Set Aprile 2012

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Vi presento il nuovo album aprile2012 Pacifico | Ferzan Ozpetek | Nino D’Angelo Set Talenti: Luca Pugliese | Radio Set: Christian Key | Palco&Scena: arriva Tiziano Ferro Cinema: Woody Allen in Rome | Arte | Moda | e tanto altro ancora. anno XI n. 2 - Aprile 2012 - Poste italiane s.p.a. sped in abb. postale D.L. 353/2003 (conv. in L. n. 46 del 27/02/2004) art. 1 comma 1 - DCB - Caserta Annalisa Scarrone

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Vi presento il nuovo album

aprile2012Pacifico | Ferzan Ozpetek | Nino D’Angelo Set Talenti: Luca Pugliese | Radio Set: Christian Key | Palco&Scena: arriva Tiziano FerroCinema: Woody Allen in Rome | Arte | Moda | e tanto altro ancora.

anno

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Annalisa Scarrone

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Cari lettori,

finalmente primavera. Ma-glioni, sciarpe e cappelli che vengono riposti e vo-glia di bella stagione che sale freneticamente. La musica che diventa sem-pre più protagonista così come i grandi eventi pronti a coinvolgere centinaia di persone. Set e Concerte-ria) ne hanno scelto uno, forse, il più atteso. Dopo i clamorosi successi dell’al-bum, Tiziano Ferro, parte con il suo nuovo tour, una sorta di celebrazione per dieci anni di grandi suc-cessi. Per tutti i nostri fe-delissimi ecco in palio due biglietti per la tappa del 22 aprile a Caserta. Sco-prite come vincere intera-gendo attraverso la nostra community virtuale (la pa-

gina facebook Setweb.it). Musica in copertina con Annalisa Scarrone che torna con il nuovo al-bum, dove emerge tutta la potenza e la raffinatezza della sua voce. Cerchia-mo di capire se c’è vita oltre il talent. Bellissimo, invece, il progetto di Pa-cifico, l’autore più amato dalle grandi voci del pano-rama italiano. Torna con un album intenso e ben quattordici duetti! Enne-simo capolavoro per Fer-zan Ozptek sugli schermi con “Magnifica Presen-za”. Ancora una storia originale raccontata da un cast magistrale diretti dal-la sensibilità di un grande uomo di cinema. E ancora grandi ospiti. Nino D’An-gelo inesauribile fonte di novità e successi, Ivan

Castiglione che torna ad interpretare il ruolo di Ro-berto Saviano nella ver-sione teatrale di “Gomor-ra”, la splendida Nina Zilli regina delle classifiche post Sanremo. Ritroviamo con piacere anche Mary Boccia, famosa vocalist del “by night” campano, di recente approdata in terra americana. Numero ricchissimo completato da tutte le nostre rubriche e dalla chiacchierata con Christian Key di Radio Ibiza che ci dice la sua in merito alle tendenze di primavera e sul mondo dell’etere. La bella stagio-ne è appena iniziata. Se-guiteci. Non sarà tempo perso… AUGURI SINCE-RI DI BUONA PASQUA DA TUTTA LA REDAZIO-NE!!!

Giocate con noi: si vince il tour di Tiziano Ferro!!UNA PRIMAVERA A TEMPO DI MUSICA

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aprile2012EDITORIALE

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12 16 2407 ANNALISA SCARRONENuovo look, ma solita voce raffinata

16 PACIFICO 14 duetti inediti: perchè “Una Voce non basta”

12 OZPETEKIl capolavoro di un Mae-stro di Cinema

24 CASTIGLIONEIo, “Gomorra” e Roberto Saviano

19 Set Libri | 27 Set Moda | 28 Set Solidarity | 30 Set Radio | 33 Set Arte | 34 Set Talenti | 40 Set Palco & Scena | 42 Set Cinema | 44 Set Da non perdere | 45 Set game | 46 Set Oroscopo

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D’Amico, Marica Crisci, Stefania Salvi, Angela Carretta, Anna Carfora, Alessandro

Tocco, Bruno Musso, Franco Mozzillo, Lorenzo Peluso, Giuseppe Mauriello,

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SOMMARIOaprile2012

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Con la musica il mio rapporto d’amore “Senza Riserva”

Annalisa Scarrone:

LA CANTANTE SCOPERTA AD “AMICI” NEL 2011, TORNA SULLA SCENA CON UN ALBUM DI GRANDI ATTESE. ROBERTO CASALINO, TRA GLI ALTRI AUTORI DI “MENTRE TUTTO CAMBIA”, UN DISCO DOVE LA VOCE DI “NALI” SI CONFERMA RAFFINATA E PROFONDA. PER LEI UN NUOVO LOOK, VOGLIA DI “LIVE” E UN SOGNO CHIAMATO SANREMO…

tx Vincenzo [email protected] Paolo De Francesco dress Blumarine/Blue Girl

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MMille luci. In un’unica voce. An-nalisa Scarrone possiede il raro dono di una voce capace di spaziare con la stessa inten-sità emotiva in orizzonti sonori lontani fra loro. Nel secondo album “Mentre tutto cambia” (Warner), si conferma interpre-te raffinata, istintiva, profonda e poliedrica. Come falene attirate dal fuoco, attorno al talento di Annalisa si sono radunati autori e musicisti di assoluta eccellen-za. La produzione artistica è di Dado Parisini.

- Nuovo album, nuovo progetto dopo il felice debut-to. Stavolta sicuramente au-mentano attese e responsabi-lità.

“Non oso nascondermi. Di que-sto secondo lavoro sento tutto il peso, la paura e quel pizzico di pressione che inevitabilmente viene a crearsi. Ma c’è anche tanta felicità, tanta soddisfazione per essermi dedicata a pieno alla lavorazione del disco. Speriamo solo di raggiungere

dei buoni risultati. “Mentre tutto cambia” rappresenterà sicura-mente una piccola evoluzione rispetto al mio esordio, ma di certo non stravolgerà lo stile e le linee già tracciate. Un disco puro ed onesto dove l’amore e il tema principale raccontato attraverso diversi aspetti. Anche se il filo conduttore è senza dubbio il mio rapporto con la musica”.

- Cosa è cambiato, in-vece, a livello personale per Annalisa?

“Un po’ di tutto. Città, stile di vita, abitudini, persone che mi circondano. I ritmi quotidiani sono totalmente diversi, ma alla fine parliamo di quello che ho sempre sognato di fare: la mu-sica. Sono dell’idea che quando arriva una novità bisogna viverla con piacere, non come un dram-ma. I cambiamenti fanno parte della vita di ognuno di noi, non solo degli artisti”.

- In “Mentre tutto cambia”ci sono numerosi

pezzi firmati da Roberto Casa-lino, un autore di successo.

“Onorata di aver avuto la possi-bilità di lavorare con un autore come Roberto che mi ha messo a mio agio in tutto il percorso. Con lui tutto si sposa alla per-fezione. Anche gli altri autori di questo album sono stati di una bravura unica. Le canzoni mi ri-specchiano in pieno, sono testi di qualità che mi hanno permes-so di rimanere me stessa, senza stravolgere le cose che vorrei 8

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NON ESISTONO SOLO I TALENT SHOW PER FARSI CONOSCERE. OGNUNO DI NOI HA PROVATO ALTRE STRADE, SPESSO SENZA RICEVERE RISPOSTA ALCUNA.

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LA MUSICA E’ UNA SORTA DI GIOSTRA CON ALTI E BASSI, LUCI ED OMBRE. PROPRIO COME L’AMORE. NON ESISTONO SOLO RAPPORTI SENTIMENTALI…

© Riproduzione riservata

arrivassero al pubblico. Con Ro-berto Casalino è stato fatto un lavoro basato proprio sull’intera-zione tra la sua scrittura e la mia personalità, ma non voglio di-menticare altri autori come Fai-ni, Camba, Anania. La maggior parte di loro sono giovanissimi e questo rappresenta per me un motivo di grande orgoglio e felicità. Poter dare loro ulteriore modo di farsi conoscere attra-verso il mio album”.

- Hai puntato quasi tutti sulle canzoni d’amore. Una sicurezza ma anche un rischio.

“E’ la maniera più diretta per ar-

rivare alle persone. L’amore può essere visto come una metafora per raccontare altri aspetti della vita, non solo sentimentali. Io uso l’amore per parlare anche del mio rapporto con la musica, non solo con le persone. Anche la musica è una sorta di giostra con alti e bassi, luci ed ombre, proprio come l’amore…”

- “Senza riserva”, è il primo singolo radiofonico.

“Una canzone che non nascon-de il suo filo conduttore con “Diamante lei e luce lui”. Sen-timenti allo stato puro, grande voglia di amare, ma con una ma-turità, con una età diversa rispet-

to al singolo di un anno fa. Un pezzo d’amore in tutta la sua pu-rezza: luminosa e carica di ener-gia. Emana sensazioni positive in contrasto con le suggestioni scure dell’arrangiamento che le danno un alone di mistero”.

- Il tuo percorso musi-cale ti porterà quanto prima a Sanremo?

“Rincorro il Festival di Sanre-mo. E’ un traguardo che tutti sognano. Bisogna presentarsi nella maniera giusta, altrimenti si rischia di bruciarsi. Il Festival, però, è un grande desiderio, non l’unico obiettivo”.

- I talent show sono diventati l’unica vetrina per i giovani?

“Ci sono tante strade e noi gio-vani lo sappiamo benissimo. La maggior parte arriva ai talent dopo aver fatto altre trafile, pro-vini, aver bussato a diverse por-te, semmai senza successo. Poi capita che programmi di questo genere ti diano la possibilità di emergere e di arrivare dove sono ora. Non so come mi riser-verà il futuro, ma se sono qui a provarci e grazie ad “Amici”.

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Ferzan Ozpetek

tx Wanda D’[email protected]

“Grazie a certe ‘Magnifiche Presenze’ la vita non finisce dopo la morte”

L’ARRIVO NELLE SALE DEL NUOVO FILM, CON ELIO GERMANO PROTAGONISTA, E’ L’OPPORTUNITA’ PER INCONTRARE UN UOMO CHE HA CAMBIATO STATO PER VENIRE INCONTRO AD UNA NUOVA CULTURA ARTISTICA, TRASFERENDOSI IN ITALIA PER STUDIARE “STORIA DEL CINEMA”. LA SUA NON ERA SOLO VOGLIA DI SBARCARE IL LUNARIO…

Ferzan Ozpetek: ricordia-molo al fianco di Massimo Troisi, Ricky Tognazzi e Francesco Nuti dietro una macchina da presa. Una storia così fa senz’altro la differenza, perché una formazione che ti ha por-tato al fianco di certi espo-nenti del cinema non può che cambiarti la vita. Fatta

questa premessa, dire che stiamo parlando di uno dei più grandi registi può ap-parire banale, ma è impor-tante sottolineare che la formazione culturale gli ha permesso di avere un pass di tutto rispetto per potersi imporre nel mercato del ci-nema italiano d’autore. Da vent’anni vive a Roma, nel-

lo stesso appartamento che lo ha visto prima studente, poi aiuto regista e oggi uno dei registi più affermati e acclamati. Nel tempo abbia-mo imparato a conoscere il suo stile, la delicatezza con la quale riesce a racconta-re le sue storie, senza mai esagerare, mantenendo sempre quel velo di natura-

Il regista in pausa sul set con Margherita Buy

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QUANDO INTERAGISCI CON GLI ATTORI È COME SE AVESSI TANTI FIGLI. SONO COME DEI BAMBINI. HANNO SEMPRE BISOGNO DI SENTIRE ATTENZIONE

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me piacerebbe vedere ancora le persone che avevo care in casa, l’idea mi era rimasta in testa e ne parlai con Domenico Procacci, poi con Federica Pontremoli iniziammo a buttare giù il proget-to, nel quale ho mischiato diversi elementi, anche personali, ad esempio, in casa mia io ho una ‘mezza stanza, strana, grande, come nel film, ma con due fine-strelle’. Questa stessa stanza mi portò a una strana coincidenza relativa però al film “La finestra di fronte”. Quattordici anni fa, mentre scrivevo la sceneggiatu-ra, mi era venuto in mente che l’anziano del film dovesse es-sere un ebreo. A distanza di un paio di anni dall’uscita del film, un’anziana vicina mi chiese del signore anziano, ebreo, che vi-veva nella mia mezza stanza, che tutti conoscevano nel quar-tiere. Questa è una cosa che mi ha colpito molto. La mia fissa-zione nei riguardi dell’idea della vita che non finisce con la morte non è una novità dei miei lavo-ri”. Ciò che di certo fa di Ozpe-tek un ottimo regista, non è solo la scelta delle storie, più vere di tante altre, altro aspetto spesso elogiato dai suoi attori è l’uma-nità, lui ama lavorare in gruppo, ama lavorare con i suoi attori “E’ mia abitudine coinvolgere tutti gli attori a pieno nel film e nelle scelte. Quando interagisci con gli attori è come se avessi tanti figli, sono creature strane, di un altro pianeta, più difficili dei bambini, devi far sentire ad ognuno di loro il tuo amore e la tua attenzione. Allo stesso modo ho cercato come sempre di essere positivo e ricettivo con tutta la troupe, mi piace l’energia, l’atmosfera che viene fuori da un progetto che tutti anche creativamente sento-no proprio. Mi piace che alla fine dicano “il nostro film” e non il film di Ferzan”.

lezza che storie come le sue do-vrebbero avere. Molti riferimenti nei suoi film sono legati a cose che ha realmente vissuto, spes-so contornate di mistero e strane coincidenze come è successo con l’idea che poi ha portato alla stesura del neonato capolavoro Magnifica presenza.

“L’idea nasce dall’episodio reale che è capitato una ventina d’an-ni fa ad un mio amico: un giorno mi chiama e mi racconta di aver visto una signora vestita in modo strano che lo guardava mentre stava davanti alla tv, poi quan-do era tornato a cercarla con lo sguardo non c’era più. Giorni dopo disse di aver visto una ra-

gazza vestita di bianco, disse an-che che quando era a letto senti-va qualcuno che si sdraiava die-tro di lui. Io non sapevo che dire. Gli altri nostri amici parlavano d lui. Dicevano che era pazzo, che era troppo solo. Anche la donna di servizio, che avevamo in co-mune, alla fine era andata via. Poi con il tempo la cosa ci ave-va incuriosito e cominciammo a chiedere alle donne più anziane del quartiere che ci confermaro-no che il palazzo, durante la Se-conda guerra mondiale, era sta-to bombardato e che in quell’ap-partamento abitavano una ma-dre con sua figlia che, durante il bombardamento, si gettarono dalla finestra. Visto che anche a

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Ferzan Ozpetek con il protagonista di “Magnifica Presenza”, Elio Germano

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Pacifico

tx Wanda D’[email protected] Claudio Del Monte

“Con tutte queste ‘voci’ amiche scopro il piacere di mettermi in gioco”

E’ L’AUTORE PREFERITO DI CELENTANO, MORANDI, VANONI, VENDITTI E NANNINI. STAVOLTA, PERO’, SI PRESENTA IN PRIMA PERSONA CON 14 NUOVE CANZONI RACCHIUSE IN UN LAVORO EPISTOLARE COSTRUITO TRA VECCHI E NUOVI INCONTRI. CON MALIKA AYANE IL PRIMO SINGOLO. PERCHE A VOLTE “UNA VOCE NON BASTA”.

Una voce non basta: in par-te un titolo evocativo del tipo di lavoro, racchiuso in 14 tracce, in parte la spie-gazione dell’era di massa che stiamo vivendo. Gino Pacifico ci racconta il suo lavoro epistolare costruito a più mani tra nuovi e vec-chi incontri (Malika Ayane, Francesco Bianconi, Ma-

goni e Spinetti, Cristiana Donà, Manuel Agnelli tra gli ospiti), storie personali e nuove consapevolezze. Tutti elementi del nuovo al-bum.

- Domanda viene spontanea, perché a Paci-fico una voce non basta?

“La risposta ha due chiavi

di lettura. La prima è basata sicuramente sul periodo che stiamo vivendo dal punto di vista sociale, dove comun-que la gente volente o no-lente si riunisce, in parte nei social network, in parte in situazioni più fisiche e reali, per discutere, per urlare, per confrontarsi e se vogliamo anche per disperarsi. C’è in-

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UN DISCO CHE MI PIACE MOLTO. SEMBRA REALIZZATO DA UN GRUPPO DI LAVORO CHE INCONSAPEVOLMENTE SI MUOVEVA NELLA STESSA DIREZIONE…

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terni e mi ha sempre parlato del-la grande opportunità avuta gra-zie proprio ad un Maestro come Lucio. Dalla ha sempre avuto delle importanti antenne nei con-fronti dei veri talenti e questo gli ha permesso di aprire la porta ad un Bersani, all’epoca diciot-tenne. Lui è arrivato comunque con un paio di canzoni già buone ed è stato proprio il suo lavoro, quello fatto precedentemente, a permettere a Samuele di sfrutta-re al meglio questo incontro tra un talento e di un’artista già af-fermato”.

- Tra tutti i brani quale, se dovessi sceglierlo, si cuce più addosso a te che addosso ai tuoi colleghi?

“Nessuna traccia in particolare. Se io devo scrivere un brano per un interprete in particolare va da se che lo creo sullo stile dell’ar-tista. In quest’album ho cercato di creare dei brani che fossero miei, ma che fossero anche terri-torio comune. Questo ha reso le cose più facili. Ogni artista senti-va qualcosa di familiare nel bra-no e questo gli ha permesso di interpretarlo al meglio senza che io avessi composto un brano che fosse solo ed esclusivamente loro. Una bella magia. Se proprio dovessi sceglierlo, direi “Nes-suno”, il primo brano dell’album dove N.A.N.O. ha fatto i cori, ma solo quelli, perché volevo rac-contarlo da solo. Il brano raccon-ta un episodio che mi è successo davvero. Uscendo da una metro ho avuto l’incontro con questo barbone che aveva un cartello con scritto “La povertà è un tra-gedia, ma non sei nessuno se nessuno ti ama”. Non chiedeva soldi, semplicemente andava in giro con questo cartello e questo ti costringeva a guardarlo, l’epi-sodio mi apparteneva quindi l’ho sentito molto più mio”.

vece un’altra chiave di lettura, le-gata più al lavoro vero e proprio. Quando ho cominciato a scrive-re per comporre quest’album, sono arrivato ad un punto in cui veramente la mia sola voce non bastava e così ho cominciato a contattare ogni persona che poi ha partecipato alla stesura degli stessi testi e delle musiche. È un disco che mi piace molto, forse anche perché non è interamente mio, mi sorprendo ad ascoltarlo, io da solo non l’avrei pensato così. Lo considero quasi il disco di una band, un gruppo di lavoro che muoveva nella stessa dire-zione inconsapevolmente”.

- Riguardo al brano “Second Moon”, credi a que-sta capacità dell’uomo di stu-pirsi ancora di fronte all’im-menso dell’universo?

“Mi piace ipotizzare una secon-da luna. Ci sono degli eventi, purtroppo catastrofi, che tengo-no bloccata la nostra umanità e ci sono dei momenti in cui ti senti veramente piccolo. Prima si riu-sciva ad avere un rapporto più stretto con la natura e ci si stu-piva davvero di cose come il cal-care la luna. Oggi devono succe-dere delle cose davvero potenti per far si che l’uomo si stupisca, deve arrivare qualcosa di estre-mamente forte e distruttivo”.

- Una grande amicizia con Samuele Bersani, che deve parte del suo successo a Lucio Dalla. Molti sono su-bito corsi a elogiare il lavoro che Lucio Dalla ha fatto con Bersani.

“Con Samuele siamo amici fra-

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Nando Gentile, “Nandokan” è stato qualcosa in più di un gio-catore di basket. Almeno per Caserta e i casertani. Lo sa be-nissimo il giornalista e scrittore Sante Roperto autore della biografia “L’uomo dell’ultimo tiro” (Edizioni Graf, pag. 216, € 14,90). Nando Gentile è la storia del nostro basket ed è soprattutto lo specchio di Ca-serta, città che ha portato con altri validissimi concittadini (Marcelletti, Esposito, Dona-doni) alla vittoria dello scudetto nel 1991 , mettendo cosi fine allo strapotere delle società del Nord. La vita di Nando è come

un romanzo, e come tale meri-ta di essere narrata e letta, sco-prendo a ogni pagina un ango-lo d’ironia, di commozione, di partecipazione sincera, di con-fessione e di orgoglio. Perché l’orma che Gentile ha impresso nel basket e nello sport è stata cosi importante e significati-va da meravigliare che finora nessun altro scrittore avesse pensato a fissarla sulla carta. Sante Roperto ripercorre, do-cumenta e approfondisce tap-pa dopo tappa offrendoci lo spaccato umano e tecnico di uno tra i più grandi campioni dello sport italiano.

LIBRO E DVD PER LA PAZIENZA INDIFFERENZIATA DI RIVIECCIO

NANDO GENTILE, IL ROMANZO DELL’ “UOMO DELL’ULTIMO TIRO”

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E’ il comico elegante per ec-cellenza. Una garanzia, una certezza della comicità, dei palcoscenici teatrali. Un atto-re, un amico della platea. Gino Rivieccio ha tagliato abbon-dantemente il traguardo del trent’anni di attività. Commedie, battute, imitazioni, personaggi e una Napoli raccontata sem-pre senza volgarità e luoghi co-muni. La napoletanita vissuta come uno stato d’animo, una tela incorniciata dal sorriso, qualche volta amaro, ma mai svincolato dalla realtà. E quel-lo che Gino Rivieccio ci pro-pone in questo cofanetto, con

dvd, leggero e divertente tratto dal One Man Show “Quanno ce vo’ ce vo’” (Edizioni Graf, pag. 144 con DVD, € 17). Un libro dove gli spunti e gli inter-rogativi per stimolare riflessioni fanno da passepartout a una delle virtù più evidenti nell’es-sere napoletani: la pazienza. Pazienza che è parente stret-ta del perdono, e che nel caso di Napoli non può che essere differenziata. Una pazienza senza misura, ostinata, palese, che forse diventa il segreto di un matrimonio felice: il motivo per cui tra Napoli e i napoletani non si arriverà mai al divorzio.

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NinoD’Angelo

Poesie, amori e canzoni: la terza vita di un ex scugnizzo “tra terra e stelle”

tx Stefania [email protected]

UNA STAGIONE DI GRANDI SUCCESSI. L’ENNESIMA DI UNA CARRIERA VISSUTA IN DIVERSE “FASI” MAI RINNEGATE E SEMPRE DA PROTAGONISTA. IL CANTA-ATTORE CI PARLA DEL SUO RITORNO SULLA SCENA DISCOGRAFICA, DEI “SOLD OUT” A TEATRO E DEL DOLORE ANCORA NON SOPITO A RIGUARDO DELLA VICENDA TEATRO TRIANON.

“Tra Terra e Stelle” un al-bum tra canzoni e poesia. Un lavoro che lo stesso au-tore e interprete ha definito come “un’altra cosa”, un si-pario aperto sul mondo, dei suoni e dei pensieri, una nuova interazione musica-le e stilistica (dal punto di vista dei contenuti) in una discografia ampia, che con-tiene sia album di grande successo popolare – nella prima parte della carriera – che produzioni più intimi-ste, ricercate, certamente etniche, nella seconda par-te. Un concept album tutto da ascoltare.

- Nino hai ritrovato

la voglia di fare musica, mettendo da parte ama-rezze e polemiche. Cosa ti ha spinto a ritornare in uno studio di registrazio-ne?

“La verità è che la passione per la musica non finisce mai. Una persona che per una vita intera, ha vissuto di musica alla fine deve arren-dersi a tutto. Quindi, dopo quattro anni e mezzo ho sentito l’esigenza di scrive-re questo disco che è molto intimo. Basato più sulla pa-rola che sulla musica”.

- E’ stata una sta-gione di grande successo a teatro con “C’era una

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volta nu jeans e na ma-glietta”. Come è nata l’i-dea di far incontrare sul palcoscenico due anime (quella anni 80 e quella di oggi)?

“Pensai di realizzare que-sto spettacolo dopo aver visto quello di Giorgio Gaber, “Il signor G.”, dove lui rappresentava due per-sonaggi e da lì mi venne l’idea di mettere in scena queste due anime che vi-vono dentro di me: il Nino degli anni ottanta e il Nino di oggi. Ed è bello questo rapporto visto dal pubblico perché quello stesso pub-blico, magari in passato non aveva apprezzato quel “ragazzo con il caschet-to”. Poi lo sente cantare e quelle stesse canzoni del passato oggi sembrano di-verse perché con il tempo si sono trasformate. Mi ha spinto ha realizzare que-sto spettacolo proprio la voglia del passato: la vita va avanti veloce, si avver-te il bisogno di guardarsi anche indietro. Si sente la voglia di ritrovare oggi quegli stessi valori che con il tempo si sono indeboliti”.

- Nella canzone “Italia Bella” parli di una nazione serva silenziosa di un padre padrone.

“Se la nostra generazione ha fallito lo ha fatto pro-prio con i giovani. Grazie a certa politica che per vent’anni ci ha rovinati. Ma la colpa è anche nostra che ci siamo fatti rovinare votando certe persone. I giovani oggi stanno pa-gando tutti i nostri errori e la fiducia data a politici non idonei allo sviluppo del Pa-

ese. Per quanto riguarda il sindaco De Magistris, cre-do che debba ancora lavo-rare molto. Non si può dare un giudizio. Occorre far pas-sare un altro po’ di tempo. Non e’ trascorso nemmeno un anno e in pochi mesi non può sistemare tutto quello che da troppi anni non va a Napoli”.

- Passata la rabbia per la vicenda del Teatro Trianon la cui direzione artistica ti è stata scippata di mano. Anche in questo caso c’entra parecchio la politica.

“Quella non è rabbia, ma dolore ed è una cosa diver-sa. Ha sbagliato la politica perché se una persona vuo-le fare un mezzo miracolo in un quartiere dove la cultura non esiste deve lasciarla lavorare. Io cercavo di far conoscere alla gente qual-cosa di bello. La rabbia pas-sa, il dolore invece resta. Ci sono tante cose buone che la gente cerca di fare, ma che non riesce a realizzare. Tante altre vengono spente ancora prima di farle nasce-re. La politica, purtroppo, è sempre più forte di noi cit-tadini”.

NON SI PUO’ GIUDICARE IL SINDACO DE MAGISTRIS: OCCORRE ANCORA TEMPO PER SISTEMARE TUTTO QUELLO CHE NON VA A NAPOLI…

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L’EVENTO PIU’ ATTESO DELL’ANNO VIVETELO CON NOI!!

GIOCA E VINCIIL NUOVO TOUR DI TIZIANO FERRORegolamento completo su: www.setweb.it

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GiuseppeD’Agostino17 ANNI DI PORTICI. ECCOLO IN POSA CON I BIGLIETTI VINTI GRAZIE AL NOSTRO SOCIAL GAME DEDICATO AL CONCERTO DI LAURA PAUSINI DEL 22 MARZO

(PalaMaggiò - CastelMorrone - Caserta)

Fino a martedì 10 APRILE vi aspettiamo sulla nostra pagina facebook (Setweb.it).Raccontateci come e con chi trascorrereste la vostra ULTIMA NOTTE AL MONDO escoprite come è facile vincere

DUE BIGLIETTIPER IL NUOVO LIVE DITIZIANO FERRO

22.04.2012

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“Sul palco divento Roberto Saviano per raccontarvi l’inferno di Gomorra”

tx Antonietta Sasso

E’AL TEATRO DELLE PALME DI NAPOLI LA RIPRESA DELLO SPETTACOLO TRATTO DAL FAMOSO BESTSELLER. SCENOGRAFIA MINIMALISTA E DIALOGHI, AL SOLITO, DI GRANDE IMPATTO. VECCHI E NUOVI PERSONAGGI. MAIUSCOLA L’INTERPRETAZIONE DELL’ATTORE NAPOLETANO CHE SULLA SCENA DIVENTA L’ALTER EGO DELLO SCRITTORE.

E’ tornato sulle scene Go-morra versione teatrale scritta da Mario Gelardi e Roberto Saviano. Ivan Ca-stiglione, è lo straordinario alter ego di Roberto Savia-no, Francesco Di Leva, Adriano Pantaleo, Giu-seppe Gaudino, Giusep-pe Miale di Mauro e la partecipazione straordi-naria di Ernesto Mahieux (Pasquale il sarto) sul pal-co del Teatro Delle Palme di Napoli. Lo spettatore in platea si trova dinanzi una scenografia minimalista, ponteggi di un cantiere edi-le, quattro colonne a fare da cornice. Il drappeggio rosso in alto scompare alla vista, dopo pochi istanti. Si

viene catapultati sul palco che non è più tale bensì la triste ed angosciosa realtà raccontata da Saviano.

- Portare Saviano in scena, diventare un suo alter ego, cosa ha rappresentato per te?

“Artisticamente è un pun-to fondamentale nella mia carriera, ma è stato difficile rappresentare una persona vivente, per altro un amico. Ad ogni modo c’è stato un distacco necessario. C’è una linea sottilissima tra l’io e l’altro, ogni sera una nuova esperienza diversa da quella precedente. Fa-ticoso, ma è la massima

IvanCastiglione

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espressione del recitare che mi arricchisce”.

- Il movimento delle mani, quasi fossero dei tic, hanno un signifi-cato scenico?

“No, è Roberto! Quando si affrontano certi argomenti con Roberto sembra che le parole siano troppo len-te rispetto ai suoi pensieri, a quello che ha visto che vuole raccontare e allora, in quei momenti, le sue mani si muovono velo-cemente seguendo quel flusso di pensieri troppo veloci”.

- Magari avrei co-nosciuto anche perso-naggi sulla falsa riga di quelli in scena?

“Certo. È impossibile non vederli a Napoli, e non solo anche nel resto d’Italia. Da quando mi sono avvicinato al mondo descritto da Ro-berto li riconosco più facil-mente.”

- Saviano con il suo libro ha fatto cadere il velo di Maya, per cui non si vedono più ombre bensì una realtà ben pre-cisa, quindi non si pote-va, non è possibile osti-narsi ad esser ciechi?

“Capita che Roberto ven-ga accusato di non aver raccontato niente di nuo-vo. Su questo ci sarebbe da discuterne a lungo, ma se anche questo fosse in parte vero, quello che dovrebbe far riflettere è piuttosto quante siano le persone che siano riuscite a prendere atto di questa situazione, nuova o vec-chia che sia, con Gomor-ra. Perché questo è quello

che realmente spaventa il crimine organizzato. È anche la diffusione il dato fondamentale. Affrontare e diffondere questi argomenti dà tremendamente fastidio e Gomorra ha venduto oltre 4 milioni di copie...”.

L’entusiasmo di Ivan trape-la dalla sua voce, dai suoi occhi, è facile capire che c’è un rapporto d’amicizia tra lui e Roberto Saviano. Si chiude il sipario con il ri-cordo dei colpi sulle assi del palco diventano i suoni sor-di della violenza quotidia-na: fa sorridere il fazzoletto bianco dello stakeholder,

esperto nello smaltimen-to rifiuti tossici, scuotono le parole di Kit Kat, urlate contro Ivan-Roberto: “Che devo fare? Ho fatto qualsia-si mestiere, per 250,00 euro al mese. Ma si può campare con 250,00 euro al mese?”, l’anima si desta dinanzi alle lacrime di Pikachu, spaval-do con la pistola e le parole, disperato di fronte alla mor-te dell’amico Kit Kat. E pro-prio questo ritmo che rende a pieno il senso del progetto Gomorra, per cui appare l’u-nica possibilità per conside-rarsi ancora uomini degni di respirare.

IL LAVORO DI ROBERTO HA SPAVENTATO IL CRIMINE ORGANIZZATO. IL SUO PERSONAGGIO UN PUNTO CHIAVE DELLA MIA CARRIERA“

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I tx Nica [email protected]

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isi In questi tempi di crisi in cui

risparmiare è la parola d’ordi-ne come bisogna fare per es-sere alla moda senza dover in-vestire ogni volta una fortuna?! Vestire alla moda e sentirsi femminili non è una questione di soldi ma è una questione di stile quindi anche con un budget limitato il risultato può essere assicurato. La moda è un gioco quindi partire alla ri-cerca del capo giusto a buon prezzo è una sfida interessan-te, una ricerca piacevole per tutte le appassionate di shop-ping. In questo gioco esistono due regole: la prima è che se si vuole essere alla moda con gusto ed eleganza mai per-dere di vista la propria fisicità, non è detto che un abito alla moda possa risultare sexy su di noi, quindi andiamo alla ri-cerca di quei capi che mettono in evidenza i nostri lati migliori e che nascondano i difetti di noi comuni mortali. La secon-da è divertirsi puntando sui contrasti, indossare un gilet, o una cravatta, sperimentare ac-costamenti inconsueti, magari partendo da ciò che già abbia-mo nell’armadio, reinventare e creare un nuovo look ad esem-pio prendere un abito e appli-care una spilla luccicante o un paio di jeans e cucire perline o paillettes ed ecco che abbiamo uno splendido jeans da sera con un piccolo investimento in merceria. E cosa fare se arri-va un invito galante all’ultimo momento? Consiglio sempre di tenere nell’armadio il classi-co tubino nero, se ne trovano in qualsiasi negozio di abbi-gliamento, da sdrammatizzare con accessori particolari ed ovviamente un paio di tacchi.

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Le storie della

tx Vincenzo [email protected]

I GIOVANI DI “V.I.D.A.” PREPARANO LA NUOVA MISSIONEMancano ancora cinque mesi alla “spedizione” umanitaria, ma il clima è già quello della vigilia. Il pensiero rivolto costantemente all’appunta-mento più importante dell’anno, il faro di tutte le attività. Il gruppo di “V.I.D.A.” si proietta verso la quar-ta missione di volontariato in India, prevista per il mese di agosto. Cal-cutta sarà il quartier generale del gruppo, ma come da tradizione la maggior parte dei territori a rischio dell’India saranno visitati da padre Miguel Cavallè e i suoi giovani. Continua sarà la presenza in zone povere con l’associazione costan-temente al fianco dell’infanzia di-sagiata, di anziani e disabili. “Tro-varsi un paese dove la miseria e la povertà assoluta sono a portata di mano e non è facile. Ma – spiega Bonifacio Cuesta, padre dei Le-gionari di Cristo – una volta che si supera lo shock iniziale si impara ad amare il prossimo, il povero, il feri-to, il malato, il lebbroso e anche il moribondo. Queste persone hanno bisogno di amore, di attenzione, di qualcuno che li sorrida, li dedichi un po’ di tempo, e questa sarà la mia

Immagini di gruppo della Missione del 2011

L’associazione tornerà ad agosto dove ogni giorno l’infanzia è sempre più a rischio tra de-grado, malattie e sfruttamento della prostituzio-ne minorile. Padre Miguel Cavallè e altri sacer-doti guideranno vecchi in nuovi volontari in una missione che lascerà il segno.

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missione. Ai giovani dico che è una esperienza che si deve fare, perché ci si rende conto del va-lore di ogni cosa che per noi è normale per loro è qualcosa di strano, come l’acqua pulita, l’a-ria non inquinata, l’ordine, cibo, pulizia. Impressionante vedere persone che non hanno nien-te, tutte contraddistinte da uno sguardo tranquillo e sereno e con un sorriso in faccia. Uno pensa che va a dare qualcosa e ritorna avendo ricevuto più di quello che si è dato”. Il cuore pulsante del movimento sono naturalmente i ragazzi che sem-pre più numerosi bussano alle porte dell’associazione per dare il proprio contributo, per lasciare gli agi delle vacanze e catapul-tarsi tra le baraccopoli indiane. “Da tempo – spiega Salvatore Ferraro, 20 anni, che ad agosto

partirà per la prima missione – nutrivo dentro me il desiderio di aiutare queste povere creature che apparentemente sembrano tanto lontane. Devo ringraziare Padre Miguel se oggi sono a conoscenza dello stato pietoso nel quale versa quella terra. Non escludo che per i primi giorni possa rimanere comunque un po’ esterrefatto. Mi propongo comunque di impegnarmi dal primo momento in quello per il quale credo Dio mi voglia lì: essere d’aiuto. Questo perché attribuisco alla parola volonta-riato il significato di donarsi con amore senza che nessuno te lo abbia richiesto; è ciò che lo ren-de speciale. Per il 2012 – pro-segue Francesco Grauso, 24 anni, “decano” dell’associazione – con l’aiuto dei nostri donato-ri, vorremmo portare a termine

diversi progetti. Primo fra tutti, quello delle adozioni a distanza di alcuni degli ospiti di un cen-tro della periferia di Calcutta che abbiamo la fortuna di visitare tut-te le volte che andiamo in India. E speriamo da aprile di attivarlo e portare maggiori aiuti a questi piccoli che ogni volta ci regala-no tanti sorrisi e tanto affetto. Un secondo progetto è quello di riu-scire a comprare un’ambulanza che servirà al centro di Antyo-daya Niketan di Delhi per rac-cogliere le persone malate dalla strada. Poi vorremmo sostenere la formazione e la preparazione dei più giovani. Abbiamo tan-ti obiettivi diretti a centri che si dedicano con devozione a que-ste fasce della popolazione più bisognose di aiuti e di sostegno”.

Nella foto Francesco Grauso, 24 anni, ma già un “decano” delle spedizioni in terra indiana

© Riproduzione riservata

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ChristianKey

tx Vincenzo [email protected]

Quasi un ventennio in consolle. Nato in una famiglia di artisti, collabora con diver-se produzioni del settore. Portavoce della Dubstep, protagonista di Radio Ibiza, la dance station per eccellenza.

Il suo motto? Vivere senza rimpianti.

Segui Christian sul web: https://www.fa-cebook.com/christiankey2

www.radioibiza.it

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C© Riproduzione riservata

Christian da dove e quando nasce questa passione per la musica?

“I miei genitori sono due ex attori teatrali, mio nonno clari-nettista e due dei miei zii sono noti pittori. Vivo di arte in tutte le sue sfaccettature da quan-do sono nato. Ascolto musica da quando mi sveglio. Spazio dalla classica al jazz, dalla nu-disco al blues. C’è un hook di un notissimo dj (Danny Tena-glia) che dice “Music is the Answer”! Penso sia una frase che dice tanto sulla musica!”

“Canta, balla, ridi e vivi in-tensamente ogni giorno del-la tua vita prima che l’opera finisca senza applausi”. E’ la frase che ti rappresenta.

“Penso sia fondamentale voler-si bene e godersi ogni singolo attimo della nostra vita. Oggi in questa corsa al “sopravvive-re” ci si dimentica di se stessi e sono molte le persone che, col senno di poi, dicono “ah se avessi fatto, se avessi agi-to così”. Io non voglio rimpianti e quindi faccio tutto ciò che mi passa per la testa, assecon-dando molto spesso i miei istin-ti”.

Come vivi l’invasione tec-nologica nel mondo della musica e delle radio? Per-sonalmente hai nostalgia dei vecchi strumenti di lavoro?

“Sono un maniaco della tecno-logia e le utilizzo per velocizza-re il mio lavoro di produzione e post produzione. Penso anche che in certi casi la tecnologia abbia peggiorato le cose. Infatti oggi nei club di tutto il mondo sono sempre meno i dj’s che utilizzano il vinile”.

Christian chi è oggi il dj?

“Tanti anni fa se alla domanda che lavoro fai rispondevi “Il dj” era naturale reagire con un sor-riso seguito da un altra doman-da “Ma fai solo il dj o hai anche un lavoro vero?”. Tutto era visto come un fenomeno passegge-ro. Oggi le cose sono cambiate. Tante popstar collaborano con dj’s per la produzione della loro musica. I dj sono i produttori del 70% della pop music mon-diale”.

Radio Ibiza. Quale il punto di forza dell’emittente?

“Radio Ibiza è una radio unica nel suo genere sia per le scelte

coraggiose che ha fatto nell’ar-co dei suoi venti anni di vita, sia per il modo in cui cammina al passo con i tempi restando vicina ai suoi ascoltatori che nell’arco della giornata ascolta-no hip hop, house, pop, techno, electro. Siamo abituati a muo-verci come una squadra. Inoltre l’evento Ibiza Live Time ci per-mette di incontrare settimanal-mente migliaia di ascoltatori”.

Cosa dobbiamo aspettarci dalla nuova stagione? Quali saranno le novità?

“Personalmente sto preparan-do e ultimado una serie di nuo-ve performances interessanti. Musicalmente sono convinto che in Italia la Dubstep farà ca-polino nelle radio mainstream con personaggi come Skrillex e gruppi come M83. Sono sicu-ro che ne sentiremo delle belle”

Un consiglio ai giovani che vogliono fare il tuo lavoro.

“Sono in tanti a scrivermi chie-dendomi come si comincia. Sono convinto che il talento pri-ma o poi, premia e oggi, grazie ad internet, è ancora più facile farsi conoscere. Bisogna cre-derci fortemente!”

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C tx Marica [email protected]

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aCi ritroviamo questo mese a per-correre un periodo storico – arti-stico pieno di cambiamenti. Sia-mo negli Stati Uniti, negli anni che seguono la Seconda Guerra Mondiale. Sono anni in cui il pro-gresso e la prosperità economica mettono gli Stati Uniti al centro dell’interesse globale, sotto tutti gli aspetti, compreso quello dell’arte. Dalla nascita della Pop Art, rivol-ta ad un immaginario popolare, allo sviluppo intellettuale dell’Ar-

te Concettuale; dall’estetica del Minimalismo alla nascita dell’i-conografia del Fotorealismo. A racchiudere in un unico luogo i molteplici volti dell’arte, ci pen-sò il Solomon R. Guggenheim Museum, dando sostegno ai numerosi artisti emergenti dell’e-poca. Progettato dall’architetto F. Lloyd Wright nel 1943 – 59, nacque come autorimessa, fu ri-adatto a spazio espositivo. Una mostra quella organizzata dal Pa-lazzo delle Esposizioni di Roma (“Il Guggenheim. L’avanguardia americana 1945–1980”, dal 7 Febbraio al 6 Maggio 2012) ide-ata per mettere in risalto il ruolo del Guggenheim come centro di riferimento internazionale dell’ar-te moderna e contemporanea. Per gli amanti dell’arte del secon-do dopoguerra, l’opera che senza dubbio colpirà le corde della loro anima è “Barge” (1962) di Robert Rauschenberg. L’opera realizza-ta in serigrafia e lunga quasi 10 metri, racchiude un insieme di im-magini fotografiche appartenenti all’artista stesso e altre ritagliate da riviste. Una visione del mondo raccontata attraverso un collage di immagini e resa unica dal gesto pittorico dell’artista.

© Riproduzione riservata

UN PAIO DI CALZINI NON SONO MENO ADATTI A FARE UN DIPINTO, DI LEGNO, CHIODI, TREMENTINA, OLIO E STOFFA

”Robert Rauschenberg

Mostra in corso dal 7 febbraio al 6 maggio 2012.Palazzo delle esposizioni - Roma“Il Guggenheim. L’avanguardia americana 1945–1980”.

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LucaPugliese

tx Wanda D’[email protected]

CITTÀ: AvellinoETÀ: 38PROFESSIONE: Architetto - ArtistaSOGNO NEL CASSETTO:Che il mondo migliori

CONTATTO: www.lucapugliese.it

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Luca Pugliese è un pittore, musicista, cantautore e ar-chitetto. Da sempre interes-sato alla pluralità e alla con-taminazione dei linguaggi, fonde la musica con l’archi-tettura curando vari progetti e kermesse. Le arti visive è l’altra sua grande passione.

Quando il primo incontro con ogni forma d’arte che oggi “pratichi”?

“L’arte, ossia l’applicazione del sentimento in ausilio della ragione, fa praticamente parte della mia vita da sempre. Poi si cresce e la si indicizza, la si tra-sforma in tecnica, rimanendo però sempre aperti alla speri-mentazione”.

Tu sei architetto, in occasio-ne della tua laurea hai pre-sentato un lavoro molto par-ticolare che vedeva mischia-te musica e arte.

“Diciamo che la vera mistura artistica, in quell’occasione, fu tra architettura e pittura, la mu-sica fu una sfida all’accademia. Una tesi in progettazione fatta con pennelli e colori nell’era del 3d, è stata quella la vera sfida! La mia performance so-

nora volle esportare nelle aule il sound della mia terra ciò de-riva dal fatto che la musica è l’arte suprema, la più diretta è immediata”.

La tua arte ruota intorno la tua zona di origine, l’Irpinia…

“Ho sempre concepito la terra in cui sono nato come il mon-do in questo posto. In Irpinia lavoro, per l’Irpinia ogni anno spendo tantissime energie, con la rassegna TerraArte, e i risul-tati sono ormai palesi sia per la mia terra sia per la mia carriera artistica”.

Nell’ultimo periodo, con enormi conferme, hai pro-mosso il tuo lavoro intitolato “Fluido Ligneo”. Di cosa si tratta?

“Fluido Ligneo è il mio proget-to di musica d’insieme, che è nato nel 2000. Siamo partiti dal posto dai cui partiamo ancora adesso, ossia dall’Irpinia, e con il nostro ultimo album, Andante siamo in tutti in negozi d’Italia. A settembre uscirà una sorta di disco antologico con due inediti importanti sono anche le colla-borazioni di grandissimi artisti internazionali, come il bassista

Tony Bowers, fondatore dei Simply Red, il pianista Vittorio Cosmi, il fiatista Giancarlo Pa-risi, il tammorrista Luca Ros-si, il percussionista magrebino MarzoukMejri, il percussio-nista Paki Palmieri, oltre ai fedelissimi CatelloTucci al vio-loncello, Giuseppe Famigliet-ti, chitarrista, Nunzio Moski-to Toscano alle percussioni brasiliane. Molte recensioni ci considerano un’eccellenza per l’intero territorio nazionale, e io sono fiero di aver dato tanto e di dare ancora tanto a questo progetto”.

I tuoi progetti futuri?

“Amo non accelerare troppo, per ora mi preme affrontare il futuro più prossimo, visto che mi attendono molti impegni, sia nelle arti visive sia nella mia missione sonora. Tra le tappe importanti posso segnalare una mia personale che si terrà a maggio, nella galleria Filoma-rino di Napoli, ad agosto ritorna l’appuntamento in Irpinia con Terra Arte e a settembre sare-mo ospiti del Teatro San Babi-la di Milano, dove presentere-mo con diversi concerti il nostro prossimo lavoro discografico”.

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Nina Zilli

“Tra vecchi dischi e sonorità Anni Cinquanta canto il mio amore femmina”

tx Stefania [email protected] Domenico Ruggiero & Marica Crisci

NON E’ SALITA SUL PODIO TUTTO ROSA DELL’ULTIMO FESTIVAL DI SANREMO, MA LA SUA CANZONE E’ TRA LE PIU’ TRASMESSE DALLE RADIO. UN NUOVO ALBUM DOVE EMERGE LA SUA STRAORDINARIA VOCE, IL RECENTE SHOW CON GIORGIO PANARIELLO E I PARAGONI SEMPRE PIU’ IMGOMBRANTI CON LE GRANDI DONNE DELLA MUSICA.

Della serie le classifiche non contano. A Sanremo non è salita sul podio, ma in radio il suo pezzo, “Per Sempre”, continua ad es-sere tra i più gettonati. L’album “L’amore è Fem-mina”, la collaborazione con Carmen Consoli e la partecipazione allo show di Panariello, hanno confer-mato la mostruosa bravura della cantante piacentina, artista a 360 gradi.

- La stagione si era aperta con l’offerta ar-rivata da “X-Factor”, poi hai preferito concentrarti su “L’amore è femmina”.

“Fare il giudice è troppo dif-

ficile non rientra nelle mie corde. Mi ha fatto piacere la richiesta. L’amore è femmi-na perché tutti dicono che l’amore è una cosa da fem-minucce poi però lo canta-no gli uomini. Da Catullo a Tiziano Ferro. Diciamo che l’amore è femmina perché c’è una grande componen-te di femminilità e sensua-lità”.

- Un disco con arrangiamenti musicali molto anni Sessanta.

“In realtà c’è un mix di cose. Ho ripreso un’eco degli anni Cinquanta su cose elettroniche moderne e abbiamo creato un suono

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che è difficilmente riprodu-cibile. Poi abbiamo usato il sintetizzatore d’epoca che fa gli archi finti con un suo-no molto forte. Un mix di antico e moderno per fare qualcosa di nuovo”.

- Il tuo rapporto con l’etere dopo la col-laborazione con Radio Due e dopo averci rega-lato tanta musica soul.

“Quella è stata la mia pri-ma esperienza e fare radio è stata una cosa che mi è piaciuta moltissimo, mi sono divertita a fare la dj e a mettere tutti i dischi del mondo. A Radio Due mi avrebbero voluta per tutto l’anno ma c’erano altri im-pegni da rispettare”.

- Stilisticamente, nelle tue canzoni ci sono molte influenze esterne. Cosa c’è di tuo, invece?

“Posso dire che resto io nonostante l’utilizzo di molti riferimenti non solo femminili. I miei riferimenti non sono calcolati. Capita che mentre penso ad un pezzo, vado a pescare Mina o altri, ma senza mai volerli imitare”.

- Seconda parte-cipazione a Sanremo. La prima tra i big. Come è cambiata la musica dagli anni 80 ad oggi?

“Tutto! Negli anni 80 c’era-no suoni molto più sinteti-ci ed elettronici che devo ammettere che non mi fan-no impazzire. Anche se ci sono delle canzoni di que-gli anni che sono fantasti-che tipo Bette Davis Eyes di Kim Carnes. Le melodie negli anni ‘80 erano davve-ro spaziali”.

- Sei stata consa-crata a Sanremo Giovani. Come sei cambiata e che consigli ti sentiresti di dare ai giovani.

“Non sono cambiata ri-spetto al primo Festival. È cambiato il fatto che ora mi riconoscono per strada op-pure ai concerti c’è gente canta le mie canzoni. Una sensazione bellissima. Ad un giovane che vuole fare musica consiglio di cantare e suonare sempre anche nelle bettole di tutta Italia e di credere intensamente nel suo sogno senza mai farsi ostacolare da nessuno”.

- Molta gente ac-costa il tuo stile a quello di Mina.

“Il mio modo di essere è un insieme di tante cose. Io co-munque non posso parago-narmi neanche da lontano a Mina. In comune abbiamo solo tre lettere del nome…”.

- Ti definisci vec-chia dentro…

“Vecchia dentro perché io ascolto i vinili, mi piace ascoltare la musica vintage anche degli anni Trenta e Quaranta. Amo Mina, Cate-rina Valente”.

NON POSSO PARAGONARMI NEANCHE DA LONTANO A UNA COME MINA. ANCHE SE ABBIAMO UNA COSA IN COMUNE: TRE LETTERE DEL NOME“

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E’ UNA DELLE VOCALIST PIU’ FAMOSE E RICERCATE DELLA CAMPANIA E NON SOLO. GRINTA, DETERMINAZIONE E GRANDE PROFESSIONALITA’ LE SUE ARMI VINCENTI. HA RECENTEMENTE PARTECIPATO A MIAMI AD UNA KERMESSE DI MUSICA HOUSE ORGANIZZATA DA BARBARA TUCKER. ED HA ANCORA TANTI PROGETTI IN RAMPA DI LANCIO…

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Mary Boccia

tx Gaetano [email protected]

Dance, pop e rock. Quella voce della notte che ha conquistato l’America.

Mary Boccia continua il suo personalismo viaggio nella musica. La poliedrica artista campana, che nel 2009 ha debuttato in qualità di can-tautrice pop rock con l’al-bum “Le mie parole”, sarà una delle pochissime voci italiane scelte per il WIN-TER MUSIC CONFEREN-CE 2012 di Miami in Flori-

da, dove canterà all’evento “Italians Mad For House”, presentato ed organizza-to dalla regina dell’house music Barbara Tucker. La cantante campana si sta affermando nel panorama musicale italiano, una sua canzone, “Gli occhi di Ai-sha”, è stata selezionata da Renato Zero per il disco “Io

e l’altro” prodotto da Fono-poli.

- Mary, tu sei una delle vocalist più richieste dal “bynight campano”, e non solo, ti esibisci nei club di tutta Italia. Se-condo te quanto è stato importante per la tua for-mazione artistica la “ga-

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live. Quanto pensi sia impor-tante sul palco?

“Il look deve essere considerato un valore aggiunto, da solo non basta! Quando sono sul palco sono solita abbinare il ballo alle mie performance vocali e, so-prattutto negli spettacoli come vocalist dance, uso molto spes-so il cappello che da anni è il mio segno distintivo. Può capitare che proprio gli artisti talvolta lan-cino delle tendenze diventando quasi delle icone da seguire ed è anche per questo che ritengo che il look debba essere curato, ma sicuramente investo più tem-po nel migliorarmi artisticamente e a far emergere grinta e profes-sionalità”.

- Dopo Miami, quali sono le prossime sfide di Mary Boccia?

“Ogni giorno è una nuova sco-perta. A marzo è in uscita su eti-chetta Saifam “Let It Be” (EAT. Ft MARY BOCCIA), nuovo sin-golo dance scritto e cantato da me visto che oltre ad essere una cantautrice pop rock mi dedico anche alla dance. Ho inoltre dei miei concerti sul calendario e sto realizzando nuove canzoni che spero di potervi proporre presto in un nuovo album. Tutti i miei spettacoli sono aggiornati sulla mia pagina facebook o sul mio sito www.maryboccia.it”.

vetta”, e cosa pensi delle voci che emergono dai talent show televisivi?

“La gavetta è fondamentale come in ogni settore e nell’am-bito artistico abbinata allo studio e all’impegno aiuta a rimanere nel tempo (ovviamente anche un pizzico di fortuna non guasta). Io ho iniziato a studiare e a scrive-re canzoni a 17 anni mentre mi sono esibita come vocalist in fe-ste private per ben cinque anni e soltanto quando ero pronta davvero sono entrata nel mondo dei club davanti a piste gremite di gente. Oggi il ruolo di vocalist dance viene spesso preso come puro esibizionismo e ci sono tantissimi improvvisati che si di-chiarano speaker-vocalist. Per essere vocalist invece bisogna

essere dotati di senso ritmico, simpatia, grinta, capacità di im-provvisazione e buona padro-nanza lessicale. Le frasi fatte ben presto stancano, insomma bisogna saper fare la differen-za ed io sono felice ed onorata quando ci riesco. Per quanto ri-guarda invece i talent show, re-galano indubbiamente una gros-sa visibilità, ma a mio parere an-che lì dopo occorre dimostrare di avere le qualità e le capacità per mantenere il successo e ci sono, negli anni, molti esempi lampanti per cui non è stato affatto così! Questa è la prova che il talent show è un’occasione, ma non una strada vincente”.

- Il tuo look particolare e originale è una delle caratte-ristiche delle tue perfomance

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IN ESTATE PARTIRA’ IL NUOVO TOUR DOVE RITMO ED ENERGIA SARANNO PROTAGONISTI. TRA GLI OBIETTIVI ANCHE UN NUOVO ALBUM.

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tx Alfonso [email protected]

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23.04

Pino Daniele - Auditorium Parco della Musica (Roma)

22.04 Tiziano Ferro PalaMaggiò (Caserta)

foto di Signe Vilstrup

Giorgia - PalaSele (Eboli, Salerno)

Antonello VendittiPalaPartenope (Napoli)

Noemi - Teatro Acacia(Napoli)

LA NOTTE DA GREATEST HITS DI TIZIANO. GLI AMORI DI CASAGRANDE AL TEATRO DELLE PALME

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La copertina è per l’atteso ritorno live dopo i clamorosi successi dell’album. Tiziano Ferro arriva al PalaMaggiò con un con-certo che celebra dieci anni di successi e milioni di copie vendute nel mondo. Parola alla musica. Ritorna in Campania Giorgia con l’appuntamento di Eboli. Amori, vecchi e nuovi successi con il tour di Antonello Venditti che sbarca al PalaPartenope. Una delle attrici più apprezzate della nuo-va generazione, Isabella Ragonese, in scena al Teatro Diana di Napoli con “La commedia di Orlando” (dal 19 aprile). Mu-sica e teatro per Maurizio Casagrande. “Quanti Amori” il titolo dello spettacolo al Delle Palme di Napoli con le canzoni di Gigi D’Alessio. Renzo Arbore e la sua Orchestra Italiana per le nuove repliche attese al Teatro Augusteo di Napoli dal 13 aprile.

GIORGIA TORNA IN CAMPANIA CON IL SUO NUOVO LIVE. ALESSANDRO PREZIOSI AL TEATRO BELLINI NEI PANNI DI CYRANO.

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13.04 11.04

17.04

Isabella Ragonese – La Commedia di Orlando (Teatro Diana Napoli)

Renzo Arbore – Orchestra Italiana in Concerto (Teatro Augusteo Napoli)

Maurizio Casagrande – Quanti Amori (Teatro Delle Palme Napoli)

Alessandro Preziosi – Cyrano de Bergerac (Teatro Bellini Napoli)

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SI BALLA CON STREETDANCEA ROMA CON WOODY ALLEN

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Genere: Drammatico | Nazione: Italia, Francia, Romania | Regia: Daniele Vicari | Cast: Jennifer Ulrich, Elio Ger-mano, Claudio SantamariaUscita: 13.04.2012

Genere: Drammatico | Nazione: Re-gno Unito | Regia: Max Giwa, Dania Pasquini | Cast: Tom Conti, George Sampson, Falk HentschelUscita: 18.04.2012

Thriller, azione, commedia e il ritor-no di Woody Allen. Questo in sintesi il cartellone di aprile. Amori e dram-ma in “Ho cercato il tuo nome” con il divo Zac Efron nei panni di un marine americano che trova la foto di una donna durante una missione in Iraq. Terminato il servizio partirà per un viaggio alla ricerca di quella donna misteriosa. Troverà Elisabet-ta, una giovane madre. Con “Stre-etdance 2” il mondo della danza raccontato tra incanto e passione. Londra, Parigi, Mosca, Roma sullo sfondo tra ballerini e culture diver-se. Film dal forte impegno civile è “Diaz – Non pulire questo sangue” diretto da Daniele Vicari con Elio Germano e Claudio Santamaria tra gli altri protagonisti. I fatti del G8 di Genova del 2001 (dove morì Car-lo Giuliani) visti con occhi di gente diversa di passaggio nel capoluogo ligure. Il 20 aprile dovrebbe arrivare in sala “A Roma con amore” film tutto italiano di Woody Allen, girato nella Capitale con tantissimi attori nostrani.

tx Vincenzo [email protected]

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Undicesimo anniversario celebrato a Verona per l’Accademia Mondia-le della Poesia in occasione della Giornata Mondiale della Poesia (17 marzo). Giornata che ha avuto come filo conduttore il “Paesaggio”, tema d’ispirazione per molti poeti e arti-sti. Intenso omaggio a Giorgio Ca-proni, in occasione del centenario dalla nascita e ad Eugenio Monta-le, Premio Nobel della Letteratura. Obiettivo statutario dell’Accademia

è quello di celebrare ogni anno, la Giornata Mondiale della poesia proclamata dall’UNESCO, con un grande evento per rafforzare la dif-fusione della poesia. “In un mondo così privato di ogni valore – spiega Maria Luisa Spaziani (nella foto), Membro d’Onore dell’Accademia - ricordarci che esiste la poesia, si-gnifica continuare a sventolare una bandiera importante. La poesia è verità e bellezza. Ma non possiamo ricordarcene solo una volta l’anno. Anche dei poeti se ne parla pochis-simo. Meno dei calciatori sicura-mente. I giovani di oggi? Non me la sento di condannarli. Una tirata d’orecchio andrebbe fatta ai profes-sori che parlano di poesia sempre in maniera superficiale, con le nozioni base. Il vero insegnamento sarebbe insegnare ai ragazzi a leggere con una certa frequenza”.

Dal 18 al 21 aprile si svolgerà a Capua la seconda edizione del Capuacinefestival, festival di cor-tometraggi, di docufiction e del cinema indipendente. L’intento dell’Associazione CapuaCineArt è quello di promuovere un evento in cui protagonista non sia solo il cine-ma, ma tutte le arti che gli ruotano intorno, dalla musica all’artigianato, dalla letteratura e all’arte in genere con le creazioni artistiche in ogni campo che hanno avuto come filo conduttore ed ispiratore il cinema in

ogni sua dimensione. Nei giorni del festival, accanto alle proiezioni, tro-veranno spazio spettacoli per bam-bini, una mostra d’arte, laboratori per ragazzi, incontri con scrittori, at-tori, registi, performance musicali e degustazioni. Tre serate dedicate al Noir. Tutte le info su www.capua-cineart.it

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Un orso esce dalla propria tana, percorre 1 km verso Sud, poi 1 Km verso Est ed infine 1 Km verso Nord. Alla fine di questo percorso si ritrova nella sua tana. Sapete dire di che colore è la pelle dell’orso?

Una coppia di anziani viene inter-vistata nel corso di una trasmissio-ne televisiva perch√©, sposati da 50 anni, non avevano mai litigato. Il presentatore, con grande curio-sit√†, domanda all’anziana: - Ma, voi, veramente non avete mai litigato in 50 anni? - No! - risponde l’anziana. - Ma, com’√® possibile??? - insiste il presentatore. - Guardi, quando ci siamo sposati mio marito aveva un cavallo a cui teneva moltissimo; era la creatura a cui lui teneva di pi√π in assoluto. Il giorno delle nostre nozze questo cavallo tirava il nostro calesse; a un certo punto il cavallo inciamp√≤ su di un sasso e mio marito gli url√≤: “UNO!”. Dopo qualche metro il ca-vallo inciamp√≤ di nuovo e mio ma-rito gli url√≤: “DUE!”. Ma la terza volta che il cavallo inciamp√≤, mio marito tir√≤ fuori la pistola e am-mazz√≤ la povera creatura; io, im-pietrita, lo rimproverai: “Ma perch√© hai fatto una cosa del genere???”. Lui mi url√≤ in faccia: “UNO!”

Bianca... l’orso si muove seguendo l’andamento dei meridiani e dei par-alleli... per trovarsi nella tana dopo quel percorso la sua tana deve es-sere al polo Nord.

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Aprile2012

Ariete Aprile è un buon mese, da trascorrere con la gioia nel cuore. Ci sono le disposizioni astrali giuste per poter festeggiare il compleanno ed essere felice. Se ci sono state tensio-ni ora si placano, si dissolvono i con-trasti, c’è una maggiore chiarezza nei rapporti interpersonali. A fine mese c’è la possibilità di trovare una solu-zione a un problema finanziario che da tempo assilla la famiglia.

Leone Le stelle di aprile si di-spongono a tuo favore. Le cose si mettono bene e la vita scorre come piace a te. Senti crescere il desiderio di fissare nuovi obiettivi sentimentali e professionali, mettendo magari in discussione la tua posizione attuale. Lascia che le tue idee scorrano li-beramente, esplora nuove opzioni e stabilisci delle priorità.

Vergine C’è un po’ di confusio-ne nel tuo cielo, specie nella prima parte del mese. Una confusione che si riflette nel cuore e nella mente. Sei coinvolto in modo forse eccessivo nel lavoro e nella vita pubblica e così il tuo privato, il partner, la famiglia ne pagano le conseguenze. Venere, Mercurio e Nettuno avversi non pro-muovono le gioie dell’amore, la com-plicità e il dialogo.

Capricorno Plutone nel se-gno e Giove in trigono sono aspetti non certo avari di favori con te e con-tinuano ad elargire una grande carica affettiva e psicologia. L’alleanza che si alterna con numerosi pianeti (Mar-te, Mercurio, Nettuno, Sole e Luna nuova) mette la vita di società, i viag-gi e l’amore in primo piano. In fatto di sesso sai stupire, eccome!

Bilancia Ampie schiarite nel cielo di aprile per la Bilancia. Per-mangono le dissonanze ma una splendida Venere, che per alcuni mesi ti allieterà con i suoi benevoli influssi e un buon team di stelle nel-la casa della trasformazione e della rinascita, ti aiutano a reagire e dare una svolta alla tua vita, specie quella sentimentale.

Acquario Scaricate definiti-vamente le zavorre che ti hanno ac-compagnato il mese scorso ora ritorni ad essere protagonista della tua vita. Ancora un piccolissimo carico se lo devono portare gli Acquario nati a fine segno, ma non è poi così pesan-te come sembra. Ora sai e vuoi assu-merti le tue responsabilità. E’ giunto il momento di liberare le tue fantasie erotiche.

Sorpione Il frizzante vento pri-maverile spazza via alcune contra-rietà, ed è così che per lo Scorpione l’amore, i sentimenti, la socievolezza e la leggerezza d’animo ritornano a far parte del quotidiano. Ti basta eli-minare la durezza e l’intransigenza perché la felicità ti sommerga di ener-gia e di certezze. Vivi con leggerez-za, pensando all’oggi e chiudendo con il passato.

Pesci Puoi contare su stelle co-struttive, accentrate sui settori lavoro e vita pratica e molto meno sulla sfe-ra sentimentale, che vede alternarsi giornate di buona stabilità ad altre popolate da forti desideri di evasio-ne e di collera. Dolcezza e pazienza scarseggiano e l’impulsività avanza. La seconda metà del mese è perfetta per incrementare la vita di società.

Sagittario Diplomazia, pazien-za e umiltà sono le doti da usare per l’intero mese. Senza queste corri il rischio di attirarti le inimicizie di chi ti sta intorno. La saggezza aiuta a mi-surare le parole e i gesti. Reagisci ai tuoi momenti nervosi, uscendo, fre-quentando gli amici e le compagnie allegre. Il Plenilunio di venerdì 6 aiuta a portare a termine un progetto con gli amici.

Toro Aprile è ancora un ottimo mese: preparati a viverlo con spen-sieratezza e con la gioia di assapo-rare piaceri e momenti felici con gli amici di sempre. Le configurazioni astrali indicano un periodo ricco di esperienze fresche, romantiche, co-struttive, in sintonia con la tua sta-gione per eccellenza (la primavera), che ti incitano a vivere e amare con rinnovate energie.

Gemelli I tuoi concetti chiave sono comunicazione, movimento e libertà di agire secondo l’umore del momento. Tutto ciò che soffoca e im-pedisce di vivere liberamente lo vuoi, saggiamente, tenere alla larga. Cer-to, ci vuole anche del coraggio, sia nel perseguire con chiarezza i tuoi traguardi sia nel disegnare gli obietti-vi per migliorare la tua situazione. Dai tempo al tempo.

Cancro Aprile appare un mese piuttosto vario e vivace, con una vita sociale e mondana gratificante. Vinci dunque la tua diffidenza, la timidezza e sii pronto ad intrecciare nuove re-lazioni, vivere nuovi contesti, viaggia ed esterna i tuoi pensieri. Sarebbe un peccato non approfittare di alcuni favori astrali, adatti ad aprirsi a nuovi spazi mentali e geografici.

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