Sentieri Didattici del Veneto

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Il Progetto Sentieri Didattici del Veneto: itinerari on-line per l’apprendimento cooperativo della cultura, del territorio e dell’ambiente del Veneto vuole attivare la realizzazione di itinerari didattici on-line da parte delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado che partecipano: l’iniziativa si configura quindi come un’attività di e-learning blend, orientata alla formazione degli insegnanti e alla costruzione di percorsi educativi e processi di insegnamento/apprendimento che prevedono di individuare il territorio quale aula e laboratorio didattico.

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“Sentieri didattici del Veneto” è distribuito mediante licenza Creative Commons attribuzione - non commerciale - non opere derivate 2.5 Italia

Rete per l’apprendimento cooperativo della cultura, del territorio, del territorio e dell’ambiente del Veneto

Promossa dal Gruppo Progetto Relazioni Culturali della Comunità di Lavoro Alpe-Adria presieduto da Regione del Veneto

CapofilaLiceo Scientifico Statale “Nicolò Tron” di Schio (VI)

Responsabile del ProgettoAntonio Cassuti (Presidente GPRL CL Alpe-Adria)

Coordinamento ScientificoFranco Torcellan (Comitato Scientifico GPRL CL Alpe-Adria)

Coordinamento OrganizzativoGiorgio Pizzolato (Comitato Scientifico GPRL CL Alpe-Adria)

Coordinamento editorialeTania Fabrello (Loom s.c.)

Progetto grafico e impaginazioneMaria Grazia Dal Pra’ (Loom s.c.)

Staff del Progetto “Sentieri Didattici del Veneto”

Web Engineer Web Architect and Content Manager Tania Fabrello Franco Torcellan e-Tutor Gestione dei Rapporti con le Scuole Roberto Danzo Paola Maso Franco Di Cataldo Vannina Fonte-Basso

Fotografie Segreteria GestionaleFranco Torcellan et alii Fiorella Pietrobelli

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Crocevia fondamentale del Piano dell’Offerta Formativa del Liceo Scientifico “N.Tron” è l’aderenza all’ambiente, nelle sue diverse articolazioni (naturale, storico-culturale, socio-economico, istituzionale). In ottemperanza a ciò, nel corso degli anni, il nostro Liceo ha sviluppato una serie di attività curriculari ed extracurriculari destinate agli studenti e finalizzate a conoscere meglio il proprio territorio e a divulgare la cultura del rispetto dell’ambiente. In questo contesto si è sviluppato il progetto Sentieri Didattici del Veneto: itinerari on-line per l’apprendimento cooperativo del territorio e dell’ambiente del Veneto che ha visto cooperare una ventina di scuole del Veneto insieme ad una decina di partner istituzionali. I risultati confermano che si è trattato di un proficuo lavoro che ha visto i ragazzi come protagonisti nel loro territorio e i docenti come ricercatori attenti, consapevoli della loro importante funzione educativa. Al termine dei lavori è mio gradito compito ringraziare quanti hanno reso possibile la realizzazione del progetto: l’Assessorato all’Istruzione della Regione Veneto, lo staff, i partner, i tutor, l’Associazione per le Ville Venete e il Gruppo Progetto Relazioni Culturali della Comunità di Lavoro Alpe-Adria, tutte le scuole, gli studenti e i docenti che hanno dato il loro contributo. Speriamo si possa presto riaprire il progetto allargando ulteriormente la già grande comunità di Sentieri Didattici.

Antonino Caruso Dirigente scolastico Liceo Scientifico "N.Tron"

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PARTE PRIMA

IL PROGETTO

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I precedenti

L’iniziativa Sentieri Didattici è stata originariamente sviluppata da “Scuole In Rete”, web community promossa dal Liceo Scientifico “N. Tron” di Schio Capofila del Progetto, in collaborazione con l’IRRE del Veneto e il Museo Archeologico dell’Alto Vicentino nell’anno scolastico 2001/02 tra le scuole del Comune di Venezia, dei Comuni di Schio e Santorso e una scuola di Verbania (www.scuoleinrete.net/sentierididattici/index.html). Conseguentemente a tale sperimentazione, una versione dedicata della piattaforma viene inserita oggi in molti “campus virtuali” creati da “Scuole In Rete” per la gestione di specifici progetti (www.scuoleinrete.net) e delle attività didattiche di varie scuole. In particolare Sentieri Didattici è stato riproposto, nel 2002/04, nell’ambito di Cultur Alpe-Adria Network (www.culturalpeadria.net), web community promossa dal Gruppo Relazioni Culturali di Alpe-Adria, Regione del Veneto, tra le Regioni Europee della Comunità di Lavoro: la gestione dell’iniziativa, anche in questo caso, è stata realizzata dal Liceo Scientifico “N. Tron” di Schio in collaborazione con l’IRRE del Veneto.

l progetto nell’anno scolastico 2007/08

La Regione del Veneto con decreto n. 112 del 29.12.2006 ha nominato i vincitori del bando ex art. 57 della L.R. 1/2004, Promozione, sostegno e valorizzazione della Scuola veneta. Il Progetto Sentieri Didattici (del Veneto) si è classificato in posizione utile (quinto posto su 95 progetti di soggetti pubblici ammessi), ricevendo il massimo finanziamento previsto.

Per la sua gestione si è realizzato un accordo di rete tra 11 soggetti: 1. Liceo Scientifico Statale “Nicolò Tron” di Schio (VI) 2. IRRE del Veneto, Venezia-Mestre 3. Parco Natura Viva - Garda Zoological Park di Bussolengo (VR)

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Le principali caratteristiche

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4. Museo Archeologico dell’Alto Vicentino di Santorso (VI) 5. Associazione Nido delle Aquile (Museo dell'Aria), Castello di San

Pelagio, Due Carrare (PD) 6. Università degli Studi di Padova, Dipartimento di Storia 7. Biblioteca Civica Bertoliana di Vicenza 8. Laboratorio di Educazione Ambientale per la Provincia di

Vicenza Villa Rossi oggetto della convenzione tra Comune di Schio, Comune di Santorso, ARPAV, Comunità Montana Leogra Timonchio, Provincia di Vicenza, Schio (VI)

9. Fondazione Eni Enrico Mattei, Milano 10. Museo del Risorgimento e della Resistenza, di Vicenza, 11. Associazione Ricercatori Storici "IV Novembre", di Schio

Essi hanno costituito la “Rete per l’apprendimento cooperativo della cultura, del territorio e dell’ambiente del Veneto”. Dal primo gennaio 2008 l’IRRE del Veneto non fa più parte della rete.

Finalità, obiettivi, prodotti

Il Progetto Sentieri Didattici del Veneto: itinerari on-line per l’apprendimento cooperativo della cultura, del territorio e dell’ambiente del Veneto vuole attivare la realizzazione di itinerari didattici on-line da parte delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado che partecipano: l’iniziativa si configura quindi come un’attività di e-learning blend, orientata alla formazione degli insegnanti e alla costruzione di percorsi educativi e processi di insegnamento/apprendimento che prevedono di individuare il territorio quale aula e laboratorio didattico.

Le finalità complessive sono: a) promuovere la conoscenza e la valorizzazione della cultura, del

territorio e dell’ambiente del Veneto per sviluppare la consapevolezza dell’identità locale e regionale nell’ambito della cultura della Nuova Europa dell’allargamento;

b) promuovere l’innovazione didattica e l’apprendimento cooperativo mediante le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, sviluppando competenze e reti che siano funzionali al conseguimento degli obiettivi posti dalla Conferenza di Lisbona del 2000 per far divenire l’Europa, entro il 2010 la più grande società della conoscenza.

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Gli obiettivi specifici sono:

a) far sì che si attivino, attraverso procedure di apprendimento cooperativo (cooperative learning) ed educazione tra pari (peer education), apprendimenti disciplinari e interdisciplinari significativi negli studenti che realizzano gli itinerari;

b) creare itinerari didattici on-line immediatamente fruibili da classi guidate dai propri docenti;

c) fornire elementi di formazione ai docenti che intendono costruire itinerari didattici con le proprie classi;

d) creare una comunità capace di produrre itinerari didattici e servizi di supporto alla loro costruzione;

e) definire, mediante procedure di ricerca-azione che coinvolgano i docenti delle scuole partecipanti, una metodologia per la produzione, la valorizzazione e la valutazione di itinerari didattici.

Vengono prodotti da studenti e insegnanti, mediante attività cooperative in presenza e on-line, e a cura dello Staff di Progetto:

a) Sentieri Didattici: percorsi di esplorazione di itinerari nel territorio veneto seguendo i quali sia possibile svolgere un insieme di attività didattiche volte a perseguire gli obiettivi delle discipline e/o realizzare esperienze integrative. Indicativamente, le tipologie degli itinerari saranno le seguenti:

• itinerari storico-geografici e letterari • itinerari scientifico-naturalistici • itinerari sui beni culturali (artistici, antropologici, tecnologici) • itinerari sul patrimonio di archeologia industriale; b) documentazioni, narrative e strutturate, corredate di learning object,

delle attività poste in essere in classe per arrivare alla costruzione degli itinerari che consentano ad altri docenti di costruire nuovi Sentieri Didattici con le proprie classi;

c) il presente quaderno, corredato da un CD-Rom.

I Sentieri Didattici e le relative documentazioni delle attività di realizzazione, il quaderno e il CD-Rom sono pubblicati in forma di contenuti “liberi” (open content), sotto licenza Creative Commons. 11

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Istituzioni scolastiche, comunità locali, web community

La caratteristica fondamentale del progetto è quella di sviluppare nelle scuole coinvolte la dimensione della comunità che si rapporta in rete alle altre comunità scolastiche e alle comunità locali. L’idea innovativa sviluppata e praticata è che lo studente, centrale nei processi, costruisce il proprio apprendimento, grazie alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, realizzando, sotto la guida dei docenti e in cooperazione tra pari (studenti), prodotti effettivamente fruibili non solo a scuola, ma anche a livello di cittadinanza e, più ampiamente on-line.

Le scuole, una ventina, di ogni ordine e grado, distribuite in tutto il Veneto, hanno consolidato i rapporti locali nella più ampia rete del Progetto e si sono proposte come comunità (dirigente, docenti, amministrativi e ausiliari, studenti, genitori) che, in sinergia con enti locali, associazioni, centri studi, laboratori ambientali, musei, biblioteche, ecc., è anche in grado di fornire servizi e prodotti di qualità alla comunità locale nella prospettiva della costruzione di un Sistema Formativo Integrato in una dimensione di Lifelong Learning.

Identità, cooperazione, ricerca-azione

La storica dicotomia (a livello di valutazione) tra il processo di apprendimento e i prodotti didattici realizzati dallo studente viene superata in forma originale nella gestione di produzioni on-line che incarnano l’appartenenza dello studente all’identità locale e, in quanto aventi un destinatario reale, si caratterizzano come “vere” e non come “simulazioni didattiche” fine a se stesse: il processo di apprendimento è dunque sottoposto ad autovalutazione, a una valutazione di soddisfazione del cliente e a una valutazione “terza”, (certificazione) e alle conseguenti procedure di miglioramento, in quanto si configura anche come effettivo processo di produzione. Ove possibile, le classi partecipanti, utilizzando criteri e tabelle di valutazione, testeranno quindi gli itinerari realizzati mediante visite d’istruzione ai reciproci territori.

L’applicazione della Teoria della Qualità si può così estendere dalla tradizionale applicazione all’organizzazione scolastica anche alle attività di insegnamento/apprendimento.

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Nella sopra citata dimensione di comunità scolastica e di rete che realizza prodotti fruibili anche dalla collettività, le tecnologie dell’e-Learning e gli ambienti di cooperazione on-line appositamente predisposti giocano un ruolo imprescindibile anche nello sviluppare la componente della comunità professionale degli insegnanti, consentendo attività di formazione e autoformazione intimamente connesse agli obiettivi e alle attività della didattica in processi di ricerca-azione e in una piena logica di formazione continua in servizio e di sviluppo professionale, concetti complessi che vanno sostituendosi alle vecchie logiche dell’aggiornamento come atto centrato sul formatore e non sull’insegnante e, al massimo, parallelo all’attività di insegnamento/apprendimento.

Sia le attività di formazione dei docenti che le attività didattiche in presenza (in classe e sul territorio) e on-line sono complessivamente condotte secondo le metodologie del cooperative learning (apprendimento cooperativo) e della peer education (educazione tra pari) in una dimensione complessiva di “bottega artigiana”.Ai docenti viene richiesta la partecipazione ad un’attività di ricerca-azione volta a definire una metodologia per la costruzione dei Sentieri Didattici, a costruire la documentazione delle attività didattiche e i learning object, e gli indicatori per la valutazione della rispondenza degli itinerari ai criteri di valutazione predisposti.

Il sito di cooperazione on-line

Per il progetto è stato realizzato uno specifico sito internet (http://sentierididattici.scuoleinrete.net) composto da una piattaforma documentale per raccogliere e diffondere gli itinerari, da un CMS Open Source per la gestione delle informazioni e della comunicazione e da una piattaforma di blogging per la documentazione dei processi didattici attraverso la narrazione dell’esperienza.

Franco Torcellan

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Ho sempre pensato (per mia fortuna con molti compagni di viaggio) che ficcare gli occhi curiosi dei nostri ragazzi sulla realtà storica, antropologica, fisico-naturale della terra in cui si è nati, è elemento fondamentale per comprendere non solo sé stessi, ma il percorso d’obbligo per andare oltre, per capire il mondo in cui si vive nella sua complessa realtà. E’ questa un’operazione necessaria ed esaltante.

Quello che chiamo il culto dell’ “astratto universalismo dei valori “, mette in un canto (tra i robivecchi) la storia pregressa e quella presente dei nostri luoghi natii, per approdare al “vero universo conglobante dell’umanità”, condannando l’esaltazione delle proprie radici quale “localismo e chiusura al nuovo”. Tale visione è frutto di un ideologismo à la page che annichilisce non solo la vera cultura (sapere chi si è in quanto si è stati), ma impoverisce altresì la stessa comprensione di ciò che “sta altrove”.Quanti si affannano a dimostrare una presunta omologazione dei valori, in una società globalizzata e che meticcia, impoverisce ogni cosa, contaminando quanto sta alle fonti del nostro esser hic et nunc, è una sottile, pericolosa operazione di impoverimento dell’umanità che sta in noi. Io denuncio da tempo questa insidiosa opera mistificante.

Senza una conoscenza della propria Matria (traduco con un neologismo la parola tedesca Heimat), del proprio essere autenticamente sé stessi, che fiorisce dalla propria terra, non vi è prospettiva di crescita umana per chicchessia e in particolare per i giovani. Trovo pertanto stucchevole, una scempiaggine, onde esemplificare, talune critiche che molti pseudointellettuali veneti e non, muovono al culto del proprio essere veneti, all’esercizio della veneticità attraverso lo scavare nella propria storia antica e presente, da parte anche dei nostri studenti e professori. E se non si è apertamente ostili, si ha l’aria di chi, avendo la puzza sotto il naso, subisce il tutto come un male necessario data, a parere di molti mandarini

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La conoscenza della propria storia e Sentieri didattici: oltre l’occasionalità

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dell’intelletto, la “marea venetista dilagante”. Pensando, ovviamente, che il tempo riparerà al localismo attraverso l’imporsi di “nuovi tempi” in cui la cittadinanza nel mondo farà giustizia dei “localisti e provincialotti veneti”.Si confondono così, per cecità culturale e per pregiudizio, valutazioni politiche e comprensione storica del nostro Veneto, approdando a un malcelato fastidio per la riscoperta, anche in alcune realtà scolastiche, di quelle che volgarmente si definiscono “radici”: per comprendere meglio l’albero e i frutti che esse hanno prodotto .

Certo, dobbiamo distinguere la buona riscoperta della propria identità, dal culto di una cattiva identità. La buona identità ha uno spessore storico, psicologico e morale espansivo, non di chiusura; e diventa finestra sul mondo, si fa contagiosa. Tanto più si conosce sé stessi e si ha una forte coscienza identitaria, tanto più si guarda con occhi disincantati il mondo “altro” e lo si fa proprio, nel dialogo intelligente con esso. La buona identità è vivere , in piena coscienza della propria terra - hic et nunc - assegnataci dal destino, accogliendo pienamente i limiti che ciò comporta, ma orgogliosi a un tempo di esserci. La buona identità è espansiva e non conservativa; è apertura e non chiusura.

E’ in questo contesto che va inscritto il lavoro dei nostri studenti veneti e dei loro tutor (docenti e non). L’Assessore all’Istruzione del Veneto, Donazzan, bene fa a incoraggiare tali iniziative. E la ringrazio. Attraverso esse non solo si invita alla riflessione, scientificamente orientata e psicologicamente motivata, sul presente e sul passato della nostra terra, ma si fa crescere nei giovani l’appropriazione di un metodo di lavoro, nello studio, che bene individua strumenti, tappe e verifiche. Qui la ricerca è strutturata in modo scientifico e secondo modelli procedurali lungamente e con successo sperimentati.

Dico questo come Presidente del Gruppo Relazioni Culturali della Comunità di Lavoro Alpe Adria, che annovera Sentieri Didattici tra gli elementi qualificanti del suo Progetto fondamentale (costruito nel 2001 con la Presidenza Galan della Comunità) e che va sotto il nome di Cultural AlpeAdria Network (CAAN). Ho seguito, e incoraggiato, il lavoro fatto dagli amici (cito per tutti Giorgio Pizzolato, Franco Torcellan e Franco Di Cataldo, membri del Comitato Scientifico del Gruppo da me presieduto) in questo lavoro, dicendo loro tutta la mia stima e gratitudine.

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Mettere in rete i preziosi Sentieri, coinvolgendo così scuole venete e non, affinché si faccia patrimonio di studenti e docenti di “ buona volontà”, rende il nostro un patrimonio di tutti. Del resto, caratteristica del nostro CAAN è l’uso strenuo e intelligente dello strumento digitale che facilita comunicazione e crescita culturale. Nell’ambito alpeadriese abbiamo già messo in rete decine di percorsi che possiamo ritrovare nel sito del nostro Gruppo (vedi www.culturalpeadria.net).Vorremmo che questi utili momenti di guida al territorio, non si limitassero alla semplice crescita, in conoscenza e corretta metodologia didattica dei nostri giovani, ma si trasformassero in agili e utili strumenti guida per l’intera popolazione, locale e non, interessata a percorrere i luoghi e il patrimonio descritti nei Sentieri, divenendo essi veri e propri Percorsi Culturali (è questo il nome che abbiamo costruito per il futuro alpe adriese di Sentieri). Le parole (Percorsi Culturali) sono figlie dei contenuti e dei fini che sono sottesi. I risultati del nostro lavoro hanno molte luci; ma vorrei trasmettere agli amici alcune annotazioni aggiuntive, quale buon viatico per il futuro.

a) Si intensifichino i rapporti personali, fisicamente, e non solo per via digitale.

b) Si programmi un incontro annuale (penso al Learning Village dal mio Gruppo organizzato all’Expo Scuola a novembre), coinvolgendo i protagonisti di eccellenza in materia. Per tarare il lavoro fatto e perfezionarlo.

c) Si coinvolgano specialisti (degli Enti Locali, delle Associazioni culturali, degli enti per la promozione turistica) affinché si lavori assieme a loro secondo una progettualità pluriennale.

d) Si costruisca un data base sull’esistente anche con le indicazioni delle Guide turistiche sull’argomento, per trarne consiglio e stimolo.

e) Si coltivi l’orgoglio di essere promotori di cultura per gli altri, scuole e non. La Comunità di Lavoro Alpe Adria non mancherà di essere riconoscente anche attraverso l’assegnazione del nostro Logo Comunitario alle scuole e Associazioni di eccellenza.

Per concludere: complimenti sinceri, per il lavoro fatto e che farete. Grazie a tutti. Ci auguriamo una ricaduta positiva, nel Veneto e nella intera Comunità di Alpe Adria, per quella crescita nella conoscenza reciproca, che appare lo scopo primo del nostro impegno alpeadriese ed europeo. Buona fortuna! Antonio Cassuti

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Sentieri Didattici è un progetto ormai di lunga data. E’ un’iniziativa blend, vale a dire che all’azione sul campo, in classe e nel territorio, si sommano e s’intrecciano attività nei mondi virtuali di internet. Dal momento della nascita del progetto, l’anno 2001, ad oggi il web ha fatto molta strada: la rete ha subito profonde trasformazioni che ne hanno fortemente mutato il volto.

I cambiamenti più rilevanti sono così sintetizzabili:

• il focus si è spostato dalle tecnologie ai contenuti; • la pubblicazione di contenuti è ormai nelle possibilità di tutti, sia per

costi (ormai praticamente nulli) che per competenze richieste; • molti contenuti sono distribuiti secondo modalità Open Content, sono

cioè contenuti liberi (tutti gli itinerari e i materiali di Sentieri Didattici sono oggi distribuiti sotto una Licenza Creative Commons (sito di riferimento: http://it.creativecommons.org) che impone di citarne la paternità, ma che alimenta anche un circolo virtuoso di integrazione, modifica, miglioramento e distribuzione gratuita);

• l’interazione fra le persone è fortemente aumentata grazie a nuove tecnologie o a nuove filosofie di utilizzo di strumenti maturi;

• la multimedialità è ora effettivamente implementabile grazie, da un lato all’aumento della banda e delle prestazioni , dall’altro alla maggior leggerezza dei formati e alla maggior efficienza di gestione e trasmissione dei contenuti.

Quello che vediamo oggi è un web fatto di cosiddetti “servizi di seconda generazione”, è il web 2.0, come viene definito, non senza qualche titubanza, o, addirittura, il web 3.0 come lo identifica chi pone l’accento sui nuovi mondi 3D. Pur senza entrare nel merito di un dibattito complesso e, a volte, polemico, va rilevato come il cambiamento complessivamente più che nelle tecnologie, risieda nelle forme della socialità on-line. 17

Tecnologie e comunità

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Internet nel 2001 era ancora un mondo fatto di siti, dove “pochi” autori, competenti sul piano tecnico, veicolavano informazioni: la rappresentazione prevalente era basata sulla metafora della “pagina” (di giornale) nella quale i contenuti prendevano forma.

Accanto al “web dei siti” oggi è prepotentemente emerso “il web dei luoghi”: l’approccio attraverso il lessico della Geografia è proprio quello più utile per capire l’attuale situazione. In rete oggi è possibile “prender casa”, abitare, vivere un territorio virtuale (della conoscenza), condividendo interessi, cooperando per realizzare prodotti da diffondere nella propria web community e in altre, agendo in una complessiva situazione di ricerca-azione basata sul knowledge management.

Se la strada della costruzione delle comunità on-line sembrava passare ieri per l’uso di specifiche piattaforme che spesso “recintavano” porzioni di web, rendendole accessibili solo a soggetti selezionati, oggi, la disponibilità di luoghi virtuali aperti rende possibile la libera aggregazione delle persone, facendo complessivamente di internet una piattaforma flessibile in cui intrattenere rapporti e agire processi di insegnamento/apprendimento non solo di tipo formale, ma anche di tipo non formale e informale altamente efficaci. Di conseguenza oggi l’attenzione si sta spostando dalle piattaforme di e-learning a internet individuata nel suo complesso come personal learning enviroment (PLE), cioè come spazio personale di apprendimento.

Sentieri Didattici ha seguito questa evoluzione, accentuando sempre più la dimensione comunitaria. Esso, comunque, si è posto fin dalle origini obiettivi molto alti e complessi: la finalità era, e rimane, la costruzione di una comunità di scuole capace di produrre nel corso dello sviluppo dei processi di insegnamento/apprendimento strumenti utili per l’attività didattica e per la formazione in genere da diffondere via internet quali prodotti e servizi per la scuola e per la collettività. L’allievo, centrale nel processo, arriva, in una dimensione fortemente cooperativa di bottega artigiana, utilizzando l’expertise dell’insegnante, la relazione tra pari e gli apporti degli esperti della comunità locale, a produrre elaborati “veri”, cioè predisposti per la fruizione di destinatari reali.

Gli itinerari sono perciò sottoposti ad un meccanismo di certificazione che ne garantisce la qualità a chi li scarica e li utilizza: all’autovalutazione si

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affianca la valutazione di un soggetto collaudatore del Sentiero (un’altra classe) e la valutazione finale, certificante, di un’apposita Commissione di Esperti. Le operazioni si svolgono attraverso la compilazione di semplici schede che riportano i criteri/indicatori di qualità e che, a fronte di valutazioni negative, richiedono la definizione di azioni di miglioramento.

Per tali scopi si è utilizzata inizialmente una piattaforma basata su un server IBM Lotus Domino e costruita con IBM Lotus Notes: gli applicativi realizzati con tali strumenti proponevano ambienti chiaramente riconoscibili quali database per la gestione documentale. In essi risultava possibile, non solo realizzare le schede degli itinerari, ma anche raccogliere la documentazione dei processi didattici, condividere risorse, fornire informazioni e materiali di formazione e persino sviluppare discussioni in forma di forum.Complessivamente il sito si configurava come “campus virtuale” che ricalcava nella distribuzione delle sezioni il modello delle organizzazioni detto delle “4 C” [Butera F., (et al.), 2002, Organizzare le scuole nella società della conoscenza, Carocci]: Comunicazione, Condivisione, Cooperazione, Comunità.

Se per la realizzazione delle schede degli itinerari, all’inizio del 2007, gli strumenti risultavano ancora estremamente funzionali, per le azioni maggiormente interattive essi risultavano invece superati da altri. Il sito di Sentieri Didattici del Veneto (ma ormai dovremmo chiamarlo luogo virtuale) è stato perciò ristrutturato affiancando alla piattaforma originaria degli itinerari (www.tron.vi.it/ScuoleInRete/sentierididattici.nsf ) altre due tecnologie dalle diverse funzionalità.

L’erogazione delle informazioni relative al progetto è stata gestita tramite un CMS (Content Management System) Open Source, denominato Joomla! (www.joomla.it).Oltre alla home page (http://sentierididattici.scuoleinrete.net) e alle informazioni sul progetto e sui partner, esso mette a disposizione: - un archivio strutturato di documenti funzionali e contenutistici; - una newsletter con dispositivo di invio a una rubrica di destinatari; - un sistema di apertura e gestione di forum; - una chat; - un album fotografico che consente allo Staff di realizzare itinerari

didattici attraverso sequenze di immagini e video corredate da testi quali idee per la costruzione di effettivi Sentieri. 19

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Un modulo aggiuntivo di Joomla! fornisce poi un wiki attraverso il quale, in un atto di scrittura collettiva, si può realizzare tutti insieme, Staff di Progetto e docenti impegnati nell’azione didattica, non solo l’ “enciclopedia” del progetto, ma anche il repertorio di tecniche e metodologie di realizzazione degli itinerari. Si tratta di un ipertesto, sempre modificabile ed integrabile, che restituisce una mappa dello svilupparsi della conoscenza nel processo di knowledge management agito dalla comunità professionale dei docenti e degli operatori dell’iniziativa.

Infine una piattaforma di blogging, (Wordpress, www.wordpress-it.it) affianca il repertorio di itinerari ancora raccolto attraverso il database Lotus Notes. Il blog è il nuovo strumento a cui si è pensato di ricorrere per la realizzazione della documentazione delle attività didattiche che hanno portato alla produzione dei Sentieri(http://sentierididattici.scuoleinrete.net/wpmu).

Il blog consente effettivamente alle scuole di raccontare l’esperienza vissuta, di fare la cronaca dello svolgimento del proprio specifico progetto in un diario che riporta al contempo le rilevazioni precise, oggettive e strutturate di quanto atteso come processi e risultati e le percezioni, le emozioni, le sensazioni soggettive della comunità scolastica di pratica nel suo interagire e cooperare. L’atto di documentazione così non è più la fredda rilevazione di un osservatore distaccato, ma una forma di relazione, di dialogo tra tutte le componenti scolastiche, docenti e allievi, secondo l’organizzazione della classe e gli specifici compiti e ruoli.

Nel caso dei blog di Sentieri Didattici del Veneto la dimensione relazionale si spinge al punto di far interagire gli autori dei diversi Sentieri tra loro attraverso i “commenti” e di far dialogare gli “autori” con i soggetti “collaudatori” (classi, esperti e altri stakeholder, …) che provando gli itinerari predisposti forniscono, mediante le apposite schede di valutazione, preziose indicazioni per il loro miglioramento. I post vengono dunque organizzati nelle due categorie Documentazione e Collaudo. Nondimeno dal riesame della cronaca dell’esperienza è possibile ricostruirne, ad azione conclusa, la storia attraverso opportune sintesi e riflessioni orientate alla sua trasferibilità.

Utile si rivela a tal fine la raccolta in corso d’opera, attraverso allegati ai post, dei tradizionali materiali strutturati (atti progettuali, griglie di osservazione,

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schede didattiche, descrizioni di attività sul campo ed in classe, strumenti di valutazione, learning object e strumenti didattici in genere...) che possono essere riorganizzati in report la cui significatività e riutilizzabilità possono essere desunte proprio dalla cronaca raccolta nel corso delle attività. In questo modo il Progetto consegna alle scuole e ai cittadini non solo un repertorio di itinerari veneti da praticare, ma anche un insieme di idee e strumenti che mettono docenti, studenti e operatori locali in condizione di produrne altri, invogliandoli a farlo e incrementando nel tempo l’archivio in un processo cumulativo in cui la quantità si sposa alla qualità assicurata dal processo di certificazione garantito dalla piattaforma Lotus Notes.

Nella piattaforma Wordpress trova spazio anche un blog del Coordinatore Scientifico del Progetto (http://sentierididattici.scuoleinrete.net/wpmu), che propone riflessioni ed idee per la didattica del territorio e della cultura del Veneto ed invita alla discussione su tali tematiche.

Sentieri Didattici si apre anche a repertori di video, mappe ed immagini disponibili ed elaborabili in siti di tipo social media, nella più ampia modalità di condivisione del web 2.0 e, quantomeno, alludendo a quel personal learning enviroment stemperato in tutta internet a cui sembra orientata la nuova formazione a distanza, che si sviluppa tra le due polarità della libertà di scelta delle opportunità formative e della partecipazione a comunità di apprendimento.

Franco Torcellan

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Le Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del 30/12/2006 relativa a competenze chiave per l’apprendimento permanente, indica otto competenze fondamentali tra le quali troviamo la “competenza digitale” così descritta:

“la competenza digitale consiste nel saper utilizzare con dimestichezza e spirito critico le tecnologie della società dell’informazione (TSI) per il lavoro, il tempo libero e la comunicazione. Essa è supportata da abilità di base nelle TIC: l’uso del computer per reperire, valutare, conservare, produrre, presentare e scambiare informazioni nonché per comunicare e partecipare a reti collaborative tramite internet.”

Questa caratterizzazione delle nuove tecnologie espressa nella definizione di questa competenza chiave, evidenzia la loro collocazione in un contesto sociale in cui l’informazione svolge un ruolo fondamentale nello sviluppo e potenziamento della società dell’informazione. Da questo punto di vista le abilità nell’uso delle TIC vengono finalizzate alla creazione di un valore aggiunto nel campo dell’acquisizione, dell’analisi critica, della rielaborazione ed infine della comunicazione dell’informazione. Infine vengono indicate quale terreno di potenziamento del processo descritto, le reti collaborative operanti tramite internet. Il progetto Sentieri Didattici: itinerari per la didattica del Veneto ha fatta propria questa impostazione di base attivando un percorso metodologico di lavoro e fornendo supporti tecnologici volti ad implementare processi e prodotti caratterizzabili quali prototipi di ricerca educativa, per una scuola che sperimenta un proprio riposizionamento all’interno della società dell’informazione. Al tempo stesso vi è una significatività tipica del progetto, nell’ancorare alle molteplici realtà locali (storiche, artistiche, naturalistiche) presenti nella Regione Veneto, letture e vissuti che

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Ambienti di apprendimento e di riflessione professionale per la didattica del territorio nella società dell’informazione

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consentono la traduzione, in termini didattici ed educativi, di momenti di apprendimento capaci di supportare la costruzione di un’identità culturale critica.Sempre più le tecnologie nel potenziamento dei canali di comunicazione e nei supporti di conservazione ed elaborazione dell’informazione evolvono verso un loro uso per l’intrattenimento multimediale. I giovani sono molto ricettivi su questo piano ed acquisiscono in modo quasi naturale le abilità di base per il reperimento ed l’elaborazione di materiali musicali e video.

Un fenomeno interessante, che rientra in questo modo di servirsi delle nuove tecnologie da parte dei giovani, è quello della scambio e della condivisione delle risorse. Accanto alle abilità specifiche matura una sorta di cultura della community in cui, oltre alla messa in comune di risorse, si fa strada la consapevolezza che la soluzione di molti problemi si trova nell’assistenza e supporto reciproci.In questo contesto la scuola dovrebbe porsi in un’ottica di consapevolezza critica del proprio ruolo. Atteggiamenti di arroccamento e di rifiuto di tutto ciò che viene dall’esterno contribuiscono a creare una dissociazione nello studente tra il mondo dell’aula e quello della società esterna. Al tempo stesso un’accettazione priva di una riflessione sistematica degli elementi di novità emergenti dal mondo della tecnologia e dell’informazione, possono servire a creare un’aura di modernità che non corrisponde a un’effettiva e significativa innovazione educativa.

In realtà noi crediamo che affrontare consapevolmente e in forma critica l’integrazione di percorsi curricolari con il mondo dell’informazione e della comunicazione, significhi attivare progetti in cui i contenuti disciplinari possano trovare di volta in volta specifiche coniugazioni e valorizzazioni nell’originalità della costruzione di percorsi di apprendimento. Pensiamo cioè ad un contesto metodologico di stampo costruttivista in cui si attivano momenti in cui l’insegnante e lo studente operano congiuntamente e sinergicamente in forma attiva nella costruzione di nuove conoscenze, nella consapevolezza dell’appartenenza ad una comunità con la quale condividere gli esiti ottenuti.

La consapevolezza critica sta proprio nella capacità di individuare la diversità dei ruoli e nel creare situazioni in cui l’acquisizione di nuove competenze si accompagni a un potenziamento motivazionale ad affrontare la complessità della gestione dell’informazione nella costruzione 23

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e condivisione di nuovi saperi. Il progetto Sentieri Didattici si propone di mettere in gioco una serie di attività che si articolano lungo questo percorso metodologico. L’azione di scelta autonoma del docente di uscita sul territorio veneto costituisce già un primo momento di originalità, corrispondente a una lettura personalizzata di realtà esistenti nella regione e traducibili, nel loro insieme, in una precisa opportunità didattica.

Una lettura che dovrà diventare presto un preciso intervento. Tra questi due estremi vi è un percorso di ricerca e riflessione che le tecnologie dell’informazione consentono di raccogliere progressivamente in forma codificata in tutti i suoi aspetti metodologici ed operativi. Proprio da questa operazione di codifica scaturisce la trasferibilità dell’esperienza: il docente ricercatore mette a disposizione degli altri il patrimonio della propria attività di riflessione preliminare, di pratica effettiva, di ripensamento sull’esperienza compiuta, in un ambiente di condivisione e di dialogo in cui altri docenti stanno compiendo un lavoro analogo.

La rete dei Sentieri Didattici diviene in tal modo un ambiente collaborativo che ha il carattere del laboratorio in cui i prodotti finali derivano dal contributo di molti. Tra i molti vanno considerati anche gli studenti, che hanno l’opportunità di trasferire sul web le proprie sensazioni emotive, i propri entusiasmi e le proprie emozioni, in un’area d’interazione informale molto ricca di opportunità comunicative. L’ambiente del blog, che molti studenti già frequentano in modo casuale sulla rete, diviene una sorta di diario di bordo che accompagna i momenti più significativi dell’esperienza compiuta. Accanto a quest’area vi è comunque la possibilità di contributi sistematici, che rientrano più propriamente nella definizione formale del sentiero.

Si tratta di possibili approfondimenti, ricerche autonome su singoli segmenti in cui si articola il sentiero e che risulteranno rintracciabili nell’archivio condiviso. Lo studente ha modo di penetrare alcuni aspetti specifici dei contenuti trattati in modo personalizzato, servendosi dei linguaggi (immagini statiche o in movimento, audio, testi) che gli sono più congeniali, fornendo proprie interpretazioni e punti di vista in forma originale.

In queste brevi note abbiamo cercato di evidenziare come il progetto dei Sentieri didattici costituisca una implementazione di un’ipotesi di ricerca

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volta a mettere insieme attività innovative didattiche e un uso mirato delle nuove tecnologie. L’innovazione è costituita di momenti di ricerca che meritano di essere registrati e documentati in ambienti di comunità che, per certi versi, replicano alcune caratteristiche dell’ambiente di comunità scientifica. Questo significa che i risultati ottenuti, che vengono condivisi, richiedono una documentazione accurata per consentire la verifica e la replicabilità. Al tempo stesso la tipologia del contesto giovanile in cui si opera, richiede di utilizzare risorse tecnologiche (weblog) tipiche del patrimonio socializzante dei giovani, per registrare momenti di comunicazione orizzontale tra i ragazzi.

L’evoluzione del web 2.0 va nella direzione di un potenziamento progressivo di queste forme di partecipazione alla costruzione dei saperi (si pensi al wiki e al podcasting) che progressivamente potranno essere inglobate all’interno del progetto al fine di potenziare sempre di più il valore aggiunto derivante dall’attività di collaborazione.

Franco Di Cataldo

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Nel Consiglio europeo straordinario di Lisbona 2000 sono stati approfonditi i temi della globalizzazione dell’economia e della rivoluzione in atto apportata dalle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC), ma all’europeo distratto, e soprattutto a quello italiano, sono sembrati astratti e affatto scollegati ai temi concreti della disoccupazione, dell’invecchiamento, della qualità del lavoro, dell’integrazione sociale.Nel 2008 anche il distratto finalmente ha colto i sintomi del cambiamento radicale in atto nella società e ha chiaro oggi che per mantenere un adeguato livello di sviluppo diventa centrale la qualità del sistema di istruzione, sia quello per la prima formazione sia quello atto a garantire l'accesso alla formazione lungo tutto l'arco della vita. Nel caso del territorio di Schio, dal quale è partito il Progetto Sentieri Didattici, vuoi per le dimensioni delle città non troppo grandi né troppo piccole, vuoi per la vocazione manifatturiera ancor oggi confermata dall’elevatissimo tasso di industrializzazione, vuoi per la natura delle imprese, piccole e medie, con elevata propensione alle esportazioni, si sta veramente catalizzando attorno al sistema dell’istruzione l’interesse delle associazioni di categoria e degli enti locali. Il tentativo in atto è quello di riunire in una partnership attiva studenti, docenti, famiglie con le organizzazioni presenti nel territorio al fine di aumentare la qualità della formazione, ma anche di arricchire i normali programmi di studio e creare occasioni di apprendimento fondate sull’esperienza e direttamente correlate alla realtà sociale ed economica dell’Altovicentino.Pur nella brevità imposta da questo quaderno, ecco alcuni percorsi esemplificativi.

Piazza Telematica

Con la collaborazione di alcuni ex studenti del Tron, il Comune di Schio ha allestito in pieno centro una sala e una piazza scoperta, con PC in rete e

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Scuole ed Enti locali: partnership strategica

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collegamento libero wireless per i portatili. Potrebbe sembrare un semplice punto internet, ma in realtà qui succede dell’altro. Ogni mercoledì sera da due anni si ritrovano persone di differenti età e cultura per partecipare a incontri tematici, sempre relativi alle TIC, sia tecnici (Linux, Fotografia digitale, OpenStreetMap, SecondLife, GIS, …) sia sociali (Social software, Internet e Mass media, Web e politica, Blog, …). Sintomatico e curioso al tempo che esperti esterni si siano alternati sul tavolo dei relatori a docenti e studenti delle nostre scuole. D’estate, quando si interrompono i mercoledì, ragazzi di scuola superiore in stage si impegnano prima nel rigenerare vecchi pc smessi e quindi a tenere corsi base, per giovani e non più giovani, all’uso del PC con diversi sistemi operativi. I ragazzi contribuiscono così a ridurre il digital divide, oserei dire: - Centrando il problema nel cuore! - attraverso il dialogo tra le diverse generazioni. Per i docenti esperti, referenti delle varie scuole, la Piazza Telematica è invece diventato il luogo per progettare insieme all’ente locale i servizi TIC, come estendere a tutto il Campus delle scuole superiori il sistema wireless della Piazza Telematica consentendo agli studenti di accedere con lo stesso nome utente e password da lì, ma anche dalla scuola, in biblioteca civica, nel parco del Castello. Sito di riferimento: www.piazzatech.it

EMAS

Nell’ambito delle attività inerenti alla certificazione EMAS, il comune di Schio ha costituito il tavolo ECO-Campus a cui partecipano i referenti per l’educazione ambientale di tutte le scuole scledensi e di alcune dei comuni limitrofi. EMAS (Eco-Management and Audit Scheme) è uno strumento volontario creato dalla Comunità Europea al quale possono aderire le organizzazioni (aziende, enti pubblici, ecc.) per valutare e migliorare le proprie prestazioni ambientali e fornire al pubblico, e ad altri soggetti interessati, informazioni sulla propria gestione ambientale. Ogni anno il comune definisce gli obiettivi di miglioramento, li dichiara e concorda con le scuole, appunto nell’ECO-Campus, alcune attività relative all’educazione ambientale in adempimento di un patto sottoscritto. E’ così che i bambini della scuola elementare Il Tessitore vanno a scuola quotidianamente con il Millepiedibus (www.piedibus.it/index.php?c=8a&id=158), mentre gli studenti di altre scuole hanno costituito con i docenti un gruppo operativo per portare alla certificazione EMAS la propria scuola, percorrendo via via le tappe necessarie: 27

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• predisposizione della politica ambientale da inserire nel POF; • analisi ambientale del proprio istituto; • organizzazione di un sistema di gestione ambientale; • produzione della dichiarazione ambientale.

Il tutto sotto la regia di una consulenza esperta fornita dall’Amministrazione Comunale. Inutile dire che l’obiettivo minimo è sensibilizzare insegnanti e studenti ai temi relativi alla tutela e alla salvaguardia dell’ambiente e del territorio, ma in realtà essi diventano parte attiva di un progetto di sviluppo che interessa l’intera città e il suo futuro.Riferimenti: www.comune.schio.vi.it/a_3511_IT_12185_1.html

EGS - Energy, Education, Governance, Schools

Proprio nell’ambito del percorso verso la certificazione EMAS al Liceo Tron, è nata l’idea di proporre alla Executive Agency for Competitiveness and Innovation (EACI) della Commissione Europea, un progetto dal titolo Energy, Education, Governance, Schools. A European school panel for involving local communities in energy efficiency programs: Local communities at school (EGS). Il progetto, che vede coinvolti già in fase di presentazione 22 partner di dieci paesi europei, si propone di promuovere il ruolo chiave della scuola nel coinvolgimento degli attori locali (studenti, famiglie, PMI, autorità locali, altre scuole) nel processo di miglioramento dell’efficienza energetica della comunità. I principali risultati attesi sono:

• un manifesto per l’efficienza energetica nelle scuole e nelle loro comunitá;

• 13 forum scolastici per la promozione dell’efficienza energetica che coinvolgano scuole (studenti, docenti, genitori), enti locali, categorie economiche, agenzie del settore energia, agenzie del credito;

• 13 piani di azione e attivazione di almeno 13 attività pilota; • miglioramento delle performance energetiche delle scuole; • creazione di un network a livello nazionale e internazionale di scuole

per la sostenibilità energetica propria e della comunità di cui sono il punto di riferimento.

Attualmente il progetto è in fase di contrattazione e si spera nell’avvio a partire dal prossimo anno scolastico.

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Conclusione

Il rapporto instaurato fra scuola e città integra profondamente il processo di apprendimento dello studente con la vita quotidiana e nel contempo i processi di sviluppo della città con quelli della formazione e della scuola. La città diventa per lo studente aula e laboratorio, egli interagisce direttamente con le persone che hanno un ruolo attivo nella comunità e così facendo arricchisce di significato il proprio apprendere. Sia l’approccio con le persone, sia l’approfondimento dei temi di cultura locale contribuiscono ad aumentare il senso di appartenenza alla propria città e più in generale il senso civico.

Dall’altro punto di vista molti operatori della città (amministratori o funzionari di enti locali, attivisti di associazioni o addetti culturali) si trovano ad interagire con le scuole e gli insegnanti nella attività di formazione. Tale esperienza, l’abbiamo verificato, li spinge inevitabilmente a riconsiderare l’educazione dei giovani come un aspetto fondante del futuro della propria comunità, da tenere quindi in considerazione nelle attività che competono al loro ruolo.

Giorgio Pizzolato

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Il Learning Village (LV) è un progetto permanente e in continua evoluzione che identifica spazi reali e virtuali di cooperazione tra docenti, studenti e organizzazioni del territorio (Scuole, Università, Regione, Province, Comuni, Musei, Biblioteche, Associazioni Culturali) riuniti in una partnership attiva e supportati da strumenti tecnologicamente avanzati per garantire una formazione e un approfondimento di alto profilo. L’iniziativa lanciata a Padova nel corso di EXPO' Scuola 2003 è stata ripetuta con successo negli anni successivi aumentando progressivamente il numero dei partner e la presenza di scuole straniere. Ma, al di là del momento fieristico, il Learning Village è comunque prima di tutto un insieme di progettualità gestite nel territorio e in specifici ambienti di cooperazione on-line. Tutto ha avuto origine dal rapporto tra il Liceo Scientifico “Nicolò Tron” e alcune aziende dell’Altovicentino, territorio da secoli sensibile all’imprenditorialità e all'innovazione.

L’idea principale alla base dell’agire della scuola era, ed è, la centralità dell’allievo e il suo successo formativo. L’istituto coniuga quindi la ricerca per sviluppare la didattica e l’organizzazione ai principi della Qualità per una attenta gestione dei processi e per il miglioramento continuo. Due tesi di Laurea in Ingegneria Gestionale all’Università di Padova di ex alunni, hanno posto le basi per la realizzazione di un sistema di gestione dell’organizzazione del liceo realizzato mediante un sistema informativo, mutuato da ambienti aziendali particolarmente innovativi, continuamente perfezionato sulla scorta del feedback della sperimentazione sul campo, che sarebbe divenuto il modello coscientemente e sistematicamente perseguito dal Learning Village, diffuso a decine di altre scuole, associazioni, enti pubblici e utilizzato in numerosi progetti di apprendimento a distanza e di cooperazione on-line.

Il modello proposto indica quattro dimensioni fondamentali del sistema scuola, ossia:30

Learning Village

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• una “comunità” performante orientata all’innovazione; • una “cooperazione” intrinseca, per cui le persone lavorano insieme con

obiettivi comuni e condivisi, con comunità di pratiche, con regole sviluppate in parte dai membri stessi dell’organizzazione;

• una “comunicazione” estesa, basata sull’utilizzo delle forme e dei modi più adeguati e che si estende oltre i confini dell’organizzazione;

• una “conoscenza” condivisa tra i membri dell’organizzazione, che si preoccupano di promuovere e di gestire in modo ottimale tutte le forme di sapere maturate all’interno e acquisite dall’esterno.

Il LV, nel momento fieristico, si configura come la ricostruzione di un ambiente virtuale e reale di apprendimento. In esso docenti, studenti, famiglie e istituzioni operanti sul territorio si riuniscono in una partnership attiva, grazie anche ad un elevato tasso di innovazione tecnologica, per arricchire i programmi di studio; per migliorare la qualità dei servizi di formazione, attraverso nuove esperienze di apprendimento; per preparare gli studenti alla comprensione delle realtà contemporanee partendo dalla comunità territoriale di appartenenza dove possono e debbono assumere un ruolo attivo di protagonisti.

L’ambito territoriale è stato quello di AlpeAdria con estensione a eventuali partner della cosiddetta Nuova Europa. Ruolo centrale, ovviamente, ha la realtà veneta.Ogni visitatore è accolto in una reception gestita dai ragazzi del Tron che indirizzano l’ospite nei diversi luoghi del Village a seconda della sua professione e del suo interesse; distribuiscono altresì il materiale illustrativo appositamente realizzato.

Gli ospiti scelgono un loro percorso nel Village attraverso le stazioni nelle quali è presentato, con l’ausilio di moderne tecnologie, un progetto da parte di esperti, studenti, docenti, partner e operatori culturali e partecipano ai seminari di approfondimento di temi culturali e tecnologici di cui si può trovare traccia nel sito: http://learningvillage.culturalpeadria.net Se lo desiderano, possono aderire alla comunità del Village.

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PARTE SECONDA

I SENTIERI E I PARTNER

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Questo lavoro viene svolto per approfondire il paesaggio locale nei suoi aspetti naturalistico-scientifici. Vi si analizzano percorsi didattici, realizzati per avviare la diffusione, anche tra i più giovani, di itinerari a carattere geologico. Si cerca quindi di promuovere la conoscenza e la valorizzazione della cultura locale per sviluppare la consapevolezza dell’identità di appartenenza degli alunni e di fornire informazioni ed elementi utilizzabili anche in futuro da altre classi.

Nella pubblicazione verranno illustrati alcuni “Geositi” dell’Alto Agordino (BL), intendendo con questo termine alcune zone di grande valore e interesse paesaggistico che devono essere conosciute, protette e tutelate.

Vengono descritti in particolare:

1) Crepe delle Salere: frane e fossili (Selva di Cadore) 2) I Piani di Pezzè: dal sogno alla realtà (Alleghe) 3) Il Monte Belvedere (Colle Santa Lucia) 4) La frana sismoindotta del Sasso Bianco (Rocca Pietore)

Alto Agordino: note storiche e geologiche

AUTORI gruppo di 3^B, 2007/08IC di Alleghe, Scuola Secondariadi Primo Grado di Caprile (BL)

DOCENTIAlberto Bertini, Maria RaffaellaOrlando, Paolo Giovanni Zanin

Via Carducci, 632023 Caprile di Alleghe (BL)Tel. 043 7721159Fax 043 [email protected]

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L’itinerario ha l’obiettivo di saldare il programma di storia medioevale con una esperienza diretta di storia locale e soprattutto di recupero della memoria: l'Abbazia di Praglia (PD), infatti, che dal 1904 dopo la soppressione napoleonica è tornata a ospitare una comunità di Benedettini, è dal 1951 sede di un importante Laboratorio di Restauro del Libro Antico. La visita all’Abbazia, che dista 12 chilometri da Padova, offre la possibilità di conoscere e apprezzare un importante sito di storia locale: la fondazione dell’Abbazia risale agli anni tra l’XI e il XII secolo, e dal XIV secolo la comunità di Praglia, consolidatasi e radicata più stabilmente nell’ambiente padovano, divenne Abbazia autonoma con a capo un Abate eletto dal “proprio corpo”.

La storia seguente dell’Abbazia fu importante per tutto il territorio padovano, fino alla soppressione napoleonica del 1810. La storia di Praglia offre dunque un’ottima possibilità di documentare l’importanza culturale, sociale ed economica dell’ordine benedettino in Veneto, anche perché oggi l’Abbazia si propone anche come centro di formazione e spiritualità. Il Laboratorio di Restauro del Libro Antico, che opera in collaborazione con Enti Pubblici, Enti Ecclesiastici e Privati, è oggi una delle attività più importanti e interessanti dell’Abbazia di Praglia: la cura della trasmissione e della conservazione dei testi antichi insegna agli studenti l’importanza del recupero della memoria.

Abbazia di Praglia: il recupero della memoria

AUTORIClasse 2^, 2007/08

Liceo Scientifico Statale“E. Curiel”

DOCENTEGiovanni Petrina

Via Durer, 14 35132 Padova

Tel. 049 612444Fax 049 612851

[email protected]

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Alla scoperta di una cittadina dell’Alta Padovana, Galliera Veneta: un itinerario per conoscerne la storia architettonica e paesaggistica.La grande villa Imperiale e il suo vasto parco in fase di restauro, che lo riporterà al suo aspetto originale.

L’evoluzione del territorio ha evidenziato anche una realtà produttiva con insediamenti industriali dalla fine dell’ottocento, caratterizzati dalle filande da seta.Spicca la figura di una tessitrice-artigiana-artista, Elda Cecchele, che ha saputo coniugare cultura e produzione artistica.

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Galliera Veneta e la Tessitura di Elda Cecchele

AUTORI Classi 2^, 3^, 4^ Corsi C, D, E Sezione Arte del Tessuto 2007/08Istituto d'Arte “Pietro Selvatico”

DOCENTIPrisco Zanardi, Donatella Michelon, Marisa Pasinato, Nicoletta De Battisti

Via Egidio Meneghetti, 135100 PadovaTel. 049.8758900Fax [email protected]

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La piazzaforte di Cittadella (PD) fu costruita nel 1220 da Benvenuto di Carturo su ordine dei Padovani per contrapposizione a quella trevigiana di Castelfranco, distante 12 Km. Essa svolgeva una funzione di salvaguardia del territorio dalle frequenti scorrerie degli eserciti germanici.La recente sistemazione del camminamento di ronda e delle due più importanti porte di accesso (Porta Bassano e Porta Padova) permettono un suggestivo colpo d’occhio della cinta muraria e della disposizione urbanistica del centro: la “cittadella” infatti è rimasta pressoché intatta, con la sua forma di un poligono irregolare che si snoda per 1461 mt., punteggiato da 32 torri di diverse strutture. Dalle mura si può osservare l’interessante tessuto urbanistico della città murata, con uno schema chiaramente derivato dal reticolato romano preesistente. Esso si origina dai due assi stradali maggiori i quali con le parallele, ordinate gerarchicamente a seconda del carattere specifico degli edifici, delimitano gli isolati, il sagrato e le piazze ove si svolgevano i mercati speciali.Oltre alle mura, Cittadella presenta altri edifici che meritano una visita: la Torre di Malta, con sala conferenze ricavata al piano terra e Museo Archeologico; il Palazzo Pretorio dei Sanseverino e dei Malatesta, signori di Cittadella tra la fine del Quattrocento e gli inizi del Cinquecento; il Duomo, costruito fra il 1774 e il 1826; il Teatro Sociale, edificato nel 1817 da un gruppo di facoltosi cittadellesi costituitisi in Società per il Teatro.Di lunedì mattina è possibile rivivere il vivace e caratteristico mercato settimanale all’interno delle mura medioevali.38

Le mura di Cittadella

AUTORIClasse 2^, 2007/08

Liceo Scientifico Statale“E. Curiel”

DOCENTEGiovanni Petrina

Via A. Durer, 1435132 Padova

Tel. 049 612444Fax 049 612851

[email protected]

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Esigui sono i frammenti rimasti del primo percorso murario di epoca carrarese, e la lunghezza delle mura cinquecentesche è più di 11 km, da percorrere in gran parte con le biciclette. Impensabile affrontare il giro a piedi: tutto il perimetro corrisponde alla prima cintura tangenziale stradale e i pericoli da traffico e inquinamento sono pesanti. Le grandi mura, sotto l’incalzare del pericolo vengono costruite nel 1509, in fretta e furia. Le modernissime concezioni tecniche, che analizzeremo, saranno determinanti nel salvare la repubblica. L’esperienza fatta con le mura padovane servirà per i secoli successivi, nel progettare opere militari e fortificazioni alla città e ne influenzerà pesantemente lo sviluppo e la struttura urbana. Superato brillantemente l’assedio da parte degli imperiali di Massimiliano d'Austria, allontanato, ma non dimenticato il pericolo della guerra contro la Lega di Cambrai, per tutta la prima metà del cinquecento si lavorerà alla costruzione delle imponenti mura “veneziane”. Venuto meno l'impegno bellico si porrà il problema di “aprire” la città e si affidano a illustri architetti militari (il veronese Michele Sanmicheli), la costruzione di prestigiose porte dai diversi compiti: difendere la città, fare da barriera doganale per il transito delle merci, ma anche permettere l’ingresso in città in maniera altamente scenografica. Il “Portello” è la più illustre e rappresentativa di queste porte. Proprio fuori della porta, sul canale Piovego, due bellissime scalinate alla veneziana permettono ancora oggi, l’attracco delle barche provenienti da Venezia attraverso la Brenta. Su tutte le porte troneggiava il Leone andante con il libro aperto. Rimane solamente quello, bellissimo, di porta Savonarola, l’unico scampato allo scempio avvenuto durante le campagne napoleoniche.

Padova città murata: lungo le mura carraresi e cinquecentesche della città

AUTORI Classe 4^B, 2007/08Istituto Tecnico Commercialee Turistico “Luigi Einaudi”

DOCENTERaffaele Mambella

Via delle Palme,135137 PadovaTel. 049 656382Fax 049 [email protected]

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Padova città d’acque recitano pomposamente alcune pubblicazioni, ma l’acqua dov’è? Con questa nostra escursione ci proponiamo di ritrovare i canali, o meglio quel che resta, di queste acque che rendevano la città una struttura costruita sull’acqua e proiettata verso questa sua risorsa vitale. Vogliamo appagare un certo senso di conoscenza incompiuta che si ha guardando solo i monumenti della città. Padova è una città dalla lettura urbanistica estremamente difficile e complessa; conoscere i suoi canali d’acqua è veramente la chiave per capirne la sua attuale, e problematica, conformazione urbana. E in questo circuito c’è la nostra storia: l’industrializzazione e cementificazione selvaggia, l’archeologia industriale, la cultura del contadino e dei casoni, le ville venete e la dominazione veneziana, le tempeste delle guerre tra tiranni, la cultura comunale, i tentativi di addomesticamento delle acque, la rinascita a opera dei monaci benedettini, l’abbandono del primo medioevo, le invasioni barbariche, la caduta dell’impero romano, la dominazione romana, le culture paleovenete ed infine le piroghe. Un dilatarsi del tempo che affievolisce sempre più i segni, ma non li cancella, anzi la possibilità di poterli ancora toccare fisicamente è la bacchetta magica che ci permetterà di annullare il tempo, o, se vogliamo, di dilatarlo nell’infinito, nel senso che infinito è il tempo che ci impegna in questo viaggio. Andremo a piedi, ma anche in bicicletta, alla scoperta di un territorio in gran parte sconosciuto, anche, se magari attraversato distrattamente tutti i giorni. Queste sono le motivazioni che ci spingono a muovere verso questo straordinario viaggio.

Padova, città di acque: lungo gli argini in città

AUTORI Classe 3^ B, 2007/08

Istituto Tecnico Commercialee Turistico “Luigi Einaudi”

DOCENTERaffaele Mambella

Via delle Palme,135137 Padova

Tel. 049 656382Fax 049 8755187 [email protected]

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Si parte dal Museo Archeologico Nazionale di Adria che raccoglie i numerosissimi reperti archeologici restituiti dal centro urbano, dal territorio di Adria e del Basso Polesine a partire dal XVIII secolo; esso è il principale e insostituibile archivio della memoria storica della parte veneta del Delta del Po. Negli anni ‘30, gli scavi del Canal Bianco portarono alla scoperta di più di 400 tombe etrusche e romane. Circa 6000 reperti furono rinvenuti, ma l’archeologia non conosce soste e nuovi scavi ne portavano numerosi e imprevisti altri. L’antica città che diede il suo nome al mare Adriatico rivive finalmente gli albori del suo splendore, grazie all’organizzazione, all’interno dello stesso museo, di una mostra archeologica di assoluta eccezionalità: “Balkani. Antiche civiltà tra il Danubio e l'Adriatico”. Si prosegue con la visita al giardino botanico di Porto Caleri e si conclude al tramonto con il birdwatching, da un sito di osservazione in un’oasi incontaminata, tra valli, lagune e rami del Po, dove protagonista è la natura. Il Parco del Delta , con i suoi 66 mila ettari dalle caratteristiche ambientali, di flora e fauna completamente diverse tra loro, annovera la presenza di uccelli nidificanti, svernanti e di passo (oltre 300 specie censite). Seguiteci in questo breve viaggio nel suggestivo paesaggio di uno dei più bei parchi naturali italiani, una terra modellata, come un ricamo prezioso, negli anni dallo scorrere lento del fiume. Il delta del Po è caratterizzato da grandi estensioni di acque dolci e salmastre, lagune, valli da pesca, fiumi, canali e golene che si aprono all’improvviso nel bel mezzo delle campagne; un luogo dove il confine tra terra e acqua non è mai ben definito ma sempre mutevole ed in continua evoluzione, luogo dove la terra non comincia e il mare sembra non finire.

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Dal Museo Archeologico Nazionale di Adria al magico Delta del Po

AUTORI Classi: 1^ A e 1^ BLiceo Sociopsicopedagogico, 2007/08Liceo Classico “Carlo Bocchi” di Adria

DOCENTEMarilena Berto

Via Dante Alighieri, 445017 Adria (RO)Tel. 0426 21107Fax 0426 [email protected]

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Due giorni tutti insieme, partendo da Ca’ Vendramin per la visita al Museo della Bonifica, a Boccasette per un percorso sul Delta del Po alla scoperta di un territorio in continua evoluzione, che nel corso dei secoli è stato profondamente modificato da eventi naturali e antropici.

E‘ luogo di esplorazione di una moltitudine di ambienti che lo rendono un’area a elevata bio-diversità e un ambiente unico dal punto di vista naturalistico e ornitologico.Lungo il percorso si scopriranno così le problematiche passate e future di un ambiente unico al mondo.

Il Delta del Po tra passato e futuro

AUTORIClassi: V^ A e V^ B

Scuola Primaria, 2007/082^ Istituto Comprensivo

"Ardigò" di Padova

DOCENTIGiuliana Martini,

Lucilla Benetti, Roberta Pilon

Via Agnus Dei, 1735121 Padova

Tel. 049 8750981Fax 049 8751765

[email protected]

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L’itinerario ripercorre alcuni luoghi attorno a Vittorio Veneto (TV) in cui gli studenti possono incontrare spazi e persone legati al monachesimo.Il viaggio parte dalla pieve di San Pietro di Feletto (XII secolo), in cui due affreschi rappresentanti sant’Antonio abate richiamano allo studente la figura che è all’origine del monachesimo cristiano (”il padre dei monaci”). A San Giacomo di Veglia - seconda tappa prevista - gli studenti, nel colloquio vivo con le monache cistercensi del monastero dei Santi Gervasio e Protasio (1909), hanno la possibilità di verificare le motivazioni che stanno alla base della scelta monastica, nonché il concreto dipanarsi della vita di una comunità monastica di oggi. Il percorso prevede, come terzo momento, un tuffo nell’Oriente cristiano: la visita alla chiesa del monastero greco-ortodosso della Trasfigurazione del Signore e di Santa Barbara - chiesa ricca di affreschi e di icone - nonché l’incontro con una monaca ortodossa (il monastero funziona dal 2000), incontro che dovrebbe mettere in luce la comune vocazione e la comune ispirazione dei monaci di Oriente e di Occidente, ma anche sfumature e tonalità diverse e complementari. L’abbazia di Follina (XIII-XIV sec.) - quarta e ultima tappa dell’itinerario - permette un’iniziazione agli spazi monastici (in particolare cistercensi), alla loro concreta funzione e alla loro simbologia spirituale. La pietra diventa teologia: l’espressione materiale di un’esistenza tutta orientata al divino. Vedere luoghi e incontrare persone: il sentiero didattico si snoda attraverso questo binomio per “sperimentare” una realtà - il monachesimo, appunto - che ha segnato in profondità il nostro tessuto ambientale, storico e spirituale.

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Sulle tracce dei monaci, dalla pieve di San Pietro di Feletto all’abbazia di Follina

AUTORI Classi 3^ LA e 3^ EA , 2007/08Liceo Scientifico “Nicolò Tron”

DOCENTIPaola MasoAntonio Ranzolin

Via Alessandro Luzio, 436015 Schio (VI) Tel. 0445 521715Fax 0445 [email protected]

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Page 44: Sentieri Didattici del Veneto

Da Piazzale Roma, con imbarcazione tipica veneziana attraverso il canale della Giudecca e il bacino di S. Marco, si raggiunge l’Isola della Certosa, dove inizia un percorso di scoperta e immaginazione in un ambiente quasi incontaminato. Nel ritorno, sbarcati all’Ospedale di SS. Giovanni e Paolo, si percorre un itinerario poco conosciuto nel Sestiere di Cannaregio.

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I mille volti di Venezia

AUTORI Classe: 5^ A, 2007/08

I.T.T. “Andrea Gritti”di Mestre

DOCENTEDiego Cestaro

via Muratori, 7Venezia-Mestre

Tel. 041 5350505Fax 041 5350557

[email protected]

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Page 45: Sentieri Didattici del Veneto

L’itinerario mostra, attraverso un percorso in un palazzo veneziano, come sia possibile ricostruire con l’aiuto di arredi dell’epoca, oggetti, dipinti, affreschi la storia, la vita privata e l’atmosfera di un secolo. Il palazzo, progettato da Longhena e concluso da Massari, tra Seicento e Settecento, propone un ambiente settecentesco mettendo insieme più arredi provenienti da diverse collezioni private veneziane.

L’edificio, che ripete la struttura di molti palazzi veneziani, è costituito, all’interno, di un salone da ballo e di numerosi salottini, in cui si possono ammirare i soffitti luminosi di Giambattista Tiepolo che celebra un’aristocrazia e il suo mondo che, con la rivoluzione francese è destinato a scomparire.

Gli interni goldoniani attraverso i dipinti di Pietro Longhi, le vedute di Canaletto e i ritratti a pastello di Rosalba Carriera, le “cineserie” e lampadari muranesi contribuiranno a farci conoscere i modi e le mode di un secolo. Nelle sale superiori la stanza dell’alcova e un camerino con le decorazioni in stucco dai colori rococò, gli affreschi ironici e dissacranti di Giandomenico Tiepolo che sembra irridere con malinconia quel mondo aristocratico che, in modo un po’ altisonante, celebrava il padre.

Il '700 veneziano a palazzo Cà Rezzonico

AUTORI Classe 4^ F, 2007/08Liceo Artistico Statale di Venezia

DOCENTIMargherita De Cunzo,Giovanna Fornasiero

Dorsoduro, 101230123 VeneziaTel. 041 5210669Fax 041 [email protected]

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Page 46: Sentieri Didattici del Veneto

Questo itinerario didattico-turistico permette di analizzare il territorio cittadino attraverso i suoi caratterizzanti elementi antropici.

La prima parte del percorso riguarda la difesa a mare; si passa dalle fondamenta,all’isola del Buon Castello, a Forte San Felice; si percorrono i Murazzi, le dighe la spiaggia e gli stabilimenti balneari. Il tutto può essere osservato anche via mare per conoscere e approfondire i sistemi che sostengono e hanno permesso l’espansione litoranea di Sottomarina (VE).La seconda parte del percorso riguarda la “città”.

E' una passeggiata nel dedalo di calli del centro storico. Si percorrono le vie principali, San Marco, San Felice, viale Trieste, tra le caratteristiche case “a campanile”, visitando chiese e capitelli all'interno delle ”corti”, scoprendo le piazzette dedicate a personaggi locali fino ad arrivare al Lungomare, luogo d'incontro tra terra e mare.

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Sottomarina, un percorso tra terra e mare

AUTORIClassi 2^A, 2^B, 4^A, 4^B, 2007/08Scuola primaria “Salvatore Todaro”

Sottomarina (VE)Secondo Circolo Didattico Statale

Chioggia (VE)

DOCENTEPaolo Boscolo, Dina Pozzato

Via S. Marco, 2530015 Chioggia (VE)

Tel. 041 5509259 Fax 041 400821 [email protected]

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Page 47: Sentieri Didattici del Veneto

Un percorso di archeologia industriale che riguarda gli eventi legati alla costruzione del canale industriale Camuzzoni e alla prima zona industriale nel basso Acquar.

La classe viene preparata sul piano conoscitivo attraverso lezioni che trattano la seconda rivoluzione industriale, l’utilizzo di nuove fonti di energia (in particolare quella idroelettrica), lo sviluppo di nuovi settori legati alla chimica e alla meccanica siderurgica, lavora quindi su testi storici prima di visitare la diga e la centrale idrolelettrica.

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Archeologia industriale a Verona: dal canale Camuzzoni alla prima zona industriale in basso Acquar

AUTORI Classe V^ 2007/08ITIS “G. Marconi” Verona

DOCENTELorenzo Facci

Pzz.le Gardini, 137138 VeronaTel. 045 101428Fax 045 [email protected]

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Page 48: Sentieri Didattici del Veneto

Dal 2001 esiste a Legnago un museo tematico (denominato Centro Ambientale Archeologico) destinato all'archeologia del territorio; tale museo è ospitato nell'ottocentesca sede di un ex ospedale militare, lungo gli argini del fiume Adige.

Questo centro museale non solo raccoglie e conserva i reperti ritrovanti nel territorio, ma è anche sede di ricerca e documentazione ed è il punto di partenza per percorsi esplorativi verso i circostanti luoghi di interesse archeologico ed ambientale. Il territorio delle Valli Grandi Veronesi, in cui si trova Legnago, è infatti una vasta area, di limitata urbanizzazione, ricca di insediamenti archeologici che vanno dal Neolitico sino ai secoli della colonizzazione romana, ed è oggetto di continue scoperte e ritrovamenti.

L’itinerario propone dunque la visita alle sale del museo ma anche ai siti delle necropoli ritrovate e alle grandi aree naturalistiche, fluviali o di palude, ancora presenti nel comprensorio delle Valli Grandi Veronesi.

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L'eterno riposo degli antichi abitanti delle Valli Grandi Veronesi

AUTORI Classe 2^A Ginnasio, 2007/08

Liceo “Giovanni Cotta" di Legnago (VR)

DOCENTEAntonio Marchiori

Viale dei Tigli, 5037045 Legnago (VR)

Tel. 0442 20436Fax 0442 601721

[email protected]

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Page 49: Sentieri Didattici del Veneto

Il percorso si inserisce nell'ambito dell’educazione ambientale e del turismo sostenibile per rendere consapevoli gli studenti dell'importanza di regolare e ottimizzare l’uso di beni che diventano sempre più preziosi e per educarli a sviluppare forme di attività turistiche che rispettino le risorse naturali e culturali.

L’itinerario prevede, da un lato, lo studio della risorsa acqua nel territorio veronese, dall’altro lo studio di un itinerario cittadino che possa rappresentare motivo di interesse per un turista (non necessariamente straniero) in quanto costruzione di un micro-viaggio volto all'osservazione del rapporto che Verona ha con il suo fiume.

Il territorio diventa un ambito privilegiato di ricerca dove i ragazzi possono imparare a operare con metodo e rigore scientifico.

L’acqua e Verona

AUTORI Classi 3^A, 3^B e 4^A, 2007/08 Liceo Scientifico BiologicoSalute - Ambiente “Lavinia Mondin” DOCENTIMichela Scattolin, Dorina Artuso, Giovanna Calvi, Paola Pasqualin, Federica Di Cesare

Via Valverde, 1937122 VeronaTel. 045 8034094Fax 045 [email protected]

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Page 50: Sentieri Didattici del Veneto

C’è un piccolo altopiano che si eleva tra i 500-600 metri di altitudine nella parte occidentale della provincia di Vicenza. Esso è compreso tra 3 comuni: Monte di Malo, Valdagno e Cornedo Vicentino. Si tratta di una zona carsica dove l’acqua piovana scompare nel sottosuolo tramite delle “doline” che sono dei grandi inghiottitoi che s’aprono come delle enormi voragini nel terreno. Le acque meteoriche emergeranno più in basso a formare il torrente Poscola e nella grotta del “Buso della Rana” a formare il suo omonimo torrente. Lo scopo di questa ricerca è quello di far scoprire agli studenti l’ambiente che circonda questi inghiottitoi. Con un percorso ad anello di circa 5 km di lunghezza si attraverseranno vari tipi di ambienti tra cui prati aridi, rocce di forra, grandi alberi di castagno, betulle , faggio e cerro. Queste ultime 2 specie testimoniano il limite di latitudine di crescita più meridionali nel caso del faggio e settentrionale nel caso del cerro. Agli studenti il compito di scoprire e censire la fauna e la flora che caratterizzano questo ambiente.

La ricchezza storica di questi luoghi ci ha consegnato reperti di presenza umana databili alle prime popolazioni dei Veneti del periodo neolitico per proseguire in epoca più recente intorno al 1300 con dei documenti in cui le terre venivano suddivise in “mansi”, proprietà terriere comunemente usate nel sud del Tirolo. La zona è raggiungibile con dei mezzi pubblici che partono dal Comune di Valdagno. Il punto di partenza si trova vicino a un bar ristorante e lungo il percorso è possibile sostare presso un altro esercizio pubblico di ristoro.

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Attorno agli inghiottitoi del Faedo

AUTORI Classi 2^D e 4^ Inf., 2007/08

Istituto Tecnico Industriale “V.E. Marzotto” - Valdagno (VI)

DOCENTIAndrea Marin,

Doriano Fabrinetti, Rosetta Fazio

Via G. Carducci, 936078 Valdagno (VI)

Tel. 0445 401007Fax 0445 408577

[email protected]

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Page 51: Sentieri Didattici del Veneto

Se in un giorno d’autunno un tuo alunno ti dicesse che sogna sempre la città… non ti resterebbe che uscire da scuola e condurlo a scoprire la magia della sua realtà. Così, partendo da San Pietro e inoltrandosi per la strada del Gorgo, risalendo l’Astico, scoprirebbe luoghi solitari, cadenzati ora dal bosco misto di noccioli, roveri, abeti rossi e bianchi, faggi e cornioli, ora da cascate irrompenti e improvvise valli scoscese. Paesaggio aspro e selvatico quanto incantevole! Poi piccole contrade antiche: Casotto, Scalzeri, Brancafora, Ciechi, Carotte. E di nuovo sentieri dove il passo è ritmato dal rumore costante dell’Astico. E, attraverso scenari apparentemente immobili, scoprire i segni che l’uomo ha lasciato dai tempi remoti. Nel covolo di Rio Solo, fonte di tante leggende sulla presenza della “vecia Pempa”, i resti dell’età neolitica; poi la strada del Lancino che, fin dal Mille, univa Vicenza all’Allemagna; la toponomastica che ricorda l’Impero austro - ungarico; e poi leoni di San Marco, fasci littori e cippi di confine. E ancora su, fino a Piccoli, minuscolo paesino con case di sasso e tetti di tegole, a bere acqua buona nella fontana di pietra con colonna di legno. Poi ridiscendere in valle, costeggiando Rio Malo, lungo la strada del Raut. Giù fino a Busatti, ultima contrada del Veneto.

In queste terre di frontiera si trovano i resti del duro lavoro dei cavatori di caolino e di marmo, per confrontarli con i moderni impianti della cava di Casotto, esempio d’azienda economica in una terra povera e di capacità di ripristino e di valorizzazione ambientale. Ora l’alunno può proporre il percorso ai ragazzi e ai turisti di città.

Di cava in contrada nell’Alta Val d’Astico

AUTORI Classi 1^, 2^, 3^ AV, 2007/08Scuola Secondaria di Primo GradoValdastico, sezione staccataIC Statale “P. Marocco” di Arsiero (VI)

DOCENTISonia Colman, Elisa Savio, Daniele Sommaggio

Via Roma, 3336011 Arsiero (VI)Tel. 0445 740328 - 0445 745028Fax 0445 [email protected]

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Il monte Civillina (VI - m. 962), apparentemente simile agli altri monti vicini, custodisce alcuni tesori, sepolti dal tempo, che val la pena di riscoprire: un’articolata e intatta linea difensiva, costruita in seguito agli eventi della Prima Guerra Mondiale, con postazioni, gallerie, bunker, trincee e una casermetta (foto), i ruderi della Fonte Catulliana di acque arsenicali, le tracce di escavazioni antiche e recenti per l’estrazione di minerali, soprattutto argento e zinco per la Serenissima Repubblica, dovuti alla particolare conformazione geologica, ben visibile.

Lungo il percorso, che è ad “anello”, s’incontrano numerosissime varietà di alberi, arbusti e fiori. Da vari punti, e in particolare dalla cima, lo sguardo può spaziare su un panorama di rara bellezza, dalla maestosità delle cime disposte ad arco, alle verdi vallate del Leogra e dell’Agno, alle contrade sparse e ai paesi con i loro campanili, fino ai colli Berici ed Euganei e alla pianura, lontani, a sud est.

Varrebbe la pena fare il percorso con calma, dal mattino fino al tardo pomeriggio, assaporando anche la quiete dei luoghi e un possibile incontro con qualche animale selvatico, magari pranzare al sacco presso la casermetta e lasciare i ragazzi giocare nell’ampio spiazzo antistante oppure scendere attraverso la strada militare che da lì si diparte e sostare al rifugio “Fonte Civillina”.

I tesori di monte Civillina

AUTORI Classi 3^ A e 4^ Inf, 2007/08

Istituto Tecnico Industriale“V. E. Marzotto” di Valdagno (VI)

DOCENTIAndrea Marin, Adelio Pilot,

Ivo Matteo Slaviero

Via G. Carducci, 936078 Valdagno (VI)

Tel. 0445 401007Fax 0445 408577

[email protected]

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Page 53: Sentieri Didattici del Veneto

Partendo dalla località Ulbe, lungo la strada provinciale da Recoaro Terme a Campogrosso (VI), si affronta un itinerario escursionistico ad anello che permette di ammirare vari aspetti caratteristici della vallata:

- le bellezze paesaggistiche e naturalistiche delle Prealpi vicentine;- lo scenario storico della Grande Guerra;- i luoghi di duro lavoro della gente di montagna.

La prima parte del percorso, che conduce fino all’Alpe di Campogrosso, si snoda in un ambiente naturalistico di grande interesse geologico e per la varietà della flora e della fauna.Suggestive panoramiche verso monti e valli accompagnano tutto il tragitto di salita; nella parte alta si incontrano resti di bunker, di trincee, di stradine militari che ricordano la Grande Guerra. Dopo l’opportuna sosta presso il rifugio di Campogrosso, il sentiero di ritorno conduce attraverso boschi di abeti e di faggi fino a una cava dalla quale, al tempo della Repubblica di Venezia, si fabbricavano in loco direttamente dalla roccia le macine da mulino, le cosiddette “mole”: Si possono ancor oggi scorgere i resti di alcune antiche mole, incorporate nelle pareti rocciose e lungo il sentiero.A conclusione di una passeggiata lunga, ma molto interessante ed emozionante, un facile e piacevole sentiero in discesa, permette il rientro fino al punto di partenza.

Tra storia e natura sull'Alpe di Campogrosso

AUTORI Classi 4^A e 4^Inf, 2007/08Istituto Tecnico Industriale “V. E. Marzotto” di Valdagno (VI)

DOCENTEAdelio Pilot, Ruggero Randon, Ivo Matteo Slaviero

Via G. Carducci, 936078 Valdagno (VI)Tel. 0445 401007Fax 0445 [email protected]

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Page 54: Sentieri Didattici del Veneto

Una visita escursionistico-didattica di una giornata sul Monte Grappa: un appuntamento fisso nel calendario scolastico per il mese di ottobre.L’escursione vuole far vivere ai ragazzi un’esperienza storico-ambientale sui luoghi di battaglia della Prima Guerra Mondiale.

La proiezione di un filmato dell’epoca, la visita guidata al sacrario militare, a una galleria di guerra illuminata e alle trincee ripristinate sono i principali elementi didattico-culturali di questa attività extrascolastica.Ripercorrere il “Sentiero-mulattiera degli Eroi”, dalla Cima del Monte Grappa alla valle di S. Felicità, è un modo di far rivivere agli allievi l’impegno fisico e il sacrificio richiesto ai soldati dell’epoca.

Le attività motorie praticabili sono: corsa di orientamento, wild running, mountain bike, cicloturismo, escursionismo.E’ molto evocativo effettuare la visita alla fine di ottobre perchè avvicina alla ricorrenza del 4 novembre, giorno commemorativo della fine del primo conflitto mondiale.

Monte Grappa: sentieri di guerra in tempi di pace

AUTORI Classi V^, 2007/08

Istituto Tecnico Industriale“Guglielmo Marconi” di Padova

DOCENTENorberto Salmaso

Via Alessandro Manzoni, 8035126 Padova

Tel. 049 8040211Fax 049 8040277

[email protected]

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Appartato ai piedi dei Colli Euganei, sorge il Castello di San Pelagio. Tra le più interessanti Ville Venete del padovano grazie alla bellezza dei suoi giardini, è la splendida cornice del Museo dell’Aria e dello Spazio. Dall’entrata del maniero, avamposto militare degli antichi signori di Padova, si percorrono circa 45 passi in un tunnel di rose. L’incanto di questo luogo ha ispirato a Gabriele d’Annunzio una delle più belle azioni di volo di tutti i tempi: il Volo su Vienna. In ricordo dell’impresa i Conti Zaborra hanno deciso di aprire il castello al pubblico, e lo hanno arricchito di una straordinaria collezione aeronautica. Oltre 300 modelli di aerei, dirigibili e mongolfiere, motori ed oggetti aeronautici, ricostruiscono quattrocento anni di storia del volo, dai disegni di Leonardo fino alle moderne avventure spaziali. In tutte le sale aleggia la presenza dei personaggi che hanno fatto la storia del progresso umano: i fratelli Montgolfier che additano le mongolfiere appena inventate; l’intera squadriglia di Vienna, con i piloti seduti ad un tavolo sotto lo sguardo vigile del Comandante d’Annunzio; il generale Nobile colto nell'immensità gelata del Polo Nord. Una sezione è dedicata alle più famose donne pilota, da Mademoiselle de Garnerin fino alla Tereskova, l’intrepida astronauta. All’esterno gli spazi verdi completano il percorso museale e ne rappresentano, con la loro mutevole bellezza, l’anima profonda. Nel giardino si apre il viale aeronautico caratterizzato dalla presenza dei legni consigliati dagli aviatori per costruire i loro arerei. Da alcuni anni un nuovo elemento arricchisce il castello: il labirinto del Minotauro dedicato al volo di Icaro. Esiste una nuova metodologia di fruizione del museo attraverso percorsi didattici animati rivolti a tutti i visitatori, studenti o adulti.

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Associazione nido delle aquile, museo dell’aria e dello spazio

Castello di San Pelagio, Via San Pelagio35020 Due Carrare (PD)

Tel. 049 9125008Fax 049 9125929

[email protected]

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Page 56: Sentieri Didattici del Veneto

L’Associazione IV Novembre-Ricercatori Storici è sorta nel 1987 grazie a un gruppo di appassionati, cultori e ricercatori di memorie storiche e si è consolidata negli anni occupandosi direttamente del recupero dei manufatti di interesse storico (trincee, fortificazioni, sentieri...) riguardanti la Prima Guerra Mondiale e presenti sulle nostre montagne; promuovendo numerose attività come le ricerche sul campo, l’accompagnamento di gruppi di appassionati, di studiosi, di scuole, la cura e pubblicazione di volumi storico fotografici, l’organizzazione di esposizioni, mostre, convegni, concerti, conferenze. Presso la sede sono conservati documenti e reperti opportunamente catalogati. L’associazione ha al suo interno anche un gruppo di figuranti che ricreano, in divisa e con armi ed equipaggiamenti d’epoca, situazioni e rappresentazioni del primo conflitto mondiale.

Quello che propone sono lezioni tematiche a carattere storico e naturalistico ed escursioni didattiche, conferenze monografiche principalmente sul monte di casa, il Monte Novegno, dove l’associazione gestisce un forte recuperato dai volontari e la manutenzione di 5 sentieri didattici recuperati anch’essi nelle trincee, baraccamenti e gallerie; ma anche su altri luoghi significativi della Prima Guerra Mondiale.Offre il proprio supporto a tutti: dai bambini delle elementari agli adulti. Chiunque potrà godere al meglio dello straordinario patrimonio storico offerto dalle nostre montagne. Ma ovviamente ad ognuno è proposta l’escursione più adatta alla propria preparazione ed ai propri interessi.

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Associazione ricercatori storici IV novembre

Associazione Ricercatori StoriciIV NOVEMBRE

Via Rovereto 21/A Ex caserma Cella36015 Schio (VI)

Presidente Giorgio Dall’IgnaTel 0445.510441

[email protected]

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Page 57: Sentieri Didattici del Veneto

La Biblioteca è stata retta dal Comune di Vicenza in economia fino al 1946. In seguito, riconoscendone la portata provinciale , è sorto un Consorzio per la Gestione della Biblioteca composto dal Comune di Vicenza e dall’Amministrazione Provinciale durato fino alla fine del 1992. Con la legge 142/1990 che modificava l’assetto degli Enti Locali, il Consorzio venne sciolto e la biblioteca è passata in gestione diretta del Comune di Vicenza dal 1° gennaio 1993 fino al 27 ottobre 1994, data in cui è nata l’Istituzione pubblica culturale Biblioteca Civica Bertoliana, ente strumentale del Comune di Vicenza. Ad essa competono la gestione della Biblioteca storica sita in Contrà Riale 5 e delle sette biblioteche del Sistema Bibliotecario Urbano (Biblioteche pubbliche di Palazzo Costanti, di Villa Tacchi, di Villaggio del Sole, di Anconetta, di Laghetto, di Ferrovieri, di Riviera Berica). Dal 1990 ha aderito al progetto SBN (Servizio Bibliotecario Nazionale) ed è incaricata dalla Regione Veneto del coordinamento del Polo SBN VIA. Dal 2000, su incarico della Provincia di Vicenza, promuove e coordina il Servizio Bibliotecario Provinciale Vicentino (SBPV), rete di cooperazione alla quale aderiscono più di 70 biblioteche vicentine. Le collezioni librarie delle Biblioteca Civica Bertoliana consistono di circa 450.000 volumi, 200.000 dei quali antichi (oltre 8000 sono cinquecentine). Il settore libro antico si occupa della catalogazione e valorizzazione dei libri a stampa pubblicati dal 1501 al 1830, delle raccolte iconografiche (stampe, cartografia e fotografia) e dei fondi musicali. Inoltre fornisce informazioni bibliografiche a essi relative.

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Biblioteca Civica Bertoliana

Biblioteca Civica BertolianaPalazzo S. Giacomo, Contrà Riale, 536100 Vicenza

Tel 0444 578211Fax 0444 578234

[email protected]

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Page 58: Sentieri Didattici del Veneto

La Fondazione ENI Enrico Mattei è una istituzione non-profit che svolge attività di ricerca nel campo dell’economia, dell’energia, dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile.

ENI insieme alla Fondazione ENI Enrico Mattei coopera con le autorità a livello locale, nazionale ed internazionale mettendo a disposizione impegno e competenze. In questo quadro trova posto sia la tutela ambientale che la promozione di una nuova sensibilità collettiva attraverso l’educazione ambientale che fornisce gli strumenti per conoscere l’ambiente e agire secondo comportamenti sostenibili. In questo quadro d’azione si inserisce il progetto “Energia e Ambiente a Scuola” che attualmente offre ambienti multimediali per la didattica e un mezzo di divulgazione scientifica rivolto ai cittadini e alle famiglie.

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Fondazione ENI Enrico Mattei

Fondazione ENI Enrico MatteiCorso Magenta, 63

20123 Milano

Tel 02 52036934Fax 02.52036946

[email protected]

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Page 59: Sentieri Didattici del Veneto

Con l’individuazione dell’ARPAV quale Centro Regionale di Coordinamento IN.F.E.A. (D.G.R. n. 1347 del 31 maggio 2002), si è dato formalmente avvio alla realizzazione della rete regionale di educazione ambientale che prevede un Laboratorio Territoriale - Nodo IN.F.E.A. in ogni provincia con compiti di: - promuovere, progettare, realizzare interventi educativi in ambito

provinciale secondo programmi operativi predisposti a livello regionale, nazionale ed europeo;

- assicurare la massima diffusione, a livello provinciale, di informazione e documentazione in tema di educazione e informazione ambientale rapportandosi con tutti i soggetti pubblici e privati (enti, scuole, associazioni ecc.) che insistono sul territorio della provincia;

- offrire un supporto metodologico alla scuola, ad altre agenzie formative, alle associazioni e ai singoli cittadini per promuovere, attivare, sperimentare progetti di educazione ambientale;

- assicurare l’implementazione delle banche dati del sistema informativo per l’educazione ambientale e la formazione di personale adeguato in base a quanto predisposto dal Centro Regionale di Coordinamento per l’Educazione Ambientale (ARPAV).

Tra i vari progetti finanziati all’ARPAV attraverso il DOCUP Obiettivo 2 anni 2000/06, vi è quello denominato “Attivazione di Laboratori di educazione ambientale nelle province di Rovigo, Vicenza, Treviso e Verona”che si affianca a quello del potenziamento dei Laboratori già esistenti.

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Laboratorio di Educazione Ambientale per la Provincia di Vicenza

Laboratorio Educazione Ambientaleper la Provincia di Vicenzac/o Comune di Schio, Piazza TelematicaVia Pasini, 2736015 Schio (VI)

Tel 0445 691457Fax 0445 691337

[email protected]

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Page 60: Sentieri Didattici del Veneto

Il liceo nasce negli anni sessanta e si sviluppa nel tempo in sintonia con le innovazioni curriculari, metodologiche e didattiche più attuali; l’obiettivo primo è di essere scuola viva, moderna e aperta verso la nuova Europa, dove si possa apprendere con serietà e serenità.Il Liceo “N. Tron” è situato nella “Città degli studi” in via Luzio 4, nel Quartiere di SS. Trinità. E’ una struttura agile e funzionale con locali e laboratori moderni e riccamente dotati. Tutto il Liceo ha un efficiente sistema informatico (intranet e internet) per snellire le procedure comunicative, gestionali e per una didattica aggiornata ed efficace.Attualmente il Liceo Tron ha 1141 allievi suddivisi in 46 classi, 97 docenti, 5 assistenti tecnici, 7 assistenti amministrativi, 15 collaboratori scolastici.Oltre alle normali lezioni curriculari, si svolgono numerose attività integrative. Momento fondamentale dell’itinerario progettuale è l’aderenza all’ambiente, nelle sue diverse articolazioni (naturale, storico-culturale, socio-economico, istituzionale). La stessa scelta della intitolazione del Liceo è in questo senso esemplare. Nicolò Tron, uomo di salda cultura umanistica e illuminato imprenditore, era profondamente radicato nella realtà culturale e socio economica locale (scledense, alto-vicentina veneta) e aperto allo stesso tempo alle istanze europee. L’attenzione al mondo alto vicentino è perciò molto elevata. In particolare, viene sviluppata la conoscenza del rapporto tra ambiente e industrializzazione, anche nella sua evoluzione storica; forte è poi lo studio della trasformazione del sapere nella prassi produttiva, attraverso l'analisi degli aspetti scientifici e tecnologici a essa connessi.

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Liceo Scientifico Statale "Nicolò Tron" di Schio

Liceo Scientifico Statale “N. Tron” Via Alessandro Luzio, 4

36015 Schio (VI)

Tel 0445 521715 Fax 0445 529149

www.tron.vi.it [email protected]

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Santorso è situato nell’Alto Vicentino, ai piedi del Monte Summano, tra lo sbocco della Valle dell’Astico e quello della Val Leogra, nella fascia di raccordo tra l’alta pianura vicentina e l’area prealpina, a ridosso del distretto metallifero vicentino. La località è nota alla letteratura archeologica fin dai primi del '900. Risalgono al 1909 i ritrovamenti, nella grotta di Bocca Lorenza, di materiali databili tra il Neolitico e l’età medievale e agli anni Trenta i ritrovamenti a Prà Laghetto di materiali di età romana. Successivamente, negli anni Settanta, nel territorio comunale sono stati effettuati recuperi di materiale archeologico dell’età del Bronzo e del Ferro.In seguito a tali ritrovamenti e in particolare dopo gli interventi edilizi in zona PEEP, località Grumo, che hanno rimesso in luce resti di casette di un villaggio della seconda età del Ferro, la Soprintendenza Archeologica per il Veneto ha condotto varie campagne di scavo a partire dal 1981. Il Comune di Santorso, in stretta collaborazione con la Soprintendenza Archeologica, ha realizzato nell’aprile 1995 il Museo.Il Museo si sviluppa su due piani: il pianoterra, con il laboratorio Archeologico Didattico; il primo piano, con i materiali archeologici di epoca preromana e uno spazio per l’approfondimento.Esso vuole dare al visitatore la possibilità di compiere un processo attivo. Con la visita guidata e con il materiale esplicativo si intende fornire una chiave di lettura dei manufatti esposti, cioè “far parlare” gli oggetti per cogliere il contesto sociale ed economico nel quale sono stati prodotti, per individuare la funzione che svolgevano, per riconoscere nelle varie vetrine e confrontare tra di loro gli oggetti simili.

Museo Archeologico dell'Alto Vicentino

Museo Archeologicodell’Alto VicentinoPiazza Aldo Moro36014 Santorso (VI)

Tel 0445 649570Fax 0445 649513

[email protected]

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Il Museo del Risorgimento e della Resistenza di Vicenza, situato all’interno dello splendido parco di Villa Guiccioli, sulle alture di Monte Berico, raccoglie le memorie di eventi e personaggi che appartengono alla Storia d’Italia collegati con le vicende storiche di Vicenza. E proprio rifacendosi ad un evento di grande rilevanza, è bene ricordare che il Colle Ambellicopoli, dove sorge l’edificio di Villa Guiccioli, fu teatro dell’eroica resistenza del 1848 che vide la popolazione vicentina impegnata nella lotta contro gli austriaci per la difesa della Città.

Il materiale conservato dal Museo ha il suo nucleo principale nella prestigiosa raccolta storica di periodici, giornali, manoscritti, ritratti, quadri, stampe, diari, bandi e proclami, decreti, monete, medaglie e decorazioni, carte geografiche civili e militari, armi bianche e da fuoco, bandiere, oggettistica militare di vario genere. La documentazione presente nel Museo è una grande testimonianza degli avvenimenti vicentini e nazionali - e in qualche caso europei - delle vicende storiche che vanno dalla Prima Campagna d’Italia di Napoleone nel 1796 alla fine della Seconda Guerra Mondiale e alla lotta di Liberazione (1945).

Museo del Risorgimento e della Resistenza di Vicenza

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Museo del Risorgimento e dellaResistenza di Vicenza

Viale X Giugno, 11536100 Vicenza

Tel. 0444 322998Fax 0444 326023

[email protected]

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Il Parco Natura Viva si estende su un terreno di oltre 45 ettari sulle colline moreniche della sponda orientale del Lago di Garda nel comune di Bussolengo ed ospita più di 1500 esemplari appartenenti a 200 specie animali, la maggior parte delle quali a rischio di estinzione. Immerso nel verde di un querceto secolare, questo parco rappresenta non solo un moderno centro di tutela per animali in pericolo d’estinzione provenienti da tutti i paesi del mondo, ma anche una vera e propria oasi faunistica al cui interno trovano rifugio molte specie di animali locali. La struttura è suddivisa in due parti, che ben si completano a vicenda: il Parco Safari e il Parco Faunistico.Vero e proprio centro di educazione ambientale, il Parco conduce il visitatore a esplorare le tematiche ambientali che minano la sopravvivenza degli animali e dei loro luoghi d'origine.Tra i diversi laboratori e percorsi didattici si segnala quello del Parco Dinosauri, che dà l’opportunità di organizzare la simulazione di uno scavo paleontologico.Il Parco è aperto da Marzo a Novembre. Il luogo dovrà essere raggiunto autonomamente con mezzo organizzato dalla scuola, il parcheggio è gratuito. Per i gruppi in visita sono disponibili varie aree pic-nic, sia all’aperto che al coperto, un self service e diversi bar. Le attività didattiche vanno concordate con gli educatori del Parco e dovranno essere prenotate con almeno 15 giorni di anticipo sulla data programmata per la visita.

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Parco Natura Viva - Garda Zoological Park

Parco Natura VivaGarda Zoological ParkLocalità Figara, 4037012 Bussolengo (VR)

Tel 045 7170113 Fax 045 6770247

[email protected]

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La ricerca storica presso l’Università di Padova trova nel Dipartimento di Storia la sua sede principale. Il Dipartimento è promotore di iniziative e progetti di ricerca a cui partecipano i docenti, i ricercatori, gli assegnisti di ricerca, i borsisti post dottorato e gli allievi della Scuola di Dottorato in Scienze storiche, dei Master e delle Lauree specialistiche che qui hanno sede.Gli studi e le ricerche in corso coprono diversi periodi, tematiche e contesti territoriali: l’alto medioevo in Italia e in Europa; la chiesa e la religiosità nel medioevo italiano e europeo; assetti territoriali e sociali nell'Italia nord-orientale medievale; la storia dell'università; la storia della repubblica di Venezia (istituzioni, economia, società, cultura); la storia economica, sociale e culturale dell'età moderna; la storia politica e culturale del Veneto e dell'Italia contemporanea; la storia economica del Veneto; i processi di modernizzazione nella società contemporanea; nazione e società; i processi di globalizzazione. Inoltre: la storia politica dell’America latina; la storia dell’Europa sud-orientale; la storia dell’Adriatico. Settori con proprie illustri tradizioni sono la storia del cristianesimo e della letteratura cristiana antica, così come la paleografia, la diplomatica e l’archivistica.Il Dipartimento propone iniziative editoriali, sviluppa progetti di ricerca e collaborazione con altri dipartimenti universitari sia in ambito nazionale sia in quello europeo, ospita ogni anno lezioni di insigni esperti, riconosciuti internazionalmente. Il Dipartimento è sede di master innovativi negli studi interculturali, sulla gestione dei beni del patrimonio industriale, e in archivistica.

Università degli Studi di Padova, Dipartimento di Storia

Università degli Studi di PadovaDipartimento di Storia

Via del Vescovado, 3035141 Padova

Tel 049 8278501Fax 049 8278502

[email protected]

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Nell’ambito del progetto Sentieri Didattici del Veneto: itinerari on-line per l’apprendimento cooperativo del territorio e dell’ambiente del Veneto abbiamo previsto alcuni momenti di formazione curati dai partner del progetto. E’ stata anche un’occasione per verificare lo stato di avanzamento del progetto e per presentare spunti per nuove occasioni di collaborazione. Ai primi tre incontri sono stati invitati principalmente i docenti coinvolti nel progetto, ma si è trattato comunque di occasioni di formazioni aperti a tutte le scuole. Il quarto incontro è stata una escursione in montagna in cui i docenti hanno potuto invitare i loro alunni con le famiglie.

Schio - 7 aprile 2008 ore 15.00 - 18.00

Presso l’area Museale del Lanificio Conte di SchioIn collaborazione con il Comune di Schio Saluti dell'Assessore all’Istruzione di Schio Lina Cocco Da un filo d’acqua… 250 anni di lavoro, creatività, innovazione: visita guidata all’area espositivawww.comune.schio.vi.it/a_4143_IT_24626_1.html Elisabetta Monistier, fondazione ENI Enrico MatteiEnergia ambiente: le proposte didattiche della fondazione ENI Enrico Mattei per i docenti e per le classiwww.eniscuola.net Paola Salmaso, ARPA VenetoLe proposte di educazione ambientale dell’ARPA Veneto - Il tavolo regionale INFEAwww.arpa.veneto.it/educazione_sostenibilita/htm/regionale_infea.asp

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Momenti di formazione - calendario incontri svolti

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Bussolengo (VR) - 21 aprile 2008 ore 15.00 - 18.00

Parco Natura VivaLocalità Figara n° 40 - Bussolengo (VR) Educational: Parco Natura Viva - Garda Zoological Park, una finestra sulla biodiversitàwww.parconaturaviva.it Vicenza - 29 aprile 2008 ore 15.00 -18.00

Museo del Risorgimento e della Resistenza di VicenzaViale X Giugno, 115 Vicenza (Monte Berico)

Museo e territorio nell’anno palladiano

Mauro Passarin, Direttore del Museo del Risorgimento e della Resistenza di VicenzaL’offerta didattica del Museo del Risorgimento e della Resistenza nel sistema dei Musei Civici di Vicenzawww.museicivicivicenza.it/it/mrr/index.php Ricciarda Avesani, Direttrice del Museo dell’Aria di San PelagioIl Museo dell’Aria di San Pelagio, itinerari didattici tra medioevo, scienze e tecnologiawww.museodellaria.it Antonio Fossa, Coordinatore del Progetto “Percorsi Palladiani”Jacopo Marcello, Associazione Proprietari Ville Venete“Percorsi Palladiani”, un progetto per un nuovo turismo scolasticowww.irre.veneto.it/_data/orme/orme.html Guido Beltramini, Direttore del Centro Internazionale di Studi di Architet-tura Andrea PalladioAndrea Palladio 500: dalla mostra al territorio, opportunità per le scuolewww.cisapalladio.org

Presiede: Franco Torcellan, Coordinatore Scientifico del Progetto Sentieri Didattici del Veneto66

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Monte Novegno (Schio) - 18 maggio 2008 ore 9.30 - 13.00

A cura dei ricercatori storici dell’Associazione 4 Novembrewww.4novembre.it Itinerari della Grande Guerra: visita guidata alle fortificazioni lungo la linea di massima avanzata austriaca del 1916

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Vicenza, Padova, Maser, Fanzolo, Battaglia Terme, Due Carrare 8-10 Maggio 2008

Progetto “PERCORSI PALLADIANI” - EDUCATIONAL - per Referenti AgenziaScuola, Nuclei Regionali e Referenti delle Scuole del Veneto

Giovedì 8 Meeting point all’esterno della stazione ferroviaria di Vicenza e accoglienza del comitato organizzatoreItinerario di visita in Vicenza organizzato da CISA PalladioTrasferimento a Villa Montruglio e incontro con Diana Lorena Camerini, Presidente dell’Associazione Ville VeneteCena in villa

Venerdì 9Trasferimento alla Fiera di Padova nell’ambito di CIVITAS e riunione del gruppo con i referenti scolastici delle scuole del Veneto (dirigenti scolastici ed insegnanti)Presentazione del progetto “PERCORSI PALLADIANI - Turismo scolastico e Palladio 500” con la presenza dei rappresentanti di Associazione Ville Venete, Gruppo di Progetto Relazioni Culturali di Alpe-Adria, Regione Veneto – Direzione Beni Culturali, CISA Palladio, Consorzio Turistico Padova Terme Euganee, AgenziaScuola del VenetoTrasferimento a villa Ca’ Marcello. Pranzo in villaVisita a Villa Emo a Fanzolo (TV)Visita a Villa Barbaro a Maser (TV)

Sabato 10Visita al Castello del Catajo a Battaglia Terme (PD)Visita al Castello di S. Pelagio a Due Carrare (PD)

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Momenti di formazione - Percorsi Palladiani

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PARTE TERZA

IL FUTURO

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Sette anni di vita: Sentieri Didattici prosegue la sua storia e intraprende nuove strade.Un accordo tra il Gruppo Relazioni Culturali della Comunità di Lavoro Alpe-Adria e l’Associazione per le Ville Venete ha messo in cantiere il Progetto “Percorsi Palladiani” in occasione del quinto centenario della nascita di Andrea Palladio.Si tratta di un progetto specifico di produzione di itinerari didattici sulle opere del grande architetto veneto, che si conforma perfettamente alle finalità di Sentieri Didattici e che trova nel suo sito internet la naturale collocazione dei prodotti secondo i format previsti (itinerari, blog di documentazione, …).

In particolare, però, “Percorsi Palladiani” è orientato allo sviluppo di pacchetti di turismo scolastico nelle province di Treviso, Padova, Rovigo e Vicenza. In ognuna di queste realtà territoriali si costituirà una minirete di scuole superiori che metteranno a disposizione competenze culturali (licei), organizzative (Istituti Tecnici per il Commercio, Istituti Tecnici per il Turismo) ed enogastronomiche (Istituti Professionali per la Ristorazione). Gli studenti, nel corso delle attività didattiche, ognuno secondo il proprio indirizzo di studio, elaboreranno i prodotti e i servizi necessari alla costruzione dei pacchetti.

Essi saranno guidati ed aiutati non solo dalla professionalità degli insegnanti, ma anche da competenze professionali messe a disposizione da soggetti pubblici e privati locali che, stipulando un apposito accordo, sosterranno l’iniziativa, garantendo anche una valutazione di qualità degli itinerari. Ogni pacchetto avrà declinazioni diverse per ordine e grado di scuola: Infanzia e Primaria, Secondaria di Primo Grado e Biennio della Secondaria di Secondo Grado, Triennio della Secondaria di Secondo Grado. Gli specifici percorsi per le scuole dell’Infanzia e per la Primaria saranno realizzati sfruttando le indicazioni di insegnanti di tali tipi di scuola che 73

Sentieri e Percorsi: turismo, narrazione, poesia

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saranno coinvolti nella rete e nelle attività. Nell’ottica di Sentieri Didattici, si provvederà anche ad un collaudo degli itinerari prodotti e del sistema di accoglienza, attraverso visite reciproche tra classi delle diverse reti provinciali e restituzioni di questionari di soddisfazione. Tale operazione potrà essere attuata anche in forma di stage per gli studenti coinvolti nella fornitura dei servizi. Accordi con Trenitalia e Sita garantiranno forti riduzioni dei prezzi dei trasporti per gli studenti in viaggio o in visita d’istruzione.Gli itinerari prodotti saranno peraltro resi disponibili non solo al sistema scolastico, ma anche all’intera collettività e potranno essere utilizzati per l’accoglienza di studenti e ospiti stranieri in particolare nelle iniziative di scambio e di incontro tra le Regioni che compongono la Comunità di Lavoro Alpe-Adria.

Trattandosi di pacchetti di più giorni, ma organizzati in moduli-giornata auto consistenti, si potranno costruire itinerari personalizzati di visita, organizzando percorsi che integrino moduli-giornata di pacchetti e province differenti.Conseguentemente alle necessità di tale progetto il sito di Sentieri Didattici potrebbe avere sviluppi, anche in chiave web 2.0, per le necessità di gestione dell’accoglienza, degli stage e della specifica interazione tra scuole.

Nel merito del tipo di itinerari che saranno prodotti, è da rilevare che, anche in questo caso, che sembra orientato alla monotematicità, saranno coinvolti docenti di discipline differenti in quanto, da un lato, l’oggetto di studio non sarà ristretto agli edifici in una logica solamente architettonica, o addirittura estetica, ma sarà costituito da un approccio a Palladio quale architetto anche del paesaggio e dalla complessiva “civiltà di villa”, compresi i risvolti produttivi ed economici.

Più ampiamente, Palladio farà da guida all’analisi e alla promozione del territorio e della cultura del Veneto e così, ancora una volta in Sentieri Didattici, lo studente, in prima persona, ne sarà l’alfiere. Alla molteplicità degli approcci ai luoghi sarà improntato anche un altro progetto che nasce dall’esperienza di Sentieri Didattici e che, in prima istanza, potrebbe sembrare anch’esso molto settoriale, ma che è invece apertissimo alla complessità del territorio e dell’ambiente.Si tratta del Progetto “Percorsi Letterari in Alpe-Adria” che si propone di

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promuovere la conoscenza dei territori della Comunità di Lavoro a partire da un approccio soggettivo ed empatico che sviluppi negli abitanti e nei visitatori l’amore per i luoghi, la loro storia e la specificità culturale che essi racchiudono ed esprimono.Per ogni realtà locale individuata, una “persona speciale”, un poeta, un narratore, farà da guida alla scoperta di un’identità e di un modo di sentire intimamente ed indissolubilmente legati ai luoghi, ma che nel profondo rimandano a legami con identità e sensibilità culturali di altri territori della Comunità di Lavoro, individuando tasselli significativi della dimensione europea e, più ampiamente ancora, della condizione umana.

Proprio l’esperienza di Sentieri Didattici ha infatti reso evidente che il territorio non può essere inteso solo come un oggetto di studio: esso non può essere percepito come qualcosa al di fuori di noi, come un insieme di elementi da analizzare o, peggio, come lo sfondo delle azioni umane. Per capire realmente un territorio ed amarlo, bisogna prima di tutto viverlo, sentirsi parte di esso, bisogna ricostruirne una personale mappa fatta di sensazioni, conoscenze, ricordi, sentimenti, incontri, confronti, racconti.

Oltre che dall’esperienza di Sentieri Didattici il progetto prende spunto da una iniziativa realizzata dalla Regione del Veneto in occasione dell’ottantacinquesimo compleanno di Mario Rigoni Stern: in sostanza è stato predisposto un percorso letterario nei “luoghi della memoria e dell’ispirazione nella letteratura” del grande scrittore veneto.Egli ha selezionato 12 brani associati a località dell’Altopiano di Asiago: essi hanno trovato spazio in un piccolo depliant e sono stati trascritti su targhe in bronzo collocate nei luoghi individuati.

Si intende dunque riportare tale selezione in un apposito sito internet, associandola ai luoghi individuati mediante un’apposita cartografia per realizzare la quale si pensa di far ricorso ad una forma di “mushup” di Google Maps per la possibilità di associazione alla mappa di contenuti di varia natura (immagini, testi, video) in un processo di “georeferenziazione” facilmente leggibile.

Al Percorso Letterario (Percorso dell’Autore) faranno seguito altri “percorsi paralleli”:

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• il Percorso Interpretativo (Percorso del Critico): il Curatore del Percorso e selezionatore dei brani, anche in dialogo con l’autore, fornirà linee interpretative della poetica che emerge dal percorso e dal suo essere connaturata ai luoghi;

• Il Percorso Iconografico (Percorso del Pittore, del Fotografo e del Regista): uno specifico curatore proporrà un selezione di rappresentazioni dei luoghi individuati e, più ampiamente del territorio in questione, evidenziando convergenze e differenze di poetica nell’opera di pittori, disegnatori, fotografi e registi; si possono ipotizzare anche produzioni originali ad hoc;

• il Percorso Didattico (Percorso dell’Insegnante e dello Studente): un

insegnante di una scuola del territorio in questione descrive una proposta didattica volta a sviluppare negli studenti l’apprendimento di elementi di cultura locale a partire dall’approccio letterario proposto attraverso il “Percorso dell’Autore”;

• il Percorso Culturale (Percorso dell’Abitante): un esperto locale, sempre a partire dal Percorso Letterario proposto, proporrà espansioni di visita volte a ricostruire una mappa più complessiva di beni culturali e ambientali che caratterizzano l’identità culturale del territorio di riferimento, individuando, valorizzando e promuovendo patrimoni materiali e immateriali, compresi feste, tradizioni popolari e specifiche gastronomie;

• il Percorso di Studio (Percorso dello Studioso): si forniranno indicazioni bibliografiche, cartografiche e “webliografiche”, indirizzi, recapiti e modalità di accesso a Biblioteche, Fondazioni, Centri Studi, nonché i recapiti di persone esperte delle tematiche affrontate che si rendano disponibili a relazioni di studio e di ricerca; verranno anche fornite news sulle iniziative e sugli eventi posti in essere in loco sulle tematiche affrontate (con servizio di Feed RSS);

• il Percorso Turistico (Percorso del Turista Consapevole): in una logica di turismo sostenibile, le associazioni locali di categoria, propongono, alla luce delle emergenze individuate nei precedenti Percorsi, itinerari praticabili nel territorio di riferimento supportandoli di tutte le indicazioni logistiche necessarie (tempistica, orari di visita a musei, indicazioni per la ristorazione e il pernottamento, …)

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A questo primo Percorso Letterario dovrebbero sommarsi altri percorsi nelle varie regioni di Alpe-Adria costruiti con le medesime caratteristiche sul campo e nel sito internet. Si è già ipotizzato un percorso per il Friuli - Venezia Giulia sul poeta Biagio Marin per continuare ad esplorare la tematica del confine, condivisa con Mario Rigoni Stern: un confine interpretato nella sua contraddittorietà di sbarramento e al contempo di porta verso altri territori e comunità, così diverse e così simili al contempo.Un modo dunque per riflettere proprio sull’identità di Alpe-Adria e delle sue genti, emblematica per la costruzione della più complessiva identità europea. Perché i Percorsi Letterari predisposti abbiano effettivamente vita, le comunità locali si impegneranno in un’opera di promozione che, oltre a sostenere le visite, pubblicizzi e renda evidente ed appetibile l’opportunità culturale predisposta. Saranno pertanto realizzati eventi di risonanza locale e sovraregionale indirizzati a diversi target: scuole, cittadini, studiosi, turisti.

A tal fine il progetto entrerà in forte sinergia con l’iniziativa “Poeti di Alpe-Adria” che vuole promuovere la conoscenza della produzione poetica dei territori della Comunità di Lavoro.Essa si propone di realizzare: • uno scaffale ideale e reale da allestire ed aggiornare nelle principali

biblioteche civiche; • un’antologia-database delle voci più valide della poesia d’oggi; • quaderni di poesia: scelte di testi poetici con testo a fronte; brevi

commenti d’autore; lo scopo è quello di superare le barriere degli idiomi e far sì che la poesia contemporanea entri nelle biblioteche, nelle scuole e nelle case;

• eventi e reading locali ed un festival annuale della poesia che si terrà con ogni probabilità a Caorle: uno spazio aperto dedicato ai poeti di AlpeAdria per conoscersi e farsi conoscere, per confrontarsi per progettare e per scrivere.

L’attività e la diffusione dei prodotti sarà, ovviamente, supportata in internet da strumenti telematici anche di natura multimediale.

Insomma, Sentieri Didattici non solo continua, ma anche si rinnova ed intraprende nuove strade per la valorizzazione e la promozione delle culture locali nella dimensione della nuova Europa.

Franco Torcellan 77

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INDICE

Introduzione 5

PARTE PRIMA: IL PROGETTO

Le principali caratteristiche 7La conoscenza della propria storia e Sentieri Didattici: oltre l’occasionalità 14Tecnologie e comunità 17Ambienti di apprendimento e di riflessione professionale 22per la didattica del territorio nella società dell’Informazione Scuole ed enti locali: partnership strategica 26Learning Village 30

PARTE SECONDA: I SENTIERI E I PARTNER

BellunoAlto Agordino: note storiche e geologiche 35PadovaAbbazia di Praglia: il recupero della memoria 36Galliera Veneta e la Tessitura di Elda Cecchele 37Le mura di Cittadella 38Padova città murata: lungo le mura carraresi e cinquecentesche della città 39Padova città di acque: lungo gli argini in città 40RovigoDal Museo Archeologico Nazionale di Adria al magico Delta del Po 41Il Delta del Po tra passato e futuro 42TrevisoSulle tracce dei monaci, dalla pieve di San Pietro di Feletto 43all’abbazia di Follina VeneziaI mille volti di Venezia 44Il ‘700 veneziano a palazzo Ca’ Rezzonico 45Sottomarina, un percorso tra terra e mare 46VeronaArcheologia industriale a Verona: dal canale Camuzzoni alla prima zona 47industriale in basso AcquarL’eterno riposo degli antichi abitanti delle grandi valli veronesi 48L’acqua a Verona 49

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VicenzaAttorno agli inghiottitoi del Faedo 50Di cava in contrada nell’Alta Val d’Astico 51I tesori di Monte Civillina 52Tra storia e natura sull’Alpe di Campogrosso 53Belluno - Treviso - VicenzaMonte Grappa: sentieri di guerra in tempi di pace 54

PartnerAssociazione Nido delle Aquile, Museo dell’Aria e dello Spazio 55Associazione Ricercatori Storici IV Novembre 56Biblioteca Civica Bertoliana 57Fondazione ENI Enrico Mattei, Milano 58Laboratorio di Educazione Ambientale per la Provincia di Vicenza 59Liceo Scientifico Statale “Nicolò Tron” di Schio (VI) 60Museo Archeologico dell’Alto Vicentino 61Museo del Risorgimento e della Resistenza di Vicenza 62Parco Natura Viva - Garda Zoological Park 63Università degli Studi di Padova, Dipartimento di Storia 64

Momenti di formazione: calendario incontri svolti 65Momenti di formazione: percorsi palladiani 68

PARTE TERZA: IL FUTURO 71

Sentieri e Percorsi: turismo, narrazione, poesia 73 INDICE 79

Appunti e note 81

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APPUNTI E NOTE

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I testi integrali delle schede descritte nella presente pubblicazione e maggiori dettagli sui sentieri sono contenuti nel CD allegato alla stessa.Altro materiale didattico e aggiornamenti sul progetto Sentieri didattici del Veneto è reperibile sul sito http://sentierididattici.scuoleinrete.net

Finito di stampare nel mese di giugno 2008 dalla Tipografia Marcolin di Schio (VI)

Via Luzio, 4 36015 Schio (VI)tel. 0445 521715 - fax 0445 529149www.tron.vi.it [email protected]. 83002410245 Cod. Min. VIPS040003

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