Semplicemente una mamma di Annalisa Sereni (estratto)

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Annalisa Sereni SEMPLICEMENTE UNA MAMMA prefazione di Pupi Avati STORIE VERE

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La storia e la vita quotidiana di una famiglia con sette figli di cui uno con sindrome di Down. «Ho letto che i bambini trisomici, con sindrome di Down, possono essere addestrati. Dopo la reazione di rabbia, ho pensato a quello che tutti i genitori fanno, quando viene confermata loro la diagnosi di trisomia: navigano in internet e bevono come spugne tutto quello che trovano sulla condizione genetica del figlio. A me e a quei genitori dico: non pensare a tuo figlio come un qualcuno da addestrare, ma da educare. Fidati di te stesso, fidati di tuo figlio, fidati di Dio. E sai che mi/ti dico? Effettivamente qualcuno sarà addestrato: ma sarai tu! Tuo figlio ti stregherà».

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Annalisa Sereni

SEMPLICEMENTE UNA MAMMA

prefazione di Pupi Avati

Ho letto che i bambini trisomici, con sindrome di Down, possono essere addestrati. Dopo la reazione di rabbia, ho pensato a quello che tutti i genitori fanno quando viene confermata loro la diagnosi di trisomia: navigano su inter-net e assorbono tutto ciò che trovano sulla condizione genetica del figlio. A quei genitori dico: non pensare a tuo figlio come un qualcuno da addestrare, ma da educare. Fidati di te stesso, fi-dati di tuo figlio, fidati di Dio. E sai una cosa? Qualcuno sarà sì addestrato: ma sarai tu! E tuo figlio sarà per te come il Piccolo Principe per la Volpe. Il colore del grano.

Annalisa Sereni, classe 1969, è medico per lavoro e per vocazione. È sposata da ventitré anni con Marco e ha set-te figli, di cui l’ultimo con sindrome di Down. Da qualche anno scrive un blog (ciughini.blogspot.it) in cui racconta come la vita riesca sempre a sorpren-derla positivamente, persino quando le sorprese non sembrano tanto belle. Le piace scrivere ma non cucinare, anche se i suoi figli preferirebbero l’inverso! Questo è il suo primo libro, che non sarebbe nato senza la supervisione di sua sorella Maurizia.

“Un testo luminosoe incoraggiante”.

Pupi Avati

Progetto grafico: Luca Dentale / studio pymFoto copertina: © Foto Massimiliano Migliorato / CPP

Ho chiesto ai miei figli: “Vi pesa che vostro fratello

abbia la sindrome di Down?”

“Macché! Lui è Lui e basta!”

Ok.

“No. Mi dispiace dirlo, ma Lui è veramente fantastico così com’è. Non avrà problemi: ci siamo noi!”

Ok e lacrimuccia.

“Sì, mi dispiace. Ma per Lui. Non per noi. Anzi, sono convinta che il nostro atteggiamento

debba essere sempre positivo”.

Ok e pianto a dirotto.

“Temo solo che possa morire prima di me”.

Non ho più chiesto nulla.

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