ServizioCivileMagazine - Aprile 2012

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Giovani e impegno: intervista al Presidente del Forum Nazionale per il Servizio Civile IN QUESTO NUMERO pag. 3 La Campagna “Cittadini 2.0” di Amesci finalista di ItaliaCampania pag. 5 N. 1 – Aprile 2012 Direttore responsabile Enrico Maria Borrelli Direttore editoriale Andrea Pignataro Editore Amministrative: parte il nuovo speciale di ServizioCivileMagazine “Il Miglio Verde” pag. 6 Giornale d’informazione sul mondo giovanile In primo piano Editoriale: Percorrere il Miglio Verde pag. 2 Hanno collaborato a questo numero: Francesca Elia Ornella Esposito Francesco Enrico Gentile Stefania Grasso Andrea Pellegrino Lorenzo Quilici Katia Tulipano La Campagna “Cittadini 2.0” di Amesci finalista di ItaliaCampania pag. 7 Amministrative: parte il nuovo speciale di ServizioCivileMagazine “Il Miglio Verde” pag. 6 “Noi Crediamo”: Giorgia Meloni racconta il suo ultimo libro Librerie pubbliche in strada… la nuova frontiera (made in Germany) della lettura pag. 8 pag. 9 pag. 5 “Book in progress” boccia la crisi Roma contro l’usura Costume e società Infanzia a rischio nel Mezzogiorno, Borgomeo: “L’intervento sociale è decisivo per lo sviluppo del Sud” pag. 11 Cultura PAGINA 1 APRILE 2012 Attualità Sociale Politiche giovanili Protagonismo giovanile pag. 10 I social network sono davvero così “sociali”? Sbarca in rete Enemy Graph, il software della inimicizia pag. 12

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Il meglio di ServizioCivileMagazine di Aprile 2012

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Giovani e impegno: intervista al Presidente del Forum Nazionale per il Servizio Civile

IN QUESTO NUMERO

pag. 3

La Campagna “Cittadini 2.0” di Amesci finalista di ItaliaCampania pag. 5

N. 1 – Aprile 2012

Direttore responsabile

Enrico Maria Borrelli

Direttore editoriale

Andrea Pignataro

Editore

Amministrative: parte il nuovo speciale di ServizioCivileMagazine “Il Miglio Verde” pag. 6

Giornale d’informazione sul mondo giovanile

In primo piano

Editoriale: Percorrere il Miglio Verde pag. 2

Hanno collaboratoa questo numero:

Francesca Elia

Ornella Esposito

Francesco Enrico Gentile

Stefania Grasso

Andrea Pellegrino

Lorenzo Quilici

Katia Tulipano

La Campagna “Cittadini 2.0” di Amesci finalista di ItaliaCampania

pag. 7

Amministrative: parte il nuovo specialedi ServizioCivileMagazine “Il Miglio Verde” pag. 6

“Noi Crediamo”: Giorgia Meloni racconta il suo ultimo libro

Librerie pubbliche in strada…la nuova frontiera (made in Germany) della lettura pag. 8

pag. 9

pag. 5

“Book in progress” boccia la crisi

Roma contro l’usura

Costume e società

Infanzia a rischio nel Mezzogiorno, Borgomeo:“L’intervento sociale è decisivo per lo sviluppo del Sud” pag. 11

Cultura

PAGINA 1APRILE 2012

Attualità

Sociale

Politiche giovanili

Protagonismo giovanile

pag. 10

I social network sono davvero così “sociali”?Sbarca in rete Enemy Graph, il software della inimicizia pag. 12

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Percorrereil Miglio Verde

EDITORIALE

Il Miglio Verde è quel tratto di strada che il nostro Paesedeve compiere per rinnovare le sue Istituzioni e i Partiti.Percorrerlo vuol dire fare un passo per uscire, insieme, dalpantano di un Paese immobile e vittima dei suoi egoismi edelle sue paure.

di Francesco Enrico Gentile

“L’impegno politico non è altro che unadimensione del più generale e essenziale impegnoal servizio dell’uomo”. Con queste parole,pronunciate da Vittorio Bachelet, magistratoammazzato dalla ferocia terrorista delle Brigaterosse, ServizioCivileMagazine introduce un nuovospeciale dedicato ai giovani impegnati nelle

ascoltando le loro parole.

Quasi come fossimo tutti vittime di un destinoineluttabile, ci sentiamo tutti alla vigilia della fine,privi oramai della speranza di vivere e crescere inun Paese normale.

prossime elezioni comunali.

Dare spazio e visibilità a giovani che scelgono didedicarsi all’impegno politico e amministrativo,vuol dire avventurarsi in un sentieropotenzialmente pericoloso. Tante e troppe sono leoccasioni in cui la politica mostra il suo latopeggiore fatto di ambiguità, di collusioni conpoteri criminali, con distrazioni di fondi pubblici,di peculato e malgoverno.

Tante e troppe sono le giustificazioni che il cetopolitico italiano dà ai tanti che pensano “inutilepartecipare, sono tutti uguali”. In realtà, evivaddio, non è così. Esempi virtuosi diamministratori e dirigenti politici ce ne sono acentinaia e centinaia sono le azioni positiverealizzate ogni giorno nei tanti enti locali italiani.

Ciò che spaventa in un Paese come l’Italia,perennemente in emergenza e oggi ancor di più inbilico tra fallimento e rinascita, è la sotterraneasensazione di rassegnazione che si avverteparlando con le persone, guardando i loro occhi e

Ancor più grave è la convinzione, vivaddio ancoraminoritaria, dell’inutilità dei Partiti e dellaPolitica; l’assenza di strutture intermedie tra Statoe cittadini, di organizzazioni in grado dirappresentare interessi e bisogni dei cittadini èun’ipotesi auspicabile solo nella mente di chi nonconosce la storia di Europa e d’Italia.

Raccontare le storie di giovani candidati vuol direinvece coltivare il seme della speranza,dell’ottimismo, della fiducia in una Nazione che èbene che, il prima possibile, ritorni ad esserecomunità di uomini e donne, prima ancora cheun’entità statuale.

Se nella “Notte in cui tutte le vacche sono nere”questo giornale può servire ad illuminare pezzi dicambiamento, ne trarremmo benefici tutti, anchechi ritiene che “tanto è inutile, sono tutti uguali".

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Il 24 aprile scorso il Forum Nazionale per il ServizioCivile ha incontrato per la prima volta il neo-direttore dell’Ufficio Nazionale Fautilli. Com’èandata?Il nuovo direttore ha dimostrato di prestare molto interesseai temi del Servizio Civile e soprattutto alle proposte delForum Nazionale, in particolare in relazioneall’accreditamento e alla progettazione.

Giovani e impegno: intervista al Presidente del Forum Nazionale per il Servizio Civile

SERVIZIO CIVILE

Accreditamento, leva civica, formazione: dopo l’incontrocon il neo-direttore dell’Ufficio Nazionale, il Presidente delForum nazionale per il Servizio Civile, Enrico MariaBorrelli, fa il punto della situazione conServizioCivileMagazine.

di Francesco Enrico Gentile

La domanda è: chi si prende la responsabilità di decidere cheil Servizio Civile in Italia lo possono fare solo alcuni enti enon tutti gli enti che da 3 anni aspettano di entrare nelsistema.Anche se ci sono pochi fondi, chi ha deciso che vanno divisitra gli enti di sempre, precludendo l’accesso ad altri soggettiche potrebbero esprimere innovazione e qualità, almeno paria quelli già operanti nel sistema?

Rispetto all’accreditamento qual è la proposta delForum?Sono essenzialmente due: la prima è quella di rivederel’attuale circolare del giugno 2009 per tendere a garantireuna maggiore snellezza burocratica nel rispetto ovviamentedella massima qualità organizzativa degli enti cheparteciperanno.

Una delle obiezioni che può essere mossa allariapertura dell’accreditamento è che, in una fase diriduzione delle risorse, può essere “sconveniente”ampliare il numero dei soggetti che partecipano alSistema di Servizio Civile.La riflessione è innanzitutto di principio: non si puòconsentire la creazione di oligarchie.Il sistema è chiuso da 3 anni, dal 2009. Altri enti chiedono disubordinare la riapertura dell’accreditamento alla riformalegislativa del Servizio Civile, alla riforma quindi della legge64 del 2001.Visto che è presumibile pensare che questo Governo, presoda altre vicende, non affronterà il tema della riforma ,saràeventualmente compito della prossima legislaturaprovvedervi ovvero aspettare almeno un altro anno.Il prossimo Parlamento impiegherà per vagliare i 9 disegni dilegge ad oggi presentati non meno di un anno e mezzo.Subordinare quindi la riapertura dell’accreditamento allariforma legislativa,con la conseguente modificadell’accreditamento in virtù delle nuove norme,vuol direaspettare almeno 4 anni prima di riaprire agli enti.

Lei prima ha fatto riferimento all’attuale Governo.Come si sta muovendo, se si sta muovendo,l’esecutivoMonti?Secondo quanto ci ha detto il Direttore Fautilli, il MinistroRiccardi ha richiesto per il Servizio Civile uno stanziamentodi circa 50 milioni di Euro per il 2012, che porterebbeil Fondo Nazionale a circa 118 milioni di euro.

Che in termini di volontari avviati vuol dire?Oltre 20.000 volontari.

Comunque una riduzione rispetto al passato.Certo, ma rispetto agli ultimi due anni sarebbe comunqueun’inversione di tendenza.

Siamo nell’ambito delle dichiarazioni di volontà o cisono già azioni concrete?Beh, il Ministro ha fatto richiesta e ha chiesto inoltre diadeguare i fondi 2013, 2014 e 2015 a 120 milioni. Poi sivedrà.

Questo però è un Governo che si poggia su unamaggioranza parlamentare atipica. Quali sono leazioni che secondo Lei bisogna mettere in atto persostenere la proposta del Ministro Riccardi?Il Ministro Riccardi nella Consulta Nazionale del 29 marzoha rivolto un forte invito agli Enti a sensibilizzare ilParlamento sull’importanza di investire sul Servizio Civile,denunciando una scarsa attenzione delle forze politiche

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SERVIZIO CIVILE

rispetto a questi temi.

Il Forum Nazionale per il Servizio Civile come harisposto a quest’invito?Il Forum, rispetto a questo, ha coinvolto al suo interno legiovanili dei due maggiori partiti italiani, i GiovaniDemocratici e La Giovane Italia, che hanno dichiarato unloro deciso interesse a sostenere lo sviluppo del ServizioCivile interloquendo con i propri partiti.Questo è ovviamente un incipit: il Forum lancerà a breve unacampagna di mobilitazione e intende chiedere una serie diincontri ai segretari nazionali e ai capigruppo delle forzepolitiche presenti in Parlamento.

Una delle proposte , emerse in questi giorni, è quelladi destinare al Servizio Civile una quota dei rimborsielettorali destinati ai Partiti. Che ne pensa?Beh, se i Partiti decidessero di donare i 100 milioni di eurosarebbe sicuramente un gesto molto apprezzato dall’interosistema e quindi dai cittadini, vista l’eterogeneità dei soggettiche gravitano nel mondo del Servizio Civile. Detto questol’approccio dev’essere diverso e più istituzionale: non sono leforze politiche, che restano soggetti privati a dover donarerisorse al Servizio Civile, ma è piuttosto il Governo a doverfare scelte politiche chiare e decise.È il tempo di decidere di investire in uno strumento di difesadella Patria che è alternativo a quello militare, che è ad essocomparato, ma che gode di risorse infinitamente inferiori.

tradizionali agenzie formative, partendo magari dalriconoscimento dell’esperienza di Servizio Civile da parte discuola e università, per stimolare la partecipazione deigiovani.

E per quanto riguarda la “Leva Civica”?Francamente non saprei cos’abbia spinto i promotori ariflettere poco sulla formazione ma quello che fa preoccupareè che la carenza della proposta formativa della proposta di

Giovani e impegno: intervista al Presidentedel Forum Nazionale per il Servizio Civile

Enti Locali. In Lombardia è stata presentata dallaLega Nord una proposta di legge per l’istituzionedella Leva Civica, un meccanismo che consente aprivati e Enti Locali di finanziare esperienze diServizio Civile. Che opinione ha in merito?Innanzitutto siamo contrari al concetto di leva; il terminerievoca i fantasmi di una coscrizione obbligatoria che èstoricamente e culturalmente sorpassata. Siamo invecefavorevoli ad un coinvolgimento dei giovani nella vita localeche possa tradursi in forme organizzate di impegno animate esostenute dagli enti locali che godono di strumenti e risorsemaggiori rispetto ai soggetti associativi.

Leggendo la proposta di legge lombarda, sembra siacarente la riflessione sul carattere formativodell’esperienza dei giovani. Una riflessione che inrealtà potrebbe essere esteso al Servizio CivileNazionale che ha visto, negli anni, affievolire ilproprio ruolo di strumento formativo. Non credeche un’integrazione con le “tradizionali” agenzieformative possa aiutare il Servizio Civile ad esserepiù qualificante per i ragazzi?Si tratta di due riflessioni differenti. Per quanto riguarda ilServizio Civile Nazionale, la formazione è proiettata on thejob, visto che per un anno i ragazzi lavorano su un progetto equindi quello che apprendono, aldilà della formazione d’aula,è frutto dell’esperienza che loro vivono.Certo, il Servizio Civile Nazionale potrebbe esseremaggiormente integrato maggiormente integrato con le

è che la carenza della proposta formativa della proposta dilegge testimonia una disattenzione verso le giovanigenerazioni . Secondo alcuni devono produrre beneficio pergli altri ma non per loro stessi. È lo stesso motivo che spingea pensare di coscrivere i giovani mentre numerosi indicatoridovrebbero spingere i decisori politici a investire sullegiovani generazioni perché c’è una difficoltà evidente acostruirsi un progetto di vita.Le Istituzioni dovrebbero preoccuparsi di fornire ai giovaniservizi, formazione, esperienze piuttosto che nuovi obblighi enuovi doveri..

Un ultima nota di colore: la Padania presenta laLeva Civica come l’ennesima dimostrazione delladicotomia Nord Sud, in cui c’è un Settentrione che,dinnanzi alla riduzione delle risorse per il ServizioCivile, si rimbocca le maniche e trova soluzione e unMeridione che si limita a lamentarsi. Cosa risponde?Mi limito a ricordare che, al pari della Regione Lombardiache ha stanziato fondi propri per il Servizio Civile, la stessaRegione Campania ha destinato risorse al Servizio Civile inRegione Campania, non al sistema regionale.È bene ricordare anche che una serie di Enti pubblicimeridionali, nonostante la ristrettezza di bilancio, stannoragionando di auto-finanziare esperienze di Servizio Civilesia per favorire l’impegno dei giovani, ma anche per garantireal territorio la ricchezza sociale e culturale che dallo stessoServizio Civile.Per ora siamo alle proposte di legge regionale. Aspettiamoche si concretizzi la volontà politica.

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La Campagna “Cittadini 2.0” di Amesci finalista di ItaliaCampania

Lo scorso sabato presso la Villa Comunale di Napoli, dopol’inaugurazione del Public Event Village, il villaggio dellaCoppa America, nell’ambito delle attività del premio“Vela… diamo noi l’America” organizzato dall’associazioneItaliaCamp, i 13 finalisti di ItaliaCampania hannopresentato le loro idee per lo sviluppo e l’innovazione delMezzogiorno a Peter Ansell, on-shore operations Directordi ACEA (America's Cup Event Authority).

di Katia Tulipano

Tra i vincitori, selezionati sui 70 progettipresentati nel corso dell'evento ItaliaCampaniasvoltosi a Napoli lo scorso 26 novembre,organizzato daItaliaCamp e dall'UnioneIndustriali di Napoli, figura anche la campagna“Cittadini 2.0” promossa dall’associazioneAmesci.

presenti progetti di alto profilo scientifico, grandeattenzione.”

Quanto alla matrice ideologica della campagnalanciata dalla sua associazione spiega: “Siamoconvinti che l’obiettivo di costituire reti dicomunità locali che favoriscano la partecipazione

PROTAGONISMO GIOVANILE

Un importante momento per lo sviluppo delMezzogiorno e non solo, dall’ampio respirointernazionale, quello organizzato da ItaliaCamp.L’associazione, presieduta dal Sottosegretario allaPresidenza del Consiglio dei Ministri, AntonioCatricalà, nasce con l’obiettivo di promuoverel’innovazione sociale e lo sviluppo di nuoverisposte a domande reali, lavorando per colmarela distanza tra la nascita di un’idea e la suarealizzazione. Attraverso la promozione di undialogo tra istituzioni, imprese, ed universitàl’associazione mira a sostenere la crescita delnostro paese creando un’interconnessione tradomanda e ricerca di innovazione.

Soddisfatto del risultato raggiunto dal suoprogetto il Presidente di Amesci Enrico MariaBorrelli: “Siamo orgogliosi dei risultati e deiriconoscimenti che sta ottenendo la campagnaCittadini 2.0 che, dopo essere stata presentata aBruxelles come esempio di buona pratica inambito di volontariato, ha ottenuto anche inquesta cornice di ItaliaCampania, dove sono

ed il protagonismo dei giovani sia un efficacevolano anche la loro occupazione. La presenza diCittadini 2.0 a questo premio – conclude Borrelli- è la dimostrazione di quanto sia importantemettere i giovani al centro dei processi disviluppo, partendo da esperienze di impegno incontesti sociali e culturali per arrivare a crearecapitale sociale, che significa maggioriopportunità di sviluppo economico eoccupazionale di un territorio.”

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Amministrative: parte il nuovo speciale di ServizioCivileMagazine“Il Miglio Verde”

POLITICHEGIOVANILI

Il sostegno tra i paesi dell'Unione europea, fra giovani eanziani, fra persone di origini diverse, fra uomini e donne,fra paesi europei e paesi terzi: questi i temi a cui ispirarsiper partecipare al concorso fotografico "L'Europa, ilnostro futuro“.

di F. E. Gentile e K. Tulipano

Sono tempi duri per la politica.

Le pagine dei giornali, i servizi dei tg ciraccontano, talvolta con preoccupantesupercifialità, un ceto politico e istituzionalesempre più avvezzo a comportamenti eticamenteinsopportabili, amplificando un sentimento di

Stato e volontà di cambiamento.

Perché, come disse Vittorio Bachelet, magistratoammazzato dalle Brigate Rosse: “L’impegnopolitico non è altro che una dimensione del piùgenerale e essenziale impegno al serviziodell’uomo”.

sfiducia certamente non salutare per la tenutadella democrazia.

Tuttavia, come recita un vecchio adagio, “fa piùrumore un albero che cade che una foresta checresce”.

Mentre leggiamo di tangenti e malversazioni,cresce nel Paese una classe dirigente nuova,composta da giovani che con coraggio e sensodello Stato, decidono di impegnarsi peramministrare il bene comune.

In occasione delle Elezioni Amministrative delprossimo maggio che vedranno coinvolti 177Comuni superiori (fra cui 28 capoluoghi) e 843Comuni inferiori (fra cui 1 inferiore che èconsiderato Comune capoluogo),ServizioCivileMagazine racconterà le storie dialcuni degli under 35 candidati nelle liste per ilrinnovo dei Consigli comunali.

Il nostro sarà un modo di raccontare un’altraItalia, fatta di impegno, di passione, di senso dello

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“Noi Crediamo”: Giorgia Meloni racconta il suo ultimo libro

Abbiamo intervistato l’on. Giorgia Meloni, deputato del Pdled ex Ministro della Gioventù, che ci ha raccontato come ènato il suo libro “Noi crediamo”, lavoro che vuole essereuna sorta di inno ai giovani di talento e che racconta lestorie di coloro che rappresentano la cosiddetta “megliogioventù”.

di Lorenzo Quilici

Il suo libro narra le storie positive digiovani italiani che possono essere unmodello. Perché ha voluto scrivere questolibro?I media sono prontissimi a raccontarcidettagliatamente atti di bullismo e delinquenza diqualche ragazzo, mentre sono meno attenti

assumono un significato particolare poichèentrambi hanno scelto di servire l’Italia fino almassimo sacrificio, a distanza di 150 anni emigliaia di chilometri l’uno dall’altro.

A proposito di Goffredo Mameli, a lui èdedicato l’ultimo capitolo; perché ha scelto

POLITICHE GIOVANILI

quando si tratta di far conoscere lenumerosissime belle storie della gioventù italiana.Il libro ha più destinatari: i giovani, che hannomaggiormente bisogno di esempi positivi che dicritiche, e poi i loro genitori, poiché comprendanoche è necessario anche essere degni dei figli.

In un periodo di crisi, indicare buoniesempi può essere la via per ritrovarefiducia?Sicuramente: il messaggio che desiderotrasmettere è che, anche se non si nasce in unafamiglia importante o con ampi mezzi finanziari, ènecessario credere nei propri sogni, gettando ilcuore oltre l’ostacolo per realizzarli.

Qual è l’esperienza di vita che l’ha colpitamaggiormente tra quelle raccontate?Sono tutte storie di “ordinaria ribellione”, dotatedi grande forza e significato. La pubblicazione dellibro è avvenuta nell’anno del 150° anniversariodell’Unità d’Italia: questa coincidenza oggi mi fapensare alle vicende di Goffredo Mameli e diAlessandro Romani. Le loro storie, quindi,

di concludere il libro raccontando propriola sua storia?Molto spesso i ragazzi vedono come mitipersonaggi stranieri che hanno combattuto per lagiustizia e la libertà, sapendo poco della vicendapersonale e storica di questo giovane italiano che,con passione e coraggio, ha dato la vita perché glistessi ideali potessero avere la meglio nella nostraPatria. Magari una maglietta con il volto diMameli invece che con quello di personaggiboliviani piuttosto che scozzesi, avrebbe piùragione di essere.

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COSTUME E SOCIETA’

Si chiamano “librerie pubbliche” ma dietro questonome anonimo si nasconde un progettodecisamente rivoluzionario. Si tratta diun’evoluzione del “bookcrossing”: librerie,sempre accessibili, situate agli angoli di strada odelle piazze delle città, dove chiunque puòprendere e lasciare libri in totale autonomia,

in modo – tiene a precisare Aubermann - disbarazzarci di quella roba nel più breve tempopossibile. La propaganda è l’unico tipo di letturache qui non è consentita”.

Nonostante quello che si può credere, il progetto èstato salutato con piacere anche dai principali

Librerie pubbliche in strada… la nuova frontiera (made in Germany) della lettura

Probabilmente quando nel 1445 Gutenberg inventò lastampa a caratteri mobili, nessuno avrebbe immaginatoche un giorno si sarebbe potuto prendere un libro inprestito ad un angolo di strada, così semplicemente, senzaregistrazioni o pagamento…eppure in Germania oggiquesto è possibile.

di Andrea Pellegrino

senza registrazioni o scadenze. Il progetto hamosso i suoi primi passi a Colonia, ma inpochissimo tempo l’idea si sta diffondendo anchein altre città tedesche: Berlino, Bonn, Hannover,solo per citarne alcune. La cosa più sorprendente,dicono gli stessi organizzatori, è la velocità con cuisi sta sviluppando il fenomeno: nei centri come inperiferia, una vera rivoluzione culturale che nonconosce ostacoli.

“Il progetto – dice Michael Aubermann, uno degliorganizzatori delle librerie pubbliche di Colonia –si rivolge a coloro che amano leggere ed è aperto atutti” ed oggi conta cinque librerie gratuite sparseper le strade e le piazze della città. E gli scaffali diqueste librerie offrono libri di ogni tipo, chetrattano dei più disparati argomenti. Gli unici libriche non sono ammessi sono quelli che hanno ache fare con qualsiasi tipo di propaganda. Non acaso, poco tempo fa, alcuni materiali dipropaganda di un gruppo religioso trovati nellevicinanze di una libreria pubblica di Colonia sonostati fatti repentinamente fatti spariredall’organizzazione del progetto. “Abbiamo fatto

network commerciali di vendita di libri. Anzi, sista assistendo ad una vera e propria opera dipubblicizzazione del progetto “librerie pubbliche”anche sui principali siti tedeschi di vendita on-line di libri. In definitiva, dicono i responsabili diquesti siti, non si tratta di concorrenza ma di unamodalità nuova di stimolo alla lettura.

Insomma, le premesse perché il progetto decollianche fuori i confini tedeschi ci sono tutti.Speriamo solo che ci siano comunità attente eculturalmente curiose anche in Italia che prestoportino nel bel paese questa nuova forma dicondivisione della cultura e del piacere di leggere.

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CULTURA

“Book in progress” boccia la crisi

La scuola italiana si rimbocca le maniche rivoluzionando ipercorsi didattici e i materiali di studio, dal sud al nord.

di Francesca Elia

La scuola si reinventa, risponde alla crisi ,guardaalle nuove esigenze e problematiche della società.Una scuola che scalpita sotto le ceneri diun’istruzione limitata dai pochi fondi e da un altotasso di abbandono da parte dei giovani. “Book inprogress” è questa la rivoluzione fatta daprofessori, presidi e genitori che si impegnano per

L’Italia si mobilita, si accendono luci in varieregioni e a Monterotondo brilla “eSpazio”,progetto di integrazione costruito su percorsidifferenziati, realizzati in base alle esigenze deisingoli allievi. Gli studenti sono realmenteconsiderati i protagonisti della scuola che simodella sulle loro richieste”.

dare vitalità alla scuola; un progetto basato sulrisparmio e l’investimento.

I soldi scarseggiano, i prezzi dei libri sonoeccessivi, ma al problema evidente l’Istitutopolitecnico “Ettore Majorana”, di Brindisi, hatrovato la giusta soluzione:libri fai da te!

I docenti diventano scrittori, rielaborano i libri evengono acquistati a pochi euro dalle famiglie. E’una scuola ricca di entusiasmo, iniziativa edadesione, una scuola che con i soldi risparmiaticompra computer per un utilizzo comune. Spessosi lavora di domenica o d’estate per impaginare ilibri per far bene il lavoro che si sceglie, perché lascuola educa per la vita.

Spostando lo sguardo verso il Lazio e la Toscana cisi imbatte in un’altra rivoluzionaria iniziativa“Scuola senza zaino”, un’educazione scolastica chevive di tecnologia, arrivano le Lim, lavagneinterattive, corsi didattici da seguire a casadavanti al computer.

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Roma contro l’usura

ATTUALITA’

Firmato ieri nella Sala delle Bandiere inCampidoglio un protocollo d'intesa tra Roma Capitale eConfcommercio per azioni comuni nell'ambito della lottacontro l'usura e il racket. Tra le iniziative previstedall'accordo, la campagna per il rilancio della rete diprotezione degli Sportelli di prevenzione dell’usura e delsovraindebitamento attivi in varie zone della città.

di Andrea Pellegrino

Il protocollo di intesa, firmato dal sindaco GianniAlemanno e dal presidente di Confcommercio RomaGiuseppe Roscioli, avrà una durata di due anni edè aperto all'adesione di tutte le associazioni dicategoria interessate. Tra le sue finalità delprotocollo l’emersione dei fenomeni del racket edell’usura attraverso la denuncia da parte dellevittime, la sottrazione delle imprese indebitate alla

ed Udinese, giocata ieri allo stadio Olimpico. Pochisemplici consigli per non divenire una vittima di usuraverranno dati ai tifosi tramite i volantini: “Nonspendere più di quanto guadagni, diffida degli annunciseducenti e dei prestiti facili, se nessuna Banca oFinanziaria è in grado di garantirti un prestito, rivolgitiad un Consorzio fidi o ad una Fondazione oAssociazione Antiusura, denuncia il prima possibilevittime, la sottrazione delle imprese indebitate alla

morsa degli usurai, la creazione di intere zone dellacittà le cui attività commerciali siano impegnate nellapromozione della legalità e nel contrasto ai fenomenicriminali del racket e dell’usura. Inoltre l'intesa sipropone di lanciare campagne informative per laprevenzione e la diffusione della cultura della legalità edell’uso responsabile del denaro e di promuovereattività di studio, ricerca e formazione relative aifenomeni del racket e dell’usura.“Roma Capitale contro l’usura è un messaggio che vainteso come invito ai cittadini a denunciare gli usurai,prevenendo anche l’odioso crimine del racket” –sottolinea durante la conferenza stampa il sindacoGianni Alemanno, che sottolinea l’intentodell’iniziativa capitolina - “dare una risposta concretaal grido di aiuto che viene da coloro che, a causa dellacrisi, si trovano in una situazione di sovraindebitamento”.Grazie alla collaborazione delle società calcistiche AsRoma e S.S Lazio e alla Lega Calcio, semprenell’ambito della campagna capitolina a favore dell’usoresponsabile del denaro e contro il crimine dell’usura,sono previste azioni di sensibilizzazione edinformazione dei tifosi durante le partite di calcio: laprima distribuzione di volantini informativi è statafatta in occasione della partita di campionato tra Roma

Associazione Antiusura, denuncia il prima possibilel’usuraio”. Oltre alla distribuzione dei mini-opuscoli che contengono alcuni consigli per non caderenella trappola del racket, prima delle partite delle duesocietà capitoline i giocatori espongono lo striscionecontenente il sintetico messaggio “Roma Capitalecontro l’usura”.Il delegato del Sindaco alle Politiche di contrastoall’usura e al racket, Luigi Ciatti, che ha ideato lacampagna anti usura e il protocollo d’intesa diretto agliesercenti commerciali, sottolinea come "le situazionieconomicamente pesanti sono spesso sfruttate dagliestorsori e dagli usurai per allargare il loro businesscriminale ma si possono alleviare ricorrendo ai consiglidelle reti sociali e di protezione economica attivatedalle fondazioni e associazioni imprenditoriali e delterzo settore e dai sette sportelli di Roma Capitale,raggiungibili anche tramite le indicazioni fornite dalnumero 060606”. Gli Sportelli di prevenzionedell’usura e del sovra indebitamento presenti nellacapitale sono sette, dislocati in tutte le aree della città:da Centocelle a Ostia, da Cinecittà a Quartaccio, dalCentro Storico a Boccea. E’ comunque sempre possibilerivolgersi al Contact Center di Roma Capitale060606 per segnalare abusi e/o chiedere aiuto.

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Infanzia a rischio nel Mezzogiorno, Borgomeo: “L’intervento sociale è decisivo per lo sviluppo del Sud”Minori a rischio di povertà e dispersione scolastica nelMezzogiorno. La rete “Crescere al Sud”, promossa dallaFondazione con il Sud e Save the Children, ne ha discussocon il Ministro Barca ed il Sottosegretario Rossi Doria.Intervista al dott. Carlo Borgomeo, presidente dellaFondazione con il Sud.

di Ornella Esposito

SOCIALE

Essere bambini al Sud è un’impresa quasi impossibile. Su 100minori che vivono in Campania e Calabria solo 3 accedonoall’asilo nido, il servizio scolastico del tempo pieno nelmeridione è disponibile solo per l’ 8,6% dei bambini contro il42,6% del nord-ovest, e 3 minori su 10 non raggiungono ildiploma.

Altrettanto drammatica è la condizione minorile sul frontepovertà: 1.227.000 bambini al Sud vivono in condizione di

drammatiche condizioni in cui vivono i minori e le lorofamiglie al Sud, dall’altro di promozione di una serie diiniziative sul territorio, tra le più significative quelle diportare la cultura della legalità nei luoghi dove essa nonesiste.Un concetto fondamentale che abbiamo voluto esprime, è cheoccuparsi di minori significa occuparsi della premessa per losviluppo del Sud.Il Ministro Barca ha indicato come priorità quella dell’ediliziapovertà: 1.227.000 bambini al Sud vivono in condizione di

povertà relativa (sul totale di 1.876.000 in Italia) e 359.000in povertà assoluta.

Da questa raccapricciante fotografia è partita la rete“Crescere al Sud”, promossa da Fondazione con il Sud e Savethe Children, cui aderiscono 20 associazioni e organizzazionipresenti sul territorio nazionale, per un incontro la scorsasettimana con il Ministro per la Coesione Territoriale,Fabrizio Barca, ed il sottosegretario all’Istruzione, MarcoRossi Doria.

Sui contenuti dell’incontro, durante il quale è statapresentata la rete, abbiamo intervistato il dott. CarloBorgomeo, presidente della Fondazione con il Sud.

Perché la nascita della rete “Crescere al Sud”?Abbiamo trovato una forte sintonia con Save the Children, eci è sembrato fondamentale fare rete, creare coesione,mettere insieme e non disperdere le energie presenti suiterritori.Il principale obiettivo di “Crescere al Sud” è quello di crearesviluppo nelle aree del Mezzogiorno, e porre l’attenzionesulle drammatiche condizioni in cui vivono i bambini e leloro famiglie in questa parte del paese.

Quali sono stati i contenuti dell’incontro avuto lascorsa settimana con il Ministro Barca ed ilSottosegretario Rossi Doria?I contenuti sono stati, da un lato di denuncia delle

Il Ministro Barca ha indicato come priorità quella dell’ediliziascolastica, ed ha assicurato che metterà in campo risorse perla prima infanzia. L’incontro è stato positivo.

Da dove prenderà le risorse economiche, visto che ilfondo per la prima infanzia è stato quasi del tuttofalciato?Si utilizzeranno i Fondi dell’Unione Europea.

“Crescere al Sud” intende sovrapporre alle aree adalta densità criminale, aree ad alta densitàeducativa. Ci specifica le iniziative che verrannorealizzate?Al momento, le specifiche iniziative non sono state ancoradecise.

Secondo il punto di vista della Fondazione che leirappresenta, cos’è che impedisce o rallenta losviluppo del Sud?Bisogna comprendere che l’intervento nel sociale è unaquestione decisiva per lo sviluppo del Sud. È schizofrenicoparlare di attrarre fondi europei, finanziamenti, se non sirealizzano sui territori i servizi sociali, se non vi è la scuola, semanca un minimo di senso della comunità e del vivere civile.Queste cose, sono delle assolute priorità per lo sviluppo delnostro Mezzogiorno.

Per approfondimenti:www.crescerealsud.it.

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I social network sono davvero così “sociali”? Sbarca in rete EnemyGraph, il software della inimicizia

COSTUME E SOCIETA’

Il Dipartimento Emerging Media and Communicationdell’Università del Texas lancia un’applicazione perFacebook che consente di creare liste di veri e proprinemici - ai quali poter dichiarare guerra - ed elenchi dicose che proprio non piacciono.

di Stefania Grasso

Il responsabile del programma, prof. Dean Terry,ha evidentemente ritenuto che anche nel mondo“social” non tutto è apprezzato e ha pensato bene,quindi, di sviluppare un software che non soltantoti permette di individuare i nemici, ma ti consenteaddirittura, grazie alla “social dissonance”, diindividuare quando qualcuno diventa amico di un

sito da cui scaricare l’applicazione è statoirraggiungibile: sarà anche una novità, ma l’ideadi postare la lista dei nemici, invece di ignorarli,andrebbe intesa unicamente quale mero giocovirtuale per dare libero sfogo ai propri istintinegativi, seppur umani.

nemico, così da diffondere l’odio in rete.

Lo stesso professore definisce l'applicazione come"una bestemmia per i social network" e prevedeche Facebook presto la bannerà; è la prima voltache su un social media gli indesiderati finiscononella lista nera dei nemici (invece di esserebloccati o cestinati, come di solito accade) ma,secondo Terry, "le persone sono accumunateanche dalla negatività, non per forza dallacondivisione di qualcosa di positivo”, ed aggiunge,inoltre, che "è' possibile immaginare un abuso oun uso sbagliato dell'applicazione, e si terrà,quindi, d'occhio cosa succede molto da vicino“.

Alla base c’è l’idea che i social network hanno loscopo di unire le persone sulla scorta degliinteressi comuni e, quindi, anche l’odio, quandocondiviso, può accomunare decine e migliaia diindividui, come d’altronde gli episodi diestremismo ci insegnano.

Come previsto, EnemyGraph sta riscuotendo unenorme successo, al punto che nei giorni scorsi il

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