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Letteratura italiana delle origini 1 volume F A Indica se le seguenti affermazioni sono vere o false e sottolinea le parole che rendono falsa l’affer- mazione.   1. Inetàromanaillatinoeraunalinguaomogeneaeuniforme. V  F   2. Ilsermo vulgariseraillatinousatonellacomunicazioneorale. V  F   3. Lelinguevolgarisonoilprodottodell’evoluzionedelsermovulgaris. V  F   4. Lingueromanzeelingueneolatinesonosinonimi. V  F   5. IprimiesempidiusoscrittodelvolgaresitrovanoindocumentidelVsecolo. V  F   6. Lepiùantichetestimonianzedell’usoscrittodelvolgaresonodiareaitaliana. V  F   7. Conl’affermazionedelvolgare,l’usodellatinocomelinguascritta fucompletamenteabbandonato. V  F  8. L’usoletterariodelvolgareinItaliarisaleaiprimidecennidelXIIIsecolo. V  F   9.Ilvolgareitalianoeraunalinguaunitariaeomogeneaintuttalapenisola. V  F B Rispondi alle seguenti domande, facendo riferimento ai testi che hai letto in questa Unità. 10.  Qualisonolelingueromanze? 11.  Inqualitipiditestovieneinizialmenteadottatoilvolgarecomelinguascritta? 12.  Inqualiregioniebbeoriginelaletteraturainunvolgareitaliano? 13. Qualisonoleprincipalicausedelritardoconcuinacquelaletteraturaitalianarispettoaquella francese? 14. Qualisonoiprincipalifilonidellaletteraturaitalianadelleorigini? Totale punti ...... / 9 ...... / 15 ...... / 24 VERIFICA SOMMATIVA LINGUE E LETTERATURE: LE ORIGINI CONOSCENZE .................................................... .................................................... ....................... ............................... cognome nome classe data

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Letteratura italiana delle origini 1 volume F

A �Indica se le seguenti affermazioni sono vere o false e sottolinea le parole che rendono falsa l’affer-mazione.

  1. In�età�romana�il�latino�era�una�lingua�omogenea�e�uniforme.� V  F

  2. Il�sermo vulgaris�era�il�latino�usato�nella�comunicazione�orale.� V  F

  3. Le�lingue�volgari�sono�il�prodotto�dell’evoluzione�del�sermo�vulgaris.� V  F

  4. Lingue�romanze�e�lingue�neolatine�sono�sinonimi.� V  F

  5. I�primi�esempi�di�uso�scritto�del�volgare�si�trovano�in�documenti�del�V�secolo.� V  F

  6. Le�più�antiche�testimonianze�dell’uso�scritto�del�volgare�sono�di�area�italiana.� V  F

  7. Con�l’affermazione�del�volgare,�l’uso�del�latino�come�lingua�scrittafu�completamente�abbandonato.� V  F

  8. L’uso�letterario�del�volgare�in�Italia�risale�ai�primi�decenni�del�XIII�secolo.�� V  F

  9.�Il�volgare�italiano�era�una�lingua�unitaria�e�omogenea�in�tutta�la�penisola.�� V  F

B �Rispondi alle seguenti domande, facendo riferimento ai testi che hai letto in questa Unità.

10.  Quali�sono�le�lingue�romanze?

11.  In�quali�tipi�di�testo�viene�inizialmente�adottato�il�volgare�come�lingua�scritta?

12.  In�quali�regioni�ebbe�origine�la�letteratura�in�un�volgare�italiano?

13.� �Quali�sono�le�principali�cause�del�ritardo�con�cui�nacque�la�letteratura�italiana�rispetto�a�quella�francese?

14.� Quali�sono�i�principali�filoni�della�letteratura�italiana�delle�origini?

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verificA SOMMATivA LiNGUe e LeTTerATUre: Le OriGiNi cONOSceNze

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Letteratura italiana delle origini 2 volume F unità 1

verificA SOMMATivA LeTTerATUrA 1a cONOSceNze

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La poesia religiosa

A �Indica se le seguenti affermazioni sono vere o false e sottolinea le parole che rendono falsa l’affer-mazione.

  1.�La�poesia�religiosa�nasce�nell’Italia�settentrionale.� V  F

  2.�Dal�punto�di�vista�cronologico�il�Cantico di frate sole è�il�primo�testo�letterario�italiano.� V  F

  3.�Il�Cantico di frate sole è�un�testo�letterario�perché�originariamente�fu�scritto�in�latino.� V  F

  4.�La�lauda è�un�genere�poetico�di�argomento�profano.� V  F

  5.�Jacopone�da�Todi�è�l’unico�autore�non�anonimo�di�laude.� V  F

  6.��Nelle�sue�laude�Jacopone�esprime�una�visione�del�mondo�identicaa�quella�di�Francesco�d’Assisi.� V  F

  7.�Jacopone�ha�uno�stile�popolare�perché�egli�era�poco�colto.� V  F

B �Rispondi alle seguenti domande, facendo riferimento ai testi che hai letto in questa Unità (anche online).

  8.��A�quali�modelli� rimandano� i�due� titoli�del� testo� francescano�Cantico di frate sole o�Laudes creaturarum?

  9.�Quali�sono�i�riferimenti�letterari�più�presenti�nel�Cantico di frate sole?

10.�Che�cosa�si�intende�per�«prosa�ritmica»?

11.�Da�quale�forma�metrica�si�sviluppa�la�lauda?

12.��Il�«disprezzo�del�mondo»�è�un�motivo�tipico�della�poesia�di�Jacopone:�come�si�esprime�nella�lauda�O jubelo del core?

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Letteratura italiana delle origini 3 volume F unità 1

verificA SOMMATivA LeTTerATUrA 1a cOMpeTeNze di LeTTUrA

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cognome nome classe data

  5.   cum: interpretato in vari modi, come il per dei vv. 10 e se-guenti.

  7.   iorno: nel senso di luce.  9.   de  te… significatione: rappresenta, simboleggia te, Altis-

simo.10.   per: la preposizione per in questo e in tutti i versetti successi-

vi ha dato luogo a molte interpretazioni.13.   per aere … sustentamento: per l’aria e per il cielo nuvoloso e

per il sereno e per qualsiasi tempo, grazie al quale dai nutri-mento (sustentamento) alle tue creature.

14.   per lo quale … la nocte: grazie al quale illumini (enallumi-ni, il prefisso en- ha valore pronominale, per noi) la notte per noi.

21-22.  la quale … herba: che ci (ne, è pronome) alimenta e nutre (sustenta et governa, coppia sinonimica), e produce diversi frutti così come (con, cfr. v. 5) fiori colorati ed erba.

Francesco d’Assisi

CANTICO DI FRATE SOLE1224-1226

Dell’intero testo del Cantico di frate sole spiegato nell’antologia, si propongono come verifica le strofe centrali delle lodi delle creature.

[…]Laudato sie, mi’ Signore, cum tucte le tue creature,specialmente messor lo frate sole,lo qual’è iorno, et allumini noi per lui.Et ellu è bellu et radiante cum grande splendore:de te, Altissimo, porta significatione.

Laudato si’, mi’ Signore, per sora luna e le stelle:in celu l’ài formate clarite et preziose et belle.

Laudato si’, mi’ Signore, per frate ventoet per aere et nubilo et sereno et onne tempo,per lo quale a le tue creature dài sostentamento.

Laudato si’, mi’ Signore, per sor’aqua,la quale è multo utile et humile, et pretiosa et casta.

Laudato si’, mi’ Signore, per frate focu,per lo quale enallumini la nocte:et ello è bello et iocundo et robustoso et forte.

Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre terra,la quale ne sustenta et governa,et produce diversi fructi con coloriti fiori et herba. […]

G. Contini (a cura di), Poeti del Duecento, cit.

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Letteratura italiana delle origini 4 volume F unità 1

Analizzare e comprendere

1.� Con�l’aiuto�delle�note�fai�la�parafrasi�delle�strofe�proposte.

2.� In�quale�volgare�è�scritto�il�Cantico?

3.� Individua�nei�primi�sette�versi�riportati�le�assonanze�e�le�rime.

4.�Individua�e�indica�il�procedimento�dell’anafora.

5.�Quali�sono�gli�elementi�stilistici�che�conferiscono�dignità�letteraria�al�testo?

6.� �Le�creature�sono�lodate�in�se�stesse�e�in�quanto�esse�sono�utili�all’uomo:�individua�e�riporta�con�parole�tue�le�espressioni�in�cui�emerge�che�tutto�il�creato�è�in�funzione�dell’uomo.

7.� Spiega�per�quale�motivo�il�sole�occupa�il�primo�posto�nelle�lodi�delle�creature.

riflettere

8.� �In�quali�espressioni�o�temi�del�brano�proposto�si�riconoscono�i�modelli�biblici�ed�evangelici�cui�si�ispira�il�Cantico?

9.� �La�lode�delle�creature�è�disposta�in�un�ordine�gerarchico�che�dalle�creature�celesti�scende�alla�terra.�Che�significato�ha�questa�disposizione?

Scrivere

10.� �Scrivi�un�testo�espositivo-argomentativo�di�almeno�200�parole�che,�con�gli�opportuni�riferimenti�al�testo�analizzato,�illustri�i�caratteri�della�religiosità�francescana.

verificare le competenze

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Letteratura italiana delle origini 5 volume F unità 1

verificA SOMMATivA LeTTerATUrA 1b cONOSceNze

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La lirica d’arte

A �Indica se le seguenti affermazioni sono vere o false e sottolinea le parole che rendono falsa l’affer-mazione.

  1.��La�dottrina�dell’amor�cortese�fu�elaborata�nelle�corti�feudali�della�Provenzanel�XIV�secolo.� V  F

  2.��Secondo�la�dottrina�dell’amor�cortese�l’amore�è�un’esperienzache�rende�nobile�chiunque.� V  F

  3.�La�poesia�provenzale�è�scritta�in�lingua�d’oïl.� V  F

  4.�La�poesia�provenzale�rimase�un�fenomeno�poetico�confinato�all’area�francese.� V  F

  5.�La�poesia�siciliana�è�chiamata�così�perché�tutti�gli�autori�erano�siciliani.� V  F

  6.�La�poesia�siciliana�nacque�per�impulso�dell’imperatore�Federico�II.� V  F

  7.�La�poesia�siciliana�era�accompagnata�dalla�musica.� V  F

  8.�L’unico�tema�trattato�dalla�poesia�siciliana�era�l’amore.� V  F

  9.�Per�la�poesia�siciliana�si�parla�di�«scuola»�perché�tutti�gli�autori�erano�colti.� V  F

10.�La�collocazione�sociale�dei�poeti�toscani�era�uguale�a�quella�dei�siciliani.� V  F

11.�La�poesia�toscana�sviluppa�il�modello�siciliano�in�un�nuovo�contesto�storico-sociale.� V  F

12.�I�temi�trattati�dai�poeti�toscani�sono�legati�anche�all’attualità�politica.� V  F

B �Rispondi alle seguenti domande, facendo riferimento ai testi che hai letto in questa Unità (anche online).

13.�Per�quale�motivo�la�lingua�usata�dai�poeti�siciliani�è�chiamata�siciliano�«illustre»?

14.�Qual�è�la�forma�metrica�più�utilizzata�nella�lirica�d’arte�delle�origini?

� •�Quali�altre�forme�metriche�sono�usate?

15.�Perché�la�figura�femminile�nei�sonetti�di�Iacopo�da�Lentini�è�idealizzata�ma�non�sacralizzata?

16.�Qual�è�secondo�la�teoria�di�Iacopo�da�Lentini�l’origine�dell’amore?

17.�Qual�è�l’appellativo�comunemente�attribuito�alla�donna?�Da�che�cosa�deriva?

18.�Com’è�rappresentata�in�generale�l’immagine�della�donna�nella�lirica�d’amore?

19.�Qual�è�l’atteggiamento�del�poeta�nei�confronti�della�donna?

20.��Quali�sono�gli�aspetti�delle�liriche�analizzate�che�rivelano�la�derivazione�dal�modello�proven-zale?

Totale punti

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Letteratura italiana delle origini 6 volume F unità 1

1.   Madonna: mia signora, dal latino mea domina, sottolinea l’in-feriorità e la soggezione del poeta rispetto alla donna amata; vertute con valore: virtù e potenza.

2.   più che nu[l]l’altra: più di qualsiasi altra. Il paragone con le pietre preziose deriva dai lapidari, trattati medievali che elen-cavano e illustravano le qualità caratteristiche e le proprietà delle pietre preziose.

3.   isguardando: con il suo sguardo.4.   cotant’è di natura vertudiosa: tanto è piena di virtù, potente.5.   beltade: bellezza; è soggetto; sprendore: splendore.6.   che non fa: di quanto non faccia; autra: altra.7.   sovran’e frore: sovrana e fiore; la donna amata è la più alta e la

più perfetta delle creature.

  8.   ché nulla … osa: tanto che nessuna può paragonarsi, sentirsi pari a lei.

  9.   mancamento: mancanza.10.   serà: sarà; sua pare: pari a lei.11.   né ’n cui … complimento: e nessuna nella quale si trovi tanta

perfezione; complimento è un termine ricalcato sul provenza-le che significa compiutezza, pienezza.

12-14.  e credo ben … formare: e sono certo, se Dio dovesse cre-arla di nuovo (l’avesse a fare), non potrebbe mettere la Sua volontà (Su’ ’ntendimento) per crearla simile a lei.

Iacopo da Lentini

MADONNA HA ’N SÉ VERTUTE CON VALORE1233-1240

Questo sonetto affronta uno dei temi centrali nella poesia d’amore: la celebrazione dell’assoluta perfezione della donna, le cui qualità la rendono irraggiungibile e superiore alle cose più belle esistenti in natura.

Madonna ha ’n sé vertute con valore,più che nu[l]l’altra gemma prezïosa:ché isguardando mi tolse lo core,cotant’è di natura vertudiosa.

Più luce sua beltade e dà sprendoreche non fa ’l sole né null’autra cosa:de tut[t]e l’autre ell’è sovran’e frore,ché nulla apareg[g]iare a lei non osa.

Di nulla cosa non ha mancamento,né fu ned è né non serà sua pare,né ’n cui si trovi tanto complimento;

e credo ben, se Dio l’avesse a fare,non vi met[t]terebbe sì Su’ ’ntentimentoche la potesse simile formare.

G. Contini (a cura di), Poeti del Duecento, cit.

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verificA SOMMATivA LeTTerATUrA 1b cOMpeTeNze di LeTTUrA

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Letteratura italiana delle origini 7 volume F unità 1

Analizzare e comprendere

1.� Con�l’aiuto�delle�note,�fai�la�parafrasi�di�ogni�strofa�e�trascrivila.

2.� Individua�lo�schema�delle�rime.

3.�Come�si�manifesta�nella�prima�quartina�lo�straordinario�potere�della�donna?

4.�Individua�i�paragoni�con�elementi�della�natura�attraverso�cui�è�espressa�la�lode�della�donna.

5.� Individua�gli�argomenti�con�cui�viene�affermata�l’assoluta�e�irraggiungibile�perfezione�della�donna.

6.� Individua�il�tema�centrale�del�sonetto.

� La�lode�della�donna

� La�perfezione�irraggiungibile�e�irripetibile�della�donna

� La�riconoscenza�verso�Dio�che�ha�creato�un�essere�di�tale�perfezione

� L’elenco�delle�cose�più�belle�della�natura

riflettere

7.� �Sul�piano�dei�contenuti�la�poesia�non�presenta�un�vero�sviluppo�del�tema,�quanto�la�sua�ripetizione:�il�procedimento�della�ripetizione�è�presente�anche�nelle�scelte�espressive?

8.� �Quale�spazio�viene�dato�nel�testo�alla�presenza�del�poeta�e�all’espressione�dei�suoi�sentimenti?

9.� �La�descrizione�della�donna�è�precisa�e�dettagliata?�L’immagine�che�ne�emerge�è�quella�di�una�persona�determinata�e�concreta?�Motiva�la�tua�risposta�con�riferimenti�al�testo.

Scrivere

10.� �Raccogli�le�osservazioni�fatte�nei�precedenti�esercizi,�scrivi�quindi�un�testo�espositivo�di�almeno�200�pa-role�sul�seguente�argomento:�«L’immagine della donna nella poesia cortese».

verificare le competenze

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Letteratura italiana delle origini 8 volume F unità 2

caratteri generali. La narrativa in lingua d’oïl. La novella

A �Indica se le seguenti affermazioni sono vere o false e sottolinea le parole che rendono falsa l’affer-mazione.

  1.�La�prosa�medievale�ha�solo�uno�scopo�di�intrattenimento.� V  F

  2.��La�narrativa�in�lingua�d’oïl ha�fornito�molti�temi�e�contenuti�alla�prosaitaliana�delle�origini.� V  F

  3.��All’origine�della�novella�ci�sono�molte�forme�narrative,�di�contenuto�sia�profanosia�laico.� V  F

  4.�La�narratio brevis è�una�forma�narrativa�medievale�introdotta�dalla�novella.� V  F

  5.�Il�Novellino fu�scritto�alla�fine�del�XIII�secolo.� V  F

  6.�La�struttura�delle�novelle�del�Novellino è�ancora�simile�a�quella�dell’exemplum.� V  F

  7.�Le�novelle�del�Novellino hanno�uno�scopo�esclusivamente�educativo.� V  F

  8.�Il�pubblico�del�Novellino è�vario�e�socialmente�eterogeneo.� V  F

B �Rispondi alle seguenti domande, facendo riferimento ai testi che hai letto in questa Unità (anche online).

  9.�Che�cosa�si�intende�per�novelle�di belli rispuosi?� •�Dove�si�trova�questa�definizione?

10.��Per�quali�aspetti�le�novelle�del�Novellino sono�ancora�simili�al�modello�degli�exempla?

11.��Come�sono�presentati�in�generale�i�personaggi�delle�novelle�del�Novellino?�Puoi�fare�riferimen-to�alla�novella�che�ricordi�meglio.

12.��Qual�è�la�novità�del�messaggio�«morale»�che�ha�per�protagonista�il�figlio�del�re�tenuto�per�dieci�anni�nel�buio�di�profonde�caverne?�(novella�XIV)

13.��A�quali�modelli�letterari�si�ispira�la�novella�della�damigella�di�Escalot?

14.��Per�quale�motivo�la�struttura�della�novella�della�damigella�di�Escalot�è�più�complessa�di�quella�delle�altre�novelle?

Totale punti

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verificA SOMMATivA LeTTerATUrA 2a cONOSceNze

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Letteratura italiana delle origini 9 volume F unità 2

La narrativa religiosa

A �Indica se le seguenti affermazioni sono vere o false e sottolinea le parole che rendono falsa l’affer-mazione.

  1.�La�composizione�dei�Fioretti di san Francesco è�contemporanea�alla�vita�del�santo.� V  F

  2.�I�Fioretti di san Francesco sono�il�volgarizzamento�di�una�precedente�opera�latina.� V  F

  3.�I�Fioretti di san Francesco�appartengono�alla�tradizione�delle�legende e�degli�exempla.� V  F

  4.��La�differenza�dei�Fioretti rispetto�agli�exempla riguarda�solo�il�tono�con�cui�è�propostol’insegnamento�morale.� V  F

B �Rispondi alle seguenti domande, facendo riferimento ai testi che hai letto in questa Unità (anche online).

  5.��Nell’episodio�del�lupo�di�Gubbio,�l’animale�è�presentato�da�un�lato�con�caratteristiche�realisti-che�dall’altro�con�attributi�fiabeschi.�Indica�le�une�e�gli�altri.

  6.��Quali�sono�i�significati�simbolici�associati�al�lupo?

  7.��Quali�sono�le�caratteristiche�della�spiritualità�francescana�che�emergono�nei�due�Fioretti ana-lizzati?

  8.��Per�quali�aspetti�i�racconti�dei�Fioretti si�avvicinano�alla�forma�della�novella?

Totale punti

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verificA SOMMATivA LeTTerATUrA 2b cONOSceNze

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cognome nome classe data

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Letteratura italiana delle origini 10 volume F unità 2

Tra narrazione e cronaca

A �Indica se le seguenti affermazioni sono vere o false e sottolinea le parole che rendono falsa l’affer-mazione.

  1.��La�redazione�originale�del�Milione fu�in�lingua�d’oc.� V  F

  2.��Il�Milione fu�scritto�da�Rustichello�da�Pisa�durante�la�prigionia�di�Marco�Polo.� V  F

  3.�La�prima�stesura�del�Milione è�del�1477.� V  F

  4.��Nel�Milione il�racconto�del�viaggio�di�Marco�Polo�in�Oriente�è�prevalentementefrutto�della�straordinaria�fantasia�dell’autore.� V  F

B �Rispondi alle seguenti domande, facendo riferimento ai testi che hai letto in questa Unità (anche online).

  5.�Spiega�che�cos’è�l’interesse�«etnografico�e�antropologico»�presente�nei�brani�del�Milione letti.

  6.��Qual�è�la�finalità�della�sua�opera�che�lo�stesso�Marco�Polo�dichiara�nella�conclusione�del�Mi-lione?

  7.�Qual�è�l’atteggiamento�mentale�dell’autore�di�fronte�alle�straordinarie�cose�viste�nel�suo�viaggio?

  8.�Quali�sono�le�principali�caratteristiche�dello�stile�con�cui�è�scritto�il�Milione?

Totale punti

. . . . . . / 4

. . . . . . / 12

. . . . . . / 16

verificA SOMMATivA LeTTerATUrA 2c cONOSceNze

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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Letteratura italiana delle origini 11 volume F unità 3

verificA SOMMATivA LeTTerATUrA 3 cOMpeTeNze di LeTTUrA

.................................................... .................................................... ....................... ...............................

cognome nome classe data

  1.   fantilitade: infanzia.  2.   fecelo nodrire … tempo: lo fece allevare fra anziani (uomini

di tempo) saggi.  3.   giamai … veduta: non aveva mai conosciuto.  4.   avenne … risposta: successe che il padre gli diede l’incarico

di dare una risposta.  5.   stando in su la ringhiera: stava sul pulpito da cui teneva il

discorso.  6.   il tempo era turbato: c’era maltempo.  7.   per … palagio: attraverso una finestra del palazzo.  8.   che accoglievano … paglia: che raccoglievano l’acqua piova-

na e facevano dighe e canalette di paglia.  9.   lasciò … subitamente: abbandonò il pulpito e si lanciò im-

mediatamente.10.   bambolitadi: giochi infantili.11.   assai: in gran numero.

12.   rimenârlo: lo ricondussero.13.   sufficiente risposta: una risposta appropriata.14.   Dopo … gente: dopo l’assemblea, la riunione gli ospiti (gli

ambasciatori) se ne andarono.15.   propuose … fatto: sottopose loro il fatto appena accaduto.16.   movimento  d’omori: turbamento degli umori. Secondo la

medicina antica gli umori, cioè i liquidi biologici come san-gue, bile, ecc., determinavano il carattere degli individui.

17.   fievolezza: debolezza.18.   infermità di celabro: malattia cerebrale; il termine celabro

indica il cervello ed è oggi disusato.19.   secondo  …  scienzie: a seconda della specializzazione delle

loro scienze.20.   Fuli: gli fu.21.   bamboleggiare: giocare.

Anonimo

V – COME UNO RE COMISE UNA RISPOSTA A UN SUO GIOVANE FIGLIUOLO, LA qUALE DOVEA FARE AD AMbASCIATORI DI GRECIA

Novellino, 1280-1300

La novella presenta la struttura caratteristica ricorrente nel Novellino : il racconto dell’episodio e, nella conclusione, l’insegnamento che se ne può trarre. È una suddivisione ancora tradizionale cui si accompa-gna, come negli altri testi della raccolta, la novità del contenuto da trasmettere.

Uno re fu nelle parti d’Egitto, lo quale avea uno suo figliuolo primogenito, lo quale dovea portare la corona del reame dopo di lui. questo suo padre dalla fantilitade1 sì cominciò e fecelo nodrire intra savi uomini di tempo2, sì che, anni avea quindici, giamai non avea veduta3 niuna fanciullezza. Un giorno avenne che lo padre li commise una risposta4 ad ambasciatori di Grecia. Il giovane stando in su la ringhiera5 per rispondere alli ambasciatori, il tempo era turbato6, e piovea; volse li occhi per una finestra del palagio7, e vide altri giovani che accoglievano l’acqua piova[n]a, e facevano pescaie e mulina di paglia8. Il giovane vedendo ciò, lasciò stare la ringhiera e gittossi subitamente9 giù per le scale del palagio, e andò alli altri giovani che stavano a ricevere l’acqua piova[n]a; e cominciò a fare le mulina e le bambolitadi10. baroni e cavalieri lo seguirono assai11, e rimenârlo12 al palazzo; chiusero la finestra, e ’l giovane diede sufficiente risposta13. Dopo il consiglio si partio la gente14. Lo padre adunò filosofi e maestri di grande scienza; propuose il presente fatto15. Alcuno de’ savi riputa-va movimento d’omori16, alcuno fievolezza17 d’animo; chi dicea infermità di celabro18, chi dicea una e chi un’altra, secondo le diversità delle loro scienzie19. Un filosofo disse: «Ditemi come lo giovane è stato nodrito». Fuli20 contato come nutrito era stato con savi e con uomini di tempo, lung[i] da ogni fanciullezza. Allora lo savio rispose: «Non vi maravigliate se la natura domanda ciò che ella ha perduto; ragionevole cosa è bamboleggiare21 in giovinezza, e in vecchiezza pensare.

C. Segre - M. Marti, op. cit.

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Letteratura italiana delle origini 12 volume F unità 3

Analizzare e comprendere

1.� Costruisci�la�scaletta�narrativa�della�novella,�completando�la�seguente�tabella.

tempo-luoghi fatti-personaggi

1 Un�tempo,�in�Egitto

2

3 Il�figlio�del�re�viene�ricondotto�al�palazzo�dove�dà�correttamente�la�risposta�richiesta

4

5

2.� Il�luogo,�il�tempo,�l’identità�dei�personaggi�sono�indicati�con�precisione?�Motiva�la�tua�risposta.

3.�La�storia�è�narrata�secondo�l’ordine�cronologico?

4.�Rispetto�all’episodio�narrato�il�narratore

� esprime�un�giudizio�negativo

� esprime�un�giudizio�positivo

� non�esprime�un�giudizio

� fa�esprimere�il�giudizio�a�uno�dei�personaggi

5.�Rispetto�al�figlio�del�re,�protagonista�dell’episodio,�chi�sono�l’antagonista�e�l’aiutante?�Perché?

6.� Individua�quale�delle�seguenti�figure�retoriche�è�presente�nella�battuta�conclusiva�e�trascrivila.

� chiasmo

� allegoria

� metafora

� iperbole

7.� In�quale�parte�della�novella�viene�usato�il�discorso�diretto?�Perché?

riflettere

8.�Qual�è�il�tema�affrontato�nella�novella?

•� Quale�novità�presenta�rispetto�al�tradizionale�modo�di�pensare�medievale?

9.�Lo�scopo�della�novella�è�di�puro�intrattenimento�o�di�insegnamento?�Motiva�brevemente�la�tua�risposta.

Scrivere

10.� �Scrivi�un�testo�espositivo-argomentativo�di�almeno�200�parole�sul�seguente�argomento:�«Analogie e dif-ferenze con la tradizione dell’exemplum nella novella V del Novellino».

verificare le competenze