Seminario Tecnico – Piacenza 31/01/2013 Misure di prevenzione … · caratteristiche (classe...
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Seminario Tecnico – Piacenza 31/01/2013
Misure di prevenzione e protezione collettive e individuali in riferimento al rischio di caduta
dall’alto nei cantieri edili
A cura dei Tec. Prev. Mara Italia, Marco De Marzo, Francesco Nuvola
Principali pericoli nei lavori in copertura, in relazione al lavoro in quota, sono:• caduta dall’alto all’esterno o all’interno dell’edificio;• caduta sulla copertura (per perdita dell’equilibrio);• sfondamento delle copertura.
Si aggiungono inoltre altri pericoli (copertura isolata/non isolata) legati al:• rischio verso la copertura causato da fattori derivanti dall’esterno• rischio verso l’esterno causato da fattori derivanti dalla copertura
CLASSIFICAZIONE DI UNA COPERTURA
La classificazione di una copertura, ai fini di un programmazione dei lavori insicurezza, non è semplice e deve considerare necessariamente la sovrapposizione di diversi fattori riguardanti, ad esempio:
• l’inclinazione;• la praticabilità della copertura;• le protezioni dei bordi perimetrali;• l’interferenza da o verso le zone perimetrali;• la geometria;• l’accesso dall’interno o dall’esterno;• la dislocazione degli elementi strutturali; ecc.
La classificazione della copertura, derivata da una corretta e completa impostazione della valutazione dei rischi, conduce alla individuazione di adeguate misure di protezione collettiva e/o di adeguati sistemi di ancoraggio contro le cadute dall’alto e/o idonei sistemi di accesso e di percorso
CLASSIFICAZIONE DI UNA COPERTURA
Copertura praticabileCopertura sulla quale è possibile l’accesso ed il transito di persone, anche con attrezzature portatili, senza predisposizione di particolari mezzi e/o misure di sicurezza, in quanto non sussistono rischi di caduta di persone e/o di cose dall’alto, né rischi di scivolamento in condizioni normali (UNI 8088).
Copertura non praticabileCopertura sulla quale non è possibile l’accesso ed il transito di persone, senza predisposizione di particolari mezzi e/o misure di sicurezza, contro il pericolo di caduta di persone e/o di cose dall’alto e contro i rischi di scivolamento (UNI 8088).
CLASSIFICAZIONE DI UNA COPERTURA
Le COPERTURE PORTANTI sono quelle che poggiano su solaio in calcestruzzo, con valore della portata riferita ai carichi verticali concentrati non inferiore a 2.00 kN/m2 (rif. DM 14/9/2005 Norme tecniche per le costruzioni)
Le COPERTURE NON PORTANTI, in qualsiasi stato di mantenimento, sono, ad esempio, quelle costituite solamente da lastre in fibro-cemento (es. Eternit) o da solette in cotto (tavelloni). Il transito su di esse espone ad elevato rischio di caduta per sfondamento in quanto non possono sostenere né il peso delle persone né quello di eventuali materiali depositati.
CLASSIFICAZIONE DI UNA COPERTURA
Copertura orizzontale o inclinata (pendenza)
• Superficie di lavoro orizzontale: superficie in cui il lavoratore, in piedi o camminando in ogni direzione su di essa, non èsoggetto al rischio di scivolamento e/o di rotolamento, mantenendo l’equilibrio nella posizione iniziale.
• Superficie di lavoro a debole pendenza: superficie in cui il lavoratore, in piedi o camminando in ogni direzione su di essa, pur potendo mantenere l’equilibrio della posizione iniziale, èsoggetto ad un rischio lieve di scivolamento, di rotolamento.
• Superficie di lavoro a forte pendenza: superficie in cui il lavoratore pur potendo stare in piedi o camminare in ogni direzione su di essa è soggetto ad un rischio elevato di scivolamento, di rotolamento.
• Superficie di lavoro a fortissima pendenza: superficie in cui il lavoratore non può stare in piedi o camminare in ogni direzione su di essa senza scivolare, rotolare.
CLASSIFICAZIONE DI UNA COPERTURA
La pendenza (l’angolo rispetto all’orizzontale) può non essere il solo parametro efficace a definire il concetto di “pendenza sicura”; in tal caso occorre introdurre il concetto della possibile “altezza di caduta prevedibile”.
Per questo si può fare riferimento alla norma UNI EN 13374 (Parapettiprovvisori) il cui annesso A (informativo) fornisce delle “informazioni”sull’uso (classe) dei parapetti provvisori, in rapporto all’angolo diinclinazione della copertura e dell’altezza di caduta:
• classe A può essere usata se l’angolo è minore di 10°;
• classe B può essere usata se l’angolo è minore di:- 30° senza limitazione di altezza di caduta, o- 45° ed altezza di caduta minore di 2 metri;
• classe C può essere usata se l’angolo è compreso tra:- 45° senza limitazione di altezza di caduta, o- 45° e 60° ed altezza di caduta minore di 5 metri.
CLASSIFICAZIONE DI UNA COPERTURA
IL RISCHIO DI CADUTA DALL’ALTO
Per lavorare in quota è necessario predisporre misur e di sicurezza specifiche quali:• adeguati sistemi di accesso (ad esempio ponteggi, ponti su ruote, ecc.)• opere provvisionali (ad esempio ponteggi, camminamenti, reti sicurezza, ecc.)• Dispositivi di Protezione Individuali (DPI)
CLASSIFICAZIONE DI UNA COPERTURA
PRIORITÀ DELLE MISURE DI SICUREZZAQuando si devono eseguire lavori sulle coperture è necessario privilegiare l’adozione di misure di protezione collettiva, come l’installazione di ponteggi lungo tutto il perimetro dell’edificio oggetto dei lavori.In ordine di priorità le misure di sicurezza che si devono mettere in atto a protezione dei lavori svolti sulle coperture sono le seguenti:• PONTEGGI METALLICI FISSI• PARAPETTI DI PROTEZIONE LUNGO TUTTI I LATI VERSO IL VUOTO• ASSITI DI CHIUSURA DEI LUCERNARI E DELLE APERTURE PRESENTI SULLA COPERTURA• SOTTOPALCHI DI SICUREZZA E DI SERVIZIO • RETI DI SICUREZZA• CAMMINAMENTI SU COPERTURE NON PORTANTI• UTILIZZO DI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) CONTRO LE CADUTE
A seconda dei casi possono essere allestite contemporaneamente piùsoluzioni tra quelle sopra indicate.
CLASSIFICAZIONE DI UNA COPERTURA
I parapetti in relazione alle pendenze e all’altezza di caduta vengono suddivisi in classi che identificano anche le caratteristiche di resistenza (UNI EN 13374/04)
PARAPETTI PROVVISORI
• Classe A Resiste solo a carichi statici (non si possono utilizzare quando la copertura supera i 10°);deve resistere ad una persona che si appoggia, oppure essere in grado di fermare una persona che sta camminando;
PARAPETTI PROVVISORI
• Classe BResiste a forze dinamiche di debole intensità, può fermare la caduta di una persona lungo una copertura di pendenza massima 30°; è ammesso l’uso per pendenze tra 30° e 45°, qualora l’altezza della caduta sia contenuta in 2 m;
PARAPETTI PROVVISORI
• Classe C Resiste a forze dinamiche di elevata intensità, può fermare la caduta di una persona lungo una copertura di pendenza massima 45°; è ammesso l’uso per pendenze tra 45° e 60°, qualora l’altezza della caduta sia contenuta in 5 m.
PARAPETTI PROVVISORI
Esempio per Classe A:
Il corrimano, il corrente intermedio ed il fermapiede devono essere adeguati alle sollecitazioni previste dalla UNI EN 13374 /04 e comunque di sezione equivalente a mm 200x25 per corrimano e intermedi, e mm 200x30 per ilfermapiede se in legno di abete o di essenza con analoghe caratteristiche (classe minima C16-UNI EN 338)
Le tavole (A) utilizzate devono essere integre sotto l’aspetto della resistenza e la loro lunghezza minima deve essere superiorealmeno di 400 mm a due campate (es.: 1400+1400+200+200 = 3200 mm). Il bordo superiore del parapiede dovrà essere almeno pari a 200 mm sopra la superficie di lavoro, mentre la luce tra il parapiede e la superficie di lavoro non dovrà superare i 20 mm.
PARAPETTI PROVVISORI
La verifica del supporto
Per conseguire una adeguata conoscenza delle caratt eristiche dei materiali e del loro degrado, ci si baserà su do cumentazione tecnica disponibile, su una accurata ispezione visi va, su verifiche in sito
E’ necessaria la verifica della struttura di ancoraggio in tutti i casi dubbi ovvero nei casi non contemplati nel manuale di istruzioni fornito dal produttore. Le modalità e i risultati di tale verifica costituiranno dichiarazione dello stato di conservazione e della resistenza del supporto di ancoraggio da riportare nei piani di sicurezza.
La resistenza e la sicurezza offerta dal parapetto dipendono quindi:• dal guardacorpo stesso• dal tipo e dalla qualità del supporto• dall’interasse tra un guardacorpo e l’altro• dalle dimensioni delle assi/correnti
PARAPETTI PROVVISORI
L'altezza dei montanti deve superare di almeno metri 1,20 l'ultimo impalcato (art 125 c.4) .Il concetto che la protezione dell'ultimo piano di lavoro sia al servizio esclusivo di chi lavora sul ponteggio è sottolineata dall’articolo 148 , comma 1 del decreto legislativo n. 81, che specifica che prima di procedere alla esecuzione di lavori su lucernari, tetti, coperture e simili ènecessario l'obbligo di predisporre misure di protezione collettiva.Il ponteggio deve essere efficacemente ancorato alla costruzione almeno in corrispondenza ad ogni due piani di ponteggio e ad ogni due montanti, con disposizione di ancoraggi a rombo o di pari efficacia.
PONTEGGI
La fessura tra i correnti (40 x 180 cm) permette il passaggio di un corpo che scivola o rotola.
Gli elementi orizzontali del parapetto sono dimensi onati per resistere a sollecitazioni statiche o dinamiche deboli.
PONTEGGI
CIRCOLARE MINISTERIALE AGOSTO 2010OGGETTO: Capo II, Titolo IV, del D.Lgs. N.81/2008 e s.m.i. – Quesiti concernenti le norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro nelle costruzioni e nei lavori in quota.• QUESITO N°3 : E’ possibile l’impiego di ponteggi di cui all’art. 1 31 del D.lgs n°81/2008 e s.m.i., previo specifico progetto eseguito ai sensi dell’art. 133 del citato decreto, come protezione c ollettiva dei lavoratori che svolgono la loro attività sulle coperture e quin di in posizione diversa dall’ultimo impalcato del ponteggio?RISPOSTA: Si è dell’avviso che è possibile l’impiego di ponteggi di che trattasi come singola protezione collettiva per i lavoratori che svolgono la loro attività sulle coperture e quindi anche in posizione diversa dall’ultimo implacato del ponteggio, a condizione che per ogni singola realizzazione ed a seguito di adeguata valutazione dei rischi venga eseguito uno specifico progetto. Da tale progetto, eseguito nel rispetto del già citato art. 133 e quindi firmato da ingegnere o architetto abilitato a norma di legge all’esercizio della professione, deve tra l’altro risultare quanto occorre per definire lo specifico schema di ponteggio nei riguardi dei carichi, delle sollecitazioni e dell’esecuzione, naturalmente tenendo conto della presenza di lavoratori che operano, oltre che sul ponteggio, anche in copertura.
PONTEGGI
Gli impalcati e ponti di servizio devono avere un sottoponte di sicurezza, costruito come il ponte, a distanza non superiore a 2,50 m
La costruzione del sottoponte può essere omessa per i ponti sospesi, per i ponti a sbalzo e quando vengano eseguiti lavori di manutenzione e di riparazione di durata non superiore a cinque giorni.
PONTEGGI
TIPO S (rete di sicurezza con fune sul bordo)
TIPO T (rete di sicurezza attaccata a un telaio per utilizzo orizzontale)
TIPO U (rete di sicurezza attaccata a intelaiatura di sostegno per utilizzo verticale)
TIPO V (rete di sicurezza con fune sul bordo attaccata a un sostegno di tipo a forca)
RETI DI SICUREZZA
TIPO S(rete di sicurezza con fune sul bordo)Ancorata agli elementi della struttura per mezzo di moschettoni, ralinghe, maniglie, tasselli, ecc…
TIPO T (rete di sicurezza attaccata a un telaio per utilizzo orizzontale)
RETI DI SICUREZZA
TIPO U (rete di sicurezza attaccata a intelaiatura di sostegno per utilizzo verticale)
TIPO V (rete di sicurezza con fune sul bordo attaccata a un sostegno di tipo a forca)
RETI DI SICUREZZA
In conformità alla norma EN 1263-1, ogni fornitura d i reti, costruite in osservanza delle norme UNI EN 1263-1 e 2, deve aver incluso un manuale di istruzioni (guida), che preveda informazioni in merito a:• montaggio, utilizzo e smontaggio;• immagazzinamento, cura e ispezione;• date di prova delle funi;• periodo entro il quale la rete deve essere ritirata dal servizio;• avvertenze su qualsiasi pericolo (es. temperature estreme, influenza di prodotti chimici, ecc…).
RETI DI SICUREZZA
Le istruzioni d’uso devono dichiarare espressamente che una rete di sicurezza che ha protetto una persona o un oggetto da una caduta può essere utilizzata nuovamente soltanto dopo essere s tata controllata da una persona competente.In ogni caso la conformità alla norma deve sempre es sere effettuata da un organismo di controllo approvato.I mezzi di ancoraggio (moschettoni, ralinghe, maniglie, cappi ecc.) e le reti devono essere controllati periodicamente, soprattut to, nel caso in cui la rete abbia contenuto la caduta di una persona e, in caso di danneggiamento, occorre provvedere alla sostituzion e.
RETI DI SICUREZZA
“Liceità” di utilizzo della scala portatile
1. L’utilizzo è possibile se nel PSC èdocumentata l’impossibilità, per motivi di sicurezza, di utilizzo di altre opere provvisionali quali “trabattelli”, piattaforme elevabili, ecc. che incorporano un dispositivo di protezione collettiva
2. Se le condizioni di utilizzo della scala non sono aggravate dal contesto di cantiere, ovvero da eventuali rischi interferenti quali mezzi di movimentazione, pericolo di caduta al di sotto del piano di appoggio, presenza di elementi lesivi al piano (ferri, casseri ecc)
LE SCALE
I traversi dei telai laterali della struttura posizionati orizzontalmente ad una distanza non eccessiva tra di loro offrono un passo che consente all’operatore si usare gli stessi correnti come una scala a pioli verticale. Il ponte in figura però non ha protezioni contro la caduta verso l’interno e non può essere usata per superare dislivelli superori a 2 m. L’arrampicata come indicata in figura èpericolosa per il rischio di caduta dall’alto, oltre che essere vietata dalle norme di sicurezza, e non deve essere effettuata a meno che i sottoponti siano montati a una distanza non superiore a 2 m o non si utilizzi una cintura di sicurezza se previsto dal costruttore.
PONTE A TORRE SU RUOTE
Per i lavori sul ponte correttamente completato non è più necessario l’impiego di DPI contro la caduta. I ponti su ruote devono essere ancorati alla costruzione secondo le indicazioni fornite dal fabbricante o in alternativa almeno ogni due piani.Si rammenta infine che è vietato assumere bevande alcoliche e superalcoliche ai lavoratori addetti ai lavori in quota.
PONTE A TORRE SU RUOTE
Considerato l’impegno richiesto per la loro costruzione, i sottopalchi di sicurezza sono preferibili in genere laddove le caratteristiche del sito consentano la loro agevole installazione..
L’allestimento dell’ultimo impalcato deve essere effettuato il più vicino possibile alla copertura e comunque la sua distanza dalla copertura non deve superare i 2 metri
COPERTURE NON PORTANTI
■ la rete sia installata quanto più vicino possibile al piano di lavoro, al fine di ridurre l’altezza di caduta. Vista la complessità dell’installazione ènecessario seguire le indicazioni del fabbricante della rete di sicurezza;■ lo spazio sotto la rete sia libero da ostacoli, considerando anche la deformazione della rete in caso di caduta di una persona;■ siano presenti idonei punti di ancoraggio perimetrali in funzione di quanto previsto dal fabbricante della rete di sicurezza.
L’uso delle reti di protezione è vantaggioso per lavori con evoluzione relativamente veloce che possono essere eseguiti a “lotti” successivi. In particolare è necessario che:
COPERTURE NON PORTANTI
Qualora, per evitare le cadute dall’alto, non siano utilizzabili misure di protezione collettiva, quali parapetti, impalcati, reti o sottoponti, è necessario impiegare DPI (dispositivi di protezione individuale) contro le cadute, costituiti da:■ imbracatura destinata a essere indossata dal lavoratore; ■ sistema di trattenuta e di arresto della caduta; ■ dispositivo di ancoraggio a parti stabili.
Inoltre per la predisposizione di camminamenti sulla copertura ènecessario considerare almeno i seguenti punti: ■ le tavole sopra l’orditura possono essere posate sia nel senso della pendenza sia nel senso trasversale a essa; ■ in caso di forte pendenza devono essere listellate ogni 40 cm, in modo da impedire scivolamenti;
COPERTURE NON PORTANTI
E’ evidente che dovendo eseguire lavori o manutenzioni dove sussiste il rischio di caduta sono necessarie le opportune protezioni.Qualora non siano attuate quelle collettive sono da utilizzare protezioni individuali (DPI) combinate con sistemi di ancoraggio individuali o linee vita, idonei per l’uso specifico, conformi alle norme UNI EN di riferimento, come riportato nell’art 115 comma 1. A tale norma nazionale ( D.L. 81 del 9 aprile 2008 o Testo Unico) alcune regioni hanno già provveduto ad emettere leggi regionali a tutela e sicurezza del lavoro nei cantieri edili e di ingegneria civile.
COPERTURE CON IMPIANTI IN QUOTA
Cosa deve fornire chi installa le linee vita:
- Progetto di posizionamento linea vita anticaduta,calcolo di resistenza della struttura e degli ancoraggi
-Certificazioni dei prodotti
-Manuali tecnici di montaggio, uso e manutenzione
- Dichiarazione di corretto montaggio
COPERTURE CON IMPIANTI IN QUOTA
Manutenzioni e verifiche: Linee guida ISPESL per “la scelta, l’uso e la manutenzione di dispositivi di protezione individuale contro le CADUTE DALL’ALTO”
COPERTURE CON IMPIANTI IN QUOTA
DPI PER IL POSIZIONAMENTO SUL LAVORO
Sono destinati a sostenere e trattenere gli addetti nella posizione di lavoro, consentendo di operare con le mani libere. Non sono destinati all’arresto delle cadute.
DPI CONTRO LE CADUTE DALL’ALTO
Sono destinati ad arrestare le cadute. Sono costituiti da una imbracatura del corpo, un assorbitore di energia e un collegamento ad un ancoraggio.
DPI PER LE DISCESE DIEMERGENZA
Sono utilizzabili per il salvataggio e l’evacuazione di emergenza con possibilitàdi discesa a velocità controllata.
DPI anticaduta
Sono generalmente composti da:
ConnettoreConnettore AssorbitoreAssorbitore ConnettoreConnettoreCordino e dispositivo di arresto
Cordino e dispositivo di arresto
Dispositivo di sostegno per il
corpo (imbracatura)
Dispositivo di sostegno per il
corpo (imbracatura)
SISTEMI DI ARRESTO CADUTASISTEMI DI ARRESTO CADUTA
I COMPONENTI DEI SISTEMI DIARRESTO CADUTA
I DISPOSITIVI DI ANCORAGGIO I DISPOSITIVI DI ANCORAGGIO (UNI EN 795)(UNI EN 795)
Classe A (A1 A2 )Classe B
Classe E
Classe CClasse D
La norma UNI EN 795 classifica i dispositivi di ancoraggio in
I DISPOSITIVI DI ANCORAGGIOI DISPOSITIVI DI ANCORAGGIOSono l’elemento o serie di elementi contenenti uno o più punti di
ancoraggio e a cui deve essere collegato il dispositivo di protezione individuale
SISTEMA FISSOSISTEMA FISSO
SISTEMA SCORREVOLE
SISTEMA SCORREVOLE
CORPO MORTOCORPO MORTO
I DISPOSITIVI DI ANCORAGGIOI DISPOSITIVI DI ANCORAGGIOCLASSE ACLASSE A
• comprende ancoraggi strutturali progettati per essere fissati a superfici verticali, orizzontali ed inclinate come pareti, colonne e architrave (golfari, tasselli ad espansione, staffe murate….)
• Tali dispositivi sono idonei per lavori in posizione fissa o con ridotta necessità di movimento
• Ad ogni punto di ancoraggio può essere collegato un solo operatore
A 1A 1
• comprende ancoraggi strutturali progettati per essere fissati a tetti inclinati A 2A 2
1 - ancoraggio strutturale
2 - punto di ancoraggio
I DISPOSITIVI DI ANCORAGGIOI DISPOSITIVI DI ANCORAGGIOCLASSE ACLASSE A
I DISPOSITIVI DI ANCORAGGIOI DISPOSITIVI DI ANCORAGGIOCLASSE BCLASSE B
• sono compresi in questa classe i dispositivi di ancoraggio provvisori portatili, es: treppiede, la trave trasversale. Devono essere fissate a strutture fisse e consentono movimenti ridotti
BB
I DISPOSITIVI DI ANCORAGGIOI DISPOSITIVI DI ANCORAGGIOCLASSE CCLASSE C
• comprende dispositivi che utilizzano linee di ancoraggio flessibili orizzontali. Tali linee sono composte da ancoraggi strutturali di estremità e da una linea di ancoraggio che può essere una fune metallica, una corda di fibra o una cinghia adeguatamente tese, dove scorrono i connettori del DPI anticaduta.
CC
LINEA VITA
ANCORAGGIO
I DISPOSITIVI DI ANCORAGGIOI DISPOSITIVI DI ANCORAGGIOCLASSE DCLASSE D
Comprende dispositivi che utilizzano linee di ancoraggio rigide orizzontali su coperture che presentano morfologia piana Può essere utilizzato da diversi operatori contemporaneamente nel numero massimo indicato dal costruttoreL’operatore può raggiungere l’aerea di lavoro in sicurezza senza scollegare grazie al binario al quale è ancorato il carrello di scorrimento.
1 – Rotaia di ancoraggio
2 – Punto di ancoraggio mobile
DD
I DISPOSITIVI DI ANCORAGGIOI DISPOSITIVI DI ANCORAGGIOCLASSE ECLASSE E
EE Comprende ancoraggi a corpo morto da utilizzare su superfici orizzontali o con una inclinazione non più di 5°Il corpo dell’ancoraggio deve essere sistemato in posizione opportuna a non meno di 2,5 m dai bordi di cadutaÈ un dispositivo indicato per lavori che prevedono ridotta necessità di movimento su piani orizzontali e non utilizzabile su superfici non portanti
Le Strutture di ANCORAGGIOLe Strutture di ANCORAGGIO
E’ VIETATO CAMINIANTENNE TV
PALI IMPROVVISATI
ELEMENTI PERICOLANTI O ISTABILI
La norma Uni En 795 riporta delle raccomandazione per l’installatore:
�Esecuzione del calcolo da parte di un ingegnere qualificato quando sono note le caratteristiche dei materiali
�Realizzazione di collaudo mediante prove negli altri casi
Le Strutture di ANCORAGGIOLe Strutture di ANCORAGGIO
I tipi a carico d’acqua vanno messi fuori servizio se si verifica qualsiasi perdita.E
In tutti i tipi di materiali ogni ancoraggio strutturale e intermedio
Calcolo della resistenza minima della linea di ancoraggio, e degli ancoraggi di estremità intermedi. La forza da sopportare deve essere doppio di quella massima prevista in caso di caduta
C
L’affidabilità di qualsiasi installazione dovrebbe essere verificabile da parte di un ingegnere qualificato
B
Su un campione di materiale:
•PROVA STATICA
•PROVA DINAMICA
Secondo i criteri stabiliti dalla norma UNI EN
Quando i materiali utilizzati per il fissaggio sono acciaio o legno
A 1- A 2- D
COLLAUDO MEDIANTE PROVE
CALCOLO DA PARTE DI INGEGNERE QUALIFICATO
CLASSE DEL DISPOSITIVO DI ANCORAGGIO
Criteri di SceltaCriteri di Scelta
A. LE CARATTERISTICHE DEI LAVORI E
L’AREA DI INTERVENTO
B. LA DISTANZA DI CADUTA
C. LO SPAZIO LIBERO DI CADUTA IN
SICUREZZA
A)A) le Caratteristiche dei Lavori le Caratteristiche dei Lavori e le l’’Area di InterventoArea di Intervento
DURATA DEI LAVORIDURATA DEI LAVORI
LungaLunga BreveBreve
IMPIEGO SCONSIGLIATO
IMPIEGO SCONSIGLIATO
IMPIEGOADEGUATOIMPIEGO
ADEGUATO
ESTENSIONE DELLE AREE DI LAVORO E NUMERO ADDETTI
ESTENSIONE DELLE AREE DI LAVORO E NUMERO ADDETTI
-n° addetti limitato-postazione di lavoro(generalmente fisse)-Interferenze trascurabili
-n° addetti limitato-postazione di lavoro(generalmente fisse)-Interferenze trascurabili
-n° addetti significativo-necessità di spostamenti-Interferenze frequenti
-n° addetti significativo-necessità di spostamenti-Interferenze frequenti
-n° addetti elevato-spostamenti ed
interferenze continue-difficoltà a raggiungere
in sicurezza tutti i puntidi lavoro
-difficoltà a realizzareun numero sufficiente
di sistemi di arresto caduta
-n° addetti elevato-spostamenti ed
interferenze continue-difficoltà a raggiungere
in sicurezza tutti i puntidi lavoro
-difficoltà a realizzareun numero sufficiente
di sistemi di arresto caduta
IMPIEGO
ADEGUATO
IMPIEGO
ADEGUATO
IMPIEGO
SCONSIGLIATO
IMPIEGO
SCONSIGLIATOIMPIEGO
VIETATO
IMPIEGO
VIETATO
MATERIALI DI IMPIEGOMATERIALI DI IMPIEGO
-leggeri-di ridotto ingombro-facilmente trasportabili a mano-non pericolosi
-leggeri-di ridotto ingombro-facilmente trasportabili a mano-non pericolosi
-pesanti-ingombranti-non trasportabili da una sola persona-di natura pericolosa
-pesanti-ingombranti-non trasportabili da una sola persona-di natura pericolosa
IMPIEGO
ADEGUATO
IMPIEGO
ADEGUATO
IMPIEGO
SCONSIGLIATO
IMPIEGO
SCONSIGLIATO
CADUTA LIBERASituazioni in cui la caduta nel vuoto è sup. a 0,6 m
Ad es. cadute verso il vuoto con intervento del dispositivo di trattenuta e assorbitore di energia
CADUTA LIBERA LIMITATASituazioni in cui la caduta nel vuoto èlimitata entro 0,6 m
Ad es. cadute verso il vuoto con intervento immediato del dispositivo di trattenuta
CADUTA CONTENUTASituazione in cui si impedisce di cadere verso il vuoto
Ad es. cadute lungo piani inclinati senza raggiungere lati verso il vuoto
CADUTA TOTALMENTE PREVENUTAAd. es si impedisce di raggiungere i lati verso il vuoto
Nella scelta del sistema anticaduta, costituito dal dispositivo di ancoraggio, dal connettore, dal dispositivo anticaduta e dall’imbracatura, deve essere data priorità a quella soluzione che garantisce il massimo grado di sicurezza secondo lo schema seguente.
SIC
UR
EZ
ZA
Impiego dei dispositivi e componenti anticaduta e posizionamento
CADUTA CONTENUTA
CADUTA LIBERA
LIMITATA
CADUTA LIBERA
SISISIDispositivo atto ad assicurare ad una persona ad un punto di ancoraggio in modo da prevenire completamente o di arrestare in condizioni di sicurezza la caduta
Dispositivo anticaduta a) Retrattileb) Guidato line flessibilec) Guidato linea rigida
SISISIComponente di un sistema di arresto e caduta
Imbracatura per il corpo + cordino e dissipatore
NONONOElemento del sistema di trattenute orizzontale e di posizionamento
Cintura di trattenuta e di posizionamento + cordino
DISPOSITIVO AMMESSO COME ARRESTO CADUTA
USO PRINICPALEDISPOSITIVO/COMPONENTE
Dispositivi e componenti anticaduta e di posizionamento
In caso di caduta i rischi indotti dall’uso del sistema sono:
Oscillazione – Effetto pendolo : urti contro ostacoli
Sollecitazioni: trasmesse al corpo in caduta dalla imbracatura
Sospensione: a seguito di perdita di conoscenza
Calcolo della distanza di caduta libera
La distanza di caduta libera si calcola libera:
DCLDCL = LC = LC –– DR + HADR + HA
DLC:DLC: distanza di caduta libera
LC:LC: lunghezza del cordino o fune di trattenuta
DR:DR: distanza fra il punto di ancoraggio ed il punto dove si innesca la caduta
HA:HA: massima altezza rispetto ai piedi dell’attacco del cordino o fune di trattenuta all’imbracatura misurata con operatore in piedi convenzionalmente stabilita in 1,5 m
Calcolo della distanza di caduta liberaCalcolo della distanza di caduta libera
Tabella di calcoloLC = 2 mDR = 3 mHA = 1,5 m
DLC = 0,5 m
Tabella di calcoloLC = 2 mDR = 0,60 mHA = 1,5 m
DLC = 2,9 m
Con il punto di ancoraggio posto sul piano di calpestio, lo spazio libero sottostante la postazione di lavoro deve essere di almeno 6 m , tenuto conto dell’uso di un cordino di collegamento di 2 m (lunghezza massima prevista dalla norma UNI EN 354), di uno sviluppo dell’assorbitore di energia di circa 2 m e della statura di un operatore (2 m).In ogni caso per la valutazione del tirante d’aria necessario, consultare le istruzioni fornite dal fabbricante.
Calcolo della distanza di caduta liberaCalcolo della distanza di caduta libera
Come si evince dagli esempi di calcolo per minimizzare la caduta libera occorre:
� che il punto di ancoraggio sia al di sopra del punto di attacco
� che la lunghezza del cordino sia la minima possibile in relazione all’attività da svolgereLA DISTANZA DI CADUTA LIBERA AUMENTA MA
MANO CHE SI ABBASSA LA POSIZIONE DEL PUNTO DI ANCORAGGIO RISPETTO
ALL’OPERATORE.
LA DISTANZA DI CADUTA LIBERA AUMENTA MA MANO CHE SI ABBASSA LA POSIZIONE DEL
PUNTO DI ANCORAGGIO RISPETTO ALL’OPERATORE.
EFFETTO PENDOLO
Semplice effetto pendolo Effetto pendolo e scivolamento lungo il bordo
L’effetto pendolo è il pericoloso movimento di oscillazione rispetto all’asse
verticale passante per il punto di ancoraggio che l’addetto può subire in
seguito alla caduta.
Particolarmente subdolo è l’effetto pendolo che si innesca nell’uso dei
sistemi di ancoraggio costituiti da linee vita orizzontali flessibili in quanto
meno valutabili rispetto agli ancoraggi fissi.
EFFETTO PENDOLO
Quando non è possibile evitare l’effetto pendolo è necessario intervenire per limitarne l’ampiezza.
� l’utilizzo di una seconda fune di deviazione della fune principale, collegata ad un secondo ancoraggio
� La realizzazione di fermi sul bordo per limitarne lo scivolamento della fune
Tutta l’ area interessata dall’effetto pendolo deve essere sgombrata da ostacoli
FLESSIONE DEGLI ANCORAGGI:FLESSIONE DEGLI ANCORAGGI:
C)C) Spazio Libero di Caduta in Spazio Libero di Caduta in sicurezzasicurezza
E’ lo spazio presente sotto il sistema di arresto necessario a consentire una caduta senza che l’operatore urti contro il suolo o altri ostacoli
analoghi.I fattori ce lo influenzano sono:
punto di ancoraggio singolo
linea rigida orizzontale o verticale
linea flessibile orizzontale o verticale
LUNGHEZZA DEL CORDINOLUNGHEZZA DEL CORDINO
ALLUNGAMENTO DEL DISPOSITIVO DI ARRESTO CADUTAALLUNGAMENTO DEL DISPOSITIVO DI ARRESTO CADUTA
ALTEZZA DELL’UTILIZZATOREALTEZZA DELL’UTILIZZATORE
SPAZIO LIBERO RESIDUOSPAZIO LIBERO RESIDUO almeno 1 m
almeno 1,5 m
Fornito dal fabbricante
con o senza assorbitore