Settimana 01 - Via TRIESTE - i Pavimenti Industriali

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SCHEDA TECNICA progettoperba settimana 01 pagina 1 di 4 25/01/2012 I PAVIMENTI INDUSTRIALI del piano attuativo produttivo di Via Trieste La normativa tecnica e i codici di buona pratica, convalidati dall’esperienza della Rigamonti nella costruzione di edifici industriali, considerano il pavimento industriale come un sistema tecnologico composto dal sottofondo e dalla piastra in calcestruzzo armato sovrastante. Il piano attuativo produttivo di Via Trieste proporrà edifici con un “sistema pavimento” assolutamente non tradizionale, che raccoglierà le migliori pratiche per poter garantire portata e durabilità adeguati per le attività che si insedieranno nei lotti produttivi dell’AT2.20. 01 - IL SOTTOFONDO, non solo di riempimento La qualità della massicciata (=adeguatezza dei materiali e delle metodologie di posa) condiziona la portata e la durabilità del pavimento industriale, dovendo svolgere la funzione di trasmettere al terreno i carichi, statici e dinamici, su di essa generati dai mezzi, dai macchinari e dal deposito delle materie prime / prodotti finiti delle attività che si insedieranno negli spazi produttivi. I sottofondi dell’ambito produttivo di Via Trieste saranno realizzati con materiali di differente granulometria, in uno spessore idoneo, staticamente calcolato partendo dalle caratteristiche geologiche e geotecniche del terreno. La stesura a più riprese, unitamente alla rullatura del piano di pavimentazione garantiranno un'adeguata compattazione e tenuta del fondo. Per ottenere un corretto grado di saturazione ed una omogenea planarità del piano di posa, che garantisca un adeguato scorrimento della piastra di calcestruzzo oltre ad ottenere uno spessore omogeneo della pavimentazione (fondamentale per far lavorare correttamente la soletta), a chiusura del riempimento verrà steso uno strato di intasamento che utilizzi inerti di granulometria fine (stabilizzato) ; tale strato verrà steso utilizzando una vibro finitrice, macchinario tipicamente destinato alla stesura degli asfalti stradali, da noi adattato a questa fondamentale lavorazione. La portanza di progetto del sottofondo verrà validata eseguendo delle prove su piastra, in modo da misurare se la massicciata è sufficientemente compatta o se si rendono necessari ulteriori cicli di lavorazione al fine di raggiungere i requisiti di portata e compattazione di progetto. Riempimento in ghiaione Strato in calcarese AT 2.20 VIA TRIESTE Pavimentazione in Cls TRADIZIONALE spessore 15 cm Pavimentazione in Cls AT2.20 VIA TRIESTE spessore 20 cm

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SCHEDA TECNICA progettoperba – settimana 01

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25/01/2012

I PAVIMENTI INDUSTRIALI del piano attuativo produttivo di Via Trieste

La normativa tecnica e i codici di buona pratica, convalidati dall’esperienza

della Rigamonti nella costruzione di edifici industriali, considerano il

pavimento industriale come un sistema tecnologico composto dal sottofondo

e dalla piastra in calcestruzzo armato sovrastante. Il piano attuativo produttivo

di Via Trieste proporrà edifici con un “sistema pavimento” assolutamente non

tradizionale, che raccoglierà le migliori pratiche per poter garantire portata e

durabilità adeguati per le attività che si insedieranno nei lotti produttivi

dell’AT2.20.

01 - IL SOTTOFONDO, non solo di riempimento

La qualità della massicciata (=adeguatezza dei materiali e delle metodologie

di posa) condiziona la portata e la durabilità del pavimento industriale,

dovendo svolgere la funzione di trasmettere al terreno i carichi, statici e

dinamici, su di essa generati dai mezzi, dai macchinari e dal deposito delle

materie prime / prodotti finiti delle attività che si insedieranno negli spazi

produttivi.

I sottofondi dell’ambito produttivo di Via Trieste saranno realizzati con

materiali di differente granulometria, in uno spessore idoneo, staticamente

calcolato partendo dalle caratteristiche geologiche e geotecniche del terreno.

La stesura a più riprese, unitamente alla rullatura del piano di pavimentazione

garantiranno un'adeguata compattazione e tenuta del fondo.

Per ottenere un corretto grado di saturazione ed una omogenea planarità del

piano di posa, che garantisca un adeguato scorrimento della piastra di

calcestruzzo oltre ad ottenere uno spessore omogeneo della pavimentazione

(fondamentale per far lavorare correttamente la soletta), a chiusura del

riempimento verrà steso uno strato di intasamento che utilizzi inerti di

granulometria fine (stabilizzato); tale strato verrà steso utilizzando una vibro

finitrice, macchinario tipicamente destinato alla stesura degli asfalti stradali,

da noi adattato a questa fondamentale lavorazione.

La portanza di progetto del sottofondo verrà validata eseguendo delle prove

su piastra, in modo da misurare se la massicciata è sufficientemente

compatta o se si rendono necessari ulteriori cicli di lavorazione al fine di

raggiungere i requisiti di portata e compattazione di progetto.

Riempimento in

ghiaione

Strato in

calcarese

AT 2.20 VIA TRIESTE

Pavimentazione

in Cls

TRADIZIONALE

spessore 15 cm

Pavimentazione

in Cls

AT2.20 VIA TRIESTE

spessore 20 cm

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02 - prima del getto: uno strato di SCORRIMENTO E BARRIERA AL VAPORE

Sopra lo strato di intasamento, prima di iniziare le operazioni di getto, verrà

steso un foglio in polietilene avente una duplice funzione:

a) Scorrimento, in modo da ridurre l'attrito col terreno durante il ritiro o la

dilatazione del pavimento in calcestruzzo;

b) Barriera al Vapore, con il compito di proteggere la pavimentazione

dall'umidità di risalita evitando fenomeni di pop-out e rendendo

possibile la futura realizzazione di rivestimenti in resina, legati ad

esigenze specifiche delle attività / destinazioni d’uso.

I fogli di polietilene verranno sormontati tra loro per almeno 15 cm e saldati

tramite l'impiego di nastro adesivo. L’assenza della barriera al vapore può

innescare fenomeni di fessurazione superficiale del calcestruzzo, non più

controllabili una volta eseguito il getto : i lotti produttivi di Via Trieste

prevedono già la realizzazione di questo strato (i cui benefici si riscontreranno

durante la vita utile del pavimento) che la nostra impresa applica

abitualmente nelle sue realizzazioni, ma che tradizionalmente viene

trascurato.

03 - ARMATURA, GETTO E FINITURA

Armatura con Fibre Metalliche

In sostituzione della tradizionale rete elettrosaldata, le pavimentazioni

industriali di Via Trieste, saranno armate con fibre metalliche in ragione di 20

kg/mc.

Questa tecnica di armatura, che la nostra impresa utilizza da ormai un

decennio, porta ad avere un calcestruzzo fibrorinforzato che, a parità di

spessore, garantisce una maggiore portata, sia distribuita che concentrata,

sfruttando il contributo offerto dalle fibre in fase post-fessurativa del

calcestruzzo (effetto cucitura).

L’armatura con fibre metalliche distribuisce in modo omogeneo il rinforzo di

armatura del calcestruzzo e offre un eccellente controllo alla fessurazione

(=durabilità).

Getto con Laser Screed

La posa avviene utilizzando macchinari di nuova generazione della serie Laser

Screed che consentono di staggiare e vibrocompattare grandi quantitativi di

calcestruzzo, permettendo produzioni giornaliere di campi di getto

notevolmente maggiori rispetto alla normale posa con staggia a mano e con la

conseguente diminuzione dei giunti di ripresa nelle pavimentazioni.

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La stesura con Laser Screed consente di approvvigionare un calcestruzzo con

una minore quantità di acqua ed additivi nell’impasto, riducendo i fenomeni di

ritiro e prevenendo quindi possibili fessurazioni.

Il macchinario è inoltre dotato di un sistema di controllo laser che permette di

ottenere superfici perfettamente planari.

I Giunti strutturali di costruzione

I campi getto giornalieri verranno delimitati da giunti di costruzione

bidirezionali, formati da doppia lamina in acciaio con apposite barre

incapsulate (rispetto alle tradizionali assi di contenimento in legno che

rendevano sempre “sbeccate” nei pavimenti dei “capannoni” le zone di

ripresa getto).

Le due lamiere, oltre a costituire una sorta di “cassero a perdere” durante il

getto, costituiscono un elemento di contenimento e rinforzo contro gli urti e

delle sollecitazioni derivanti dal traffico veicolare (muletti e trans pallet),

durante l’uso del pavimento.

La finitura Superficiale e i Giunti di dilazione

Lo strato di usura è realizzato con spolvero fresco su fresco di prodotto

premiscelato, pronto all’uso composto da quarzo sferoidale e cemento

portland in ragione di 4-5 Kg/mq.

Per garantire una corretta dilatazione della pavimentazione, soprattutto nelle

fasi iniziali di maturazione, si procederà infine alla realizzazione di giunti di

dilatazione e contrazione con una maglia di 4,00x4,00 mt., con una

profondità di taglio di 4-5 cm ed una larghezza di 3-4 mm, che verranno

eseguiti con tagliagiunti meccanica provvista di apposito disco diamantato, a

cui seguirà la pulizia superficiale della pavimentazione e la relativa sigillatura

in profilati di gomma flessibile.

04 - il pavimento è una delle superfici dell’involucro che maggiormente disperdono

energia: in Via Trieste cosa abbiamo previsto di fare.

L’intervento di Via Trieste si caratterizzerà complessivamente per una grande attenzione

progettuale e costruttiva ai temi dell’energia e dell’ambiente: la pavimentazione industriale,

oggetto della presente scheda tecnica, è una delle più estese superfici disperdenti di un edificio

industriale (con pareti e copertura, che saranno oggetto di prossimi articoli di approfondimento

del nostro ufficio tecnico); l’isolamento termico del pavimento industriale è ancora raramente

considerato nella costruzione degli spazi produttivi, come lo era nella costruzione dei capannoni

della tradizione (anche recente).

In Via Trieste, prima del getto del calcestruzzo, e subito dopo la posa dello strato di scorrimento

e barriera al vapore, verrà inserito lungo tutto il perimetro dell'edificio, uno strato di coibente in

EPS ad alta densità, che darà continuità all'isolamento già presente nei pannelli di

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tamponamento a taglio termico, il tutto senza diminuire le capacità portanti della

pavimentazione.

La soluzione tecnica di questo importante ponte termico, oltre a garantire un maggior

isolamento (=minori consumi), consentirà di ottenere un pavimento con una temperatura

superficiale più mite anche nella stagione invernale, quindi con maggior comfort per il personale

che lavorerà all’interno degli spazi produttivi. Il nostro ufficio tecnico ha progettato il particolare

costruttivo che verrà messo in opera in via Trieste, e ha simulato con il software Therm, il flusso

di calore che si genererà attraverso il nodo così come le risultanti temperature superficiali,

ottenendo dei dati molto soddisfacenti.

PARTICOLARE COSTRUTTIVO nodo parete / pavimento

senza

isolamento perimetrale a pavimento con

isolamento perimetrale a pavimento SIMULAZIONE THERM

senza

isolamento perimetrale a pavimento con

isolamento perimetrale a pavimento

Ing. Giovanni Cazzaniga

Ufficio Tecnico Rigamonti