Sentirete una canzonetta - · PDF fileSantì la bell’istoria che vol’mmar...

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    Affetti musicali tra Rinascimento e BaroccoMusical Affetti of the Renaissance and Baroque period

    Sentirete una canzonetta

    In Tabern Musica

    Patrizia Durandosoprano / soprano

    Massimo Lombardioud, liuto, arciliuto, chitarra barocca, tiorba

    oud, lute, archlute, baroque guitar, theorbo

    Donato Sansoneflauto dolce, arpa medievale, cromorno, saz, percussioni, canto

    recorder, harp, cromorne, saz, percussions, voice

    Massimo Sartoriflauto dolce, viola da gamba

    recorder, viola da gamba

    Silvano Arioliclavicembaloharpsichord

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    Track 1Enrico Radesca di Foggia (sec. XVI -1625)Sant la bellistoria La Ballouria in lingua piemonteseDa Thesoro Amoroso,Il primo libro delle canzonette a tre et quattro voci,Milano, 1599

    Sant la bellistoria che volmmar con t,della nostra Ballouria chi smmusa df,tant bella e tanta lesta cand alle nostra festa, lira,viva lamor, viva lamor,tutta la Citt sf grandonor.

    Perch chchesta danzasusau anticament,per fer gio i sanza,ognun ven allegrament,tuit chigl dla Campagna,e chigl dla Montagna, lira,tant i bov come i vach,venho belle stroppe con i gos.

    Ognun soa ghisastrouva accomod,che sbutta una camisa,chi na pezza lavor,dsea ancarnadina,giauna vrda, turchina, lira,con i color, con i color,dla Margiolinetta, viva lamor.

    I marodo chal havea un paira dsonaion,attac alla corea,chfasen badin badon,ognun chlo buccavaa sna meravigliava, lira, che bel giou, che bel giou,tutta la canaglia iandava prou.

    Viva, viva lusanzae tutti i nostrantigh,chhan fait sta bella danzacon tanti bei antrigh:Turin e la sua fama,e viva ancor chi lama, lira,viva i sonai, viva i sonai,viva la Balloura, enmoura mai.

    Track 2Giuseppino del Biado (sec. XVII)Fuggi FuggiDa Arie, musica manoscritta,Biblioteca del Conservatorio di musicaLuigi Cherubini di Firenze - IT-FI0035;Codice Barbera, Segnatura: 85. Arm.o A;CF.83 c 17.v; DAM.1965

    Fuggi Fuggi Fuggi da questo cielo aspre duro spietato e gielo. Tu che tutto imprigioni e leghi ne per pianto ti frangi o pieghi, fier tiranno, Giel dellanno fuggi fuggi fuggi la dove il verno s le brine ha seggio eterno.Vieni vieni candida vien vermiglia tu del mondo sei meraviglia. Tu nemica damare noie d ad anima delle gioie, messaggera per Primavera, tu sei dellanno la giovinezza, tu del mondo sei la vaghezza.Vieni vieni vieni leggiadra e vaga Primavera damor presaga. Odi Zefiro che tinvita e la terra col ciel marita, al suo raggio venga Maggio, pieno il grembo di bei fioretti, vien su lali de zefiretti.

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    Track 3Andrea Falconieri (1585 ca-1656)Begli occhi lucenti Da Libro primo di villanelle a 1,2,3 voci,Roma1616

    Begli occhi lucenti cha forza di foco in riso, e in gioco tornate i tormenti; se tanto vhonoro volgete pietosiquei raggi amorosi. Vedete, chio moro.

    A pena respiro nel grave mio duolo e lalma sul volo si stadun sospiro; e purio non miro se non feritate, o fulgidi lumi portate pietate.

    Track 6Enrico Radesca di Foggia (sec. XVI-1625)Sy vos pretendeys quererme Canzonetta spagnola, qui scritta gusto dun Cavaliero.Da Il secondo libro delle Canzonette Madrigali,et Arie alla romana a due voci, per cantare,et sonare con la spinetta, chitarrone,et altri simili stromenti, Milano, 1606.

    Sy vos pretendeys querermequereros e siempre yo.

    Y sy no no no

    Querer bien y ser querido es un bien muy celebrado,como amar sin ser amadoques un muy triste partido,sy el amor que os tenidome mostrais contento estoy.

    Y sy no no no

    Padezer sin esperarningunAmante lo quiera,puis con el bien que sesperaun dolor se ha da passar,sy en Amor pensays pagarquereros e syempre yo.

    Y sy no no no

    La primiera vez que os viseora sy os acordays,muy faborecido fuide a questo que me negays,quereros e sy me dayslo que all se me mostr.

    Y sy no no no

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    Track 7Giovanni Felice Sances (1600-1679)Usurpator tirannoDa Cantade di Gio. Felice Sances,Libro primo parte prima, Venezia 1633

    Usurpator tirannodella tua libert sia Lilla altrui,che da glimperi suinon riceve il mio amor, perdita o danno.

    Faccial geloso amante,che non toda ben mio, che non ti miri.Saranno i miei sospiria suo dispetto damator costante.

    Procuri pur chio siaesule dal tuo affetto e dal tuo core,che non far chamoreabandoni gi mai lanima mia.

    Di sdegno, in fr glardori,armi la voce a strazii miei rivolto;non potr far, il stolto,che se ben t non mami io non tadori.

    Ma che val, chil rivalnon mi possa impedir chio non ti brami,se per far chio non amiladorar giova poco, amar non vale.

    Meta de tuoi diletti,fatto e novo amator vago e felice,a cui concede e liceil tuo voler del cor glultimi accenti.

    Seguane ci che vuole,adorer comadorail tuo nome.Le luci tue, le chiomesaranno del mio cor catena e sole.

    Sii pur Lilla crudele,tenti per tormentarmi angosce e affanni;non mi daranno glannialtro titolo mai che di fedele.

    Track 9Tommaso Pace da Perugia (dal libro di) Tomma-so Pace da Perugia 1638St pur ben nostro bel fusto sopra la FolliaDa Poesie amorose, Biblioteca Estense eUniversitaria, Modena, Raccolte Campori,Camp.App.719=Gamma.I.5.5, sec. XVII

    St pur ben nostro bel fustosul bastone a far c c,che parete giusto giustola consorte di Belzeb.

    Vostro viso appunto paresono stato a dir di chi,e pensate innamorarepi di cento, e mille il d.

    Ad hognhora spesso io sentoil nostruscio [far] tic toc, e a ogni un che porta argentopronta date il lic el loc.

    Che voi siate tutta untume farei torto a dir di no,per levarvi il sudiciume basterebbe appena il Po.

    Tu di star pi sul sussiegofar di manco puoi con me,chio ti giuro per Don Diegochio tho in C., amor e te.

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    Track 10Giovanni Felice Sances (1600-1679) Accenti queruliDa Cantade di Gio. Felice Sances,Libro primo parte prima, Venezia 1633 Accenti queruli spiegate allaureo augelletti garruli, comio lamenti, caldi sospiri vital, del cor respiri vital, mando dal seno ai venti, miei sospir, miei respir, o miei lamenti. Andate languidi nel duol soliciti, alla mia Lidia dite chio spiro, dite chio moro pien di martiro,senza fatal ristoro, chio spiro con martir, dite chio moro. Che forse placida, qual pria fu rigida, ai pianti a gemiti vi dar pace, vi dar vita, ne pi si audace dir non merta aita; ma allaudace in amor d pace e vita. Chin sguardo rigido bellezze angeliche fur dellanima, trasse lardore, squarcil bel velo, rubb lhonore con finto zelo, o mio ardor, o mio honor, squarciato velo.

    Dir cosi la misera e voi sospiri rispondete a lei. Lidia, se taci ancor vergine sei, che quando sfogai teco lardor mio altri non f che Lidia, Amor ed io.

    Track 11Vincenzo Calestani (1589-dopo 1617)Damigella tutta bellaDa Madrigali et arie: per sonare et cantarenel chitarrone leuto o clavicembalo a una,e due voci [], Venezia 1617

    Damigella tutta bella, versa versa quel bel vino,fa che cada la rugiada distillata di rubino.

    Ho nel seno rio veleno che vi sparse amor profondo,ma gittarlo e lasciarlov sommerso in questo fondo.

    Damigella tutta bella, di quel vin tu non mi sazi,fa che cada la rugiada distillata di topazi.

    A che spento io non sentoil furor degli ardor miei,men cocenti, meno ardenti, sono oim gli incendi etnei.

    Nova fiamma pi mi infiamma, arde in cor foco novello,se mia vita non saita ah chio vengo un Mongibello.

    Ma pi fresca ognhor cresca dentro me si fatta arsura,consumarmi e disfarmi per tal modo ho per ventura.

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    Track 13Tarquinio Merula (1595 ca-1665)Folle ben che si credeDa Curtio preciptato et altri capricij [],Venezia 1638

    Folle ben che si credeche per dolci lusinghe amoroseo per fiere minaccie sdegnosedal bel idolo mio ritraga il piede.Cangi pur suo pensiero,chil mio cor prigionierospera che goda la libert.Dica, chi vuole dica chi sa.

    Altri per gelosaspiri pur empie fiamme dal seno,versi pure Megera il veneno,perch rompi al mio ben la fede mia.Morte il viver mi toglia,mai fia ver che si sciogliaquel caro laccio che preso mha.Dica, chi vuole dica chi sa.

    Ben havr tempo e locoda sfogar lamorose mie pene,da temprar de lamato mio benee de larso mio cor, locculto foco.E tra lombre e gli orroride nutturni splendoriil mio ben furto sasconder.Dica, chi vuole dica chi sa.

    Track 14Pellegrino Possenti (sec. XVII)De miei preghi tuttalteraDa Accenti Pietosi DArmillo,Venezia 1625

    De miei preghi tuttaltera,sdegnosetta, ritrosetta,lamorosa mia guerriera.La mi fugge, la mi strugge,ne si cura ohime chio pera.

    E crudel oltre il costumenon pi prezza,ma disprezza,de miei pianti il largo Fiume.Ne laccenti,ne i lamenti,placar ponno il mio bel nume.

    Sio la seguo coi belocchiei mi mirae sadira,onde il cor par che trabocchi.Di timore, di terrore,tante fiamme avien, che scocchi.

    Che far benigno Amore,che coi straliimmortalimi ferissi lalma el core,se sdegnosa,se ritrosa,ei mi fugge a tutte lhore.

    Sciogli dunque il crudo laccio,le Catene,le mie pene,cosi spento il foco, el ghiaccio.Scioglierai,priveraiei di loco, e me dimpaccio.

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    Track 15Andrea Falconieri (1585 ca-1656)O bellissimi capelli Da Libro primo di villanelle a 1,2,3 voci,Roma1616

    O bellissimi capelli,miei dolcissimi diletti,amorosi serpentelli,che ritorti in anellettidiscendete in fra le rosede le guance rugiadose.

    Vive fiamme ondil cor arse,belle chiome pellegrine,chondeggiate allaura sparses le guancie porporine,allacciate il petto mio:libertade Dio Dio.

    Trecce ombrose ove sascondeper ferir lalato Arciero,cedin pur le chiome biondebelle treccie, al vostro nero,che scherzando al viso intornonotte sete, e glocchi il giorno.

    Dolci nodi del mio core,cari lacci del mio petto,senza voi non ho valore