto (bianca) e dare la precedenza a tutti prima di attraversare la strada

DARE PRECEDENZA

Quando si incontra questo segnale si deve rallentare e all'occorrenza fermarsi

sulla striscia trasversale d'arresto (bianca)

o dei triangolini bianchi (vedi sotto) e dare la precedenza a tutti prima di

attraversare la strada

INTERSEZIONE CON

PRECEDENZA A DESTRA

Quando si incontra questo segnale, all'intersezione che segue si deve dare la precedenza a destra

a chi proviene dalla nostra destra.

Esempio di segnaletica orizzontale

Esempio di segnaletica orizzontale

SEGNALI DI PERICOLO VENGONO SISTEMATI 150 METRI PRIMA DEL PERICOLO STESSO (salvo diversa indicazione)

BANCHINA PERICOLOSA

Quando si incontra questo segnale potremmo trovare sulla nostra destra una banchina cedevole o una

cunetta profonda (come un piccolo fosso). Attenzione !!! Se siamo in bicicletta, passandoci sopra,

potremmo perdere facilmente l'equilibrio.

STRADA SDRUCCIOLEVOLE

Questo segnale indica che nel tratto che segue, in particolari condizioni, la strada può diventare

scivolosa o sdrucciolevole. Alla guida di una bicicletta quindi

potremmo perdere facilmente l'equilibrio.

BAMBINI

Questo segnale ci avvisa la vicinanza di luoghi frequentati da bambini, come le scuole, i giardini

pubblici, i campi di gioco e simili. Quindi andare forte potrebbe essere pericoloso perchè improvvisamente potrebbe attraversare la strada un

bambino.

PASSAGGIO A LIVELLO CON BARRIERE:

Attenzione al passaggio del treno… , comunque ci sono le barriere. mai attraversare

quando sono abbassate

PASSAGGIO A LIVELLO SENZA BARRIERE:

Attenzione al passaggio del treno perchè non ci sono le barriere.

DOPPIO SENSO DI CIRCOLAZIONE:

Attenzione perchè la strada su cui siamo da senso unico diventa a doppio senso, quindi dopo il segnale

troviamo veicoli nel senso di marcia opposo.

STRETTORIA SIMMETRICA:

Attenzione, la strada si stringe su tutti e due i lati.

STRETTOIA ASIMMETRICA A

SINISTRA:

Attenzione, la strada si stringe a sinistra.

SEGNALI DI DIVIETO ATTENTI AI SIGNIFICATI

SENSO VIETATO

Vieta di entrare in una strada che però è accessibile dall'altra parte, in quanto a senso unico.

Significa che se imbocchiamo quella strada incontreremo sicuramente auto che vengono nella nostra direzione. Dato che

le biciclette sono veicoli, anche i ciclisti devono osservare questo segnale.

DIVIETO DI TRANSITO

Questo segnale vieta di entrare in una strada, anche in biciletta, sarebbe buona regola scendere e proseguire a piedi, a meno che

sia consentito circolare in bicicletta con l'apposito segnale aggiuntivo.

TRANSITO VIETATO AI

PEDONI

Questo segnale vieta il transito ai pedoni, quindi sulla strada su cui è posto non si può andare a piedi.

TRANSITO VIETATO ALLE

BICICLETTE

Questo segnale vieta il transito alle biciclette, quindi sulla strada.

DIVIETO DI SOSTA

Indica che sul lato della strada in cui è posto, è vietato parcheggiare.

E' però consentito fermarsi un attimo, per esempio per far salire o scendere passeggeri.

DIVIETO DI FERMATA

Indica che sul lato della strada in cui è posto, è vietato fermarsi. Di conseguenza non ci si può fermare neanche per un attimo in

quanto se lo facessimo causeremmo grave intralcio alla circolazione degli altri veicoli.

SEGNALI DI OBBLIGO ATTENTI AI SIGNIFICATI

DIREZIONE OBBLIGATORIA

DRITTO

Questo segnale è posto sulle intersezioni e ci indica che possiamo proseguire solo dritto.

Quindi è vietato andare a destra o a sinistra (potrebbero esserci dei divieti)

DIREZIONE OBBLIGATORIA

SINISTRA

Questo segnale è posto sulle intersezioni e ci indica che possiamo andare solo a sinistra.

Quindi è vietato andare a destra o dritto.

Se la freccia è a sinistra l'unica direzione consentita è la sinistra.

PASSAGGIO OBBLIGATORIO

A DESTRA

Questo segnale è posto prima di un ostacolo che si trova in mezzo alla strada e ci indica che dobbiamo evitarlo passando a

destra.

Se la freccia è inclinata a sinistra dobbiamo passare a sinistra dell'ostacolo.

ROTATORIA

Questo segnale indica la presenza di una intersezione, un'area, una piazza, ecc, nella quale la circolazione è regolata a rotatoria

secondo il senso di marcia indicato dalle frecce.

Significa che dobbiamo girare attorno al centro nel senso indicato dalle frecce.

Attenzione a quando entriamo nella rotatoria, ricordiamo di guardare i segnali di precedenza e nel caso non ci siano diamo

la precedenza a chi viene dalla nostra destra.

PERCORSO PEDONALE

Indica l'inizio di un percorso, un viale, un'area pedonale, riservata ai soli pedoni.

Il segnale implica il divieto di transito per tutte le altre categorie di utenti della strada.

FINE PERCORSO PEDONALE

Indica la fine del percorso pedonale.

PISTA CICLABILE

Indica l'inizio di una pista ciclabile, cioè di un percorso o una corsia riservata alle biciclette.

Il segnale implica il divieto di transito per tutte le altre categorie di utenti della strada.

FINE PISTA CICLABILE

Indica la fine della pista ciclabile.

SEGNALI TEMPORANEI VENGONO MESSI PER UN PO` DI TEMPO PER AIUTARE LA CIRCOLAZIONE

LAVORI

Indica che ci sono lavori in corso sulla strada. Quindi attenzione agli operai o alle macchine

operatrici.

Hanno sempre il fondo di colore giallo.

STRADA DEFORMATA TEMPORANEAMENTE

Strada temporaneamente deformata in seguito ai lavori

BARRIERA DIREZIONALE

Sono usate per le deviazioni temporanee

MATERIALE INSTABILE SULLA STRADA

A causa dei lavori potrebbero esserci detriti sulla strada

STRETTOIA PROVVISORIA

Indica che nella zona dei lavori la strada si restringe

SEGNALI LUMINOSI SEMAFORI

3 COLORI x 3 SIGNIFICATI

VERDE

Via libera, si può passare.

GIALLO

Ci si deve fermare... a meno che non sia più possibile farlo (ciò significa che il semaforo è diventato giallo proprio mentre stavamo attraversando l'incrocio rendendo impossibile il nostro arresto entro

la striscia bianca di arresto).

ROSSO

Ci si deve fermare.

LUCE GIALLA LAMPEGGIANTE

Se il semaforo lampeggia giallo, significa che dobbiamo tenere il comportamento indicato dagli eventuali segnali verticali presenti

vicino al semaforo.

Esempio: Il segnale di STOP con la scritta

"Con semaforo spento o a lampeggio dare precedenza"

La luce gialla lampeggiante viene usata anche sugli incroci pericolosi.

SEMAFORO SPENTO

Quando il semaforo è spento teniamo i comportamenti indicati dai segnali verticali presenti come nel caso del semaforo a lampeggio e

comunque cerchiamo di essere molto prudenti.

SEGNALI MANUALI FATTI DAGLI AGENTI

Quando gli agenti hanno le braccia tese perpendicolari al nostro senso di marcia (come in figura) ci dobbiamo fermare.

E' come il semaforo ROSSO.

Quando gli agenti hanno le braccia tese parallele al nostro senso di marcia (come in figura) possiamo proseguire.

E' come il semaforo VERDE.

Quando gli agenti hanno un braccio alzato (come in figura) significa che dobbiamo fermarci.

E' come il semaforo GIALLO.

SE INCONTRI DIFFICOLTA’ NEL CAPIRE QUALCHE SEGNALE CHIEDI A QUALCUNO PIU` GRANDE DI AIUTARTI

OPPURE

CHIEDI AD UN QUALSIASI AGENTE IN SERVIZIO SULLA STRADA, VEDRAI CHE SARA' FELICE DI AIUTARTI.

I segnali di indicazione Questi segnali hanno la funzione di fornire agli utenti della strada informazioni necessarie o utili per la guida e per l'individuazione di località, itinerari, servizi ed impianti stradali e vengono installati in maniera tale da dare una informazione tempestiva a seconda dell'indicazione riportata.

I segnali di indicazione generalmente sono quadrati o rettangolari.

Nei segnali di indicazione i colori di fondo impiegati, fatte salve le eccezioni espressamente previste, sono i seguenti

VERDE Per le autostrade o per avviare

ad esse.

BLU Per le strade extraurbane o per

avviare ad esse.

BIANCO Per le strade urbane o per

avviare a destinazioni urbane; per indicare gli alberghi e le strutture ricettive affini in ambito urbano.

GIALLO Per segnali temporanei di

pericolo, di preavviso e di direzione relativi a deviazioni, itinerari alternativi e variazioni di percorso dovuti alla presenza di cantieri stradali o, comunque di lavori sulla strada.

MARRONE Per indicazioni di località di

interesse storico, artistico, culturale e turistico; per denominazioni geografiche, ecologiche, di ricreazione e per i camping.

NERO OPACO Per segnali di avvio a

fabbriche, stabilimenti, zone industriali, zone artigianali e centri commerciali nelle zone periferiche urbane.

ARANCIO Per i segnali di scuolabus e

taxi.

ROSSO Per i segnali SOS e

INCIDENTE.

BIANCO E ROSSO Per i segnali a strisce da

utilizzare nei cantieri stradali.

GRIGIO Per il segnale SEGNI

ORIZZONTALI IN RIFACIMENTO

Segnaletica orizzontale

1) incrocio stradale 2) barra di arresto 3) frecce direzionali

1) striscia continua 2) striscia discontinua 3) striscia continua e discontinua 4) doppia striscia continua

1) doppia corsia 2) barra di arresto 3) segnale di stop orizzontale 4) striscia longitudinale continua

1) segnale orizzontale indicante un passaggio a livello 2) segnale verticale indicante un passaggio a livello custodito

Unità didattica: E1

IL PEDONE ……. diritti e doveri

IL PEDONE…. diritti e doveri

Quando esci di casa per andare a scuola sei un PEDONE … cioè una persona che va a piedi.

Come te, molte altre persone si spostano da un luogo all’altro e un bravo PEDONE ha dei diritti ma deve anche rispettare regole molto importanti per la sua sicurezza e per quella degli altri.

IL PEDONE…. diritti e doveri

Il marciapiede: Fa parte della strada

Allo stesso livello

IL PEDONE…. diritti e doveri

-- Sulla strada circolano veicoli e pedoni. -- La carreggiata

Un rialzo della strada è

riservata ai

stradale.

veicoli.

Separato da una striscia gialla.

Può essere:

-- Il marciapiede è riservato ai pedoni

E’ riservato ESCLUSIVAMENTE ai pedoni.

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IL PEDONE…. diritti e doveri IL PEDONE…. diritti e doveri

Il marciapiede e le sue regole :

Cammina sempre sul marciapiede tenendo la destra, quando incroci gli altri pedoni. Non si deve camminare affiancati in tre o più persone per non ostacolare il passaggio di altri pedoni costringendoli a scendere. Non si deve sostare in gruppo nei pressi di un passaggio pedonale per non ostacolare l’attraversamento e la salita del marciapiede di chi sta attraversando

IL PEDONE…. diritti e doveri Il marciapiede e le sue regole : Non si può andare in bicicletta, pattinare o usare lo skate-board. Possono camminare cani al guinzaglio e gatti. Se accompagni un bimbo più piccolo di te, tienilo per mano dalla parte più lontana della carreggiata. Non si deve sostare sul bordo del marciapiede, i veicoli in transito potrebbero urtarti.

IL PEDONE…. diritti e doveri IL PEDONE…. diritti e doveri

Se manca il marciapiede :Il marciapiede e i suoi pericoli :

Cammina sulla banchina, (spazio laterale alla striscia bianca/gialla che delimita la carreggiata).

Osserva…… Assicurati che dalle auto in sosta non stia uscendo qualcuno, potrebbe colpirti con la portiera.

Cammina sul ciglio della strada che si trova alla tua sinistra. In questo modo, vedi di fronte i veicoli che sopraggiungono e puoi evitare situazioni pericolose.

Fai attenzione a portoni e cancelli… potrebbero uscire dei veicoli.

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IL PEDONE…. diritti e doveri IL PEDONE…. diritti e doveri

Se manca il marciapiede :

di notte ricordati di indossare abbigliamenti chiari…. È più facile vederti

Non camminare mai nello stesso senso di marcia dei veicoli perché questi, sopraggiungono alle tue spalle e non li vedi. Se sei insieme ad altre persone devi assolutamente camminare in fila indiana.

RENDITI VISIBILE CON AUSILI /ACCESSORI CHE SIANO CATARIFRANGENTI

IL PEDONE…. diritti e doveri

IL PEDONE…. diritti e doveri IL PEDONE…. diritti e doveri Il marciapiede e l’ handicap…. Per attraversare la strada usa i passaggi

pedonali detti anche: ZEBBRE o STRISCE

Gli attraversamenti pedonali sono di 2 tipi::

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IL PEDONE…diritti e doveri

Con il rosso come ti comporti? Conosci i pulsanti per i non vedenti?

IL PEDONE…. diritti e doveri

Come attraversare la strada:

1) Con il giallo non iniziare ad

attraversare: Se il semaforo segnala giallo

quando stai per attraversare, fermati sul marciapiede .

Se hai già iniziato ad attraversare affrettati a raggiungere il marciapiede più vicino.

IL PEDONE…. diritti e doveri

Come attraversare la strada: 2) Con il verde puoi passare : Se il segnale segnala verde, attraversa con passo deciso, ma controlla sempre che non vi siano veicoli in arrivo. Attraversa la strada rispettando sempre il segnale luminoso del semaforo, anche se non arriva nessuno.

IL PEDONE…. diritti e doveri IL PEDONE…. diritti e doveri Come attraversare la strada:

C ome attraversare la strada:

3) Usa gli attraversamenti pedonali: Non attraversare mai all’improvviso tra 2 veicoli parcheggiati , questo non ti permette di avere una buona visuale ma soprattutto ti copre alla vista dei veicoli in arrivo

Il loro uso è obbligatorio, se si trovano a meno di 100 metri di distanza. Non attraversare una strada in curva: l’auto

che sopraggiunge ti vede solo all’ultimo minuto e può non riuscire a frenare.

Non attraversare mai in diagonale perché il percorso diventa maggiore e si rimane più a lungo in mezzo alla strada. Si attraversa perpendicolarmente

Non attraversare mai nei pressi di un dosso o di un cavalcavia.

Slide: n° 23 / 28

IL PEDONE…. diritti e doveri IL PEDONE…. diritti e doveri Come attraversare la strada: 4 sguardi per attraversare:

Come attraversare la strada: 1) Fermati sul bordo del marciapiede e guarda alla tua sinistra. Soprappassaggi e Sottopassaggi. 2) Guarda a destra e controlla che anche in quella direzione non arrivino veicoli.

• Sono spazi riservati al pedone, perciò quando ci sono, è obbligatorio usarli e non attraversare in altro modo

3) Guarda di nuovo a sinistra e se non arrivano veicoli, attraversa la prima semicarreggiata. 4) A metà carreggiata guarda nuovamente a destra, se è libera, completa l’attraversamento

IL PEDONE…. diritti e doveri IL PEDONE…. diritti e doveri

I segnali stradali dei pedoni: Segnale di obbligo

Segnali di divieto

Segnale d’informazione

IL PEDONE…. diritti e doveri IL PEDONE…. diritti e doveri Segnali luminosi

Slide: n° 29 / n° 33

IL PEDONE…. diritti e doveri IL PEDONE…. diritti e doveri

Immagini da commentare…. Immagini da commentare….

Immagini da commentare….

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Unità didattica: F1 LA BICICLETTA E LE REGOLE DEL BUON SENSO

In ogni attività di un certo impegno, per motivi diversi si usa un particolare copricapo, cuffia per il nuoto, berretto per sciatori, caschi per motociclisti e ciclomotoristi, per giocatori di rugby, ecc.. . Abbiamo già osservato che la testa è la parte del corpo più esposta in un eventuale caduta dalla bicicletta. Anche nella circolazione stradale su bicicletta è essenziale uno speciale casco per ciclisti. In Italia l’uso del casco in bicicletta non è obbligatorio ma questo non vuol dire che non sia utile indossarlo ANCHE IL TUO ANGELO CUSTODE PUO’ DISTRARSI !!!! Ricordati che un casco si può ricomprare una testa no! Cimentarsi in una guida “acrobatica” con salti, tratti compiuti su una sola ruota ecc… dimostra la nostra abilita’, ma è assolutamente bene farlo in un posto non aperto al pubblico transito, ossia non trafficato da veicoli e persone. Il Codice della Strada vieta di trasportare in bicicletta altre persone. A questa regola spesso si contravviene con leggerezza caricando sulla bicicletta anche l’amico. Si tratta di una decisione molto rischiosa, sia perche’ la bicicletta eccessivamente carica, è piu’ difficile da controllare, tende a sbandare e in caso di frenata non risponde in modo adeguato, sia perché lo spazio di manovra e di visuale di chi guida è notevolmente ridotto: nell’intenso traffico cittadino sbandamenti improvvisi possono essere pericolosi e, molto facilmente, causare lo scontro con altri mezzi. Evita di trasportare sulla bicicletta oggetti che sporgono all’indietro piu’ di cm. 50. Se vi capita di viaggiare di sera ricordatevi che senza segnalazioni luminose (fari, catarifrangenti, pedali e raggi fosforescenti) siete assolutamente invisibili sulla strada. Mettetevi sempre in condizione di farvi vedere, controllando che la vostra bicicletta sia dotata dei segnali luminosi. Sarebbe superfluo ricordare che il ciclista deve rispettare tutti i segnali: provate a chiedere a qualche adulto se è mai transitato con la bicicletta in direzione vietata “ Tanto una bicicletta!”. Ricordiamogli che la bicicletta, per il Codice della Strada, è un veicolo proprio come tutti gli altri e che anche il suo conducente deve rispettare tutti i segnali stradali, perché il non ottemperarle oltre a contravvenire alle regole stradali puo’ causare dei gravi incidenti nei quali il ciclista avrebbe la peggio. Non meravigliamoci quindi se il Vigile Urbano contesta l’infrazione di un segnale stradale non rispettato ad un conducente di bicicletta indisciplinato!

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IL CASCHETTO E LA BICICLETTA Un’ indagine effettuata presso i P.S. di alcuni ospedali italiani ha rilevato che la maggior parte dei traumi cranici è causata da cadute in bicicletta. Ogni anno i ciclisti italiani infortunati sono oltre 10.000. di cui 400 deceduti. Con la bicicletta soprattutto si strade in discesa, si possono raggiungere velocità elevate i 50, 60 anche 70 Km./h (la velocità massima consentita con il motorino è di 45 km./h !!!), a questa velocità la bicicletta è sottoposta ad un grande sforzo, il suo controllo richiede esperienza ed abilità: un’ incertezza, un ostacolo anche piccolo possono provocare la caduta, pericolosa soprattutto per il rischio di battere la testa. Per questo motivo anche ad esperti corridori ciclisti sono accaduti incidenti mortali durante le gare il caso di Fabio Casartelli al Tour De France del 1995 è solo il piu’triste. Se si usa la bicicletta su strada asfaltata, a velocità moderata, con una guida prudente, i rischi di caduta sono senz’altro minimi. Teniamo però presente che le strade sono diventate sempre piu’ affollate di veicoli grandi, ingombranti e veloci: L’ uso del caschetto diventa una precauzione intelligente. Preferisci modelli muniti di approvazione tecnica. Scegli materiali di colore chiaro per renderti piu’ visibile. Quando lo indossi ricordati di:

- calzarlo bene - allacciarlo bene - lavarlo con acqua e sapone e non con solventi - sostituirlo in caso di urto o caduta violenta.

Utilizzare il casco non vuol dire aver paura o non essere dei “duri”, ma significa usare la propria intelligenza per prevenire possibili pericoli.

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LA PISTA CICLABILE In Italia ci sono pochissime piste ciclabili. A Roma ve ne è una lunga e si trova nella parte centrale della città perché favorita dall’andamento pianeggiante. Esse sono vietate a qualsiasi altro veicolo, anche ai ciclomotori nonché ai pedoni. Segnalaci la pista ciclabile della tua citta’ . Sulle piste ciclabile le regole sono sempre le stesse: si tiene la destra e si sorpassa a sinistra. Alla fine della pista e tutte le volte che il percorso attraversa una strada, i ciclisti devono dare la precedenza a tutto il resto del traffico. I regolamenti prevedono anche i semafori ciclabili a tre colori che mostrano il simbolo luminoso della bicicletta su fondo nero. Il significato ed il comportamento da tenere sono sempre quelli generali dei semafori: al ROSSO fermarsi ed attendere al GIALLO fermarsi o sgombrare sollecitamente al VERDE partire ed attraversare

Le piste ciclabili a doppio senso di marcia sono larghe da 2,50 a 3,00 m. e sono segnalate da un cartello rotondo a fondo blu e simbolo bianco.

Esso significa che la pista è vietata a qualsiasi altro veicolo, anche ai ciclomotori nonché ai pedoni.

Unità didattica: H1 (Facoltativo) COMPORTAMENTI CORRETTI DA ADOTTARE PER IL “BUON VIVERE CIVILE” Ognuno di noi avverte,nelle dinamiche del vivere civile insieme, un deficit che non è solo di buona educazione ma di rispetto di sé stessi, degli altri, dell’ambiente in cui viviamo, di attenzione per la propria salute e per il bene comune: in altre parole, amore per la vita. I bambini imparano comportamenti e valori e sviluppano affettività sia attraverso l’amore e la cura che ricevono dai genitori, sia dall’esempio e dalla pratica delle regole con cui si confrontano. Obiettivi: 1) interiorizzare l’importanza di essere attenti alla sicurezza propria e altrui; 2) consolidare specifiche abilità sociali riferite all’autonomia di movimento; 3) riconoscere i pericoli insiti nella circolazione stradale; 4) scegliere comportamenti atti a prevenire situazioni pericolose o eventuali incidenti; 5) migliorare l’attenzione e imparare a mantenerla nel tempo; 6) sviluppare la valutazione spazio-temporale e la percezione uditiva. USO DEI MEZZI PUBBLICI: 1) Quando ci si trova alla fermata dei mezzi pubblici:

Si deve: aspettare che l’autobus si fermi prima di salire restando sul marciapiede. Non si deve: passare davanti all’autobus o scendere dal marciapiede

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2) Quando ci si appresta a salire su un mezzo pubblico:

Si deve: prima di salire dare la precedenza a chi sta per scendere dal mezzo pubblico. Non si deve: intralciare il passaggio a chi si appresta a scendere dall’autobus.

3) Dopo essere saliti sui mezzi pubblici ed aver timbrato regolarmente il biglietto:

Si deve: offrire il proprio posto a sedere agli anziani, ai diversamente abili, alle donne in gravidanza o con dei bambini piccoli in braccio. Aiutare gli anziani o chi ne ha bisogno a salire o a scendere dal mezzo pubblico. Non si deve: scrivere sui sedili, sputare per terra, buttare carte o chewing-gum sul pavimento… ecc.

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4) Quando si scende dal mezzo pubblico:

Si deve: attraversare la carreggiata passando dietro al mezzo pubblico, dopo essersi accertati di poterlo fare con assoluta sicurezza e assicurandosi che non sopraggiungano veicoli. Non si deve: attraversare la carreggiata passando davanti al mezzo pubblico creando situazioni di pericolo per la sicurezza propria ed altrui. distrarsi salutando gli amici rimasti sul mezzo pubblico.

ATTRAVERSAMENTO DEI PASSAGGI A LIVELLO:

Si deve: attendere che si alzino le sbarre per poter attraversare. Non si deve: assolutamente attraversare quando le barriere sono abbassate o stanno per abbassarsi, in quanto il pericolo può essere imprevedibile e maggiore di quanto si possa immaginare

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VIAGGIANDO CON LO SCUOLABUS : In genere lo scuolabus è un piccolo autobus che trasporta i ragazzi da casa a scuola e viceversa, assicurando alle famiglie maggior sicurezza per figli. SI DEVE: NON SI DEVE: 1) salire e scendere senza urtarsi o 1) sporgersi dai finestrini spingersi. 2) parlare con il conducente 2) allacciare le cinture di sicurezza 3) stare disciplinatamente seduti 4) evitare di fare baccano, per non distrarre il conducente 5) sistemare gli zaini in modo da non impedire il passaggio agli altri

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VIAGGIANDO IN AUTO : Dei veicoli di cui abbiamo parlato finora tu sei un passeggero. Ma devi sapere che esistono regole anche quando sei passeggero di un’automobile.

Si deve: sempre salire/scendere dalla macchina dalla parte della portiera di destra quindi dalla parte del marciapiede. Non si deve: aprire di scatto la portiera della macchina prima di avere controllato se il marciapiede è libero

SI DEVE : 1) allacciare la cintura di sicurezza sia viaggiando sul sedile anteriore che posteriore 2) utilizzare gli appositi seggiolini/rialzi per neonati/bambini 3) viaggiare sul sedile posteriore fino al compimento del 12° anno di età 4) verificare che le portiere abbiano inseriti gli appositi sistemi di sicurezza 5) riporre il bagaglio nell’apposito vano Perché usare le

cinture di sicurezza?

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La cintura è uno strumento fondamentale per la sicurezza passiva.

Riduce sensibilmente i

danni che spesso si producono negli occupanti delle auto.

La cintura trattiene il corpo dell’automobilista allacciato al sedile, impedendo che il soggetto urti nelle parti interne della vettura o venga proiettato fuori da questa.

Unità didattica: I1 Può succedere…… un incidente !

Nella vita quotidiana.. ci auguriamo che vada sempre tutto bene, ma, per esperienza, sappiamo che a volte non è così. Spesso sentiamo notizie che riferiscono di incidenti stradali, pertanto è buona cosa sapere come comportarsi in simili frangenti. Se capita un incidente le persone adulte hanno l’obbligo di fermarsi e prestare soccorso, se ancora nessuno l’ha fatto, ma attenzione…. prestare soccorso non significa solo agire, perché, se non siamo degli esperti, soccorrere un ferito, senza avere specifiche conoscenze, può essere pericoloso. Ecco allora cosa possiamo fare: 1) come soccorritore occasionale si deve, prima di tutto, proteggere se stessi; 2) per quanto possibile e senza mettere a repentaglio la propria incolumità bisogna proteggere l’infortunato; 3) telefonare al pronto soccorso indicando il luogo dove è avvenuto il fatto e se possibile il tipo di incidente che si è verificato; 4) segnalare a chi sopraggiunge sistemando, a circa 50 metri, il triangolo rosso che si trova su tutte le autovetture.

I NUMERI UTILI IN CASO DI INCIDENTE SONO:

112 EMERGENZA CARABINIERI

113 SOCCORSO PUBBLICO DI PRONTO INTERVENTO

115 VIGILI DEL FUOCO

118 EMERGENZA SANITARIA

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Bibliografia: 1) “Educazione stradale e civile e convivenza civile” , A.Peluso, Edizioni Peluso. 2) “ Educare alla sicurezza stradale” , L. Menin, S. Modenese, Edizioni Raffaello. 3) “Educazione stradale”, F. Fabris, M.Gambarin, Nicola Milano Editore. 4) “ Educare alla salute, sicurezza stradale”, Progetto salute U.S.L di Bologna. 5) “ Materiale tratto da siti internet ” -- epicentro e la sicurezza stradale. -- wikipedia. it. -- caschi.spazioinwind.libero.it -- stradaamica.it

Hanno collaborato all’ideazione e alla realizzazione del modulo “ Sicurezza Stradale” :

Dott.ssa Jacqueline Frizza Dott..ssa B. Martina Gallenga As.Sanit. Caterina Della Moretta As.Sanit. Luciana Della Morte Iinsegnante Camilla Dolzadelli Insegnante Marianna Innocenti