SEDUTA POMERIDIANA DI MERCOLEDÌ 18 GIUGNO 196...

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Atti Parlamentari — 9181 — Camera dei Deputat i V LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA POMERIDIANA DEL 18 GIUGNO 1969 147. SEDUTA POMERIDIANA DI MERCOLEDÌ 18 GIUGNO 196 9 PRESIDENZA DEL VIOEPRESIDENTE ZACCAGNIN I INDICE PAG. Disegni di legge : (Deferimento a Commissione ) (Presentazione) (Trasmissione dal Senato) PAG. 921 8 918 7 9183 Proposte di legge : (Annunzio) (Deferimento a Commissione ) (Svolgimento) Interrogazioni e interpellanze (Annunzio) : 918 3 921 8 918 7 PRESIDENTE 921 9 Disegno e proposte di legge (Discussione) : . . . . . . . B ERAGNOL I 922 0 Modificazioni al codice .di procedura pe - . . . . . CAVALIERE 9220 nale sul diritto di difesa (238) ; FRASCA 921 9 Riz ed altri : Modifica degli articoli 225 GIANNINI 922 0 e 232 del codice di procedura penale LAMANNA 921 9 (228) ; PELLEGRINO 922 0 ALESSI : Modificazioni e integrazioni agli PIRASTU 9219 articoli 304, 390, 398 e 506 .del codic e di procedura penale relativi all'avvi- so di procedimento e alla nomina de l difensore (243) 918 8 PRESIDENTE 918 8 BENEDETTI 919 1 BIONDI 918 8 CARRARA SUTOUR 921 7 CATALDO . . . 9204, 9206, 9207, 9208, 921 4 DELL ' ANDRO, Sottosegretario di Stato pe r la grazia e giustizia . . 9202, 9204, 920 5 9207, 9212, 9215, 921 6 SABADINI 9195 Riz 9195, 9210, 9214, 9215 VASSALLI, Relatore . . . 9200, 9205, 920 6 9211, 9215, 9216 Commemorazione dell'ex deputato Emilio Zan- nerini : PRESIDENTE 9183, 918 7 BIONDI 918 6 B ucALOSSI 918 6 FERRI MAURO 918 3 Riz 918 6 Russo, Ministro senza portafoglio 918 6 STORCITI 918 6 TOGNONI 918 5 Sostituzione di un deputato 920 2 Ordine del giorno della seduta di domani : PRESIDENTE 922 0 ANDREOTTI 922 i

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Atti Parlamentari

— 9181 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA POMERIDIANA DEL 18 GIUGNO 1969

147.

SEDUTA POMERIDIANA DI MERCOLEDÌ 18 GIUGNO 196 9

PRESIDENZA DEL VIOEPRESIDENTE ZACCAGNINI

INDICE

PAG.

Disegni di legge :

(Deferimento a Commissione )(Presentazione)(Trasmissione dal Senato)

PAG.

921 8918 79183

Proposte di legge :

(Annunzio)(Deferimento a Commissione )(Svolgimento)

Interrogazioni e interpellanze (Annunzio) :

918 3

9218918 7

PRESIDENTE 921 9Disegno e proposte di legge (Discussione) : .

.

.

.

.

.

.B ERAGNOL I 9220

Modificazioni al codice .di procedura pe -.

.

.

.

.CAVALIERE 9220

nale sul diritto di difesa (238) ; FRASCA 921 9

Riz ed altri : Modifica degli articoli 225 GIANNINI 9220e 232 del codice di procedura penale LAMANNA 9219(228) ; PELLEGRINO 922 0

ALESSI : Modificazioni e integrazioni agli PIRASTU 9219

articoli 304, 390, 398 e 506 .del codic edi procedura penale relativi all'avvi-so di procedimento e alla nomina de ldifensore (243) 918 8

PRESIDENTE 918 8BENEDETTI 919 1BIONDI 918 8CARRARA SUTOUR 921 7CATALDO . . .

9204, 9206, 9207, 9208, 921 4DELL 'ANDRO, Sottosegretario di Stato pe r

la grazia e giustizia . . 9202, 9204, 920 59207, 9212, 9215, 9216

SABADINI 9195Riz 9195, 9210, 9214, 9215VASSALLI, Relatore . . . 9200, 9205, 920 6

9211, 9215, 9216

Commemorazione dell'ex deputato Emilio Zan-nerini :

PRESIDENTE 9183, 918 7BIONDI 918 6B ucALOSSI 918 6FERRI MAURO 918 3Riz 9186Russo, Ministro senza portafoglio

918 6STORCITI 918 6TOGNONI 9185

Sostituzione di un deputato 920 2

Ordine del giorno della seduta di domani :

PRESIDENTE 9220ANDREOTTI 922 i

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La seduta comincia alle 16 .

CARRA, Segretario, legge il processo ver-bale della seduta pomeridiana di ieri .

(1 approvato) .

Annunziodi proposte di legge .

PRESIDENTE. Sono state presentate pro-poste di legge dai deputati :

LA LOGGIA ed altri : « Disciplina delle lo-cazioni commerciali » (1592) ;

PAGLIARANI ed altri : « Modifica dell ' arti-colo 14 della legge 14 giugno 1907, n . 542, cheautorizza la esecuzione delle nuove opere ma-rittime » (1593) ;

REVELLI ed altri : « Conversione in istitut ostatale del liceo artistico " Nicolò Barabin odel comune di Genova e assunzione del perso-nale insegnante nel ruolo statale » (1594) ;

REVELLI ed altri : « Conversione in istitut ostatale tecnico industriale " G. Galilei " e del -l ' istituto tecnico femminile e istituto profes-sionale femminile " Duchessa di Galliera "del comune di Genova, e assunzione del per-sonale insegnante nel ruolo statale » (1595) ;

BADALONI MARIA ed altri : « Nuove normesulle competenze accessorie aventi caratter eincentivante a favore del personale dell ' am-ministrazione centrale della pubblica istruzio-ne e dei provveditorati agli studi » (1596) ;

DE STASIO : « Trasferimento, a domanda ,nel ruolo " a disposizione " dei tenenti colon-nelli piloti del ruolo normale dell 'aeronauticamilitare, giudicati per almeno tre volte ido-nei all 'avanzamento e non iscritti nel quadrodi avanzamento » (1597) .

Saranno stampate e distribuite . Le primecinque, avendo gli onorevoli proponenti rinun-ciato allo svolgimento, saranno trasmesse all ecompetenti Commissioni permanenti, con ri-serva di stabilirne la sede ; dell 'ultima, cheimporta onere finanziario, sarà fissata in se-guito - a norma dell 'articolo 133 del Regola-mento - la data di svolgimento .

Trasmissione dal Senato.

PRESIDENTE. Il Presidente del Senatoha trasmesso alla Presidenza il seguente di-segno di legge, approvato da quella V Com-missione permanente :

Disposizioni integrative e modificativedella legge 18 dicembre 1961, n . 1470 - re-cante finanziamenti a favore di imprese indu-striali per l'attuazione di programmi di ri-conversione di particolare interesse economic oe sociale e successive modificazioni » (1598) .

Sarà stampato, distribuito e trasmesso all acompetente Commissione permanente, con ri-serva di stabilirne la sede .

Commemorazion edell'ex deputato Emilio Zannerini .

FERRI MAURO . Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

FERRI MAURO . Signor Presidente, ono-revoli colleghi, ho chiesto la parola per ri-cordare in quest 'aula, dove sedette qual emembro della Consulta prima e poi qual edeputato alla Costituente e nella seconda legi-slatura poi, Emilio Zannerini, morto a Gros-seto dieci giorno or sono .

Con lui scompare una figura - di cui or -mai si va perdendo lo stampo - dei vecch idirigenti, pionieri del socialismo italiano, d iautentica estrazione operaia o comunque po-polare, che con le loro doti, con il loro sacri-ficio, da autodidatti seppero assurgere a post i

di responsabilità non solo nel partito ma nel -la vita pubblica del paese, lasciando di lor oun ricordo che è certamente esempio a tutt ii compagni della stessa fede politica, a tutti idemocratici, a tutti gli antifascisti, ai lavora -tori, a quanti ebbero la ventura di conoscerl ie amarli .

Di questi uomini - come ho detto - Zan-nerini era un autentico esemplare . Egli nac-que a Massa Marittima nel 1891, e la sua ade-sione al movimento giovanile socialista è del

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1903; giovanissimo, appena dodicenne, egl idedica, poco più che ragazzo, le sue energi eall 'organizzazione del partito, nella Marem-ma, nella provincia di Grosseto ; collabora a lgiornale socialista Il Risveglio e passa poi alavorare a Piombino, divenendo segretario de llocale sindacato metallurgici . Nel 1919, al con-gresso di Bologna è eletto membro della dire-zione del partito socialista . Nel 1922, al con-gresso dell'ottobre, che segnò la separazion etra i massimalisti e gli unitari, Zannerini di -viene vicesegretario del partito socialista uni-tario, e come tale è il collaboratore più attiv oe più assiduo, in quegli anni di lotte, di sa-crifici, di pericoli, di Giacomo Matteotti - ch edel PSU era segretario -, nella difficile oper adi organizzazione di un partito che dovev alottare ad ogni momento contro la violenza, l aminaccia, il ricatto del regime fascista .

Dopo l'assassinio di Giacomo Matteotti ,nell'ultimo periodo di vita legale del partit osocialista unitario, Emilio Zannerini ne rico-pre la massima responsabilità come segreta -rio, fino a che, sciolto il partito sulla fine del1926, Zannerini, contro il quale era stato spic-cato mandato di cattura, espatria clandestina-mente prima in Svizzera poi in Francia dove ,lavorando, secondo quelle che erano le su ecapacità, come capomastro muratore, trascor-re tutto il periodo della dittatura e dell'op-pressione fascista . La famiglia riesce a rag-giungerlo, ed egli, come ho detto, lavora emantiene i contatti con gli esponenti dell'an-tifascismo e del socialismo, collaborando aicomitati di solidarietà e di aiuto alla lotta del -

la Spagna repubblicana . Torna in Italia nel -l'agosto del 1943, ma già nel settembre, pe rsfuggire ad un nuovo mandato di cattura spic-cato contro di lui questa volta dalla repub-blica sociale fascista, Zannerini si trasferisc ein provincia di Siena, dove partecipa alla lot-ta di resistenza e dove diviene presidente de lcomitato di liberazione . La liberazione lo ri-porta a Grosseto dove egli è l'anima della rior-ganizzazione del partito socialista . Viene no-minato, su designazione del partito, membr odella Consulta nazionale e, alle prime elezio-ni politiche, i socialisti delle tre province checostituiscono il collegio di Siena, Arezzo eGrosseto sono unanimi nel designarlo com eloro candidato alla guida della lista sociali -

sta, sotto il nome prestigioso di Giuseppe Sa-ragat che ne era il capolista . Zannerini parte-cipa ai lavori della Costituente e viene poi elet-to senatore nella prima legislatura repubbli-cana, per tornare alla Camera il 7 giugn o1953, nella seconda legislatura . Nella sua ope-ra di parlamentare egli non perde i legami e i

diretti contatti con i lavoratori e i compagn idella sua terra e in quegli anni in cui per l aMaremma, per la provincia di Grosseto, i pro-blemi della riforma agraria erano i più im-portanti, Zannerini se ne occupa con compe-tenza e con passione (è membro della Com-missione agricoltura, interviene in Commis-sione ed in aula su questi problemi, che viv equotidianamente a contatto con i compagn ie con i lavoratori) .

Nel 1958, volontariamente, ritenendosi an-ziano e stimando di aver fatto la sua parte ,decide di non ripresentare la propria candi-datura, col proposito di continuare a dare l asua opera al partito nella sua terra di Marem-ma. Purtroppo le condizioni di salute non loassistono, anzi peggiorano continuamente percui egli, in questi ultimi anni, non ha potutofornire il suo attivo contributo al partito, pu rseguendone sempre con passione e con inte-resse le vicende e le lotte, i successi come l esconfitte .

Emilio Zannerini è morto il 10 giugnoscorso, lasciando a tutti noi un messaggiorappresentato dalla sua vita e dal suo esem-pio. Mi consenta la Camera di sottolineare ,nella vita di questo vecchio militante dirigent esocialista, la sua opera, cui ho già accennato ,di vicesegretario del partito socialista unita-rio, di collaboratore il più impegnato e il piùassiduo di Giacomo Matteotti, in quello ch efu certamente uno sforzo di difficoltà sovru-mana, la ricostituzione e la organizzazione diun partito in un periodo che, come ho detto ,già vedeva la violenza, la pressione, le mi-nacce del fascismo; opera che egli continu òdopo l'assassinio del martire fino a quando ,sciolto il partito, dovette espatriare .

Nel periodo dell'esilio egli fu vicino, sti-mato e amato, alle figure più prestigiose del -l'antifascismo e del socialisto italiano, da Giu-seppe Saragat, a Pietro Nenni, a Sandro Per -

tini . E mi consenta la Camera a questo pro-posito di collegare particolarmente la vita d i

Zannerini in quel periodo a quella di SandroPertini, di una figura cioè che non è soltanto ,oggi in specie, amata e rispettata da tutti isocialisti e da tutti gli antifascisti, ma chegode, come Presidente della nostra Assem-blea, il rispetto e la stima affettuosa di tutt i

i settori della Camera .Zannerini, capomastro muratore, è colu i

che guida ed insegna il mestiere a Sandro

Pertini espatriato, a Sandro Pertini che nonvuole vivere a carico di aiuti o di organizza-zioni, sia pure nobilissime e degnissime, d ipartito o di soccorso antifascista, che vuol e

lavorare, anche manualmente, e guadagnarsi

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da sé di che vivere . C'è una lettera di Pertin ia Turati del 15 dicembre 1927 da Nizza, un alettera in cui Pertini dice all'amato maestro- come egli si rivolgeva a Filippo Turati -della sua vita, della sua fatica manuale e de lsuo desiderio struggente di poter tornare i nItalia, per poter lottare e lavorare là dovepiù impellente era il bisogno, più duro il de-stino e maggiore il pericolo per le idee dell alibertà e del socialismo. E non a caso in que-sta lettera è citato il nome di Zannerini, evi-dentemente come dell'uomo che gli era vici -no. Scrive Pertini a Turati : « A Zannerini hofatto i suoi saluti e gli ho detto quanto lei l oricordi con vero affetto . Mi ha promesso d iscriverle » .

Infine, Zannerini, quando ritiene giuntal'ora del suo ritiro dalla vita politica attiva, oalmeno da quella che ne è la scena più pre-stigiosa, Montecitorio, non pensa a ritirars ianche dall'impegno di partito . Io ricordo, ono-revoli colleghi, quanto egli ebbe a dirmi su lfinire della seconda legislatura, nella qualegli ero stato compagno e collega in rappre-sentanza della stessa circoscrizione : « Credosia giunta l 'ora di ritirarmi da qui - midisse - ma intendo ritornare a fare per i lpartito quello che facevo da giovane ; giacch équello che è stato deciso in materia di previ-denza per i deputati me lo rende possibile ,me ne ritornerò a Grosseto e ricomincerò agirare la mia Maremma, a fare la propagan-da, come facevo da giovane, quando girav omagari con una bisaccia con dentro un tozz odi pane o poco più ; e in questo modo trascor-revo le mie giornate » .

Era un proposito sincero, signor Presiden-te, onorevoli colleghi . Purtroppo la salute no ngli ha consentito di attuarlo, se non in scars amisura e per breve tempo, ma, come ho detto ,il suo affetto, la sua passione, il suo legam econ noi è durato fino ai suoi ultimi giorni ecredo che tra i momenti più felici della sualunga vita siano stati quelli - di cui sono statotestimone - in cui ha potuto incontrare d inuovo gli uomini che gli erano cari, gli uo-mini del periodo glorioso delle lotte e dell'esi-l io . Ricordo Zannerini felice, pur in un mo-mento difficile della sua città e della sua terra(era subito dopo l'alluvione), quando si in-contrò a Grosseto nel 1966 con Pietro Nenni .Ricordo Zannerini felice come un ragazzoquando poté salutare nella veste di President edella Repubblica - nel dicembre 1967, a Gros-seto - il suo antico compagno ed estimatoreGiuseppe Saragat .

La memoria e l'insegnamento di lui resta -no non solo ai lavoratori maremmani, ma a

tutti noi militanti socialisti, restano - io cre-do - a tutti quanti si mantengono fedeli agl iideali della libertà e della democrazia . Ed iointendo qui ricordarle ed esprimere, a nomedel gruppo socialista e mio personale, i sen-timenti di profondo cordoglio ai compagn idella sua federazione di Grosseto, ai familiari ,in particolare al figlio che ne continua mo-destamente, ma con eguale impegno e dedi-zione, la lotta e l'attaccamento agli ideali so-cialisti .

TOGNONI. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

TOGNONI. A nome del gruppo parlamen-tare comunista desidero associarmi all e

espressioni che sono state rivolte dal l ' onorevole

Mauro Ferri alla memoria di un nostro collegache in questa Camera, al Senato e soprattutt onel paese ha svolto in tutta la sua vita unaintensa attività nell'interesse del paese e de ilavoratori, di cui era valido rappresentante .

Desidero aggiungere, signor Presidente ,onorevoli colleghi, che è con particolare com-mozione che io esprimo il cordoglio del grup-po parlamentare comunista per la scomparsa

dell'onorevole Zannerini, per il fatto che in

questo momento io ricordo non soltanto un

collega e un compagno, ma anche un amicopersonale e della mia famiglia, del mio po-vero padre soprattutto che di Zannerini fu ,

per lungo tempo, compagno di fede e di lotta .Cosa si può dire oltre a quello che ha detto

in questo momento il collega onorevole Ferri ?

Credo che non si possa aggiungere nulla, al -

meno dal punto di vista delle considerazion i

sul ruolo che Emilio Zannerini, un modesto

operaio, ha avuto nella vita del partito socia -lista italiano e del movimento operaio e nella

storia, possiamo dirlo, del nostro paese . Vor-

rei dire soltanto, signor Presidente, che al d i

là di quello che è stato registrato negli att i

parlamentari, nelle pubblicazioni dove so-vente il nome di Zannerini ricorre, anche per -

ché ha partecipato a dibattiti e conferenze in-ternazionali del movimento operaio, tornanoalla mia memoria episodi particolari che Zan-nerini amava raccontare .

Quello che colpiva della sua personalit à

ed attività, erano i racconti sulla storia mi-nuta e sulle vicende pratiche, sulle peripe-zie di una vita fatta di sacrifici e di lotte in

Italia e all'estero . Credo che l 'onorevole Zan-

nerini abbia raccontato nel modo più sem-plice qual è la storia del movimento operaiosocialista nella provincia di Grosseto nelle riu-

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nioni, nei comizi, nelle conversazioni quand ocominciava a ricordare che, giovanissimo ,nel 1905, dopo due anni che già militava nell agioventù socialista, fu tra gli organizzatori d iuna manifestazione a Massa Marittima (l asua cittadina natale) che vide la nascita del -l 'organizzazione del partito socialista nell aprovincia di Grosseto ; oppure quando nar-rava del modo in cui si svolgeva la vita po-litica e la sua attività nei primi anni di co-struzione del movimento operaio socialist anella provincia di Grosseto, in mezzo a tant edifficoltà, girovagando di paese in paese comeun vero e proprio pioniere, per usare dell eespressioni di cui già si è servito il collegaMauro Ferri .

Erano questi i ricordi più piacevoli di cu isovente l ' onorevole Zannerini ci parlava du-rante i viaggi tra Grosseto e Roma che com-pivamo per partecipare ai lavori di quest anostra Assemblea e prima ancora quando ,molto modestamente, fummo suoi collabora -tori nel fronte popolare della provincia d iGrosseto di cui Zannerini fu candidato al Se -nato della Repubblica .

Desidero, signor Presidente, nel rinnovar ele espressioni di solidarietà nei confrontidella famiglia dello scomparso, rivolgere lapreghiera alla Presidenza, che senza dubbiola esaudirà, di rinnovare, a nome di tutta l aAssemblea, le condoglianze alla famiglia del -l 'onorevole Zannerini . Vorrei cogliere questaoccasione anche per esprimere le nostre con-doglianze al gruppo parlamentare ed al par-tito socialista italiano di cui l 'onorevole Zan-nerini fu un degno rappresentante .

STORCHI . Chiedo di parlare .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

STORCHI. Signor Presidente, onorevol icolleghi, desidero associarmi, a nome del grup-po della democrazia cristiana, al compiant oper la scomparsa dell 'onorevole Emilio Zanne-rini, uomo politico che dedicò tutta la su avita alla battaglia per i suoi ideali . Rivolgo a lgruppo socialista le espressioni del nostro cor-doglio e prego la Presidenza di voler espri-mere questo nostro cordoglio anche alla fami-glia, e in modo particolare al figlio .

BIONDI. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

BIONDI. Signor Presidente, onorevoli col -leghi, a nome del gruppo liberale italiano, mi

associo alle parole di cordoglio pronunciate da icolleghi, segnatamente da parte dell 'onorevoleMauro Ferri, dell ' onorevole Tognoni e delloonorevole Storchi ; mi piace ricordare in que-sto momento quello che l'onorevole Mauro Fer-ri ha detto, riferendosi alla fermezza, all acoerenza, alla fedeltà dei propri ideali, ch ecaratterizzò tutta la vita dello scomparso, spe-cie nei momenti più difficili, quando fare del -l ' opposizione era veramente pericoloso e quan-do l 'esilio si offriva come conclusione, spess ofatale, a chi non si piegava al regime impe-rante. Per questa ragione il gruppo liberal eitaliano, mentre si associa al dolore dei fami-liari ed al dispiacere dei colleghi del grupp osocialista, si associa anche al cordoglio del -l'intera Assemblea e prega la Presidenza d iprendere quelle iniziative che riterrà oppor-tune per esternare questi sentimenti alla fami-glia dello scomparso .

BUCALOSSI. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

BUCALOSSI. Signor Presidente, onorevol icolleghi, a nome del gruppo repubblicano de-sidero esprimere il profondo cordoglio per l ascomparsa dell'onorevole Emilio Zannerini, e dassociarmi alle parole che sono state qui pro-nunciate ad esaltazione della sua figura d ipioniere per le lotte del lavoro ; desidero inpari tempo esprimere il nostro cordoglio a lgruppo parlamentare socialista, del quale egl iè stato così eminente rappresentante .

RIZ . Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

RIZ. Signor Presidente, onorevoli colleghi ,i deputati della Siidtiroler Volkspartei si as-sociano al cordoglio dei colleghi socialisti edi questa Assemblea per la scomparsa di Emi-lio Zannerini .

RUSSO, Ministro senza portafoglio . Chie-do di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

RUSSO, Ministro senza portafoglio . Miassocio, signor Presidente, onorevoli colleghi ,alla commemorazione che l'onorevole Maur oFerri ha fatto dell'onorevole Emilio Zanne-rini . Scompare con Emilio Zannerini una fi-gura esemplare di democratico e di socialist ache svolse un ruolo importante nelle vicende

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politiche del nostro paese . Iscritto al partit osocialista dai primi anni del 1900, egli fu se-gretario del movimento giovanile, segretari odella camera di lavoro di Piombino nel 191 9e, nello stesso anno, fu eletto membro delladirezione del partito nel congresso di Bolo-gna. Fu con Giacomo Matteotti vice segreta -rio del partito socialista dal 1922 al 1924 ; fusegretario del movimento dei lavoratori ita-liani dal giugno del 1925 all'ottobre del 1926 .Egli testimoniò la sua coerenza di socialista edi uomo libero nel momento più difficile epiù grave della nostra storia : condannato inprocessi politici, giudicato dal tribunale spe-ciale, esule in terra straniera per conservareintegra la propria fede. Restituita l'Italia all ademocrazia, Emilio Zannerini è stato consul-tore nazionale, deputato all ' Assemblea costi-tuente, senatore nella prima legislatura, de-putato nella seconda legislatura repubblica-na, consigliere comunale di Grosseto .

Il Governo si inchina reverente alla suamemoria di cittadino coerente che ha saputolottare con grave sacrificio personale per l alibertà. Formulo a nome del Governo le con-doglianze più vive alla famiglia, al gruppoparlamentare e al partito socialista, cui Emi-lio Zannerini appartenne durante la sua lun-ga esperienza politica .

PRESIDENTE. La Presidenza si associaalle nobili parole con le quali gli oratori ch emi hanno preceduto hanno commemoratol'onorevole Emilio Zannerini, che fece part edell'Assemblea nella seconda legislatura, dopoessere stato consultore nazionale, membrodell'Assemblea costituente, senatore del pri-mo Senato repubblicano .

Emilio Zannerini aveva informato tuttol'arco della sua vita attiva a un particolar ee intenso impegno politico, che lo portò ne l1920 alla vicesegreteria del partito socialista .Affrontò con virile coraggio persecuzioni eprocessi politici . Come senatore e come de-putato dedicò la sua attività politica ai pro-blemi della sua terra, la Toscana, e a quell iveramente tormentati della Maremma, dov ealla delicata situazione agricola si aggiungela drammatica condizione sociale dei mina -tori .

Questa battaglia seguitò anche quando ri-tornò semplice cittadino e semplice militant edi partito, mantenendo quindi un'ammirevo-le e disinteressata continuità nella manifesta-zione pratica dei suoi ideali politici e crean-do intorno a sé ammirazione e rispetto anch eda parte degli avversari, rimanendo per tutt iun esempio di vita .

Rinnovo ai familiari dello scomparso col -lega, a nome dell 'Assemblea e mio personale ,le espressioni del più accorato rimpianto .

Presentazionedi un disegno di legge .

MAllA, Ministro delle poste e delle tele -comunicazioni . Chiedo di parlare per la pre-sentazione di un disegno di legge .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

MAllA, Ministro delle poste e delle tele-comunicazioni . Mi onoro presentare il dise-gno di legge:

« Autorizzazione alle aziende dipendent idal Ministero delle poste e delle telecomu-nicazioni a superare per il 1969 i limiti d ispesa per prestazioni straordinarie » .

Chiedo l 'urgenza .

PRESIDENTE . Do atto della presentazion edi questo disegno di legge, che sarà stam-pato, distribuito e trasmesso alla Commis-sione competente, con riserva di stabilirne lasede .

Pongo in votazione la richiesta di urgenza .

(R approvata) .

Svolgimentodi proposte di legge.

La Camera accorda la presa in considera-zione alle seguenti proposte di legge, per l equali i presentatori si rimettono alle relazion iscritte e alle quali il Governo, con le consuet eriserve, non si oppone :

BIANCHI GERARDO, BIANCHI FORTUNATO ,

DONAT-CATTIN, BARDOTTI, BODRATO, FRACANZANI ,

Buzzi, PATRINI, COLOMBO VITTORINO, MARTINI

VIARIA ELETTA, BORGHI, ARMANI, CARRA, BIAN -

Co, Russo FERDINANDO, FORNALE, DARIDA, To -ROS, SINESIO, GERBINO, GITTI, MENGOZZI, VA -

LIANTE, LUCCHESI, AMADEO, SGARLATA, DAL-

L ' ARMELLINA, REALE GIUSEPPE, SIMONACCI ,

PREARO, CAVALLARI, BOFFARDI INES, PISICCHI O

e LAFORGIA : « Corresponsione di una renditadi riversibilità a favore delle vedove e degl i

orfani dei lavoratori titolari di rendita o d i

assegno continuativo per infortunio del la-voro o malattia professionale » (284) ;

FOSCHI e BODRATO: « Esenzioni in materi a

di adozioni speciali » (899) ;DE LORENZO GIOVANNI : « Modifiche all a

legge 16 novembre 1962, n . 1622, concernente

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il riordinamento dei ruoli degli ufficiali inservizio permanente effettivo dell 'esercito »(1138) ;

CovELLI : « Ricongiunzione, ai fini del trat-tamento di quiescenza e dell ' indennità d ibuonuscita, dei servizi resi dal personale gi àimpiegato presso le università autonome, conquelli prestati alle dipendenze dell 'Ammini-strazione dello Stato o degli enti locali »(1442) ;

TAMBRONI ARMAROLI, MERENDA, LAFORGIA ,

URSO, BOVA, PAVONE, DARIDA, SGARLATA e DA -

GNINO : « Aumento del fondo di dotazione edel fondo contributo interessi della Cassa peril credito alle imprese artigiane e modifich eall 'articolo 39 della legge 25 luglio 1952 ,n. 949 » (1454) .

La Camera accorda altresì l 'urgenza allaproposta di legge n. 284 .

Discussione del disegno di legge : Modifica-zioni al codice di procedura penale suldiritto di difesa (238) ; e delle propostedi legge: Riz ed altri : Modifica degli ar-ticoli 225 e 232 del codice di procedurapenale (228), e Alessi : Modificazioni eintegrazioni agli articoli 304, 390, 398 e506 del codice di procedura penale rela-tivi all'avviso di procedimento e allanomina del difensore (243) .

PRESIDENTE. L'ordine del giorno rec ala discussione del disegno di legge: Modifi-cazioni al codice di procedura penale sul di -ritto di difesa; e delle proposte di legge di ini-ziativa dei deputati Riz, Mitterdorfer e Dietl :Modifica degli articoli 225 e 232 del codice d iprocedura penale ; e Alessi : Modificazioni eintegrazioni agli articoli 304, 390, 398 e 506 de lcodice di procedura penale relativi all ' avvisodi procedimento e alla nomina del difensore .

Dichiaro aperta la discussione generalè .Il primo iscritto a parlare è l 'onorevol e

Biondi . Ne ha facoltà .

BIONDI . Signor Presidente, onorevoli col -leghi, onorevole ministro, ci occupiamo u npo' febbrilmente (arrivano « caldi caldi » gl iemendamenti della Commissione e dei colle-ghi) di un testo unificato di legge risultant edalla sintesi di tre distinte iniziative legisla-tive : una di origine governativa, recante l afirma dell'ex ministro guardasigilli Gonella ,e due di origine parlamentare, ossia le pro -poste di legge dei colleghi Alessi e Riz e daltri . La Commissione giustizia è giunta ier i- si può dire davvero in « zona Cesarini » - ad

unificare queste iniziative pervenendo all astesura di un testo unitario, corredato da un acompleta e dotta (è inutile dirlo) anche se sti-lata rapidissimamente relazione, opera de lcollega onorevole Vassalli .

La Commissione - mi piace dargliene att o- ha compiuto uno sforzo di coesione, di or-ganizzazione e anche di concentrazione, e haefficacemente concluso il lavoro di elabora-zione precedentemente effettuato . Questo è undato obiettivamente positivo, perché parev aad un certo momento che si fosse arrivati all adecisione di discutere distinte proposte d ilegge, invece, di un testo unificato, e una tal edecisione avrebbe potuto condurre a risultat inon adeguati alla omogeneità ed alla unita-rietà del tema .

È bene forse dire, in un momento in cu isi discute sulla efficienza del Parlamento, ch equando in Commissione vi è la volontà pre-cisa ed anche - dobbiamo dirlo - lo stimol oefficiente del presidente, dei suoi collabora -tori e di tutti i componenti della Commission estessa, senza distinzione di parte, anche in ungiorno si fa la « volata » che colma fors equalche pausa precedente, ma in modo posi-tivo, dando vita a una elaborazione dell aquale ci occupiamo, come dicevo, un po' tar-divamente, non per colpa di alcuno, ma sol -tanto perché la relazione ci è stata distribuit asolo stamane poco prima delle 12, comun-que, in maniera da poter esprimere un giu-dizio .

C'è anche da dire che un ritardo ulterior enella soluzione del problema, nel completa-mento del tessuto ormai logoro e rattoppatodella nostra procedura penale, anche in con-siderazione di questo vuoto o, meglio, « buco »legislativo creatosi, in conseguenza della pro-nuncia della Corte costituzionale, avrebbedeterminato, per chi si occupa della materia ,motivi ulteriori di perplessità, forse anchemotivi di allarme perché avrebbe dimostrat ola nostra incapacità di corrispondere a un arealtà e a un principio che, proprio perch ésottolineato da una pronuncia della Corte ,assume una importanza pregna di significato .

La sentenza della Corte costituzionale ri-guardante i diritti della difesa durante le in-dagini della polizia giudiziaria è la n. 86 de l15 luglio 1968. Essa rappresenta il frutto dellalogica evoluzione della linea seguita dallaCorte in altre precedenti decisioni : è unalinea tesa a realizzare concretamente, al d ifuori di ogni astrazione, l'articolo 24 dellaCostituzione .

L'articolo 24 stabilisce che la difesa è u ndiritto inviolabile in ogni stato e grado del

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procedimento . Ed era davvero anacronistico e dingiusto che la garanzia per l ' imputato, intro -dotta con la legge del 1955, riguardante l ' istru -

zione formale ed estesa poi all ' istruzione som-maria, non dovesse trovare applicazione nell afase più importante e delicata dell'iter pro-cessuale penale, la fase cioè delle indagini d ipolizia giudiziaria, per l'indiziato di reato .

È inutile negare che questa fase è la piùimportante del processo . Ce ne siamo occu-pati qualche tempo fa quando abbiamo discus-so della legge-delega al Governo per la rifor-ma del codice processuale penale ed è ben edire che il processo nasce da questa fase dell eindagini di polizia, in essa si incardina e d aessa assume la sua fisionomia, dato che spess onon si sottrae alle condizioni iniziali da cu imuove. Ricordo di aver letto in un librettodel Calamandrei, L 'elogio dei giudici scritt oda un avvocato, che i supremi giudizi dellaCassazione quando decidono in apicibus edesaminano i grandi problemi ed i sublimat idel diritto, in realtà poi si rifanno al primoverbale dell'arma dei carabinieri o della pub-blica sicurezza che è poi quello che conta ,perché, in fondo, è a quel punto che si àncorala realtà processuale e da quel punto ci s imuove, per andare, di rado, oltre o per da rvita solo a un doppione o talvolta a una tri-plice ripetizione dell ' istruttoria, sia essa som-maria, formale, e poi dibattimentale, ma con-servando sempre l ' impostazione assunta nellafase delle indagini di polizia. È perciò inutil enegare che questa fase oggi è quella più ne-vralgica ed importante in ordine all 'acquisi-zione e alla formazione della prova . È la fasein cui si raccolgono e nascono gli atti che po ifanno parte integrante .del processo, che co-stituiscono il fondamento della causa su cu iil giudice può basare il proprio convincimen-to . Bene, anzi male, onorevoli colleghi . Pro-prio in questa fase nevralgica e delicata de lprocesso l'imputato o l'indiziato è sfornitodi ogni idonea garanzia di difesa, persino di -retta e personale, oltre che funzionale, realiz-zata, cioè, attraverso la concreta attività de ldifensore di fiducia o di ufficio . È bene direche la prima difesa l'imputato se la fa d asolo, ma essa è resa il più difficile possibile ,perché molte volte non si sa fino al moment odella convocazione che esista una imputazio-ne, che esista una querela, e solo all'ultim omomento è possibile prendere delle iniziative ,talvolta veramente inidonee perché i propr idiritti possano fin dal primo incontro con l aautorità giudiziaria essere realizzati .

La sentenza della Corte costituzionale haperciò, in modo ineccepibile dal punto di vi -

sta giuridico, sottolineato ed eliminato in par-te le carenze e le incongruenze che davveronon si comprende come abbiano potuto sus-sistere fino ad oggi . Siamo perciò qui a con-siderare le norme legislative di attuazione -per usare una felice espressione contenuta nel -la relazione dell'onorevole Vassalli - dell asentenza n. 86 della Corte costituzionale . Ma

attraverso l'unificazione dei testi delle tre pro -

poste di legge la Commissione giustizia m ipare abbia fatto qualcosa di più che realizzare

una serie di norme legislative di attuazione ,

una pedissequa adesione alla sentenza dell a

Corte costituzionale, un rammendo al tessut o

del codice processuale penale . È pervenuta, se-condo me, la Commissione, esattamente inter-

pretando lo spirito della decisione della Cortecostituzionale oltre che le indicazioni in essacontenute in sede di motivazione, ad una for-

mulazione più ampia e articolata, tale da con -

sentire, nei limiti dell'attuale realtà proces-suale e prima della realizzazione di un orga-nico - speriamo che tale sia - e completo rior-

dinamento della materia, la soluzione di altr i

importanti, qualificanti problemi oltre a quel -

li sottolineati nella motivazione della sentenz a

n . 86 . Mi riferisco essenzialmente - vedasi l o

articolo I del testo unificato - alla riforma del -

l'articolo 78 del codice di procedura penale in

ordine all'assunzione della qualità di impu-

tato con la specificazione e l'individuazion e

dell'indiziato di reità come titolare di analo-

ghi diritti. E connesso a questa sottolineat a

realtà processuale e sostanziale v'è l'espress o

obbligo per l'autorità procedente di avvertire

l'imputato, dandone atto nel verbale, che egl i

ha la facoltà di non rispondere . Principio an-

tico, e il brocardo è ancora più antico : nemo

tenetur se detegere . Però è bene che in manie-

ra esplicita, in maniera incontrovertibile si a

varata la norma che sancisce tale obbligo pe r

la polizia giudiziaria e per l ' autorità giudizia-

ria, di fare questo avvertimento all'indiziato

di reità o al reo - cosa questa che rappresenta

verso costui un atto di lealtà, vorrei dire, d i

realtà processuale - perché questi sappia fin

dall'inizio quali sono i suoi diritti e perché tal i

diritti siano riaffermati fin dalla prima fase

del procedimento, altrimenti il procedimento

stesso rischia di restare avulso dalla realt à

umana e dalla realtà costituzionale, dalle qua -

li esso non può dissociarsi . « Nessuno può es-

sere tenuto ad accusarsi » : d'accordo, ma è

bene che sia detto .

L'articolo 7 prevede l'obbligo, con il con -

senso preventivo della persona arrestata o fer-mata, della polizia giudiziaria di dare notizia

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ai familiari dell'avvenuto arresto o del ferm odel loro congiunto .

Do atto che si tratta di una norma moltoumana e giusta che, mi sembra, era contenutanella proposta Alessi e che è stata recepitanel testo unificato . una norma che presentadue aspetti . Un primo aspetto è quello uma-nitario o, più ancora, di coscienza, che tieneconto dei rapporti che, sul piano umano, sus-sistono fra il fermato o l 'arrestato e la su afamiglia. Mi sembra che questo sia un aspet-to importante e qualificante, che rende pi ùumana la giustizia, la quale non mostra pi ùuna faccia feroce .

L'altro aspetto della norma è quello fun-zionale, dal momento che i familiari avver-tili possono intervenire, rivolgersi all'avvo-cato e fare tutto quello che « al buio » nonè possibile fare, risparmiandosi inoltre ore d iangoscia e di ansia .

Vi è poi il serpeggiante – forse un po ' trop-po – articolo 8, che è sostitutivo dell 'artico -lo 304 del codice di procedura penale, che pre-vede, tra l ' altro, che a tutti coloro che possonoavervi interesse come parti private sia comu-nicato l 'avviso di procedimento ; il relatoreonorevole Vassalli, quasi obbedendo ad unasorta di preoccupazione freudiana, ha messotra parentesi le parole « dunque, anche all'im-putato ». Opportuna precisazione, perché al-trimenti potrebbe essere esclusa proprio la per -sona dell ' imputato .

Vi è poi il diritto a ricevere l ' avviso d iprocedimento anche quando l'imputazione rea -le e potenziale si manifesti nel corso del -l ' istruttoria . Questo è un punto molto impor -tante in quanto il rapporto vis à vis dell ' im-putato con il giudice ha una sua dimensione ,crea e legittima possibili aspettative e valu-tazioni . Ma vi è poi l ' interrogatorio di chi èsentito come teste, e di chi viene abbracciatoeventualmente da una più ampia procedura(si pensi, per esempio, al compimento di pe-rizie grafiche, in cui vi può essere raffront odi grafie) . Ebbene, in questa fase si inserisceun collegamento tra l 'accusa e la difesa, chemi sembra coerente con quei princìpi che l aCorte costituzionale ha, sia pure embrional-mente, enunciato nella sentenza n . 86 . E que-sto realizza una guarentigia sostanziale e pro-cessuale. In questo modo il rapporto proces-suale sin dall'inizio si instaura sulla base d iuna assoluta lealtà tra chi accusa e chi è ac-cusato, a salvaguardia ed a tutela del diritt odi difesa e della personalità umana, second oi principi della nostra Costituzione .

Vi è poi la parte in cui, proprio con norm edi attuazione della Costituzione . si concretizza

una estensione dei diritti di difesa, nel quadr odella attuazione della sentenza n . 86. Il testounificato, oggetto del nostro esame, onorevol icolleghi, supera il testo del disegno di leggeGonella, quindi si distacca dal testo governa-tivo e, rifacendosi al testo della proposta Ri zed altri, elimina l'inciso « per quanto è pos-sibile », ancorando la polizia giudiziaria al -l'osservanza delle norme sull'istruzione for-male e prevedendo che all ' interrogatorio de lfermato o dell'arrestato debba provvedere sol -tanto il procuratore della Repubblica o il pre-tore . Anche questa è una cosa estremament eimportante . Il testo unificato non accoglie per òinteramente la proposta Riz relativa al diritt oper il difensore di essere presente in sede d isommario interrogatorio o di confronto . Suquesto punto bisogna essere molto franchi .

Noi abbiamo un codice che « non è quello ch eè », è, purtroppo, « quello che era », è quell oche noi non vorremmo che fosse più . Però è

così . Noi stiamo facendo un lavoro che si in-serisce progressivamente in questa realtà . Main realtà se dobbiamo utilizzare, fino a quan-do non entrerà in vigore il nuovo codice, i l

codice vigente, non possiamo però distorcerl oe modificarlo fino a dilacerarne quel po ' d irealtà che, dal punto di vista della sua costi-tuzione organica, ha possibilità di trovare un acerta modifica . Se si compie con una nuovalegge uno stravolgimento, una denaturazion edello stesso, si compie una vera e propria vul-nerazione, tale da non consentire la prose-cuzione della vita del corpo nel quale la leg-ge si inserisce . È, questo, un problema grav ee delicato, lo riconosco .

Mi pare che abbia ragione il relatore quan-do dice che « si tratta di problema che va ri-guardato nell'ambito della riforma che è stat aproposta in sede di delega al Governo e no npuò essere affrontato in questo momento » .È un problema sul quale forse ritorneremo ,perché sono stati presentati degli emenda -menti . Noi li valuteremo con tutta l'attenzio-ne, ma si tratta di un argomento che può es-sere più adeguatamente e propriamente trat-tato in sede di riforma del codice di proce-dura penale, per la quale è in corso d 'appro-

vazione la delega al Governo. Mi sembra chevalide ragioni di ordine sistematico consigli-no perciò di tralasciarne l 'esame in questomomento .

Concludendo, signor Presidente, onorevol icolleghi, onorevole relatore, il giudizio com-plessivo che il gruppo liberale dà in ordin eal testo unificato è complessivamente positivo .Naturalmente ascolterò con interesse l'evol-versi del dibattito e mi riservo, in sede di

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esame degli articoli, di fare quelle osserva-zioni e, occorrendo, di presentare quegli emen-damenti che il volgere della discussione ela stessa opinione dei colleghi potranno sug-gerirmi .

Si tratta, in buona sostanza, di una opera-zione di trapianto, di innesto in un corpusIegislativo logoro e superato, non in linea coni tempi e con l 'evolversi del diritto, il codicedi procedura penale appunto, di un tessutonuovo, conforme alle esigenze mutate dell aciviltà giuridica . Come in ogni trapianto, po-tremmo dover registrare fenomeni di rigetto ,difficoltà di attecchimento, disfunzioni opera-tive ed organiche, forse ritardi ed incompren-sioni da parte di coloro che sono i destinatar idella norma (magistrati e giudici) . Difficolt àin questo senso ve ne sono molte, ed ogn ilegge, anche buona, può trovare difficoltà d iapplicazione e ricevere critiche anche da part edi coloro che pur si rendono conto delle man-chevolezze e dei difetti propri degli strument ioperativi attualmente a loro disposizione . Ri-cordo però che quando vennero estese all aistruttoria sommaria le garanzie proprie dell aistruttoria formale, le cancellerie e le segre-terie giudiziarie furono chiamate a compiereatti che - esse dicevano - non avrebbero po-tuto compiere perché non attrezzate, perch éprive di mezzi e con organici assolutament einsufficienti ; e, tuttavia, tutti gli adempiment ivennero compiuti ugualmente, E - allora cred oche, pur con qualche sacrificio, anche in que-sta circostanza sarà possibile rendere opera-tive riforme che servono ad avvicinare l'uom oalla giustizia . D'altra parte, ritardare la giu-stizia più di quanto essa non sia riuscita dasola a fare fino ad oggi mi sembra davveroun reato impossibile ! Non credo comunqu eche questa preoccupazione debba arrestare l osforzo di rinnovamento che tutti insieme, an-che se partendo da diverse angolazioni poli-tiche, dobbiamo compiere per rinnovare, oalmeno migliorare, le strutture del processopenale italiano. Di queste strutture il sogget-to è, e deve essere sempre, l'uomo, destinata -rio dei precetti e dei divieti ma anche titolar edei _ diritti, primo fra tutti quello della di-fesa, primo ed ultimo presidio della libert àe della dignità umana . (Applausi) .

PRESIDENTE.

iscritto a parlare l'ono-revole Benedetti . Ne ha facoltà .

BENEDETTI . Signor Presidente, onore-voli colleghi, quando il disegno di legge su idiritti della difesa è stato presentato all'esa-

me della Commissione giustizia, il nostrogruppo ha subito espresso una serrata critic adi fondo, a conclusione della quale noi di-cemmo che Ia distinzione, cui l'alIora mini-stro di giustizia onorevole Gonella si era ri-chiamato, tra leggine e adempimenti costitu-zionali, mostrava in questo caso tutto il su orisvolto formale, risultando priva di sostan-ziale valore . E in tale convincimento abbia-mo chiesto la remissione in aula, confortat iin questa scelta dal solidale apprezzament odi tutti coloro che intendono colmare con un areale politica di contenuti democratici il vuot otra Costituzione e processo penale ; apprezza-mento e solidarietà che hanno ancor pi ùqualificato negativamente l'espediente propa-gandistico cui fece allora ricorso qualch eorgano di stampa (il giornale della democra-zia cristiana, ad esempio), parlando a spro-posito di sabotaggio comunista . La realtà èche nel corso di tutti questi anni si è sempr eaffermata l'esigenza di attuazione costituzio-nale, intesa come rottura degli schemi auto-ritari in ogni settore della vita del paese - equindi anche nel processo penale - esigenz asempre più avvertita dalla coscienza popo-lare come dato di importanza politica e d i

maturazione di libertà .E appunto la sentenza 2 luglio 1968 dell a

Corte costituzionale si colloca, per i prece-

denti che la suffragano e le implicazioni che

ne scaturiscono, nel corso di un processodi maturazione democratica che, pur attraver-so difficoltà non lievi, ha inciso con forza d ipenetrazione sempre più viva nelle fonda-mentali strutture autoritarie del codice pro-cessuale penale .

Non abbiamo difficoltà a riconoscere chela problematica del mondo giudiziario, e de lprocesso penale in particolar modo, per u n

certo tempo ha potuto essere riguardata, nell acoscienza comune, come argomento di stret-ta pertinenza di una categoria professionale ,come materia rispetto alla quale ciascuno po-teva essere solo eventualmente interessato ecomunque soltanto come singolo .

L'acuirsi dello stato di tensione social enel paese, le lotte popolari, le battaglie dei la-voratori e degli studenti, hanno chiarito atutti l'importanza del problema, valutato nel -la sua componente politica di fondo : quellaper cui grandi temi processuali di libertà -come, per tacer d'altri, la critica al poteredella polizia giudiziaria e del pubblico mini-stero, la definizione dei limiti del segreto d iStato - hanno sempre un collegamento sostan-ziale con le lotte dei lavoratori per la conqui-sta di maggior potere democratico .

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Si è trattato di una scelta sostenuta co nprogressiva, incalzante coerenza dalle forz edemocratiche, anche e soprattutto al di fuor idegli stretti confini del mondo giudiziario ;nello stato di tensione sociale che caratterizz ala presente realtà politica si è rafforzata ogn igiorno di più la dimensione di una battagli ademocratica, nella misura in cui essa ha in -vestito sempre più ampiamente, alle radici .tutte le istituzioni modellate a presidio d irapporti sociali definitivamente condannat idalla Costituzione repubblicana .

Va doverosamente ricordato, a questo pun-to, che una simile spinta è stata recepita co ncoraggio dalla nuova, giovane magistraturadi merito, la quale, affermando l'esigenza d iuna sua concreta collocazione nella realtà de lmomento presente, al di fuori degli arcaic ied astratti schemi sacerdotali, ha saputo dar eefficace impulso alla problematica costitu-zionale .

Ecco perché noi abbiamo subito conside-rato di decisiva importanza la sentenza emes-sa il 2 luglio 1968 dalla Corte costituzionale ;perché il suo significato profondo (ricono-sciuto anche in autorevoli sedi dottrinali) èche il processo non debba essere processo dipolizia e che di esso si abbia l'immediatapresa di possesso da parte della magistra-tura. Ecco perché giudichiamo del tutto inso-disfacente il disegno di legge del Governoche, nel più formalistico ossequio ai princìp iespressi nella decisione dalla Corte, e quind inella più restrittiva interpretazione di essi ,ne ignora le implicazioni caratterizzanti etutto riduce ad adempimenti che lascian oinalterata la struttura del sistema .

La Corte costituzionale, è vero, opera d inecessità con il limite che è proprio dell asua natura di organo di giustizia . Ma la par-ticolare funzione e la qualità della materi asottoposta al suo esame la portano a conside-rare la norma con una visione d'insieme, di-ciamo pure con un respiro e con una sensibi-lità politico-costituzionale che appunto n eaccentuano la decisiva distinzione dagli orga-ni di giurisdizione ordinaria . Per questo no isiamo convinti che tali decisioni debbano es-sere riguardate non tanto attraverso l'angu-sto prisma della riflessione tecnico-giuridic aquale si manifesta da ultimo nel dispositivo ,quanto per la loro attinenza all'ordine costitu-zionale, inteso come realizzazione della nostr alibertà .

Il significato essenziale di questa sentenz asi coglie, come già ho detto, nell'esigenza ch eil processo non debba più essere processodi polizia . Alcuni passi fondamentali 10 espri -

mono chiaramente . Quando la Corte si richia-ma alla « tensione derivante dalla delicatezzadelle funzioni », al « proposito di scoprire ra-pidamente i colpevoli, accentuato in soggett iche all'attività di polizia giudiziaria alternanocompiti di polizia di sicurezza », al « timor e(connaturato a questa stessa situazione) di nonreperire o perdere le prove », qualifica, in ter-mini inequivoci, la radice malsana del pro -cesso di polizia ; e quando, riconducendo l eindagini preliminari alla nozione degli att i« in cui si concreta la vera e propria istruzio-ne », richiama le « ricognizioni compiute nel -l'ansia di individuare rapidamente il colpe-vole », gli « interrogatori compiuti febbri l -mente nel clima di allarme cagionato dal de-litto », « il modo come le indagini vengon oeseguite », « gli strumenti dei quali è costret-to a servirsi l'inquirente », dopo aver premes-so che questi atti « possono condurre il pro -cesso su binari dai quali più tardi non sar àfacile uscire », quando la Corte svolge tutt equeste chiare considerazioni, qualifica la ne -fasta influenza del processo di polizia sullavita e sullo sviluppo della nostra società . Equalificando negativamente radice e funzion edel processo di polizia come due poli dell ostesso sistema autoritario, apre nel contemp oil discorso su una panoramica vastissima, i lcui rilevante interesse politico-sociale non èdifficile cogliere nell'esperienza di ogni gior-no, sia che si esprima nel dramma di uno opiù imputati, sia che ancor più drammatica -mente si manifesti nei conflitti tra masse po-polari e polizia, e nei processi che ne se-guono .

Ecco quindi i termini di una critica ch einveste senza possibilità di mediazione l estrutture autoritarie del sistema, nella spe-cifica articolazione che involge e disciplin ala delicata fase iniziale del processo penale ,il cui tessuto connettivo, se vuole essere ve-ramente democratico, deve alimentarsi del di -battito, del contraddittorio, del controllo .Ogni loro negazione, quand'anche realizzatacon la sottile tecnica del rinvio, ha un deci-sivo contenuto di illibertà che apertament equalifica la direttrice inquisitoria .

Particolarmente adatta a questo scopo lasistematica del codice vigente, tutta tesa, i nultima analisi, a eliminare o a ritardare i lpiù possibile nella fase istruttoria contraddit-torio e controlli ; a limitarli, per quanto pos-sibile, nella fase dibattimentale . Per questomotivo furono configurati, all'interno del ca-pitolo istruttorio, gli « atti preliminari all aistruzione », ulteriormente ripartiti in « att idi polizia giudiziaria » e « atti di istruzione

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preliminare del pretore e del pubblico mini-stero », con l'aggiunta poi degli atti di poli -zia giudiziaria del procuratore della Repub-blica. Cioè per costruire un sistema di sbar-ramenti tale 'da impedire ogni possibile con-trollo; con la collocazione di tali atti in quell oche è stato efficacemente definito un vero eproprio « limbo 'di preprocessualità » che con -sentiva agli inquirenti, - in pratica nell amaggior parte dei casi alla polizia giudiziari a- di ignorare la benché minima articolazion edifensiva . Tanto è vero che dopo l 'estension edei diritti della difesa all'istruttoria somma -ria, in virtù di altra importante decisionedella Corte costituzionale, si assistette da par -te 'di pubblici ministeri ad una vera e pro-pria manovra di arretramento sulle indagin ipreliminari .

La stessa difficoltà a configurare, se non aprezzo di sottili esercitazioni accademiche, l avera distinzione tra istruttoria e atti preli-minari rivelava del resto fin troppo aperta -mente la costruzione di un chiaro sistema dicomodo; che minimizzava teoricamente il va-lore della fase preliminare proprio nel mo-mento in cui essa esercitava una decisiva in-fluenza su tutto lo svolgimento del processo .E qui va inteso il valore fondamentale delladecisione della Corte, la quale, con un ver oe proprio esame in profondo della realt àprocessuale e nel rifiuto di ogni astrattezza ,ha saputo cogliere, nell 'equiparazione traatti preliminari e istruttoria, l ' essenza social ee umana del fenomeno .

È fuor di dubbio la forte sottolineatura chela sentenza della Corte opera in tema di au-toritarismo poliziesco nelle prime indagin iprocessuali ; emerge da essa, attraverso un achiara, coraggiosa analisi, il continuo supe-ramento di una linea di confine la cui vali-dità finisce per misurarsi soltanto in astratto ,della linea di demarcazione cioè tra polizia d isicurezza e polizia giudiziaria . Questo è ilnodo di tutta la questione . Già il concetto d i« sicurezza pubblica » e quello conseguenzial edi « ordine pubblico », tipici dell 'attività d ipolizia di sicurezza, mostrano (se ne è avut aconferma anche recentemente nel corso deidibattiti sui fatti di Battipaglia e per il di-sarmo della polizia durante le manifestazionidei lavoratori) il loro significato restrittivo eautoritario, di ordine che, nella repressione ,rifiuta di recepire il valore di ogni manife-stazione di tensione sociale ; e pongono, così ,sempre più urgente l'esigenza che la vita delpaese si modelli sulla nozione di ordine costi-tuzionale, che non ignora, non respinge, m aaccetta e analizza le origini e le spinte dei

conflitti sociali . A maggiore ragione il pro-blema acquista ancor più grave qualifica-zione quando la causa dell 'attività di polizia ,dalla sfera 'di prevenzione dei reati si spost aa quella del loro accertamento .

In questo settore, per i principi della giu-risdizionalità della pena e della presunzion edi innocenza, i rapporti tra giurisdizione i nsenso lato e attività di polizia giudiziaria ap-paiono in tutta la loro delicatezza . È proprionella considerazione di tali rapporti che no iintravvediamo la scelta di fondo della senten-za, il nodo cruciale che essa ha voluto affron-tare e sciogliere senza mezzi termini e senz asottintesi . Cioè nella constatazione che, a donta di ogni formale distinzione legislativa ,non è possibile separare nel comportament odei medesimi soggetti i modi dell'attività d ipolizia di sicurezza e di quella di polizia giu-diziaria .

Ecco il senso e il valore della necessità d ipresa di possesso del procedimento da partedel magistrato sin dalle prime indagini . Eccoperché noi dicemmo subito e confermiamoadesso che la sentenza della Corte, oltre arisolvere il caso 'di diritto demandato alla su adecisione, aveva guardato molto lontano, po-nendo in termini di impegno costituzionale l epremesse per la costruzione di un processoancorato a valide garanzie di libertà . Eccoperché, in sede di discussione sulla legge -delega per la riforma del codice di procedur apenale, abbiamo sostenuto che dovessero es-sere questi i concetti informatori del nuov ocodice.

È, in ultima analisi, un problema che -riguardando la formazione della prova - toc-ca la stessa indipendenza del magistrato: indi -pendenza nell'aspetto che i costituzionalist ichiamano funzionale, rapportandolo al potere ,che al magistrato deve essere riconosciuto, d idisporre egli stesso direttamente dei mezz inecessari all'esercizio della funzione di giu-stizia e così, di assicurare egli, in via del tuttoautonoma, la acquisizione degli elementi d iprova per la loro maturazione dialettica ne lconfronto tra le parti .

In sede di elaborazione dei principi dell alegge-delega per il nuovo processo penal e(non si può non parlare dei due temi, inevi-tabilmente collegati da stretto rapporto di con-nessione) si è fatto riferimento, quanto all eattività di polizia giudiziaria, alla raccolt adelle fonti di prova, volendosi con ciò stabili -re la distinzione tra attività di conservazionedelle fonti e maturazione critica della prova.Noi abbiamo rilevato la sostanziale impossi-bilità di configurare in assoluto un momento

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statico, carente di determinazione volitiva ,nel quale la fonte di prova venga, per cosìdire, riposta in frigorifero, ibernata, e unmomento dinamico in cui la fonte venga ria-nimata e sottoposta a critica elaborazione .Non è questo il momento per riprendere i ldiscorso, anche se non sfugge l'intima con-nessione. A maggior ragione, nel testo del co-dice vigente, ravvisiamo il pericolo dell'in-quinamento e della distorsione della prova ,affidata com'è – e come resta nel disegno d ilegge governativo – agli accertamenti com-piuti dalla polizia giudiziaria . Il momentoumano del processo, momento essenziale, ri-chiede sin dal suo insorgere l'intervento de lmagistrato . La stessa mediazione compiut adal relatore Vassalli, con l 'emendamento ch eprevede, nel caso del fermo, l'intervento de lmagistrato, ci conferma in ultima analis iquanto sia sentita, anche da altre parti poli-tiche, l'esigenza da noi affermata . Che nontrova invece considerazione alcuna nel dise-gno di legge governativo, nemmeno per quan-to attiene all'effettivo esercizio del diritto d idifesa di fronte alla dimensione di concretezzache la Corte costituzionale ha voluto attribui-re alla collaborazione del difensore, qualifi-candola « vera », cioè sostanziale, impegnata ,operante sin dall'inizio nella dialettica de lprocesso .

Quando si legge nella relazione ministe-riale che « fondamentali per il concreto eser-cizio del diritto di difesa sono l'atto di no -mina del difensore, le modalità che lo disci-plinano, la garantita possibilità di una scelt alibera, meditata e cosciente » si ricava i lchiaro convincimento di un discorso voluta -mente fatto a metà . Questi sono i presuppost idel diritto di difesa ma non le manifestazion idel suo esercizio, che si traduce appunto nell apartecipazione del difensore agli atti istrut-tori, come garanzia di democratico controllo ,nell'affermazione del contraddittorio .

Il disegno di legge presentato dal Governosi limita quindi a registrare, in senso per d ipiù quanto mai formalistico, il semplice di-spositivo della decisione della Corte, rifiutan-dosi di riconoscere alla stessa quella profon-dità e quell'ampiezza di contenuti dinamic iche unanimemente le sono state attribuite .Per comprendere quanta povertà stia alla bas edell'iniziativa governativa basta ripercorrereil cammino compiuto in tutti questi anni nell aopera di costituzionalizzazione del codice pro-cessuale penale : dalla estensione delle garan-zie della difesa alla istruzione sommaria, all aaffermata necessità della contestazione de lfatto e dell'interrogatorio dell'imputato da

parte del pretore e durante il compimento d iatti istruttori nel processo per decreto . Si ha ,così, il quadro di una progressiva affermazio-ne dei principi della parità di trattamento edella inviolabilità del diritto di difesa, coe-rentemente realizzata sino alla decisione co nla quale la Corte, nella ulteriore estension edei diritti di difesa, ha affrontato il tema dell arimozione della ipoteca poliziesca dal pro -cesso penale, attraverso la sua immediata co-gnizione da parte del magistrato .

La linea politica del Governo qui emerg ein tutta la sua deliberata povertà di contenut ie nella corrispondente preoccupazione con-servatrice . L'arido schema del disegno di leg-ge mostra fin troppo chiaramente la volontàdi aggiornare la situazione processuale senz aalcun intendimento riformatore, quasi peruna situazione di necessità di cui non si pu ònon tener conto, ma che si intende risolver ein sordina, senza turbamento dell'ordine pro-cessuale vigente .

un fatto, questo, non occasionale, bens ìchiaramente indicativo di una linea di ten-denza che troviamo confermata in un altrodisegno di legge, quello sull ' istruttoria som-maria, presentato a seguito di altra fonda -mentale sentenza della Corte costituzionale ,intimamente collegata con la decisione di cuioggi discutiamo . E invero la generale esten-sione dei diritti di difesa, con la conseguentecaduta di ogni residua linea di demarcazionetra attività istruttorie, affermata nella decisio-ne del 2 luglio 1968, aiuta a comprendere l aportata della decisione del 21 novembre 1968 ,che chiaramente si esprime nel senso dell'abo-lizione dell ' istruttoria sommaria, laddovel 'eloquente richiamo al giudice istruttorecome giudice naturale della istruttoria, conte-nuto nella seconda sentenza, non può che raf-forzare – una volta esclusa ogni diversità d itipi di istruttoria e di preistruttoria – l 'esigen-za di piena cognizione del processo da part edello stesso giudice istruttore, escluso il con-dizionamento della polizia giudiziaria .

Quando si agisce, come il Governo fa, conuna volontà politica il cui unico scopo risultaessere quello di togliere ogni contenuto all esentenze della Corte costituzionale e le istanzedi democratizzazione che le determinano e n econseguono, qualsiasi invocazione di urgen-za nel nome degli imputati, dei detenuti, nonpuò non apparire pretestuosa . Diviene inutile ,a questo punto, portare avanti proposte – comela presente – che non incidono affatto sugl iaspetti negativi del sistema o ne complicanoaddirittura le strutture, come fa il disegn odi legge sull'istruttoria sommaria . Il problema

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va affrontato in altra direzione, cioè in quell adella attribuzione di ogni indagine o attivitàistruttoria al giudice istruttore .

Comprendiamo una possibile obiezione d iordine pratico e quindi contingente. L'orga-nizzazione della giustizia procede secondo l emodalità del suo funzionamento. Il prevaleredelle istruttorie sommarie, nel rovesciament odella loro condizione di eccezionalità, ha de -terminato il continuo potenziamento degli uf-fici delle procure e la conseguente riduzionedel numero dei giudici istruttori .

Ma l ' Italia è tra i paesi a più alto numer odi magistrati; basta quindi invertire la ten-denza e, in questo senso, sono rilevanti le duemozioni discusse dal Consiglio superiore dell amagistratura il 22 gennaio di quest ' anno, en-trambe con l'invito alla più sollecita inizia-tiva legislativa per la revisione delle tabell eorganiche degli uffici giudiziari . Invito cheil Governo, per quanto di sua competenza ,non sembra, in verità, eccessivamente preoc-cupato di raccogliere .

Signor Presidente, onorevoli colleghi, no iravvisiamo il particolare valore della materi ache stiamo discutendo nel momento di salda-tura, che essa realizza, tra la realtà social ee la realtà del processo . Per questo respingia-mo il tentativo del Governo inteso a risolver esul terreno di un puro formalismo un proble-ma che richiede sostanziale impegno di con-tenuti democratici . (Applausi all 'estrema si-nistra) .

PRESIDENTE. È iscritto a parlare l 'ono-revole Riz . Ne ha facoltà .

RIZ . Signor Presidente, onorevoli col -leghi, dopo che la Corte costituzionale, consentenza n . 86 del 1968, aveva dichiarato l'il-legittimità costituzionale degli articoli 225 e232 del codice di procedura penale nella partein cui rendono possibile, nelle indagini d ipolizia giudiziaria ivi previste, il compimentodi atti istruttori senza l ' applicazione degli ar-ticoli 390, 304-bis, ter, quater del codice d iprocedura penale, si era reso necessario pro -cedere alla modifica di tali disposizioni.

La nostra proposta di legge n. 228, che fula prima in ordine di tempo ad essere pre-sentata, tendeva a portare un nuovo indirizzolegislativo su tale materia . La nostra propostadi legge si trova ora inserita in un testo uni-ficato che - bisogna riconoscerlo - ha regolatocon maggiore ampiezza tutta la materia dell eindagini preliminari, del diritto di difesa ,dell ' avviso di procedimento e della nomin adel difensore .

L'articolo 1 della nostra proposta di legg eha trovato accoglimento nel testo unificato ,avendo la Commissione ritenuto opportun otogliere dall'articolo 225 del codice di proce-dura penale - nel senso da noi prospettato -l'inciso « per quanto è possibile » che lasciav aalla discrezione della polizia giudiziaria d iosservare o meno le norme sull ' istruzione for-male. Anche gli articoli 2 e 3 della nostraproposta di legge n . 228 hanno trovato per l amaggior parte l ' inserimento nel testo uni-ficato .

Abbiamo già espresso in Commissione i lnostro assenso a questa riforma parziale e l orinnoviamo anche in quest 'aula. Se abbiam opresentato tre emendamenti è solo al fine d idare un ulteriore contributo alla ricerca dell amigliore soluzione possibile .

Un particolare plauso al presidente dell anostra Commissione giustizia, onorevole Bu-calossi, ed al relatore, onorevole Vassalli ,nonché agli altri colleghi del Comitato adhoc che sono riusciti a riunire il meglio de itre progetti in un testo unificato .

PRESIDENTE. È iscritto a parlare l ' ono-revole Sabadini . Ne ha facoltà .

SABADINI . Signor Presidente, onorevol icolleghi, il disegno di legge che stiamo discu-tendo fra una battuta e l ' altra della discus-sione sul divorzio e che il Governo cerca d ipresentare come un dato semplice ed acqui-sito, un 'ovvia soluzione conseguenza alla sen-tenza della Corte costituzionale del 5 luglio1968, tratta un argomento che tocca uno de ipunti nevralgici del processo penale, uno de idiritti fondamentali della Costituzione, un odei nodi che devono essere tagliati per demo-cratizzare la struttura dello Stato, per cancel-lare i dubbi e le preoccupazioni che insorgononell ' animo dei cittadini, sempre più aperti apiù elevate esigenze di libertà e di giustizia ,di fronte a casi clamorosi di corruzione, d iprevaricazione e di gravissimi errori giudi-ziari . Vi è dissidio, secondo noi, tra i tempi ,vi è un contrasto insanabile tra due divers eepoche storiche : tra quella di ieri, ereditatadal fascismo, e quella di oggi, nata dalla Co-stituzione, e ancor più con quella che prepa-rano le lotte tenaci dei cittadini e dei lavora -tori, ineluttabilmente, nonostante le resisten-ze, i pericoli e le insidie insiti in questi go-verni di conservazione. Vi è una dirompentecontraddizione tra l'inquisizione, pietra tom-bale della verità processuale, e l'esigenza ,presente ormai nell ' animo di tutti, di auten-tiche garanzie di difesa, che assicurino, in-

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sieme con la tutela della società, la dignit àdell'uomo e le libertà del cittadino .

Nell ' intento di permettere a tutta l 'Assem-blea, in tutti i suoi membri e nelle sue di-verse componenti, di valutare meditatamenteil momento che sta dinanzi a noi, o meglio ,il mutamento che si impone perché si facci aun salto di qualità nella concezione dell oStato, di fronte alla resistenza del Governo ,abbiamo tratto in aula il provvedimento .Questa discussione, che per la verità appar emolto rapida e succinta, se la maggioranz avorrà rendersi conto delle aspettative e dar ead esse uno sbocco positivo, non sarà inutil eo perduta. Noi abbiamo dato e diamo il no-stro contributo indicando soluzioni che pro -spettano uno sviluppo diverso del processo ,ben più democratico e moderno, o che, quantomeno, già negli istituti vecchi vigenti, finor amantenuti, inseriscono nuovi elementi di au-tentica attuazione costituzionale . La resistenz ache anche questo Governo di centro-sinistr aoppone è evidente, ma è difficilmente conce-pibile alla stregua di comuni termini di ra-gione, anche se è chiara la motivazione poli-tica alla quale si ispira, connaturata e ben ra-dicata nel sistema .

La sentenza della Corte costituzionale de l5 luglio 1968, n. 86, giudicando della costitu-zionalità dell'articolo 225 del codice di proce-dura penale, che definisce con le sommarieinformazioni uno dei poteri fondamental idella polizia giudiziaria, crea un vuoto giuri -dico ma solo apparentemente, e costruisce un aanalogia tra le indagini preliminari della po-lizia giudiziaria e quelle del giudice istrut-tore, dichiarando - e questa è la sostanza con -temporaneamente tecnica e politica del pro-blema - che le indagini preliminari di polizi agiudiziaria sono vere e proprie indagini istrut-torie. Quale soluzione dare ? Quale soluzion esi prospetta, logica e costituzionale ? Qual estrada si prende o quale scegliere ? Le indica-zioni sono molteplici, diverse e persino con-trapposte, secondo i punti di vista dai qual ici si pone. Ma la volontà politica in ogni casoè essenziale e determinante . Certo, e comun-que, si può dire che né l'onorevole Gonella ,che ha presentato il progetto di legge, né l oonorevole ministro Gava, che negli stessi ter-mini lo ha riproposto al Parlamento, hann opeccato per eccesso di impegno o di fantasia .La soluzione proposta è quella inutile . È su-perfluo estendere con legge le garanzie dell aistruttoria alle indagini preliminari di polizia ,perché ciò avviene automaticamente, com egià accadde nel 1963, quando la Corte costi-tuzionale stabilì che si dovessero adottare per

l'istruttoria sommaria, compiuta dal pubblic oministero, le garanzie dell'istruttoria formale ,per la quale è competente, invece, il giudic eistruttore . Tanto è vero che già oggi, anch ein assenza di questa legge, inutile e conserva-trice, si vedono girare con fretta inusitata econ affanno negli studi legali e negli ambula-cri dei tribunali i messi della polizia, ch erecano pezzi di carta e cercano firme per av-visare della nomina i difensori . È tutto qui ,noi chiediamo ? Ecco la domanda che sorgee che proponiamo al Parlamento . Può questoatto puramente formale costituire vera garan-zia del cittadino, attua veramente il dettat ocostituzionale, corrisponde a quelle indicazio-ni che sono state espresse ripetutamente nell astampa, nei convegni più qualificati ? Corri -sponde a quelle attese largamente diffuse nellacoscienza dei cittadini, che non vogliono sov-vertire l'ordine dello Stato, ma vogliono nelloStato un ordine nuovo che garantisca anch ela loro sicurezza, la loro personalità, la lor olibertà ?

Dobbiamo dire chiaramente che tutto que-sto oggi non esiste nel processo segreto in-quisitorio ereditato dal fascismo e passato so -stanzialmente indenne attraverso i lunghi anniin cui si sono succeduti governi di centro edi centro-sinistra . Dobbiamo dire amaramenteche quanto proponete nulla muta di quelloche già è previsto e stabilito in questo ordin edi cose e che forse a tanta parte della mag-gioranza, anche in tal caso, può sembrare na-turale o quasi naturale, ma è frutto invecedel sistema e di una mentalità poliziesca erepressiva. Ciò che è mutato invece (questoè il dato nuovo su cui il Parlamento deveattentamente meditare) è la consapevolezza ,la volontà, la lotta dei cittadini, dei giovani ,dei lavoratori, degli studenti, che anche i nquesti giorni a Milano hanno manifestato eprotestato in grandi masse, civilmente ma no nper questo meno fermamente, contro la re -pressione, che va denunciata, respinta e com-battuta ovunque torni a manifestarsi . Credeteoggi di potere ingannare la pubblica opinioneo di chiudere gli occhi a tanta gente vigile eattenta - che chiede ovunque, nelle campagne ,nelle fabbriche, nelle scuole, come negli uffi-ci, maggiori diritti di partecipazione, e chele lotte hanno portato alla ribalta dello svi-luppo del paese - col titolo solo della legge ?Credete forse, dopo 14 anni, di poter risolver ele garanzie della difesa come nel 1955, conquella piccola « novella » presentata come unariforma, ma che anche allora fu una frode allospirito e al senso della Costituzione ? Né speroche vogliate dire che questa vostra proposta

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sia di transizione, perché con la legge di ri-forma del codice di procedura penale non am-pliate queste garanzie, ma le abrogate, con u nsofisma nominale che pretende, di distinguer ein due fasi l'unico corso del processo penale ,ma che in sòstanza è stato inventato - noidiciamo maliziosamente - per annullare ogn iincidenza delle sentenze della Corte costitu-zionale e togliere ogni garanzia della difes adavanti alla polizia ed al pubblico ministero .Ecco perché diciamo che questo processo è d ipolizia, così come quello che il centro-sinistrasi appresta a varare, e che questa legge è u nponte fra due rive eguali e parallele . Il sorrisoe l ' amarezza sono il commento più appropria-to ai vigenti diritti della difesa, consistent inel deposito di qualche atto e nella nominadi un difensore che in nessun modo può es-sere presente; si trasformeranno in indigna-zione domani, quando tutti vedranno che an-cora, dopo tanti anni, anche con questa legg enon si avvia alcun mutamento. Evidentemen-te non serve a niente un difensore che nonpossa partecipare agli interrogatori del citta-dino sospettato di reato, che non possa ren-dersi conto né delle domande né delle rispo-ste, che non possa conoscere i problemi e ch eperciò non possa portare alcun contributo al -l'accertamento dei fatti e della verità . Qualecontrollo ha mai l ' inquisitore nel processo at-tuale, e quale avrà domani se dovesse passar ecosì com 'è questa vostra legge ? Non ha e nonavrà alcun controllo. Tale controllo, invece ,regolato ed esercitato nei limiti e nei modi chela legge deve precisare, noi riteniamo che sianecessario, utile, indispensabile; noi ritenia-mo che sia conforme al dettato costituzionale ,il quale sanziona che la difesa è sacra edinviolabile in ogni stato e grado del procedi -mento, che si cominci ad attuare all'intern odegli stessi istituti del processo un principiodi libertà e di democrazia, una garanzia chesottragga il cittadino al potere e all'arbitrioincontrollato dello Stato .

Oggi di questo si sente bisogno più chemai. Per lungo tempo le legittime istanze ele proteste sono state respinte con argoment ifalsi che sostenevano sempre, in ogni caso ea qualunque prezzo l ' integrità del poliziottoinquirente, la bontà del metodo, la correttez-za delle indagini, l 'onestà degli intenti, l'ef-ficienza della preparazione. Era questa, e ri-mane, la retorica bolsa di uno Stato autorita-rio che ha 3ostruito sulla polizia il pilastr odell 'ordine costituito e della repressione. Erae rimane la vecchia, assurda mentalità del -l ' inquisizione, che vive ancora e sopravviveai tempi anche nelle stesse aule giudiziarie,

perché i governi di centro e di centro-sinistral 'hanno conservata nel processo, anche se hagenerato tanti errori, anche se è causa di tant eprevaricazioni, anche se si devono ad ess adei delitti, pochi dei quali sono stati o po-tranno essere puniti ,

Ormai non c 'è più dubbio : la retoricacade, il fumo si dissolve. Un' ampia frana s iè messa in movimento, che non travolge i lcorpo della notizia, ma condanna un metodoed un sistema, scopre agli occhi di tutti le ve-rità nascoste e rivela la necessità di urgent imutamenti, tecnici solo in apparenza, ma inrealtà politici perché possono essere solo ispi-rati a ben diverse concezioni democratiche ecostituzionali della società e dello Stato .

Non è la fine dello Stato, come gridano l edestre, per coprire con la retorica le mai so-pite velleità di ritorni reazionari. Si tratta in-vece del fatto che impellente è la necessità diadeguare veramente le strutture dello Statoalle esigenze di trasformazione della società inogni campo, civile, economico e sociale .

Onorevoli colleghi, l ' abbiamo detto inCommissione e qui lo ripetiamo . SalvatoreMureddu, il giovane pastore sardo, fu uccis oa bastonate durante un interrogatorio nellacaserma dei carabinieri di Orgosolo . Di qua-lunque genere e natura siano, le circostanze ,il fatto è ancora più orribile perché commes-so nel momento in cui si deve cercare e s ideve rendere giustizia. E se altri casi abbia-mo dimenticato e se molti non sono stati enon saranno mai scoperti, ciò ci insegna, in-segna a tutti noi, che proprio nei primi mo-menti in cui si indaga, spesso con ogni mezzo ,il sospettato - se veramente l 'uomo si vuole ri-spettare,- ha bisogno di essere assistito perchénon cada vittima di errori e di soprusi che fe-riscono il cittadino, ma anche la giustizia e ,con essa, la società intera .

Tocca ora a noi, onorevoli colleghi, fare inmodo che casi come quelli di Salvatore Mu-reddu non si ripetano . Non ci si pulisce co nprovvedimenti amministrativi (così come ilfascismo copriva a volte casi di corruzione edi prevaricazione) o instaurando qualche pro -cedimento giudiziario . Bisogna cambiare imetodi e il sistema e a tanto fine questa leg-ge è inutile e ridicola, è una vera presa ingiro, uno dei tanti esempi che dimostrano i lperché dopo 20 anni la Costituzione sia an-cora ben lontana dall 'essere applicata . Salva-tore Mureddu anche se, come prevede quest alegge, avesse avuto un difensore, che non po-teva essere presente, sarebbe stato trattat oallo stesso modo e avrebbe potuto fare l astessa fine. La nomina di un difensore in tali

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condizioni è inutile e non porta alcun gio-vamento ; in nessun senso è una garanzia .Come sarà possibile impedire che l'inquiren-te, trascinato dal desiderio di scoprire un col-pevole ad ogni costo, anche sospinto da cir-costanze esterne, non ricorra a intimidazioni, apressioni, a domande capziose, ottenendo pro-ve e confessioni che poi vengono ritrattate espesso si sono dimostrate non vere ? L' ultimocaso clamoroso è quello del processo celebra-to alla corte d'assise di Milano contro Pasqua -le Virgilio, imputato di omicidio, che ha ri-schiato l 'ergastolo a seguito di una confessio-ne fabbricata ed è stato riconosciuto inno-cente solo dopo due anni di lunga detenzio-ne; e può considerarsi fortunato, perché mol-to peggiore è stata la sorte di molti altri e d iquelli, soprattutto, sui quali è scesa la pietr atombale del silenzio perché una sorte men ofavorevole non ha permesso di far luce sullecircostanze che ne dimostrassero l ' innocenza .

Di fronte a tanti casi di cui è piena la cro-naca giudiziaria, la coscienza di tutti deve ri-svegliarsi perché il meccanismo sia modifica-to e sia regolata questa ruota che subordin aal fine tanti diritti e tante sofferenze . Se nonsarà presente il difensore, molte domande ver-ranno poste nel modo più capzioso, in mododa trarre in inganno chi risponde; si inven-teranno contraddizioni inesistenti e impossi-bili lusinghe; si presenterà la confessione com eun minor male, tale da meritare la compren-sione e la benevolenza dei giudici di fronte al -le false pretese che sia stata raggiunta un aprova ; gli inquirenti potranno dare alle rispo-ste il significato più confacente al fine che s ipropongono e che l ' inquisito non conosce enon può capire; si inseriranno nei verbali pa-role pericolose che al profano sembrano deltutto indifferenti ma che sono invece micidial iai fini delle prove o del reato ; potrà veniredistorto il senso delle parole . Tutto questo èvero, avviene, lo si vede ogni giorno, nelle auledei tribunali, mortificando il senso di giusti -zia e minacciando, in quanto vi è di più caro ,il cittadino e la società . La catena interminabi-le degli errori giudiziari è una pesantissimacondanna del processo inquisitorio ed in par-ticolare dell ' inquisizione di polizia, perchéquando non bastano le astuzie o le pression io le lusinghe, è frequente che si faccia facil-mente ricorso alla violenza. Sarebbe, onore-voli colleghi, inutile ed ipocrita limitarsi adesprimere sdegno, vero o finto che sia, d ifronte agli innumerevoli episodi di tal genere ,che abbiamo fino ad oggi dovuto lamentare eche continuano a ripetersi . Tanti, troppi son oormai i processi nei quali è emerso a quali

metodi abbia fatto e faccia ricorso la polizia ;ultimo il clamoroso caso di Iuliano e di Grap-pone, i due importanti personaggi della po-lizia giudiziaria i quali addirittura, second oalcune testimonianze, si sarebbero resi respon-sabili di gravissime torture . Sembrerebbe qua-si che Beccaria sia esistito invano. Certamentenon è così perché il suo « libretto », frutt odei tempi, altri ne prepara . Ma i tempi nuov iquanto tardano a venire definitivamenteQuanto tardano i costumi ad evolversi ! Nonvi dubbio che Ia mentalità e la pratica inqui-sitoria del processo di polizia, che ancora c igoverna, vengono da lontano, da molto lon-tano e sono connaturate ancora in uno Stat oche nel secolo abbondante trascorso dall 'unitàad oggi ha mantenuto inalterata ed ininter-rotta una struttura autoritaria nella quale lapolizia è uno strumento di potere e di repres-sione .

La responsabilità è dei governi e, per quan-to più da vicino ci tocca e ci riguarda, pos-siamo bene affermare che grave è stata la re-sponsabilità dei governi centristi che non han -no dato corso all 'attuazione della Costituzionerepubblicana. Ma la responsabilità è anche de igoverni di centro-sinistra, che con questa leg-ge dimostrano di voler continuare sulla stessastrada. L ' errore è tanto più grave, in quant onon ha più senso ormai, non è possibile la -sciare le cose come prima . Guardiamoci attor-no, quanti casi gravissimi ed allarmanti coin-volgono anche alti personaggi della polizi agiudiziaria . Il vicequestore della capitale, inrelazione a fatti e circostanze nei quali è stat opossibile al magistrato ravvedere ipotesi d igravi delitti, è ora in prigione, mentre il vi-cecapo della polizia è stato congedato. In que-sto momento due ex marescialli dei carabi-nieri ed un agente di polizia sono incriminat icome protettori, poliziotti sono sotto inchie-sta, in diverse città d'Italia, a Milano, Firenze ,Perugia, agenti sono impiegati come protet-tori di locali notturni, ai quali un funzionari oaccorda la copertura in cambio di notevoli tan-genti . E dappertutto si annunciano indagin isul racket dei flippers e dei nights, si rispol-verano vecchi casi e scoppiano casi nuovi . Bi -sogna porvi rimedio, ma esso non si trova i nprovvedimenti amministrativi né in procedi -menti giudiziari ; così si risolvono i casi sin-goli, ma non si cura il male alla radice da cu inascono il malcostume e la corruzione . Ma èproprio qui che ogni volontà riformatrice si èsempre scontrata con la mentalità di uomin ie governi che, con specifici innumerevoli pre-testi, hanno voluto sempre conservare e ac-crescere il potere della polizia perché serve

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alle classi dominanti, per mantenere poteree privilegi .

Esistono cinque polizie, militari o milita -rizzate, che assorbono una parte importantedel bilancio dello Stato . Nel 1968 il Ministerodell'interno ha inghiottito 440 miliardi, que-st 'anno il suo bilancio è salito a 470 miliardi ,cui vanno aggiunte le spese per i carabinier ie la guardia di finanza, che dipendono dalMinistero della difesa .

Il Governo ha enormemente rafforzato gl istrumenti della repressione, ben addestrati ,forniti dei mezzi più moderni e potenti (com ela famosa brigata motorizzata, che ci ricord ail tentativo di colpo di Stato del 1964), per im-piegarli nel cosiddetto servizio di ordine pub-blico contro i giovani, i contadini, gli stu-denti e gli operai, ricorrendo spesso all 'usoingiustificato e sempre ingiustificabile dell earmi. Avola e Battipaglia, che sono ancoratanto vive nella nostra memoria, e gli altr icento casi in cui sono morti uomini innocent idi ogni colpa e di ogni delitto, sono una con -danna che i governi di centro e di centro-sini-stra non potranno cancellare . E il meccani-smo giudiziario, che parte proprio dalla poli -zia, protegge i responsabili, che mai hann orisposto dei loro delitti, mentre in carcerevanno i braccianti e gli operai .

Dall 'altra parte invece sono minime le spe-se che lo Stato affronta per addestrare i re -parti della polizia che devono particolarmenteessere impiegati nella caccia del delitto, co nla conseguenza che oggi avendo – tranne rar iesempi - una polizia impreparata ai compiti ,la maggior parte dei delitti rimane impunit ae grandissima parte dei processi si concludecon l 'assoluzione. Altro che lodi del process oinquisitorio, come si sente ancora fare anch eda parte di burocrati che, ormai per abitomentale acquisito, non vogliono aprirsi almondo nuovo e non sanno prepararlo . Oggiormai si può ben dire che, nei fatti e nell ecoscienze, il processo segreto e inquisitorio h afatto fallimento, ed è più che mai assurd oche nelle leggi il Governo lo voglia conservare .

Questa è anche una prova che il centro-si-nistra e questa maggioranza non sono in gra-do di reggere il paese e di rispondere a tant easpettative . Sappiamo bene che ciò non è percaso; con la polizia e con il pubblico mini-stero, il Governo ha nelle sue mani la possi-bilità di intervenire nel vivo dei processi ,nel cuore stesso del sistema giudiziario, d imettere le mani sugli stessi cittadini come èaccaduto per i braccianti di Avola e, giorn ifa, per gli studenti di Milano . Il Governo haqui uno degli strumenti del suo potere per

determinare e rendere concreta la sua politicanel paese: è l'arma della repressione, all aquale tanto di frequente fanno ricorso i go-verni incapaci di aprire al paese nuove pro-spettive, attraverso autentiche riforme di strut-tura, che imprimano allo sviluppo un conte-nuto democratico, che costruiscano nuovi rap-porti di partecipazione dei cittadini alla dire-zione della società e dello Stato .

Altro che divisione dei poteri ! Il potere ese-cutivo compenetra e subordina, in larga mi-sura, il potere giudiziario, come ai tempi dell o

Statuto albertino, creando problemi delicati egravi di giustizia e di legittimità costituzio-nale. Ora, diciamo, è tempo di svecchiare ;

questo provvedimento assurdo che attorno aqualche debole sintomo utile conserva intatt oil potere istruttorio della polizia, segreto e dinquisitorio è destinato ad aggravare ancor a

di più la crisi della giustizia, a creare un sol-co sempre più profondo tra il Governo e l a

coscienza del paese .Quando si legge il pretenzioso titolo del

disegno di legge « Diritti della difesa », e s iguarda il contenuto, allora bisogna proprioconcludere che è in crisi anche ogni parvenzadi credibilità . Quel difensore che non è pre-sente, che non sa nulla, che non vede nulla ,che non può dir nulla, non serve a niente ; edè una beffa, una presa in giro quell 'avviso dinomina formale . E non è vero che questa siauna fase di transizione temporanea, perch écon il nuovo codice il Governo e la maggio-ranza potranno fare addirittura di meglio ;l'abbiamo detto, e qui lo ripetiamo : la legge-delega preclude ancora, nonostante che il no-stro gruppo abbia condotto una lotta intensa ,un qualsiasi intervento del difensore davantialla polizia giudiziaria ed al pubblico mini-stero, cioè proprio dove si formano gli att i

primi e più importanti per il corso intero delprocesso, violando in pieno ed annullando i lsenso delle due sentenze della Corte costituzio-nale, quella del 5 luglio e quella del 21 no-vembre 1968 .

Questa legge è il nesso fra il passato ed un

futuro che non è dato prevedere migliore .L'onorevole Vassalli, avvertendo il peso diqueste nostre argomentazioni, pur modifican-do e, aggiungo, peggiorando le proprie ini-ziali indicazioni, che in Commissione si eran oriferite in un primo momento al giudic eistruttore, ha proposto un emendamento inbase al quale all'interrogatorio del fermato edell ' arrestato devono provvedere il procura-tore della Repubblica o il pretore . E qualcosa ,

ma è ben poco; noi diciamo che occorre ben

altro. L'abbiamo sostenuto in Commissione

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e lo proponiamo nei nostri emendamenti . Ildifensore, che rappresenta il cittadino e i suo idiritti più sacri ed inviolabili, la sua dignità ,la sua morale, la sua persona, deve parteci-pare agli interrogatori, deve portare, come i ntanti paesi civili e progrediti, il proprio con-tributo alla ricerca della verità .

Poniamo fine, onorevoli colleghi, ad un si-stema ereditato dai secoli passati, che confidanell ' astuzia, nelle pressioni e tanto spess onella violenza e nel ricatto . Facciamo sì chel'inteIligenza e i metodi che scienza e tecnic amettono a disposizione siano le basi su cu isi fonda la ricerca della verità . Poniamo fineal processo inquisitorio . Apriamo le porte a itempi nuovi, alla Costituzione e, con essa, all alibertà, alla garanzia dei diritti, alla fiduci adei cittadini e, nello stesso tempo, alla sicu-rezza dello Stato in una vera democrazia . (Ap -plausi all'estrema sinistra) .

PRESIDENTE. Non essendovi più iscritt ia parlare, dichiaro chiusa la discussione ge-nerale .

Fa facoltà di parlare il relatore onorevol eVassalli .

VASSALLI, Relatore . Signor Presidente ,onorevoli colleghi, ringrazio innanzitutto gl ionorevoli deputati intervenuti questa ser anella discussione generale, che hanno voluto,sia pure da varie posizioni e da vari punti d ivista, portare anche in Assemblea il contri-buto della loro preparazione e del loro appro-fondimento nello studio di questo testo unifi-cato e dei progetti di legge che lo hanno pre-ceduto .

La Camera sa dalla relazione scritta che i ltesto unificato in esame deriva da un disegn oe da due proposte di legge, che hanno avut oun'ampia e contrastata discussione in Com-missione, prima in sede legislativa e poi i nsede referente . La relazione scritta e gli inter-venti svolti in questa discussione general edanno alla Camera un panorama sufficienteper poter trarre le conclusioni sull'insiemedelle proposte che abbiamo presentato e dell equali siamo relatori .

Viceversa, non mi pare di poter in alcu nmodo condividere le critiche così aspre che aquesto testo unificato sono venute dai colleghidel gruppo comunista . Ho ascoltato ancorauna volta gli onorevoli Benedetti e Sabadini ,che già portarono un grande e ricco contribu-to ai nostri lavori in Commissione . Ma essi ,mi pare, avrebbero potuto pur dar atto de iprogressi raggiunti rispetto a quel testo d aloro così aspramente criticato (intendo riferir -

mi in modo particolare al disegno di legg eda cui ha preso le mosse il nostro testo uni-ficato) e dare atto al Governo, in modo parti -colare, di avere accolto i suggerimenti che, in -dubbiamente assai più avanzati e progressivi ,venivano da componenti della Commissione.

Questo testo unificato porta non soltantoquella scelta che i colleghi dell'opposizion edefiniscono di carattere puramente formal e(e si sono spinti a qualificare come « ridicole »

quelle posizioni che pur sono state aperte dallasentenza n. 86 della Corte costituzionale) ; essoreca indubbiamente anche delle modificazio-ni di portata che a noi sembra grandemen-te incisiva nella nostra legislazione proces-suale penale, se solo si pensa che si vieta co nquesta legge, da oggi, l'interrogatorio di po-lizia per i fermati e per gli arrestati . Cosic-ché, tra l'altro, quei ricordi, indubbiamentetristi e foschi, che il collega Sabadini test éevocava, erano assai male apposti in una di-scussione su un disegno di legge che la mag-gioranza presenta come tale da escludere ca-tegoricamente l'interrogatorio di polizia de lfermato e dell'arrestato .

Quanto alla scelta fondamentale che è stat afatta sulla base della sentenza n . 86 della Cor-te costituzionale (da cui questo testo unificatoe, prima, la proposta Riz e il disegno di legg epresero le mosse), io comprendo le posizion idei colleghi Sabadini e Benedetti, i qual ihanno creduto – come già altri appartenent ial loro gruppo, in sede di Commissione, conmotivati e approfonditi interventi – di pote rravvisare nel contenuto intimo, nello spiritodi questa sentenza l'eliminazione addirittura ,o per lo meno la drastica riduzione, della fas edelle indagini di polizia giudiziaria ; per al-tro, non posso assolutamente condividere i lpensiero secondo cui, nella scelta che vicever-sa il Governo ha fatto e sulla cui strada e ne lcui solco noi abbiamo grandemente appro-fondito la riforma, sia da ravvisarsi un'ade-sione di carattere puramente formale e quas ifarisaico alla sentenza della Corte costituzio-nale, un ossequio soltanto al dettato del su odispositivo e non a quello della sua motiva-zione .

Onorevoli colleghi, è vero che il disposi-tivo non esaurisce il reale contenuto delle sen-tenze della Corte costituzionale ; ma quand onel dispositivo della sentenza n . 86 si leggeche viene dichiarata « l'illegittimità costitu-zionale degli articoli 225 e 232 del codicenella parte in cui rendono possibile nelle in-dagini di polizia giudiziaria ivi previste i lcompimento di atti istruttori senza l'applica-zione degli articoli 390 e 304-bis, ter e quater

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del codice di procedura penale », e quand opoi andando a vedere l'articolo 390, si notache esso ha per unico oggetto la nomina de ldifensore, ebbene, questo significa che l aCorte costituzionale ha quanto meno ammess ola scelta di quella determinata strada o solu-zione che è rappresentata dall'ingresso del di-fensore nella fase dell'indagine preliminar edi polizia giudiziaria .

Ribadisco pertanto quello che ho già avut ooccasione di dire precedentemente in Com-missione e di accennare più sommessament enella relazione : certamente due strade eran oaperte dalla sentenza della Corte, ma l 'una -quella scelta dal disegno di legge - non erameno legittima e meno aderente alla sentenz an . 86 dell ' altra, proposta viceversa dal grupp ocomunista e dal gruppo del partito socialist adi unità proletaria .

Ebbene, poi abbiamo comunque approfon-dito e portato avanti quella scelta . E l ' abbiamoportata avanti limitando notevolmente i po-teri della polizia giudiziaria in quel campo ,e non solo parificando completamente i di -ritti della difesa nella fase dell ' istruzione pre-liminare a quei diritti che la difesa ha nellaistruzione sommaria e nell'istruzione forma -le, sulle quali ancora si fonda il nostro sistema .Certamente, il sistema della legge di delega-zione per il nuovo codice è diverso, forse pe rcerti aspetti profondamente diverso ; ma s itratta appunto di una legge di delegazione i nforza della quale vi è un potere che deve an-cora esercitare questa attività delegata ; anzi- non dimentichiamolo - quel testo legislativ orappresenta fino a questo momento soltanto l aconclusione dello sforzo di uno dei due ram idel Parlamento. Sappiamo gli anni che son odestinati a trascorrere prima dell 'avvento de lnuovo codice ; e allora partiamo pure, qualch evolta, da considerazioni che potete ritenere mo-deste, pratiche e limitate ! Sappiamo tutti che ,a una riforma di quella portata, in via dirett aera estremamente difficile arrivare, perché s itratta praticamente di una radicale trasforma-zione di tutto il nostro sistema processuale, edel nostro sistema istruttorio in modo parti -colare . Non fare nel frattempo nulla avrebb esignificato rinunziare a tradurre in determi-nate norme la sentenza della Corte . Forse, po-trei anche essere d ' accordo sul fatto che dell ariforma originariamente proposta col disegnodi legge non vi fosse grande bisogno : a strettorigore, come ho detto nella relazione, un bi-sogno assoluto c ' era soltanto per la modifica-zione dell 'articolo 134 del codice di procedur apenale; però abbiamo su quella strada allar-gato il discorso, introdotto norme di carattere

fondamentale come quelle che mi sono per -messo di ricordare, e abbiamo colto quest aoccasione - felice occasione, possiamo bendire - per attuare altri istituti che formavanoda tempo oggetto di proposte di legge di ini-ziativa parlamentare, tra cui si inscrive inmodo significativo l'iniziativa dell'onorevol eAlessi relativa all'avviso di procedimento.

Forse il modo in cui abbiamo lavorato -soprattutto nella giornata .di ieri, in cui al -l'ultimo abbiamo finalmente deciso di far eun testo unificato includendo anche la pro-posta Alessi sull ' avviso di procedimento -può aver dato luogo a qualche difetto di ca-rattere tecnico, a sanare uno dei quali, mi-nimo, è stato predisposto un nostro emenda-mento, e a sanare altri forse potranno soccor-rere, se necessario, l'opera dell 'altro ramo del

Parlamento, l ' opera dell'interprete .Io penso tuttavia che il lavoro compiuto

sia il migiore che si potesse compiere nell econdizioni in cui l'abbiamo compiuto nell agiornata di eri, e che un sostanziale contrasto ,come vedremo quando scenderemo all 'esamedegli emendamenti, non sussista tra nessun adelle pur articolate prescrizioni del testo uni-ficato, neanche per il testo, che l'onorevol e

Biondi ha giustamente definito come « serpeg-giante », dell'attuale articolo 9, derivante dalla

proposta Alessi .Detto questo, non posso che riportarmi a

quanto è detto nella relazione scritta . L'appor-to dei colleghi del gruppo comunista ed an-che quello dei colleghi, pure della minoranza ,appartenenti al gruppo socialista di unità pro-letaria sono stati dalla Commissione tenut i

presenti nel corso delle lunghe tornate dedi-cate a questo argomento; e tutto quello ch epoteva estrarsene, a nostro avviso, di posi-tivo, non solo, ma di concretamente attuabile ,

ne è stato estratto. Li ringraziamo per l 'ap-prezzamento dato a taluni dei nostri sforzi ;avremmo desiderato da parte loro, soprattut-to nei riguardi dell'atteggiamento tenuto dal-

l'attuale Governo in relazione a questo dise-gno di legge, un pari apprezzamento .

Non posso che ringraziare ancora una vol-ta anche gli altri onorevoli colleghi interve-nuti . Il collega Biondi ci dà il conforto indub-biamente prezioso del gruppo al quale egl i

appartiene, il quale approva integralmente ,

come abbiamo testé sentito, tutte le propost e

che sono formulate nel testo unificato . Ugual -

mente debbo dire per l'onorevole Riz, che h avoluto con brevi parole, per ora, portare i l

contributo del suo studio in questa sede, m ache è stato non soltanto l ' autore di una d iqueste proposte di legge ora unificate, bensì

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anche l 'autore di illuminanti, costanti, perti-nenti e profondi interventi nei lavori che l aCommissione ha compiuto, vuoi in sede legi-slativa, vuoi in sede referente. Ed a lui vaun apprezzamento particolare perché, pur in-sistendo per quegli emendamenti di cui po isi discuterà e cui in grandissima parte si col -legano anche gli emendamenti di altri gruppi ,in particolare del gruppo comunista (e si trat-ta di proposte che trasformerebbero ulterior-mente il testo unificato, quale quella per l apresenza del difensore negli interrogatori enei confronti), pur insistendo - ripeto - perle sue proposte, tuttavia riconosce la validit àed il carattere sostanzialmente positivo del te -sto unificato proposto dalla Commissione . Misembra di non aver dimenticato alcuno degl iintervenuti . In ogni caso, non posso che rac-comandare ulteriormente alla Camera l ' appro-vazione del complesso del testo unificato stes-so, che rappresenta indubbiamente un note-vole sforzo compiuto dalla Commissione giu-stizia (sotto l 'ammirevole - ce lo consenta ,onorevole collega - tenace, insistente e vera-mente feconda presidenza dell'onorevole Bu-calossi) . Il quale testo, pur non apportand onulla di rivoluzionario, né alcun indice rap-presentativo di un sistema integralmente nuo-vo rispetto al codice vigente, tuttavia contien eun adeguamento ulteriore ai precetti costitu-zionali ed allo spirito della Costituzione a tu -tela del diritto di difesa di tutti (non solo del -l ' imputato), ai moniti contenuti nella sentenzadella Corte costituzionale ed a quel progressocivile di cui pensiamo che, nel campo dellaprocedura penale, il disegno di legge di dele-gazione votato negli scorsi giorni possa rap-presentare il coronamento . (Applausi al cen-tro e a sinistra) .

Sostituzione di un deputato .

PRESIDENTE . Dovendosi procedere all asostituzione dell ' onorevole Arturo Michelini ,la Giunta delle elezioni nella seduta odiern a- a ' termini degli articoli 81 e 86 del testounico 30 marzo 1957, n . 361, delle leggi pe rla elezione della Camera dei deputati - h aaccertato che il candidato Pino Romualdi se-gue immediatamente l'ultimo degli eletti nel -la lista n. 16 (Movimento sociale italiano) pe ril collegio XIX (Roma) .

Do atto alla Giunta di questa comunica-zione e proclamo quindi l'onorevole Pin oRomualdi deputato per il collegio XIX (Roma) .

Si intende che da oggi decorre il terminedi 20 giorni per la presentazione di eventual ireclami .

Si riprende la discussione .

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l 'ono-revole sottosegretario di Stato per la grazi ae la giustizia .

DELL'ANDRO, Sottosegretario di Statoper la grazia e giustizia . Signor Presidente ,onorevoli colleghi, i lavori svolti nella Com-missione giustizia di questa Camera, l'appro-fondita, completa relazione scritta presentat adall 'onorevole Vassalli mi esimono da un alunga risposta alle osservazioni che sono stateproposte in questa discussione generale .

Sia consentito intanto in via iniziale a m edi dare atto alla Commissione giustizia tuttadel lavoro veramente notevole da essa svolto :devo davvero ringraziare il presidente Buca-lossi per l'impegno, per la decisione con iquali ha diretto i lavori, protrattisi per di -versi mesi, della Commissione giustizia s uquesto argomento . Ringrazio anche in manie-ra particolare il relatore onorevole Vassalli ,che con la sua notissima, profonda compe-tenza e con l'impegno politico che lo contrad-distinguono è riuscito a cogliere dal disegnodi legge governativo tutto quanto di positivo

vi era; e nello stesso tempo, con la presenta-zione dei suoi emendamenti, quasi tutti ac-cettati dal Governo, è riuscito indubbiament ea migliorare il testo governativo, proponendo- si può affermare - un nuovo testo .

Ed infine anche un ringraziamento parti -colare devo rivolgere al Presidente Pertini pe ravere immediatamente intuito la delicatezz ae l'importanza delle questioni sollevate da ldisegno di legge n . 238, e per aver sollecitat ol'accordo tra i gruppi parlamentari sull'or -dine dei lavori dell'Assemblea di questa set-timana, includendovi la discussione e la vo-tazione, appunto, del disegno di Iegge n . 238 .

Devo dare atto al Governo presieduto da lsenatore Leone, ed all'allora guardasigill ionorevole Gonella, della prontezza e dell atempestività della presentazione del disegn odi legge n. 238. Credo che questo punto vad asottolineato, almeno per riequilibrare le estre-me e inaccoglibili critiche che sono state sol -levate da una parte dell'opposizione al dise-gno di legge di cui stiamo parlando . La sen-tenza n. 68 della Corte costituzionale è de l5 luglio 1968. La presentazione a questa Ca-mera del presente disegno di legge è del 23luglio 1968 . Il Governo ha quindi provvedut oin maniera tempestiva, direi immediata, acolmare quello che è stato definito un vuot onella normazione vigente .

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Devo subito ricordare all'onorevole Bene -detti che nel disegno di legge - come ha moltoesattamente sottolineato l 'onorevole relatore -non vi è alcuna preoccupazione conservatrice :tutt'altro. D'altra parte, la posizione che i lGoverno ha assunto responsabilmente durant ei lavori della Commissione e dell 'Assemble aper quanto attiene alla legge-delega per l ariforma del codice di procedura penale st aa dimostrare che la posizione del Governo ,appunto, è tutt'altro che conservatrice . L'ono-revole Vassalli ha già chiarito molto bene ch ebasterebbe un dato - e cioè il divieto dell ' in-terrogatorio di polizia dei fermati e degli ar-restati - per fare assumere al nuovo testoapprovato dalla Commissione una fisionomialargamente aperta alle nuove esigenze ch edalla pratica e dalla dottrina sono state pro-spettate. Basterebbe questo .

Io dovrei insistere ancora di più, sottoli-neando forse meglio l ' importanza di quest ariforma che si pone come fondamentale nel -l'ambito del nostro vigente sistema proces-suale . Ma non lo faccio, innanzi tutto perchéil relatore, onorevole Vassalli, mi ha egregia -mente preceduto e poi perché mi sembra chel'insistere oltre potrebbe significare sfiduci anei confronti di coloro i quali ascoltano .

La Commissione ha lavorato sulla basedel testo governativo, lo ha ricordato il rela-tore . Anch'io debbo sottolineare questo punto .Anche se dalla sentenza n . 86 della Corte co-stituzionale risultavano possibili in astrattodue strade, e cioè sia quella della limitazionedelle indagini di polizia giudiziaria sia quelladella estensione dei diritti della difesa all afase degli atti di istruzione preliminare; an-che se, quindi, dalla sentenza in astratto er apossibile trarre due orientamenti ed anche s efosse possibile ritenere che la Corte avrebbepreferito la prima strada, nessun dubbio pu òesserci sulla considerazione che il dispositiv odella sentenza n . 86, collegato con la motiva-zione in più punti, indica nella maniera piùchiara che la strada della estensione dei di -ritti della difesa anche per quanto concernegli atti di istruzione preliminare era quell ain base alla quale la Corte stessa ha deciso .

Il dispositivo, come ha rilevato l 'onorevoleVassalli, si riferisce proprio agli articoli 390,304-bis, 304-ter e 304-quater del codice di pro-cedura penale . Di fronte alla lettura di quest iarticoli non c 'è davvero da obiettare alcunché .La Corte nel dispositivo così ha deciso. Ri-tengo quindi che sia davvero strano il lin-guaggio usato dall'onorevole Sabadini : eparlo proprio di linguaggio . Egli sostiene

niente meno che il nuovo testo approvato dallaCommissione sarebbe inutile e ridicolo . So-stiene che questo testo sarebbe una presa ingiro e che l 'onorevole Vassalli, modificandole primitive posizioni, avrebbe peggiorato l asituazione . Basterebbe questo linguaggio a dindicare la stranezza della posizione assuntadall 'onorevole Sabadini .

Io ho citato alcuni punti del disegno d ilegge, l'onorevole relatore mi ha precedutonel sottolinearne altri . Direi che parlare di« legge inutile e ridicola » è veramente qual -cosa che non merita di essere eccessivament esottolineata . Questo linguaggio io non lo ri-tengo parlamentare mai, ma in questo caso èveramente eccessivo.

GUIDI. In tutti i convegni ci si esprim ecosì . Anche gli accademici hanno detto l estesse cose .

DELL'ANDRO, Sottosegretario di Statoper la grazia e giustizia . Gli accademici non s isono mai espressi in questo senso, non hannomai parlato di prese in giro, di leggi ridi -cole, ecc .

Devo ancora aggiungere che la Commis-sione, con il pieno accordo del Governo, haanche preso in cosiderazione e votato positi-vamente in ordine a taluni punti di cui all eproposte di legge Riz ed Alessi . In partico-lare mi riferisco alla proposta di legg eAlessi .

Questo dell 'avviso di procedimento è untema, come tutti sanno, antico che è statosollevato e approfondito da eminenti studiosi ,fra i quali, tra i primi, il senatore Leone, i lquale si è sempre doluto che nella stessa ri-forma novellistica del 1955, non fosse stata in-serita, com'egli propugnava, questa innova-zione : l'avviso di procedimento . Ora final-mente giungiamo a questo traguardo, sentitovivamente dalla dottrina e dagli operator igiudiziari, giungiamo cioè a sodisfare unadelle principali esigenze processuali . E giu-stamente l'onorevole Vassalli dice che que-sta sarebbe la premessa di tutte le modifich econtenute nel testo approvato dalla Commis-sione .

Desidero soffermarmi un attimo su questopunto e dire che di fronte a questa importan-tissima innovazione non solo non vale il lin-guaggio usato dall'onorevole Sabadini, m avale anzi una considerazione fondamentale ecioè che, se il testo in esame verrà appro-vato da questa Camera e dal Senato, noi in-trodurremo una innovazione veramente fonda-

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mentale nel nostro sistema processuale . I lGoverno è stato pienamente d 'accordo con laistanza contenuta nella proposta dell'onore-vole Alessi e questo chiarisce, al di là di ogn idubbio, la posizione che il Governo stesso h aassunto in merito a questo argomento .

Non è questa la sede per sottolineare tuttele altre innovazioni accolte dal testo appro-vato in Commissione. Ho rilevato, per altro ,con sodisfazione, che anche da una parte del -l 'opposizione (e in particolare dall 'onorevoleBiondi) sono state apprezzate le modifiche in-trodotte ; e di questo apprezzamento non poss onon ringraziare l 'onorevole Biondi . Credoche chi ha seguito l ' opera della Commission esi sia reso conto di come essa ha lavorato .Certo, in questi ultimi giorni si è procedutoun po' in fretta . Ieri si è compiuto un lavor oche si sarebbe dovuto compiere in divers igiorni, se non in mesi . Ma tutto questo noncredo sia avvenuto a scapito dei risultati . Puòdarsi che vi siano imperfezioni e indubbia -mente il Governo attende di conoscere le cri-tiche in ordine alle singole formulazioni degl iarticoli . Ma non credo che nel complesso v isiano gravi imperfezioni . Tuttavia, quandoanche si dovesse tornare a rielaborare il test oper apportarvi necessari miglioramenti inquesta sede e dopo un eventuale rinvio d aparte dell'altra Camera, non sarebbe poi u ngran male : l ' importante è aver compiuto unprimo passo verso una modifica tanto attesa .L ' importante è avere, pur nel sistema attual-mente vigente, rispettato i principi contenutinell 'articolo 24 della nostra Carta costitu-zionale .

Il testo approvato dalla Commissione è i ndefinitiva la risultante di istanze provenient ida diverse parti politiche tese tutte all 'attua-zione di un preciso precetto costituzionale .Questo è lo spirito che ha animato i lavor idella Commissione, questo è lo spirito che haanimato il Governo . Ancora una volta, pe rconcludere, non ho che da ringraziare tutt icoloro che hanno collaborato alla redazionedi questo testo. (Applausi al centro) .

PRESIDENTE . Passiamo agli articoli .Il Governo accetta il testo della Commis-

sione ?

DELL'ANDRO, Sottosegretario di Stat oper la grazia e giustizia . Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE . Si dia lettura dell'arti-colo 1,

CARRA, Segretario, legge :

« L'articolo 78 del codice di procedura pe-nale è sostituito dal seguente :

(Assunzione della qualità di imputato) .

" Assume la qualità di imputato chi, an-che senza ordine della autorità giudiziaria ,è posto in stato di arresto a disposizione d iquesta ovvero colui al quale in un atto qúal-siasi del procedimento viene attribuito i lreato .

Fuori dei casi preveduti dalla disposizion eprecedente, quando si deve compiere un att oprocessuale rispetto al quale la legge ricono-sce un determinato diritto all'imputato s iconsidera tale chi nel rapporto, nel referto ,nella denunzia, nella querela, nella richiest ao nell'istanza è indicato come reo e chi ri-sulta, in qualsiasi fase del procedimento ,compresa la fase delle indagini di polizia giu-diziaria, indiziato di reità .

L'autorità giudiziaria o l'ufficiale di poli -zia giudiziaria, prima che abbia inizio l'in-terrogatorio, in qualsiasi fase del procedi-mento, deve avvertire l'imputato, dandon eatto nel verbale, che egli ha la facoltà di nonrispondere, salvo quanto dispone l'articolo366, primo comma, ma che, se anche non ri-sponde, si procederà oltre nelle indagin iistruttorie " » .

PRESIDENTE. Sono stati presentati i se-guenti emendamenti :

Al secondo capoverso, aggiungere le se-guenti parole : o possibile indiziato di reità .

1 . 1 . Cataldo, Sabadini, Benedetti, Guidi, Tuccari ,Morvidi, Traina, Pellegrino, Re Giusep-pina, Coccia.

Al terzo capoverso, sopprimere le parole : ol 'ufficiale di polizia giudiziaria .

1 . 2. Cataldo, Benedetti, Sabadini, Guidi, Tuccari ,Morvidi, Traina, Pellegrino, Re Giusep-pina, Coccia.

L'onorevole Cataldo ha facoltà di svolgerli .

CATALDO . Il primo di questi due emen-damenti è stato già ampiamente sviluppat oin Commissione. D'altra parte si tratta di unaprecisazione, per cui non è necessario spen-dere altre parole .

Per quanto riguarda invece il secondoemendamento, possiamo dire che la sua illu-strazione è stata già fatta nel corso della di-scussione generale, affrontando esso una que-

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stione molto importante nel quadro generaledi questo disegno di legge. La questione ètanto importante che sarà da noi ripresa ari -che quando discuteremo l'articolo 3, sul qual eci diffonderemo più ampiamente . In altri ter-mini, si tratta di affermare il principio ch ela polizia giudiziaria non può procedere ad al-cun interrogatorio, e non solo a quell idel fermato o dell 'arrestato, così come si èottenuto in seguito ad una discussione molt ointensa e promossa - dobbiamo dirlo - da lnostro gruppo, indi accettata dagli altri grup-pi e soltanto faticosamente dal Governo, i lquale assolutamente non prevedeva una mo-dificazione dell'articolo 238 del codice . Noivogliamo affermare la necessità che l'interro-gatorio non sia fatto dall'ufficiale di polizi agiudiziaria, come del resto l'onorevole Vas-salli - certo non come relatore di questo prov-vedimento e come appartenente al gruppo so-cialista - ebbe ad affermare in modo chiar oe preciso già nel 1953 al convegno di studi d iBellagio .

Non starò qui a ripetere le motivazioni d anoi addotte, ed esposte anche nei più elevat iconvegni giuridici ; ma ritengo opportuno sof-fermare la nostra attenzione sul terzo comm adell'articolo 1 anche perché, quando noi dia-mo alla polizia giudiziaria la possibilità d iinterrogare, parliamo di sommario interroga -torio, e non di interrogatorio nel senso pi ùampio della parola .

Per questi motivi insistiamo sui due emen-damenti .

PRESIDENTE. Qual è il parere dellaCommissione sugli emendamenti presentat iall'articolo 1 ?

VASSALLI, Relatore . Il primo emenda -mento non è soltanto formale, come ha di-chiarato l'onorevole Cataldo . Io penso s idebba esprimere per esso parere contrario ,perché porterebbe ad un'estensione illimitatae forse pericolosa, come già dicemmo in sededi Commissione .

Gli onorevoli colleghi comprendono chenel caso, per esempio, di un investimento tr adue conducenti, la polizia giudiziaria pu òaver bisogno di compiere degli immediati in-terventi, rilievi ed accertamenti ; ora, oveguardasse alla sola possibilità di un indizi odi reità dovrebbe astenersene del tutto se no navesse prima procurato un difensore alle du epersone venute in collisione, per ognuna dell equali appunto potrebbe esistere un indizio d ireità .

Io ritengo quindi opportuno mantenere laprecedente dizione, tanto più che all'articolo 9del testo unificato è considerata ampiamentela possibilità di garantire interventi difensiv ia coloro che in un domani potrebbero 'acqui-stare la qualità di parte privata e potrebber oquindi avere il diritto di intervenire .

Quindi io penso che, così come nell'arti-colo 225 del codice abbiamo eliminato un'ec-cessiva discrezionalità per quanto riguarda l escelte e gli interventi della polizia giudiziaria ,non dobbiamo adesso allargare, quasi in unaideale contrapposizione, un'altra possibilità- quella di garanzia e di difesa - fino a farl adivenire quasi illimitata . Per queste ragion ila maggioranza della Commissione ritiene d idover esprimere parere contrario all'emenda-mento Cataldo 1 . I .

Per quanto riguarda l'emendamento Ca-taldo I . 2, come ha detto giustamente il pro -ponente, non si tratta che della necessaria an-ticipazione, in questa sede, di quella che sar àla proposta del gruppo comunista per quantoriguarda l'articolo fondamentale, e cioè il suc-cessivo articolo 3 . È chiaro che i colleghi co-munisti vogliono sopprimere le parole « l'uf-ficiale di polizia giudiziaria » in quanto ten-dono ad eliminare tutta la serie delle attivitàdella polizia giudiziaria di cui all'articolo 3 .La posizione della maggioranza essendo pe ril mantenimento dell'articolo 3 nel testo uni-ficato, la Commissione esprime parere con-trario anche per l'emendamento Cataldo 1 . 2 .

PRESIDENTE. Il Governo ?

DELL'ANDRO, Sottosegretario dì Statoper la grazia e giustizia . Anche il Governoesprime parere contrario ad entrambi gliemendamenti, per il primo tenendo contodelle considerazioni già svolte dall'onorevol erelatore, ed in più anche per l'incertezza de iconfini tra il possibile indiziato di reità e loindiziato di reità . È molto difficile stabilir equesta distinzione, ma, quand'anche tale di-stinzione potesse essere stabilita, non può es-sere condivisa un'estensione così indiscrimi-nata fino alla zona del possibile indiziato direità .

Per quanto riguarda il secondo emenda-mento, devo dire, come ha già detto il rela-tore, che esso è collegato all 'articolo 3 ; poichéil Governo è del parere di mantenere l 'attua-le formulazione dell ' articolo 3, mi riservo d iesporre in quella sede, allorché esprimerò i lparere del Governo sugli emendamenti pre-sentati dai colleghi della medesima parte po-litica su quell'articolo, le ragioni per le quali

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il Governo stesso non ritiene di poter acco-gliere l 'emendamento soppressivo delle pa-role « o l'ufficiale di polizia giudiziaria » .

PRESIDENTE . Passiamo ai voti . Onore-vole Cataldo, mantiene i suoi emendament i1. 1 e 1 . 2, non accettati dalla Commission ené dal Governo ?

CATALDO. Si, signor Presidente .

PRESIDENTE . Pongo in votazione l'emen-damento Cataldo I . I .

(E' respinto) .

Pongo in votazione l ' emendamento Catal-do ì. 2 .

(È respinto) .

Pongo in votazione l ' articolo 1 nel testodella Commissione .

(È approvato) .

Si dia lettura dell ' articolo 2 .

CARRA, Segretario, legge :

Il secondo comma dell ' articolo 134 del co-dice di procedura penale è sostituito dal se-guente :

" Costituisce grave infrazione disciplinar eper gli ufficiali ed agenti di polizia giudizia-ria e della forza pubblica e per tutti i dipen-denti dell ' amministrazione degli istituti d iprevenzione e di pena, dare consigli sulla scel-ta del difensore di fiducia " » .

PRESIDENTE . P, stato presentato il se-guente emendamento :

Aggiungere le seguenti parole : indipen-dentemente dall'azione penale se il fatto èpenalmente rilevante .

2 . 2 . Cataldo, Benedetti, Sabadini, Guidi, Tuccari ,Morvidi, Traina, Pellegrino, Re Giusep-pina, Coccia.

L ' onorevole Cataldo ha facoltà di svol-gerlo .

CATALDO . Si tratta di una questione par-ticolare, che forse può essere da alcuni rite-nuta superflua . 11 testo dell 'articolo 2 dice che

costituisce grave infrazione disciplinare pe rgli ufficiali e agenti di polizia giudiziaria edella forza pubblica e per tutti i dipendent idell 'amministrazione degli istituti di preven-zione e di pena, dare consigli sulla scelta del

difensore di fiducia » . Tuttavia il fatto può as-sumere una rilevanza di carattere penale :possono esserci delle collusioni tra ufficiali d ipolizia giudiziaria (in particolare ne abbiam oavuto esempi tra gli agenti di custodia ad -detti ad istituti di prevenzione e di pena) ealcuni avvocati . Non sono rari i casi in cu ia noi, avvocati parlamentari, vengono segna -lati episodi per cui un collega appare in un asezione di corte di assise in tutte le cause epoi scompare come una meteora . Vi sono stateda parte di alcuni consigli dell'ordine alcun eindagini in materia . Noi riteniamo che quan-do si giunge a casi di questo tipo, cioè a casidi collusione tra ufficiali di polizia giudiziari ae altre persone, allora il fatto costituisce unabuso di ufficio o altro reato . E in questo cas odeve essere chiaro che, al di là dell 'azione dicarattere disciplinare, vi deve essere un'azionedi carattere penale .

Si potrà rilevare che, se il fatto assume ca-rattere penale, è quasi logico che si dovrà pro -cedere penalmente . Noi riteniamo che ciò deb-ba essere detto chiaramente per un motivofondamentale, affinché cioè la norma stess apossa acquistare maggior forza di prevenzio-ne, affinché effettivamente l'ufficiale di polizi agiudiziaria o l'agente possa essere maggior -mente spinto a comportarsi in una manieracompletamente corretta .

PRESIDENTE. Qual è il parere della Com-missione sull'emendamento presentato all 'ar-ticolo 2 ?

VASSALLI, Relatore . Il parere della Com-missione non è favorevole all'accoglimentodell'emendamento . Le cose dette dall'onore-vole Cataldo sono giuste e qualche volta grav i

e penose. Tuttavia siamo nell'ambito di un anorma rigorosamente processuale, la quale giàrappresenta una eccezione con la previsionedi infrazioni disciplinari . Il fare esplicito ri-ferimento all'azione penale mi sembra, inquesta sede e in questo momento, eccessivo .Credo che appesantiremmo, forse in modo nonproducente, il testo legislativo; ed è implici-to, come del resto l'onorevole proponente ri-leva, il fatto che, tutte le volte che vi sonoestremi di reato, vale il principio della obbli-gatorietà dell'azione penale, e non è perciò i l

caso di richiamare la possibilità che il fattointegri gli estremi di reato . Richiamare l'in-frazione disciplinare, dato che si tratta di uncontegno processuale di determinati soggetti ,può essere comprensibile, fa parte del test o

vigente ; nell'attuale riforma si è trattato esclu-sivamente, per questo articolo 134 del codice,

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di eliminare il divieto di accettare la nomin adel difensore, eliminazione che è un portatodiretto della riforma, a seguito della sentenz adella Corte costituzionale ; ma l'andare a ri-maneggiare tutto il testo dell'articolo, la cu istessa ragion d'essere potrebbe essere mess ain dubbio in un altro codice di procedura pe-nale, a noi sembra eccessivo .

Quindi, esprimiamo parere contrario all oaccoglimento dell'emendamento Cataldo 2 . 2 ,pur riconoscendo serenamente le ragioni d icui si è fatto portatore l'onorevole presenta-tore .

PRESIDENTE . Il Governo ?

DELL'ANDRO, Sottosegretario di Stato perla grazia e giustizia . Anche il Governo è con-trario all'emendamento Cataldo 2 . 2 .

La logica dell'articolo 2 discende dal nuov oprincipio accolto . Infatti, mentre nell'attualecodice era impedito agli ufficiali e agli agent idi polizia giudiziaria di ricevere la nominadel difensore, oggi gli ufficiali e gli agenti d ipolizia giudiziaria sono tenuti a ricevere que-sta nomina . Sembra chiaro, quindi, che, mo-dificandosi la normativa, fosse utile o quant omeno opportuno sottolineare, tuttavia, che i ldare consigli sulla scelta costituisce grave in -frazione disciplinare. Questa è la ragione del -l'articolo 2 . Ma collegare al richiamo dell'in-frazione disciplinare il richiamo dell'eventua-le illecito penale è davvero un di più, che no nsi spiegherebbe ; diversamente, in tutte le nor-me processuali dovremmo richiamare – ovesi parli di violazione di una norma ammini-strativa disciplinare – la violazione della nor-ma penale . In sostanza, il testo dell'articolo 2approvato dalla Commissione si spiega data l amodifica apportata all'articolo 134; ma nonsi spiegherebbe l'ulteriore menzione dell'even-tualità dell'azione penale . Pertanto, il Gover-no è contrario all'emendamento .

PRESIDENTE. Passiamo ai voti . Onorevo-le Cataldo, mantiene il suo emendamento 2 . 2 ,non accettato dalla Commissione né dal Go-verno ?

CATALDO . Prendo atto delle dichiarazion idel relatore e del Governo e lo ritiro .

PRESIDENTE . Sta bene. Pongo in vota-zione l'articolo 2 nel testo della Commissione .

(È approvato) .

Si dia lettura dell ' articolo 3 .

CARRA, Segretario, legge :

« L'articolo 225 del codice di procedura pe-nale è sostituito dal seguente :

(Sommarie informazioni) .

" Gli ufficiali di polizia giudiziaria, quandovi è urgenza di raccogliere le prove del reato ,possono procedere ai necessari rilievi, a som-marie informazioni testimoniali, nonché asommario interrogatorio dell'indiziato e a datti di ricognizione, ispezione o confronto . Nelcorso di dette indagini si osservano le norm esulla istruzione formale, senza deferire i lgiuramento, salvo che la legge disponga altri -

menti .All'interrogatorio del fermato o dell ' arre-

stato deve tuttavia provvedere soltanto il pro-

curatore della Repubblica o il pretore . Pari-

menti il procuratore della Repubblica o i lpretore provvede alle ricognizioni di person eed ai confronti quando a questi atti partecip i

il fermato o l'arrestato .L 'ufficiale di polizia giudiziaria è tenuto a

ricevere la dichiarazione di nomina del difen-sore di fiducia; altrimenti deve chiedere al

pubblico ministero la nomina di un difensore

d'ufficio .Il difensore ha diritto di assistere alle rico-

gnizioni, fermo restando per le perquisizion i

quanto stabilito dall 'articolo precedente .L'ufficiale di polizia giudiziaria è tenuto a

dare avviso al difensore, nelle forme di cui

all 'articolo 304-ter, primo comma, del compi -

mento degli atti cui questi ha diritto di assi-stere .

Al deposito degli atti stessi, nonché deiprocessi verbali di interrogatorio, dei seque-stri, delle ispezioni e delle perquisizioni per -

sonali ai sensi dell 'articolo 304-quater, prov-vedono il pubblico ministero o il pretore, ai

quali gli atti stessi sono immediatamente tra-

smessi ai sensi dell'articolo 227 " » .

PRESIDENTE. R stato presentato il se-guente emendamento :

Sostituirlo con il seguente :

L 'articolo 225 del codice di procedura pe-nale è così modificato :

« Al sommario interrogatorio dell ' impu-tato, alle sommarie informazioni testimoniali ,agli atti di ricognizione, ispezione o confrontoprovvede il giudice istruttore a pena di nul-lità, osservate le norme dell ' istruzione for-male .

Il difensore dell ' imputato ed il pubblicoministero hanno diritto di partecipare agli

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atti indicati nel precedente comma con facoltàdi formulare domande e istanze, con l'osser-vanza dell 'ultimo comma dell 'articolo 443 de lcodice di procedura penale .

La polizia giudiziaria prende notizia de ireati e, nei soli casi in cui esistono compro -vate e motivate condizioni di necessità e d iurgenza, ne assicura le prove » .

Subordinatamente, aggiungere il seguent ecomma :

Il difensore ha diritto di assistere al som-mario interrogatorio dell ' imputato, alle som-marie informazioni testimoniali, agli atti d iricognizione, ispezione o confronto con fa-coltà di formulare domande ed istanze, econ l'osservanza dell'ultimo comma dell'arti-colo 443 del codice di procedura penale .

3 . 1 . Cataldo, Guidi, Benedetti, Sabadini, Tuccari ,Morvidi, Traina, Pellegrino, Re Giusep-

pina, Coccia .

L'onorevole Cataldo ha facoltà di svolgerlo .

CATALDO. Il nostro ultimo emendamentoè all ' articolo 3, che è l 'articolo-chiave dell alegge, sul quale appare evidente la nostra po-sizione, nettamente contrastante con quelladel Governo. Non bisogna meravigliarsi per -tanto dell'atteggiamento del gruppo comuni -sta, che è di opposizione ; noi abbiamo propo-sto una soluzione alternativa rispetto a quell ache è stata data dal Governo e in una manier apiù estensiva, migliorativa – se così possiam odire – dalla Commissione, dopo varie ed ap-passionate discussioni .

È il tema dei poteri della polizia giudi-ziaria che in modo particolare viene qui i ndiscussione ; di questa polizia che, consideratoil potere che oggi ha di raccogliere le prove ,giunge persino a presentare dei rapporti al -l ' autorità giudiziaria in cui formula la sen-tenza, o la possibile sentenza, quale a suoavviso dovrebbe essere . Il che – se molte volt efa piacere alla parte civile, quando si tratt adi un reato sulla circolazione stradale, di ca-rattere colposo, per cui si ritiene che la com-petenza specifica sia dell'agente del traffico ,il quale può dare un lume interpretativo all ostesso magistrato – non credo sia un princi-pio che debba essere da noi accettato .

L ' interrogatorio (ecco il punto fondamen-tale, che d 'altra parte , è oggetto in modo par-ticolare della proposta di legge Riz) può essereassunto dalla polizia giudiziaria oppure no ?Noi partiamo da una considerazione fondamen-tale: cosa è l ' interrogatorio ? È soltanto unacontestazione dell ' accusa ? Certamente no : se

così fosse, il problema non si porrebbe e po-tremmo superare a piè pari anche questo osta -colo . Ma la natura di contestazione dell 'accusanon è condivisa sul piano teorico né sul pian odella prassi, e della prassi giudiziaria in mod oparticolare, dalla quale appare evidente ch el ' interrogatorio è soprattutto una fonte di pro -va, e per di più considerata preminente, per -ché proprio dalle dichiarazioni rese dall'in-diziato o dall ' imputato può trarsi il convinci -mento da parte del giudice a carico dellostesso indiziato, dello stesso imputato . Ora èproprio nell ' indagine di polizia giudiziaria cheappare più evidente e urgente la necessitàdi assicurare ogni garanzia di libertà e di ge-nuinità . Questo è il punto che desideriamo sot-tolineare, perché non è possibile dissimularc ioggi il fatto che in molti casi il primo inter -rogatorio reso dall'indiziato ,è considerato di-chiarazione o confessione, sulla cui sponta-neità devono sollevarsi le più gravi riserve .

E non citerò alcun caso di quei tanti chesi sono constatati e dei tanti che non si co-noscono nemmeno. Sembra allora effettiva-mente doveroso domandarsi se è possibile par -lare seriamente di garanzia, di libertà nell aistruttoria, se non si garantisce almeno, attra-verso la presenza del difensore, la libera espli-cazione dell'interrogatorio, in qualunque sedel'interrogatorio avvenga .

Si obietta che creeremmo una disparità d itrattamento se ammettessimo, così come èdetto nel nostro emendamento subordinat o(che svolgo contestualmente a quello fonda -mentale), la presenza del difensore durant ele indagini preliminari di polizia giudiziari amentre non l'ammettiamo, così come non èammessa secondo la formulazione del codic eattuale, durante l'istruzione condotta dal giu-dice istruttore .

No, la presenza del difensore non crea un asituazione privilegiata, ma sorge da uno stat odi necessità, da un'esigenza generalmente sen-tita ; perché se nell'istruzione l'imputato, l'in-diziato, il cittadino ha la garanzia prima, ch eè quella del magistrato, del giudice che con-duce l'interrogatorio, nella fase delle indagi-ni di polizia giudiziaria invece, oggi soprat-tutto che vi è commistione tra polizia giudi-ziaria e polizia di pubblica sicurezza, e ch esappiamo, per esperienza diretta o indiretta ,come da parte di questi funzionari non possaesservi in molti casi alcuna o quasi obietti-vità, vediamo che appare veramente necessa-rio e urgente anticipare rispetto al nuovo co-dice di procedura penale l'introduzione dell apossibilità per il difensore di assistere agl iatti istruttori, soprattutto a quelli non ripe-

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tibili : e fra essi sono precisamente indicati a lnumero 33 (se non erro) dell ' articolo 2 dell alegge-delega anche l'interrogatorio e il con-fronto concernenti l'imputato .

Vi è poi una questione fondamentale, cheancora una volta è stata ricordata dall'ono-revole Vassalli e dal Governo : si tratta dellasentenza n . 86 della Corte costituzionale . Aquesto proposito appare ancora evidente la se-rietà della nostra posizione quando affermia-mo ed assumiamo, come d'altra parte il re-latore, che due vie erano indicate dalla sen-tenza della Corte costituzionale per tutelare idiritti della difesa del cittadino : la prima, dilimitare al massimo i poteri della polizia giu-diziaria, in modo che questa non potesse com-piere alcuno di quelli che sono atti proces-suali veri e propri ; e la seconda via, che èquella seguita dal Governo . Lo stesso onore-vole Vassalli dice che sembra non possa dar eadito a dubbi di incostituzionalità la via scel-ta dal Governo, se la Corte costituzionale l'h aindicata; però l 'onorevole Vassalli non ha po-tuto fare a meno di dire nella relazione scrit-ta, e di ripetere anche qui, che sembra che l aCorte costituzionale abbia voluto propender eper la prima soluzione, cioè per la soluzion eche noi del gruppo comunista ancora un avolta indichiamo. Perché noi siamo certi che ,in una nuova riconsiderazione da parte dell astessa Corte dei diritti della difesa, quando s ivedesse che effettivamente questa nomina sol-tanto molto formale del difensore non serve aniente all'indiziatò nelle indagini di polizi agiudiziaria, molto probabilmente la formula-zione che ci è ora proposta andrebbe incon-tro, appunto, a quel rilievo di illegittimit àcostituzionale cui è andata già incontro l aformulazione del codice attuale .

Ma non tanto questo interessa : è al di l àdell'interpretazione data alla Corte costituzio-nale che noi - credo - dobbiamo legiferare .Se è vero dunque che la Corte ha espress ouna propensione per la prima soluzione, no nvediamo perché essa soluzione non debba es-sere adottata dal Parlamento della Repubbli-ca ; gli stessi operatori del diritto - e parlodi magistrati ed avvocati - hanno sempre af-fermato con forza il principio di limitare ipoteri della polizia giudiziaria . Ricordiamo ,onorevoli colleghi, che appena la sentenz an. 86 della Corte costituzionale fu pubblicat aa grossi titoli su tutti i giornali (anche quest afu un'espressione della pubblica opinione) s icommentò essere introdotto oramai nel nostr oordinamento giuridico il principio, propri odel diritto anglosassone, dell'assistenza del di -

fensore all'interrogatorio dell'indiziato o del -l'imputato . Successivamente, la presentazionedel disegno di legge del Governo fu accolt acon un senso di grande delusione : tutti i gior-nali, con testate veramente molto vistose, mi-sero in rilievo che l ' interrogatorio dell'indi-ziato di un reato non si sarebbe effettuatoalla presenza del difensore . Ciò stava propri oa dimostrare la delusione creatasi nell'opinio-ne pubblica, che aveva salutato come un fatt opositivo la sentenza della Corte costituzional ee poi vide che il Governo - e non me ne vo-glia l'onorevole Dell'Andro che qui lo rappre-senta, e che è stato oltre tutto mio professoreall'università 20 anni or sono - dimostrava ,soprattutto nella prima formulazione del di -segno di legge, di essere molto arretrato, ono-revole Vassalli . Allora le nostre critiche alprincipio erano molto più valide di quel chenon siano oggi; ma rimangono valide egual -mente ora, perché il nucleo fondamentale

della legge rimane quello che aveva intes o

formulare il Governo .

È vero che il Governo aveva ritenuto addi-rittura, nel primitivo testo di lasciare le pa-role: « osservate per quanto è possibile le nor-me sull'istruzione formale » da parte della po-lizia giudiziaria ; per cui si sarebbe dovuto an-cora assistere all 'assurdo che le garanzie

date all ' imputato nell'interrogatorio durant el'istruzione condotta dal magistrato potevano

essere violate impunemente nelle indagin i

condotte dalla polizia giudiziaria . È vero che ,grazie ad un emendamento proposto formal-mente da noi, vi è ora assoluta esclusione del -

la possibilità che il fermato, l'indiziato di rea-to, l'arrestato siano interrogati ; ma rimane

chiaro che effettivamente i poteri della poli -zia giudiziaria sono ancora notevoli . Ecco per-ché ancora oggi dobbiamo parlare di ossequi o

soltanto formale alla sentenza della Corte co-stituzionale : è stata adottata la via più breve ,la via meno faticosa, la via meno ampia, di-

remmo noi . Il testo attuale ha tentato e tenta

ancora di mantenere in vita una prassi con-servatrice, sia pure concedendo - ma solo i n

apparenza - alcuni ritocchi (perché per que-sta parte sono veramente e soltanto ritocchi) .

Noi insistiamo in modo particolare anche

sul nostro emendamento subordinato, perch é

riteniamo che, se si vuole superare quest aquestione di fondo e di principio, se deve es-sere accettata - come pare debba essere ac-cettata - la soluzione indicata dal Governo eper la quale la polizia giudiziaria può con -durre queste indagini, almeno in questa sede

il difensore possa assistere e partecipare .

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Né crediamo nell 'assistenza di un difen-sore ridotto ad essere soltanto come una sta-tua, di cera o di sale (se preferite) . Sarebbeuna sorta di spaventapasseri per gli uccelli ,un bastone cestito (dicono in termini dialet-tali : una « mazza vestuta »), che servirebb eappunto solo come spauracchio, ma non ser-virebbe in effetti a tutelare i diritti di liber-tà e di dignità del cittadino .

Per tutti questi motivi, noi insistiamo su inostri emendamenti .

PRESIDENTE. Sono stati presentati i se-guenti emendamenti :

Alla fine del primo capoverso aggiungereil seguente periodo :

Il sommario interrogatorio e il confrontopossono essere svolti solo alla presenza de ldifensore .

3 . 2. Riz, Carrara Sutour, Luzzatto, Mazzola, Lat-tanzi, Minasi, Pigni, Granzotto, Passoni,Boiardi, Lami.

Al secondo capoverso sostituire le parole :All'interrogatorio del fermato o dell 'arrestatodeve tuttavia provvedere soltanto il procura-tore della Repubblica o il pretore, con le se-guenti : All'interrogatorio del fermato o del -l'arrestato deve tuttavia provvedere soltant oil procuratore della Repubblica o il pretore ,e ciò dopo la traduzione in carcere previst adall 'articolo 238 .

3 . 3 . Riz, Carrara Sutour, Luzzatto, Mazzola, Lat-tanzi, Minasi, Pigni, Granzotto, Passoni,Boiardi, Lami .

L 'onorevole Riz ha facoltà di svolgerli .

RIZ. Mi soffermerò prima sull'emenda-mento 3 . 2. in quanto pertinente alla tema-tica testé discussa dall ' onorevole Cataldo . Suquesto argomento il Presidente vorrà consen-tire che mi dilunghi, trattandosi di una que-stione di grande importanza .

Esaminando il testo approvato dalla Com-missione, vi è da chiedersi se con la nomin adel difensore durante le indagini di polizi agiudiziaria, con l'avviso da farsi al difensorestesso e con l ' avvertimento che l'interrogat oha la facoltà di non rispondere - che poi inpratica è di dubbia efficacia - siano già suffi-cientemente garantiti i diritti della difesa . C isembra che la risposta debba essere negativa .Limitare il tutto alla quasi pleonastica nomi-na di un difensore, alla notifica di avvisi eall 'avvertimento che l ' interrogato può tacere ,non significa risolvere tutti i problemi di fon -

do inerenti ai diritti della difesa durante l eindagini preliminari .

In una materia così delicata e così senti-ta, quale quella in esame, che incide sul benesupremo della libertà personale, ci sembrav anecessario fare una scelta più adeguata .

Nel nostro emendamento è previsto chela presenza del difensore sia necessaria affin-ché la polizia giudiziaria possa procedere a lsommario interrogatorio o al confronto dell apersona sospettata . Giova precisare che sol olimitatamente a tali due atti abbiamo ritenu-to obbligatoria la presenza del difensore ,mentre per le altre attività espletate dalla po-lizia giudiziaria nulla abbiamo chiesto ne lnostro emendamento .

Proponiamo quindi di stabilire che, se ildifensore non sia presente, la polizia giudi-ziaria non possa procedere ad interrogatori oo confronto, mentre potrebbe compiere tutt i

gli altri atti di polizia giudiziaria, ferma -giova ripeterlo - l 'osservanza delle norme sul -

l'istruzione formale .L'osservazione fatta in Commissione, se-

condo cui sarebbero di poco conto le garanzieche potranno essere date dalla presenza de ldifensore agli interrogatori effettuati dall apolizia giudiziaria, non ci trova consenzienti .La sola presenza del difensore darebbe, a desempio, la certezza che è stato realmente ap-plicato il disposto dell'articolo 1 (che dà facol-tà all'imputato di non rispondere) ; darebbe

inoltre la certezza che le risposte siano fruttodi serena riflessione, e darebbe poi anche l acertezza che non siano stati svolti interrogator itroppo pesanti .

Si è obiettato, inoltre, che allora bisogne-rebbe affrontare e risolvere tutta la tematic adella riforma della procedura penale, ma an-che questa osservazione non può essere accet-tata, perché pretendere che il difensore si apresente all'interrogatorio di polizia giudizia-ria non implica necessariamente e contempo-raneamente che si modifichi tutto il sistemadel codice di procedura penale .

Neanche la terza osservazione - che allorabisognerebbe essere coerenti e prevedere l apresenza del difensore anche davanti al giu-dice istruttore - ci sembra fondata, perché l aCorte costituzionale si preoccupa solo dell'in-terrogatorio davanti alla polizia giudiziaria ;nessuno si preoccupa o si è preoccupato inve-ce di quello che si svolge davanti al giudic eistruttore, che non dà luogo a gravi inconve-nienti .

La quarta obiezione - che sarebbe meglioper l'indiziato che il difensore non fosse pre-sente all'interrogatorio, perché altrimenti

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l'interrogatorio stesso avrebbe maggior peso –non può essere condivisa .

Sappiamo tutti che attualmente, nella pra-tica processuale, il risultato dell'interrogato-rio, cioè quello che l'imputato dice alla poli -zia giudiziaria, - ha peso fondamentale . Manoi crediamo che non dobbiamo preoccuparc idel « peso » che l'interrogatorio o il conf ron-to possono avere ai fini della valutazione ch eil giudice farà nel dibattimento e quindi nellasentenza . Dobbiamo preoccuparci invece d igarantire i diritti della difesa e soprattutt oquesti . Nessuna delle osservazioni fatte inCommissione mi hanno indotto a modificareil mio orientamento precedente ; anzi, più s iprosegue nella discussione, più mi convincodella necessità della presenza del difensor eagli interrogatori di polizia giudiziaria .

Dubito infine che, senza la previsione dell apresenza del difensore agli interrogatori, s ipossa adempiere veramente il precetto costi-tuzionale e sodisfare il problema di fond odelle garanzie della difesa nella fase degl iatti preliminari alla istruzione. Da un lato ,infatti, con la legge che stiamo per votare .non avremo ai fini dei diritti di difesa alcunvantaggio per l'imputato, poiché il difensor eè solo « nominato », ma non è presente allointerrogatorio o al confronto; dall'altro latoregistreremo un peggioramento, poiché la no .mina del difensore di fiducia o di ufficio ver-rà praticamente spostata alla fase che si svol-ge davanti alla polizia giudiziaria, dò ch ecostituisce indubbiamente un regresso rispet-to alla situazione attuale .

Passo ora allo svolgimento dell ' emenda-mento 3. 3, sostitutivo della prima parte de lsecondo capoverso dell'articolo 3 . Le ragion iche stanno a fondamento di tale emendament oscaturiscono dalla considerazione che possaessere opportuno prevedere che il magistratoproceda all'interrogatorio del fermato o delloarrestato solo dopo la sua traduzione in car-cere . Si eviterebbe così che le persone sospet-tate del reato possano sostenere in seguito ch ele dichiarazioni erano influenzate dal fatto d iessersi esse trovate nella sede della polizi agiudiziaria . Le dichiarazioni rese dall'impu-tato diventerebbero così maggiormente esent ida ogni sospetto di essere state spontanee elibere, a tutto vantaggio dell'accertament odella verità .

In secondo luogo, questo nostro emenda -mento si inquadra nella finalità della « novel-la » che stiamo per varare . All 'articolo 6 de ltesto della Commissione sottoposto al nostr oesame si precisa che « gli ufficiali posson otrattenere i fermati per il tempo strettamente

necessario per i primi accertamenti, dopo iquali debbono far tradurre i fermati immedia-tamente nelle carceri giudiziarie o in quell emandamentali se in queste ultime esiste l acella di isolamento » .

Consentendo che il pubblico ministero o i lpretore possano fare l'interrogatorio anchenella sede della polizia giudiziaria, si corre ilprevedibile rischio che l'imputato possa es-sere trattenuto oltre quel lasso di tempo cheè strettamente necessario per i primi accer-tamenti.

L'emendamento nasce quindi anche dallapreoccupazione che il concetto di « temp ostrettamente necessario » possa diventare pi ùindeterminato, più lungo e forse anche pi ùelastico di quanto già consenta la dizione let-terale e che i cosiddetti primi accertament ipossano estendersi addirittura oltre l'interro-gatorio da parte del magistrato .

PRESIDENTE. Qual è il parere della Com-missione sugli emendamenti presentati all oarticolo 3 ?

VASSALLI, Relatore . La maggioranza del -la Commissione esprime parere contrario agl iemendamenti Cataldo 3 . 1 e Riz 3. 2 e parerefavorevole all 'emendamento Riz 3 . 3 .

L ' emendamento Cataldo 3. 1 consta sostan-zialmente di due parti fondamentali : una,nella quale si ripropone la categorica limita-zione di taluni dei poteri che attualmente spet-tano alle polizia giudiziaria a norma dell 'ar-ticolo 225 del codice vigente (sommarie infor-mazioni testimoniali ed altri atti) e la devolu-zione di essi esclusivamente al giudice istrut-tore ; solo al giudice istruttore, si badi, no nripresentando più il gruppo comunista in que-sta sede quegli emendamenti subordinati, con-cernenti l ' attribuzione di tali poteri al pub-blico ministero, che aveva presentato all'inizi odei lavori in Commissione .

Su questa proposta, formulata nel primo enel terzo comma dell 'emendamento Cataldò3. 1, noi ci esprimiamo in senso contrario perle ragioni che sono già ampiamente lumeggia-te nella relazione scritta e alle quali abbiamotesté fatto riferimento nella nostra breve re -plica orale . Si tratterebbe, infatti di scegliere ,nell'interpretazione della sentenza n . 86, quel-la diversa strada che rappresenta non già laintroduzione dei diritti della difesa nell afase delle indagini di polizia giudiziaria, m apiuttosto l'esclusione di tutta una serie di att idall'attuale sfera di competenza che la poliziagiudiziaria secondo il codice vigente, può com-piere. L'emendamento Cataldo 3 . 1 muove

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quindi da ragioni di fondo, già ampiament emotivate, che in questa sede non possono es-sere accettate, pur dovendosi dare atto anch ein questo caso della motivazione della scelt adel gruppo comunista .

L 'emendamento Cataldo 3 . 1 inoltre, nelsuo secondo comma, coincide sostanzialment e- o almeno per buona parte - con l ' emenda -mento Riz 3. 2 testé illustrato dallo stessoonorevole Riz . Si tratta della presenza del di-fensore - come dice l 'onorevole Riz - o dellaassistenza con diritto di domande e di inter -vento come dicono gli onorevoli Cataldo, Guid ied altri - all ' interrogatorio e al confront odell ' imputato. Questo è un tema al quale no npossiamo essere insensibili . Però rendiamoc iconto del fatto che esso rappresenterà in Itali a- dove apparirà come una novità verament eassoluta, quando sarà introdotta, come è pen-sabile, dalla legge di delega per la riformadel codice di procedura penale - una trasfor-mazione veramente profonda, tale che impli-cherà anche radicali trasformazioni di costum ee di metodi processuali . Anticipare ad ogg iquesta riforma, che è di carattere verament efondamentale, e che è ancora sub judice pres-so l'altro ramo del Parlamento -- essendo unodei cardini del nuovo codice di procedura pe-nale - ci sembra, pur con tutto il rispetto do-vuto alle ragioni dei sostenitori della propo-sta, inopportuno, trattandosi di qualcosa ch eva veramente al di là del quadro, che non h odifficoltà a riconoscere limitato, dell ' attualeprovvedimento legislativo . Queste sono le ra-gioni per cui la maggioranza della Commis-sione non accetta gli emendamenti Cataldo3. 1 e Riz 3 . 2 .

Diversa è invece - come accennavo prima- la nostra posizione rispetto all ' emendamentoRiz 3. 3, testé illustrato dallo stesso suo pre-sentatore. A questo proposito posso ricordareche abbiamo proposto notevoli modifiche circal ' interrogatorio del fermato e dell'arrestato .Apro una breve parentesi per dire che nell amia replica orale ho omesso di sottolineareche un'altra delle notevoli innovazioni di que-sto disegno di legge è l'abolizione dell ' istitut odella proroga del fermo, che abbiamo sancit ocon la riforma dell'articolo 238 .

Anzi, veramente si tratta (lasciatemelo dire ,poiché se ne è parlato) di antiche proposte ,fatte dalla dottrina processualistica in relazio-ne all 'articolo 13 della nostra Costituzione, i lquale non prevede l ' istituto della proroga de lfermo . Noi proponiamo, con il provvediment oodierno, anche la soppressione della prorogadel fermo, che pure è un istituto che ha l asua ragion d'essere pratica molto importante .

E questa soppressione noi proponiamo propri oin riferimento ai diritti della difesa e in nom edella restrizione dei poteri della polizia giu-diziaria nella fase preprocessuale delle inda-gini . Si tratta, come ognuno vede, di una in-novazione importantissima, della quale misono dimenticato di parlare prima, per cu icolgo l'occasione per rilevarne tutta l ' impor-tanza in questo momento .

Ebbene, dicevo, in questa sede (consideran-do cioè il trattamento del fermato che, comeabbiamo detto, deve essere interrogato esclu-sivamente dal magistrato) nasce anche il pro-blema sollevato dall 'onorevole Riz, circa i lluogo in cui si deve svolgere l'interrogatorio .Purtroppo l'esperienza di molti casi del pas-sato ci ha resi avvertiti di precedenti nei qua -li il magistrato si è recato negli uffici di poli -zia per procedere all'interrogatorio del ferma-to o dell ' arrestato. Ciò ha determinato piùvolte quegli inconvenienti, anche dolorosi, aiquali si è riferito con tanto garbo l'onorevole

Riz. Talvolta si è trattato addirittura di cas iclamorosi di equivoco circa la funzione ri-vestita dall ' interrogante o di clamorose dichia-razioni degli imputati in udienza, i qual ihanno detto che non avevano avuto modo d i

rendersi conto che la persona che procedev aall'interrogatorio nell'ufficio di polizia foss eun magistrato, scambiando il procuratore del -la Repubblica per un agente di pubblica si-curezza. Insomma una situazione di grave di-sagio per la stessa magistratura .

In questo senso ci sembra che le ragion iaddotte dall'onorevole Riz meritino di essere

considerate e che se si stabilisce che il fer-mato debba essere immediatamente tradotto i ncarcere, come viene detto anche in altri arti -coli che riguardano la procedura già vigente ,è logico comprendere che sia il carcere la sedeconveniente, anche per i fermati, per proce-dere all'interrogatorio da parte del magistra-to. Forse si potrebbe obiettare che si tratta d iuna cosa ovvia ed implicita nel sistema. Tut-tavia, poiché una proposta in questo senso vie -ne fatta, noi non vediamo motivi di opporc iad essa e perciò ci dichiariamo favorevoli al-l'accoglimento di questo emendamento, manon degli altri fin qui esaminati .

PRESIDENTE . Il Governo ?

DELL'ANDRO, Sottosegretario di Statoper la grazia e giustizia . Il Governo è con-trario all 'emendamento Cataldo 3 . 1. È evi -dente che l'articolo 3 ripropone dall'inizio i lproblema della scelta da operare partendodalla sentenza n . 86 della Corte costituzionale .

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V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 18 GIUGNO 196 9

Poiché l'onorevole Cataldo, con tutto il ca-lore che proviene dall'adesione ad una tes iavanzatissima, ha sottolineato l'opportunità diseguire la prima delle due strade che ci s ioffrono a seguito della pronuncia della Cortecostituzionale, io devo molto brevemente ri-prendere il tema, e ricordare a me stesso ch enon si poteva, con questo provvedimento, in-novare totalmente rispetto al sistema vigente ,anticipando così i punti fondamentali dell alegge-delega per la riforma del codice di pro-cedura penale . E non soltanto perché que ipunti non sono stati ancora accolti dall 'altroramo del Parlamento, e quindi quel disegn odi legge non è ancora legge, ma per una ra-gione – direi – anche di sostanza .

Se dovessimo, per esempio, demandare –come propone l'emendamento Cataldo 3. 1 ,nella sua prima parte – il sommario interro-gatorio dell ' imputato, le sommarie informa-zioni testimoniali, gli atti di ricognizione, l aispezione o confronto solo al giudice istrut-tore, con il rispetto delle norme sull ' istru-zione formale, dovremmo provvedere in que-sta sede a ristrutturare tutte le indagini dipolizia giudiziaria . Cioè a questo punto do-vremmo dire: « Le indagini di polizia giudi-ziaria non hanno più rilievo in sede di istru-zione ed in sede dibattimentale » . Dovremm odare tutta un'altra qualificazione all'istru-zione preliminare svolta sotto la direzione de lpubblico ministero . Dovremmo cioè procederead una revisione della natura e della qualitàdegli atti di polizia giudiziaria e dell ' istru-zione preliminare diretta dal pubblico mini-stero ; conseguentemente dovremmo rivederetutta la fase istruttoria , procedendo anche aduna unificazione dei due tipi di istruzione, eristrutturando tutta la disciplina del dibatti -mento e del giudizio .

Questo è quanto si può e si deve fare (i lGoverno è stato il primo a farsi portatore d iquesta esigenza) in sede di riforma general edel codice di procedura penale ; ma non s ipuò in questa occasione pensare ad una mo-difica che ne importerebbe molte altre, ch epostula cioè il totale rinnovamento del sistemaprocessuale .

Non credo, non accetto, vorrei dire, chesi possa dire essere questo un orientamentoconservatore del Governo ; si tratta inveceproprio d'una necessità di ordine tecnico .Ove aderissimo ai principi contenuti in que-sto emendamento, e cioè alla posizione as-sunta dai colleghi di parte comunista, noi do-vremmo già da ora provvedere alla riformadel codice di procedura penale per quant oattiene agli atti della polizia giudiziaria, al -

l'istruzione preliminare diretta dal pubblicoministero, alla natura dell'istruzione e del di -

battimento. Dovremmo pervenire ad una re-visione totale del sistema, e questo non è pos-sibile fare in occasione del varo delle normerelative alla difesa dell'imputato nel cors odelle indagini della polizia giudiziaria .

Si tratta, ripeto, di una ragione di ordinetecnico; non si può incidere su questo puntodel sistema senza incidere sull'intero sistema .Il Governo, coerentemente, mentre ha assunt ola posizione più avanzata in quella sede ,nella sede, cioè, della revisione totale del si-stema, ora dice che è necessario fermarsi aquesto punto, perché ove facessimo diversa-mente, noi porremmo in essere delle norm ein contraddizione con l'intero sistema, de ltutto incoerenti rispetto all ' attuale codice d i

procedura penale .

TAORMINA . Dunque il Governo vuole ri-tardare il meglio in attesa della completezz adella riforma I

GUIDI . Neanche il relatore è d'accordo con

lei, onorevole Dell'Andro : non forzi le cose ,

perché poi non reggono .

DELL'ANDRO, Sottosegretario di Statoper la grazia e giustizia . Non sto forzando l e

cose . Sono stato tanto discreto nell'esprimer ein precedenza l'opinione del Governo su que-sti punti, proprio perché non ritenevo ch e

dovesse risorgere la polemica .

GUIDI. Continui ad essere discreto, al-lora, onorevole sottosegretario .

DELL'ANDRO, Sottosegretario di Statoper la grazia e giustizia . Con le stesse moti-vazioni il Governo non accetta la second aparte dell'emendamento principale Cataldo

3. 1, relativa all'assistenza del difensore agl i

atti indicati precedentemente . Il Governo èdunque contrario a tale emendamento nell asua interezza, sia per la parte principale si aper la parte subordinata .

Per quanto riguarda l'emendamento Riz

3. 2, relativo alla presenza del difensore al-l'interrogatorio dell'imputato ed al confronto ,devo dire che indubbiamente esso si collegacon la seconda parte dell'emendamento princi-pale Cataldo 3 . 1 e con l'emendamento a que-sto subordinato, sicché le ragioni innanzi espo-ste valgono anche per motivare il parere nega-tivo del Governo sull'emendamento Riz 3 . 2 .

Circa l'emendamento Riz 3 . 3, il Govern oesprime parere favorevole . Certo sarebbe do -vere di ogni magistrato, anche se non accet-tassimo questo emendamento, interrogare l 'ar-

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restato o il fermato nella sede di traduzion ee non nei locali della polizia giudiziaria . Dob-biamo tuttavia dare atto alla magistratura diessersi conformata a tale principio . ovvioche gli atti in questione, se effettuati negl iambienti della polizia giudiziaria, non sonodel tutto spontanei . Non prenderei pertanto inconsiderazione il fatto che l ' interrogato possadire in seguito : « sono stato forzato », m aprenderei in considerazione oggettivamenteil fatto che l'imputato non debba risponder enei locali della polizia giudiziaria . Ritengoche sia implicito nel sistema questo obbligodel magistrato, tuttavia, poiché l'onorevol eRiz ritiene che sia bene esplicitare il princi-pio che l ' interrogatorio si debba svolgere i nambienti idonei, che non sono le sedi dell apolizia giudiziaria, mi dichiaro favorevole aquesto emendamento .

RIZ. Chiedo di parlare per una precisa-zione .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

RIZ. Vorrei che fosse apportata una mo-dificazione al mio emendamento 3 . 3, nel sen-so di sostituire le parole « e ciò » con la parol a

subito » .

PRESIDENTE . Prego l 'onorevole Riz difarmi pervenire per iscritto questo nuovo te-sto del suo emendamento 3. 3 .

Passiamo ai voti . Onorevole Cataldo, man-tiene il suo emendamento 3 . 1, non accettatodalla Commissione e dal Governo ?

CATALDO. Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE. Pongo in votazione l 'emen-damento principale Cataldo 3 . 1 .

(È respinto) .

Pongo in votazione l 'emendamento subor-dinato Cataldo 3. 1 .

(È respinto) .

Onorevole Riz, mantiene il suo emenda -mento 3. 2, non accettato dalla Commissionené dal Govern o

RIZ. Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE. Lo pongo in votazione .

(È respinto) .

Onorevole Riz, mantiene la sua richiestadi modificare il testo, accettato dalla Commis-

sione e dal Governo, del suo emenda -mento 3 . 3 ?

RIZ. Signor Presidente, poiché la maggio-ranza della Commissione è del parere di noncambiare il testo, ritiro la mia richiesta d imodificazione .

PRESIDENTE. Sta bene . Pongo in vota-zione l'emendamento Riz 3. 3 .

(È approvato) .

Pongo in votazione l'articolo 3 nel testo

così modificato .

(È approvato) .

Si dia lettura dell 'articolo 4 .

CARRA, Segretario, legge :

« I1 primo comma dell'articolo 231 del co-dice di procedura penale è sostituito dal se-

guente :

" Il pretore, quando si tratta di reati attri-buiti alla sua competenza, prima di emetter eil decreto di citazione a giudizio o di provve-dere al giudizio direttissimo o per decreto,ordina o compie gli atti di polizia giudiziariae d ' istruzione sommaria che reputa necessari ,osservate in ogni caso le disposizione degli ar-ticoli 224, 225 e 390 " » .

PRESIDENTE . A questo articolo non son o

stati presentati emendamenti . Lo pongo in vo-tazione nel testo della Commissione .

(È approvato) .

Si dia lettura dell 'articolo 5 .

CARRA, Segretario, legge :

« L'articolo 232 del codice di procedura pe-

nale è sostituito dal seguente :

(Atti di polizia giudiziariadel procuratore della Repubblica) .

" Il procuratore della Repubblica primadi richiedere l'istruzione formale o di iniziar el'istruzione sommaria può procedere ad att i

di polizia giudiziaria direttamente ovvero pe rmezzo di ufficiali di polizia giudiziaria, os-servate in ogni caso le disposizioni degli ar-ticoli 224, 225 e 390 " » .

PRESIDENTE . È stato presentato il se-guente emendamento :

Aggiungere alla fine le seguenti parole : Lapolizia giudiziaria non può tuttavia essere

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delegata a compiere interrogatori del sospet-tato o confronti .

5. T. Riz, Carrara Sutour, Luzzatto, Mazzola, Lat-tanzi, Minasi, Pigni, Granzotto, Passoni ,Boiardi, Lami.

L'onorevole Riz ha facoltà di svolgerlo .

RIZ. Concordo pienamente con il testo del -l 'articolo 5 approvato dalla Commissione nel -la parte in cui prevede che il procuratore del -la Repubblica, prima di richiedere l ' istruzio-ne formale o di iniziare l'istruzione somma-ria, possa procedere ad atti di polizia giudi-ziaria direttamente o per mezzo di ufficial idi polizia giudiziaria, osservate in ogni casole disposizioni degli articoli 224, 225 e 390 .Non si può disconoscere che esiste l'esigenzache il pubblico ministero si serva dell 'ausiliodella polizia giudiziaria per fare i rilievi e gl iaccertamenti necessari per promuovere l ' ac-cusa. Si dovrebbe però esplicitamente esclu-dere che la polizia giudiziaria possa esser edelegata a compiere anche interrogatori de lsospettato o confronti . Se non lo precisiamoespressamente, il delegato avrebbe anche intema di interrogatori e confronti gli stess ipoteri del delegante . Ciò non ci sembra con-forme allo spirito della. « novella » che stia-mo per varare .

Del resto, questa limitazione è stata inse-rita anche nella legge di delegazione al Go-verno per la riforma del codice di procedur apenale, sicché il nostro emendamento tendead adeguarsi anche allo spirito della riform astessa .

PRESIDENTE . Qual è il parere della Com-missione sull'emendamento presentato all'ar-ticolo 5 ?

VASSALLI, Relatore . Anche questo emen-damento si ricollega a quella posizione, gi àaltre volte lumeggiata, con la quale una part edella Commissione, prima, e della Cameraoggi, vorrebbe limitare certi poteri della poli -zia giudiziaria, in modo particolare in ordin eall'interrogatorio del sospettato o ai confronti ,anche in quei casi in cui il sospettato non èsottoposto a restrizione di libertà personale .Anche questo emendamento rientra perci òcompletamente nel quadro delle posizioni pre-cedentemente respinte, per cui siamo nell anecessità, logica e di coerenza, di esprimereparere contrario .

PRESIDENTE . Il Governo ?

DELL'ANDRO, Sottosegretario di Stato perla grazia e giustizia . Anche il Governo è con-trario all'emendamento Riz 5 . 1 per le ragion igià esposte a proposito dei precedenti emen-damenti .

PRESIDENTE. Passiamo ai voti . Onorevo-le Riz, mantiene il suo emendamento 5 . 1 ,non accettato dalla Commissione né dal Go-verno ?

RIZ . Sì signor Presidente .

PRESIDENTE. Lo pongo in votazione .

(È respinto) .

Pongo in votazione l'articolo 5 nel testodella Commissione.

(È approvato) .

Si dia lettura dei tre successivi articoli ,che, non essendo stati presentati emendamen-ti, porrò successivamente in votazione .

CARRA, Segretario, legge :

ART . 6 .

« Il primo comma dell'articolo 238 del co-dice di procedura penale è sostituito dal se-guente :

" Anche fuori dei casi di flagranza, quan-do vi è fondato sospetto di fuga, gli ufficial ie gli agenti della polizia giudiziaria o dell aforza pubblica possono fermare le persone

gravemente indiziate di reato per il quale si aobbligatorio il mandato di cattura. Gli uffi-ciali possono trattenere i fermati per il tempostrettamente necessario per i primi accerta-menti, dopo i quali debbono far tradurre i

fermati immediatamente nelle carceri giudi-ziarie o in quelle mandamentali se in queste

ultime esiste la cella di isolamento " .

Il quarto comma dell'articolo 238 del co-dice di procedura penale è sostituito dal se-guente :

" Il procuratore della Repubblica o il pre-tore deve provvedere immediatamente all'in-terrogatorio del fermato e, se riconosce fon-dato il fermo, lo convalida con decreto moti-vato al più tardi nelle quarantotto ore suc-cessive al ricevimento della comunicazione .

Del decreto di convalida è data comunicazio-ne all'interessato " » .

(È approvato) .

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ART. 7 .

« Dopo l'articolo 249 del codice di proce-dura penale è aggiunto il seguente :

ART . 249-bis .

(Avviso dell'arresto o del fermo ai familiari) .

" Nei casi di arresto in flagranza o di fer-mo di indiziati di reato gli organi di polizi agiudiziaria, con il consenso della persona ar-restata o fermata, devono, senza ritardo, dar enotizia ai familiari dell'avvenuto arresto ofermo " » .

(È approvato) .

ART. 8 .

« L 'articolo 304 del codice di procedur apenale è sostituito dal seguente :

(Avviso di procedimento .Nomina del difensore) .

" Sin dal primo atto di istruzione, il giu-dice istruttore è obbligato a comunicare, acoloro che vi possono avere interesse com eparti private, avviso di procedimento, con in-vito ad esercitare la facoltà di nominare u ndifensore .

L'avviso di procedimento, nel corso dellaistruzione, deve essere comunicato anche atutti coloro che possono assumere la qualit àdi parti private se per gli atti da compier ela legge riconosce alle medesime un deter-minato diritto .

Qualora nel corso di un interrogatorio d ipersona non imputata, che non abbia nomi-nato un proprio difensore, emergano indizidi reità a carico dell'interrogato, il giudic elo avverte, dandone atto nel verbale, che daquel momento ogni parola da lui detta puòessere utilizzata contro di lui, rinnovandoglil'invito a scegliere un difensore di fiducia .Rinvia quindi l'interrogatorio ad altra sedu-ta, nella quale nomina un difensore di ufficionel caso che l'interessato non vi abbia prov-veduto . Le dichiarazioni da quest 'ultimo pre-cedentemente rese in assenza del difensor enon possono, comunque, essere utilizzate .

Il difensore, nominato ai sensi dei prece-denti commi, esercita le facoltà riconosciut eal difensore delle parti private in relazion eagli atti da compiere .

Il giudice, nel primo atto del procedimen-to in cui è presente l ' imputato, lo invita ascegliere un difensore o glielo nomina d ' uf-ficio se l'imputato non lo sceglie ; lo invita ,altresì, qualora non sia detenuto o internato,

a dichiarare o eleggere il domicilio per lenotificazioni a norma dell'articolo 171 " » .

(È approvato) .

PRESIDENTE . Si dia lettura dell'arti-colo 9 .

CARRA, Segretario, legge :

« L ' articolo 390 del codice di procedur apenale è sostituito dal seguente :

(Avviso di procedimento - Nomina deldifensore) .

" Per l'avviso di procedimento e la no -mina del difensore dell ' imputato nei proce-dimenti con istruzione sommaria, si osservan ole disposizioni stabilite per l ' istruzione for-male, sin dagli atti dell'istruzione prelimi-nare previsti dall'articolo 232 " » .

PRESIDENTE. La Commissione ha pre-sentato il seguente emendamento :

« Sostituire le parole: " sin dagli atti del -l'istruzione preliminare previsti dall'articol o232 " con le seguenti: " sin dagli atti dellaistruzione preliminare previsti dagli articol i231 e 232 " » .

L'onorevole relatore ha facoltà di svol-gerlo .

VASSALLI, Relatore. Si tratta di un sem-plice coordinamento che avevamo dimenti-cato nella seduta della Commissione ieri mat-tina . Eravamo di fronte a due emendamenti ,uno dell 'onorevole Alessi ed uno mio : abbia-mo accolto quello dell'onorevole Alessi, ch esembrava assorbente del mio ; in esso vice -versa non era fatto riferimento all ' attività d ipolizia giudiziaria del pretore . Accortici d iquesto, riteniamo che ovviamente debba es-sere fatto riferimento,, per questi maggior idiritti che riconosciamo all'imputato e allealtre parti private anche nell ' istruzione pre-liminare - questa è l'innovazione portata aquesto articolo -, all'istruzione preliminar esvolta dal pretore ai sensi dell'articolo 231 ,primo comma, e non solo all'istruzione pre-liminare svolta dal pubblico ministero a isensi dell'articolo 232 .

PRESIDENTE. Qual è il parere del Go-verno su questo emendamento ?

DELL'ANDRO, Sottosegretario di Statoper la grazia e giustizia . Il parere favorevol edel Governo è presto motivato . È chiaro chel'istruzione preliminare che si svolge dinanzi

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al pretore ha la stessa natura dell ' istruzionepreliminare che si svolge dinanzi al pubblicoministero. Pertanto sarebbe veramente stran oed assurdo che si facesse riferimento a quest aseconda e non alla prima . Ecco perché devemenzionarsi anche l 'articolo 231 accanto al -l 'articolo 232 .

PRESIDENTE. Pongo in votazione l'emen-damento della Commissione all 'articolo 9, ac-cettato dal Governo .

(4' approvato) .

Porrò ora in votazione, nel testo così mo-dificato, l'articolo 9, ultimo del disegno d ilegge.

CARRARA SUTOUR . Chiedo di parlare pe rdichiarazione di voto sul complesso del dise-gno di legge .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

CARRARA SUTOUR. Signor Presidente ,onorevoli colleghi, il problema aperto dall asentenza n . 86 del 1968 della Corte costituzio-nale ci ha riproposto uno dei temi che hann oinvestito in modo preminente la Camera ne lrecente dibattito sulla riforma del codice diprocedura penale : la disciplina dei diritti del -la difesa .

Non v 'è dubbio che provvedere ora a rego-lamentare con legge a sé stante il diritto alladifesa, nel momento stesso in cui si è dele-gato il Governo per la riforma del codice d iprocedura penale, è fatto che può apparireabnorme e che comunque riveste un caratter eeccezionale. Non è mai buona tecnica giuri -dica fare avanzare una riforma in modo fram-mentario ed avulso dall'intero codice .

D'altra parte, l'esigenza di provvedere sen-za ulteriore ritardo a rendere operanti i prin-cìpi fondamentali della Costituzione che, ap-punto, investono i diritti della difesa ; è taleda far superare ogni titubanza sulla neces-sità di affrontare l'argomento. Non ,è possi-bile far trascorrere gli anni che saranno neces-sari per l'emanazione del nuovo codice di rit oprima di rendere operante un diritto fonda -mentale del cittadino, qual è il diritto all adifesa .

La sentenza della Corte costituzionale ha ,in sostanza, richiamato ancora una volta i llegislatore ad operare con urgenza sul pre-supposto di una concezione del diritto alla di -fesa diversa ed anzi opposta a quella del co-dice in vigore: ispirata quindi a criteri di

uguaglianza di diritti tra accusa e difesa ; d isottrazione completa della magistratura adogni influenza del potere esecutivo ; in defini-tiva, al rispetto dei precetti costituzionali . Ildiritto alla difesa, quale diritto inviolabile i nogni fase, stato e grado del procedimento, devefinalmente e concretamente trovare pieno rico-noscimento nel processo penale . Le limitazion iche la difesa dell'imputato subisce nel period ogenericamente o specificatamente istruttorio ,oltre ad essere palesemente incostituzionali ead avere quindi provocato le sanzioni dell aCorte, sono intollerabili alla coscienza comu-ne, che ha ormai acquisito il senso della ne-cessità democratica e di giustizia di una pre-senza attiva del difensore – in ogni fase, pre-liminare o no, del procedimento – a garanziadella libertà del cittadino .

La « novella » del 1955 non è stata tale dagarantire, neppure in piccola parte, il rispett odell'articolo 34 della Costituzione, ma ha solocorretto alcune clamorose aberrazioni del co-dice Rocco . Il ragionamento col quale la Cortecostituzionale è giunta alla dichiarazione d i

incostituzionalità parziale degli articoli 225 e

232 del codice di procedura penale ha reso evi -dente, se ve ne fosse stato bisogno, la naturasostanzialmente ed anche tecnicamente istrut-toria degli atti compiuti dagli agenti di poli -zia giudiziaria e dal pubblico ministero in fasedi cosiddette indagini preliminari, e quind i

tutto il peso che tali atti esercitano sull 'esitodel processo penale . La detta sentenza quin-di, a nostro avviso, non solo ha reso evidenteche, se così è, se cioè questi atti sono att iistruttori, essi devono seguire la disciplinadell'istruzione formale in ordine della difesa

dell'imputato o dell'indiziato che dir si vo-glia, ma ha anche messo in rilievo l'anomali a

di un'attività che viene operata da organi cu inon è congeniale, i cui fini istituzionali e l a

cui struttura non sono tali da permettere u ngiudizio di idoneità al compimento di una

istruttoria giudiziale, e che non sono oggi

sempre in grado di svolgerla nel rispetto dell eirrinunciabili ed inalienabili garanzie di di -

fesa cui il cittadino ha diritto .Da una parte, dunque, sarebbe stato au-

spicabile che riforme di tanta importanza fos-sero affrontate in modo opportunamente or-ganico, nell'ambito di un discorso più com-pleto e valido che investisse, come già avem-mo a dire in sede di riforma del codice di pro-cedura penale, sia le funzioni sia gli istitut ie gli organismi, in modo coordinato ; dall'al -tra parte, era questa l'occasione per provve-dere, quanto meno in ordine al diritto dell adifesa, ad un'attuazione del dettato costitu-

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zionale tale da renderlo operante, dando a ldifensore i poteri di intervento e di assistenz ache effettivamente gli competono, ponendolosu un piano di parità con l 'accusa, incidendocosì, subito e nel solco tracciato anche dall apronuncia della Corte costituzionale, sulla di-sciplina vigente in modo veramente nuovo ,con l 'applicazione di un principio ormai indi-scutibile e fondamentale del processo accu-satorio .

L'occasione, anche nei limiti in cui si pro .poneva, è andata perduta. Si è preferito pro -cedere nel solco della vecchia codificazioneautoritaria, nascondendosi dietro il debole dia-framma di alcuni adempimenti formali . Algruppo del partito socialista di unità proleta-ria non resta pertanto che dichiarare il pro-prio voto contrario .

PRESIDENTE. Pongo in votazione l'arti-colo 9 nel testo modificato con l'emendament odella Commissione testé approvato .

(È approvato) .

Avverto che il provvedimento, nel test ounificato, reca il seguente titolo :

« Modificazioni al codice di procedura pe-nale in merito alle indagini preliminari, a ldiritto di difesa, all'avviso di procediment oed alla nomina del difensore ».

Il disegno di legge sarà votato a scrutini osegreto in altra seduta .

Deferimenti a Commissioni .

PRESIDENTE. La VIII Commissione per-manente (Istruzione) ha deliberato di chie-dere che i seguenti provvedimenti :

BIGNARDI ed altri : « Interpretazione auten-tica della legge 2 aprile 1968, n . 456, sullavalidità delle abilitazioni all ' insegnamentoconseguite prima dell 'attuazione della legg e15 dicembre 1955, n . 1440 » (513) ;

LETTIERI ed altri : « Interpretazione auten-tica dell'articolo 2 della legge 2 aprile 1968 ,n. 468, concernente gli insegnanti abilitat idelle scuole secondarie di secondo grado »(551) ;

SPITELLA ed altri : « Ammissione degli stu-denti della università di Assisi nelle univer-sità riconosciute dallo Stato e riconosciment odegli esami sostenuti » (955) ;

MASCHIELLA e CAPONI : « Riconosciment odegli esami sostenuti presso la facoltà di ma-gistero e di lingua e letteratura straniera del-l'università funzionante in via di fatto in As-

sisi per gli anni dal 1964-65 al 1967-68 ai fin idella prosecuzione degli studi presso facoltàanaloghe delle università statali » (988) ;

BRIZIOLI e LONGO PIETRO : « Passaggio alleuniversità dello Stato degli studenti della ces-sata università San Paolo di Assisi » (992) ;

ALMIRANTE e MENICACCI : « Riconoscimentodegli esami sostenuti dagli studenti negl ianni accademici dal 1964-65 al 1967-68 press ol 'università " San Paolo " di Assisi funzio-nante in via di fatto » (1178)ad essa assegnati in sede referente, le sian odeferiti in sede legislativa .

Se non vi sono obiezioni, rimane così sta-bilito .

(Così rimane stabilito) .

La X Commissione permanente (Trasporti )ha deliberato di chiedere che la proposta d ilegge d'iniziativa dei deputati BRESSANI eBELci : « Ammortamento delle spese effettiv eper l 'esecuzione dei lavori di ammoderna-mento della ferrovia del Renon in base all alegge 2 agosto 1952, n. 1221 » (230), ad essaassegnata in sede referente, le sia deferita i nsede legislativa .

Se non vi sono obiezioni, rimane così sta-bilito .

(Così rimane stabilito) .

La XIV Commissione permanente (Sanilà )ha deliberato di chiedere che la proposta d ilegge d'iniziativa dei deputati BOIARDI edaltri : « Limitazioni alla produzione, la im-portazione e la vendita di detersivi sintetic inon bio-degradabili » (1079), ad essa assegna-ta in sede referente, le sia deferita in sedelegislativa .

Se non vi sono obiezioni, rimane così sta-bilito .

(Così rimane stabilito) .

Sciogliendo la riserva, ritengo che il se-guente provvedimento possa essere deferit oalla VI Commissione permanente (Finanze etesoro), in sede legislativa, con il parere dellaV e della XII Commissione :

a Disposizioni integrative e modificativedella legge 18 dicembre 1961, n . 1470 - re-cante finanziamenti a favore di imprese indu-striali per l'attuazione di programmi di ri-conversione di particolare interesse economi-co o sociale - e successive modificazioni »(1598) (approvato dalla V Commissione per-manente del Senato) .

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Se non vi sono obiezioni, rimane così sta-bilito .

(Così rimane stabilito) .

I seguenti altri provvedimenti sono, in -vece, deferiti alle sottoindicate Commission ipermanenti in sede referente :

alla II Commissione (Interni) :

Riccio ed altri : « Disciplina dell'aperturae dell'esercizio delle case da giuoco » (1565)(con parere della I, della IV e della V Com-missione) ;

LAMANNA. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

LAMANNA. Signor Presidente, anche no isollecitiamo immediata risposta alla nostr ainterrogazione, presentata il 10 giugno, su ifatti estremamente gravi capitati a CoriglianoCalabro. Sono ancora in stato di arresto 13 de-mocratici antifascisti, dirigenti delle organiz-zazioni politiche e sindacali del comune diCorigliano . Chiediamo quindi che il ministrovenga al più presto a rispondere a questa in-terrogazione .

alla VIII Commissione (Istruzione) :

NIcoLAzzI e CRAXI : « Nuove norme per i lreclutamento del personale docente di scuol amedia, per l'assegnazione di posti di insegna -mento e per il reperimento delle ore effettivedi insegnamento » (996) (con parere della VCommissione) ;

MORO DINO ed altri : « Nuove norme per l aformazione e il reclutamento degli insegnant inelle scuole secondarie » (1453) (con parer edella V Commissione) .

Annunziodi interrogazioni e di interpellanze .

CARRA, Segretario, legge le interrogazio-ni e le interpellanze pervenute alla Presi-denza .

FRASCA . Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

FRASCA. Signor Presidente, ho chiesto d iparlare per sollecitare il Governo a dare ri-sposta ad una mia interrogazione (contrasse-gnata col n . 3-01571) riguardante i fatti di Co-rigliano Calabro. Si tratta di fatti molto grav iche sono culminati con I 'arresto di 13 anti-fascisti . D'altra parte, a mio parere, è stat osfacciato il favoreggiamento usato dalle forzedi polizia nei confronti degli esponenti de lMovimento sociale italiano ; nel_ contempo 13antifascisti sono ancora chiusi nelle carcer ie tra questi vi sono alcuni dirigenti della fe-derazione socialista di Cosenza ed alcuni am-ministratori del comune di Corigliano Ca-labro. Pertanto ritengo che il Governo avreb-be dovuto attribuire carattere di urgenza aquesta interrogazione e dare al più presto un arisposta. Non lo ha fatto, quindi sollecito chelo faccia .

PIRASTU. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

PIRASTU. Signor Presidente, chiediamoil suo intervento in ordine ad una interroga-zione un po ' singolare che attiene, oltre che a duna decisione già adottata, ad un fatto ch e

deve avvenire domani. Domani nella zona diPratobello, cui sovrasta il paese di Orgosolo ,avverranno manovre a fuoco di artiglieria . Alposto delle sagome si troveranno i cittadini d i

Orgosolo che per evitare che vengano espro-priati quei terreni e che venga annullata lariforma che doveva aver centro nel paese, cheadesso è trasformato in caserma, hanno dovut o

decidere, come estremo mezzo, di portarsi su l

luogo dei bersagli dei tiri di artiglieria .

Noi abbiamo presentato un'interrogazione

il 9 giugno. I deputati comunisti sardi hanno

telegrafato il 12 giugno al ministro della di -

fesa . Siccome siamo distanti dai tempi di BavaBeccaris, credo che il ministro della difesadovrebbe preoccuparsi di questo, con una leg-gerezza minore di quella che hanno avuto co-loro che hanno deciso di fare effettuare l emanovre a fuoco proprio nell'ultimo paese ch e

si poteva prescegliere per lo svolgimento d i

manovre di artiglieria, Orgosolo . E poiché èdifficile impedire agli orgolesi di raggiungere

nella boscaglia, che essi conoscono palmo a

palmo, le sagome verso le quali saranno di -

retti i tiri di artiglieria, io ho sentito il doveree la responsabilità di rendere nota la situa-zione alla Camera e di chiedere alla Presi-denza che non domani, ma questa sera stessa

- a seguito della sollecitazione della risposta aquesta interrogazione, che da scritta ho tra-

sformato ieri in orale, nel telegramma fatto

da un gruppo di deputati al ministro della di -

fesa - intervenga presso il ministro della di-

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fesa, per ottenere che si possano evitare cas imolto gravi, fatti tragici . La ringrazio .

GIANNINI. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

GIANNINI . Signor Presidente, il 10 giu-gno, con un gruppo di deputati comunist idella Puglia, ho presentato una interpellanz ache prende le mosse da un grande scioper ogenerale regionale proclamato e svoltosi uni-tariamente nella regione pugliese nello stes-so giorno 10 giugno. La pregherei, signo rPresidente, di provvedere, a seguito di ac-cordi con il Governo e con i capigruppo, adiscrivere all'ordine del giorno della prossimaseduta della Camera lo svolgimento di dett ainterpellanza .

Si potrebbe inoltre abbinare allo svolgi -mento di tale interpellanza quelle delle altreinterrogazioni che allo stesso proposito sonostate presentate da colleghi di altri grupp iparlamentari, egualmente pugliesi . L'onore-vole Laforgia, democristiano, e l'onorevol eLenoci, socialista, da me interpellati, si sonodichiarati d ' accordo in ordine allo svolgimen-to congiunto della nostra interpellanza e del -le loro interrogazioni . Signor Presidente, ne lcaso vi fossero delle difficoltà nell 'accoglimen-to della nostra richiesta, io debbo dire che ne lprimo lunedì in cui la Camera terrà sedutachiederò ali' kssemblea, a norma di regola-mento, la fissazione della data di svolgimentodella nostra interpellanza, poiché nella regio-ne pugliese vi è proprio in questi giorni un asituazione drammatica e di viva attesa chevede impegnati centinaia di migliaia di lavo-ratori e di cittadini in una battaglia unitari aintesa a superare una situazione sociale assa ipesante e preoccupante .

Rivolgo quindi alla Presidenza l ' invito adintervenire per l ' iscrizione all 'ordine del gior-no della prossima seduta dello svolgiment odella nostra interpellanza .

CAVALIERE . Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

CAVALIERE . Anch'io ho presentato un'in-terpellanza sulle condizioni economiche de lSubappennino foggiano, e mi permetto di ri-volgere viva preghiera perché per suo tra-mite, signor Presidente, venga sollecitato i lGoverno a risponder e

BERAGNOLI. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

BERAGNOLI. Desidererei pregarla, signorPresidente, di sollecitare presso gli onorevol iministri del lavoro e dell'industria la rispostaad un ' interrogazione da me presentata rela-tivamente all'agitazione, a nostro giudiziogravissima, che è in corso fra i dipendent idegli appalti dell ' ENEL, i quali chiedono i l

rispetto di una legge dello Stato che dal -l'ENEL viene violata e per la quale divers ecooperative di lavoratori, che lavorano pe r

l'ENEL alla costruzione di linee elettriche ,sono state dichiarate in contravvenzione e de-nunciate all'autorità giudiziaria (sotto minac-cia di pene gravissime) per avere – dice l oispettorato del lavoro – violato esse quest alegge. In realtà la violazione è dell'ENEL, i lquale fa dei capitolati d'appalto che preve-dono la retribuzione propria degli edili inveceche quella propria degli elettrici .

La vertenza è grave : due sedi dell'ENE Lsono occupate dai lavoratori e l'agitazione mi-naccia di estendersi . Quindi gradirei una ri-sposta con la massima urgenza .

PELLEGRINO . Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

PELLEGRINO . Purtroppo sono costrett oancora una volta a sollecitare un interventodella Presidenza presso il Governo perché ri-sponda alle interpellanze e alle interrogazion iche riguardano la situazione delle popolazion iterremotate della Sicilia . Già l 'altra settimanami permisi di rivolgere la stessa istanza. I lGoverno disse che avrebbe risposto presto .Ma un'altra settimana è passata e ancora no nsiamo nella possibilità di affrontare una di-scussione su questi problemi drammatici .

È inutile che io ne sottolinei ancora unavolta l 'urgenza, dopo che ho avuto il piacer ee l'onore, l 'altra settimana, di veder subitoriconosciuta la legittimità di questa richiestada parte del Presidente della Camera .

PRESIDENTE. La Presidenza interesserài ministri competenti .

Ordine del giornodella seduta di domani.

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, nell'or-dine del giorno della seduta di domani do-vrebbero figurare, al primo punto, lo svolgi -mento di proposte di legge ; al secondo punto ,petizioni, al terzo punto, il seguito della di-

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scussione delle proposte di legge Fortuna : Cas idi scioglimento del matrimonio, e Baslini :Disciplina dei casi di divorzio ; al quarto pun-to la votazione a scrutinio segreto dei disegnidi legge n . 1309 (variazioni al bilancio delloStato) e n . 238 oggi esaminato .

ANDREOTTI . Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

ANDREOTTI . Propongo un ' inversione nel -l ' ordine del giorno della seduta di domani ,nel senso che la votazione a scrutinio segretodi disegni di legge prevista al quarto punt ovenga spostata al terzo .

PRESIDENTE. Se non vi sono obiezioni ,rimane così stabilito .

(Così rimane stabilito) .

Comunico pertanto l'ordine del giornodella seduta di giovedì 19 giugno 1969, alle16,30 :

1. — Svolgimento delle proposte di legge:

ALPINO ed altri : Rimborso da parte de i

comuni delle partite di imposta non dovut esugli incrementi di valore delle aree fabbri-cabili (561) ;

ALPINO ed altri : Modifica all'articolo 2della legge 29 dicembre 1962, n . 1744, sullaregistrazione dei contratti di locazione plu-riennali (1074) ;

DE' Cocci : Disposizioni sull'imposta d iconguaglio per quanto attiene all'importa-zione di « rotative per la stampa dei gior-nali » (ligi) ;

CURTI ed altri : Modifiche agli articoli 4e 6 della legge 25 ottobre 1968, n . 1089, percostituire un fondo di finanziamento per laricerca applicata (1394) ;

ALESSANDRINI e DURAND DE LA PENNE :

Agevolazioni ed esenzioni fiscali in favor edell ' Istituto romano per i ciechi di guerr a(1406) .

2. — Petizioni nn. 1 e 7 (Relatore: Bres-sani) .

3. — Votazione a scrutinio segreto dei di -segni di legge:

Variazioni al bilancio dello Stato ed aquelli di Amministrazioni autonome perl'anno finanziario 1968 (secondo provvedi -mento) (approvato dal Senato) (1309) ;

Modificazioni al codice di procedura pe-nale in merito alle indagini preliminari, aldiritto di difesa, all 'avviso di procediment oed alla nomina del difensore (238-228-243) .

4. — Seguito della discussione delle pro -poste di legge :

FORTUNA ed altri : Casi di scioglimentodel matrimonio (1) ;

BASLINI ed altri : Disciplina dei casi d idivorzio (467) ;

— Relatori : Lenoci, per la maggioranza ;Castelli e Martini Maria Eletta, di minoranza .

La seduta termina alle 19,30 .

IL CONSIGLIERE CAPO SERVIZIO DEI RESOCONTI

Dott . MANLIO Ross i

L'ESTENSORE DEL PROCESSO VERBAL E

Dott . ANTONIO MACCANICO

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INTERROGAZIONI E INTERPELLANZEANNUNZIATE

INTERROGAZION IA RISPOSTA SCRITT A

DEGAN. — Al Ministro dell 'agricoltura edelle foreste . — Per conoscere se intendaemanare provvedimenti urgenti - in attesadell ' attuazione della legge sul fondo di soli-darietà nazionale - tendenti ad alleviare l eaziende agricole dalle conseguenze delle gran-dinate che hanno rispettivamente colpito i l26 maggio 1969 i territori del comune di Co-dognè (Treviso) e dei comuni limitrofi, e i l6 giugno 1969 i territori dei comuni di Nota-resco, Morrodoro, Montorio al Vomano, Ro-seto, Castellalto (Teramo) .

(4-06522 )

CASSANDRO . — Al Ministro dei lavor ipubblici. — Per conoscere se - così come fua suo tempo assicurato - sia stata promossauna indagine amministrativa in seno all'Enteautonomo acquedotto pugliese, e, in caso af -fermativo, da chi è stata condotta e qual isono state le risultanze cui si è pervenut i

(4-06523 )

LIZZERO, SCAINI E SKERK . — Al Mi-nistro dell'agricoltura e delle foreste . — Persapere se sia informato in merito ai catastro-fici danni determinati dalla grandinata e da lnubifragio di domenica 15 giugno 1969 in va-ste zone dei comuni di Buttrio, Pavia d iUdine, Pradamano, Cividale, Manzano e Pre-potto .

Gli interroganti fanno presente che a se-guito della disastrosa grandinata e del nu-bifragio di cui si è detto nel comune di But-trio, in quasi tutta la sua superficie agrariasi è avuta non soltanto la distruzione totaledelle colture pregiate, vigneti e frutteti, m aanche di quelle normali, grano, granoturco ,prodotti orticoli, ecc ., che vaste zone agrariedel comune di Pradamano e di Pavia di Udi-ne hanno avuto distruzioni totali dei prodot-ti ; così come in Albana di Prepotto e frazion idi Cividale e Manzano .

Gli interroganti fanno altresì presente ch ein tali zone del comune di Buttrio, di Prada-mano, ex Pavia, Cividale, Manzano, Prepot-to, si ha spesso, dopo tale calamità naturale ,la lesione degli stessi impianti agricoli, spe-cie dei vigneti, la cui produzione sarà certa -

mente menomata per il prossimo o i prossim ianni agrari .

Gli interroganti fanno altresì presente ch enella giornata di lunedì 16 giugno 1969 l agrandine e un nubifragio hanno gravementecolpito la produzione, sia per le colture pre-giate sia per quelle normali di vaste zone de icomuni di Martignacco, particolarmente nell efrazioni di Ceresetto e di Torreano e di quel -lo di Tricesimo ; così come è stata colpita d aanaloga calamità naturale la produzione agra -ria del comune di Bertiolo ed altri comun idel codroipese .

Gli interroganti fanno presente infine ch enel volgere di queste ultime settimane si sonoripetute in Friuli e nell'Isontino, nella destrae nella sinistra del Tagliamento gravi cala-mità che hanno generato ingenti danni chemettono particolarmente l'azienda diretto-col-tivatrice in gravissime condizioni .

Gli interroganti chiedono di conoscer equali urgenti provvedimenti il Ministro inten-da adottare, senza lungaggini burocratiche ,per indennizzare i coltivatori diretti per i dan-ni da essi subiti .

(4-06524 )

LAFORGIA. — Al Ministro dell'agricol-tura e delle foreste . — Per conoscere qual iprovvedimenti intende adottare perché si asollecitato al massimo il pagamento dell'inte-grazione dei prezzi del grano duro e dell ' oliodi oliva di produzione 1968 .

Nel contempo si chiede di conoscerequali iniziative di sua competenza intend apromuovere prima dell'inizio della campa-gna cerealicola, per regolamentare la corre-sponsione dell'integrazione del grano dur oper l ' anno 1969 ad evitare, a causa dei note -voli ritardi, gravi difficoltà alle imprese diproprietà coltivatrice .

(4-06525 )

LAFORGIA . — Al Ministro dei trasportie dell 'aviazione civile. — Per conoscerequali sono i motivi che ostacolano la rimo-zione dei binari della ferrovia Bitonto-Sant oSpirito, ormai da tempo inutilizzati nel trattoterminale che interessa la frazione di Bari -Santo Spirito, nonché i provvedimenti ed itempi di attuazione previsti per proceder eall ' immediato smontaggio di tali binari .

(4-06526 )

LAFORGIA . — Ai Ministri della difesa edelle finanze . — Per conoscere quali ostacol isi frappongono per la consegna al comune di

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Bari dei compendi militari di cui alla leggeautorizzativa 14 luglio 1967, n . 567, per iquali è già stato sottoscritto regolare con -tratto di trasferimento.

(4-06527 )

CASSANDRO . — Al Ministro dell'agricol-tura e delle foreste . — Per sapere quali prov-vedimenti il Governo intenda adottare pe rgarantire ai produttori italiani di grano tener o(che già negli anni scorsi hanno subìto fort iriduzioni nel prezzo del prodotto a seguit odell'andata in vigore dei regolamenti comu-nitari) lo stesso prezzo dello scorso anno i narmonia con la decisione adottata a suo tem-po dal Consiglio dei ministri della CEE .

noto infatti che, mentre in base a tal edecisione è stato assicurato al produttore pe rla prossima campagna il mantenimento dellostesso prezzo indicativo e di intervento prin-cipale, attraverso un provvedimento ammi-nistrativo la Commissione intende ritoccarei prezzi di intervento abbassandoli media-mente di 170 lire e provocando così una per-dita per il settore, valutabile attorno ai 15miliardi di lire .

In considerazione di quanto sopra l'inter-rogante intende conoscere quale sia l'atteggia-mento del Ministro interessato e quali azion iintenda svolgere per garantire al produttor eil diritto di ricevere il prezzo a suo tempostabilito .

In proposito si fa osservare che la ridu-zione che colpirebbe i produttori italiani sa-rebbe superiore alla stessa riduzione del prez-zo di intervento a suo tempo proposto dall aCEE e respinto dal Consiglio dei ministri .

(4-06528 )

LA BELLA . — Al Ministro dell'interno . —Per sapere se non ritenga necessario interve-nire nei confronti del prefetto di Viterbo, i lquale - con l'evidente scopo di favorire l emanovre del sindaco di Caprarola - ha conpropri decreti annullato la deliberazione con-siliare di presa d'atto delle dimissioni dall agiunta comunale di due assessori, con lo spe-cioso pretesto che tale presa d'atto è stat aadottata con votazione a scrutinio segreto an-ziché con voto palese, e la deliberazione d ielezioni dei nuovi assessori in sostituzione de idimissionari ;

se non ritenga pretestuosa, dettata dall asola faziosa volontà di favorire una parte po-litica, la motivazione del prefetto anche i nconsiderazione del fatto che solo pochi mes ior sono lo stesso prefetto nulla ha eccepito ad

una deliberazione di presa d'atto delle dimis-sioni di un consigliere comunale di Viterboadottata dal consiglio a scrutinio segreto ;

se non ritenga necessario assodare qual iprovvedimenti sono stati adottati o s'intend aadottare in merito alla denuncia pubblica del -le gravi violazioni del piano regolatore d iCaprarola e delle leggi urbanistiche commess edal sindaco con le quali i due assessori dimis-sionari hanno motivato la loro decisione in-tendendo scindere le loro responsabilità mo-rali, amministrative e penali da quelle del sin-daco, il quale - in pubblica seduta del consi-glio comunale - ha osato vantarsi di concede -re licenze edilizie sfidando il codice penale, eciò anche in considerazione che il comune d iCaprarola trovasi in una zona tra le più sug-gestive del Lazio, protetta da vincoli paesag-gistici che è interesse primario tutelare .

(4-06529 )

VENTUROLI . — Al Ministro della pub-blica istruzione . — Per sapere se egli è a co-noscenza del grave stato di crisi in cui ver-sano le cliniche universitarie bolognesi pe r

quanto concerne l ' assistenza, i servizi e la di-dattica, come risulta dalle gravi carenzemesse in luce dagli assistenti volontari e me -dici interni con la loro recente agitazione ch eli ha portati all 'astensione da ogni attivit àper 70 giorni continui, creando non pochi di-sagi nelle corsie e soprattutto nei laborator iche l'università gestisce con un insufficienteorganico medico, servendosi di personale vo-lontario non retribuito .

Se è a conoscenza che l 'amministrazioneospedaliera e l'università, che congiunta -mente amministrano il policlinico Santa Or -sola, in seguito alla agitazione degli assi -stenti volontari, riconoscendo reali le defi-cienze di personale medico in organico, perle sole esigenze assistenziali degli istituti cli-nici hanno convenuto di creare 52 post inuovi di assistente, e che a tutt 'oggi, a quas idue mesi da tale decisione, mentre sono gi àistituiti i 26 posti di spettanza dell 'ammini-strazione ospedaliera, nessuna decisione èstata presa dall'università per quanto riguar-da i rimanenti 26 posti di sua spettanza .

Se è a conoscenza che nella clinica neuro -logica, che è situata fuori dal policlinico San-ta Orsola e dove da più di 4 mesi si asten-gono dal lavoro oltre agli assistenti volontar i

quasi tutti gli assistenti effettivi, si sono or-mai ridotte al minimo tutte le attività conchiusura di vari reparti tra cui la neurochi-rurgia .

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Quali provvedimenti intende prendere pe rportare a risoluzione i gravi problemi ch enon riguardano solo una categoria di profes-sionisti che prestano la loro opera qualificata ,con tutti gli obblighi degli assistenti effettivi ,senza però essere strutturati in organico esenza ricevere compenso per la loro opera ,ma che interessano da vicino tutta una citta-dinanza per i riflessi squisitamente assisten-ziali oltre che didattici e che rischiano ulte-riormente di essere aggravati da una nuovaagitazione degli assistenti volontari e medic iinterni .

(4-06530 )

ALPINO E DEMARCHI . — Al Ministrodelle poste e delle telecomunicazioni . — Persapere :

1) se risponde al vero la notizia dell'as-sunzione di 20 .000 nuovi dipendenti all aAzienda postale, destinati a sostituire i be n17.000 elementi già in servizio che negli ul-timi tempi, in base alla legge 3 marzo 1968 efruendo del regalo di 8 o 10 anni di anzia-nità, sono andati anticipatamente in pen-sione ;

2) se e come può qualificarsi una situa-zione in cui l'Amministrazione, per ogni post oda coprire e di cui era anche troppo facil epresumere la necessità in base ai ben not ie sbandierati parametri di sviluppo del ser-vizio, si troverà a pagare un nuovo assunt oe nel contempo un ex dipendente pensionato ,reso tale in condizioni di estremo privilegi oe ormai dedito ad altro proficuo impiego, ri-dicolizzando ogni concetto di politica dei red-diti e con aperto insulto alla disoccupazionedi non pochi lavoratori ;

6) se non ritiene necessario disporre un asevera inchiesta, onde accertare le responsa-bilità di un'iniziativa tanto improvvida e de-magogica, sottoposta al Parlamento con fals arappresentazione di situazioni e di prospet-tive ;

7) se e quale aggravio deriverà al bi-lancio dell'Azienda postale dal rimpiazzo de ifelici « sfollati » e dalle altre concessioni fatteora in tema di retribuzioni e di orari, senz acontare l'ulteriore peggioramento del servizio .

(4-06531 )

MONTANTI. — Al Ministro del tesoro . —Per conoscere :

per quali motivi, entrata in vigore lalegge 18 marzo 1968, n . 313, che ha riordina-to la legislazione pensionistica di guerra, no nsiano stati ancora adottati i provvedimenti del

caso per estendere - in omaggio al principiodell'equiparazione fra invalidità di guerra eper servizio sancito dall'articolo I del decre-to luogotenenziale 20 maggio 1917, n . 876, edagli articoli 1 e 6 della legge 4 maggio 1951 ,n. 306 - le nuove tabelle A e B (classificazio-ne delle infermità), E (superinvalidità), F edF-1 (cumulo di invalidità) ai fini della con -cessione del trattamento privilegiato ordina -rio di pensione ;

se gli risulti, ad esempio, che nel cas odi cumulo di superinvalidità e di invalidità ,delle quali almeno una ascrivibile alla 1 a ca-tegoria, gli interessati ricevono annualmente .se invalidi di guerra, da un massimo di lir e900.000 ad un minimo di lire 84 .000 mentre ,se invalidi per servizio, da un massimo d ilire 200.000 ad un minimo di lire 8 .400, condifferenze, quindi, rispettivamente di lir e700.000 e di lire 75 .600 ;

quali provvedimenti intenda adottare .(4-06532)

CASSANDRO. — Al Ministro della pub-blica istruzione . — Per conoscere quali sonostati i motivi per cui - inopinatamente - èstato deciso di non dar corso ai normali con-corsi a cattedre universitarie regolarment erichiesti dalle facoltà ed approvati dal Consi-glio superiore della pubblica istruzione eperché - nonostante la legge 30 dicembr e1958, n . 1175, stabilisca che debbono esser eindette annuali sessioni per l ' abilitazione all elibere docenze - non si sia ancora provvedutoalla emanazione del relativo decreto nono-stante il parere favorevole del Consiglio su-periore, con quanto danno per quei giovan istudiosi che si sono dedicati con serietà e pas-sione agli studi è inutile sottolineare, senz adire che il titolo di libero docente è richiestocome condizione essenziale anche per la par-tecipazione a concorsi dello Stato e di altr ienti pubblici, e se infine non si ritenga ch eprovvedimenti del genere privino il cittadinodi un diritto soggettivo che rientra nella sferadei diritti individuali tutelati dalla nostraCostituzione .

(4-06533 )

CASSANDRO . — Al Ministro del tesoro .— Per conoscere la verità sulla spartizion edi incarichi tra gli amministratori e membr idel Comitato esecutivo del Banco di Sicilia -Istituto di credito di diritto pubblico - inaziende sottoposte al loro controllo (Banca de lSud - Società grandi alberghi siciliani - Co-tonificio siciliano - Società tipografica Ires,

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ecc.) le quali non soltanto sono indebitate i npermanenza con il Banco ma cagionano per -dite costanti allo stesso .

Quanto sopra, per l'evidente contrasto d icontrollore-controllato e con riferimento al -l'articolo 85 dello statuto del Banco che sta-bilisce precise incompatibilità al riguardo, l acui inosservanza non dovrebbe essere sfuggi -ta agli organi di vigilanza . (4-06534)

SCIONTI, RAICICH E BRONZUTO. —Al Ministro della pubblica istruzione . — Perconoscere se non intende ritenere valida l aabilitazione alla cattedra di disegno di proie-zioni e forme architettoniche (E XVI) ancheper il biennio delle cattedre di disegno tec-nico negli istituti tecnici industriali .

Si fa presente che attualmente gli abili-tati a disegno di proiezioni e forme architet-toniche sono triennalisti nelle cattedre di di -segno (biennio) degli istituti tecnici indu -striali e che una loro limitazione agli istitut iper edili vanificherebbe, di fatto, la legitti -ma aspettativa di immissione nei ruoli daparte di questi abilitati stante l'esiguo nu -mero di tali istituti industriali in tutta Italia .

(4-06535 )

LEVI ARIAN GIORGINA E BRONZUTO .— Al Ministro della pubblica istruzione . —Per sapere se, al fine di evitare situazion iambigue e incresciose, non ritenga opportuno ,sulla base di quanto già è previsto con cir-colare ministeriale per le scuole medie, prov-vedere affinché anche nelle scuole elementaristatali sia sconsigliato ai maestri di chiederecome sede di insegnamento l'istituto in cu iil direttore è coniuge, padre o comunque pa-rente stretto, e agli insegnanti e ai direttor idi iscrivere i loro figli nella classe o nell'isti -tuto loro assegnato, a meno che le condizion ilocali non offrano altra possibilità di scelta .

(4-06536)

CONTE, BRONZUTO, JACAllI, RAUCC IE D'ANGELO. — Al Governo. — Per saperese è a conoscenza che nei comuni rivieraschidella provincia di Napoli e di Caserta e par -ticolarmente a Portici, Torre del Greco, Poz -zuoli, Bacoli, Giugliano e Castelvolturno :

a) sono date concessioni pluriennali e dannuali rinnovabili per l ' impianto di stabili -menti balneari, sulle spiagge e finanche sull escogliere, talvolta con costruzioni in cementoarmato occupando zone di oltre un chilometr o(esempio Lucrino in Pozzuoli) senza lasciare

varchi di libero accesso al mare tanto che icittadini del luogo vengono a trovarsi nel -l'anacronistica situazione che, pur abitand oa pochi metri dal mare, per poter fare unbagno sono costretti a pagare un esoso prezzo ;

b) talvolta le capitanerie disattendono ipareri negativi dei comuni per l'installazionedi nuovi impianti ;

c) le concessioni vengono date senza ac-certamenti scrupolosi in ordine all ' inquina-mento delle acque ;

d) le recinzioni degli stabilimenti non s ifermano a cinque metri dalla battigia e ven-gono fatte con filo spinato, con tavole e per -sino in muratura fino a mare (esempio cla-moroso quello delle costruzioni in muratur afatte dal X Commiliter sulla spiaggia di Mili-scola nel comune di Bacoli) in dispregio dell eordinanze della sezione demanio della Capi-taneria di porto di Napoli ;

e) i prezzari per le cabine, spogliatoi ,« discesa sulla spiaggia » (anche questa è apagamento), già alti, non sono esposti a lpubblico e sono sistematicamente violati ;

f) i servizi igienici sono molto approssi-mativi ;

g) vi è un « mercato nero » a prezzi al-tissimi dei generi di facile consumo (bibite ,gelati, frutta, ecc .) e per il fitto giornalier odi sedie ed ombrelloni .

E per sapere se non intenda intervenir eperché :

1) siano lasciate vaste zone libere per icittadini ;

2) cessino gli abusi che consentono all aspeculazione privata grossi ed illeciti guada-gni a spese della collettività ;

3) siano rispettate le norme igieniche ;4) vi sia una vigilanza oculata per il ri-

spetto delle norme vigenti .

(4-06537 )

MONTANTI. — Al Ministro dell'agricol-tura e delle foreste . — Per sapere quali ur-genti e concreti provvedimenti intende adot-tare per venire incontro alla difficile situa-zione in cui si verranno a trovare i produttor icerealicoli della provincia di Trapani per i lfatto che i magazzini aziendali distrutti da lterremoto non sono stati ancora ricostruiti enella considerazione che i magazzini del con-sorzio agrario provinciale risultano pieni d igrano della gestione dell'AIMA .

Per sapere, intanto, se il Ministro, al fin edi eliminare i citati inconvenienti, non inten-da disporre con la massima sollecitudine :

a) il trasferimento in altre zone di mag-gior consumo di almeno 80 .000 quintali d i

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grano duro della gestione AIMA giacente nell aprovincia di Trapani ;

b) l'estensione al grano duro di produ-zione 1969 delle provvidenze previste dal de-creto ministeriale 6 novembre 1968 pubbli-cato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblicadel 7 marzo 1969, n . 61 .

(4-06538 )

TOZZI CONDIVI . — Al Ministro del lavo-ro e della previdenza sociale . — Per chiederese è a conoscenza che gli impiegati dell'Apol-lon di Roma da ben 12 mesi non ricevono sti-pendio e se non ravvisi opportuno prendere- come per gli operai della stessa ditta - gl iopportuni provvedimenti per toglierli da tal edisagiata situazione .

(4-06539 )

GASTONE E MAULINI . — Al Ministro dellavoro e della previdenza sociale . — Per co-noscere : se non ritenga necessario interessarei competenti organi per condurre una indagi-ne rigorosa su individui che in tutte le citt àd 'Italia hanno ottenuto fraudolentemente l ' as-segnazione a riscatto di alloggi « Gescal » chenon occupano e sui quali, attraverso il subaf-fitto, traggono illecito profitto .

(4-06540 )

LIZZERO, GORGHI, PEZZINO, PISTIL-LO, BORTOT, MILANI, MAULINI, PELLE-GRINO, ESPOSTO, MARRAS, SCUTARI E

TEDESCHI . — Al Ministro degli affari esteri .— Per conoscere se corrispondano al vero l enotizie apparse in questi giorni sulla stamp aitaliana, secondo le quali il governo elvetic oavrebbe deliberato di non concedere il contri-buto di sua pertinenza per far fronte agli one-ri derivanti a seguito della concessione del -l ' assistenza di malattia e ospedaliera ai fa -miliari residenti in Italia dei lavoratori ita-liani emigrati in Svizzera e ai frontalieri eloro familiari .

Gli interroganti ricordano che negli incon-tri della commissione italo-elvetica vi era sta-to, da parte del governo elvetico, l ' impegn odi concorrere con un suo contributo annualealle spese occorrenti per la doverosa conces-sione dell 'assistenza di malattia ai familiaridei nostri emigrati e chiedono di conoscer equali provvedimenti il Governo italiano inten-da adottare al fine di ottenere il manteniment odegli impegni assunti da parte del govern osvizzero .

(4-06541)

GASTONE E MAULINI. — Al Ministro de llavoro e della previdenza sociale . — Per co-noscere :

1) se ritiene corretto il comportament odell'IACP di Novara che dal 1° gennaio 1967 ,data della scadenza della convenzione INA pe rl ' amministrazione ordinaria, ha applicato a54 assegnatari in locazione di alloggi delle pa-lazzine A1-A2-A3-A4-A5 del cantiere 16640/Ldel villaggio San Rocco in Novara, che ave -vano tempestivamente inoltrato domanda d iriscatto, i massimali delle tariffe previste da idecreti interministeriali 1288 e 1289 del 2 set-tembre 1966 ;

2) se non ritiene che la « Gescal », la qua-le benché interessata a dirimere la vertenz asorta in proposito tra assegnatari e IACP, no nè mai intervenuta, protraendo, anzi le opera-zioni di assegnazione degli alloggi in proprie-tà a riscatto sino al 30 aprile 1969, debba pren -dere posizione calcolando quanto indebitamen-te percepito dall'Istituto e impegnando il me-desimo al rimborso ai singoli interessati ;

3) quali direttive intende dare onde evi-tare che l'IACP continui, come fa, tale prass inei confronti dei 49 nuovi assegnatari a loca-zione di alloggi nei cantieri 150 e 151 dell ostesso villaggio San Rocco, che hanno nell aquasi totalità presentato domanda di riscatto ,e si vedono imporre per quattro vani più i ser-vizi di sole spese di amministrazione, esclus iservizi e riscaldamento, lire 4 .500 mensili ,mentre a Novara per alloggi di lusso e dimaggiore ampiezza con lire 7 .500 mensili s icoprono tutte le spese, compreso portierat oe riscaldamento ;

4) se giudica conforme alla legge il com-portamento della rappresentante regionaledella Gescal, la quale, nei giorni precedent ila data fissata per la stipula del contratto d icessione agli assegnatari di cui al punto 1) ,di fronte alle motivate richieste di veder ri-pristinate opere murarie e servizi deteriorat iper cattiva qualità del materiale o per difettodi esecuzione, minacciò gli interessati (che giàin precedenza avevano segnalato alla Gesca lcentrale tali inconvenienti) affermando che l amancata tempestiva firma del contratto avreb-be fatto loro perdere qualsiasi diritto ;

5) cosa pensa concretamente debba es-sere fatto per porre rimedio alla increscios asituazione determinata dal fatto che gli asse-gnatari, costretti ad accettare un vero e pro-prio ricatto, hanno presentato un esposto all aprocura della Repubblica per tutelare i propr iinteressi lesi ;

6) se crede di poter intervenire presso l aGescal perché un alloggio compreso nel can-

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tiere 16640 assegnato a un fantomatico centrosociale non funzionante, sia destinato in pro-prietà o in affitto ad un lavoratore che ne ab-bia diritto .

(4-06542 )

GUARRA. — Al Ministro dell'agricolturae delle foreste. — Per sapere se non ritengadi dover accogliere la richiesta dell ' Associazio-ne campana fra gli industriali mugnai e pa-stai tendente ad ottenere che il grano tenero ,attualmente giacente nei depositi del nor dItalia e che pare debba essere trasferito i nquelli meridionali, per far posto alla ricezio-ne del grano di imminente raccolta, venga ce-duto alle aziende trasformatrici della Campa-nia e del sud in genere al prezzo di interventodelle zone di produzione che andrà in vigor eal 1° agosto 1969 data di inizio della nuovacampagna granaria 1969-70, in considerazion edella grave crisi che investe il settore a causadel maggiore onere che le aziende meridiona-li debbono sopportare per le spese di traspor-to, onere che pone la tradizionale industriamolitoria campana in condizioni di grave in-feriorità nei confronti di quella centro-setten-trionale .

Tale richiesta si poggia sul fatto che le spe-se di trasporto di tale quantitativo di granosaranno a carico degli organi comunitari enon graveranno sul bilancio dell ' AIMA .

Se non ritenga di venire in questo modoincontro ai desiderata degli imprenditori me-ridionali, anche alla luce delle recenti deter-minazioni governative e parlamentari sull aripresa economica del sud .

(4-06543 )

CARADONNA. — Al Ministro dell'indu-stria, del commercio e dell'artigianato e al Mi-nistro per gli interventi straordinari nel Mez-zogiorno e nelle zone depresse del centro -nord. — Per conoscere se ai fini di contenereil continuo esodo delle popolazioni della zon asublacense, causato dalla mancanza di lavor onella zona, non sia necessario andare incon-tro alla richiesta avanzata dalla cartiera d iSubiaco, unica industria della zona, conce-dendo un finanziamento adeguato che le per-metta di realizzare il piano di sviluppo de lcomplesso che permetterà una nuova assun-zione di altre 500 unità lavorative portandocosì nella zona sublacense un alleviamentodella disoccupazione .

(4-06544 )

FRANCHI . — Al Ministro della difesa . —Per avere una precisa denuncia delle caus eche hanno provocato, e tuttora stanno provo -

cando, con danni economici ingenti, l'enor-me rallentamento del traffico aereo sull'aero-porto di Roma-Fiumicino .

Per chiedere che vengano definite le re-sponsabilità degli enti incaricati dell'assisten-za al traffico aereo, e in particolare per cono-scere dettagliatamente le misure che gli ent isuddetti debbono urgentemente adottare perriportare il traffico aereo alla normalità .

(4-06545)

CARADONNA. — Al Ministro dei lavoripubblici . — Per conoscere se non ritiene op-portuno predisporre che nel centro della cittàdi Subiaco e precisamente all'altezza del chi -lometro 14 della statale 411 venga costruitoun ponte che permetta il transito di gross iautomezzi per raggiungere la riva sinistra del-

l'Aniene ciò perché il vecchio e storico pont edi San Francesco non consente il passaggi odi tali mezzi e pertanto tutta la zona si-

nistra dell'Aniene non è in condizione di ri -solvere i suoi problemi di edilizia e di colturadei campi essendo isolata dalla statale 411 .

(4-06546)

CARADONNA . — Ai Ministri dell' intern oe della sanità . — Per conoscere se non riten-gono opportuno disporre una inchiesta mini-steriale presso l'Istituto « Villa Santa Maria »di Castrocielo (Frosinone) ove sono ricoverateun centinaio di giovani donne « anormali »ed esiste una carenza assoluta di assistenz amedica (esistente solo sulla carta), e la man-canza assoluta di infermiere professional iidonee a dare l 'assistenza necessaria alle ri-coverate .

L'interrogante fa presente che a distanz adi oltre due mesi da una inchiesta dispost adalle autorità provinciali di Frosinone tra -mite il direttore della casa di cura di Ceccano ,professor Priore, la situazione è- rimasta im-mutata e nessuna assicurazione è stata dira-mata da dette autorità responsabili atta atranquillizzare l 'opinione pubblica e i fami-liari delle ricoverate, mentre si è intervenutopresso il giornalista del quotidiano Il Tempoedizione di Frosinone sollecitando questi a ldisinteressamento della questione sollevat asu « Villa Santa Maria » con i suoi numeros iarticoli documentati .

Si chiede pertanto che venga disposta lanormalità di assistenza infermieristica e« quanto altro sarà rilevato » al più prest oonde evitare altro increscioso episodio com equello verificatosi recentemente nell'Istitut oSanta Rita di Grottaferrata .

(4-06547)

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VECCHIARELLI . — Al Ministro dei la-vori pubblici . — Per chiedere il sollecito fi-nanziamento richiesto da anni dall'Ammini-strazione provinciale di Campobasso per l aricostruzione del ponte travolto dal movi-mento franoso lungo la strada provinciale Ci-vitanova del Sannio-Bagnoli del Trigno .

Il traffico tra i due comuni è da tempo in-terrotto con notevole disagio per le popola-zioni .

(4-06548 )

BERAGNOLI E BIAGINI . — Ai Ministridell'industria, commercio e artigianato e de llavoro e previdenza sociale. — Per saperequali misure urgenti intendono prendere perindurre l'ENEL a rispettare rigorosamente lalegge 23 ottobre 1969, n . 1369, che proibisceil sistema degli appalti e delle intermediazio-ni ed interposizioni nelle prestazioni di la-voro .

In particolare gli interroganti desideranosapere se i Ministri sono a conoscenza che l oispettorato del lavoro di Pistoia ha contestat oall'ENEL l'infrazione agli articoli 1 e 3 dell asuddetta legge avendo l'ente in questione con-tinuato ad appaltare a ditte private ed a coo-perative lavori e costruzioni di linee elettrichee per di più con capitolati di appalto che pre-vedono peri lavoratori il trattamento econo-mico e normativo del contratto nazionale col-lettivo degli edili .

Per sapere infine se di fronte agli scioperidei lavoratori interessati, alle occupazion idelle sedi dell'ENEL in corso a Pisa ed a Pi -stoia ed alla prospettiva di una estension edella giusta agitazione a tutto il settore e dagli stessi dipendenti dell'ENEL, non riten -gono di intervenire con la massima urgenzaed energia per imporre all'ENEL il rispettodella legge e per evitare alle cooperative di la -voratori, vittime dei reati compiuti da questoente, di subire inique ed ingiuste sanzioni .

(4-06549 )

DEGAN E SCIANATICO . — Al Presidentedel Consiglio dei ministri . — Per sapere qual iatteggiamenti il Governo italiano intenda as-sumere in sede comunitaria nelle fasi di pre-parazione ed elaborazione della direttiva re-lativa alla liberalizzazione delle attività d iarchitettura con particolare riferimento all anecessità che sia riconosciuto agli ingegner iitaliani il diritto di svolgere quelle attività as-sicurate e garantite dalla legge nazionale inossequio al livello culturale, tecnico e scien-tifico della categoria .

Si richiama, in tal senso, l 'attenzione de lGoverno sul voto espresso all ' unanimità da lComité de Liaison degli ingegneri della CEE ,relativo al riconoscimento dei diritti e dell aqualificazione professionale degli ingegner i

italiani .

(4-06550 )

DEGAN E SCIANATICO . — Ai Ministridell'industria, commercio e artigianato, deilavori pubblici e delle partecipazioni statali .— Per sapere se siano a conoscenza dellostraordinario stato di tensione determinatos irecentemente nel mercato del ferro con il con-seguente incredibile aumento dei prezzi ch erende, allo stato, impossibile ogni seria va-lutazione dei costi di opere di cui il ferro co-stituisca elemento importante ; la situazioneappare addirittura drammatica nel settoredell'attività edilizia che rischia un moment odi stasi per la concomitante rarefazione ed au -mento di prezzo del tondino del cemento ar-mato .

Per chiedere, pertanto, quali provvedi-menti si intendono assumere per controllareil fenomeno e ricondurre la situazione all anormalità .

(4-06551 )

AMENDOLA PIETRO E BIAMONTE . —Al Ministro dei lavori pubblici . — Per sa-pere - premesso che il commissario prefetti -zio del comune di Maiori dichiara ufficial-mente che il genio civile di Salerno non haancora effettuato la consegna del nuovo im-pianto della rete fognaria costruito in ripri-stino dei danni alluvionali del 1954 nel men -tre il genio civile dichiara altrettanto ufficial-mente di avere già da tempo provveduto all aconsegna dell'opera in questione - :

1) se e quando è stata consegnata la fo-gnatura al comune di Maiori, con quale ver-bale, alla presenza di chi ;

2) in caso affermativo, se si è procedutoal collaudo dell'impianto, soprattutto per l aparte relativa alla depurazione che finora no nè mai entrata in funzione ; se e quali provesono state effettuate sulla rete fognaria, cherisulta intasata in diversi punti ed abbisognadi opere urgenti di manutenzione ; come sonostati risolti i problemi di quelle zone che ab-bracciano importanti tratti del centro citta-dino e che sono stati esclusi dal servizio per-ché in esse la rete fognaria non è stata co-struita (Corso Regicana dal monastero al mu-nicipio, ecc .) ; che cosa si è previsto per l ezone alte del comune ed i villaggi completa -mente esclusi dal servizio :

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3) se, infine, si ritiene possibile che uncomune quale Maiori, che di recente è diven-tato anche sede di un'Azienda di soggiorn oe turismo, viva e si sviluppi con un impiantodi fognatura fantasma, mai collaudato, maidel tutto posto in funzione, intasato' e incom-pleto e che, comunque, quand'anche foss estato perfetto nella progettazione e nella rea-lizzazione, sarebbe già ampiamente insuffi-ciente per il fabbisogno locale perché l'incre-mento edilizio degli ultimi 10 anni ha giàdel tutto vanificato e reso inutile un impiant odi così modeste dimensioni e capacità .

(4-06552 )

BIAMONTE. — Al Ministro dei trasportie dell 'aviazione civile . — Per sapere qualiprovvedimenti, urgenti, intende adottare pe rfare cessare o almeno ridurre gli assordanti einsopportabili rumori che causano i tubi d iscappamento delle numerose motociclette i ncircolazione, soprattutto, nelle città . (4-06553 )

BIAMONTE. — Al Ministro dei lavori pub-blici. — Per sapere quali iniziative intendeadottare per la riparazione e l'assestamentodelle seguenti strade provinciali della pro-vincia di Salerno :

1) Campagna-Oliveto Citro-Bivio Con-tursi ;

2) Bivio Contursi-Colliano-Valva-BivioLaviano ;

3) Giffoni Valle Piana-San Cipriano Pi -centino .

L'interrogante fa osservare che dette strad erestano impraticabili per alcuni mesi al-l'anno e pericolose, per gli utenti, tutti igiorni .

(4-06554 )

LAMANNA . — Al Ministro delle poste edelle telecomunicazioni. — Per sapere :

1) se sia a conoscenza che i cittadini del -le frazioni di Sambiase e Nicastro (ora Lame-tia Terme), e specificatamente di Bucolia, San-ta Maria, Acquadaurino, Nunziata, non godo -no del servizio di distribuzione postale . At-tualmente la posta viene distribuita una voltaogni quindici giorni, mentre per quanto ri-guarda la frazione Nunziata non avviene maialcuna distribuzione .

Sono circa 700-800 le famiglie che vivon oin queste frazioni, le quali distano da cinqu ea dieci chilometri dai centri urbani, con cu inon hanno strade di collegamento ;

2) quali provvedimenti intenda adotta -re perché nelle suddette frazioni venga rea-lizzato il servizio quotidiano di distribuzionepostale .

(4-06555 )

LAMANNA . — Al Ministro dei lavori pub-blici . — Per sapere quali misure intenda adot-tare per rafforzare l'ufficio staccato di Catan-zaro della sezione opere marittime per la Ca-labria al fine di renderne più continua, tem-pestiva ed efficace l'attività di progettazione ,attuazione e controllo delle opere .

(4-06556 )

CHINELLO. — Al Ministro dei lavori pub -blici . — Per sapere se corrisponde al vero l anotizia apparsa sulla stampa sull ' illegittimi -tà della licenza di costruzione della nuovasede della Cassa di Risparmio di Venezia .

(4-06557 )

SERVADEI . — Al Governo. — Per saperese è a conoscenza che in questo inizio di st agione balneare alcune zone del litorale raven-nate sono state investite per diversi chilome-tri da notevoli quantitativi di sostanze oleose ,che hanno reso il mare e la spiaggia letteral-mente impraticabili e che hanno determinat ol'allontanamento di numerosi turisti italian ie stranieri .

L'interrogante ritiene ci si trovi nuovamen-te di fronte o a rotture delle condutture ch etrasferiscono a terra il carico delle petroliere ,oppure a lavaggi di tanche vicino alla riva .In ogni caso, raccomanda una vigilanza assa ipiù rigorosa ed impegnata, ad evitare che i lrigoglioso turismo della zona venga irrepara-bilmente compromesso .

(4-06558)

SERVADEI . — Al Ministro delle poste edelle telecomunicazioni. — Per conoscere isuoi intendimenti circa la dotazione per il pe-riodo balneare di 198 maggiori unità di per -sonale postale nelle varie località della rivie-ra forlivese – notoriamente la più turisticad'Italia – che registra presenze anche stranierenotevolissime .

L'interrogante rappresenta che fino a que-sto momento si è disposta l'assunzione di ap-pena 75 unità -per un periodo non superiore a90 giorni, ciò che ha indotto le organizzazionisindacali provinciali di categoria a proclama-re uno sciopero di alcuni giorni nei 22 uffic ipostali della riviera, oggettivamente impossi-bilitati a svolgere il loro servizio in manier aseria e rispondente ai notevoli interessi turi-stici della zona .

(4-06559)

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V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 18 GIUGNO 1969

LUCCHESI . — Al Ministro dei trasporti edell'aviazione civile . — Per sapere se ritienegiusto e doveroso ripristinare i biglietti gra-tuiti a favore delle orfane di ferrovieri passatea nozze ma rimaste vedove senza prole e, quin-di, nella situazione giuridica antecedente a lloro matrimonio .

(4-06560 )

LUCCHESI . — Al Ministro della pubblicaistruzione .. — Per sapere quando sarà provve-duto a riliquidare la pensione in base all alegge del marzo 1968 a favore degli anzianimaestri collocati a riposo prima del 1961.

Si tratta di maestri anziani che attendon ocon fiducia ma anche con un certo scoramento .

(4-06561 )

SERVADEI. — Ai Ministri della marin amercantile, dei lavori pubblici e dell'interno .— Per conoscere qual'è l'autorità competent ea concedere l ' autorizzazione alla costruzion ecli impianti in legno od in materiale prefab-bricato smontabile a fini turistici su arenil idemaniali marittimi .

Ciò in relazione al conflitto sorto in molt elocalità balneari fra l 'autorità marittima - ch efa riferimento alla circolare ministeriale del -1'11 settembre 1968, n . 519853 - e le ammini-strazioni comunali interessate, le quali si ri-feriscono alla esigenza della licenza edilizi aesplicitamente prevista, anche per le zone de-maniali marittime, dall'articolo 10 della legge6 agosto 1967, n . 765 .

(4-06562 )

SERVADEI . — Al Ministro dei lavori pub-blici . — Per conoscere quali misure intend eassumere per difendere l'ingente patrimoni oturistico di Valverde di Cesenatico (Forlì) co-stituito da circa 12 mila stanze per ospiti ,direttamente minacciato dal mare, senza pre-giudicare la consistenza degli arenili dell ezone circostanti .

(4-06563)

SERVADEI. — Al Ministro dei lavori pub-blici ed al Ministro per la ricerca scientifica .— Per conoscere quali nuovi mezzi intendon oadottare per difendere le molte località turi-stiche del litorale emiliano-romagnolo insi-diate dal mare, dal momento che le tradizio-nali scogliere - oltre ai vari inconvenient iestetici e di ripascimento delle spiagge anord - non sempre riescono allo scopo .

L'interrogante fa particolare riferiment oal pompaggio di sabbia (onde di sabbia) cheha dato risultati positivissimi in Florida e din altre importanti località balneari interna-zionali . (4-06564)

SERVADEI. — Al Governo. — Per cono-scere i suoi intendimenti per stroncare la pro-duzione ed il commercio del cosiddetto « vin oindustriale » frutto di evidentissime sofistica-zioni .

L ' interrogante rappresenta al riguardo l agrave crisi che travaglia il mercato vinicol oitaliano da alcuni mesi a causa dei prezzi in-credibilmente bassi introdotti da tale « vino » ,ciò che si traduce in una truffa per il consu -matore ed in danni irreparabili per la produ -zione vitivinicola, da tempo impegnata - an-che attraverso la tipizzazione - in un lode -vole sforzo di espansione interna ed estera .

(4-06565 )

SERVADEI. — Al Governo. — Per cono -scere quali provvedimenti intende assumereper far fronte ai problemi denunciati in re -centi manifestazioni dalla Federazione italia -na pubblici esercizi, i quali denotano unagrave crisi del settore e la sua impossibilità -nelle attuali condizioni - di continuare ad as -secondare lo sviluppo turistico del paese, an -che in termini di contenimento dei prezzi .

(4-06566 )

SERVADEI. — Al Governo. — Per cono-scere i suoi intendimenti circa la bonifica a ifini di una migliore utilizzazione turistica e digienica, del lago artificiale di Quarto (comu-ne di Sarsina, provincia di Forlì), dando asso-luta precedenza alla parte che lambisce lastrada statale n . 71, oggi invasa da sterpagli ee costituita da terreni divenuti paludosi e ma-leodoranti .

(4-06567 )

SERVADEI. — Al Ministro dell'interno . —Per conoscere i suoi intendimenti circa la rea-lizzazione nell'importante centro balneare d iCervia (Ravenna) di una sezione di poliziastradale, allo scopo di meglio regolare il traf-fico della zona che è veramente massiccio, spe-cie nel periodo estivo, stanti anche le difficolt àviarie e di collegamenti, e la limitata presenz ain loco di forze specializzate in problemi deltraffico .

(4-06568 )

SERVADEI. — Ai Ministri della pubblic aistruzione e della sanità . — Per sapere se sonoa conoscenza del numero impressionante d ibimbi scoliotici denunciati ai fini dei benefic iper i trasferimenti magistrali in provincia d i

Forlì .

Atti Parlamentari

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Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 18 GIUGNO 1969

L'interrogante ritiene che la cosa vad achiarita con sollecitudine e rigore . Le ipotes iche possono farsi di fronte a tale sconcertantesituazione sono due : o le dichiarazioni res edagli interessati e dai relativi certificati me-dici non rispondono a verità (ciò che dannèg-gia i genitori di figli veramente scoliotici egli insegnanti che non sono ricorsi a tale espe-diente), oppure la malattia è veramente tant odiffusa da doversi considerare sociale e da esi-gere, almeno per la provincia di Forlì, inter -venti sanitari urgenti ed eccezionali . (4-06569 )

DAGNINO. — Ai Ministri dei lavori pub-blici e dell 'agricoltura e foreste. — Per sa-pere se siano a conoscenza del grave disagi oche procura ai coltivatori diretti la compless ae costosa procedura per il rinnovo delle con -cessioni di derivazione di acque pubbliche peruso irriguo .

Infatti, per i disposti dell'articolo 9, quartocomma, del regio decreto 14 agosto 1920, nu-mero 1285, i richiedenti devono provvederealle spese per l ' istruttoria e per l'esame dell apratica e ad una documentazione compren-dente : relazione particolareggiata, corografia ,piano topografico, calcolo volumetrico dell'ac-qua derivata, profili longitudinali e trasver-sali, disegni delle principali opere .

La preparazione di tale documentazionedeve necessariamente essere svolta da un tec-nico, dimodoché il costo della pratica viene incomplesso a superare le 200 .000 lire ; e quandosi tratta di aziende di modeste o modestissi-me dimensioni tale costo rappresenta un pes onotevole per i coltivatori .

Perciò l'interrogante chiede ai Ministri s enon ritengano di emanare una norma modi-ficatrice dell'articolo 9 del suddetto regola-mento 14 agosto 1920, n . 1285, in modo daesentare le piccole aziende dall'obbligo dellapresentazione della complessa documentazio-ne oggi richiesta, che potrebbe essere sosti-tuita da una semplice domanda contenente idati essenziali .

(4-06570)

MANCINI VINCENZO . — Ai Ministri del-l'agricoltura e foreste e del turismo e spetta -colo e al Ministro per gli interventi straordi-nari nel Mezzogiorno e nelle zone depresse de lcentro-nord . — Per conoscere se, in relazion eanche alle reiterate notizie apparse sulla stam-pa, sono a conoscenza del grave stato di ab-bandono in cui è lasciato il lago di Falcianodel Massico in provincia di Caserta ; per sa-

pere quali urgenti misure intendano adottar eper evitare che lo stato del lago continui apeggiorare e quali provvedimenti per inter -venti adeguati ritengano di assumere anche a lfine di una valorizzazione turistica di una zon ache ha tutte le caratteristiche naturali peraspirare a tanto, come è nelle attese di quell epopolazioni che all'opera di risanamento e d ibonifica del lago e di successiva, idonea su asistemazione collegano la possibilità di unosviluppo dell ' economia dell'intero territorioriguardante numerosi comuni della provinci a

di Caserta.

(4-06571 )

FIUMANO E TRIPODI GIROLAMO . — Al

Ministro del lavoro e della previdenza so-ciale. — Per sapere :

a) se non ritenga opportuno sottoporreall 'apposita commissione centrale per l ' asse-gnazione degli alloggi e dei prestiti di cui al -l'articolo 67 del decreto del Presidente dell aRepubblica 11 ottobre 1963, n . 1471, l'esigenz adi modificare il proprio parere negativo, a suotempo espresso, a proposito della concession edei mutui GESCAL per miglioramento, am-pliamento e risanamento degli alloggi in pro-prietà, quando i lavoratori richiedenti avent idiritto siano comproprietari insieme a membridel loro nucleo familiare non aventi diritto ,parere fatto proprio dalla direzione general eGESCAL con circolare n . 161/68 del 22 no-vembre 1968 ;

b) se non ritenga far erogare da part edella GESCAL il contributo fondiario d ilire 2 milioni duecento mila su cui già esist eparere positivo della commissione provincial edi Reggio Calabria a favore del lavorator eLucà Salvatore da Mammola .

(4-06572 )

ARMANI. — Ai Ministri dell'agricolturae foreste e dell'interno . — Per conoscere qua -li urgenti iniziative e provvedimenti intenda -no adottare per venire incontro ai produttor iagricoli delle province di Udine e Pordeno-ne - in specie coltivatori diretti - sui cui ter-reni si sono abbattute nei giorni 26 maggio e15-16 giugno violente grandinate, causandodanni valutabili, in molti casi, fino al 90 pe rcento del prodotto .

Da primi accertamenti, è da ritenersi ch ele zone colpite riguardino circa quattro mila

ettari di colture agricole, su una parte de i

quali si erano già verificate analoghe avver-sità atmosferiche nell'anno 1968, creando con-seguentemente un disagio ancora più grave .

Atti Parlamentari

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Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 18 GIUGNO 196 9

L ' interrogante chiede in particolare se i lMinistro dell 'agricoltura non ritenga necessa-rio procedere alla urgente delimitazione dell ezone colpite onde consentire subito l 'applica-zione degli interventi previsti dal decreto-leg-ge 30 agosto 1968, n . 917, articoli 2 e 3 .

(4-06573 )

BORRACCINO, GIOVANNINI, VESPIGNA-NI, RAFFAELLI, LENTI, SPECCHIO, NICCO-LAI CESARINO, CESARONI, CONTE, MAR-TELLI E SCIPIONI . — Al Presidente del Con-siglio dei ministri e al Ministro del tesoro . —Per sapere quali urgenti, indilazionabili edadeguati provvedimenti intende adottare i lGoverno per un rapido svolgimento delle pra-tiche per le pensioni per i mutilati ed invali -di di guerra, nonché delle pratiche che riguar-dano gli ex combattenti e i perseguitati poli-tici antifascisti .

È da rilevare, a tal proposito, che le cate-gorie interessate, da lungo tempo, con assem-blee ed innumerevoli altre iniziative, stann oripetutamente richiamando l'attenzione delGoverno sulla insopportabile e incresciosa si-tuazione delle loro pratiche e sulla necessit àdi superare esasperanti lentezze che, oltre a idanni talvolta irreparabili che arrecano agl iinteressati, suonano autentica beffa a chi h aservito il paese sacrificando la propria giovi-nezza e la propria integrità fisica. Molti d iessi vivono in condizioni di assoluta insoppor-tabilità umana ; altri senza redditi e in etàmolto avanzata, 60-70-80 anni, aspetterannoancora a lungo la soluzione di questo loroeterno problema; parecchi di essi, infine ,così continuando, l ' auspicata soluzione non lavedranno nemmeno .

Questa situazione sta giustamente determi-nando un crescente malcontento poiché sonocentinaia di migliaia gli interessati alla solu-zione dei problemi anzidetti e infine perché ,specie per le pensioni per i mutilati ed invali -di di guerra, le pratiche attendono 10-15 ann iprima di essere risolte in sede dei competent isettori ministeriali e poi presso la Corte de iconti in caso di ricorsi .

(4-06574 )

FIUMANÒ E TRIPODI GIROLAMO . — AiMinistri dell 'agricoltura e foreste, del lavoroe previdenza sociale e del bilancio e program-mazione economica . — Per sapere - premessoche i lavoratori dello stabilimento Bricà diBovalino (Reggio Calabria), gestito dall'azien-da speciale per le foreste demaniali, sono tut-t 'ora in agitazione dall'ottobre del 1968 - se

non ritengano opportuno intervenire per ac-cogliere le seguenti rivendicazioni :

1) considerare i lavoratori appartenential settore dell'industria per tutti i fini assi-stenziali, previdenziale ed economici, dato i ltipo industriale del lavoro espletato ;

2) abolire il sistema dell 'assunzione atermine in atto in vigore considerando l'at-tuale procedura ingiusta e immorale, tenutoconto che esiste apposita legge dello Stato ch ene fa divieto, anche se per altri settori lavo-rativi ;

3) prevedere un programma produttiv oche estenda le attività della fabbrica, utilizz iin pieno gli impianti esistenti e li ammoderni ,in modo da potersi procedere anche a lavor idi trasformazione del legno, alla assunzionepermanente della mano d'opera esistente edi altri lavoratori disoccupati .

Tutto ciò affinché la fabbrica possa assu-mere un ruolo di azienda industriale, capa-ce di svolgere una funzione di promozion eeconomica e sociale nella zona .

(4-06575 )

DAMICO E SULOTTO. — Al Ministrodei trasporti e dell'aviazione civile . — Perconoscere quali iniziative sono state assunt eper comporre la lunga e estenuante vertenz ache vede impegnati tutti i lavoratori dipen-denti da imprese appaltatrici di opere e ser-vizi ferroviari per ottenere la perequazion edel trattamento economico con gli altri lavo-ratori delle ferrovie dello Stato .

(4-06576 )

PREARO, CRISTOFORI, SCHIAVON ,STELLA E DEGAN. — Al Ministro dell'agri-coltura e delle foreste . — Per conoscere s enon ritenga di intervenire con un esame econseguenti provvedimenti per evitare che l acoltura delle barbabietole da zucchero scom-paia dai normali avvicendamenti di talun itradizionali comprensori del Veneto e, in par-ticolare, nelle province di Rovigo, Padova eTreviso nonché quelle di Verona, Vicenza eVenezia .

Detti comprensori si verranno a trovare in-fatti, nel 1970, in gravissime difficoltà per ef-fetto dell'applicazione dei regolamenti comu-nitari - segnalatamente il n. 1009/68 e se-guenti - del settore bieticolo-saccarifero .

Tali regolamenti prevedono che, a fa rtempo dal 1970, le attuali modalità di paga-mento delle bietole italiane basato sullamedia nazionale - per le quali modalità l aComunità ha concesso deroga di due anni ri-

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spetto alle norme generali per i sei Paes idella CEE – vengano sostituite dalla determi-nazione polarimetrica individuale .

Inoltre il parametro comunitario preved eil prezzo sul titolo-base a 16 gradi, al di sottodel quale, il prezzo stesso subisce una cadutagraduale sino a limiti estremamente anti-eco-nomici .

I bassi titoli che per effetto di fattori im-ponderabili, non imputabili, quindi, ai colti-vatori, si determinano nelle produzioni deisuddetti comprensori veneti, provocano red-diti economici inadeguati agli elevati cost idella coltura, non ostante l'incremento dellameccanizzazione, la preparazione professio-nale degli interessati e gli orientamenti ri-strutturali delle aziende .

Per contro, la coltivazione della bietola èinsostituibile negli avvicendamenti degli an-zidetti comprensori veneti anche per la pro-vata anti-economicità di altre colture sosti-tutive .

Qualora una auspicabile revisione dei re-golamenti non renda possibile la riconferm adella deroga alle modalità italiane di paga-mento (media nazionale), gli interroganti

chiedono che la soluzione sia trovata dall oStato membro italiano il quale, nei limitidelle sue facoltà, stabilisca – in sede di Co-mitato zucchero e di Cassa conguaglio – unadifferenziata misura degli « aiuti », da zonaa zona, autorizzati dalla Comunità pe rl ' Italia sino al 1974 .

(4-06577 )

FOSCARINI E PASCARIELLO . — Ai Mi-nistri dell'agricoltura e foreste e del tesoro . —Per sapere se sono a conoscenza dei gravissi-mi danni subiti da migliaia di coloni, mezza-dri e coltivatori diretti della provincia di Lec-ce a causa delle calamità atmosferiche chehanno recentemente colpito vaste zone agri -cole dell 'Arneo, di Taviano, di Melissano, d iAlliste, di Ugento;

per sapere quali urgenti provvedimen -ti intendano adottare ed in particolare se nonritengano di dover ricorrere all'applicazion edell'articolo 6 del decreto-legge 30 agosto 1968 ,n. 917 (convertito, con modifiche, nella legg e21 ottobre 1968, n . 1088) mediante una oppor-tuna integrazione della disponibilità di spesa .

(4-06578)

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INTERROGAZION I

A RISPOSTA ORAL E

« I sottoscritti chiedono di interrogare i lMinistro della pubblica istruzione per sapere :

quali provvedimenti il Ministro intendaassumere, dopo i numerosi colloqui esperit ipresso il Ministero con il rettore della Facolt àdi ingegneria del politecnico di Milano e un arappresentanza degli studenti della stessa fa-coltà, per normalizzare la situazione che ri-schia di compromettere la validità dell'ann oaccademico ;

la ostinata insensibilità dimostrata all eautorità accademiche nel rifiutare un costrut-tivo dialogo con le rappresentanze studente-sche, preoccupano notevolmente la cittadi-nanza specialmente se si considera la sor-prendente risposta data dal consiglio di fa-coltà all ' indomani della riunione in cui tal econsiglio ha esaminato i risultati degli incon-tri tra il Rettore ed il Ministro .

(3-01665)

« ACHILLI, CRAXI, POLOTTI » .

Il sottoscritto chiede di interrogare i lPresidente del Consiglio dei ministri e il Mi-nistro della sanità per sapere se sono a co-noscenza del grave turbamento e della pro-fonda indignazione determinatasi nella opinio-ne democratica della città e della provinciadi Avellino (e culminata con l ' occupazione daparte degli stessi consiglieri dell'aula del con-siglio provinciale) a seguito della ingiustifi-cata sospensione del nuovo consiglio di am-ministrazione dell 'Ente ospedaliero dispost adal Ministro della sanità .

Se ed in conseguenza della accertata il -legittimità del provvedimento ritengono d idisporre la revoca della sospensione e l ' im-mediato insediamento del consiglio dell ' Enteospedaliero della provincia di Avellino .

« Rileva l ' interrogante che il pesante in-tervento ministeriale assume ancora più aspet-to autoritario, lesivo delle autonomie locali ,se si tien presente che i componenti del nuovoconsiglio ospedaliero sono stati eletti da oltredue mesi (di conseguenza il Ministero ha avu-to tutto il tempo necessario per le decisioni d ieventuali ricorsi proposti) e che la convoca-zione del predetto consiglio di amministrazio-ne è avvenuta solo dopo lunghe pressioni de -gli organismi democratici interessati ed aseguito di una circolare ministeriale che in-vitava gli enti periferici allo immediato inse-diamento dei nuovi consigli ospedalieri eletti .

(3-01666)

« PAPA » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare i lPresidente del Consiglio dei ministri, il Mi-nistro per gli interventi straordinari nel Mez-zogiorno e nelle zone depresse del centro-nor de il Ministro della difesa, per sapere :

per quali ragioni la zona di Pratobell o(Nuoro), dopo che vi sono state spese som-me ingenti da parte della Cassa per il Mez-zogiorno per la costruzione di un villaggi oche conscntisse la valorizzazione dei pascol imontani, è stata militarizzata e trasformatain poligono di tiro ;

se siano a conoscenza dell 'acuta tensioneesistente tra le popolazioni interessate, spe-cie ad Orgosolo e tra i pastori, che hanno gi àdato luogo a vivaci manifestazioni di lotta ,contro il citato provvedimento contrario agl iinteressi delle popolazioni della provincia d iNuoro, così duramente provate dalla miseri ae dal secolare abbandono . La militarizzazion edi Pratobello, come quella di Perdasdefogu ,come la ventilata istituzione del parco nazio-nale del Gennargentu, in assenza di qualun-que altra concreta iniziativa per lo svilupp oeconomico del nuorese, limita ulteriormentela zona adibita a pascolo quindi accentua legià gravi difficoltà dei pastori e delle popo-lazioni ;

se non ritengono di dover annullare l edecisioni adottate che suscitano le giuste pro-teste di tutti gli interessati, che sono decis ia far valere i Ioro diritti umani contro gli att iconcreti di Governo che, aldilà delle verbal iespressioni di solidarietà, sono in netto con-trasto con le esigenze di rinascita e di pro-gresso delle popolazioni sarde e suonanospregio verso le più elementari esigenze del -l ' economia nuorese .

(3-01667)

« SANNA, AvoLIO, LIBERTINI » .

I sottoscritti chiedono di interrogare iMinistri delle partecipazioni statali e del la-voro e previdenza sociale, per conoscere s esiano informati della grave situazione che s iè creata negli stabilimenti SAFOG e NuovaSan Giorgio di Gorizia, situazione che haportato i lavoratori dei due contigui stabili -menti delle partecipazioni statali alla occupa-zione degli stessi, lunedì 16 giugno 1969, oc-cupazione che continua .

Gli interroganti fanno presente che legiuste richieste avanzate dai circa 650 lavo-ratori dei due stabilimenti, richieste sostenut eunitariamente dai sindacati FIOM-CGIL, FIM -CISL e UILM e dalle commissioni interne ,malgrado tutti gli sforzi, gli incontri per dare

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positiva soluzione ai problemi in discussione ,non hanno trovato ascolto, né per quanto at-tiene ai problemi di carattere economico, sa-lariale e normativo, né per le condizioni dilavoro in fabbrica, né per quanto riguardala questione della sicurezza del posto di la-voro .

« Gli interroganti ricordano che sono or-mai anni che le maestranze lottano control'intransigente e incredibile atteggiamento del -la direzione dei due stabilimenti, tanto perrivendicare giusti riconoscimenti in materi asalariale e contrattuale e di rapporti interni ,quanto per impedire il realizzarsi della poli-tica fallimentare condotta dalla direzioneparticolarmente nello stabilimento Nuova Sa nGiorgio . Si sottolinea che la direzione ha con-dotto una politica di liquidazione caratteriz-zata non solo dal progressivo taglio dei temp idi lavoro nei cottimi, di dequalificazione con-tinua, instaurando un regime interno di tip ofortemente autoritario inconcepibile in un aazienda di Stato . Che tale politica fallimen-tare tende a gettare sulle spalle dei lavora -tori le conseguenze della evidente incapacit àprofessionale dei massimi dirigenti degli sta-bilimenti di cui si tratta . Incapacità che s irivela chiaramente nella decisione della dire-zione della Nuova San Giorgio di produrreun tipo di telaio tessile che non trova collo-cazione, perché non corrispondente alle esi-genze del mercato .

Gli interroganti fanno altresì presenteche quanto accade nella Nuova San Giorgi orivela chiaramente l'intendimento della dire-zione di giungere alla liquidazione dello sta-bilimento attraverso una delle cosiddette ope-razioni indolori : trasferimento di maestranz ealla SAFOG, o a Monfalcone, liquidazion edegli anziani e così via . Il che avrebbe perconseguenza di diminuire di 300 posti di la-voro la città di Gorizia, già duramente colpitasul piano economico .

Gli interroganti chiedono quindi di cono-scere quali urgenti provvedimenti i Ministr iintendano adottare per dare sodisfazione all egiuste richieste dei lavoratori e per poten-ziare, non liquidare la Nuova San Giorgio .

(3-01668)

« LIZZERO, SKERK, SCAIN I

I sottoscritti chiedono di interrogare i lMinistro degli affari esteri, per sapere se si aa conoscenza della condanna di recente inflittadal governo messicano ai militanti opera iOscar Fernandez Bruno, Adolfo Gilly e Teres aConfreta Fernandez, condannati complessiva-mente a venti anni di prigione, .

Tale condanna, che è un 'odiosa ed inam-missibile persecuzione alla libertà di idee, edemessa dopo tre anni di carcere preventivo ,ha suscitato la viva indignazione degli am-bienti' democratici internazionali e si pon echiaramente in relazione' alla sanguinosa cam-pagna di repressione instaurata dai govern isudamericani, ed in particolare da quello mes-sicano, nei confronti dei movimenti operai estudenteschi .

« Per sapere altresì quali passi intenda fareil nostro Governo presso il governo messicanoper esigere l ' immediata scarcerazione dei trecondannati e per avere garanzie sulla loro in-columità fisica e libertà personale .

(3-01669)

« CERAVOLO DOMENICO, BOIARDI ,

LATTANZI » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare i lMinistro del lavoro e della previdenza social eper sapere quali urgenti provvedimenti s iintende assumere in favore dei familiari, ri-masti in patria, degli emigrati all ' estero inseguito alla deliberazione del governo sviz-zero che nega un contributo finanziario pe rl 'assistenza medica ai familiari stessi, e pe rsapere come si intenda definire in modocompleto ed organico l'inserimento dei fami-liari dei lavoratori emigrati nel sistema assi -curativo dell'INPS con piena parità di di-ritti con tutti gli altri cittadini italiani .

(3-01670)

« FORTUNA, LEPRE » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare i lMinistro dei trasporti e dell 'aviazione civile ,per avere una dettagliata informazione sui ri-sultati dell ' inchiesta, promossa dal Ministrostesso, sulla grave sciagura ferroviaria di Bar-cellona (Messina), sulle cause che l'hann odeterminata nonché sul gravissimo bilanciodi perdita di vite umane e di gravi dann ial patrimonio ferroviario .

In particolare si desidera conoscere s erispondono a verità le notizie di stampa se-condo le quali :

a) i capistazione sono autorizzati ad usa -re i modelli MU-40 ed M-5 in virtù dei qual ipossono autorizzare il macchinista a prose-guire la marcia nonostante il segnale di vi aimpedita ;

b) da chi è stato disposto l'uso di tal imoduli e sulla base di quali criteri vengon outilizzati ;

c) se l ' installazione sui treni di un sem-plice radiotelefono avrebbe potuto evitare i ldisastro ;

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d) se l 'opera di pronto soccorso, prestat ocon encomiabile sollecitudine e dedizione da ivigili del fuoco, dalle forze di polizia e da ivolonterosi, ha incontrato gravi limiti nellainsufficienza delle attrezzature delle squadredi soccorso ;

e) se il personale ferroviario viene sot-toposto ad estenuanti turni di lavoro .

Quali provvedimenti immediati il Mini-stro e il Governo intendono adottare perché :

1) i treni circolanti in Sicilia e nel sudvengano forniti delle moderne apparecchia-ture già da tempo installate su quelli circo-lanti nel centro-nord ;

2) sia disposto, con procedura di urgen-za, l'inizio immediato dei lavori di raddoppiodella linea ferrata Palermo-Messina nell aquale la circolazione, a differenza di quell asulla Roma-Firenze, risulta fortemente conge-stionata e, quindi, come dimostrano i fatti ,molto pericolosa ;

3) siano assicurati adeguati aiuti all efamiglie delle vittime ;

4) siano modificati i turni di lavoro de lpersonale ferroviario onde rendere più sop-portabile la fatica alla quale viene sottoposto .

(3-01671)

« GATTO,

MAllOLA,

CARRAR ASUTOUR » .

« II sottoscritto chiede d'interrogare il Mi-nistro del lavoro e della previdenza sociale ,anche in relazione ad analoga interrogazioneconcernente un comune Iimitrofo, per saper ese risulta agli organi ministeriali periferic idi controllo che il collocamento della man od'opera a Lubriano (Viterbo) è di fatto eser-citato dal locale parroco, Ceccariglia Duilio ,dietro impegno degli operai avviati al lavor odi rinunce ad appartenere e a svolgere atti-vità a favore di determinati partiti e sinda-cati, il tutto con l'acquiescenza del locale col -locatore comunale e dei dirigenti dello stabi-limento ETI costruito con contributi e faci-litazioni dello Stato ; quali misure intend aprendere per stroncare l'abuso e garantire idiritti fondamentali dei cittadini conculcat icosì sfrontatamente e in violazione della giàdeficiente legge sul collocamento .

(3-01672)

« LA BELLA » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare i lMinistro della pubblica istruzione, per cono-scere :

1) se corrisponde a verità che il giorno4 giugno 1969, seguente a quello in cui il pre-side della facoltà di architettura, professore

Giuseppe Maria Pugno, senza consultare i lconsiglio di facoltà, decise la serrata dellafacoltà stessa - dichiarando che la sede (ca-stello del Valentino) sarebbe stata sottopost aa restauri e che gli esami si sarebbero svolt inei locali del Politecnico -, due funzionar idella sezione politica, della questura sono pe-netrati nel castello ed hanno fotografato i lmateriale di alcuni gruppi di studio e soprat-tutto quello del gruppo di studio " Città-ope-rai ", che è materiale di ricerca e di esam eappartenente agli studenti che lo hanno ela-borato ;

2) se i suddetti funzionari avevano il di-ritto di compiere tale operazione e se il senatoaccademico ha precise responsabilità per u nsimile atto, avvenuto non casualmente in con-comitanza con la serrata ;

3) se è a conoscenza di un precedent everificatosi verso la fine di marzo, allorch éall 'occupazione della facoltà di architettur ada parte degli studenti seguì un interventodella polizia e il professore Enrico Pellegrini ,docente della facoltà, distrusse totalmente al-tro materiale di ricerca e di studio del grupp o" Città-fabbrica " e la strumentazione tecnic adell' " Atelier popolare " ;

4) se possono essere considerati valid igli esami di discipline di architettura, svol-tisi recentemente nella sede del- Politecnico ,in forma non pubblica e senza che potesseroesserne informati tutti gli studenti che tal iesami intendevano sostenere .

(3-01673) « LEVI ARIAN GIORGINA, AMODEI ,DAMICO, TODROS, MUSSA IVALD IVERCELLI » .

I sottoscritti chiedono di interrogare i lPresidente del Consiglio dei ministri per co-noscere quali interventi il Governo intend amettere in atto per costringere la società pe razioni cartiera Burgo con sede in Torino, aritirare i programmi di smobilitazione an-nunciati e che si concretizzano, in quest aprima fase, nella chiusura dello stabilimentodi Maslianico (Como), con il conseguente li-cenziamento, già comunicato, di circa 20 0operai e la decisione di licenziamenti parzial ia Romagnano Sesia (Novara) e Lugo Vicen-tino, rispettivamente per 63 e 240 unità .

Mentre il carattere asociale della deci-sione si commenta da solo, è opportuno cheil Governo abbia presente alcune circostanz eche qualificano sul piano tecnico-economic oil programma della società :

1) il settore cartario è in continuo svi-luppo ;

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2) nelle tre località colpite l ' attività del-la cartiera è fondamentale per l'economialocale, quando non è addirittura praticamentel'unica industria esistente, come a Romagna-no Sesia e a Lugo Vicentino ;

3) nelle località medesime gli stabili-menti operano da decenni dando luogo all aformazione di manodopera altamente specia-lizzata ;

4) i trè comuni in parola hanno giàcreato, a spese della collettività, le sovrastrut-ture necessarie alle esigenze di vita di inse-diamenti produttivi importanti come son ociascuno dei tre stabilimenti Burgo ;

5) le commissioni interne di tutti gl istabilimenti del gruppo Burgo hanno colle-gialmente elaborato e presentato al consigli odi amministrazione della società nel 1962 unpiano di investimenti di alcuni miliardi perammodernamenti indispensabili degli impian-ti; il piano è stato respinto .

« Inoltre la motivazione con cui la societ àtenta di giustificare le proprie decisioni, cioèche i costi di produzione nei tre stabiliment inon sono competitivi per l ' invecchiamentodei macchinari è strabiliante e pone facili in-terrogativi .

« La colpa del mancato aggiornament odegli impianti è dei lavoratori oppure di unadirezione imprevidente e incapace ?

« La società ha fatto gli accantonament idei fondi destinati all 'ammortamento degl iimpianti, sottraendoli, nella misura consen-tita dalla legge, alla tassazione di ricchezz amobile; che fine hanno fatto tali fondi ?

« La cartiera Burgo pare infine essere in-tenzionata di chiedere al Governo di poterbeneficiare di finanziamenti agevolati dall oStato .

« Gli interroganti chiedono di conoscere :a) se il Governo condivide il parere de i

lavoratori interessati, secondo cui le agevola-zioni pubbliche non devono essere concess ealla società per alcun investimento, se prim aquesta non avrà assicurato, nei fatti, il man-tenimento dei livelli occupazionali in tutt igli stabilimenti del gruppo, con possibilit àdi controllo da parte del potere locale ;

b) con quali provvedimenti il Govern ointende intervenire per costringere la societ àa contrattare i propri programmi con il po-tere pubblico, tenuto conto che l ' attività del -l ' azienda interessa anche i seguenti comuni ,oltre quelli già citati : Cuneo, Verzuolo (Cu-neo), Germagnano (Torino), Corsico (Mila-no), Mantova, Carbonera (Treviso), Ferrara ;

c) quali iniziative immediate il Govern ointende prendere onde evitare l'accentuarsi

della tensione già in atto tra i lavoratori esa-sperati dai licenziamenti subiti o minacciat ie dall'atteggiamento della società .

(3-01674) « GASTONE, GORGHI, PELLIZZARI, LI-BERTINI, PIGNI, CERAVOLO, ROSSI -NOVICH, ALINI, SULOTTO, AMODEI ,

NAHOUM, CANESTRI, CARUSO, GES-SI NIVES, BOIARDI, FREGONESE ,

GRANZOTTO » .

« Il sottoscritto chiede d'interrogare il Mi-nistro dell'interno, per conoscere se sia a co-noscenza del grave legittimo stato di agita-zione dei vigili urbani del comune di Napol iper l ' ingiustificato mancato pagamento de iproventi del codice della strada e di polizi aurbana da tempo maturati – richieste strana -mente ignorate – e dell'atteggiamento scortese ,quasi sollecitatore di maggiori proteste, tenu-to dall'assessore del ramo che si rifiutava d iricevere la delegazione sindacale dei vigili ur-bani che chiedevano di essere ascoltati in me -

rito alla loro questione .« Le organizzazioni sindacali hanno rivolto

un invito al sindaco di Napoli di stabilire unincontro con essi sindacati onde concordar ela ripartizione dei proventi contravvenzionali ,

come per legge, ed avviare a soluzione tutt igli importanti problemi economici e norma-tivi interessanti la categoria.

Ad evitare l'attuarsi del minacciato scio -pero, che avrebbe gravi conseguenze per il gi àcaotico traffico della città di Napoli, ed agiusto incontro alle oneste richieste, riferen-tisi a precisi diritti, è il caso di comporre l a

insorta vertenza .Si chiede pertanto di conoscere quali mi-

sure e provvedimenti intenda prendere pe rvenire incontro alle legittime rivendicazion i

della categoria dei vigili urbani di Napoli .

(3-01675)

« DI NARDO FERDINANDO » .

« Il sottoscritto chiede di interrogare il Mi-nistro della pubblica istruzione, per conoscer equali siano stati i motivi che hanno indott oil Provveditorato agli studi di Brindisi a cor-rispondere agli undici professori, impegnat i

dal 7 gennaio 1969 al 30 aprile 1969 nel dopo-scuola, presso la scuola media Dante Alighie-ri di Brindisi, l'indennità per il solo mese d i

gennaio .« Chiede inoltre di sapere se sia a cono-

scenza che ai sei professori, impegnati per l ostesso doposcuola presso la scuola media diTuturano dal 17 febbraio 1969 al 17 maggio

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1969, non è stata corrisposta alcuna inden-nità .

« Chiede infine se non ritenga necessari oun suo intervento per sollecitare il Provvedi-torato di Brindisi a definire tale situazione .

(3-01676)

« MANCO » .

« Il sottoscritto chiede di interrogare i lMinistro dei lavori pubblici, per sapere s enon ritenga opportuno, a seguito delle ricor-renti inondazioni che si verificarono nei ter-ritori di Motta dei Conti e Casale Monferrato ,intervenire prontamente per disporre con ur-genza le spese necessarie per ovviare alla oc-clusione di parte notevole del ponte sul fium eSesia che serve la ferrovia Mortara-Asti e l aprovinciale Mortara-Casale Monferrato tra ipaesi di Candia Lomellina e di TerranovaMonferrato.

« La occlusione progressiva delle prim ecinque campate del ponte, sulla sponda sini-stra supera il livello dei terreni e riduce i ldeflusso delle acque attraverso le luci dell earcate delle quali risultano libere soltant opoco più di un terzo . La occlusione è aggra-vata dal fatto che sono stati disposti e son oin corso di esecuzione opere (per una spes adi circa cento milioni) che rendono tale oc-clusione consolidata e permanente . La esecu-zione di tali opere è stata disposta senza nes-sun diretto accertamento da parte del Magi -strato del Po e, a seguito di reclami, è statasospesa dal genio civile di Pavia .

« Da questo stato di cose sono derivat egravi e ricorrenti inondazioni : in quella ul-tima le acque del fiume Sesia hanno invasoi cascinali del territorio fino all'altezza di tremetri, hanno asportato lunghi tratti dell astrada provinciale e ferroviaria, distrutto iraccolti, insabbiati e sconvolti i terreni, pro -dotto l 'annegamento di centinaia di capi d ibestiame e determinati gravi pericoli alle per-sone, alcune delle quali sono state salvate astento . Le inondazioni hanno raggiunto fi-nanco l'abitato di Candia Lomellina, distant etre chilometri dal fiume Sesia e sconvolto i lcimitero cittadino e tutto questo è stato con-statato personalmente dal prefetto di Pavi aaccorso sul posto nella notte del 3 novembr e1968 .

« Alla distanza di oltre sei mesi dalla ul-tima inondazione che tanti danni ha prodotto ,malgrado la riconosciuta necessità di elimi-nare le ostruzioni che ostacolano il defluss odelle acque, nessun intervento è stato operat oe le opere appaltate servono a rendere più di-

sastrose le conseguenze delle inondazioni ,tanto più temibili se si considera il caratter etorrentizio del fiume Sesia .

« A parere di tecnici si rendono necessarieed urgenti opere valide a consentire il deflus-so delle acque del fiume Sesia evitando che s iripeta quanto già si è verificato in localitàposta tra Motta dei Conti e Longosco, dov edovrà essere demolito per ordine del Magi-strato del Po il ponte in costruzione del Ri-sorgimento sullo stesso fiume Sesia .

« La deplorevole incuria finora dimostrat aha messo in gravi agitazioni le popolazion iinteressate e, continuando la mancanza di undecisivo intervento da parte delle autorit àcompetenti, sono da prevedere manifestazion iche turberanno l'ordine pubblico in una zon ala cui popolazione ha dato sempre dimostra-zione di essere costituita da lavoratori impe-gnati ad una piena e disciplinata attività pro-duttiva .

(3-01677)

« R0ME0 » .

I sottoscritti chiedono di interrogare i Mi-nistri delle partecipazioni statali e del lavoroe previdenza sociale, per sapere se siano aconoscenza della grave situazione creatasi aGorizia con l'occupazione da parte delle mae-stranze degli stabilimenti SAFOG e Nuova S .Giorgio, in seguito al diniego di aderire all erivendicazioni di carattere salariale e norma-tivo e di fronte alla minaccia di liquidazion edella Nuova S . Giorgio. Gli interroganti chie-dono di conoscere quali urgenti provvediment i

i Ministri intendono adottare per dare solu-zione alla grave situazione nell'interesse de ilavoratori .

(3-01678) « CARRARA SUTOUR, CERAVOLO DOME-NICO, GRANZOTTO, PASSONI, CA-

NESTRI, AMODEI » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare iMinistri delle partecipazioni statali e del la-voro e previdenza sociale, per sapere qual iurgenti provvedimenti siano in preparazion eper sanare la grave situazione in atto negl istabilimenti SAFOG e Nuova San Giorgio d iGorizia, dove gli operai per far valere le lorolegittime esigenze hanno dovuto occupare gl istabilimenti stessi .

(3-01679)

« FORTUNA, LEPRE » .

Il sottoscritto chiede di interrogare il Mi-nistro della pubblica istruzione, per conoscerele ragioni in base alle quali l ' accordo raggiun-

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Camera dei Deputati

V LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SED UTA POMERIDIANA DEL 18 GIUGNO 1969

to per superare la grave crisi del Politecnic odi Milano, dopo pazienti contatti e responsa-bili mediazioni in sede ministeriale, sia stat omodificato e reso inaccettabile dal Consigliodi facoltà con la conseguenza di riaprire un ostato di preoccupante tensione ; per sapere, al-tresì, quali provvedimenti si intendano adot-tare per porre fine ad una situazione che, met-tendo a repentaglio l'anno accademico, creaun comprensibile disagio ed una viva reazion etra gli studenti, le famiglie e l'intera cittadi-nanza milanese .(3-01680)

« GRANELLI » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare i lPresidente del Consiglio dei ministri e i Mi-nistri dell'interno e del lavoro e previdenzasociale, per conoscere quali iniziative inten-dano assumere al fine di risolvere il proble-ma dell'attuale drastica tensione esistente inTorino e nella sua cintura nei riguardi dell elocazioni degli immobili urbani .

« La domanda degli alloggi in affitto è in -fatti talmente aumentata a causa della mas-siccia immigrazione, per cui i fitti richiest ihanno subito un drastico rialzo, inoltre si ma-nifesta una notevole tendenza alla revision edei contratti in scadenza a condizioni più ele-vate, cosicché stanno accumulandosi le inti-mazioni di sfratto. In tali condizioni, al d ifuori delle normative di ordine generale, ur-gono provvedimenti di carattere localizzatoper salvaguardare il reddito dei lavoratori ed ,in genere, dei piccoli consumatori .

(3-01681) « CURTI, STELLA, BODRATO, BOTTA ,DONAT-CATTIN, ARNAUD » .

INTERPELLANZ E

« I sottoscritti chiedono di interpellare i lPresidente del Consiglio dei ministri e i Mi-nistri delle partecipazioni statali e del bilan-cio e programmazione economica per conosce -re - atteso che il Sottosegretario al bilancio edalla programmazione economica, in occasio-ne dell'incontro del 31 maggio 1969 da luiavuto coi rappresentanti sindacali triestini ,avrebbe espresso dubbi e fatto riserve sullarealizzazione integrale del secondo " PianoCIPE " 1968 in materia di cantieristica na-zionale a partecipazione statale (che apportòalcuni miglioramenti al primo " Piano CIPE "1966), dando ad intendere che il Governoavrebbe intenzione di retrocedere su alcuneimportanti concessioni contenute nel suddet-to " piano " e di accedere alle tesi limitatrici

dell'IRI circa le iniziative da intraprenderea Trieste - se, di fronte al conseguente statodi esasperazione delle maestranze, che avev aportato alla occupazione del cantiere Sa nMarco di Trieste, non si ritenga urgente edindispensabile restituire la tranquillità, ne-cessaria ad un proficuo lavoro, ai lavorator itriestini tutti, dando precise garanzie circa iprogrammi a partecipazione statale a Triest esia in materia cantieristica sia in altri campi .

In particolare, si chiede se il Governonon intenda recedere dalla linea politica se-guita nei confronti dell'economia triestina i nquesti ultimi anni per cui :

a) nel quadro della prevista ristruttu-razione - a parte ogni altra osservazione sul -la bontà dei programmi scelti per attuarla -è stata data precedenza alla parte dei pro -grammi relativa allo smantellamento dellesingole aziende da ristrutturare (come è i lcaso del cantiere San Marco) sulla parte re-lativa alla installazione di nuove aziende edal previsto potenziamento di altre (Arsenaletriestino, nuovi impianti " Grandi motori " ," industria trainante " IRI, stazione di de-gassificazione, nuovo bacino di carenaggio ,parco containers e infrastrutture portuali, col -legamenti autostradali, aerei, marittimi, fer-roviari, ecc .) ;

b) si sono verificati interventi disconti-nui e frammentari per rimediare, solo in par -te, alla minaccia di una grave disoccupazio-ne e crisi economica, senza seguire program-mi a lunga scadenza e al solo scopo di tem-perare la situazione (vedi commesse SNA Mai cantieri San Marco e commesse all'Ar-senale) ;

e) anche laddove esisteva la volontà d iattuazione di determinati programmi, la pocacura nel rimuovere gli ostacoli burocratici neha causato il differimento sine die;

d) i ritardi e le incertezze hanno aggra-vato le iniziali difficoltà, scoraggiato i privat iimprenditori ed i lavoratori, incrementato l adisoccupazione, rese inattuali alcune premes-se su cui si basavano i programmi inizial i(l'industria cantieristica sembra in ripresa) ,disorientato le stesse categorie economiche in -certe sui programmi da seguire .

(2-00303)

« FERIOLI, ALESI, PROTTI, MAR-ZOTTO, GIomo » .

« I sottoscritti chiedono di interpellare iMinistri delle partecipazioni statali e del turi-smo e spettacolo per conoscere i criteri che i lGoverno intende seguire in merito alla ristrut-turazione degli enti cinematografici di Stato .

Atti Parlamentari

— 9240 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 18 GIUGNO 196 9

« Gli interpellanti ritengono che le lotteche si sono sviluppate nell ' intero settore dellospettacolo abbiano indicato obiettivi sufficien-temente chiari, che si possono così sinte-tizzare :

1) il superamento radicale della già scle-rotica legislazione vigente, dimostratasi de ltutto inutile anche ai fini di una semplice di -fesa del cinema come prodotto culturale, e in-vece funzionale a un cinema strumento d imanipolazione ai livelli più squallidi, e d isfruttamento capitalistico nazionale e inter-nazionale ;

2) la trasformazione degli enti cinema-tografici di Stato in entità produttive contrap-

poste alle ragioni di profitto che muovonol'iniziativa privata ;

3) la creazione di un circuito di sale d iproiezione svincolato dal potere centrale econtrollato dalle organizzazioni culturali d ibase e dagli enti locali ;

4) la gestione degli enti cinematografic idi Stato affidata a tutti i lavoratori del settor ee alle organizzazioni di base che già esisto -no e che si potranno moltiplicare e svilupparein futuro .

(2-00304)

« CANESTRI, BOIARDI, AMODEI » .

STABILIMENTI TIPOGRAFICI CARLO COLOMBO