Sicurezza e Salute dei Lavoratori Corso per RSPP e ASPP Rischi ergonomici Barbara Sed 23 giugno...
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Sicurezza e Salute dei LavoratoriCorso per RSPP e ASPP
Rischi ergonomici
Barbara Sed
23 giugno 2009
ERGONOMIAERGONOMIA
Il processo industriale Il processo industriale modernomoderno
Con la 1a e 2a Rivoluzione Industriale:
Meccanizzazione del processo produttivoCrescita del numero di persone in contatto con le macchineAbbattimento del costo produttivo Produzione di massa ed economie di scala
Macchina produttiva = UNITÀ DI MISURA DEL LAVORO
“La scienza scopre, l’industria applica, l’uomo si adegua” Motto Fiera mondiale di Chicago del 1933
Gli effetti della Gli effetti della meccanizzazionemeccanizzazione
Aumento ritmi di lavoro Scansione dei turni Parcellizzazione attività
Aumento degli infortuni Impennata del turnover Malattie professionali diffuse
Scomparsa della REGOLAZIONE NATURALEREGOLAZIONE NATURALE delle prestazioni
Impossibilità di regolare in modo autonomo Impossibilità di regolare in modo autonomo tempi, modalità, pause, ritmi di lavorotempi, modalità, pause, ritmi di lavoro
MODELLO DELL’EFFICIENZAMODELLO DELL’EFFICIENZA
ConcentrazioneConcentrazioneAttenzione Attenzione
Fatica mentaleFatica mentale
Riduzione del carico fisico: componente fisica e meccanica trasferita sulla macchina
Comparsa di una nuova faticaComparsa di una nuova fatica
Aumento del carico mentale: aumenta la necessità di monitorare l’attività delle macchine e di inserire l’attività umana nel processo produttivo
Lavoratore Lavoratore subordinato subordinato al compitoal compito
Prospettiva di studio e di intervento che privilegia soluzioni progettuali miranti al miglioramento della salute e del benessere nelle organizzazioni
Le origini dell’approccio Le origini dell’approccio ergonomicoergonomico
Studio attento dell’uomo e del compito per individuare le variabili che influiscono sulla fatica umana= Ergonomics Research Society (1949)
1949, K.F.H. Murrell: approccio disciplinare, nato in ambito militare, con l’obiettivo di “adattare il lavoro al lavoratore”:
Ergon=lavoro, nomos=leggeErgon=lavoro, nomos=legge naturalenaturale
1961: fondazione a Stoccolma dell’International Ergomonics Association (IEA) e della Società Italiana di Ergomonia
Benessere dell’uomo non dipende più da aspetti esclusivamente monetizzabili:
“più pago il lavoratore più sarà soddisfatto”
BENESSEREBENESSERE
Natura biologica
Il benessere sul posto di lavoroIl benessere sul posto di lavoro
Natura relazionale
Una prospettiva multidisciplinareUna prospettiva multidisciplinare
ERGONOMIA
Discipline sociali
Discipline biomediche
Discipline ambientali
Discipline psicologiche Discipline
progettuali
partecipazione attiva degli interessati
(lavoratori)
adattamento del lavoro all’uomo
globalità
interdisciplinarità
Principi fondamentaliPrincipi fondamentali
Principi fondamentaliPrincipi fondamentali
Adattamento del lavoro all’uomo per rendere le condizioni di lavoro più adatte alle esigenze psicofisiche e correggere alcuni errori veri e propri di progettazione che possono rendere difficile e/o pericoloso il lavoro.
Interdisciplinarietà consiste nello studiare una stessa condizione di lavoro e di vita da diversi punti di vista per averne una conoscenza completa.
Globalità consiste nel considerare globalmente tutte le interazioni fondamentali tra le componenti del sistema (uomo – macchina – ambiente).
Partecipazione dei lavoratori: adattamenti e trasformazioni devono prevedere il contributo dell’esperienza dei datori di lavoro e dei lavoratori. È necessario l’inserimento nel gruppo interdisciplinare di coloro che sono portatori di esigenze e di esperienze, senza le quali il problema non è affrontato correttamente.
Principi fondamentaliPrincipi fondamentali
Ambiti di specializzazioneAmbiti di specializzazione
Ergonomia fisicaErgonomia fisica: si occupa di come caratteristiche anatomiche, antropometriche e biomeccaniche si correlano con l’attività fisica. Punti di particolare interesse riguardano le posture di lavoro, i movimenti ripetitivi, la maneggevolezza degli strumenti, disturbi muscolo scheletrici lavoro correlati, salute e sicurezza sul lavoro.
Ergonomia cognitivaErgonomia cognitiva: si occupa dei processi mentali, quali la percezione, la memoria, il ragionamento e la risposta motoria, e il ruolo che tali processi svolgono nell’interazione tra l’uomo e gli altri elementi di un sistema (usabilità).
Ergonomia organizzativaErgonomia organizzativa: si occupa della ottimizzazione dei sistemi sociotecnici, della loro struttura, delle loro dinamiche e processi.
Il D. L. 626/94 sul miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori nei luoghi di lavoro introduce nell'ordinamento giuridico italiano e nelle prassi di gestione aziendale della prevenzione dei rischi da lavoro:
La legge 626 e l’Ergonomia La legge 626 e l’Ergonomia
la necessità di realizzare condizioni di lavorocondizioni di lavoro che rispondano ai più moderni criteri di tutela tutela della salute e del benessere dei lavoratoridella salute e del benessere dei lavoratori
D.Lgs 626 e l’ergonomia D.Lgs 626 e l’ergonomia
Ripresa la definizione di Ergonomia come:
(Odescalchi, 1970)
“Una tecnica di procedure che, avvalendosi di apporti interdisciplinari, studia i rapporti del sistema uomo/macchina/ambiente, al fine di intercorrelarli in termini umani, adattando il lavoro alle esigenze psicofisiche del lavoratore”
D.Lgs 81/08 e l’ergonomia D.Lgs 81/08 e l’ergonomia
Misure generali di tutela:(…) il rispetto dei principi ergonomici nell'organizzazione dellavoro, nella concezione dei posti di lavoro, nella scelta delleattrezzature e nella definizione dei metodi di lavoro e produzione,in particolare al fine di ridurre gli effetti sulla salute del lavoromonotono e di quello ripetitivo;(…)
Obblighi del datore di lavoro:(…) Il datore di lavoro prende le misure necessarie affinchè il posto di lavoro e la posizione dei lavoratori durante l'uso delle attrezzature presentino requisiti di sicurezza e rispondano ai principi dell'ergonomia. (…)
Focus di interesse nel dlgs 81/08Focus di interesse nel dlgs 81/08
nella concezione di posti di lavoroposti di lavoro
nella scelta delle attrezzatureattrezzature
nella definizione dei metodi di lavoro e metodi di lavoro e produzioneproduzione, anche per attenuare il lavoro monotono e quello ripetitivo"
Tra le misure generali di tutela si introduce il rispetto dei principi ergonomici:
Obiettivo dell’impostazione ergonomica:Migliorare l’ambiente di lavoro dell’uomo,
Risolvere operativamente i problemi
AZIONEAZIONE
Esperienza RicercaRilevare i termini dell’interazione dell’uomo con la macchina/ strumento
Trovare il modo di minimizzare gli impatti
negativi dell’interazione con la
macchina/strumenti
Intervento su aspetti/dimensioni già esistenti (bassa modificabilità) e progettazione di nuove soluzioni (alta
modificabilità)
Correzione e progettazione Correzione e progettazione ergonomicaergonomica
I tre sotto-sistemi di interazioneI tre sotto-sistemi di interazione
uomo
macchina
ambiente
uomo
Processo circolare di interazione Processo circolare di interazione U/MU/M
L’ergonomia si occupa di studiare la migliore progettazione degli artefatti e delle interfacce nel processo circolare di interazione Uomo/Macchina
uomomacchina
ambienteuomo
INTERFACCIAOrgani di sensoRISPOSTA DECISIONE
ComandiLAVORO E PRODUZIONE
L’ergonomia cognitiva L’ergonomia cognitiva
Con le nuove tecnologie:
Aumentata l’incertezzaincertezza e l’imprevedibilitàimprevedibilità delle attività di lavoro
Aumentata la distanza spazialedistanza spaziale tra uomo che controlla e monitora il sistema e sistema che compie l’attività
Favorire e potenziare la capacità di Favorire e potenziare la capacità di scelta e di interpretazione dell’uomo scelta e di interpretazione dell’uomo verso i sistemi complessi, con una verso i sistemi complessi, con una tecnologia flessibile e incentrata tecnologia flessibile e incentrata sull’uomosull’uomo
Esigenza di:
Progettare tecnologie che siano di reale supporto all’attività umana. Ovvero:
Che vadano incontro ai bisogni di determinati utenti per particolari attività svolte in un determinato contesto d’uso.
In altre parole che tengano conto:
Delle abilità e dei limiti fisici e cognitivi dell’uomo
Delle attività che essi devono svolgere attraverso lo strumento progettato
Del contesto in cui lo useranno
L’usabilità L’usabilità Rizzo-Marti-Bagnara (2001)
Cos’è un artefatto?Cos’è un artefatto?
Fatto ad arteFatto ad arte, ovvero costruito per soddisfare gli , ovvero costruito per soddisfare gli obiettivi dell’uomo. obiettivi dell’uomo.
Include le modalità privilegiate di interazione con esso
L’oggetto in sè
L’artefattoL’artefatto uomomacchinaambiente
uomo
Gli artefatti sono tali in quanto inseriti in (e trasformati da) un’attività umana.
L’attività si caratterizza tramite il soggetto, lo strumento, l’obiettivo e il contesto d’uso.
Soggetto Obiettivo
Artefatto
L’uso degli artefattiL’uso degli artefatti
L’ergonomia studia
l’interazione tra il sistema
cognitivo umano e gli
artefatti, al fine di
progettare strumenti che
sostengano le attività
umane in modo appropriato
(flessibilità, robustezza,
sicurezza, apprendimento,
velocità…).
RISORSA E NON LIMITE!
La valutazione euristica degli La valutazione euristica degli artefatti artefatti
Prevedere un dialogo semplice e naturale Parlare il linguaggio dell’utente Minimizzare il carico di memoria dell’utente Essere coerenti Fornire un feedback costante Rendere evidenti le vie di uscita Fornire delle scorciatoie Aiutare gli utenti a riconoscere, diagnosticare e
recuperare gli errori
(Nielsen e Mach, 1994)
(Norman, 1988)
I principi di design di Norman I principi di design di Norman
1) Fornire visibilità(rendere visibili le funzioni)
2) Fornire un buon mapping(creare relazioni logico-spaziali evidenti fra i comandi e gli effetti
del loro uso)
3) Fornire inviti e vincoli all’uso (usare affordances e constrains per guidare l’interazione)
4) Fornire feedback(dare informazioni di ritorno a seguito di ogni azione)
5) Fornire un buon modello concettuale(fare in modo che l’immagine del sistema fornisca le informazioni essenziali per capire la struttura ed il funzionamento).
Tutte le parti funzionali devono essere visibili e devono fornire il messaggio corretto su quello che si può fare
Le relazioni tra ciò che vogliamo fare e le parti dell’oggetto su cui agire devono essere evidenti.
Il numero delle funzioni disponibili non deve superare eccessivamente il numero dei comandi utilizzabili
1) Visibilità1) Visibilità
I fornelli
2) Mapping2) Mapping
Le relazioni logico-spaziali fra i comandi, il loro azionamento e i risultato che ne deriva devono essere il più possibile chiarePer avere un mapping naturale conviene sfruttare le analogie fisiche e i modelli culturali
regolare il sedile regolare il volume
2) Mapping2) Mapping
Perché il volumesi alza “abbassando”?
2) Mapping2) Mapping
Ancora i fornelli…
2) Mapping2) Mapping
Come si fa a rimettere ogni cosa al suo posto?
3) Inviti e vincoli3) Inviti e vincoli
Sono funzioni che vincolano ad un certo uso dello strumento.
Sono proprietà reali e percepite di un oggetto.Invitano ad una certa modalità d’uso dell’oggettorendendola chiaramente percepibile
Le Affordance (inviti):
I Constraint (vincoli o funzioni obbliganti):
Un buon design sfrutta…
3) Inviti e vincoli3) Inviti e vincoli
Affordance:Rendere evidente che la
porta va spinta, soprattutto in condizioni di panico
Constrain:Impedire che le persone finiscanoinavvertitamente incantina durante l’evacuazione di un edificio
3) Inviti e vincoli3) Inviti e vincoli
Affordance:Un colore diverso per ogni tipo di carburante
Constrain:Non si può mettere il gasolio in una
macchina con serbatoio a benzina(l’erogatore non entra nel serbatoio)
3) Inviti e vincoli3) Inviti e vincoli
I vincoli non sono solo fisici:
Fisici: riducono il numero di azioni consentite (incastro dei pezzi)
Semantici: hanno a che fare col significato della situazione. Consentono di controllare l’insieme di azioni possibili (es. il guidatore può stare solo rivolto in avanti)
Culturali: si basano su convenzioni culturali accettate (la luce bianca va davanti)
Logici: escludono ciò che logicamente non si può fare (nel lego tutti i pezzi devono essere usati nel prodotto finale)
3) Inviti e vincoli3) Inviti e vincoli
Il telefono sta funzionando?????
4) Feedback 4) Feedback
Un buon design fornisce informazioni chiare in risposta all’azione dell’utente:
Ciò che l’utente ha fatto è stato recepito dal sistema?
Che risultato ha ottenuto?
Lo sbrinatore è acceso o spento?
Feedback debole: output non
contestuale al luogo di immissione
dell’input
4) Feedback 4) Feedback
Il funzionamento di qualsiasi dispositivo si impara prima e con meno problemi se l’utente dispone di un buon modello concettuale.
Un buon modello concettuale ci permette di prevedere gli effetti delle nostre azioni.
5) Modello concettuale 5) Modello concettuale
L’L’immagine del sistemaimmagine del sistema deve fornire le informazioni essenziali deve fornire le informazioni essenziali per capire la struttura ed il funzionamentoper capire la struttura ed il funzionamento
Solo attraverso una immagine del sistema progettata accuratamente si può diminuire il più possibile la distanza potenziale tra i due modelli
5) Modello concettuale 5) Modello concettuale
Lo User Centered DesignLo User Centered Design
Abbandonata la filosofia di progettazione Technological Driven
Coinvolgimento degli utenti per intervenire sui tre Coinvolgimento degli utenti per intervenire sui tre sistemi di relazioni e per migliorare sistemi di relazioni e per migliorare
effettivamente l’interazione con l’artefatto effettivamente l’interazione con l’artefatto (sistema/strumento)(sistema/strumento)
Quali attività il sistema deve avere/permettere?
Quali modalità d’uso?
Quale il livello di soddisfazione attuale e a tendere?
uomomacchina
ambienteuomo
Lo User Centered DesignLo User Centered Design
Che significa?“Un prodotto è usabile quando è facile da apprendere, consente un'efficienza di utilizzo, è facile da ricordare, permette pochi errori di interazione e di bassa gravità, è piacevole da usare”.
Jakob Nielsen Il cosiddetto “guru” dell’usabilità del web
Il sotto-sistema Uomo/AmbienteIl sotto-sistema Uomo/Ambiente
uomomacchina
ambiente
uomoInsieme di variabili in senso allargato che possono incidere sulla prestazione lavorativa e sul benessere delle persone:
Variabili proprie dell’ambienteVariabili proprie dell’ambiente (micro-clima, illuminazione, rumore, vibrazioni, ecc.)Fattori di rischio tipici dell’attività svoltaFattori di rischio tipici dell’attività svolta (gas, fumi, polveri, radiazioni, ecc.)Condizioni derivanti dall’organizzazione del lavoroCondizioni derivanti dall’organizzazione del lavoro (fatica fisica e mentale, monotonia, noia, ripetitività, postura scorretta, sovraccarico, ecc.)
Il sotto-sistema Uomo/UomoIl sotto-sistema Uomo/Uomo
uomomacchina
ambiente
uomo
Considerazione degli aspetti soggettivi dell’attività lavorativa, con particolare riferimento alle relazioni che si instaurano sul posto di lavoro
Clima organizzativoClima organizzativoRelazioni formali ed informaliRelazioni formali ed informaliDinamiche di gruppoDinamiche di gruppoAdesione alla cultura organizzativaAdesione alla cultura organizzativaDinamiche di comunicazioneDinamiche di comunicazione