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SENATO DELLA REPUBBLICA VIII LEGISLATURA 523a SEDUT A PUBBLICA RESOCONTO STENOGRAFICO VENERDì 12 NOVEMBRE 1982 Presidenza del presidente FANFANI INDICE COMMISSIONI PERMANENTI Approvazione di documenti Pag. 4 SPADOLINI, presidente del Consiglio dei mi- nistri ............. Pag. s Annunzio di presentazione Assegnazione ...... Presentazione di relazioni . Testo delle comunicazioni: vedi ALLEGATO ...... 13 DISEGNI DI LEGGE 3 3 3 Richieste di parere per nomine in enti pub- blici ......... DOMANDE DI AUTORIZZAZIONE A PRO- CEDERE IN GIUDIZIO Trasmissione di documenti . . . . . . 3 4 Presentazione di relazioni 4 INTERPELLANZE E INTERROGAZIONI GOVERNO Annunzio . 5, 6 Consegna da parte del Presidente del Con- siglio dei ministri del testo di sue comu- nicazioni: PRESIDENTE ............. 4, 5 ORDINE DEL GIORNO PER LA SEDUTA DI LUNEDI' 15 NOVEMBRE 1982 . . . . . 12 TIPOGRAFIA DEL SENATO (1200) ~ 4

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  • SENATO DELLA REPUBBLICAVIII LEGISLATURA

    523a SEDUT A PUBBLICA

    RESOCONTO STENOGRAFICO

    VENERDì 12 NOVEMBRE 1982

    Presidenza del presidente FANFANI

    INDICE

    COMMISSIONI PERMANENTI

    Approvazione di documenti Pag. 4

    SPADOLINI,presidente del Consiglio dei mi-nistri . . . . . . . . . . . . . Pag. s

    Annunzio di presentazioneAssegnazione . . . . . .Presentazione di relazioni .

    Testo delle comunicazioni:vedi ALLEGATO. . . . . . 13DISEGNI DI LEGGE

    333

    Richieste di parere per nomine in enti pub-blici .........

    DOMANDE DI AUTORIZZAZIONE A PRO-CEDERE IN GIUDIZIO

    Trasmissione di documenti . . . . . .3

    4

    Presentazione di relazioni 4 INTERPELLANZE E INTERROGAZIONI

    GOVERNO Annunzio . 5, 6Consegna da parte del Presidente del Con-siglio dei ministri del testo di sue comu-nicazioni:

    PRESIDENTE . . . . . . . . . . . . . 4, 5ORDINE DEL GIORNO PER LA SEDUTA DI

    LUNEDI' 15 NOVEMBRE 1982 . . . . . 12

    TIPOGRAFIA DEL SENATO (1200) ~ 4

  • Senato della Repubblica ~3~ V II I Legislatura~.~.~ ~~ ~~ .~..~..~ ..~~~.~~~~.~~~~

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    12 NOVEMBRE 1982S23a SEDUTA ASSE~ŒUA. .. R'E50CONTO STF:-,OGRJ.r:ICO

    Presidenza del presidente F A N F A N I

    P R E S I D E N T E. La 'seduta è aiperta(ore 19).

    Si dia ,lettura del processo verbale.

    S A P O R I T O , f.f. segretario, dà let-tura del processo vervale della seduta pome-ridiana del giorno precedente.

    P R E S I D E N T E. Non essen:dovi os-servazioni, il processo verbale è approvato.

    Disegni di legge, annunzio di presentazione

    P R E S I D E N T E. In data Il no-vembœ 1982, è stato p:resentato H seguentedisegno di legge:

    dal M~¡¡istro del turismo e dello spet-tacolo:

    « Interventi straordinari nel settore dellospettacolo» (2093).

    Disegni di legge, assegnazione

    P R E S I D E N T E. Il seguente di,se-gno di legge è statü deferito

    in sede referente:

    alla 8a Commissione permanente (Lavo-ri pubblici, comunicazioni):

    « Nonne per la fornitura di carta e stam-pati a.lle Aziende dipendentï dal Ministerodet1leposte e deHe telecomunicazioni» (2048),previ pareri deHa la, della sa e della 6a Com-missione.

    Dïsegni di legge, presentazione di relazioni

    P R E S I D E N T E. A nome della Il aCommissione permanente (Lavoro, emigra-ZJione,previdenza sociale), 1n data Il novem-

    bre 1982, il senatore Manente COIlTIJUnMehapresentato la relazione sUiI disegno di legge:« Conversione in legge, con modificazioni,del deoreto~legge 1° ottobre 1982, n. 694,concernente prowga della fiscaliz:l!azione de-gli oneri sociali fino al 30 novembre 1982e misure per il contenimento del disavanzodel settore previdenzia:le» (2066) (Approva-to dalla Camera dei deputati).

    Governo, richieste di parere per nominein enti pubblici

    P R E S I D E N T E . Il Ministro del-l'agricoltura e delle foreste ha inviato, aisensi dell'articolo 1 della legge 24 gennaio1978, n. 14, le richieste di parere parlamen-tare concernenti:

    la proposta di nomina del dattaI' Edoar-do Marelli a Pres1dente dell'IstiÌ1:uto speri-mentale Jattlero-casea,rio di Lodi;

    la proposta di nomina del professar Al-berto Malquori a Presidente dell'Istitutosperimentale per la zoologia agraria di Fi-renze;

    la proposta di nomina del dottor AldoFerraro a Presidente dell'Istituto sperimen-tale per l'orticoltura di Salerno;

    la proposta di nomina del professar Giu-seppe Barbero a Presidente dell'Istituto na-zionale di economia agraria;

    la proposta di nomina del professarGian Tommaso Scarascia Mugnozza a Presi-dente dell'Istituto nazionale della nutrizio-ne, con sede in Roma;

    la proposta di nomina del comm. Dome-nica Bianchi a Presidente dell'Istituto spe-rimentale per la cereali coltura, con sede inRoma;

    la proposta di nomina del professarAlessandro Nardone a Presidçnte dell'Istitu-to sperimentale per la nutrizione delle pian-te, con sede in Roma;

  • Senato della Repubblica ~ 4 ~

    523a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICOV I I I Legislatura

    12 NOVEMBRE 1982

    la proposta di nomina del professar Re-mo Faustini a Presidente dell'Istituto sperimentale per le colture foraggere, con sedein Lodi (Milano);

    la proposta di nomina dell'avvocato Mi-chele Cifarelli a Presidente dell'Ente autono-mo parco nazionale d'Abruzzo.

    Tali richieste, ai sensi dell'articolo 139-bisdel Regolamento, sono state deferite alla 9aCommis,sione permanente (Agricoltum).

    Il Ministro del Lavoro e deHa preVlidenzasociale ha inv-iato, ai sensi dell'artioolo 1 del-la ,legge 24 gennaio 1978, n. 14, la richiestadi paœre parlamentare suHa proposta di no-mina del dottor GugHelmo Moretti a Presi-dente delil'Istituto nazionale dei giorDJalœsti:italiani ({ G. Amendola)} (INPGI).

    Tale richiesta, ai sensi dell'articoLo 139-bisdel Regolamento, è stata deferita alla lPCommi:ssione permanente (Lavoro, emigra-zÌ.one, previdenza socila}e).

    Domande di autorizzazione a procederein giudizio, presentazione di relazioni

    P R E S I D E N T E. A nome della Giun-ta delle elemoni e deUe immunità parlamen-tari, ,in data 11 novembre 1982, sono statepresentate ,le seguenti relazioni:

    dal senatore Lapenta sulla domanda di au-torizzazione a procedere in giudizio controil senator3 Monaco, per ooncorso :nella v,io-lazione di norme per la tutela ,sociale dellamaterni,tà e suH'interruziüne volontaria del-la grav1Í'danza (artioolo 110 e 112, n. 1 del eo-dice penaJe e articolo 19, terzo e quinto com-ma, della legge 22 maggìo 1978, n. 194) e nelreato di truffa (artiooli 110 e 640, n. 1, delcodice penale) (Doc. IV, n. 78);

    dal senatore Cioce 'sulla domanda di auto-rizzaÚone a procedere in giudizio contro i,lsenatore Ricci, per il reato di cui agli articoH110 del codiœ penale, 216, 223, primo e se-condo comma n. 1, 219, 202 e 203 del regiodeoreto 16 marzo 1942, ill. 267 (concorso nelreato di bancarotta fraudolenta) (Doc. IV,n.79).

    Governo, trasmissione di documenti

    P R E S I D E N T E. Il Ministro del te-soro, con lettera in data 10 novembre 1982,ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 1 dellalegge 7 giugno 1974, n. 216, la relazione sul-il'attività svoha .dallla Commissione nazionaleper le società e la borsa (CONSOB) ne] 1981(Doc. XL, n. 4).

    Tale documento sarà deferito alla 6a Com-missione permanente.

    Il Presidente del Consiglio dei ministri ~per conto del garante dell'attuazione dellalegge S agosto 1981, n. 416 ~ con lettera indata 12 novembre 1982 ha trasmesso, ai sell-si dell'articolo 9, ultimo comma, della leggecitata, copia della comunicazione in data 28ottobre 1982, con relativi allegati, del ga-rante stesso.

    Detta comunicazione sarà inviata alla PCommissione permanente.

    Commissioni perm':menii, approvazionedi documenti

    P R E S I D E N T E. La 9a Commissio-ne permanente (Agricoltura) ha trasmesso,in data 12 novembre 1982, alla Presidenzadel Senato il documento approvato dallaCommissione stessa, ai sensi dell'articolo 48,comma sesto, del Regolamento, a conclusio-ne dell'indagine conoscitiva sulla ricercascientifica in agricoltura (Doc. XXXIV, n. 3).

    Detto documento sarà stampato e distri-buito.

    Consegna da parte del Presidente del Consi-glio dei ministri del testo di see comuni-cazioni

    P R E S I D E N T E. Do la pa,rola aIPresidente del Consiglio per la presentazjûneal Senato del testo delle comunicazioni resenella giornata odierna alla Camera dei de-pu ta ti.

  • Senato della Repubblica ~ 5 ~ VIII Legislatura

    12 NOVEMBRE1982523a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

    S P A D O L I N I, presidente del Con-siglio dei ministri. Signor Presidente, OŒlore-voli coUeghi, mi onoro di consegnare aUaBresidenza 11 testo delle comunicazioni testèrese alla Camera dei deputati in ossequio al-l'invHo dell Presidente ,deBa Repubblica ariferire s'lIRa condizione isti.tuzionale e poJ,i-tica del Governo.

    P R E S I D E N T E . Prendo attodeHa consegna, da palrte del Presldoote delCOl1'sigHodei ministri, deUe sue comunica-zioni, che saranmo pubblicate in allegatoal resoconto deUa seduta odkrna, ed avver-to che il Senato inizierà La discussione su diesse nella prossima seduta.

    InterpeUanze, annunzio

    P R E S I D E N T E. Invito il senatoresegretario a (~2:-(;annunzio dell'intel1pel:lanzapervenuta aH:::.p œs,ÎJd.enza.

    S A P O R I T O, f.f. segretario:

    Gussa. ~ Al Presidente del Consiglio deiministri, ai Ministri dei lavori pubblici e del-l'agricoltura e delle foreste ed al Ministrosenza portafoglio per la protezione civile. ~Premesso:

    che in data JO ottobre 1981, a seguitodell'ondata di maltempo abbattutasi partico-larmente sulle 'regioni settentrionali in slet-tembre, è stata presentata !'interpellanza IllU-mero 2 - 00337 aHa quale è stata data rispo-sta nella seduta del 18 maggio 1982, con unritardo di O'ltre sette mesi e 'iiD.modo soloparzialmente soddisfacente;

    che gli eventi alluvionali verificati sipuntualmente a un anno ,di distanza, nei ~or-ni 8, 9 e 10 novembre 1982, costrin,gono a ri-proporne presS'ochè negli stessi termini qua-si tutte le consideraZ'Îoni e le proposte formu-late nell'interpellanza ,sopra richiamata ecioè:

    che l'ondata di maltempo abbattutasisoprattutto sulle regioni del Centro-Nord, hadimostrato ancora una volta quanto fragi-le, vulnerabile ed indifeso sia il territorioitaliano di fronte ad eventi meteorologici

    anche non eccezionali e, conseguentemente,quanto diffusi e rilevanti siano i danni aibeni ed alle opere, quanto gravi siano i disa-gi e spesso i lutti per le popolazioni colpitee, infine, quanto ingenti siano i costi chela comunità deve sopportare per le ripara-zioni, i ripristini ed i risarcimenti;

    che, in particolare, quasi tutta la reteidraulica delle aree colpite (fiumi, torrenti,canali di bonifica, laghi, lagune, collettori difognatura urbana ed altri corsi d'acqua) èpraticamente entrata in crisi con estesi al-lagamenti nelle zone rurali e nei centri abi-tati, mentre i dissesti e le frane hanno mes-so in grave pericolo insediamenti civili eproduttivi, beni ambientali e storico-artisti~ci ed infrastrutture vitali;

    che tale situazione ha messo in luce, an-cora una volta e con maggiore evidenza ri-spetto al passato, lo stato di collasso in cuiversa l'organizzazione della difesa del suoloin ragione, da un lato, della scomparsa del!'immenso patrimonio di esperienza, compe-tenza e capacità professionale rappresentatoprima del 1972 dal personale degli uffici delGenio civile, dei Provveditorati alle operepubbliche e dei Magistrati alle acque e cheoggi ~ con i trasferimenti alle Regioni, l'eso-do della dirigenza statale, il pensionamentoanticipato degli ex combattenti ed i normalipe.nsionamenti senza rimpiazzo ~ non è piùa disposizione nemmeno per il normale ser-vizio di polizia idraulica e, dall'altro, in ra~gione dello scarso coordinamento e dei con-flitti di competenza fra le sempre più sparu-te schiere statali, regionali e locali addettealla difesa del suolo, aggravati dalla man~canza di piani di intervento per il soccorsoalle popolazioni colpite e per affrontare glieventi di piena, nonchè dall'assenza di ido-nei piani di bacino idrografico mediante ìquali potrebbero essere pianificati, program-mati ed organizzati gli interventi e le operedi conservazione e difesa;

    che quasi tutte le proposte per risolvereo, quanto meno, per affrontare in modo piùrazionalle il grosso problema nazionale delladifesa del suolo contenute nella «relazioneoonclusiva}) del1970 enegIl « Atti}) del 1974della Commissione inte,"ministeriale De Mar-chi, no:nchè queUe fo.rrnulate nella « relazio-

  • Senato della Repubblica ~6~ V III Legislatura

    12 NOVEMBRE 1982

    ~

    ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO523a SEDUTA

    ne finale» del 1976 dei senatori Luigi Noè eManIlo Rossi Doria a c:ondusione dell'« in~dagine conoscitiva sui problema della difesadel suolo» condat'ta dal Senato della Re~pubblica, s'On rim8.5te fin qui lettera morta;

    che ,l'esame condotto finora daUe Com..missi'Oni Javari pubblici e agricoltura del Se~nato 'sui quattro disegni di legge riguarda'Il~ti J.a difesa del suolo presentati in questa le~gislatura (H n. 439 dei senatori Finessi ed al~tri 1'8 novembre 1979, H 11.811 del Governoil17 marzo 1980, il n. 1134 dei senatmi Gus~so ed altri 1'8 'Ottobre 1980 e il n. 1323 deri se-natori Ottaviwui ed altri M 20 febbraio 1981)ha messo in luce la grande diversità dellevari,e proposte, per cui appare a:ssarl. diffici.le pervenire, iln tempi brevi e con il più hr~go consenso possibile, alla formazione di untesto legislativo che, pur tenendo conto deivari apporti, sia sufficientemente Olrganicoe razionale, e perciò applicabile;

    che, finalmente, con la legge 26 febbraio1982, Th.53, sono stati stanziati 500 miliardinon solo per l'esecuzione di opere idraulichedi competenza del Ministero dei lavori pub.blici, ma anche, se non soprattutto, « per ilpotenziamento del servizio idmgrafico, non~chè per studi, ricerche, progettaZ!ioni e in~dagini relativi ad interventi considerati pria-ritari calla formazione dei piani di bacinoa carattere ir.:.terregionale»,

    l'interpellante chiede di conoscere se ilGoverno non ritenga di. dover stanziare ulte~riori somme al fine di:

    1) far fronte ai danni provocati dagliultimi eventi;

    2) provvedere alla compil.,azione deipiani di bacino idmgrafico anche di carat-tere regionale e non solo dei bacini inter~:regionaili, nonooè aHa redazione dei pro~getti generali, degli studi di fattibilità e deipr9getti di massima ed esecutivi anche delleopere idrauliche dì competenza deHe Regio-ni, comprese indagini, rilievi, I1icerche e spe-rimootazionj;

    3) portare a compimell1to ,capi.llaI"lIlen~te anche nei bacini regiornali, l'a..rnmoderna~mento e il potenziamento delle reti di rileva-mento e trasmissione dei dati idrografici,idmlogici e mareografici, oomprese le appa-recchiature occorrenti per la loro raccolta,

    elaborazione, classificazione, archiviazione,pubblicazione e diffusione, nonchè di quan~t'a11-ro occorrente per il controllo, preavvisoed allarme in occasione di piene, maree emareggiate e per la diffusione sistematicaed unificata di informazioni finalizzate suifenomeni meteo~idroclimatologici;

    4) ricostruire capillarmente gli organi~smi idraulici per il servizio di polizia idrau~lica, di piena e di pronto intervento utiliz~zando (d'intesa fra Ministero dei lavori pub~blici, Regioni ed enti locali) i comuni, leprovince, i loro consorzi, le comunità mon~tane, i consorzi di bonifica e gli altri entipubblici e di diritto pubblico aventi sedenei luoghi in cui il servizio deve svolgersi;

    5) mobilitare le tante competenze, pro~fessionalità ed intelligenze di cui il tessutoumano del Paese è dotato al fine di supplirein qualche modo alle attuali difficoltà del~l'apparato pubblico, specie nel settore dellapianificazione, della progettazione e dellaricerca;

    6) realizzare in tempi rapidi opere riso-lutive per la difesa del suolo (corr..e, peresempio, i serbatoi di moderazione delle pie-ne e simili), procedendo immediatamente alcensimento degli studi fin qui compiuti nel-le diverse sedi in modo da stabilire un ordi~ne di priorità negli interventi che abbia ilpiù alto grado possibile di attendibilità, diobiettività e di esecutività.

    (2 ~ 00567)

    Interrogazioni, annunzio

    P R E S I D E N T E. Invito il senatoresegretario a dare 3!nnunzjo d~tlle interroga~zioni pervenute Billa Presidenza.

    S A P O R I T O, f.t. segretario:

    POLLASTRELLI, CHIELLI, SASSONE,IANNARONE, VITALE Giuseppe. ~ Al Mini~

    stro dell' agricoltura e delle foreste. ~ Persapere se è a conoscenza:

    che la situazione della nocciolooolturacontinua ad essere soggetta a fŒ'te crisi dimercato, colpendo essenzialmente i già trop-po scadenti redditi delle popolazioni conta~

  • Smala della Repubblica~

    ~7~ VIII Legislatura

    12 NOVEMBRE 1982ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO523a SEDUTA

    dine residenti nei territori di colilina e diIIlontagna;

    che anche la Regione LaÚo, d'intesa conla comunità montwna dei Cimini, ha inviatoalla CEE la richiesta ufficiale di regolamen~tare la produzione ed il mercato delle [lOC-ciole per emanare così un regolamento CEEche difenda il prezzo del prodotto dalle in-sidie del mercato nazionale ed internaziona~le, così come è in atto per altre numeroseproduzioni.

    Si chiede, pertanto, di conoscere:quali provvedimenti urgenti H Ministro

    intende assumere per salvaguardacre Ja pro~duzione italiana deHe nocciole e con essail reddito dei coltivatori delle zane interne;

    quali interventi Ìill'tende svolgere a li~veIlla comunitario per sollecitare Wla rapidaattuazione di un regolamento che difenda ilprezzo del,la produzione delle nocciole e sti-moli provvedimenti atti a potenziarne losvHuppo.

    (3 ~ 02255)

    LIBERTINI, FERRARA Maurizio, ARGI-ROFFI, TROPEANO. ~ Ai Ministri delle po-ste e delle telecomunicazioni e del lavoro edella previdenza sociale. ~ Per conoscerequsJli difficoltà impediscano la realizzazionedegli accordi che stabiliscono l'assorbimen~to totale dei lavoratori della SITEL nelle dit-te SIRTI e SIELTE, impegnate negli appal-ti della SIP.

    In particolare, gli interroganti desidera~ I

    no conoscere quali misure concrete sIÌinten~dano adottare perchè 240 lavoratori dellaSITEL, ancora privi di lavoro e in caS'sa in-tegrazione, siano assorbiti, secondo i patti,daHa SIRTI (40) e dalla SIELTE (200), sot-tolineando che il mancato assorbimento co-stitui.sce una inaccettabiiie violazione delleintese intercorse tra le società e il movimen~to sindacale, con la garanzia del Governo.

    (3 ~ 02256)

    Interrogazionicon richiesta di risposta scritta

    FONTANAR!. ~ Ai Ministri dell'interno e

    del tesoro. ~ Premesso che, con la legge 22dicembre 1979, n. 682, l'indennità di accom-

    pagnamento per i ciechi civili assoluti vie-ne equiparata, a partire dallo gennaio 1982,a quella goduta dai grandi invalidi di guer~l'a ai sensi della Tabella « E » ~ lettera A~bis,n. 1, del decreto del Presidente della Repub-blica 23 dicembre 1978, n. 915, cioè dai cie-chi di guerra, l'interrogante chiede di cono~scere:

    perchè ai ciechi civili assoluti l'inden~nità di accompagnamento viene erogata an-che tuttora in misura minore a quella sta-bilita dalla citata legge, e cioè senza gli au-menti previsti dagli articoli 1 e 6 del decre-to del Presidente della Repubblica 30 dicem~bre 1981, n. 834;

    se i Ministeri competenti non intendo~no finalmente riparare alla disparità di trat-tamento, equiparando l'indennità di accom-pagnamento per i ciechi civili a quella vi-gente per i ciechi di guerra, come era nellospirito della legge citata e nella volontà dellegislatore.

    (4 ~ 03330)

    FONTANAR!. ~. Ai Ministri dell'internoe del tesoro. ~ Premesso che, con la legge29 febbraio 1980, n. 33, il limite di redditoper le pensioni dei ciechi civili, s'ia ciechiassoluti che ciechi con residuo visivo nonsuperioit'e ad 1/20, è stato fissato in lire5.200.000 annue, riva1utabili annuailmentesecondo gli indici ISTAT, l'interrogante chie~de di cOOJ.oscere:

    perchè ai ciechi con residuo visivo nonsuperiore ad 1/20 non venga applicato illirr:ite di reddito indicato dalla legge citata;

    se i Ministeri competooti non ritenganoopportuno che sia fatta fillalmente chia~rezza sulla questione, ponendo fine all'ano~mala situazione di numerose pratiche ac-cantonate presso le Prefetture in attesa diun chiarimento che finora non è mai statosollecitato.

    (4 - 03331)

    BONDI, TEDESCO TATÖ. ~ Al Ministro

    dei trasporti. ~ RicoI1dato l'incontro avve.-

    nuto H 23 marzo 1982 presso iJl Ministerotra una delegazione di parlamentari, sinda-calisti, amministratori degli ooti locali are-tini e alti funzionari del Ministero, a ciòdelegati dal Ministro, incontro in cui voo-

  • Senato della Repubblica ~ 8 ~ VI/I Legislatura

    12 NOVEMBRE 1982523a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

    nero previste e fissate determinate scadenzeper l'inizio dei rlavori della foorü'via direttis-sima nel tratto Arezzo Sud~Fig1ine Vaildarno;

    ricordato, a:ltresì, !'incontro del 2 otto-bœ 1982 tra i rappresentanti della reg1ioneToscana e dell'associazione intercomunaledel Valda,rno Sud e i tecnici delle Ferroviedello Stato;

    visto il deareto n. 50 del 30 gennaio1982 emanato dal Ministro in attuazione ,del-la !egge 12 febbraio 1981, n. 17, concernen-te l'rummodernamento e il potenziamentodella rete ferroviaria dello Stato;

    visto, infine, il bando di quaJificazionedell'Azienda autonoma delle ferrovie delloStato con iJ quale, tra l'aLtro, vengono indi-cati i temnini per la realizzazione del « qua-druplicamento della linea Roma~Firen:zje neltratto Arezzo Sud-Figline VaJdarno e BA(impi'a11to di blocco automatico) sul trattoChiusi-Firenze »,

    gli interroganti chiedono di conoscere:1) perchè non si è ancora proceduto

    aH'a¡ppalto dei lavori nonostante siano pas-sati oLtre sei mesi daHa -scadenza del 30 apri-le 1982, data in cui le imprese interessatehanno presentato la domanda di partecipa-zione al bando;

    2) a che punto sono ,le procedure perrl'appalto dei lavori e quando si prevede l'ini-zio degli stessi;

    3) se non si ritiene necessario accelerarei tempi deH'inizio e del completamento del-l'opera in considerazione:

    a) che il precedente tratto è prressochèuŒtimato e ohe la ditta a¡p:paltatrice ha giàproceduto al licenziamento di circa 300 la-voratori che sono oggi disoccupati e ,chenon possono beneficirure neanche della cassaintegrazione guadagni, ma che potrebberoviceversa trovare ocoupazione nei cantieriche verranno aperti per il nuovo tratto aven-do anche la necessaria qualificazione pro-fessionaLe;

    b) che la realizzazione del tratto Arez-zo-Sud Figline Valdarno è praticamente l'ul-timo ostacolo per il completamento della di-rettissima e che tale tratto interessa la zonasicUJramente più intasata e disagevole del-l'attua,le ferrovia, sia per la tortuosità deltracciato che per la presenza di varie mi-

    gliaia di pendolari che giornalmente si re-cano nei capoluoghi di Arezzo e Firenze perragioni di lavO'ro e di studio.

    Tali circostanze, se consigliarono già inprecedenza rla priorità per la realizzazionedi tale tratto (lasciato viceversa per ultimo),impongono oggi l'urgente inizio e comple-tamento dei lavori.

    (4 - 03332)

    SICA, LAI. ~ Al Ministro delle finanze. ~

    Per conoscere se gli :d;sulta che taluni Ufficidel,registra:

    a) applicano ai contratti dJi oompraven-dita, nei quali H prezzo è pagato parte in con-tanti e parte mediante accoHo dd mutuo dicredito fondiar>io, la duplice imposta di tra-sfenimento e di obbligo, anche per d contrattisoggetti ad IVA, nell'assurda tesi che 'si trattadi due distinte convenzioni ~ compravendi-ta ed accollo ~ e non di un unico contrattonel quale l'accollo è solo una modaJità delpagamento del prezzo;

    b) applicano nel caso di oompravenditadi fondi rustici da parte di società, regolar-mente iscritte nel registro della cancelleriacommerciale del competente Tr~bunale ed al-la Camem di oommercio quali '¡mprendÏ'toriagr1c01i, Lamaggiore aliquota ddnmpos-ta ditrasferimento prevista dall'aI'ticolo l-bis deldecreto-1egge 23 dicembre 1976, n. 856, CO!l1-vertito con modifkazioni nena legge 21 feb-braio 1977, n. 36, e non quella ridotta pnev,i-sta nella nota deLlo stes'so articolo;

    c) applicano la circolare inviat,a dal Mi-nistero e relativa al condono Hscale DJeISeIl-so che, se per le denunzie di sucoessione èstato notificato l'avviso di, Liquidazione del-J'.imposta principale, può essere concessa ladilazione per tale imposta mentre non vieneconcessa per -l'imposta complementaœ; nelcaso in cui non sia stato notificato l'avvj,so diliquidaÚone dell'imposta principaJe pmmadella presentazione delLa domanda di con-dono non vi può eSlsere dna:zJio!ITenè per l'im-posta principale, nè naturalmente per quellacomplementare.

    Gli -interroganti, chiedono, altresì, di co-noscere se il Mini'stro non rHime oppo.rtuno

  • Senato della Repubblica ~ 9 ~

    523a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

    VIII Legislatura

    12 NOVEMBRE 1982

    impartire istruzioni agli uffici peniferioi per~chè siano evitate tali abnormi 1nrerpretazio~ni della legge.

    (4 - 03333)

    MARAVALLE. ~ Al Presidente del Con-siglio dei ministri. ~ Per conoscere le ini~ziative prese dal Governo italiano in attua~zione della Risoluzione n. 785, concernentel'attività dell'OCSE, approvata dall'Assem~blea parlamentare del Consiglio d'Europail 5 ottobre 1982, sulla base di una relazio~ne della Commissione per le questioni eco-nomiche e lo sviluppo (Doc. 4951).

    La Risoluzione in esame invita, in parti~colare, i Governi degli Stati membri del-l'OCSE a perseguire una politica economicaa favore di un abbassamento dei tassi diinteresse, a prendere tutte le iniziative pos-sibili per affrontare il problema della disoc~cupazione, a sostenere con misure di poli-tica fiscale e con il ricorso a nuove tecno~logie gli investimenti pubblici e privati, afavorire le piccole e medie imprese, ad aiu-tare con adeguati programmi il progressotecnologico, ad astenersi da pratiche pro-tezionistiche e a perseguire una politica ener-getica che permetta di contenere le speseper l'importazione di energia.

    (4 - 03334)

    MARA VALLE. ~ Al Ministro degli affariesteri. ~ Per conoscere le iniziative presedal Governo italiano in attuazione della Rac~comandazione n. 953, relativa alla 23a rela~zione dell'Alto Commissariato delle NazioniUnite per i rifugiati, approvata dall'Assem-blea parlamentare del Consiglio d'Europa il2 ottobre 1982, sulla base di una relazionedella Commissione emigrazione e rifugiati(Doc. 4947).

    Nella Raccomandazione in esame si chie~de ai Governi degli Stati membri di raffor~zare il sostegno all'Alto Commissariato, so-prattutto allo scopo di trovare soluzioni du~rature del drammatico problema) di combat-tere le tendenze recentemente emerse in al~cuni Paesi volte ad assimilare i rifugiati agliemigranti, interpretando lo statuto dei rifu-giati in senso restrittivo, di semplificare edabbreviare le procedure per ottenere lo sta~

    tuta di rifugiato, pur mantenendo le garan-zie essenziali, di aumentare la partecipazio~ne finanziaria all' organismo in questione, diarmonizzare le procedure nazionali in mate~ria di asilo e di ratificare nel minor tempopossibile l'Accordo europeo sul trasferimen-to di responsabilità nei confronti dei rifu~giati. (4 - 03335)

    MARA VALLE. ~ Al Ministro degli affariesteri. ~ Per conoscere le iniziative del Go-verno italiano in attuazione della Risoluzio~ne n. 780, relativa ai rifugiati polacchi, ap-provata, a nome dell'Assemblea parlamenta~re del Consiglio d'Europa, dalla Commissio-ne permanente il 2 luglio 1982, sulla basedi una relazione della Commissione emigra-zione e rifugiati (Doc. 4922).

    In particolare, la Risoluzione in esamechiede ai Governi degli Stati membri delConsiglio d'Europa di mantenere ed accre~scere l'aiuto umanitario e alimentare a favo~re del popolo polacco, di accogliere e di in~tegrare nel proprio paese i rifugiati polac-chi, di sostenere politicamente e finanzia~riamente gli organismi internazionali e nazio-nali impegnati ad assistere tali rifugiati e diesercitare pressioni sul Governo polacco al-lo scopo di ottenere la liberazione delle mi~gJiaia di cittadini ancora nei campi di inter~namenta.

    (4 ~03336)

    MARAVALLE. ~ Al Ministro dei beni cul-turali e ambientali. ~ Per conoscere le ini-ziative del Governo iÌtaJliano in attuazionedelLa Ri'soluz10ne n. 781, relativa alJe po'li--tiche urbane, approvata dall' Assemblea par~lamentare del Consiglio d'Europa i,l 29 set-tembre 1982, sulla base di una relazionedella Commissione per la cultura e l'edu-oazione (Doc. 4944).

    NeLla Risoluzione in esame si chiede aiGoverni degli Stati membri di mettere inpratioa i princìpi elabomti in ocoasionedella campagna europea per la rinascita del~le città Dlel quadro di nuove politiche a li-vello naziona'le, reg.ionale e locale.

    (4 ~ 03337)

  • i';,;nato della Repubblica ~ 10 ~ VIII Legislatun¡.,

    12 NOVEJ\ŒRE 1982AS$EMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO523a SEDUTA

    MARA VALLE. ~ Al Ministro degli affariesteri. ~ Per conoscere le .iniziative del Go~verno italiano per dare seguito alla Risolu~zione n. 783, relativa alla crisi libanese, ap~provata dall'Assemblea parlamentare delConsiglio d'Europa il 4 ottobre 1982, sullabase di una relazione della Commissioneper le questioni politiche.

    (4 ~ 03338)

    VINCELLI. ~ Al Ministro dell' agricolturae delle foreste. ~ Per conoscere i motivi del~la mancata corresponsione degli acconti del-l'integrazione di prezzo per l'olio di olivaper la campagna olearia 1981-82 dovuti agliagricoltori, coltivatori diretti, mezzadri e co-loni.

    Si evidenzia la gravissima situazione eco-nomica delle categorie interessate, soprat-tutto della provincia di Reggia Calabria, giàfortemente provate dalle alluvioni del 1981e dalla siccità del 1982.

    (4 ~ 03339)

    VIGNOLA, SCARDACCIONE. ~ Al Mini~

    stro per gli interventi straordinari nel Mez-zogiorno. ~ Per sapere:

    a) a che cosa è dovuto l'enorme ritardo(120 giorni) con il quale vengono rilasciati ipareri di conformità dal Ministro, attesoche le disposizioni di legge prevedono il ter-mine massimo di trenta giorni dalla data diricevimento dei risultati istruttori positivipredisposti dall'ilstituto di credito e dallaCassa per il Mezzogiorno;

    b) come mai l'iter accelemto della pro-cedura agevolativa previsto dal decreto-leg-ge 30 giugno 1982, n. 389, si è trasformatoin un fermo totale della Cassa per il Mezzo~giorno, considerato che a distanza di benquattro mesi dall'entrata in vigore di taledecreto la Cassa non ha approvato nessunapratica agevolativa relativa alle iniziative in-dustriali che realizzano o raggiungono inve-stimenti fissi da 4 a 30 miliardi di lire;

    c) perchè, dopo quattro mesi dall'auto-rizzazione contenuta nel decreto già citato,la Cassa non ha ancora predisposto alcunaanticipazione nella misura del 50 per centodel contributo in conto capitale (di cui al~l'articolo 69 del testo unico 6 marzo 1978,

    n. 218) alle iniziative localizzate nelle areecolpite dagli eventi sismici degli anni 1980-1982;

    d) come mai solo in data 20 ottobre1982 il Ministero ha fornito le norme di at-tuazione del famoso decreto-legge 30 giugno1982, n. 389;

    e) come mai il Ministero, invece di snel-lire le procedure, crea ritardi dovuti alla stra-tificazione di decreti-legge, a circolari chia-rificatrici e attuatrici ~ in realtà ritarcLatri-üÌ ~ come, per esempio, queUe sulla leggeantimafia amplificata dal direttore generaledella Cassa, Co1avitti, in modo tale che ha re-so inagibile la Cassa, ha paraliÍzzato il consi~glio di amministrazione, il presid~llite e lastnlttura tutta, visto che nulla più si approvae si paga aHa Cassa;

    f) quale provvedimento intende adotta~re il Ministro per sbloccare i pagamenti allaCassa per il Mezzogiorno, visto che la caren-za di tali fondi ha paralizzato la ragioneria,che è in arretrato di circa cinque-sei mesinei pagamenti per circa 700 miliardi conconseguenze gravi e ripercussioni facilmenteintuibili su tutta la struttura economica in-dustriale del MezzogioI'Ito.

    Si richiede inoltre di informare su cosa èstato fatto per attuare l''3'I''ticolo 21 del-la legge n. 219, cons1derato che fino,rasolo pochi hanno potuto beneficiare delleagevolazioni urgenti previste, attraverso l'e-missione di un decreto che riconosce solouna parte infinitesimale dei danni subìt1 eche l'ulteriore richiesta di documenti ritar-da ancora l'emissione di mandati atteso chefino ad oggi nemmeno una Lira è stata anco-ra pagata.

    (4 ~03340)

    LA RUSSA Vincenzo. ~ Al Ministro della

    sanità. ~ Premesso che il quotid¡'amo {( L'Av-venire» ha pubblicato nel mese di ottobre1982 un articolo dal titolo {( La gravidanzapemdizzata dalle SAUB », 13 fd'rma Lucia1noPecchiai, dove si scrive che si sta attualmen-te discutendo al Mmistero sull'opportunitàdi escludere dall'onere del tickt sui medici-nali le puerpere, l'in1errogante chiede di co~nascere se H M:i:nà.stronon riteiIl:gaopportunoestendere l'esolusione daLl'onere dei tickts

  • Seliato della Repubblica ~11~ VIII Legislatura

    523a SEDUTA 12 NOVEMBRE 1982ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

    alle gestanti, tenuto conto che deltl'esonerousufruriscono già le donne che hanno volo'll~tariamemte deciso di interrompere la gravi~danza.

    (4 ~ 03341)

    CIOCE. ~ Al Presidente del Consiglio dei

    ministri ed al Ministro di grazia e giustizia.~ Per conosce~'e quali iniziative, anche di ca~rattere legislativo, il Governo intenda assu~mere per garantire il rispetto dei princìpifissati nell'articolo 107 della Costituzione enell'articolo 59 del decreto del Presidentedella Repubbiica 16 settembre 1958, n. 916,che rjs~rva~10 rispettivamente al Ministrodella giustizia ed al procuratore generaledella Corte di cassazione la «facoltà» dipromuovere l'azione disciplinare, tenuto con-to che il Consiglio superiore della magistra-tura ha sostanzialmente svuotato i contenutidi tali norme, facendo uso sempre più fre~quente ~ con pericolo di incorrere nellaviolazione del diritto costituzionale all'ina-movibilità ~ del provvedimento di trasferi-mento d'ufficio, consentito dalla lf:.'ggesojaper rimuovere eccezionali situazioni d'in-compatibilità ambientale.

    È così accaduto che interi uffici giudizi aridi primaria importanza, quali quelli di Mi-lano e di Bologna, siano stati letteralmente« decapitati» con la rimozione di diversimagistŒtÎ, fuori da ogni iniziativa degli or~gani cui compete di promuovere l'azione di-sciplinare, mentre nei confronti di altri uf-fici, come quello di Catania, o di singoli ma-gistrati, vzngono preannunciate da parte disingoli cornponenti de.l Consiglio superioredella magistratura analoghe iniziative chepossono assumere aspetti intimidatori.

    Si chiede altresì di conoscere le realiragioni per le quali il Consiglio superioredella magistratura non ha ancora provve~duto, dopo ben dodici mesi di va:can~za, alla copertura del posto di pro:CUDa~tore della Repubblica di Catania e se taleomissione abbia o meno concorso ad accre~scere le tensioni esplose poi, forse non ca~sualmente, nell'immediata vigilia dello svol-gimento, proprio nella città etnea, del con-gresso nazionale di «Magistratura indjpen~dente ».

    Si chiede ancora di conoscere quali sia~no le valutazioni cid Governo circa la cost:.~tuzÏ0ne in seno al Consiglio superiore dellamagist~'atura di comitati di impulso e dicoordinamento dell'attività giudiziada con~cemente la repressione della mafia e di al~tre attività delittuose, posto che detti com~piti di iInpulso e coordinamento apparten~gano all'autorità giudizi aria e ad altri org2.-ni dello Stato anche di recente istituzione,mentre, ai sensi dell'articolo 110 della Costi~t~.lzione, «... competono al Ministro dellaf)ustizia l'organizzazione ed il funzioname~~to dei servizi relativi alla giustizia », spett?.ll~do invece al Consiglio superiore deJla mag¡~stratura, a' termini dell'articolo 105 dellaCarta fondamentale, soltanto ({ ...le assunzi',>ni, le assegnazioni ed i trasferimenti, le pre-mozioni ed i provvedimenti disciplinari neiriguardi dei magistrati. ».

    Si chiede infine di conoscere quale fon~damento abbiano le notizie pubbìicate nelmaTZO 1982 dal periodico «Pagina» e maiufficialmente smentite, secondo le quali 8.]~cuni membri del Consiglio superiore deJlamagistratura giungerebbero a guadagnarecirca 5 milioni al mese, mentre i componentidella sezione disciplinare percepirebbero i.:n« gettone }} giornaliero di 140.000 lire per unminimo di 18 giorni al mese e a ciascu:¡membro del Consiglio superiore della ma~gistratura sarebbero corrisposte lire 70.œop~r ogni seduta del plenum e lire 60.000per ogni seduta di Commissione, nonchè unadiaria di lire 60.000 per ogni giorno trascor~w nella Capitale.

    (4 - 03342)

    nOCE. ~ Al Presidente del Consiglio deimbistri ed al Ministro di grazia e giustizia.

    ~ Per conoscere il loro giudizio sulle insi~stite provccazioni polemiche di cui si sonoœsi protagonisti, in danno degli uffici giu~diziari ron:ani, alcuni componenti del Consi~glio superiore deHa magistratura, i quali, at~traverso anticipazioni rilasciate a diversi or~gani di stampa, hanno tentato di accreditarel'idea che stiano per essere avviati severi ac-certamenti ispettivi su presunte ma non de~clinate disfunzioni di detti uffici.

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    12 NOVEMBRE 1982ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO523a SEDUTA

    Si chiede in particolare di conoscere qua~li siano le autentiche motivazioni degli at~tacchi che muovono dall'interno dell'organodi autogoverna contro il procuratore dellaRepubblica dottor Achille Gallucci, costret~to a richiedere, per dignitosa protesta, il tra~sferimento ad altra sede e ciò dopo aver con~tribuita, con generoso impegno ed alta ab~negazione, a restituire l'ufficio da lui diret~to ~ in recente passato ferocemente colpitodalla violenza terroristica e dilacerato dacompreilsibili contrasti ~ ad elevata orga~nizzazione ed eflidenza, come tes 1Jilmoniano ,tra l'altro, i notevoli risultati conseguiti nel~la lotta all' eversione ed ai più gravi fenome~ni di criminalità organizzata, quali il traffi~co di stupefacenti ed i sequestri di persona.

    Sj chiede ancora quali provvedimenti siintendano adottare per stroncare sul nasce~re una strumentalizzazione tesa ad alimen~tare contrapposizioni tra organi dello Stato,accreditando l'idea di censure mosse dallaCommissione parlamentare sulla loggia P 2alle decisioni dell'autorità giudiziaria ed insi~

    nuando il sospetto non soltanto di paraliz~zanti interferenze, ma del1'assoggettamentodella s'tes'sa magistratura a forme di conibrol~lo politico sconosciute alla Costituzione re~pubblicana.

    (4 ~ 03343)

    Ordine del giornoper la sedu.ta di lunedì 15 novembre 1982

    P R E S I D E N T E. Il Senato torneràa riunirsi in seduta pubblka lunedì 15 no-vembre, alle ore 18, con i,l seguente ord1nedel giorno:

    Discussione sulle comunicazioni del Pre~sidente del Consiglio.

    La seduta è tolta (ore 19,05).

    Dott. FRANCESCO CASABlANCA

    Consigliere preposto alla direzione delServizio dei resoconti parlamentari

  • Sellato della Repubblica

    ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICOj

    12 IJOVEJVŒRE1982523a SEDUTA

    ~13~ VI II Legislatura

    ALLEGATO

    COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

    (Testo del discorso pronunciato dal Presidente del Consiglio dei ministri, onorevole

    Giovanni Spada lini, alla Camera dei deputati nella seduta del 12 novembre 1982)

    «Onorevole Presidente, onorevoli colle-ghi, è la terza volta, nell'arco di pochi mesi,che mi presento in Parlamento per riferiresulla condizione politica del Governo. Ai pri-mi di luglio affrontai, in Senato, il nododella disdetta della scala mobile da partedegli imprenditori pubblici. Poche settimanepiù tardi mi sottoposi, in entrambi i ramidel Parlamento, al dibattito sulla fiduciadel secondo Gabinetto da me presieduto.

    La quaskrisi di luglio, la crisi di ago-sto, sono altrettante manifestazioni diquel malessere profondo che continua agettare lunghe ombre sulla vita politicanazionale, e che è all'origine del criticomomento politico su cui siamo chiamatioggi a pronunciarci, dopo le dimissionirassegnate con decisione unanime dal miosecondo Governo; per esplicito invito delPresidente della Repubblica, cui aderiscoin spirito di assoluta deferenza, nella co-scienza del raccordo irrinunciabile fraParlamento e Governo e nella pari co~scienza del pericolo di ogni crisi extra-parlamentare.

    Malessere profondo, ho detto: un di-sagio che nulla risparmia, in questi annidi così grande e intenso travaglio, e siriflette nelle tensioni spesso laceranti frale forze politiche, interpreti di inquietu~dini e di sentimenti che è nostro dovereamalgamare e ricomporre entro un qua-dro unitario e coerente. Pinché è possi-bile.

    È un compito, questo, cui non ci sia-mo sottratti in questi oltre sedici mesi,fedeli in tutto e per tutto ai doveri e alleresponsabilità del difficile governo cuisiamo stati chiamati. Abbiamo indirizzatola nostra azione aLla ricerca paziente etenace, che oggi qualcuno con leggerezzaci rimprovera, di un punto di equilibriocorrispondente agli interessi del paese,all'interno di un quadro di maggioranzache, a giudizio dei più, non conosceva enon conosce alternative.

    Tale punto di equilibrio è stato iden-tificato, per La politica economica, nel di-segno di risanamento e di rigore rappre-sentato dalla legge finanziaria per il 1983e dai decreti ad essa connessi: altrettantistrumenti volti a fronteggiare una situa-zione di estrema gravità corrispondentealla severa diagnosi delle difficoltà econo~miche della «casa Italia» confermata nel~la Relazione previsionale e programmaticapresentata dal titolare del Bilancio e ap~provata in sede di Consiglio dei ministri.

    La difesa intransigente della manovra,di rigore, e delle compatibilità finanzia~rie in essa racchiuse, ha coinciso, da fineluglio ad oggi, con la salvaguardia di unessenziale rapporto di solidarietà politi-ca, da consolidare e non da disperdere at-traverso scelte volte sempre a tener con~to della complessità di una coalizione fon-data sulla compresenza di forze cattoliche,di forze socialiste e di forze di democra-

  • Senato della Repubblica ~~ 14 ~~ VIII Legislatura

    12 NOVEMBRE 1982523a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

    zia laica. Lo ripeto: finché tale salvaguar-dia sia possibile.

    In questa chiave, e in nessun'altra, vacorrettamente interpretata la soluzionedella crisi che nell' agosto scorso avevalacerato la maggioranza a cinque: solu~zione che aveva, lo riconosciamo, aspettiparadossali.

    La compagine del Governo precedentefu mantenuta tale e quale ma al com~plesso dei provvedimenti economici fuaccompagnato un complesso di prospettatirimedi istituzionali. Non si trattò di unaconcessione opportunistica o contingente,ma di una riflessione profonda che avreb-be dovuto accomunare le forze politichedella maggioranza, nel solco della elabo-razione che aveva caratterizzato il Go-verno precedente.

    n carattere istituzionale del Governo ei suoi doveri e i suoi limiti erano statial centro della prima esperienza ministe-riale da me presieduta. Non occorre che

    Iricordi le parole pronunciate nel luglioI1981, presentando il Governo. n tema del- !

    la collegialità ministeriale, e il tema dei Ilrapporti fra l'Esecutivo e le forze poli-

    tiche, dominarono le gcelte sulle quali furedatta la prima mozione motivata di fidu~cia. E quanto alla seconda, il tema isti-tuzionale fu addirittura caratterizzante del-la svolta politica che si realizzò nel se~condo Governo da me presieduto e cheha visto esaurita, il 31 ottobre scorso,una feconda fase preparatoria in Parla-mento, grazie all'impegno dei Presidentidelle due Assemblee, che vivamente rin~grazio, e all'azione, opportunamente con~giunta, dei Gruppi parlamentari di maggio~ranza e di opposizione.

    Il primo dei dieci punti che costitui-vano il ({c1ecalogo» istituzionale su cui siè ricostituita in agosto la maggioranza acinque, convergente su punti di raccordointerno e internazionale, riguardava proprioi poteri del Presidente del Consiglio e i te-mi d~lla colJegialità di Governo, attraver~so la riaffermazione di un «comune im~pegno, da parte dei partiti della coalizione,nello spirito dell'articolo 49 della Costi-tuzione, circa il pieno rispetto, nel proces~

    so di formazione del Governo, di tutte leregole costituzionali che lo disciplinano ».

    E il terzo punto indicava nel proget-to di legge sulla Presidenza del Consiglio,già sottoposto all'esame in Parlamento, lo({ strumento essenziale dell'unità e dellaomogeneità del Gabinetto, in attuazionedell'articolo 95 della Costituzione, tale dagarantire l'effettiva direzione della politi-ca generale del Governo non meno che lapiena esplic8Zione di una corretta colle-gialità ».

    In un Governo di coalizione, di coali-zione così vasta e multanime, in un Go-verno che si era qualificato di emergen~za, per la difesa della Repubblica, e taleè sempre rimasto, nella sua ispirazioneoriginaria e mai smentita, salvaguardare ilpotere del Presidente del Consiglio di di-rigere la politica nazionale significava inpartenza assicurare le condizioni elemen~tari della governabilità.

    La conferma dei ministri economiciobbedì ad un atto di coerenza con lalinea scelta nella seconda metà di luglio,dopo la crisi evitata per miracolo sul'ladisdetta della scala mobile per le aziendepubbliche, allorché fu deciso il varo diuna legge finanziaria con un complessodi deleghe volte a ridurre le voragini pau-rose della spesa pubblica, soprattutto nelcampo della sanità e della previdenza.

    Si ritenne di evitare semplici sostitu~zioni di uomini e si pensò di poter con-tare sulla fine della conflittualità che ave-va reso così difficile la navigazione delprimo Governo, proprio attraverso un'azio-ne di corresponsabilità ministeriale affi~data alla continuità.

    Dobbiamo riconoscerlo e non senzaamarezza: in questi mesi, e soprattuttonell'ultimo mese, la conflittualità non siè affatto attenuata, pur in presenza di unasituazione economica e finanziaria semprepiù grave, ma ha assunto forme endemi-che, fino all'ultimo scontro pubblico eclamoroso, per i toni usati e per la ma-teria di discussione ~ niente meno che lacredibilità dello Stato-debitore ~ fra ilMinistro delle finanze e il Ministro del te-soro.

  • Senato della Repubblica ~ 15 ~ V/II Legislatura

    12 N:ovE1~BRE 1982523a SEDU'i'A A:::SUMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

    Su questa polemica, che ha innestatoil meccanismo di crisi politica in atto,culminata nelle dimissioni unanimementecondivise dal Consiglio, che ho rassegnatonelle mani del Presidente della Repubbli-ca, voglio dire una parola chiara.

    Nell'ultimo Consiglio dei ministri, quel-lo del 29 ottobre, il Presidente del Con-siglio si era rivolto a tutti i colleghi diGabinetto, e in particolare ai ministri eco-nomici, per raccomandare la massima pru-denza durante il suo soggiorno negli Sta-ti Uniti. Data la delicatezza e la complessitàdella materia, che investe anche temi econo-mici, cioè anche il complesso delle relazhni commerciali fra Est e Ovest, chiesi un im-pegno formale a non fare dichiarazioni chepotessero indebolire la linea del Governo.

    Non vi furono obiezioni da parte dinessuno; l'invito del Presidente fu accolto.

    Dico subito che è per me penoso doverpuntualizzare fatti che hanno anche un ri-svolto personale. E quindi devo innanzitutto dire ai ministri Andreatta e Formi-ca che la stima e il rispetto personaleche ho per loro e per le loro posizionipolitiche e culturali non sono minima-mente in gioco.

    Ma, al di là delle valutazioni persona-li, vi sono valutazioni che coinvolgono in-teressi che i giuristi chiamano indisponi-bili, che non sono né mie né loro e nep-pure di tutti, ma appartengono all'assettopubblico del Governo e dello Stato.

    Queste valutazioni sono tutte racchiusenell'elementare principio per cui un colle-gio di governo non può sopravvivere nondico a furibonde liti personali, ma neanchead una dialettica che preminentemente sisvolga e si alimenti al suo esterno.

    I collegi, i consigli nascono e vivonoproprio per incanalare entro di essi, peristituzionalizzare e razionalizzare nel loroseno atti, giudizi, opinioni che altrimentinon avrebbero terreno di incontro e sin-tesi dialettica.

    Portare fuori dai collegi istituzionali,per i ministri portare fuori sistematica-mente dal Consiglio dei ministri iloro scontri, esacerbati dal clamore distampa e di pubblica opinione, significasemplicemente negare l'istituzione collegia-

    le, ancora prima che umiliare i poteri co-stituzionali di chi è chiamato a presie-deda.

    Si è detto: tante altre polemiche sonoavvenute, con questo e con precedentiGoverni, tanti altri scontri sono passatisenza che avvenisse nulla. Anche questo sipoteva comporre...

    No, questa volta c'era una ragione insu~perabile: per la gravità dello scontro edella materia del contendere, per il mo-mento in cui esso è avvenuto ~ il Presi-dente del Consiglio ed il Ministro deg]jesteri fuori d'Italia ~, per i riflessi sullaopinione pubblica e per le preoccupazioniespresse in tutti i luoghi istituzionali re-sponsabili. Il fatto diviene emblematicodi una prassi che tende ad essere distrut-tiva del principio di collegialità di governoe dei poteri di coordinamento del Presi-dente del Consiglio.

    E tuttavia dico che questa volta an-che se si poteva, non si doveva comporre.

    Perché comporre, facendo finta diniente o, come altre volte è avvenuto,dando una interpretazione minimizzatricedi fatti che la gente, che non è sciocca nécieca, aveva perfettamente inteso, avreb-be significato un azzeramento di credi-bilità non tanto per questo Governo quan-to per quelli futuri, non tanto per il Pre-sidente del Consiglio in carica, ma perquelli che lo seguiranno. Ancora valori in~disponibili, dunque.

    Tanto più che, voi lo sapete, il prin-cipio della collegialità di governo, nellasua specifica componente dell'autocontrol-lo delle dichiarazioni dei ministri fuoridel ConsigHo, ha rappresentato una co-stante preoccupazione di questo Governoe di quello che lo ha preceduto.

    Era già una grave preoccupazione nelluglio del 1981 se dovetti inserire nelledichiarazioni programmatiche una frasecome questa: «Un altro richiamo debbofare, e con estrema fermezza, all'artico-lo 95 della Costituzione: quello che pre-sidia la salvaguardia dell'unità di indi-rizzo politico ed amministrativo del Go-verno. Questa unità che, secondo Costi-tuzione, viene promossa, tutelata, e, quan-do occorre, ristabilita dal Presidente del

  • Senato della Repubblica ~ 16 ~ VIII Legislatura

    12 NOVEMBRE 1982523a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

    Consiglio, è la premessa inderogabile del-l'opera che noi stiamo per intraprendere.

    «La nostra formula di Governo si af.fida ad un equilibrio fra unità e collegia-lità, tanto più delicato quanto più ampioè il concorso di forze che abbiamo realiz-zato ».

    E ribadii nella mia replica in Senatoil 9 luglio 1981: «Spetta d'altronde alPresidente del Consiglio, da parte sua,garantire l'unità di indirizzo politico~am-ministrativo del Governo, collegato all'ar-ticolo 95 della Costituzione come premes-sa inderogabile della stessa azione gover-nativa; ed è dovere indeclinabile de] Pre~sidente del Consiglio tutelare e, quando èil caso, ristabilire tale unità, contro ognidispersione e contro ogni contrapposizio-ne fra ministri. A tale dovere intendo at-tenermi in ogni circostanza.

    «Anche questa formula di Governo ~aggiungevo nel luglio 1981 ~ si sorreggesu un equilibrio di unità e collegialità, Invista di indirizzare tutte le energie e glisforzi verso la realizzazione del program-ma comune ».

    Continuava ad essere una preoccupa-z¡ione quando il 30 aprile 1982 approvam-mo il disegno di legge sl1Jla Presidenza delConsiglio, nel quale, pur nella versionepiù prudente, dopo la discussione che neavemmo in Consiglio, compare una pre-scrizione come questa:

    «Il Presidente del Consiglio concordapreventivamente con i ministri interessatile pubbliche dichiarazioni che essi inten-dono rendere, ogni qualvolta, eccedendola normale responsabilità ministeriale, pos-sano impegnare la politica generale delGoverno ».

    Poco tempo dopo al Senato della Re-pubblica, di fronte all'esasperarsi del fe-nomeno, 1'8 luglio scorso, auspicando lacreazione di una prassi costituzionale intema di corresponsabilità ministeriale (ènoto che il principio di revoca dei mini-stri non è previsto dalla nostra Costitu-zione, e la discussione nella dottrina è,come voi sapete, ampia, complessa e didifficile decifrazione), aggiungevo che «lasituazione è troppo seria e l'esperienza èstata troppo amara per il Presidente del

    Consiglio per consentire che abbiano im-punemente a riprodursi anche per i futu-ri governi e per i loro presidenti i "ca.si" che ad intervalli si sono purtroppoverificati ».

    Preoccuparsi del fatto istituzionale (chenoi giudichiamo essenziale e comunqueimprescindibile) non vuoI dire eludere gli« altri» problemi, ma significa precisamen-te affermare che se non c'è ordine isti-tuzionale, rispetto, collaborazione in senoal Governo, anche gli «altri» problemisono, pregiudizialmente, di impossibilesoluzione.

    Ecco perché, onorevole Presidente, ono-revoli colleghi, ho detto ieri al Consigliodei ministri e ripeto qui, alla Camera,che anche a me, giudicato mediatore, ecomiUlnque convinto ohe in un Governodi coalizione l'arte della mediazione siairrinunciabile, sono venuti meno i mar.

    , gini della mediazione, essendosi trasferitoil fatto, per i suoi contorni e per la suanatura, dal terreno politico a quello isti-tuzionale.

    E dunque ho dovuto porre la questio-ne nei termini irreversibili in cui, in que-sti giorni, li ho mantenuti e li mantengo,fino alle dimissioni collegi ali del Gover-no, per confermare, con la estrema miaobbligata reazione, la validità delle rego-le di collegialità e corresponsabilità dei mi-nistri, la natura non feudale del Governodella Repubblica, i poteri costituzionalidel Presidente del Consiglio.

    Non si dica che i problemi sono altri.Il problema dei rimedi per la crisi eco-nomica è intimamente connesso, vorremmoanzi dire che è inseparabile dal tema deirimedi istituzionali. Del resto, su questosi era ricostituito il Governo. Se non simantiene l'unità di indirizzo politico del.l'Esecutivo, se non si trova un minimocomune denominatore viene frustrato losforzo di riavvicinare posizioni distanti,quale compete e non può non competere,nonostante la retorica e l'ironia che sifanno in materia, al capo di un Governodi coalizione, particolarmente in un regi-me dalla storia complessa come quelloitaliano, caratterizzato dalla esistenza del-la proporzionale e da tutte le esigenze

  • ';(:rWto della Repubblir:a ~ 17 ~ VIII Legislatura~=:~~~~~~~~~~~","==o,",,"~-===--~~~~~~~~~~~=========~~~~~~~~~~~~~.=o~~~~"'"

    12 NOVEMBRE 1982ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO523a SEDlJ fA

    che la proporzionale pone di mediazionee di punti di equilibrio da realizzare.

    Non si tratta di questioni procedurali,ma di questioni politiche. Non a caso loscontro tra i due ministri si è innestatosu una divaricazione di posizioni rispettoanche agli emendamenti da introdurre auna legge finanziaria, che appare ognigiorno più insufficiente rispetto all'aggra~vamento dei problemi economici del pae~se negli ultimi quattro mesi. E se contra~sti ci sono, sulle scelte economiche o sualtro, essi vengano fuori nelle sedi istitu~zionali proprie, e non in estemporaneepolemiche di stampa.

    Questo Governo ha scelto una linea dirigore, di risanamento e d'i giustizia. Ognigiorno che passa deve essere accentuatoil rigore, perché risanamento e giustizianon sono difendibili al di fuori di una li-nea di estremo rigore, di conseguente se.verità, di tagli risoluti alla spesa pubbli-ca, di resistenza a tutte le vocazioni par-ticolaristiche e a tutte le pressioni cor-porative. Noi riaffermiamo in questa sede,solennemente, che non c'è avvenire per ilpaese se non si decide di impostare unalinea che si muova nel soleo della leggefinanziaria e ne sviluppi e approfondiscai contenuti, in un senso non demagogicoe non velleitario.

    Come Governo ci vantiamo di aver te-nuto vivo per un anno e mezzo il dialog0con le parti sociali, senza rotture trauma-tiche, alla ricerca costante del consensoche in una società pluralista e democrati-ca come la nostra non ha alternative. Maanche su questo terreno dobbiamo consta.tare che il malessere si è accentuato, cheil travaglio del movimento sindacale haraggiunto forme che esigono un ripensa-mento delle forze politiche. Nessuna sug-gestione autoritaria o di interventi autori-tad, che è estranea alla nostra tradizione,ma assunzione e chiarificazione precisa diresponsabilità, soprattutto per la tuteladeHa certezza del diritto nelle fabbriche,su cui opererà alla scadenza la preannun-ciata disdetta della scala mobile. Nella co-scienza della gravità di una crisi che ècrisi occidentale dell'economia, e che nelnostro paese assume aspetti e riflessi par-

    ticolari per i connotati dei nostri squili-bri, delle nostre insufficienze, delle nostrecontraddizioni nazionali.

    Ci sono temi su cui nessuna media-zione è più possibile. Ci sono scelte difondo che devono essere percorse, senzatentennamenti e senza incertezze.

    Nella situazione economica, che per~mane grave, nuovi motivi d'allarme e dipreoccupazione si aggiungono agli antichi.

    La bilancia commerciale con l'esteroha registrato, in settembre, un disavanzodi oltre duemila miliardi di lire. Le riservevalutarie sono state sottoposte a forti pres~sioni sia per fattori stagionali sia per fe.nomeni speculativi; la lira ha subìto inmaniera accentuata le pressioni esercitatedalla forza del dollaro nei confronti delsistema monetario europeo.

    L'inflazione ha mostrato nuove accele~razioni, tanto da segnare un aumento del2 per cento in ottobœ. Tali tendenze era-no in parte scontate per la necessità diriequilibrare la finanza pubblica, maavrebbero dovuto essere «compensate)}sul piano delle aspettative da un accordofra le parti sociali sul tema del salario:un accordo di cui ancora oggi non vedia~ma i contorni.

    Né questi squilibri trovano un com-penso in una evoluzione più soddisfacentedell'attività economica: la produzione siè ridotta, il tasso di disoccupazione hatoccato il 9,2 per cento, il ricorso allacassa integrazione guadagni ha raggiuntoi 449 milioni di ore nei primi nove mesidell'anno e si va estendendo sempre più.

    Una scelca di rigore è stata fatta inquasi tutti i paesi industrializzati. Abbia~ma assistito ovunque a politiche moneta~rie rigorose, a misure volte alla riduzio-ne degli squilibri della finanza pubblica ead un rallentamento della spesa pubblica.

    Resta così confermata l'impossibilità disoluzioni alternative: lo squilibrio che ilsistema economico internazionale ha re~gistrato a partire dagli anni settanta com-porta, per le singole economie, un aggiu~stamento che è tanto più doloroso quantominore diventa lo spazio di manovra in~temo. Ed il nostro paese ne ha ben po-

    I co, perché meno sviluppato di altri e per-

  • Senato della Repubblica ~ 18 ~ VIII Legislatura

    12 NOVEMBRE 1982523a SEDUTA ASS1:::..1BLEA- RESOCONTO STENOGRAFICO

    ché ha subìto, anche recentemente, graviritardi.

    In tale situazione, le stesse misureadottate nel corso dell'estate col consen-so dei partiti che compongono questa coa-lizione, sono forse già insufficienti. Èstato necessario imporre nuovamente l'ob-bligo di finanziamento in valuta per leesportazioni, mentre i mercati dei cambisono tesi in questo momento in cui sisovrappongono rilevanti eventi internazio-nali.

    Diviene quindi ancora più urgente oggidefinire contestua:lmente i modi di rientrodella finanza pubblica e quelli di controllodella dinamica dei salari entro gli obiet-tivi annunciati.

    Occorre salvaguardare gli equilibri fi-nanziari e impedire che le tendenze spon-tanee della spesa pubblica producano ef-fetti dirompenti sull'inflazione e sulla bi-lancia dei pagamenti.

    I nodi centrali dellë.. politica di bilan-cio per il 1983 ripetono lo scenario dellapolitica economica di quest'anno. Occorre-rà proseguire l'azione di recupero delcontrollo istituzionale sui centri di spesache premono direttamente o indirettamen-te sul fabbisogno di cassa dello Stato.

    Nel 1982 tale fabbisogno ha segnatocontinui sconfinamenti rispetto alle previ-sioni a causa dell'operare di fattori au-tomatici collegati all'andamento recessivodell'economia, a causa delle ripercussionidel quadro internazionale ma anche pereffetto di centri di spesa che hanno at-tinto fondi dalla tesoreria in misura noncontrollabile.

    La legge finanziaria per il 1983 ha co-me obiettivo la riduzione del fabbisognopubblico, quale si sarebbe venuto a de-terminare sulla base della legislazione vi-gente, attraverso la limitazione della capa-cità di spesa dell'amministrazione pubbli-ca nei suoi vari centri e un ulteriorevafforzamento della pressione fiscale. Unabattaglia che abbiamo sostenuto con tuttele nostre forze e la nc:;tra passione.

    Momento istituzionale e momento eco-nomico sono, dunque, inseparabili. Nonsi può affrontare la crisi dell'economia senon con certi strumenti di governo, con

    talune « certezze» di governo. Fra tuttii settori della società moderna, il gover-no dell'economia è il più difficile. Le ten-sioni e le contraddizioni di questa fasedrammatica della congiuntura internazio-nale si riflettono in tutti i paesi. È ine-vitabile che si riflettano in Italia con unaintensità particolare.

    Viviamo uno di quei periodi in cuifranano gli antichi valori, in cui si deli-neano nuovi orizzonti. Ma attraverso untravaglio che talvolta è imperscrutabilea noi stessi, indecifrabile per noi che loviviamo.

    Un punto è certo. Siamo e restere-mo sempre devoti al regime dei partiti,contro tutte le scorciatoie, le suggestioni,le false soluzioni di ingegneria tecnocra-tica, comunque mascherate.

    È giusto che il dibattito sulle con-dizioni politiche del paese, voluto dalPresidente della Repubblica come alto ga-rante della Costituzione, approfondiscatutti i punti, penetri con libertà e conspregiudicatezza in tutte le questioni cheinvestono insieme l'avvenire civile, eco-nomico e istituzionale della nostra demo-crazia. Una democrazia complessa, difficile,percorsa da fermenti e profonde ansie,nella costante ricerca del nuovo.

    Tocca a noi comprendere l'evoluzione inatto. Ma soprattutto tocca a tutti noi pre-servare quelle condizioni di libertà, didignità, di giustizia che costituiscono lepremesse irrinunciabili della Repubblica.

    Di fronte a noi c'è un solo giudice,cui non possiamo sfuggire: la coscienzadel paese. Ecco perché lavoriamo per al.largare e non per restringere gli spazi egli orizzonti democratici. Mai come oggi ciappare attuale il monito di John Kennedy,che abbiamo riletto sulla tomba di Ar-lington nel corso della recente visita ne.gli Stati Uniti: « Dobbiamo interrogarcisu quello che ognuno di noi può fare peril paese prima di chiedere quello che ilpaese può fare per noi».

    È un monito che tutti noi, reggitoridello Stato, sappiamo di dovere fare no-stro, come 'quotidiana testimonianza di ri-spetto verso i princìpi di fondo della Re-pubblica e della Costituzione ».