SERVIZIO FAUNISTICO dott. Marco Aldrigo
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SERVIZIO FAUNISTICO dott. Marco Aldrigo
Lecco - venerdì 25 marzo 2011
La pesca in Lombardia: conoscere e sviluppare la risorsa ittica e i relativi habitat
Attività ittiogenica a supporto della pesca di professione: l’esperienza dell’incubatoio di Fiumelatte
PRODUZIONE DELL’INCUBATOIO DI FIUMELATTE ANNO 2010
Specie Destinazione Stadio di accrescimento
Provenienza Quantitativo
n.
Coregone l. Lario 4 - 6 cm Inc. Fiumelatte 426.760*
Coregone l. Lario 11 - 25 mm Inc. Fiumelatte 374.000*
Salmerino a. Lario 6 - 9 cm Inc. Fiumelatte 36.449
Trota fario Torrenti 6 cm Inc. Fiumelatte 13.000
Trota lacust. Lario 6 cm Inc. Fiumelatte 43.630
Trota marm. Varr. - Pioverna 20 cm Inc. Fiumelatte 600
Luccio L. di Annone 1,6 – 1,8 mm Inc. Fiumelatte 25.700
Luccio L. di Olginate 4 - 6 cm Inc. Fiumelatte 5.000
Temolo Pioverna 12 – 16 cm Inc. Fiumelatte 3.080
Temolo Adda 16 cm Inc. Fiumelatte 1.000
* Compresi i soggetti immessi dalla Provincia di Como
Salmerino alpino, pescato dilettanti (solo Lecco) anno 2009: 202 individui
Coregone, pescato dilettanti (solo Lecco) nell’anno 2009: 6005 individui (1,5 tonn.)
PERCHÉ È NECESSARIO EFFETTUARE RIPOPOLAMENTI CON INDIVIDUI DI COREGONE LAVARELLO?
Perché questa specie si riproduce sulle rive in pochi Perché questa specie si riproduce sulle rive in pochi centimetri d’acqua ed ha tempi di schiusa delle uova centimetri d’acqua ed ha tempi di schiusa delle uova piuttosto lunghi (circa 40 giorni).piuttosto lunghi (circa 40 giorni).
Quindi è possibile che le uova rimangano in asciutta a Quindi è possibile che le uova rimangano in asciutta a causa di abbassamenti di livello del lago.causa di abbassamenti di livello del lago.
Ad esempio nel 1996 e nel 2002 più dell’80% delle uova Ad esempio nel 1996 e nel 2002 più dell’80% delle uova deposte sono rimaste in asciutta.deposte sono rimaste in asciutta.
Il danno si manifesta a due anni dalla riproduzione sia in Il danno si manifesta a due anni dalla riproduzione sia in termini di mancato pescato che in uova non deposte termini di mancato pescato che in uova non deposte dagli individui che non sono nati due anni prima.dagli individui che non sono nati due anni prima.
Quindi l’attività di Fiumelatte è di tipo preventivo perché Quindi l’attività di Fiumelatte è di tipo preventivo perché quando a dicembre preleviamo le uova non è possibile quando a dicembre preleviamo le uova non è possibile sapere se il lago si abbasserà.sapere se il lago si abbasserà.
La riproduzione artificiale del Coregone lavarello
Nella seconda metà del mese di dicembre con i pescatori professionisti catturiamo i riproduttori.
I riproduttori sono trasportati all’incubatoio di Fiumelatte dove procediamo alla riproduzione artificiale.
Sono necessarie almeno 70 femmine e 20 - 30 maschi
Dopo il prelievo del materiale riproduttivo i pesci sono liberati
Le uova sono poste nelle bottiglie di incubazione
DOPO 20 GIORNI ALL’INTERNO DELLE UOVA SI INTRAVEDONO LE LARVE
DOPO 40 – 50 GIORNI LE UOVA SI SCHIUDONO
DURANTE TUTTE LE FASI DI ACCRESCIMENTO I COREGONI SONO ALIMENTATI ESCLUSIVAMENTE CON ZOOPLANCTON, OSSIA CON LO STESSO TIPO DI ALIMENTO CHE TROVANO IN NATURA
Artemia salina: dimensione 500 µm
PER LE PRIME 5 SETTIMANE L’ALIMENTAZIONE AVVIENE NELL’INCUBATOIO….
POI QUANDO HANNO RAGGIUNTO I DUE CENTIMETRI, SONO RACCOLTI……
…. E TRASPORTATI PRESSO LA PIATTAFORMA NEL LAGO DI ANNONE
A MAGGIO I COREGONI SONO PRONTI PER L’IMMISSIONE NEL LARIO
DA QUEST’ANNO TUTTI I LAVARELLI IMMESSI SONO MARCATI CON ALIZARINA
UNA COSA IMPORTANTEUNA COSA IMPORTANTE
La riproduzione artificiale ha scarsa rilevanza da un punto di vista La riproduzione artificiale ha scarsa rilevanza da un punto di vista ecologico, ha prevalenti fini ecologico, ha prevalenti fini ECONOMICIECONOMICI perché è necessaria per perché è necessaria per assicurare una determinata quantità di catture ai pescatori. assicurare una determinata quantità di catture ai pescatori.
Infatti i ripopolamenti non intervengono sulla causa causa che ha portato alla riduzione degli individui di una determinata specie, bensì sull’effetto, sull’effetto, di conseguenzadi conseguenza i soggetti immessi saranno anch’essi sottoposti al fattore di criticità.
Vediamo un esempio
Quindi il ripopolamento non è mai una cura perchéQuindi il ripopolamento non è mai una cura perché non risolve il non risolve il problema, lo nasconde temporaneamente.problema, lo nasconde temporaneamente.
PROBLEMA:PROBLEMA: Impossibilità, o problemi, nel completamento del Impossibilità, o problemi, nel completamento del ciclo vitaleciclo vitale
CAUSA:CAUSA:
-Sbarramenti invalicabiliSbarramenti invalicabiliInterferiscono con specie migratrici: Anguilla, Storione, Savetta, Pigo, Lasca.
CURA:CURA:
DeframmentazioneDeframmentazione
-Oscillazioni di livello, onde (navigazione)Oscillazioni di livello, onde (navigazione)Interferiscono con specie che si riproducono a riva:Alborella, Agone, Coregone l., Cavedano.
Ridurre oscillazioniRidurre oscillazioni e ondee onde
-Carenza o assenza di habitatCarenza o assenza di habitatInteressa quasi tutte le specie, in particolare:Trota Marmorata, Trota fario, Temolo, Scazzone.
Tutela e ripristino Tutela e ripristino degli habitatdegli habitat
- Deflussi idrici ecologicamente- Deflussi idrici ecologicamente compatibilicompatibili
- Interventi di rinaturalizzazione- Interventi di rinaturalizzazione
DEFINIZIONE DI HABITAT: Condizioni dell’ambiente che circonda una specie o una comunità.
Quindi l’habitat ideale per una specie è quello che presenta le migliori condizioni fisiche (es. temperatura, velocità della corrente, spazio) e chimiche (es. concentrazioni di ossigeno, ammoniaca) per il suo sviluppo.
Di conseguenza una moderna gestione delle risorse ittiche deve necessariamente occuparsi della tutela degli habitat, altrimenti il rischio è quello di rendere poco utili tutte le altre iniziative gestionali.
Ad esempio l’ambiente ideale per la Trota marmorata, che è una specie ittica tipica del fiume Adda e che rischia l’estinzione, deve avere acque fresche (- di 18 C°) ed elevate concentrazioni di ossigeno. Queste condizioni ambientali sono assicurabili da una adeguata disponibilità idrica.
Domani nei nostri corpi idrici potremmo:
- Aver eliminato tutti gli sbarramenti invalicabili (Scale di risalita… efficienti).
- Aver ridotto gli impatti causati da specie ittiche alloctone (Pesce siluro).
- Aver ridotto i danni provocati dagli uccelli ittiofagi (Cormorano).- Aver eliminato gli impatti degli scarichi.
- Aver eseguito interventi di manutenzione idraulica con metodi e modalità ecologicamente compatibili.
- Non aver più: Trota marmorata, Storione cobice, Lasca, Savetta, Pigo (endemismi), a causa della eccessiva riduzione degli habitat ideali per lo sviluppo di queste specie.
- Aver ridotto le oscillazioni di livello e i danni causati dal moto ondoso.