Sergio Orabona

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Printed with joliprint criticaclassica.wordpress.com Il maestro Sergio Orabona apre il 7 agosto la I Edizione dei “Vespri d’organo in costiera” Domenica 7 agosto 2011, alle ore 20.30, nella Chiesa Madonna della Lobra di Massa Lubrense (NA), Sergio Orabona terrà il concerto inaugurale della I edizione della rassegna “Vespri d’organo in Costiera”, organizzata dall’Associazione Tra- baci, il cui direttore artistico è il maestro Mauro Castaldo. Coordinatrice e referente M° Olga Laudo- nia. In programma musiche di Domenico Scarlatti, Petrali, Morandi, Capocci, Bossi, Dubois L’ingresso è libero Prossimi concerti Giovedì 11 Agosto, ore 20.30 Olga Laudonia (organo) Colomba Staiano (soprano) Domenica 18 settembre, ore 20.30 Elisa Teglia (organo) Mercoledì 21 settembre, ore 20.30 Classe di Organo del Conservatorio di Matera Per ulteriori informazioni Associazione Organistica Giovanni Maria Trabaci Via Duca di San Donato, 28 – Napoli Tel.: 081.5634518 Cell.: 339.5389103 e.mail: [email protected] sito web: www.associazionetrabaci.it Programma Domenico Scarlatti (1685 – 1757) Sonata K 287 Sonata K 288 Sonata K 328 Vincenzo Petrali (1830 – 1889): Versetto per il Gloria Giovanni Morandi (1777 – 1856): Rondó con imita- zione de’ Campanelli Filippo Capocci (1840 – 1911): Andantino Pastorale Marco Enrico Bossi (1861 – 1925): Ave Maria Théodore Dubois (1837 – 1924): Toccata Sergio Orabona Sergio Orabona, nato nel 1978 a Napoli, figlio d’arte, intraprende gli studi musicali in giovanissima età. Nel 1998 consegue il diploma di “Organo e Composizione Organis- tica” con il massimo dei voti e la 09/08/2011 20:24 http://criticaclassica.wordpress.com/2011/08/01/il-maestro-sergio-orabona-apre-il-7-agosto-la-i-edizione-dei-vespri-dorgano-in-cos- Page 1 marcodelvaglio

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Rassegna Stampa

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Il maestro Sergio Orabona apre il 7 agosto la I Edizione dei “Vespri d’organo in costiera”

Domenica 7 agosto 2011, alle ore 20.30, nella Chiesa Madonna della Lobra di Massa Lubrense (NA), Sergio Orabona terrà il concerto inaugurale della I edizione della rassegna “Vespri d’organo in Costiera”, organizzata dall’Associazione Tra-baci, il cui direttore artistico è il maestro Mauro Castaldo. Coordinatrice e referente M° Olga Laudo-nia.

In programma musiche di Domenico Scarlatti, Petrali, Morandi, Capocci, Bossi, Dubois

L’ingresso è libero

Prossimi concerti

Giovedì 11 Agosto, ore 20.30 Olga Laudonia (organo) Colomba Staiano (soprano)

Domenica 18 settembre, ore 20.30 Elisa Teglia (organo)

Mercoledì 21 settembre, ore 20.30 Classe di Organo del Conservatorio di Matera

Per ulteriori informazioni Associazione Organistica Giovanni Maria Trabaci Via Duca di San Donato, 28 – Napoli Tel.: 081.5634518 Cell.: 339.5389103 e.mail: [email protected] sito web: www.associazionetrabaci.it

Programma

Domenico Scarlatti (1685 – 1757) Sonata K 287 Sonata K 288 Sonata K 328

Vincenzo Petrali (1830 – 1889): Versetto per il Gloria

Giovanni Morandi (1777 – 1856): Rondó con imita-zione de’ Campanelli

Filippo Capocci (1840 – 1911): Andantino Pastorale

Marco Enrico Bossi (1861 – 1925): Ave Maria

Théodore Dubois (1837 – 1924): Toccata

Sergio Orabona Sergio Orabona, nato nel 1978 a Napoli, figlio d’arte, intraprende gli studi musicali in giovanissima età. Nel 1998 consegue il diploma di “Organo e Composizione Organis-tica” con il massimo dei voti e la

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Il maestro Sergio Orabona apre il 7 agosto la I Edizione dei “Vespri d’organo in

costiera”

lode sotto la guida del M° Vincenzo De Gregorio, e si perfeziona successivamente con Arturo Sacchet-ti, Daniel Roth, Harald Vogel, Ennio Cominetti, e all’Istituto Pontifico di Musica Sacra di Roma con Giancarlo Parodi. Ha inoltre conseguito i diplomi di “Pianoforte” e “Musica Corale e Direzione di Coro”. Nel 1994 incide un compact disc edito dalla casa discografica “Terzo Millennio” e dedicato agli au-tori della scuola organistica napoletana sull’antico organo Thomas De Martino della Basilica di S. Res-tituta in Napoli. Dal 1995 al 2001 è organista della Basilica Santuario della Madonna del Carmine in Napoli. Ha tenuto numerosi concerti in Italia, Francia, Ger-mania, Svizzera, Spagna, USA, esibendosi per pres-tigiose organizzazioni tra cui Landsberger Orgel-sommer, Festival Città di Ragusa, Estate Musicale Sorrentina, Pietà de’ Turchini, Teatro San Carlo, Cattedrale di San Gallo (Svizzera), Diessen Orgel-Matinee, Rossini in Wildbad, OrgelMatinee um Zwolf (Ingolstadt), Internationale ZugerOrgelTage, Organ Manl (Francia), Orgue en Charente, Istituto Italiano di Cultura di Monaco, Euro Via Festival, Weggiser SonntagsKonzerte, EuroVia Festival Claudia Au-gusta, Duomo di Lindau, Ordre Constantinien de Saint-Georges nella Cattedrale del Principato di Mo-naco alla presenza del principe Ranieri. Negli ultimi anni si è dedicato alla letteratura francese dal 1800 ad oggi, eseguendo l’opera omnia di Maurice Duruflé, e collaborando con The Choral Scholars nell’esecuzione di opere di Fauré e Duru-flé. Nell’ottobre 2003 ha eseguito per Rai Uno il Re-quiem di Maurice Duruflè in diretta dalla Basilica di S. Chiara, Napoli. Ha svolto servizio liturgico in occasione della S. Messa celebrata dal Cardinale Piacenza in diretta dalle Catacombe di San Gennaro su Rete 4 e, in Piazza del Plebiscito, in occasione dell’ultima visita pastorale di Papa Benedetto XVI su Rai Uno. Ha inoltre effettuato registrazioni radiofoniche, tra cui l’esecuzione di brani inediti di Francesco Du-rante, Giovanni Furno e Carlo Cotumacci per la

Radio Bavarese. Ha pubblicato trascrizioni e volumi didattici per le Edizioni Setticlavio, ed é membro dell’Associazione Organistica Giovanni Maria Trabaci.

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Sergio Orabona esalta la tradizione organistica tedesca e francese

E’ stato Sergio Ora-bona ad illumi-nare il secondo

appuntamento della IV edizione della rassegna “Sette secoli di musica sacra per organo a Na-

poli - Vespri d’organo”, organizzata dall’Associa-zione Trabaci, il cui direttore artistico è il maestro Mauro Castaldo

Nella Chiesa dell’Immacolata al Vomero, il giovane organista ha proposto un repertorio compreso fra Settecento e gli inizi del Novecento, incentrando il suo recital su quattro autori: Bach, Mendelssohn, Bossi e Vierne.

Di Bach sono stati eseguiti la Fantasia in sol mag-giore BWV 572 ed il Preludio e fuga in mi minore BWV 533, appartenenti alla produzione giovanile e piuttosto particolari.

Infatti il primo, oltre a presentare le indicazioni dei tre movimenti in francese, almeno nel primo dei tre tempi risulta privo di quelle architetture poderose, che caratterizzano la musica bachiana, per cui non sembra opera dell’autore tedesco.

Dal canto suo il secondo, scritto nel periodo in cui risiedeva fra Arnstadt e Weimar (1703-1708), è noto per la brevità, al punto che viene a volte definito Preludio e fuga “Piccolo”.

Pezzo forte della serata, la successiva e monumen-tale Sonata n. 1 in fa minore-fa maggiore di Men-

delssohn, tratta dalle Sei sonate, op. 65 , composte nel 1844-45.

All’epoca il musicista era molto più famoso in In-ghilterra che in Germania, ed aveva avuto l’inca-rico, dall’editore londinese Coventry & Hollier, di revisionare le opere organistiche di Bach.

In aggiunta gli furono chiesti alcuni nuovi brani, possibilmente ispirati al “voluntary” ma, poiché Mendelssohn non aveva alcuna idea al riguardo di questo genere esclusivamente britannico, decise di dare vita ad una raccolta, ispirata ai corali luterani ed alla musica di Bach, dove è comunque riconos-cibile anche il suo stile, divenuta uno dei capisaldi della musica organistica dell’Ottocento.

Il successivo Stunde der Weihe, op. 132 n. 4, apparte-neva ai “Cinque pezzi in stile libero” di Marco Enrico Bossi, uno dei pochi autori di musica per organo che l’Italia abbia avuto negli ultimi due secoli.

Nato a Salò, abbinò una solida formazione ad un respiro europeo, e il succitato brano ne è un chiaro esempio, con il suo titolo in tedesco ed uno stile che invece rimanda alla scuola francese.

A quest’ultima appartenevano i due brani conclu-sivi, Andantino, dai “24 Pièces de Fantaisie, op. 51 (1926) e Carillon de Longpont, dai “24 Pièces en style libre” (1913), entrambi del grandissimo compositore transalpino Louis Vierne.

Venendo a Sergio Orabona, splendido interprete della serata, gli va innanzitutto dato il merito di aver confezionato un programma molto equilibrato, contraddistinto da brani prevalentemente di raro ascolto.

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Sergio Orabona esalta la tradizione organistica tedesca e francese

Inoltre, ha fornito una esecuzione di elevatissimo livello, brillante e molto raffinata, mettendo nel contempo in evidenza le potenzialità dello splen-dido organo Mascioni.

In conclusione, pur se è giunta appena al suo secon-do appuntamento, vi sono tutte le premesse affinché la rassegna organizzata dall’Associazione Trabaci confermi, anche in questa nuova edizione, la sua principale peculiarità, consistente nell’affidare la diffusione della musica organistica a prestigiosi interpreti.

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Un concerto di altissimo livello

E’ toccato a Sergio Orabona il primo appuntamento con la seconda parte della

quarta edizione della rassegna “Sette secoli di musica sacra per organo a Napoli - Vespri d’organo”, organizzata dall’As-sociazione Trabaci, il cui di-rettore artistico è il maestro

Mauro Castaldo.

Nella chiesa di S. Caterina a Chiaia, davanti ad un pubblico numeroso, il giovane talento napoletano ha voluto iniziare il suo concerto con due inediti del Settecento, da lui scoperti nella biblioteca del Conservatorio di S. Pietro a Majella.

Il primo, Legatura, apparteneva a Giovanni Furno (1748 – 1837), noto soprattutto per essere stato fra i docenti di Bellini, mentre il secondo, Trattenimento, era di Carlo Cotumacci, organista che ebbe fra gli allievi Paisiello ed entrambi i musicisti insegnaro-no al S. Onofrio a Porta Capuana, uno dei quattro conservatori che Napoli vantava all’epoca.

Di spessore decisamente diverso il successivo Prelu-dio e fuga in la minore BWV 543 di Johann Sebastian Bach (1685-1750), scritto presumibilmente nel pe-riodo in cui il grande musicista lavorava alla corte di Weimar (1708-1717), anche se c’è chi ipotizza che la fuga risalga agli anni della maturità.

Ultimi due brani in programma, il Prélude di Louis Vierne (1870 - 1937) , risalente al 1926, posto in aper-tura dei 24 Pièces de Fantaisie e la Suite Médiévale di Jean Langlais (1907 - 1991), datata 1947, classico

esempio di musica organistica moderna, ma ab-bastanza moderata

Per quanto riguarda l’interprete, il maestro Orabona ha dato vita ad un ottimo concerto, dimostrando ancora una volta di essere un musicista di grande talento ed estrema versatilità.

Dai brani proposti è stato possibile ricavare, inoltre, alcune considerazioni legate alla letteratura organis-tica, a partire dal fatto che la musica di Bach, oltre ad appartenere ad un altro pianeta, non ammette cedimenti di tensione da parte dell’esecutore.

Gli inediti del Settecento ci hanno invece riportato a una stagione artistica quanto mai felice per Napoli, dove però gli organi avevano ridotte potenzialità, per cui i pezzi ascoltati erano abbastanza leggeri e poco elaborati.

Infine, le pagine degli autori francesi, compreso il bis finale, dedicato a due movimenti della Suite Gothique, op. 25 di Léon Boëllmann (1862-1897), hanno evidenziato l’apporto fondamentale della scuola transalpina al repertorio organistico degli ultimi due secoli.

Prossimo appuntamento, di una stagione che a Na-poli è unica nel suo genere, sabato 16 ottobre, nella Chiesa dell’Immacolata al Vomero, con il concerto di Maurizio Rea e Angelo Trancone.

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Un duo inedito ai Vespri d’organo

Prosegue la IV edi-zione della rasse-gna “Sette secoli

di musica sacra per or-gano a Napoli - Vespri

d’organo”, organizzata dall’Associazione Trabaci, il cui direttore artistico è il maestro Mauro Castaldo.

Il recente appuntamento, nella chiesa dell’Imma-colata al Vomero, ha avuto come protagonista il mezzosoprano Rosa Montano e l’organista Sergio Orabona, impegnati in un programma che preve-deva l’alternanza fra brani strumentali e pezzi per voce ed organo.

In apertura abbiamo ascoltato la Fantasia e fuga in do minore BVW 537 per organo di Johann Sebastian Bach, brano dalle sonorità molto dense, risalente al periodo in cui il sommo compositore prestava il suo servizio alla corte di Weimar (1708-1717).

Non molto noti i successivi due pezzi per mezzo-soprano e organo, “Ave Verum” di Franz Schubert e “Adoro te devote” di Charles Gounod, che hanno preceduto Chant héroïque di Jean Langlais (dai Neuf pièces, datati 1942-43), tributo ad uno dei maggiori autori di musica per organo della seconda parte del Novecento.

E’ stata poi la volta dell’ “Ave Maria” di Giulio Cac-cini (1550-1618), oggi ritenuta un clamoroso falso storico, in quanto sarebbe stata scritta dal liutista russo Vladimir Vavilov (1925-1973).

Sicuramente del Settecento, anche se ancora appare incerta la sua attribuzione, il “Pange Lingua”, recu-

perato da un manoscritto presente nella biblioteca del Conservatorio di Napoli, molto probabilmente opera di Leonardo Leo.

A seguire la delicata Berceuse (dai 24 Pièces en style libre, op. 31 del 1913), appartenente alla produzione di Louis Vierne, altro prestigioso rappresentante della musica organistica transalpina.

Il recital si è chiuso con tre brani tratti dallo “Stabat Mater” di Giovanni Battista Pergolesi (1710-1736), doveroso omaggio nel terzo centenario della nascita del grande compositore.

Uno sguardo sugli interpreti per sottolineare la consueta bravura dei due artisti, che abbiamo avuto già modo di apprezzare, separatamente, in altre oc-casioni, con Sergio Orabona, ex ragazzo prodigio e ora, nonostante sia ancora molto giovane, esecutore di grande maturità, e Rosa Montano, mezzosoprano che spazia con estrema sicurezza dall’opera buffa alla musica sacra.

A questo va aggiunto un particolare di non seconda-ria importanza, consistente nel fatto che, in origine, il concerto doveva essere tenuto dal duo formato da Rosa Montano e Mario Eritreo.

A quest’ultimo, per motivi tecnici, è subentrato qualche giorno prima il maestro Orabona, con ri-sultati eccezionali, a riprova della grande professio-nalità e bravura sia dell’organista che della cantante, e non è detto che questo duo, nato praticamente per caso, ma dimostratosi molto affiatato, non ci riservi in futuro altre graditissime sorprese.

Nel frattempo vi invitiamo al prossimo concerto, che sarà tenuto il 10 aprile da Nicola Florio, nella chiesa

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Un duo inedito ai Vespri d’organo

di S. Caterina a Chiaia, per una stagione, giunta a metà della prima parte, che continua a contraddis-tinguersi per il suo elevato livello.

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MONTAG, 5. JULI 2010 NUMMER 151 37Feuilleton

norddeutschen Orgelschule, wie siesich in Bachs Komposition zeigt,entgegen. Mit zwei Werken zweierbei uns nicht so geläufiger Kompo-nisten beendete Orabona die Mati-nee.

Zugabe für dasbegeisterte Publikum

Es folgte der Versetto per il Gloria,ein gefälliges, schön melodiöses Or-gelzwischenspiel von Vincenzo Pe-trali (1830-1889) und schließlich einPezzo eroico von Marco Enrico Bos-si (1861-1925). Eine Zugabe er-klatschte sich das Landsberger Pu-blikum für die „ora bona“, die guteStunde, die Sergio Orabona ihnengebracht hatte.

mehr als 30 Jahre alte und doch ju-gendlich wirkende Orabona ließ zuAnfang eine leichte Nervosität spü-ren, die sich aber rasch legte. Kaumwaren die hellen und schlichtenKlänge der Sonaten Scarlattis ver-klungen, drangen ein mächtigesPräludium und eine gewaltige Fugevon Johann Sebastian Bach (Bach-werkeverzeichnis 533) in den Kir-chenraum.

Mit der Tonart e-moll drücktBach Größe und Majestät aus, wieetwa auch im Präludium und FugeBWV 548. Mendelssohn-Bartholdyverwendet sie übrigens im Sommer-nachtstraum.

Der südlichen Leichtigkeit setzteOrabona die Wucht und Kraft der

ralisierten Engländers Händel be-gann vor einer Woche in der Stadt-pfarrkirche Mariä Himmelfahrt der25. Landsberger Orgelsommer. Jo-hannes Skudlik, der Initiator dessel-ben, eröffnete an der Orgel derStadtpfarrkirche die Reihe.

Helle undschlichte Klänge

Mit zwei hübschen und elegantenSonaten von Domenico Scarlatti,Sonata K 287 (Kirkpatrick-Ver-zeichnis) und Sonata K 288 beganndas zweite Konzert am vergangenenSamstag. Sergio Orabona, wie Scar-latti in der Stadt am Vesuv geboren,saß am Spieltisch hoch über demKirchenraum. Der gerade etwas

VON ALOIS KRAMER

Landsberg Es muss wohl im Jahre1709 in der Ewigen Stadt gewesensein. Der geltungssüchtige römischeKardinal Ottoboni wollte wissen,wer besser Orgel und wer besserCembalo spiele: Der aus dem Nor-den stammende Georg FriedrichHändel oder sein Kollege, dergleichaltrige Neapolitaner Domeni-co Scarlatti, Sohn des berühmtenOpernkomponisten AlessandroScarlatti. Händel gewann an der Or-gel, Scarlatti am Cembalo. Händelzog es nach London, Scarlatti an denportugiesischen und dann an denspanischen Hof. Mit drei großarti-gen Werken aus der Feder des natu-

Hübsche und elegante SonatenOrgelsommer Sergio Orabona spielte in der Landsberger Stadtpfarrkirche

In der Stadtpfarrkirche Mariä Himmelfahrt spielte Sergio Orabona aus Neapel.

Foto: Thorsten Jordan

Wunderschöne Musik und hochsommerliche Temperaturen. In der Aula der staatlichen Berufsschule in Landsberg ging es heiß

her. Christoph Hartmann und das Berliner Ensemble boten eine Uraufführung.

Fantasievolle Kostüme . . .Der „Kleine traurige Ton“ – ein Melodram für Kontrabass und einen Erzähler mit Ul-

rich Wolff und Hans-Jürgen Schatz als Erzähler.

. . . und prächtige Bühnenbilder.

Wolfgang Renz hatte „Bilder einer Ausstellung“ für diese bunte Inszenierung bearbeitet und die Ballettschule Klein bot es in gewohnter Qualität dar.

Konzert für KinderSommermusiken Wunderbare Ideen

VON ROMI LÖBHARD

Landsberg Ob den Machern jemalsdie Ideen ausgehen? Es ist kaumvorstellbar, denn die Organisatorender Landsberger Sommermusikensind Jahr für Jahr um eine Überra-schung nicht verlegen, wenn es da-rum geht, ansprechende und gleich-zeitig fesselnde, gut in Tanz umzu-setzende Musikstücke zu finden, diesich für das zur lieben Tradition ge-wordene „Konzert für Kinder“ eig-nen. Heuer war es die Komposition„Bilder einer Ausstellung“ von Mo-dest Mussorgsky, die WolfgangRenz in bewährter Weise für dasEnsemble Berlin arrangiert sowieChristine Steininger vom Landsber-ger Ballettstudio Klein hinreißendchoreographiert und, gemeinsammit Beatrix Klein, mit Eleven ein-studiert hat.

Ein Glücksfall ist auch Hans-Günter Schatz; er kleidet seine Rolleals Erzähler ganz vortrefflich ausund hält damit auch jüngere Kinderbei der Stange. Zu Beginn der bei-den Kinderkonzerte erzählte derVorleser vom „Kleinen traurigenTon“, der sich beim Spazierengehenverlaufen hatte und damit seine In-strumentenkollegen ganz schön inVerlegenheit brachte. Schatz zurSeite stand Ulrich Wolff mit seinemKontrabass, der sich mächtig freute,als der kleine Ton wieder zu Hausewar. „Dann bin ich nicht mehr so al-lein hier unten.“ Bevor das Herz-stück des Konzerts unter der Lei-tung von Rudolf Piehlmayer zur

Aufführung kam, stellte wiederumSchatz die einzelnen „Bilder einerAusstellung“ kurz vor, jeweils mu-sikalisch untermalt mit ein paar ty-pisch klingenden Takten. Danachbegab sich das gewohnt hervorra-gende, hochkonzentriert aufspielen-de Ensemble Berlin in den Orches-tergraben und die von Peter Klein inZusammenarbeit mit Elke Schne-weis phantasievoll ausgestatteteBühne gehörte nur noch den Tänze-rinnen. Sehr schön und witzig wardie Auflösung der jeweiligen Bildergelöst. Das jeweils musikalisch be-schriebene Bild wurde kindgerechtaufbereitet und gut verständlich ineinen kleinen Bilderrahmen am seit-lichen Bühnenrand projiziert, diedazugehörige Figur stieg einfach aus„ihrem“ riesigen Bilderrahmen undtanzte mit. Bei der Auswahl derTänzerinnen für die einzelnen Bil-der hatten die Tanzpädagogen sehrviel Fingerspitzengefühl bewiesenund die Rollen gut verteilt. Auffälligwar das hohe Niveau mit einer gan-zen Reihe von Schülerinnen, die be-reits auf Spitze tanzten.

Bilder und Musik:Überall im Theater

Eine hübsche Idee war es, der Musikvon Mussorgsky auch über die pro-duzierende Kunst Ausdruck zu ver-leihen. Die in Kaufering wohnhafteKunstpädagogin Elke Schneweis hatsich der malerischen Umsetzung an-genommen und zeigte die dabei ent-standenen Bilder im Foyer desStadttheaters.

„Bilder einer Ausstellung“ getanzt von den Eleven der Ballettschule Klein: Die Tänzerinnen begeisterten mit Anmut und ihrem

Können. Fotos: Thorsten Jordan

heiten wurden bei dieser Urauffüh-rung aufgebrochen, die Instrumentekamen in ein ungewohntes Ge-spräch, Melodielinien wurden ange-rissen, „kaleidoskopartig“ geord-net, wie der Komponist selbst sagt,und dabei in kleinste Motive zer-teilt.

Ein spritziges Stück

Die beiden Stücke von Albert Rous-sel, das Divertissement für Flöte,Oboe, Klarinette, Fagott, Horn undKlavier aus opus Nr. 6, und seinTrio für Flöte, Viola und Violoncel-lo aus opus Nr. 40 waren da wesent-lich konventioneller und erinnertentatsächlich an einen impressionisti-schen Kompositionsstil, wie es zuRecht in dem höchst instruktivenProgrammheft heißt. Nach einemschweren Beginn löste sich das Triofür Oboe, Fagott und Klavier vonFrancis Poulenc in ein überraschendspritziges Stück auf, das insbesonde-re durch die irrwitzigen schnellen,gemeinsamen Läufe der beiden Blä-ser, Christoph Hartmann und MorBiron, begleitet am Klavier von dersouveränen Angela Gassenhuber,charakterisiert war.

Bravorufen und begeistertem Beifalldankte das Publikum den Künst-lern. Werke von Komponisten wieDirk-Michael Kirsch, 1965 auf derInsel Sylt geboren, oder der beidenFranzosen Albert Roussel und Vi-cent d’Indy, beides Zeitgenossen,gehören in der Tat nicht gerade zuden Publikumsrennern. Selbst einselten gespielter Francis Poulencragt da schon hervor.

Reizvolles Arrangement

Der einzige, wohl den meisten ver-traute Name, war an diesem AbendGeorge Gershwin. Seinen „Ameri-kaner in Paris“ bot das Ensembleder Sommermusiken in einem über-aus reizvollen Arrangement vonWolfgang Renz als Abschlussstückdar. Richtiger Swing durchfuhr dadie Musiker.

Das Septett für Oboe (ChristophHartmann), Fagott (Mor Biron),zwei Violinen (Christoph von derNahmer und Cornelia Gartemann),Viola (Martin von der Nahmer),Violoncello (Clemens Weigel) undKontrabass (Ulrich Wolff) vonKirsch brachte frischen Wind in dieAula. Die klassischen Hörgewohn-

VON ALOIS KRAMER

Landsberg Die Landsberger Som-mermusiken sind eine besonderePerle im Festival-Kalender derStadt am Lech. Beim Eröffnungs-konzert zur zwölften Ausgabe diesesherausragenden Kammermusiker-eignisses am vergangenen Freitag inder Aula der Berufsschule – wegendes großen Andranges wechselte dasEnsemble der Sommermusiken zumersten Mal von der traditionellenSpielstätte des Auftaktabends, demFestsaal des historischen Rathauses,dorthin – wurde das wieder ganzdeutlich.

Musiker von Weltrang, die meis-ten von ihnen Mitglieder der Berli-ner Philharmoniker, spielen in einernahezu ungezwungenen und, fastmöchte man sagen, familiären At-mosphäre ungewöhnliche Werke.

Clemens Weigel, Cellist des En-sembles und, wie in den vergange-nen Jahren auch, angenehmer Mo-derator des Abends, brachte es aufden Punkt: Das Experiment, meinteer, trotz wenig oder nahezu unbe-kannter Namen auf dem Programm,das Haus zu füllen, ist gelungen. Mit

Eine besondere PerleEröffnungskonzert Großer Andrang beim Berliner Ensemble

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Non Sola Scripta:Nie takie smutne i poważne organy - wroclawskie lato organowe 2011 non sola scripta program impart bilety

Najwybitniejsi organiści z Polski i ze świata zjadą do Wrocławia. Na początku lipca rozpocznie się XXVIII edycja festiwalu muzyki organowej Non Sola Scripta. – Organy, wbrew powszechnemu odbiorowi, nie są wcale instrumentem smutnym i poważnym – zapewnia Piotr Rojek z wrocławskiej Akademii Muzycznej. Koncerty będą się odbywać w każdą niedzielę o godz. 19:30 w Kościele Uniwersyteckim. - Znajdują się tam organy naprawdę cudowne, na których grałem swoje najwspanialsze recitale – mówi Rojek.

Niestety, instrument wymaga remontu. – Możliwe, że w przyszłym roku będziemy musieli przenieść w inne miejsce, bo organy w Kościele Uniwersytec-kim przestaną działać – smuci się Anna Wołek, dyrektor CS Impart, który jest organizatorem fes-tiwalu. Jak jednak zapewnia Piotr Rojek, zaproszeni na Non Sola Scripta goście są artystami z najwyższej półki, którzy są w stanie ujarzmić ten instrument i wydobyć z niego najlepsze dźwięki. Non Sola Scrip-ta zainauguruje 3 lipca koncert Marka Stefańskiego, który wystąpi wraz z Chórem Domkantorei z Nie-miec. W kolejnych tygodniach zaprezentują się muzycy m.in. z Korei Południowej, Belgii oraz Włoch. Festiwal potrwa do 4 września. Bilety w cenie 15 (u) i 20 zł (n) do nabycia w CS Impart, Sklepie Muzy-cznym Demolka przy ul. Kazimierza Wielkiego 65 oraz na www.eventim.pl Marcin Szewczyk ([email protected]) Na zdjęciu Sergio Orabona, fot. organizatorzy

2011-07-18, 15:31:59my.

http://wroclaw.dlastudenta.pl/sztuka/artykul/Non_Sola_Scripta_Nie_takie_smutne_i_powazne_organy,69930.html

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Non Sola Scripta:Nie takie smutne i poważne organy - wroclawskie lato

organowe 2011 non sola scripta program impart bilety

Program koncertów: Lipiec 2011 3 lipca 2011 Marek Stefański - organy /Polska/ DOMKANTOREI - Schleswig pod dyrekcją Rainera Selle /Niemcy/ 10 lipca Józef Serafin /Polska/ CLARIBEL – kwartet klarnetowy /Polska/ 17 lipca Ignace Michelis – organy /Belgia/

Matthias Schluebeck - fletnia Pana /Niemcy/ 24 lipca Sergio Orabona – organy /Włochy/ 31 lipca Matthias Janz - organy /Niemcy/ Aleksandra Kubas –sopran /Polska/ Zdzisław Madej –tenor /Polska/ Sierpień/Wrzesień 2011 7 sierpnia Park, Jeon Eon -organy /Republika Korei/ Ji, Suk – Mi – sopran /Republika Korei/ 14 sierpnia Christoph Geiser – organy /Szwajcaria/ Chór Akademii Muzycznej im. K. Lipińskiego /Pols-ka/ 21 sierpnia Bogusław Raba /Polska/ MANTRA -TRIO Dyrektor Artystyczny Romuald Erenc /Polska/ 28 sierpnia Vincent de Pol –organy /Niemcy/ Hanna Turonek – flet /Polska/ 4 września Roman Perucki –organy /Polska/ SERVI DOMINI CANTORES /Polska/ w składzie: Ks. Piotr Sobierajski – tenor Rafał Kobyliński – tenor Zdzisław Madej - tenor

2011-07-18, 15:31:59my.

http://wroclaw.dlastudenta.pl/sztuka/artykul/Non_Sola_Scripta_Nie_takie_smutne_i_powazne_organy,69930.html

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Italienische Orgelnacht der Weltklasse in Füssener Kirchen | all-in.de

Es ist keine Übertreibung: Das Konzertangebot in Füssen hat hohes Niveau. Die «Italienische Orgel-nacht» am Samstag in sieben Kirchen der Stadt hat sich das Prädikat «Weltklasse» verdient.

Der Füssener Recht-sanwalt Till Twardy hat alle drei Konzerte in der evangelischen Christus-kirche erlebt - somit auch das Finale, das kurz vor Mitternacht begann. Dass er begeis-

tert war, lag an Marco Lo Muscio, Donato Cuzzato sowie Marco Davola. In einer besonderen Liga

«Die Instrumentalisten aus Rom, Treviso und dem sizilianischen Ragusa sind auch mit eigenen Kompositionen ange-

reist. Sie spielten Arrangements, die man ansonsten nicht zu hören bekommt. Alle Konzerte in der Chris-tuskirche waren großartig», sagt Twardy, der sein Hobby Musizieren für die Gemeinde im Gottesdienst ausübt. Diese italienischen Gäste spielten in einer anderen Liga, betonte er.

Eigene Werke brachte Marco Lo Muscio in der Chris-tuskirche zu Gehör. Der 1971 geborene Ausnahme-musiker ist Organist der römischen St. Alexander-kirche. Sein Programm verbeugte sich auch vor Bach mit Contrapunctus I aus «Die Kunst der Fuge». Als Kontrast erklang eine Toccata von Rick Wakeman. Seine Gruppe «Yes» gehörte in den 1970er Jahren zu Pionieren, die Popmusik und Klassik mit Brücken verbunden hatten, damals ein Tabubruch.

«Super» schwärmte In-grid Schneider aus Weißensee nach dem Besuch der Frau am Berg Kirche. Wie an-dere Musikliebhaber wollte die Leiterin des Kirchenchors von St.

Walburga zum nächsten Konzert und war auf dem Weg zur Franziskanerkirche San Sebastian. «Die italienische Kirchenmusik hat ihren eigenen Stil. Die Komponisten schreiben heitere, gefühlvolle Musik», schwärmte nicht nur Schneider. Wie Re-gionalkantor und Kirchenmusiker Albert Frey, der mit dem Rad von Kirche zu Kirche unterwegs war, in einer Pause an der Lechhalde bestätigt, «läuft der Abend einfach wunderbar».

Ganz anderes Programm

Das «mal ganz andere Programm» wurde Johannes Skudlik gedankt. Zur Freude von Stadtpfarrer Frank Deuring und Albert Frey hatte Skudlik, künstleris-cher Leiter des Bayerischen Orgelsommers, sechs «seiner» Organisten hierher gelotst. Der 33-jährige Sergio Orabona aus Neapel zeigte vollen Einsatz in dieser Nacht der Musik. Er hatte das Programm eröffnet, wechselte vom Chorges-tühl der von St. Mang nach Bad Faulenbach in die Kapelle St. Max und saß um 23 Uhr an einer Orgel, die er auch besonders gerne spielt: in der Heilig Geist Kirche beim Bürgerspital. Der Organist mit vollem Terminkalender war bereits zum dritten Mal in Füssen. Daher konnten seine Kollegen von ihm erfahren, wo man nach getaner

09/08/2011 13:27

http://www.all-in.de/nachrichten/kunst_kultur/allgaeukultur/Allgaeu-Kultur-Italienische-Orgelnacht-der-Weltklasse-in-Fuessener-

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Italienische Orgelnacht der Weltklasse in Füssener Kirchen | all-in.de

künstlerischer Arbeit in der Altstadt gut Italienisch essen kann.

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Hübsche und elegante Sonaten - Nachrichten Landsberg

Landsberg Es muss wohl im Jahre 1709 in der Ewigen Stadt gewesen sein. Der gel-tungssüchtige römische Kardinal Ottoboni

wollte wissen, wer besser Orgel und wer besser Cembalo spiele: Der aus dem Norden stammende Georg Friedrich Händel oder sein Kollege, der gleichaltrige Neapolitaner Domenico Scarlatti, Sohn des berühmten Opernkomponisten Ales-sandro Scarlatti. Händel gewann an der Or-gel, Scarlatti am Cembalo. Händel zog es nach London, Scarlatti an den portugiesischen und dann an den spanischen Hof. Mit drei großarti-gen Werken aus der Feder des naturalisierten Engländers Händel begann vor einer Woche in der Stadtpfarrkirche Mariä Himmelfahrt der 25. Landsberger Orgelsommer. Johannes Skudlik, der Initiator desselben, eröffnete an der Orgel der Stadtpfarrkirche die Reihe.

In der Stadtpfarrkirche Mariä Himmelfahrt spielte Sergio Orabona aus Neapel. Foto: Thorsten Jordan

Foto: Thorsten Jordan

Helle und schlichte Klänge

Mit zwei hübschen und eleganten Sonaten von Domenico Scarlatti, Sonata K 287 (Kirkpatrick-Verzeichnis) und Sonata K 288 begann das zweite Konzert am vergangenen Samstag. Sergio Orabona, wie Scarlatti in der Stadt am Vesuv geboren, saß am Spieltisch hoch über dem Kirchenraum. Der gerade etwas mehr als 30 Jahre alte und doch jugen-dlich wirkende Orabona ließ zu Anfang eine leichte Nervosität spüren, die sich aber rasch legte. Kaum waren die hellen und schlichten Klänge der Sona-ten Scarlattis verklungen, drangen ein mächtiges Präludium und eine gewaltige Fuge von Johann Se-bastian Bach (Bachwerkeverzeichnis 533) in den Kirchenraum.

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Mit der Tonart e-moll drückt Bach Größe und Ma-jestät aus, wie etwa auch im Präludium und Fuge BWV 548. Mendelssohn-Bartholdy verwendet sie übrigens im Sommernachtstraum.

Der südlichen Leichtigkeit setzte Orabona die Wucht und Kraft der norddeutschen Orgelschule, wie sie sich in Bachs Komposition zeigt, entgegen. Mit zwei Werken zweier bei uns nicht so geläufiger Kompo-nisten beendete Orabona die Matinee.

Zugabe für das begeisterte Publikum

Es folgte der Versetto per il Gloria, ein gefälliges, schön melodiöses Orgelzwischenspiel von Vincenzo Petrali (1830-1889) und schließlich ein Pezzo eroico von Marco Enrico Bossi (1861-1925). Eine Zugabe erklatschte sich das Landsberger Publikum für die «ora bona», die gute Stunde, die Sergio Orabona ihnen gebracht hatte.

Dienstag, 9. August 2011

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Von Alois Kramer

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23. Landsberger Orgelsommer: Sergio Orabona - Landsberg am Lech

Was: 23. Landsberger Orgelsommer: Sergio Orabona Wo: Stadtpfarrkirche Mariä Himmelfahrt Wann: 22.07.2006 11:15 Uhr bis 22.07.2006 00:00 Uhr

Landsberg: Stadtpfarrkirche Mariä Himmelfahrt | Sergio Orabona aus Neapel spielt bei seinem Orgelsommer Gastspiel drei große Werke: die

«Suite op.5» von Duruflé, «Dieu parmi nous» von Messiaen, und die «Trois Esquisses op. 41» von Dupré Zusätzliche Informationen: Karten gibt es ab 11 Uhr an der Tageskasse

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09/08/2011 20:23

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