SICUREZZA E ALUTE NEI LUOGHI DI LAVORO - istitutobartolo.it DEI LAVORATOR... · TITOLO VI...

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I . CO . TE . A . C . A . T . S.r.l. Istituto di COnsulenza TEcnica Aziendale Via XX Settembre 1 6 · Ispica (RG) · 0932/793820 · www .icotea. it È severamente vietata la riproduzione anche parziale con qualsiasi strumento Licenza d’uso WORDPERFECT 7 n. Z03-1724696F16 Istituto di Istruzione S ICUREZZA E S ALUTE NEI L UOGHI DI L AVORO T ESTO U NICO PER LA S ICUREZZA Il presente documento ha valore di misura preventiva scritta. Comprende la trattazione degli argomenti previstiti agli artt. 18, 36, 37, 73, 169, 184, 195, 227 del D. Lgs. 81/08 smi. Accordo Stato Regioni del 21/12/11, Rep. atti 221/CSR – G.U. n. 8 del 11/01/11

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I.CO.TE.A. C.A.T. S.r.l.I s t i t u t o d i C O n s u l e n z a T E c n i c a A z i e n d a l e

Via XX Settembre 16 · Ispica (RG) · 0932/793820 · www.icotea.it

È severamente vietata la riproduzione anche parziale con qualsiasi strumento

Licenza d’uso WORDPERFECT 7 n. Z03-1724696F16

Istituto di Istruzione

S I C U R E Z Z A E S A L U T E

N E I L U O G H I D I L A V O R O

“TTEESSTTOO UUNNIICCOO PPEERR LLAA SSIICCUURREEZZZZAA”

Il presente documento ha valore di misura preventivascritta. Comprende la trattazione degli argomenti previstitiagli artt. 18, 36, 37, 73, 169, 184, 195, 227 del D. Lgs. 81/08smi.AAccccoorrddoo SSttaattoo RReeggiioonnii ddeell 2211//1122//1111,, RReepp.. aattttii 222211//CCSSRR –– GG..UU.. nn.. 88 ddeell 1111//0011//1111

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PREMESSA

Il “Testo Unico per la Sicurezza del Lavoro”, pone a carico del il presentePlesso:

la istituzione di figure professionali, quali quelle del “Responsabile del Serviziodi Prevenzione e Protezione - RSPP” e del “Rappresentante dei Lavoratori per laSicurezza - RLS”;

l'obbligo per il datore di lavoro, Dirigente Scolastico, di elaborare un documentocontenente la “valutazione di tutti i rischi” - DVR;

l'individuazione delle misure di prevenzione necessarie in base alle norme dilegge e di buona tecnica e, infine, il programma di attuazione delle misurestesse;

un intervento attivo, responsabile ed integrato di tutti i soggetti interessati dallaed alla sicurezza, che coinvolge i lavoratori e/o i loro rappresentanti, dallaindividuazione delle situazioni di rischio fino alla scelta delle soluzioni perprevenirle e/o ridurle;

la predisposizione di un organico programma di informazione, formazione edaddestramento dei lavoratori, atto a realizzare una maggiore consapevolezzanell’affrontare le tematiche di prevenzione.

I contenuti della formazione di cui al presente documento, secondo quantoprevisti dall’art. 37 del TU Sicurezza, contengono:

a) Concetti di rischio, danno, prevenzione, protezione, organizzazione dellaprevenzione aziendale, diritti e doveri dei vari soggetti aziendali, organi divigilanza, controllo, assistenza

b) Rischi riferiti alle mansioni e ai possibili danni e alle conseguenti misure eprocedure di prevenzione e protezione caratteristici del comparto diappartenenza dell’azienda

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INDICE

TESTO UNICO per la SICUREZZA ________________________________ 5

Circolo di DEMING _______________________________________________ 6Definizione di lavoratore _________________________________________________ 6

MISURE DI TUTELA_____________________________________________ 6

OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO, DEI DIRIGENTI E DEIPREPOSTI_______________________________________________________ 8

Organigramma della sicurezza ____________________________________________ 9

OBBLIGHI DEI LAVORATORI____________________________________ 9

OBBLIGHI DEI LAVORATORI___________________________________10

IL MEDICO COMPTENTE_______________________________________11

IL RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA __13

COMPITI DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ____13

RISCHI CONNESSI AL POSTO DI LAVORO ED ALLA MANSIONE 14Percorsi e luoghi di lavoro _______________________________________________ 14Arredo _________________________________________________________________ 15Attrezzature e apparecchiature da ufficio__________________________________ 16Fotocopiatrici___________________________________________________________ 16

Sostituzione toner _____________________________________________________ 17Le Taglierine a mannaia _______________________________________________ 17

Scale portatili __________________________________________________________ 18Qualità dell’aria e microclima ____________________________________________ 19Illuminazione __________________________________________________________ 20Rumore ________________________________________________________________ 20LAVORO ai VIDIOTERMINALI _________________________________________ 21Rischio Elettrico ________________________________________________________ 24

Regole di comportamento_______________________________________________ 25Movimentazione Manuale dei Carichi_____________________________________ 27

Caratteristiche del carico_______________________________________________ 27Sforzo fisico richiesto __________________________________________________ 27Caratteristiche dell’ambiente di Lavoro__________________________________ 27Esigenze connesse all’attività___________________________________________ 27Fattori Individuali di Rischio ___________________________________________ 28Sollevamento e Trasporti Manuali ______________________________________ 28Infortuni _____________________________________________________________ 28

Movimentazione Manuale dei Carichi Occasionale _________________________ 29Utilizzo Automezzi______________________________________________________ 29Transito e sosta veicoli __________________________________________________ 30

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Ferite agli arti per contatto ______________________________________________ 30Manipolazione di rifiuti _________________________________________________ 31Prodotti Chimici ________________________________________________________ 31

Sommario dei simboli di rischio chimico _________________________________ 32ELENCO DELLE FRASI DI RISCHIO “R”” ______________________________ 36

Codici e categorie di pericolo secondo il Regolamento (CE) 1272/08 ___ 37Esempio ______________________________________________________________ 38

Agenti cancerogeni/mutageni ____________________________________________ 38Norme Generali in caso di Emergenza ____________________________________ 39Segnaletica di Sicurezza _________________________________________________ 40

DISPOSIZIONI _________________________________________________41Controllo dello stato dei luoghi ed uso dei locali ____________________________ 41Vigilanza alunni nell’area del plesso scolastico_____________________________ 42Procedure di lavoro del personale ausiliario _______________________________ 43Uso di sostanze, attrezzature e dei DPI ___________________________________ 44Norme di comportamento per la sicurezza degli allievi______________________ 44Prevenzione del rischio incendio__________________________________________ 45Gestione delle emergenze ________________________________________________ 45Comportamento da seguire in caso d’Infortunio ____________________________ 45Piano di Sfollamento ____________________________________________________ 46Norme per il primo soccorso agli infortunati _______________________________ 46

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TESTO UNICO per la SICUREZZATITOLO IV

Cantieri temporanei o mobiliTitolo IX

Sostanze pericolose

TITOLO VSegnaletica di salute esicurezza sul lavoro

Titolo XEsposizione ad Agentibiologici

TITOLO I

CAPO I Disposizionigenerali

CAPO II Sistemaistituzionale

CAPO III Gestione dellaprevenzione nei luoghi dilavoro

CAPO IV Disposizionipenali

TITOLO VIMovimentazione Manuale deiCarichi

Titolo XIProtezione atmosfereesplosive

TITOLO IILuoghi di lavoro

TITOLO VIIAttrezzature munite di VideoTerminale

Allegati dal I al LI

TITOLO IIIUso delle attrezzaturedi lavoro e dei dispositivi diProtezione individuale

Titolo VIIIAgenti Fisi

D. Lgs 81/08 s.m.i. – «Testo Unico Sicurezza»

Implementazione

DL = Datore di Lavoro RLS = Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza RSPP= Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione MC = Medico Competente

AA= Addetto Antincendio AE= Addetto Evacuazione A1°S= Addetto Primo/Pronto Soccorso

Dirigente/Preposto

Atti da redigere

DVR = Documento di Valutazione dei Rischi Piano di Emergenza ed Evacuazione Registro dei controlli Antincendio Ratifica ufficiale delle nomine + organigramma Evidenza oggettiva di n. 2 prove di esodo durante l’anno scolastico Riunione periodica

Sicurezza luoghi di lavoro

Conformità legislativa del fabbricato; Dislocazione di arredi e spazzi di lavoro – franco 60 cm;

Agevole apertura e facilità di raggiungere le uscite disicurezza – segnalare i percorsi di esodo con segnali di salvataggio;

Mantenere la conformità alle norme, tramite le verificheperiodiche – Impianto di terra e mezzi Antincendio;

Impianto di sicurezza alimentato da apposita sorgente,distinta da quella ordinaria, con autonomia non inferiore a 30'

Protezione verso il vuoto (h>2m) – parapetto scale a gradini fissi; Protezione dai contatti diretti ed indiretti – verifica mensile della

funzionalità dei differenziali e dell’isolamento elettrico di contatti/cavi/masse

metalliche;

Sicurezza Operativa

Art. 36 Informazione Art. 37 formazione Art. 73 Addestramento Procedure Operative Ordini di servizio Aggiornamento periodico

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Circolo di DEMINGIl ciclo di Deming o Deming Cycle (ciclo di PDCA - plan–do–check–act) è

un modello studiato per il miglioramento continuo in un'ottica a lungo raggio.La sequenza logica dei quattro punti ripetuti per un miglioramento continuo è

la seguente:P - Plan. Pianificazione.D - Do. Esecuzione del programma, dapprima in contesti circoscritti.C - Check. Test e controllo, studio e raccolta dei risultati e dei riscontri.A - Act. Azione per rendere definitivo e/o migliorare il processo.

DEFINIZIONE DI LAVORATORE“Persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge

un’attività lavorativa nell’ambito dell’organizzazione di un datore di lavoropubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere unmestiere, un’arte o una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici efamiliari”. Sono da considerare lavoratori tutti i dipendenti subordinati, ilavoratori di cooperative, studenti nei laboratori o gli studenti che svolgono stages.

MISURE DI TUTELALe misure di tutela sono essenzialmente incentrate su:

la “valutazione di tutti i rischi” e la loro eliminazione o riduzione al minimo,sulla scorta delle più aggiornate conoscenze tecniche, mediante interventi allafonte se possibile;

il rispetto dei principi ergonomici;la priorità nella adozione delle misure collettive rispetto a quelle individuali

(DPC DPI);la corretta programmazione dei processi lavorativi, per ridurre al minimo

l'esposizione a rischio dei lavoratori;la regolare manutenzione e pulizia di ambienti, attrezzature, macchine ed

impianti;l’informazione, la formazione e l’addestramento dei lavoratori, e la loro

consultazione e partecipazione alle questioni concernenti la sicurezza del lavoro,tramite i rappresentanti per la sicurezza “RLS”.

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PROCEDURA DI PREVENZIONE E SOGGETTI INTERESSATI

VALUTAZIONEDEI RISCHI

ProgettistiFabbricantiVenditoriInstallatori

DATORE DILAVORO

MEDICOCOMPETENTE

SPPRSPP(antincendioevacuazi

one –primo

soccorso

RSURLST

RLS sito

RLS

LAVORATORI

Predisposizione pianodi prevenzione

Adeguamenti tecnici

RIUNIONE PERIODICA ANNUALE

Sorveglianza sanitaria per ilavoratori esposti a rischio

Misure organizzative

ASL, Ispettorato, VVFF…Vigilanza, controllo,

assistenza, consulenza

Formazione einformazione dei

lavoratori

Misure individualidi protezione

Misurecollettive diprotezione

ORGANISMIPARITETICI

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OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO, DEIDIRIGENTI E DEI PREPOSTI

Il Datore di Lavoro (DL) ha l'obbligo di programmare e disporre ladestinazione di risorse economiche, umane ed organizzative - necessarie perl’applicazione delle misure generali di sicurezza previste dalla legge - di verificarnelo stato di attuazione e di vigilare sulla osservanza degli adempimenti da essaprescritti.

A tali fini, uno dei principali obblighi a suo carico è costituito dallaelaborazione del "documento sulla valutazione dei rischi DVR" - basatosostanzialmente sul monitoraggio di ambienti e posti di lavoro, attrezzature,impianti e sostanze, e sulla verifica della loro conformità alle norme di legge e dibuona tecnica, nonché sulla stima della incidenza dei fattori organizzativi e diquelli interattivi con l’uomo; valutazione che viene effettuata dal datore di lavoromedesimo con la collaborazione del Responsabile del Servizio di Prevenzione eProtezione, e laddove sia obbligatoria in azienda la sorveglianza sanitaria, con ilMedico Competente “MC”, previa consultazione del Rappresentante dei Lavoratoriper la Sicurezza “RLS”.

La valutazione dovrà essere aggiornata in relazione a cambiamentisignificativi dei processi produttivi e dell'assetto organizzativo dell'azienda, atti adincidere sull'esposizione a rischio dei lavoratori (art. 29).

Almeno una volta all'anno è indetta una riunione (art. 35), con lapartecipazione anche del rappresentante dei lavoratori, volta principalmente averificare lo stato di attuazione dei programmi e l’efficacia delle relative misure disicurezza e di protezione della salute dei lavoratori in azienda.

Il DL si avvale, per l’attuazione di quanto precede, della collaborazione diDirigenti/Preposti, i quali, nell'ambito delle attribuzioni e competenze lorospecificamente conferite in materia di sicurezza, sono responsabili delle misure diattuazione della prevenzione e protezione. A tal fine essi debbono:1. dare attuazione, secondo le direttive ricevute, alle disposizioni di legge,

utilizzando le informazioni, i mezzi tecnici ed il personale messo a lorodisposizione ritenuto idoneo alla mansione;

2. consentire ai lavoratori, per il tramite dei loro rappresentanti, di portare il lorocontributo alla valutazione del rischio e di verificare l'applicazione delle misuredi prevenzione e protezione;

3. informare e formare i propri dipendenti circa i rischi e le misure individuali ecollettive di prevenzione e protezione adottate;

4. affidare i compiti ai lavoratori tenendo conto delle loro capacità e condizioni disalute;

5. vigilare ed esigere l'osservanza, da parte dei singoli lavoratori, delle norme edelle disposizioni aziendali in materia di sicurezza;

6. aggiornare le misure di prevenzione e di protezione in relazione ai mutamentiorganizzativi e produttivi aziendali, ed in base all'evoluzione della tecnica.

7. l'applicazione delle procedure di prevenzione incendi, di primo soccorso e dievacuazione dei lavoratori in situazioni di emergenza (artt. 45 e 46);

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8. l'adeguamento dei luoghi di lavoro, degli impianti e delle attrezzature allenorme di legge e di buona tecnica (art. 70 e seguenti);

9. l'adozione, laddove necessario, di dispositivi di protezione individuale conformia norma e l'addestramento al corretto uso da parte dei lavoratori interessati ela verifica periodica della loro efficienza (artt. 74 e seguenti);

10. la predisposizione delle incombenze necessarie per la effettuazione dellasorveglianza sanitaria, laddove prescritta (art. 41);

11. l'applicazione delle prescrizioni di sorveglianza sanitaria ed ergonomica afavore dei lavoratori che movimentano manualmente carichi pesanti (art. 41);

12. l'applicazione delle prescrizioni di sorveglianza sanitaria ed ergonomica afavore dei lavoratori addetti ''professionalmente" ad apparecchiature dotate divideoterminali, e cioè per almeno quattro ore consecutive giornaliere per tuttala settimana lavorativa (art. 176);

13. l'adozione di misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso diemergenza e per l'abbandono dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave edimmediato, evitando di richiedere, salvo eccezioni debitamente motivate, laripresa dell'attività lavorativa, persistendo le condizioni di pericolo.

L’inosservanza degli obblighi previsti per i datori di lavoro, i dirigenti ed ipreposti comporta l’irrogazione di sanzioni (arresto, ammenda), variabili inrelazione alla gravità delle violazioni delle norme di legge.

ORGANIGRAMMA DELLA SICUREZZA

Datore di lavoro +Prepostoti/Dirigenti

RSPP, ASPP + Medico Competente, se previsto(Servizio di Prevenzione e Protezione designato dal DL)

Squadra Addetti Antincendio ed Evacuazione + Addetti Primo Soccorso(scelti su base volontaria fra i lavoratori, e ratifica del DL)

Rappresentante dei Lavoratoriper la Sicurezza

(eletto dai Lavoratori)

LAVORATORI

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OBBLIGHI DEI LAVORATORIArticolo 20 - OObbbblliigghhii ddeeii llaavvoorraattoorrii

1. Ogni lavoratore deve prendersi cura della propria salute e sicurezza e di quelladelle altre persone presenti sul luogo di lavoro, su cui ricadono gli effetti dellesue azioni o omissioni, conformemente alla sua formazione, alle istruzioni e aimezzi forniti dal datore di lavoro.

2. I lavoratori devono in particolare:a) contribuire, insieme al datore di lavoro, ai dirigenti e ai preposti,

all’adempimento degli obblighi previsti a tutela della salute e sicurezza suiluoghi di lavoro;

b) osservare le disposizioni e le istruzioni impartite dal datore di lavoro, daidirigenti e dai preposti, ai fini della protezione collettiva ed individuale;

c) utilizzare correttamente le attrezzature di lavoro, le sostanze e i preparatipericolosi, i mezzi di trasporto e, nonché i dispositivi di sicurezza;

d) utilizzare in modo appropriato i dispositivi di protezione messi a lorodisposizione;

e) segnalare immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto ledeficienze dei mezzi e dei dispositivi di cui alle lettere c) e d), nonché qualsiasieventuale condizione di pericolo di cui vengano a conoscenza, adoperandosidirettamente, in caso di urgenza, nell’ambito delle proprie competenze epossibilità e fatto salvo l’obbligo di cui alla successiva lettera f) per eliminare oridurre le situazioni di pericolo grave e incombente, dandone notizia alrappresentante dei lavoratori per la sicurezza;

f) non rimuovere o modificare senza autorizzazione i dispositivi di sicurezza o disegnalazione o di controllo;

g) non compiere di propria iniziativa operazioni o manovre che non sono di lorocompetenza ovvero che possono compromettere la sicurezza propria o di altrilavoratori;

h) partecipare ai programmi di formazione e di addestramentoorganizzati dal datore di lavoro;

i) sottoporsi ai controlli sanitari previsti dal presente decreto legislativo ocomunque disposti dal medico competente.

3. I lavoratori di aziende che svolgono attività in regime di appalto o subappalto,devono esporre apposita tessera di riconoscimento, corredata di fotografia,contenente le generalità del lavoratore e l’indicazione del datore di lavoro. Taleobbligo grava anche in capo ai lavoratori autonomi che esercitano direttamentela propria attività nel medesimo luogo di lavoro, i quali sono tenuti aprovvedervi per proprio conto.

Articolo 43 - DDiissppoossiizziioonnii ggeenneerraallii… OMISSIS …

3. I lavoratori non possono, se non per giustificato motivo, rifiutare ladesignazione. Essi devono essere formati, essere in numero sufficiente edisporre di attrezzature adeguate, tenendo conto delle dimensioni e dei rischispecifici dell’azienda o dell’unità produttiva. … OMISSIS …

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Articolo 59 - SSaannzziioonnii ppeerr ii llaavvoorraattoorrii1. I lavoratori sono puniti:a) con l’arresto fino a un mese o con l’ammenda da 200 a 600 euro per la

violazione degli articoli 20, comma 2, lettere b), c), d), e), f), g), h) ed i),e 43, comma 3, primo periodo;

b) con la sanzione amministrativa pecuniaria da 50 a 300 euro per la violazionedell’articolo 20,comma 3.

IL MEDICO COMPTENTENel caso in cui sussistano situazioni o lavorazioni che possano comportare

rischi per la salute dei lavoratori, e per le quali sia obbligatoria la sorveglianzasanitaria, dovrà essere nominato il Medico Competente “MC”, il cui nominativo e lemodalità per reperirlo dovranno essere portati a conoscenza dei lavoratoriinteressati.

Al medico sono attribuiti i seguenti compiti:a) collaborare con il datore di lavoro e con il servizio di prevenzione e protezione

alla valutazione dei rischi, anche ai fini della programmazione, ove necessario,della sorveglianza sanitaria, alla predisposizione della attuazione delle misureper la tutela della salute e della integrità psico-fisica dei lavoratori, all’attività diformazione e informazione nei confronti dei lavoratori, per la parte dicompetenza, e alla organizzazione del servizio di primo soccorso considerando iparticolari tipi di lavorazione ed esposizione e le peculiari modalità organizzativedel lavoro. Collabora inoltre alla attuazione e valorizzazione di programmivolontari di promozione della salute, secondo i principi della responsabilitàsociale;

b) programmare ed effettua la sorveglianza sanitaria di cui all’articolo 41attraverso protocolli sanitari definiti in funzione dei rischi specifici e tenendo inconsiderazione gli indirizzi scientifici più avanzati;

c) istituire, aggiorna e custodisce, sotto la propria responsabilità, una cartellasanitaria e di rischio per ogni lavoratore sottoposto a sorveglianza sanitaria; talecartella è conservata con salvaguardia del segreto professionale e, salvo il tempostrettamente necessario per l’esecuzione della sorveglianza sanitaria e latrascrizione dei relativi risultati, presso il luogo di custodia concordato almomento della nomina del medico competente;

d) consegnare al datore di lavoro, alla cessazione dell’incarico, la documentazionesanitaria in suo possesso, nel rispetto delle disposizioni di cui al decretolegislativo del 30 giugno 2003, n. 196, e con salvaguardia del segretoprofessionale;

e) consegnare al lavoratore, alla cessazione del rapporto di lavoro, copia dellacartella sanitaria e di rischio, e gli fornisce le informazioni necessarie relativealla conservazione della medesima; l’originale della cartella sanitaria e di rischiova conservata, nel rispetto di quanto disposto dal decreto legislativo 30 giugno2003, n. 196, da parte del datore di lavoro, per almeno dieci anni, salvo il diversotermine previsto da altre disposizioni del presente decreto;

f) (lettera soppressa)

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g) fornire le informazioni ai lavoratori sul significato della sorveglianza sanitariacui sono sottoposti e, nel caso di esposizione ad agenti con effetti a lungotermine, sulla necessità di sottoporsi ad accertamenti sanitari anche dopo lacessazione della attività che comporta l’esposizione a tali agenti. Fornisce altresì,a richiesta, informazioni analoghe ai rappresentanti dei lavoratori per lasicurezza;

h) informare ogni lavoratore interessato dei risultati della sorveglianza sanitariadi cui all’articolo 41 e, a richiesta dello stesso, gli rilascia copia delladocumentazione sanitaria;

i) comunicare per iscritto, in occasione delle riunioni di cui all’articolo 35, al datoredi lavoro, al responsabile del servizio di prevenzione protezione dai rischi, airappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, i risultati anonimi collettivi dellasorveglianza sanitaria effettuata e fornisce indicazioni sul significato di dettirisultati ai fini della attuazione delle misure per la tutela della salute e dellaintegrità psico-fisica dei lavoratori;

l) visitare gli ambienti di lavoro almeno una volta all’anno o a cadenza diversa chestabilisce in base alla valutazione dei rischi; la indicazione di una periodicitàdiversa dall’annuale deve essere comunicata al datore di lavoro ai fini della suaannotazione nel documento di valutazione dei rischi;

m) partecipare alla programmazione del controllo dell’esposizione dei lavoratori icui risultati gli sono forniti con tempestività ai fini della valutazione del rischio edella sorveglianza sanitaria;

n) comunicare, mediante autocertificazione, il possesso dei titoli e requisiti di cuiall’articolo 38 al Ministero della salute entro il termine di sei mesi dalla data dientrata in vigore del presente decreto.

L’inosservanza degli obblighi previsti per medici comporta l’irrogazione disanzioni (arresto o ammenda), variabili in relazione alla gravità delle violazionidelle norme di legge.

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IL RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LASICUREZZA

Il rappresentante dei lavoratori, esplica la funzione di tutelare i diritti deilavoratori alla sicurezza, e con il loro contributo promuove il miglioramento dellecondizioni di lavoro. A tali fini egli riceve una formazione specifica e dispone ditempo e mezzi necessari per lo svolgimento dei suoi compiti.

Questi è eletto o designato, secondo le modalità demandate dalla legge allacontrattazione collettiva, gode delle medesime tutele garantite per lerappresentanze sindacali; pertanto egli non può subire pregiudizio alcuno a causadello svolgimento della sua attività.

Ha accesso, nel rispetto delle procedure concordate con il datore di lavoro, aiposti ed ai luoghi di lavoro nonché ad ogni documentazione relativa alla sicurezzadei lavoratori (DVR e ecc., che può essere consultata esclusivamente in azienda,art. 18 com.1 let. p)); riceve le informazioni provenienti dai servizi di vigilanza; èconsultato preventivamente in ordine a qualsiasi programma, valutazione, nominao designazione, che abbiano attinenza diretta con la sicurezza.

Fa proposte in tema di prevenzione, formula le proprie osservazioni durante leispezioni effettuate dagli Organi di vigilanza e partecipa alle riunioni periodicheaziendali sulla sicurezza (art. 35).

Può far ricorso alle Autorità competenti qualora ritenga che le misure diprevenzione ed i mezzi impiegati per attuarle non siano idonei a garantire lasicurezza e la salute dei lavoratori.

Nelle aziende, ovvero unità produttive, con più di 15 dipendenti, il RLSpartecipa alle riunioni periodiche nel corso delle quali si esamina il documento divalutazione dei rischi “DVR”, l’individuazione e la programmazione delle misure diprevenzione e protezione dai rischi.

COMPITI DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE EPROTEZIONE

Il Servizio di prevenzione e protezione (che può essere tanto interno quantoesterno all'azienda o in parte) svolge i seguenti principali compiti:

individua i fattori di rischio dell'ambiente di lavoro e dei processi produttivi, epredispone le misure di sicurezza da adottare per eliminarli o ridurli;

coadiuva il datore di lavoro nella effettuazione della valutazione dei rischi enella elaborazione del relativo documento (DVR);

programma l'informazione, la formazione generale e specifica dei lavoratori, el’addestramento;

è interessato, in genere, su ogni questione - concernente la sicurezza del lavoro;Il Servizio cura, inoltre, il costante miglioramento della sicurezza dei posti e

dei luoghi di lavoro, mediante:

la proposizione di misure preventive;

l'individuazione di più efficaci dispositivi individuali di protezione “DPI”;

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l'elaborazione di procedure di sicurezza che coniughi le esigenze operative del ilpresente Plesso con quelle di prevenzione e protezione dei lavoratori;

l'introduzione di sistemi di controllo per verificare l'attuazione delle misureadottate;

l'adeguamento costante dei programmi e delle attività di informazione eformazione ed addestramento dei lavoratori.

Il datore di lavoro designa, previa consultazione del RLS, il Responsabile e gliaddetti al Servizio (avvalendosi all'occorrenza anche di professionalità esterne al ilpresente Plesso) che abbiano le competenze necessarie per lo svolgimento deicompiti loro assegnati.

RISCHI CONNESSI AL POSTO DI LAVORO EDALLA MANSIONE

La prevenzione degli infortuni sul luogo di lavoro si attua attraversocomportamenti, abitudini e modalità di lavoro che permettano di escluderequalsiasi rischio, o per quanto possibile ridurlo e monitorarlo.

Alcune precauzioni sotto elencate possono sembrare banali, tuttavia i maggioririschi di infortunio derivano proprio da comportamenti quotidiani non corretti.

PERCORSI E LUOGHI DI LAVOROnel salire o scendere le scale dell’immobile è opportuno utilizzare il corrimano;non scendere per le scale di corsa, è assolutamente vietato correre nel luogo di

lavoro al fine di evitare ingiustificati allarmismi;i passaggi pedonali non debbono essere intralciati da cavi elettrici o telefonici

volanti o da canaline contenenti predetti cavi;raccogliere sempre gli oggetti caduti sul pavimento;mantenere sempre sgombre le vie di transito;mantenere la destra lungo le vie di transito;asciugare subito i liquidi (acqua. ecc.) accidentalmente versati, qualora, peraltro,

fuoriescano o si spargano su impianti sotto tensione elettrica, non effettuarealcun intervento, ma segnalare immediatamente l'accaduto;

in caso di uso di una scala portatile (in ogni caso dotata dei dispositivo che nelimitino l'apertura), assicurarsi che sia posizionata in modo stabile, facendosiassistere da un collega che la mantiene al piede, ad ogni buon conto tenersisempre ancorati ad essa con una mano e non sporgersi o allungarsi per prenderecose distanti. In tale evenienza occorre scendere e riposizionare la scala;

non utilizzare mai come scalette eventuali materiali accatastati o mezzi difortuna;

non entrare in un locale non sufficientemente illuminato;non sostare mai nel raggio di apertura di una porla chiusa se non munita di

pannello trasparente;tenere preferibilmente la destra quando si cammina, e quando si svolta in angoli

ciechi;

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non lasciare oggetti pericolosi o ingombranti lungo le vie di passaggio, inparticolare lungo quelle di esodo e davanti alle uscite di emergenza;

occorre spostarsi dal proprio posto di lavoro quando viene effettuata unalavorazione nell'area sovrastante il medesimo;

non introdurre oggetti personali che possano costituire fonte di pericolo per sée/o per gli altri (le attrezzature devono essere con marcatura “CE” o conformiall’Allegato V del TU Sicurezza).

ARREDOArredare, significa organizzare lo spazio scegliendo i mobili in funzione

dell’utilità e distribuirli nella posizione più opportuna, prevedendo le esigenze dimovimento e garantendo l’uso senza intralci e senza compiere sforzi inutili. Priamadi essere ubicati, occorre valutarne il peso in funzione della portata dei solai. Ipotenziali pericoli dovuti alla presenza di arredi sono principalmente i seguenti:Urti contro le ante di armadi e cassetti delle scrivanie e degli schedari, lasciati

aperti.Schiacciamenti a causa di chiusure improprie di cassetti, porte, ante di armadi,

ecc..Caduta del materiale disposto in modo disordinato e non razionale sui ripiani di

armadi e mensole o caduta delle mensole stesse per troppo peso.Cadute per utilizzo improprio di sedie, tavoli, armadi ecc..Ribaltamento di scaffalature non opportunamente fissate al muro o di schedari

non provvisti di dispositivi che impediscano la contemporanea apertura di piùcassetti

Cadute per urti contro attrezzature posizionate nelle aree di passaggio o perscivolamento sul pavimento bagnato o scivoloso.

Rilascio di formaldeidePer gestire i rischi in maniera adeguata sono sufficienti poche

semplici operazioni:richiudere le ante di armadi, soprattutto quelle trasparenti;utilizzare sempre le maniglie di cassetti, ante ecc., al fine di evitare

schiacciamenti;disporre il materiale sui ripiani degli armadi in modo ordinato e razionale,

osservando una corretta distribuzione dei carichi, posizionando i più pesanti inbasso;

utilizzare scalette portatili a norma ed utilizzare un’attenzione particolare alposizionamento stabile delle stesse e alle manovre di salita e discesa insicurezza;

utilizzare cassettiere e schedari provvisti di dispositivi che impediscano lacontemporanea apertura di cassetti ed il ribaltamento per troppo peso;

fissare saldamente al muro tutte le scaffalature e le mensole e gli armadi, inparticolare quando h5p;

acquistare preferibilmente mobili a bassa emissione di formaldeide quelli cioècon marchio CQA formaldeide E1, arieggiare la stanza.

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ATTREZZATURE E APPARECCHIATURE DA UFFICIOPoiché molti piccoli incidenti o infortuni accadono a causa dell’utilizzo

improprio di forbici, tagliacarte, temperini ecc., è da evitare l’abitudine di riporreoggetti appuntiti o taglierini privi di protezione nelle tasche o nei portamatite.

Inoltre le taglierine manuali devono essere usate con attenzione nonmanomettendo le protezioni della lama e lasciare la lama stessa, al termine delleoperazioni in posizione abbassata.

Anche l’utilizzo delle cucitrici a punti può essere causa di infortuni, occorre,soprattutto in caso di inceppamento, prestare attenzione alle operazioni di sbloccodella stessa.

FOTOCOPIATRICILa fotocopiatura e stampa di documenti sono fra le più comuni e diffuse

attività lavorative. La quotidianità di tali operazioni, non deve far dimenticare che,sia i prodotti per la stampa (toner), sia le macchine (fotocopiatrici, stampanti),producono sostanze alle quali occorre prestare un po’ d’attenzione.

In particolare, i toner sono composti da vari tipi di sostanze chimiche, chepossono anche rientrare fra gli agenti chimici considerati pericolosi.

Le stesse fotocopiatrici e stampanti laser, sono fonte di emissione di variesostanze (ozono, formaldeide, composti organici volatili), alcune delle quali adazione irritante.

Occorre osservare che, l’attività di fotocopiatura e stampa, non è cosi frequenteda ipotizzare significativi rischi per la salute dei lavoratori, pur tuttavia, sipossono adottare ulteriori attenzioni, volte a limitare ulteriormente i rischi:in primo luogo, va privilegiato l’acquisto di macchine a bassa emissione di ozono,

e va curata la loro manutenzione. Se la macchina lo prevede, in genere sostituireil toner esaurito assieme al filtro ozono.

è opportuno preferire la stampa e la fotocopiatura di documenti corposi, sumacchine dedicate, collocate in locali dotati di adeguato ricambio d’aria, che nonsiano luoghi di lavoro permanente. Nei locali di lavoro dotati di fotocopiatrici estampanti laser, garantire la possibilità di ventilazione e in generale siraccomanda di ventilare l’ambente di lavoro almeno quotidianamente;

provvedere all’acquisto di prodotti per la stampa (toner) di cui sia fornita unascheda di sicurezza completa e rispondente alla normativa ed è preferibile checontengano sostanze chimiche non pericolose;

si raccomanda di evitare manipolazioni che comportino la dispersione di toner equindi la possibilità di esposizione anomala allo stesso.

si deve evitare assolutamente di manomettere la macchina, anche per toglierefogli che hanno causato l’inceppamento. Prima di accedere alle parti interne, èd'obbligo, interrompere l’alimentazione. Si ricorda che all'interno, ci sono ancheparti ad alta temperatura, che possono provocare ustioni, per cui mettere le manidove indicato o secondo le istruzioni del fabbricante.

Per la sostituzione dei toner, attenersi a quanto stabilito dai produttori, e nondisperdere i contenitori vuoti, ma seguire rigorose procedure di raccolta.

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SOSTITUZIONE TONER

Conservare il toner di ricambio in un luogo (o armadietto) non facilmenteaccessibile alle persone non autorizzate.

Disattivare l’alimentazione elettrica (utilizzando l’apposito interruttoreinstallato sulla macchina), prima di effettuare qualsiasi intervento (sostituzionedel toner, recupero dei fogli incastrati, ecc.), facendo attenzione a non venire incontatto con parti ustionanti della macchina.

Utilizzare sempre i DPI (guanti, mascherina monouso)

Evitare lo spargimento del contenuto della cartuccia nell’ambiente durante lasostituzione delle cartucce, procedere con cautela e attenersi alle disposizionidate dal costruttore.

Smaltire la cartuccia esaurita ponendola in una busta di plastica ben chiusa eriposta negli appositi contenitori che verranno ritirati dalla ditta incaricata dellosmaltimento.

Lavarsi accuratamente le mani al termine delle operazioni di maneggio esostituzione del toner (preferibilmente con acqua fredda).

Chiamare, in caso di incidente (contatto con gli occhi, pelle, ecc), l’addetto alprimo soccorso e/o recarsi al Pronto Soccorso Publico.

Le sostanze contenute nella cartuccia del toner non devono venire in contattocon gli indumenti poiché possono macchiare in modo indelebile. In caso dicontatto seguire le indicazioni del costruttore e comunque non lavare con acquacalda (la polvere verrebbe fissata immediatamente).

LE TAGLIERINE A MANNAIA

Devono essere dotate di schermo salvamani, infrangibile, resistente agli urti edi spessore minimo di mm. 4; la lama deve essere trattenuta da una molla inposizione sollevata, tale da non chiudersi per gravità; se ad azionamento elettricodebbono avere un sistema di protezione a fotocellula ed un avviamento a doppioconsenso.

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SCALE PORTATILIPer rispettare i criteri di conformità alla normativa vigente, le scale portatili

devono essere:costruite secondo norma UNI EN 131 e accompagnate dal nome del fabbricante,

tipo di scala, anno e mese di fabbricazione, carico max. ammissibile, angolod’inclinazione e dichiarazione di conformità alla norma tecnica (art. 113, AllegatoXX del TU Sicurezza);

accompagnate da breve descrizione con indicazione degli elementi costituenti e leistruzioni per la conservazione e manutenzione.

Di seguito si forniscono alcune indicazioni pratiche:L’uso delle scale è riservato a personale fisicamente idoneo e non sofferente di

disturbi legati all’altezza (vertigini, ecc.).Sceglierei le scale a mano di dimensioni appropriate all’uso.Non utilizzare le scale non rispondenti alle verifiche ai controlli, ed informare il

datore per tramite l’RLS, delle eventuali anomalie riscontrate.L’operatore prima di impiegare la scala deve verificare l’integrità della scala nel

suo insieme e dei dispositivi antisdrucciolevoli sui pioli e alle estremità inferiori.Quando vi è pericolo di sbandamento, la scala deve essere assicurata a parete

fissa o trattenuta al piede da altro lavoratore.Prima di salire sulla scala controllare che le calzature siano allacciate e le suole

non infangate o unte.Provvedere ad un livellamento del terreno prima dell’appoggio della scala a

mano.Salire o scendere dalle scale a mano sempre con il viso rivolto verso la scala

stessa, ricorda che lungo il percorso verticale bisogna avere sempre tre artiappoggiati contemporaneamente sulla scala (regola dei tre appoggi).

La scala deve essere utilizzata da una sola persona per volta, non solo per saliree scendere, ma anche quando si devono eseguire lavori contemporanei a quotedifferenti.

Scendere sempre prima dalla scala prima di compiere qualsiasi spostamentolaterale, anche nel caso si possa contare, per quest’operazione, sull’aiuto dipersonale a terra.

Ricordare che non si sale o scende dalla scala tenendo in mano utensili o altrimateriali. Gli utensili di piccole dimensioni dovranno essere agganciati allacintura oppure riposti in un’apposita borsa messa a tracolla per agevolare imovimenti, ma anche per evitarne la caduta.

Non fare avvicinare persone estranee al lavoro ai luoghi in cui si opera.Non gettare alcun tipo di materiale dall’alto anche se non sono presenti persone

nella zona sottostante.Per evitare il ribaltamento occorre mantenere il proprio baricentro più all’interno

possibile all’apertura della scala, senza sbilanciarsi verso l’esterno.Prestare la massima attenzione a persone e cose presenti sul percorso durante il

trasporto manuale delle scale.Non eseguire riparazioni alla scala.È bene assicurarsi la collaborazione di un’altra persona.

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QUALITÀ DELL’ARIA E MICROCLIMAI fattori inquinanti dell’aria sono numerosissimi, alcuni provenienti

dall’interno altri dall’esterno e sono spesso di difficile identificazione poichégeneralmente tali fattori non sono particolarmente dominanti.

In estrema sintesi si possono indicare 3 tipologie di patologie determinatedalla scadente qualità dell’aria, anche se spesso di difficile identificazione e sono:1.Malattie correlate alla postazione di lavoro, per le quali il quadro clinico è ben

definito e si riesce a identificare l’agente causale;2.Sindrome da edificio malato, quadro clinico sfumato e non è facile individuare un

unico agente causale;3.Sindrome da sensibilità chimica multipla, sono sindromi causate

dall’intolleranza ad agenti chimici ed ambientali, per i quali di norma non siverificano nelle persone intolleranze.

Il microclima è l’insieme di parametri fisici: temperatura, umidità relativa,velocità dell’aria che concorrono a generare la situazione climatica presente nelluogo di lavoro. Anche il tipo d’attività svolta, la presenza di macchinari eattrezzature sono elementi di cui tenere conto. La presenza di un cattivomicroclima è una delle principali fonti di disagio sul lavoro.

Il benessere termico che è una sensazione soggettiva è generalmente avvertitodai lavoratori quando siamo in presenza dei seguenti valori fissati elaboratidall’ISPESEL ( Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro):

Periodo Temperatura ariaUmiditàrelativa

Velocità dell’aria(m/sec)

estate 23 – 26 (range temperatura esterna max 7 gradi) 50%– 60% >0,005; < 0.20

inverno 18 – 22 35%– 45% >0,005; < 0.15

I rischi per la salute possono essere riassunti in:secchezza delle mucose con insorgenza di processi infiammatori;dolori muscolari;fenomeni irritativi per presenza d’inquinanti;dermatiti eruzioni cutanee ecc.

Per il mantenimento di una qualità dell’aria e di un microclima soddisfacenteè necessario agire con vari tipi d’azioni.

In primo luogo occorre procedere, laddove siano presenti elementi inquinantialla rimozione degli stessi o ridurne entro limiti accettabili la presenza (ad esempiodotando i locali d’arredi e attrezzature che provocano basso inquinamento,rimuovere tappeti ecc.).

Occorre poi garantire una buona aerazione dei luoghi, provvedere adopportune misure di manutenzione (ad es filtri aria condizionata) ed igiene deilocali (pulizia frequente ed efficace).

Inoltre è necessario che anche i lavoratori adottino comportamenti personaliresponsabili come ad esempio: mantenere temperature che garantiscano ilbenessere termico evitando correnti d’aria dirette; schermare le finestre in caso diraggi troppo forti; non fumare nei locali (fra l’altro tale comportamento èspecificatamente vietato); adottare consone misure di igiene personale.

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ILLUMINAZIONEUna rilevante parte delle informazioni trattate è di tipo visivo.L’occhio è pertanto uno degli organi più sollecitati.Per questo motivo, deve essere presente nell’ambiente di lavoro una condizione

d’illuminazione adeguata all’attività svolta. La luce naturale, sebbenefondamentale, ma potrebbe non essere sufficiente a garantire condizionid’illuminazioni ottimali e stabili per tutto l’arco della giornata e dei periodidell’anno. È pertanto necessario integrarla con dispositivi d’illuminazioneartificiale opportunamente installati.

Tali dispositivi devono tener conto dei seguenti fattori: distribuzione dei puntiluce; illuminamento complessivo e per talune attività localizzato; abbagliamento edirezione luce; zone d’ombra, sfarfallìo, luce diurna.

I rischi derivanti da illuminazione carente sono soprattutto relativi alladiminuzione di acuità visiva, che favorisce l’affaticamento visivo ( mal di testa,bruciore, ecc.) e l’assunzione di posture scorrette (disturbi a carattereosteomuscolare). Occorre pertanto le postazioni di lavoro abbiano le caratteristiched’illuminazione adeguate, che non vi siano mobili e superfici che abbagliano, chesia possibile schermare finestre, che la luce si diffonda in maniera omogenea einfine che sia mantenuta la pulizia e la manutenzione degli impianti.

RUMOREIl rumore è una situazione acustica sgradevole, che infastidisce, deconcentra, e

può limitare l’ascolto dei segnali utili del proprio posto di lavoro (comunicazioneverbale). Di norma presso il presente luogo di lavoro, da rilevazioni inserite inBanche dati riconosciute dalla CCPSSL (art. 6), i livelli di rumorosità non sono talida mettere a rischio la salute dei lavoratori e da turbare l’attenzione e lacomunicazione verbale dei lavoratori, poiché il limite d’esposizione giornalierariscontrato è abbondantemente inferiore al valore inferiore di azione, LEX80 dB(A). Valore al di sotto del quale è ragionevole considerare che non sussistano rischidi ipoacusia (indebolimento o perdita dell’udito) da rumore.

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LAVORO AI VIDIOTERMINALILa legge garantisce una particolare tutela a quei lavoratori che sono addetti ai

videoterminali in modo sistematico ed abituale, per almeno 20 ore settimanali.Ne consegue, quindi, che solamente questi soggetti saranno legittimati a fruire

delle agevolazioni che la legge concede loro, e cioè: interruzione del lavoro ogni 2ore con una pausa di 15 min da dedicare ad altra attività; sorveglianza sanitaria.

Sui potenziali pericoli derivanti dall’uso del VDT, occorre evitare falsi allarmi,in particolare studi qualificati sull’argomento suggeriscono che:nei posti con VDT le radiazioni ionizzanti (raggi X) si mantengono allo stesso

livello dell’ambiente esterno;nei posti con VDT le radiazioni non ionizzanti (campi elettromagnetici) si

mantengono al di sotto dei valori raccomandati;negli operatori al VDT non è registrato alcun significativo aumento di danni per

la salute dovuti a radiazioni.I disturbi oculo-visivi reversibili costituiscono la sindrome da fatica visiva

(ASTENOPIA) che può insorgere in situazioni di sovraccarico dell’apparato visivo.Le principali cause di tali disturbi possono essere:

le condizioni sfavorevoli d’illuminazione (eccesso o insufficienza d’illuminazione,riflessi abbaglianti, luce abbagliante, scarsa definizione dei caratteri delloschermo;

intervento visivo statico e ravvicinati;difetti visivi mal corretti (es, presbiopia, miopia, ipermetropia, ecc) non sono

causati dall’uso del VDT, ma se non adeguatamente corretti, possono contribuirea far comparire disturbi astenopici;

inoltre altri fattori possono favorire disturbi oculari in particolare,l’inquinamento dell’aria interna (fumo, polveri ecc.) e l’eccessiva secchezzadell’aria.

I disturbi muscolo scheletrici (perlopiù fastidio o dolori al collo, alle spalle, allaschiena, alle braccia, alle mani) sono spesso conseguenza della degenerazione deidischi della colonna vertebrale, dell’affaticamento muscolare o dell’infiammazionedelle strutture tendinee. Le cause che possono acuire i disturbi sono:postazioni di lavoro inadeguate;postazioni di lavoro fisse e mantenute per tempi prolungati (anche in presenza di

postazioni di lavoro corrette);movimenti rapidi e ripetitivi delle mani.

Lo stress, e cioè genericamente la reazione negativa dell’organismo rispettoall’ambiente circostante, che si può manifestare con mal di testa, tensione nervosa,irritabilità, stanchezza, insonnia, digestione difficile, ansia, depressione, è favoritanell’ambiente di lavoro dai seguenti fattori:rapporto conflittuale uomo-macchina;contenuto e complessità del lavoro;carico di lavoro;responsabilità (troppo alta o bassa);rapporti con i colleghi o superiori;fattori ambientali.

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Azioni per prevenire e ridurre i disturbi derivanti dall’uso del VDT:corretta predisposizione del posto di lavoro;corretta sistemazione del posto di lavoro da parte del lavoratore;progettazione contenuto del lavoro;pause e cambiamento di attività;sorveglianza sanitaria;formazione specifica;prevenzione disturbi muscolo – scheletrici;prevenzione dell’affaticamento visivo.

Di seguito si indicano alcune regole e comportamenti volti ad assicurare lamassima sicurezza e salute dei lavoratori che utilizzano videoterminali.

Organizzazione e responsabilitàL’organizzazione fornisce postazioni di lavoro in linea con quanto previsto

dalla normativa vigente in materia di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori.L’operatore al videoterminale dovrà rispettare le disposizioni relative alle

pause, non dovrà modificare la disposizione del videoterminale e del posto di lavorose correttamente predisposta, dovrà regolare la luminosità dello schermo,l’illuminazione e le eventuali schermature della luce solare in modo da ottenere lasituazione più confortevole per la lettura dello schermo.

L’operatore deve utilizzare le apparecchiature con la massima curaattenendosi alle istruzioni ricevute relative alla corretta utilizzazione delleapparecchiature elettriche.

Ogni eventuale difetto o problema relativo al posto di lavoro ed alleapparecchiature in dotazione dovrà essere tempestivamente segnalato al propriosuperiore.

Modalità di utilizzazione dei videoterminali:Mantenere una postura corretta durante il lavoro al videoterminale è

essenziale per prevenire patologie a carico dell’apparato muscoloscheletrico.Utilizzare il sedile messo a disposizione e regolare lo schienale in altezza ed

inclinazione i base alle dimensioni e preferenze del lavoratore.Davanti alla tastiera si dovrà lasciare uno spazio libero di 10-15 cm sufficiente

ad appoggiare i polsi o gli avambracci, permettendo così di ridurre l'affaticamentodei muscoli delle spalle.

A richiesta dell'operatore, deve essere fornito un poggiapiedi, con lecaratteristiche definite dalla norma UNI 7498 (dimensioni, superfici d’appoggio,inclinabilità).

La disposizione del monitor è diversa in funzione dei vari tipi d’attività: èposto lateralmente per l’attività d’immissione testi e dati da supporto cartaceo,mentre è posto frontalmente se l’attività comporta prevalentemente la lettura delloschermo. Si consiglia di non utilizzare schermi o filtri aggiuntivi perché, se nonsono di tipo adatto, spesso sono controproducenti.

Occorre regolare l’illuminazione in modo da evitare riflessi sul video econtrasti di luminosità di sfondo.

Il lavoratore ha diritto ad una pausa di almeno 15 minuti ogni 2 ore. Siconsiglia di distogliere periodicamente gli occhi dallo schermo e di fissare lo sfondo

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del locale. Per prevenire l’affaticamento visivo, è utile quando è possibile,socchiudere le palpebre per 1 e 2 minuti in modo da far riposare gli occhi inoltre,ogni tanto, è opportuno distogliere lo sguardo dagli oggetti vicini e rivolgerlo versooggetti lontani, cercando di coglierne i dettagli.

Occorre controllare lo stato di conservazione dei cavi e delle spine ed eseguire icollegamenti seguendo le istruzioni ed adottando le cautele suggerite per quantoattiene i rischi elettrici.

Occorre verificare che i software utilizzati siano adeguati ai compiti assegnati,di facile uso e controllo da parte dell’operatore, il contenuto del lavoro deve essere,nei limiti del possibile, sufficientemente variato

Per tutelare la salute dei lavoratori al VDT, è prevista la loro sorveglianzasanitaria secondo le periodicità previste dal medico competente e dalla normativavigente. Oltre ai controlli periodici, ogni lavoratore, può chiedere di esseresottoposto ad accertamenti sanitari qualora compaiano dei disturbi riferibili allavoro.

Per prevenire i disturbi muscolo scheletrici è opportuno che i lavoratorisvolgano esercizi di stiramento e rafforzamento per il collo, gli avambracci, lespalle, la schiena, e la muscolatura addominale, e in linea generale, adottare unostile di vita non sedentario, inoltre, si consiglia, per chi trascorre la giornatadavanti allo schermo di prendersi delle “micro-pause”, alzandosi e sgranchendogambe e braccia.

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RISCHIO ELETTRICOLa familiarità che ognuno di noi ha con il proprio ambiente di lavoro porta a

sottovalutare pericoli e rischi che possono pregiudicare la nostra sicurezza e quelladi coloro che ci stanno accanto. In Italia si verificano mediamente 5 infortunielettrici mortali ogni settimana (per folgorazione): un primato europeo chefortunatamente è in lenta ma continua diminuzione.

La maggior parte degli infortuni sono causati dagli impianti di bassa tensionenon realizzati o mantenuti conformi alla regola dell'arte, ed in misura minore daicomponenti elettrici e dall'errore umano.

L' impianto elettrico deve essere realizzato a regola d'arte; vale a dire secondole norme CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano). Per non pregiudicare le suecaratteristiche di sicurezza anche le apparecchiature devono essere "a norma"(marchiatura “CE”).

Negli impianti elettrici esistono due tipi principali di pericoli:1.le correnti pericolose per il corpo umano;2.le temperature troppo elevate, tali da provocare ustioni, incendi od altri effetti

pericolosi.

Contatti diretti e indirettiIl contatto diretto avviene quando, ad esempio, si toccano i contatti di una

presa, i conduttori non isolati o svitando una lampadina sprovvista di ghieraisolante.

Il contatto indiretto si realizza in presenza di difetti d’isolamento che mettonoin tensione la parte metallica esterna dell'apparecchiatura. Se non dovessefunzionare correttamente la messa a terra ed i dispositivi automatici di protezioneautomatica (differenziale) non intervenissero, la situazione potrebbe evolversi inmaniera drammatica.

Protezione contro i contatti diretti: viene ottenuta mediante l’isolamentodelle parti attive (conduttrici di corrente).

Protezione contro i contatti indiretti: la protezione viene ottenutamediante l'interruzione automatica dell'alimentazione e la messa a terra.

IncendioGli incendi che hanno origine negli impianti elettrici sono dovuti in buona

parte a casi di cedimento dell'isolamento, per invecchiamento, persurriscaldamento o per sollecitazione meccanica delle parti isolanti. L'impiantodeve essere protetto contro il sovraccarico e il corto circuito mediante uninterruttore magnetotermico.

Per un'efficace protezione contro l'incendio, è necessario che il guasto vengaeliminato al suo insorgere. Questo è possibile solo con l'impiego degli interruttoridifferenziali che intervengono immediatamente in corrispondenza delle minimecorrenti di dispersione che fluiscono nella prima fase di cedimento dell'isolamento.

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REGOLE DI COMPORTAMENTO

Non togliere la spina dalla presa tirando il filo. Si potrebbe rompere il cavo ol'involucro della spina rendendo accessibili le parti in tensione.

Se la spina non esce, evitare di tirare con forza eccessiva, perché si potrebbestrappare la presa dal muro.

Non attaccare più di un apparecchioelettrico ad una sola presa. In questo modo sievita che la presa si surriscaldi con pericolodi corto circuito e incendio.

Per qualsiasi intervento sull'impiantoelettrico chiedere l'intervento degli incaricatidella manutenzione. Se proprio è necessariosostituire una lampadina, staccare primal'interruttore generale di zona.

Usare sempre adattatori e prolungheadatti a sopportare la corrente assorbitadagli apparecchi utilizzatori. Su tutte leprese e le ciabatte è riportata l'indicazionedella corrente, in Ampere (A), o della potenzamassima, in Watt (W).

Spine di tipo tedesco (Schuko) possonoessere inserite in prese di tipo italiano solotramite un adattatore che trasferisce ilcollegamento di terra effettuato mediante lelamine laterali ad uno spinotto centrale. E'assolutamente vietato l'inserimento a forzadelle spine Schuko nelle prese di tipoitaliano. Infatti, in tale caso dal collegamentoverrebbe esclusa la messa a terra.

Situazioni che vedono installati piùadattatori multipli, uno sull'altro, vannoeliminate.

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Segnalare immediatamente eventualicondizioni di pericolo di cui si viene aconoscenza, adoperandosi direttamente nelcaso d’urgenza ad eliminare o ridurrel'anomalia o il pericolo, notificando l'accadutoal Dirigente/Preposto e al RLS. Ad esempiose vi sono segni di cedimento o rottura, sia dausura sia da sfregamento, nei cavi o nelleprese e spine degli apparecchi utilizzatori,nelle prese a muro non adeguatamentefissate alla scatola, ecc..

Inoltre:utilizzare gli apparecchi elettrici attenendosi alle indicazioni fornite dal

costruttore mediante il libretto d’istruzione;allontanare le tende o altro materiale combustibile dai faretti e dalle lampade;evitare assolutamente di toccare con le mani nude i cocci delle lampade

fluorescenti (neon). Le eventuali lesioni sono difficilmente guaribili;non coprire con indumenti, stracci o altro le apparecchiature elettriche che

necessitano di ventilazione per smaltire il calore prodotto;prolunghe e cavi devono essere posati in modo da evitare deterioramenti per

schiacciamento o taglio;non fare passare cavi o prolunghe sotto le porte;allontanare cavi e prolunghe da fonti di calore;occorre evitare di avere fasci di cavi, prese multiple e comunque connessioni

elettriche sul pavimento. Possono essere causa d'inciampo o, sopratutto sedeteriorati, costituire pericolo per chi effettua le operazioni di pulizia delpavimento con acqua o panni bagnati. Devono, quindi, venire adottati sistemiper sostenere e proteggere i cavi d’alimentazione e di segnale;

quando si utilizzano prolunghe avvolgibili, prima del loro inserimento nellapresa, occorre svolgerle completamente per evitare il loro surriscaldamento. Laportata del cavo avvolto infatti è minore. La portata del cavo, che deve essereindicata, va sempre rispettata;

quando si finisce di usare la prolunga, staccare prima la spina collegata allapresa a muro. In questo modo non ci sono parti del cavo elettrico in tensione e sievita un rischio inutile;

non effettuare nessuna operazione su apparecchiature elettriche quando sihanno le mani o si utilizzano panni bagnati o umidi.

è vietato alle persone non autorizzate effettuare qualsiasi intervento sulleapparecchiature e sugli impianti elettrici.

è inoltre vietata l'installazione di apparecchi e/o materiali elettrici privati.il lavoratore è responsabile degli eventuali danni a cose e/o persone dovuti

all'eventuale installazione ed utilizzo di apparecchi elettrici di sua proprietà.

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MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHIPer movimentazione manuale dei carichi si devono intendere le operazioni di

trasporto o di sostegno di un carico ad opera di uno o più lavoratori, comprese leazioni del: sollevare; deporre; spingere; tirare; portare o spostare un carico.

Le lesioni dorso-lombari rappresentano uno dei principali rischi cui sonosoggetti i lavoratori che movimentano manualmente carichi pesanti.

Per questo motivo è opportuno che il lavoratore conosca le particolari tecnicheper una corretta movimentazione dei carichi e si attenga scrupolosamente alledisposizioni impartite.CARATTERISTICHE DEL CARICO

La movimentazione manuale di un carico può costituire un rischio tra l’altrodorso-lombare nei seguenti casi:il carico è troppo pesante (Kg. 30 per gli uomini; 20 Kg per le donne);è ingombrante o difficile da afferrare;è in equilibrio instabile o il suo contenuto rischia di spostarsi;è collocato in una posizione tale per cui deve essere tenuto o maneggiato ad una

certa distanza dal tronco o con una torsione o inclinazione del tronco;può, a motivo della struttura esterna e/o della consistenza, comportare lesioni

per il lavoratore, in particolare in caso di urto.SFORZO FISICO RICHIESTO

La sforzo fisico, può presentare un rischio tra l’altro dorso-lombare neiseguenti casi: è eccessivo; può essere effettuato soltanto con un movimento ditorsione del tronco; può comportare un movimento brusco del carico; è compiutocon il corpo in posizione instabile.CARATTERISTICHE DELL’AMBIENTE DI LAVORO

Le caratteristiche dell’ambiente di lavoro possono aumentare le possibilità dirischio tra l’altro dorso-lombare nei seguenti casi:lo spazio libero, in particolare verticale, è insufficiente per lo svolgimento

dell’attività richiesta;il pavimento e ineguale, quindi presenta rischi di inciampo o di scivotamento per

le scarpe calzate dal lavoratore:il posto o l’ambiente di lavoro non consentono al lavoratore la movimentazione

manuale di carichi a un’altezza di sicurezza o in buona posizione;il pavimento o il piano di lavoro presenta dislivelli che implicano la

manipolazione del carico a livelli diversi:il pavimento o il punto di appoggio sono instabili;la temperatura, l’umidità la circolazione dell’aria sono inadeguate.ESIGENZE CONNESSE ALL’ATTIVITÀ

L’attività può comportare un rischio tra l’altro dorso-lombare se comporta unao più delle seguenti esigenze:sforzi fisici che sollecitano in particolare la colonna vertebrale, troppo frequenti o

troppo prolungati;periodo di riposo fisiologico o di recupero insufficiente;distanze troppo grandi di sollevamento; di abbassamento o di trasporto;un ritmo imposto da un processo che non può essere modulato dal lavoratore.

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FATTORI INDIVIDUALI DI RISCHIO

Il lavoratore può correre un rischio nei seguenti casi:inidoneità fisica a svolgere il compito in questione;indumenti, calzature o altri effetti personali inadeguati portati dal lavoratore;insufficienza o inadeguatezza delle conoscenze o della formazione.SOLLEVAMENTO E TRASPORTI MANUALI

La movimentazione manuale dei materiali d’uso lavorativo è causa di unagran quantità di lesioni invalidanti.

Ad esempio sollevando con la schiena incurvata i dischi intervertebralicartilaginosi vengono deformati e compressi sull’orlo, la qualcosa può danneggiarela schiena. Quanto più forte è l’inclinazione del tronco tanto maggiore è il carico deimuscoli dorsali e dei dischi intervertebrali.

Quindi non solo i carichi pesanti, ma anche materiali leggeri possono risultarepericolosi per l’integrità della colonna vertebrale se vengono sollevati con il troncoinclinato in avanti.

Sollevando con la schiena dritta (piegando le gambe e non la schiena). tenendoil peso vicino al corpo e distribuendolo simmetricamente, si evita la deformazionedei dischi intervertebrali sottoponendoli così ad uno sforzo minimo e regolare.senza rischi.

E inoltre consigliabile evitare il sollevamento di pesi posti ad un’altezzainferiore a 40 cm, si deve ricorrere preferibilmente all’uso di carrelli o altri mezzimeccanici di sollevamento.Modo corretto e sbagliato di sollevare i pesi, dal punto di vista medico.

INFORTUNI

Secondo i dati INAIL gli infortuni relativi al sollevamento con sforzorappresentano la settima forma di infortunio.

Comunque, in linea generale si può suggerire che, se si esclude il rischiod’infortunio, la movimentazione manuale di carichi di peso modesto(inferiore ai 5 Kg) oppure di carichi di peso anche superiore ma svoltaoccasionalmente, può essere, in genere, considerata a rischio scarsamentesignificativo e non meritare, quindi, un preciso processo di valutazione perrischio di lesioni dorso-lombari (secondo le indicazioni di letteratura scientifica).

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MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI OCCASIONALEPer movimentazione occasionale si può intendere, ad esempio, un'attività:

che è svolta saltuariamente o non quotidianamente;che viene svolta con frequenze di sollevamento inferiori a 12 movimenti per ora

nella giornata lavorativa tipo;che è svolta con frequenza bassa per periodi brevi (es. inferiore ad una o due ore),

e che permette sufficienti tempi di recupero.È bene tenere presente che se la movimentazione manuale di carichi non

rientra nei compiti specifici di una mansione, spesso può avere caratteristiche dioccasionalità e quindi non comportare valutazioni più accurate.

Nel caso di carichi pesanti (per esempio vicino ai pesi che la norma indica dinon superare) potrebbe essere indispensabile provvedere ad una precisavalutazione tecnica anche se movimentati occasionalmente.

Per quanto riguarda l’utilizzo di piccoli carrelli per il trasporto di materiale, siricorda che è necessario caricare in maniera omogenea sul carrello al max 50 Kg dimateriale e spingerlo evitando strappi.

UTILIZZO AUTOMEZZII trasferimenti su strade urbane ed extraurbane sono un’attività abbastanza

ricorrente e sono causa di numerosi infortuni (“in itinere”). I mezzi utilizzati per letrasferte possono essere della presente attività o autoveicoli privati. I mezzi dipertinenza della presente attività, sono sottoposti alla manutenzione controllata daparte di officina autorizzata che ne garantisce l’efficienza e la sicurezza.

L’utilizzo dei veicoli privati dovrà essere preventivamente autorizzato ed illavoratore dovrà effettuare le revisioni previste dalla normativa vigente.

Le fonti di pericolo sono riconducibili sostanzialmente ai seguenti fattori:cedimento meccanico;errore umano, imperizia, distrazione;problemi fisici;condizioni difficili (neve, pioggia, nebbia);eventi accidentali.

Per gestire con efficacia le situazioni che normalmente si verificano ènecessario che il personale sia consapevole dei pericoli che può incontrare, inparticolare occorre ricordare che chiunque durante l’attività lavorativa (masarebbe opportuno anche nei tragitti casa - luogo di lavoro) guidi una vetturapropria o della presente attività, deve:possedere idonea patente di guida;essere in buone le proprie condizioni psicofisiche;valutare preventivamente la funzionalità e lo stato di manutenzione del mezzo,

(funzionamento freni, pressione pneumatici ecc.);rispettare il codice stradale;saper valutare le condizioni ambientali (es neve ecc.) e, se necessario, verificare

sull’automezzo la presenza dell’idonea attrezzatura (es. catene da neve ecc.);se previsto verificare la presenza del pacchetto di medicazione.

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TRANSITO E SOSTA VEICOLI

RISCHI intercettazione uomo mezzo; urti, colpi, impatti compressioni e schiacciamenti;

MISURE DI

PREVENZIONE E

ISTRUZIONE PER GLI

ADDETTI

in qualsiasi fase operativa prestare sempre attenzione aiveicoli che sopraggiungono nell’area nella quale si opera; durante le manovre dei veicoli rimanere sempre adistanza di sicurezza; compatibilmente con le attività operative, svolgere ancheuna funzione di controllo generale del traffico nellastazione, tesa ad evitare comportamenti scorretti da partedei conducenti; disporre l’eventuale segnaletica mobile nel modo piùefficace per prevenire possibili investimenti/incidenti; sistemare la segnaletica mobile in modo stabile e da noncreare intralcio al traffico veicolare; nel caso di lavori che creino intralcio al traffico,provvedere a segnalarli adeguatamente e a predisporreadeguati percorsi alternativi; nelle ore notturne fare in modo che l’illuminazione deipercorsi veicolari sia pienamente funzionante;

DPI scarpe con suola antisdrucciolo;

FERITE AGLI ARTI PER CONTATTO

DESCRIZIONEQuesto è un rischio molto presente durante l’esecuzione

dei lavori. In quanto intrinseco alle mansioni svolte ed alluogo di lavoro.

GENESI

DELL’INFORTUNIO

Nella determinazione dell’evento si possono ritenereprevalenti le seguenti tipologie:

natura intrinseca del materiale manipolato;

utilizzo delle macchine/attrezzature/utensili non conformialle istruzioni dei fabbricanti o alle norme di buonatecnica;

insufficiente ordine e pulizia del posto di lavoro.

MISURE DI

PREVENZIONE E

PROTEZIONE

La prevenzione consiste nel corretto impiego dellemacchine/attrezzature messe a disposizione.

La manipolazione del materiale deve avvenireimpiegando sempre gli opportuni DPI prescritti.

Mantenere sempre in ordine e pulito il posto di lavoro.

DPIGuanti di protezione – EN 388;

calzature di sicurezza – EN 345/92.

Se necessario indossare occhiali con protezione ai lati

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MANIPOLAZIONE DI RIFIUTI

RISCHI intercettazione uomo mezzo; urti, colpi, impatti compressioni e schiacciamenti; punture, tagli ed abrasioni; traumi dorso-lobali; scivolamento e cadute a livello; piede in fallo e inciampamento;

MISURE DI

PREVENZIONE E

ISTRUZIONE PER GLI

ADDETTI

proteggessi adeguatamente le mani; nel caso in cui i rifiuti sono raccolti in sacchi che devonoessere spostati manualmente, evitare di camminaretenendo i sacchi troppo vicini alle gambe (i rifiutipotrebbero accidentalmente contenere oggetti taglienti e/opungenti che possono arrecare danni); nel sollevare o spostare rifiuti, assumere sempre leposizioni fisiche più corrette;

DPI scarpe con suola antisdrucciolo; indumenti di protezione a maniche lunghe; guanti di protezione;

PRODOTTI CHIMICINell’etichetta è riportato il pericolo, che può essere diverso in relazione all’uso

che ne viene fatto. Le sostanze non etichettate possono diventare pericolose se ininterazione con altre presenti.Azioni assolutamente vietate durante l’uso di prodotti/sostanze chimichemescolare sostanze e/o preparati senza autorizzazione o averne verificarne la

loro compatibilità;usare sostanze e/o preparati in condizioni fisiche incompatibili o diverse da

quelle previste;lasciare contenitori in giro, anche temporaneamente, incustoditi, soprattutto in

presenza di persone non informate;usare contenitori sporchi o con residui non noti per contenere di nuovi;usare recipienti senza apporvi l’etichetta di rischio;usare recipienti, se esiste il dubbio sulla loro pulizia;lasciare in giro contenitori sporchi;affidarsi alla buona volontà, ma solo alle tecniche per cui si è addestrati;usare prodotti di pulizia incompatibili;lavorare senza i D.P.I. ove obbligatori;usare i D.P.I. in modo errato.

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SOMMARIO DEI SIMBOLI DI RISCHIO CHIMICO

Simbolo Definizione e Consigli di Prudenza

Cosa indicaPuò essere corrosivo per i metalliProvoca gravi ustioni cutanee e gravi lesioni oculariDove è possibile trovarloProdotti disgorganti, acido acetico, acido cloridrico, ammoniacaConsigli di prudenzaNon respirare la polvere/i fumi/i gas/la nebbia/i vapori/gli aerosolLavare accuratamente…dopo l'usoIndossare guanti/indumenti protettivi/Proteggere gli occhi/il visoConservare sotto chiaveConservare soltanto nel contenitore originaleSimboli che saranno eliminati:

Cosa indicaEsplosivo instabileEsplosivo; pericolo di esplosione di massaEsplosivo: grave pericolo di protezione;Esplosivo; pericolo di incendio, di spostamento d'aria o di proiezione.Pericolo di esplosione di massa in caso d'incendio.Dove è possibile trovarloFuochi d'artificio e munizioniConsigli di prudenzaProcurarsi istruzioni specifiche prima dell'usoNon manipolare prima di avere letto e compreso tutte le avvertenzeTenere lontano da fonti di calore/scintille/fiamme libere/superfici riscaldate. –Non fumareIndossare guanti/indumenti protettivi/Proteggere gli occhi/il visoUtilizzare il dispositivo di protezione individuale richiestoRischio di esplosione in caso d'incendioSimboli che saranno eliminati:

Cosa indicaPuò provocare o aggravare un incendio; comburente.Può provocare un incendio o un'esplosione; molto comburente.Dove è possibile trovarloDecolorante, ossigeno a scopi mediciConsigli di prudenzaTenere lontano da fonti di calore/scintille/fiamme libere/superfici riscaldate. –Non fumareIndossare guanti/indumenti protettivi/Proteggere gli occhi/il viso.Sciacquare immediatamente e abbondantemente gli indumenti contaminati ela pelle prima di togliersi gli indumenti.Simboli che saranno eliminati:

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Simbolo Definizione e Consigli di Prudenza

Cosa indicaGas altamente infiammabileGas infiammabileAerosol altamente infiammabileAerosol infiammabileLiquido e vapori facilmente infiammabiliLiquido e vapori infiammabiliSolido infiammabileDove è possibile trovarloOlio per lampade, benzina, acetoneConsigli di prudenzaNon vaporizzare su una fiamma libera o altra fonte di accensione. Tenerelontano da fonti di calore/scintille/fiamme libere/superfici riscaldate. – NonfumareTenere il recipiente ben chiusoConservare in luogo frescoProteggere dai raggi solariSimboli che saranno eliminati:

Cosa indicaContiene gas sotto pressione; può esplodere se riscaldato.Contiene gas refrigerato; può provocare ustioni o lesioni criogeniche.Dove è possibile trovarloBombole del gasConsigli di prudenzaProteggere dai raggi solariUtilizzare guanti termici/schermo facciale/Proteggere gli occhi.Consultare immediatamente un medico.Simboli che saranno eliminati:Non esiste alcun simbolo per questo pittogramma di pericolo.

Cosa indicaPuò irritare le vie respiratoriePuò provocare sonnolenza o vertiginiPuò provocare una reazione allergica cutaneaProvoca grave irritazione oculareProvoca irritazione cutaneaNocivo se ingeritoNocivo per contatto con la pelleNocivo se inalatoNuoce alla salute e all'ambiente distruggendo l'ozono dello strato superioredell'atmosferaDove è possibile trovarloDetersivi, detergente per bagno, fluido refrigeranteConsigli di prudenzaEvitare di respirare la polvere/i fumi/i gas/la nebbia/i vapori/gli aerosolUtilizzare soltanto all'aperto o in luogo ben ventilatoIn caso di inalazione: trasportare l'infortunato all'aria aperta e mantenerlo ariposo in posizione che favorisca la respirazioneIn caso di ingestione: contattare un CENTRO ANTIVELENI o un medico se cisente maleIndossare guanti/indumenti protettivi/Proteggere gli occhi/il viso.In caso di contatto con la pelle: lavare abbondantemente con acqua e saponeIn caso di contatto con gli occhi: sciacquare accuratamente per parecchi minuti.Togliere le eventuali lenti a contatto se è agevole farlo. Continuare asciacquare.

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Simbolo Definizione e Consigli di Prudenza

Non mangiare, né bere, né fumare durante l'uso.Simboli che saranno eliminati:

Cosa indicaLetale se ingeritoLetale per contatto con la pelleLetale se inalatoTossico: se ingeritoTossico per contatto con la pelleTossico se inalato.Dove è possibile trovarloPesticida, biocida, metanoloConsigli di prudenzaLavare accuratamente … dopo l'uso.Non mangiare, né bere, né fumare durante l'uso.In caso di ingestione accompagnata da malessere: contattare un CENTROANTIVELENI o un medicoSciacquare la bocca.Conservare in un recipiente chiuso.Evitare il contatto con gli occhi, la pelle o gli indumenti.Indossare guanti/indumenti protettivi/Proteggere gli occhi/il visoIn caso di contatto con la pelle: lavare delicatamente e abbondantemente conacqua e sapone.Togliersi di dosso immediatamente tutti gli indumenti contaminati.Lavare gli indumenti contaminati prima di indossarli nuovamente.Non respirare la polvere/i fumi/i gas/la nebbia/i vapori/gli aerosol. Utilizzaresoltanto all'aperto o in luogo ben ventilato.Utilizzare un apparecchio respiratorioIn caso di inalazione: trasportare l'infortunato all'aria aperta e mantenerlo ariposo in posizione che favorisca la respirazione.Conservare sotto chiaveSimboli che saranno eliminati:

Cosa indicaPuò essere letale in caso di ingestione e di penetrazione nelle vie respiratorieProvoca danni agli organiPuò provocare danni agli organiPuò nuocere alla fertilità o al feto.Sospettato di nuocere alla fertilità o al fetoPuò provocare il cancroSospettato di provocare il cancroPuò provocare alterazioni geneticheSospettato di provocare alterazioni genetichePuò provocare sintomi allergici o asmatici o difficoltà respiratorie se inalatoDove è possibile trovarloTrementina, benzina, olio per lampadeConsigli di prudenzaIn caso di ingestione: contattare immediatamente un CENTRO ANTIVELENIo un medicoNON provocare il vomitoConservare sotto chiaveNon respirare la polvere/i fumi/i gas/la nebbia/i vapori/gli aerosol.Lavare accuratamente dopo l'uso.Non mangiare, né bere, né fumare durante l'uso.

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Simbolo Definizione e Consigli di Prudenza

In caso di malessere, consultare un medico.In caso di esposizione, contattare un CENTRO ANTIVELENI o un medico.Procurarsi istruzioni specifiche prima dell'usoNon manipolare prima di avere letto e compreso tutte le avvertenzeUtilizzare il dispositivo di protezione individuale richiestoIn caso di esposizione o di possibile esposizione, consultare un medico.Evitare di respirare la polvere/i fumi/i gas/la nebbia/i vapori/gli aerosol.In caso di ventilazione insufficiente utilizzare un apparecchio respiratorioIn caso di inalazione: se la respirazione è difficile, trasportare l'infortunatoall'aria aperta e mantenerlo a riposo in posizione che favorisca la respirazione.Simboli che saranno eliminati:

Cosa indicaMolto tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durataTossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata.Dove è possibile trovarloPesticidi, biocidi, benzina, trementinaConsigli di prudenzaNon disperdere nell'ambienteRaccogliere il materiale fuoriuscitoSimboli che saranno eliminati:

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ELENCO DELLE FRASI DI RISCHIO “R””R1 Esplosivo allo stato secco. R35 Provoca gravi ustioni.R2 Rischio di esplosione per urto, sfregamento,fuoco o altre sorgenti d'ignizione.

R36 Irritante per gli occhi.

R3 Elevato rischio di esplosione per urto,sfregamento, fuoco o altre sorgenti d'ignizione.

R37 Irritante per le vie respiratorie.

R4 Forma composti metallici esplosivi moltosensibili.

R38 Irritante per la pelle.

R5 Pericolo di esplosione per riscaldamento. R39 Pericolo di effetti irreversibili molto gravi.

R6 Esplosivo a contatto o senza contatto conl'aria.

R40 Possibilità di effetti cancerogeni - Proveinsufficienti.

R7 Può provocare un incendio. R41 Rischio di gravi lesioni oculari.

R8 Può provocare l'accensione di materiecombustibili.

R42 Può provocare sensibilizzazione perinalazione.

R9 Esplosivo in miscela con materie combustibili. R43 Può provocare sensibilizzazione per contattocon la pelle.

R10 Infiammabile. R44 Rischio di esplosione per riscaldamento inambiente confinato.

R11 Facilmente infiammabile. R45 Può provocare il cancro.

R12 Estremamente infiammabile. R46 Può provocare alterazioni geneticheereditarie.

R14 Reagisce violentemente con l'acqua. R48 Pericolo di gravi danni per la salute in casodi esposizione prolungata.

R15 A contatto con l'acqua libera gasestremamente infiammabili.

R49 Può provocare il cancro per inalazione.

R16 Pericolo di esplosione se mescolato consostanze comburenti.

R50 Altamente tossico per gli organismiacquatici.

R17 Spontaneamente infiammabile all'aria. R51 Tossico per gli organismi acquatici.R18 Durante l'uso può formare con aria misceleesplosive/infiammabili.

R52 Nocivo per gli organismi acquatici.

R19 Può formare perossidi esplosivi. R53 Può provocare a lungo termine effettivinegativi per l'ambiente acquatico.

R20 Nocivo per inalazione. R54 Tossico per la flora.

R21 Nocivo a contatto con la pelle. R55 Tossico per la fauna.R22 Nocivo per ingestione. R56 Tossico per gli organismi del terreno.

R23 Tossico per inalazione. R57 Tossico per le api.R24 Tossico a contatto con la pelle. R58 Può provocare a lungo termine effetti

negativi per l'ambiente.

R25 Tossico per ingestione. R59 Pericoloso per lo strato di ozono.R26 Molto tossico per inalazione. R60 Può ridurre la fertilità.R27 Molto tossico a contatto con la pelle. R61 Può danneggiare i bambini non ancora nati.

R28 Molto tossico per ingestione. R62 Possibile rischio di ridotta fertilità.R29 A contatto con l'acqua libera gas tossici. R63 Possibile rischio di danni ai bambini non

ancora nati.

R30 Può divenire facilmente infiammabiledurante l'uso.

R64 Possibile rischio per i bambini allattati alseno.

R31 A contatto con acidi libera gas tossico. R65 Può causare danni polmonari se ingerito.

R32 A contatto con acidi libera gas altamentetossico.

R66 L’esposizione ripetuta può provocaresecchezza e screpolatura della pelle.

R33 Pericolo di effetti cumulativi. R67 L’inalazione dei vapori può provocaresonnolenza e vertigini.

R34 Provoca ustioni. R68 Possibilità di effetti irreversibili.

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CODICI E CATEGORIE DI PERICOLO SECONDO IL REGOLAMENTO (CE) 1272/08Classe Categoria Indicazione di pericolo

Gas Infiammabili 1 H220: Gas altamente infiammabile

1 H224: Liquido e vapori altamente infiammabili

2 H225: Liquido e vapori facilmente infiammabiliLiquidi infiammabili

3 H226: Liquido e vapori infiammabili

Gas comburenti 1 H270: Può provocare o aggravare un incendio; comburente

Solidi infiammabili 1 o 2 H228: Solido infiammabileGas sotto pressione

Gas compresso

Gas liquefatto

H280: Contiene gas sotto pressione: può esplodere seriscaldato

Gas sotto pressioneGas liquefatto

refrigerato

H281: Contiene gas refrigerato: può provocare ustioni olesioni criogeniche

H300: Letale se ingerito

H310: Letale a contatto con la pelle1 o 2

H330: Letale se inalato

H301: Tossico se ingerito

H311: Tossico per contatto con la pelle3

H331: Tossico se inalato

H302: Nocivo se ingerito

H312: Nocivo per contatto con la pelle

Tossicità Acuta

4

H332: Nocivo se inalato

1A/1B/1C H314: Provoca gravi ustioni cutanee e gravi lesioni oculariCorrosione/Irritazione pelle

2 H315: Provoca irritazione cutanea

1 H318: Provoca gravi lesioni oculariGravi lesionioculari/Irritazione oculare 2 H319: Provoca grave irritazione oculare

Sensibilizzazione vierespiratorie

1H334: Può provocare sintomi allergici o asmatici odifficoltà respiratorie se inalato

Sensibilizzazione pelle 1 H317: Può provocare una reazione allergica cutanea

1A o 1B H340: Può provocare alterazioni geneticheMutagenicità sulle cellulegerminali 2 H341: Sospettato di provocare alterazioni genetiche

H350: Può provocare il cancro1A o 1B

H350i: Può provocare il cancro se inalatoCancerogenicità

2 H351: Sospettato di provocare il cancro

H360D: Può nuocere al feto1A o 1B

H360F: Può nuocere alla fertilità

H361de: Sospettato di nuocere al feto

H361f: Sospettato di nuocere alla fertilità2

H361fd: Sospettato di nuocere alla fertilità Sospettato dinuocere al feto

Tossicità per la riproduzione

(*) H362: Può essere nocivo per i lattanti allattati al seno

H335: Può irritare le vie respiratorieTossicità specifica per organibersaglio (esposizione singola)

3H336: Può provocare sonnolenza o vertigini

1H372: Provoca danni agli organi in caso di esposizioneprolungata o ripetutaTossicità specifica per organi

bersaglio (esposizione ripetuta)2

H373: Può provocare danni agli organi in caso diesposizione prolungata o ripetuta

Tossicità in caso di aspirazione 1H304: Può essere letale in caso di ingestione e dipenetrazione nelle vie respiratorie

Pericoloso per l’ambienteacquatico – Tossicità acuta

1 H400: Molto tossico per gli organismi acquatici

1H410: Molto tossico per gli organismi acquatici con effettidi lunga durata

2H411: Tossico per gli organismi acquatici con effetti dilunga durata

3H412: Nocivo per gli organismi acquatici con effetti dilunga durata

Pericoloso per l’ambienteacquatico – Tossicità cronica

4H413: Può essere nocivo per gli organismi acquatici coneffetti di lunga durata

Pericoloso per lo strato di ozono - EUH059: Pericoloso per lo strato di ozono

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ESEMPIO

AGENTI CANCEROGENI/MUTAGENI

La normativa di riferimento per la valutazione dei rischi connessi all’esposizione ad agenticancerogeni mutageni è il Titolo IX del D. Lgs. 81/08 s.m.i.

Classi cancerogeni CCTN UE EPA IARC

Cancerogeni umani 1 1 A 1

Probabili cancerogeni umani 2 2 B1-B2 2A

Sospetti cancerogeni umani 3a- 3b 3 C 2B

Sostanze non classificabili 4a-4b - D 3

Non cancerogeni 5 - E 4

A partire dal 1 dicembre 2012 convivono due normative: la direttiva UE 67/548 ed ilregolamento CLP, pertanto possono essere presenti sostanze etichettate con i pittogrammiprevisti da entrambe le normative e le schede di sicurezza devono riportare entrambe leclassificazioni.

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NORME GENERALI IN CASO DI EMERGENZAcaso TERREMOTO: avvertita la scossa, nascondersi sotto i tavoli o altro luogo

sicuro più prossimo (pareti portanti/angoli tra pareti, architravi, vani delleporte); terminata la quale, iniziare l’esodo verso il punto di raccolta più prossimo;

caso INCENDIO/EVACUAZIONE immediata: avvertito un suono lungo/segnalecontinuo, iniziare l’esodo verso il punto di raccolta più prossimo;

DURANTE L’EVACUAZIONE, lasciare immediatamente l’occupazione che sista svolgendo, abbandonare ordinatamente, senza creare panico, tramite le vie difuga, l’area, recandovi verso il punto di raccolta più prossimo. Seguire i percorsiindicati con idonea segnalazione di emergenza.

Si ricorda che è vietato:● servirsi degli ascensori;● correre o strillare, al fine di evitare possibili isterismi;● tornare indietro per qualsiasi motivo;● prendere iniziative che potrebbero compromettere l’incolumità propria e quella

degli altri.

Telefono Soccorso PubblicoVigili del fuoco 115 Emergenze sanitarie 118 Carabinieri 112 Polizia 113

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SEGNALETICA DI SICUREZZALe vie di esodo, le uscite di emergenza, l'attrezzatura di pronto soccorso ed i

presidi di sicurezza sono contraddistinti da apposita segnaletica, il cui scopo èquello di richiamare con immediatezza l'attenzione su situazioni costituentipericolo o sui comportamenti da adottare per prevenirlo.

A tal fine si riproducono di seguito alcuni dei simboli, aventi rapporto con lasicurezza nei luoghi di lavoro, e che tutti i lavoratori devono conoscere (vedasiTitolo V e Allegato XXIV del TU Sicurezza).

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DISPOSIZIONICONTROLLO DELLO STATO DEI LUOGHI ED USO DEI LOCALI

1. Ogni giorno i collaboratori scolastici verificano, prima dell’ingresso degli alunni,che non vi siano state intrusioni notturne nell’edificio e nei locali, segnalandoimmediatamente all’Ufficio di Segreteria eventuali situazioni di rischio perl’incolumità degli alunni e degli operatori scolastici.

2. Al termine delle attività scolastiche i collaboratori scolastici si assicurano cheporte e finestre siano chiuse e le luci spente.

3. I collaboratori scolastici assicurano che i pavimenti e i passaggi siano sgombrida materiali che ostacolano la normale circolazione e provvedono a delimitarecon strisce ben visibili o con altri mezzi le porzioni di pavimento sconnesso o chepresentano comunque un rischio per la sicurezza delle persone che circolanonell’area del plesso scolastico, in modo da impedirne l’accesso.

4. I collaboratori scolastici assicurano che le vie di circolazione interne o all’apertoche conducono a uscite o ad uscite di emergenza e le uscite di emergenza restinosempre sgombre.

5. I collaboratori scolastici assicurano lo sblocco delle uscite di emergenza durantele attività scolastiche e la loro chiusura nei periodi di sospensione dell’attivitàscolastica.

6. I collaboratori scolastici assicurano che le postazioni di lavoro degli alunnisiano posizionate in modo da garantire l’esodo in caso di emergenza.

7. I collaboratori scolastici addetti alla vigilanza durante le manifestazioniscolastiche assicurano che le porte restino aperte per tutto il tempo dellamanifestazione.

8. Chiunque rilevi una situazione di rischio per la sicurezza e la salute è tenuto adinformare con ogni urgenza il D.S.G.A. o il referente di plesso, segnalando suapposito modulo all’uopo predisposto; il D.S.G.A. chiede, con il mezzo più celere,l’intervento dell’Ufficio tecnico comunale, informando contestualmente laDirezione scolastica.

9. L’uso della palestra e delle aree sportive da parte degli alunni è consentito soloin presenza di personale docente titolare dell’insegnamento di educazione fisica;

10.L’utilizzazione dei laboratori da parte degli alunni è consentito solo in presenzadi personale docente incaricato dal Dirigente scolastico.

11.Non è consentito l’uso dei locali scolastici a personale esterno senzal’autorizzazione del Dirigente scolastico.

12.E’ istituito il divieto di accesso ai solai dell’edificio, ai locali di sgombro e agliarchivi, alle cabine elettriche, ai locali di deposito e al locale della caldaia apersone non autorizzate. I collaboratori scolastici assicurano che le porte diaccesso a tali aree o locali siano sempre chiuse a chiave.

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VIGILANZA ALUNNI NELL’AREA DEL PLESSO SCOLASTICO1. Gli alunni possono accedere nelle aree di competenza della Scuola non prima

delle ore 08:00. Fino all’entrata nell’edificio scolastico, durante l’ingressonell’edificio scolastico e durante l’uscita dall’area di competenza della Scuola altermine delle lezioni, la sorveglianza degli alunni è affidata ai collaboratoriscolastici, secondo le disposizioni impartite dal DSGA.

2. I collaboratori scolastici assicurano, nei reparti di propria competenza, lasorveglianza degli alunni durante le attività inerenti il il presente Plesso, edelle classi momentaneamente prive del docente in servizio, nonché l’usoordinato dei servizi igienici da parte degli alunni, salvaguardando la loroprivacy.

3. I collaboratori scolastici accompagnano in classe gli alunni ritardatari, evietano l’ingresso nelle aule e nei locali scolastici ai visitatori non autorizzati,familiari compresi.

4. Tutti gli operatori scolastici con compiti di vigilanza sugli alunni assicurano chegli alunni non si allontanino dall’edificio scolastico senza autorizzazione daparte della direzione scolastica o dal referente di plesso, rilasciata al genitore oesercente la patria potestà; ogni docente che venga a conoscenza di ritardi oassenze degli alunni, non giustificati, è tenuto ad assicurarsi che i genitori oesercenti la patria potestà ne siano stati informati.

5. I docenti in servizio nella prima ora garantiscono la vigilanza per i 5 minutiprecedenti il suono della campana di inizio lezione. Nelle ore successive ciascundocente deve raggiungere puntualmente la propria classe. In particolare saràancora più solerte al termine dell’intervallo, quando più necessaria è lavigilanza sul movimento degli alunni.

6. Durante i cambi d’ora gli studenti non devono allontanarsi dall’aula; tutti glioperatori scolastici sono impegnati ad educare gli alunni ad attendere l’arrivodell’insegnante tranquilli nel proprio banco preparandosi all’imminente lezione.

7. Al suono della campagna di inizio intervallo ed al termine delle lezioni,l’insegnante lascia l’aula per ultimo.

8. Con l’entrata in vigore dell’orario definitivo delle lezioni, sono definiti i turni disorveglianza nei corridoi durante l’intervallo: i docenti svolgeranno tale compitocon particolare attenzione.

9. Di fronte ad atteggiamenti o comportamenti non consoni ad una istituzioneformativa, ogni docente è tenuto ad intervenire anche quando sono coinvoltistudenti non delle proprie classi.

10.Sino a quando non saranno disponibili i turni di sorveglianza durante laricreazione, questa viene svolta da tutti gli insegnati che terminano le lezioniprima dell’intervallo.

11.Nessun docente dovrà congedare la classe prima del suono della campana,specialmente quella dell’ultima ora, anche quando dovesse concludere “qualcheminuto prima” l’attività didattica.

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PROCEDURE DI LAVORO DEL PERSONALE AUSILIARIO1. Durante l’orario di servizio il personale ausiliario indossa il camice di lavoro,

consegnato dal D.S.G.A., nonché il cartellino di riconoscimento con foto deldipendente autenticata dal dirigente scolastico.

2. I collaboratori scolastici effettuano operazioni di pulizia dei locali ad essiaffidati quotidianamente con prodotti detergenti e/o disinfettanti consegnatiloro dal D.S.G.A. o dal referente di plesso.

3. I collaboratori scolastici effettuano le pulizie dei locali indossando i seguentiDPI: guanti e mascherine forniti dal dirigente scolastico, se necessario.

4. Non è consentito l’uso di prodotti detergenti e/o disinfettanti nei locali scolasticidurante le attività didattiche.

5. Ogni giorno al termine delle lezioni, effettuare un’accurata pulizia di: aule,corridoi, palestre, laboratori, assicurando l’indispensabile ricambio d’aria.

6. Pulire i servizi igienici almeno due volte al giorno utilizzando strumenti(guanti, panni) destinati esclusivamente a quei locali. Al temine delle pulizietutti i materiali usati vanno lavati in acqua ben calda con detersivo esuccessivamente risciacquati, oppure disinfettati in candeggina diluita peralmeno un’ora ed ugualmente risciacquati, fatti asciugare e riposti in appositispazi chiusi.

7. Prima di utilizzare un prodotto è necessario leggere attentamente le istruzioniriportate sull’etichetta, infatti solo un uso corretto non provoca nessun rischioalla propria salute e a quella di terzi.

8. Occorre ricordare inoltre di: 1) rispettare le dosi consigliate dalle istituzioni; 2)utilizzare i prodotti per gli usi specifici cui sono destinati; 3) per nessun motivomiscelare più prodotti in quanto possono provocare reazioni indesideratesviluppando gas asfissiati o tossici; 4) non trasferire mai un detersivo o un acidoda un contenitore ad un altro su cui sia riportata una dicitura diversa da quellade contenuto immesso; 5) riporre i contenitori sempre chiusi con il propriotappo; 6) i prodotti tossici, nocivi o corrosivi devono essere riposti con lamassima cura in luoghi inaccessibili a terzi; 7) non lasciare bombolette sprayecc, vicino a fonti di calore, in quanto possono infiammarsi e/o esplodere.

9. Tutte le pulizie sono effettuate al di fuori dell’orario delle attività didattiche.10. I collaboratori scolastici assicurano che i pavimenti bagnati siano transennati,

che i locali siano arieggiati dopo le operazioni di pulizia, che i banchi sianodisposti in modo che la luce naturale giunga da sinistra, se possibili, rispettoalla posizione degli alunni.

11.Le operazioni di movimentazione manuale dei carichi devono essere effettuatesolo a seguito di ordine di servizio e secondo le istruzioni contenute nelparagrafo di riferimento (per carichi Kg. 30 uomini; 20 Kg donne).

12. I materiali devono essere disposti nelle scaffalature in modo ordinato e tale daevitare il rischio di cadute degli stessi.

13.Gli scaffali ed i materiali ordinati in file devono essere disposti in modo dagarantire il passaggio dei lavoratori, dei carrelli e delle scale.

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USO DI SOSTANZE, ATTREZZATURE E DEI DPI1. Non è consentita la riparazione, la trasformazione o la manutenzione delle

attrezzature e dei sussidi didattici a personale non qualificato.2. Non è consentito l’uso di fornellini, stufe e altre macchine prive di cartellini che

attestino la conformità alle norme CE o l’avvenuta revisione.3. I collaboratori scolastici provvedono alla custodia dei medicinali, dei preparati

chimici, delle sostanze detergenti e disinfettanti di modo che siano al di fuoridella portata degli alunni.

4. L’uso delle attrezzature comuni o didattiche è consentito unicamente apersonale espressamente autorizzato dal dirigente scolastico.

5. I docenti dei singoli Consigli di classe, adottano le opportune intese, affinché ilpeso degli zaini sia contenuto entro limiti accettabili per l’integrità fisica degliallievi.

6. Il D.S.G.A. organizza il lavoro d’ufficio in modo che gli assistenti amministrativinon siano adibiti ad attività che comportano quotidianamente l’uso divideoterminali per un periodo superiore alle quattro ore e in modo da evitare laripetitività e la monotonia delle operazioni.

NORME DI COMPORTAMENTO PER LA SICUREZZA DEGLI ALLIEVI1. Gli allievi raggiungono con puntualità e rapidamente ma senza correre il locale

delle lezioni.2. Al termine delle lezioni lasciano l’edificio scolastico accompagnati dal docente.3. Durante le lezioni gli allievi minorenni possono lasciare l’edificio scolastico solo

se prelevati da un genitore/esercente la patria potestà e con il permesso deldirigente scolastico, del docente vicario o dei fiduciari dei plessi.

4. Gli allievi possono usare le attrezzature didattiche solo in presenza e secondo leistruzioni degli insegnanti e muniti di adeguati Dispositivi di ProtezioneIndividuali forniti loro dai docenti che impartiscono la lezione; in nessun caso èammessa, da parte degli allievi la manomissione di elementi dell’impiantoelettrico, idraulico e di riscaldamento, né l’uso di attrezzature non didattiche(fornellini, forno ceramica, aspirapolveri, impianti audio, televisori evideoregistratori, fotocopiatrici, ecc.), l’uso dei computers è ammessoesclusivamente in presenza e sotto la guida del docente.

5. Gli allievi possono lasciare l’aula di lezione solo con il permesso del docente.6. Durante la permanenza a Scuola e le attività che si svolgono all’esterno essi si

comportano in modo da non arrecare danni alle persone e alle cose, restandosotto la vigilanza dei docenti; essi assicurano l’igiene della persona, usano inmodo corretto i servizi igienici, non versano rifiuti o acqua sui pavimenti.

7. Essi osservano come tutti gli operatori scolastici le norme di comportamento incaso di incendio , terremoto o di evacuazione dell’edificio scolastico riportate nelPiano di Gestione Emergenza ed illustrate loro dai docenti incaricati.

8. Il docente di materie tecnica-scientifiche impartisce agli alunni, in orariospecifico, lezioni mirate alla formazione e alla informazione degli studenti inmateria di sicurezza i prevenzione dei rischi.

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9. Gli allievi possono praticare attività fisica e sportiva solo se muniti di tuta escarpette.

10.Al termine delle lezioni le classi escono dall’edificio scolastico nel seguenteordine: prima quelle ai piani superiori o più lontane dall’uscita assegnata,dando la precedenza agli alunni portatori di handicap eventualmente presenti,e poi quelle più vivine all’uscita di pertinenza.

11. Il personale docente e non docente è tenuto ad esigere dagli allievi il rispettodelle norme di comportamento del il presente Plesso.

PREVENZIONE DEL RISCHIO INCENDIO1. Gli addetti al Servizio di prevenzione incendi assicurano quotidianamente, al

termine dell’attività della scuola, l’interruzione dell’erogazione dell’energiaelettrica, dei fluidi tecnici e dell’acqua.

2. Gli addetti al Servizio di prevenzione incendi controllano periodicamente (ogni 6mesi) l’efficienza degli estintori e degli idranti.

GESTIONE DELLE EMERGENZE1. In caso di incendio o terremoto tutte le persone presenti nell’edificio si

atterranno alle istruzioni inserite nel Piano di Gestione Emergenza, che è statoportato a conoscenza di tutti. I docenti sono tenuti ad istruire gli alunni loroaffidati sui comportamenti da tenere in caso di incendio o terremoto.

2. Gli addetti al Servizio di gestione dell’emergenza controllano quotidianamentela praticabilità delle vie di fuga e delle vie d’uscita.

3. In presenza di un inizio d’incendio i dispositivi antincendio sono attivati dagliaddetti al Servizio di prevenzione incendi e lotta antincendio.

4. Nel caso in cui sia necessario abbandonare l’edificio per un pericolo grave eincombente, le persone che in quel momento occupano l’edificio si atterrannoalle istruzioni contenute nel Piano di evacuazione pubblicato all’Albo dellasicurezza. I docenti sono tenuti a far conoscere ai minori loro affidati il Piano dievacuazione e a concordare con il Responsabile per del SPP un programmaannuale di esercitazioni.

COMPORTAMENTO DA SEGUIRE IN CASO D’INFORTUNIOI lavoratori che subiscano un infortunio sul lavoro devono:medicarsi servendosi dei prodotti contenuti nella cassetta di pronto soccorso o nei

pacchetti di medicazione in dotazione, o ricorrere al pronto soccorso publico perle cure del caso;

comunicare subito l'infortunio/incidente al proprio superiore diretto o alresponsabile della sicurezza.

Quando l'infortunato è grave l'addetto al primo soccorso deve:prestare la prima assistenza e richiedere l'intervento dell'ambulanza oppure

formare il numero del pronto intervento;non spostare, non muovere o sollevare l'infortunato al fine di evitare un

aggravamento delle sue condizioni;evitare assembramenti sul luogo dell'incidente/infortunio al fine di facilitare

l'opera di soccorso.

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PIANO DI SFOLLAMENTO1. Ogni classe ha un punto di raduno, sia per mantenere i contatti con l’insegnate,

sia per consentire di verificare se vi sono eventuali persone assenti o infortunate(si farà l’appello utilizzando il registro di classe).

2. In nessun caso si dovrà uscire dal perimetro della scuola, salvo precisedisposizioni in merito, e tanto meno avviare i veicoli per tentare di uscire.

3. una sirena d’allarme o il suono convenzionale della campanella segnaleranno atutto il personale del il presente Plesso, la necessità di abbandonarerapidamente lo stabile.

4. Nel momento dello sfollamento, simulato od obbligato, risulta fondamentale ilruolo del docente che si trova in servizio in un locale della struttura scolastica.Egli dovrà guidare gli allievi verso l’uscita, con passo svelto ma senza correre,seguendo il percorso previsto dal piano

NORME PER IL PRIMO SOCCORSO AGLI INFORTUNATI1. Sistemare l'infortunato nelle migliori condizioni possibili, in modo che possa

riposare tranquillo; allentargli i vestiti, aprirgli il colletto, sciogliergli lacintura, e occorrendo, coprirlo con una coperta.

2. Inviare, occorrendo, dopo il primo soccorso, il paziente presso strutturasanitaria.

3. Nel caso di intossicazione per inalazione occorre indossare mezzi protettiviadeguati per allontanare il colpito dall'ambiente nocivo.

4. Non dare mai bevande alle persone prive di sensi.5. Praticare immediatamente ai soggetti a rischio di soffocamento e ai colpiti da

corrente elettrica la respirazione artificiale.6. Ricordare che debbono essere usate misure idonee per prevenire il contatto

della cute o delle mucose con il sangue o altri liquidi biologici degli infortunati.Indossare appropriati guanti. Le mani devono essere lavate subito dopo larimozione dei guanti.

7. In caso di ferite, provvedere alla loro disinfezione, coprirle con garza sterile equindi fasciarle.

8. In caso di emorragie, coprire la ferita con garza sterile e comprimerla quindicon un batuffolo di ovatta impregnato di alcool o con un bendaggio ben stretto.

9. In caso di forte emorragia degli arti, applicare un laccio emostatico al braccio oalla gamba, sopra l'emorragia, e provvedere al trasporto immediato del colpitoal pronto soccorso più vicino.

10. Gli addetti al primo soccorso verificano che il contenuto delle cassette dipronto soccorso sia conforme all’allegato 1 al D. Lgs. 388/03.

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