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SENATO DELLA REPUBBLICA VII LEGISLATURA 3948 SEDUTA PTJBBLICA RESOCONTO STENOGRAFICO GIOVEDì 3 MAGGIO 1979 (Pomeridiana) Presidenza del presidente FANFANI, indi del vice presidente VALORI e del vice presidente ROMAGNOLI CARETTONI Tullia DISEGNI DI LEGGE Discussione: « Conversione in legge del decreto-legge 29 marzo 1979, n. 100, concernente proroga della durata in carica delle commissioni regionali e provinciali per l'artigianato It (1623). Approvazione con il seguente titolo: «Con- versione in legge, con modificazioni, del de. creto-Iegge 29 marzo 1979, n. 100, concer- nente proroga della durata in carica delle commissioni regionali e provinciali per l'artigianato »: AJELLO (Misto) ., . . . . . . Pago 17461 BALDI, sottosegretario di Stato per l'indu- stria, il commercio e l'artigianato . 17467 * POLLASTRELLI (PC/) .. . 17463 VETTORI (DC), relatore 17466 Rinvio in Commissione: «Conversione in legge del decreto-legge 5 aprile 1979, n. 114, concernente assegna- zione di fondi alla Regione autonoma del. INDICE la Sardegna per l'avvio del risanamento delle imprese chimiche del Tirso» (1625): PRESIDENTE . . . . . . . . . . Pago 17469 AJELLO (Misto) . . . . . . . . . . .17469 BALDI, sottosegretario di Stato per l'indu. stria, il commercio e l'artigianato. . 17468 * BENASSI (PC/), relatore . . .. . .. . 17468 INTERROGAZIONI Annunzio .17469 Svolgimento di interrogazioni concernenti l'attentato di piazza Nicosia a Roma: PRESIDENTE ... AJELLO (Misto) BALBO (Misto-PLl) BARTOLOMEI (DC) * FERRALASCO (PSI) . ~AFFIOLETTI (PCI) NENCIONI (DN-CD) ROGNONI, ministro dell'interno ROMANÒ (Sin. Ind.) . 17451 . 17458 .17460 . 17455 .17460 .17456 .17459 . 17453 . 17457 MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI Trasmissione di documento .... . 17451 N. B. ~ L'asterisco indica che il testo del' di- scorso non è stato restituito corretto dall'oratore. TIPOGRAFIA DEL SENATO (1200) ~ 4

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SENATO DELLA REPUBBLICAVII LEGISLATURA

3948 SEDUTA PTJBBLICA

RESOCONTO STENOGRAFICO

GIOVEDì 3 MAGGIO 1979(Pomeridiana)

Presidenza del presidente FANFANI,indi del vice presidente VALORI

e del vice presidente ROMAGNOLI CARETTONI Tullia

DISEGNI DI LEGGE

Discussione:

« Conversione in legge del decreto-legge 29marzo 1979, n. 100, concernente prorogadella durata in carica delle commissioniregionali e provinciali per l'artigianato It

(1623).

Approvazione con il seguente titolo: «Con-versione in legge, con modificazioni, del de.creto-Iegge 29 marzo 1979, n. 100, concer-nente proroga della durata in carica dellecommissioni regionali e provinciali perl'artigianato »:

AJELLO(Misto) ., . . . . . . Pago17461BALDI, sottosegretario di Stato per l'indu-stria, il commercio e l'artigianato . 17467

* POLLASTRELLI (PC/) . . . 17463VETTORI(DC), relatore 17466

Rinvio in Commissione:

«Conversione in legge del decreto-legge 5aprile 1979, n. 114, concernente assegna-zione di fondi alla Regione autonoma del.

INDICE

la Sardegna per l'avvio del risanamentodelle imprese chimiche del Tirso» (1625):

PRESIDENTE . . . . . . . . . . Pago17469AJELLO(Misto) . . . . . . . . . . .17469BALDI, sottosegretario di Stato per l'indu.stria, il commercio e l'artigianato. .17468

* BENASSI(PC/), relatore . . . . . . . .17468

INTERROGAZIONI

Annunzio .17469

Svolgimento di interrogazioni concernentil'attentato di piazza Nicosia a Roma:

PRESIDENTE . . .AJELLO (Misto)BALBO (Misto-PLl)BARTOLOMEI (DC)

*FERRALASCO (PSI) .~AFFIOLETTI (PCI)NENCIONI (DN-CD)ROGNONI,ministro dell'internoROMANÒ (Sin. Ind.)

. 17451

. 17458

.17460

. 17455

.17460.17456.17459. 17453. 17457

MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI

Trasmissione di documento . . . . . 17451

N. B. ~ L'asterisco indica che il testo del' di-scorso non è stato restituito corretto dall'oratore.

TIPOGRAFIA DEL SENATO (1200) ~ 4

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Senato della R'!pubblÙ~, VII Legislatura.."...~~:c~-====--~..:c~~':'77~"===~~~==~~7"~ ~ ~

~ 17451 ~

3 MAGGIO 1979394a SEDUTA (pomerid.)

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ASSEMBLEA RrSOCONTO SlT:-"OGR-\Fl:~t)

Presidenza del president~ F A N F A N I

P RES I D E N T E. La 'seduta è aperta(ore 17).

Si dia lettura del processo verbale.

B A L B O, segretario, dà lettura del pro-cesso verbale della seduta dell' Il aprile.

P RES I D E N T E Non essendoviosservazioni, il processo verb:lle è appro-vato.

Annunzio di documentotrasmesso dal Ministro degli affari esteri

P RES I D E N T E. Il Ministro degliaffari esteri ha trasmesso, ai sensi dell'arti-colo 2 della legge 22 luglio 1977, n. 488, il bi-lancio consuntivo corredato della relazioneillustrativa dell'attività svolta dalla Societàitaliana per l'organizzazione internazionale(SIal) nell'anno 1978 nonchè deHa relazionedella Direzione generale degli affari politici.

Tale documento sarà trasmesso alla 3aCommissione permanente.

Svolgimento di interrogazioni concernentil'attentato di piazza Nicosia a Roma

P RES I D E N T E. (Si leva in piedie con lui tutta l'Assemblea). Onorevoli col-leghi, ancora ~. e sento la mortificazione didire: ancora ~ ci dobbiamo qui riunire per

tributare una parola di omaggio e di grati-tudine agli agenti di pubblica sicurezza, unodei quali morto, aJtri feriti nel nuovo episo-clio di attentato all'ordine democratico delloStato, che si è verificato poco distante dalSenato questa mattina.

Esprimiamo ~ credo di poter usare questoplurale anche a nome vostro ~ sentimenti

di solidarietà anche al Partito della demo-crazia cristiana, che è stato l'oggetto di que-sta nuova aggressione. Ringraziamo il Mini-stro dell'interno per avere accolto !'invitoda me rivoltogli di venire qui a risponderealle interrogazioni che sono state presenta-te. Non ripetiamo gli inviti e i rilievi chetroppe volte da anni a nome vostro e mio hodovuto fare; ci auguriamo che venga final-mente l'ultima volta in cui dobbiamo com-piere manifestazioni di questo tipo e di que.sto genere. Solo verificandosi questa interru.zione definitiva di queste deplorate, condan.nate ed esecrate manifestazioni di violenzapotremo assicurare al nostro paese non sol-tanto in questa vicenda elettorale, ma inogni momento della sua vita la serenità el'ordine in cui si sostanzia la vita ed il pro-gresso di una vera democrazia.

Passiamo ora allo svolgimento delle inter-rogazioni presentate suJJ'attentato di PiazzaNicosia.

Se ne dia lettura.

B A L B O, segretario:

BARTOLOMEI, DE VITO, DE GIUSEPP£,SIGNORELLO, SENESE Ignazio Vincenzo.~ Al Presidente del Consiglio dei ministri

ed al Ministro dell'interno. ~ .Per avere unapiù esatta informazione sul grave attacco ter-roristico avvenuto questa ma.ttina a Roma, inPiazza Ni'Cosia, contro la sede dei.lla DC, cheè costato la vita di un agente deIJ'ordine ed ilferimento di alt'ri due, e per conoscere le va~lutazioni del Governo sull'iDalsprimento dellaviolenza eversiva.

(3 -01295)

BONAZZI, BUFALINI, MAFFIOLETTI,MODICA, ,PERNA. ~ Al Ministro dell'inter~no. ~ Per conoscere mooa.lliltà e fa.tti rela~

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Senato della Repubblica VII Legislatura~ 17452 ~

3 MAGGIO 1979

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394a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

tivi al gravissimo e feroce attentato com-piuto stamane contro la sede della Democra-zia cristiana dti Roma, in pieno centro cit-tadino, che ha causato danni, feriti e la mar-te di UIl1 agenlte di polizia.

Gli interroganti, mentre esprimono la loropiena sol~da:rietà alla Democrazia cristianaed alle forze dell'ordine, chiedono di cono-scere perchè siano mancati adeguati sistemidi difesa e di prevenzione e quali siano g1JJielementi acquisiti per le indagini. Chiedono,altresì, di cOlJ.1JOscerequali misUiI'e 'Si inten-danO' assumere non solo per assicurare allagiustizia i responsabili del barbaro attenta-to, chiaramente rivolto a fini eveJ:1sivied an-tidemocratioi, ma per tutelare e gaI'attltirela convivenza civile, 11avita e l'efficienza del-le forze dell'ordine e la libertà di tutti i CÌit-tadini.

(3 - 01296)

GALANTE GARRONE, GUARINO, AN-DERLINI, ROMANO. ~ Al Ministro dell'in-terno. ~ Per sapere:

quale sia stata la dinamica della tra-gica azione terroristica che, nella mattÌina-ta di oggi, 3 maggiO' 1979, ha ,inrvestito lasede romana della DC e provocato la mor-te di un brigadiere ed il ferimento d~ altriagenti dell'ordine;

come intenda esprimere tI cordogliO'della nazione per le vittime dell'attentatoe la riprovazione del nostro popalo per lascalata del terrorismo che mira così a tur-bare ed a sconvalgere il regolare svolgi-mentO' della campagna elettorale;

quali istruzioni ed orientamenti abbiadato o intenda dare alle forze di poliziaperchè allla mabilitazione delle coscienze cor-riJSIpOndaun'adeguata azione del,lo Stato con-tro il tenrorisma.

(3 - 01297)

AJELLO. ~ Al Presidente del Consigliodei ministri ed al Ministro dell'interno. ~Pèr coonJScere le circostanze e le mod:ailitàdel feroce attentato aÙa sede d~l Comitatoromana della Democrazia crÌ'stiana e ,le mi-sure che il Governo ,illtende prendere perpOlITetennine a questo lungo roStario di at-

tentati e garantire il regolare svalgimentodella campagna elettorale.

(3 -01298)

NENCIONI, BONINO, TEDESCHI, AR-TIERI, BASADONNA, GATTI, MANNO, PA-ZIENZA, ,P,LEBE. ~ Al Ministro dell'inter-no. ~ Con riferimento all'atto terroristicocO'nsumato dalle «brigate rosse» in PiazzaNicasia a Roma, che ha causato la morte di:un agente ed al'Cuni feriti, gli interrogaiIltichiedonO' di conoscere la ciTIe1TIaticadei fattie quali provvedimenti intenda prendere HGaverno per prevenire talri efferatj delitti.

(3 -01299)

BALBO. ~ Al Presidente del Consiglio deiministri ed al Ministro dell'interno. ~ PerconO'scere quali Sliano esattamente i fatti diPiazza Nicosia a Roma e quaLi liprovvedimen-ti che il Governo intende prendere per im~pedire il susseguire sistematico dell'alCuirsidi tali manHestazioni di inciviltà che costa~no ,la vita ad onesti cittadini e compromet-tono la tranqui:l~ità delle nostre popolazioni.

(3 -01300)

FERRALASCO, MARAVALLE, DE MAT-TEIS, TALAMONA, VIGNOLA, LABOR, SI-GNORI, ALBERTINI. ~ Al Presidente delConsiglio dei ministri e al Ministro dell'in-terno. ~ Premesso:

che LIbrigadiere Mea ha trovato la mor~te e le guaJ1die Ammirato e Ollanu sono !l1Ì-maste gravemente ferite nel corsa dell'ag-gressione neUa sede delila Democrazia ori-stiana romana;

che simili attentati caratteI1Ì.Zzalllo i mo-menti più delicati della vita democraticadel nostro Paese 'con il £.ine di seminare tml'opiJnione pubblica sgomento e di!sorienta~mento,

gli interroganti chiedono di conoscerequali provvedimenti il Governo intende adot-tare affinchè lIe indagini sul teJ:1rorÌ!smo tut-tora in copso sfocinO' 'rapidamente ad UI!1Iaconolusione, per colpire i manda:nti e gliesecutori e per garanti're ill regolare svolgi~mento delle consultazioni elettorali in atto,il cui esito rislC'hia di essere fortemente in-

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VII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 17453 ~

3 MAGGIO 1979394a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

fJuenzato dalle in:i2JÌativeterroristiche di UIl1aminoranza eversiva che in un Paese civilenon è accettabile.

(3 -01301)

P RES I D E N T E. Ha facoltà di par-lare il Ministro dell'interno.

R O G N O N I, ministro dell'interno. Si-gnor Presidente, onorevoli senatori, rispon-do congiuntamente alle :in.terrogazioni pre-sentate esponendo i fatti quali risultano dallaprima ricostruzione del grave atto terrori-stico consumatosi questa mattina. L'irruzio-ne nello stabile dove ha sede il comitato r0-

mano della Democrazia cristiana in via deiSomaschi è avvenuta poco dopo le 9,30 adopera di un commando di terroristi compo-sto da non meno di quindici pel'sone, duedelle quali donne. Secondo le testimonianzeraccolte, il commando, giunto in P.iazza Ni-cosia, si sarebbe diviso in tre gruppi: il pri-mo gruppo, portatosi sul lungotevere Mal'-zio, ha tentato di penetrare nella sede delcomitato della Demoora2JÌa cristiana daill'in-gl'esso posto sullo stesso lungotevere, senzariuscirvi essendo il portone chiuso dall'inter-no. Il secondo gruppo è penetrato dall'in-gresso di via dei Somaschi, dopo aver so-praffatto ed ammanettato la guardia di pub-blica sicurezza Sergio Simone, di anni ven-tuno, in forza al primo distretto di poliziae in servizio di vigilanza, in divisa, nell'an-drone dello stabile.

I terroristi hanno anche sottratto allaguardia Simone il mitra e la pistola di do-tazione. Mentre il terzo gruppo stava in ap-poggio sulla Piazza Nicosia, i terroristi delsecondo gruppo si sono disposti sui piane-rottoli dello stabile, che è composto di cin-que piani, per consentire ad alcuni di essi,tra cui una donna di circa 25 -anni, con ilvolto parzialmente coperto da un cappelloa falde laJI'ghe, di. :ilITompere negli uffici del-la Democrazia cristiana.

Tutte le persone che si trovavano in queilocali sono state ammanettate a due a duetra loro; alcune di queste persone, così am-maaettate, sono state fatte scendere nell'an-drone dove si trovava la guardia Simone,

costretta contro il muro e tenuta sotto la mi-naccia delle -armi, mentre ,altre venivano am-monite di lasciare i locali soltanto ad un av-viso che sarebbe stato dato loro dagli stessiterroristi.

Mentre all'interno del palazzo avvenivaquesta incursione, sopraggiungeva in PiazzaNicosia una vettura Alfa Romeo Giulia, contarga civile, del primo dilstretto di polizia lÌJI:1

'serV!izio in quella rona, con il compito prin-cipale di controllare la sede della Democra-zia cristiana. L'equipaggio, composto dal bri-gadieredi pubblioa iSicurezza Antonio Mea,di 34 anni, e dalle guardie Pierino Ollanu, di26 anni, e Vincenzo Ammirata, di 25 anni,disceso dall'autovettura, è stato raggiuntoda numerose raffiche di mitra sparate allesue spalle dal terzo gruppo di terroristi at-testatosi nella piazza. Il brigadiere Mea èstato freddato immediatamente; le due guar-die, ragg:iJunte dai proiettili in più parti delcorpo, sono state soccorse e trasportate unaall'ospedale San Giacomo e l'altra all' ospeda-le Santo Spirito: sono ricoverate entrambecon prognosi riservata.

Gli spari nella piazza hanno indubbiamen-te posto in allarme gli incursori, i quali nelfrattempo avevano deposto nella sede dellaDemocrazia cristiana quattro ordigni, costi-tuiti da cassette metalliche contenenti pol-vere da 'sparo collegata ad una miccia condetonatore e legate con catene ai radiatoridel riscaldamento.

Sempre secondo le testimonianze raccolte,all'intimazione: «Accendete le micce! », sol-tanto due degli ordigni esplosivi sono statieffettivamente accesi ed hanno provocatodue deflagrazioni; gli altri due sono stati re-cuperati nel corso del sopralluogo di polizia.

Lungo le scale del palazzo e in alcuni loca-li sono state tracciate con vernice rossa stellea cinque punte con le lettere « BR ». Un'altrascritta, tracciata con la stessa vernice, dice:« Trasformeremo la truffa elettorale in guer-ra di classe ».

I terroristi quindi sono fuggiti a bordo dialcune auto. Sul posto è rimasta una delleautovetture con cui erano giunti: un'alfet-ta bianca, denunciata come rubata dal pro-prietario il 12 aprile scorso, sulla quale era-no state poste targhe false. Sulla vettura

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Senato della Repubblica ~ 17454 ~ VII Legislatura

394a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

era stata anche collocata una sirena di tipoantifurto.

I terroristi hanno abbandonato nell'andro-ne dello stabile una borsa voluminosa conle armi che erano 'state sottratte alla guardiaSimone.

Devo precisare che presso la sede romanadella Democrazia cristiana era stata dispostasia una vigilanza fissa, con sentinella arma-ta giorno e notte, sia una vigilanza mobilemediante un'autovettura con a bordo un sot-tufficiale e due agenti. Sono in corso impe-gnative indagini che vengono compiute contutti i mezzi disponibili.

Questi, onorevoli senatori, i fatti nella lorocruda e drammatica successione. Permette-temi di aggiungere alcune considerazioni cheritengo doveroso fare superando i sentimentidi sdegno che episodi del genere suscitano inciascuno di noi.

L'attentato ,diiPiazza Nilcosia ci appare ve-ramente ancora più aberrante per il suo ca-rattere di spedizione punitiva, per la ferocee fredda spietartezza con cui giovani o giova-nissimi rivolgono le armi contro le forze dipolizia e chiunque osi contrastare le loroimprese, per la sfrontata arroganza implici-ta nellia scelta di un obiettivo di gmnde ri-levanza politica in un'ora di pieno traffico,in luogo ben noto del centro storico, ammi-nistrativo e commerciale di Roma, per !'in-tenzione spietatamente denunciata sulle pa-reti annerite dall'esplosione di volere tra-sformare « la truffa elettorale in guerra diclasse ».

Ognuno di questi elementi esige una fermae dura risposta. All'intimidazione della cri-minalità terroristica le forze politiche e quel-le sindacali hanno già contrapposto e con-trappongono una reazione decisa e solidale.La violenza non riuscirà a indebolire la loropresenza nella campagna elettorale, il loroimpegno di assoluta fedeltà alle regole e aiprincìpi della democrazia, la loro volontà digarantire al paese le condizioni di una Hberaconvivenza e di un pacifico sviluppo dellavita civile.

Questo impegno politico, che comprendela consapevolezza che di fronte alla sfida delterrorismo la democrazia deve sapere indi-viduare con rigore i comportamenti più do-verosi per salvaguardarsi e difendersi, deve

3 MAGGIO 1979

essere sorretto dalla certezza che i poteridello Stato e gli istituti preposti alla tuteladell'ordine e della sicurezza pubblica vengo-no oggi chiamati ad un dovere di vigilanza,di prevenzione, di repressione e di difesa cheessi assolvono con grande sacrificio ~ cre-

detemi ~ e con assoluta e indiscutibile de-dizione.

Fatti criminosi così gravi come quelli distamane dimostrano indubbiamente il per-verso vantaggio che i terroristi ricavano dal-la sorpresa, dalla possibilità di scegliere tem-pi, luoghi, metodi d'azione ed anche la vul-nerabilità di determinati obiettivi in ragionedella loro dislocazione, della loro di'ssemina-zione, del loro inserimento in un certo con-testo ambientale urbano.

Noi non ci illudiamo certo che impresesanguinose di questo genere non possano an-cora verificarsi in non sappiamo quali città,quali strade, contro quali edifici o persone.Ma questi dati che fanno parte purtroppodella strategia terroristica di sempre sonoben presenti a chi ha la responsabilità di tu-telare l'ordine pubblico e ha il dovere crudodi esaminarne con determinazione la porta-ta, la dimensione, gli effetti.

Quando il terrorismo assume tal une carat-teristiche di guerriglia urbana, anche le forzedell'ordine devono adeguare metodi di in-tervento, apparati e piani proporzionalmenteall'entità e alla diffusione della minaccia.

Le forze dell'ordine stanno compiendo,proprio nel momento in cui più frequentediventa la richiesta dei loro interventi inquesta campagna eJ.ettornle, UiIlOsforzo diadeguamento, di potenziamento, di ristruttu-razione, di rinnovamento tattico. Abbiamogià riscontrato ~ e credo che i colleghi se-natori non abbiano difficoltà a darmene atto

~ risultati non poco considerevoli sia sulpiano della prontezza dell'intervento sia suquello della repressione e della individuazio-ne di responsabili di gravi reati, 'anche 'al difuori della violenza politica.

Si tratta di uno sforzo che in particolarel'amministrazione della pubblica sicurezzasta compIendo, uti'lizzando fino all'estremolimite le possibilità obiettive che le vengonoconcesse dai mezzi a disposizione. Uno sfor-zo perciò che richiede il completamento diquei programmi di riforma e di potenzia-

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Senato della Repubblica ~ 17455 ~ VII Legislatura

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mento che l'interruzione della legislatura halasciato per il momento in sospeso.

La campagna elettorale tuttavia e le im-plicite esigenze di tutela e di sicurezza diuna vivace competizione politica richiedonoche questo sforzo sia, se possibile, moltipli-cato. E di ciò devo esprimere qui dinanzi alSenato un pubblico ed esplicito riconosci-mento.

Per quanto riguarda la città di Roma sonostati predisposti piani di vigilanza e di in-tervento che in rapporto alle circostanze ver-ranno perfezionati e rafforzati.

Credo di poter affermare che non si ve-rificherà alcuna debolezza, alcuna negligen-za nell'espletamento dei difficili, complessicompiti delle forze dell'ordine.

La nostra determinazione non può essereintimorita, ma semmai rafforzata dai gestisanguinosi propri di una follia distruttivache vorrebbe sradicare la sicurezza di vita,la tranquillità di una civile convivenza, lacondizione umana che gli italiani hanno fa-ticosamente conquistato in tanti anni di dif-ficile e intensa partecipazione politica e so-ciale.

È giusto riconoscere e sottolineare chesono stati inferti duri colpi all' organizza-zione eversiva e sono state smantellate basioperative, arrestati capi e gregari, scoperticovi importanti.

Sappiamo però che la battaglia sarà ancoralunga e la strada impervia. Ma dobbiamopercorrerla fino in fondo con fermezza, econ fiducia nella capacità della democrazianon solo di offrirci gli -strumenti ma anchedi suscitare i valori e lo spirito indispensa-bili a sradicare dalla nostra convivenza leradici della violenza e del terrorismo.

BAR T O L O M E I . Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

BAR T O L O M E I. Signor Presidente,onorevole Ministro, onorevoli c{jlleghi, conun commando di giovanissimi ragazzi e ra-gazze, mandati ad uccidere sfruttando cini-camente la disponibilità all'utopia e il disin-teresse generoso dei giovani, stamane a Piaz-za Nicosia !Siè ancora sparato ISonOstati ucci-si altri giovani militanti deilileforze dell' ordi-

ne per creare nel cuore del paese urtai situa-mne pesante di pressione e di intimidazione.

Non voglio stabilire qui collegamenti traPadova e Roma, ma vorrei tornare a chieder-mi prima di tutto quali e quante sono [e re-sponsabilità di una cultura riduttiva e di unainformazione poco responsabile; di quel qua-lunquismo sanguinoso che neUa negazione diogni valore banalizza il dramma stesso delrapporto sociale. Vorrei poi rilevare comedopo l'inopinata rottura di quell'impegno disolidarietà tra le forze politiche, s{jllecitato,allora, anche dalla grave situazione di emer-gen2ja eversiva; in un momento, cioè, nel qua-le il paese si trova nella fase elettorale, di persè sempre delicata e difficile, i fenomeni del-la violenza puntualmente si sono fatti più in-tensi e razione terroristica da strisciante di-viene esplosiva. Puntualmente, ho detto:puntualmente, facendo eco sul piano ope-rativo a slogans di cui non si valuta sem-pre fino in fondo la capacità detonantein un'atmosfera già satura, il terrodsmoindividua ne1Jla Democrazia cristiana H ne-mico da distruggere, l'ostacolo da abbat-tere con la violenza affinchè tutto stra-ripi. E questo perchè con altri mezzi nonappare più possibile scindere il nostropartito dalla sorte del popolo italiano; ta-gliare quelle radici attraverso le quali essaaffonda il suo essere nella coscienza demo-cratica del paese e la mutua. Ed è questa,la realtà del popolo italiano, il suo dirittoalla vita, alla sicurezza, alla libertà che ci im-pone di restare sulla breccia, che ci imponedi non mollare, di non arrenderci di frontealle intimidazioni ed ai vuoti fisici e psicolo..gici che si tenta di aprire. E noi resteremo acombattere! Ma ci sentiamo di dover dire al-to e forte, non per noi, ma per quello che cisentiamo di rappresentare ed abbiamo rap-presentato negli anni difficili, che i pubblicipoteri, i partiti, i sindacati e le forze socialie culturali devono prendere atto di una real-tà che sta diventando di eccezionale gravità.

Qui, non ne va di mezzo la Democrazia cri-stiana. Qui ne va di mezzo il paese ed il si-stema che esso ha scelto, in quanto, alimen-tando questo senso di precarietà, questa pau-ra diffusa, quest'incertezza del quotidiano,non si crea l'avvenire: si creano invece lecondizioni stesse affinchè i delicati equili-

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VII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 17456 ~

3 MAGGIO 1979394a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTO STENOGRAf1ICO

bri della convivenza civi:le siano travolti conla libertà.

Onorevoli colleghi, ci troviamo davanti altentativo disperato e sciagurato di minoran~ze emarginate che cercano di soverchiare leaspirazioni di un popolo che vuoI vivere,lavorare, pensare serenamente al suo futu~roo Ma noi non possiamo nè intendiamocombattere con gli stessi strumenti degli av-versari, come qualcuno sarebbe tentato difare. Non possiamo farlo, per non cadere nelgioco provocatorio delle bande che puntanoa rendere insostenibile il livello della violen~za per trasformarla in guerra civHe. Dobbia~mo però avere la forza morale di resisteredi fronte alla tentazione allucinante del ba-mtro, prima di tutto sostenendo i pubblicipoteri, dalla magistratura alle forze di po-lizia, che fanno il loro dovere continuandoa versare un grande contributo di sangue.

Ma nel momento in cui, ancora una volta,amaramente indirizzi'amo un pensiero di pro~fonda gratitudine, un sentimento di ricono-scenza e di solidarietà ai caduti e alle lorofamiglie, a coloro che nelle piazze e nellestrade rischiano quotidianamente la vita, di~ciamo che non possiamo restare inerti da~vanti allo stillicidio di sacrifici cui sonosottoposti gli appartenenti ai corpi di poli~zia ed alla magistratura, di fronte all'attaccocui sono stati fatti oggetto esponenti di fa~sce sociali che, soprattutto nel ceto medio,costituiscono talune innervature attive del-la nostra società. Non è il momento, qui,di un'analisi compiuta, ma è significativo cheil fenomeno abbia come campo d'azione nonsolo 1'Italia ma anche altre zone nevralgichedello stesso Mediterraneo.

Ripetiamo quindi che l'attesa del meglio,l'attesa cioè di una difficile riforma genera~le, non deve dmpedire al Governo, come èavvenuto di recente con il provvedimentosui miglioramenti economici alle forze del~l'ordine, di fare quello che è possibile perfacilitare il reclutamento, aumentare gli or-ganici, migliorare la condizione economica,la qualifIcazione professionale, l'addestra-mento e quindi le condizioni di sicurezzadelle forze dell' ordine, rafforzare l'efficaciadei servizi di informazione.

Noi non siamo dei tecnici nè vogliamosostituirei ai tecnici, ma se una mobilitazio.

ne più ampia, se l'attuazione di filtri, comei blocchi stradali che già qualche risultatohanno dato in altre tragiche occasioni, po-tessero servire ad evitare la follia di azionidi guerriglia da parte di gruppi numerosicome quello di stamane, noi crediamo chei cittadini sopporterebbero per la loro stes-sa sicurezza tal une limitazioni. Noi pensiamoche questo è solo un aspetto della dramma-tica vicenda che viviamo, ma è quello piùimmediato ed operativo ed è quindi la con-dizione stessa per affrontare quell'impegnodi più lungo e largo respiro necessario a re-cidere le ragioni, se ci sono, della follia ter-roristica.

Signor Ministro. nel ringraziarla per lasua sollecita risposta e per la sua disponi-bilità, le diciamo che il nostro impegno re-sta quello di evitare che la logica del terro-re prevalga su quella della libertà, perchèaltrimenti sarebbe la sconfitta della ragionee della vIta come capacità creativa.

M A F F I O L E T T I. Domando di par-lare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

M A F F I O L E T T I. Onorevole Pre-sidente, onorevoli colleghi, di fronte al fat-to criminoso accaduto stamane non ci vo-gliamo limitare ad esternare i nostri senti-menti, ad esprimere al Partito della demo~crazia cristiana la nostra solidarietà più pie-na e a rendere omaggio alle vittime, ai fe-riti e allo spirito di dedizione e di sacrifi-cio che ogni giorno profondono le forze del~l'ordine nella lotta contro il crimine e con-tro il terrorismo, ma vogliamo esprimereallarmate convinzioni anzitutto sulla gra-vità eccezionale di questo episodio che siè svolto con un attacco in pieno centrocittadino portato da un commando di quin-dici uomini che hanno operato a voltoscoperto, con ferocia e con teonica di dif-ficile mggiungimento. Il fine è stato quel-lo di compiere un attentato al'la sede diun partito come quello della Democraziacr.isti'ana, ma, più in là, di colpire in modosimbolico la stessa libertà di tutti i citta~dini, per cui non esprimiamo salo solidarie~tà alla Democrazia cristiana e pensiamo che

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l'attacco è stato diretto alla vita democrati-ca, alle elezioni, alla libertà del voto, allalibertà dI discussione, alla democrazia, al-la stessa libertà di tutte 'le forze politiche.

Credo che il rilievo sulla gravità del fat-to debba essere accompagnato anche da ungiudizio su come si sono svolti i fatti. Talifatti hanno rivelato anzitutto una tecnicaoperativa elevatissima, un alto grado di ad-destramento, un tempo di esecuzione parti~colarmente rilevante per la tecnica dell'at-tentato, ciò che mostra che si tratta di unaorganizzazione estesa, dotata di mezzi, cheha basi operative, che ha tempi di addestra-mento ed appoggi. Si tratta indubbiamentedi un segnale di estrema gravità che nonpuò non richiamare in causa l'adeguatezzadella risposta da parte delle istituzioni de-mocratiche. Credo che non dobbiamo perde-re l'occasione, anche nell'emozione del mo-mento, per rilevare l'assenza di misure didifesa e di prevenzione adeguate.

Noi dobbiamo in primo luogo ribadire chela difesa della libertà e della vita stessa deicittadini è oggi nelle mani del servizio gran-de che alla comunità democratica e alla vi-ta di tutti rendono le forze dell'ordine, gliagenti di pubblica sicurezza, i carabinieri;ma questo spirito di dedizione e di sacrifi-cio non basta perchè emergono elementi dicarenza di direzione politica, di carenza didirezione operativa. E queste carenze vannorilevate.

I piani di adeguamento per dare una ri-sposta più forte al terrorismo annunciati dal-l'onorevole Ministro sono in

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ritardo e que-sto ritardo è evidente. L'addestramento del-le forze dell'ordine è un altro punto impor-tante perehè questo adeguamento sia un fat-to compiuto che tenga il passo con H terro-rismo, che non faccia avanzare in modo vin-cente la sua sfida, che non è una sfida cherichiflma un'utopia, ma richiama soltantobarbarie.

Noi dobbiamo mettere l'accento su que-ste carenze perchè ci sono ritardi gravi. An-cora oggi, a distanza di anni da quando neparlammo per la prima volta, non è realiz-zata la banca dei dati; ancora oggi, a di'stan-za di anni, non è realizzato un efficientecoordinamento operativo delle forze dell'or-dine. Allora bisogna che le risposte tenda-

no ad eseguire le leggi e non a varare altreJeggi, nemmeno leggi eccezionali. Si trattadi dare risposte adeguate roe non rendanopossibile l'attuazione del disegno del ter-rorismo, che è quello di gettare il paese :inuno stato di guerra, che è quello di gettareil paese III una condizione di anormalità.

Noi abbiamo .ill dovere di dare l'aHar-me e di indicare tali elementi di riflessio-ne perchè in questo episodio ancora una vol-ta escono fuori problemi di direzione, di ef-ficienza, di adeguatezza ddla risposta. Larisposta delle masse popolari, la risposta delmovimento sindacale non sono mancate;quella, pronta, che il popolo ha sempre datoal terrorismo è un grande patrimonio, è unagrande forza del popolo italiano che mostracome tenga l'assetto democratico del paese.Ma non basta. Noi abbiamo bisogno certodei mille occhi, de~la collaborazione del po-polo, della solidarietà attorno alle istituzioniche sia espressa dalle masse popolari, maabbiamo bisogno anche di una direzioneche si adegui alla pronte~a di questa rispo-sta, che corrisponda a questo sentimento:una direzione più forte, una linea che seguadi più il passo con le esigenze di difesa del-l'ordine democratico e della stessa vita civiledel paese.

Per questo non possiamo ritenerci soddi-sfatti e seguiteremo a batterei, seguiteremoa lavorare perchè vi sia una direzione piùforte della vita pubblica, delle istituzioni delpaese, della stessa capacità operativa degliorgani dello Stato, perchè ci sia un impegnocoerente da parte di tutte le forze democra-tiche per sostenere le istituzioni in un mo-mento così difficile della vita del paese.

R O M A N Ù. Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

R O M A N Ù Signor Presidente, desi-dero parlare madto brevemente dopo quantohanno già detto i colleghi che mi hanno pre-ceduto. Ringraziamo il Ministro per le in-formazioni che ci ha fornito; tuttavia il sen-so di costernazione e di angoscia che ci co-glie ormai ogni giorno quando ci raggiungela notizia di un fatto terroristico ne risultain qualche misura approfondito. Noi siamo

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stretti nella contraddizione della democraziache si snaturerebbe se non garanHsse ancheai suoi nemici le stesse libertà garantite atutti i cittadini. Ma tra queste libertà non ècompresa quella di uccidere, di saccheggia-re, di distruggere, di offendere il ritmo pa-cifico dell' esistenza della collettività nazio-nale. E noi non possiamo che chiedere daqui, in questa sede, al Governo, nel corsodi questi rituali un po' angosciosi, di adot-tare tutte le misure che la Costituzione ela legge consentono per dare alle forze del-l'ordine la capacità di sostenere questo at-tacco alla democrazia, al nostro sistema, alnostro civile conflitto politico, soprattuttonel momento particolarmente delicato del-l'inizio della campagna elettorale.

A J E L L O. Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

A J E L L O. Signor Presidente, sentoper intero l'imbarazzo al quale lei facevacenno nella sua introduzione per essere chia-mato ancora una volta a consumare un en-nesimo tragico rituale esprimendo cordo-glio per le vittime, solidarietà per i fami-liari e sdegno per questo ulteriore gesto ef-ferato.

Ho la sensazione che le 'P8ITole si isianoormai consumate e finiscano per dire moltomeno di quello che è dentro di noi. Ci tro-viamo di fronte a una situazione obiettiva-mente drammatica; ci troviamo di frontea una strategia precisa di aggressione allelibertà democratiche e allo Stato.

Si apre una delle campagne elettorali trale più difficili che il nostro paese abbia af-frontato nei suoi trent'anni di vita democra-tica, e con allucinante puntualità i buratti-nai deNa strategia della tensione tornano sul-la scena e colpiscono con crudeltà ed effe-ratezza. Ho la sensazione che questa cam-pagna elettorale rischi di essere costellatada episodi di questo genere, se ha un sensola strategia che attribuiamo a chi vuole cosìfortemente destabilizzare il nostro paese.

Le vicende di questi giorni sono state pre-parate da avvenimenti tragici precedenti; al-ludo in particolare al rapimento e all'assassi-nio dell'onorevole Moro, che può considerar-

si la carta principale giocata da chi perseguequesto efferato disegno. Oggi, conlsegwiti all~cuni obiettivi risultati, grazie ad errori chesono stati commessi da tutte le forze demo-cratiche ~ in particolare, a mio avviso, dalleforze della sinistra che non hanno saputoadeguatamente gestire le grandi vittorie elet-torali del 1975 e del 1976 ~ conseguiti, ripe-to, alcuni risultati, determinati dall':anticipa-to sciogHmento di questa ~egislatuTa, le forzeche stanno dietro la strategia della tenJsionetornano aJll'attabCo per gi.ocare ,la loro cartadecisiva.

Credo che l'elemento più preoccupante edrammatico che emerge dall'accorata illu-strazione del Ministro dell'in1:lerno dei fattiaccaduti questa mattina 'Sia il senso di impo-tenza dello Stato di fronte a questo tipo diaggressioni. Il fatto che gli aggressori sianoin condizione di scegliere il momento e il luo-go, di muoversi senza alcun preavviso e dicolpire l'obiettivo che decidono di volta invOllta pone le forze dell'ordine nella condd~zione di non polter dare una risposta effioace.Non credo che sia solo una questione di ad-destramento e di attrez2iature; certo è ancheuna questione di addestramento e di attrezza-ture. Abbiamo nelle nostre forze di poliziagiovani di 21 anni ancora inesperti e certa-mente non addestrati che vengono mandatiallo sbaraglio. Però dai dati che ci ha fornitoil Ministro dell'interno si è visto che si eracercato di predisporre la massima sicurezzain questa sede della Democrazia cristiana.Oiononostante l'attentato è riuscito in pieno.

L'insegnamento che traggo da queste con-siderazioni è che la questirone del teffoosmonon si risolve con mezzi tecnici, potenziandole forze dì poildzia o predi!Sponendo nuovemisure preventive o repressive. Si trattaprincipalmente di un problema di caratterepolitico, cioè un problema che ha come pun~to centrale la necessità di isolare realmenteil terrorismo: abbiamo migliaia di episodi diazioni terroristiche, ,di terrorismo, che hacombattuto battaglie anche in altri paesi;abbiamo visto come guerre di Hberazione so-no state combattute attraverso sistemi terro-ristici: mi rifedsco per esempio ,all'Algeria;ma dovunque il terrorismo ha potuto com-battere le sue battaglie, ha avuto un qualchesostegno, un qualche consenso da parte di

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una fetta anche minoritada della popola-zione.

Dobbiamo oggi isolare questo terrorismoe non solo, come stiamo già racendo, impe-gnando tutte le forze della sinistra storica edella sinistra parlamentare, attraverso lacondanna dei partiti e dei sindacati, ma an-che sradiJCandolo dalil'habitat roe gli si è a<rstruito intorno e che è il frutto dell'ema11gi-nazione di una parte dehla società irnaJJiana,che non trova rilscontro in aLcuna delle rap-presentanze ufficiali nè in Parlamento nè fuo-ri dellParlamento. La scompaQ1sa di una forteopposizione parlamentare ha ratto nascerein I ta1i:a un' opposizione che non è nè demo-cratica nè garbata, che usa sistemi violenti:mi di ferisco per esempio 'a chi combatte conla P 38 o a1J1'areadell'autonomia, ma in gene-l'aile a tutti gli emarginati. Tutti questi, purnon essendo coloro che forniscono le forze,gli strumenti e le leve al teT'I'Orismo, r~pre-sentano l'habitat in cui il terror.ismo stessofinisce per trovare, se non protezioni e conni-venze, almeno una qualche tolleranza.

~ necessario quindi ripristinare nel piùbreve tempo possibìle la normale dialetticademocratica in Parlamento e fuori e dare atutte le forze diss:.mzienti che nel paese ma-nifestano una loro opposizione ad un sistemache non condividono uno sbocco democra-tico, una possibiJità democratioa di manife-stare questa loro opposizione, in modo danon indurii ad essere in qualche modo l'ac-qua in cui nuota il pesce del terrorismo.

Vorrei ora brevissimamente aggiungerequalche altra nota per quello che dguarda lequestioni intèrnazionali. Non è pensabile chetutta questa vicenda sia solo italiana e chedietro tutto questo non ci sia anche ~ que-

sta domanda da molto tempo ce la rivolgia-mo senza risposta ~ una pressione di naturajntemazionale. Si ha infatti la sensazioneche il nostro paese sia diventato in qualchemodo una terra di nessuno in cui si sta com-battendo una tragica guerra degli specchisulla nostra pelle.

Signor Presidente, onorevoli colleghi, ono-revole Ministro, da quanto ho detto appareevidente la mia insoddisfazione per la rispo-sta dell'onorevole Rognoni, in quanto ritengoche il problema abbia dimensioni più ampiedi quelle che ci ha indicato il Ministro dell'in-

temo, ma credo che dobbiamo far tutti, al dilà dell'insoddisfazione di questo momento,uno sforzo (mentre esprimiamo il nostro sen-timento di cordoglio e di dolore per le vitti-me e di solidarietà per il partito che questavolta è stato colpito, la Democrazia cristia-na) per assumere coHegialmente l'impegnodi fare in modo che in questa circostanza cosìdifficile sia garantito ~ sono certo, signorMinistro, che questo sarà il suo sforzo ~ losvolgimento corretto della campagna eletto-rale per la prossima consultazione, all1aqualeattribuisco un'immensa importanza per l'av-venire democratico del paese.

N E N C IO N I . Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

N E N C ION I . Illustre Pres'idente, ono-revole Ministro, onorevoLi colleghi, esprimo,a nome mio e del mio Gruppo, la soli:darietàper Ja Democrazia c:r.istiana duramente colpi-ta, anche stamattina, nelle sue sedi organizza-tive e politiche ed un reverente e commossoomaggio agli agenti dell'ordine, al brigadiereMea, caduto sotto il piombo delle brigaterosse, e alle guardie OUanu e Ammirata.

Onorevole Ministro, non si tratta qui diuna formale dichiarazione di 'Soddisfazioneo di insoddisfazione; siamo tutti insoddisfat-ti, a cominciare da chi ha J'onore e l'oneredi essere alla guida del Ministtero dell'interno;mi comprenda, pertanto, in queSi1:Jamia pos:i-zione. La criminal:ità è pacifico che è in conti~nuo crescendo; i responsabiH SQno semprepiù collegati .tra loro in associazioni che nerendono più efficace, razionale e quindi temi-bile l'a2'JÌone, più difficile la preve:nziJOne. Larepressione è, vorrei dire, inUltile perlChè in-terviene quando gli effetti lesivi già hannoprodotto le loro tragiche conseguenze, ancheper l'avvenuta modifica di istituti penali so-stanziaili e di procedura. La delinquenza po-litica poi, lungi dall'essere manifestazione diindividuaiità di tipo paranoide, rappresentaormai l'esecuzione di programmi freddamen-te elaborati, sostenuti ed attuati da organiz-zazioni che ricevono mezzi finanziari dall'Ita-lia e dall'estero o si autof1nanziano con il si-stema del ricorso all'efferata orimina:lità co-mune: furti, rapine, estorsioni, rapimenti,

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:Senato della Repubblica VIl Legislatura,

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contro cui invano abbiamo varato delle leg-gi repres&Ìve e più gravi, invano perchè la sta-tistica ci indica che anzi si sono aggravatele situazioni d'insieme.

Non è contestabile che la criminaHtà co-mune e queHa politica abbiano assunto di~mensioni transnazionali, sia per sordide esi-genze di solidarietà e di mezzi di vasta por-tata, sia perchè in alcuni casi proiezio-ne di un unico centro motore. Ecco per~chè, onorevole Ministro, date le basi ape-rati'Ve, i mezzi, l'omertà, certo vi è una menteche concepisce e ordina una determinata stra-tegia, per cui occorrerebbe sostenere ed ade-guare l'intervento o meglio adeguare la pre-venzione alla potenzialità.

Tutto questo è un bene per quanto riguar-da le forze dell'ordine se si attua con rapi-dità, ma ritengo di essere nel giusto e di ade-rire alla realtà, quando dico anche che quellepersone che sono state assicurate ai ferridella giustizia punitiva sono la manovalan-za ideologica ed operativa dell' organizzazio-ne; solo servizi segreti efficienti e tradizional-mente autonomi potrebbero colpire al cuoregli strateghi del terrore. Ciascun cittadino,ciascun parlamentare guarda con fiducia econ speranza al Ministro dell'interno, perchèsi possa, sia pure con il supporto legislativo,attuare un clima di sicurezza, anche se doves-simo modificare determinati tradizionali isti-tuti, perchè, onorevole Ministro ~ e lo dicevaun grande democratico, il Kdsen ~ la de-mocrazia, sì, ha nn limite ma deve poter di-fendersi e difendere quel limite, altrimenti èperduta.

B A L B O. Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

B A L B O. Signor Presidente, signor Mi~nistro, onorevoli colleghi, la risposta alle in~terrogazioni sui fatti di oggi ci lascia asso~lutamente insoddisfatti. Non so se questaparola possa bastare a rendere lo stato d"ani~ma che ci pervade in questo momento.

Siamo alle solite: chiarimenti, promessedi provvedimenti severi; ma quante non neabbiamo sentite dai vari governi e dai variministri dell'interno che si sono succeduti in

questi ultimi tempi! Imprevidenza, impossi-bHità di provvedere: fa poca differenza; ifatti ci sono, drammatici, si ripetono comeda noi previsto, si intensificano in questo pe-riodo preelettorale. Gli attentati, ultimo que-sto ad una sede della Democrazia cristiana,aHa quale va tutta la nostra solidarietà, si ri-petono in ogni parte d'Italia: morti, feriti;le distruzIoni non si contano quasi più.

Condoglianze alle famiglie: ma certo, contutto il cuore, con tutta la nostra partecipa-zione; ma cosa contano? Quelli non torneran-no più alle loro case, alle Joro famiglie. Lanostra solidarietà verso le forze dell'ordine ègrande; il nostro plauso, la nostra approva-zione Ii deve raggiungere: esprime il pensierodi un popolo che in questo momento è sgo-mento, signor Ministro.

Troppe volte ho avuto modo di esprimermiin occasioni simili a questa. Onorevoli colle-ghi, io ho vissuto, come tutta l'Italia ha vis-suto, un periodo come questo nel '19, nel '20,nel '21. Si è parlato di impiegare l'esercito:anche allora l'esercito venne impiegato, macon scarsissimi risultati. Morti, feriti, scio-perl, aggressioni ai cittadini, distruzioni nel-le fabbnche; ma anche allora i governi diforza zero (mi dispiace dido) come quello alquale rlei appartiene e come parecchi di quel-li che l'hanno preceduto reggevano l'Italia.Quei governi certamente non avevano pre-parato quei momenti, ma li avevano trascura-ti, non previsti con la loro incapaoità, con laloro debolezza; avevano lasciato che la situa-zione si sviluppasse fino ad esplodere ed allo-ra non hanno difeso la democrazia: hannoperso la partita.

FER R A L A S C O. Domando di par~lare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

* FER R A L A S C O. Signor Presidente,signor Ministro, ancora una volta siamo pur~troppo chiamati ad occuparci di un nuovofatto di sangue con un atto ripetitivo: ripe~titivo, signor Presidente, ma non rituale, per-chè noi ci rifiutiamo di cadere nel rito; anzi,ogni qual volta Ull fatto di sangue efferatocome questo si ripete, si risveglia in noi più

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SOlaio della R3pubblica VII Legislatura~ 17461 .....,...

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profonda la repulsione per questi sistemi dilotta e soprattutto si sveglia in noi piil fermala determinazione di mantener salde le isti-tuzioni repubbHcane senza cedere alla pro-vocazione.

È perciò non per fatto rituale ma conprofonda commozione che rivolgiamo le no-stre condogHanze alla famiglia del brigadie-re Mea e i nostri auguri alle guardie Ammira-ta e Ollanu per una pronta guarigione; rivol-giamo le nostre condoglianze al corpo interodella pubblica sicurezza e la nostra solidarie-tà al Partito della democrazia cristiana che èstato oggetto di questo efferato attacco.

Per non cadere nella tentazione de1Jlapro-vocazione non ci dilungheremo molto neldire che non possiamo essere soddisfatti del-le parole dell'onorevole Ministro, benchè loringraziamo della cortese sollecitudine conla quale è venuto a rispondere allle nostre in-terrogazioni. Nè possiamo essere sodclisfattidella situazione generale che ha portato aquesto stato di cose quando noi stessi ~ enon soltanto noi ~ abbiamo sollecitato datanto tempo che si affrontasse la crisi econo-mica e la crisi delle istituzioni italiana in mo-do diverso; abbiamo invitato a rendersi con-to della gravità della crisi che si apriva nel-l'aprirle del 1974 con la guerra del Kippur econ queLlo che ne sarebbe seguìto.

Ebbene, ripeto. ì>er non cadere nella pro-vocazione, per non portare una dialettica ec-cessiva all'interno delle forze democratiche,noi sorvoleremo su questo, sorvoleremo sulfatto che queste elezioni si potevano evitare,sorvoleremo su tutto, sul fatto che la polizianon sia stata ancora adeguata ai compiti chepurtroppo l'attendono giorno per giorno eche sono giorno per giorno sempre più gravi.Proprio per non rispondere aHa provocazi(}.ne noi sorvoleremo su questo e ci limitere-mo a dire che oggi, in apertura della cam-pagna elettorale, delle forze eversive, delleforze estremiste che nulla hanno a che farecon le sane forze del popolo italiano preten-dono di Imporre a queste una condotta dicampagna elettorale che non sarà la Iloro;cioè noi siamo certi che tutte le forze demo-cratiche sapranno condurre questa campa-gna elettorale all'insegna, sì, dell'approfondi-mento dei problemi, all'insegna, sì, della pro-

pria autonoma responsabilità davanti al pae-se e quindi della propria autonoma visionedei problemi e della propria autonoma pro-spettiva di soluzione aegli stessi, ma senzacadere negli eccessi, senza andare a quelloscontro frontale che queste forze sollecitanoe al quale in tutti i modi dobbiamo sottrarciproprio per salvare ancora una volta, nellospirito della Resistenza che giustamente ilcoHega Balbo ha testè ricordato, le istituzionidemocratiche e la libertà in Italia.

P RES I D E N T E. Abbiamo così esau-rito lo svolgimento di interrogazioni.

Discussione del disegno di legge:

«Conversione in legge del decreto-legge29 marzo 1979, 11. 100, concernente pro.roga deUa durata in carica delle Commis-sioni regionali e provinciali per l'artigia-nato}} (1623)

Approvazione con il s~guente titolo: « Con-versione in legge, con modificazioni, deldecreto-legge 29 marzo 1979, n. 100, con-cernente proroga della durata in caricadelle Commissioni regionali e provincialiper l'artigianato»

P RES I D E N T E. L'ordine del gior-no reca la discussione del disegno di legge:« Conversione in legge ~del decreto-legge 29marzo 1979, n. 100, concernente prorogadella durata in carica deHe Commissioniregionali e provinciali per l'artigianato ».

A J E L L O. Domando di parlare perproporre una questione pregiudiziale ai sen-si deJl'articolo 93 del Regolamento.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

A J E L L O. Signor Presidente, già que-sta mattina sugli altri decreti-legge che s().no stati discussi ho presentato una pregiu-diziale di incostituzionalità perchè a mioavviso mancavano le condizioni di urgenzache avrebbero legittimato l'uso del decreto-legge.

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Senato della Repubblica.

~ 17462 ~ VII L~gislatura

394a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO 3 MAGGIO 1979

Presidenza del vice presidente V A L O R I

(Segue A J E L L O ). Non ripeterògli argomenti che ho già sviluppato questamattina, ma su questo punto in particolaredell'artigianato, cioè della proroga dellecommissioni regionali e provinciali dell'ar-tigianato vorrei dire qualche cosa poichècredo che questo sia proprio il t1po di de-creto-legge che il Parlamento dovrebbe ri-fiutaI1si di convertire in legge se vuole af-fermare il suo diritto alla sovranità perquello che rigual1da la funzione legislativa.

A:ltro che necessità ed urgenza! Qui sia-mo in presenza della settima proroga equindi del settimo rinvio delle elezioni re-lative alle C'ammissioni regionali e provin-ciali dell'artigianato previste quali organirappresentativi di autogoverno della cate-goria 'dalla legge n. 860 del 1956.

Vale la pena di ricoJ1dare che queste com-missioni sono state elette l'ultima volta conquesta legge, che è una legge maggioritaria,nel 1970 e che dovevano durare in caricasoltanto tre anni. AttraveI'SO varie proroghequeste commissioni sono ancora in funzionee hanno avuto una vita di circa nove anni,più lunga del mandato del Presidente dellaRepubbHca, come un collega comunista al~aCamera ha fatto acutamente notare. Perfi-no il relatore della stessa legge alla Camera,in occasione della sesta proroga, cioè dellaproroga 'precedente a quella della quale stia-mo parlando oggi, l'onorevole Perrone si erachiesto in maniera un po' macabra, se vo-lete, se questi non fossero ormai « degli or-gani morti per la naturale assenza della mag-gioranza dei componenti dovuta ai soprav-venuti decessi o all'allontanamento dei rap-presentanti a suo tempo eletti per emigrazio-ne verso altre zone o per abbandono del-l'attività professionale ». E questa frase vacitata tra virgolette perohè è testua~e delrelatore alla Camera.

:Sene, il relatore allora disse che con unosforzo sarebbe stato indotto a votare a fa-vore della sesta proroga a condizione che

questa fosse, in maniera formale e defini-tiva, l'ultima delle proroghe concesse e, nelcaso ove non fosse stata votata per tempola legge-quadro sull'artigianato, che ,si pro--cedesse ugualmente alla elezione delle com-missioni regionali e provinciali avvalendosidella legge n. 860 del 1956.

Ebbene, io ovviamente non condivido l'o-pinione del relatore perohè ritengo che que-sta legge, essendo una legge maggioritaria,non vada applicata, ma penso che le regio--ni potrebbero ugualmente operare in que-sto senso anche in assenza della legge-qua-dro. Questa opinione l'abbiamo espressa piùvolte anche alla Camera e devo dire chein quella circostanza il Governo, per boccadel sottosegretario Aliverti, rispose all'ap-pello del relatore assumendo l'impegno ohesi sarebbe trattato del'l'ultima proroga e cheil termine indicato dalla Commissione indu-stria dovesse considerarsi come definitivo.

Questi impegni sono stati disattesi e sia-mo di nuovo di fronte ad una richiesta diproroga, nè possiamo invocare il fatto chec'è stata la crisi di Governo e lo sciogli-mento delle Camere, perchè la proroga pre-cedente~ era del luglio 1978, e quindi c'eratutto il tempo per provvedere a far rin-novare regolarmente questi consigli attra-verso la stesura e la votazione della legge-quadro. Devo dire che in questo c'è ancheun elemento di preoccupazione da parte no-stra, perchè una delle motivazioni con cuisi è giustificata questa ulteriore prorogasarebbe una richiesta di rinvio da partedelle regioni. Credo che sia fondamental-mente scorretto scaricare la responsabi'Iitàsulle regioni, che non hanno chiesto rinvii,ma che si wno preoccupate di sollecitareil Governo ad emanare celermente la leggeprinc:iJpale per poter assdlvere le funzioniloro delegate dal decreto n. 616.

Come ho detto, credo che questa sia unar.ichiesta legittima, ma non necessaria e chenel caso di una così palese inadempienzw

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VIl LegislaturaSenato della Repubblica ~ 17463 ~

394a 'SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA-RESOCONTO STENOGRAFICO 3 MAGGIO 1979

del Governo sarebbe stato opportuno in-durre le regioni a procedere alla nominadelle commissioni anche in assenza dellalegge-quadro. In ogni caso, signor Presiden-te, onorevoli colleghi, ritengo ~ e con ciòconcludo, mantenendo così l'impegno di bre-vità nell'illustrazione di queste mie pregiu-Jdiziali di incostituzionalità ~ che non pos-siamo convertire in legge un decreto-leggedi questa natura e che, se vogliamo fare unatto, riguardo ad uno solo tra questi oinquedecreti in esame oggi, di affermazione del-la sovranità del Parlamento in materia le-gislativa, questa è l'occasione buona perfarlo.

Perciò, visto che il decreto-legge n. 100,riguardante la proroga della durata in ca-rica delle commissioni regionali e provincia-li per l'artigianato è stato emanato senzache ricorresse il caso straordinario di neo'cessità ed urgenza; visto che, a parte laconsiderazione che i termini !per il rinnovodegli organi amministrativi scadevano i'l 30giugno 1979, per cui alla data di emanazio-ne del decreto, e tuttora, è possibile, sia'pure modificando i termini di affis.sione deimanifesti, giungere alle elezioni che appaio-no ircimandabili dato che il regime di pro-rogatio dura fin dal 1973; e visto che sitratta di materia 'rimandata alla competen-za delle regioni la cui funzione legislativanon può essere imtpedita dall'inerzia delParlamento, ma trova il suo unico limitenel rigoroso rispetto della Carta costituzio-nale, propongo di non passare all'esame deldisegno di legge recante conversione in leg-ge del decreto-legge n. 100, perchè lo stes-so viola gli articoli 77 e 117 della Costitu-zione.

P RES I D E N T E. Ricordo che, aisensi del quarto comma deH'articolo 93 delRegolamento, sulla questione pregiudizialepuò prendere la parola non più di un rap-presentante per ogni Groppo.

Poichè nessuno domanda di parlare, met- ~

to ai voti la 'questione pregiudizi aie propo-sta dal senatore Ajello. Chi l'approva è pre-gato di alzare la mano.

Non è approvata.

Dichiaro aperta la discussione generale.È iscritto a parlare il senatore Pollastrel-

li. Ne ha facoltà.

* P O L L A S T R E L L I. Signor Presi-dente, onorevole Sottosegretario, onorevolicolleghi, prima di questa settima prorogadella dumta in carica delle commissioniregionali e prov:inciali per l'artigianato c'èstata tutta una v:icenda che a mio avvisodeve essere qui rammentata. Queste proro-ghe cui ho fatto cenno sono legate ad unacondizione ben precisa, ovvero quella delvaro della legge-quadro o della cosiddettalegge dei princìpi per l'artigianato che dadieci anni tutti a£fermano, forze politiche,organizzazioni di categoria, il Governo, glistessi ministri dell'industria che si sonosucceduti nel temtpo, essere indispensabileal fine soprattutto di fissare in modo pre-ciso, più attuale rispetto alla ormai sOlipas-sata e vetusta legge n. 860 del lontano 1956princìpi informatori sulla base dei quali leregioni, che in attuazione del decreto delPresidente della Repubblica n. 616 hannopiena ed esclusiva ,potestà in materia di ar-tigianato, possano e debbano legiferare alfine di sostenere e promuovere lo sviluppodi questo comparto della nostra economia,importante sotto il profilo occupazionale,sotto il profilo produttivo ed anche per lostesso contributo che il settore dà al ripia-no della nostra bilancia dei pagamenti conle esportazioni delle sue produzioni.

Vale la pena solo ricordare che questoprovvedimento era compreso in tutti gli ac-cordi Iprogrammatici dei due governi An-dreotti precedenti l'attuale. Nelle stesse re-lazioni programmatiche svolte dal Presiden-te del Consiglio in Parlamento, nello stessoscadenzario in quelJe circostanze enun.ciato si diceva infatti che il varo di unalegge-quadro o di princìpi per l'artigianato,almeno per quanto riguarda il penultimogoverno Andreotti, doveva avvenire entroIl 31 dicembre 1978.

Sono a tutti note, d'altronde, le innume-revoli sollecitazioni rivolte al riguardo alGoverno, al Ministro dell'industria, dai no-stri Gruppi parlamentari sia alla Camerasia al Senato, dalle stesse organizzazioni dicategoria, in occasione delle loro assemblee

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Senato della Repubblica ~ 17464 ~ VII Legislatura

394a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO 3 MAGGIO 1979

e congressi nazionali, nei loro convegpJ, allapresenza anche dei Ministri dei vari go-verni, compreso il Ministro dell'industria,nelle stesse manifestazioni di lotta svoltenel paese dagli artigiani, ultima quella pro-mossa dalla Confederazione nazionale del-l'artigianato di recente a Roma alla presen-za di olvre 25.000 artigiani provenienti datutte le regioni italiane.

È a tutti noto, quindi anche al Governo,come il Parlamento stesso in più circostan-ze, alla Camera ed al Senato, abbia impe-gnato l'esecutivo a dare rapida attuazioneagli impegni programmatici assunti, a quel-li contenuti nei vari ordini del giorno ac-colti dal Ministro, presentati o votati uni-tariamente dai Gruppi parlamentari dellaVIeOChiamaggioranza. Ebbene, tra le tanteinadempienze, ostacoli e resistenze del Go-verno denunciate dai comunisti, non a casoc'è anche questa che qui vogliamo ripro-porre come una delle tante cause che han-no provocato lo scoYamento deJla vecchiamaggioranza e che ci hanno costretto adusctrne. A chi addossare quindi la respon-sabilità di aver disatteso un impegno cos1importante, se da tutti è riconosciuto ilruolo essenziale che la piccola impresa hasvolto e può svolgere in questa situazionedi crisi e di emergenza? Le responsabilitàsono tutte del Governo, del Ministro del-l'industria Donat-Cattin, in particolare.

Dall'inizio della VII legislatura ad oggic'era tutto il tempo per varare la legge oheavrebbe consentÌ/to un adeguato ampliÌ.a-mento delle dimensioni dell'impresa artigia-na secondo le necessità moderne di svilup-po del settore, in rapporto stretto con lenuove tecnologie di produzione, e che avreb-be posto prindpi qualificanti ed uniformi,noi diciamo democratici, per mettere le re-gioni in condizioni di legiferare per il rin-novo delle commissioni provinciali e regio-nali dell'artigianato ormai prorogate daquasi un decennio.

Il tempo c'era, non c'è stata invece lavolontà politica dell'esecutivo di mantene-re un impegno così importante e che inte-ressa oltre un milione e mezzo di impreseartigiane con oltre tre milioni di addetti.Il dibattito alla Commissione industria del-

la Camera sulla legge-quadro per l'artigia-nato ~ lo voglio qui ricordare ~ è iniziato

ill 22 giugno 1977 sulla base di di!segni dilegge di iniziativa dei Gruppi parlamentari,compreso quello comunista, ma in assenzaallora del disegno di legge governativo. nMinistro de1l'industda del tempo, l'onorevo-le Donat-Cattin, con un atteggiamento ti-piç.o dell'arroganza con cui più volte il per-sonaggio si è contraddistinto nei suoi rap-porti con il Parlamento, si rifiutò di conti-nuare allora a presenziare e partecipare alseguito della discussione sui disegni di leg-ge all'ordine del giorno, provocando la so-spensione e la interruzione den'iter legisla-tivo, eon la strumentale e speaiosa motiw-zione che, siccome si era in attesa dell'ema-nazione del decreto del Presidente della Re-pubblica n. 616 di attuazione della leggen. 382, sulla base appunto di quanto fos-se stato previsto e sancito nel decreto delPresidente della Repubblica n. 616, pren-deya l'impegno di presentare il disegno dilegge del Governo. Nel luglio del 1977 c'èstata l'emanazione del decreto del Presi-dente della Repubblica n. 616 di attuazio-ne della legge n. 382: il Governo e il Mini-stro dell'industria hanno taciuto per oltreun anno e mezzo prima di emanare il pro-prio disegno di legge. C~è voluta la discus-sione avvenuta qui in Senato sui problemidell'artigianato, sulla nostra interpellanza esulla mozione socialista nell'ottobre del1978 per costringere finalmente Governo eMinistro a destarsi dal letargo e ad impe-gnarsi nuovamente a presentare al più pre~sto la loro legge-quadro.

n disegno di legge del Governo, reso pub-blico ai primi di dicembre 1978, è stato stam-pato per i lavori parlamentari soltanto il 5febbraio 1979, a :crisi po1i1:ioagdà aperta. Eracambiato Mini,Sitro: al posto del Ministro Do-nat-CattÌin c'era allora :iJlMiTI/istro Prodi.

Tutto queSIto ho voluto ricordare per unastoria amara sull'iter della legge-quadro perl'amgianato e per evddeJ1iZÌ;are'ancora una

I

volta, se ce ne fosse bisogno, su chi addossa-.re la piena ed assoluta reSlPOIlsabilità d,i una

!

deJJJ.etante ina,dernpienze del GOvea"IlO da nod

I

denunciaIte. Le abbiamo detto già più volte

Ie oggi lo vogliamo qui ripetere: quella mag-

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Senato della Repubblica ~ 17465 ~

3 MAGGIO 1979

V I I Legislatura

394a SEDUTA (pomerid.) i':..SSEMBLEA. RESOCONTOSTENOGRAFICO

giaranza a quelle candiziani nan pateva star-ei bene, ci stava stretta e per questo ce lasiamo scrollata di dosso, soprattutto perrealmente e carrettamene co:nIDrontaJrcicon lealtre forze politiche, con la Democrazia cri-stiana saprattutto, ma, per quanto ci viguar-da, con la stessa categoria artigiana del no-stro paese che da dieci anni giustamente ri-vendioa la riforma della 'Vecchia legge 860del 1956.

Se mi si cansente, calgo aIIliChe,l'qpportuni-tà per evidenzi.are, seppure brevemente, inmateria di artigianato, altre e più gravi ina-dempienze del Governo, quali quella dellamancata riforma pensianistica. Gli artdgianisono costretti oggi a subire l'aumento dellequote e dei contributi per la pensione, manon hanno ancora avuto nell'ambito di unariforma pensionistica, così come era previstadalla discussiane iniziata in Parlamento, unaadeguata rispasta per quanto riguarda H trat-tamento pensionistico della categoria. Altret-tanto si deve dire per quaIlto riguarda lamancata riforma legislativa del setta re, perquanto riguarda la coO'perazione che in-teressava anche !le forme associative del-l'artigianato, per quanto riguarda il manca-to o inadeguato ruolo fatto svolgere alle im-prese a partecipazione statale nei confrontidella piccO'la impresa, soprattutto se asso-ciata in consorzi o cooperative, per le com-messe di lavoro e per gli approvvigionamentidi materie prime, per quanto riguarda lamancata estensione dell'equo canone e dellaproroga degli sfratti agli artigiani, per quan-to riguarda i problemi del credito.

Su questO' ultimo problema siamo stati, co-me GruppO' comunista, facili profeti quandoabbiamo sostenuta che il recente rifinanzia-mento delil'Amgiancasosa 'si sarebbe dimostra-to inadeguato e insufficiente pur se portatoda attanta a cento miliardi (per il 1979 srunastra richiesta. Per la vertità, ,la nostra ri-chiesta era stata queHadi triplicare la stan-riamenta di fonchi', tant'è che già dai primimesi del 1979 l'A:r1tigiancassa ha i cassettivuoti, per cui decine di migliaia di domandedi prestitO' agevolato sano attualmente ferme.

Come non denunCÌ'are poi il mancato ri-spetto dell'impegna~ assunta dal Gaverno 'sul-

i' aumeI1Jto del tetto di fido concedibile per iprestiti dell' Artigiancassa a singole impresefino a 80 miliani? Il CO'mitato interminist&riale per tI credito e iJ ri~o si è più vol-te riunito, però non ha ancora deliberata, no-nostante il MiJnistro si fasse impegnata im.talsenso al Senato, nel corso del dibattito svol-tosi negli ul1.1imimesi dell'anno scorso, in me-rito a questo aumento, che, qualora concesso,secondo precisi e OCUilaticriteri di selettività,di intervento per settori, di assaciazionismoeconomico, per aree territoriali da riequili-brare, avrebbe recato un grande contributoalla nostra econamia, ma soprattUJtto a:1àari-sposta da dare alla pressante damanda di oc-cupaziane giavanile.

Negli ultimi tre anni con i pochi, insuffi-cienti mezzi finarnziari assegnati all'Artigian-cassa e concessi alle imprese artigiane, gli ul-tiÌmi e più recenti dati statistici ci wconoche sonost'ati più di 200.000 i nuovi occupatiassorbiti daJIl'artigianato italiano.

Carne non denunciare inoltre aLtri impe--

grui clamorasamente ignorati dal Governo,come la non aTICOXIaavvenuta quantificazio-ne dei mezzi finanziari destiÌnaJti all'artigia~nata nella quata dellO per centO' su tutti ifondi di cui alla legge 675, come la non an-cora avvenuta quallltirncaziane della quata difinanziamenti sulla legge Osso/la, da assegna-re ,aLl'Artigiancassa per il creditO' alla espor-tazione delle produziOI1!i.artligiooe?

Si apre damani, anorevoli calleghi, la con-ferenza deMe regioI1JÌmeridionali sull'artigia-

natO'. Le regioI1JÌmeridionald opportunamentehanno promosso questa conferenm per di-

scutere ..sul ruolo e ,la funzione de11'artigia~nato per affrontare e risolvere i problemidel Mezzogiorno. Dabbiamo denunciare alriguardo il non adempimento da parte delGoverno, in particolare del Mim.istt'Odell'~n-dustIria, dell'impegno preso con dichiarazio-ni pragrammatiche, con ordini del g;iJOrnopraposti e accolrtd dal Paclamento e dal G0-verno, per pramuovere, d'inrtesa con le r&gioni e le organi7.7.aziond di categoria, la con-ferenza nazionale dell'artigianato. Questo èun 'altro impegna che è stato d:iJSatteso.

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Senato della Repubblica ~ 17466 ~ VII Legislatura

394a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA~ RESOCONTO STENOGRAFICO 3 MAGGIO 1979

Presidenza del vice presidente R O M A G N O L I C A R E T T O N I Tullia

(Segue P O L L A S T R E L L I). Perconieludere, al di là del tono ovviamentecritico eon dI quale -abbiamo volmo esserepresenti al dibattito odiierno, il Gruppo co-munista ri.oonosce indii'Spenisabile convertirejJ decreto al nostro esame. AllIiguardo, periqueS1Ja proroga, an aSlsenm della legge-qua-dro, ci siamo a suo tempo f.a1rt1Ì1 promotoridi un oroine del giorno in sede di discus-sione sul bUanaio del Ministero dell'indu-stria. Siamo ancora più che convinti: de.1lanecessità di arrivaJre presto a definire inmodo moderno, realistico e .attuale la figuragiuridica nelila quale ilnquadrare !'impresaartigiana, attraverso il varo di una legge diprincìpi.

Desideriamo lriaffemlare di principio percui il rinnovo delle commissioni provincialie regionali avvenga a suffra~b universale frala categoria, secondo i princìpi della legge-quadro e delle leggi che dovranno emanarele regioni. E per stimolare il nl\lOvo Parla-mento della prossima legislatura a far pre~sto a dare a ques.ta impoI1tante caItegori:a wnalegge che dia la ~ompleta e assoluta potestàlegislativa aLle regioni per il SIOstegno e losviluppo del settore, abbiamo anche volutodeterminare una data cemta erlJ1:rola qualela legge-quadro sia varata ed entro la qualesiano finalmente rinnovate le attuali com-missioni prov,inciali e regionali per un auto-governo, una partecipazione, una consulta-zione continua da parte degli attori prin-cipali, gli artigiani, che debbono svolge-re l'importante ruolo che hanno svolto runoad oggi.

Pertanto dichiaI1iamo che voteremo a fa~vore della conversione in :legge del doonetoal nosltro esame. (Applausi dalla estremasinistra) .

P RES I D E N T E . Dichiaro chiusala discussione generale.

Ha facoltà di parlare il relatore.

V E T T O R I, relatore. Signor Presiden-te, caduta per votazione deJi},'Ass:emblea lapregiudizi aie posta sulla costituzionalità diquesto disegno di legge, mi asterrò da qual~siasi considerazione, alla quale peraltro eropreparato, per sostenere, come del resto hafatto il collega senatore PollastreHi, ~a neces~sità pmgmatica, delle cose, di addivenirea questa settima proroga della durata incarica delle commissioni regionali e provin~ci:a:li dell'artigianato.

Ci troviamo più che altro in presenza del-le commissioni provinciali che qui sonostate giudicate come frutto di una leggemaggioritaria, mentre, più modestamen~te, mi permetterei di dire che sono frut~to di una composizione fatta, con autogo-verno totale, dalle categorie per una partee, per l'altra, da r81ppresentanti degli entipubblici che a queH'epoca si ripromettevanola promozione e lo svHuppo dell'artigianato,quando lo stesso veniva regolamentato, nel1956, con la più volte citata legge-quadro.Mi permetto di aggiungere che la quinta ela quarta colonna della relazione 'Sottofirma-ta dal relatore hanno cercato di dare motiva-zioni a questa proroga (che sembra qualchecosa di abnorme perchè è la settima) spie-gando quali sono le cause di reale difficoltàneill'innovare una legislazione che è l'unicache ha determinate delimitazioni e determi-nati parametri a livello europeo e che quin-di trova il nostro paese in una posiziO!lle as~'solutamente peculiare.

Per il disegno di legge di cui ci stiamooccupando !Visono alcuni dati che rendonoilluminante la legittimità o quanto meno laopportunità del ricorso al decreto.,}egge: ènoto che la convocazione dei comiZJi eletto~mli per questi membri delle commissioniprovinciali, che hanno legittimazione nelleelezioni dirette da parte delle categorie,deve essere indetta 120 giorni prima dellascadenza; poichè l'cltima legge di prorogafissava la scadenza al 30 giugno 1979, è eyi-

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Senato della Repubblica ~ 17467 ~

3 MAGGIO 1979

VII Legislatura

394a SEDUTA (pamerid.) ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

dente che è con il 3 marzo che venivano ascadere i termini di adempimento entro iquali non le regioni, ma J. presidenti dellecommissioni provinciali per l'artigtanatoavrebbero dOlVUtostabilire la data dei comizielettorali.

Il decreto~legge è intervenuto il 29 marzo1979 e nelle settimane immediatamente pre~cedenti già era ,stato approvato il secondoarticolo del disegno di legge~quadro, pre~sentato dal Governo, che si sommava a quel-li numerosi di iniziativa parlamentare perdare quella certezza operativa entro la qua-le le regioni aVTebbero dOVlUtoe debbonomuoversi. L'iter avrebbe potuto ragionevol-mente condudersi entro il 30 giugno 1979.

È evidente che questi adempimenti potreb~bero essere fìacilmente ricondotti nell'ambi-to delle potestà dell'articolo 118 della Co~stituzione ma, mancando il quadro fissatodan'articolo 117, le stesse regioni premonoperchè si dia questa cornice, questa legge~quadro per pai operare nell'ambito delle lorocompetenze già individuate nel 1948 dal Co-stituente, quando ha posto la competenzaper :l'artigianato nell'ambito steSSlOdelle re-gioni. Era un artigianato radicalmente diver-so da quello di adesso, che ha fatto da am-mortizzatore a parecchie crisi e che ha tro-vato delle dimensioni e delle manifestazionitali da richiamare l'attenzione di tutte le for-ze politiche e di tutti gli operatori economiciper la validità con cui opera un'azione disupplenza nei confronti di a1Jiende più gros- I

se e addirittura dei colossi più volte mitiz-zati, con le economie di scala che hanno da~to anche qualche delusione.

Vorrei concludere dicendo che l'interventodel senatore Pollastrelli, abbastanza appas-sionato, integra quanto il relatore ha scrittoed esprime .J'amarezza ~ largamente condi-visa ~ per un UlLteriore rinvio eLiquesta Jeg-ge~quadro e per la non ancora avrvenuta de-finizione del trattamento e della contribu-zione pensionistica dei lavoratori autono-mi, quali sono gli artigiani. Quindi, nel-l'associarmi in veste di relatore, ma anche anome del1a Commissione, interpretando lospirito con il quale è stata più volte trattatala materia nella loa Commissione, alle riven-dicazioni di un intero mondo che non ha solo

il diritto di essere SIOttOposto rall',aJttenzionedel legislatore, ma IOheha guadagnato certa-meI1Jtela realtà di questa artJtenzione, mi 'Mimi-to a mettere in evidenm come al testo o11igJi-nario del docreto-legge sia stata fatta soloun'aggiunta che fisSia un uLtertiore limite ditempo, il30 novembre 1980, entro il quale do-vrebbero decorrere i 180 ~I1Ili tn cui i COIn-petenti organi regionali dovrebbero o patIreb-bero procedere wIle operazioni ,di rinnovo. Èevddente che prima del 30 novembre 1980 oc-COI1Tela legge-quaJdro, legge che presenta quel-le difficol~tà che ho rceroato di adombrare aIIl-che nella reLazione.

Potrei mostrare uno scetticismo ~ maquesto sarebbe totalmente pel1sonale ~ neiconfronti dei limiti che lo stesso legislatorepone a se stesso Pitenendo di poterli porreall'esecutivo, di voLta in volta ritenuto re-sponsabile di determinati ritardi. RitengotuUavia che questa volta lo scetticismo siafuori luogo ed anche inutile di fronte al fat-to che ormai il diJsegno di l1egge-quadro nellasua stesura e8li:srt:ee verrà ripreso. dall'8a aegi-slatura. Concludo quindi COIlil moomandarenuovamente, a no;rne della loa Commissione,l'approvazione di questo disegno di legge conla modifica apportata dalla Commissionestessa.

P RES I 1> E N T E . Ha facoltà di par~lare il rappresentante del Governo.

B A L D I , sottosegretario di Stato perl'industria, il commercio e l'artigianato. Po-chissime parole, signor Presidente, solo perringraziare i colleghi intervenuti e assicu-rare che il grande comparto dell'artigianatosta a cuore a tutti, compreso il Governo,anche se in questo momento il Governo nonpuò dare alcuna assicurazione.

Credo che le stesse regioni, avendo solotre di esse pubblicato il manifesto per indi-re le elezioni, abbiano dimostrato largamen-te come richiedessero prima di ogni cosa lalegge-quadro per poter partJ.re in modo uni-forme su tutto il piano nazionale.

Desidero. formulare un augurio ed una ri-chiesta: l'augurio che il nuovo Parlamentopossa esaminare con rapidità e speditezza ildisegno di legge, affinchè l'artigianato abbia

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Senato della Repubblica ~ 17468 ~ VII Legislatura

394a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA-RESOCONTO STENOGRAFICO

un inquadramento completo e definitivo al~meno per il prossimo futuro, e la raccoman~dazione dell'approvazione immediata data lanecessità.

P RES I D E N T E. Passiamo all'esamedell'articolo unico nel testo proposto cLaJlaCommissione. Se ne dia lettUJJ:1a.

P A C l N I, segretario:

Articolo unico.

Il decreto~legge 29 marzo 1979, n. 100,concernente proroga delìa durata in caricadelle Commissioni regionali e provinciali perl'artigianato, è convertito in legge con la se-guente modificazione:

al primo comma dell' articolo 1 spno ag-giunte, in fine, le parole: «e comunque nonoltre il 30 novembre 1980 ».

P RES I D E N T E. Metto ai voti ildisegno di legge nel suo articolo unico, conl'avvertenza che ilil titolo, nel testo propostodalla Commissione, è il,seguente: «Conver-sione tin legge, con modificazioni, del decre~to-legge 29 marzo 1979, n. 100, concernenteproroga della .durata in oarica delle Com-missioni regionali e provinciali per l'a:rti-gianato ». Chi .}'rapprova è pregato di alzarela maJl1o.

~ approvato.

Rinvio in Commissione del disegno di legge:

«Conversione in legge del decreto-legge 5aprile 1979, n. 114, concernente assegna-zione di fondi alla Regione autonoma del-la Sardegna per l'avvio del risanamentodelle imprese chimiche del Tirso» (1625)

P RES I D E N T E. L'ordine del gior-no reca la discussione del disegno di legge:«Conversione in legge del decreto~legge 5aprile 1979. n. 114, concernente assegnazio-ne di fondi alla Regione autonoma dellaSardegna per l'avvio del risanamento delleimprese chimiche del Tirso ».

B A L D I, sottosegretario dì Stato perl'industrìa, il commercio e l'artigianato. Do-mando di parlare.

3 MAGGIO 1979

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

B A L D I, sottosegretario di Stato perl'industria, il commercio e l'artigianato. Si-gnor Presidente, onorevoli colleghi, devo fa-re una precisazione. Ieri pomeriggio in Com-missione alcuni colleghi avevano espressoil desiderio di presentare un emendamen-to che avrebbe modificato profondamenteil testo dell'attuale decreto~legge, eon la spe~ranza che, in vista della discussione in Au-la oggi pomeriggio, in quel breve tempo po-tesse trovarsi una formuLazione accettabiledalle diverse parti politiche. È mancato iltempo materiale, dato che era necessario ilcoordinamento tra quattro Ministeri: indu~stria, partecipazioni statali, bilancio e teso-ro; quindi sono costretto a chiedere il rin-vio in Commissione per poter dirimere ilcaso e trovare una soluzione sulla quale pos-sano convenire le diverse parti .poHtiche.

Data la particolare situazione, è alla suadiscrezionalità, signor Presidente, la data perla convocazione della Commissione, data chedovrebbe essere compatibile da un lato conl'esigenza di definire un nuovo testo e dal~1'altro con quella di non lasciar decadere ildecreto-legge.

P RES I D E N T E. Invito il relatoread esprimere l'avviso della Commissione sUlI-la richiesta testè avanzata dal mppresentan-te del Governo.

* B E N ASS I, relatore. Accolgo la richie-sta avanzata dal Sottosegretario a nome delGoverno e mi permetto di rare due breviconsiderazioni: la prima fa riferimento alcontenuto del decreto e alla necessità di nondare ad esso un carattere assistenziale; espri-mo quindi l'augurio che questo tempo ser-va al Governo e ai Ministeri interessati pertrovare il modo di recepire gli elementi emer~si dal dibattito in sede di Commissione.

La seconda osservazione è in ordine aitempi: mi associo alla richiesta nel sensodi valutare la necessità di fare rapidamentein modo che sia consentita la convocazionedeUa Commissione per la discussione del de-creto.

P RES I D E N T E. Non facendosiosservazioni, la richiesta di rinvio in Com-

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Senato della Repubblica VII Legislatura~ 17469 ~

3 MAGGIO 1979

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394a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

missione del di segno di legge n. 1625 è ac~colta. Resta inteso che la Commissione, te-nendo presente che si tratta di un decreto-legge, terrà la Presidenza del Senato al cor-rente dell'andamento dei suoi lavori.

A J E L L O. Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

A J E L L O. Signor Presidente, ho chie-sto di parlare per un problema tecnico chepensavo di sollevare discutendo l'ultimo de-creto-legge, che però non è venuto in discus-sione.

Sollevando oggi una serie di pregiudizialidi in costituzionalità, ho inteso affermare lapreoccupazione mia e della mia parte politi-ca per quel che riguarda l'abuso che duran-te tutta la legislatura si è fatto dello stru-mento del decreto-legge. Ho sollevato que-ste eccezioni di incostituzionalità facendouna illustrazione più generale e più comple~ta della prima e poi via via aggiungendo gliargomenti specifici che sui vari decreti-leg-ge mi sembrava opportuno sottoJineare. OraJa forma nella quale avevo steso la pregiu-diziarle era quella degli ordini del giorno cheavevo predisposto e che ho consegnato alServizio dei resoconti. Questi ordini del gior~DO, però, non sono stati accettati come talidalJa Presidenza e quindi non abbiamo vota~to su di essi di volta in volta. Chiederei pe-raltro che nel resoconto stenografico restas~se inclusa, nella parte finale degli interven~ti, tutta la motivazione che è compresa negliordini de] giorno, considerandola come par-te integrante dei miei interventi.

P RES I D E N T E. Preciso che le pro-poste dei senatore Ajello hanno configuratovere e proprie questioni pregiudiziali. Le mo-tivazioni, illustrate dal senatore Ajello neisuoi interventi, saranno ovviamente ripor-tate in forma integrale nel resoconto steno-grafico delle sedute.

Annunzio di interrogazioni

P RES I D E N T E. Invito il senatoresegretario a dare annunzio delle interroga-zioni pervenute alla Presidenza.

B A L B O, segretario:

BARTOLOMEI, DE VITO, DE GIUSEPPE,SIGNORELLO, SENESE Ignazio Vincenzo.

~ Al Presidente del Consiglio dei ministried al Ministro dell'interno. ~ ,Per avere unapiù esatta informazione sUllgrave atta'ceo ter-roristko avvenuto questa mattina a Roma, inPiazza Nicosia, contro la sede della DC, cheè costato la vita di un agente dell'ordine ed ilferimento di altri due, e per conoscere le va-lutazioni del Governo suLl'inasprimento dellaviolenza eversiva. (Svolta ne.! corso della se-duta).

(3 - 01295)

BONAZZI, BUFALINI, MAFFIOLETTI,MODICA, PERNA. ~ Al Ministro dell'inter-no. ~ Per conoscere modalità e fatti rela-tivi al gravissimo e feroce attentato com.piuto stamane contro la sede della Democra-zia cristiana di Roma, in pieno centro cit-tadino, che ha causato danni, feriti e la mor-te di un agente di polizia.

Gli interroganti, mentre esprimono la loropiena solidarietà alla Democrazia cristianaed alle forze dell'ordine, chiedono di cono-scere perchè siano mancati adeguati sistemidi difesa e di prevenzione e quali siano glielementi acquisiti per le indagini. Chiedono,altresì, di conoscere quali misure si inten-dano assumere non solo per assicurare allagiustizia i responsabili del barbaro attenta-to, chiaramente rivolto a fini eversivi ed an-tidemocratici, ma per tutelare e garantirela convivenza civile, la vita e l'efficienza del-le forze dell'ordine e la libertà di tutti i cit-tadini. (Svolta nel corso della seduta).

(3 - 01296)

GALANTE GARRONE, GUARINO, AN-DERLINI, ROMANO. ~ Al Ministro dell'in-t erno. ~ Pcr sapere:

quale sia stata la dinamica della tra-gica azione terroristica che, nella mattina-ta ,di oggi, 3 maggio 1979, ha investito lasede romana dema DC e provocato la mor-te di un brigadiere ed il ferimento di altriagenti dell'ordine;

come intenda esprimere il cordogliodella nazione per le vittime dell'attentato

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Senato della Repubblzca ~ 17470 ~ VII Legislatura

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e la riprovazione del nostro popolo per lascalata del terrorismo che mira così a tur-bare ed a sconvolgere il regolare svolgi-mento della campagna elettorale;

quali istruzioni ed orientamenti abbiadato o intenda dare alle forze di poliziaperchè alla mobilitazione delle coscienze cor-risponda un'adeguata azione dello Stato con-tro il terrorismo. (Svolta nel corso della se-duta). (3 - 01297)

AJELLO. ~ Al Presidente del Consigliodei ministri ed al Ministro dell'interno. ~

Per conoscere le circostanze e le modalitàdel feroce attentato aLla sede del Comitatoromano della Democrazia cristiana e le mi-sure che il Governo intende prendere perporre termine a questo lungo rosario di at-tentati e garantire il regolare svolgimentodella campagna elettorale. (Svolta nel corsodella seduta)

(3 -01298)

NENCIONI, BONINO, TEDESCHI, AR-TIERI, BASADONNA, GATTI, MANNO, PA-ZIENZA, PLEBE. ~ Al Ministro dell'inter-no. ~ Con riferimento all'atto terroristicoconsumato dalle ({ brigate rosse» in PiazzaNicosia a Roma, che ha causato la morte diun agenLe ed alcuni feriti, gli interrogantichiedono di conoscere ,Ladnematica dei fattie quali provvedimenti intenda prendere ilGoverno per prevenire tali efferati delitti.(Svolta nel corso della seduta)

(3 -01299)

BALBO. ~ Al Presidente del Consiglio deiministri ed al Ministro dell'interno. ~ Perconoscere quali siano esattamente i fatti diPiazza Nicosia a Roma e quali i provvedimen-ti che il Governo intende prendere per im-pedire il susseguire sistematico dell'acuirsidi tali manifestazioni di inciviltà che costa-no la vita ad onesti cittadini e compromet-tono la tranquiJli tè. delle nostre popolazioni.(Svolta nel corso della seduta)

(3 ~ 01300)

FERRALASCO, MARAVALLE, DE MAT-TEIS, TALAMONA, VIGNOLA, LABOR, SI-GNORI, ALBERTINI. ~ Al Presidente del

Consiglio dei ministri ed al Ministro dell'in-terrlO. ~ Premesso:

che H brigadiere Mea ha trovato la mor-te e le guardie Ammirato e Ollanu sono ri-maste gravemente ferite nel corso dell'ag-gressione nella sede della Democrazia cri-stiana romana;

che simili attentati caratterizzano i mo-menti più delicati deHa vita democraticadel nostro Paese con il fine di seminare tral'opinione pubblica sgomento e disorienta-mento,

gli interroganti chiedono di conoscerequali provvedimenti il Governo intende adot-tare affinchè ile indagini sul terrorismo tut-tora in corso sfocino rapidamente ad unaconclusione, per colpire i mandanti e gliesecutori e per garantire il regolare svolgi-mento delle consultazioni elettorali in atto,il cui esito rischia di essere fortemente in~fluenzato dalle iniziative terroristiche di unaminoranza eversiva che in un Paese civilenon è accettabile. (Svolta nel corso dellaseduta)

(3 -01301)

Interrogazionicon richiesta di risposta scritta

TEDESCHI. ~ Al Ministro del tesoro. ~

Con riferj.mento:alle notizie stampa circa l'intervento

compiuto dal Banco di Roma nel 1975 perla costituzione dell capitade iniziale del quo-tidiano ({ La Repubblica »;

alla campagna di stampa in favore deldottor Sarcinelli e del governatore Bafficondotta dal predetto quotidiano,

!'interrogante chiede di CO'l1oscere se ilcitato intervento del Banco dà Roma avven~ne sotto forma di partecipazione e, quindi,con l'assenso della Banca d'Italia, o se, es-sendo avvenuto in altro modo, fu rilevatodagli ,ispettori deLla vigilanza di Bankitaliache, dopo il 1975, effettuarono ripetute edapprofondite indagini al Banco di Roma.

(4 -02550)

DALLE MURA. ~ Al Ministro dell'interno.~ Per S'apere:

se è a conoscenza del grave stato di di-sa~'O in cui sono costrette ad operare le

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Senato della Repubblica ~ 17471 ~ VII Legislatura

3948 SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

forze di pubblica sicurezza nella provinciadi Massa Carrara al fine di poter svolgerea pieno e con adeguatezza ift loro serviziodi fronte alla crescita della delinquenza;

quali provvedimenti urgenti intendeprendere per il loro 'J1afforzamento ondeevitare turni di servizio estenuanti per ilpersonale e disfunzioni dovute all'inadegua-tezza del numero di uomini e di mezzi.

(4 -02551)

PASTI. ~ Al Ministro della difesa. ~Premesso:

che la NATO ha annunciato la costitu-zione di un gruppo di studio presiedutodall'americano Leslie H. Gleb per le arminucleari di teatro, che sono quelle destinatead essere impiegate soltanto in Europa enon sull'Unione Sovietica e sugli Stati Uniti;

che secondo quanto precisato da unarecente pubblicazione ufficiale del presiden-te del Comitato dei capi di stato maggioreamericano, gli Stati Uniti si propongono di"modernlzzare" le armi nucleari di teatro,fra l'altro, o con un nuovo missile mobile"Pershing II'' con raggio aumentato, o conun nuovo missile a medio raggio;

che in passato l'ammodernamento ed ilperfezionamento del "Pershing" prevede-vano l'impiego di una testata nucleare alneutrone;

che, sempre secondo la precisazione uf-ficiale americana, le forze nucleari di tea-tro della NATO comprendono sistemi a bre-ve raggio fino a 100 chilometri, sistemi amedio raggio fra 100 e 1.000 chilometri esistemi a lungo raggio oltre i 1.000 chilo.metri, capaci di cop1'Ìre tutto il territoriodegli alleati dell'Unione Sovietica;

che i sistemi a lungo raggio NATO com-prendono gli aerei americani .schierati inEuropa "F-ll1" e "A-6" e « un numero consi-stente di missili "Poseidon" (lanciati da som-mergibili) mesSii a disposizione del coman-do alleato in Europa », oltre agli aerei in-glesi "Vulcan" ed ai missili inglesi "Pola-ris" (lanciati da sommergibili);

che, sempre secondo la stessa fonte uf-fioiale, le forze nucleari di teatro sovietichesarebbero costituite dagli aerei "Backfire",di caratteristiche analoghe a quelle degliaerei "F-lll" e "Vulcan" della NATO, men-

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tre i vecchi missili terrestri con una solatestata nucleare, "5S-4" e "SS-5", sarebberoin via di sostituzione con missili mobili ter-restri "SS-20", a testate multiple, i quali, dalpunto di vista tecnico-militare, non sono cer-tamente superiori ai missili mobili a testatemultiple, "Polaris" e "Poseidon", assegnatialla NATO;

che dal punto di vista qualitativo esi-ste, quindi, già oggi, una pratica equivalen-za fra NATO e Patto di Varsavia, mentre dalpunto dI vista quantitativa la NATO ha ildoppio di testate nucleari: 7.000 in Europapiù 1.000 sulle navi assegnate all'Europa,contro 3.500-4.000 del Patto di Varsavia;

che lo sviluppo e lo schieramento in-giustificato in Europa di un nuovo missileincentiverebbero la corsa all'armamento nu-cleare;

che, comunque, la Siicurezza in Europanon dipende dalla quantità e qualità dellearmi nucleari di teatro schierate nel nostroContinente, ma dalla decisione di esclusivacompetenza americana di un eventuale im-piego strategico che, producendo danni diret-tamente sull'Unione Sovietica, costituiscel'unico vero detenente;

che poichè questo impiego è estrema-mente improbabile, per non dire impossi-bile, !'impiego delle armi nucleari di tea-tro, sempre di esclusiva decisione america-na, determinerebbe la distruzione, non ladifesa, dell'Europa;

che l'unica politica di sicurezza per lenazioni europee è la diminuzione e 1a eli-minazione delle armi nucleari di teatro, nonil loro aumento, tanto più che ,le forze con-venzionali della NATO sono notevolmentesuperiori a quelle del Patto di Varsavia, co-me l'interrogante ha ripetutamente dimo-strato con una numerosa documentazioneufficiale, senza che mai il Ministro abbiaaccettato una discussione seria ed approfon-dita, come sarebbe stato suo preciso dovere,

tutto questo premesso, si chiede di cono-noscere quali siano gli argomenti di esamedel gruppo di studio NATO e quali siano gliorientamenti italiani nell'eventua:lità che ven-ga proposto lo schieramento di nuove arminucleari, in Europa ed in Italia, in aggiun-ta alle altre ~ già troppe ~ esistenti.

(4 -02552)

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VII Legislatura~ 17472 ~

3 MAGGIO 1979

Senato della Repubblica

394a SEDUTA (pomerid.)~'"

ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

CHIELLI. ~ Al Ministro dei lavori pub-blici. ~ Il 17 aprile 1979, sulla strada statale« Aurelia », nel traito Grosseto-Livorno, si ètragicamente verifkato un ennesimo inciden-te mortale, che ha coinvolto alcuni automez-zi, provocando la morte di quattro persone.

La sistemazione e ]'ampliamento dell'« Au-relia }} sono stati alpprovati dalla conferenzadei servizi ANAS e rivendicati come interven-ti prioritari dalla Regione Toscana e dagliEnti locali delle due province, ma i numerosipronunciamenti favorevoli scaturiti da con-vegni ed iniziative assunte a sostegno del pro-blema hanno fino ad oggi, di fatto, trovatosordità ingiustificata ed allarmante negli at-teggiamenti del Ministero, che ha saputo solorispondere (per lo più in via indiretta) conpromesse demagogiche di stanziamenti, chenon hanno mai trovato applicazione alcuna.

Intanto, in tale tratto della strada statale{{Aurelia» continuano a verificarsi numerosiincidenti stradali, con i ,loro elevati costiin perdita di vite umane; il traffico stradaleè intenso, sia di automezzi pesanti che legge-ri, in quanto l'« Aurelia» rappresenta l'uni-ca arteria nazionale tirrenica che congiungeil Nord con il Centro ed il Sud Italia, el'unica strozzatura a corsia unica in tuttoil percorso è rappresentata dai 130 chilo-metri del tratto Grosseto-Livorno.

Si chiede, pertanto, al Ministro di farconoscere:

quali sono le effettive previsioni in or-dine alla sistemazione ed all'ampJiamentodel tratto delll'{{Aurelia» Grosseto-Livo:mo;

se, nelle migliaia di miliardi di spesaprevisti per l'esercizio 1979, è compreso, edin quale misura, lo stanziamento per i .lavoridi raddoppio del tratto medesimo;

quando ritiene possibile dare inizio ailavori occorrenti e quali sono le previsionidella dumta per il suo completamento.

(4 - 02553)

SASSONE. ~ Al Ministro dell'industria,del commercio e dell'artigianato. ~ Per sa-pere:

quali mi,sure sono state prese dopo l'in-contro dI Vercelli del 28 aprile 1979, pressoil comune, tra le forze sindacali, politiche edegli EntI locali e le maestranze dell'azienda{{ Lidmann », messe in cassa integramone gua-

dagni con la cessazione deill'attività produt-tiva dal 2 maggio, su decisione della « Monte-fibre », consociata {(Montedison »;

quali sono le iniziative che possono esse-re prese con gli imprenditori pI'ivati e pub-blici ed a livello direzionale aziendale per unaripresa dell'attività produttiva in questa mo-derna attIvità sostitutiva con una avanzatatecnologia, realizzata anche con il contributofinanziario pubblico, garantendo l'occupazio-ne agli operai, ai tecnici ed agli impiegati,parte dei quali hanno accettato la mobiHtàdel lavoro ed una riduzione di salario rispet-to alle condizioni che avevano acquisito alla« Montefibre-Montedison)} di Vercelli.

Alle suddette categorie ed all'interrogantepare incomprensibile che iniziative di ricon-versione industriale, realizzate anche con in-vestimenti finanziari pubblici, possano inbreve volgere di tempo entrare in crisi, vani-ficando gli sforzi congiunti delle forze poli-tiche, sO'::Iali e sindacali e degli Enti locali.

(4 -02554)

ZITO. ~ Al Presidente del Consiglio deiministri. ~ Per Isapere se è a conoscenza delconflitrto esistente fra il MiIliÌstero dell'indu-stria, dell commercio e dell'artigianato, e laCorte dei conti in ordine aHa registrazione deidecreti emessi dal suddetto Dioastero a favo-re delle imprese commerciali beneficiarie del-le agevoilaziorri previste dalla legge 10 otto-bre 1975, n. 517.

Poichè ill rifiuto della registiIWlione dmpe-disce agli istituti di crooi,to abi,litati di stipu-lare ed erogare i mutui concesJSiÌ,con la con-seguenza che attliallmente sono sospesi mutuiche ammontano, per dare un esempio, ad 0)1-tre quattro miliardi nella sola provinc:ia diReggio Calabria, l'inteJ1rogante chiede anchedi sapere quali iniziative si intendono adOJtta-re o promuovere per sbloccare tale perni-ciosa situazione. (4 - 02555)

PRESIDENTEconvocato a domicilio.

Il Senato sarà

La seduta è tolta (ore 18,35).

Dott. PAOLO NALDINIConsigliere preposto alla direzione delServizio del resoconti parlamentari