Sentieri di Speranza

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P A R R O C C H I A G E S Ù B A M B I N O M A S S A F R A ( T A ) Il messaggero di Gesù Bambino Numero Unico Giugno - Luglio - Agosto 2008 Se non ricordiamo non possiamo comprendere elebriamo quest’anno i 150 anni dall’apertura al culto del nostro santuario - parrocchia di Gesù Bambino, anniversario che ricorre precisamente il 7 novembre. In questo giorno nel 1858, dopo ben 8 anni impiegati per la sua costruzione, que- sto santuario vedeva la luce. La chiesa fu bene- detta per ordine e delegazione di Mons. Bartolomeo D’Avanzo, Vescovo di Castellaneta, e da allora continua a custodire gelo- samente il tesoro per il quale fu innalzata: la miracolosa Effige del Bambinello di cera di Massafra, che tanto fece parlare di sé per i suoi divini prodigi. Situata nel centro storico, questa chiesa ha visto il passaggio di tante generazioni, è stata l’ “ombelico”della città fino a non molto tempo fa, quando l’estendersi del paese verso la parte opposta ha fatto finire nel dimenticatoio questo tempio sacro, il suo Gesù Bambino e tutti i ricordi del passato legati a questo posto. Ma dimenticare le proprie origini, o peggio ancora rinnegarle, significa condurre un’esistenza sospesa, anzi non vivere, ma soprav- vivere. Contro la fugacità del tempo che porta tutto via con sé, l’unica cosa che ci rimane è la memo- ria…Agostino fa della memoria il grande spazio dell’interiorità soggettiva, protesa continuamente alla ricerca di felicità, che non possiamo trovare nei piaceri fugaci della vita quotidiana: “la felicità è possesso pieno del bene, e questo chiamiamo verità, ossia l’essere contenti solo quando ci capita di stare nelle cose veramente buone". Ed è proprio per conservare, ravvivare e tramandare questa memoria storica che, in occasione dell’apertura delle cerimonie e delle manifestazioni per commemorare questo grande evento (il 13 giugno, memoria di Sant’Antonio da Padova), sono stati allestiti, in forma permanente, e saranno inaugurati il museo storico, la mostra fotografica e la pinacoteca. Verrà inoltre sco- perta e benedetta dal nostro Vescovo, Sua Eccellenza Pietro Maria Fragnelli, l’epigrafe commemorativa contenente i nomi dei vari sacerdoti succedutisi in questa chiesa durante questi 150 anni, ognuno dei quali ha lasciato tracce di sé e del pro- prio operato. È solo l’inizio, che ci auguriamo sia propizio, come il resto del cammino ancora da percorrere. Che Gesù Bambino riattiri a sè e elargisca grazie e speranza a tutti i suoi numerosi fedeli.

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Giugno Luglio Agosto 2008

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Page 1: Sentieri di Speranza

P A R R O C C H I A G E S Ù B A M B I N O M A S S A F R A ( T A )

Il messaggero di Gesù Bambino

Numero Unico Giugno - Luglio - Agosto 2008

Se non ricordiamo non possiamo comprendere

elebriamo quest’anno i 150 anni dall’apertura al culto del nostro santuario - parrocchia di Gesù Bambino, anniversario che ricorre precisamente il 7 novembre. In questo giorno nel 1858, dopo ben 8 anni impiegati per la sua costruzione, que-sto santuario vedeva la luce. La chiesa fu bene-

detta per ordine e delegazione di Mons. Bartolomeo D’Avanzo, Vescovo di Castellaneta, e da allora continua a custodire gelo-samente il tesoro per il quale fu innalzata: la miracolosa Effige del Bambinello di cera di Massafra, che tanto fece parlare di sé per i suoi divini prodigi. Situata nel centro storico, questa chiesa ha visto il passaggio di tante generazioni, è stata l’ “ombelico”della città fino a non molto tempo fa, quando l’estendersi del paese verso la parte opposta ha fatto finire nel dimenticatoio questo tempio sacro, il suo Gesù Bambino e tutti i ricordi del passato legati a questo posto. Ma dimenticare le proprie origini, o peggio ancora rinnegarle, significa condurre un’esistenza sospesa, anzi non vivere, ma soprav-vivere. Contro la fugacità del tempo che porta tutto via con sé, l’unica cosa che ci rimane è la memo-ria…Agostino fa della memoria il grande spazio dell’interiorità soggettiva, protesa continuamente alla

ricerca di felicità, che non possiamo trovare nei piaceri fugaci della vita quotidiana: “la felicità è possesso pieno del bene, e questo chiamiamo verità, ossia l’essere contenti solo quando ci capita di stare nelle cose veramente buone". Ed è proprio per conservare, ravvivare e tramandare questa memoria storica che, in occasione dell’apertura delle cerimonie e delle manifestazioni per commemorare questo grande evento (il 13 giugno, memoria di Sant’Antonio da Padova), sono stati allestiti, in forma permanente, e saranno inaugurati il museo storico, la mostra fotografica e la pinacoteca. Verrà inoltre sco-perta e benedetta dal nostro Vescovo, Sua Eccellenza Pietro Maria Fragnelli, l’epigrafe commemorativa contenente i nomi dei vari sacerdoti succedutisi in questa chiesa durante questi 150 anni, ognuno dei quali ha lasciato tracce di sé e del pro-prio operato. È solo l’inizio, che ci auguriamo sia propizio, come il resto del cammino ancora da percorrere. Che Gesù Bambino riattiri a sè e elargisca grazie e speranza a tutti i suoi numerosi fedeli.

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P a g i n a 2 I l m e s s a g g e r o d i G e s ù B a m b i n o

A Elena piaceva moltissimo passeggiare nel bosco. Era una ragazzina dolce e un po’ svagata e il bosco dietro il paese era diventato il suo rifugio preferito. Un giorno, mentre camminava, vide una farfalla im-pigliata in un rovo. Con molta cura, facendo atten-zione a non rovinarle le splendide ali, la liberò. La farfalla volò via per un tratto, poi improvvisamente tornò indietro e si trasformò in una splendida fata. Elena rimase a bocca aperta, perché fino a quel mo-mento le fate le aveva viste solo nei libri per bambi-ni. “Per ringraziarti della tua gentilezza d’animo”, disse la fata, “esaudirò il tuo più grande desiderio!”. Pro-prio come dicono le fate nei libri... La ragazzina rifletté un istante e poi rispose: “Voglio essere felice”. Allora la fata si piegò su di lei, le mormorò qualcosa all’orecchio e scomparve. Elena divenne una donna e nessuno in tutto il paese era più felice di lei. Quando le chiedevano il segreto della sua gioia, si limitava a sorridere e diceva: “Ho seguito il consiglio di una buona fata”. Gli anni passarono. Elena divenne vecchia, ma era sempre la più dolce e felice vecchina del pa-ese. I vicini e anche i suoi nipotini temevano che il favoloso segreto della felicità potesse morire con lei. “Rivelaci che cosa ti ha detto la fatina”, la scongiuravano. Finalmente, una volta, la deliziosa vecchina, sorridendo, disse: “Mi ha rivelato che, anche se appaiono sicuri, tutti hanno bisogno di me!Mi ha rivelato che, anche se appaiono sicuri, tutti hanno bisogno di me!Mi ha rivelato che, anche se appaiono sicuri, tutti hanno bisogno di me!Mi ha rivelato che, anche se appaiono sicuri, tutti hanno bisogno di me!”.

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N u m e r o U n i c o P a g i n a 3

♦ Non ti dimenticare di dire “grazie”. ♦ Donati al prossimo gratuitamente. ♦ Affida il peso dei tuoi peccati al Signore nella preghiera e nella

confessione sacramentale. ♦ Perdona chi ti ha offeso. ♦ Non lamentarti di niente e di nessuno. ♦ Vivi positivamente le situazioni di dolore che ti capitano durante

il giorno. ♦ Per quanto sta in te, vivi in pace con tutti. ♦ Vivi con passione il momento presente, anche quando ti sembra in-

significante. ♦ Sii semplice e, nel contempo, prudente nelle relazioni umane. ♦ Sii contento di quello che sei e che hai. ♦ Non avere un’idea troppo alta di te stesso. ♦ Metti amore dove non c’è amore. ♦ Quando sbagli chiedi perdono. ♦ Tieniti lontano dai mormoratori incalliti. ♦ Incoraggia quelli che fanno l’esperienza del fallimento e loda

quelli che vivono momenti di successo vero. ♦ Non invidiare coloro che sono più stimati di te e rallegrati con

loro. ♦ Coltiva il buon umore vivendo alla presenza di Dio. ♦ Se hai bisogno di un favore, non esitare a chiederlo a chi è nella

condizione di fartelo. ♦ Sapendo che si spreca più energia nel mantenere un volto serio

che sorridente, sorridi più spesso che puoi.

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N u m e r o U n i c o P a g i n a 4

Obbedendo al comando di Cristo, la Chiesa perpetua il mistero della Sua mirabile presenza. Il pane e il vino diventano Corpo e Sangue di Cristo per l’effusione dello Spirito santo. E’ per l’azione dello Spirito santo che il pane e il vino diventa-no corpo e sangue del Signore. (Cf. Epiclesi – Preghiera eucaristi-ca III). Il modo della presenza di Cristo sotto le specie eucaristiche è uni-co. Esso pone l’Eucarestia al di sopra di tutti i sacramenti e ne fa “quasi il coronamento della vita spirituale e il fine al quale tendono tutti i sacramenti” (San Tommaso d’Aquino). Nel Santissimo Sacra-mento dell’Eucarestia è “contenuto veramente, realmente, sostanzialmente il Corpo e il San-gue di nostro Signore Gesù Cristo, con l’anima e la divinità e quindi il Cristo tutto intero (Concilio di Trento). “Tale presenza si dice reale non per esclusione, quasi che le altre non siano reali, ma per an-tonomasia, perché è sostanziale, e in forza di essa Cristo Uomo-Dio, tutto intero si fa presen-te” (Enciclica Mysterium fidei). È per la conversione del pane e del vino nel suo corpo e nel suo san-gue che Cristo diviene presente a questo sacramento…Questa conversione in modo convenien-te e appropriato è chiamata dalla Santa Chiesa cattolica transu-stanziazione. (cf. CCC nn. 1374 - 1376). La presenza del Corpo e del Sangue di Cristo rimane dopo la celebrazione della Messa e con-tinua finché sussistono le specie eucaristiche. E’ una presenza che proviene dal sacrificio euca-ristico e ad esso sempre riman-

da. I fedeli, quando venerano Cristo presente nel Santissimo Sacramento, ricordano che que-sta presenza deriva dal sacrificio e tende alla comunione, sacra-mentale e spirituale. La pietà che spinge i fedeli a protrarsi in adorazione dinanzi alla santa Eucaristia, li attrae a partecipare più profondamente al mistero pasquale e rispondere con grati-tudine al dono di Colui che con la sua umanità infonde incessan-temente la vita divina nelle membra del suo Corpo. E’ oltremodo conveniente che Cristo abbia voluto rimanere presente alla sua Chiesa in que-sta forma davvero unica. Poiché stava per lasciare i suoi sotto il suo aspetto visibile, ha voluto donarci la sua presenza sacra-mentale; poiché stava per offrir-si sulla croce per la nostra sal-vezza, ha voluto che noi avessi-mo il memoriale dell’amore con il quale ci ha amati “sino alla fine” (Gv 13,1),fino al dono della propria vita. Nella sua pre-senza eucaristica, infatti, egli rimane misteriosamente in mez-zo a noi come colui che ci ha amati e che ha dato se stesso per noi, e vi rimane sotto i segni che esprimono e comunicano questo amore (cf. CCC n. 1380).

La fede della Chiesa Riconosce la presenza del Signore in molti modi: nella proclamazione del-la Parola, nell’assemblea litur-gica riunita in preghiera, nella celebrazione dei sacramenti, nel sacrificio della Messa e nel-la persona del ministro, nei po-veri e nei sofferenti. Ma Cristo è presente alla sua Chiesa, in modo veramente sublime, nel sacramento della Eucaristia. La consacrazione del pane e del vino nella Messa non è un rito magico. La Chiesa Crede fer-mamente che mediante le paro-le e i gesti di Cristo si compie il sacrificio che Cristo stesso isti-tuì nell’ultima cena, quando offrì il suo Corpo e il suo San-gue sotto la specie del pane e del vino. La presenza eucaristi-ca è fondata sull’efficacia della Parola di Cristo e sull’azione dello Spirito santo. “Non è l’uomo che fa diventare le cose offerte Corpo e Sangue di Cri-sto, ma è Cristo stesso, che è stato crocifisso per noi. Il sa-cerdote, figura di Cristo, pro-nunzia quelle parole, ma la loro virtù e la grazia sono di Dio”. (San Giovanni Crisostomo).

P r e s e n z a r e a l e d i C r i s t o P r e s e n z a r e a l e d i C r i s t o P r e s e n z a r e a l e d i C r i s t o P r e s e n z a r e a l e d i C r i s t o s o t t o l e s p e c i e e u c a r i s t i c h e s o t t o l e s p e c i e e u c a r i s t i c h e s o t t o l e s p e c i e e u c a r i s t i c h e s o t t o l e s p e c i e e u c a r i s t i c h e

Il parrocoIl parrocoIl parrocoIl parroco Don Eugenio FischettiDon Eugenio FischettiDon Eugenio FischettiDon Eugenio Fischetti

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P a g i n a 5 N u m e r o U n i c o

Carissimi cristiani, il disegno della Divina Provvidenza ha voluto che il Santuario-Parrocchia di Gesù Bambino, nel corso degli eventi, celebrasse momenti di grazia: il 150° anniversario dei Divini Prodigi del Bambinello (1850-2000);

il giubileo del 2000; il 50° anniversario di erezione a Santuario (1956-2006); il prossimo anno ricorrerà il 160° anniversario dalle stille di san-gue (1849-2009). Quest’anno Dio ci concede di vivere un altro grande dono: il 150° anni-versario dell’apertura al culto di questo Sacro Tempio. “Ora per accrescerne sempre più il culto e la devozione e per dare ai fedeli la comodità e la libertà di pregare come e quando volevano, ven-ne in mente alla sullodata signora Accolti Gil di erigere in Massafra un Tempio, dedicato al Bambino Gesù” (cfr. Primaldo Coco, Memorie stori-che della miracolosa Effige del Santo Bambino Gesù di Massafra, pag.61). Tutti abbiamo bisogno di rinverdire la fede, la missione della Chiesa è il sicuro baluardo contro ogni male. Voglia il bambinello Gesù esaudire i voti e le preghiere dei numerosi devoti che a Lui ricorreranno nella fe-stosa ricorrenza del centocinquantenario.

Il parroco

Don Eugenio FischettiDon Eugenio FischettiDon Eugenio FischettiDon Eugenio Fischetti

M e m o r i e d e i D i v i n i P r o d i g iM e m o r i e d e i D i v i n i P r o d i g iM e m o r i e d e i D i v i n i P r o d i g iM e m o r i e d e i D i v i n i P r o d i g i A 1 5 0 a n n i d a l l ’ a p e r t u r a a l c u l t o

d i q u e s t o s a c r o t e m p i o ( 1 8 5 8 — 2 0 0 8 )

PROGRAMMA:

♦ 13 Giugno: ore 19.00 solenne celebrazione eucaristica presieduta da Mons. Pietro Maria Fragnelli, vescovo di Castellane-ta, con il clero, durante la quale verrà scoperta una lapide commemorativa del centocinquantenario. A seguire inaugurazione della mostra fotografica sulla storia del Santuario e sul culto di Gesù Bambino di Massafra (1846-2008) e apertura del museo storico e della pinacoteca. Le ricerche e la realizzazine sono state curate dal parroco con la collaborazione di Tiziana Gentile, Giulio Sasso e Giovanna Notaristefano.

♦ 29 Agosto-6 Settembre: novenario solenne tutte le sere: ore18.15 recita del Santo Rosario e delle preghiere in onore di Gesù Bambino ore 19.00 Santa Messa con vespri cantati

♦ 7 Settembre: FESTA DI GESU’ BAMBINO ore 7.00/8.00/9.30 SS. Messe ore 18.00 solenne celebrazione eucaristica, a seguire processione con la statua di Gesù Bambino per le vie della parrocchia, con la partecipazione della banda musicale “Città di Massafra” diretta dal maestro Nicola Latorrata.

♦ 9 Novembre: ore 18.00 solenne celebrazione eucaristica per commemorare il !50° anniversario dell’apertura al culto, a seguire conferenza storica

♦ 14 - 21 Dicembre: visita pastorale del nostro Vescovo

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N u m e r o U n i c o P a g i n a 6

Il Regno di Dio è il nocciolo della predicazione di Gesù: non è una forza sociale, un partito, una identità politica, ma la gioia dell’incontro di Dio con ogni uo-mo, il rilevarsi del suo amore che salva. Non un si-stema politico- economico seppur deturpato da tutti i mali, ma l’avvenimento della venuta di Gesù che, condividendo la nostra vita, ha risanato il nostro cuo-re dai fallimenti e dalle miserie. “Venga il tuo Regno”. Pregando così, ogni credente accoglie la possibilità nuova che gli viene offerta dall’amore del Padre manifestato in Gesù e impara a vivere secondo i progetti del Creatore. “Venga il tuo Regno”: non solo domani, non solo nell’aldilà, ma oggi, quando per ot-tenere la pietra preziosa o il tesoro nascosto annunciati da Gesù, si è disposti a vendere ogni altra cosa. “Venga il tuo Regno”: venga oggi anche se in modo nascosto e discreto come un pu-gno di lievito che fa crescere la pasta del mondo, perché ciascuno possa prendere in libertà le sue decisioni. Venga oggi questo Regno già presente come un seme. “Venga il tuo Regno” e tutti possano leggere i segni concreti della sua presenza, per-ché il Regno di Dio “non è questione di cibo o di bevanda ma è grazia, pace e gioia nello Spirito”(Romani 14,17).

…venga il tuo regno

Padre, il tuo Regno viene. Noi lo credia-mo sulla tua parola anche se lo percepia-mo appena. Ci sono tante cose in questo mondo che- come il tuo Figlio nell’ora della croce- ci fanno gridare: “Mio Dio,

perché mi hai abbandonato?”.Resta con noi, Signore, nelle difficili ore del dubbio e aiutaci a capire che i germi di giustizia e di pace che Gesù ha seminato nella no-stra terra, già cominciano a fiorire. Per-ché invece di soccombere all’angoscia sappiamo decifrare i segni della tua azio-ne e della tua presenza.

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P a g i n a 7 I l m e s s a g g e r o d i G e s ù B a m b i n o

1 3 G i u g n o : 1 3 G i u g n o : 1 3 G i u g n o : 1 3 G i u g n o :

S a n t ’ A n t o n i o S a n t ’ A n t o n i o S a n t ’ A n t o n i o S a n t ’ A n t o n i o d a P a d o v ad a P a d o v ad a P a d o v ad a P a d o v a

Nel giorno della memoria di Sant’Antonio da Padova, lo ricordiamo attraverso parti dei suoi scritti…..

“Chi si ascrive a un ordine religioso per farvi penitenza, è simile alle pie donne che, la mattina di Pasqua, si recaro-no al sepolcro di Cristo. Considerando la mole della pietra che ne chiudeva l’imboccatura, dice-vano: chi ci rotolerà la pietra? Grande è la pietra, cioè l’asprezza della vita di convento: il difficile ingresso, le lunghe veglie, la frequenza dei digiuni, la parsimonia dei cibi, la rozzezza delle vesti,

la disciplina dura, la povertà volontaria, l’obbedienza pronta…Chi ci rotole-rà questa pietra dall’entrata del sepolcro? Un angelo sceso dal cielo, nar-ra l’evangelista, ha fatto rotolare la pietra e vi si è seduto sopra. Ecco: l’angelo è la grazia dello Spirito Santo, che irrobustisce la fragilità, ogni asperità ammorbidisce, ogni amarezza rende dolce con il suo amore”.

““““La verità genera odio; per questo alcuni, per non incorrere nell'odio degli ascoltatori, velano la bocca con il manto del silenzio. Se predicassero la verità, come verità stessa esige e la divina Scrittura apertamente impone, essi incorrerebbero nell'odio delle persone mondane, che finirebbero per estrometterli dai loro ambienti. Ma siccome camminano secondo la men-talità dei mondani, temono di scandalizzarli, mentre non si deve mai venir meno alla verità, neppure a costo di scandalo”.

Antonio predicò in favore dei poveri e delle vittime dell'usura: “Razza ma-ledetta, sono cresciuti forti e innumerevoli sulla terra, e hanno denti di le-

one. L’usuraio non rispetta né il Signore, né gli uomini; ha i denti sempre in moto, intento a rapi-nare, maciullare e inghiottire i beni dei poveri, degli orfani e delle vedove…E guarda che mani osano fare elemosina, mani grondanti del sangue dei poveri. Vi sono usurai che esercitano la loro professione di nascosto; altri apertamente, ma non in grande stile, onde sembrare misericordiosi; altri, infine, perfidi, disperati, lo sono apertissimamente e fanno il loro mestiere alla luce del sole”. Il linguaggio della sua predicazione, che in buona parte ci è stata tramandata, era semplice e diretto: «La natura ci «La natura ci «La natura ci «La natura ci genera poveri, nudi si viene al mondo, nudi si muore. È genera poveri, nudi si viene al mondo, nudi si muore. È genera poveri, nudi si viene al mondo, nudi si muore. È genera poveri, nudi si viene al mondo, nudi si muore. È stata la malizia che ha creato i ricchi, e chi brama diventa-stata la malizia che ha creato i ricchi, e chi brama diventa-stata la malizia che ha creato i ricchi, e chi brama diventa-stata la malizia che ha creato i ricchi, e chi brama diventa-re ricco inciampa nella trappola tesa dal demonio.»re ricco inciampa nella trappola tesa dal demonio.»re ricco inciampa nella trappola tesa dal demonio.»re ricco inciampa nella trappola tesa dal demonio.»

“Qui, in terra, l’occhio dell’anima

è l’amore, il solo valido a

superare ogni velo.

Dove l’intelletto s’arresta,

procede l’amore che con il suo

calore porta all’unione con Dio”.

Page 8: Sentieri di Speranza

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R E D A Z I O N E

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Ilaria IPPOLITO

Giulio SASSO

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PARROCO Don Eugenio Fischetti

P A R R O C C H I A G E S Ù B A M B I N O

M A S S A F R A ( T A )

A V V I S I

Venerdì 13 Giugno: Sant’Antonio da PadovaSant’Antonio da PadovaSant’Antonio da PadovaSant’Antonio da Padova Ore 7.30 - 9.30 S. Messe con benedizione del pane Ore 19.00 Solenne celebrazione Eucaristica presieduta da Sua Ecc. Mons. Mons. Mons. Mons. Pietro Maria FragnelliPietro Maria FragnelliPietro Maria FragnelliPietro Maria Fragnelli, a seguire benedizione della lapide commemorativa dei 150 anni, inaugurazione del museo storico, della mostra fotografica e della pinacoteca.

Domenica 15 Giugno Ore 19.00 25° Anniversario di matrimonio dei coniugi Fuggiano Fernando e Notaristefano Adriana

Venerdì 20 Giugno: Ore 11.00 Matrimonio di Putignano Saverio e Marino Graziella

IN COLLABORAZIONE

LA REDAZIONE VI AUGURA

UNA BUONA ESTATE E VI

DA’ APPUNTAMENTO A

SETTEMBRE...