SEDUTA DI MERCOLEDÌ 28 MAGGIO 196 9 -...

116
Atti Parlamentari 8523 — Camera dei Deputat i V LEGISLATURA — DISCUSSIONI -- SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969 137 . SEDUTA DI MERCOLEDÌ 28 MAGGIO 196 9 PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE LUCIFRED I INDI DEL VICEPRESIDENTE BOLDRIN I E DEL PRESIDENTE PERTIN I INDICE PAG . PAG . Congedi 852 5 Disegni di legge : (Deferimento a Commissione) 861 1 (Presentazione) 855 1 Proposte di legge : (Annunzio) 8525, 855 9 (Deferimento a Commissione) 861 1 (Svolgimento) 852 5 Interrogazioni, interpellanza e mozione (An - nunzio) : PRESIDENTE 861 0 M A L A GO DI 8 61 1 NATOLI 8 61 1 PocHETTI 861 1 PRINCIPE, Sottosegretario di Stato per l e partecipazioni statali 861 1 Russo, Ministro senza portafoglio 861 1 SKERK 8610 Interrogazione urgente (Svolgimento) : PRESIDENTE 8551, 8555, 8556, 855 8 D'AuRIA 855 3 SALIZZONI, Sottosegretario di Stato pe r l'interno 8552, 855 8 Mozioni (Seguito della discussione), inter- pellanze e interrogazioni (Seguito dell o svolgimento) sulla RAI-TV : PRESIDENTE 8525, 859 2 ACHILLI 8 549 ALMIRANTE 8597 BERTOLDI 853 5 BOIARDI 852 5 CAPRARA 8597 CICCARDINI 8530 COVELI.I 858 9 DELFINO 8574 DONAT-CATTIN 859 4 Glomo 8565, 859 7 GRANELLI 8540 LAJOLO 8547

Transcript of SEDUTA DI MERCOLEDÌ 28 MAGGIO 196 9 -...

Atti Parlamentari

— 8523 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA — DISCUSSIONI -- SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

137.

SEDUTA DI MERCOLEDÌ 28 MAGGIO 196 9

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE LUCIFREDIINDI

DEL VICEPRESIDENTE BOLDRINIE DEL PRESIDENTE PERTINI

INDICE

PAG .

PAG .

Congedi 8525

Disegni di legge :

(Deferimento a Commissione)

861 1

(Presentazione) 855 1

Proposte di legge :

(Annunzio) 8525, 8559

(Deferimento a Commissione) 861 1(Svolgimento) 852 5

Interrogazioni, interpellanza e mozione (An -nunzio) :

PRESIDENTE 8610M A L A GO DI 8 61 1NATOLI 8 61 1PocHETTI 861 1PRINCIPE, Sottosegretario di Stato per l e

partecipazioni statali 861 1Russo, Ministro senza portafoglio

861 1SKERK 8610

Interrogazione urgente (Svolgimento) :

PRESIDENTE 8551, 8555, 8556, 8558

D'AuRIA 855 3

SALIZZONI, Sottosegretario di Stato perl'interno 8552, 8558

Mozioni (Seguito della discussione), inter-pellanze e interrogazioni (Seguito dell osvolgimento) sulla RAI-TV :

PRESIDENTE 8525, 8592

ACHILLI 8 549

ALMIRANTE 8597

BERTOLDI 8535

BOIARDI 8525

CAPRARA 8597

CICCARDINI 8530

COVELI.I 8589

DELFINO 8574

DONAT-CATTIN 8594

Glomo 8565, 8597GRANELLI 8540LAJOLO 8547

Atti Parlamentari

— 8524 —

Camera dei Deputati

V LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

PAG .

MAMMì 858 5MAllA, Ministro delle poste e delle tele -

comunicazioni . . 8559, 8574, 8575, 85808581, 8589, 8590, 859 7

NICCOLAI GIUSEPPE 859 1NICOSIA 858 7PAJETTA GIAN CARLO 857 0PASSONI 858 2SCALFARI 858 1SEDATI 858 6SILVESTRI 859 7

Corte dei conti (Trasmissione di relazione) 855 9

Ministro della marina mercantile (Trasmission edi documento) 8525

PAG .

Sull'ordine dei lavori :

PRESIDENTE

. . . . 8598, 8604, 8606, 8610ALMIRANTE 8602, 8610ANDREOTTI 859 8CERAVOLO DOMENICO 8600COVELLI 860 8GIOMO 8607INGRAO 859 8LA MALFA 8607ORILIA 860 9ORLANDI 860 4Russo, Ministro senza portafoglio 860 9

Ordine del giorno della seduta di domani .

8612

Atti Parlamentari

— 8525 —

Camera dei Deputati

V LEGISLATURA — DISCUSSIONI -- SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

La seduta comincia alle 9,30 .

DELFINO, Segretario, legge il process overbale della seduta del 23 maggio 1969 .

(L~ approvato) .

Congedi .

PRESIDENTE . Hanno chiesto congedo ideputati Graziosi e Napoli .

(I congedi sono concessi) .

Annunziodi una proposta di legge .

PRESIDENTE . R stata presentata la se-guente proposta di legge dai deputati :

MATTALIA ed altri : « Norme per l'iscrizio-ne alle classi prima e successive degli istitut idi istruzione secondaria e artistica di secondogrado, e modifica del regio decreto legisla-tivo 6 maggio 1923,'n . 1054, e successive mo-dificazioni » (1517) .

Sarà stampata e distribuita. Avendo i pro -ponenti rinunciato allo svolgimento, sarà tra -smessa alla competente Commissione, con ri-serva di stabilirne la sede .

Trasmissionedal ministro della marina mercantile.

PRESIDENTE . Comunico che il ministrodella marina mercantile, a norma dell'artico -lo 4 della legge 5 gennaio 1953, n . 34, concer-nente l'ordinamento dei servizi postali e com-merciali marittimi di carattere locale, ha tra-smesso copia della convenzione firmata i l18 dicembre 1967 con la società di navigazio-ne « Navisarma », per l 'esercizio dei serviz ipostali e commerciali marittimi sovvenzionat idel settore C (Isole Eolie) .

Il documento è depositato negli uffici de lSegretariato generale a disposizione dei de-putati .

Svolgimentodi proposte di legge.

La Camera accorda la presa in considera-zione alle seguenti proposte di legge, per lequali i presentatori si rimettono alle relazioni

scritte e alle quali il Governo, con le consuet eriserve, non si oppone :

MATTARELLI, MERLI, IMPERIALE e BARONI :

« Norme concernenti la carriera degli appun-tati di pubblica sicurezza provenienti dai sot-tufficiali assunti in servizio temporaneo di po-lizia ai sensi del decreto legislativo 20 gen-naio 1948, n . 15 » (848) ;

LIZZERO, DIETL, SKERK, FORTUNA, MONTAN-

TI, CERAVOLO DOMENICO, SCOTONI, LEPRE, MOR O

DINO, SANNA, MAMMÌ, MITTERDORFER, CANESTRI ,

JACAllI, MATTALIA, LEVI ARIAN GIORGINA eSCAINI : « Scioglimento dell'opera nazional edi assistenza all'infanzia delle regioni di con -fine (ONAIRC) » (1361) .

Seguito della discussione di mozioni e del-lo svolgimento di interpellanze e diinterrogazioni sulla RAI-TV .

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca i lseguito della discussione di mozioni e dellosvolgimento di interpellanze e di interroga-zioni sulla RAI-TV .

Ha facoltà di parlare l 'onorevole Boiardi ,che svolgerà anche l ' interpellanza Lattanzi ,della quale è cofirmatario .

BOIARDI. Signor Presidente, onorevol icolleghi, le agitazioni di questi giorni, pro -mosse con insolita acutezza e con parteci-pazione unitaria dai dipendenti della RAI-TV ,in concomitanza - che non potrà restare ca-suale - con l'andamento della discussione par-lamentare odierna, alla fine di una lunga se-rie di proteste radicate nel clima di autenticosopruso, di continuo ricatto, di subordina-zione imposta dal potere esecutivo, che ha tesoda sempre a ridurre a propri strumenti dipropaganda e di ,palese e interessata distor-sione della verità dei fatti i massimi centri d idiffusione delle notizie, di creazione del gu-sto, dei livelli di cultura e delle convinzionipersonali dei cittadini, testimoniano a qualpunto di rottura e di insopportabilità si agiunta la situazione, e come non sia più pos-sibile al Governo sottrarsi a impegni nuov ie all 'offerta di reali garanzie sia per quanto ri-guarda gli indirizzi, sia per quanto riguard ai controlli, sia, in una prospettiva la più rav-vicinata ed incalzante, per quanto riguard aprecise e irreversibili linee di riforma .

Atti parlamentari

— 8526 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 196 9

La HAI-TV, come è noto, è infatti una so-cietà per azioni sottratta ad ogni controllo de-mocratico e soggetta, come le più rilevantiarticolazioni dei dispositivi di attuazione de lsistema, solamente al potere esecutivo e ai ter-remoti, ai conflitti di corrente che ne caratte-rizzano la vita sempre più travagliata e con-traddittoria, ma coerente nella persecuzion edi un costume autoritario, ben omogeneo de lresto alla politica fino ad oggi adottata e all esollecitazioni e ai disegni del fronte padro-nale. La televisione, in particolare, risente ,per l ' efficacia e l ' immediatezza della propri acapacità di suggestione (operando in profon-dità con il linguaggio persuasivo delle imma-gini) delle più pericolose tentazioni e dell epiù forti ed incontrollate pressioni del poter eesecutivo . La stessa classificazione dell'impor-tanza dei fatti viene costantemente piegata esconvolta a seconda delle necessità e delle op-portunità politiche dell ' esecutivo e della classeeconomica dominante, in modo tanto pales eda destare persino l ' impressione fra i più ch esia un diritto, non un abuso, quello che ogn igiorno l 'esecutivo impone secondo i propr iper nulla imperscrutabili disegni .

L 'abuso, ad esempio, che si è sempre com-piuto nel corso delle campagne elettorali, tra -sformando in comizi del Governo gli stess itelegiornali, ha finito dopo momenti di logic airritazione per trasformarsi spesso in supinaaccettazione, da parte di molti cittadini, di uncostume, sì, del tutto riprovevole, ma, inevi-tabile, per la logica comune che si ha o ch esi è teso a far passare del potere e del cattiv ouso di esso, stimolando a crescere la conce-zione qualunquistica, cara appunto a chi go-verna, che tanto vale sopportare ed acquie-tarsi, poiché chiunque farebbe altrettanto .ben vero che in molti paesi dell'est e del -l 'ovest l ' esecutivo tende a piegare o piega co nevidente determinazione i fatti al proprio ser-vizio; ma, come la moltitudine dei reati no ngiustifica l 'abolizione di un sistema di giu-stizia, bensì ne impone se mai il perfeziona -mento, così gli abusi dell 'esecutivo non pos-sono trovare spiegazioni, se non condannabili ,sui modelli e sulla pervicacia degli abus ialtrui .

La classificazione dell'importanza dei fat-ti, entro una certa misura, può considerars idi derivazione soggettiva dal momento chel'oggettività, particolarmente in un paese per-corso da contraddizioni laceranti ed insana-bili, ma anche da processi complessi, non ridu-cibili a ricette di cucina, costituisce soltanto'una ipotesi astratta . È però vero che lo stessosenso comune - fondato su princìpi abbastan -

za diffusi di moralità storica - rivela chiara-mente quale sia lo spartiacque che divide l averità dalla menzogna e, dunque, l ' importan-za, la rilevanza civile che distingue l'apertu-ra della stagione della caccia rispetto all aguerra del Vietnam, una mostra di cani d irazza rispetto alla occupazione di un ateneo ,le sfilate di moda rispetto alle grandi lott eoperaie .

Ma la televisione italiana, per corrispon-dere alle necessità politiche e alle contingen-ze dell ' esecutivo, sottoposta al ricatto di rap-presaglie denominate « ordini di servizio », èriuscita a sconvolgere perfino il senso di un asia pur labile, imprecisa e inaccettabile classi-ficazione. Essa ha stabilito giorno per giorno ,notizia per notizia cosa doveva ingigantire ecosa ridurre a proporzioni invisibili o, ancorapeggio, cosa ignorare, cosa nascondere all alegittima curiosità, all ' interesse o alle esigen-ze di conoscenza degli utenti, mandando all osbaraglio e coprendo di ridicolo schiere di di -pendenti, sui quali non può che pendere, cer-to non per loro responsabilità, anche se cas idi servilismo non sono certamente mancati ,un giudizio di dilettantismo e di incapacità .

certo che i cittadini italiani sono tenut iassai più al corrente dei nuovi acquisti d igiraffe o ippopotami per i giardini zoologic iche non di vicende politiche e di lotte popo-lari di valore essenziale .

Ma non c'è solo, evidentemente, un pro-blema di classificazione dell ' importanza dell enotizie, in una piccola parte ancora imputa-bile allo scarso livello di gusto, di cultura e d isensibilità storica della classe che governa ; i lproblema più grave è quello - quotidiana -mente emergente, sia pure con diversa inten-sità - di autentica falsificazione delle notizie ,che vengono presentate non in modo proble-matico per farne conoscere i vari risvolti, pe rsuscitare intelligenza critica, ma in modo daindottrinare la massa degli utenti e confor-marla al giudizio e agli indirizzi del poter eesecutivo . Non solo, dunque, fatti di prima-ria importanza vengono relegati in secondopiano o addirittura ignorati, quando l'indic edi scomodità diventa insopportabile per i lGoverno o per le forze del capitale, ma adessi viene pure imposto, molto spesso, un de-stino particolare : essi, infatti, giungono, achi li ascolta e a chi li vede in immagine ,attraverso un prisma di comodo, attravers oun processo di consapevole e voluta deforma-zione, attraverso un abile montaggio che l ispoglia del loro complesso significato, che l i

I priva del loro reale valore di insegnamento

Atti Parlamentari

— 8527 —

Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

per rientrare nel quadro precostituito di unapropaganda che non accetta intralci di sorta .

L'occupazione di un ateneo, abbastanz aconsueta da qualche tempo, viene colta, perfare soltanto un esempio, nelle fasi che l afanno apparire come un atto insurrezionale ,pericoloso per la salvaguardia dell'ordine de-mocratico. Le assemblee degli studenti nell esedi occupate, i loro dibattiti, spesso intonat ia grande maturità, spesso ricchi di indica-zioni importanti e di riflessioni critiche, chegioverebbero alla conoscenza dei problem idelle giovani generazioni e dell ' intera so-cietà, non compaiono mai .

Le stesse vicende che coinvolgono il mond ocattolico nell ' età postconciliare non vengononeppure sfiorate, per cui della Chiesa e dell acattolicità viene presentato soltanto, e falsa -mente, un volto compatto, trionfalistico, priv odi fermenti, fatto di sicurezze e di fastidios itoni predicatori, di celebrazioni solenni, d iabbracci ecumenici, e non di contestazioni ,di critiche, di problematiche aperte, qual iesistono e si moltiplicano giorno per giornonella realtà .

CICCARDINI . I dibattiti alla televisionesono fatti tutti proprio su questi argoment iche ella sta trattando .

BOIARDI. Questi argomenti non vengon otrattati nella loro problematicità. DellaChiesa vengono presentati soltanto gli aspett iufficiali, le posizioni ufficiali e quelle chehanno un significato ed una portata di carat-tere diplomatico .

CICCARDINI . Allora ella non vede la te-levisione !

BOIARDI. Invece, la vedo abbastanz aspesso . È per questo che parlo così .

Ripercorrendo in tal modo i sentieri di unvizio antico e deprecabile, si riduce la reli-gione a propaganda, mancando di rispettonon solo verso l'autenticità della dimensionereligiosa, ma verso chi, non credente, po-trebbe comunque provare interesse per legrandi correnti di pensiero che scuotono i lmondo cristiano, ma non sopporta - a giust aragione - né prediche, né messe cantate, nédichiarazioni a senso unico, cioè volte a raf-forzare un legame costantiniano tra Stato eChiesa, superato nella coscienza di una partecrescente di fedeli e volto a conservare unrapporto di vicendevole gradimento tra poter ie tra gestori diretti di questi poteri .

I fatti, dunque, dal campo politico-civil ea quello religioso, debbono dare ragione sol -tanto a chi non li vuole, a chi li detesta, a ch ili contrasta, per cui diventa necessario pre-sentarli come nocivi e pericolosi, o non pre-sentarli semplicemente affinché ciascunotragga le proprie conclusioni . Noi ci prefig-giamo, condannando la mancanza di obiet-tività, di individuare e di colpire un siste-ma che non tiene conto che la conoscenzavera dei fatti è possibile soltanto alla con -dizione che essi vengano presentati nel lor oinsieme, nelle loro cause, nei loro svolgi -menti e nelle loro conclusioni, non in qual -che episodio estratto dall ' insieme, strappatodal contesto e ridotto a quel tipo di insinceraobiettività che è definito nuda cronaca . Lanuda cronaca è soltanto, nella migliore dell eipotesi, una esposizione astratta, e, nella peg-giore, che è quella corrente, una costruzionedei fatti che assomiglia a verbali di polizia oa pastoni di giornali borghesi o di agenzi edi cui tutto si può dire meno che non sianolegate a questo o a quel gruppo politico . Glistessi tentativi, attraverso l 'uso della presadiretta, di porgere in modo un po' più liberoe problematico le notizie senza il preventivovaglio burocratico dei custodi del potere ese-cutivo, personalizzando il giudizio e lascian-do spazio alla respónsabilità diretta di ch iparla, hanno finito per suscitare apprensionie per venire ricondotti a proporzioni « ragio-nevoli », cioè insignificanti . Quanto al tele-giornale, vi è chi lo scrive - e nessuno sa ch isia - e chi lo legge, che non ha altra colpase non quella di leggerlo come si leggono lecose scritte da altri, in modo da accentuare i lcarattere burocratico, il linguaggio da circo -lare ministeriale, il carattere di velina im-personale che il pubblico non gradisce per-ché non immediata, non viva, ma sottopostaal filtro di una preventiva, accurata corre-zione. La televisione, tranne qualche ecce-zione del resto duramente pagata da chi n eè stato l'artefice indisciplinato, alla fin fineha raggiunto lo stesso livello di indipendenzapolitica di questa stampa che ama appunto

definirsi indipendente e che tutti sanno es-sere una stampa padronale . La sua obiettivit àè dunque del tutto simile a quella di chichiama sempre in causa il buon senso ed èsolito manipolare le notizie e falsificarne i l

significato allo scopo di farle rientrare entrogli argini di un moderatismo che, se tra-cima, tracima soltanto verso destra, verso l e

sponde dell ' autoritarismo e della repressione .La notizia viene depurata e messa in circolosenza il rischio che contenga sollecitazioni

Atti Parlamentari

— 8528 —

Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI -- SEDUTA DEL 28 MAGGIO 196 9

nocive : una notizia abbellita, rieducata ,pronta per l 'uso che il Governo intende n esia fatto .

Ed è così per la cultura, destinata a ras-sicurare gli animi e a non creare inquietu-dini, a celebrare i « classici », a ripetere l ecose note e non a rafforzare le spinte conte-stative di cui è oggi portatrice, dal momentoche l ' uomo di cultura avverte che l ' unicovero modo di fare cultura è di fare, a propri omodo, politica, di scardinare cioè un edifici ocostruito dalla classe borghese in modo chearte e cultura si smarriscano nel vaniloquio ,nel divertissement, nell ' intimismo gratuito ,prive di collegamenti con la società e con idrammi che la percorrono perché frutti de lgenio creativo solitario o della distaccata ,idealistica severità degli studi .

Ed ecco la televisione con i suoi grandiromanzi a puntate, con i suoi classici offert idue ore la settimana, Omero e Manzoni, conle opere liriche, qualche concerto che nonspaventi il pubblico con musiche elettronich eod altre diavolerie : una cultura destinata a lgodimento, non a destare riflessioni od in-quietudini, una cultura di tutto riposo, ch evalica l'Ottocento, soprattutto quando garan-tisce di ricordarlo, di conservarne l'ispira-zione . Così, tutte le opere di prosa di autoreitaliano, le più obsolete, scomparse da ogn irepertorio e che ogni impresario si guarde-rebbe bene dal mettere in scena, trovano po-sto nei programmi televisivi scatenando on-date di noia, abituando il pubblico a consi-derare la cultura come un fastidio e facen-dogli, per giunta, rimpiangere i terribili te-lequiz del giorno prima, in cui la memoriasostituisce l ' intelligenza, e la nozione, la dat ae il nome prendono il posto del giudizio criti-co, che non è stato mai, del resto, propostoper un premio . La cultura come sport dell amemoria, e lo sport, non come avviamentoalla pratica sportiva, ma come cultura dellamemoria, informano di sé i programmi dell anostra televisione, la cui funzione alienantenon deriva, come molti penserebbero, da lfondo di una colossale ignoranza, ma dal viv odi una scelta politica ; le cui ragioni, del re -sto, non si limitano a celebrare, a ripetere ea rassicurare contro quella che viene definita ,con grossolana approssimazione e per evitar econti più seri, la moda della contestazione ,ma arrivano a produrre, come è nella logic adel capitalismo, un processo di mercificazio-ne dell'arte e della cultura, capace di trasfor-marle rapidamente in denaro, in profitti, i ninvestimenti per case discografiche, case edi-trici, società di noleggio e di distribuzione,

imprese teatrali e via dicendo . Lo dimostranocon molta evidenza f estivals di canzoni chealtro non sono se non piattaforme di lanci odi prodotti discografici ; l'accentuazione del di-vismo come moltiplicatore del profitto su cu isi imperniano intieri programmi ; l'assillantesollecitazione verso i consumi, per i qual iviene destinato spazio sempre maggiore ; men -tre i problemi reali, drammatici, nella lor ocruda « effettualità » vengono ingentiliti, mi-stificati, coperti, attraverso inchieste intessut edi fumoserie letterarie, da un artificioso spes-sore di folklorismo, confondendo ad arte lamiseria con la tradizione, l'arretratezza conla persistenza di antichi sapori di civiltà . Co-lorire di rosa i più oscuri, complessi e secolar idrammi umani, attribuendo ad essi un valor edi storia e di costume, là dove regna la piùsquallida e disumanizzante mancanza di va-lore, l'impoverimento progressivo, il sensodi una continua, inesorabile caduta, è dunqu eun'altra testimonianza dello sconfinamento d auna obiettività, concepita come assenza di spi-rito critico, verso l'inganno più assurdo edinaccettabile, poiché giocato su sofferenze au-tentiche e sulla profonda disperazione di zon eintere del paese .

Il Mezzogiorno, stretto nella morsa di pro-blemi che esigono una radicale trasformazion edel sistema economico, come hanno recente -mente sostenuto alla Camera deputati de igruppi più diversi, resta per la television eitaliana il punto di riferimento più stimolant eper esercitazioni e saggi di piccola sociologi aborghese, volti a mettere in luce, contro i ldramma di strutture economiche cristallizzat e

e paralizzanti, la vitalità di forme naives del -

l'arte e della cultura, il segreto di antich e

formule di artigianato, le tracce linguistichedi passate dominazioni, l'uso dei proverbi ,una civiltà di vecchi suoni e vecchi colori e

stravaganti orpelli, confrontata, quasi con or-goglio, con l'appiattimento produttivistico econsumistico del nord, come se la restaura-zione o il recupero di valori premoderni, tra-scurando l'emigrazione, il sottosviluppo, gl i

squilibri territoriali, offrissero spunti di ri-pensamento critico e di consolazione per l aassenza degli aspetti degenerativi di una so-cietà di capitalismo maturo che solo ragion i

di mercato interno e di scarso profitto, d i

ritardo storico e di debolezze croniche impe-discono al sistema di estendere .

Infine, non solo questione di classifica-zione inesistente o falsata dell'importanz a

delle notizie, o di accurata mancanza di obiet-tività o di ricorso a forme ben visibili di in-ganno, ma anche di continuo attentato, che si

Atti Parlamentari

— 8529 —

Camera dei Deputata

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI -- SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

perpetua e si aggrava, contro la dignità dell apolitica e il significato e la profondità delledialettiche che ne compongono il quadro d iassieme e ne sollecitano i contrasti e la cre-scita dei contenuti ; contro il ruolo dei partit ie dei movimenti di lotta, verso i quali, co ncura sottile, si cerca di imporre forme disempre più largo disinteresse o di reale, in-vincibile fastidio . Le tribune politiche, infatti ,non affidate alla gestione diretta dei partit ie alla loro responsabilità, hanno finito con l oassumere un tono burocratico insopportabil ee il carattere di monologhi troppo lunghi pe ressere seguiti e troppo brevi per servire all adecente e non strozzata e rabberciata esposi-zione di qualunque pensiero, mentre i dialo-ghi con i giornalisti riconducono, anch 'ess iper eccessiva brevità e per sbrigatività dell apolemica, assai al di sotto dei livelli con cu inormalmente si fa politica nel nostro paese ,riducendo le più robuste riflessioni in battuteda quattro soldi e i temi di fondo in piccolesintesi che altri canali di comunicazione, qua -li, ad esempio, la stessa stampa, sono in grad odi rendere con più chiarezza ed efficacia .

Solo affidando ai partiti i criteri di utiliz-zazione dei minuti disponibili potrà ripren-dere slancio e significato una rassegna di po-sizioni che, necessaria per la conoscenza tem-pestiva e generalizzata del ruolo e dell'impe-gno di ciascuno di fronte ai problemi sia d ibreve sia di lungo momento, ha finito inveceper apparire inutile e sgradevole e per gene -rare tendenze a giudicare la politica non pe rquella che veramente è, nella ricchezza dellecontinue elaborazioni, ma per quella che vor-rebbero fosse solo coloro che hanno nostalgiaper regimi senza partiti e con esecutivi cu ibene o male affidare tutta la responsabilit àdella vita pubblica, per non esserne ulterior-mente infastiditi .

Tutti i programmi, come rivendicano giu-stamente ì lavoratori, i giornalisti, i collabo-ratori della radiotelevisione, dovranno fon-darsi sull 'apporto personale o di gruppo, sull aresponsabilità diretta di chi lí elabora, sull aintelligenza storica, sullo spirito critico, su ilivelli di gusto e di cultura di chi li elabora ,facendo degli strumenti di comunicazion edello Stato strumenti aperti, concepiti com epubblico servizio, come servizio a disposizio-ne di tutti, libero dunque da ipoteche di parte ,da censure politiche, dall ' obbligo vergogno -so di versioni addomesticate dei fatti, capac edi sollecitare il giudizio e l'emozione positi-va dell'utente, non di addormentarne la co-scienza o di scaricarne soltanto i nervi per

renderlo più idoneo a sopportare lo sfrut-tamento .

Si tratta, in poche parole, di affidare a lpersonale e ai collaboratori un ruolo diversoall'interno dell'azienda, di istituire disposi-tivi diversi e ben articolati di partecipazione ,di avviare esperienze di autogoverno, nel sen-so almeno di concedere responsabilità esclu-sive nell'elaborazione di rubriche e di pro -grammi, restituendo dignità professionale adun lavoro cui, viceversa, si è chiesto, con pre-tese ricattatorie, di servire il potere costituito ,di lusingarne i vizi e le debolezze, di tesserneelogi artificiosi, di difenderne cause sbagliat ee, in certi momenti, persino sciagurate (e nonsolo nel periodo tambroniano), per non ve-nirne rapidamente espulsi, senza spiegazioni .Lavorare in totale balìa del potere esecutivo,senza poter contare né sui rapporti coi poter idemocratici per sfuggire alla morsa e tro-vare un minimo di appoggio e di protezion eper salvaguardare il prestigio e la dignitàdella professione, né sui rapporti con gliutenti, mai considerati se non in modo prete-stuoso per giustificare scelte di retroguardiaculturale e in modo paternalistico, per car-pire, attraverso sondaggi addomesticati, mo-tivi di sostegno : è stato il destino di mae-stranze, di giornalisti, di programmisti e d i

operatori culturali, destino cui le agitazioniin corso dimostrano, però, con quanto sensodi irritazione e di rivolta si intenda sfuggire .

Sostituire al potere esecutivo il Parlamen-to nell'alta direzione e nel controllo dei gran-di strumenti di comunicazione di massa, isti-tuire forme permanenti e serie di consulta-zione con gli utenti, investire di responsabi-lità dirette personale e collaboratori fino agettare le basi di forme di autogoverno, of-frire notizie nell'ampiezza problematica de isignificati e nell'individuazione dei rapport itra causa ed effetto, non il sommesso e gar-bato sostegno d'una maggioranza, come h aaffermato il collega Scalfari, liberare il la-voro culturale dal processo di mercificazion ecui è stato fino ad oggi unicamente finalizzato ,decentrare a livello regionale strutture, poter ie parte dei programmi, costituiscono le line emaestre di una riforma e di una scelta di in-dirizzi operativi cui il Governo dovrà rapi-damente porre mano, dal momento che de lresto sono giacenti in Parlamento propost edi legge (una è del PSIUP) il cui esame nonpotrà tranquillamente venire rinviato e la-sciato cadere se diventeranno parallelament e

crescenti la pressione delle masse, la pro-testa degli utenti e la lotta degli stessi dipen-

denti della RAI-TV . E a ciò si dovrà e potrà

Atti Parlamentari

— 8530 —

Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

ulteriormente provvedere non già con « or-dini di servizio », con mutamenti al vertic eper acquietare i malumori e dosare le pretesedelle correnti, con interventi punitivi vers opersone scomode o non più utili, cioè non ri-conducibili all'obbedienza o non più capac idi garantire i difficili equilibri interni, m afacendo i conti con il Parlamento e con i lpaese, assumendo impegni precisi alla fin edi questo stesso dibattito parlamentare, fis-sando criteri e scadenze perché si passi i nbreve tempo ad una gestione diversa da quell eche si sono fino ad oggi succedute, ad una ge-stione che risulti da una radicale e finalment edemocratica riforma dell'ente . Anche se, com eè logico e doveroso sottolineare, non è possi-bile vincere e invertire lo stesso processo d imercificazione dell ' arte e della cultura senz acoinvolgere in una profonda trasformazionel'intero sistema economico ; anche se non èpensabile pervenire a gradi sodisfacenti d iobiettività nel classificare ed esporre le no-tizie senza ridurre l'accentramento dei poter idell ' esecutivo e riproporzionarlo su tuttol'arco della vita pubblica italiana ; anche sela stessa riqualificazione dei livelli della di-gnità professionale e la ridefinizione . de lruolo della responsabilità personale e di ca-tegoria dei lavoratori e degli operai cultural inon potranno non risentire e non conformarsi ,anche in termini di lotta, a quanto nelle fab-briche, nelle campagne, nelle scuole è in mo-vimento, non solo per la revisione di tratta -menti economici, di contratti di lavoro e pe rindispensabili ristrutturazioni aziendali, m asoprattutto per concretare una diversa e no nformale dislocazione di poteri . E in questosenso che con fermezza e chiarezza ogni di-scorso sulla RAI-TV va posto, rifiutando ogn ipur legittima caduta sul piano del moralism oe dell'indignazione, rifiutando come depreca -bile e snaturante ogni visione puramente set-toriale del problema, cui possono indurre ,con forza di distrazione, gli aspetti macrosco-pici ed incredibili della degenerazione in atto ,con il rischio di farli apparire come ultim oresiduo di un regime altrimenti scompars oe misteriosamente, anacronisticamente pre-sente ancora nella sola RAI-TV ; esaltando vi-ceversa e mettendo a fuoco i caratteri unitar ied omogenei che la lotta assume ormai nellaintera realtà del paese, non consentendo di se-parare un piano dall'altro, un provvedimen-to, un episodio dall'altro, quando è un regimeintero che va trasformato nelle strutture enegli indirizzi repressivi che lo caratteriz-zano . E solo il collegamento con le spinte d igruppi e di associazioni di utenti già prodotte

in passato, con le lotte in corso e con la cre-scita a cui saranno soggette che rende vali -da, non astratta, non accademica, la discus-sione parlamentare odierna e che sta alla basesia dell'interpellanza del mio gruppo sia dell amozione unitaria che la sinistra propone a lvoto della Camera, sicura di interpretare, si asul piano delle critiche, sia sul piano dell eproposte, i pensieri e le aspettative di strat isempre più larghi della popolazione . (Applau-si all'estrema sinistra) .

PRESIDENTE .

iscritto a parlare l'ono-revole Ciccardini . Ne ha facoltà .

CICCARDINI . Signor Presidente, onore-voli colleghi, il problema che noi oggi discu-tiamo mi sembra viziato nella sua imposta-zione da due pregiudizi correnti, che son olargamente condivisi nel nostro paese . Unoè lo sport nazionale, a cui questa mattina s iè dedicato anche il collega Boiardi, del par -lare male dei programmi della televisione ;l'altro sport, che è giustificatissimo, dato ch ela televisione rappresenta l'argomento piùimportante nella discussione familiare e nelladiscussione fra amici (ed è quindi giusto ch ese ne parli e se ne parli con quel senso d ihumour, con quella satira, con quel sale conil quale gli italiani affrontano gli argoment ipiù popolari), l'altro pregiudizio normale èche la televisione sia una sorta di quinta co-lonna, di servizio segreto, di potere nero de lGoverno, comunque dei poteri costituiti .

Io non voglio affrontare questi due tem iperché, tutto sommato, rispetto al problemaprincipale della televisione in Italia, mi sem-brano due temi marginali . Dirò a questo pro-posito che, per ammissione di tutti, per am-missione internazionale, per ammissione an-che di coloro che criticano - e giustamente -alcuni aspetti dei programmi della televisio-ne, che non sono fatti per tutti, che hann ole più diverse sfumature, che non posson opiacere a tutti, i programmi della televisioneitaliana sono tra i migliori che ci siano a lmondo ; questo basterebbe a togliere dalla di-scussione tutto un aspetto di contenuto che ,in fondo, non è l'aspetto principale . Direianche che dal punto di vista culturale, no nper il numero delle ore dedicate alle trasmis-sioni culturali, ma per certi aspetti dell estesse e per la loro novità, esse rappresentanoun punto che non è superato neppure dall atanto decantata BBC inglese . Con questo pos-siamo considerare il problema risolto ? Evi-dentemente no, ma non è questo il punt odella discussione .

Atti Parlamentari

— 8531 —

Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

Onorevoli colleghi, oggi discutiamo dell atelevisione come di uno dei principali stru-menti di informazione della coscienza demo-cratica nazionale, come uno dei punti di dif-fusione dei messaggi e dei mezzi di comuni-cazione della società civile, e, quindi, dell apossibilità di farne uno strumento effettivo d ilibertà. Ma non perché questo o quel pro-gramma, collega Boiardi, siano più o men ofacilmente criticabili dal punto di vista del -l'estetica, delle posizioni culturali e dell estesse posizioni politiche, ma perché, ne lcomplesso, la televisione diventi uno stru-mento di libertà nella società italiana .

Il problema è più a monte, ed esso va ri-solto nel rapporto fra le forze politiche e l atelevisione, tra le forze politiche e la societ àcivile, fra i poteri dello Stato e questo grande ,nuovo strumento che, certamente, è uno de ipiù importanti che la scienza abbia messo adisposizione della società civile .

Non dimentichiamoci, in fondo, che igrandi totalitarismi europei sono nati contem-poraneamente, sono coetanei alla radio e ch ela radio, saputa usare da alcuni regimi com estrumento di penetrazione nella società civile ,ha portato ad un cambiamento nelle_ strutturestatali degli « anni venti » di cui abbiamosentito le conseguenze in una guerra cata-strofica, in alcune dittature e in una lacera-zione di quelle che erano le ideologie classi -che dell 'Europa. Ciò proprio per l'uso la -sciato in mano ad una concezione particola-rista di questo strumento scientifico .

Il problema della televisione si pone ogg iin questi termini ; qui sentiamo, sostanzial-mente, farsi avanti due soluzioni che io sem-plificherò non tanto per ragioni polemiche ,ma proprio perché sia più chiaro l 'assunto .

Una soluzione che veda la libertà della te-levisione più garantita da un sistema inter-partitico, proporzionalistico, di controllo d itutti i partiti, sotto un aspetto costituzionale ,su tutti i programmi attraverso le formule odella Commissione di vigilanza o della nomi-na paritetica o proporzionale diretta, da part edelle forze politiche, dei dirigenti della tele -visione .

Bisogna fare, a mio avviso, un discors omolto chiaro : noi ci troviamo di fronte ogg iin Italia a delle forze politiche che davant ial prorompere della società sono inadeguate ,non riescono a parlare direttamente ai citta-dini italiani perché parlano un linguaggio ri-stretto, un gergo spesso incomprensibile . Lovediamo in questo stesso nostro Parlamento :se accogliessimo alcune regole temporali sulla

lunghezza degli interventi, sul modo di espri-merci, probabilmente miglioreremmo la com-prensione del gioco politico da parte dell'opi-nione pubblica nazionale . I partiti cercano ,e sotto un certo aspetto giustificatamente, d icontrollare questa « figliuola » che è cresciu-ta di importanza, che sa parlare più diretta -mente all'opinione pubblica, che usa un lin-guaggio diverso . Ma sappiamo che sono l eforze politiche che debbono compiere uno sfor-zo per capire quello che sta succedendo . Ve-diamo che il settore che è gestito praticament edalle forze politiche - comprendente cioè Tri-buna politica e le altre discussioni politich ee sindacali - costituisce uno degli aspett imeno felici della televisione. Nel momentoin cui la televisione istituisce il telegiornal edelle 13,30, che è certamente un grosso fattodal punto di vista dell'informazione, Tribu-na politica rimane ancorata al rispetto formaledei minuti e dei tempi proporzionalistici ,senza riuscire a conferire una vera problema-tica alla discussione dei fatti politici, senz ariuscire a creare il senso di una vera dialet-tica, che esiste nei problemi politici . Quest erubriche si limitano a fare una semplice con-trapposizione di verità diverse che in fond oagevolano la tendenza al qualunquismo poli-tico e perfino un certo disgusto per la politic ainvece che creare l'interesse per i problem ireali .

Questo interesse, al contrario, è molto di-verso quando vengono presentati alcuni fatt icome quelli della Cecoslovacchia, della guerr adi Israele, altri grandi avvenimenti che colpi-scono l'opinione pubblica mondiale attraver-so il metodo - sia ben chiaro - non della po-liticità o della partiticità, ma attraverso u nmetodo tipico del linguaggio televisivo .

E a proposito di questo linguaggio vorre ifare un'altra osservazione che si riferisce allascelta operata in passato dalle forze politiche ,dai partiti . Intendo riferirmi alla scelta - sba-gliata - di vietare la televisione a colori . Lascelta è stata sbagliata perché è stato consi-derato soltanto l'aspetto produttivistico, con-sumistico, il quantum che bisognava spen-dere, dimenticando che ogni strumento cultu-rale nuovo costituisce un mezzo polivalent edi promozione . Così noi abbiamo deliberata-mente rinunciato ad un certo punto a favorir elo sviluppo della società italiana . Cioè nonabbiamo rinunciato soltanto al migliorament odel mezzo espressivo, ma abbiamo rinunciat oall'acquisizione di uno strumento nuovo, ca-pace di esprimere un linguaggio diverso .

Non è questa la strada per porsi il pro-blema della televisione, oggi, nella società

Atti Parlamentari

— 8532 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA — DISCUSSIONI -- SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

italiana. Non è attraverso il controllo parite-tico e proporzionalistico che si risolvono que-sti problemi. La strada, a mio avviso, èun'altra, e viene da più parti invocata perch écorrisponde ad una delle tendenze che si ma-nifestano anche nelle agitazioni in corso al -l ' interno della stessa televisione, fra i giorna-listi, fra i programmisti, fra i partecipant ialla produzione televisiva, fra i lavorator idella televisione . Per la verità si cita un sol oaspetto di questa presa di posizione ; non c 'èdubbio, e lo dirò dopo, che il problema di un apartecipazione effettiva, anche significativa ,in ogni caso garantita da parte di coloro ch epartecipano allo strumento di produzione te-levisiva, è un problema che esiste all ' internodell 'azienda. Riportare oggi, però, soltantogli aspetti di rivendicazione, che non chia-merò corporativa, perché non è essenzialmen-te corporativa, ma gli aspetti di rivendica-zione, non della libertà, ma direi del con-trollo dello strumento televisivo, costituisc euna forzatura dello stesso pensiero di color oche promuovono questa battaglia all'intern odella televisione ; essi sanno benissimo (lohanno detto, lo hanno affermato nelle lor omozioni) che fanno parte di una componente ,di uno staff, di un insieme che gestisce u nservizio nazionale. E questo servizio deve es-sere responsabilizzato non ai fini di chi occa-sionalmente lo gestisce, ma ai fini di tutta l asocietà nazionale rispetto ad una vera e pro-pria responsabilità politica . E non è una so-luzione valida quella del trust di giornalist iche potrebbe gestire in proprio la televisione ,affidandosi ad una presunta obiettività, o ve-rità, che in realtà sappiamo non esiste, per -ché l ' obiettività o la verità sono date da unaserie di componenti, dal rispetto di verità par-ziali, da una serie di contributi che non son oun prodotto personale o individuale di alcun oma discendono dall 'equilibrio di diverse li-bertà che si esplicano all ' interno e fuori del -l 'azienda televisiva . Quindi non una soluzio-ne corporativa, perché non credo che color oche lavorano nella televisione abbiano parti-colari diritti rispetto agli altri cittadini ita-liani, agli altri utenti e a tutti coloro che vo-gliono vedere risolto il problema della tele -visione come problema di libertà .

Allora, qual è la soluzione ? La soluzione ,secondo me, deve essere cercata seguend oun'altra strada ; dipende da una presa di co-scienza da parte di tutta la società italiana ,dei valori della libertà e della funzione degl istrumenti di comunicazione di massa . C ' è unproblema di libertà di stampa, un problemache riguarda i quotidiani, e c'è anche, natu -

ralmente un problema della televisione; maandiamo per gradi .

Certamente la struttura portante della te-levisione oggi è invecchiata; mi spiace dirloal ministro delle poste, ma non c ' è dubbioche pensare che il Ministero delle poste possaessere uno degli strumenti di gestione e d icontrollo della RAI-TV oggi, nel 1969, è asso-lutamente ridicolo. questo uno dei punt iche evidentemente, in qualche modo, biso-gnerà rivedere. Più giusta mi sembra invec ela collocazione dell 'ente nel tipo dell'aziendaa partecipazione statale, e nell ' ambito del-l'IRI; anche qui si tratta di una condizione .Tutto sommato, l ' IRI doveva servire in que-sto periodo da scudo protettivo di caratter eaziendale rispetto alle esigenze particolari d i

queste aziende .

L'IRI non ha potuto svolgere spesso que-sta funzione o per lo meno non l 'ha potutasvolgere con continuità . Non vi è dubbio per òche se vogliamo conservare la struttura azien-dale portante in questo settore, attraversoquesta formula che in altri casi ha dato risul-tati positivi, dobbiamo dare all'IRI un com-pito particolare, se non altro nei rapport iaziendali .

La commissione Martino-Di Bruno che hastudiato l'organizzazione della televisione ècomposta da esperti dell'IRI, da persone ch enell'IRI, da anni, hanno applicato metodi d ivalutazione del personale, di razionalizzazion eaziendale, metodi che vengono criticati talvol-ta come tecnologici, ma che certamente hannorappresentato una delle componenti del pro-gresso dell'IRI e dell 'economia nazionale . Sa-rebbe stato molto interessante vedere, pe r

esempio, come questi metodi si sarebbero po-tuti applicare a una azienda come quella ra-diotelevisiva, una azienda tutta particolareperché ha prodotti particolari (programmi ,

cultura, idee, notizie), ha elaboratori tutti par-ticolari, vede uno speciale rapporto di respon-sabilità tra coloro che creano il prodotto tele -visivo e i dirigenti dell'azienda, del gruppo, idirigenti politici del paese, e la società na-zionale .

In questo settore invece abbiamo visto ch el'informazione sulla struttura organizzativa è

arrivata oggi . L'IRI, quindi, non è stato i n

grado di svolgere una funzione pilota in cam-po aziendale in questo particolare settore . Que-

sta non è tanto una critica all ' IRI che forse

avrebbe potuto ben svolgere questa funzione ,quanto invece una critica alle condizioni poli-tiche particolari, alle strutture portanti im-perfette che non hanno permesso né al Mini-

Atti Parlamentari

— 8533 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

stero delle poste né all'IRI di svolgere alcun efunzioni che avrebbero dovuto svolgere .

Qual è allora la soluzione ? Si tratta di af-fermare un concetto di autonomia aziendale .Autonomia aziendale non significa natural -mente predominio di coloro che vivono nel -l'azienda o soluzione corporativa . L'aziendaè intesa nel senso più lato, quella che è oggiveramente la RAI-TV . In ogni azienda ci sonocertamente lotte per il potere (Interruzione de ldeputato Caprara), come accade in una socie-tà. In ogni azienda vi sono anche delle vicen-de particolari . Non dobbiamo dimenticare checi troviamo di fronte ad un momento partico-lare della televisione . Ieri il collega Scalfari ,parlando dei problemi della televisione accen-nava a uno dei periodi (il primo), della cosid-detta politicizzazione - quello in cui nell astessa dominava un partito solo - e vedevanel fatto che oggi vi dominassero tre partit iun moderato progresso. Ebbene, in questaidea di Scalfari era in fondo contenuta l ' inter-pretazione di un periodo molto importantedella televisione italiana ; tanto per parlare i ntermini chiari, il periodo che fa capo alla di-rezione Guala . In quel periodo, effettivamente ,vennero poste le basi di una trasformazion edell'azienda, di una azienda che era, sì, allor aburocraticizzata; che andava lungo i binar idi una esperienza valida in altri tempi, quell adella radio, ma inefficiente per la televisione .Vennero poste le basi - dicevo - per costituir equel gruppo di uomini, quel gruppo di idee ,quegli strumenti di formazione degli uomin ie delle idee che hanno permesso la trasfor-mazione cui accennavo . In fondo, al telegior-nale quale oggi è, alle trasmissioni culturali ,quelle che vengono lodate dai più, si è arri-vati appunto attraverso le idee e gli uomin idi quel periodo . E non si è stata allora un apartiticizzazione, non vi è stato un predomi-nio della democrazia cristiana; vi è stato, in -vece, un assumersi, da parte degli uomini ch edirigevano allora la televisione italiana, di al -cune responsabilità nei confronti della societ àitaliana, della società politica, che fino ad al-lora l 'azienda aveva rifiutato. E questo è stat ocertamente ' un progresso. Possono essere stat icompiuti degli errori, certamente ; vi può es-sere stata, come dire, la deviazione, la defor-mazione di un certo modo di sentire . Non v iè, per altro, alcun dubbio sul fatto che si aesistito, nel contempo, un profondo rispettoper quel che la televisione rappresentava - unostrumento culturale, educativo - e per u nmodo diverso di concepire proprio la proble-matica del presentare la parte culturale, le

notizie, le informazioni, allora affermatosi i nseno all'ambiente televisivo.

Oggi, il problema è un altro . Il gruppo cu iho accennato è cresciuto, ha fatto le sue espe-rienze, probabilmente si è anche diviso, comeavviene in tutte le manifestazioni . Certamente ,in questa azienda, come in tutte le altre, esi-ste una lotta per il potere . Oggi, per altro ,- ripeto - il problema è diverso e si pone i ntermini diversi . Problema e termini che l atelevisione rimbalza a noi: come può quest ostrumento venire rapportato alla società ci -vile italiana, e quali debbono esserne i mod ie quali le responsabilità ? Anche le responsa-bilità, per l 'appunto. Di fronte a chi sonoresponsabili coloro che producono idee, noti -zie, cultura, nella società italiana ?

Ed in merito occorre dire qualcosa a pro-posito dei problemi della libertà interna . Ionon credo - e su questo sono d'accordo co nquanto afferma Arrigo Levi nel suo libro Te-levisione all ' italiana - che il problema intern opiù grosso sia quello della censura, almeno ne lsenso in cui viene descritta all'esterno .

Amici miei, nella televisione italiana s iscontrano due ideologie (chiamiamole così) ,due modi di vedere lo strumento culturale te-levisivo. Uno, più responsabile, pensa che essodebba presentare la problematica sociale nell asua complessità ed educare i telespettatori asentire nei suoi confronti diritti e doveri ; l ' al-tro, in armonia con la tradizione giornalisti-ca italiana di tipo radicale, vede la televisio-ne solamente e soprattutto come strumento d idenuncia (ed è quello di cui parlava, forse ,un momento fa, l'onorevole Boiardi), uno stru-mento continuo di denuncia . Certo, vi sonodei problemi che sono stati scoperti ed anch erisolti, in Italia, con l'intervento della televi-sione. Il boom scolastico, che ha precedutola riforma della scuola media, è stato un fatt oconseguente a una trasmissione televisiva . Eancora : il fatto che in Italia l'aumento de imorti sulle strade a causa della circolazion enon sia andato di pari passo con quello cheè stato l 'aumento della circolazione stradal eè un effetto della educazione televisiva . Maalla televisione non tutto può essere denuncia ,perché lo strumento è più completo che no nil rotocalco, è più profondo che non il roto-calco, ed incide di più nella società italian ache non il rotocalco .

Certamente . E non v 'è dubbio che, contra-riamente a quanto diceva l 'onorevole Boiardi ,siano stati, per esempio, nella televisione ita-liana ben presenti i problemi della scuola .Non v ' è dubbio che proprio la presenza di al-cuni problemi della scuola in alcuni settori

Atti Parlamentari

— 8534 —

Camera dei Deputa '

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI -- SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

del telegiornale, in alcuni settori delicati (miriferisco alle rubriche culturali) abbia permes-so che in Italia l'esplosione dell'agitazionestudentesca avvenisse in forme diverse che i nFrancia . 1J un contributo che la television eha dato a questa forma di partecipazione .

Ma in verità, se dovessimo lasciare preva-lere alla TV la tradizione del giornalismo d idenuncia, che è maggioritaria nel giornalismoitaliano, dovremmo ricordare che al fondo del -la strada della denuncia c'è il giornale popo-lare imperniato su sesso, crimine e monar-chia. chiaro che avrebbe molto successo po-polare una televisione impostata su sesso, cri-mine e monarchia . Ma il punto è un altro, eriguarda il rispetto per lo strumento educativ ocome nota fondamentale . Nell ' intitolarlo Tele-visione all ' italiana, Arrigo Levi dà al suo libroun titolo che è di moda. Tutto quello che s ivuole criticare di una certa struttura italian acon un certo atteggiamento manicheo, con unacerta mentalità da colonizzatori dell 'Italia, infondo viene detto « all ' italiana », perché tutt ociò che si definisce « all'italiana » sembra es-sere decadente, un po ' frusto, un po' arran-giato. Nonostante questo, Levi fa poi dell elodi alla televisione italiana ; non solo, ma ri-conosce che il problema non è soprattutto unproblema di censura . Esiste nella televisioneitaliana un problema di inframmettenze politi -che, che può aver luogo nei due sensi : possonoesservi uomini politici che cercano il lorouomo alla televisione, come possono esserv iuomini della televisione che cercano il lor ouomo politico . Ma come si risolve questo pro-blema ? Nell 'autonomia aziendale garantita alvertice : ecco il programma dei garanti - d iuna specie di magistratura - che valgano pe rla loro persona, per la loro posizione cultu-rale. Dirò subito : non eletti dagli utenti, per -ché io non credo a questa formula . Io noncredo neanche alle associazioni degli utenti ,che, in una situazione come quella italiana ,che non è molto rigogliosa dal punto di vist adegli enti intermedi, oggi non sono rappre-sentative . E neppure - per riprendere il di -scorso - eletti con un sistema che dia la pos-sibilità di far votare tutti gli utenti : sembre-rebbe questo un fatto demagogico, ma in real-tà sarebbe un fatto classista . Utente della tele-visione è anche chi non ha il televisore, chiguarda la televisione nel circolo culturale oal bar. Non sarebbe giusto togliere a costui i ldiritto di voto . D'altra parte, alla fine, gl iutenti sono tutti cittadini ; perché allora do-vrebbero avere un diverso sistema elettorale ?Quando le forze politiche capissero la loro ne-cessità di autolimitarsi di fronte a questa

struttura culturale della società civile, comeè loro dovere, potrebbero esse stesse, rappre-sentate in Parlamento, essere garanti d iquesto . . .

CAPRARA. Ma ella ha una immagine to-talizzante dei partiti !

CICCARDINI . Se ella mi conoscesse bene ,saprebbe che la critica a questa tendenza deipartiti di totalizzare . . .

CAPRARA. Non totalitaria !

CICCARDINI . Non dico totalitaria: parlodella tendenza di rappresentare tutta la so-cietà civile, tutta la cultura; tale tendenzacredo abbia trovato in me un critico non moltoconosciuto - capisco - ma abbastanza preciso .

CAPRARA. Io la conosco e la sto ascol-tando. Vi sono molte altre componenti .

CICCARDINI . Ho sostenuto in tutto il miointervento che i partiti non sono - proprioper la crisi in cui oggi versano - all ' altezzadi dirigere uno strumento di questo tipo ,mentre potrebbe esserlo una rappresentanzapiù vasta, mediata attraverso dei garanti . Inquesto sono d'accordo con la proposta ch eieri ha fatto l ' onorevole Scalfari . Ma vi sonoanche altri strumenti . Ve ne è uno del qual enon si è mai parlato, cioè il decentramentoe la possibilità di concorrenza fra i divers icanali . La televisione, che certamente ha fattouna grande opera di unificazione nazionaledel linguaggio, dei costumi, delle idee cultu-rali, ha però accentrato in Roma delle fun-zioni che una volta erano stabilite in altrecapitali della nostra penisola . La nostra pe-nisola - noi andiamo oggi, sembra, verso l eregioni e ricostituiamo in fondo quello cheera il sogno di Cattaneo e di Gioberti - è un apenisola dalle diverse capitali, dalle diversefunzioni culturali . Vi dico una cosa sola : unatradizione di critica letteraria già fiorita a Fi-renze, che aveva resistito a molti « terremot iculturali », non ha resistito all'avvento dellatelevisione stessa, e oggi si è trasferita aRoma . Le repubbliche culturali - se andiam oa vedere sociologicamente - sono ancora oggiper molta parte dirette da fiorentini, con uncerto gusto, una certa bizzarria, un certomodo di vedere letterario fiorentino . Noi ab-biamo distrutto un centro culturale a Firenze .Non abbiamo sentito l'apporto di una cultur auniversitaria come quella bolognese, che h aavuto nella storia italiana una sua funzione .

Atti Parlamentari

— 8535 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 196 9

Milano è certamente la capitale di un certoprogresso tecnologico, di un certo mondoscientifico italiano, di un certo mondo pro-duttivo : purtuttavia non ha questa voce. AMilano esiste il centro di produzione, ma esi-ste quantitativamente, perché un certo nu-mero di programmi vengono fatti a Milano ,non perché Milano abbia in qualche modouna voce autonoma nel formarsi di un pi ùvero ritratto della cultura italiana, della par-tecipazione della cultura italiana alla produ-zione televisiva .

Un decentramento in questo senso - ch enon sia soltanto quello che chiede Torino, dimantenere almeno un certo numero di occu-pati (c'è anche questo problema, ma ora no nparlo di questo), un decentramento di alcunefunzioni regionali, per alcune trasmissioni ,per alcuni settori, per alcune fasce di pro -grammi, è certamente un modo per creareuna dialettica anche interna, una zona di li-bertà, una partecipazione più attiva .

L 'altro problema è quello del terzo canale,che costituisce una grossa occasione per i re-sponsabili della televisione (oggi siamo tutt iresponsabili della televisione, in qualch emodo, in questo momento di vacatio dellestrutture) . Il terzo canale può essere un ' occa-sione grande, perché può diventare lo stru-mento scolastico nuovo della società italiana ,quello che nell'Unione Sovietica è il canaledi Leningrado, quello che sono i canali cultu-rali americani delle università . Potrebbe es-sere affidato, non dico a un ente diverso dall aRAI-TV, ma anche nella RAI-TV a un ent eche avesse però al suo interno diverse com-petenze, diversi poteri : affidato alle organiz-zazioni culturali, affidato alle università, af-fidato ai centri di produzione della cultura ,per realizzare un tipo di scuola diversa a llivello dello strumento televisivo . Il tentativoche ha fatto la RAI-TV di portare in televi-sione la scuola, la vecchia scuola, come erafatta nelle aule tradizionalmente, è risultat opositivo. Ad un certo punto abbiamo vistoquesta scuola trasformarsi, diventare sempr epiù televisiva, usare sempre più gli strumen-ti, il linguaggio, i mezzi che la television emetteva a disposizione .

Ma si può fare di più, se si sottrae questaparte da un certo accentramento aziendale ese ne fa una parte autonoma. Fra l ' altro, laconcorrenza fra diversi centri produttivi, l aconcorrenza fra diversi canali in qualche mo-do autonomi, risolverebbe anche un altro pro-blema della libertà interna, della libertà deiprogrammisti, della libertà dei giornalisti ,perché nel caso in cui, anche per insofferenz epersonali o per disparità di pareri, non vi

fosse più la possibilità di utilizzare una per -sona in un settore, una certa concorrenza tr adiversi canali potrebbe permettere il passag-gio di una persona non dirò cacciata, ma no nutilizzata in un settore, in un altro settore ,non tenuto ad una medesima disciplina e aduna medesima organizzazione .

Questa è, a mio avviso, la strada che dob-biamo intraprendere. Non è sulla base dellacritica dei programmi, facilissima per altr o(avrei potuto diffondermi su tanti programm iche a me non piacciono, per ore ed ore : nonsono affatto sodisfatto, per esempio, di• com eZavoli tratta uno sport popolare come il ci-clismo), che questi problemi vanno risolti .Non è questo il punto che noi stiamo discu-tendo, evidentemente . I programmi sono cri-ticabili, sì, ma essi, nel loro complesso, pe rle ammissioni di tutti (tutti, infatti, hann oammesso la validità di questa o di quell aparte dei programmi), sono certamente d igran lunga superiori alla media dei program-mi di tutto il mondo. E anche la voce che s idà alle opposizioni in televisione ha la suaimportanza: nessuna televisione al mondo dàall ' opposizione politica e culturale tanto spa-zio quanto ne dà la televisione italiana. Maè il modo che non ci convince .

Noi sentiamo che questo strumento po-trebbe fare di più per la libertà degli ita-liani, e non lo fa e non riesce a farlo anch eperché noi non ci siamo posti esattamente i lproblema della posizione della television enella società civile e politica italiana . È questoil problema che noi dobbiamo risolvere ; amio avviso, esso si risolve rispettando l ' auto-nomia aziendale (intesa in senso lato e no nsoltanto in senso organizzativo) della radio-televisione, garantita da un gruppo che siaal di fuori della divisione partitica, ma no nper questo apolitico, un gruppo di garanti ,con una possibilità maggiore di libertà e d iinventività interna, realizzata attraverso i ldecentramento: decentramento a carattere re-gionale o interregionale, com'è nell'esperien-za tedesca, decentramento a carattere cultu-rale, di diversa direzione di alcuni program-mi, come si potrebbe fare con la realizzazionedella terza rete, al servizio della cultura edella scuola italiana . (Applausi al centro) .

PRESIDENTE. È iscritto a parlare l'ono-revole Bertoldi . Ne ha facoltà .

BERTOLDI . Signor Presidente, onorevol icolleghi, vorrei innanzi tutto dire che la Ca-mera deve essere grata ai lavoratori, ai pro-grammisti, ai giornalisti della radiotelevi-sione, che con la loro lotta unitaria - che ha

Atti Parlamentari

— 8536 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

avuto in questi giorni momenti particolar-mente significativi - hanno influito in ma-niera decisiva sulla determinazione delleforze politiche di affrontare, finalmente inmodo organico, un dibattito ampio sull aRAI-TV. E d'altra parte come non rilevar eche la lotta dei dipendenti dell 'ente radiote-levisivo si inserisce in quel più vasto process odi maturazione democratica fondato su un asempre più pressante domanda di partecipa-zione politica che vede in prima fila la classeoperaia e all ' avanguardia intellettuale in par-ticolare le nuove generazioni ? Per parte no-stra intendiamo assumere un preciso impe-gno affinché questo nostro dibattito non rest ifine a se stesso, come purtroppo può dars iche accada. Noi intendiamo considerarlo u ndecisivo passo verso l ' attuazione della rifor-ma della RAI-TV, che non da oggi costituisceun obiettivo primario nell'azione di tutte l eforze democratiche e progressiste del nostropaese . Noi pensiamo - ed è con questo spiritoche partecipiamo al dibattito - che la rifor-ma della RAI-TV, per la decisiva importanzache sempre più questo primario mezzo di co-municazione di massa va assumendo, sia unadi quelle tipiche riforme che richiedono, oltreall ' impegno prioritario della maggioranza d icentro-sinistra, l 'apporto vigile, costruttivodell'opposizione, in particolare delle opposi-zioni di sinistra, che rappresentano genuin iinteressi popolari .

Tuttavia in nessun modo l ' impegno per l ariforma, che noi intendiamo si realizzi al pi ùpresto, deve costituire un fuga in avanti ri-spetto ai problemi dell'oggi (spero che l ' ono-revole ministro su questo punto sia d ' ac-cordo) . Ma davvero può esservi qualcuno ,oggi, ancora convinto che parlare di riform adella RAI-TV sia un fuga in avanti, un modoper sottrarsi ai più precisi e concreti pro-blemi del momento, e non sia invece, al li -mite, l'unico possibile discorso concreto epreciso, un guardare appunto in avanti aiproblemi del prossimo domani , dell ' imme-diato domani che può condizionare e indi -rizzare i problemi dell'oggi ? in questo spi-rito che noi esprimiamo piena solidarietà co ni lavoratori in lotta per il rinnovo del con -tratto di lavoro e per un maggiore potere de isindacati e delle organizzazioni di cate-goria .

Ciò significa invitare i dirigenti dell aRAI-TV a prefigurare fin da oggi, attravers ouna gestione chiaramente democratica, i cri-teri a cui noi intendiamo si ispiri l'auspicat ariforma dell 'ente, di cui del resto quasi tutt ii partiti parlano, e che pertanto dovrebbe es-

sere la conclusione - in questo senso è l ' im-pegno del Governo - di questo dibattito inParlamento. Non è questa la sede - né ab-biamo gli elementi sufficienti e necessari, néd'altronde forse sarebbe giusto in base a lprincipio della necessaria autonomia che ogn iazienda, anche se a partecipazione statale ,deve avere - per esprimere nel Parlamento u ngiudizio sulla recente, ampia ristrutturazion edella RAI-TV. Io, certo, non lo posso fare ,perché non ne ho - oltre tutto - gli element idi valutazione . Ci preme tuttavia sottolinear ecome da parte nostra si ritenga del tutto giu-stificata, particolarmente in un'azienda dicosì rilevante interesse pubblico come l aRAI-TV, quella che sembra essere una dell erivendicazioni centrali della lotta unitaria de ilavoratori, dei programmisti e dei giornalist idella radio-televisione : la partecipazionedelle organizzazioni dei lavoratori alle deci-sioni fondamentali che investono la struttur ae la vita stessa dell 'azienda . Non si tratta, evi-dentemente, come da qualche parte si è cer-cato e si cerca di far credere giocando su equi -voci che non ingannano nessuno, di proporr euna sorta di regime assembleare, che oltr etutto sarebbe impossibile far funzionare, né s itratta di far partecipare i sindacati o le asso-ciazioni di categoria alla scelta di questo oquel dirigente televisivo, che sarebbe un im-meschinire il problema . Si tratta piuttosto difar intervenire le organizzazioni dei lavora -tori, dei programmisti, dei giornalisti nelladiscussione sulle strutture funzionali del -l'ente, perché nessuno più di loro può esser einteressato a decisioni che, per il caratter eparticolare dell 'azienda radiotelevisiva, coin-volgono oltre ad interessi singoli, anche in-teressi di preminente rilevanza pubblica .

Sotto tale profilo ci sembra, quindi, pi ùche giustificata la richiesta dei lavoratori del -l'ente di istituzionalizzare fin da ora una lor oeffettiva partecipazione alle decisioni quali-ficanti concernenti la vita e la struttura del -dell 'azienda . Un primo risultato la lotta chein questi giorni stanno conducendo i lavora-tori della RAI-TV può e deve raggiungere, amio giudizio: che la Camera sia indotta adesprimere un invito impegnativo all 'attualedirigenza della RAI-TV perché questa effet-tiva partecipazione delle organizzazioni de ilavoratori alle scelte qualificanti della vitaaziendale diventi a partire da oggi un fatt osostanziale certo ed istituzionalizzato, com edel resto è venuto anche da impegni degl istessi dirigenti . Noi socialisti, a questo pro-posito e da questo punto di vista, vogliam odare atto che è stato fatto un importante passo

Atti Parlamentari

- 8537 —

Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

in avanti proprio in questi giorni, propri oieri, con l 'ammissione alle trattative delle as-sociazioni di categoria e con la dichiarazion econ la quale l'amministratore delegato dell aazienda ha aperto, proprio ieri, le trattativ econ i sindacati, dichiarando che l 'azienda èdisponibile per trattare circa la consultazion econ gli organismi sindacali per le scelte par-ticolarmente caratterizzanti e riguardanti l estrutture organizzative ed a discutere sull alibertà dell'assemblea, sul regolamento delleassunzioni e delle promozioni e sulle proce-dure relative ai procedimenti disciplinari .

Noi possiamo ritenere che l'attuale ampi aristrutturazione sia stata dettata dall'obietti-vo, sentiti anche gli impegni dell'attuale am-ministratore delegato della RAI-TV, di un amaggiore efficienza e razionalizzazione di unaazienda che, cresciuta in questi anni in ma-niera tumultuosa e disordinata, mostra insie-me con non pochi dati positivi, gravi lacunee deficienze, messe fra l ' altro in evidenza dall ostesso famoso rapporto degli esperti . Tuttavianon possiamo esimerci dal porre in evidenzache esistono alcuni sintomi preoccupanti chenon possono lasciarci indifferenti. È di qual-che giorno fa una intervista di uno dei vice -presidenti della RAI-TV, persona, per altro ,già nota all ' interno e all 'esterno della RAI-TV stessa per le sue posizioni di oltranzismo ,in cui in buona sostanza e fuori di metaforasi rivolgono intimidazioni ai dipendenti del -la RAI-TV con un tono di crociata che nes-suno si illuda che le forze democratiche pos-sano accettare . A tale proposito condivido ap-pieno la domanda che ha posto alla Camera i lcollega repubblicano, onorevole Mamml, per-ché si chiarisca fino in fondo il vero signifi-cato di talune sconcertanti affermazioni . Maintendo riferirmi anche a voci circa stran eforme di controllo e di coperta censura a cu iin quest'ultimo periodo sarebbero sottopost ialcuni programmi. Sarà bene anche a questoproposito avere chiarimenti, anche perch édeve essere chiaro che ogni e qualsiasi inter-vento sui programmi va svolto nel più assolu-to rispetto delle normali gerarchie aziendali .Nessuno potrebbe infatti accettare e giustifi-care che al di fuori di quelle che sono lecompetenze rese esplicite si creassero figur espurie più o meno dichiarate di controllori esupercensori . Tuttavia noi abbiamo profondafiducia che atteggiamenti di questo genere ,chiaramente contraddittori con gli intendi -menti che il Governo è impegnato a perse-guire o almeno che speriamo si impegni a per -seguire, possono essere isolati e battuti, a con-

dizione che verso di essi non vi sia, da part edi alcuno, alcuna colpevole acquiescenza .

Abbiamo altresì fiducia che in questo pe-riodo che ci separa dall'attuazione della rifor-ma, l'alta dirigenza della RAI-TV saprà esse -re all ' altezza dei compiti che le sono stati af-fidati . Penso di essere nel vero affermando ch eimpegno più alto essa non può avere di quellodi prefigurare fin da oggi nella conduzion edell 'ente quei criteri di democratizzazion edella gestione e di imparzialità nei program-mi e nella informazione che devono rappre-sentare la sostanza stessa dell'auspicata rifor-ma : una imparzialità nei programmi e nellainformazione che, come da parte socialistaè stato, proprio in questi giorni, fatto rile-vare, non deve tuttavia evidentemente signi-ficare neútralità rispetto ai valori e agli ideal ipubblici, costituzionali, della Costituzione re-pubblicana nata dalla Resistenza .

Ma questo nostro stesso dibattito testimoni acome il problema di una reale garanzia su lfunzionamento democratico della RAI-TV nonsia un problema che vada appena al di là del -l ' impegno dei singoli . Si tratta invece, onore-voli colleghi, di un problema istituzionale ch epuò e deve trovare la sua sanzione e la su aeffettiva garanzia nella riforma legislativa .Credo quindi opportuno e legittimo esporrein questo dibattito, brevemente, alcuni de icriteri di massima che dovrebbero, a mio pa-rere, rappresentare la sostanza della riforma .

Desidero dire subito con estrema franchez-za che, per quanto ci riguarda, non abbiam ogià pronto un progetto di riforma da tira rfuori dal cassetto e presentare al Parlament oper ricevere su di esso un « sì » o un « no » .Come ho già detto all'inizio, i contenuti dellariforma fanno parte di un discorso aperto, a lquale ci dichiariamo pienamente disponibili .Il dibattito ha dimostrato che è un discors oaperto non solo con l 'opposizione, ma ancheall ' interno della stessa maggioranza di cen-tro-sinistra . Bisogna pertanto trovare unpunto di convergenza . Voglio esprimere qui laconcreta speranza e il consapevole augurioche questa riforma possa essere varata in untempo breve, per iniziativa del Governo e conl 'apporto di tutte le forze politiche democra-tiche presenti nel Parlamento. Con questo spi-rito aperto al confronto delle idee, al reci-proco convincimento, mi accingo, onorevol icolleghi, a dire brevemente quale possa es-sere, secondo me, la riforma .

Qualsiasi discorso sulla riforma deve par-tire da una valutazione del significato cultu-rale che le comunicazioni di massa, e in par-ticolare quelle radiotelevisive, assumono nel-

Atti Parlamentari

— 8538 —

Camera dei Deputati

\ LEGISLATURA - DISCUSSIONI -- SEDUTA DEL 28 MAGGIO 196 9

la società contemporanea. Mi pare si possadire che vi è oggi nel mondo della cultura un arevisione profonda delle interpretazioni cor-renti in voga negli anni cinquanta o ancoraal principio degli anni sessanta, che vedevan onel messaggio radiotelevisivo un fatto neutr oo addirittura un valore già di per sé negativo .La modifica dell ' angolo visuale da cui oggi oc -corre guardare all'influenza del mezzo televi-sivo è un discorso che va portato avanti no nsoltanto tra esperti e studiosi, per giunger ead una più attuale e concreta definizione . An-che se non è necessario che tutto sia chiaro edefinito per operare, nell ' attuale fase di ricer-ca, vi è, io credo, una comune coscienza de-mocratica di che cosa debba essere un mes-saggio culturale che contribuisca alla forma-zione di una coscienza critica, in contrappo-sizione ad un messaggio ispirato all ' evasionemistificante (come purtroppo da spettacoli te-levisivi oggi abbiamo abbondante esempio) ,la quale rischia non già di risvegliare le co-scienze, bensì di addormentarle sfuggendo a iproblemi ed evitando la lotta intesa a risol-verli nel paese e nella nostra società .

Quindi credo necessario che tutti quest iproblemi oggi vadano affrontati in questo di-battito parlamentare e, soprattutto, che allaconclusione di questo dibattito il Governo as-suma un impegno concreto e preciso ; cosìcome è oggi, altrimenti, apparirebbe chiara l aillusorietà, il limite e la pericolosità di un anetta differenziazione nel campo delle tra-smissioni televisive tra programmi di carat-tere informativo e programmi con caratter edi intrattenimento e di distrazione, dove s iannida una sottile mistificazione per cui que ltanto di verità che, in un modo o nell ' altro ,passa attraverso i programmi formativi ap-pare come assediato, diluito, affogato nel fos-so d'acqua dello spettacolo di evasione ch eevidentemente sottrae la coscienza dello spet-tatore alla realtà in cui vive, la quale puòanche essere dolorosa, negativa, ma che s ideve avere il coraggio di denunciare lungi da lcoprirla con un sistematico processo di evasio-ne, appunto, dai problemi reali .

È da queste considerazioni, che per altroritengo largamente condivise, essendo anchefrutto di dibattiti nella stampa, tra le forzepolitiche, e di studi che, ormai vecchi di anni ,affrontano questo problema fondamentale del -la società e della cultura moderne, che u nconcreto discorso sulla riforma può prenderele mosse, anche se ovviamente non può esseredefinito completamente in questa sede .

Uno dei primi problemi che a questo puntosi presenta e che è stato evocato più volte in

questo dibattito riguarda la natura giuridicache dovrà assumere l'ente radiotelevisivo conla riforma. Pur essendo concordi i più sull anatura di servizio pubblico dell'ente, rest aaperto il problema se esso debba assumere l afigura di ente pubblico o mantenere la for-mula attuale, quella cioè di una società aprevalente partecipazione statale, concessiona-ria di un servizio pubblico .

Pare a me che il problema centrale siaquello di rendere compatibile, di conciliar ecioè, il carattere di servizio pubblico dell'entecon il massimo di efficienza aziendale . Ed èper questo che personalmente ritengo possaessere sodisfacente, nel quadro naturalment edell'auspicata riforma, la formula attuale ch ecolloca la RAI-TV nell'ambito dell'IRI e ch eha avuto molte occasioni di essere apprezzat ain Italia e all 'estero; e non soltanto per quant origuarda la radiotelevisione, ma anche pe rquanto riguarda il vasto settore dell'industri apubblica, quella appunto controllata dall'IRI .

Tuttavia, fedele al principio di mantenereil più aperto possibile il discorso sulla rifor-ma, pensiamo (il problema può sempre esser ediscusso e rimane aperto evidentemente) ch eanzitutto debbano essere esaminate le linee ei contenuti (perché è quello che conta) che, at-traverso la riforma stessa, si vogliono dar eall'ente, per esaminare poi quale debba es-sere la formula giuridica più adatta ad assi -curarli . Io quindi ne farei soprattutto un pro-blema di sostanza .

Nella discussione sulla riforma sembra es-serci largo consenso circa la necessità di ren-dere efficaci i controlli e di democratizzare l agestione . Ma il dibattito è aperto sul tema del -l'origine politica di questi due momenti ecerto, finché si rimane all'enunciazione d iprincipio, la differenza appare netta tra ch isostiene la necessità di ricondurre sia il con-trollo sia la gestione al potere parlamentare echi ritiene che occorra distinguere i due mo-menti, affidando il controllo al Parlamento ela gestione all'esecutivo : distinzione volta arendere più efficace lo svolgimento di ciascuno

dei due ruoli . Ma forse il dibattito può far eun passo avanti – e spero con questo di in -dicare un altro momento per un'elaborazionecomune – se si guarda specificatamente a cos apotrebbe significare in concreto l'articolazio-ne interna di questi due momenti . Si vedrebbeallora che se il controllo non è il puro eser-cizio di una formale alta garanzia che puòdiventare un rito senza sostanza, senza conte-nuto, e la gestione non è solo la trasposizion esul piano operativo della volontà dell'esecuti-vo; la contrapposizione dei due momenti può

Atti Parlamentare

- 8539 —

Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI -- SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

perdere la sua rigidezza per acquistare carat-teri più complessi ed articolati .

Il problema dell'organismo di controllo egaranzia su cui dovrà fondarsi, per comun econsenso, la riforma, appare da una part equello di fissarne con precisione l'area di in-tervento, le strumentazioni tecniche che n egarantiscano l'effettivo funzionamento ed i po-teri reali ; dall'altra quello di definirne l'ori-gine e la composizione .

Per quanto riguarda l'origine, dirò subitoche la mia preferenza va all 'origine parla-mentare, il che, ovviamente, non deve signifi-care che anche la composizione debba esser edi parlamentari . Sono personalmente del pa-rere che ciò, anzi, vada escluso, ma che l afonte dell'autorità debba, comunque, esser eparlamentare .

Se mi si consente l 'espressione, del tutt oparadossale, direi che dovremmo dar vita a duna sorta di « magistratura della verità », perquanto riguarda la televisione, la cui nomin apotrebbe avvenire con i criteri non dirò ugua-li, ma analoghi, che in un campo più alto epiù generale, vengono usati per la Corte costi-tuzionale .

Sarei contrario al ventilato progetto di farscaturire l'organo di controllo da una sorta dielezione a suffragio universale da parte degl iutenti in cui le associazioni dei radioteleab-bonati, di vario colore politico, verrebbero, inpratica, ad essere delle emanazioni appenatravestite dei vari partiti, e ad essere neces-sariamente strumentalizzate a fini politici .

LOMBARDI RICCARDO . Il diritto di ac-cesso del pubblico e degli utenti, che nonvuoi dire diritto individuale, si può organiz-zare ; è stato strutturato in altre legislazioni .

BERTOLDI. Non lo escludo : il problema èaperto anche se ritengo che sia molto com-plesso e macchinoso ricorrere ai teleabbonati ;non vorrei che ciò costituisse un pretesto pe rrinviare tutto sine die. Comunque, il proble-ma va discusso ; l'importante è che vi sia l avolontà politica, in quanto i mezzi tecnic ipossono essere trovati facilmente .

D'altronde, vorrei aggiungere, lo stess oconcetto di associazione di teleradioabbonati ,che in pratica resuscita il concetto un po ' ar-caico del capo famiglia, è limitativo, poiché l aradio e ancor più la televisione sono viste eascoltate da centinaia di migliaia se non d amilioni di cittadini che pure non sono ab-bonati .

Mi riferisco in particolare a coloro che ap-punto vedono la televisione negli esercizi pub-

blici, nei bar, nei paesi ove non hanno l'ap-parecchio in proprio perché ancora non tutt ele famiglie italiane sono in possesso della ra-diotelevisione . Vi sono certe condizioni, soprat-tutto nel Mezzogiorno, che rendono ancora unlusso il consumo radiotelevisivo nell'ambito

familiare . Mi sembrerebbe tra l 'altro ingiusto

privare costoro della possibilità di esprimer ei loro rappresentanti presso l ' organo di con-

trollo . Ecco perché, se ricorriamo agli utenti ,

ricorriamo in pratica solo a chi paga l'abbo-namento anche se l'arco degli utenti dell aradio e della televisione va molto al di là dal -la pur vasta cerchia dei radioteleabbonati .Ecco perché personalmente la mia preferenzava verso un organismo di controllo che siaespressione del Parlamento, se si vuole rag-giungere un'articolazione delle rappresentan-ze che tocchi anche le grandi organizzazionisindacali, enti locali, istituzioni culturali ap-positamente riconosciute e così via . Questo or-gano infatti non deve essere fatto di parlamen-tari perché non vorrei che si confondesse que-st'organo con la Commissione di vigilanza ch eè tutt 'altra cosa. Su questo punto inviterei l aCamera a riflettere con particolare attenzio-ne. Su di esso mi sembra che abbiamo indi-viduato un punto di confronto e di discussio-ne sia nell 'ambito della maggioranza (mi ri-ferisco al discorso per molti versi assai ap-prezzabile ed organico dell'onorevole Sedat i

in rappresentanza della democrazia cristiana) ,

sia rispetto all ' opposizione (e mi riferisco i nparticolare ad un progetto di riforma vers ocui sembra andare il favore dei colleghi co-munisti) . D'altra parte, il problema della ge-stione si pone pur partendo dalla responsa-bilità dell'esecutivo, come un problema di di-versificazione, di garanzia della presenza d i.pluralità di esperienze, di partecipazione . Par-

tecipazione significa in questo caso costruzion edi un sistema di gestione che assicuri la pos-sibilità alla televisione di essere, come è stat ogiustamente detto dal compagno Caprara, un o

specchio policentrico della realtà, un luogodi libero confronto e di dibattito aperto . I lproblema della gestione nel quadro della ri-forma è quindi quello di assicurare la pos-sibilità di partecipazione a quei centri di ela-borazione culturale e sociale attraverso cui s iesprime una società pluralistica, dai partiti ' isindacati, alle comunità locali alle istituzioni

culturali, a tutte quelle forme nuove in cu i

va esprimendosi ed articolandosi la societ à

civile . E a questo proposito vorrei sottolinearel'estrema e decisiva importanza del problem adel decentramento della radiotelevisione, in

riferimento alla prossima riforma regionale e

Atti parlamentari

— 8540 —

Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 196 9

quindi all'importanza e allo sviluppo che as-sumono i centri di produzione dell'ente nell evarie regioni . Ed è in questo contesto che s ipone anche il problema del ruolo che devonotrovare in una gestione democratica i dipen-denti, ruolo che va visto nei termini concret ie democraticamente efficaci dell'autonomia edella responsabilizzazione .

Queste sono alcune considerazioni che hovoluto affrire all 'attenzione della Camera, per -ché possano costituire assieme a quelle fatteda altri colleghi, i cui interventi, almeno i nparte, sono stati pregevoli, oggetto di positiv oe costruttivo confronto . Concludendo, chiedia-mo al Governo di assumere fra i suoi impegn iprioritari ed urgenti quello della riforma de-mocratica della radiotelevisione, presentand oal più presto un apposito disegno di legge . S itratta, onorevoli colleghi, di una riforma de-cisiva per lo sviluppo democratico del paese .di una riforma decisiva per cercare di colma -re quel distacco, purtroppo crescente, tra Sta-to e cittadini, tra istituzioni, forze politich ee paese. Si tratta, tra l 'altro, di una tipica ri-forma senza spese, per cui i conservatori e imoderati di tutte le risme non potranno que-sta volta evocare i fantasmi delle difficoltàeconomiche e degli ostacoli tecnici o dell'in-flazione. Si tratta di una riforma di alto con-tenuto democratico, che pone alla prova l avolontà politica della maggioranza e quell adell ' opposizione .

Signor Presidente, onorevoli colleghi, ono-revole ministro, nel rinnovare la solidarietàdei socialisti ai lavoratori della RAI-TV in lot-ta, nell 'auspicare una rapida riforma democra-tica della RAI-TV, nell ' invitare i dirigent idell'ente a prefigurare sin da oggi con il lorocomportamento i contenuti della riforma, ch epossono essere prefigurati, intendo riafferma-re che i socialisti si battono per una radiote-levisione che sia strumento qualificante di ele-vazione civile e culturale, e strumento di im-parziale informazione dei cittadini, nella con-sapevole convinzione che quella che i lavora -tori italiani vogliono è una televisione impar-ziale, ma, torno a ripeterlo anche se l ' ho dettoprima, non neutrale, che è cosa diversa, ri-spetto ai valori ed agli ideali della Costituzio-ne repubblicana, ai grandi valori civili di un asocietà civile ed avanzata come deve esserequella italiana . (Applausi a sinistra) .

PRESIDENTE . È iscritto a parlare l 'ono-revole Granelli . Ne ha facoltà .

GRANELLI . Signor Presidente, onorevol iColleghi, onorevole ministro, all'origine di

questo opportuno dibattito sulla RAI-TV, v isono, come è noto, molteplici fattori ; vivac ipolemiche riguardanti l ' assetto interno del -l'ente e preoccupazioni per lo stato di ten-sione esistente tra il personale nell'aziend asi intrecciano, in sostanza, con il legittim ointento di ciascuna parte politica di richie-dere, nel momento in cui è in atto un consi-derevole sviluppo della radiodiffusione e dellatelevisione, garanzie effettive circa l ' impar-zialità di un servizio di formazione e di infor-mazione della pubblica opinione, che – persua natura – riveste una grande e determi-nante importanza in ogni società libera e de-mocratica .

È abbastanza ovvio che la passione pole-mica su atti che coinvolgono interessi di vari ogenere prevalga sui temi di maggiore respiro ;eppure sembra a noi che anche gli episodilamentati sottolineano per molti aspetti l 'ur-gente necessità di un ' ampia riforma di strut-ture che deve trovare a livello legislativo, enon in una mera razionalizzazione aziendale ,la sua sede più naturale .

Sarebbe pertanto improduttivo fermarc ioggi ad una pura polemica . L'attenzione perquanto è accaduto o accade e la richiesta d iprecisi chiarimenti è pienamente legittima ,evidentemente, e non mancheremo certo d ìesprimere con franchezza il nostro pensieroanche a questo proposito . Ma l 'obiettivo prin-cipale del dibattito parlamentare ci sembr aquello di allargare l'orizzonte del confrontofra le varie opinioni per preparare il terrenoa soluzioni adeguate, per sollecitare oppor-tune iniziative legislative di Governo, per ga-rantire, insieme con il normale funzionament odel servizio, una evoluzione dello strumentoradiotelevisivo, ispirata al principio irrinun-ciabile della certezza del diritto, alle possibi-lità offerte dalle moderne tecnologie delle co-municazioni di massa, al progresso democra-tico della società italiana anche in questocampo.

Si devono perciò distinguere, a nostro av-viso, i problemi concreti di funzionamentoriguardanti l 'attuale assetto giuridico e azien-dale, che richiedono interventi immediati oa breve periodo, dalle questioni attinenti aduna nuova disciplina, a modifiche struttural iche sollevano responsabilità più generali d iordine politico e legislativo .

Ogni confusione di questi campi sarebbedannosa . Il miglioramento della gestione, in -fatti, non può supplire a carenze istituzional imesse in luce sempre di più dalle rapide tra-sformazioni della società ; così come una po-sitiva soluzione politica democratica non può

Atti Parlamentari

- 8541 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI -- SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

prescindere nella sua concreta attuazione d auna efficiente organizzazione aziendale apert aalla collaborazione di tutte le forze interes-sate alla corretta gestione del servizio pub-blico .

Gli episodi antichi e recenti che hann omesso in luce disfunzioni, pericoli, ritardi ,riguardano entrambi i casi . Per dare di ess iuna valutazione obiettiva è indispensabil etuttavia tener conto, da un lato, dell'intens oe non sempre ordinato sviluppo registrat odal settore negli ultimi anni (specialmenteper quanto riguarda la televisione) e non sot-tovalutare, dall'altro, la crescente importanzasociale, culturale e politica che è andata as-sumendo, anche nei paesi più progrediti, l atecnica delle comunicazioni di massa .

Non si può dimenticare, tanto per citareuna cifra significativa, che dai 90 mila abbo-nati alla televisione del 1954 siamo passati, ne -gli ultimi anni, a quasi 3 milioni di abbonat ie che il pubblico degli utenti raggiunge ogg ii 15 milioni, pur coprendo soltanto il 60 pe rcento della massa potenziale, ed è per quest oin continuo e progressivo aumento . Non menorilevanti appaiono, assieme a questo impres-sionante allargamento di dimensioni, gli ef-fetti rivoluzionari del mezzo televisivo, pe rquanto riguarda l ' immediatezza e l ' influenzadei fattori formativi ed informativi sull ' opi-nione pubblica. Studiosi italiani e stranier ihanno da tempo sottolineato, dall'Alberoni a lMcLuhan, come il nuovo mezzo di comunica-zione, rappresentato dalla televisione e dal -l 'uso dell ' immagine viva e diretta degli avve-nimenti contemporanei, significhi, in sostanza ,un contatto immediato tra l'uomo e la realt àstorica e umana anche la più lontana, che as-sume il valore di un potente e straordinari ostrumento di orientamento, di risveglio, criti-co, di formazione della coscienza individual ee di quella collettiva .

Come stupirsi, allora, di fronte a tutto ciò ,dell ' inadeguatezza di uno strumento nato sul -la base di un regio decreto del 1936, in benaltre situazioni storiche, e sviluppato più sott ola spinta delle cose che non sulla scorta di u nlungimirante disegno di riforma e di adegua -mento ? Come meravigliarsi del crescente in-teresse di tutte le forze politiche, nessun aesclusa, di tutte le correnti di pensiero, degl iordinamenti democratici, nelle loro espressio-ni di Governo o di opposizione, attorno a itemi del potere, del controllo, della legittimi-tà, nella gestione di uno strumento di quest aportata ? Come negare una funzione pubbli-ca di un servizio del genere, giustamente ri-badita nella nota sentenza della Corte costi -

tuzionale del 1960, in nome di una astrattalibertà di informazione, che finirebbe conl'affidare a precisi interessi privati, economicie non, forti possibilità di influenza e di pres-sione sulla pubblica opinione ?

I problemi, come si vede, sono di grand emomento. Il rapido sviluppo cui abbiamo assi-stito e assistiamo ha portato sovente, nel ri-tardo di un adeguamento legislativo che ècompito precipuo del Parlamento e della clas-se politica, uomini investiti di responsabilitàoperative e lo stesso potere esecutivo ad affron-tare con evidenti margini di rischio e di error eproblemi che non potevano essere rinviati senon a prezzo di ancora più gravi e colpevol i

ritardi .Ma questa politica di emergenza, che è u n

dato obiettivo della realtà e che non può esser einvocata per attenuare le responsabilità di ri-tardi o per coprire mere operazioni di potere ,dove lasciare al più presto il posto ad una po-litica organica di chiara e ben definita demo-cratizzazione e razionalizzazione dell ' interosettore. È giusto riconoscere anche i meriti d ichi ha operato in condizioni non certo facil i

in tutti questi anni . Poco obiettive ci sono

parse, a questo proposito, le polemiche incro-ciate di chi tende a denunciare un preteso fi-locomunismo della RAI-TV e, all 'opposto, lapiù completa subordinazione alle tecniche d imanipolazione del neo-capitalismo . E l'eco disuggestive trasmissioni, di vivaci dibattit i

aperti a tutti, di coraggiose ricerche accom-pagnate non a caso da violenti attacchi dellastampa di destra dimostrano a mio avviso i l

contrario. E doveroso quindi riconoscere quan-to di positivo si sia realizzato. Ma l'onestacomprensione per gli sforzi posti in atto daidirigenti e dal personale tutto, che ha diret-tamente contribuito al forte sviluppo del ser-vizio radiotelevisivo, non può essere scambiat acon l'avallo di tendenze pericolose che pure s i

sono manifestate e potrebbero addirittura osta-colare un futuro auspicato processo di rifor-ma. Ci riferiamo soprattutto alla tendenza,già deplorata anche in altra sede, a concepir espesso gli adeguamenti necessari in termini d ipura occupazione di potere o l'esaurire il pro-blema dei controlli come di un equilibrio de-mocratico nella gestione, sul terreno di quell apratica spartizione di influenze che viene os-servata o di un ossequio formale verso orga-nismi di vigilanza obiettivamente insodisfa-centi .

Abbiamo sempre considerato le battagli eper gli organigrammi o per i controrganigram-mi battaglie di retroguardie cariche di risch i

involutivi . Né basta a riscattarle, a nostro av-

Atti Parlamentari

— 8542 —

Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

viso, una modifica dell 'equilibrio di potere avantaggio di chi ha sviluppato o svilupp aforti critiche per ottenere in pratica un raf-forzamento del proprio potere contrattuale el ' accoglimento, magari, delle richieste prece-dentemente negate . Non siamo ispirati, nelmuovere questa critica, da ragioni moralisti -che né dalla pretesa di ridurre ad astratto tec-nicismo problemi che non possono sfuggirea corrette valutazioni politiche ; siamo mossi ,tra l 'altro, anche dalla preoccupazione di evi -tare facili ondate qualunquistiche alimentat eda comportamenti dubbi o discutibili, che ri-chiedono anche in questa sede chiare rispost eda parte del Governo .

Parlamento, Governo e partiti non posson ocerto estraniarsi da impegni precisi in quest adelicata materia ; ma è indispensabile che laloro attenzione si rivolga in primo luogo altema di una moderna e democratica riform alegislativa e di struttura del servizio radiote-levisivo, di indirizzi generali ancorati al prin-cipio della obiettività e dell ' imparzialità del -l'informazione, di una chiara disciplina chefaccia salve senza prevaricazioni dannose l eesigenze di una gestione responsabilizzata edi un controllo tempestivo ed efficace, perch éè in questo quadro e solo in questo che pu òessere sdrammatizzata e legittimata, a mio av-viso, la stessa scelta degli uomini, la difes agiusta dell ' autonomia aziendale, la valoriz-zazione del rapporto di scambio e di collabo-razione tra impresa televisiva e utenti stessi .

Non è in discussione, evidentemente, il ne-cessario ricambio delle responsabilità, la na-turale mobilità dei dirigenti che sono fattor iineliminabili in qualsiasi azienda di grand edimensione. il metodo usato per vararenuovi equilibri, distinzioni di responsabilità ,cambi della guardia con scarse e poco credi -bili motivazioni che solleva preoccupazion ie perplessità attorno a decisioni che, data l anatura pubblica del servizio, hanno invecebisogno di essere circondate da chiarezza eda maggior pubblicità .

Giustamente il professor Elia, che non po-teva certo rivendicare una sorta di inamovi-bilità nel compito di rappresentanza che gl iera stato attribuito in passato, ha protestat ocon amarezza per essere stato rimosso dal su oincarico senza alcuna comunicazione preven-tiva, e ha presentato le sue dimissioni da lconsiglio di amministrazione della RAI-T Vper denunciare, come si legge nella sua let-tera inviata al ministro delle partecipazion istatali, una procedura che dimostra quantosiamo lontani in Italia dalla situazione di in -dipendenza attribuita ai governors della BBC

o, in altri settori, ai membri delle IndependentCommissions statunitensi . Non sono cert ogli aspetti personali della vicenda che inte-ressano in questa sede, quanto i sintomi in -quietanti di procedure che devono trovarepronte correzioni, perché chiunque viene in -vestito da compiti di rappresentanza e di con-trollo in un campo così delicato deve poter di-sporre di uno status che lo garantisca da ogn ilimitazione presente o futura nello svolgi -mento delle sue funzioni di rappresentanza .Ciò è possibile, oltre che doveroso, anche al -l'interno delle strutture attuali, pur nei limit idi un servizio pubblico in concessione, perch éè su questo terreno che si può dar prova d ivolontà politica, di coerenza operativa, sull avia di una riforma che, se coinvolge disposi-zioni di legge, esige modifiche di strument itradizionali, e non può certo prescindere dal-l'affermarsi di metodi nuovi anche a livell odi gestione aziendale . Per questo, attendiamoin questo campo chiare risposte e precise as-sicurazioni da parte del Governo . Ma le po-lemiche attorno agli organigrammi, alle pro-cedure, al metodo, non possono far perder edi vista il problema centrale, che è quell odella riforma, in prima istanza, e che è pro-blema squisitamente politico, anche se nonpossono essere trascurati gli aspetti funzional ied operativi dell'azienda radiotelevisiva . L'av-vio a soluzione di questo problema richiedea livello politico parlamentare un approfon-dito e franco dibattito .

Su tre ordini di problemi ritengo oppor-tuno, ora, richiamare sinteticamente l'atten-zione, con la riserva di approfondire il discor-so in successive occasioni : 1) i problemi dell agestione e del controllo della RAI-TV ; 2) i

problemi di una diversa articolazione dell'at-tuale struttura centralista ; 3) i problemi dellariorganizzazione aziendale .

Per quanto riguarda il primo ordine di pro-blemi nessuno – o pochi per lo meno – mett eoggi in discussione, almeno apparentemente ,il regime giuridico che riserva allo Stato i lservizio radiotelevisivo, nonché il potere del -l'amministrazione di provvedere ad esso me-diante concessione ai privati . Sull'obiezionedi legittimità della convenzione tra Stato eRAI-TV, società per azioni del gruppo IRI ,resa esecutiva con il decreto del Presidentedella Repubblica 26 gennaio 1952, ha autore-volmente deciso con la sentenza del lugli odel 1960 la Corte costituzionale . Nel merito,quella sentenza ha osservato che l'attività ra-diotelevisiva è « predestinata, in regime d i

libera iniziativa, quanto meno all'oligopolio »e pertanto rientra in quel genere di attività

Atti Parlamentari

- 8543 —

Camera dei Deputat a

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

che consente allo Stato, sulla base dell'arti-colo 43 della Costituzione, di sottrarre tal eimpresa alla libera iniziativa in funzione d iun evidente interesse pubblico .

.

La motivazione si riferisce anche all'arti-colo 21 della Costituzione per sostenere, i nstretta coerenza con l'affermazione preceden-te, che « rispetto a qualsiasi soggetto monopo-lista, lo Stato monopolista si trova istituzio-nalmente nelle condizioni di obiettività e d iimparzialità più favorevoli per conseguire i lsuperamento delle difficoltà frapposte dall anaturale limitatezza del mezzo alla realizza-zione del precetto costituzionale volto ad assi -curare ai singoli la possibilità di diffonder eil pensiero con qualsiasi mezzo » .

Occorre tuttavia notare che tale conven-zione avrà termine il 15 dicembre 1972 e che ,in vista di quella scadenza, è urgente avviarein sede legislativa, in aderenza ai principi co-stituzionali, il discorso sulla riforma strut-turale del servizio radiotelevisivo, sulla rior-ganizzazione delle forme di garanzia e di con-trollo, sull 'adeguamento più efficace di que-sto strumento alla sua accresciuta importanzasociale e civile .

Non può sfuggire, infatti, il rischio che ,in mancanza di una moderna soluzione legi-slativa del problema, possa essere prolungat ain modo precario l'attuale situazione giuri -dica e funzionale, quando è noto che, anch enell'ipotesi di una eventuale riconferma de lregime di concessione, è comunque indispen-sabile un aggiornamento normativo . 1J dun-que interesse di tutte le parti politiche, qual eche sia il loro specifico orientamento in ma-teria, avviare l'esame delle proposte già pre-sentate al Parlamento, o predisporne dell enuove, per aprire la via concretamente all'ite rlegislativo . Su questo punto intendiamo sol-lecitare il Governo a prendere una iniziativ aal riguardo .

-Ma per rendere costruttivo il confronto e

la ricerca di soluzioni adeguate è necessario ,a nostro avviso, liberare preliminarmente i lcampo sia dalle scelte evasive sia dallo scon-tro radicale di tesi contrapposte che favori-scono soltanto l'immobilismo reciproco .

Le scelte evasive riguardano l'illusione d irisolvere il problema con il tradizionale eastratto garantismo che, attraverso le formul edel tecnicismo e della razionalizzazione, do-vrebbe meglio tutelare il fondamentale prin-cipio dell'obiettività e della imparzialità del -l'informazione . Il dissenso non è sul princi-pio, bensì sull'efficacia della sua tutela pe rquesta via tradizionale e insufficiente rispettoalle enormi possibilità oggi fornite dalla tec -

nologia dei mezzi di comunicazione di massa .Anche un tecnicismo apparentemente obiet-tivo e neutrale potrebbe oggi facilmente tra -sformarsi, in una società che tende al con-sumismo, in una raffinata manipolazionedell'informazione .

La stessa selezione delle notizie, la scelt adei messaggi e delle immagini, il corrett orapporto con tutte Ie correnti della cultura edel pensiero, implicano giudizi di valore e d iopportunità non certo esauribili sul terren odella pura obiettività tecnica . L 'esempio dellarelativa indipendenza della stessa stampa in -dipendente fornisce ogni giorno l 'esempio d iinfluenze e di alterazioni che certamente ri-tardano, anziché favorire, la possibilità dell aopinione pubblica di attingere a fonti di in -formazione precise, attendibili, apertament econfrontabili con le diverse versioni degli av-venimenti .

È proprio, a mio avviso, la rivoluzion etecnologica dei mezzi di informazione che ac-centua nel nostro tempo, come osserva l astessa sentenza della Corte costituzionale ,l'obbligo dello Stato di tutelare per tutti ,senza discriminazione alcuna, l'obiettività el'imparzialità delle informazioni . Non basta ,quindi , ottenere, come sembrano preferire icolleghi di parte liberale, l ' estraneità dei par-titi, per raggiungere la certezza della obiet-tività, o ridimensionare l ' intervento pubblicoin funzione di una privatizzazione più omeno larvata del settore, per garantire l'im-parzialità .

Il problema vero è un altro : si tratta di ve-dere con quali mezzi, con quali controlli, at-traverso quali forme, Io Stato può esser emesso nelle condizioni di garantire con effi-cacia, di fronte alla società, ai fermenti cul-turali, alle correnti politiche e di pensiero ,quella obiettività e quella imparzialità chesono il fenomeno morale e giuridico stesso

del suo intervento .Ma se questa finalità è il filo conduttore di

ogni riforma, non giova al raggiungimento d isoluzioni positive lo scontro frontale su tes i

unilaterali difficilmente conciliabili . Il cor-retto funzionamento di una istituzione radio -televisiva che sia al servizio dell ' informa-zione pubblica e che assicuri, nel rigoroso ri-spetto delle verità dei fatti e delle opinioni ,l'obiettività delle trasmissioni, implica un anetta distinzione dei compiti di gestione daquelli, che devono essere effettivi e non for-mali, del controllo .

L ' abitudine a confondere queste due sfer econ la pratica dei controllati controllori è ne-gativa sempre, ma è disastrosa in questo

Atti Parlamentari

— 8544 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

campo, sia che venga applicata a favore de lGoverno contro le opposizioini, sia che veng ainvocata dal Parlamento o dalle associazion idegli utenti a scapito dell'esecutivo . Senzachiarezza su questo punto, estremamente con-troverso, ci sembra che ogni proposito di ri-forma sia destinato a scontrarsi con difficolt àinsuperabili .

certo indispensabile definire con preci-sione che cosa si intende per gestione e checosa si intende per controllo, anche per evi-tare formulazioni tradizionali che, in pratica ,non consentono né l 'uno né l ' altro. Ma nonsi può ignorare questo fondamentale proble-ma. E possibile, del resto, immaginare unacomune responsabilità del Governo e delle op-posizioni, nell'esercizio delle funzioni di ge-stione e di controllo, senza danneggiare con-cretamente l 'una e l 'altra e senza condannar eall'immobilismo o alla crisi l'istituzionestessa ?

Sarebbe giustificabile una soluzione chesancisse in pratica un monopolio esclusivodel Governo tramite una gestione priva dicontrolli reali del Parlamento in tutte le sueespressioni, o un monopolio delle opposizion iche escluda, attraverso un regime assemblear eretto sulle nomine parlamentari e sulle asso-ciazioni degli utenti, le responsabilità specifi-che dell 'esecutivo ? Eppure le proposte d ilegge presentate, compresa quella del collegaDe Maria, risentono a mio avviso di quest aopposta tendenza ad affermare in pratica unasorta di inaccettabile esclusività .

Al di là di ogni giustificazione polemica ,queste tesi non ci sembrano convincenti . Nelquadro dell 'ordinamento democratico dell oStato, vi sono funzioni specifiche e inaliena-bili del Governo, delle opposizioni e degli or-gani di controllo che non possono essere alte -rate senza alterare lo spirito e la lettera dell astessa Costituzione . In tutto il mondo, de lresto, dagli Stati Uniti alla Russia sovietica ,è fuori discussione il diritto-dovere del Go-verno di esercitare le proprie responsabilità ,in taluni casi con opportune limitazioni, e i naltri, come è noto, persino senza alcun con-trollo, a tutela dell ' interesse pubblico dell ' in-formazione .

Ma la via corretta da ricercare realistica -mente, con pieno rispetto della legalità costi-tuzionale e del pluralismo politico e culturaledella società italiana, una soluzione positivae democratica del problema è quella, a mi oavviso, che consenta da un lato di responsa-bilizzare direttamente il Governo nell 'eserci-zio autonomo delle sue prerogative costitu-zionali per quanto attiene al presidio e alla

direttiva generale dei compiti di gestione conla salvaguardia delle più opportune autono-mie aziendali, e di puntare dall 'altro su unrafforzamento concreto, e non solo sotto i lprofilo formale, della funzione di controllodel Parlamento e delle opposizioni, nonchésu quella degli altri organi dello Stato inve-stiti di tale funzione a livello amministrativ oe giurisdizionale .

La soluzione auspicata, ovviamente, nonva confusa con l 'assetto attuale che è di fattolacunoso e insodisfacente, sia nel camp odella gestione sia in quello del controllo; mapuò essere il punto di arrivo, dopo un franc oconfronto parlamentare, di una organica eprofonda riforma delle strutture in vigore .Sono noti, infatti, i limiti dì funzionamento ,se si prescinde dalla programmazione delleiniziative che interessano direttamente tutt ii partiti, della Commissione parlamentare d ivigilanza, la natura corporativa e burocratic adel comitato operante presso il Minister odelle poste, gli svantaggi di una gestione or-ganizzata in un regime di concessione e di in -diretta responsabilità dell ' esecutivo che, comesi è già notato, risale ad una vecchia e ormaisuperata normativa . I suggerimenti avanzat ida varie parti, da quello per la costituzione d iun Comitato dei garanti che sia diretta espres-sione del Parlamento, alle altre proposte pe rvarie forme di partecipazione e di controllo ,sono senz 'altro degni della massima conside-razione, purché la loro attuazione sia ricon-ducibile ad una riforma organica che no nlasci in ombra la questione di fondo che ab-biamo richiamato .

Per quanto riguarda il secondo -ordine d iproblemi, vi è da notare che, tra gli element idecisivi di una modifica sostanziale dell 'or-dinamento attuale vi è quello di una diversaarticolazione della struttura dei servizi tele -visivi, che risente di una impostazione cen-tralistica nei confronti della società italiana ,che a livelli differenziati manifesta positiv espinte culturali e sociali . Le garanzie di uncorretto funzionamento democratico del servi -zio radio-televisivo non possono infatti fa rdimenticare che vi è un rapporto vitale dacurare con l'esterno, con il mondo plurali-stico della cultura, con le esigenze della so-cietà civile in tutte le sue articolazioni, ch edeve trovare adeguate sedi istituzionali entr ocui manifestarsi . In un rapporto - non so an-cosa se ufficiale o no - sulla riorganizzazionedella RAI-TV, elaborato da De Rita, Marti-noli, Bruno, discutibile per molti aspetti estimolante per altri, è stata giustamente ri-chiamata la necessità di superare il puro rap-

Atti Parlamentari

— 8545 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI -- SEDUTA DEL 28 MAGGIO 196 9

porto burocratico o di rivendicazione campa-nilistica che è oggi in vigore tra la sede cen-trale del servizio radiotelevisivo e i centr iperiferici di produzione . Il problema non èsolo di maggiore articolazione funzionale .

Questi centri » – è detto nel rapporto citato« devono operare in conformità alle diret-

tive impartite dagli organi centrali, ma conun 'autonomia, un grado di libertà e di indi -pendenza che, ancora più che dalla distanz ageografica, vengono giustificati dall'oppor-tunità e dalla istanza che ciascun centro ri-ceva o recepisca dall'ambiente in cui oper aun apporto culturale e sociale originale, i lquale utilizzi energie locali, la cui linfa no npotrebbe forse raggiungere nemmeno la sedecentrale di Roma » .

Questa impostazione è totalmente condivi-sibile. L ' opportunità di procedere in questadirezione, tra l'altro, verrà accentuata dallaistituzione delle regioni che comporteranno ,inevitabilmente, l'esigenza di più ampie edifferenziate informazioni politico-sociali, maè senz'altro augurabile che ci si metta al piùpresto sul terreno operativo, raccogliendo pro -poste e suggerimenti che lo stesso personal eed i quadri periferici vanno da tempo stu-diando, perché al di là dei vantaggi di sburo-cratizzazione una riorganizzazione siffatta èsenz'altro conciliabile con le prospettive alungo raggio della riforma generale .

Si potrebbe cominciare, con evidenti van-taggi di sperimentazione, con un decentra-mento per grandi aree geografiche o interre-gionali, delegando gli attuali centri di produ-zione periferica – mi riferisco a Milano, a To-rino, a Napoli, eccetera – prevedendo anch el'istituzione di nuovi canali e a svolgere atti-vità creative, programmi specifici e aggiun-tivi, iniziative meglio corrispondenti all 'am-biente, realizzando in concreto una maggior eautonomia decisionale in sede locale e nuov efunzioni di controllo e dì direzione presso l edirezioni centrali competenti .

Questa osservazione su una diversa arti-colazione funzionale del servizio radiotelevi-sivo, in corrispondenza al pluralismo dell asocietà italiana ed alla concezione autonomi-stica dello Stato, pone in primo piano il terzoed ultimo ordine dì problemi cui volevo ri-ferirmi e cioè i problemi più tipicament eaziendali, i rapporti con il personale e con icollaboratori esterni e ci consente quindi d idedicare qualche rilievo finale anche a quest iaspetti non certo secondari della crisi in atto .

£ noto lo stato di agitazione in cui si trov ain questo momento il personale centrale e pe-riferico della RAI-TV . Le rivendicazioni non

sono soltanto di natura sindacale, ma inve-stono necessariamente problemi di ordina -mento interno, di stato giuridico, di progres-sione delle carriere e di partecipazione a ivari momenti decisionali, pur nell'ambit odelle direttive di carattere generale, dell'atti-vità aziendale . Il ritardo di una riforma d icarattere generale, unito alla indeterminatezzadella sua futura impostazione, ha pesato epesa negativamente anche sulla riorganizza-zione interna . R illusorio, secondo me, il ten-tativo di perseguire, in un'azienda che haavuto un vorticoso sviluppo, propositi di ra-zionalizzazione di regole organizzative, dirapporti funzionali, che si sono venuti so-vrapponendo in tutti questi anni, senza pors iil traguardo strategico di una nuova struttur aorganizzativa . Lo spazio di una pura e sem-plice razionalizzazione aziendale non è molto ,ma non mancano certo possibilità per avviar econ decisione – di intesa con i dirigenti ope-ranti ai vari livelli e in primo luogo con i lpersonale – un primo processo di riorganizza-zione interna .

Particolarmente delicata, a questo propo-sito, è la politica del personale, su cui inten-do richiamare l'attenzione . In un'aziendacome la RAI-TV, dove la spesa per il perso-nale si aggira attorno alla metà della spes atotale e dove la possibilità di utilizzare posi-tivamente, in rapporto alle mansioni e all ecarriere, circa i0 mila dipendenti, è assaicomplessa e problematica, è indispensabile ù nmaggior clima di collaborazione interna .

A quanto risulta dalle trattative di questigiorni tra dirigenti, sindacati e organi ammi-nistrativi, in vista del rinnovo deI contratto ,si sta opportunamente accettando di discu-tere anche i temi della partecipazione, ad ognilivello, del personale dipendente, dei colla-boratori e – aggiungerei io – in forme ade-guate, degli stessi utenti .

È questo un indirizzo da incoraggiare conl'accorgimento di evitare assestamenti corpo-rativi, intese puramente sindacali, e di favo-rire invece il massimo di responsabilizzazion edei dirigenti, del personale nello svolgiment odei suoi compiti e di collaborazione attiva tr al'azienda e l'utenza .

L'importanza di portare innanzi con que-sto metodo la riorganizzazione interna, la ri-classificazione delle mansioni, la selezione deidipendenti, la valutazione dei meriti ai fin idi carriera, per mettere ordine nel tumultuos osviluppo degli ultimi anni, non è però sol -tanto funzionale e se fosse soltanto tale ,non sarebbe questa, evidentemente, la sed epertinente . L'osservazione va più a fondo . La

Atti Parlamentari

— 8546 —

Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 196 9

politica del personale riguarda una imposta-zione di carattere generale del servizio radio -televisivo . Quest'ultimo, infatti, deve pote rcontare, specie a certi livelli, sulle doti d ifantasia . di iniziativa, di creatività di dipen-denti e collaboratori, che devono essere in-coraggiati a ciò da una certezza di stato giu-ridico, dalla piena libertà di espressione, d aun ritmo crescente di partecipazione decisio-nale e di responsabilizzazione pur all'intern odei controlli rispettosi, per quanto riguarda igiornalisti e gli uomini di cultura, della lor odeontologia professionale .

La RAI-TV non è un'azienda come tutte l ealtre. La tecnologia delle comunicazioni d imassa ha bisogno, per adempiere in modoobiettivo e imparziale il suo dovere di infor-mazione e di formazione politica, non di buro-crati pigri o conformisti, non di protezioni afini di carriera, non di compromessi e di spar-tizioni di potere, ma di specialisti attenti escrupolosi, preparati, sensibili, di giornalistianimati da spirito nuovo e consapevoli di es-sere al servizio del pubblico e alla ricercacontinua della verità e dei valori che la so-cietà civile, nella sua autonomia, esprime in-cessantemente .

Per questo i problemi di riorganizzazioneinterna, la predisposizione di condizioni ade-guate per un pieno e libero svolgimento dell aattività istituzionale, la ricerca di intese con isindacati e con le organizzazioni di categoria ,rappresentano altrettanti punti su cui richia-mare con urgenza l'attenzione dei dirigenti .massimi della RAI-TV, come del Governo ,perché l ' instaurazione di un clima di serenit àe di responsabile collaborazione è pregiudi-ziale all'avvio, in sede politica e aziendale, d iun'organica e lungimirante politica di riforma .

Anche se originato da polemiche e da epi-sodi preoccupanti, questo dibattito parlamen-tare, oltre a fornire al Governo l 'occasione d idare doverosi chiarimenti, ha consentito di ri-chiamare l 'attenzione di tutti sull ' importanzache può avere, sul nostro sviluppo democra-tico e civile, un adeguamento coraggioso de lservizio radiotelevisivo, non tanto sul terren oscivoloso dei compromessi di potere, quant osu quello di una risposta moderna e demo-cratica che fronteggi in tempo la rapida rivo-luzione dei mass-media nella società del fu -turo. Le conquiste tecniche, da sole, non li-berano l'uomo, i gruppi sociali, le comunitàintere, dalla subordinazione alle manipola-zioni del potere costituito o dall'alienazion ecompensata da una piatta civiltà dei consumi .

In un recente convegno, Angelo Roman òconcludeva la sua relazione con una esures-

sione che coglie in maniera perfetta, a mi oavviso, l ' importanza del nuovo mezzo televi-sivo rispetto a questa trasformazione dell asocietà. Diceva il Romanò : « Occorre com-prendere l'immensa potenza di penetrazione edi influenza della radiotelevisione e la sua ca-pacità di suggerire un nuovo rapporto con l arealtà contemporanea e con i suoi problemi .Le forme in cui si esprime la cultura di mass asono, per la prima volta nella storia, form eglobali . C'è, nelle sue tecnologie, una caricarivoluzionaria . Essa interpreta un ruolo ch eera impensabile prima del suo apparire : desa-cralizza il potere culturale, ne smaschera i lmistero, lo mette alla portata di tutti . Ma ingenerale fatichiamo ancora a riconoscerla ead accettarla, e si capisce il perché : tutta lanostra storia passata è una storia di culturaelaborata e consumata da piccoli gruppi, dif-ferenziata, fortemente egocentrica, mentre l edimensioni della cultura del futuro sono di-mensioni planetarie. Accadrà per noi tutti ne iconfronti del mondo quello che è accaduto pe ril sottoproletariato analfabeta nei confront idell'Italia . Lo riconosceremo come nostro tutt ointero e ci meraviglieremo di aver vissuto pe rtanto tempo dentro un orizzonte fittizio cheritenevamo naturale ed era invece semplice -mente storto . Il controllo e l'esercizio dei

mass-media è uno dei problemi politici fon-damentali di una società a livello tecnologico

avanzato, ma i mass-media sono in essa unarealtà tanto più positiva quanto più chiar esono le loro autonome funzioni e definite l eleggi del loro libero esprimersi . Sono le fun-

zioni e le leggi della cultura tout court : co-noscenza, permanente ridefinizione, dimensio-namento dei problemi sulla scala del mondo ,demistificazione e rimozione di ogni tabù .Una società avanzata si riconosce e si autocor-regge, si specchia e si ricrea dentro la su acultura che già tende ad essere quella chedovrà essere domani pienamente la cultura d i

tutti » . Mi sembra che questa espressione, si a

pure accettata nel suo significato filosofico eletterario, dimostri che gli strumenti della ri-voluzione tecnologica possono in tutti i campi ,e a maggior ragione in quello delle comunica-zioni di massa, essere oggi potenti strument i

di emancipazione, di valorizzazione dell'uo-mo, di avvicinamento alla verità, di liber o

confronto in un clima di dialogo tra tutte l e

espressioni culturali, politiche e di pensiero :

sarebbe grave se l'esasperazione polemica, l aunilateralità delle tesi, il ritardo o l'immobili-smo, il mancato corretto rapporto tra Govern oe opposizioni impedissero al Parlamento ne lsuo insieme, al Governo e alle opposizioni per

Atti Parlamentari

— 8547 —

Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

quanto rispettivamente li riguarda, di met-tersi sulla via di un serio e approfondito di -battito per trovare, in vista della scadenza de l1972, soluzioni legislative adeguate a favorireanche con un pubblico servizio radiotelevisivomoderno, garantito da efficaci controlli demo-cratici, il cammino della società italiana versol'affermazione di una libertà e di un plurali-smo che siano non già privilegi di pochi, ma.conquista di tutti attraverso quella rapida dif-fusione dei valori della cultura e quel civileconfronto politico e delle idee che il progress otecnico e scientifico è oggi in condizione disempre meglio favorire nel comune interesse .(A pplausi al centro) .

PRESIDENTE . E iscritto a parlare l ' ono-revole Lajolo . Ne ha facoltà .

LAJOLO. Signor Presidente, onorevoli col-leghi, sarei molto scettico sul valore costrut-tivo di questa discussione parlamentare per -ché ho partecipato da almeno 12 anni a tutt ele discussioni che sono state fatte in quest aaula e nella Commissione parlamentare d ivigilanza sulla RAI-TV.

La proposta che credo sia decisiva e defi-nitiva - e che io raccolgo dall'onorevole Ber-toldi e dall 'onorevole Granelli - è di ritor-nare finalmente a quella che deve essere lariforma da varare in Parlamento . Infatti, l aRAI-TV è un'altra testimonianza del cattiv ofunzionamento del Parlamento, è soprattutt ouna testimonianza dell ' impossibilità chehanno le opposizioni di fare valere i loro di -ritti costituzionali anche nel Parlamento .

Io voglio ricordare brevissimamente a icolleghi (mi atterrò soltanto a questa parteche riguarda i rapporti con il Parlamento,perché l'altra parte è stata svolta dal collegaCaprara) quello che è avvenuto fino ad oggiper la RAI-TV. Fin dalla prima legislaturaera stata presentata una proposta 'di legg eper la riforma della RAI-TV, proposta chenaturalmente non ha trovato alcun ascolta-tore e che nessuno ha portato avanti, perchéda parte del Governo e da parte della mag-gioranza democristiana questi discorsi non s isono mai voluti sentire .

Nella seconda legislatura una proposta so-cialista e comunista è stata ripresentata . Cre-sceva già . in quel tempo il peso della televi-sione, cresceva cioè il peso determinante ch e.ancora in questo momento, con le parole d iun alto funzionario della televisione, il col -lega Granelli ricordava .

Noi, nonostante che nascesse la televisio-ne in Italia, che essa fosse ancora più impor -

tante di quello che era la radio, non abbiamomodificato alcuna legge . Se sí stesse alleleggi vigenti, a quelle luogotenenziali de l1945-46, noi non dovremmo occuparci dell atelevisione, perché non risulta in nessun alegge quali dovrebbero essere i provvedi-menti per la televisione . Noi abbiamo solle-citato fin da allora - molte volte chiedendol oin quest'aula - di potere discutere il proble-ma della riforma della RAI-TV . Ma questoproblema non si è mai voluto affrontare edè questo il tema che taglia le gambe anche a iragionamenti più veri che sono stati fatti d aaltre parti politiche . Tutte le discussioni ch esi fanno vengono a concludersi nello indaga-re la volontà politica di fare la riforma dell aRAI-TV, volontà politica che finora non c ' èstata .

Poc ' anzi il collega Granelli ha ricordatola sentenza della Corte costituzionale . Io l 'horecitata a memoria tante volte perché in ogn idibattito questa sentenza è stata sempre inprimo piano .

Io ricordo soltanto quello che ha volut oricordare il collega Granelli e cioè che que-sta sentenza è di nove anni fa . Sono passat inove anni, ed essa è sempre stata disattes anella maniera più vergognosa. Era una sen-tenza fatta anche per difendere il monopoliodella televisione nelle mani dell ' azienda del -

l'IRI; questa difesa del monopolio, come eraprecisato nella sentenza della Corte costitu-zionale, valeva soltanto se si fosse fatta unalegge che avesse disciplinato una nuova strut-tura della radio e della televisione . Oggi èdavvero molto difficile difendere questo mo-nopolio. Vi sono stati dei tentativi - voi losapete meglio di me - abbastanza important iper rompere questo monopolio, ma come s ifa a respingere questi tentativi, se non si ad -diviene alla riforma, se non si fa quella leggeche questa sentenza richiedeva nove anni fa ?

La seconda condizione, che questa senten-za della Corte costituzionale poneva in risal-to, era quella che la RAI-TV diventasse u nservizio pubblico . Ora, anche da parte deicolleghi socialisti, erano state presentate, i nun primo tempo, delle proposte che insiste -vano su questo concetto del servizio pubbli-co. Persino l'onorevole Scalfari, che per di -fendere il concetto ha fatto una campagnagiornalistica sul giornale che dirigeva prim adi diventare parlamentare, oggi ha dimenti-cato tutto questo ed è pronto ad accettare chela RAI-TV dipenda dall'esecutivo, cercand odi dare come contorno - mi sembra che l oabbia detto ieri - un garbato controllo sull a

RAI-TV stessa .

Atti Parlamentari

— 8548 —

Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

La sentenza costituzionale parla in modochiarissimo ed è su queste basi che la discus-sione per una riforma e per una nuova leggedeve essere portata avanti ; su questa sol abase che impegna il Parlamento, su quest asola base che impegna tutti i partiti politici .

Nella terza legislatura noi abbiamo ripre-sentato le proposte per la riforma della RAI -TV, ed abbiamo presentato anche delle pro -poste per la revisione del canone della stessaRAI-TV. Anche nella terza legislatura, ac-canto alla proposta del gruppo comunista, èstata presentata una proposta del gruppo so-cialista, mentre tra la terza e la quarta legi-slatura è entrato in campo anche il partit orepubblicano con tutta la forza dei suoi mas-simi dirigenti . Furono presentate due propo-ste di legge contemporaneamente : una pro-posta firmata dall'allora ministro Reale, eduna firmata dall 'attuale segretario del par-tito repubblicano, onorevole La Malfa. Sichiedevano, addirittura, una inchiesta sullaRAI-TV ed una riforma organica che foss erapportata il più possibile alla riforma dell aBBC inglese .

Ebbene, il partito repubblicano ha fattoqueste due proposte nell'unico momento i ncui è stato lontano dal Governo . Quando s isentiva all'opposizione ha presentato la pro -posta di legge, ha chiesto l'inchiesta parla-mentare. Ma non appena è andato al Gover-no ha imitato il partito socialista, non dandopiù seguito a quelle proposte che sono scom-parse dalla circolazione . Oggi sentiamo chie-dere anche da parte repubblicana con un acerta urgenza questa riforma che è stata ri-tardata per volontà politica in primo luogodalla democrazia cristiana, ma subito dopo- da quando si è costituito il Governo di cen-tro-sinistra - dal partito socialista e dal par-tito repubblicano .

Queste sono responsabilità che bisogna ri-cordare non tanto per fare una denuncia -e noi ne abbiamo fatte tante ! - ma proprioper riuscire a trovare la base idonea per unaseria legislazione nei confronti della RAI-TV ,portando avanti quelle proposte che sono stat efatte dai vari gruppi e che ormai da 20 ann isi alternano in Parlamento .

Bisogna portare avanti e sviluppare le ri-chiesta che abbiamo fatto nell'altra legislatu-ra . qui presente l'onorevole Mazza che cer-tamente ricorderà queste vicende e i numero -si tentativi fatti per cercare di discutere l aproposta di legge sulla RAI-TV. Noi in que-st'aula, per la verità non aiutati da alcuno ,solo sulla base della nostra iniziativa chie-demmo che il Presidente della Camera faces-

se rispettare il regolamento circa i termin i

per la discussione delle proposte di legge . I lPresidente accolse la nostra richiesta e final-mente una proposta di legge che era stat apresentata dal nostro gruppo, ma costruit adall'associazione dei radioteleabbonati, già i npartecipazione con i lavoratori dell'ente tele -visivo, con i vari gruppi politici, con i var ipartiti, fu posta in discussione in Commis-sione interni .

La democrazia cristiana evidentemente an-cora una volta, per volontà politica e per la -sciare che la RAI-TV continuasse a svolgerela sua attività come prima secondo gli inte-ressi politici del Governo e dei partiti dell amaggioranza, cercò di ritardare la discussione ,dichiarando di ritenere incostituzionale i lprogetto . Perciò la discussione fu trasferita -ed è bene che la Camera sappia ciò - nell aCommissione affari costituzionali . Tutti ricor-dano che in quella Commissione la democra-zia cristiana rimase isolata nel suo tentativ odi bloccare l'iter della proposta di legge. Nonebbe neanche il coraggio di votare contro co-me aveva sostenuto fino all'ultimo momentodi voler fare . Così la grande maggioranza del -la Commissione, con la sola astensione dell ademocrazia cristiana, si pronunciò a favoredella costituzionalità della nostra proposta d ilegge che dovrà ora passare alla discussione .Il ministro Mazza ricorderà senz'altro quantesiano state le promesse, e quanti siano stat igli scontri, anche abbastanza energici, ch eabbiamo avuto tra di noi . Il ministro Mazza ,che era allora sottosegretario alle poste, ave -va promesso più volte al Comitato ristrettoed alle due Commissioni riunite che si sa-rebbe discusso finalmente, con chiarezza, u nprogetto del Governo; aveva assicurato piùvolte, per mesi e mesi, che il Governo stavapreparando un progetto, che avrebbe presen-tato in modo che potesse essere discusso evotato prima della chiusura della IV legisla-tura . Il ministro Mazza ricorda benissimo ch eper venire incontro alle nostre richieste, pernon mancare, per quanto almeno lo riguar-dava personalmente, alla parola data, cui er avenuto meno il Governo, portò una specie d iestratto, a nome del Ministero delle poste etelecomunicazioni .

MAllA, Ministro delle poste e delle tele -comunicazioni . Non era un estratto; ho por-tato uno schema, un articolato completo .

LAJOLO . Quell'articolato, proprio perchénoi volevamo non già che si discutesse sol -tanto la nostra proposta di legge, ma che si

Atti Parlamentari

— 8549 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

facesse una nuova legge sulla RAI-TV, fu d anoi accettato nel corso della discussione . Epoi, onorevole ministro, ella questo lo ricor-da bene, non si rinviò il problema soltant operché era finita la legislatura ; il tentativo d idiscutere la legge fu strangolato molto prima,proprio per volontà di quel Governo che nonaveva avuto il coraggio né la capacità di pre-sentare in tempo utile quel progetto di leggeche aveva promesso con tanta chiarezza da ibanchi di quest'aula e dai banchi della Com-missione .

Ecco i motivi che ci spingono a nutrirepreoccupazioni anche per quanto riguarda l adiscussione di oggi, preoccupazioni che tro-vano una limitazione nel fatto che finalmenteanche le maestranze della RAI-TV sono inmovimento. È triste sentir dire, come si sentesempre dire in questi ultimi tempi, che il Go-verno sente soltanto chi combatte di più, ch igrida più forte, però è la verità; anche quest odibattito è venuto al pettine quando le mae-stranze della RAI-TV hanno cominciato amuoversi per partecipare alle strutture ed all edecisioni che vengono prese all'interno dell aRAI-TV, e quando l'opinione pubblica si èdimostrata attenta nei confronti di questi ten-tativi di cambiare le situazioni all'interno del -la RAI-TV. Credo che sia su questa base chenoi dobbiamo decidere, finalmente, di occu-parci di questo progetto . 2 su questa base chedobbiamo cercare di rendere operante in Par -lamento la sentenza della Corte costituziona-le, sentenza che tutti riconoscono valida, fa-cendo sì che dalla contrapposizione delle va -rie tesi si abbia finalmente quella legge chela Corte costituzionale richiedeva già ne l1960. su queste basi che vogliamo una leg-ge che, come ha stabilito la Corte costituzio-nale, non metta in sostanza la RAI-TV alle di -pendenze dell'esecutivo .

Oggi, a capo della RAI-TV vi è una per -sona che è stata giudice della Corte costitu-zionale, che ha partecipato in quella vestealla stesura di una sentenza che sollecitavaGoverno e Parlamento a legiferare per mette -re la RAI-TV in condizioni di essere difesacome monopolio. Oggi noi non possiamo ac-cettare come garante l'attuale presidente del -la RAI-TV, solo perché è stato giudice co-stituzionale . Crederemo alle sue garanzie i lgiorno in cui, proprio nella veste di presi -dente della RAI-TV, di un'organizzazion enon disciplinata da una legge, solleciterà, an-che più decisamente di quanto non abbia fat-to con quella sentenza, una legge che permet-ta una riforma autentica della RAI-TV . (Ap-plausi all'estrema sinistra) .

PRESIDENTE .

iscritto a parlare l'ono-revole Achilli . Ne ha facoltà .

ACHILLI . Signor Presidente, onorevol icolleghi, il discorso fatto questa mattina dalcollega e compagno onorevole Bertoldi po-trebbe esimermi dal prendere la parola in que-sta sede (anche le parole pronunciate dal col -lega Granelli mi trovano in larga parte con-senziente), se non vi fosse un aspetto che amio parere non è stato messo nella giustaluce e sul quale intendo soffermarmi .

Insieme con un gruppo di colleghi e com-pagni della sinistra socialista che hanno presorecentemente posizione in merito al comples-so problema della RAI-TV, ritengo che è sol oattraverso una riforma legislativa che essopotrà essere avviato a soluzione. Ci rendiamoperfettamente conto del fatto che solament econ un dibattito approfondito sulle strutture

dell'ente arriveremo a dare una completa de-finizione del rapporto che deve esistere traorgano di informazione e di formazione poli-tica - la RAI-TV - e l'opinione pubblica . Nesiamo, ripeto, perfettamente coscienti : ne èriprova il fatto che il partito socialista gi ànella scorsa legislatura aveva predisposto u n

progetto di legge ; e ha di recente largament econtribuito alla formazione di un ulterior e

progetto .Io credo, però, che non sia giusto, da par-

te nostra, dimenticare o sottacere un proble-ma di altrettanta importanza, quale quell o

del comportamento del Governo nel periododi transizione, da oggi alla formulazione edalla approvazione della legge definitiva . Dico

questo perché troppe volte, in Parlamento ,

durante le discussioni che nascono dall 'ur-

genza .di determinati problemi, si è portati ateorizzare, ideologizzando, la soluzione defi-nitiva globale, dimenticando che i tempi po-litici di tali operazioni sono sempre moltolunghi, e non ci si sofferma sul periodo tran-sitorio, non ci 'si richiama, cioè, alle respon-sabilità del Governo per quanto attiene a que-sto periodo, non ci si preoccupa cioè dellacoerenza tra l'impostazione di lungo period o

e la pratica quotidiana. Voglio dire che, men-tre è opportuno che il Parlamento chieda ,solleciti, dibatta il tema fondamentale dell a

ristrutturazione dell'ente radiotelevisivo, èaltrettanto necessario che lo stesso pretend adal Governo precise garanzie per il period oche più particolarmente ci interessa, da oggi

al momento della riforma .Non vorrei che si ripetesse in questa occa-

sione quel che il ministro dell'interno h aaffermato nel corso del recente dibattito sul-

Atti Parlamentari

— 8550 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI -- SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

la dotazione di armi alla polizia . Facendo l edebite differenze tra i due temi, non vorrei ,cioè, che si sostenesse anche qui che il difett odi maturazione democratica del popolo ita-liano non consente di esplicare totalmente l efunzioni di rinnovamento che il legislator edovrebbe avere, così che l ' opinione pubblicadovrebbe rilasciare al Governo una sorta d idelega fiduciaria provvisoria ed attendere i lmomento più opportuno per la vera riforma .Ripeto che la differenza fra i due argoment iè molto profonda, ma è identica la necessitàdi partecipazione effettiva dell 'opinione pub-blica a tutte le scelte di questa natura .

Quindi, quando da parte del Parlamentosi chiede che si dia vita ad un organismo d icontrollo vero e proprio, vuoi dire che s ichiede che immediatamente si dia inizio a duna rivoluzione effettiva all ' interno della ra-diotelevisione . Noi non crediamo che l'ordin edi servizio recentemente emanato, che ha datoorigine al movimento dei lavoratori e dei gior-nalisti, sia migliore o peggiore di tanti altri ;è che finalmente l'opinione pubblica e i lavo-ratori della RAI-TV rifiutano un metodo chefinora, in certa misura, era stato subìto, nonera stato contestato alle sue radici . Oggi l'opi-nione pubblica si rende conto di non esserepiù garantita da un sistema autoritario d igestione dell'ente, che si traduce poi in unascelta politica molto precisa .

Non sto a ripetere tutte le argomentazion iche qui sono state addotte da molti collegh ie che, come dicevo. mi trovano d ' accordo .Quello del decentramento e dell ' autonomiadelle sedi regionali non è un problema dipura rivendicazione geografica o settoriale ; s itratta invece di dar vita, con il decentrament odell ' informazione e della formazione dei pro-grammi, alla capacità autonoma di elabora-zione delle sedi periferiche che, con il siste-ma attuale, sono limitate a funzioni subordi-nate. L ' elaborazione culturale maturata nell esedi periferiche a contatto con un certo tipoparticolare di cultura, non deve essere mec-canicamente riassunta o mediata in manieraacritica dalla sede centrale . Controllo effetti-vo, quindi, decentramento e autonomia sonomomenti - direi - contemporanei di una ri-forma sulla quale noi vorremmo che il Go-verno si pronunciasse in maniera molto netta .

L ' altro problema che ancora non è statos ollevato e a cui vorrei brevemente accennareè quello della garanzia delle minoranze . Nonvoglio limitarmi ad un riferimento politicopuro e semplice (quantunque personalment epotrei citare in proposito amare esperienze) :mi interessa qui sollevare il problema delle

minoranze nei suoi termini generali, inten-dendo con questo tutti i settori e i canali del-la cultura e della politica che elaborano e pro-pongono nuove idee, vale a dire tutte quell eforze che si battono contro il conformismopolitico o culturale, e che sono in grado d icontrastare giorno per giorno gli schemi pre-fissati .

Questo mi interessa particolarmente, per -ché altrimenti il solito gioco del controllo de -gli organismi pubblici da parte di alcune cor-renti politiche dei partiti di maggioranza go-vernativa fa sì che, alla fine, gli organismipubblici cadono nelle mani di quella che vien ead essere una minoranza effettiva rispetto al -l'opinione pubblica e alle forze politiche nelloro complesso . Questo è un dato essenziale ,che purtroppo oggi si ritrova in tutti i settor idell'intervento statale, e che di fatto giustifi-ca la definizione di autoritarismo che vien edata dai lavoratori in lotta della RAI-TV . In-fatti autoritarismo vuol dire in questo casoappropriazione indebita di un servizio pub-blico di capitale importanza da parte di un aminoranza politica, e quindi, generalizzando ,di opinione pubblica, attraverso un gioco d icorrenti all'interno dei partiti di maggioran-za. Questa forma non garantisce nessuno e s itraduce in un puro strumento di potere (sap-piamo come questo sia stato esercitato in que-sti ultimi anni) che diventa un modo di ge-stione -di un organismo che pubblico dovrebb eessere e che pubblico non è : anzi, diventaautomaticamente un modo antidemocratico digestione dei mezzi di informazione .

Quindi, quando si parla di partecipazion edegli aggregati culturali, politici e sindacal ialla gestione e alla direzione della RAI-TV s ivuole proprio invertire la tendenza all'appro-priamento privatistico di alcuni gruppi di po-tere ; si vuole, al contrario, che vengano chia-mati alla formazione della politica dell'enteanche i cittadini e coloro che, in prima per -sona, svolgono la loro attività nella RAI-TV .

Questo non significa chiamare generica -mente, a titolo individuale, persone che si di-chiarino comunque disponibili per una sorta

di attivismo culturale. Si tratta invece di farein modo che il diritto di accesso dei citta-dini, dell'opinione pubblica si eserciti attra-verso canali democratici, capaci di autosele-zionarsi e che debbono essere rigidamente ga-rantiti dall'esecutivo, il quale, in questo set-tore particolare, non può essere il gestore i n

prima persona, ma deve essere tutt 'al più i l

controllore - questa è una condizione che pos-siamo anche ad esso riconoscere - di una or-ganizzazione autonoma dell'ente (senza rifarci

Atti Parlamentari

— 8551 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

agli esempi stranieri, che qui tante volte son ostati citati, dobbiamo sempre riferirci all arealtà politica nazionale) . Questa è condizioneessenziale per una politica dell'informazion eautonoma e indipendente, per una sua aderen-za alla vita del nostro paese, la quale sappiamettere in luce la complessità della realtà so-ciale .

In caso diverso dobbiamo accettare che ,come è avvenuto negli ultimi tempi, un sot-tile disegno della direzione dell'ente port iavanti una politica di evasione suffragata an-che da una notevole qualificazione tecnica ,evitando però i grandi temi fondamentali chestanno di fronte al paese in questi giorni ,quali i temi del mondo del lavoro e dell ascuola, tanto per fare alcuni esempi .

Se noi, infatti, dovessimo giudicare il no-stro paese dallo specchio deformato del video ,ci troveremmo di fronte ad una situazione qua -si idilliaca, con i conflitti sociali ridotti a lminimo, con una grande concordia ; un paese ,soprattutto, dove non si avverte la problema-tica dei fermenti nuovi, ma dove tutto vieneannegato in una sorta di sagra canora che ,mi si consenta una semplicizzazione, rimanepur sempre uno degli elementi che con-traddistingue il cosiddetto « impegno » dell aRAI-TV.

-Ebbene, noi crediamo di avere il diritt o

di rivendicare una funzione diversa dellaRAI-TV perché sappiamo, e lo sanno anchecoloro che non li vogliono 'Vedere, che i pro-blemi reali del nostro paese oggi sono molt oprofondi e che traggono origine da squilibr iterritoriali i motivi dei quali possono essereapprofonditi anche attraverso il mezzo televi-sivo . Non è affatto vero che discutere o illu-strare i temi politici e sociali che stanno allabase di una larga partecipazione popolare, si-gnifichi ridurre la RAI-TV a un mezzo d inoioso appesantimento della nostra vita quo-tidiana .

Non voglio comunque insistere oltre suquesti temi perché, come dicevo essi sono stat igià trattati da altri colleghi ; vorrei però ri-chiamare l'attenzione dell'onorevole ministr osu questo fatto : affinché il dibattito di ogginon sia il solito dibattito accademico che trop-po spesso in quest'aula si svolge, è nostro do -vere e anche diritto chiedere che il Govern oci dia delle risposte convincenti anche in me -rito ai termini brevi . Ci interessa naturalmen-te, per altro verso, che ci si diano assicura-zioni sulla volontà del Governo di affrontareil discorso più generale sulla riforma, ma nonvorremmo che questo fosse semplicemente u nmezzo per sfuggire alle responsabilità con

una fuga in avanti . Vogliamo vedere, cioè,se la riforma che si preannuncia, e che s ivuol fare in un tempo successivo, troverà ga-ranzie concrete attraverso atti immediati, per -ché è solamente da nuove disposizioni ch enoi potremo credere ad una effettiva volontàriformatrice .

Se mancassero nella risposta del ministr odichiarazioni tranquillizzanti su questo pun-to, noi non potremmo fare altro, d'accordo coni lavoratori della RAI-TV intesi come simbolodi una rivolta dell'opinione pubblica, che con-tinuare con loro una lotta serrata perché lecose mutino profondamente . (Applausi a si-nistra) .

PRESIDENTE . Non essendovi iscritti aparlare, dichiaro chiusa la discussione gene-rale sulle mozioni .

Presentazion edi un disegno di legge .

MAllA, Ministro delle poste e delle teleco-municazioni . Chiedo di parlare per la presen-tazione di un disegno di legge .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

MAllA, Ministro delle poste e delle tele -comunicazioni . Mi onoro presentare, a nom edel Presidente del Consiglio dei ministri, il di -

segno di legge :

Variazioni alla tabella del personal edegli uffici di corrispondenza regionali e inter -

regionali dell'Istituto centrale di statistica » .

PRESIDENTE . Do atto della presentazion edi questo disegno di legge, che sarà stampato ,distribuito e trasmesso alla Commissione com-petente, con riserva di stabilirne la sede .

Svolgimentodi una interrogazione urgente .

PRESIDENTE . L'onorevole sottosegretari odi Stato per l'interno ha informato la Presi-denza che desidera rispondere subito alla se-guente interrogazione, non iscritta all'ordin edel giorno, diretta al Presidente del Consigli odei ministri e al ministro dell'interno, dell aquale il Governo riconosce l'urgenza :

« I sottoscritti chiedono di interrogare i lPresidente del Consiglio dei ministri e i lministro dell'interno, sul selvaggio e brutal eattacco portato a Napoli, da parte di forz e

di polizia, nella giornata del 24 maggio con-

Atti Parlamentari

— 8552 —

Camera dei Deputat a

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 196 9

tro una manifestazione di operai della SEBN ,della « Circumvesuviana » e di postelegrafo-nici, in lotta per rivendicazioni contrattuali esalariali, a seguito del quale si sono avuti trai lavoratori oltre 50 feriti e contusi ;

nonché sui provvedimenti che il Governointende adottare di fronte alla drammatic asituazione esistente a Napoli dove decine d ivertenze di lavoro ed annosi problemi social ihanno raggiunto un alto grado di esaspera-zione, anche a causa della irresponsabil einerzia delle autorità locali nella ricerca d ipositive soluzioni ai suddetti problemi ; '

infine chiedono di conoscere quali prov-vedimenti il Governo intende prendere ne iconfronti dei responsabili delle forze di poli-zia che, nel quadro dell'attacco portato a ilavoratori, hanno aggredito, colpendolo gra-vemente, il deputato D'Angelo nel momentoin cui si trovava a colloquio con un vice que-store e, successivamente, i deputati Bronzuto ,Caprara e D'Auria che - giunti in piazzaMunicipio dopo la cessazione delle cariche -cercavano di informarsi dalle stesse autoritàsulle condizioni del collega ferito .

(3-01513) « D 'AURIA, CAPRARA, BRONZUTO ,

D ' ANGELO, CONTE, MACCIOC-

CHI MARIA ANTONIETTA » .

L'onorevole sottosegretario di Stato pe rl'interno ha facoltà di rispondere .

SALIZZONI, Sottosegretario di Stato perl'interno . Nella mattina del 24 maggio, oltremille dipendenti della « Società esercizi ba-cini napoletani », dopo aver sostato nell'am-bito portuale, in occasione dello sciopero adoltranza deciso in seguito alla rottura, avve-nuta la notte precedente, delle trattative av-viate presso l'ufficio del lavoro per l'esamedelle loro rivendicazioni economiche, si diri-gevano verso le ore 10 al centro cittadino eraggiungevano piazza Municipio . Nello stess oluogo, dove erano già convenuti un centina -io di donne e bambini appartenenti a nucle idi occupanti abusivi di alloggi popolari, con-fluivano pure, contemporaneamente, alcun ecentinaia di studenti degli istituti professio-nali di commercio da tempo in agitazione ,nonché un folto gruppo di postelegrafonic ipure in sciopero . Giunti nella piazza dalle va-rie strade adiacenti, i citati gruppi di dimo-stranti si univano al gruppo numeroso dei ti-fosi presenti per assistere alla partenza dell atappa del « giro d'Italia » .

Alle 10,50, ossia all'ora prevista per il vi adella gara, i dimostranti invadevano l'area ,divisa da transenne, riservata ai corridori . Il

vicequestore vicario e ufficiali di pubblic asicurezza e dell'Arma dei carabinieri inutil-mente si adoperavano per far desistere i di -mostranti dalla loro azione, e del pari inutil-mente chiedevano la collaborazione di sinda-calisti e di alcuni parlamentari nel frattemposopraggiunti .

Dopo circa un'ora, previe le intimazion idi rito rimaste inascoltate, la forza pubblicaera costretta ad intervenire per allontanare idimostranti, riuscendo solo così a creare unvarco e quindi a consentire la partenza dellacarovana dei « girini » e delle macchine de lseguito .

I dimostranti reagivano violentemente conun nutrito lancio di sassi ed altri corpi con-tundenti. A questo punto alcuni gruppi s iportavano nella attigua via Marittima e in -frangevano i vetri di alcuni tram ed autobus ,disperdendosi al pronto arrivo delle forze del -l'ordine .

Nel corso dei tafferugli occorsi nelle indi-cate circostanze, hanno riportato contusion i14 civili, alcuni dei quali hanno dichiarato d iessere stati colpiti da oggetti lanciati dagl istessi dimostranti . Nella circostanza, purtrop-po, anche i deputati D'Angelo, Caprara, Bron-zuto e D'Auria, nonché il consigliere Gere-micca, sono rimasti contusi . Da accertament ieffettuati, però, è da escludere che intervent idella polizia siano stati deliberatamente di -retti contro di essi, i quali per altro, personal -mente conosciuti soltanto dai dirigenti de lservizio, si sono trovati coinvolti nella ress adei dimostranti . In ogni modo desidero quiesprimere agli onorevoli colleghi il più pro -fondo rincrescimento mio e del Ministero perquanto accaduto; ed è inutile che qui riafferm iancora una volta, perché ciò è più che ovvio ,che vengono sempre date disposizioni precis eagli organi di polizia per il maggiore rispett oe riguardo nei confronti di parlamentari ch esi trovino presenti in manifestazioni di questogenere, perché - tra l'altro - si deve sempr epensare che la loro presenza sia dovuta al de-siderio di svolgere opera di pacificazione trale parti . Non è poi da escludere che detti par-lamentari possano essere stati casualment ecolpiti dai corpi contundenti usati dagli stes-si dimostranti . (Vivissime proteste all'estremasinistra) . Non è da escludere, ho detto .

BRONZUTO. Siamo stati presi individual-mente . Ecco le disposizioni che dà il questor efascista di Napoli !

SALIZZONI, Sottosegretario di Stato perl'interno . Il questore non era presente .

Atti Parlamentari

— 8553 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

Tra le forze dell 'ordine sono rimasti con-tusi un commissario capo e diciotto guardiedi pubblica sicurezza, un ufficiale e due mi-litari dell ' Arma, due vigili urbani e un uffi-ciale degli stessi vigili . Quindici persone,accompagnate per l ' identificazione negli uffic idella questura, sono state rilasciate lo stessogiorno 24 e saranno deferite all 'autorità giu-diziaria, unitamente agli altri nei cui con-fronti sono in corso indagini per l ' accerta-mento delle responsabilità .

Desidero poi aggiungere che anche quest amattina hanno avuto luogo riunioni presso l aprefettura di Napoli per risolvere le pendenz ein corso, che hanno dato luogo a così in-cresciosi inconvenienti .

PRESIDENTE. L'onorevole D 'Auria hafacoltà di dichiarare se sia sodisfatto .

D 'AURIA. Signor Presidente, non so come ,dopo la risposta data dal sottosegretario ono-revole Salizzoni, si potrebbe replicare con un asemplice dichiarazione di insodisfazione .

Non credo che si possa semplicemente di-chiarare insodisfazione da parte nostra. Civuole qualche cosa di più . necessario diredi più, dopo le cose che ci ha detto il rap-presentante del Governo . E ho l ' impressione ,signor Presidente, di aver fatto personalment eun grosso errore, quello cioè di pensare che ,a seguito della gravità dei fatti avvenuti sa-bato 24 maggio a Napoli, questa volta ci sa-remmo trovati di fronte a delle informazion idel Governo un po ' diverse dalle solite, cioèun po ' diverse dal famoso mattinale di que-stura. Da questo punto di vista credo ch equesta mattina ci si trovi in una situazion epeggiore di quella solita perché, oltre tutto ,questo mattinale di questura che ci ha qu iletto l 'onorevole Salizzoni è stato scritto forsedalla stessa persona che con la stessa manoha compilato parte dell'elenco di coloro chepoi dovevano essere trucidati alle Fosse Ar-deatine dal boia Kappler, dal nazista Kappler .Solo così si può spiegare questo mattinalescritto da un questore che ha enormi respon-sabilità morali nella compilazione dell ' elencodelle persone che dovevano essere trucidatealle Fosse Ardeatine di Roma . Noi, è vero ,onorevole Salizzoni, citiamo Alianello ; ma vo-gliamo forse sostenere .che l'onorevole Saliz-zoni, che sta covando questa bella perla, lu ie i governi della democrazia cristiana e de lcentro-sinistra, non conoscano il questore, al-lora commissario di pubblica sicurezza, dotto rAlianello ? Lo conoscono benissimo, lo hannoallevato, se lo sono cresciuto : è partito da lì,

dalla partecipazione alla compilazione del-l 'elenco dei 335 trucidati alle Fosse Ardeatin edi Roma .

PELLEGRINO . Abbiamo un questore na-zista nella Repubblica italiana !

D'AURIA. A Napoli ! Noi dobbiamo met-tere in evidenza la grave responsabilità de igoverni che lo hanno consentito e lo consen-tono ancora .

Dicevo, onorevole Salizzoni, è vero, a Na-poli c'è stata quella manifestazione, c 'è statoquel corteo, però teniamo conto che quest ioperai dicevano soltanto che volevano che latelevisione, di cui si sta trattando in questaseduta, parlasse di loro, delle loro lotte, dell eloro condizioni di vita . Era questo lo scop oper il quale questi operai si sono fermati ,recandosi poi in prefettura .

La cosa grave, onorevole Salizzoni, è ch egli incidenti sono avvenuti non quando gl ioperai bloccavano il « giro d'Italia », gli in-cidenti sono avvenuti successivamente, quan-do i partecipanti al « giro d 'Italia » eranopartiti (il « giro » partiva da Torre del Greco )e quando il grosso degli operai si era gi àincamminato verso la prefettura, quando cioèsulla piazza, dove c 'erano le transenne, ri-manevano all ' incirca 10-15 operai, per con -vincere i quali a seguire il corteo si stav aprodigando lo stesso onorevole D'Angelo . Egl iè intervenuto nel momento in cui il viceque-store vicario Catanese, che ha grosse responsa-bilità per i fatti di sabato scorso, ha datol'ordine . . .

BRONZUTO . (Rivolto al SottosegretarioSalizzoni) . Prenda nota del nome : Catanese .

D'AURIA. . . .di manganellare, di aggredi-re . E si è partiti dall'onorevole D'Angelo ch estava parlando con il vicequestore, al qual e

diceva : ma adesso è finito tutto, adesso fac-ciamo alzare anche questi 10 operai che stan -no ancora a terra, e che si avvieranno vers ola prefettura . Il vicequestore ha voluto pre-meditamente attaccare, aggredire con camio-nette, con idranti, con manganelli, con cate-nelle dei carabinieri . Si è partiti, ripeto, dal -l'onorevole D'Angelo che stava parlando conil vicequestore . E non si può dire che non losi conosceva, lo si conosceva benissimo : sta-va parlando con il vicequestore nella sua qua-lità di deputato, tenendo il tesserino in mano ,che è caduto per terra . Così come sono ca-duti gli occhiali che lo stesso vicequestore hasaputo provvedere a far recapitare presso lafederazione comunista all'onorevole D'Ange-

Atti Parlamentari

— 8554 —

Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI -- SEDUTA DEL 28 MAGGIO 196 9

lo; pertanto, neppure la solita scusa di nonaver potuto conoscere la persona è possibil eavanzare in questo caso . Vi sono responsabi-li!à precise del vicequestore vicario Catane-se, che non aveva fatto manganellare gli ope-rai quando, magari, si sarebbe potuto anch eavanzare una giustificazione, ma lo ha fattoquando essi se ne stavano andando via da piaz -za Municipio per andare verso la prefettura ,e quando non vi era alcuna ragione di farlo ,se non quella di voler compiere un'operazio-ne punitiva e provocatoria (e a tradimento ,mi suggerisce giustamente l'onorevole Ca-prara) .

PELLEGRINO . Fanno sempre così .

D'AURIA. Devo dire un'altra cosa, onore-vole Salizzoni . Non si parla, nella sua rispo-sta, delle grosse responsabilità della prefet-tura e degli organi ministeriali di Napoli perla situazione incandescente in atto, a caus adella quale poi si verificano questi fatti . Nonsi dice che a monte vi sono maggiori respon-sabilità . Ho con me un elenco di decine e de -cine di aziende i cui lavoratori sono in scio-pero da settimane o da mesi . Scioperano i di -pendenti di grossi complessi, di servizi pub-blici . I dipendenti comunali sono scesi in scio-pero oggi per tre giorni ; i dipendenti delleorganizzazioni ospedaliere sono in sciopero ; idipendenti dell ' istituto di fisica nucleare que-sta mattina hanno deciso di occupare l ' istituto ;i dipendenti del laboratorio internazionale d igenetica e biofisica occupano il laboratori ostesso da oltre un mese ; gli operai della « Ba-cini e scali » sono in lotta da oltre un mese ,esattamente dal 21 aprile; gli operai della« Vesuviana » sono in sciopero da 16 giorni .

Ella, onorevole Salizzoni, afferma che s isono svolte delle trattative. Non è vero. Io ledico qui in piena responsabilità che gli ope-rai della ditta Sbrocchi, che ha in appalto lapulitura delle vetture e degli impianti dell a« Circumvesuviana », azienda a carattere pub-blico, sono in sciopero da 16 giorni, e ch enon vi è stato un minimo di iniziativa d aparte degli uomini della prefettura per con-vocare le parti interessate . Dirò di più: abbia-mo avuto il caso degli operai della ex-Resia ,oggi facente parte del complesso Montedison .Per 6 mesi essi hanno avanzato richieste pe rtrattare con la direzione certe rivendicazioni .Il direttore ha risposto sempre alla commis-sione interna e ai sindacati dicendo, in ton oprovocatorio : « Io sono una statua » . Cioè :io non vedo, non sento, non parlo; potete farequel che volete . Dopo sei mesi gli operai sono

stati costretti a scendere in sciopero e a bloc-care una strada : è intervenuta la polizia . Maprima non è intervenuto nessun poliziotto pe rcostringere il direttore della ex-Resia ad an-dare alle trattative ! Nessun carabiniere, nes-sun vicequestore Catanese è intervenuto pe rcostringere il direttore della ex-Resia ad anda-re alle trattative con gli operai . Quando inter-viene la polizia, per conto del Governo ov-viamente ? Quando si tratta, per esempio, de lcaso della ditta Sbrocchi che pulisce le vettu-re della « Circumvesuviana » : interviene dinotte per pulire le vetture nelle stazioni d iBaiano o di Nola o di Sarno. Quando poi in-terviene la polizia in rappresentanza del Go-verno, e il Governo quindi interviene soltan-to attraverso la polizia ? Quando si tratta d imanganellare gli operai della « Bacini escali », della « Vesuviana », i postelegrafo-nici, i senzatetto, i quali sono colpevoli sol -tanto di costringere o cercare di costringerela televisione a parlare delle lotte della « Ba-cini e scali » o della « Vesuviana » . Di questosono colpevoli gli operai che sono stati ag-grediti brutalmente e selvaggiamente !

Onorevole Salizzoni, io - e credo anch ealtri colleghi - ci siamo trovati in tali fran-genti . Io personalmente mi ci sono cominciat oa trovare dal 1948, da quando insieme con gl ioperai della Navalmeccanica, nella quale la-voravo, cominciai a partecipare alle lotte an-che sulle piazze e sulle strade per parare icolpi demolitori della industria napoletana edella libertà nelle fabbriche di Napoli ; manon abbiamo mai visto facce di poliziotti, d ifunzionari e di ufficiali di polizia come quell eche abbiamo visto sabato mattina in piazz aMunicipio. Il che fa pensare, fra l 'altro, chevi fosse tutto un piano premeditato, prepa-rato per portare non solo l 'aggressione agl ioperai, ma per portare anche qualcosa d ipiù ! Ella qui, anche a proposito dei parla-mentari, ha raccontato il falso ; e la prego d iprender nota : ella afferma il falso quandodice, da informazioni del questore - assas-sino di Napoli ! - che D'Auria, Caprara eBronzuto sono stati aggrediti o picchiati co nil consigliere comunale Geremicca nel corsodegli incidenti . Non solo a nome mio, ma anome di tutti gli altri colleghi, affermo ch equesto è falso, perché gli onorevoli Caprara ,D'Auria e Bronzuto sono arrivati in piaz-za Municipio a mezz'ora dalla fine degl iincidenti . Io queste cose le dico non per-ché rimangano sulle carte e dopo mi permet-terò di avanzare qualche richiesta . Noi sia-mo giunti a piazza Municipio quando le ca-riche erano finite, quando non c'erano più in-

Atti Parlamentari

- 8555 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

cidenti e quando nella vastissima piazza Mu-nicipio c 'erano soltanto poliziotti, carabinieri ,ufficiali e funzionari di questura . E l'onore-vole Bronzuto, che è arrivato per primo vi-cino al nucleo degli ufficiali e dei funzionaridi questura, 'è stato aggredito, manganellato ,picchiato per avere domandato che cosa erasuccesso all 'onorevole D 'Angelo, per saperedove stava, per sapere che cosa si era fatto .Per questo è stato picchiato, manganellato ,aggredito proditoriamente . . .

BRONZUTO. Vigliaccamente, proditoria-mente colpito alle spalle . Ci sono le fotogra-fie . Lei è un volgarissimo poliziotto !

PRESIDENTE. Onorevole Bronzuto ! (Pro-teste all 'estrema sinistra) .

D ' ADRIA. Ma non è possibile accettar ecosì le cose che si sono dette . (Interruzionedel deputato Bronzuto) .

PRESIDENTE. Onorevole Bronzuto nonsi faccia richiamare all'ordine .

BRONZUTO . Deve richiamare all'ordin el'onorevole sottosegretario .

PELLEGRINO. La Presidenza prenda l'ini-ziativa di vedere se è vero quello che dic el'onorevole Bronzuto . Io accuso di falso il sot-tosegretario . (Prolungate proteste all 'estremasinistra) .

PRESIDENTE. Lasciate parlare il Presi -dente ! Onorevole D'Auria, vorrei farle nota -re che, interpretando il regolamento in modomolto largo, proprio per la gravità delle cosedi cui si parla, acconsento a che lei parli pe rassai più tempo di quanto il regolamento pre-scriva . Però la prego di volere ricambiare que-sta attenzione che le usa la Presidenza conun comportamento degno di un'aula parla-mentare .

D'AURIA. Non credo di dovere accettar equesto richiamo, signor Presidente, perché i oho rispetto massimo per l 'Assemblea e perlei che la presiede . (Rumori all'estrema si-nistra) .

PRESIDENTE . Onorevoli colleghi, avve rto che se le intolleranze continuano, mi ve-drò costretto a sospendere la seduta .

D'AURIA. Signor Presidente, non vorre iche nell'atteggiamento di qualcuno ritrovas -

simo, di riflesso, l'atteggiamento assunto daiquesturini a Napoli . Io ho detto, sto dicendo eribadendo che è falso quanto si afferma, e cio èche i parlamentari siano stati colpiti nel corsodegli incidenti : è falso ! Dirò di più onorevol eSalizzoni . L'onorevole Bronzuto è stato pic-chiato mentre domandava la sorte di un col -lega deputato di cui si era saputo che er astato ferito, manganellato dai poliziotti .

-Dirò ancora di più, e mi deve essere con-sentito di scendere nei particolari perché ess isono qualificanti : quando sono arrivato vici -no all'onorevole Bronzuto, che veniva davant ipicchiato dagli agenti e di dietro preso a calc ida un individuato maggiore, in divisa, dell apubblica sicurezza . . . (Commenti all'estremasinistra) .

SALIZZONI, Sottosegretario di Stato perl'interno . Chi è questo maggiore ?

CAPRARA. Si sa chi è : era l 'unico mag-giore di polizia in divisa .

TEDESCHI . Domanda a noi chi è ? 1J i lsuo mestiere quello di saperlo !

PRESIDENTE . Onorevoli colleghi, non v isembra che l'onorevole D'Auria parli suffi-cientemente chiaro ? Non c'è bisogno del cor odi accompagnamento .

CAPRARA. C'è qualcuno che non sentebene, lo aiutiamo noi a sentire .

PELLEGRINO . I fatti, i fatti sono impor-tanti, con un questore nazista che si tiene aNapoli .

D'AURIA . Quando sono intervenuto im-mobilizzando il maggiore, dicendogli che sta -va dando calci ad un deputato e mi sono qua-lificato, questo maggiore ha smesso di pic-chiare l'onorevole Bronzuto e ha cominciat ocon me. Questo dopo che mi ero qualificatocome deputato. Ha smesso soltanto a seguitodell'intervento di un commissario di pubblic asicurezza, allontanandosi mentre io volevo sa -pere il suo nome. Invece di darmi il nome,alcuni agenti e alcuni funzionari mi hann otrascinato lontano : sono riuscito a svincolar-mi, inviduando il vicequestore Catanese a lquale mi sono rivolto dicendogli che il mag-giore aveva dato calci all 'onorevole Bronzu-to e mi aveva aggredito, e, pertanto chiedev odi sapere il nome e cognome perché quel si-gnore doveva rendere conto del suo operato .Il vicequestore Catanese, sa cosa mi disse (e

Atti Parlamentari

— 8556 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

questo dichiaro in piena responsabilità) ? « I onon le dò nessun nome . Sono cose di cui ri-spondo io, se devo risponderne » . Quando ioreplicai dicendo : « Guardi che quello lì si ècomportato in modo indegno per un maggio -re di pubblica sicurezza », un ' altra gragnuo-la di manganellate venne giù da parte de ipoliziotti che stavano attorno al vicequestoreCatanese . E quando io, cessata quest'altra ag-gressione, dissi al Catanese : « Guardi che isuoi uomini non sono uomini, sono delle bel -ve », per tutta risposta il vicequestore aggiun-se : « Lei li ha provocati . Lei ha detto che i lmaggiore ha dei modi di fare che non sonodegni di un maggiore di pubblica sicurezza » .Cioè, il vicequestore dava per legittima la ri-sposta data a colpi di manganello dagli agent idi pubblica sicurezza alla critica dei modi d ifare di un ufficiale, il quale manganellava u ndeputato, aggrediva un altro deputato, dicevache « se ne fregava » dei deputati e che nondoveva dare conto a nessuno : tutto questo pe ril vicequestore Catanese significava agire le-gittimamente in risposta ad una provocazione .

CAPRARA. Questo non interessa solo noi ,signor Presidente, questo interessa tutti, in-teressa la Camera e perciò chiediamo un su opreciso intervento . (Rumori all'estrema si-nistra) .

PRESIDENTE. Riferirò questa richiesta a lPresidente della Camera . (Vivi commenti al-l 'estrema sinistra) . Onorevoli colleghi, vorreisapere che cosa altro nella vostra mente do-vrebbe fare il Presidente di turno in questasituazione, ma vorrei saperlo in termini chiar ie precisi . Prosegua, onorevole D 'Auria .

D ' AURIA. Ho detto che nella vasta piazzanon c ' erano lavoratori, c 'erano solo poliziotti .Noi siamo arrivati in quel momento per sa -pere che cosa era successo. Le dirò di più ,signor Presidente : l 'onorevole Caprara, inter -venuto per far presente che i poliziotti sta -vano manganellando e picchiando un depu-tato, è stato a sua volta aggredito . riuscitoad immobilizzare un agente nel momento incui gli faceva cadere ancora una volta il man -ganello sulla testa. riuscito a strapparglielo,affermando che lo avrebbe portato al ministr odell'interno . Non glielo hanno consentito, per -ché cinquanta, fra poliziotti e carabinieri, s isono buttati addosso al l 'onorevole Caprara pe rtogliergli il manganello che voleva portareal ministro dell ' interno, e per arrestarlo : perarrestarlo, ripeto, sapendo che era un depu-tato, e trascinandolo per la gola. E l'hanno

lasciato soltanto quando un funzionario inborghese, per oltre dieci minuti, ha detto cheera un deputato, ed ha detto di lasciarlo stare .Quell'ufficiale di polizia continuava a dire :« me ne frego dei deputati, me ne frego deiparlamentari » . Questa è la situazione !

CAPRARA. Questo è un reato . OnorevolePresidente, prenda atto di questo . (Commentiall'estrema sinistra) .

PRESIDENTE . Onorevoli colleghi, è inu-tile che voi richiediate cose, che non rientrano– come ripeto – nella competenza della Pre-sidenza .

CAPRARA. Non è vero, ella può inter-venire.

PELLEGRINO . Mandatelo a casa quell'uf-ficiale !

Una voce all'estrema sinistra . Si tratta del -la dignità del Parlamento !

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, basta !

D'AURIA. Non può risponderci in questomodo .

PRESIDENTE. Onorevole D'Auria, l'av-verto che se si continua in questo modo iosospendo la seduta, perché non posso tolle-rare una simile situazione .

Una voce all 'estrema sinistra . Sospenda laseduta !

PRESIDENTE. Non posso tollerare che s ichiedano cose impossibili; esiste una vostradenuncia . Se c 'è un fatto penale, saranno igiudici penali a giudicarlo . (Proteste all'estre-ma sinistra) .

RAUCCI . Ella deve chiedere conto al mini-stro dell ' interno di quanto è accaduto .

CAPRARA. Parli a titolo personale, no nimpegni la Presidenza . (Commenti all 'estre-ma sinistra) .

PRESIDENTE . Ho detto, e lo ripeto, ch evoi volete far prendere al Presidente di turn odelle decisioni e dei provvedimenti che nonpuò prendere .

D'AURIA. Signor Presidente, l'altro gior-no, lunedì, nel sollecitare in quest'aula la ri-sposta urgente a questa interrogazione mi

Atti Parlamentari

- 8557 —

Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

sono permesso di avanzare sommessamenteuna richiesta al Presidente della Camera, no nal Presidente di turno, ma al Presidente del-la Camera, unico competente a prendere unadecisione su queste cose ; abbiamo già chie-sto all 'onorevole Presidente Pertini di ado-perarsi perché siano accertati i fatti e colpit ele responsabilità (Commenti) . Intanto, però ,questa inchiesta, questi accertamenti noi l iattendiamo ancora . Ma a distanza di quattrogiorni un rappresentante del Governo vienein quest'aula a dirci che, per esempio, i de-putati D 'Auria, Bronzuto e Caprara sono stat ipicchiati nel corso degli incidenti, dichiaran-do il falso !

Onorevole Salizzoni, non so come facciaa tenere a Napoli un questore responsabil edell'assassinio di tanti italiani alle Fosse Ar-deatine. Ma vi è di più. Ella, dopo aver udi-to queste cose, sente o no la necessità di ac-certare le grosse responsabilità del viceque-store Catanese, sente o no la necessità di ap-purare le responsabilità di quel maggiore d ipubblica sicurezza e di quel capitano dei ca-rabinieri il quale ultimo picchiava e trasci-nava, pestandolo, il compagno Caprara ?

Ella è rappresentante dell ' esecutivo, maquesta responsabilità, secondo noi, dovrebbe-ro sentirla soprattutto il Presidente della Ca-mera e l ' intera Assemblea . Non è possibil einfatti più oltre tollerare una situazione comequesta in cui deputati (che giungono in u nluogo nel quale si sono verificati incidenti esi rivolgono alle autorità di polizia per averenotizia sullo stato di salute dell 'onorevoleD'Angelo, che era stato picchiato, egli sì, ne lcorso degli incidenti) vengono aggrediti pro-ditoriamente, vigliaccamente .

Mi domando : è possibile tollerare questasituazione ? Si vuole creare un'altra neces-sità, quella cioè che siano gli stessi parla-mentari a reagire nel modo in cui bisognafare in una situazione di questo genere ? S eviene infatti a mancare un adeguato inter -vento della Presidenza della Camera, un ade -guato provvedimento nei confronti dei re-sponsabili, vuoi dire che veramente si ri-tiene che i parlamentari, che vengono a tro-varsi in una situazione come quella nell aquale ci siamo trovati sabato mattina a piaz-za del Municipio, debbano reagire diversa-mente, in quel modo, cioè in cui bisogna rea-gire allorché si tratta con taluni delinquent iche ingiustamente portano addosso la divis adella polizia dello Stato italiano .

Questo volete ? Non credo che lo vogliate ,non credo che possiate volere che succedauna simile cosa . Ecco perché ci siamo per -

messi di invitare la Presidenza della Cameraa intervenire per accertare queste grosse re-sponsabilità .

Ma giacché ci troviamo a parlare dell acosa, che ci dice, onorevole Salizzoni, adesempio, del vicequestore Catanese, respon-sabile di un fatto ignobile dal punto di vi -sta civile e umano ? Un ferito grave è in ter-ra ; gruppi di operai lo alzano sanguinant ee lo adagiano in una jeep della polizia perch élo porti all'ospedale. Il vicequestore Cataneseinterviene e dice: « No ! la jeep non deveservire a queste cose . Prendete un 'altra mac-china » . E lo fa rimettere a terra .

POCHETTI. Cacciatelo questo viceque-store !

CAPRARA. Il ferito è arrivato all ' ospe-dale dopo un 'ora

D ' AURIA. No, questo è un altro episodio ,onorevole Caprara. Un certo Pisanelli Vitto -rio, operaio della Damiano, di 33 anni, a di -stanza di un ' ora dagli incidenti avvenuti er atrattenuto nel palazzo municipale. Siamo ve-nuti a saperlo e ci siamo recati sul posto .Ci hanno risposto che, sì, c'era un fermato ,ma che stava bene . Noi sapevamo, invece, cheera ferito . Siamo riusciti ad ottenere che al -meno l 'onorevole Caprara si recasse a visi -tare colui che si diceva fosse trattenuto i nstato di fermo e che noi sapevamo ferito . I lcompagno Caprara è entrato nella stanza, h avisto questo giovane di 33 anni che colavasangue dalla bocca, dalla testa, dal collo eche veniva trattenuto in quello stato d aun'ora

CAPRARA. Stavano ancora verbalizzand odopo un'ora dal ferimento !

D'AURIA . Ma vi è dell'altro, onorevoleSalizzoni . Abbiamo dovuto impiegare 20 mi-nuti perché finalmente uscisse una macchina ,quella del dottor Ferragine, commissario d ipubblica sicurezza, che mise a disposizioneil suo automezzo per portare all 'ospedale i lferito .

BRONZUTO. Lo scriva questo nome, ono-revole Salizzoni : dottor Ferragine

D 'AURIA. Sa cosa è accaduto, signor Pre-sidente ? Che questo giovane, uscito ,dal pa-lazzo municipale sulla macchina di un poli-ziotto, per essere condotto all'ospedale, è ar-rivato ai « Pellegrini J) soltanto dopo un'or ae 10 minuti .

CAPRARA. Dopo di noi, dunque .

Alti Parlamentari

— 8558 —

Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 196 9

D'AURIA. Evidentemente, invece di por -tarlo all 'ospedale, una volta usciti dal palaz-zo municipale di Napoli, lo hanno condottoprima in questura, dove magari gli hannodato ancora pugni e botte, e soltanto dop oun'ora e 10 minuti all 'ospedale dei Pellegriniper essere medicato . Questi sono i suoi uomi-ni ! Questi sono coloro che agiscono con « spi-rito umano » ! Lo accerti, onorevole Salizzo-ni. In ogni caso noi riteniamo, signor Pre-sidente, che su queste cose vi debbano esserenon solo accertamenti, ma agli accertament idebbano seguire provvedimenti adeguati, s enon si vogliono creare a Napoli e in qualch ealtra città, dove esiste una situazione analo-ga, situazioni insostenibili, difficili, esplosive ,macroscopicamente esplosive .

È necessario farlo, onorevole Salizzoni .Guai se il Governo dovesse sfuggire a que-sto; e guai ancor di più se la Presidenza del -la Camera, dopo avere accertato i fatti cosìcome noi li abbiamo denunciati in quest 'aula ,non dovesse intervenire nel modo in cui ènecessario intervenire, anche nei confrontidell ' esecutivo .

E si tenga presente, signor Presidente ,che, per quanto riguarda l ' aggressione a de-putati, é la seconda volta che a Napoli s iverifica un fatto di questo genere . Infatti, nonpiù di due o tre mesi fa, un gruppo di depu-tati e di senatori è stato aggredito e picchiatoall ' ingresso della questura di Napoli, mentr esi accingeva a recarsi dal questore per rife-rirgli quel che stava accadendo nelle strad edella città. I poliziotti non solo hanno dettoche non si poteva entrare, ma hanno aggre-dito i deputati e i senatori che volevano re-carsi dal questore, che è poi quel famosouomo delle Fosse Ardeatine .

CAPRARA. Deve andar via da Napoli !

RAUCCI . Deve andar via dalla polizia !

D 'AURIA. Questa è la verità. Ora noi chie-diamo l 'allontanamento del questore, cos ìcome chiediamo che il Governo non continu iad aumentare le sue responsabilità nel lascia-re marcire, incancrenire vertenze contrattual ie salariali che durano da mesi e da anni, ad-dirittura, creando uno stato di tensione e d iesasperazione tale da provocare fatti ai qual iil Governo poi reagisce nel modo vergognosoin cui ha reagito sabato mattina, cioè conaggressioni brutali e selvagge nei confront idi operai e di rappresentanti degli operai ne lParlamento della Repubblica italiana . (Viviapplausi all 'estrema sinistra) .

PRESIDENTE. Assicuro che riferirò a lPresidente della Camera - come ho già prean-nunciato, e come è mio dovere di President edi turno - le richieste dell'onorevole D 'Auria edei suoi colleghi di gruppo . (Commenti all aestrema sinistra) .

Vorrei che voi comprendeste che il Presi -dente di turno non può prendere provvedi -menti che non riguardino lo svolgimento del -la seduta . Quindi, le vostre osservazioni dipoco fa, se permettete, non erano molto fon-date sotto questo punto di vista .

CAPRARA. Ella ha espresso dei pareri per -sonali, signor Presidente .

SALIZZONI, Sottosegretario di Stato perl'interno . Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

SALIZZONI, Sottosegretario di Stato perl'interno . Signor Presidente, onorevoli colle-ghi, voglio solo, dopo questa replica, fare al-

cune osservazioni . Prima di tutto, mi è parsodi essermi attenuto, nella mia esposizione, co nmolta attenzione a quel che era avvenuto -rendendomi conto delle difficoltà - e di aver eanche espresso il mio rincrescimento persona-le, del Governo e del Ministero, per quantoera accaduto agli onorevoli colleghi . Vorre ianche aggiungere che, quando veniamo qu ia rispondere a simili interrogazioni, non èche ascoltiamo semplicemente le vostre repli-che, ma ne teniamo conto . Noi abbiamo espo-sto le cose che abbiamo appurato attraverso

le nostre indagini, che vengono fatte non sol-

tanto attraverso la questura, ma naturalment eanche attraverso gli organi provinciali diffe-renti dalla questura . Basterebbe che da partevostra le cose venissero riferite semplicemen-te, senza assumere atteggiamenti così violent ie pesanti, così pieni di particolari estrema-mente gravi, che rendono veramente difficil e

la nostra opera. Immaginate se da parte mi a- e da parte nostra, soprattutto - non sia pre-sente l'intendimento di risolvere queste cos e

nel modo migliore . Se, come ho detto alla fin e

della mia esposizione, nostra intenzione èquella di risolvere i problemi di fondo, im-maginate se possiamo pensare di risolver equesti problemi attraverso manganellate o cos e

del genere, che dovrebbero cessare nella vita

del nostro paese. Chiediamo anche da part evostra il nostro stesso impegno per risolver e

tali problemi . Ho detto che diamo disposi-zioni continue agli organi di polizia di star e

attenti quando siano presenti dei parlamen-tari, proprio perché supponiamo che questi

Atti Parlamentar'

— 8559 —

Camera dei Deputati

V LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

ultimi siano presenti, appunto, per cercare d irisolvere tali situazioni che nessuno, io pen-so, né voi dell'opposizione, ma nemmeno no idella maggioranza, desidera si verifichino .

PRESIDENTE. Sospendo la seduta .

(La seduta, sospesa alle 12,35, è ripresaalle 15,30) .

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE BOLDRIN I

Annunziodi proposte di legge.

PRESIDENTE . Sono state presentate l eseguenti proposte di legge dai deputati :

VICENTINI : « Modifiche alla legge 16 giu-

gno 1927, n . 1766, in materia di usi civici »

(1519) ;VICENTINI : « Norme relative al diritto d i

rendita ai superstiti dei titolari della rendit a

di inabilità prevista dal testo unico delle leg-gi per l 'assicurazione obbligatoria contro gl iinfortuni sul lavoro e le malattie professio-nali, emanato con decreto del Presidente del-

la Repubblica 30 giugno 1965, n . 1124 » (1520) ;

DI NARDO FERDINANDO e SPONZIELLO : « Pro -

roga dei termini di prescrizione e decadenzarelativi alle azioni giudiziarie per il recupe-

ro dei crediti dell'INPS nonché per i grava -mi avverso sentenze in danno dell ' Istituto ,nonché proroga dei termini per le domand edirette ad ottenere prestazioni o riconosci -

menti di diritti dall ' INPS, stante lo scioper odal 26 aprile 1969 ed a tempo indeterminato »(1521) ;

VASSALLI e LONGO PIETRO : « Modifiche ed

integrazioni alla legge 1° dicembre 1956 ,n . 1399, riguardante il riordinamento dell ecarriere dell'Istituto centrale di statistica »(1522) .

Saranno stampate e distribuite . Le primetre, avendo i proponenti rinunciato allo svol-gimento, saranno trasmesse alle Commission icompetenti, con riserva, di stabilirne la sede ;dell'altra, che importa onere finanziario, sar àfissata in seguito la data di svolgimento .

Trasmissionedalla Corte dei conti.

PRESIDENTE. Il presidente della Cortedei conti, in adempimento al disposto del -l 'articolo 7 della legge 21 marzo 1958, n . 259 ,

ha trasmesso la determinazione e la relativarelazione sulla gestione finanziaria dell'Isti-tuto nazionale della previdenza sociale, per

gli esercizi 1965, 1966 e 1967 (doc . XV, nu-

mero 67/1965-1967) .

I1 documento sarà stampato e distribuito .

Si riprende la discussione di mozioni e losvolgimento di interpellanze e di inter -rogazioni .

MAllA, Ministro delle poste e delle tele -comunicazioni . Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà . Onorevoleministro, la prego di rispondere anche all einterpellanze e alle interrogazioni di cui al -

l'ordine del giorno .

MAllA, Ministro delle poste e delle tele-comunicazioni . Onorevoli colleghi, lasciateche io vi ringrazi sentitamente per l ' altezzadella discussione. L 'argomento si sarebbe po-tuto prestare a ben altre esercitazioni pole-miche; invece la preparazione, la sensibilitàpolitica e il senso di responsabilità di ognunodi voi hanno mantenuto il discorso sull ' unicapreoccupazione che ci muove tutti : l ' avveni-re della RAI-TV, che noi comprendiamo es-sere il primo fra tutti gli strumenti idone ialla formazione dei nostri figli, attraverso l ainformazione, la cultura, i programmi ricrea-tivi, i programmi politici o politicizzati .

Onorevoli colleghi, io vi ho ascoltati tutti ,come era mio dovere, e con particolare inte-resse; ebbene, credetemi, non sembri ingenu ala mia affermazione, non vi sono stati inter -

venti similari nelle critiche e nel raro adom-brarsi di soluzioni, anche se le idee venivanoespresse da uomini dello stesso settore poli-tico. Badate, io non me ne lamento ; lo faccio

rilevare perché ciò onora l 'Assemblea ed i

suoi membri per l'autonomia, la sensibilità ,la responsabilità di ciascuno .

Sarò io capace di rispondere alle tante do-mande che mi sono state poste ? Non lo so ;

comunque, è quello che cercherò di fare .Quanto alle dimissioni dell'amministra-

tore delegato della RAI-TV, esse furono con -

fermate dall'interessato, come è scritto nel

verbale del consiglio d'amministrazione del-

la società, tenutosi il 31 marzo scorso : « I l

dottor Granzotto conferma che le sue dimis-sioni sono irrevocabili, essendo la decision e

maturata attraverso momenti diversi e me-

ditati » .Mi sono state chieste notizie su una in-

chiesta amministrativa e funzionale svolta ,secondo indiscrezioni di pubblico dominio ,

all ' interno della RAI-TV. Sono in grado d ismentire che alcuna inchiesta di questo tipo

Atti Parlamentari

— 8560 —

Camera dei Deputal i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 196 9

sia stata disposta da chicchessia . Credo ,quindi, che i colleghi abbiano voluto riferir -si, invece, ad uno studio compiuto nei mes iscorsi da tre esperti per incarico della RAI -TV, inteso a verificare la rispondenza, sott oil profilo funzionale, delle attuali struttur ealle esigenze di svolgimento dei compiti del -l ' azienda . Come è noto, studi ed indagini d iquesto genere sono assai frequenti, partico-larmente tra quelle aziende la cui natura nefa apparire indispensabile il costante adegua -mento ed aggiornamento strutturale, in fun-zione della dinamica delle condizioni di eser-cizio. Ritengo, quindi, che lo studio condottodai tre esperti rientri nei normali atti cheaccompagnano una efficiente gestione azien-dale .

Lo studio compiuto dagli esperti Gino Mar-tinoli, Salvatore Bruno e Giuseppe De Rita h alo scopo di offrire alla direzione della RAI-T Vun'analisi attenta della situazione ed una se-rie di suggerimenti e di indicazioni per il fu -turo, richieste da nuove esigenze di efficienza ,di realizzazione, di migliore utilizzazione de lpersonale, di copertura delle spese e di indi-viduazione di linee per lo sviluppo avvenire .

Premesso che, a loro avviso, pur preser-vando ed accentuando il carattere pubblic odel servizio radiotelevisivo, la RAI-TV dev emantenere inalterata la sua configurazione d iazienda, soggetta, come tale, a criteri di eco-nomicità nella sua gestione, per conservare i npieno la funzionalità, l'immediatezza, l'agi-lità, la puntualità e, in ultima analisi, la li-bertà di espressione, la relazione dei consu-lenti (io sintetizzerò una voluminosa relazion ein due paginette; d'altra parte devo alla cor-tesia del collega Gian Carlo Pajetta se l'h oricevuta, insieme con altri colleghi, prima an-cora che diventasse di dominio pubblico) l arelazione dei consulenti, dicevo, subordin aun'eventuale e possibile revisione organizzati -va funzionale della RAI-TV ad una politica d isviluppo aziendale, condizionata a sua volt ada una più chiara distribuzione di competenz ee responsabilità ai vari livelli dell'azienda .

Considerate le specifiche caratteristiche d i« azienda personale », nella quale l'element oumano assolve ad un ruolo preponderante ,quale più importante soggetto di produzione ,poiché il servizio radiotelevisivo esige un de-terminante e preminente contributo di intel-ligenza e di equilibrio da parte degli uomin iche lo svolgono, il rapporto pone in rilievoche la RAI-TV, come impresa sui generis ,non può essere ritenuta un organismo a strut-tura lineare di tipo convenzionale, nel qual ele decisioni dell 'alto verso il basso possono

essere trasmesse attraverso un procediment oassolutamente elementare, ma un'azienda nel -la quale devono poter giocare dei meccanism idi contrappeso e di garanzia (sono sempre gl iesperti che parlano) .

Questi, però, non devono tradursi in u nmoltiplicarsi di funzioni e di organismi, m adevono essere chiaramente definiti in precis econfigurazioni di line e di staff, la prima in -tesa come articolazione dell'azienda dalla di-rezione alla produzione ai fini preminente -mente operativi, e la seconda come entità au-siliaria di controllo e di assistenza per gli or-gani direttivi .

L'assetto dell'alta direzione nei suoi colle-gamenti sia a monte (potere pubblico e po-tere politico) sia a valle (uffici interni) costi-tuisce il punto nodale di tutto il problem aorganizzativo della RAI-TV . Ispirando l'orga-nizzazione interna ai criteri auspicati di « li-nearità » e di una chiara trasmissione di dele-ghe e di responsabilità dall'alto verso il basso ,la RAI-TV potrà salvaguardare una struttur adi tipo aziendale nell'interesse stesso di un acaratterizzazione pubblica del servizio radio -televisivo .

Le diverse esigenze della società politic apotranno correttamente rappresentarsi nell eopportune sedi competenti a formulare l'indi-dizzo generale dell'azienda e a definire prin-cìpi ai quali dovrà ispirarsi la produzione . Inqueste sedi l'amministratore delegato dovràrappresentare il responsabile politico dell aazienda nel suo complesso, mentre il direttoregenerale sarà il responsabile della conduzioneoperativa, della produzione dei programmi ,della finalizzazione dei vari servizi alle esi-genze della produzione, della realizzazione de ipiani di lavoro, e, in ordine a ciò, della ge-stione delle risorse umane .

Per quanto concerne in particolare la mi-gliore utilizzazione del personale, è essenzial eche nei settori di produzione, in rapporto all anatura dei « prodotti » sostanzialmente cultu-rali, che richiedono un notevole apporto crea-tivo, siano previsti – dice sempre la relazio-ne – per la realizzazione di ciascun program-ma nuclei unitari ed organici di uomini emezzi . Un tale concetto di unità ed organicitàcomporta la concessione di larghe e chiar edeleghe di responsabilità ed un decentramen-to operativo, non tanto in base alle varie fun-zioni – ideare, organizzare e realizzare –quanto attraverso l'impiego di singole « unit àproduttive » appositamente costituite per l aproduzione dei diversi programmi . Il variar edei programmi renderà conseguentemente

Atti Parlamentari

— 8561 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

necessario un continuo ed opportuno avvicen-damento di uomini .

Il ricorso al principio della delega di re-sponsabilità ; le ricerche di nuovi quadri pe rmansioni ad alto livello ; l'eliminazione di gra-di gerarchici e settoriali a vantaggio dell acostituzione di unità con compiti specifici eprecisi e con una maggiore mobilità dei sin-goli che vi partecipano ; la mobilitazione cul-turale dei centri periferici e, nei limiti de lpossibile, la standardizzazione dei processi d iproduzione nel rispetto delle qualità del pro -dotto; l'utilizzazione in modo proprio del si-stema « budgettario » come strumento di ge-stione e di controllo aziendale, sono in sintes igli obiettivi cui la concessionaria del servizi odovrà tendere nei prossimi anni .

CAPRARA. Conosciamo questa relazione .

MAllA, Ministro delle poste e delle tele-comunicazioni . Dovrà inoltre, nel quadro dellaristrutturazione aziendale, avere una influenz adi rilievo la formulazione di un piano d isviluppo di più largo respiro. Analogamente ,non dovrà essere trascurata nella realizzazionedei programmi l ' esigenza di raggiungere gra-dualmente l ' acquisizione degli attuali utentipotenziali, e, a questo fine anche, assumeran-no poi una importanza notevole la promozion ee l 'orientamento di innovazioni tecnologich econ le conseguenze che esse comporterannosulla produzione aziendale, come ad esempiola trasmissione televisiva via cavo e l 'utiliz-zazione dei satelliti .

DELFINO . Questa è sempre la relazione .

MAllA, Ministro delle poste e delle teleco-municazioni . L 'onorevole Gian Carlo Pajett anon l 'ha mandata a tutti i deputati, ma ad unnumero circoscritto .

PAJETTA GIAN CARLO . Mi scuso con icolleghi, non sapevo che se ne sarebbe fattoquesto uso qui .

ALMIRANTE. Questo è un antipasto .

MAllA, Ministro delle poste e delle teleco-municazioni. Infine, dovranno essere ben pre-senti le possibilità offerte da nuovi settori d iattività e da nuovi spazi di mercato, cos ìda sviluppare un ampio campo di attività perla RAI-TV come gruppo integrato di propul-sione nella vita culturale, con specifico riguar-do ad iniziative svolte alla formazione, allaistruzione e all'educazione permanente, tali

da valorizzarne le caratteristiche di servizi opubblico .

La situazione richiede, secondo le conclu-sioni degli esperti, un coraggioso ed equili-brato spirito di iniziativa teso al futuro, tem-perato, ma non represso, da una accorta edoverosa prudenza, nel quadro delle general iresponsabilità pubbliche che la funzione so-ciale dell'informazione e della cultura com-porta .

Alcuni . degli interroganti hanno chiest oprecisazioni sulla natura giuridica dell 'enteradiotelevisivo. . .

CAPRARA. Maliziosi !

MAllA, Ministro delle poste e delle teleco-municazioni . . . .ed informazioni sugli intendi -menti del Governo in merito ad un eventual eriassetto strutturale della RAI-TV . In proposit oricordo che, nel 1952, in sede di rinnovo dell aconcessione alla RAI-TV, la formula attual edi gestione del servizio radiotelevisivo a mezzodi una società privata a prevalente partecipa-zione statale è stata reputata la più idone ada un punto di vista operativo e di funzio-nalità tecnica . Ciò in quanto essa consente d ifar fronte nel modo più duttile ed efficient ealle peculiari esigenze del servizio, soprattut-to per quanto concerne l ' allestimento e l'esecu-zione dei programmi . Nel senso della perdu-rante validità e preferibilità di tale norm asi è espresso anche lo studio degli esperti gi àricordato .

CAPRARA. Abbondantemente !

MAllA, Ministro delle poste e delle tele -comunicazioni . Anche ella, ieri, dissertò ab-bondantemente . Io ho ascoltato pazientementee democraticamente .

PAJETTA GIAN CARLO . Non vorrei chel'onorevole ministro leggesse anche il discors odell 'onorevole Caprara !

MAllA, Ministro delle poste e delle tele-eonvunicazioni . Non posso farlo, perché nonmi sono fatto dare il testo stenografico .

Come è noto, nella presente legislatura so -no stati presentati, da alcune parti politiche ,progetti di legge tesi ad introdurre nuove for-mule di gestione del servizio radiotelevisivo .Al riguardo desidero sottolineare che lo stess oPresidente del Consiglio, nel corso della di-scussione sulle sue comunicazioni program-matiche, ha assicurato di aver presente il pro-blema e ha annunciato la disponibilità del

Alti Parlamentari

— 8562 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

Governo per l 'esame di tali progetti in sedeparlamentare .

Per quanto riguarda le osservazioni circai mutamenti all ' interno della struttura dell aRAI-TV e la conseguente redistribuzione deicompiti, si tratta di materia di competenz apropria degli organi della società concessio-naria, i quali hanno la responsabilità di assi-curare la funzionalità dell 'apparato aziendal ein relazione agli obblighi nascenti dalla con -cessione e alle mutevoli condizioni di eser-cizio .

Sarà utile tuttavia ricordare che recent iinnovazioni nei poteri di vertice, adottate da lconsiglio di amministrazione il 23 aprile scor-so, hanno dato maggior risalto alla posizion edel presidente dell 'azienda e a quella dell ' or-gano collegiale di indirizzo, attribuendo a lprimo, in aggiunta ai compiti di alta sorve-glianza, una funzione di garanzia, e istituend ouna segreteria tecnica destinata ad assistereentrambi gli organi ai fini dell ' esercizio de irispettivi compiti .

Alcune interrogazioni ed interpellanze se-gnalano presunte ingerenze dei partiti poli-tici nell'ambito dell'attività aziendale . (Com-menti all 'estrema sinistra) . Dichiaro che l ' at-tività dell'ente radiotelevisivo si svolge in pie-na autonomia (Commenti all'estrema sinistra) ,ad opera dei suoi organi, nel più assoluto ri-spetto delle norme statutarie e delle delibe-razioni adottate in base a queste .

In merito alle numerose osservazioni circ ala necessità di garantire il diritto di informa-zione, la sottrazione della RAI-TV alle inge-renze di più varia natura, l 'opportunità d ifar partecipare al controllo dell'ente i rap-presentanti del Parlamento, di limitare gl iinterventi del potere esecutivo, di rinforzar ei controlli, specie sui criteri di gestione, pos-so affermare che l 'attività dell 'azienda e irelativi controlli su di essa sono svolti dagl iorgani e nei modi stabiliti dalle leggi vigent ie dall'atto di concessione . Il sistema che nerisulta, mentre precisa gli obblighi e le re-sponsabilità della società concessionaria, pre-vede ampie possibilità di controllo da partedel Parlamento, del Ministero delle poste edelle telecomunicazioni e di quello del tesoro .

I controlli suddetti, tutt 'altro che ineffi-cienti, sono di varia natura e comprendono :controlli tecnici sugli impianti : approvazionepreventiva dei progetti, collaudi e vigilanz asugli impianti e sul funzionamento dei ser-vizi tecnici; controllo sui programmi che siesplica: a) per quanto riguarda i contenuti ,tramite l 'approvazione preventiva da part edel Ministero delle poste e telecomunicazioni

– sentito l'apposito comitato per la determi-nazione delle direttive di massima culturali ,artistiche, educative dei programmi – del pia -no di massima dei programmi da svolgers idurante il trimestre successivo e i relativ iorari . Di tale comitato fanno parte rappresen-tanti di ministeri, della cultura, dei radiote-leabbonati, delle associazioni di categoria, non-ché alcuni esperti ; b) per quanto riguarda laimparzialità e obiettività delle informazion itramite l 'apposita Commissione di parlamen-tari composta di 30 membri appartenentiai due rami del Parlamento, che ha il com-pito di vigilanza al fine di assicurare l ' in-dipendenza politica e l'obiettività informa-tiva delle radiotelediffusioni . Questa Commis-sione parlamentare trasmette le sue delibera-zioni alla Presidenza del Consiglio dei mini-stri, che deve impartire al presidente del -l 'ente concessionario le disposizioni necessa-rie per curarne l 'esecuzione, informandoneil ministro delle poste e telecomunicazioni ;ciò vale anche in riferimento alla nota sen-tenza n . 59 del 1960 della Corte costituzionale .

Il controllo si esplica altresì sulla pubbli-cità, che a norma dell 'articolo 19 della con-cessione Stato-RAI deve essere contenuta nel-le forme più convenienti per non recare al-cun pregiudizio alla bontà dei programmi enon occupare più del 5 per cento del temporiservato all'esecuzione dei medesimi . Il tem-po attualmente dedicato alle trasmissioni acarattere pubblicitario è sensibilmente infe-riore a pari aliquota .

I controlli amministrativi e contabili s iesplicano mediante : presenza nel consigliodi amministrazione della RAI di sette rappre-sentanti del Governo; presenza nel collegiosindacale, in qualità di presidente, di un fun-zionario della ragioneria generale dello Stat odesignato dal ministero competente : trasmis-sione del bilancio della società, entro un mes e

dall ' approvazione, al Ministero delle poste edelle telecomunicazioni e al Ministero de l

tesoro; eventuali verifiche contabili da part e

dei predetti dicasteri ; controllo sulla nominadelle cariche sociali, attraverso l'approva-zione con decreto del ministro delle poste etelecomunicazioni sentito il Consiglio dei mi-nistri ; controllo sullo statuto sociale .

Inoltre la gestione della RAI, in relazione

alla legge 21 marzo 1958, n . 259, è soggetta

al controllo della Corte dei conti .Per quanto si riferisce al bilancio dell a

società, va ricordato che lo stesso, oltre ad

essere depositato, come previsto per le so-cietà per azioni, presso la cancelleria del tri-bunale, viene trasmesso ai ministeri delle

Atti Parlamentari

- 8563 —

Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

poste e telecomunicazioni _e del tesoro, e all aCorte dei conti e da questa esaminato in det-taglio. La Corte dei conti ha già presentatoal Parlamento le sue relazioni che riguar-dano i bilanci della concessionaria degli eser-cizi 1962 (documento parlamentare n . 29/92) ,1963, 1964, 1965 (documento parlamentaren. 29/260). La società inoltre provvede all apubblicazione per estratto sui quotidiani de lbilancio e della relazione annuale .

Infine, in applicazione di quanto previstodal decreto del Presidente della Repubblicadell'8 marzo -1965, n . 668, il Ministero dell eposte e delle telecomunicazioni, nel presenta-re al Parlamento il proprio stato di previsio-ne per la spesa, trasmette in allegato l'ultimobilancio della RAI-TV .

Tutte queste prescritte norme, rigorosa-mente applicate, rendono almeno in questomomento superflua l'inchiesta governativasuggerita da qualche parte, poiché ritengo ch ela nostra inchiesta, nel rispetto dell'autono-mia, si eserciti quotidianamente .

Un concetto desidero esprimere sulle ri-chieste di democrazia interna che negli ulti -mi giorni sono state avanzate . Le prese d iposizione rivolte contro la mancata consulta-zione dei sindacati, prima dell'adozione del -l'ordine di servizio, sono ispirate da un chia-ro intento politico, e si integrano con le ri-vendicazioni di una maggiore « autonomia »nell'esercizio delle diverse attività operativ ee di una democrazia interna nell'ambito del -l'azienda . Di siffatte rivendicazioni è facil eperò denunciare, in linea di principio, la inam-missibilità, quanto meno in relazione ai ter-mini estremi in cui vengono formulate. Oc-corre in proposito muovere dal concetto ch equello radiotelevisivo è un servizio apparte-nente allo Stato (cioè alla comunità naziona-le, cioè a tutti, e non ad una parte soltanto ,dei cinquantadue milioni di italiani), ed è ge-stito dalla RAI-TV per conto dello Stato . Pergiunta, esso viene esercitato, per legge e inconformità della Costituzione (come ha af-fermato la nota sentenza del 1960 della Cort ecostituzionale), in regime di monopolio . Unmonopolio il quale però, in tanto è legittim o(come pure ha detto la Corte), in quanto i lservizio venga svolto in condizioni che ne as-sicurino l'indipendenza, l'imparzialità, l'obiet-tività . Appunto al fine di assicurare tali condizioni, la legge del 1947 assoggetta la ge-stione dell'azienda, la determinazione dei pro -grammi, la realizzazione di essi e le trasmis-sioni al controllo del Parlamento e del Go-verno, anche a mezzo di un'apposita Com-

missione di vigilanza, di composizione inter-parlamentare .

Davanti a tali organi rappresentativi, chesono appunto perciò diretta ed immediataespressione del popolo italiano, gli ammini-stratori della RAI-TV sono personalmente re-sponsabili . E difatti essi vengono frequente-mente chiamati davanti alla commissione pe ri programmi presso il Ministero delle post ee telecomunicazioni e davanti alla Commis-sione parlamentare di vigilanza. E di comesiano tenuti a rispondere del proprio operato ,l'attuale discussione davanti alla Camera de ideputati, di inusitata portata e risonanza, èla più importante e vistosa testimonianza . Secosì è, se cioè essi sono responsabili e ga-ranti del servizio, è di immediata evidenzache ogni pretesa di autonomia, e cioè di di-simpegno dai controlli, da parte del persona -le addetto ai programmi ed alle trasmissioni ,si risolverebbe in un assurdb logico, in un ri-sultato antidemocratico ed in una violazion edella Costituzione .

Un assurdo logico : di che cosa potrebber oessere responsabili, infatti, davanti al Parla -mento e al Governo, gli amministratori del -l'azienda, il giorno che il personale addettoalle trasmissioni potesse determinarsi auto-nomamente, e cioè senza risponderne ad al-cuno, in ordine ai programmi da mettere i nonda, senza che i dirigenti e gli amministra -tori potessero verificarne la rispondenza agl iirrinunciabili princìpi dell'indipendenza, del -

l'imparzialità e dell'obiettività ?

Un risultato antidemocratico : poiché intal modo una o poche persone o ristretti grup-pi di persone (o, peggio, le parti politiche d acui fosserò eventualmente ispirati), pur es-sendo sforniti di una qualsiasi investitura de-mocratica, diventerebbero i detentori irre-sponsabili di un mezzo che è di tutti gli ita-liani ed è posto al servizio di tutti gli ita-liani .

Una violazione della Costituzione : da .unlato, per via dell'antidemocrazia in cui il si-stema, come si è detto, si risolverebbe ; dal -l'altro, perché, esercitato in tal modo, senzaobbligo di rendere conto a nessuno, il servi -zio non sarebbe in grado di assicurare quell eesigenze di indipendenza, di imparzialità e d iobiettività che la Costituzione, la legge e l anota sentenza della Corte costituzionale in -dicano come condizione essenziale per l'eser-cizio di un servizio come quello radiotelevi-sivo in condizioni di monopolio .

Anche l'accusa di aver realizzato, attraver-so il recente ordine di servizio un ulteriore

Alti Parlamentari

- 8564 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

accentramento nelle strutture aziendali rap-presenta una distorsione della realtà . Le solemodificazioni che l'ordine di servizio ha ap-portato alle precedenti strutture sono state l eseguenti : 1) l ' aumento da uno a tre dei vice -direttori generali ; tale aumento è stato espres-samente motivato dal comitato direttivo dellaazienda, con l'esigenza di consentire al di -rettore generale di avvalersi della loro imme-diata e varia collaborazione per seguire i di-versi settori della vita a.ziedale » . È noto quan-to vasti, complessi e vari siano, in un'aziend acomposita del tipo della RAI-TV, i compit idel direttore generale, ed è di evidenza in-contestabile che quella in esame è stata un aoperazione non di accentramento, bensì di de-centramento ; 2) la ripartizione in due dellapreesistente direzione centrale dei programm itelevisivi, sì da dare autonomia al settore de iprogrammi « culturale e di integrazione sco-lastica » ; 3) la soppressione della direzion ecentrale rapporti con l'estero : i suoi serviz isono stati ritenuti non abbisognevoli di un aorganizzazione a sé stante, data la loro scars aomogeneità e la minore importanza rispett oagli altri servizi costituiti in direzioni centrali ;perciò essi sono stati, sì, conservati, ma ri-partiti tra due preesistenti direzioni central i(una amministrativa ed una tecnica) ; 4) i ltrasferimento, per ragioni di efficienza, di unadirezione di servizio (quella degli approvvi-gionamenti) dalla direzione centrale ammini-strativa a quella degli affari generali . La di-rezione degli approvvigionamenti ha sede aTorino, e il suo passaggio alle dipendenzedella direzione centrale degli affari generali ,che ha sede a Roma, ha fatto pensare a talun iche esso comporti anche lo spostamento aRoma della sede degli approvvigionamenti .Tale equivoco ha determinato una vivace rea-zione nel personale della RAI-TV di Torino ,reazione legittima nella incomprensione, quan-do si considerino gli obiettivi avuti di mira .Comunque il provvedimento adottato dall aazienda non si è affatto proposto fini di tra-sferimento . L 'azienda ed io stesso desideriamoqui rinnovare tale assicurazione; 5) la costi-tuzione di tre segreterie tecniche destinate aprestare assistenza, per I'esercizio dei Ior ocompiti d'istituto, rispettivamente al comitat odirettivo, all'amministratore delegato, al di -rettore generale : anche qui è evidente che ,nella misura in cui mettono gli organi cu iaccedono nelle condizioni migliori per eserci-tare le rispettive competenze nel governo del -l'azienda (« conoscere per amministrare ») ,tali organismi di staff assolvono ad una fun-zione non di accentramento . bensì di decen -

tramento, in quanto, col potenziare le cono-scenze di ciascuno degli organi di governo ne irispettivi settori, li mettono in condizioni d ioperare autonomamente l'uno rispetto agli al-tri, prevenendo ogni evenienza di concentra-zione personale di poteri .

Lungi dall ' essere di eccezionali proporzio-ni, il movimento realizzato è stato dunque li-mitato alla misura resa strettamente necessa-ria dagli eventi e dalle esigenze del servizi oe dei collocamenti a riposo . Ed era tantopiù necessario e improcrastinabile, in quantoda quasi tre anni nella RAI-TV non eranostati operati - e da ogni parte se ne denun-ciava la carenza - movimenti del genere .

Onorevoli colleghi, vorrei, nel tono apertoe responsabile della discussione, nel solco ci -vile e democratico che è stato tracciato da ivostri interventi, chiudere con una proposta :restare a disposizione dei colleghi per le tan-te domande di dettaglio che mi sono state ri-volte; restare a disposizione della Commissio-ne parlamentare di vigilanza secondo le de -terminazioni che saranno adottate dalle Pre-sidenze delle Camere .

Il Governo, invece, raccoglie quello che d icomune vi è stato in ogni documento ed inogni intervento : la necessità inderogabile del -la riforma della RAI-TV .

Nel rispetto delle esigenze di autonomi adell'ente, di libertà e di obiettività dell'infor-mazione, convinto di doverne chiaramente de-finire la natura giuridica, le responsabilità d igestione, le caratteristiche e l'ambito dei con-trolli, sulla scorta di tutto il materiale frut-tuosamente emerso da questa feconda discus-sione, con i dovuti concerti dei ministri in-teressati, ma anche tenendo conto di tutte l eosservazioni, i suggerimenti, gli apporti i ngenere delle parti politiche, della stampa, del -le forze della cultura, dei sindacati, il Gover-no appresterà un disegno di legge per sotto-porlo al più presto all'esame del Parlamento .

In quella occasione matureremo ancor pi ùi nostri pensieri e completeremo dentro di no iuna valutazione responsabile della riforma a Ifine del progresso della nostra società che ,influenzata certamente dal mezzo televisivo ,noi e voi, tutti insieme, attraverso una mi-gliore formazione dei nostri figli, vogliam o

realizzare per l'avvenire più pacifico e pi ùdemocratico delle future generazioni . (Ap-

plausi al centro) .

PRESIDENTE. Chiedo all 'onorevole Bar-zini, primo firmatario della prima mozione ,

o ad altro firmatario, se intenda replicare .

Atti Parlamentari

— 8565 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

GIOMO. Chiedo di replicare io, signo rPresidente .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

GIOMO. Signor Presidente, onorevoli col -leghi, innanzi tutto noi liberali, pur nel ri-spetto della persona e dell 'autorità del mini-stro delle poste e delle telecomunicazioni, d icui comprendiamo anche un certo imbaraz-zo, ci rammarichiamo per il fatto che, in que-sta sede, l ' intervento del Governo su un ar-gomento tanto importante e tanto delicato perle sue ripercussioni politiche non sia statofatto dal Presidente del Consiglio .

È questo un argomento che va risolto, per -ché esso costituisce un determinante banc odi prova della democrazia e delle varie part ipolitiche, alla pari del problema della libertàdi stampa e, in genere, di tutti i diritti dell alibertà. Da quanto abbiamo sentito nel finale ,in cui abbiamo avuto la promessa vaga di u ndisegno di legge . . .

MAllA, Ministro delle poste e dell etelecomunicazioni. Non « vaga », onorevoleGiomo .

GIOMO . . . . abbiamo tratto l ' impressioneche oggi il Governo intenda solo trasferiresul piano tecnico quello che è un problemameramente politico . Qui non vi è stata unadiscussione fra ingegneri o fra amministrati -visti, su argomenti puramente marginali .Qui noi abbiamo chiesto al Governo delle ga-ranzie politiche, e il ministro su questo pun-to – mi perdoni – non ci ha risposto, anzi ,come don Ferrante, ha escluso l 'esistenza stes -sa dei problemi fin qui sollevati .

Quindi, la risposta dell ' onorevole ministr oè stata per noi deludente . Il fatto che egli ab-bia riscontrato che qui dentro non la pensia-mo tutti alla stessa maniera, direi che è u nfatto fisiologico. Se l 'onorevole ministro co nqueste sue parole desiderava convincerci, no idobbiamo rispondergli purtroppo che non c iha convinti . Sapevamo già tutto quello checi ha detto; sapevamo dell ' inchiesta-studio edei contenuti di essa. Ma su quanto sta die-tro alla crisi, su quella che è la sostanza del -la lotta di potere che è in atto nella RAI-TV ,il ministro nulla ci ha detto . E allora abbia-mo il dovere di ribadire i nostri punti di vi -sta, perché è chiaro che il Governo non haintenzione, almeno per oggi, di mutare qual -cosa. Si rende più che mai necessario, se-condo noi, assicurare l 'obiettività della con-cessione del servizio delle trasmissioni radio -

foniche e televisive della RAI-TV. Malgradola Corte costituzionale in una sua sentenza –per altro molto discussa – del 1960 abbia af-

fermato che il monopolio del possesso de lmezzo radiotelevisivo non debba considerar -si in contrasto con la Costituzione, tuttaviaessa aggiunge essere implicito che allo Stat omonopolista di un servizio destinato alla dif-fusione del pensiero incomba l 'obbligo di as-sicurare, in condizioni di imparzialità e d iobiettività, la possibilità potenziale di goder-ne a chi sia interessato ad avvalersene per l adiffusione del pensiero. Da qui l 'esigenza d ileggi destinate a disciplinare tale disponibi-lità potenziale e ad assicurare adeguate garan-zie di imparzialità nel vaglio delle istanze d iammissione alla utilizzazione del servizio .

In sostanza la Corte affermava che il mo-nopolio radiotelevisivo è legittimo solo seviene garantita l ' imparzialità e la possibilit àpotenziale di diffondere le idee di tutti . Dalmomento che oggi in Italia non esistono legg iprecise allo scopo, ne deriva che la sentenz adella Corte costituzionale costituiva un pre-ciso richiamo al legislatore affinché provve-desse a colmare le gravi lacune .

Pertanto una riforma dell ' ordinamentoradiotelevisivo si impone, oltre che per ga-rantire il buon funzionamento delle istitu-zioni democratiche, anche per esigenze di le-gittimità costituzionale .

Attualmente la RAI-TV rientra tra le so-cietà contemplate dagli articoli 2458, 2'459 ,2460 del codice civile . Secondo detti articoli ,lo statuto della società a partecipazione pub-blica può prevedere che alcuni amministra -tori e sindaci possano essere nominati da ipartecipanti pubblici . Infatti, 7 dei 20 com-ponenti del consiglio di amministrazione son onominati direttamente dalla Presidenza de lConsiglio e da alcuni ministeri . Occorre tut-tavia far rilevare che gli altri 13 membri sonoeletti dall 'Assemblea nella quale la maggio-ranza pubblica è predominante. Di conse-seguenza direttamente o indirettamente tuttoil consiglio di amministrazione è nominatodal Governo e quindi vulnerabile dalle even-tuali pressioni della maggioranza politica ,come del resto confermano le recenti espe-rienze .

È ben vero che esiste un comitato per l adeterminazione delle direttive di massima ,ma il controllo che detto comitato può eser-citare è del tutto inadeguato, perché le suefunzioni si riducono in realtà alla applica-zione di un generico visto, a causa della scar-sezza delle sue riunioni e dell ' eccessiva lun-ghezza del periodo (3 mesi) a cui si riferisce

Atti Parlamentari

— 8566 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

il piano di massima dei programmi sui qual iesso è chiamato ad esprimere il parere . Perquesta ragione e dato che si tratta appunt odi un piano di massima, non è possibile a icomponenti del comitato avere cognizione de itesti che verranno trasmessi e quindi essi s idevono limitare a valutare l'equilibrio tra ivari generi dei principali programmi ovveroad esaminare quelle trasmissioni alle qual iciascuno di essi è particolarmente interessato .

In un solo caso, però, ed è questo il piùgrave, il controllo del comitato può esten-dersi ai notiziari e alle altre trasmissioni d iattualità . Esiste anche la nota Commission eparlamentare, ma anche questa riproduce ne lsuo seno lo schieramento politico esistentenell ' Assemblea, talché la maggioranza è quas isempre impegnata pregiudizialmente ad ap-provare il comportamento del Governo, le no-mine effettuate dal Governo e il comporta -mento di quanti il Governo stesso ha nomi-nato .

In ogni modo, poiché il controllo eser-citato dalla Commissione parlamentare è sol -tanto successivo rispetto alla diffusione de iprogrammi, l 'efficacia delle proteste sollevatenel suo seno si Iimita all ' affermazione d iprincipio e costituisce una remora molto pocoefficace alla messa in onda dei programm inon obiettivi, come purtroppo è quotidiana-mente e ampiamente dimostrato .

In sostanza, la RAI-TV ha sempre rappre-sentato un docile strumento di Governo, an-ziché costituire un pubblico servizio eserci-tato a vantaggio di tutti, onde la nostra puòessere definita radiotelevisione di Governo ,anziché radiotelevisione di Stato. Il noverodi coloro che si rendono conto di questa esi-genza sembra, per la verità, molto consisten-te oggi . Infatti, da anni la RAI-TV è all'atten-zione delle forze politiche del paese . I prim iprogetti di inchieste e di riforma furono pre-sentati sul finire della seconda legislatura .Oggi questo problema è esploso all 'attenzio-ne di un paese più maturo e assai più critic oche nel passato, prova ne sia il numero dell eproposte di legge relative alla riforma del -l 'ordinamento della RAI-TV che sono stat epresentate da ogni parte .

indubbio che la RAI-TV, cioè l 'ente cheha la maggiore influenza sull ' opinione pub-blica del paese, sia da tempo in uno stato d icrisi che rischia di diventare cronico . Primadi trattare i motivi che hanno determinatotale crisi, sarà bene esaminare le tappe attra-verso cui essa si è articolata in questi ultim itempi, riassumendole così brevemente . 28 set-tembre 1968 : compaiono le prime indiscre -

zioni sul complicato organigramma predispo-sto dal direttore generale Ettore Bernabei, ch evorrebbe moltiplicare le poltrone dirigenzial idella RAI-TV, raddoppiando le direzioni ge-nerali e le vicedírezioni e creando addirittur atre nuove direzioni centrali superiori . Otto-bre 1968 : la pubblicazione del preannunciatoorganigramma si fa attendere ; il varo delprovvedimento è stato rinviato in conseguen-za delle rivelazioni giornalistiche, che hannocausato complicazioni di natura politica. Di-cembre 1968: l 'amministratore delegato Gian-ni Granzotto, contrario all 'organigramma pre-disposto dal Bernabei, affida ad un comitatodi tre esperti Io studio sull'efficienza organiz-zativa ed amministrativa dell 'ente (quel fa-moso studio di cui tanto ci ha parlato oggi i lministro) . Gennaio 1969 : a fine mese i tr eesperti consegnano a Granzotto la loro rela-zione, in cui sono suggeriti i modi di unariforma tecnico-amministrativa della RAI-TV ,essendo le conclusioni sul funzionamento del -l'azienda decisamente negative . Marzo 1969:il giorno 17 Granzotto presenta le sue dimis-sioni, adducendo a motivo le sempre più pe-santi interferenze politiche nella vita dell 'en-te, tali da rendere praticamente impossibil eun funzionamento corretto ed obiettivo d iquesto fondamentale servizio pubblico . Inrealtà, le dimissioni di Granzotto hanno resopiù esplicito uno stato di malessere i cu iprimi episodi vanno oltre la sua personal evicenda .

Da tutto ciò appare chiaro che oggi laRAI-TV funziona malissimo: qualche buonservizio giornalistico, frutto della capacit àprofessionale e della personale iniziativa d isingoli, non vale a compensare la mancanzadi obiettività, la faziosità tendenziosa, gli ac-curati dosaggi compiuti per non dispiacer eai partiti di Governo né al maggior partito diopposizione.

Quella che è stata chiamata la « lottizza-zione » del potere politico della RAI-TV daparte dei partiti di maggioranza, e qualch evolta da parte delle stesse correnti dei partiti ,deve cessare, perché rappresenta la più graveoffesa ai princìpi della equità, della giusti -zia e della sana conduzione di un così deli-cato servizio in uno Stato autenticamente de-mocratico. Certo è che è tempo di interve-nire sull'ente radiotelevisivo con un 'azionecoraggiosamente riformatrice . Non è più pos-sibile cercare di continuare sulla vecchia stra-da mantenendo in piedi un ente che è un aoffesa ad un serio Stato di diritto .

Guardiamo un po' quello che avviene negl ialtri paesi, dove i sistemi sono assai diversi

Atti Parlamentari

— 8567 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 196 9

dal nostro . Quello americano è basato sullaconcorrenza di molte reti private . Solo nel no-vembre del 1967 venne approvata una leggeper l'istituzione di una rete televisiva fede-rale, avente però fini quasi esclusivamenteculturali .

Nell'Europa centrale, in special modo pe rquanto riguarda i paesi di lingua francese(Francia, Belgio vallone, Svizzera romanda ,Lussemburgo, Principato di Monaco, Andor-ra), nel settore radiofonico si riscontra un anotevolissima concorrenza tra le emittenti sta -tali ufficiali e stazioni libere e semilibere .

In Inghilterra il sistema si basa sulla con-correnza tra due organizzazioni distinte, en-trambe a cpntrollo pubblico : la BBC che èun ente chef opera sotto il controllo del parla -mento e sotto la direzione di un board oftrustees i cui membri sono scelti dal govern ofra le personalità più eminenti del paese e chesi è sempre conservato imparziale, e la IT A(Independent Television Aut%ority) anch'essaformata da personalità illustri . Compito dellaITA è di selezionare i programmi prodott idalle 14 compagnie che ne fanno parte . Di quil'idea di istituire un comitato di garanzia, chenoi prevediamo nella nostra proposta per l amodifica della RAI-TV . Appare infatti moltoutile, per assicurare la massima imparzialitàpossibile e anche la maggiore efficienza de lservizio, l'esistenza di un comitato di garant idotato di amplissimi poteri, non solo ispettivi .

Noi liberali da tempo abbiamo presentatouna proposta di legge che si ispira ai criteriesposti nella nostra mozione che sono i se-guenti :

1) Completezza giuridica . Tutta la mate -ria dovrebbe essere disciplinata in un conte -sto unico in modo che tutti i principali pro-blemi connessi con l 'esercizio radiofonico etelevisivo siano regolati, lasciando fuori soloalcune questioni tecniche di importanza mar-ginale .

2) Disciplina delle concessioni di eserci-zio. Nella nostra proposta rimane aperta l apossibilità di rilasciare nuove concessioni a daziende neIIa convinzione che la costituzion edi nuove stazioni emittenti segnerebbe in ogn icaso un progresso della libertà dell'informa-zione, della cultura e quindi della libertà sen-za aggettivi .

3) Natura giuridica della RAI-TV. LaRAI-TV dovrebbe restare una società pe razioni a maggioranza obbligatoria dell ' IRI . Laformula IRI infatti appare il mezzo più ido -neo per assicurare una supervisione pubblicadei programmi, lasciando d'altra parte all aRAI-TV stessa una larga autonomia artistica

e in genere per quanto riguarda la formula-zione dei programmi, senza pregiudicare d'al-tro lato la possibilità di avere una chiara vi-sione della gestione finanziaria dell'ente uni-tamente alla possibilità di esercitare il con-trollo statale sulla gestione stessa .

4) Il sistema dei controlli pubblici su iprogrammi e sulla gestione nel quadro dell aorganizzazione funzionale della RAI-TV. Ilproblema dei controlli ai quali occorre sotto -porre la RAI-TV e soprattutto i suoi program-mi è forse quello centrale e decisivo per l areale democratizzazione dell'azienda radiotele-visiva italiana . Già ho detto che la legislazio-ne inglese del comitato dei « garanti » o fi-duciari » ha sollevato molto interesse e pu òcostituire un esempio da imitare sia pure co ni dovuti adeguamenti . Infatti l'idea di affidar ea un ristretto numero di persone indipendent ie di chiara fama la sorveglianza sui program-mi e sulla vita dell'ente televisivo è senz'altr oda accogliere . Per il suo efficace funzionamen-to il comitato dei garanti dovrebbe poi esser eun organo interno della RAI-TV e di conse-guenza dovrebbe avere sempre più poter iispettivi e di controllo sia preventivi sia suc-cessivi . La scelta dei garanti dovrebbe esser eaffidata ad organismi non politici di grand eprestigio : accademie scientifiche, organism itecnici e associazioni di categoria particolar-mente qualificate e integrate da nomine presi-denziali . Dovrebbe inoltre essere , affidata aigaranti la direzione concreta delle speciali tra-smissioni politiche che si effettuano durantei periodi elettorali, quando un costante con-trollo è più necessario e nello stesso temp opiù delicato. l evidente, per altro, che i mas-simi inconvenienti si potrebbero verificare ne lcampo sempre strettamente politico . Per evi-tarli sarà opportuno quindi mantenere in vit ala Commissione parlamentare di vigilanza ,che è la più qualificata sede nella quale i sin-goli partiti possono far sentire la propri avoce .

5) Interventi pubblici nella vita azien-dale della RAI-TV . Appare opportuno lasciar e

all'assemblea la nomina degli organi sociali ,salvo di quelli la cui nomina, a norma del -l'articolo 2458 del codice civile, può esser edemandata dagli statuti allo Stato azionista .A proposito di queste ultime nomine è indi-spensabile che esse avvengano sotto il con-trollo del Parlamento, come del resto, è nellanostra proposta per il controllo del sottogo-verno . Ed è altresì necessario rendere pub-blica la motivazione delle nomine stesse erendere obbligatoria la richiesta del parere ,per altro non vincolante, di una Commissione

Atti Parlamentari

— 8568 —

Camera dea Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 196 9

parlamentare . A questo controllo deve aggiun-gersi quello della Corte dei conti. A da farrilevare, inoltre, che nessun tipo di controll osui programmi potrà funzionare se non s iestenderà anche alle assunzioni, agli avanza -menti, ai trasferimenti del personale, o al -meno di quello redazionale, dell 'azienda ra-diotelevisiva . Il comitato dei garanti sembraanche in questo caso essere il più indicatoad esercitare questo controllo .

6) Riassetto della disciplina dei canoni .La materia è oggi regolata da norme nume -rose e confuse talché occorre restituire al ca-none la sua natura di prezzo di uno special eservizio pubblico, e alla RAI-TV il compit odi provvedere alla sua riscossione nonchéquello di corrispondere all 'erario l'ammon-tare dell'imposizione fiscale stabilita dall alegge. In tal modo verrà finalmente assicu-rata la chiarezza normativa in un campo ne lquale essa non si è mai avuta, come dimo-strano per esempio le contraddittorie sentenzedella magistratura in materia di pagament odi canoni e i numerosi inconvenienti che s iproducono a causa dell'inadeguata organizza-zione dei servizi di riscossione .

In sostanza, noi liberali miriamo ad elimi-nare i gravi difetti del l 'attuale sistema che pos -sono riassumersi nei seguenti punti : 1) l'at-tuale organizzazione interna della RAI-TVnon assicura una conduzione del servizio ca-pace di garantire da una parte l'economicitàdel servizio stesso e dall ' altra programmi im-parziali e ad alto livello culturale ; 2) gli at-tuali quadri direttivi risentono della nomin agovernativa e soprattutto dell ' interferenza deipartiti facenti parte della maggioranza go-vernativa, che li condiziona e li determina :tali interferenze si ripercuotono su tutta l'or-ganizzazione e quindi sugli stessi programmi ;3) sempre più frequentemente si susseguon oalla RAI-TV cambiamenti e dimissioni chetrovano origine esclusivamente in interessi d ipotere della maggioranza governativa ; 4) Par -lamento e opinione pubblica sono tenuti co-stantemente all'oscuro dei cambiamenti chevengono progettati sia nell'organizzazione, si anelle massime cariche direttive ; 5) l'azionedi controllo svolta dalla Commissione di vi-gilanza e dalla commissione ministeriale ri-sulta del tutto irrilevante ai fini della cor-retta gestione e dell ' obiettività é qualità deiprogrammi .

Gli scioperi e le proteste dello stesso per -sonale, in atto in questi giorni, lo dimostran oampiamente : la situazione nell'ambito dellaRAI-TV ha raggiunto limiti insostenibili . S iparla addirittura di un orientamento, in seno

ad essa, non del tutto sfavorevole nei con -fronti delle pretese di alcune associazioni in -terne di settore, secondo le quali gli addett iai rispettivi servizi potrebbero gestire auto-nomamente, e perciò senza controllo da part edella società, i programmi da mettere i nonda .

Nel proclamare la manifestazione del 26maggio, i sindacati dei dipendenti della RAI -TV si sono posti non tanto il problema d iottenere ulteriori miglioramenti economici enormativi negli ormai imminenti rinnovi de icontratti di lavoro, quanto e soprattutt ol'obiettivo di conquistare il potere di deci-sione nell'azienda : il potere, cioè, di parte-cipare alle scelte di fondo, di codeterminar ela linea di condotta dell ' ente, di condizionar enomine e promozioni, persino di garantir el'indipendenza della RAI-TV .

Anche se l'iniziativa non fosse partita dal-l'estrema sinistra sindacale e politica interna

ed esterna all ' azienda statale e non fosse stat afatta coincidere con la discussione in Parla-mento di mozioni, interpellanze è interroga-zioni, con riunioni di gruppi e correnti d i

partito, con un 'orchestrata campagna di stam-pa, la gravità e la pericolosità dell'azione no n

sarebbero state minori . La pretesa dei sinda-cati interni di farsi riconoscere poteri di de-cisione è, prima che illegittima, illogica eanche immorale . L ' azienda che gestisce il mo-nopolio radiotelevisivo di Stato non è una

qualsiasi società a capitale pubblico, ma èla depositaria di uno strumento possente di

condizionamento dell 'opinone nazionale : è,cioè, un centro di potere che non ha, prati-camente, termini di confronto in virtù dell asua diffusione capillare, della particolare sug-gestione che esercita, dell'impossibilità di u n

contraddittorio immediato e costante che ret-tifichi, smentisca, chiarisca prima che l'effetto

si sia determinato .Il regime di monopolio, tenacemente di-

feso nel segno degli « interessi superiori »

che soltanto lo Stato, con i suoi organi costi-tuzionali, può garantire, impone al Parla-mento e al Governo responsabilità di diret-tiva e di controllo, che non sono in alcu n

caso delegabili senza violare la Carta fonda-

mentale della Repubblica e tradire il man -

dato popolare .Siamo dunque nell'assurdo ! E per questo

che proprio in questi giorni abbiamo presen-tato anche un'interrogazione per sapere se i lGoverno ritenga accettabile un simile punto

di vista . Non si deve assolutamente dimenti-care infatti - e non mi stancherò mai di ri-peterlo - che il servizio televisivo appartiene

Atti Parlamentari

— 8569 —

Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 196 9

a tutti gli italiani e non soltanto a questo oquel dipendente o gruppo o associazione didipendenti della RAI-TV, a questo o a que lpartito politico .

Devono essere assolutamente chiariti i rap-porti tra la RAI-TV e i partiti al Governo .Lo strapotere dei partiti deve essere elimi-nato. Consiglierei a tutti, a questo proposito ,un'attenta lettura del libro di quello che èstato in questi ultimi giorni il più popolar egiornalista televisivo, Arrigo Levi : Televisio-ne all ' italiana, nel quale viene messo il ditosulla piaga. Dopo aver rievocato il pesant eclima politico degli studi televisivi, Levi rac-conta come è nata e come è andata svilup-pandosi la crisi della RAI-TV fino alla suaconclusione che culmina nella seduta del 1 2aprile. Da questa seduta non esce un nuovoassetto ed una nuova distribuzione delle ca-riche all'interno dell'ente. Tuttavia - notaLevi - ai veri posti di comando della RAI-T Vrimangono uomini che devono la loro nomi-na soltanto alle loro posizioni di partito e a iloro rapporti con le maggiori forze politich edel paese . La loro scelta quali dirigenti dellaRAI-TV è « simbolo di un controllo dirett oed esasperato dei partiti sulla TV » . Comun-que è possibile concedere ai nuovi eletti u n« periodo di prova » sufficiente per dimostra-re che le assicurazioni in merito al rispettodella « imparzialità », alla « consultazione si-stematica degli organi professionali e dell arivalutazione dei poteri del comitato diretti-vo siano prese davvero sul serio . Levi con-clude suggerendo : « Prima di procedere aqualsiasi importante innovazione organizzati -va, il comitato direttivo consulti pubblicamen-te i più autorevoli esperti interni ed esternidell'azienda, scrittori, uomini di cultura, po-litici, giornalisti di ogni tendenza . E promuo-va, soprattutto, un immediato dibattito all atelevisione : non un dibattito singolo, che siesaurisca in un'ora, ma un'ampia discussio-ne sulle questioni organizzative ed istituzio-nali, che si protragga per tutto il tempo ne-cessario al chiarimento delle opinioni d itutti » .

Appare infine di estrema debolezza il si-stema delle garanzie inaugurate dal nuovopresidente della RAI-TV . troppo facile in-fatti dire che, essendo estremamente scarsi ipoteri presidenziali, le buone intenzioni de lgarante sono per forza destinate a restare let -tera morta. questo un alibi che non val eper alcuno . Meno che meno può essere ac-cettato per colui che, impersonando oggi l acarica di presidente garante, ha in realtà nel -le sue mani di « magistrato di persuasione »

un potere effettivo cospicuo, un deterrent epsicologico formidabile. Sandulli ha infatt idalla sua l'arma delle dimissioni . Se il « ga-rante », di qui a qualche tempo, dovesse di -mettersi, il suo gesto annuncerebbe pubbli-camente che la « garanzia » è stata travolt ae che la RAI-TV si trova fuori dalla leggedelle leggi, dalla Costituzione .

PAJETTA GIAN CARLO . Tanto più chenon rimarrebbe nemmeno disoccupato, per -ché è professore .

GIOMO . Concludendo, cosa chiediamo no iliberali ?

Da quanto sopra detto appare chiaro ch esia indilazionabile : a) svolgere un'accurat aindagine amministrativa sulla situazione esulle necessità dell'organizzazione della RAI -TV nonché sui rapporti tra gli attuali diri-genti ed i partiti al governo in relazione a iservizi radiotelevisivi ; b) riferire al Parla -mento i risultati dell'indagine e sulle neces-sità organizzative dell'ente, rendendo noti gl istudi già svolti e quelli che ulteriormente po-trebbero essere svolti nella organizzazionedell'ente radiotelevisivo ; c) non procedere adalcun mutamento nell'organizzazione dell'en-te senza aver preventivamente informato osentito il Parlamento ; d) richiamare gli attua -li organi direttivi al rispetto dello statuto evi-tando che la loro azione sia influenzata diret-tamente od indirettamente dalle decisioni odirettive dei partiti al Governo ; e) dare diret-tive affinché tutte le assunzioni effettuate dal -la RAI-TV avvengano mediante pubblico con -corso; f) dare direttive affinché la RAI-TV for-nisca con maggiore tempestività e completez-za alla Commissione parlamentare di vigi-lanza tutti i documenti e le notizie necessa-rie allo svolgimento dei nuovi compiti .

Le proposte di legge liberali sulla disci-plina del « sottogoverno » (al Senato, la n . 31 ,e alla Camera la n . 118) e quella sull 'ordina-mento della RAI-TV (la n . 814 più volte ci -tata), intimamente connesse tra loro, sanereb-bero, onorevoli colleghi, una situazione ch enon è più sostenibile e farebbero veramentedella RAI-TV lo strumento che questa dovreb-be essere : uno strumento di informazioneobiettiva, giusta e imparziale .

Per questi motivi, noi voteremo la nostramozione . (Applausi) .

PRESIDENTE. L'onorevole Gian CarloPajetta, cofirmatario della mozione Caprara ,ha facoltà di replicare, anche per l'interpel-lanza Caprara, di cui è cofirmatario,

Atti Parlamentari

— 8570 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 196 9

PA.JETTA GIAN CARLO . Signor Presiden-te, onorevoli colleghi, spero di poter esserebreve perché non è la prima volta che affron-tiamo questo problema e non sarà certamentel ' ultima. Non abbiamo infatti intenzione d ilasciare tranquilli coloro che credono di po-tere – anche in questa sede – non risponderedi ciò di cui dovrebbero invece rispondere a lParlamento. Vogliamo tirare solamente l esomme di quella che è stata una tappa .

Lo scandalo è stato denunciato, ed è cos ascandalosa aver dovuto attendere tanto temp oper riuscire a superare gli ostacoli che hann ofrapposto al dibattito non tanto i ministri ,quanto coloro che in queste vicende sono avolte governati e a volte governano i ministri .Se un dibattito alla televisione non c'è stat omai, onorevole Giorno, non è certo un caso .Se non c'è stato, non è perché non sia stat ochiesto o perché non sia stato deciso o perchéla Commissione parlamentare non se ne si ainteressata o infine perché non sia stato con -cesso. Potrei portare una lettera del presidentedella RAI-TV, che ha lasciato recentementeil suo posto, il quale mi chiedeva persino com eavremmo potuto disporre questo dibattito, do -mandando soltanto di aver tempo fino al 15del mese, che era poi lo stesso mese in cui ,iI giorno 12, avrebbe presentato le dimissioni .

Siamo dunque di fronte ad uno scandal oil quale ogni volta che viene affrontato, per l erisposte che si ricevono, per i rifiuti o pe rl 'ostruzionismo ostinato, si accresce, ponendoin evidenza scandali ancora più gravi . Inrealtà al di là di ogni fumosa apparenza, vo irifiutate il controllo . Si badi bene : non i lcontrollo della legge di riforma che noi auspi-chiamo e che da ogni parte viene richiesta ;voi rifiutate il controllo sul piano concret odei fatti, quel controllo che la legge imponegià oggi. Ma crede davvero, onorevole Mazza ,che noi avessimo bisogno di sentirci enume-rare tutti gli organismi che dovrebbero opotrebbero esercitare un controllo ? Lei qu iavrebbe dovuto risponderci spiegandoci per-ché, nonostante l 'esistenza di tutti questi or-ganismi, il controllo non può essere esercitato .

Ma non è forse un presidente della RAI-T Vche credeva di potermi dire, quasi a provadi imparzialità e quasi a tacitarmi : « Lei nonsa che ci sono alla TV persino dei giornalist icomunisti » ? Ma, onorevole Mazza, se lei i nun 'altra occasione mi dicesse, quasi per farm iuna concessione, che ci sono persino dei poste-legrafonici comunisti, qui tutti troverebberostrana questa sua affermazione, la trovereb-bero risibile e si domanderebbero non perché

lei è ministro, ma come mai la lasciano cir-colare .

MAllA, Ministro delle poste e delle tele-comunicazioni . Una risposta simile io nonl'ho data, e quindi posso circolare .

PAJETTA GIAN CARLO . Infatti lei cir-cola, ma quello che è grave è che circolav aanche quel presidente della RAI-TV, il qual ecredeva di avermi dato una risposta decisiva .Forse pensava che noi volessimo un collabo-ratore in più alla RAI ; se questo fosse stat oil nostro desiderio, quel presidente sarebb eforse stato disposto ad accontentarci . L'onore-vole Giomo ha parlato di coloro i quali de-vono il loro posto soltanto alla funzione chesvolgono nei partiti ; noi abbiamo chiesto, etale nostra richiesta era contenuta nel test odelle interrogazioni da noi presentate, ch evenisse pubblicato l ' elenco dei collaboratori .Ad un certo momento ci siamo accontentat idi chiedere che venisse pubblicato l ' elencodi quelli che prendono più di 6 milioni l 'anno,chiedendo di sapere se avessero un doppiolavoro, e presso quali uffici, studi, segreteri edi partito o uffici stampa lavorassero . Questasarebbe stata certo un'informazione interes-sante, ma non l 'abbiamo avuta .

Onorevoli colleghi, senza nulla conceder eall'amore del paradosso, che pure non na-scondo, devo dire che qualche volta i men odannosi sono i funzionari politici che vengon opagati dalla RAI-TV e che non lavorano pres-so la RAI, quelli che vengono pagati soltant operché uno dei partiti chiede di ottenere uncanonicato, e quindi uno stipendio . Questi sonoi meno deleteri : ci rubano il denaro, perch équesto è ciò che si deve dire, ma acconten-tiamoci, perché ci rubano solo il denaro, men-tre gli altri ci rubano anche i minuti dellatelevisione, e questo è più grave .

NANNINI. Faccia dei nomi .

PAJETTA GIAN CARLO . Li abbiamo chie-sti (Commenti) . Desidero rispondere al col -lega molto pacatamente ; noi chiediamo chevengano pubblicati gli elenchi . Il fatto che ab-biamo chiesto questo elenco un mese dopo l aprima riunione di questo Parlamento, e chenon abbiamo ottenuto risposta, dimostra chia-ramente che c'è qualcuno cui interessa ch enon venga pubblicato questo elenco. Lei do-vrebbe spiegarci perché non soltanto non ab-biamo ottenuto risposta, ma anche perché u nalto funzionario della televisione ha dichiarat oa un rotocalco (perché spesso gli alti funzio-

Atti Parlamentari

— 8571 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI -- SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

nari ed i vicepresidenti si valgono di quest imetodi) che su questo non ci sarebbe ma istata una risposta . Noi chiediamo di darcen einformazione, di comunicare, di rendere pub-blico questo elenco almeno per i component ila Commissione di vigilanza . Se non lo fate ,vuol dire che avete coscienza che il fatto sa-rebbe grave .

Ad ogni modo noi dobbiamo constatareancora una volta che vi rifiutate di rispon-dere a domande che vi sono fatte nel modopiù preciso e alle quali dovete rispondere .Noi vi abbiamo dato o vi siete presi tutto i ltempo che poteva essere necessario .

Mi rivolgo ora alla Presidenza della Ca-mera per manifestare il mio rammarico equello della mia parte politica per il man-cato funzionamento della Commissione par -lamentare di vigilanza. Non è un caso, ono-revoli colleghi, se un deputato (spero cheella, onorevole Nannini, non dirà ancor a« fuori il nome » perché lo può conoscere) ,il cui nome non voglio fare qui, ha preferit orinunciare al mandato parlamentare pu ravendo presentato un progetto di legge di ri-forma della RAI-TV, dopo aver fatto part edella Commissione. Ha certo pensato : forsese divento vicepresidente o consigliere dele-gato della RAI conto qualcosa di più che far eil deputato .

Non è un caso ! La Commissione di vigi-lanza viene messa sistematicamente in con -dizioni di non funzionare e si rende compli-ce della volontà del gruppo dirigente dellaRAI-TV di defraudare il Parlamento del suodiritto di controllo . Possiamo chiedere a iPresidenti delle Camere di intervenire, pos-siamo chieder loro di esaminare non soltantola possibilità di mutare il regolamento maanche di far rispettare quello vigente ?

Veniamo a qualcosa che sta a monte -come oggi si dice - anche del problema dellariforma e della legge . Veniamo al problemadel costume. Se noi abbiamo la dimostrazio-ne quotidiana che i regolamenti vigenti ven-gono disattesi, che i controlli già attuali ven-gono resi inoperanti, come possiamo nonpensare ad una riforma che investa qualchecosa di più delle forme, che abbia invece die-tro di sé la volontà operante, la partecipa-zione combattiva di coloro che sono dentro efuori, da una parte e dall ' altra del video ?

Ecco perché, detto questo, voglio precisa -re che noi comunisti non chiediamo qualch ecosa di più per noi, non chiediamo la nostrafetta, il nostro lotto, la nostra partecipazion ecome partito alla divisione dei minuti o delpotere o del danaro . Noi chiediamo ora - e lo

chiederemo in via legislativa, perché nonpossiamo cercare l 'alibi tutti insieme di aspet-tare il dopo - chiediamo una televisione chesia di tutti gli italiani e che, ora con i mezz iche sono a nostra disposizione e domani conquelli che potrà dare la legge, possa esser egarantita per tutti gli italiani . Oggi non ècosì, oggi c ' è un 'organizzazione illegale dov evalgono la legge del ricatto e la legge dell aomertà .

Ma, caro onorevole Nannini, quando u nfunzionario - che in questa finzione di so-cietà privata era in rappresentanza del Mi-nistero delle partecipazioni statali - dà le di -missioni motivandole non con il fatto che i lMinistero delle partecipazioni statali, ch erappresentava, non era stato consultato o nonsi era tenuto conto delle sue richieste, maperché la corrente a cui egli appartiene ne lpartito di maggioranza non è stata consul-tata, vuol dire allora che noi ci troviamo ve-ramente in una situazione che non può es-sere considerata da riformare soltanto da lpunto di vista legislativo . Evidentemente qu iè il fattore patologico che ha il suo peso . 1Jun'organizzazione illegale nella quale valgo -no il ricatto e l'omertà fino alla provocazionemafiosa . Come volete chiamare altrimenti laintervista del vicepresidente De Feo, nell aquale si minaccia, nella quale egli ricattaapertamente, dopo averlo fatto più di un avolta nel segreto, i funzionari, i collabora -tori di quell'ente ?

Ecco perché noi abbiamo dovuto superar emille ostacoli anche soltanto per ottenere i l

dibattito in questa sede . Il Presidente pu òconstatare da quanto tempo giacciono le no-stre interrogazioni ; e il Presidente Pertini c ipuò esser testimone di quante volte noi ab-biamo insistito ed egli è stato costretto a dire :il Governo non è ancora pronto .

Si diceva della discussione alla televisio-ne : promessa non mantenuta. Infine, il mo-mento scelto per il terremoto dell 'organi-gramma, davvero non vi dice niente ? Perch ési deve fingere che noi vogliamo nella Com-missione di controllo nominare i direttori ge-nerali, i vicepresidenti, i presidenti ? No, nonabbiamo mai chiesto questo ! Perché si dev efingere che noi vogliamo attribuire al Parla-mento la scelta dei funzionari, o anche sol-tanto la maniera in cui sarà organizzato que-sto famoso organigramma ?

Noi pensiamo che da un dibattito politico- tanto più che i problemi di cui trattasi sonopolitici - potrà pur venire qualche suggeri-mento, potrà pur sorgere qualche preoccupa-zione o qualche prudenza maggiore . Ebbene,

Atti Parlamentari

— 8572 —

Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI -- SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

noi abbiamo saputo dell'ult.imo ordine di ser-vizio il giorno prima che la Commissione par-lamentare vedesse i dirigenti della RAI-TV .Detti dirigenti si erano del resto presentatiin Commissione quindici giorni prima e nonhanno fatto alcun accenno ad intenzioni dimutamento o di ristrutturazione, pur avendonel dettaglio accennato a qualche trasmissio-ne televisiva per far contenti i commissari .Si sono presentati poi 24 o 12 ore dopo chel'ordine di servizio era già diventato realtà ,suscitando - come voi sapete - le note conse-guenze .

Ora, non ci si dica - come ha fatto il Pre-sidente della Commissione - che l 'organi-gramma non costituiva materia di discussio-ne parlamentare. Non era materia di deci-sione parlamentare stabilire i nomi e gli in-carichi ; ma che vi fosse una connessione frail dibattito e le decisioni, che vi sia una con-nessione fra l ' indipendenza della RAI-TV ,l 'obiettività dell ' informazione e il dibattitopolitico, io credo che nessuno lo potrà negar e ,e tanto meno il ministro, che lungamente c iha parlato dell ' organigramma.

Se effettivamente tra il Parlamento e lagestione aziendale, fra il Parlamento e i lmodo con il quale si costituiscono le direzion igenerali non vi fosse rapporto alcuno, nonvedo perché il ministro avrebbe dovuto cos ìlungamente parlare anche di questi dettagl iorientativi . Il fatto è che, alla vigilia dellariunione della commissione di controllo, e so-prattutto alla vigilia di questo dibattito gl iuomini che hanno in pugno la RAI-TV hannovoluto decidere prima che vi potessero esser edegli ostacoli .

Ma noi siamo di fronte a qualcosa di nuo-vo . Dopo quella decisione, a poche ore daessa, gli uomini che si credeva di avere scel-to, ai quali si credeva di aver dato il privi-legio di servire questo o quello, i tecnici, iproduttori, i giornalisti della RAI-TV hann ofatto sentire la loro voce . Ed io voglio da qu irinnovare il nostro grazie a coloro che hann odimostrato che viviamo oggi in un paese ein un momento in cui davvero tutti debbon ofare i conti con una democrazia che si f aoperante . Noi ringraziamo questi scioperanti .Molti di loro sono lontani da noi, avversi anoi, quante volte avranno magari in un ser-vizio giornalistico diretto contro di noi i lor ostrali . Non pensiamo che siano diventati ami -ci nostri nel senso in cui voi credevate chefossero amici vostri perché li avete scelti eli pagavate a spese dello Stato . Vogliamo sol-tanto sperare che siano, come sono, uomin iche vogliono essere dei cittadini liberi, dei

lavoratori che fanno sentire la loro voce . Ain questo senso che noi consideriamo impor -tante il processo che viene dall ' interno, que-sta critica a uno dei gangli importanti dell asocietà e della vita moderna .

Non è cosa astratta, non è un 'eccezione :è un processo in atto in ogni aspetto dell avita sociale del nostro paese . Questa conte -stazione ha un valore grande in quanto nonè isolata, non è corporativa, ma si accompa-gna alla protesta che viene dal paese . Mentrei tecnici, i giornalisti, i programmisti dell aRAI-TV protestano, si associa alla loro voce ,per esempio, quella degli operai del cantier ePiaggio di Palermo, che ho visto qualchegiorno fa, i quali ponevano come uno de iproblemi della loro lotta quello che quest alotta potesse essere conosciuta, che le lor orivendicazioni potessero essere intese dai cit-tadini, nella città in cui si trovano a lottar ee a combattere contro la prepotenza padro-nale .

No, è un processo che cresce e matura fa-ticosamente, e dentro e fuori di questa for-tezza noi abbiamo questa richiesta . Ecco quel -lo che ci fa sperare, ecco quello che ci fapensare che non soltanto potremo avere final-mente una riforma, ma questa riforma potr àanche essere di cose, non soltanto di parole ,non soltanto di articoli, che un ministro, u nconsigliere delegato, un partito possano di-sattendere impunemente .

Vorrei, a questo proposito, riassumere, ri-cordando tre ordini di problemi che per no isono essenziali per la riforma, già oggi .

Il primo è quello della presenza degl iutenti . per essi che è fatta la televisione .Gli utenti sono quelli che pagano . Vi sonodue modi di vedere questa presenza. Vi èinnanzi tutto quello suggerito dai tecnici ne lloro rapporto così largamente citato dall 'ono-revole Mazza, un concetto cioè aziendalistico,che risponde ad una concezione che potrem-mo chiamare consumistica : « Diamo a quest isprovveduti - si dice - quello che possonogradire in massa ; più sarà leggero, più saràevasivo, meglio sarà » .

una concezione insieme consumistica edaristocratica, sprezzante nei confronti del no-stro popolo, il quale vuole avere dalla tele-visione qualcosa che lo distragga, che lo in-teressi, che Io diverta, che lo prepari . Il no-stro è un paese che va sempre più maturandopoliticamente e culturalmente . Guai a coloroche credono di governarlo dandogli il pane ,quando la gente chiede anche qualcosa di pi ù(e non sempre glielo danno), e di dargli dei

Atti Parlamentari

— 8573 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

giochi coi quali molte volte si illudono d ipoterlo divertire e distrarre .

Non comprendiamo (io personalmente sonolontano dal comprenderle) certe resistenze .« Ma gli utenti, si dice, sono cittadini, i citta-dini sono rappresentati nei partiti, i partit isono rappresentati nel Parlamento : perchéallora questa; figura » ? Ebbene, onorevoli col -leghi, io credo che in una società in cui si pon-gono i problemi dell'articolazione, i problem idel pluralismo, possa costituire un element onuovo il fatto che ci sia anche questa figura eche vi possa essere una rappresentanza di -retta .

Una rappresentanza mediata in qualchemodo nei partiti, direte : ma se i partiti devo -no rivolgersi agli utenti come tali, dovrannopure presentare quella che chiamerei una po-litica televisiva, dovranno pur presentare unprogramma, che non è fatto soltanto di schemiideologici o di altre questioni più generali . Co-munque, anche se la rappresentanza degliutenti - che io spero possa essere ottenuta at-traverso l'elezione diretta, non attraverso l eassociazioni - fosse mediata dai partiti, potr àsempre rappresentare un nuovo elemento nel -l'articolazione sociale, un nuovo elemento i nuna vita pluralistica della nostra società .

Del resto, noi non vedremmo le cose com ein realtà sono, se non tenessimo conto de lfatto che oggi le istituzioni che noi vogliam odifendere, e prima di tutto naturalmente i lParlamento, hanno come condizione della lorocredibilità, della loro efficacia il loro sviluppoed il loro collegamento con forme nuove didemocrazia . Ma se noi abbiamo delle assem-blee, dei cittadini che discutono e votano su iprogrammi, se noi abbiamo dei dibattiti checostituiscono un collegamento nuovo e diver-so, noi non avremo la contrapposizione anar-chica di cui parlava l'onorevole Mazza, quan-do ci leggeva quel quadro di gruppi respon-sabili, ma avremo qualche cosa che permet-terà alle istituzioni democratiche, come son oprefigurate nella Costituzione, di vivere dav-vero. Ecco, quindi, la prima questione .

La seconda è quella della partecipazione .La partecipazione dei lavoratori ; una parteci-pazione che oggi è osteggiata dalla direzione ,la quale ha fatto dire all'onorevole Mazza lecose che voi avete sentito . Ma come, deve ri-spondere qualcuno che possa rispondere a lministro perché il ministro potrà rispondere- e non risponde mai - alla Camera e al Se -nato ? Perché ? Se questi lavoratori hanno ma-turato la loro coscienza, se in questi giorn ihanno scioperato e non hanno posto come ri-vendicazione soltanto qualche lira in più o

qualche ora di meno, dobbiamo constatare que-sto come un progresso sociale importante . Eb-bene, perché non possono dare un utile con -tributo ?

Io sono contrario ad una partecipazion eche sia intesa soltanto come una sorta di com-promesso con i sindacati - e così mi pare ch ela voglia prefigurare Paolicchi nella dichia-razione che ha rilasciato ieri. Ma anche sesentiremo i sindacati e anche i sindacati na-zionali, la partecipazione è un'altra cosa . Edil fatto che vi siano associazioni multiple, i lfatto che i programmisti, i giornalisti, e l ecommissioni interne trovino ognuno qualch ecosa da dire, non soltanto per quello che li ri-guarda ma anche per quello che riguarda l aazienda nel suo insieme, mi pare estremament epositivo .

Sono contrario ad una sorta di compro -messo con i sindacati, più contrario ancor aad una sorta di corporativismo per cui si possadire : la radio e la televisione a quelli che l afanno. No. Noi siamo contrari, sotto analog oprofilo, alle ferrovie ai ferrovieri, figuratev ise pensiamo che sia concepibile una struttur apuramente corporativa i! No, tanto più che iferrovieri dovrebbero pur lasciare andare sul -le ferrovie tutti senza chiedere la tessera d ipartito, e sarebbero interessati a che tutti par-tecipassero . Sarebbe diverso in un organismi)di quel tipo. Ma tra il corporativismo, tra i lcompromesso fra le aziende e i sindacati e duna partecipazione effettiva stabilita dallalegge e dai regolamenti vi è uno spazio . E noipensiamo che oggi tutte le categorie dei lavo-ratori della RAI-TV dimostrino maturità de-mocratica, volontà e, direi, persino passion eculturale . E dobbiamo riconoscere ed utiliz-zare questa forza .

Si tratta di un problema attuale, concret oche si pone per i giornalisti, in ogni part edel mondo; è un'articolazione che oggi no nsi tratta di favorire o di promuovere, comese fosse un'idea utopistica : dobbiamo, infatti ,cogliere quello che già è in atto .

Ho parlato degli utenti, della partecipazio-ne, e voglio concludere parlando ancora delParlamento. È necessario un intervento che s icolleghi a quello degli utenti e alla partecipa-zione nella fase della gestione .

Qui, onorevoli colleghi, so che noi siamoper certi aspetti isolati . Ci sono anche dei 6)Pleghi della sinistra, dei colleghi socialisti ( enon so se si tratta sempre di motivi ideolo-gici, lasciatemelo dire) che stabiliscono ch ela divisione deve essere netta : chi comanda ,comanda; gli altri controllano . L'esecutivo !Intanto, dobbiamo dire che l'esperienza del

Atti Parlamentari

— 8574 —

Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI -- SEDUTA DEL 28 MAGGIO 196 9

controllo già ha dimostrato che esso non puòessere effettivo, se non c'è un intervento de-mocratico anche nel momento della gestione .Ma che cosa è questo giuoco polemico « ge-stione agli uni e controllo a tutti » ? Perchél'esecutivo deve essere identificato con il Go-verno ? Qui siamo di fronte a un ente che no ichiediamo venga nazionalizzato . Perché unente nazionalizzato deve avere come esecutiv oil Governo ? Non può e non deve trovare altraforma ? Noi non poniamo il problema dell aconfusione tra i due momenti .

D'ANTONIO . Sarebbe una contraddizion ein termini .

PAJETTA GIAN CARLO . Se non sbaglio ,onorevole D'Antonio, ella è un medico illu-stre. Credo che ella sappia che l'esecutivo d imolti servizi sanitari - gli ospedali - non è i lGoverno né il consiglio comunale né il consi-glio provinciale né la prefettura ; c'è una auto-nomia di questo organo . Non c'è un controll osoltanto .

Mi è capitato di dire già che se anchepenso che non è giusto che tutti i president idelle case popolari o degli ospedali debban oessere governativi, io mi fido di più di unchirurgo democristiano, che non penso iden-tifichi l 'uso del bisturi con il volere la miamorte, che non di un presidente o di un am-ministratore delegato della televisione, ch esono sicuro identificano la loro funzione co nla loro volontà politica .

Quindi non c'è nessuna contraddizione i ntermini . È una contraddizione invece quella dicredere che l 'esecutivo di un ente naziona-lizzato possa essere solo il Governo. Possiamoe dobbiamo trovare una formula . Comunque ,per un certo aspetto, questo è già stato su-perato : infatti, chi può dire che l 'esecutivodella radiotelevisione sia il Governo ? Cos' èl 'esecutivo ? Il « vertice », qualcosa, dunque ,che non figura nella Costituzione . Per nomi-narlo, non si riunisce il Consiglio dei mini-stri . No, c'è già un esecutivo, che non è i lGoverno, che è un « mostro » costituzionale ;quando si sono fatte le nomine, si è riunito i l« vertice » dei partiti di maggioranza .

Noi poniamo dunque per la RAI-TV unproblema di nazionalizzazione . Quando chie-diamo che la RAI-TV venga nazionalizzata ,non pensiamo che essa debba per forza esser eamministrata come lo è l'ENEL, perché an-che in quel caso noi poniamo i problemi d icui dirò, e che poniamo anche per l'IRI, eper la Federconsorzi . Quando parliamo di na -

zionalizzazione, non parliamo di uno stru-mento, non dico del « vertice », che dovrebbeessere sconosciuto alla Costituzione, ma nep-pure del Governo. Quando parliamo di nazio-nalizzazione, ci riferiamo alla ricerca dell apossibilità di un ente nel quale si esplichi l ademocrazia, dove sia possibile un controllo ef-fettivo per impedire che l'autonomia divent icorporativismo.

Ecco quindi i due momenti : quello dell aautonomia e quello della partecipazione demo-cratica nella gestione e del controllo che im-pedisca un degenerare settoriale o corporati-vo. Sono problemi ai quali abbiamo più volt eposto attenzione, credo non inutilmente . Pos-siamo fare forse un 'autocritica, per non es-sercene occupati con abbastanza forza ; pos-siamo perfino credere che l'onda democratic ache si solleva nel paese (persino quell'ondache ha tanti aspetti contraddittori che siam oormai abituati a chiamare della « contestazio-ne ») abbia richiamato e risvegliato la nostr aattenzione. Non è un male ; è una situazion eche è andata maturando faticosamente e ogg ivede impiegati nella lotta, nelle discussioni ,uomini di ogni parte politica, e anche grupp ie ceti di lavoratori che sembravano estranei aquesto interesse . È stata una lotta faticosa ,una situazione che è andata maturando . Non

ci nascondiamo le difficoltà che abbiamo an-cora di fronte . Per quel che ci riguarda pos-siamo dire soltanto : noi continueremo. (Ap-plausi all'estrema sinistra) .

PRESIDENTE. L'onorevole Delfino, cofir-matario della mozione Roberti, ha facoltà d ireplicare .

DELFINO. Signor Presidente, onorevol icolleghi, il ritardo col quale il Governo h aaffrontato questa discussione sulle mozioni ,sulle interpellanze e sulle interrogazioni ch eda tempo erano state presentate, in moment idiversi, è la vera risposta, la più importanterisposta del Governo in questo dibattito, per -ché tale ritardo ha consentito agli stra-teghi della RAI-TV quell'assestamento di pol-trone e di posizioni che da tempo era stat ovariamente preannunciato . Qualche settimanafa alla televisione è stato proiettato il filmLa cena delle beffe : questo dibattito si è ri-solto, con la sua replica, onorevole Mazza ,appunto in un dibattito delle beffe .

MAllA, Ministro delle poste e delle tele -comunicazioni . Sarebbe il Pomeriggio dell ebeffe, allora l

Atti Parlamentari

— 8575 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 196 9

DELFINO. No, è un dibattito delle beffe .Giannettaccio certamente non è lei . Caso mai ,sta in via Mazzini o in via Teulada .

indubbio che alla dirigenza della RAI-TV si è realizzato effettivamente un organi-gramma del centro-sinistra, che è stato com-pletato in tutte le sue componenti ; un mosai-co in cui il centro-sinistra ha collocato tutt ele sue tessere, compresi quegli ambienti d ifalsa contestazione e di falsa moralità, poli-tica del partito repubblicano italiano che ,dopo le preoccupate notizie relative a quest e« lottizzazioni », si sono acquietati di front ealla istituzione di una segreteria del comitat odirettivo .

MAMMÌ . C'è sempre stata tale segreteria .

DELFINO. Ma la segreteria Poggi è stat arealizzata con l'organigramma nuovo, oppur ec ' era anche prima ? A me risulta che Poggi èun medico di La Spezia .

MAMMÌ. Poggi c 'era anche prima .

DELFINO . A me risulta che la segreteriadel comitato direttivo è una nuova istituzione ,unitamente alle tre vice direzioni . Se è vero ,come ella dice, che la segreteria già esisteva ,allora vuol dire che altri motivi hanno cal-mato l'ansia del partito repubblicano, untempo molto più viva di oggi .

In conclusione, tutto il centro-sinistra ,compreso il partito socialista, si è ben siste-mato nei nuovi quadri dell'ente .

Tutto l'organigramma del centro-sinistr asi è praticamente sistemato, come è avvenut o- se non sono in possesso di un ' altra erratainformazione - per un certo Fichera che èentrato nel comitato direttivo come espertopersonale del vicepresidente del Consigli oonorevole De Martino. Le cose non sono an-date diversamente per gli altri component idel comitato direttivo, della presidenza e vice-presidenza . successo persino che la caric adi direttore generale, che lo statuto dell aRAI-TV stabilisce debba essere attribuita sol oin via eventuale, e non necessariamente, si adiventata inamovibile . Indubbiamente si trat-ta di una modifica allo statuto della RAI-T Vda suggerire al Ministero delle partecipazionistatali, dal quale, attraverso l'IRI, dipend eanche l'ente radiotelevisivo .

Il ministro Mazza ha giustificato tutt oquesto dicendo che la situazione attuale è ca-ratterizzata dalla più completa tranquillità .Le polemiche, le discussioni passate, quell oche è stato detto e scritto, o non ci sono stati

o, se ci sono stati, si è trattato di accuse inu-tili ed ingiuste. Noi abbiamo l ' impression eche in questi termini la funzione del mini-stro delle poste e telecomunicazioni invece d iessere una funzione di vigilanza, diventi unafunzione di copertura .

MAllA, Ministro delle poste e delle tele-comunicazioni . No !

DELFINO . E invece sì , perché ella ha det-to che nulla è avvenuto che rendesse necessa-rio un suo intervento .

MAllA, Ministro delle poste e delle tele-comunicazioni . Io ho detto che non è statofatto nulla al di fuori della legge .

DELFINO. Se mi consente, io credo, alcontrario, che sia stato fatto molto al di fuor idi quelle che erano le precise indicazioni del -la sentenza della Corte costituzionale che de-nunciava chiaramente la necessità (che illu-strerò meglio più avanti) di approvare un alegge, al fine di dare effettiva applicazione a iprincipi della libertà di espressione e di in -formazione .

MAllA, Ministro delle poste e delle tele -comunicazioni . Infatti io ho detto che entrobrevissimo lasso di tempo avrei provvedutopersonalmente alla presentazione di un dise-gno di legge .

DELFINO. Se mi consente, onorevole mi-nistro, vorrei dire come membro del Parla -mento che il Parlamento stesso entra almen odue volte in rapporto con la RAI-TV. Innan-zi tutto perché si tratta di un servizio dat oin gestione dallo Stato ; e in secondo luogoperché detto servizio è concesso ad una azien-da che dipende dal Ministero delle parteci-pazioni statali . Quindi ci sono due motivi perlo meno per cui il Parlamento ha il dover ee il diritto di occuparsi di queste cose . A que-sto dovere - ho detto - il Governo è venutomeno prima di tutto con il non ascoltare tem-pestivamente le osservazioni che provenivan odal Parlamento stesso e poi per avere aval-lato quanto è accaduto all ' interno dell ' orga-nismo radiotelevisivo . Perciò noi riteniam oche questo dibattito si sia consumato inutil-mente e che esso « faccia il paio » con il di -battito sul Mezzogiorno, che si è consumat odopo che il Governo aveva fatto approvar efrettolosamente una legge che stanziava altr i600 e più miliardi da impiegare sulla scort adi vecchie impostazioni, senza tener conto

Atti Parlamentari

— 8576 —

Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

delle nuove impostazioni meridionalistich escaturite dal dibattito parlamentare . Noi ri-teniamo che tutto il suo intervento, onorevol eministro, se si eccettua l 'ultima mezza car-tella, che peraltro è in contraddizione conquanto affermato nell ' intervento stesso, si auna « copertura » di quanto è avvenuto ; ora ,se lei si rende conto, onorevole ministro, ch eper quanto riguarda la situazione della RAI -TV è necessaria una radicale riforma, evi-dentemente ritiene che non tutto vada bene ,come afferma invece in quasi tutto il suointervento. E potremmo anche notare, così ,en passant, come ci siano anche deter-minati compiti di vigilanza che non vengonosufficientemente attuati, se è esatto il rilievodella Corte dei conti secondo il quale « il Mi-nistero delle poste non si è nemmeno pro-nunciato sui consuntivi della RAI per il 1963 ,1964 e 1965, essendo inteso peraltro che pe rpronuncia non può intendersi la semplic eesposizione riassuntiva dei bilanci » .

Ma le critiche che noi abbiamo mosso daquesto settore politico, e che anche altri han -no mosso, non possono assolutamente esser econfinate, come ha tentato di fare ieri seral 'onorevole Sedati, nelle solite polemiche trai due estremi, che escluderebbero, per l astessa dialettica degli opposti, ogni base di va-lidità. Noi, anzi, dobbiamo dare atto all'ono-revole ministro di averci risparmiato, in que-sta occasione, tale facile polemica, e gli dia-mo atto di non aver usato nel suo intervent ol ' espediente di contrapporre le opposte criti-che, per trovare una risposta evasiva . Ancheperché tali critiche sono state mosse ancheda parti politiche dell 'attuale maggioranza .

Citiamo l'onorevole La Malfa che, allorch épresentò una proposta di legge concernentela RAI-TV, affermò: « L' imparzialità delleinformazioni costituisce un giusto vanto peri paesi che ne possono disporre e non vi èdubbio che ogni regime democratico ha il do -vere di instaurare e di proteggere questa im-parzialità nel territorio da lui amministrato .Nessuno strumento di informazione era pi ùimportante della radio prima dell'affermars idella televisione, e non c 'è niente del genereoggi che superi la TV. Un partito ed un Go-verno che può disporre a suo piacimento d ientrambi questi mezzi di diffusione possied eun immenso vantaggio su rivali e concor-renti . Per la loro natura di semplici notiziari ,i programmi radiofonici e televisivi appaion oobiettivi ed imparziali e la mancanza di ogn icommento discorde offre loro il tono di voc eufficiale e solenne . Non esiste possibilità d icontrobatterli a differenza di guanto accade

per giornali, discorsi di uomini politici e d iogni altro sistema di espressione . Non c' è ma-terialmente modo di opporsi ad una notiziao ad un apprezzamento sbagliato o tenden-zioso che sia stato diffuso dalla radio e dall atelevisione . Nel nostro paese radio e televi-sione, fuse in un solo organismo, possiedon oin apparenza l 'aspetto di una normale so-cietà per azioni . Ma è soltanto una finzio-ne, perché di fatto la RAI è un vero e propri oente pubblico strettamente dipendente dall oStato e soggetto alla volontà del Governo . IlGoverno sovrintende alla sua gestione econo-mica e ne regola la contabilità . Dal Gover-no, e in particolare dal Ministero delle postee telegrafi, sono nominati i suoi organi di -rettivi e amministrativi . Esiste ed opera uncomitato per gli indirizzi artistici e cultural idei programmi, ma questo comitato gode sol -tanto di poteri consultivi . Esiste anche unaCommissione parlamentare, ma è un collegi ocomposto di un numero pletorico di compo-nenti designati dai Presidenti delle due Came-re secondo un criterio rigorosamente propor-zionale alla consistenza dei vari gruppi par-lamentari . Ora, i controlli che valgano vera -

mente qualcosa sono soltanto quelli che li-mitano i poteri della maggioranza ; ma in que-sto caso la maggioranza dovrebbe solo con-trollare sé stessa . Un compito davvero como-do. Pochi cittadini si sono accorti dell'esisten-za di questa Commissione. Ogni volta che siè riuniti, le voci degli oppositori sono statedisperse e soffocate dalla tranquilla volontàdei più forti » .

L'onorevole La Malfa aggiunse : « Occorrecorreggere radicalmente una pratica inaccet-tabile, nello spirito della Costituzione e nell aosservanza delle più elementari esigenze d ivita democratica, senza i quali è da dubitareche esista in un paese soltanto un minimo d irispetto per le opinioni e le prerogative de i

partiti e gruppi che non appoggino i govern i

e condividano la loro politica . Non è più tol-lerabile, ad esempio, che i poteri di controllodella Commissione incaricata della sorve-glianza di uno strumento così efficace propa-gandisticamente quale è la RAI-TV siano li-mitati alle insignificanti prerogative che pos-siedono attualmente . . . Nello stesso modo nondebbono essere ammessi certi princìpi che re-golano oggi l'attività della RAI . Al Governonon dovrà più essere consentito, come lo èadesso, di sottrarre a qualsiasi controllo tutt ele trasmissioni che crede e quando crede e d iaffermare a suo beneplacito che qualcuna d i

esse può pregiudicare interessi . . . La radio ela televisione non devono ridursi a portavoce

Atti Parlamentari

- 8577 —

Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

del Governo e delle maggioranze al potere .Esse sono soltanto un mezzo per informare icittadini di ciò che accade nel mondo e ne lloro paese » .

Questo l'onorevole La Malfa scriveva inun documento parlamentare, nella relazionea una proposta di legge da lui presentataquando il partito repubblicano era all'oppo-sizione . Evidentemente, quando il partito re -pubblicano è al Governo e viene accontentato ,tali problemi non esistono più .

Vorrei, a questo punto, fare delle conside-razioni su quella sentenza della Corte costi-tuzionale in base alla quale si ritengono va -lidi l ' attuale regolamentazione delle trasmis-sioni radiotelevisive e l 'attuale sistema di ge-stione e il ruolo affidato allo Stato .

C 'è un primo punto, noto e ripetuto, ne lquale si afferma « essere implicito che all oStato monopolista di un servizio destinato all adiffusione del pensiero incombe l'obbligo diassicurare in condizioni di imparzialità eobiettività la possibilità potenziale di godern ea chi sia interessato ad avvalersene per l adiffusione del pensiero nei vari modi del suomanifestarsi » .

Poi c ' è un altro punto : « . . .donde l 'esi-genza di leggi destinate a disciplinare talepossibilità potenziale e ad assicurare adeguat egaranzie di imparzialità nel vaglio delleistanze di ammissione all 'utilizzazione delservizio non contrastanti con l'ordinamento ,con le esigenze tecniche e con gli altri inte-ressi -legni di tutela » Vi è, cioè, un espli-cito richiamo della Corte costituzionale, fatt oormai da circa nove anni, con il quale si ri-chiedono leggi le quali consentano allo Statomonopolista di dare veramente la possibilit àa tutti quanti sono interessati alle trasmission iradiotelevisive di usufruirne per la circolazio-ne del loro pensiero e delle loro idee. Quind iè proprio da questa sentenza che si evidenzi ala carenza, sotto il profilo del rigetto dei prin-cìpi costituzionali, dell'attuale servizio .

Ed è anche importante rilevare quello ch ela Corte costituzionale evita di dire aperta-mente, ma che implicitamente dice : « Dellanormazione esistente in proposito per le tra-smissioni televisive nel vigente ordinamento ,e che deve essere considerata autonoma ri-spetto alle disposizioni che riservano la ra-diotelevisione allo Stato, la Corte non puòperò occuparsi essendo chiamata a pronun-ciarsi unicamente sulla' legittimità degli ar-ticoli 1 e 68 del codice postale riguardant il 'anzidetta riserva » . E qui c'è un'implicitariserva della Corte costituzionale sulla legit -

timità della normativa esistente. Dice in so -stanza la Corte : non ci pronunciamo, perchénon siamo chiamati a pronunciarci . Evidente -mente non si emette sentenza perché impli-citamente la sentenza sarebbe di contenutonegativo, tanto che ci si preoccupa di richia-mare l ' esigenza di approvare nuove leggi pe r

disciplinare la materia .L'onorevole Sedati ha calcolato ed ha ri-

ferito in ordine alla durata, in minuti primi ,delle trasmissioni politiche ed elettorali ri-servate ai partiti . Non è questo il conto chesi può fare; noi infatti saremmo anche lietiche, per quanto concerne le trasmissioni de l

genere di Tribuna politica, ci venisse mess oa disposizione un tempo minore di quello ch eattualmente ci viene concesso, se potessim operò intervenire e influire con il nostro pen-siero, ideologicamente, culturalmente, su tutt oil resto di quelle trasmissioni giornalistiche

e culturali, che vengono effettuate dalle 21alle 23, cioè nel periodo di maggiore ascolt o

e rappresentano – secondo i calcoli dell'ono-revole Sedati – il 35 per cento del totale delle

trasmissioni .Sono quelli i programmi più pericolosi, i

meno controllabili, quelli che, assumendo l aforma di servizio giornalistico o di rubrica

culturale, pesano maggiormente. L' opinione

pubblica può difendersi dalle trasmissioni ti-picamente politiche. Tutti ricordiamo cer-te esibizioni eccessive e lugubri di Presi -denti del Consiglio che sono state controprodu-centi . Seppure continuassero, non ci preoccu-peremmo di questo tipo di propaganda. il

resto che ci preoccupa ; è il veicolo culturale ,

ideologico che passa attraverso le menzionat e

trasmissioni giornalistiche . È qui che si ve-rifica un monopolio davvero molto evidente

e caratterizzato; è qui soprattutto che si eser-cita il vostro complesso di inferiorità nei con-

fronti del comunismo ; è attraverso quei lavori ,

quelle opere, anche attraverso la scelta degl i

autori teatrali .Non dai nostri banchi, ma dai vostr i

ieri vi è stato chi ha ricordato opere

teatrali recentemente trasmesse che sono in -

citazioni alla sovversione, o che rispondono

ai problemi del nostro tempo proponendo so-lamente le contestazioni degli arrabbiati . In -dubbiamente è questo tipo di spettacolo, que-sto tipo di formazione, che ci preoccupa. Pos-siamo fare una serie di esempi in quest osenso, che testimoniano una assurda faziosit à

di ordine storico e una tendenza veramente

filocomunista nelle trasmissioni televisive . Ba-sti pensare, ad esempio, alle trasmissioni d i

politica estera . Basterebbe ricordare le facce

Atti Parlamentari

— 8578 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

da vedove smarrite che avevano i giornali-sti televisivi a New York, a Washington e aRoma nel darci le notizie dei risultati dell eelezioni presidenziali americane : facce di-strutte e preoccupate (« forse Nixon non h aancora vinto, forse può non vincere ») . Non s iassisteva a un resoconto giornalistico ; eraun ' impostazione, una colorazione di ordinepolitico . E che dire delle trasmissioni diTV 7 ? Che dire delle impostazioni che s idanno ai problemi africani, asiatici, europei ?

Sono tutte impostazioni nettamente poli-tiche, qualificate politicamente in un cert omodo. Per quanto riguarda le trasmissioni d icarattere storico, notiamo che ogni volta ch eè in corso una polemica col partito comuni -sta (il quale non è mai sodisfatto di quell oche gli si dà e vuole sempre di più) rispuntafuori l ' antifascismo, anche quando non c'en-tra in alcun modo . Si è riusciti a far entrar el'antifascismo persino in una trasmissione d iTV-7 dedicata ai problemi dei pedicure, qual -che settimana fa. In un servizio in cui s itrattavano i problemi della categoria chechiede di essere tutelata, si è trovato il mododi intervistare un pedicure il quale ha dettoche durante il regime fascista aveva più lavo-ro perché col passo romano i piedi . . . davanopiù lavoro di oggi . . .

In una trasmissione televisiva di ieri, do-po le 13,30, dedicata alle forze armate si èparlato della Conciliazione come di un espe-diente del regime per rafforzarsi . accadu-to ieri, non un anno fa .

Abbiamo quindi ragione di lamentarci d icerte storture, di certe esagerazioni veramen-te stucchevoli ed incredibili ! E si va ancheoltre, si ledono gli interessi nazionali . Parlodi cose recenti, ad esempio di una trasmis-sione dedicata ai problemi dell'Alto Adige .Ora il Governo è impegnato in una trattativ acon la Volkspartei e con l 'Austria riguardanteil famoso « pacchetto » . È un momento di trat-tativa, comunque la si voglia giudicare ; e inquesto momento, di fronte a un'Austria sucui ricade la responsabilità morale e non sol omorale di tutto quello che è accaduto in Alt oAdige (l'Austria è il mandante di tutto ciò) ,e che ha significato attentati, terrorismo, san-gue, morti, di fronte a queste responsabilit àaustriache si tratta il problema per restrin-gerlo nella sua portata e per individuare l eresponsabilità del fascismo, colpevole di un apolitica di immigrazione nella provincia d iBolzano. Nel momento in cui si svolgono trat-tative con l ' Austria, si danno a questa util iargomenti da portare in sede di trattativa,

solamente per poter ficcare l'antifascismo do -ve questo non c'entra affatto .

Lo stesso dicasi per le trasmissioni sui pro-blemi dell'Africa . In un servizio sulla con-ferenza per la libertà dei popoli africani te-nutasi a Khartoum, ad un certo punto, si èdetto che c'è « qualcuno » che si lamenta pe ril fatto che nel Sudan è in corso un conflitt orazziale . La verità è che nel Sudan è in att oun genocidio ! Ma siccome quel genocidio nondispiace ai comunisti, allora si dice che è inatto un « conflitto razziale » .

Abbiamo sentito a volte attori uscirsen econ battute gratuite, anche quando non ven 'era alcun bisogno . Per esempio, un certoAlbertazzi, milite della RSI, intervistato suun proprio lavoro teatrale, ha imprecato con-tro il fascismo che non aveva assolutament eniente a che vedere con l 'argomento in di-scussione .

Ad ogni momento, questi argomenti ven-gono tirati in ballo, al di là di ogni logica .Gli esempi sono numerosi, non ultimo quell opiù recente relativo alla trasmissione I giornidella storia, dove si fa una ricostruzione d icerti avvenimenti storici e il giudizio su que-sti avvenimenti non viene affidato ad un di-ba'tito di storici o di critici, bensì agli stes-si attori, che non sono degli storici e nonpossono pertanto emettere giudizi di qualch evalore .

Per interpretare il personaggio storico d iMussolini, per esempio, è stato scelto (è i lcaso più assurdo) un attore comunista, che i lgiorno prima della trasmissione ha giustificat osull'Unità la sua interpretazione . Egli non s iè limitato ad interpretare, naturalmente a su omodo, il personaggio, ma, dopo l ' interpre-tazione, ha dato un giudizio umano, culturale ,sul personaggio stesso e su quello che ha rap-presentato. L'attore è Ivo Garrani, al qualeil padre, che era un fascista incallito e ch epartecipò alla marcia su Roma, fin dall anascita fece indossare la divisa di « figli odella lupa » . Ma questo antifascismo esaspe-rato è in condizioni, non solo morali ma dire ianche giuridiche, di esercitarlo proprio l aRAI-TV ? Infatti se voi esaminate la conven-zione tra lo Stato, Ministero delle poste el 'azienda RAI del 1952, e poi andate a con-sultare la convenzione tra lo Stato, Ministerodelle comunicazioni e 1'EIAR del 1927, v iaccorgete che le due convenzioni sono ugual iin maniera impressionante, tanto che ella ,onorevole ministro, ha parlato di rinnovar edetta convenzione . Quella convenzione de l1927 era venticinquennale : nel 1952, dunque ,è scaduta ed è stata rinnovata . In sostanza .

Atti Parlamentari

— 8579 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

era quello un modo di organizzare l 'ente pro-prio del partito unico, che si assumeva, ap-punto, le responsabilità proprie del partitounico, in un momento che d'altra parte, se-condo la mia interpretazione, era transitorio .Infatti vi è stata poi la legge del 1939 sull ecorporazioni . Vi dirò che anche allora esi-steva la commissione di vigilanza. E perquanto riguarda questa commissione, al prim opunto si diceva che doveva essere presiedut ada un membro del Parlamento : perché i lParlamento doveva riprendere la sua pien afunzione, dopo il primo momento particolar ee di carattere straordinario . La differenza ri-spetto ad oggi sta nel fatto che voi la com-missione di vigilanza l ' avete sdoppiata in unacommissione per i programmi e in una Com-missione parlamentare . E sono simili anch emolti altri articoli : si prevedeva allora ch ecinque anni prima della scadenza della con -cessione potesse aver luogo il riscatto, cos ìcome è previsto anche oggi . Allora non c'er aancora l ' IRI, ma c'erano già le partecipazion idello Stato . La convenzione è identica, no ncambia quasi nulla rispetto alla precedenteconvenzione. Dunque abbiamo un ente chesi articola ancora secondo una struttura vec-chia perché voi non avete avuto la fantasi ao la capacità in tutti questi anni di cambiar etale struttura . Voi siete rimasti nell ' ambitodi quella struttura, pur avendo fatto un aCostituzione . La RAI ha la struttura che gl iè stata data dal regime fascista . Io non so ,quindi, come possa giustificarsi tanto anti-fascismo viscerale . Signor ministro, questecose, per esempio, è consentito dirle alla tele -visione ? Ce lo fate fare un dibattito per spie -gare le origini della televisione, così come èstrutturata e funziona ? Oggi c 'è in sostanzauna situazione che così viene definita – no nda noi ma da ambienti vostri, dalla CISL – :« La dirigenza della RAI è sostanzialmenteuna oligarchia verticale, accentratrice, checontrolla l 'azienda attraverso uomini di fidu-cia inseriti o meno nella posizione gerarchic arispondente ai loro poteri. Ciò compromettegià di per sé ogni possibilità di corretta orga-nizzazione industriale e di efficiente gestion eaziendale, obiettivi che d ' altronde non s itenta neppure di perseguire proprio perch équalsiasi seria struttura organizzativa, inquanto stabilirebbe precise norme di compe-tenza e di responsabilità, potrebbe limitarein qualche modo la discrezionalità di color oche detengono il potere .

« Da un punto di vista formale l 'azienda s ipresenta come un insieme di elefantiache strut-ture gerarchiche, quasi del tutto estranee alle

reali esigenze di funzionalità e tagliate fuor idall'effettivo esercizio del potere . Esse sonoil frutto di transazioni e di compromessi tr ai vari gruppi clientelari, dove possono trovar eminime e del tutto casuali possibilità di inse-rimento meriti personali e capacità professio-nali .

« Queste strutture sono inoltre in continu aconcorrenza tra di loro ed in continuo movi-mento, non in riferimento alla complessarealtà culturale del paese, ma soltanto colle-gandosi al farsi e disfarsi dei gruppi cliente-

lari .« In questo quadro la costante occupazion e

e preoccupazione degli attuali dirigenti derivadalla difesa della propria posizione o, possi-bilmente, dalla conquista di una posizione su-periore . Le necessità, proprie e dei gruppi d ì

potere, di esercitare un controllo dal vertic eprovocano, per di più, un continuo scavalca -mento di queste strutture formali, oltre a dimpedire qualsiasi effettiva autonomia deci-sionale ai livelli intermedi e a causare conse-guenti fenomeni di soffocamento degli spaz ipersonali e di autocensura . Per altro verso, l aefficienza economica della gestione già mess ain pericolo dalla irrazionale organizzazion eburocratica, viene ulteriormente compromess ada una politica di assunzione e di scelta dell ecollaborazioni che trascura ogni questione d imerito e che costituisce anche il prezzo ch ela dirigenza paga ai politici responsabili de lsuo permanere al vertice dell'organismo » .

Queste sono denunce che vengono dall a

CISL . Questa è la RAI-TV dopo 25 anni dall a

Liberazione . E in questa situazione di verti-cismo logicamente si inserisce anche la pre-senza e la realtà delle correnti . Come funzio-nano gli organigrammi della televisione ce lotestimonia un democristiano, il professor Leo-poldo Elia, il quale si è dimesso nei giorn i

scorsi da membro del consiglio di ammini-strazione della RAI-TV, dove rappresentav ail Ministero delle partecipazioni statali, co nquesta lettera pubblicata da un'agenzia :« Caro ministro, la mia esclusione dal comi-tato direttivo della RAI-TV rende del tutt o

superflua l'appartenenza al consiglio di ammi-nistrazione della società e pertanto, come t iavevo preannunciato, metto a tua disposizionel'incarico a suo tempo affidatomi di rappre-sentare in quel collegio il Ministero delle par-

tecipazioni . Le mie dimissioni dal consigli osono anche una protesta per il metodo seguit oin questo cambio della guardia . In effetti, nonho ricevuto alcuna comunicazione da parte de i

dirigenti del partito circa i motivi della miasostituzione, sebbene non sia troppo difficile

Atti Parlamentari

— 8580 —

Camera dei Deputat a

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

individuarli . In primo luogo ha giocato i nquesta fase precongressuale l'intento di esclu-dere da ogni ruolo di responsabilità una per -sona ritenuta lontana dalle correnti dominant idel partito

MAllA, Ministro delle poste e delle tele-comunicazioni. È diretta al ministro dellepartecipazioni statali : siccome le poste nonfunzionano in modo eccezionale, credevo checi fosse un ritardo a mio danno .

DELFINO . La lettera è pubblicata dall eInformazioni politiche ed economiche e portala data del 2 maggio, si tratta quindi di cosapiuttosto vecchia .

MAllA, Ministro delle poste e delle tele-comunicazioni. Non era diretta a me . È stataforse diretta a me per conoscenza ?

ALMIRANTE. Gliela trasmettiamo noi .

DELFINO . Come vigilante dovrebbe cono-scere tutto . Comunque, è evidente che trat-tandosi di problemi ormai stratificati nel tem-po, le sue responsabilità sono relative . Lei èarrivato solo recentemente .

MAllA, Ministro delle poste e delle tele -comunicazioni . Non c'ero quando esisteval' EIA R .

DELFINO . Ma non si preoccupi di que-sto. Lei non c'entra molto .

Io volevo poi osservare - in particolar eai colleghi della democrazia cristiana - chenon ci preoccupa tanto, questo indirizzo ideo-logicamente orientato contro il passato o con-tro di noi : quello che ci preoccupa è il re -stante indirizzo culturale e ideologico dell atelevisione .

Noi siamo consapevoli di vivere in un mo-mento particolarmente importante per la so-cietà mondiale e per quella nazionale, un mo-mento particolarmente significativo, di tra-sformazione e di transizione, un momento ne lquale la coscienza degli uomini è molte volt edisorientata perché l ' impennata del process odi sviluppo tecnologico è tale che ogni giorn oacquista dimensioni nuove e si perdono i vec-chi punti di riferimento, per cui nell'uom ovi è una notevole incertezza .

Ora, invece di cercare di interpretare tutt oquesto per dare risposte di ordine positivo ,abbiamo l'impressione che, con i programm idella televisione, si continui ad accrescere l aconfusione che vi è nell ' uomo e a disperderequalsiasi punto di riferimento ancora valido,

qualsiasi valore che anche oggi può e dev esopravvivere, e a non dare le giuste indica-zioni per i valori nuovi che il mondo moder-no porta con sé.

Voi avete rivendicato, come partito di mag-gioranza relativa, la responsabilità della ge-stione, della vita e della funzione dell aRAI-TV : è una grossa responsabilità che por -tate, soprattutto come cattolici, perché di fron-te al pericolo che corre il fattore umano, didisperdersi di fronte alla civiltà delle mac-chine, voi avete il dovere di utilizzare cert imezzi di penetrazione e di formazione, com esono quelli della televisione, per consentir eall'uomo di ritrovare se stesso e la sua uma-nità, nelle dimensioni in cui ciò oggi è possi-bile .

La televisione non riesce mai a darci que-ste lezioni di umanità . Forse ci è riuscita so-lamente alcuni giorni fa ma, direi, involon-tariamente, e nonostante i telecronisti, nono-stante Ruggero Orlando . Siamo riusciti, no-nostante le sue inutili considerazioni, a ve-dere negli astronauti, che stavano nella mac-china tecnologicamente più avanzata del mon-do con la loro umanità, con il loro coraggio ,con i loro timori, con le loro imprecazioni ,con la toro fantasia, siamo riusciti a vedere- dicevo - in quel momento l'uomo, che den-tro la macchina esiste e si afferma .

La televisione fa il contrario, e, in parti -colare per quanto riguarda i giovani, potre icitare tutte le trasmissioni più assurde nell equali praticamente si è fatta la propagandaa una contestazione che dice di no ad un cer-to sviluppo di civiltà senza saper dire alcu nsì, senza esprimere alcun orientamento . Latelevisione contribuisce a determinare una si-tuazione di confusione nella formazione del -l'uomo . Questo orientamento ideologico di si-nistra della televisione, questo continuo com-plesso di inferiorità nei confronti del comu-nismo costituisce uno dei motivi e una dell ecause che hanno determinato e determinanol'attuale situazione politica italiana . Si trattadel maggiore veicolo ideologico e culturale ch econtribuisce creare questo tipo di situazionenella quale voi vi trovate sempre in maggior idifficoltà ; e le difficoltà che già conosciamo levedremo riemergere chiaramente fra qualcheminuto o fra qualche ora, quando saremo chia-mati a decidere sull'ordine dei lavori dell aCamera .

Avete dunque questa grossa re ponsabili-tà : per voler conservare comunque il vostropotere, lasciate che la televisione vada perconto suo, senza una responsabile guida checerchi di utilizzare questo strumento al fine

Atti Parlamentari

— 8581 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

della formazione dell'uomo nella nostra Ita-lia, nella nostra società nazionale .

La televisione è in sostanza Io specchiodi una crisi : crisi di maggioranza e crisi po-litica. È un brutto specchio, onorevole mini-stro Mazza, e lei ce l 'ha riproposto ancora un avolta . (Applausi a destra) .

PRESIDENTE. Passiamo alle repliche de-gli interpellanti .

L'onorevole Scalfari ha facoltà di dichia-rare se sia sodisfatto .

SCALFARI. Brevemente, signor Presiden-te, per dire che giustamente il ministro Maz-za ha rilevato che, tra tante voci discordi, esi-ste l 'accordo su un punto da parte di tutti isettori della Camera : l'accordo è nel dichia-rare che, così come vanno, le cose non pos-sono continuare, e che è necessario pensaread una riforma degli statuti, delle leggi, de -gli organi interni e dei rapporti esterni del -l ' ente radiotelevisivo .

D 'altra parte, la migliore conferma all aconclusione cui è responsabilmente giunto i lGoverno, è stata fornita pochi minuti fa dal -l'onorevole Delfino, il quale ci ha ricordat ochè la televisione è tutt'ora governata da re-golamenti risalenti all 'epoca del partito uni-co; è quindi evidente che dobbiamo provve-dere, e senza dubbio siamo già in grande ri-tardo .

Non posso perciò che prendere atto conviva sodisfazione del proponimento manife-stato dall'onorevole ministro a questo riguar-do, mentre lo ringrazio per avermi fornito(mi scuso per essere giunto in ritardo men -tre egli già parlava) il testo, da me ieri sol-lecitato, della lettera di dimissioni dell 'am-ministratore delegato, dottor Granzotto .

In realtà io avevo chiesto qualcosa di più ,ed in particolare due cose . In primo luogoche il ministro, parlando della riforma, anti-cipasse anche qualche criterio del Governo ,ma l'onorevole Mazza non lo ha fatto perchéil Governo, che si dichiara pronto ad impe-gnarsi su questo tema, evidentemente non l oha ancora delibato, per cui mancano gl íorientamenti di base .

Resta quindi fermo il fatto che ciascunadelle forze politiche rappresentate in quest aCamera, ed in particolare quelle aventi l aresponsabilità della maggioranza, faranno i nmodo che nei prossimi mesi vengano portat iavanti in tutte le sedi quei princìpi ed ideal icui ognuna di esse si richiama. Mi riferiscoin particolare al partito socialista perché due

sono gli ideali cui tutti i socialisti si ispira -no, e cioè una larga partecipazione dei lavo-ratori che operano ai vari livelli, con divers eresponsabilità, all'interno dell 'azienda e unaautonomia dell'azienda stessa tale da potersérvire ai bisogni della generalità del paeseed essere, sì, anche interprete delle opinioniprevalenti ma lasciando tutto lo spazio ne-cessario alle opinioni dissenzienti e comun-que sottratta alla piccola e mediocre bassacucina di partiti e di correnti .

MAllA, Ministro delle poste e delle tele -comunicazioni . Questo l'ho detto .

SCALFARI. Questo non lo ha detto lei, lodico io. E giacché molto spesso mi si gratifi-ca di interventi personalistici, posso affer-mare che quello che sto dicendo lo dico com edeputato, come socialista e come rappresen-tante del mio gruppo .

C 'è un ultimo punto viceversa che mi eropermesso di segnalare e cioè l 'opportunità diun'inchiesta amministrativa sui vari argo-menti che hanno formato oggetto di lamen-tele da parte di numerosi deputati, vorre idire di ogni settore della Camera . Su questoil ministro non ha ritenuto di manifestare lasua opinione . Vedremo cosa accadrà nei pros-simi mesi . Ci auguriamo che questa nuov astruttura, che enuclea nel comitato direttivodei poteri collegiali che prima venivano di -spersi a vari livelli, possa mettere in qualch emodo ordine. Abbiamo fiducia, ovviamente ,negli uomini nostri che sono impegnati inquesta azienda e non soltanto in essi . Però ècerto che se queste sudditanze troppo corriv ee troppo disperse, e perciò difficili da indivi-duare, tra singoli dirigenti dell 'ente e singoligruppi politici o addirittura singoli uominipolitici, dovessero continuare, credo che sa-rebbe inevitabile che il Parlamento respon-sabilmente si caricasse dell 'obbligo di pro-muovere un'inchiesta parlamentare .

Questo è un tema che resta aperto e di -penderà da come procederanno le cose se essopotrà essere accantonato o dovrà essere ripro-posto all'attenzione del Parlamento .

Termino questa brevissima replica illu-strando (così risparmio il tempo e dopo nonavrò più modo di tornarci su) un breve ordi-ne del giorno che mi sono permesso di pre-sentare, pur aderendo all 'ordine del giornodella maggioranza il quale prende atto del -l'impegno del Governo di promuovere tem-pestivamente la riforma. A me pare che for-se, accanto a questo, bisognerebbe dire qual -cosa di più; la riforma prenderà un certo

Atti Parlamentari

— 8582 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

tempo tecnico, che io temo possa essere an-che abbastanza lungo .

Cosa succederà nel frattempo ? Noi certa-mente speriamo, e l'ho detto prima, che gl iorgani direttivi traggano un insegnamento da ldibattito che qui si è svolto, traggano un'espe-rienza, e migliorino quindi il loro modo dicondursi . Desidero ricordare che da quas itutti i membri della Commissione interparla-mentare che hanno preso la parola, noi ab-biamo sentito lamentare la totale inefficienzadella Commissione medesima, ed il fatto cheessa non è in grado di adempiere, non diròcòmpiti ambiziosi, ma neppure i suoi còm-piti istituzionali . Penso quindi sia opportunoche la Camera in qualche modo (so benissimoche è ben poco, il classico topolino, ma è, ol-tre al dibattito nel suo complesso, l'unicacosa concreta che si può fare) garantisca il suoconforto alla Commissione di vigilanza affin-ché migliori la sua organizzazione. La Com-missione, ad esempio, potrebbe creare un asua segreteria tecnica, uno staff competent edi esperti con i quali seguire più da vicino ,e direi a full time, le materie e gli oggett iche sono sottoposti alla sua vigilanza, ed inquesto modo potrebbe attribuirsi maggior eautorità, e rivestire un ruolo che non sia sem-plicemente quello di cronometrare i minutiattribuiti ai singoli partiti nelle trasmission iufficialmente destinate ad essi .

Noi certo non possiamo con un ordine de Igiorno rinnovare la legge, e quindi dobbia-mo parlare di una possibile riforma internanell 'operato della Commissione ; e dobbiamodire ai nostri colleghi che siedono in quellaCommissione che la Camera (ed io penso an-che il Senato) è a loro disposizione se si trat-ta di fornire loro nuovi mezzi, anche finan-ziari, per gli investimenti che fossero neces-sari per creare un 'attrezzatura di personale edi presenza idonea .

L'ordine del giorno recita : « La Camera ,preso atto dell'impegno del Governo di pre-sentare al più presto un disegno di legge d iriforma della struttura della radiotelevisione ,preso atto che nel frattempo è urgente e ne-cessario colmare le lacune e disciplinare co nmaggiore chiarezza l'intera materia dell 'au-tonomia dell'azienda e dell'obiettività de imessaggi da essa prodotti e diffusi, preso att oche la Commissione interparlamentare di vi-gilanza sulle trasmissioni radiotelevisive nonsembra avere i mezzi adeguati per esercitarei compiti ad essa affidati ; raccomanda all aCommissione interparlamentare di vigilanzadi presentare quanto prima al Parlament oproposte concrete per una sua migliore orga -

nizzazione interna e una più idonea strumen-tazione dei mezzi a sua disposizione ; invitail Governo ad operare affinché gli organi di-rigenti della RAI-TV facciano capo alla pre-detta Commissione di vigilanza come alla sedepiù idonea per impartire le direttive per i lrispetto della più scrupolosa obiettività del -l ' informazione e a controllarne la rigoros aosservanza » .

Una parola soltanto su quest'ultimo capo -verso che è diretto al Governo e a lei, ono-revole Mazza, in quanto ministro competente .Abbiamo la sensazione (direi più che unasensazione) che vi siano stati appunto una di-spersione di responsabilità e un allentament odi contatti tra i singoli dirigenti della radi oe della televisione e singoli centri di potere .Desideriamo (questo è l ' invito che propongoall'attenzione dei colleghi) che il Governo ri-cordi – e con l'autorità che gli deriva dal -l'essere il Governo – ai dirigenti della RAI -TV che la sola sede idonea e autorizzata adare direttive sulla obiettività della informa-zione e a controllarne l ' esecuzione è la Com-missione interparlamentare di vigilanza .

Questo è un compito che le spetta, ono-revole ministro : attraverso questo ordine de lgiorno la invito a fare questo richiamo, no ntroppo carezzevole ma che mi augurerei pe-rentorio, al presidente, al consigliere dele-gato, al direttore generale, al consiglio di am-ministrazione, insomma all'alta direzione del -la RAI-TV, affinché sappia quale è l'unicoorgano al quale deve riferirsi su questi ar-gomenti .

PRESIDENTE. L' onorevole Passoni, co-firmatario della interpellanza Lattanzi, hafacoltà di dichiarare se sia sodisfatto .

PASSONI. Stiamo giungendo alla conclu-sione di questo dibattito sulla RAI-TV e sull asua politica, dibattito che è stato sollecitatoanche dal nostro gruppo, con la presenta-zione, insieme con i compagni comunisti, d iuna mozione e con la presentazione di un anostra interpellanza. Mi sia permesso dir ecome il dibattito, che ha coinciso con unmomento di particolare tensione nei rapport iinterni dell'ente, per il rifiuto della generalitàdei dipendenti della radiotelevisione di accet-tare le recenti decisioni del cosidde' o verticepolitico-amministrativo dell'ente r .ledesimo ,si avvii verso una conclusione ch , avrebbedovuto, a nostro parere, essere assai più im-pegnata, tale da offrire una soluzione ai grav iproblemi presenti, la cui origine risale a lpassato .

Atti Parlamentari

— 8583 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

Questo giudizio, che sentiamo di dare su lmodo in cui si sta concludendo il dibattito, l otraiamo dalla considerazione del tipo di inter -venti che qui sono stati svolti dai collegh idella maggioranza e soprattutto - direi - dallarisposta che è stata data dal Governo, perbocca dell'onorevole Mazza, a tutti coloroche, con le mozioni e con le interpellanze ,avevano sollevato questi problemi . Lo stessofatto che a rispondere su questa materia siastato chiamato il ministro delle poste e dell etelecomunicazioni - che presiede ad un dica-stero che, al di là delle attribuzioni formali ,ha pochissime possibilità di intervento sull amateria squisitamente politica della gestionedell'ente radiotelevisivo - sembra a noi estre-mamente indicativo della volontà del Govern odi sottrarsi agli impegni precisi, che pureerano stati richiesti da varie parti ; di circo -scrivere il dibattito e le sue conclusioni entr oi limiti tradizionali della razionalizzazionedell 'ente nell ' ambito dell 'attuale assetto, edel rifiuto, quindi, del discorso nuovo cheviene invocato da più parti .

Un discorso nuovo che, tra l ' altro, ogg iper la prima volta viene invocato da color oi quali vivono nell 'ambito della radiotele-visione. Occorre attribuire all ' agitazione incorso dei dipendenti ad ogni livello dellaradiotelevisione non già il significato di unamera protesta nei confronti di singole de-cisioni dei dirigenti supremi dell'ente, quan-to piuttosto il significato di manifestazion edi una presa di coscienza della necessitàdi uscir fuori da determinati schemi e d iaffrontare in modo nuovo il problema del -la gestione e della politica dell'ente radiote-levisivo .

Questo discorso - dicevo - secondo no inon può non passare attraverso la soluzion edi tre importantissimi problemi, soluzion eche non può non essere realizzata nello stessotempo, essendo questi problemi l ' uno comple-mentare all 'altro: il problema della nuovastruttura da dare all'ente televisivo, il pro-blema del diverso livello qualitativo dei pro-grammi, che deve evidentemente discender eda nuove scelte di indirizzo verso programmidi nuovo tipo, e, infine, la partecipazione d icoloro che operano nell 'ente radiotelevisivoalla realizzazione della 'nuova politica del -l'ente medesimo. Questi sono i tre problemi ,attraverso i quali, a nostro parere, si esprim eil rinnovamento della politica radiotelevisivain Italia, e su cui si misura l 'effettiva volontàdi uscir fuori dagli schemi che oggi sono rite-nuti da vasta parte di questa Camera larga -mente superati, e che sono contestati ad ogni

livello, anche a livello dei dipendenti dell aRAI-TV.

Onorevoli colleghi, lo scopo che ci avevaanimati nel presentare, insieme con i com-pagni comunisti, la mozione e l ' interpellanza ,era soprattutto quello di verificare in questaaula parlamentare, in presenza della situa-zione gravissima che era esplosa vistosament e(anche se i precedenti non sono di qualch egiorno, né di qualche mese fa) e clamorosa-mente nelle ultime settimane, in presenza d iproposte di legge che sono già state depositat epresso i due rami del Parlamento, o che co-munque sono state annunciate e illustrate i nvarie sedi, se esistesse l'effettiva disponibilitàdel Governo e della maggioranza ad iniziar eun dialogo preliminare, che consentisse d iprospettare una linea di riforma della RAI-TVcapace di fare di questo ente veramente unpubblico servizio, in grado di rappresentar eda un lato la realtà del paese e del mondoin cui viviamo e di offrire, dall ' altro, unainformazione che, per essere obiettiva, deveessere problematica, ed una politica cultural ee ricreativa che, fuori della logica della so-cietà dei consumi, sia non strumento di eva-sione dai problemi, ma occasione di con-fronto e di riflessione sui problemi stessi .

R infatti evidente che esiste una contraddi-zione tra questa concezione dell'informazion ee dell'insieme dei programmi che devono es-sere realizzati da un ente televisivo che siaveramente un servizio pubblico, e il ricorren-te richiamo, che è stato fatto anche in que-st'aula stamane durante il presente dibattito ,all'esigenza che la RAI-TV interpreti l'orien-tamento della maggioranza del paese, laddov esi vuoi dire in realtà che esprima, in pratica ,la volontà dell'esecutivo .

A questo proposito, incidentalmente, deb-bo sottolineare come sembri essere in atto, a ldi là delle cortine fumogene che sempre inqueste occasioni vengono sollevate, un ulte-riore giro di vite all'interno della RAI-TV ne iconfronti delle già limitate possibilità di au-tonomia culturale di coloro che lavorano nel -l'ambito dell'ente . Quale diverso significat onoi potremmo attribuire, ad esempio, alle ini-ziative, qui denunciate anche da altri colle-ghi, non estemporanee, ma che sono espres-sione della logica e del disegno politico benprecisi di uno dei vicepresidenti, di cui noncredo sia il caso di fare il nome, perché tutt iimmaginano quale sia.

Ora, tutto ciò non avviene a caso, com enon è a caso che il Governo non sia in grad odi dare una risposta rassicurante sulle pro-spettive di approfondimento di questo pro-

Atti Parlamentari

— 8584 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

blema in termini veramente nuovi . La realtàè che nella RAI-TV, come in altri settori dell avita del paese, si è di fronte a un rilancio de lvecchio bagaglio del centrismo, del modera-tismo, del conservatorismo all'insegna d iquesto centro-sinistra . Non si può non colle -gare lo spirito che si vuole reintrodurre inmodo più rigido nell'ambito dell'ente televi-sivo con le iniziative che, in seno agli stess ipartiti della maggioranza, sono in corso pe rdare una interpretazione nuova e ancora pi ùarretrata del centro-sinistra, per rilanciar el 'atlantismo, per coprire, sotto l'insegna di u ndemocraticismo generico, velleità autoritari ee di regime che oggi sono più presenti di ier inell'ambito dell'attuale sistema politico e del -la maggioranza .

Queste cose debbono essere dette in que-sta sede non per chiudere, ma per iniziare u ndiscorso, che dovrà proseguire nel paese e ne lParlamento, intorno a queste esigenze e aquesti problemi. E nel dire queste cose, ne lriaffermare la nostra completa, totale insodi-sfazione per il modo in cui questi problem isono stati affrontati dal Governo e dalla mag-gioranza, in questa sede, nel riaffermare l anostra volontà di portare avanti nel paese, adogni livello, l 'esigenza di una nuova politic atelevisiva, nel sottolineare l 'atteggiament o- che noi riconfermeremo tra poco col voto -di opposizione a questo tipo di organizzazion ee di concezione politica dell'ente nazional etelevisivo da parte del Governo, sentiamo i ldovere di ribadire ancora una volta quali sia -no i cardini intorno ai quali riteniamo debb aimperniarsi la riforma, la vera, autentica ri-forma, della radiotelevisione italiana .

Riconfermiamo che siamo favorevoli all afine dell'attuale struttura societaria della RAI -TV e alla costituzione di un ente nazional econ personalità di diritto pubblico, che assum ala gestione dell ' informazione radiofonica e te-levisiva nel nostro paese, con tutte le respon-sabilità che ad esso dovranno competere equindi con il riconoscimento delle primari eresponsabilità politiche del Parlamento ; siam oaltresì favorevoli a diversa composizione, fun-zione ed attribuzione della Commissione par -lamentare, alla quale pensiamo debba essereaffidato il compito di dare le direttive gene-rali di gestione dell'ente e di esercitare un ef-fettivo controllo sulla vita interna e sull'atti-vità propagandistica, culturale e program-matica dell'ente medesimo; siamo favorevol iad un consiglio d 'amministrazione dell'ent eche tenga conto dell'esigenza della partecipa-zione ad esso di coloro che vivono la vita del -l'ente : il personale dipendente ed i collabo-

ratori, che hanno il diritto di avere proprirappresentanti nel consiglio d'amministrazio-ne, non sulla base di una concezione corpora-tiva del consiglio medesimo, ma sulla bas edell'esigenza di realizzare il massimo di unit àe di dialettica interna nell'ambito di un entecosì delicato; siamo favorevoli alla creazion edi un comitato dei programmi vero e non fan-tomatico, quale è quello che esiste tuttora :un comitato dei programmi, cioè, al quale si averamente affidata la stesura dei programm itrimestrali dell'attività dell'ente, e al qual epossano partecipare anche il personale dipen-dente con i propri rappresentanti, i collabo-ratori e tutti coloro che sono interessati aquella che è la migliore gestione, il miglior efunzionamento della RAI-TV .

Siamo per l ' autogestione delle rubrichepolitiche e sindacali, proprio perché ritenia-mo che queste rubriche debbano essere affi-date a coloro che le promuovono, a coloro ch ele portano avanti, e non debbano essere qual-che cosa di burocratico, come sono andate viavia diventando in questi ultimi tempi . Perchéquando si lamenta il disinteresse dell'opinion epubblica per certe rubriche politiche e sinda-cali, noi dobbiamo negare che questo disin-teresse derivi da responsabilità delle forze po-litiche, come qualcuno ha sostenuto in que-st'aula, quanto piuttosto dallo sforzo, che vie-ne fatto da chi dirige l'ente, dalle forze poli-tiche che ne hanno il controllo, di tenere en-tro binari obiettivamente burocratici l'attivitàdi queste rubriche, a cui va invece data unascioltezza ben diversa dall'attuale, la qual epuò essere conseguita appunto solo con l'auto -gestione delle stesse da parte dei partiti e de isindacati .

Siamo per il decentramento a livello di

sedi regionali dell ' ente radiotelevisivo, per-ché riteniamo che questo decentramento, tantopiù importante quando esso fosse realizzato

con la istituzione delle regioni a statuto ordi-nario, possa rappresentare un corretto colle-gamento, attraverso i settori produttivi el'opinione pubblica delle singole regioni, coni consigli regionali, che dovrebbero avere ipropri rappresentanti nelle sedi regionali .

Siamo dunque per qualche cosa che nonriteniamo possa essere considerato sia pur elontanamente accettabile dal Governo, almen oa sentire ciò che ha detto il ministro Mazzae quello che hanno detto gli oratori dell a

maggioranza. Siamo cioè per qualche cosa d iprofondamente diverso, come profondamentediverso, in fondo, è ciò che noi chiediam oper l'insieme dei problemi che interessano l avita del nostro paese . E sarebbe veramente

Atti Parlamentari

— 8585 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

curioso se anche in questo settore non si ma-nifestasse una differenza così radicale rispettoalle impostazioni, ai programmi, alle deci-sioni che sembra stiano per prendere la mag-gioranza e il Governo .

Riteniamo, però, di dover dire al Govern oed alla maggioranza che le cose che chie-diamo corrispondono ad una concezione di -versa della radio e della televisione, si ispi-rano ad una funzione elevata, sociale, di que-sto ente: esse andranno avanti, al di là degl iatteggiamenti oggi qui presi dalla maggio-ranza, al di là delle posizioni che verrannoprese nel futuro dal Governo . Esistono nelpaese le condizioni, per il tipo di protestache va crescendo nei confronti di questa strut-tura e di questi programmi radiotelevisivi ,per la protesta che va crescendo nell'internodelle strutture stesse dell ' ente radiotelevisivo ,esistono le condizioni - dicevo - per romper equel muro che impedisce di andare avanti ,che impedisce a noi di iniziare questo di -scorso nuovo.

I colleghi della maggioranza si illudono secredono di poter continuare ancora per qual -che anno a mantenere la situazione attuale ,magari con delle piccole riforme che no ncambiano la sostanza dei programmi e dell estrutture. Vi è una situazione esplosiva chesi aggraverà sempre di più. Noi siamo dispo-nibili per fare un discorso che tenga conto d iqueste esigenze, ma rifiutiamo qualsiasi di -scorso che non riconosca l 'urgenza del pro -fondo rinnovamento dell'ente e della politicadella radiotelevisione italiana . (Applausi al -l'estrema sinistra) .

PRESIDENTE. L'onorevole Mammì, co-firmatario dell'interpellanza Bucalossi, ha fa-coltà di dichiarare se sia sodisfatto .

MAMMI . Signor ministro, confido in du eelementi della sua risposta e a questi du eelementi affido il mio giudizio positivo in me -rito alle sue dichiarazioni . Primo elemento :l'impegno del Governo di addivenire nel pi ùbreve tempo possibile alla preparazione di undisegno di legge da presentare alle Cameresul problema, non più dilazionabile, dellariforma della RAI-TV . un problema com-plesso, che richiede tempi di maturazione ,prese di coscienza. Non capisco come il col -lega di parte socialproletaria possa dare gi àper scontato il rifiuto di tutti gli element iche egli ha fornito come contributo alla di-scussione, in quello che sarà il disegno d ilegge: a me sembra che sia questione ancora

tutta aperta, da affrontare e risolvere rapida -mente .

Secondo elemento: la disponibilità del Go-verno, perché una volta che la Camera abbi aben determinato la competenza della Com-missione parlamentare di vigilanza sullaRAI-TV, possa il Governo stesso fornire all aCommissione tutti gli elementi per un esameapprofondito della situazione in atto . Eviden-temente, onorevole ministro, il tempo per unariforma della RAI-TV non deve misurarsi a danni, ma non può neppure misurarsi a giorn io a settimane .

Saremmo poco realisti se pensassimo que-sto. Nel frattempo possono essere compro-messe le stesse possibilità di riforma del -l'ente radiotelevisivo, possono accadere all ' in-terno dell ' ente nei suoi rapporti con la so-cietà politica fatti di deterioramento di que-ste possibilità di riforma e quindi della rea-lizzazione di queste possibilità in un brev eperiodo di tempo. Di conseguenza sorge unaesigenza di controllo democratico . Questo con-trollo democratico non può non essere eser-citalo se non dal massimo organo rappresenta-tivo della collettività, che è il Parlamento .L'unico strumento attualmente esistente pe rquesto controllo democratico è la Commission eparlamentare di vigilanza . Se si vogliono co-struire altri strumenti lo si faccia . Bisogn achiarirlo presto in sede parlamentare. Ciònon riguarda il Governo, riguarda la Presi-denza della Camera, la presidenza della Com-missione e, attraverso quest'ultima, com emembro della Commissione parlamentare d ivigilanza, insisterò perché la Presidenza del -la Camera dia alla legge del 1947 l ' interpre-tazione la più estensiva possibile o consentaall'iniziativa parlamentare, che dovrebbe es-sere subito messa in cantiere, di riformare lalegge del 1947 e di consentire alla Commis-sione parlamentare di vigilanza quel control-lo democratico la cui esigenza si fa semprepiù viva .

Il Governo è disponibile, come ella ci hadetto, onorevole ministro, per fornire allaCommissione parlamentare di vigilanza tuttigli elementi che abbiamo richiesto con le no-stre interpellanze . Il problema va sollevatoin sede di quella Commissione, va sollevatocon il Presidente della Camera, perché ciò ch epuò accadere all'interno della RAI-TV evi-dentemente è troppo importante perché lo s ipossa considerare sottratto a un controllo de-mocratico istituzionalmente corretto .

Il paese, gli stessi operatori culturali e pro-fessionali all'interno dell'azienda, non posso-no attendere che questo controllo si eserciti

Atti Parlamentari

— 8586 —

Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

quando ci daremo strumenti nuovi rispetto aquelli già esistenti e credo che il Parlament onon debba attendere ad esercitare, in attesadella riforma della RAI-TV, un controllo de-mocratico, pieno, attivo, consapevole del do -vere che esso ha in quanto rappresentanz amassima della collettività, che è quello di evi -tare che questo delicatissimo strumento di in-formazione possa diseducare anziché educar ei cittadini . (Applausi a sinistra) .

PRESIDENTE . L'onorevole Sedati ha fa-coltà di dichiarare se sia sodisfatto .

SEDATI . Signor Presidente, parlerò bre-vemente, avendo già preso la parola nella se-duta di ieri a nome del gruppo parlamentar edella democrazia cristiana, nel tentativo d idare un contributo costruttivo alla soluzion edei problemi che sono dinanzi a noi e sonostati definiti come i problemi della ristrut-turazione del servizio radiotelevisivo . Lo faròbrevemente, non mancando però di rinnova -re l ' invito agli onorevoli colleghi ad evitar edi disperderci, nelle nostre discussioni, i nconsiderazioni marginali che, pur potendosingolarmente avere rilievo, corrono il rischiodi farci perdere di vista il punto essenzial edel dibattito stesso ; poiché in effetti noi c itroviamo di fronte ad uno dei problemi pi ùimportanti della società contemporanea .

Vorrei dire che il problema non è soltan-to o prevalentemente quello di assicurare, at-traverso il servizio radiotelevisivo, la libertàdi informazione e di espressione ; ritengo - elo dissi ieri - che problema altrettanto im-portante è quello di rispettare la libertà, equindi gli stessi sentimenti dell 'ascoltatore .E oggi gli ascoltatori radiotelevisivi son oquasi tutti gli italiani . Perciò, onorevole Del -fino, vorrei dirle che secondo noi il problem anon è quello di esaltare questa o quella ideo-logia attraverso la radiotelevisione, bens ìquello di secondare l 'evoluzione culturale de lnostro paese secondo una ispirazione demo-cratica che è sancita nella Costituzione e cheoggi è condivisa dalla quasi totalità degli ita-liani. Perché possano raggiungersi questi ob-biettivi attraverso i provvedimenti preannun-ciati dal Governo, alla preparazione e appro-vazione dei quali intendiamo dare un contri-buto, ci siamo permessi di formulare propo-ste riguardanti la responsabilità dell'attivit àdella RAI-TV, i controlli, la partecipazion edel pubblico .

E abbiamo anche ascoltato le proposte de -gli altri . Non me ne voglia il collega onore-vole Delfino se lo chiamo in causa ancora

una volta . Egli ha definito strumentale il ri-lievo che io feci ieri delle contraddizioni ri-scontrate nei discorsi di illustri colleghi del -l'opposizione . A me non premeva tanto rile-vare le contraddizioni per concludere facil-mente che le accuse contraddittorie si elido -no fra di loro ; ho sottolineato alcune contrad-dizioni circa la soluzione di questi problem iper dimostrare che essi sono difficili e ch equindi è ingiusta e preconcetta l ' accusa chesi muove al Governo e alla maggioranza d inon aver dato ad essi un 'adeguata soluzione .

Vorrei anche dire ai colleghi che ci han-no mosso il rilievo d 'essere stati acritici ne iconfronti dell 'azione e degli atteggiamentidella televisione, che ciò non è vero . Nonstarò certo a ripetere quanto personalmenteho detto ieri, ma vorrei ricordare che alme-no due colleghi del gruppo parlamentare del -la democrazia cristiana, gli onorevoli De Ma -ria e Ciccardini, hanno avanzato propost edopo aver formulato critiche . E queste cri-tiche sono state espresse da me e dagli altr icolleghi non solo come testimonianza di unpensiero personale, ma anche come eco de ivasti ambienti che noi rappresentiamo (e ch enon sono certamente ambienti di minoranza) .Ecco perché diciamo ai colleghi degli altr ipartiti che se è giusto - e a questo principi oci siamo sempre attenuti - il rispetto pien odella libertà delle opposizioni, altrettant ochiediamo per la parte politica che rappre-sentiamo .

Abbiamo dato - come dicevo - un nostrocontributo e siamo lieti che il ministro dell eposte e telecomunicazioni nel suo intervento ,oltre ad illustrare il punto di vista del Go-verno sui problemi sollevati, ha anche prean-nunciato la presentazione di un disegno d ilegge volto alla ristrutturazione dell 'ente ra-diotelevisivo . Lo ringraziamo soprattutto per -ché egli ha assicurato che terrà largo contodelle proposte emerse nel corso di questo di -battito e quindi darà spazio alle esperienze ealle testimonianze che ciascuno di noi ha por-tato in quest ' aula.

Il gruppo parlamentare della democraziacristiana, a nome del quale parlo, appoggeràancora il Governo in questi suoi propositi d irinnovamento e di adeguamento dell'ente te-levisivo affinché se ne potenzi e se ne mi-gliori la struttura e si eliminino le deficienze ,per altro inevitabili nello svolgimento di unaattività vasta ed impegnata come quella dellaRAI-TV. Ciò al fine che questo ente rispon-da, sempre meglio e sempre più ampiamente ,alle esigenze di una società in fase di rapidaevoluzione come quella italiana, in cui l'aspi-

Atti Parlamentari

— 8587 —

Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

razione a più alti livelli e a più diffusi am-biti di cultura è ormai generale . E tutto ciòdeve avvenire, a nostro avviso - e qui ri-spondo ad alcune osservazioni dell'onorevol eGian Carlo Pajetta - nel quadro di un cor-retto rapporto politico-costituzionale .

Non condivido, e l'ho preannunciato ieri ,la proposta della nazionalizzazione dell aRAI-TV; non ho però ben compreso come pos-sa giustificarsi la- proposta di una gestione d iquesto ente che garantisca contemporanea-mente - lo ha detto l'onorevole Pajetta - lademocrazia, la partecipazione ed il controllo .Non riesco a capire come, in un sistema co-stituzionale qual è il nostro, si possa pensar ead un Governo che si occupi di agricoltura ,di industria, di scuola, di politica estera, eche ne risponda di fronte al Parlamento, eche non abbia invece alcuna responsabilità- sempre nei confronti del Parlamento - i nuno dei settori più impegnati, nel settore cioèche concorre in misura determinante all 'ele-vazione ed al progresso del paese .

Ecco perché non posso che ripetere quant oha detto ieri ; proponiamo la riforma strut-turale della radio televisione nel quadro de lnostro ordinamento politico-costituzionale . Ecertamente non si può dire che, così facendo ,si menomano le libertà in Italia : abbiamoavuto la possibilità di dimostrare che ciò nonè vero . Siamo fieri di avere garantito le li-bertà, soprattutto pensando a quanto avvienein quei paesi nei quali il servizio televisivo eradiofonico non rispetta alcuna libertà .

Certo esiste anche l'esigenza di migliorareil ruolo del controllo parlamentare, e d ' inseri-re forme di controllo e partecipazione pubbli-ca, della pubblica opinione . Siamo d 'accord osu tutto ciò. Il problema è di trovare le formepiù congrue e rispondenti per garantire que-sto controllo e questa partecipazione .

Auspichiamo quindi che lungo queste di -rettrici di fondo possano allargarsi gradual-mente i consensi . Ma intanto ricerchiam oquelli dei partiti che insieme con noi appog-giano il Governo perché si possa pervenireal più presto all'auspicata riforma struttura -le. E tutto ciò per appagare la spinta cheproviene ogni giorno più intensamente da un asocietà che si evolve ; che divenendo più ma -tura e consapevole chiede una più intensapartecipazione al processo di evoluzione cul-turale, civile, sociale ed economica .

Per tutte queste ragioni, onorevoli colle-ghi, e poiché condividiamo le dichiarazion irese dal ministro Mazza, il gruppo parlamen-tare della democrazia cristiana voterà a fa-

vore dell'ordine del giorno presentato dai col -leghi Storchi, Silvestri e Mammì . (Applausial centro) .

PRESIDENTE . Passiamo alle repliche de -gli interroganti .

L'onorevole Nicosia ha facoltà di dichia-rare se sia sodisfatto .

NICOSIA . Signor Presidente, onorevol icolleghi, io non riprenderò gli argomenti trat-tati ampiamente dagli onorevoli Roberti eDelfino in sede di replica, anche perché il pro-blema credo non possa trovare soluzione sta-sera . Perciò mi limiterò a rispondere al mi-nistro in base alla mia interrogazione . Conquesta interrogazione abbiamo chiesto il cam-biamento dei criteri di impostazione del ser-vizio televisivo . Cioè, noi riteniamo che l'im-portanza della televisione sia fondamental eper tutti gli italiani e che quindi la direzion edi un servizio così importante deve seguir eun criterio di rispetto della libertà di infor-mazione e di orientamento e dell'equità del -

l'esercizio . Per fare questo non c'è che un astrada : quella di dare al Parlamento, alle for-ze politiche, la possibilità di partecipare alladirezione e all'approntamento delle informa-zioni date dalla RAI-TV, perché questo com-pito non può essere affidato ad una mag-gioranza governativa, che, a volte, può an-che essere modificata . Quando c'era una mag-gioranza governativa di cosiddetto centrismo ,si arrivava, anche all ' interno della RAI, aduna soluzione centrista; poi magari si mo-dificava la formula politica e si arrivava a duna direzione politica di centro-destra, mala direzione della RAI rimaneva nel frattem-po centrista . Oggi c'è il centro-sinistra, ed ègià parecchio tempo che c'è, e la direzion edella RAI si è uniformata a questa formula ;in futuro, magari, il centro-sinistra potrà an-che non esserci più, ma la direzione dellaRAI rimarrà per qualche tempo ancorata aquesta formula. Dico questo per dire che ladirezione e l'esercizio della RAI-TV riman-gono molto spesso ancorate a situazioni poli-tiche superate . Da qui deriva la necessità dimodificare questo criterio ; comunque è un

processo in atto .Onorevole ministro, da lei aspettavamo

una parola nuova rispetto alle posizioni as-sunte nel passato, specialmente facendo rife-rimento alla sentenza della Corte costituzio-nale del 1965, che dà la possibilità di rive-dere tutta la materia. Non sí può, onorevol i

colleghi, restare fermi al tipo di informazio-ne che ci dà oggi la televisione italiana, per-

Atti Parlamentari

— 8588 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

ché si tratta di qualcosa non solo di scadente ,ma che comincia ad impressionare per la per-vicacia con la quale viene mantenuto a que-sto livello. Poco tempo fa ho visto un ser-vizio sul Guatemala, servizio nel quale l afaziosità viene portata alle estreme conse-guenze; un altro problema è quello dell apresentazione di certi film (successivament el 'onorevole Niccolai parlerà della presenta-zione del film Alfa Tau), ed un altro an-cora è quello relativo a certi critici dellatelevisione, critici certo improvvisati, che nonsappiamo quanto percepiscano di stipendio .A questo proposito, signor ministro, datoche personalmente non sono d'accordo (m ilimiterò ad alcune brevi considerazioni), vor-rei ricordare agli onorevoli colleghi la de-nuncia di un illustre uomo politico .

Mi permetterà l'onorevole Presidente d irifarmi all'intervento del 15 luglio 1968 delsenatore Merzagora, in occasione della pre-sentazione del Governo Leone. Avevo pensatodi dire in questa sede alcune cose riguardoalla nuova struttura della RAI-TV, ma que-sta mattina un anziano giornalista mi ha chie-sto perché non parlassimo della denuncia giàportata al Senato l'anno scorso dal senator eMerzagora, denuncia che non ha trovato al-cun riscontro .

La situazione, in un certo senso, è legataalla denuncia del senatore Merzagora ; o il se-natore Merzagora è un cialtrone, o è un cial-trone il dottor Granzotto, o è un cialtrone i lministro che copre queste malefatte, o siam ocialtroni noi, come Parlamento . E dico que-sto senza mezzi termini, onorevoli colleghi ,anche in relazione a quanto ha detto il se-natore Merzagora .

Il senatore Merzagora ha detto (cito da lResoconto stenografico) : « Un altro argomentoche lei non ha trattato, onorevole Leone, èquello della RAI-TV. un problema di at-tualità, di cui si è molto parlato, onorevolePresidente del Consiglio . La RAI-TV è un enteche incassa e spende 120 miliardi all'ann oper divertire e per informare il popolo ita-liano. Io non voglio dire come diverte e comeinforma, non voglio fare polemiche su que-sto. La RAI e la televisione hanno un nugolodi impiegati, hanno migliaia di impiegati ;in più so che c'erano 280 persone di un de-terminato mondo parapolitico che avevano de icontratti di consulenza . Ho parlato con Gran-zotto e mi ha detto che non erano 280 ma250 e che erano a chachet. Non so che diffe-renza ci sia tra una collaborazione a cachete una collaborazione per consulenza . Comun-que, è una specie di grossa cornucopia che

distribuisce ogni anno dei grandi aiuti unpo' ovunque. Mi permetterei di suggerirl edi mettere le sue mani un po' su questo entee di informare il Parlamento su cosa sonoqueste spese » .

Il senatore Merzagora ha fatto questa de-nuncia dicendo che queste cose le aveva ap-prese quando, come Presidente del Senato ,esercitava le funzioni di supplente del Presi -dente della Repubblica .

Ora, o il senatore Merzagora ha detto dell ebugie, e sarebbero da smentire (e il Presi -dente del Consiglio Leone gli ha risposto ch ela cosa era molto importante, che bisognav avederla con molta attenzione e nello stessotempo renderne edotto il Parlamento) ; oGranzotto ha detto delle bugie, e quindi èun cialtrone; o siamo cialtroni noi che no nriusciamo ad andare al fondo della cosa ; op-pure il Governo vuole coprire il problema aqualsiasi costo . Anche perché l'onorevole Pao-licchi, un illustre nostro collega, ha preferitoandare ad occupare una poltrona alla RAI-TV ;il che significa che in Italia è più important edirigere qualcosa alla RAI-TV anziché esser edeputato, la cui funzione ha delle garanzi ecostituzionali .

Onorevole ministro, fino a quando non s idà risposta aIl 'affermazione, che ho citato ,del senatore Merzagora, per noi la RAI-T Vrappresenta qualcosa di losco e di lurido nell avita nazionale . Quando infatti si parla d icacizets dati ad un mondo parapolitico, no ivogliamo sapere che cosa viene a costare l aRAI-TV per la corruzione del mondo poli-tico italiano. Noi lo vogliamo sapere, onore-vole ministro . Noi non sappiamo come an-dranno, poi, le cose nella vita politica ; nonsappiamo se fra alcuni anni ci sarà anche u nprocesso ai dirigenti della RAI-TV. Ma chefinalmente si sappia se questi signori sian opagati quando dicono 10 parole alla televi-sione, perché sono pagati e se anche fra imembri di quest'aula ci sono dei « bustarel-lari » : così sapremo se vi sono deputati d iserie A, di serie B e di serie C; e se quest oente rappresenti veramente gli interessi fon-damentali del popolo italiano .

Signor Presidente, io volevo dire solo que-sto, una cosa da nulla; tutto il dibattitoè perfettamente inutile . Noi riteniamo che,fino a quando non si conoscerà l'elenco de iprestatori d 'opera a cachet, siamo nel ridi -colo noi e tutta la classe politica italiana .Ella, come ministro, non lo conosce, altri -menti ce lo avrebbe comunicato ; e quindi l aprendono in giro .

Atti Parlamentari

— 8589 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

Chi può avvicinare questi signori « padre -terni » della televisione ? Se io chiedo un col-loquio all'onorevole Mazza, ministro delle po-ste e delle telecomunicazioni, dopo qualch eora vengo ricevuto perché mi fissa un appun-tamento. Ho chiesto una volta un appunta-mento al Presidente del Consiglio e sono statoricevuto; nella mia vita parlamentare, chedura da 16 anni e mezzo, ho chiesto appun-tamenti a ministri titolari dei vari dicasteri ,e sono stato ricevuto . Ho chiesto un appunta-mento al direttore Bernabei, « padreterno »della televisione, e questi non solo si è per -messo di « snobbarmi », ma nemmeno mi hafatto sapere in quale tempo, in quale mese, inquale luogo avrei potuto essere ricevuto . Epoteva trattarsi di questioni che potevano nonriguardare la vita della RAI-TV ma anche uncerto rapporto politico, non sulla base de lcachet, ma una informazione del mio partit orelativa a certe vicende parlamentari in corso .

MAllA, Ministro delle poste e delle tele-comunicazioni . Venga dal ministro delleposte e delle telecomunicazioni . È mio dovereintervenire perché ella sia ricevuto .

NICOSIA. La ringrazio del consiglio, ono-revole ministro, seguirò la strada da lei indi-cata. Ma questo dimostra che il direttore dell aRAI-TV si ritiene superiore ad un ministro .Ella è così cortese, così gentile, così affet-tuoso . . .

Cari colleghi, voi volete reggere un regimeche finisce nello schifo e nella vergogna nazio-nale ! Si tratta di gente aggrappata a quest egreppie ! Non ci sono altri discorsi seri inItalia . Ci sono alcuni uomini che ritengonoil potere politico come una azienda perso-nale. Questa gente non fa cultura; fa sem-plicemente schifo . (Applausi a destra) .

PRESIDENTE. L'onorevole Covelli ha fa-coltà di dichiarare se sia sodisf atto .

COVELLI. Il tema della mia interroga-zione, signor Presidente, non ha trovato ri-scontro nell'intervento del rappresentante de lGoverno .

MAllA, Ministro delle poste e delle te-lecomunicazioni . Evidentemente, l'onorevoleCovelli era assente quando io ho pronunciatoil mio discorso. Data l 'ora, ho ritenuto diaccantonare tutti i problemi specifici, ai qual ipenso di dare risposta scritta . L'ho detto uffi-cialmente .

COVELLI . Se avessi voluto una rispostascritta, l ' avrei chiesta io secondo il regola -mento .

MAllA, Ministro delle poste e delle tele -comunicazioni . Non perché io abbia trascu-rato le domandine. . .

MAllA, Ministro delle poste e delle tele-comunicazioni . Io non so se questo sia acca-duto, ma credo a quanto ella mi dice .

NICOSIA. Da parecchio tempo attendev ouna risposta dall'onorevole Bernabei, che midoveva confermare un certo appuntamento . . .

MAllA, Ministro delle poste e delle tele-comunicazioni . E già deputato ?

ALMIRANTE. Lo è per decreto del centro-sinistra .

NICOSIA. Onorevole Mazza, se, come l eho già detto, l'onorevole Paolicchi ha lasciat oil Parlamento per andare alla RAI-TV,• l epare niente ? Noi non possiamo sapere quant oprende l'onorevole Paolicchi alla RAI-TV !Facciamo un certo confronto con quello cheprende anche il deputato, con tutte le trat-tenute che ci fanno i partiti ! Onorevole mini-stro, che cosa sono questi cachets di cui parl ail senatore Merzagora ? (Commenti) .

COVELLI. A parte' il fatto che non vorre iche la mia fosse classificata « una domandi-na » (perché investe un problema di costum eoltre che di serietà e di correttezza democra-tica), mi riferisco ai temi per i quali avevochiesto al Presidente del Consiglio e al mi-nistro delle poste e delle telecomunicazionidelle valutazioni in ordine a talune partico-lari trasmissioni .

Vedo che se ne sono occupati anche altr icolleghi di me certamente più autorevoli, percui io mi ci soffermerò soltanto qualche istan-te, per delle considerazioni che mi illudo pos-sano essere anche l'interpretazione dei senti -menti e dei giudizi di gran parte di questaaula .

Avevo chiesto al ministro Mazza e al Pre-sidente del Consiglio di dirci se fossero tol-lerabili taluni programmi e talune trasmis-sioni, che sono diventati di moda soprattuttodal momento della instaurazione del regim edi centro-sinistra ,

A seguito della presentazione del fil mAlfa Tau altri colleghi hanno rivolto interro-gazioni al Presidente del Consiglio e al mi-

Atti Parlamentari

— 8590 —

Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI -- SEDUTA 1)EL 28 MAGGIO 1969

nistro delle poste e delle telecomunicazioni .se questi colleghi si contenteranno della ri-sposta scritta vuol dire che noi interverrem ocon un altro strumento quando, come il mi-nistro ci ha annunciato, il Parlamento si do-vrà occupare più diffusamente dell ' ente ra-diotelevisivo .

Noi vogliamo fare soltanto una considera-zione circa l ' oggetto specifico della nostr ainterrogazione in ordine alla trasmissione Igiorni della storia . È un fatto ormai inconte-stabile che la RAI-TV con certi suoi program-mi stia facendo campagna di falsificazion edella storia e della verità . Abbiamo portatoquesta questione dinanzi alla Commission eparlamentare per la vigilanza sulle radiodif-fusioni, della quale io sono componente - adessa si è fatto cenno più di una volta in que-sto dibattito - e confesso - è questo il latopiù deprimente della vicenda - che non si èriusciti a comprendere, dalle risposte avute ,quale organo sia preposto al controllo dell aobiettività, dell ' imparzialità, della correttezzadell'ente televisivo di Stato.

Noi, che siamo dei democratici, certamen-te, affermiamo che non può essere vietato achicchessia di adulterare, di violare la sto -ria, di far passare come verità documentatele più grossolane, ignobili menzogne . Que-sto, però, non può essere consentito alla RAI-TV in regime di monopolio di Stato, cioè aun ente che, per statuto e per i poteri che loStato gli conferisce, deve avere su milioni d iutenti una funzione educatrice ed informativa ,quindi improntata alla massima obiettività . Èincredibile, oltre che intollerabile, che si con -sentano trasmissioni del tipo de I giorni del -la storia o come quella relativa al fil mAlfa Tau .

Per quanto concerne Alfa Tau, dirannoaltri, forse anche più qualificati di me, es-sendo stati protagonisti di quelle gloriose eluminose vicende, che le così dette Pagine distoria trasmesse dalla televisione non sonoche squallide manifestazioni di stupida fa-ziosità .

Quanto alla trasmissione I giorni della sto -ria, onorevole ministro noi la preghiamo, nonavendo alcuna volontà di attendere la rispo-sta scritta, di dire ai responsabili, agli esperti ,ai dirigenti della televisione, che si può ser-vire stupidamente e scioccamente un cert orepubblicanesimo di maniera, un certo grett oantifascismo, come quello che è nei comment ie nelle trasmissioni della così detta storia d ioggi , quando si insulta la memoria di un reche ha saputo dimostrare agli italiani e agl ialleati, nella grande guerra, il significato del

coraggio e del valore di cui potesse dare pro -va un popolo nel momento in cui concludevail ciclo dell'unità e dell'indipendenza nazio-nale . (Commenti all 'estrema sinistra) .

D'ANGELO. Facendo le valige !

TAGLIAFERRI . I giorni della gloria . . .

COVELLI. Io ho l ' impressione che nonabbiate interesse a contestare le affermazion iche io faccio per quanto attiene a questo tipodi trasmissioni ; oggi tocca a Vittorio Ema-nuele III, domani potrà toccare a voi, con l afaziosità di cui dà prova la televisione . Noivogliamo ricordare ai manipolatori e agl iispiratori delle trasmissioni I giorni dellastoria, che se non vogliono essere soltanto de iservi sciocchi, oltre che ignoranti, della sto -ria, sarebbe doveroso che attingessero ai do-cumenti veri : i documenti ai quali noi ci ap-pelliamo sono documenti certamente di anti-fascisti, certamente di democratici e pergiun.ta stranieri, perciò scevri dalle passion inazionali . Non può essere consentito ad u nente di Stato di far violare la verità, di insul-tare la storia sulla base della menzogna igno-rando il sacrificio . Se questo si consente si-gnifica che siamo arrivati al punto più bassoa cui può arrivare un paese civile, significaconsentire l ' impiego di iniezioni di velenoanche nelle nuove generazioni .

Vorremmo che il ministro nelle rispost escritte che darà agli altri tenesse conto d iquesta nostra affermazione, assumendosi pe rintera la responsabilità . (Applausi a destra) .

MAllA, Ministro delle poste e delle tele -comunicazioni . Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

MAllA Ministro delle poste e delle . tele-comunicazionz . Onorevoli colleghi, poiché l amia proposta di stralciare le interrogazion iparticolari evidentemente non è stata ac-cettata, a scanso di equivoci io vorrei dichia-rare per gli altri interroganti, specialment eper quelli che hanno presentato interrogazio-ni sulla presentazione del film Alfa Tau, chenon soltanto la presidenza della RAI deploròle frasi denunziate, ma le deplorò e le deplorail Governo stesso, perché, evidentemente, s iè trattato di frasi assolutamente gratuite, sen-za alcuna attinenza con il contenuto del filmche si proiettava, che misconoscevano gli eroi-smi della marina come forza armata, marina

Atti Parlamentari

— 8591 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI -- SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

che ha compiuto il proprio dovere fino al sacri-ficio della vita soltanto per amor di patria .

COVELLI . E della trasmissione I giornidella storia ?

PRESIDENTE. L'onorevole Giuseppe Nic-colai ha facoltà di dichiarare se sia sodisfatto .

NICCOLAI GIUSEPPE. Signor Presidente ,onorevoli colleghi, onorevole ministro, per i lfilm Alfa Tau si è fatto appello dai contrad-dittori all'articolo 21 della Costituzione secon-do il quale sono inammissibili le censure d igiudizi critici espressi in relazione alla tra-smissione. Noi domandiamo se questo rilievoè pertinente . Sarebbe pertinente e valido i lrilievo se presse i padroni televisivi trovas-sero diritto di espressione, sia pure di replica ,quanti in politica, come in economia, in arte ,in letteratura, dissentono dalle arbitrarie im-postazioni della televisione italiana . La TVnon è uno strumento di informazione obiet-tiva (questo rilievo è venuto da tutti i settor idella Camera), ma uno strumento di pres-sione, di parte : più che un veicolo di for-mazione della coscienza morale, civile e na-zionale delle masse, è il cavallo di Troia, no ntanto poi del marxismo quanto proprio delnichilismo, del disfattismo, dell'immoralità .Per l 'ente televisivo l'articolo 21 della Costi-tuzione non vale e ciò nonostante, onorevoleministro, che l'ente televisivo sia pagato, equindi tenuto in piedi, da milioni di cittadin idi ogni fede politica, religiosa e civile .

Signor ministro, in che cosa consiste i lmotivo di scandalo per il film Alfa Tau? Sivuole forse negare alla televisione italianadi ospitare dibattiti, di far giungere al paes ele voci discordi, le polemiche, i punti di vistacontrastanti, anche quando si tratta, come nelcaso in esame, della marina italiana, cioè d iuna istituzione dello Stato ? Non si tratta d iquesto : sarebbe negare alla televisione la suafunzione primaria .

La protesta, il sentimento ferito, l'offesaderiva dal fatto che nella presentazione de lfilm Alfa Tau si è ascoltata una sola voce, l avoce bastarda del disfattista di professione ,di colui che costituzionalmente ama farsi vio-lentare dalle bandiere altrui e mentre si ser-ve del tricolore per pulirsi le proprie scarpe .

Se Alfa Tau fosse stato preceduto da u ndibattito aperto a persone di opinioni diver-se, nessuna protesta si sarebbe levata . Inveceno, si è data la parola al critico filocomunist aDi Giammatteo e solo da lui sono piovut igli insulti . E su che cosa sono piovuti gli

insulti ? Ecco la domanda . Sugli stivali ? Sul -

la retorica ? Sulle divise ? Su tutto quel mon-do che l'antifascismo ama dipingere come ca-rico solo di bolso ritualismo e di ridicolo ?E non direi, signor ministro . Il regista delfilm, il De Robertis, era un ufficiale di mari-na, il protagonista del film, il triestino BrunoZevich, era un ufficiale di marina, non ripos ain via Teulada su nessuna poltrona e non haalcun cachet, è scomparso in mare con tutt oil suo equipaggio al comando del sommergi-bile Scirè in un'azione di mezzi di assalto .

Una delle protagoniste femminili, a diver-sità di Franca Rame che, sposando il « marò »della « Decima », l'ex « repubblichino » Dari oFo, si compiace di sputare sulla retorica de lsoldato, era la vedova del comandante Costan-tino Borsini,- medaglia d'oro alla memoria ,affondato con la propria nave sul cacciatorpe-diniere Nullo . Su che cosa hanno sputato ?

Forse sull'episodio dell'umile marinaio napo-letano Ciaravolo, che, già in salvo su unascialuppa, torna indietro e muore con il su ocomandante ? Sull'episodio vero del marinaioStagi che, a distanza di pochi metri dal som-mergibile nemico con il quale era stata in-gaggiata una drammatica battaglia a colpi d icannone, si toglie lo stivale e, novello Enric oToti, lo getta contro il nemico ?

Tutto ciò è ridicolo, tutto ciò merita il sar-casmo, l'ironia, l'offesa del signor Di Giam-matteo ? La RAI-TV non ha proprio altri ar-gomenti da pescare nel ventennio fascista pe rfar ridere gli italiani ? Deve proprio andar ea frugare nel mondo del mare ? Ma se vuol efar ridere sul serio, se proprio vuole demisti-ficare e smitizzare, perché non ci racconta d iquando i Ferrari Aggradi, i Taviani, i Coro-na, i Pieraccini, dal collegio « Mussolini » d iPisa, dove erano riveriti e ospitati, si batte -vano perché la battaglia culturale e politic adel fascismo diventasse patrimonio, diventass efede, quella fede che avrebbe dato ai marina iitaliani la forza di morire ? Ferrari Aggradi i n

divisa fascista, Taviani in divisa fascista : sa-rebbe tanto bello, e non vi sarebbe bisogno d idare l'incarico a nessun Garrani, perché v isarebbe l'interpretazione autentica, viva, di -retta, signor ministro ! Ma se veramente i l

ventennio fascista è stato così come ce l oracconta la televisione, cioè un misto di ri-dicolo e di retorica - mi rivolgo agli antifa-scisti di sempre - che diventano i Gramsci ,i Rossetti, i Gobetti, gli Amandola, che d aquel misto di ridicolo e di retorica si fecero

battere ? Che cosa diventano ? (Vivissimi ru-mori all'estrema sinistra) . Ma, signor mini-stro, lasciamo da parte, lontano dalle nostre

Atti Parlamentari

— 8592 —

Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 196 9

miserie e dalle nostre cattiverie . . . (Vivissime,prolungate proteste all'estrema sinistra) .

PRESIDENTE . Onorevole Niccolai, è i ncorso di svolgimento un dibattito civile e se -rio . Nessuno di noi deve dimenticare da qual ilotte è nata l 'Italia, che cosa è la democraziache ci siamo conquistati, quali sono stati isacrifici che ognuno ha compiuto per affer-mare i propri ideali . (Vivi applausi all'estre-ma sinistra) .

La prego perciò di rispettare le posizion iideologiche ed i sentimenti di ogni compo-nente la Camera.

NICCOLAI GIUSEPPE. Signor Presidente ,credo che mi sia consentito ricordare anch ecoloro che ieri erano centurioni della milizi avolontaria per la sicurezza nazionale . E, si-gnor Presidente, dato che ho il mio appuntoscritto, mi consenta di ripeterlo per quei col -leghi che, a mio giudizio, hanno capito male .Ho detto : « Se il fascismo era quel misto diridicolo e di retorica che voi dipingete . . . (In-terruzioni ali' estrema sinistra) .

PAJETTA GIAN CARLO . La questione èun'altra : che quei nomi in bocca a un « re -pubblichino » non dovrebbero essere consen-titi .

NICCOLAI GIUSEPPE . E allora la parol adovrebbe essere negata a molti di voi ! (Pro -teste del deputato Pajetta Gian Carlo) .

SERVELLO . Non ha più i riflessi pronti ,onorevole Pajetta !

PAJETTA GIAN CARLO . Si ricordi diquando consultava l' Unità per sapere qual epartito . . . (Proteste a destra) .

NICCOLAI GIUSEPPE . I vivi di via Teu-lada, signor ministro, non hanno alcun diritt odi mettere le mani sul cimitero delle 341 unit àaffondate in combattimento, dove perirono i l30 per cento degli equipaggi, il 50 per centodegli ufficiali, il 75 per cento dei comandanti ,il 100 per cento degli ammiragli !

Una voce all' estrema sinistra . . . . fatti am-mazzare da Mussolini .

NICCOLAI GIUSEPPE. Lo domandi aKruscev, che ha fatto tradurre in russo i llibro della Decima Mas !

L'onorevole Barca mi perdonerà se in ter-mini cortesi gli dico che, leggendo la moti -

vazione della sua interrogazione, per cui di-fendendo il contenuto del film Alfa Tau s ilederebbe il prestigio della marina italiana ,ha portato a me, che sono vicino a Livorno ,stupore e dolore . Se non sbaglio, ella, ono-revole Barca, è medaglia d ' argento e, se no nsbaglio, ella fu un ottimo ufficiale di marina ,primo del suo corso in quell 'accademia na-vale. e ha fatto la guerra sulle siluranti . Per-ché ripudiare un simile patrimonio ? Che cos ateme, onorevole Barca ? Di identificarsi con i lsistema politico di allora ? Ma si tratta de lsuo patrimonio morale ! (Interruzioni allaestrema sinistra) .

Non si tratta di difendere alcun sistemapolitico e nessun passato, se ve ne siete res i

conto. Si tratta di difendere il popolo italian oche di quel passato, se pure sfortunato, fueroico protagonista . E si tratta di difenderecerte costanti umane che si chiamano corag-gio, dedizione, sacrificio di sé che, sotto tutt ii regimi e sotto tutti i climi, fanno l ' uomoe con l 'uomo fanno le nazioni . (Interruzioniall 'estrema sinistra) .

vero, è vero, oggi è il tempo dei padr iBalducci ed è il tempo dei ragazzi di vita dell apineta di Viareggio. È forse chiedere troppo ,onorevoli colleghi, che in questo clima ci s ipossa avvicinare con spirito religioso e i nsilenzio ai ricordi dei caduti sul mare ? Puòessere, ma la nazione è viva e vivrà per loro ,piaccia o no ai disfattisti e ai bastardi di tuttele tinte ! (Vivissime, reiterate proteste allaestrema sinistra — Scambio di apostrofi tral 'estrema sinistra e la destra) .

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, lascin oche il Presidente assolva il suo compito ! Ono-revole Niccolai, la invito a precisare il suopensiero, perché altrimenti sono obbligato, atermini di regolamento, a richiamarla . Lechiedo perciò di precisare il suo pensiero .

NICCOLAI GIUSEPPE . Per me i bastard isono tutti coloro che negano il valore dei sol -dati morti in mare ! (Applausi a destra —Proteste e commenti all 'estrema sinistra) .

PRESIDENTE. L'onorevole Silvestri hafacoltà di dichiarare se sia sodisfatto .

SILVESTRI. Spero che il mio interventopossa ricondurre la discussione al problem adi fondo che da ieri la Camera sta affrontando .

Vorrei iniziare riconoscendo che l 'ampiadiscussione svolta sui vari aspetti del proble -ma concernente la radiotelevisione ha offertola possibilità a tutti, maggioranza ed opposi-

Atti Parlamentari

— 8593 —

Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

zione, di dare un positivo apporto al fine dichiarire la situazione attuale di tale organi-smo, e di indicare varie soluzioni per adat-tare lo strumento radiotelevisivo, sempre pi ùe sempre meglio, alle esigenze di una realt àsociale e civile in continua e rapida evolu-zione .

Su di un punto, onorevoli colleghi, mi par eci sia stata convergenza di giudizio : nellaconsiderazione che la situazione attuale dell aazienda, sorta in un'epoca con esigenze molt oinferiori alle attuali, sia quella di chi h adovuto tumultuosamente adattarsi ad esigen-ze di una rapida crescita, e quindi con sovrap-posizioni, talvolta non troppo razionali, d istrutture che oggi meritano una attenta me-ditazione per essere aggiornate. Del restolo stesso Presidente del Consiglio, nell'an-nunciare il programma di Governo, avev aesplicitamente dichiarato di essere disponibil eper una riforma legislativa dell'ente radio -televisivo .

Oggi quest ' impegno è stato riaffermato da lrappresentante del Governo, per cui noi socia-listi diciamo molto chiaramente che inten-diamo che il dibattito odierno non sia fine ase stesso ma crei le necessarie premesse peruna organica riforma da attuare sì rapida -mente, ma anche con molta serietà .

A nostro avviso, l'aspetto prioritario dell ariforma è quello di definire chiaramente l anatura giuridica dell 'ente . Si tratta in defini-tiva di conciliare due esigenze : l'esigenz aaziendalistica che ha come caratteristica l aproduttività dell 'azienda, l 'economicità, i lmigliore impiego del personale, la responsa-bilizzazione dei funzionari e dei consulenti ;e l'altra esigenza pubblicistica del servizi oche svolge l 'ente radiotelevisivo, e che deveessere pur sempre prevalente come strument odi informazione di massa, di educazionecivica e di ricreazione popolare .

Base di partenza e cornice giuridica dev eessere indubbiamente la sentenza della Cortecostituzionale del 1960 che rappresenta uninvito, rimasto purtroppo inascoltato finora ,per rendere operante, perfezionare e comple-tare i princìpi in essa contenuti . Il partito so-cialista, del resto, nel suo programma elet-torale dell'anno scorso, aveva puntualizzat oalcuni argomenti proprio in questa direzionee per primo li aveva esposti in quel suo pro-gramma del maggio dell'anno scorso. Dicevaesso testualmente: « Il senso della riforma do-vrà essere da una parte quello della conferm adel monopolio statale; dall'altra, quello del -l ' ulteriore pubblicizzazione della natura e del -la responsabilità della società concessionaria

del monopolio. La riforma dovrà articolars iin una più definita responsabilità del Go-verno e degli organi della società rispetto all agestione dell'ente, e d'altro canto in un rior-dinamento e rafforzamento del controllo ogg iesercitato in maniera insufficiente dalla Com-missione parlamentare di vigilanza, che do-vrà essere attribuito ad un comitato di garant idotato di adeguati poteri di intervento. Siassicureranno così le condizioni migliori perl'imparzialità dei servizi politici e culturali ,e per l'accesso di tutti alla possibilità di dif-fondere il pensiero attraverso la radio e la te-levisione » .

L'altro aspetto della riforma è quello dellagestione e dei controlli . È un aspetto che esigemolta chiarezza di impostazione, onde evitareconflitti di competenza, contrapposizioni crea-trici di confusione o di immobilismo, propo-ste di strutture che possano peccare di astrat-tismo. Premesso che occorre una netta di-stinzione tra organi di gestione e organi dicontrollo, la riforma deve rimediare alla si-tuazione attuale, che denuncia una certa far-raginosità nel potere di gestione ed una de-bolezza nel potere di controllo . Dobbiamoevitare soluzioni che possano contribuire a

rendere imprecisi e discutibili i limiti e le

funzioni dei vari organi . Proprio per questo ,noi riteniamo che la responsabilità della ge-stione debba essere dell'esecutivo, come de l

resto avviene nei paesi più progrediti d'Euro-pa (Francia, Inghilterra, Germania) . Parlo di

responsabilità, perché è indubbio che in al-cuni organi dirigenziali, come il consiglio d i

amministrazione, dovranno essere presenti i

rappresentanti sindacali dei dipendenti e dell e

categorie professionali, come quella dei gior-nalisti e dei programmatori, mentre i rap-presentanti degli utenti ritengo, questo al -

meno è il mio punto di vista, possano svolgere

meglio la loro opera negli organi di controllo .

Non bisogna inoltre trascurare l'apporto d i

collaborazione e consultazione in un campo

così vario e talvolta estremamente specializ-

zato; per l'espletamento di molti compiti sarà

quindi opportuno ricorrere ad organi pura-

mente consultivi, in stretta dipendenza dagl i

organi deliberativi, i quali dovranno fornir e

un'attività di collaborazione specialistica di

carattere tecnico, culturale ed artistico .

Sui controlli il discorso deve essere estre-mamente serio, perché è il lato più debole edove la riforma dovrà più profondamente in-

cidere .Ritengo che la fonte principale del con-

trollo deve essere il Parlamento, sia perché

Atti Parlamentari

— 8594 —

Camera dei Deputati

V LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

questo è il massimo organo elettivo e rappre-sentativo, sia perché il controllo politico èfunzione istituzionale del Parlamento .

Ho detto che il Parlamento deve essere l afonte principale del controllo, quindi non l asola fonte ; pertanto gli organi di controll odovranno essere integrati con i rappresentant idi altre forze e categorie (come gli utenti) chehanno diretto interesse al servizio radiotele-visivo .

Ripeto che gli organi di controllo attual isono insufficienti : primo fra tutti la Commis-sione parlamentare di vigilanza, che ha unalimitazione giuridica, che non ha strument itecnici per svolgere la sua attività, che svolgeil controllo a posteriori, che non potrebb enemmeno fare una indagine conoscitiva .

Anche per quanto riguarda i controlli tec-nici e amministrativi occorre cercare organ iche possano agire tempestivamente, con pie-na autonomia, eliminando gli inconvenient idegli attuali comitati .

Io non posso essere d 'accordo con il sug-gerimento di lasciar fuori i partiti e non l apolitica ; la realtà è che la politica passa so-prattutto attraverso i partiti .

vero che i partiti non hanno più la rap-presentatività di una volta, ma nel quadroistituzionale attuale non vedo la possibilit àdi escluderli, pena la creazione del caos . Sitratterà di migliorare il sistema integrandola voce dei partiti e delle organizzazioni sin-dacali con la partecipazione di forze che pos-sano farsi portavoce di interessi generali, d iinteressi di massa, evitando ogni corporativi-smo o interesse settoriale .

Io posso essere anche d 'accordo col gior-nalista Arrigo Levi quando critica le pressio-ni dei partiti e delle correnti impegnati nel -la lotta dei minuti : se da un lato questo si-stema della distribuzione paritetica del temp oè un metodo che garantisce soprattutto le for-ze politiche minori (ed è pur sempre dimo-strazione di democrazia), tuttavia bisogna ri-conoscere che è un metodo garantistico tropp omeccanico che può portare anche a conseguen-ze talvolta negative .

Non posso tralasciare l 'occasione per in-viare la solidarietà del gruppo socialista a idipendenti della RAI-TV e alle categorie pro-fessionali che con le loro agitazioni hann ovieppiù richiamato l 'attenzione dell'opinion epubblica sulle cose da fare e sui mali ch eaffliggono l'ente radiotelevisivo .

Nello stesso tempo, devo prendere atto co nfavore della dichiarazione dell'azienda sull apresenza e partecipazione del sindacato nella

RAl'. TV . F un'apertura, tale dichiarazione,che facilita certamente l 'opera non facile d iriforma del Governo e del Parlamento .

Concludendo, il gruppo socialista voterà afavore dell'ordine del giorno presentato da igruppi della maggioranza proprio per il riaf-fermato impegno a presentare un provvedi -mento legislativo di riforma che tenga contodella esigenza di autonomia dell'ente radio-televisivo nonché della necessità di un servi -zio pubblico moderno, sempre più efficient ee sempre più democratico . (Applausi a si-nistra) .

PRESIDENTE . L'onorevole Donat-Catti nha facoltà di dichiarare se sia sodisfatto .

DONAT-CATTIN . Debbo dichiarare chese per una parte – cioè per quanto attien eall'annuncio che verrà presentato un disegnodi legge per la riforma della RAI-TV – poss oritenermi sodisfatto, per altri aspetti della ri-sposta del ministro, in relazione a quello cheho prospettato con l'interrogazione la sodisf a-zione manca, anzi per alcuni aspetti mancatotalmente .

« Troppi dirigenti – diceva recentement eEnzo Forcella in un dibattito sulla RAI-TV –troppi dirigenti politici e non politici credo -no che i programmi della radio e della tele -visione debbono essere un semplice prolun-gamento della propaganda di partito e dell apropaganda aziendale .

« Un conto è dunque affrontare (la tematic adegli strumenti dell'informazione e dellacultura di massa) con una mentalità politica ,e un conto ben diverso è affrontarla con l amentalità dell'occupazione del potere » . E di-rei che in questo quadro, sul quale getta lucequesta seconda considerazione, rientran omolti aspetti dei cambiamenti intervenut ialla RAI-TV .

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PERTINI

DONAT-CATTIN. Io non mi riferisco tan-to al cambiamento dell ' amministratore dele-gato, che pure è stato l'episodio che ha aper-to le finestre su un ambiente rimasto fino aquel momento molto chiuso, quanto alle va-riazioni nel direttivo e alI'organigramma at-tuato con l'ordine di servizio n . 376 del 22

maggio 1969 . Le variazioni nel direttivo, ono-revole ministro, non è esatto che siano inter-

venute senza alcun intervento di partito . No i

ne abbiamo discusso all'interno del nostr o

partito, il partito democratico cristiano, in

Atti Parlamentari

— 8595 —

Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

sede responsabile, e abbiamo anche ritenutoche fosse un atto di prevaricazione quello cheeliminava il professor Leopoldo Elia dal di-rettivo della RAI-TV , trattandosi di personache, al di là della designazione che avevaavuto, aveva dimostrato nell 'attività svolta i nseno al direttivo della RAI-TV un alto gradodi senso di responsabilità, di equilibrio e d isensibilità . Il professor Elia era contrario al -l 'organigramma, che poi fu attuato con l'or-dine di servizio n . 376, e poiché si disse ch ela politica del partito di maggioranza relativanell 'ambito della RAI-TV era demandata a daltra persona, si procedette con questa moti-vazione - per quel che ci è stato detto - allasostituzione del professor Elia : si è trattato ,quindi, di una operazione di potere, di sotto -governo, di politica di correnti di partito .

Al fondo dell'organigramma c 'è soprattut-to, anche sotto questo aspetto, la sostituzion edel direttore del Telegiornale, dottor Fabiani ,con il nuovo direttore Willy De Luca. Anchequi, per quel che so, le operazioni sono stat econdotte con l'intervento politico di partito .Inoltre, l 'organigramma realizza un disegnodi allargamento delle direzioni generali, ch ele dichiarazioni del ministro non riescono acontenere nelle sue dimensioni . Si passa pra-ticamente, in base ai calcoli da me effettuati ,anche se con alcune equipollenze (queste se-greterie tecniche, questi direttori centrali, adisposizione della direzione generale) da ottodirezioni centrali a sedici, che era il numer ooriginariamente previsto, tra segreterie tecni-che, direzioni centrali, direzioni centrali adisposizione. Secondo le ammissioni del mi-nistro, si passerebbe da otto a tredici dire-zioni centrali : io non leggerò qui il testodell'organigramma per dimostrare che ess esono in realtà sedici . Non mi soffermerò adimostrare (cosa che sarebbe estremamentesemplice, come si può rilevare dai nomi va-riamente distribuiti e da quelli di cui an-cora si parla) come la paventata lottizzazionesia anche questa volta intervenuta, con i lsemplice passaggio da due a tre lottizzator idopo determinati interventi .

A questo punto, devo dire che questi prov-vedimenti sono ancora il riflesso di una cert asituazione esistente alla RAI-TV, che è sem-pre meno accettata anche all'interno dell ostesso ente .

Io esprimo, come è stato già fatto anchedall 'onorevole Barzini, la mia solidarietà nonsoltanto ai giornalisti, ma anche ai program-misti, ai tecnici, agli impiegati e agli opera idella RAI-TV, che sono in lotta non soltanto

per il rinnovo contrattuale, ma - mi si per-metta di sottolinearlo - anche per qualcosa d ipiù importante. Essi mi pare che siano so-prattutto in contestazione con l 'azienda, equindi con il Ministero concedente, per un aquestione, che è quella della partecipazion ealla gestione .

stato qui detto che coloro che lavoranoalla RAI-TV non hanno particolari diritti ;è stato detto da un parlamentare che in quel-l'ente ha lavorato e nel quale non so s esia tuttora inquadrato : il collega Ciccardini .lo penso che le cose non possono essere vist eesattamente così. chiaro che i dipendentidella RAI-TV sono cittadini come tutti gl ialtri, ma nella misura in cui operano in sen oall'ente devono godere dei diritti che deri-vano dalla loro attività di produttori di cul-tura, di informazione e di spettacolo. Quindi ,la mia posizione è ben diversa da quell aespressa dal ministro e contesto che il con-cetto dell 'autonomia leda i princìpi di indi-pendenza, imparzialità ed obiettività, sui qua-li il legittimo monopolio della RAI-TV do-vrebbe basarsi . Sì, l'indipendenza, l'impar-zialità, l'obiettività, tenendo conto dei limitiche incontrano sempre questi principi, pos-sono dipendere dal controllo del Governo edel Parlamento, ma non escludono affatto u ncerto grado di autogestione, senza il quale ,anzi, direi che proprio i principi di indipen-denza, imparzialità ed obiettività rischiano d iessere manipolati abbondantemente second ola forma più deteriore delle manipolazionipolitiche. E quindi per questo motivo, so-prattutto, che torno ad esprimere i sensi dell amia solidarietà al personale della RAI-TV cheè in agitazione, per chiedere al rappresentan-te del Governo che immediatamente - senzaattendere, con questa fuga in avanti verso-la fine del 1971, la scadenza della conces-sione - sia riveduta la posizione emersa, ostil ead ogni forma di partecipazione del personal ealla gestione della RAI-TV .

Mi permetto di richiamarmi, al recent econvegno svoltosi, se non mi sbaglio, a Vi-cenza - per le evidenti analogie che i pro-blemi colà dibattuti hanno con quelli riguar-danti la RAI-TV -, nel quale giornalisti cat-tolici e non cattolici hanno discusso del po-tere nei giornali . In quella sede si è ricono-sciuta la necessità di dare ai giornalisti unpotere di autogestione di un certo livello .

È chiaro che la richiesta della partecipa-zione alla gestione trae origine da un intent opolitico, come ha detto l'onorevole ministro .Ma, se trae origine da un intento politico, non

Atti Parlamentari

— 8596 —

Camera dei Deputat a

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 196 9

è per questo meno giustificata e non è affatto ,secondo me, inammissibile .

Alla RAI-TV vi è stata un ' epoca neutra ,aziendalistica, seguìta poi dall 'epoca attuale ,che è l'epoca dei partiti . Mi pare che leagitazioni che scaturiscono dalla mutata sen-sibilità dell 'opinione pubblica tendano all 'av-vento di un ' epoca pluralistica, in cui i par-titi non pensino e non ritengano di riassu-mere tutte le leve di gestione, di controllo edi garanzia .

L 'autonomia e l 'autogestione non sono si-nonimi di sottrazione da qualsiasi controllo ,bensì rappresentano un margine di possibi-lità di azione per coloro che alla RAI-TV ,esplicano il proprio lavoro, che è tanto im-portante per l 'affermazione della cultura edella civiltà nel nostro paese .

Quel che vi è di estremamente negativonell ' ordine di servizio n . 376 è la piramidedirigenziale . Per esempio, un produttore ne lsettore dei servizi culturali deve passare at-traverso il vaglio di cinque persone, che s ichiamano rispettivamente Manca, Milano ,Rossini, Fabiani e un vicedirettore dei ser-vizi ancora da nominare. Si deve passare ,quindi, attraverso cinque persone, prima d iarrivare al caposervizio, all'interno della stes-sa direzione. In più vi saranno i supercon-trollori delle cosiddette segreterie di supporto ,create, non certamente con criteri decentra-tori, al vertice della piramide, per ripartireil potere tra i vari partiti .

Mi domando come, con una serie di pas-saggi di questo genere, vi siano autonomia ,libertà, possibilità e capacità di dar vita aduna produzione che non sia estremamentevincolata, proprio dal punto di vista dell osvolgimento dell'attività professionale, da tutt auna serie di condizioni che rendono il gior-nalista, il programmista, il produttore di no-tizie, di cultura, ed anche, di spettacolo ne lcampo della RAI-TV così vincolato, da man -care di quelle che sono le caratteristiche ad -dirittura dell ' esercizio di una attività profes-sionale. Parlare di decentramento, come h afatto il ministro, quando si costituiscono l etre segreterie di vertice è veramente cambiar eil nome delle cose. Non so proprio come s ipossa parlare di decentramento parlando dell etre segreterie che vengono costituite al centro :una per il direttore, una per il comitato diret-tivo ed una per l 'amministratore delegato .Queste tre segreterie sono segreterie di ver-tice, e danno origine a una confusione accen-tratrice : si tratta di organi centrali ai qual imanca l 'unico pregio che ha il centralismo,

quello dell 'unità. Di conseguenza si crea conquesto ordinamento una situazione di confu-sione al vertice, che è tipico di un equili-brismo non efficiente e non libero proprio d iun sistema di bilanciamento tra i partiti .

Nella misura in cui si tratta di pluralizzar ee si chiede la pluralizzazione e la liberalizza-zione non si intende dire depoliticizzare . Nonesiste, in effetti, la possibilità di rendere de ltutte obiettiva l ' informazione, e, quando s iparla di « esclusivo servizio dell'informazion epubblica », di « informazione parziale » e del -la « generale richiesta degli utenti » si dico -no parole abbastanza prive di senso . Esistela possibilità di dare informazioni complete ,di riportare tutte le voci su una certa notizia ,di dare una interpretazione, specificando per òche si tratta appunto di una interpretazion ee non di una notizia : esiste cioè la possibilit àdi offrire agli utenti della televisione la cono-scenza completa della vita nazionale nei suo iaspetti sociali, nei suoi aspetti politici, econo-mici, culturali .

Mi permetto allora di dire che, nella mi-sura in cui si ritiene che sia ancora utile l aCommissione perlamentare di vigilanza sull aRAI-TV, certe manchevolezze che sono stat equi sottolineate possono essere eliminate pe rdecisioni della stessa Commissione . Si è ri-levato in alcuni interventi che la RAI-TV d àscarse notizie in merito alle lotte del lavoro .Ma a questa critica i competenti organi dell aRAI-TV rispondono che la Commissione d ivigilanza ha stabilito che non si debba darenotizia delle vertenze di carattere locale, m asoltanto di quelle vertenze più important iche interessano la vita del paese .

III questa direzione è necessario solo ri-formare le decisioni della Commissione d ivigilanza . Non mi soffermo, naturalmente ,sulla riforma che è stata presa in esame an-ticipatamente, cioè in un momento ancor a

lontano dalla scadenza della concessione - emi meraviglio del fatto che una volta tantoil Parlamento sia andato così in anticipo s uuna riforma riguardante i criteri attraversoi quali dovrà esplicarsi il controllo e la ge-stione dell ' azienda - e mi limito a dire, con-cludendo, che anche se noi sappiamo perfet-tamente che una cosa è discutere del servizioradio-televisivo in un paese come il nostro ,nel quale non è possibile alcun paragonerispetto al sistema di gestione di paesi contutte le diverse vie possibili al socialismo ,tuttavia soltanto sollecitiamo il Governo, ne lmomento in cui ha preso una posizione cos ìrigida rispetto alla richiesta di fondo avan-

Atti Parlamentari

— 8597 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

zata non soltanto dalle organizzazioni sinda-cali, ma anche dalle categorie dei produttori ,a voler rivedere questa posizione, perché senzaun alto grado di partecipazione dei produt-tori dell'informazione, dello spettacolo e dell anotizia sarà difficile realizzare un alto grad odi obiettività e di imparzialità nel servizi oradiotelevisivo .

PRESIDENTE . Poiché gli altri presenta -tori di interpellanze e di interrogazioni no nsono presenti s ' intende che abbiano rinun-ciato alla replica .

Passiamo ai voti sulle mozioni .

Onorevole Giorno, insiste per la votazionedella mozione Barzini, della quale ella è co-firmatario ?

GIOMO. Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE. La pongo in votazione .

(È respinta) .

Onorevole Caprara, insiste per la votazion edella sua mozione ?

CAPRARA. Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE. La pongo in votazione .

(E respinta) .

Onorevole Almirante, insiste per la vota-zione della mozione Roberti, di cui ella ècofirmatario ?

ALMIRANTE. Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE. La pongo in votazione .

(E respinta) .

Informo la Camera che sono stati presen-tati i seguenti ordini del giorno :

« La Camera ,

udite le dichiarazioni del Governo e pre-so atto dell'impegno assunto di predisporre a lpiù presto un disegno di legge di riordina-mento dell 'azienda radiotelevisiva in rappor-to alle esigenze della sua autonomia e del su ocostante adeguamento alle crescenti necessit àdel servizio,

le approv a

e passa all'ordine del giorno » .

Storchi, Silvestri, Mammì .

« La Camera ,

preso atto dell ' impegno del Governo d ipresentare al più presto un disegno di leggedi riforma della struttura della radiotelevi-sione ;

preso atto che nel frattempo è urgente enecessario colmare le lacune e disciplinarecon maggior chiarezza l ' intera materia del -l'autonomia dell'azienda e dell'obiettività de imessaggi da essa prodotti e diffusi ;

preso atto che la Commissione interpar-lamentare di vigilanza sulle trasmissioni ra-diotelevisive non sembra avere i mezzi ade -guati per esercitare i compiti ad essa affidati ;

raccomanda alla Commissione parlamen-tare di vigilanza di presentare quanto prim aal Parlamento proposte concrete per una su amigliore organizzazione interna e una piùidonea strumentazione dei mezzi a sua dispo-sizione,

invita il Governo

a operare affinché gli organi dirigenti dell aradiotelevisione facciano capo alla predettaCommissione di vigilanza come alla sede piùidonea per impartire le direttive per il rispett odella più scrupolosa obiettività delle informa-zioni e a controllarne la rigorosa osservanza » .

Scalfari.

PRESIDENTE. Qual è il parere del Gover-no su questi ordini del giorno ?

MAllA, Ministro delle poste e delle tele-comunicazioni . Il Governo accetta l ' ordine de lgiorno Storchi-Silvestri-Mammì . Accetta al-tresì la prima parte dell ' ordine del giorn oScalfari, relativa all'impegno del Governo d ipresentare al più presto un disegno di leggedi riforma della struttura della radiotelevi-sione. Non accetta le altre parti di quest'or -dine del giorno, perché non concernono ma-teria di competenza dell'esecutivo, bensì dellePresidenze delle Camere, in quanto investo -no la Commissione parlamentare di vigilanza .

PRESIDENTE . Onorevole Silvestri, insist eper la votazione dell'ordine del giorno Stor-chi, di cui ella è cofirmatario ?

SILVESTRI. Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE . Pongo in votazione l 'ordi-ne del giorno Storchi-Silvestri-Mammì, accet-tato dal Governo .

(È approvato) .

Atti Parlamentari

— 8598 —

Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI -- SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

PRESIDENTE . Poiché l ' onorevole Scalfa-ri non è presente, si intende che abbia rinun-ziato alla votazione del suo ordine del giorno .

Sono così esauriti la discussione delle mo-zioni e lo svolgimento delle interpellanze edelle interrogazioni sulla RAI-TV .

Sull'ordine dei lavori .

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, la con-ferenza dei capigruppo che si è tenuta ve-nerdì scorso sotto la mia presidenza, non haraggiunto un accordo sull ' ordine del giornodelle prossime sedute ; cioè gli accordi rag-giunti in quella occasione riguardavano sol -tanto il lavoro che abbiamo svolto da luned ìad oggi ; per quanto concerne le prossime se-dute devo quindi rimettermi all ' Assemblea .

È chiaro che, in base all'articolo 79 de lnostro regolamento, dovrei, a seguito dellapresentazione di una proposta, dare la parol aad un oratore in favore e ad uno contro . Poi-ché però si tratta di un argomento di note-vole importanza, farò un 'eccezione e darò laparola, se richiesta, ad un oratore per ognigruppo.

INGRAO . Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

INGRAO. Signor Presidente, onorevol icolleghi, parlerò assai brevemente . Ho chie-sto la parola per chiedere che sia iscritto a lprimo punto dell'ordine del giorno di doman ila proposta di legge Fortuna, Spagnoli, Bass oed altri sui casi di scioglimento del matrimo-nio. Ella sa, signor Presidente, che nella di-scussione che si è svolta nella riunione de icapigruppo noi indicammo chiaramente que-sta priorità e annunciammo che, essendov istato un disaccordo, avremmo portato la que-stione in aula .

Credo che ci rendiamo tutti quanti conto ,in quest'aula, della grande portata e anch edella delicatezza della questione del divorzio .che noi chiediamo sia portata all'esame del -l'Assemblea . Per parte nostra, e lo sanno tutt iquanti i colleghi, abbiamo affrontato questoimportante tema con grande senso di respon-sabilità, e abbiamo collocato anche la nostr achiara, ferma, molto netta scelta in una im-postazione che riguarda tutta la questione de ldiritto di famiglia. Del resto, sappiamo anch eche questo tema è stato ormai oggetto di unalunga elaborazione, che si è sviluppata larga -

mente nella passata legislatura e che, ripres aall'inizio di quella in corso, è giunta ad un aconclusione assai precisa attraverso il voto del -la Commissione . Sappiamo che ci troviam odi fronte ad uno di quei problemi di fondoattorno ai quali il Parlamento deve esprimer eil suo potere di decisione .

Quando andiamo in giro per il paese e par-tecipiamo ai dibattiti sul Parlamento e su lsuo ruolo, ci troviamo spesso di fronte all aaccusa secondo la quale il Parlamento disper-derebbe il suo lavoro in una serie di « leg-gine », senza affrontare i grandi problemi d ifondo. Quello in questione è uno dei grandiproblemi di fondo che riguardano il rinno-vamento delle istituzioni : è cioè un altr otema su cui il dibattito si è sviluppato larga -mente, in questo periodo, nel paese, e al qua -le hanno partecipato varie parti politiche ; enoi riteniamo che si debba affermare il ruol odel Parlamento affrontando oggi questa que-stione che è matura, che è pronta per esser esottoposta ad una decisione di quest'Assem-blea. Voglio aggiungere soltanto un'altra con-siderazione . Noi sappiamo che sta anche permaturare un'altra legge di grande importan-za : la legge sulla finanza regionale . In pre-visione anche di quest'altra scadenza che s iapprossima, ci sembra giusto, necessario eopportuno cominciar subito, a partire da do -mani, la discussione della proposta di legg esul divorzio .

Ho concluso, signor Presidente . Si trattaper noi di una grande questione ormai matur ae da sciogliere . Perciò chiediamo alla Cameranon solo una scelta di calendario, non solo un adecisione in merito aIl'ordine del giorno didomani, ma chiaramente un atto politico ch edica con nettezza e con chiarezza a tutto i lpaese che il Parlamento italiano in questanuova legislatura è pronto ormai ad affronta-re questo grande nodo civile e sociale e – no ici auguriamo – ad approvare la proposta d ilegge Fortuna, e quindi a far compiere in ta lmodo un grande passo avanti a tutta la vitasociale del paese . (Applausi all'estrema si-nistra) .

ANDREOTTI . Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

ANDREOTTI . Signor Presidente, onorevol icolleghi, ritengo che in questa fase di deter-minazione dell'ordine del giorno non dobbia-mo entrare minimamente neI merito dei tem iche devono essere da noi affrontati .

Atti Parlamentari

— 8599 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

Per quanto riguarda il tema del divorzio ,testè proposto dall'onorevole Ingrao come ar-gomento da doversi iscrivere all'ordine de lgiorno della seduta di domani, noi riteniam oche obiettivamente - e questo è il giudizio ch edev'esser dato in questa fase - non possa averela precedenza rispetto ad altri argomenti cheformalmente io chiedo vengano iscritti all'or -dine del giorno .

Vorrei fare in proposito due osservazioni .La prima è che ieri sera noi abbiamo deposi-tato la relazione di minoranza sul progetto d idivorzio, firmata da tutti i colleghi del nostrogruppo che appartengono alla Commission egiustizia, fatta con una elaborazione diffusadi temi e di preoccupazioni che noi affidiamoall'attenzione e alla meditazione di ciascun odei nostri colleghi .

Riteniamo che ognuno ovviamente dar àalla fine il voto secondo quella che sarà l apropria convinzione . Ma, in un tema che tocc acosì da vicino (tant'è vero che se ne è molt evolte discusso, ma non si è mai arrivati aduna decisione) interessi fondamentali della fa -miglia italiana, crediamo di avere il diritt odi domandare l'attenzione e lo studio di tutt ii colleghi sul documento che noi abbiamo ier iavuto l'onore di sottoporre alla Presidenza ,della Camera .

Ma non è certo con una questione di gior-ni o di priorità, legate soltanto alla stamp adi una relazione, che ritengo di potere espri-mere qui un parere diverso da quello del -l'onorevole Ingrao. Io propongo alla Cameradi voler iscrivere all'ordine del giorno cinqu eargomenti che prendo fra i disegni di leggein stato di relazione e che hanno tutti unacaratteristica : di una urgenza obiettiva e d iuna fase di elaborazione vicina al compimen-to, nel senso cioè che si tratta di cinque ar-gomenti -- credo che non potrà con facilitàessere usata l'equivoca espressione di « leg-gine » se si ha la bontà di meditare un mo-mento nel merito degli argomenti stessi - ch epossono essere proposti alla Camera per unaiscrizione all'ordine del giorno immediata .

Si tratta in primo luogo delle note di va-riazione al bilancio dello Stato . (Commentiall'estrema sinistra) .

Molte volte l 'opposizione ha criticato il Go-verno di presentare in ritardo le note di va-riazione e fare in modo che non si avesse nelmomento giusto la possibilità di avere poi i lconsuntivo e il pareggiamento ed è stato sa-lutato, come una data piuttosto fausta, l 'av-venimento del rispetto dei termini costituzio-nali .

Ma, a parte questo (perché poi se si trat-tasse solo di dare un dispiacere all'opposizio-ne, non prenderei il lutto), credo che noi pos-siamo considerare che questo disegno di leggedelle note di variazione, approvato dal Senatoil 31 marzo e dalla Commissione, in temp outile, con relazione presentata il 30 aprile ,riguarda adempimenti che sono di estrema ur-genza perché devono consentire i pagament inecessari per la vita della regione sicilianae della regione sarda ; necessari per l'attua-zione dell'ordinamento regionale, per il ver-samento delle pensioni ordinarie, per lo stan-ziamento di quote di devoluzione ai comuni ealle province . Sappiamo tutti che i comunie le province versano, purtroppo, in condizio-ni di bilancio non estremamente favorevoli .(Commenti all'estrema sinistra) .

Senza l'approvazione delle note di varia-zione già approvate,' ripeto, dall'altro ramodel Parlamento, è bloccato tutto l ' insieme d ipossibilità di pagamenti per lo Stato, per cu icredo noi non possiamo non darci obiettiva-mente carico dell'urgenza di questo primotema .

Il secondo tema, che è stato dibattuto dall eCommissioni degli esteri e dell'agricoltura ,riveste un'urgenza non meno grave, e spie-gherò sinteticamente il perché. Esso riguar-da le norme per poter dare le attuazioni am-ministrative necessarie nel così detto terz otempo, o terza tappa, della Comunità econo-mica europea e della Comunità europea dell a

energia atomica . Questo disegno di legge ven-ne presentato già nel corso della passata legi-slatura ed approvato dall'altro ramo del Par -lamento, ma non facemmo a tempo ad appro-varlo per il termine della legislatura stessa .Il disegno di legge è stato ripresentato nell aattuale legislatura all'altro ramo del Parla-mento, è stato approvato dal Senato e, inviat o

a noi, le Commissioni hanno espresso il lor o

parere. Non possiamo dire che si tratta d i

un provvedimento che, anche se siamo in ri-tardo, non ha un'incidenza diretta ; esso in -

fatti non solo serve a metterci in condizion idi poter per tempo assumere gli atteggiamen-ti necessari per la vita della Comunità euro-pea, ma anche a pagare (e faccio solo quest oesempio) i contributi del FEOGA per l'agri-coltura italiana. Se noi non approviamo que-sto disegno di legge, non saremo in condizion i

di versare tali contributi .

Terzo argomento è quello che riguarda l amodifica dell'articolo 389 del codice di pro-

cedura penale . I colleghi sanno che la Cortecostituzionale ha dichiarato incostituzionale

Atti Parlamentari

— 8600 —

Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI -- SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

una parte dell ' istruttoria sommaria ed ha la -sciato dubbi piuttosto seri sulla costituziona-lità in genere di tutta l ' istruttoria sommaria .Il Governo e anche numerosi colleghi parla-mentari, preoccupati del blocco effettivo ch esi ha di tutti i procedimenti penali, hann oproposto delle misure correttive . E noi sap-piamo - cosa che dovrebbe interessare tutti ,perché è stata messa in evidenza anche dal -la stampa - che vi è, sotto questo aspetto, un acerta agitazione negli stessi stabilimenti d ipena perché i carcerati, che non possono ve-dere celebrato il loro processo proprio per l amancanza di una norma che supplisca al vuo-to creato dalla pronuncia della Corte costi-tuzionale, fanno a noi delle legittime pres-sioni .

Onorevoli colleghi, anche questo testo ap-provato dal Senato dovrebbe richiamare l avostra attenzione perché vi sono 142.717 pro-cessi fermi perché l ' istruttoria non può es-sere mandata avanti . Mi pare che questo ter-zo argomento, non meno degli altri, present iuna urgenza obiettiva e che di esso non s ipossa parlare come di una « leggina » . (Inter-ruzione del deputato Barca) .

È in stato di relazione, presentata il 22maggio dall 'onorevole Vassalli, come è scrit-to negli stampati che sono stati a noi distri-buiti . (Interruzione del deputato Barca) .

Il quarto punto che io avevo segnato, datoche nella riunione dei capi gruppo la nostr aattenzione era stata portata sull 'urgenzaobiettiva che oggi non ho più visto ricordata ,ha forse un ' urgenza inferiore (personalmenteritenevo che le stesse pressioni che eranostate fatte nella riunione dei capigruppo sa-rebbero state qui ripetute) ; mi riferisco all aproposta del senatore Togni ed altri, già ap-provata dal Senato, relativa ad un 'inchiestaparlamentare sui fenomeni di criminalità i nSardegna, la cui discussione i colleghi de lgruppo comunista avevano vivacemente sol-lecitato .

L'ultima proposta, la quinta, che mi per -metto di sottoporre alla Presidenza ed all aAssemblea riguarda un disegno di legge, i lcui ritardo è veramente curioso, onorevol icolleghi, e che mi pare ci metta un po ' nellacondizione di contribuire al relativo disordi-ne che esiste nella pubblica amministrazione .Mi riferisco al disegno di legge che prorog al 'articolo 10 della legge 18 marzo 1968, re-cante delega al Governo per il riordinament odell 'amministrazione dello Stato, per il de-centramento delle funzioni ed il riassetto del-le carriere e delle retribuzioni . Il primo pe-riodo della delega è già scaduto ed era stata

proposta dal Governo la proroga, dopo un aspecie di consultazione delle organizzazionisindacali, al 14 di aprile. In sede di Commis-sione tale proroga è stata ulteriormente pro-tratta al 30 giugno 1969 . Forse sarà il caso diproporre una data ancora più lontana per da rtempo all 'altro ramo del Parlamento, chetale proposta non ha ancora preso in consi-derazione, di poter esprimere il suo voto . Maveramente ritengo che un tema così impor -tante, in un momento piuttosto delicato pe ril funzionamento della pubblica amministra-zione, non possa essere lasciato pendente ; etra l'altro significherebbe anche dare ai fun-zionari un cattivo esempio per il rispetto del -le scadenze che noi stessi ci siamo prefissate .

Onorevoli colleghi, vorrei concludere di-cendo che questi temi dovrebbero, a mio av-viso, occupare alcune giornate del nostro la-voro parlamentare; ricordo che non tutte l egiornate del mese di giugno, per concorde va-lutazione, potranno essere usate per il nostr olavoro. La prossima settimana ci sono du egiornate festive, e la domenica successiva s isvolgeranno le elezioni in Alto Adige e s isvolgerà anche un numero notevole di ele-zioni amministrative . Neppure l 'altra setti-mana sarà possibile averla interamente a no-stra disposizione, essendoci le elezioni in Sar-degna (è tradizione che ci sia data la possi-bilità di contribuire a quella campagna elet-torale, per cui il numero delle giornate lavo-rative in Parlamento sarà diminuito) . Riten-go pertanto che le priorità che ho indicatoabbiano un fondamento obiettivo .

Quando saranno stati esaminati questi di -segni di legge, per l'approvazione dei qual inon intendiamo che sia adoperato più de ltempo strettamente necessario, potremo di-scutere del problema del divorzio posto ogg idall 'onorevole Ingrao e di altri problemi ,come quello, pure accennato dall 'onorevoleIngrao, della finanza regionale, o quello delfondo di solidarietà così atteso dal nostr omondo contadino e per il quale sollecitiamoil Governo a presentare al più presto un di -segno di legge . Oggi credo sia obiettivamentedifficile non riconoscere una priorità agli ar-gomenti che ho avuto l 'onore di proporre .(Applausi al centro) .

CERAVOLO DOMENICO . Chiedo di par -lare .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

CERAVOLO DOMENICO. Signor Presi-dente, anche il nostro gruppo chiede che venga

Atti Parlamentari

— 8601 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI -- SEDUTA DEL 28 MAGGIO 196 9

posto al primo punto dell'ordine del giornoil provvedimento Fortuna, Basso, Spagnol isul divorzio, che abbiamo proposto insiem econ i compagni comunisti .

In sede di conferenza dei presidenti d igruppo non siamo stati convinti dal discorsodell'onorevole Andreotti, e non siamo con-vinti neanche adesso. Non si può sfuggire all asostanza del problema . Ci troviamo ad unconfronto su una questione politica che èprossima ad essere iscritta (noi ci auguriamoche lo sarà) all'ordine del giorno dei lavoridella Camera; un problema che è già maturo ,che ha subìto la sua fase istruttoria e che, so-prattutto, è iscritto all 'ordine del giorno de lpaese .

Oggi abbiamo da fare i conti con un 'opi-nione pubblica che è stasera vigilante, mobi-litata per osservare la capacità del Parlamen-to ad essere coerente con i suoi doveri . (Com-menti al centro) .

Siamo di fronte ad una questione squisi-tamente politica e il gruppo della democraziacristiana si assume una grave responsabilità ,quella di recare danno al prestigio del Par-lamento, perché tutti sanno che questo è i lpiù grosso progetto di iniziativa autonomaparlamentare, cioè non rientrante negli ac-cordi di Governo, che non è proposto da par-titi di Governo nel quadro del programmagovernativo . È una iniziativa autonoma par-lamentare, che già due legislature hann o« stagionato » a dovere e che ci pone oggi d ifronte alle nostre responsabilità .

Se voi della democrazia cristiana dovest einterferire nel normale iter di questa propo-sta, ebbene, convaliderete le accuse, il sospet-to che i partiti, con le loro contraddizioni, ei governi, con le loro contraddizioni, effet-tuino un sabotaggio oggettivo del prestigiodel Parlamento, della funzionalità del Par -lamento . (Commenti al centro) .

Debbo dire che il tentativo dell' onorevoleAndreotti è un tentativo di sfuggire alla di-scussione, non di affrontare la discussione suun problema che dovrebbe essere di capital eimportanza e che certamente è di capitale im-portanza anche per voi ; proprio questa im-portanza rende necessario affrontare il pro-blema, e affrontarlo nel modo più serio . Quan-do l ' onorevole Andreotti suggerisce cinqu etemi che egli ritiene di una priorità obiettiva ,ebbene io dico che queste sono delle escogi-tazioni, onorevole Andreotti .

E faccio a parte un'osservazione partico-lare, e cioè che in questi cinque temi figural ' inchiesta sul banditismo sardo contro cu iproprio ella, onorevole Andreotti, si è così af -

fannato nella riunione dei presidenti di grup-po, ritenendo che non fosse argomento d aaffrontare prima delle elezioni sarde. Ora,tanto per caricare la dose delle escogitazion itecniche che bisogna trovare per sfuggire a lconfronto politico, ella aggiunge anche que-sto argomento dell'inchiesta sul banditism osardo, a differenza di quanto ha fatto nell ariunione dei presidenti di gruppo .

Ebbene, io debbo dirle, onorevole An-dreotti, che noi non neghiamo l ' importanzain sé ad ognuno di questi temi suggeriti da lgruppo della democrazia cristiana ; però tutt isappiamo che ogni volta che c 'è stato ungrande dibattito sui importanti leggi, c ' è sta-ta sempre la possibilità, attraverso sedut emattutine, di esaminare contemporaneament eanche progetti di minore importanza.

Quindi, noi riteniamo che da qui al 15 lu-glio vi sia posto per organizzare un dibattit osu tali argomenti . Alcuni di questi temi pos-sono essere discussi ed approvati in mezz agiornata . Ma questo accade quando esiste vo-lontà politica di risolverli . Ecco il problema ,ecco perché siamo di fronte a un problem apolitico; ecco perché vi è un confronto poli-tico : il problema è quello di stabilire se iscri-vere all'ordine del giorno un argomento d icosì grande importanza per la società italia-na come, appunto, il divorzio .

Non vi è alcuna ragione obiettiva che pos-sa ritardare l'iter di una discussione orma imatura per arrivare all'ordine del giorno del -la nostra Assemblea .

Circa gli altri problemi, quando esiste ve-ramente la volontà politica di risolverli, esi-ste anche la possibilità di farlo ugualmente ,in maniera collaterale . Proprio perché noi fac-ciamo una scelta precisa e riteniamo di tro-varci in presenza di un grosso problema po-litico, e proprio perché l'opinione pubblica -di fronte alla quale tutti ci troviamo - giudi-cherà se siamo capaci di essere coerenti fin oin fondo, noi diciamo : i temi in questione s ipossono decisamente affrontare, e ciò appun-to noi ci impegnamo a fare, nell'intento d iessere coerenti .

Quindi, onorevole Andreotti, la sua esco-gitazione tecnica, il suo tentativo di sfuggi -re, di farci « meditare » alcuni giorni sull arelazione di minoranza - che è già arrivat aun po' in ritardo - di fatto può portare al -l'insabbiamento della proposta di legge su ldivorzio forse fino al prossimo autunno e, sevi saranno le elezioni amministrative, fin oall'autunno inoltrato . Questa è la realtà .

Già nel mese di giugno vi saranno parec-chi giorni in cui la Camera non terrà seduta ;

Atti Parlamentari

— 8602 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 196 9

nel mese di luglio, il Governo presenterà i ldisegno di legge sulla finanza regionale, e no ici dobbiamo tenere pronti ad affrontare que-sto progetto . Quindi, ognuno di noi si rendeconto che si tratta di un trucco ormai aperto ,oltre che intenzionale, dal momento che l ademocrazia cristiana ha dichiarato a più ri-prese di essere contraria alla discussione del -la proposta di legge sul divorzio, tanto è ver oche si parla del proposito di far ricorso a lreferendum per abrogare ciò che noi cerchia-mo qui di approvare sollecitamente .

In conclusione, se la preoccupazione ri-guarda singoli progetti, noi diamo la garanzi ache esiste la possibilità di trovare il modo d iesaminarli tempestivamente . Pertanto, rite-niamo che l'iter normale, ormai maturo, delprogetto sul divorzio debba essere rispettato ,e che tale progetto debba essere iscritto al pri-mo punto dell'ordine del giorno della pros-sima seduta . (Applausi all'estrema sinistra) .

ALMIRANTE . Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

ALMIRANTE. Signor Presidente, il grup-po del Movimento sociale italiano ritiene chesi debba discutere subito del divorzio, ma nonnel testo concordato Baslini-Fortuna, bens ìnel testo, non ancora concordato e difficil-mente concordabile, De Martino-Ferri ; cioènoi riteniamo che si debba discutere di undivorzio, ma si tratta del divorzio tra socia-listi e socialdemocratici . (Commenti) . Dicen-dolo, mi riferisco correttamente anche se u npoco facetamente . . .

PRESIDENTE. Onorevole Almirante, ell aè fuori argomento .

ALMIRANTE. Nient'affatto, perché mi ri-ferisco correttamente, anche se un poco fa-cetamente, a una proposta che ebbi l 'onoredi fare, signor Presidente - ed ella non m icontestò certamente il diritto di farla - i nsede di conferenza dei capigruppo, alla qual eella ha alluso all'inizio di questa discussion esull ' ordine dei lavori .

Noi dobbiamo prendere atto, onorevoli col-leghi, a qualunque parte apparteniamo - m iriferisco a termini ufficialmente adottati i ncomunicati di partiti politici - dell 'esistenz adi una situazione di congelamento al vertic edi uno dei partiti che fanno parte della coali-zione governativa . Credo di poter dire corret-tamente che, quando la segreteria di uno de ipartiti della coalizione governativa - di qua-

lunque coalizione governativa si tratti - nel -l 'attuale regime che fa riferimento ai partit iper le scelte decisionali è congelata, il Go-verno non può dirsi congelato (non vogli ousare una espressione che potrebbe apparir eirriverente), ma certamente ci si trova d ifronte a una figura particolare di Governo ,cioè a un Governo che si trova in uno stadi omolto prossimo a quello dell'ordinaria ammi-nistrazione ; cioè ci troviamo in questo mo-mento di fronte ad un Governo che non po-trebbe prendere posizione in merito alle gran -di scelte politiche che stanno di fronte ad esso ,al Parlamento e al paese, senza correre i l

rischio di andare incontro a quelle spacca-ture cui il partito socialista (Proteste a sini-stra) corre il rischio di andare incontro .

In una situazione di questo genere, ono-revoli colleghi, il Parlamento deve adottar e

una scelta : prendere atto e coscienza di tal e

situazione, assumersi le sue responsabilità edevitare che le responsabilità e le scelte ven-gano ancora una volta compiute al di fuor idi esso, negli ambulacri, nei corridoi, nell esedi dei partiti . E allora vi è un solo dibat-tito urgente, serio, autentico, qualificante ,prestigioso, obbligato, direi, che il Parla -mento deve effettuare: un dibattito di verific adella maggioranza . D ' altra parte lo spettacoloche ci si offre in questa seduta, di una mag-gioranza che si dimostra incapace di mettersi

d ' accordo non già sui problemi fondamental io su scelte qualificanti, bensì, addirittura ,sull'ordine dei lavori della Camera, io pens osia sufficientemente eloquente per il paese .

Abbiamo discusso nei giorni precedenti ,signor Presidente, problemi di tanta impor-tanza in un'aula vuota o semivuota . Oggi in -

vece l ' aula è piena, perché dobbiamo assistereal divorzio tra democristiani e socialisti i nordine alla proposta di divorzio Baslini-For-tuna. Questa è la realtà . Ciò significa che i lproblema che il Parlamento sente come qua-lificante è questo : il problema delle sceltedivise e diverse che si compiono persino pe rquanto riguarda i tempi e i modi di svolgi-mento dei dibattiti tra i partiti del Governoe della maggioranza . (Interruzione del depu-tato Vassalli) .

Mi meraviglio che certe interruzioni ven-gano dal presidente della Giunta per le do-mande di autorizzazione a procedere .

Se il Parlamento prende coscienza degl iautentici problemi politici che sono davant iad esso ha una sola strada da prendere i nquesto momento : quella che porta alla ve-rifica della maggioranza . Ho fatto una pro-posta in sede di conferenza dei presidenti di

Atti Parlamentari

— 8603 —

Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI -- SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

gruppo, e ho dovuta farla, signor Presidente ,perché, se il Movimento sociale italiano di-sponesse per suo conto delle 63 firme neces-sarie per ottenere una verifica della maggio-ranza, avrebbe già compiuto il proprio dovere ,e credo avrebbe compiuto, in questo mo-mento, un dovere anche nei confronti dell'opi-nione pubblica .

In sede di conferenza dei capigruppo horivolto appello ai presidenti dei gruppi di op-posizione perché, al di sopra delle parti (credocon ciò di avere dato prova di una certa spre-giudicatezza politica, in senso buono e posi-tivo), volessero concorrere con noi nel ri-chiedere una verifica della maggioranza .

Ripeto e rinnovo la proposta. Penso ch ei gruppi di opposizione dovrebbero esser econcordi con noi nel ritenere che, se le oppo-sizioni chiedono in questo momento all eCamere di compiere una scelta prioritaria ,non possono chiedere loro altro, proprio pe rla loro natura e funzione, in questo caso perla loro funzione ispettiva e di controllo, ch edi compiere una scelta qualificante, cioè unascelta di verifica della maggioranza .

Se la nostra proposta dovesse cadere nelvuoto, se non soltanto il gruppo comunistae il gruppo socialproletario dovessero rispon-dere di no, ma se dovesse insistere in unaposizione negativa anche il gruppo liberale ,mentre finora soltanto il gruppo del PDIU Mha accettato, in linea di principio, questanostra tesi, evidentemente non potremmo ch etrarne delle conseguenze in chiave di valuta-zione politica, e l'opinione pubblica trarrebb ele proprie.

Nel caso poi che questa nostra propostaprincipale non dovesse essere accolta, devodirle, onorevole Andreotti, che avremmo pre-ferito ascoltare da lei oggi ciò che ella h adetto e che io ho udito - e poiché ne hannoparlato i giornali non commetto alcuna indi-screzione - nella conferenza dei president idei gruppi .

Ben altra è stata la posizione che ella haassunto in quella occasione, ben più ferma ,ben più chiara, ben più decisa, onorevol eAndreotti ! In quella sede ella non ha ten-tato, almeno sopra coperta, il baratto che ogg ici è sembrato ella abbia tentato di compier econ i comunisti . In quella sede ella non h adetto : a luglio potremo valutare se sia i lcaso di discutere del divorzio o per esempiodella finanza regionale . In quella sede ellaha detto : o si va oltre le ferie estive, oppure ,si discuta a luglio del divorzio, ed io faròin modo che si iscrivano a parlare, poiché il

regolamento non lo vieta, 266 oratori della

democrazia cristiana . (Commenti) .Noi avremmo avuto piacere, per un debito

di lealtà e di correttezza reciproche, che ell aavesse assunto in questa occasione una posi-zione altrettanto chiara . Ella ha assunto in -vece in questa occasione - perché evidente -mente dalla riunione dei presidenti dei grupp iad oggi qualche pressione deve essere inter -venuta - un atteggiamento diverso, molt omitigato . Ella ha detto : potremo esaminar ea luglio la proposta relativa al divorzio .

Inoltre ho notato una strana dimenticanza .Ella ha detto che a luglio si potrà discuter edel divorzio e della legge regionale ; e perch énon del disegno di legge sul referendum,onorevole Andreotti ? Si tratta infatti di u nprogetto di legge che dovrebbe essere esami -nato e approvato prima di ogni altro, dat oche esso è già stato approvato dal Senato esi trova attualmente alla Camera in stato d irelazione. Si tratta di carenze legislative ch ehanno un'importanza politica, onorevole An-dreotti, e che credo non consentano al grupp odella democrazia cristiana, in questo momen-to, di presentarsi con quell 'atteggiamento d iiniziale coraggio che ci era sembrato, consollievo, di ravvisare nelle sue parole nell ariunione dei presidenti dei gruppi .

Invece, signor Presidente, riteniamo ch edebba prevalere il buon senso . Se il Parla -mento non crede di dedicare il mese di giugnoad un dibattito di verifica della maggioranza ,allora penso che esso debba dar prova di fairplay nei confronti di partiti politici che allavigilia di importanti riunioni del loro comi-tato centrale o addirittura del congresso na-zionale, possono trovarsi in difficoltà .

Volete dar prova di fair play? Alloraprendete atto che nel mese di giugno si ter-ranno solo poche sedute, per cui è opportun oche tale mese sia dedicato alla discussionedi argomenti che rientrino in un quadro d ipossibilità di lavoro che - il signor President ece ne darà atto perché crediamo ci si trov idi fronte ad una realtà - si presentano piut-tosto limitate e compresse .

L'onorevole Andreotti ha citato cinqueargomenti . Io ho ricordato il tema del refe-rendum . Mi permetto ora di pregare la Pre-sidenza della Camera ' di voler prendere notadi due nostre proposte integrative .

Noi abbiamo avuto l'onore di presentar eda molto tempo, signor Presidente, un'inter-pellanza relativa al problema dell'Alto Adig ee crediamo che un altro gruppo - se non sba-glio l'onorevole Malagodi ne ha parlato nell aconferenza dei capigruppo - abbia presentato

Atti Parlamentari

— 8604 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 196 9

un suo strumento parlamentare sullo stess oargomento . Il ministro per i rapporti con i lParlamento può darmi correttamente atto ch eper ben tre volte il Governo si è impegnato arispondere con urgenza alla nostra interpel-lanza e che per ben tre volte, per motivi ch eio non addebito affatto a cattiva volontà o ascortesia da parte del ministro per i rapport icon il Parlamento, tale impegno è stato elu-so. Io rinnovo tale richiesta e desidero sotto -lineare il fatto che la nostra interpellanza, èstata il primo strumento parlamentare presen-tato su questo argomento in questa legisla-tura .

Inoltre noi abbiamo presentato oggi unamozione relativa al, purtroppo, temuto, pa-ventato e probabilmente verificatosi eccidi odi alcuni cittadini italiani nel Biafra . Noi ab-biamo assistito anche in epoche recenti a ri-chieste agitate, appassionate, addirittura d iconvocazione anticipata della Camera per di-scutere di eventi luttuosi verificatesi in qual -che parte d'Italia. Stiamo assistendo oggi all astrana inerzia degli organi governativi respon-sabili ma anche ad una strana insensibilità d igruppi parlamentari, strana insensibilità cheper fortuna non è rispecchiata dalla stampa.Io ho qui l'articolo di fondo di un quotidian oromano, che non è certamente vicino alla no-stra parte, il quale si chiede come sia possi-bile che il Governo italiano rimanga inert edi fronte ad avvenimenti di tal genere e ac-cusa il Governo di non potersi muovere nep-pure in ordine a questioni così drammatich eche appassionano, commuovono e scuoton ol'intera pubblica opinione perché - dice que-sto giornale - il Governo in questo moment onon ha la possibilità neppure di operare que-ste scelte, neppure di affrontare dibattiti d iquesto tipo, neppure di assumersi queste re-sponsabilità .

Non vogliamo crederlo, però, signor Pre-sidente, noi riteniamo di interpretare ancheil suo sentimento. Ella più volte ha preso l aparola all'inizio e al termine di una sedut ain quest'aula per rivolgere il commosso salutoa italiani o anche a stranieri vittime di eccidi ,di prepotenze, di barbarie . Non possiamo chie-derle in questo momento di farlo perché l enotizie, fortunatamente, non sono ancora de-finitive .

Ci rendiamo conto del fatto che ella, si-gnor Presidente, non ha ancora parlato a no -me dell ' intera Camera proprio perché le no -tizie non sono ancora definitive, ma quel ch evale per lei, per la sua altissima carica, pe ril suo doveroso riserbo, non può certamentevalere né per il Governo né per i vari gruppi

parlamentari . Chiediamo dunque che quest idue ulteriori argomenti vengano iscritti all 'or -dine del giorno nello scorcio delle sedute d igiugno e ci opponiamo alla proposta Ingrao .(Applausi a destra) .

PRESIDENTE. Onorevole Almirante, desi-dero precisare che iI Presidente della Camer anon avrebbe mancato di dimostrare la stess asensibilità dimostrata in altre dolorose circo -stanze, qualora il ministro degli affari ester iavesse risposto alle interrogazioni su quant oè avvenuto nel Biafra : cosa che questi non haritenuto ancora di fare, avendo inviato il sot-tosegretario Pedini sul posto per assumere pi ùprecise notizie . (Commenti a destra) .

ORLANDI . Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

ORLANDI . Signor Presidente, onorevol icolleghi, l'onorevole Almirante nell'interven-to che ha or ora concluso ha ritenuto di pote rceliare, forse per sfuggire all'argomento indiscussione ; ha ritenuto di poter fare riferi-mento ad altri divorzi che non ci sono e cer-tamente non sono all'ordine del giorno . (Com-menti a destra) . E ha ritenuto di poterlo far emagari per cercare di evitare di entrare ne ltema della discussione e forse per coprireuna sostanziale divergenza che sull'argoment oin discussione esiste nel suo gruppo parla-mentare. E riferendosi a questa Assemblea ,ha ritenuto di potere esprimere un giudizi oche, almeno per la mia parte, non condivido ;anzi dico che noi socialisti non condividiamotale giudizio, secondo cui il Parlamento nondarebbe prova di senso di responsabilità . Unaseduta come quella odierna, alla quale sonopresenti tutti quanti i membri della Camera ,per discutere sulla messa all'ordine del gior-no di un argomento piuttosto che di un altro ,e discutere con una prefigurazione di maggio-ranza che non è quella tradizionale, costi-tuisce invece una chiara prova di responsa-bilità .

Non mi pare di fare affermazioni di carat-tere scandalistico, perché questa è una dell eoccasioni in cui il Parlamento sta dimostran-do e dimostra la propria autonomia : anchese sul tema specifico dovesse delinearsi un amaggioranza diversa da quella tradizionale ,l'onorevole Almirante dovrà ricordare che s uquesto tema non ci sono stati accordi o im-pegni di Governo . Nell'illustrare il program-ma governativo il Presidente del Consiglio s irimise alla libera decisione del Parlamento in

Atti Parlamentari

— 8605 —

Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

ordine al tema del divorzio, ritenuto impor -tante e fondamentale perché attinente alla or-ganizzazione della società civile . E allora, an-che se si dovesse prefigurare qui una maggio-ranza diversa, ciò riguarderebbe un singolotema, e non porterebbe alla caduta della mag-gioranza formatasi su un programma di Go-verno né al delinearsi di una nuova maggio-ranza .

Vengo ora al tema, anche in relazione all eindicazioni qui esposte dall'onorevole An-dreotti. L'onorevole Andreotti non ha per-duto, anche in questa occasione, la calmae la serenità che gli sono abituali . Egliha illustrato cinque argomenti da porreall'ordine del giorno : argomenti che - nonho difficoltà ad ammetterlo - concernonoesigenze obiettive . Egli ha illustrato que-sti cinque temi con una meticolosità apprez-zabile, ma lo ha fatto come se ci trovassimoa discutere sulla priorità di richieste che han -no tutte la stessa importanza, o di richiesteche investono l'ordinaria amministrazione .Ma se ci fossimo trovati a discutere soltant orichieste di ordinaria amministrazione, nonsarebbe stato difficile conseguire un accord osul calendario nella conferenza dei capigrup-po. Mi pare tuttavia che non abbia torto l'ono-revole Almirante quando ricorda la discus-sione che si è svolta in quella sede e l'impo-stazione che si è sentita allora, certamente di -versa da quella che abbiamo ascoltato inquest'aula .

Se ci trovassimo di fronte alla proposta d iporre all'ordine del giorno argomenti di or-dinaria amministrazione, e se l'onorevole An-dreotti avesse richiamato ala nostra attenzio-ne l'esigenza di dare una priorità a quei cin-que argomenti, esprimendo però un impegnonel senso che, ultimata quella discussione (ch ecertamente non sarebbe lunga e impegnati -va), la sua parte avrebbe acconsentito a farporre all'ordine del giorno il provvedimentoche ha, come primo proponente, un deputatodel mio gruppo, e che l'onorevole Ingrao chie-de ora che sia posto al primo punto dell'or -dine del giorno della seduta di domani; sel'onorevole Andreotti avesse fatto così, no navrei avuto difficoltà a concedere questa pausa .Se si trattasse di un problema di calendario ,ebbene, sui problemi di calendario l'accordoè facile da raggiungere .

Ma in realtà ci troviamo, anche se non èemerso dal discorso dell 'onorevole Andreotti ,di fronte ad un chiaro intendimento di carat-tere politico . Io, nel corso della riunione de icapigruppo, avevo cercato di portare avant iuna proposta sulla quale potesse esservi una

convergenza di tutte le parti, una propost ache scaturiva dalla comprensione delle esi-genze di tutti i partiti, compreso il partit odi maggioranza relativa, ma anche dalle esi-genze del calendario della Camera . Avevo ri-cordato e sottolineato, e poi l 'aveva sottoli-neato con maggiore intensità l 'onorevole Ma-lagodi, come in questo mese di giugno le oredisponibili per la discussione parlamentar enon siano molte . La prossima settimana è ca-ratterizzata da due feste infrasettimanali ,quella del 2 e quella del 5 giugno ; il 15 avran-no luogo le elezioni regionali in Sardegna eperciò molti deputati saranno impegnati ; l'ul-tima settimana di giugno sarà caratterizzatadal congresso della democrazia cristiana . Eb-bene, sulla base di queste considerazioni, ioavevo formulato la proposta (anche per nonesasperare un congresso già praticamente i ncorso e non fargli assumere un caratteretrionfalistico su un tema, di carattere con-fessionale, su cui non vorrei che si esercitas-se una divisione, eludendo la scelta dei gran-di, veri temi che quel partito dovrà affron-tare nel suo congresso) ; io - dicevo - avev oproposto che la democrazia cristiana si im-pegnasse a che subito dopo il congresso, cio ènella prima settimana di luglio, fosse postoall'ordine del giorno, con l ' impegno di noncondurre una battaglia ostruzionistica, l aproposta di legge Fortuna sul divorzio. Dal-l'onorevole Andreotti nel corso di quella riu-nione non venne alcun assenso, anzi si pu òdire, semmai, che egli ci indirizzò una minac-cia . L'ha ricordata l 'onorevole Almirante .Con la sua calma abituale, egli ebbe a ricor-darci che avrebbe mobilitato il suo gruppo ,o che non avrebbe comunque potuto evitar eche i 260 deputati della democrazia cristianaprendessero tutti la parola su questo argo-mento .

E allora, se ci trovassimo soltanto di fron-te ad un problema di calendario e se fosse an-cora possibile qui risolvere il problema dicalendario determinando le condizioni percui il Presidente della Camera possa elabo-rare la programmazione dei nostri lavori, ese l'onorevole Andreotti ci potesse ribadirequi un impegno a discutere senza manovreostruzionistiche ed entro breve termine que-sto problema, trattandosi - ripeto - di que-stione relativa al calendario non avrei alcun adifficoltà. Ma qui mi pare che non si tratt ipiù di un semplice problema di calendario .Mi pare che qui si tratti di un problema d'Iscelta politica : e allora ritengo che non cipossiamo sottrarre ad una esigenza : quelladi evitare manovre dilatorie, ritardatrici e

Atti Parlamentari

- 8606 —

Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI -- SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

magari affossatrici della discussione di unprovvedimento che è stabilmente maturo pe rla discussione parlamentare . E maturo nelpaese, dato che se ne discute da anni, se n eè discusso in tutte le legislature ed in ogn ilegislatura i proponenti sono stati sempredella mia parte . Ed è maturo anche per l adiscussione parlamentare . L'onorevole An-dreotti ha ricordato che la relazione di mi-noranza è stata stesa soltanto qualche giorn ofa. Questo è incontestabile . Però la relazionedi maggioranza, redatta dal collega Lenoci ,era già pronta il 30 aprile e dal 30 aprile a doggi sono passati 28 giorni, nel corso deiquali sarebbe stato possibile dare vita od ar-ticolare una discussione di carattere parla-mentare .

Riprendendo l ' argomentazione che è stataportata dall 'onorevole Ingrao, secondo cu iquesta sarebbe una specie di sfida ; vorreidire che qui non ci troviamo di fronte a duna scelta di calendario, ma ci troviamo d ifronte ad una scelta politica . Ebbene, se citroviamo di fronte ad una scelta di calenda-rio, possiamo sempre discutere ; ma quand osiamo di fronte ad una scelta politica, allor anon possiamo fare alcuna transazione; nonpossiamo fare alcuna transazione con noi stes-si, non possiamo fare alcuna transazione co nla nostra coscienza, tanto più che siamo con -vinti che il problema del divorzio sia in ef-fetti un problema di libertà, un problem amaturo nella coscienza del paese, un proble-ma che possiamo affrontare - vorrei dire -nella piena consapevolezza di quelli che son oi nostri compiti ed i nostri doveri .

Si prefigura così probabilmente una di-scussione che finirà con l'essere lunga; pro-babilmente corriamo il rischio che tutti i 26 0deputati democristiani si iscrivano a parla -re, probabilmente rischiamo di andare incon-tro ad una paralisi dell ' attività parlamenta -re. E quando qui ci viene ricordato che c isono i cinque argomenti importanti da porr eall 'ordine del giorno, quando ci viene ricor-dato che c'è il disegno di legge sulla finanzaregionale che bisogna pur discutere, ammet-tiamo che si tratti di sollecitazioni che hannoil loro valore . Ma, di fronte a queste solleci-tazioni, ciascuno si assume la propria re-sponsabilità . E se la democrazia cristiana ri-terrà di fare coprire l'intero arco di questomese o del mese successivo dalla discussionesu questo tema, vorrà dire che sarà essa a dassumersi la responsabilità di quella che sar àuna paralisi della attività parlamentare . (Ap-plausi a sinistra — Commenti al centro) . Main questo caso io mi richiamo al senso di re-

sponsabilità ed alla imparzialità del nostroPresidente, che ha saputo in ogni occasioneorganizzare il dibattito con una meticolosit àed uno scrupolo di cui non possiamo non dar -gli atto .

In questa ipotesi mi pare che valga lapena dare uno sguardo al regolamento dell aCamera che, all 'articolo 13-bis, ricorda ch e« dopo il terzo giorno dell ' iscrizione di un ar-gomento all'ordine del giorno, la Camerapuò, su proposta del Presidente, deliberare -con la procedura dell'articolo 79 - di organiz-zare la discussione . In tal caso il Presidenteindìce la riunione di cui al primo comma pe rstabilire l'ordine degli interventi secondo lenorme degli articoli 70 e 83, nonché il numer oprevedibile delle sedute necessarie e la lor odata » .

BIMA. Questo non è stato mai fatto . (Pro-teste al centro — Richiami del Presidente) .

ORLANDI . Io sto leggendo un articolo de lregolamento .

RICCIO . Ora ci si vuole mettere anche l amuseruola .

PRESIDENTE . L'onorevole Orlandi si èrivolto a me e spetta a me decidere .

ORLANDI. Non si tratta, signor Presiden-te, di una decisione da prendere oggi, ho sem-plicemente richiamato la sua attenzione suuna facoltà che le è attribuita, e che ella pu òesercitare soltanto dopo che la discussione s isia protratta per tre giorni .

Certamente non ho fatto riferimento, e m iguarderò bene dal farlo, all'articolo 82 de lregolamento che stabilisce anche i mezzi ei modi per la chiusura della discussione . Hovoluto fare questo richiamo per evitare dell emanovre di carattere ostruzionistico . (Viveproteste al centro) .

PRESIDENTE . Onorevole Orlandi, questorichiamo ella potrà farlo al momento oppor-tuno. Per il momento non abbiamo ancoradeciso, non sappiamo quale sarà l'ordine de igiorno di domani . (Applausi al centro) . Quan-do sapremo su quale argomento dobbiamo di-scutere, allora si potrà fare appello al Pre-sidente, nei casi e nei modi previsti .

ORLANDI . Signor Presidente, ho ritenutodi essere autorizzato a fare questo richiamoal regolamento, dato che le affermazioni fattenel corso della riunione dei capigruppo son oriecheggiate in quest'aula, ed io ho sentit oil dovere di richiamare tutti quanti alle pro-prie responsabilità in vista di una paralisi

Atti Parlamentari

— 8607 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 196 9

dell'attività parlamentare che sarebbe estre-mamente preoccupante .

Per quello che riguarda la mia parte, ri-badisco che se si tratta di un problema d icalendario, noi siamo disposti a discutere ea transigere ; ma se siamo di fronte ad unascelta politica, non possiamo né discutere n étransigere . (Applausi a sinistra) .

LA MALFA. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

LA MALFA. Signor Presidente, onorevol icolleghi, devo rivolgere alla proposta, o sug-gerimento, dell'onorevole Almirante relativaad una verifica della maggioranza, le stess eobiezioni mosse dal collega Orlandi . Sia nel -la precedente legislatura, sia in questa il pro-blema del divorzio non è mai entrato negl iaccordi di maggioranza, anzi è stato sempr eespressamente detto che su questo problemaciascun gruppo parlamentare avrebbe assun-to la posizione ritenuta coerente alle propri eimpostazioni ideologiche e politiche . Perciòmi sembra impossibile effettuare una verificadella maggioranza su un oggetto che non hacostituito impegno di detta maggioranza .

ALMIRANTE. Soprattutto di una mag-gioranza che non c' è

D'ANTONIO . Questa libertà di scelta ri-guardava i singoli deputati, non i gruppi .

LA MALFA. La posizione molto tranquill ae serena che il nostro gruppo ha assunto nel -la conferenza dei presidenti dei gruppi ri-specchia la nostra presa di posizione. Cioè ,noi abbiamo detto che il problema del divor-zio era stato sempre discusso nella precedent elegislatura in Commissione, ed era stato esa-minato approfonditamente in tutti i suo iaspetti sia da coloro che erano favorevoli a ldivorzio sia da quanti erano ad esso contrari .E poiché noi siamo tra coloro che più han -no sostenuto il principio della continuità le-gislativa, il problema del divorzio ci sem-brava problema tale che dovesse impegnar ela nuova legislatura fin dall ' inizio e, essen-do maturato nelle Commissioni, avrebbe po-tuto essere portato in Assemblea .

Comunque anche nella presente legisla-tura il problema è stato ridiscusso ampia -mente nella Commissione giustizia, che ègiunta finalmente ad una conclusione con lapresentazione delle relazioni .

Non c'è nessuna ragione per ritardarel'esame da parte dell'Assemblea di questoproblema, che è vivo nella coscienza pub-blica e la cui soluzione è attesa in vario mod o(non dico che sia attesa solo da coloro ch esono favorevoli al divorzio, ma è attesa anch eda coloro che sono ad esso contrari) . Siamoriusciti a varare, con uno sforzo intenso, i lprogetto di legge delega per la riforma delcodice di procedura penale, che costituiva unaltro problema molto importante tra quell iche stanno di fronte al Parlamento, e non c' èragione per cui si debba trascinare ulterior-mente la grande questione del divorzio .

In Commissione, tuttavia, noi abbiamo te-nuto conto della situazione politica e delleesigenze di altre forze politiche, e la nostr aproposta ha collimato con quella dei collegh isocialisti . Se si fosse trovato un accordo pe rimpegnarsi ad iniziare, dopo il congresso de-mocristiano, a partire dal 1° luglio, la discus-sione della proposta di legge sul divorzio, noivi avremmo aderito, e . saremmo stati favore-voli ad iniziare la discussione il 1° luglio : nelfrattempo in base ad un accordo tra i gruppi ,si sarebbero potuti esaminare anche alcunidei punti, dei problemi, delle necessità legi-slative esposte dal collega Andreotti, sempreche si fosse rispettata la data del 1° luglioper l'inizio del dibattito sul divorzio .

Questo accordo non è stato raggiunto ; eio mi auguro, a nome del gruppo repubbli-cano, ma so che siamo agli estremi di quest adiscussione, che si possa trovare un accord operché il 1° luglio possa iniziare la discus-sione sul divorzio, e si possano esaminare ne lfrattempo altri provvedimenti tra quelli elen-cati dall ' onorevole Andreotti .

Se tuttavia questo accordo, che noi inextremis auspichiamo, non fosse possibile ,perché evidentemente la questione ha pres oun tale aspetto per cui o si decide di riman-dare la discussione del divorzio a data inde-terminata, o si decide di iscrivere la discus-sione all'ordine del giorno della seduta di do -mani, devo dire francamente che di fronte atale alternativa il gruppo repubblicano vo-terà per l'iscrizione all'ordine del giorno del -

la seduta di domani della proposta di leggesul divorzio .

GIOMO . Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

GIOMO . A nome del gruppo liberale, chie-do che nella seduta di domani sia posta al-

l'ordine del giorno la proposta di legge che

Atti Parlamentari

— 8608 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 196 9

prevede alcuni casi di scioglimento del ma-trimonio. I motivi sono i seguenti : 1) la pro-posta di legge è stata presentata e discuss anella passata legislatura e ha dato adito, pe rlunghi mesi, a dibattiti nel Parlamento e fuo-ri ; 2) è stata ripresentata nella presente legi-slatura, ed è stata la prima proposta di leggerecepita dalla Camera; 3) è stata ampiamentediscussa e deliberata nelle Commissioni giu-stizia e affari costituzionali con argomenti pr oe contro di alta serietà, dottrina e di alta pon-deratezza ; 44) c'è una viva attesa nel paese ,anche se alcuni sono favorevoli e altri con-trari al provvedimento : il Parlamento ha i ldovere di non deludere questa attesa, la de-mocrazia parlamentare vuole che le Camer eascoltino le istanze che promanano dal paeseindipendentemente dal giudizio di merito fi-nale ; 5) il problema del divorzio è grave ecomplesso, involge questioni non soltanto po-litiche ma religiose e di coscienza morale .

Noi non vorremmo che un tema di tant aimportanza venisse strumentalizzato . Il di -battito che si svolse all'Assemblea Costituent esu quello che divenne l'articolo 7 della Costi-tuzione, sui rapporti fra Stato e Chiesa e su ipatti lateranensi, non fu tale da fugare le no-stre preoccupazioni . Una sana democrazia in-terpreta anche con questi atti la volontà po-polare . giusto che noi non frapponiamo in-dugi e remore che screditano, davanti all aopinione pubblica, le nostre istituzioni demo-cratiche .

Per questi motivi tutto il gruppo liberale ,con estrema serenità, chiede l'iscrizione all'or-dine del giorno di domani della proposta d ilegge di divorzio . Non vogliamo comunqu ealcuna seduta fiume . Siamo pienamente d'ac-cordo con quei colleghi che hanno propost odi esaminare, parallelamente in sedute even-tualmente mattutine, le proposte di legge ch ealtri gruppi hanno presentato . Da parte nostr ac'è fermezza e serenità nella nostra decisione .(Applausi) .

COVELLI. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

COVELLI . Signor Presidente, riprendouna posizione già assunta dal gruppo de lPDIUM nella passata legislatura. Non entronel merito del problema del divorzio, anch ese qui lo schieramento che vuole, pretende ,impone l'iscrizione all 'ordine del giorno d idomani della proposta di legge sul divorzio ,è uno schieramento singolare : dai comunisti

ai liberali si sono accorti – questi gruppi –che l ' unico problema urgente è quello de ldivorzio . (Proteste all 'estrema sinistra) .

Ha affermato l'onorevole Ceravolo (e daltri, anche se molto più dimessamente, gl ihanno fatto eco) che nientemeno si lederebbeil prestigio, l 'autonomia e l 'autorità del Par -lamento se non si addivenisse all ' iscrizioneimmediata all'ordine del giorno della pro -posta di legge sul divorzio . molto strano,signor Presidente, che la sensibilità del Par -lamento sia sollecitata soltanto su di un pro-blema che certo non è agitato nell 'opinionepubblica come sono agitati i problemi chetengono sospesi tutti i ceti, o quasi, a tutti ilivelli . Credo che piazza Montecitorio rie-cheggi ogni giorno di ansie, di angosce, d iattese; abbiamo visto qualche sparuto grup-po di persone, forse direttamente interessat eper questioni personali, arrivare a piazz aMontecitorio con il cartellone inneggiante a ldivorzio, ma abbiamo visto fiumane di gent edi tutti i ceti e di tutti i livelli (Rumori all aestrema sinistra) chiedere perequazioni d ipensioni e di stipendi, chiedere la risoluzionedel problema della scuola, chiedere ciò cheè alla base dell ' insofferenza, dell ' insodisfa-zione, dell 'ansia di quasi tutto il popoloitaliano .

Mi sorprende che si giudichi il problem adel divorzio come un problema non qualifi-cante una maggioranza politica, per cui si po-trebbe benissimo votare a favore o control'iscrizione di questo argomento all'ordinedel giorno senza che la maggioranza potess erisentirne .

Onorevole Andreotti, bene ha fatto qual-cuno – mi pare l ' onorevole Almirante – arimproverarle di non aver tenuto qui lo stess otono che ha tenuto nella conferenza dei pre-sidenti dei gruppi . Il paese deve sapere final-mente – ecco la sfida che noi raccogliamo –chi sono coloro che stabiliscono che, fra itanti problemi che assillano la nazione ci si aanche quello del divorzio e che anzi si tratt idel problema più urgente ; e questo proble-ma – diciamo noi – essi vogliono affrontareper attentare all ' unica cosa che, nel nostr opaese resiste ancora alla dissoluzione, ch eresiste agli inganni e alle menzogne. Credonon sia difficile stabilire un nesso fra ciòche avviene a Viareggio, a Roma e nelle cit-tà – si dice – più evolute Si vada a vedere ,onorevoli signori del gruppo liberale, se pe rcaso questi ragazzi, questi adolescenti no nsiano vittime di separati, di divorziati . (Pro -teste all'estrema sinistra — Commenti) .

Atti Parlamentari

— 8609 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 196 9

PAJETTA GIULIANO . Stai parlando de iSavoia !

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, vi pre-go di non interrompere .

COVELLI. Non ci toccano neanche quest einterruzioni volgari . Forse è l'espressione del -la nostra assoluta autonomia il giudicare, ne lmomento politico attuale, quali siano i pro-blemi prioritari che investono la società so-prattutto nei suoi aspetti molteplici della mo-rale e del costume.

Ma noi non entreremo nel merito . Noi c iesprimeremo quando dovrà essere discussoquesto problema che io continuo a non rite-nere prioritario se raffrontato ai tanti proble-mi che si impongono all'attenzione del Par -lamento, se quest'ultimo vuole veramente es-sere l'antenna sensibile delle angosce, dell eattese, della volontà del popolo italiano .

Si ha un bel parlare della volontà del Par-lamento, ossia del Parlamento come espres-sione della volontà popolare . Non mi è capi-tato di aver incontrato, durante la campagn aelettorale dell'anno scorso, alcuno dei prota-gonisti dell'attuale intransigenza che si impe-gnasse a inserire nel proprio programma pe rla legislatura che si apriva il problema de ldivorzio . Tutti si nascondevano, tutti diven-tavano vili dinanzi ad un argomento che oggisi dice di voler affrontare con « coraggio » e« lealtà » . (Applausi a destra e al centro) .

Noi non entreremo nel merito della que-stione. Se il Parlamento è l'espressione dell avolontà popolare, onorevoli colleghi, ebben equale impostazione migliore, più democrati-ca, più civile, più corretta può essere portat aoggi dinanzi all'attenzione dell'opinione pub-blica se non quella di mettere in condizion ila volontà popolare, prima di noi, di giudi-care su un problema che è alla base dell anostra società ?

Onorevoli colleghi, ricorderete che in que-st'aula ho preso la parola durante la .scorsalegislatura in ordine al referendum. È questoil problema prioritario, se proprio volete di-menticare gli scioperi a tutti i livelli, in tutt ele circostanze, in tutti settori della vita na-zionale . Ebbene, portiamo dinanzi al Parla-mento il problema del referendum . Attuiam oquesto istituto, non ci nascondiamo, come faqualche gruppo politico, dietro l'eventualit àche il referendum possa essere strumentaliz-zato da taluni partiti, e quindi possa esserecagione di remora o di abrogazioni anche d ileggi essenziali . Se è uno strumento di liber-tà e di democrazia, non bisogna avere paura

di attuarlo, anche perché è la Costituzione ,quella che voi avete voluto soprattutto, ch estabiliva che fosse attuato prioritariamente .

Ebbene, signor Presidente, coerente comesempre (Commenti), distinguendomi ancorauna volta dalle libellule dei vari settori d iquesto Parlamento, io continuo a sostenere :si discuta pure del divorzio, ma si assuman odelle responsabilità precise in ordine a pro-blemi che, secondo l'opinione pubblica piùdiffusa, sono certamente prioritari . Il referen-dum prima di tutto, signor Presidente, poivengano gli altri problemi .

Come ci si può presentare dinanzi al corpoelettorale, al popolo italiano mentre è ancor ainsoluto il problema della scuola che voi ave -vate promesso di risolvere già da un anno ?Mentre si perdono ancora dei giovani che con-tinuano a ritenere non esservi alcuna possi-bilità di un loro inserimento nella società, èil caso di impostare il problema del divorzio ,che di fatto servirà a far diventare più bassoil livello del costume nazionale ?

Per questi motivi, signor Presidente, no isiamo contro l'iscrizione all'ordine del gior-no, per ora, della proposta di legge sul di-vorzio e chiediamo che vi sia iscritto invec e

il disegno di legge sul referendum. (Applaus ia destra) .

ORILIA . Chiedo di parlare .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

ORILI N . Desidero dichiarare che i deputatisocialisti autonomi e indipendenti di sinistra

voteranno a favore dell'iscrizione al prim opunto dell'ordine del giorno della seduta didomani della proposta di legge Fortuna sul

divorzio .

RUSSO, Ministro senza portafoglio . Chiedo

di parlare .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

RUSSO Ministro senza portafoglio . Con-

fermo quanto ho dichiarato nella conferenz a

dei capigruppo e quanto è stato qui ricono-sciuto anche dai colleghi Orlandi e La Malf a ,

cioè le ragioni obiettive di urgenza, che ho

il dovere di ricordare alla Camera, per ciòche si riferisce alle note di variazione al bi-

lancio .Desidero qui ricordare che il Governo è

stato oggetto di censura nell'altro ramo del

Parlamento da parte del senatore Stef anelli ,

nella seduta del 28 marzo, il quale ha osser-

Atti Parlamentari

— 8610 —

Camera dei Deputal i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

vato che, quando il Governo ritiene che u nprovvedimento abbia obiettivi caratteri di ur-genza, ha il dovere di sollecitarne l'esame d ifronte al Parlamento . Così come ho il dover edi riconoscere l'urgenza della delega al Go-verno ad emanare provvedimenti concernent ila CEE, perché ci troviamo in una difficil esituazione sul piano internazionale .

Per quanto riguarda il problema concer-nente l 'articolo 309 del codice di procedur apenale, credo non sia necessario ricordare l eobiettive ragioni di urgenza che esistono pe rl 'esame del provvedimento relativo alla rifor-ma di quella norma.

PRESIDENTE . La prassi parlamentare in -segna che, quando non si è raggiunto un ac-cordo in seno alla conferenza dei president idi gruppo, l 'ordine del giorno deve essere sta-bilito sera per sera . Non vi è alcun dubbioormai a questo riguardo . Credo che i vecch iparlamentari, vecchi non per età, ma pe resperienza parlamentare, consentano con me .Soltanto nel caso di mozioni ed interpellanz ela discussione o lo svolgimento possono es-seri fissati alla data in cui il Governo si di -chiara pronto a rispondere, o in altra dat afissata dalla Camera . Ma, ripeto, trattandos idi disegni e proposte di legge, qualora nonsia raggiunto un accordo in seno alla confe-renza dei presidenti di gruppo, deve esser estabilito sera per sera l'ordine del giorno del -la seduta successiva .

Personalmente ho cercato di interporre imiei buoni uffici, ma i miei sforzi sono stat iinutili, non avendo sortito alcun effetto, pe rcui devo rimettermi all'Assembea .

Pongo in votazione la proposta dell'ono-revole Ingrao di porre all'ordine del giornodella seduta di domani la proposta di legg eFortuna-Baslini .

(Dopo prova, controprova e votazione pe rdivisione, è approvata — Vivissimi applaus iall'estrema sinistra, a sinistra e dei deputat iliberali) .

Onorevole ministro Russo, l'onorevole Al -mirante mi ha fatto una richiesta precisa : hadomandato cioè quando il Governo sarà i ngrado di rispondere alla interpellanza sull'Al-to Adige - e questo non intralcia, come ell asa, i nostri lavori perché questo argomento s ipuò trattare al mattino o in fine di seduta -nonché di indicare una data per la discussion edella mozione relativa all'eccidio degli ita-liani nel Biafra . Qual è la sua risposta ?

RUSSO, Ministro senza portafoglio . SignorPresidente, per quello che riguarda il pro-blema degli italiani nel Biafra - rispondo pri-ma al secondo quesito - il ministro degli este-ri, onorevole Nenni, ha risposto nella setti-mana passata al Senato della Repubblica edera disponibile - ella lo sa, onorevole Presi -dente - per fornire chiarimenti anche all aCamera dei deputati, ma l'ordine dei lavorinon glielo ha consentito . Oggi si trova fuorid'Italia ed è all'estero anche il sottosegretari oPedini, non per sua volontà, ma proprio inadempimento di un dovere preciso relativo a ifatti del Biafra che il Governo - posso assi -curare l'onorevole Almirante - segue con tre-pida angoscia, come tutto il popolo italiano .Non appena l'onorevole Nenni sarà ritornat osarà mia premura chiedergli di fissare la dataper rispondere ai documenti parlamentari con-cernenti i tecnici italiani che si trovano ne lBiafra, e anche per lo svolgimento dell'inter-pellanza sull'Alto Adige, per la quale ricono-sco che il Governo è . debitore da tempo di unarisposta all'onorevole Almirante . Ma vorreichiedere alla sua cortesia di non obbligarm iad indicare una data, non avendo la possibi-lità materiale di interpellare il ministro chedeve rispondere .

ALMIRANTE. Prendo atto delle dichiara-zioni del rappresentante del Governo, e poi-ché egli ha fatto appello alla mia cortesia, iofaccio appello alla sua perché non venga menoin alcun caso agli impegni, sia pure non pre-cisi, che ha preso . Quindi presumo di pote rritenere che entro il mese di giugno entrambii problemi saranno discussi .

Annunzio di interrogazioni,di una interpellanza e di una mozione .

DELFINO, Segretario, legge le interroga-zioni, l ' interpellanza e la mozione pervenut ealla Presidenza.

SKERK. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

SKERK. Signor Presidente, desidero sol-lecitare lo svolgimento di un'interpellanz ache ho presentato insieme con altri colleghi -e altri colleghi di altri gruppi hanno presen-tato interrogazioni sullo stesso argomento -sulla situazione di estrema tensione creatas ia Trieste, in seguito all 'occupazione dei can-tieri navali « San Marco » e della sede delconsiglio regionale .

Atti Parlamentari

— 8611 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA -- DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

PRESIDENTE. Onorevole ministro ?

PRINCIPE, Sottosegretario di Stato pe rle partecipazioni statali . Signor Presidente ,noi siamo pronti e possiamo rispondere an-che venerdì .

MALAGODI. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

MALAGODI. Signor Presidente, noi ab-biamo presentato una interrogazione urgent esul caso degli italiani dispersi o uccisi ne lBiafra. Immagino che la risposta data dal mi-nistro Russo all 'onorevole Almirante valgaanche per la nostra interrogazione .

RUSSO, Ministro senza portafoglio . Certo ,onorevole Malagodi, vale anche per la su ainterrogazione e per l ' interrogazione presen-tata dall'onorevole Fracanzani fin dalla set-timana passata .

NATOLI. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

POCHETTI . Ieri sera verso le 20,30 una

quarantina di teppisti hanno assalito la se-zione del partito comunista del quartier eTrionfale di Roma, lanciando due candelott i

fumogeni . (Proteste al centro) .

Voci al centro . Se ne parla dopo il di-vorzio .

POCHETTI . Signor Presidente, quest amattina ho presentato una interrogazione per -ché atti teppistici di questa natura, che ri-guardano, evidentemente, anche i deputat idemocristiani, si vanno ripetendo continua-mente nel nostro paese . La prego di volerinvitare il Governo a rispondere sollecita-mente .

PRESIDENTE . Onorevole ministro ?

RUSSO, Ministro senza portafoglio, Sen-tirò il ministro dell'interno perché stabilisc aquando potrà essere in condizioni di rispon-dere .

Deferimenti a Commissioni.NATOLI . Signor Presidente, insieme con

altri colleghi del mio gruppo ho presentatoda circa un mese un'interpellanza per chie-dere notizie al Governo sui lavori della com-missione ministeriale incaricata degli studiper la revisione del Concordato ; inoltre perchiedere quali siano gli orientamenti del Go-verno relativamente a questa materia . Sicco-me il termine entro cui la commissione deveconcludere i suoi lavori è il 31 luglio, vorre ipregarla di chiedere al Governo se nella pros-

sima settimana sia in grado di rispondere aquesta interpeIIanza .

PRESIDENTE. Onorevole ministro ?

RUSSO, Ministro senza portafoglio . Nonmancherò di sentire il ministro della giusti -zia competente per materia . Spero di poterdare una risposta domani sera. Comunque ri-cordo che su questo argomento il Governo h arecentemente espresso il suo pensiero . In ogn imodo, interpellerò il ministro di grazia e giu-stizia e, non appena possibile, preciserò l adata della risposta .

POCHETTI, Chiedo di parlare .

PREiSII)ENTE . Sciogliendo la riserva, ri-tengo che i seguenti provvedimenti possano es-sere deferiti alle sottoindicate Commissioni, insede legislativa :

alla VII Commissione (Difesa) :

« Esercizio, per un altro quinquennio, del-la facoltà prevista dall'articolo 10 della legg e27 ottobre 1963, n . 1431, riguardante il rior-

dinamento di taluni ruoli degli ufficiali in ser-vizio permanente effettivo dell'Aeronautic amilitare » (approvato dalla IV Commission edel Senato) (1507) ;

alle Commissioni riunite VII (Difesa) eX (Trasporti) :

« Riordinamento dei ruoli degli ufficiali inservizio permanente effettivo del Corpo dell ecapitanerie di porto » (approvato dalla I VCommissione del Senato) (1508) (con pareredella V Commissione) .

Se non vi sono obiezioni, rimane così sta-bilito .

(Cos? rimane stabilito) .

Alti Parlamentari

— 8612 —

Camera dei Deputati

V LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

I seguenti altri provvedimenti sono, in -vece, deferiti alle sottoindicate Commissioni ,in sede referente :

alla Il Commissione (Interni) :

LIzzFEo ed altri : « Scioglimento dell'Operanazionale di assistenza all'infanzia delle re-gioni di confine (ONAIRC) » (1361) (con pa-rere della I e della V Commissione) ;

alla Vll Commissione (Difesa):

GIANNINI ed altri : « Deroga all'articolo 12del decreto legislativo luogotenenziale 21 ago -sto 1945, n . 518, per la presentazione dellaproposta di concessione di medaglia d'oro all acittà di Bari » (1272) ;

Senatore'PIERACCINI : « Termine per la pre-sentazione delle proposte di concessione d imedaglia d'oro al comune di Stazzema, i nprovincia di Lucca, e al comune di Montefio-rino, in provincia di Modena » (approvato dalSenato) (1512) ;

Senatore VENTURI : « Riapertura e prorogadel termine stabilito dall ' articolo 12 del de-creto legislativo luogotenenziale 21 agosto

1945, n . 518, per la presentazione di propost edi ricompense al valore militare » (approvatodal Senato) (1514) .

Ordine del giornodella seduta di domani.

PRESIDENTE . Comunico l'ordine de lgiorno della seduta di giovedì 29 maggio 1969 ,alle 16 :

Discussione delle proposte di legge:

FORTUNA ed altri : Casi di sciogliment odel matrimonio (1) ;

BASLINI ed altri : Disciplina dei casi d idivorzio (467) ;

Relatori : Lenoci, per la maggioranza;Castelli e Martini Maria Eletta, di minoranza .

La seduta termina alle 21,15.

IL CONSIGLIERE CAPO SERVIZIO DEI RESOCONT I

Dott . MANLIO ROSSI

L'ESTENSORE DEL PROCESSO VERBAL E

Dott . ANTONIO MACCANICO

Atti Parlamentari

— 8613 —

Camera dei Deputati

V LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 28 MAGGIO 196 9

disposizioni perché siano utilizzati al piùpresto i 311 milioni stanziati, da tempo, pe rla costruzione di alloggi popolari e per brac-cianti in detta frazione .

L ' interrogante rileva che in tal modo s iverrebbe a risolvere, anche se in minimaparte e per breve tempo, la grave disoccupa-zione che domina nella zona .

(4-06132 )

INTERROGAZIONI, INTERPELLANZ AE MOZIONE ANNUNZIAT E

INTERROGAZION I

A RISPOSTA SCRITT A

DURAND DE LA PENNE . — Al President edel Consiglio dei ministri . — Per sapere se è aconoscenza del commento fatto dalla RAI-TVin occasione della trasmissione del film AlfaTau.

L ' interrogante segnala tale commento comeil fatto più offensivo osato nei confronti dellaMarina militare e di tutti i combattenti del -l'ultima guerra .

In esso vi è solo odio, falsità, viltà . È spre-gevole nello spirito e nella sostanza .

Spregevole chi l'ha ispirato perché osa of-fendere i morti, i mutilati e tutti coloro chehanno sofferto e ancora soffrono .

Infame è il tentativo del commentatore d ifare apparire la Marina composta da uomin isuperficiali e pronti a tradire .

L ' interrogante vuole ricordare al Presiden-te del Consiglio che sulle nostre navi affon-date in guerra trovarono fine gloriosa il 100per cento degli ammiragli, il 70 per centodei comandanti, il 50 per cento degli ufficial ied il 30 per cento degli equipaggi .

Il fatto è ancora più ripugnante quando s iricordi che il protagonista del film, coman-dante Bruno Zelik, è scomparso in mare co ntutto il suo equipaggio al comando del som-mergibile Scirè in una azione di mezzi d 'as-salto .

L 'interrogante, nell'esprimere la sua ama-rezza su una così facile viltà, chiede ancorache siano finalmente lasciati in pace i mort ied i vivi che allora hanno fatto il loro dovere .

L'interrogante dichiara, avendo combattu-to anche dopo 1'8 settembre, di respingere co nindignazione ogni parola di tale indegno com-mento .

Quale giudizio e quali provvedimenti egl ied il suo Governo intendano adottare verso idirigenti della RAI-TV che hanno autorizzatotale commento .

(4-06131 )

CACCIATORE . — Al Ministro del lavor oe della previdenza sociale. — Per conoscere ,se date le pietose e preoccupanti condizion iin cui vivono i « baraccati » di Bellizzi, fra-zione di Montecorvino Rovella (Salerno), nonsi ritenga doveroso dare precise e tassative

SPADOLA. — AZ Ministro dei lavori pub-blici . — Per conoscere se non ritenga urgent eed opportuno fare accelerare all 'ANAS i la-vori di completamento della strada a scorri -mento veloce Ragusa-Catania, in considera-zione della necessità economica e sociale d icollegare con una arteria moderna i capoluo-ghi delle due città siciliane e del fatto ch eil secondo lotto dei lavori di competenza dell aCassa per il Mezzogiorno è stato di già ap-paltato .

In particolare l ' interrogante richiama l'ur-genza di apportare le ulteriori modifiche all astrada statale n . 194 tra Lentini e Francofont ee tra quest'ultima città e Vizzini .

(4-06133 )

CALDORO. — Ai Ministri dei trasporti eaviazione civile e delle partecipazioni statali .— Per chiedere se sono a conoscenza dell agrave situazione che si trascina da alcune set-timane presso la ferrovia Circumvesuviana d iNapoli dove è in corso uno sciopero del per-sonale appaltato addetto alla pulizia degl iimpianti e del materiale mobile .

Se sono a conoscenza del fatto che tal esciopero determina rilevante disagio non soloagli operai che lo effettuano ma anche ai nu-merosi cittadini che si servono della ferroviae se quindi non ritengano, di fronte alle fon-date richieste dei lavoratori e dei sindacat iche rivendicano l'applicazione di leggi e nor-me che regolano gli appalti presso pubblicheaziende, intervenire presso la direzione azien-dale e gli uffici provinciali competenti per l apositiva soluzione della vertenza .

(4-06134 )

LUCCHESI E MEUCCI. — Al Ministro pe rgli interventi straordinari nel Mezzogiorno enelle zone depresse del centro-nord ed al Mi-nistro del bilancio e della programmazion eeconomica. — Per sapere se non ritengano d idover riesaminare, giusta le sollecitazioni re-centi dell'amministrazione comunale di Castel-franco Sotto (Pisa), la richiesta avanzata ne l1967 per il riconoscimento di zona depressaal territorio collinare del comune stesso, com-

Alti Parlamentari

— 8614 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

prendente le frazioni di Orentano, Villa Cam-panile e Galleno .

Il territorio delle dette frazioni si trova giàincluso in una fascia collinare, appartenentead altri comuni, già dichiarati zona depressa .

(4-06135 )

LUCCHESI E MEUCCI . — Al Ministro del -l 'agricoltura e delle foreste . — Per sapere s eè possibile accogliere la richiesta contenut anell'ordine del giorno votato dal comune d iTerricciola (Pisa) in data 2 maggio 1969 e sesi possono applicare alla zona le disposizion idi cui all ' articolo 9 della legge n . 739 del21 Iuglio 1960 .

(4-06136 )

LUCCHESI E MEUCCI . — Al Ministro deilavori pubblici . — Per sapere quali intervent idi carattere straordinario sono previsti sull estatali n . 439 Sarzanese-Massetana e n . 6 0della val di Cecina, attualmente in stato d igrave abbandono come spesso hanno denun-ziato le amministrazioni locali .

Tali strade collegano centri di notevol eimportanza economica e turistica e le disa-strose condizioni in cui versano sono di grav eintralcio all'intenso traffico che vi si svolge .

(4-06137 )

DE LORENZO FERRUCCIO. — Ai Mini-stri della sanità e delle poste e telecomunica-zioni . — Per sapere se sono a conoscenza dellarecente trasmissione di un filmato e del di -battito che ne è seguito, inseriti nella rubric atelevisiva « Vivere insieme » andata in ondail 16 maggio 1969 sull 'episodio verificatosi aNapoli, riguardante il decesso della piccol aMaria Citarella, ed in particolare, se hannoportato la propria attenzione sull'alterazion edei fatti che si rileva nella trama del filmato ,sviluppato in modo romanzesco .

Per sapere, altresì, se non ritengano chequando si verificano episodi così gravi, trist ie dolorosi, qualsiasi rappresentazione che s ene fa debba essere perfettamente fedele all averità, ad evitare che la pubblica opinione si aindotta ad un 'inesatta valutazione delle cir-costanze in cui gli episodi stessi si svolgono .

L ' interrogante chiede, inoltre, di conoscer equali sono stati i motivi per i quali la RAI-TVha organizzato il dibattito, peraltro generico ,superficiale e senza alcuna- positiva conclusio-ne e tale da lasciare insoddisfatta l'opinion epubblica, senza invitare rappresentanti dellaclasse medica attraverso la designazione della

Federazione nazionale degli ordini dei medic io deì sindacati dei medici ospedalieri .

Desidera infine conoscere quali provvedi -menti sono stati adottati dal Ministro della sa-nità per l ' eliminazione delle carenze, almenodei pronti soccorsi e del personale degli ospe-dali napoletani, evidenziate nella circostanza ,non risultando che la situazione ospedalie-ra napoletana abbia subito alcuna modifi-ca migliorativa dopo detto luttuoso episodio .

(4-06138 )

DAGNINO. — Ai Ministri della pubblicaistruzione e dei lavori pubblici . — Per saperese non ritengano di intervenire con urgenzaper porre il vincolo previsto dalla legge 29giugno 1939, n . 1497, oppure quello previstodalla legge 1° giugno 1939, n . 1089, sul ter-reno della Villa Migone, sita nel comune d iGenova, rione di San Fruttuoso .

Tale villa, ricomprendente una costruzion edi interesse artistico e storico, rappresenta un adelle poche zone verdi del quartiere di SanFruttuoso (che ha oltre 70 .000 abitanti) .

Il suo parco, ricco di piante secolari, costi-tuisce il naturale completamento dei giardinipubblici di Villa Imperiale : la sua utilizzazio-ne per una costruzione edilizia che la localesoprintendenza ai monumenti ha definito d i« volume eccessivo » comporterebbe perciò ,sempre a detta della soprintendenza, « la di-struzione del verde e mortificherebbe un am-biente che avrebbe dovuto essere particolar-mente tutelato e considerato integrativo de l

complesso della Villa Imperiale » . (4-06139 )

MIROGLIO . — Al Ministro dei lavori pub-blici . — Per conoscere quali provvedimenti in -tenda adottare per ovviare alla grave situazio-ne di disagio denunciata dai sindaci dei 24comuni della Valle Bormida di Millesimo ne lterritorio delle province di Savona, Cuneo ,Asti e Alessandria in occasione di un convegn o

tenutosi domenica 25 maggio 1969 presso i lMunicipio di Cortemilia, in dipendenza dell oisolamento in cui si trovano le popolazioni d iquella vasta plaga per la mancanza di un astrada a scorrimento veloce che percorra tutt a

la vallata . Strada che dovrebbe fungere, tral'altro, da asse di penetrazione trasversale del -

l'Hinterland piemontese dei porti liguri .

Tale carenza si ripercuote negativamentesullo sviluppo economico dell'intero territori oche è uno dei più depressi delle regioni li-gure e piemontese anche perché da tempo pro-

Atti Parlamentari

— 8615 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI -- SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

strato dal fenomeno dell'inquinamento dell eacque del fiume Bormida .

In particolare si vuole sottolineare l'urgen -za di alcune opere di miglioramento lungo l astrada statale n. 339 nel tratto tra Millesim oe Cortemilia nonché la necessità di provvederealla statalizzazione dell 'attuale interprovincia-le Cortemilia-Bubbio-Monastero Bormida-Bi -stagno da tempo sollecitata dalle Amministra-zioni provinciali interessate di Cuneo, Asti e dAlessandria al fine di poter procedere con l aurgenza che il caso richiede ad una sollecit asoluzione del problema viabile di che trattasi .

(4-06140 )

LIZZERO, SCAINI E SKERK. — Al Mini-stro dell'agricoltura e delle foreste . — Per sa-pere se sia a conoscenza dei gravissimi dann iprovocati dall 'eccezionale grandinata abbattu-tasi ieri notte, 27 maggio 1969, in una vastazona compresa nei comuni di San Giovanni a lNatisone, Chiopris e Corno di Rosazzo, in pro-vincia di Udine e dei comuni di Cormòns eDolegna, in provincia di Gorizia .

Gli interroganti fanno presente che da unsopralluogo compiuto oggi dall 'Alleanza Col-tivatori del Friuli-Venezia Giulia è risultatoche i danni provocati dalla grandine in que-sta fascia vasta di terreni coltivati, sono estre-mamente gravi, in quanto la distruzione dell ecolture pregiate, vigneti e frutteti e delle col-ture normali sembra aggirarsi su valori ch evanno dal 55 al 90 per cento .

Gli interroganti ricordano altresì che i nquesta zona e quelle vicine vi sono danni ri-correnti in questi ultimi anni, per i quali par -te notevole dei coltivatori diretti, coloni, fit-tavoli e fittavoli misti locali non hanno avutorisarcimenti e quindi la situazione di centi-naia di famiglie contadine è ora estremament egrave .

Gli interroganti chiedono di conoscere qua -li urgenti provvedimenti il Ministro intend aadottare sia per la concessione delle provvi-denze previste dal decreto-legge 30 agosto 1968 ,n. 917, convertito in legge 21 ottobre 1968 ,n. 1088 e altre sia per l ' indennizzo dei dann ialle colture normali .

(4-06141 )

MENICACCI . — Al Ministro della pubbli-ca istruzione. — Per sapere - premesso :

che in relazione alla legge 1213 del 2 di-cembre 1967, e alla relativa regolamentazion eche interessa gli insegnanti elementari, asse-gnati a compiti di segreteria nelle direzion ididattiche e negli Ispettorati scolastici delle

varie province, sono state già avanzate ge-nerali lamentele avverso la regolamentazion estessa che è stata disposta senza aver valutatole effettive esigenze di uffici che rivestono unaparticolare importanza per la scuola elemen-tare, senza aver tenuto conto delle esigenz edi natura economica e giuridica degli interes-sati, per di più portato a loro conoscenza sol-tanto dopo l'accettazione dell ' incarico quin-quennale, ponendo i già comandati nella im-possibilità di poter decidere tempestivament ee serenamente sull'opzione in merito all'in-carico ;

che con la circolare ministeriale n . 342protocollo 8858/34 Div. 2° del 30 luglio 196Rnon si è provveduto ad una adeguata suffi-ciente specificazione dei diritti giuridici edeconomici della categoria e che alcuni punt idella citata legge 1213 non sono stati esaurien-temente chiariti ed altri risultano completa -mente ignorati ;

che, per consuetudine, i segretari delledirezioni didattiche e degli ispettorati scola-stici, oltre alle competenze previste dall ' anzi-detta circolare ministeriale, sono chiamati adassolvere numerosi altri compiti in essa no nspecificati e a compilare vari atti che aggra-vano sensibilmente il già notevole lavoro -

se, dinanzi al generale disappunto ma-nifestato dalle categorie interessate, non ri-tenga di disporre per :

1) l'istituzione del secondo posto di se-gretario " presso gli Ispettorati scolastici e l edirezioni didattiche ;

2) la corresponsione, durante il perio-do scolastico, di una indennità di segreteri ain analogia all ' indennità di direzione perce-pita dai Direttori didattici e dagli Ispettor iscolastici, in sostituzione del compenso perprestazioni complementari ;

3) l'istituzione di corsi residenziali diaggiornamento per segretari a cui siano am-messi anche insegnanti non di ruolo dispost ia prestare temporanei servizi di supplenzapresso le Direzioni didattiche e gli Ispettorat iscolastici in caso di assenza del segretario ti-tolare e durante il suo periodo di ferie, conla conseguente formazione di una graduatoriadi insegnanti così preparati per evitare che gl iuffici di segreteria siano affidati a personal enon competente a svolgere le normali funzio-ni che gli uffici richiedono, tenuto conto degl iaccresciuti impegni didattici degli Ispettor idei Direttori ;

4) la facoltà della domanda di trasfe-rimento da un Ufficio all 'altro di ispettoratoo di direzione didattica della stessa provinci ao di altra provincia, che risulti vacante o che

Atti Parlamentari

— 8616 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

possa rendersi vacante ogni anno, come con-cesso agli insegnanti elementari e a tutti gl iimpiegati dello Stato ;

5) riconoscimento agli effetti dei con-corsi per merito « distinto » del servizio pre-stato per compiti di segreteria con maggiora-zione del punteggio in analogia a quanto av-venuto in precedenti concorsi .

(4-06142 )

ROMEO, SANTAGATI E D'AQUINO. — AlMinistro dell 'agricoltura e delle foreste . —Per conoscere :

a) quale quantitativo di arance è statooggetto di intervento operato a norma dell edisposizioni del regolamento CEE n. 332/69del 21 febbraio 1969 della Commissione dell eComunità europee ;

b) quale parte di detto quantitativo èstato oggetto di operazioni di trasformazion emediante aggiudicazione a quale parte me-diante trattative private e da quale organismoè stato ciò operato ;

c) quale controllo è stato svolto sulla pro-cedura seguita dall 'organismo di intervent onelle assegnazioni da esso fatte all'industriaprivata di operazioni di trasformazione d iarance sulla base di contratti conclusi a trat-tativa privata .

Tanto si chiede anche in considerazion eche analoga richiesta è stata avanzata, me-diante interrogazione alla Commissione dell aComunità europea da parte di parlamentare d ialtro paese membro della Comunità europea .

(4-06143 )

NICCOLAI GIUSEPPE . — Al Ministro digrazia e giustizia . — Per sapere se, in ordin ealla fase istruttoria aperta da tempo sul do-loroso caso Lavorini a Viareggio si sia rispet-tato il requisito primo della « istruzione » cheè quello di garantire la dignità dell ' imputato ,la personalità del cittadino che, non in gradodi difendersi come nel corso del dibattimento ,ha il diritto di veder rispettato il principi osancito dall ' articolo 27 della Costituzione ch eafferma « la non colpevolezza dell ' imputatofino a quando non $ia intervenuta una senten-za di condanna » ;

se tutto ciò sia stato « manomesso » conl ' informazione di stampa che nel caso di Via-reggio ha largamente offeso due diritti fon-damentali :

1) il diritto della magistratura a tutelar ela sua indipendenza in rapporto alla raccolt adelle prove e alla ricerca della verità che nonpuò essere deviata o distorta ;

2) il diritto del cittadino a tutelare la su adignità in una fase in cui non gli è concesso ,come nel dibattimento, di difendersi . (4-06144 )

SPONZIELLO . — Al Ministro del tesoro :— Per conoscere quali sono le ragioni per l equali ancora non si provvede alla liquidazion edella pensione di riversibilità in favore dell asignora Giordano Rosa vedova di Migliett aRaffaele, avente diritto a pensione di guerr acome riconosciuto con sentenza della Cortedei conti del 12 aprile 1967, depositata il 22settembre 1967, pronunziata su ricorso propo-sto avverso il decreto n . 1431377 del 6 settem-bre 1954 .

Il decorso di così lungo periodo di temp oappare del tutto ingiustificato per l 'avente di -ritto .

(4-06145 )

BIAGINI . — Al Ministro delle partecipa-zioni statali. — Per sapere se è a conoscenzadella grave preoccupazione esistente fra l emaestranze della Breda Pistoiesi e della col-lettività pistoiese per la sorte dello stabili -mento stante la continua e silenziosa diminu-zione di personale causata da un lato dal -l ' esodo di coloro che raggiungono l ' età pen-sionabile e dall'altro da quanti che, per laprecarietà della situazione produttiva e dall ainsicurezza del posto di lavoro, sono portat ia ricercare altre fonti di occupazione in que-sto sollecitati dall'azione della direzion eaziendale atta a stimolare in varie forme econ la concessione di premi extra contrattual il ' abbandono del lavoro attraverso la formuladelle dimissioni volontarie ;

per sapere, ancora, se è a conoscenzadel fatto che benché fossero stati presi pre-cisi impegni di mantenere il livello di occu-pazione alla Breda Pistoiesi in questi ultim ianni il numero degli occupati si è ridotto d ialcune centinaia senza che si sia provvedut oall'assunzione di giovani lavoratori - da ann ivi è il blocco nelle assunzioni - da sostituir eai collocati in pensione o dimissionari e comesi giunga addirittura ad una situazione assur-da e cioè che, pur di non procedere alla as-sunzione di operai specializzati - ad esempi osaldatori e carpentieri - la direzione dellaazienda non esita a rivolgersi a stabiliment iesteri ubicati fuori della provincia di Pistoi aper commesse di lavoro per parti staccate ;

per sapere, infine, data l'attuale note-vole preoccupazione derivante dalla carenz adi nuove assegnazioni di commesse di lavor oche ha portato anche recentemente a prese

Atti Parlamentari

— 8617 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI -- SEDUTA DEL 28 MAGGIO 196 9

di posizione degli enti locali elettivi, dei sin-dacati dei lavoratori e di tutte le categori eeconomiche pistoiesi – compresi che l'avve-nire di Pistoia è subordinato al potenziamen-to del massimo complesso industriale esi-stente – le cui maestranze hanno ottenuto una-nimi riconoscimenti di elevata preparazionetecnica e professionale, se non ritenga d idare una tempestiva, chiara e precisa rispo-sta in merito alla costruzione del nuovo stabi-limento capace di garantire il lavoro ad u nnumero superiore degli attuali dipendenti oc-cupati in modo da restituire la serenità all emaestranze della Breda Pistoiesi e per alle-viare la pesante situazione occupazionaledella provincia di Pistoia che negli ultim ianni è andata notevolmente e progressiva-mente aggravandosi .

(4-06146)

BIAGINI . — Al Ministro della sanità . —Per sapere se non ritenga opportuno revocarela disposizione contenuta nella circolare n . 48datata 1° marzo 1969 in considerazione che ,come rilevato in unitarie prese di posizione d icomitati regionali per la programmazioneospedaliera, il compito di affidare ai prefett ila individuazione degli organi che devono pro -cedere alla scelta di due membri in rappre-sentanza degli originari interessi non è pre-vista dalla legge ;

per sapere, infine, se non ritenga di dar eimmediate disposizioni affinché tale compitovenga affidato ad organi indipendenti da lpotere esecutivo o a organi locali elettivi .

(4-06147 )

BIAGINI . — Al Ministro dei lavori pub-blici . — Per sapere se è a conoscenza del gra-ve stato di transitabilità in cui si trova i ltratto di strada Badi-Fosso dei Confini ubi-cato nel territorio dei comuni di Castel di Ca-cio e Camugnano in provincia di Bologna conconseguente notevole disagio di quelle popo-lazioni montane ;

per sapere, ancora, a che punto si trov ila pratica concernente il finanziamento d i70 milioni richiesti dal provveditorato all eopere pubbliche dell 'Emilia-Romagna per i lcompletamento della strada che da Tavian o(Fontanina) porta a Treppio (Fosso dei Con -fini) previsto nel programma di lavori da fi-nanziare con la legge sulle aree depresse de lcentro-nord ;

per sapere, infine, se non ritenga di do-ver tempestivamente intervenire allo scopo d ieliminare la brusca e pericolosa interruzione

intermedia della bitumatura che si ferma i nlocalità Badi e riprende oltre la località Foss odei Confini lasciando abbandonato un tratt odi strada di oltre 3 chilometri su una impor-tante strada di montagna .

(4-06148 )

MENICACCI . — Al Presidente del Consi-glio dei ministri ed ai Ministri del lavoro eprevidenza sociale, del tesoro, del bilancio eprogrammazione economica e della sanità . —Per sapere se hanno conoscenza del vot oespresso dai consigli di amministrazione dell ecasse mutue provinciali di malattia per gl iesercenti attività commerciali italiane, le qua -li, preso in esame, tra l 'altro, il problema de lcontinuo incremento di spesa derivante agl iesercenti in attività dall'applicazione dell alegge n. 613 ;

considerato che tale aumento con il pas-sare del tempo è destinato ad assumere sem-pre più proporzioni non facilmente sostenibil idalla categoria già fortemente impegnata su lpiano finanziario per assicurare a tutti gl iaventi diritto una adeguata assistenza nei li -miti imposti dalla legge istitutiva ;

che la categoria assistita non è in grad odi sostenere ulteriori aggravi contributivi es-sendo ormai al limite della propria capacitàeconomica;

rilevato che l'attuale suddivisione i nclassi contributive è inadeguata poiché no ntiene sufficientemente conto delle reali capa-cità economiche degli assistiti anche in riferi-mento al massimale per l'iscrizione ;

constatato che le basi dell'assistenza ob-bligatoria sono da considerarsi esigue e supe-rate nel tempo e che pertanto si rendono ne-cessarie variazioni che comportino l'inclusion eneIl'assistenza obbligatoria di quelle form eche dall'ordinamento attuale sono considerat eimpropriamente integrative, con particolareriferimento all 'assistenza medico-generica, far-maceutica e tbc ;

chiede di sapere se il Governo non intend aadottare le seguenti misure :

1) una più razionale distribuzione delleclassi di reddito e l'abbattimento di ogni for-ma di massimale onde permettere a tutti gl ioperatori del commercio di usufruire dell'assi-stenza mutualistica di malattia ;

2) che si proceda a promuovere l'am-pliamento delle attuali forme di assistenza ob-bligatoria mediante l'inclusione di quelle cheattualmente vengono considerate integrativequali la medico-generica, la farmaceutica e l atbc; in modo che anche per queste lo Statointervenga con un adeguato contributo ;

Atti Parlamentari

— 8618 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI -- SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

3) che lo Stato assuma a proprio caric ol'assistenza ai pensionati così come avvien eper altre categorie di lavoratori .

Per sapere se e in quale modo e misur aintendano andare incontro con sollecitudin ealle suaccennate istanze, che appaiono equa -mente concertate ed improcrastinabili .

(4-06149 )

MENICACCI . — Ai Ministri dell ' interno edi grazia e giustizia . — Per sapere i motiv iche hanno determinato la sommossa di circa200 detenuti del carcere penitenziario di Pe-rugia, i quali in un primo momento, dopoaver sopraffatto gli agenti di custodia e ave rdivelto le inferriate, mettendo tutto a soqqua-dro, hanno occupato l ' infermeria ed il centr omedico dove si sono barricati, invocando agran voce l ' istituzione di una commissione peril controllo del vitto così come prevedono l erecenti disposizioni ministeriali e successiva -mente sono saliti sul tetto dell 'edificio carce-rario lanciando masserizie e tegole contro gl iagenti e nella strada esterna, appiccando in-cendi, agitando stracci di colore rosso sott ola luce dei riflettori che li illuminavano algrido « a morte il fascismo » e tentando mas-sicciamente di evadere ;

per sapere quali iniziative intendanoprendere perché sia sollecitamente approvat oun nuovo ordinamento carcerario che, pu rnel rispetto dei più essenziali diritti della per -sona umana verso gli stessi detenuti, impe-disca queste ricorrenti rivolte, che squalifica -no ogni paese civile, tanto più che appaionopreordinate e strumentalizzate dall 'esterno egarantiscano un normale svolgimento dell avita carceraria in un clima di sicurezza peril personale di custodia e di salvaguardia de ibeni e delle dotazioni degli stessi istituti car-cerari ;

per conoscere se, dato il ripetersi di epi-sodi come questi nelle maggiori carceri del no-stro Stato, non intendano porre a carico degl istessi detenuti il pagamento di tutti i danniprovocati dalla loro furia devastatrice .

(4-06150 )

MENICACCI . — Al Ministro della sanità .— Per sapere se risponda al vero che le do-mande rivolte dai malati di insufficienza re-nale cronica per poter effettuare la cura in-frasettimanale di dialisi presso il reparto d ipatologia medica degli Ospedali riuniti di Pe-rugia restano per gran parte inevase a caus adell'assoluta inadeguatezza dell'attrezzatur adei locali designati allo scopo, provvisti di

due soli reni artificiali di cui il primo for-nito dall'Università degli studi di Perugia e dil secondo dalla stessa amministrazione ospe-daliera e, pertanto, idonei a garantire la dia -lisi ad un massimo di cinque persone ogn isettimana, mentre le necessità obbiettive ri-chiedono non meno di sei reni artificiali ,come ebbe ad indicare il presidente degl iospedali in una conferenza tenuta alcun imesi orsono, allorché formulò l 'assicurazione,rimasta senza seguito concreto, che sarebbestata disposta la costruzione di nuovi e piùadeguati locali muniti dei nuovi reni artifi-ciali entro un brevissimo termine .

Per sapere, ad evitare l'attuale disagioche costringe i richiedenti a trasferirsi neicentri ospedalieri di Roma e di Pisa, datoche il centro di Perugia è l 'unico della re-gione umbra, quali provvedimenti intendaprendere per l'adeguamento suaccennato ,ormai reso improcrastinabile anche in vist adella nuova pratica dei trapianti renali, ch ecominciano ad essere tentati anche su scal aridotta, nel nostro paese .

(4-06151 )

DI PRIMIO . — Al Ministro della pubblic aistruzione . — Per sapere se sia al correnteche la scheda per trasferimenti e passaggi de iprofessori dei ruoli ordinari, la quale deveessere allegata alle domande di trasferimento ,è stata distribuita nell'anno 1968-69 solo po-chi giorni prima che scadessero i termini perla presentazione delle domande ;

per sapere altresì se sia al corrente ch ementre in tutti gli altri 'anni, le predette sche-de sono state distribuite gratuitamente, nel -l ' anno 1968-69 invece, sono state vendute alire 100 ;

per sapere inoltre se sia vero che iI ri-cavato di tale contribuzione è andato a fa-vore del SNSM e SASMI ;

per sapere infine se trova legittima que-sta strana forma di imposizione a carico diuna categoria di professori e a favore di al -cune organizzazioni sindacali e per sapere ,ove essa sia illegittima, quali provvedimentiintenda adottare .

(4-06152 )

NICOSIA, NICCOLAI GIUSEPPE, GUAR-RA E ALFANO. — Al Ministro della pubblic aistruzione . — Per sapere se trovino concret aapplicazione le disposizioni di cui all'artico-lo 1 del regio decreto 5 aprile 1934, n . 696 ,per le quali i libri di testo compilati da fun-zionari che siano investiti per attribuzion inormali di ufficio di una funzione direttivaod ispettiva sugli istituti governativi, pareg-

Atti Parlamentari

— 8619 —

Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

giati o parificati, di istruzione media, clas-sica, scientifica e magistrale, d'istruzione tec-nica o di istruzione secondaria, d'avviamentoprofessionale non possono essere adottati ne -gli istituti stessi ; disposizioni ribadite dallacircolare ministeriale 14 marzo 1964, n . 102 ,che ripropone il divieto di adozione di test icompilati da persone che ricoprono determi-nate funzioni, ed in ogni caso quali provve-dimenti intenda prendere ad evitare le nume -rose violazioni di tale normativa che stann odeterminando situazioni paradossali in molt iistituti scolastici del territorio nazionale, come ,ad esempio, presso l'istituto tecnico indu-striale, l'istituto magistrale, la scuola medi aLeonardo da Vinci, la scuola media Umberto Idella città di Terni ove sono prescritti libri d itesto nelle rispettive materie di geometri apiana (classe terza chimici, metallurgici, me-talmeccanici) prima geometria (classi second aF, terza B e terza F) e matematica (prima me -dia) compilati addirittura dal provveditor eagli studi di quella città professore Antoni oBorrello, il quale avrebbe esercitato pression iparticolari sui capi d'istituto e su alcuni do-centi delle scuole stesse, anche a mezzo d irappresentanti di case editrici al punto d aindurli alla adozione dei testi stessi senza as-sicurare in alcune di dette scuole (la media )l'affissione dell'elenco di tutti i libri di test oall'albo relativo, come prescritto dall'ultimocomma del citato articolo 1, ed omettendo ognidoveroso controllo sugli elenchi anzidetti in-viati al provveditorato medesimo al termin edelle adozioni .

(4-06153 )

MENICACCI . — Ai Ministri dell' interno edella sanità . — Per conoscere se rispondanoa verità le notizie apparse sulla stampa local ecirca gravi disfunzioni del « Centro sociale pe rpoliomielitici », che funziona nei plessi immo-biliari di Pieve del Vescovo e di Compress odi Perugia, evidenziate anche da denuncia d iex ricoverati ed insegnanti presentate al Pre-fetto di Perugia ed al Ministro della sanità ,contro i dirigenti del « Centro » predetto i nordine ad eccessi disciplinari, carenze igieni -che e sanitarie, difetto di personale addett oalla vigilanza ed ai servizi, ecc .

Per sapere quali controlli i Ministeri in-teressati eseguono, l 'ammontare dei contribut ipubblici elargiti, i criteri di gestione seguiti ,e se non ravvisino l 'opportunità di esperireuna indagine approfondita su tutta la vita de lcomplesso medico, sulla quale prima troppeillazioni ed ora troppe denunce specifichesono state sollevate .

(4-06154)

SCAINI, LIZZERO E SKERK. — Al Mi-nistro dell 'agricoltura e delle foreste . — Persapere se sia a conoscenza dei gravissim idanni causati sia alle colture pregiate sia aquelle comuni in una vasta zona interessant ei comuni di Pasiano, Prata di Pordenone,Azzano-Decimo, Brugnera e contermini, inprovincia di Pordenone, in questi scors igiorni, dalla fortissima grandinata ivi abbat-tutasi .

Gli interroganti fanno presente che i dann idi cui si tratta, vanno dal 50 al 70 per centoper tutte le colture della zona colpita, secondouna valutazione fatta dall ' Alleanza dei colti-vatori del Friuli-Venezia Giulia e che talidanni colpiscono soprattutto diretti coltiva-tori, coloni, mezzadri, fittavoli e fittavol imisti che hanno bisogno di ricevere un rapidorisarcimento se non si vuole che le loro eco-nomie familiari siano duramente colpite pe rtutta l'annata agraria in corso .

Gli interroganti chiedono di conoscer equali urgenti provvedimenti il Ministro in -tenda adottare per concedere agli interessati ,in applicazione delle vigenti leggi, il più sol -lecitamente possibile, il risarcimento per idanni subiti .

(4-06155 )

PAGLIARANI . — Al Ministro dei trasportie dell 'aviazione civile . — Per sapere se sia aconoscenza delle reiterate richieste, avanzatedagli abitanti della frazione dei comuni d iRimini e Verrucchio, situate lungo la strad astatale n. 258 (Marecchiese) o che gravitan osu di essa, perché venga migliorato il servizi odi trasporto pubblico svolto con autocorrieredall'attuale concessionaria « Ferrovie Pada-ne », in quanto per la scarsa frequenza delle« corse » giornaliere e per gli orari praticati ,gran parte di quelle popolazioni - specie nell astagione estiva quando la quasi totalità dell edonne e dei giovani di dette frazioni è occu-pata nelle attività turistiche della riviera - no npuò praticamente fruire del mezzo pubblic oper i necessari spostamenti ;

quali provvedimenti ritiene dover pren-dere perché sia aumentata la frequenza dellecorse giornaliere - particolarmente nel perio-do estivo - in considerazione anche del fatt oche trattasi di frazioni, almeno per quellecomprese entro il territorio del comune di Ri-mini, che possono ormai essere considerat efacenti parte della immediata periferia urba-na se non addirittura della cerchia urbana ,per cui è richiesto un tipo di servizio ugualea quello svolto dalla azienda trasporti del co-mune per le altre frazioni .

Atti Parlamentari

— 8620 —

Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

L'interrogante infine chiede se non rav-visi, nella eventualità che le « Padane » nonsiano in grado di fornire un servizio adegua-to, l 'opportunità di una revisione dell'attual eregime di concessione per il quale attualment eè impedita al comune la possibilità di esten-dere anche a quelle località la propria ret edei trasporti pubblici .

(4-06156 )

PAGLIARANI. — Al Ministro dei lavor ipubblici . — Per sapere se sia a conoscenz adel grave stato del traffico che si svolge sull astatale n . 258 (Marecchiese) nel tratto che at-traversa la frazione di Spadarolo in comun edi Rimini, per cui non passa settimana ch enon si verifichino incidenti spesso mortal i(tanto che una indagine riferita solo agli abi-tanti attualmente residenti in quella frazio-ne, che conta 150 famiglie in tutto, rivelache negli ultimi 5 anni si sono avuti 114 in-cidenti con 39 morti) a causa della naturadel tracciato, della ristrettezza della carreg-giata, oltre che del fondo stradale in pessim econdizioni e della inadeguatezza della segna-letica ;

per sapere quali provvedimenti intend aprendere perché tale situazione, che presentagli aspetti drammatici sottolineati, abbia acessare e la strada sia messa in condizioni d irispondere alle esigenze di un traffico che ,già intenso nel corso dell'anno, aumenta adismisura durante la stagione estiva data l aimportanza anche turistica della Marecchiese ,quale itinerario più breve ed agevole per i lcollegamento fra la riviera romagnola e l aToscana .

L ' interrogante fa infine presente la urgen-za di provvedere onde riportare, con la sicu-rezza, la tranquillità fra la popolazione esa-sperata anche perché pur segnalata da anni ,anche attraverso Ie varie istanze avanzat edall'amministrazione comunale di Rimini ,detta situazione non è stata rimossa o quantomeno non sembra che ci si sia preoccupatidi voler rimuovere .

(4-06157 )

LA BELLA . — Ai Ministri dei lavori pub-blici, della pubblica istruzione e dell 'agricol-tura e foreste . — Per sapere se sono a cono-scenza che l ' amministrazione comunale diMontalto di Castro (Viterbo) il 22 dicembr e1966 adottò il regolamento edilizio con an-nesso piano di fabbricazione, già oggetto diinterrogazione da parte dell ' interrogante(n . 25766 del 16 gennaio 1968) rimasta senz arisposta ;

che in tale piano venivano definiti « co-struiti » e quindi beneficianti delle norme di« sanatoria dello stato di fatto » terreni che al -l ' epoca costruiti non erano ;

che tale piano di fabbricazione è statoappositamente adattato ad una preesistentelottizzazione in territorio di Marina di Mon-talto, località « Tre cancelli », autorizzata da lsolo sindaco con procedura illegittima inquanto sottratta all 'esame del consiglio comu-nale e in violazione di altre prescrizioni det-tate dall ' articolo 8 della legge 6 agosto 1967 ,n . 756 ;

che per favorire il proprietario dei ter-reni lottizzati si annullò un precedente pianodi fabbricazione contenente il divieto di co-struzioni edilizie nell'area che, invece, è stat alottizzata, e vincoli per tutta la zona a mare ;

che per l 'area lottizzata il sindaco h aconcesso licenze di fabbricazione, orma iquasi totalmente realizzate, creando uno stat odi fatto contrastante con le prescrizioni e gl iobblighi imposti dalla legge 6 agosto 1967 ,n . 756;

che nelle decisioni adottate in materiaedilizia ed urbanistica gli amministratori diMontalto non hanno tenuto in nessun conto l eprescrizioni e i vincoli imposti dalla sovrin-tendenza ai monumenti del Lazio con letteran . 2709 del 20 febbraio 1967 e dell ' Ispettoratodelle foreste del Lazio con nota n . 5263 pasV-2/265 del 31 maggio 1967, con le quali s iprescriveva l'osservanza nei territori a mar edei vincoli paesistici e forestali a tutela dellepinete esistenti e dei « tomboleti » natural ivietandovi ogni tipo di costruzione, tombo-leti che sono, invece, andati totalmente di -strutti nella predetta zona lottizzata senz ache alcuna autorità competente, messa a co-noscenza dei fatti da articoli di giornali ,esposti e interrogazioni parlamentari, fosseintervenuta ad impedire lo scempio ;

se - accertata la veridicità dei fatti -non ritengano necessario e urgente interve-nire applicando i provvedimenti previsti al -l ' articolo 7 della legge 6 agosto 1967, n. 765 ,prima che altre gravi infrazioni siano com-piute e a conferma della eguaglianza dei cit-tadini di fronte alla legge.

Per sapere, infine, quali motivi ostano all aapprovazione, da parte degli organi del Mi-nistero dei lavori pubblici, del piano di fab-bricazione in discorso la cui mancata appro-vazione ha provocato - ad eccezione dell amenzionata località « Tre cancelli » - la ge-nerale stasi dell'attività edilizia nel restant eterritorio .

(4-06158)

Atti Parlamentari

— 8621 —

Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

PISCITELLO. — Al Ministro della marinamercantile . — Per conoscere i motivi per cu inon è stata ancora resa pubblica la gradua-toria del concorso per cinque ormeggiatori ,bandito il 15 febbraio 1967 dall'Ufficio circon-dariale marittimo di Augusta per i soli resi-denti del luogo .

(4-06159 )

PISCITELLO. — Al Ministro dei lavoripubblici . — Per sapere se sia già stata favo-revolmente esaminata ed accolta dagli uffic icompetenti l'istanza, inoltrata dall'ospedal e« Trigona » di Noto (Siracusa) a codesto Mi-nistero in data 18 gennaio 1969, tendente adottenere, ,ai sensi della legge 408 del 1949, u ncontributo per la costruzione di n . 50 allog-gi, da assegnare ai dipendenti dell'ospedale ,per un importo presuntivo di lire 300 milioni .

L'interrogante chiede comunque di essereinformato sullo stato della pratica .

(4-06160 )

PISCITELLO. — Al Ministro dell'interno .— Per sapere - premesso che nella città d iSiracusa i decreti prefettizi sui prezzi del panee del latte, di più diffuso consumo, vengon oscandalosamente e impunemente violati - se.intenda richiamare con la dovuta energia gl iorgani preposti alla vigilanza e alla repres-sione di tali patenti e clamorose violazion idella legalità, che si ripercuotono pesante -mente sui magri bilanci dei lavoratori .

L'interrogante fa presente che la passivitàe l ' inerzia dimostrate dalle autorità locali, se-gnatamente nei confronti delle gravissime ri-petute illegalità compiute dalla centrale de llatte, possono facilmente essere scambiate perconnivenza e complicità con la camorristic agestione della centrale medesima, e costituir ecausa reale di turbamento dell 'ordine pub-blico .

(4-06161 )

PISCITELLO, GUGLIELMINO E TUCCA-RI. — Al Ministro della marina mercantile .-- Per conoscere le ragioni, per cui è statarevocata l'autorizzazione ad uno scalo straor-dinario nel porto di Tripoli, già concessa all alinea tredici delle navi della società « Tirre-nia », che con partenza da Venezia, toccan osuccessivamente i porti di Bari, Messina, Ca-tania e Siracusa .

Gli interroganti chiedono di sapere se si astata riconsiderata o si stia riconsiderand ol'opportunità di rinnovare tale concessione ,anche in accoglimento delle legittime solleci-tazioni e proteste degli operatori economic idanneggiati dalla revoca .

(4-06162)

PISCITELLO, GRIMALDI E TUCCARI . —

Al Ministro dei lavori pubblici . — Per cono-scere quale ordine di priorità si ritiene di do-ver dare alla costruzione della strada a scor-rimento veloce Gela-Piazza Armerina-Santo

Stefano Camastra, già inserita - per la tratt a

Enna-Santo Stefano Camastra - nel pianoCIPE per le zone terremotate, e che deve es-sere al servizio dello sviluppo economico d i

una zona, colpita da grave depressione, secon-do le linee del piano di coordinamento terri-toriale dell 'Ennese .

(4-06163 )

PISCITELLO, GRIMALDI E TUCCARI . —

Al Ministro dei lavori pubblici . — Per cono-scere le ragioni per le quali l'ANAS, da pa-recchi mesi, non provvede, nonostante le ri-petute segnalazioni della stampa e delle auto-rità locali, neppure ai lavori di ordinaria ma-nutenzione della strada statale 117, - segna-tamente nella tratta Nicosia-Santo Stefano Ca-mastra - che si trova in uno stato di intran-sitabilità, tutta cosparsa di buche, avvalla-

menti e frane . Ai cantonierì non viene fornit oneppure il bitume necessario per la più sem-plice riparazione della strada e, in conseguen-za, le numerose buche, che la cospargono ,vengono ricoperte da semplice terriccio .

Gli interroganti chiedono altresì di co-noscere se la perizia di manutenzione straor-dinaria per la sistemazione e l'allargament odel piano viabile - già approntata dai tecni-ci dell 'ANAS - sia stata finanziata, o, in man-canza, quale sia lo stato della pratica .

Gli interroganti chiedono infine di sapere

se non si ritenga di dover dare la necessari apriorità ai lavori di sistemazione di tale ro-tabile, che serve, tra gli altri, i comuni d i

Nicosia, Capizzi, Mistretta, Motta d'Affermo,Castel di Lucio, Reitano, Santo Stefano d i

Camastra, già colpiti duramente, oltre che dagrave depressione economica, dalle pesant iconseguenze del sisma dell'autunno 1967 .

(4-06164 )

PISCITELLO, TUCCARI E GRIMALDI . --

Al Ministro delle finanze. — Per conoscere s ee quali direttive siano state impartite ai di -

pendenti uffici di intendenza di finanza d iMessina e di Enna, perché vengano riconsi-derate, ai fini dell'applicazione dell'impostadi ricchezza mobile, nei centri colpiti dal ter-remoto del 1967, le posizioni degli artigiani ,

dei commercianti e di altri ceti medi produt-tivi, che hanno subìto falcidie gravissime a iloro redditi a causa del sisma, che ha ulte-riormente aggravato la depressione economic ae lo spopolamento di quelle zone .

(4-06165)

Atti Parlamentari

— 8622 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI -- SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

PISCITELLO E TUCCARI. — Ai Ministridel tesoro e della pubblica istruzione . — Perconoscere le ragioni per le quali la direzion egenerale della Cassa depositi e prestiti non h aancora concesso all'ISES (sostituito al comu-ne di Mistretta) il mutuo di lire 150 milioni ,richiesto per la costruzione di un edificio d aadibire a scuola media .

Gli interroganti rilevano che, a causa de lterremoto deIl 'autunno 1967, che ha colpitoduramente il comune di Mistretta, la situazio-ne in quel centro rimane insostenibile, e l ' in-segnamento nelle scuole si svolge, in condi-zioni di estremo disagio, con tripli turni e adorario ridotto, con conseguente grave pregiu-dizio per il profitto degli alunni .

(4-06166 )

PISCITELLO E TUCCARI. — Al Ministrodelle finanze. — Per sapere se non ritenga didover intervenire contro l 'eccessiva fiscalit àesercitata dall 'Ufficio distrettuale delle impo-ste dirette di Patti (Messina) nei confronti de-gli artigiani, esercenti ed altri piccoli opera-tori economici, in una zona colpita da gra-vissima depressione e da continuo progressiv ospopolamento .

(4-06167 )

COCCIA. — Al Ministro delle poste e dell etelecomunicazioni . — Per conoscere se, in re-lazione alla risposta già fornita nella passat alegislatura allo stesso interrogante, si sti aprovvedendo all ' istallazione di un ripetitor etelevisivo che consenta la ricezione del secon-do canale agli utenti della RAI-TV di Antro-doco e dei comuni della Valle del Velino, te-nuto conto che il Ministro affermò, rispon-dendo in data 4 febbraio 1964 e particolar-mente in data 15 gennaio 1968, che « il pro-blema segnalato dall ' interrogante sarà te-nuto nella dovuta considerazione in sed edi programmazione dei futuri sviluppi dell arete » .

L ' interrogante in particolare intende cono-scere i tempi nei quali s ' intenda sviluppare l arete per sopperire alle reiterate richieste si nqui rimaste inascoltate di questi utenti e seil Ministro non intenda accelerare la realiz-zazione dei piani di sviluppo, tenuto cont oche questi utenti pagano lo stesso canone d itutti gli altri utenti del territorio nazionale ericevono prestazioni ridotte del 50 per cento ;canone corrisposto non in relazione alla de-tenzione dell 'apparecchio, ma come corrispet-tivo di tutte le prestazioni programmate dal -l'ente televisivo di Stato .

(4-06168)

COCCIA. — Al Ministro dei lavori pub-blici . — Per conoscere quale sia allo stat ol'iter del piano regolatore generale del comu-ne di Rieti, capoluogo di provincia, delibe-rato solo il 15 luglio 1967 e qual conto si si atenuto delle osservazioni e critiche formulat eda rappresentanze consiliari .

In particolare desidera conoscere se siastato rinviato o meno al comune, con qual iosservazioni e prescrizioni ed in che data .

(4-06169 )

COCCIA . — Al Ministro della sanità . —Per conoscere se, in relazione a precedent iassicurazioni fornite allo stesso interrogantein data 30 gennaio 1969 e 27 dicembre 1968 i nrelazione alla costruzione della seconda unit àospedaliera per la Bassa Sabina in Poggi oMirteto per la quale il Ministro aveva gi àdato l'affidamento di massima per la conces-sione del mutuo di cinquecento milioni, l aCassa depositi e prestiti abbia deliberato l aconcessione del relativo mutuo, ammesso alcontributo statale .

In caso affermativo l'interrogante intend econoscere lo stato amministrativo della pra-tica e quali previsioni possano farsi quanto a itempi per l'appalto e per l'inizio dei lavor ie se non intenda adottare misure per accele-rare l'iter della pratica e la concreta realiz-zazione dell'opera ; esigenza civile primari afortemente intesa dalla popolazione, decis adal comune prima e dagli organi competent ipoi sin dall'anno 1960 e richiesta dall'imme-diato dopoguerra .

(4-06170 )

PROTTI. — Al Ministro dei lavori pub-blici . — Per conoscere quali provvediment iintenda adottare per il necessario, urgente, ra-zionale miglioramento del tracciato dell astrada statale 51 d'Alemagna, attualmente uni -ca via di accesso dalla pianura veneta all eDolomiti bellunesi e assolutamente ormai ina-deguata all 'enorme incremento del traffico tu-ristico e non turistico, che, appunto per il so-praffollamento di automezzi, soprattutto neimesi estivi, costringe l ' automobilista ad unavelocità media di 30 chilometri orari ; e se, te-nuto conto che tale fatto fa dirottare le cor-renti turistiche di massa verso limitrofe zon eservite da maggiori e più scorrevoli arteri econcorrendo in tal modo a deprimere ogn ianno di più la già depressa economia dell astupenda zona dolomitica e ad annullare tutt ii sacrifici fino ad oggi sostenuti dalla labo-riosa popolazione cadorina e la non attuale

Atti Parlamentari

- 8623 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 196 9

possibile attuazione del tratto dell'autostrad aVenezia-Monaco interessante la provincia bel-lunese, come da risposta scritta a suo temp odata all'interrogante, non ritenga di ordinareall'ANAS la immediata messa in opera di tutt iquei lavori che consentano di attuare final-mente quella effettiva rettifica del tracciat oche renda tale strada concretamente efficient eal fine a cui deve servire .

(4-06171 )

PROTTI. — Al Presidente del Consigliodei ministri e ai Ministri dei lavori pubblic ie delle partecipazioni statali . — Per conoscerei motivi per i quali l'andamento dei lavor irelativi alla costruzione dell'autostrada Bolo-gna-Padova siano nell'attuale stato di gravearretratezza e pertanto causa primaria dell aaumentata pericolosità del traffico e del con -seguente danno alla intera economia delle re-gioni veneto-emiliane e se non intendano, per -tanto, disporre, d'urgenza, una autorevolesollecitazione dei lavori - già appaltati, datoche, tranne per la costruzione dei ponti su lPo e sull'Adige, nulla giustifica il ritardo de ilavori relativi alla costruzione degli altri tron-chi autostradali, in modo da far sì che l'inter opercorso diventi agibile entro e non oltre l aprimavera del 1970 .

(4-06172)

CALDORO. — Ai Ministri dell' interno edei lavori pubblici . — Per sapere se sono aconoscenza della grave situazione in cui sitrova un gruppo di famiglie abitante in fab-bricati al viale Colli Aminei in Napoli, co-struiti nell'immediato dopoguerra dallo Stat oe i cui elementi in legno (solai e travi) sonostati distrutti dalle termiti, con pericolo per-sistente di crolli .

Se sono a conoscenza che si è creata cos ìuna insostenibile situazione per 117 famigli ee che il comune .di Napoli è stato ripetuta -mente sollecitato anche dal prefetto di Napol ia procedere allo sgombero, provvedendo al ri-covero provvisorio delle famiglie interessate ,in attesa che nuove costruzioni in corso daparte dell ' Istituto case popolari possano essereoccupate almeno da buona parte di esse .

Chiede di sapere quali provvedimenti si in -tendono adottare per sollecitare le competent iautorità locali .

(4-06173 )

PISTILLO. — Al Ministro del tesoro. --Per sapere se risulta al vero la notizia ap-parsa sulla stampa (La Gazzetta del Mezzo-

giorno del 24 maggio 1969, pag. 2) secondola quale il Ministro del tesoro nella giornatadel 23 maggio 1969 avrebbe « concesso il fi-nanziamento a favore delle aziende agricoledella Capitanata colpite dalle gelate nel mes edi febbraio scorso » e, in caso affermativo ,quale è la consistenza di questi finanziament ie con quali criteri essi saranno erogati ai con-tadini danneggiati .

(4-06174 )

MAGGIONI. — Al Ministro della difesa .— Per conoscere i motivi che hanno finoraimpedito di accogliere le proposte per la con-cessione delle onorificenze di « Cavaliere »dell'Ordine di Vittorio Veneto formulate da lcomune di Broni (Pavia) nei confronti di 36 8concittadini che hanno preso parte alla guer-ra 1914-1918 ; e se non ritenga necessario e durgente dare le opportune disposizioni affin-ché le rispettive istruttorie abbiano sollecit ocorso .

-

(4-06175 )

RUSSO FERDINANDO. — Al Ministrodelle poste e delle telecomunicazioni . — Persapere se è a conoscenza della grave situa-zione dei servizi postali nella periferia dell acittà di Palermo, specie per quanto riguardala mancata istituzione dei necessari uffici lo-cali e uffici succursali P .T. nei nuovi quar-tieri e nei villaggi satelliti di detta città .

L ' interrogante fa presente che alla espan-sione urbanistica della città, conseguente allaforte immigrazione che si è avuta da part edi tutta la regione, non ha corrisposto, nel -l'ultimo decennio, quell'adeguato potenzia -mento numerico e qualitativo degli uffici lo -

cali P.T .

L'interrogante pertanto chiede di cono-scere quali provvedimenti il Ministro intendadisporre con il carattere di urgenza, perché ,sulla base delle esigenze obiettive emerse i n

più occasioni, sulla stampa cittadina, nell erichieste delle categorie sindacali e professio-nali, nei comitati di quartiere costituiti pressoi centri sociali, si provveda alla istituzion edei seguenti uffici locali a servizio della nuovadistribuzione della popolazione la cui entit àl'interrogante si permette di evidenziare ac-canto a ciascun quartiere o zona cittadinaprivi, in atto, di ufficio postale .

Ufficio locale succursale Borgo Nuovo, abi-tanti 35 .000; ufficio locale succursale Villagra-zia Santa Rosalia, abitanti 28 .000; ufficio lo -cale succursale via Aurispa, via C . Parisio ,

abitanti 25 .000; ufficio locale succursale Passo

Atti Parlamentari

— 8624 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

di Rigano, abitanti 24 .768 ; ufficio locale suc-cursale piazza Generale Cascino Falde, abi-tanti 18.823; ufficio locale succursale Paglia-relli - Borgo Molara, abitanti 5 .000; ufficiolocale succursale Fondo Raffo, abitanti 4 .800 ;ufficio locale succursale Croce Verde Giardi-no, abitanti 4.000; ufficio locale succursale -Villaggio Santa Maria di Gesù, abitanti 4 .000 ;ufficio locale Villaggio turistico Mondello Val-desi, abitanti 3 .000; ufficio locale Baida, abi-tanti 2 .000; ufficio locale succursale Petrazzi ,abitanti 1 .500 .

(4-06176 )

MAMMI. — Ai Ministri della sanità, del-l' interno e dei lavori pubblici. — Per saperese sono a conoscenza degli inconvenienti de -terminati dall'inquinamento del fiume Saccoin tutta la vallata circostante . Inquinamentoche si riflette in maniera preoccupante supiante, animali e sulla stessa popolazione, po-nendo problemi di ordine igienico e tossico -logico assai gravi .

L ' interrogante chiede di conoscere - pre-messo che l ' inquinamento del fiume è dovutoprincipalmente a due cause (la distruzion edel normale equilibrio biologico provocatadall ' inquinamento delle acque con scarichi in-dustriali e l 'accumulo nel fiume di materialeorganico, dovuto all 'aumento ed alla irrazio-nalità dello smaltimento dei liquami de icentri urbani e degli allevamenti di animal istabulanti) - quali provvedimenti intendanoadottare, e fa presente, a questo proposito, cheil problema non può essere risolto con l 'usodi esteri fosforici velenosissimi che uccide-rebbero tutti gli organismi viventi, aggra-vando una situazione che, a giudizio dell'in-terrogante, può essere risolta soltanto obbli-gando le industrie locali, che scaricano nelfiume i detriti industriali e che in tal modohanno turbato l 'equilibrio biologico del fiume ,ad adottare efficaci depuratori secondo le vi -genti disposizioni di legge .

(4-06177 )

PASCARIELLO, BRONZUTO, TEDESCH IE SCIONTI. — Al Ministro della pubblic aistruzione . — Per sapere perché non è stat aancora approntata la graduatoria nazional edegli abilitati immessi in ruolo ai sensi dell alegge 20 marzo 1968, n . 327 ;

e se sia vero che il Ministro ha decis odi sospendere la formazione della graduatori asuddetta in attesa che una nuova proposta d ilegge, tuttora in discussione alla Camera, ven-ga approvata dal Parlamento .

(4-06178)

BIAMONTE. — Al Ministro dei lavor ipubblici. — Per conoscere quali provvedi-menti intende adottare affinché ai contadin idi Altavilla Silentina, Albanella e Roccada-spide (Salerno) espropriati, da anni, dal con-sorzio di bonifica di Paestum per la costru-zione della strada rotabile Altavilla-bivioAcquaviva vengano corrisposti, con urgenza ,i relativi indennizzi .

(4-06179 )

BIAMONTE. — Al Ministro dei lavoripubblici . — Per sapere se è a conoscenza che :

il piano regolatore della città di Salern oè stato ed è continuamente violato dai co-struttori ;

negli ultimi 15 anni l 'altezza dei palazz icostruiti in Salerno, per civili abitazioni, su-pera i 23 metri previsti dal piano regolator egenerale ;

nella via Irno, nel corso Vittorio Ema-nuele, nella via Carmine, in Pastena e ne lTorrione, per citare alcune principali stradedi Salerno, il piano regolatore è stato violatosotto tutti gli aspetti per cui oltre ad aver ein dette vie palazzi alti e comunque superior iall'altezza prevista dal piano regolatore ge-nerale non si sono rispettate le distanze, fr aun palazzo e l 'altro, stabilite dalla legge ;

la copia del piano regolatore general eesposta al municipio di Salerno non rispon-derebbe fedelmente al piano approvato da lMinistero dei lavori pubblici ;

la sistemazione urbanistica della zon adove attualmente sorge il cementificio e quell adove sorge la vecchia centrale municipale de llatte, sarebbe, negli intendimenti della giunt acomunale, non conforme ai disposti del pian oregolatore generale .

L'interrogante chiede :se quanto si denunzia con la presente

non esige una immediata severa inchiesta alloscopo di accertare le eventuali responsabilità ;

i nominativi dei costruttori che hannoviolato il piano regolatore generale precisandoil tipo di reato commesso per il mancato ri-spetto delle norme indicate nella licenza edi-lizia e quali provvedimenti sono stati adottat icontro i contravventori .

(4-06180 )

BIAMONTE. — Al Governo. — Per cono-scere quali provvedimenti si intendono adotta -re per eliminare alcuni inconvenienti di or -dine civile che i cittadini di Altavilla Silen-tina, Roccadaspide e Albanella (Salerno) han -no denunziato alle competenti responsabil iautorità (amministrazione provinciale, comu-

Atti Parlamentari

— 8625 —

Camera dei Deputata

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

naie, ecc.) con petizioni, delegazioni e mani-festazioni senza ottenerne, ormai da anni, senon delle generiche promesse .

Le 100 famiglie che vivono in casupole nelrione Roglia, compreso nella strada del Con-sorzio di bonifica di Paestum, chiedono ch ela strada stessa venga resa praticabile e ripa-rata allo scopo di garantire il transito degl iautoveicoli e quello pedonale .

Le stesse famiglie, alle quali si unisce laintera popolazione di Altavilla Silentina, chie-dono la rapida costruzione dell'acquedottononché una disinfezione e disinfestazione ido-nea o intesa ad eliminare tutte le sporcizie ch esi sono ammucchiate da anni sia nel paese diAltavilla Silentina sia nel rione Roglia .

Le 100 famiglie di Roglia sollecitano infi-ne un posto di pronto soccorso allo scopo d iessere assistite almeno per quei mali che ri-chiedono immediati interventi in considera-zione che nella frazione non esiste medico ,farmacia, telefono, mezzo pubblico e strad apossibile per raggiungere il più vicino paesein caso di malattia che richiede l'assistenz asanitaria ; e, inoltre, sollecitano la istituzionedi un mezzo pubblico che prelevi e riaccom-pagni i bambini nelle scuole tenendo cont oche l 'analfabetismo nella zona raggiunge al -meno il 90 per cento e ciò è da imputarsi all econdizioni di viabilità e di inciviltà cui la so-cietà ha condannato quelle volonterose po-polazioni salernitane .

(4-06181 )

BIAMONTE. — Al Ministro delle poste edelle telecomunicazioni. — Per sapere se èinformato che :

i cittadini del comune di Siano (Saler-no) non possono assistere alle trasmission idella televisione, nonostante siano costretti apagare puntualmente il relativo canone, i nquanto gli apparecchi televisivi non riesconoa ricevere dagli studi centrali .

L'interrogante fa presente che è bensì ver oche da più di un anno nella località Cedronicodi Siano è stato istallato un ripetitore, ma cheesso non è ancora entrato in funzione, nono-stante gli inconvenienti sopra denunciati, i nquanto il ripetitore stesso non è allacciato all arete elettrica .

L ' interrogante chiede di conoscere qual iurgenti provvedimenti saranno adottati pe rrisolvere il problema .

(4-06182 )

TEMPIA VALENTA, SULOTTO E AL-LERA . — Ai Ministri del lavoro e previdenz asociale e della sanità . — Per sapere se sono

a conoscenza che nello stabilimento Pettina-tura Italiana di Vigliano Biellese, di proprie-tà di Rivetti e del marchese Fracassi, oltr emille operai, in prevalenza operaie, lavoran oin condizioni igienico-ambientali e con ritmie carichi di lavoro inumani ; che le maestranzehanno deciso di occupare la fabbrica - control'intransigenza padronale - per rivendicareun trattamento umano e retribuzioni adeguateal lavoro che svolgono e per difendere la lor osalute, minacciata appunto dalle condizion iinstaurate dalla direzione dell ' azienda .

Per sape,re se intendono ordinare dell eispezioni alla fabbrica per accertare l'insuf-ficienza, l ' inadeguatezza e la promiscuità de iservizi igienici ; la mancanza di bagni; la scar-sità dell 'erogazione dell 'acqua potabile; lamancanza di aspiratori per depurare l'atmo-sfera irrespirabile per il pulviscolo, gli odorie l'alta percentuale di umidità ;

per accertare l'insufficienza dei local iper la refezione, la primitiva e rudimental eorganizzazione di un pseudo servizio sani-tario di pronto soccorso ;

per accertare che nei reparti ove si f auso di acidi gli operai non sono dotati d iguanti e degli indumenti necessari ;

per accertare la situazione generale de -gli ambienti di lavoro, che, per la quantità ,il ritmo e le condizioni ambientali (tempera-ture, umidità, polvere, illuminazione, ecc . )è pericolosa allo stato di salute delle mae-stranze .

Per sapere quali provvedimenti intendanoprendere per porre fine a questo permanent ee grave pericolo per le maestranze ; quali ini-ziative intendano prendere affinché gli ispet-tori del lavoro, il medico provinciale e l'uf-ficiale sanitario rimuovano tutte le cause de-nunciate e per sapere, inoltre, se non riten-gano - considerato che anche nelle altre fab-briche tessili esistono le stesse condizioni -di promuovere un'inchiesta generale e, con -temporaneamente, far intervenire - in attes adi più organici provvedimenti -, gli ufficial isanitari di tutti i comuni e garantire almenole condizioni igienico-ambientali .

(4-06183 )

SALVATORE. — Al Presidente del Con-siglio dei ministri e al Ministro delle finanze .— Per conoscere quali provvedimenti si vo-gliono adottare per sollevare i dipendenti del-l'ENAL dalle gravi preoccupazioni determi-nate dalla omessa registrazione, da parte della -Corte dei conti, del decreto ministerial e3/44267 del 10 luglio 1968 con il quale è stato

Atti Parlamentari

— 8626 —

Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

approvato il rinnovo della convenzione Mini-stero delle finanze-ENAL, relativa alla ge-stione del concorso Enalotto per il periodo1° luglio 1968-30 giugno 1972 .

Il gettito derivante da tale gestione èl ' unica fonte di finanziamento dell'ENAL ela mancata registrazione del succitato decretoministeriale mentre pregiudica la trattativ ain corso per la sistemazione giuridico-econo-mica del personale dipendente interessato ,ostacola lo sviluppo dell ' attività dell ' Ente ne lsettore del tempo libero .

Il rilievo principale della Corte dei cont i- a quanto afferma il Ministero - si basa sull amancata effettuazione da parte del Minister odelle finanze « dello speciale procediment oconcorsuale previsto tassativamente dall ' arti-colo 39 del decreto del Presidente della Re -pubblica 18 aprile 1951, n . 581 » .

Il rilievo di cui sopra non è mai stato sol -levato in passato e fin dalla istituzione de lconcorso, l ' ENAL gestisce l 'Enalotto su basedi decreti sempre regolarmente registrati .

Si fa infatti notare che :1) dal testo degli articoli 37 e 38 del ci-

tato decreto del Presidente della Repubblica18 aprile 1951 non appare evidente l 'obbligodi uno « speciale procedimento concorsualeprevisto tassativamente » ;

2) il concorso fu affidato all'ENAL - in-ventore del gioco stesso - perché come ente d idiritto pubblico dava le garanzie idonee pe rla gestione dell 'Enalotto (e ciò con decret oministeriale in data 10 luglio 1957 regolar-mente registrato alla Corte dei conti) ;

3) tutta la trattativa fu condotta allor a- evidentemente - per offrire all ' ENAL unvero e proprio finanziamento (che verrebb emeno se si dovesse ricorrere ad una proce-dura concorsuale) ;

4) solo per tale motivo si giustifica l apresenza di un magistrato della Corte deiconti delegato presso l ' ENAL .

Vi sono ragioni quindi sufficienti per in -vestire della questione il Consiglio dei mini-stri, perché con sua decisione riconfermi i lprovvedimento di rinnovo della convenzione .

(4-06184 )

BIONDI. — Al Ministro della sanità . —Per sapere - premesso che agli effetti dell aapplicazione della legge del 13 luglio 1966 ,n. 615, con decreto del Presidente della Re -pubblica del 24 ottobre 1968, n . 1288, il Mi-nistero della sanità stabiliva quale termineper l ' impiego del gasolio in sostituzione del -l 'olio combustibile nelle centrali termiche per

impianti di riscaldamento e per l ' adeguament odegli impianti alle norme contenute nell ostesso decreto del Presidente della Repub-blica la data del 31 dicembre 1969 ;

che la legge n. 615 prevedeva un cert onumero di operazioni preliminari, da realiz-zarsi entro termini largamente superati, e ch enon sono state ancora ultimate quali :

costituzione dei comitati regionali con-tro l ' inquinamento atmosferico (articolo 5 ,legge 615) ;

istituzione di un servizio per il rile-vamento dell'inquinamento atmosferico a ca-rico delle amministrazioni provinciali (arti -colo 7) ;

obbligo per gli addetti alla conduzion edi caldaie con potenzialità superiore all eKcal/h 200.000 di essere abilitati con appositopatentino da conseguirsi dopo aver frequen-tato un corso di preparazione (corsi discipli-nati con decreto ministeriale 12 agosto 1968) .

L ' obbligo decorre col 12 agosto 1969 poi -ché l 'articolo 16 della legge 615 poneva qualetermine un anno dall'emissione del decret oministeriale ed a tutt'oggi non sono stati or-ganizzati i corsi necessari ;

obbligo dei comuni di integrare i re-golamenti d ' igiene comunali (articolo 26) ;

censimento degli impianti a cura de ilocali comandi dei vigili del fuoco da effet-tuarsi entro il 30 aprile 1968 e che a tutt 'ogg i(aprile 1969) è stato completato grosso modoal 30 per cento - se non ritenga opportunoprorogare adeguatamente (due o tre anni) i ltermine del 31 dicembre 1969 stabilito condecreto del Presidente della Repubblica de l24 ottobre 1968, n . 1288, per il passaggio daun tipo all'altro di combustibile e per l'ade-guamento degli impianti in considerazion edei seguenti motivi :

1) i comandi dei vigili del fuoco dell ecittà interessate, a causa degli scarsi organic idegli ufficiali (a Genova sono complessiva-mente sette e si occupano di questi incarich inei ritagli di tempo che l 'espletamento ditutti gli altri servizi lasciano a loro disposi-zione) si trovano nell'impossibilità di portar ea termine entro il 31 dicembre 1969 le ope-razioni a loro competenti e cioè :

completare il censimento, ispezionaregli impianti, notificare le modifiche ed adat-tamenti ritenuti necessari per l'adeguament odegli impianti, verificare se sono state ese-guite le prescrizioni, rilasciare i certificati ;

2) non si sono ancora organizzati i cors iper il conseguimento del patentino che abili-tino alla conduzione di caldaie con potenzia-lità superiore a 200.000 Kcal/h . Poiché ogni

Atti Parlamentari

— 8627 —

Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI -- SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

corso dovrà avere la durata di 25 giorni edun numero di allievi contenuto tra 20 e 30è evidente che è impossibile addestrare e dabilitare in tempo utile gli addetti alla con-duzione di caldaie che solo per Genova sonopiù 'di 5.000 ;

3) la necessità che vengano completat eanche le altre operazioni preliminari di cu ialle premesse della presente interrogazione ;

4) non ci sono aziende e maestranze spe-cializzate in numero sufficiente per provve-dere entro i termini stabiliti ad adeguare gl iimpianti esistenti in considerazione sia de lnumero elevato degli stessi sia della notevol equantità di lavori necessari ad ogni impianto ;

5) la necessità che con un tempestiv oprovvedimento di proroga si scongiuri il pe-ricolo che vengono bloccati quasi la totalit àdegli impianti di riscaldamento dei caseg-giati delle città di Milano, Torino, Genova ,Bologna, Roma, Napoli, Firenze, Veneziacreando un notevole disagio nella massa de-gli utenti e con quali ripercussioni facilment eintuibili .

(4-06185 )

BRUNI . — Al Ministro del lavoro e dell aprevidenza sociale . — Per sapere quali ur-genti disposizioni intenda dare all'Ispettorat odel lavoro di Pesaro perché garantisca il di -ritto delle maestranze delle aziende metal-meccaniche ALFA e SERCA di Novafeltri a(Pesaro) ad eleggere la Commissione interna .

Da circa un mese la CGIL e successivamen-te la CISL hanno presentato le rispettive liste .I proprietari di dette aziende, oltre ad opporreun netto rifiuto alla pubblicazione delle liste ,hanno esercitato nei confronti dei candidat idella CGIL pressioni di ogni genere, e minac-ciato licenziamenti tali da abbassare il nume-ro dei dipendenti alla quota che consente lanon elezione della Commissione interna .

Si fa presente che le suddette aziende sonosorte con il contributo del denaro pubblico ,degli Enti locali e dello Stato e che l'atteggia -mento negativo dei proprietari oltre a susci-tare sdegno fra le popolazioni, può provocaregravi tensioni sociali .

(4-06186 )

VECCHI E FINELLI . — Al Ministro dellavoro e della previdenza sociale . — Per sa-pere - premesso :

che nei comuni del comprensorio dell eceramiche di Sassuolo di Modena, a caus adella forte immigrazione di lavoratori dall eregioni meridionali, dal centro Italia e dalVeneto, la richiesta ed il bisogno di case pe rlavoratori si fa sempre più pressante e dram-matica :

che centinaia di famiglie di lavorator ivivono in solai, magazzini, scantinati e vecchifabbricati pericolanti ;

che diverse fabbriche hanno trasformatogli spogliatoi in dormitori ;

che a Fiorano Modenese diversi lavora-tori dormono nei capannoni degli stabili -menti ;

che il comune di Sassuolo e l'Istitut oautonomo case popolari della provincia d iModena hanno a più riprese affermato d iavere presentato alla direzione nazionaleGESCAL un progetto per la costruzione di u nvillaggio di 400 alloggi, progetto che dovreb-be essere finanziato con i fondi special iGESCAL destinati alla sperimentazione ; -

se non ritenga opportuno un intervent otendente a sollecitare l'approvazione e il fi-nanziamento di tale progetto e l'adozione d iprovvedimenti organici atti ad affrontare e ri-solvere il grave problema della casa che as-silla i lavoratori della zona .

(4-06187 )

MASCIADRI . — Ai Ministri del lavoro eprevidenza sociale e della sanità . — Per co-noscere se i Ministri sono al corrente della si-tuazione esistente all'interno della Fabbrica

Torcitura di Borgomanero » non tanto in re-lazione alla vertenza sindacale ed alla occu-pazione della fabbrica stessa ma per quantoattiene le condizioni di ambiente e di lavorodelle maestranze .

'Servizi igienici indecorosi, aerazione insuf-ficiente in molti reparti (alcuni luoghi di la-voro senza finestrature), mensa o refettoriomancanti, protezioni antinfortunistiche caren-ti ; in generale tutte condizioni che concorronoa creare uno stato di impossibilità di vita edi lavoro in condizioni tollerabili .

La costruzione in atto di qualche nuovo re -parto non tranquillizza l'interrogante che haragione di ritenere come una parte della mae-stranza rimarrà a lavorare negli ambienti del -la fabbrica ai quali sopra ci si è riferiti .

Per ultimo si ritiene opportuna una ispe-zione dei Ministeri competenti che accerti l eragioni per le quali gli Uffici competenti nonsono mai intervenuti ed inoltre lo stato di fattodella fabbrica per i provvedimenti del caso .

(4-06188)

FLAMIGNI . — Al Ministro dell'industria ,del commercio e dell 'artigianato . — Per sa-pere :

1) perché è stato emesso il decreto mi-nisteriale 30 gennaio 1969, registrato all aCorte dei conti il 28 febbraio 1969, con il

Atti Parlamentari

— 8628 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

quale si dispone il rinnovo, per la durata d ianni trenta a decorrere dal 9 febbraio 1968 ,della concessione della sorgente di acqua ter-mo minerale denominata « Acqua di Sant aAgnese » sita nel comune di Bagno di Roma-gna, provincia di Forlì, della quale sono tito-lari i signori Giovanni Battista ed Enrico Ro-seo, rappresentati dalla signora Teresa Ugo -lotti, vedova Roseo, residente a Pesaro ;

2) perché non sono state tenute in al-cuna considerazione le opposizioni presentat econtro la domanda dei Roseo da parte delcomune di Bagno di Romagna, concessionari oin perpetuo della sorgente « Terme di SantaAgnese », e da parte dell'opera pia Sant'Agne-se che amministra in enfiteusi tale sorgente ;

3) perché non si è ancora provveduto adannullare un arbitrio compiuto in regim efascista, quando il ministro dell ' economianazionale con decreto 9 febbraio 1938 disposea favore di Roseo, console della milizia fasci-sta e gerarca del regime, la concessione dellasorgente (( Acqua di Sant'Agnese » in apertaviolazione dell'articolo 6 della legge 30 marzo1893, n . 184, e nonostante l'opposizione dell aamministrazione comunale. Infatti tale arti -colo stabilisce il divieto di scavi ed estrazion idi sostanze minerali a distanza minore d icinquanta metri da sorgenti di acque mine-rali o termali, mentre la concessione è stat arilasciata ad una distanza di soli metri dicias-sette dalla primaria sorgente « Terme di San-t'Agnese » .

Inoltre il decreto del ministro fascist avenne emesso in violazione altresì dall'arti-colo 14 della legge 29 luglio 1927, n. 1443 ,che dispone non potersi rilasciare più conces-sioni nella stessa area se non per sostanzeminerali diverse, mentre nel caso specifico èdimostrato e risaputo che la concessione Roseoattinge acqua da una piccola diramazionedella stessa sorgente originaria, amministrat adall ' Opera pia « Terme di Sant'Agnese », l aquale viene ad essere danneggiata dalla ille-gittima concessione e condizionata nella liber adisponibilità della sorgente ;

4) perché il Ministero, oltre a ripeter ele violazioni di legge compiute in periodofascista, ha addirittura ampliato la conces-sione portando l ' area dieci volte superiore aquella originariamente disposta, permettendoai concessionari di approfondire l 'attuale poz-zo e di emungere maggiore quantità di acqu acon inevitabili squilibri nella falda e gravidanni a scapito dell 'originaria concession edell 'Opera pia ;

5) perché il Ministero ha disposto i lrinnovo della concessione Roseo per la durata

di trenta anni senza tenere in nessuna con-siderazione l'articolo 5 del decreto del Pre-sidente della Repubblica del 28 giugno 1955 ,n . 620, che decentra al prefetto ogni conces-sione in materia di acque minerali e termali ,ne limita la durata ad un periodo non supe-riore ai dieci anni, stabilisce una procedur aper cui il prefetto oltre a sentire il capo de lgenio civile e il medico provinciale è tenuto ,prima della concessione, a dare comunica-zione delle domande alla amministrazioneprovinciale, alla camera di commercio, a icomuni interessati per territorio, i quali pos-sono presentare le proprie osservazioni entr otrenta giorni dalla data delle comunicazioni ;

6) perché il Ministero ha disposto il rin-novo della concessione per la durata di trent aanni proprio alla vigilia della istituzione dell eregioni a statuto ordinario alle quali la Costi-tuzione attribuisce competenze primarie inmaleria di acque minerali e termali ;

7) perché il Ministero ha emesso u nprovvedimento illegittimo a favore di un pri-vato che si propone solo scopo di lucro, senz avalutare in alcun modo il danno che ess oreca a carico dei due enti pubblici : comunedi Bagno e Opera pia terme di Sant 'Agnese ,ai quali compete il compito di stabilire u npiano regolatore idrotermale e di program-mare l'utilizzazione delle acque termali se-condo gli interessi dell ' intera collettività d iun vasto comprensorio .

L'interrogante chiede di sapere se il Mini-stro non intenda disporre una indagine peraccertare eventuali abusi di potere e respon-sabilità di funzionari determinanti il provve-dimento illegittimo, che ha suscitato viva in-dignazione tra i lavoratori e i cittadini d iBagno di Romagna e costretto gli enti pub-blici interessati a fare ricorso al Consiglio d iStato .

(4-06189 )

FLAMIGNI. — Ai Ministri delle finanze edel turismo e spettacolo . — Per sapere qual idecisioni intendano adottare in merito alla ri-chiesta formulata nell 'ordine del giorno vo-tato il 15 aprile 1969 e indirizzato ai compe-tenti organi ministeriali dall 'Associazione sin-dacale affittuari pensioni e alberghi di Cese-natico ;

in particolare per conoscere il loro parer ea proposito della richiesta avanzata dalla sud -detta associazione affinché la categoria dei ge-stori-affittuari stagionali della riviera di Ro-magna, in forza prioritaria da quanto stabi-lito dall 'articolo 85 del testo unico delle im-poste dirette e, subordinatamente, da quanto

Atti Parlamentari

— 8629 —

Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

stabilito dalla circolare n. 304250 del 18 di-cembre 1959 del Ministero delle finanze ,venga tassata in categoria C-I anziché in ca-tegoria B (come avviene attualmente) per iredditi dí ricchezza mobile .

(4-06190 )

FABBRI, SCHIAVON, ANSELMI TINA E

DE POLI. — Al Ministro dell 'agricoltura edelle foreste . — Per conoscere quali provvedi -menti intenda adottare, con la sollecitudin eche il caso richiede, in favore degli agricol-tori dei comuni di Codognè, Fontanelle, Gàia-rine, Mansuè, Portobuffolè (Treviso), chehanno subito la perdita totale del raccolto i nconseguenza di una grandinata di eccezional eviolenza verificatasi la sera del 26 maggio .

I danni arrecati non riguardano soltanto iprodotti pendenti ma altresì, per quanto ri-guarda le colture arboree come la vite, anch ela produzione della prossima annata . (4-06191 )

VALIANTE . — Ai Ministri della pubblicaistruzione e del turismo e spettacolo . — Perconoscere, in relazione alla costruzione in cor-so di un grande albergo in località Fuenti d iVietri sul Mare, notizie atte a tranquillizzarel 'opinione pubblica, giustamente preoccupat adi vedere trasformato un tratto incomparabil-mente superbo della costiera Amalfitana .

In particolare si chiede di conoscere se èstata adeguatamente valutata l'utilità di cos ìampio complesso, con particolare riferimen-to alla situazione ricettiva della zona ; e se saràpossibile sistemare tutti i servizi necessari sen-za deturpare in modo irreparabile il pae-saggio .

(4-06192 )

VALIANTE. — Al Ministro dell'industria ,del commercio e dell'artigianato . — Per co-noscere quali provvidenze abbia disposte infavore delle aziende della provincia di Saler-no, a seguito della grave crisi da cui sono stat ecolpite da qualche tempo, e che tanto nega-tive conseguenze produce di ordine economi-co e, particolarmente, di ordine sociale .

Per sapere, in particolare, se non intendaerogare attraverso l'Istituto mobiliare italia-no finanziamenti alle industrie del salernita-no, e segnatamente a quelle alimentari, so-prattutto al fine di mantenere o di aumentar eil livello dell 'occupazione, anche nei casi neiquali non ricorrano le condizioni di grav edifficoltà, di cui al decreto ministeriale de l14 gennaio 1965, poi convertito nella legge 11.marzo 1965, n . 123 ; e comunque con proce-

dura assai rapida, con tasso agevolato, a lun-ga scadenza, con esenzione di tassa, e senz apreclusione di altri finanziamenti in base all eleggi speciali per il Mezzogiorno .

(4-06193 )

MICHELI PIETRO . — Al Ministro dei tra-sporti e dell'aviazione civile. — Per sapere :

se sia a conoscenza della obiettiva op-portunità che la fermata della stazione ferro -viaria di Fidenza dei treni rapidi nn . 30 e 33avvenga non solo nella breve stagione estiv ama permanentemente tutto l'anno ;

se non intenda quindi adottare un con-creto provvedimento in tal senso (quale è sta-to invocato da tempo anche dall'Ente provin-ciale per il turismo di Parma e della Cameradi commercio industria, artigianato e agricol-tura di Parma), provvedimento doveroso an-che per alleviare i disagi di molti cittadin imeno abbienti periodicamente in cura pressole Terme di Salsomaggiore anche nei periodinon tipicamente di vacanza o di maggiore af-flusso ;

se non intenda poi porre allo studio, nel -la intesa di giungere rapidamente alla suarealizzazione, il problema di istituire perma-nentemente e definitivamente la fermata d itutti i treni rapidi alla stazione di Parma ,che è città collocata (a pressoché pari distan-za da Bologna e Milano) al centro della vastazona emiliana occidentale di particolare im-portanza economica, dotata di una sua ca-ratterizzazione tipica destinata ad assicurar euna costante e cospicua utenza del servizioferroviario .

(4-06194 )

JACAllI E RAUCCI . — Al Ministro dell efinanze. — Per conoscere quali provvediment iintenda adottare per porre fine al sistematic oritardo con cui viene effettuato il pagament odei tributi speciali al personale periferico de lcatasto e dei servizi tecnici erariali .

Si fa rilevare che il mancato pagament odi detti tributi decorre dal 1° ottobre 1968 .

(4-06195 )

ALBONI, MORELLI E LA BELLA. — AiMinistri della sanità, dell' industria, commer-cio e artigianato e dell'agricoltura e foreste .— Per sapere se corrisponde a verità una no -tizia di stampa secondo la quale certo Luig iGiuseppe Bernardelli, condannato dal pretoredi Santhià a 540 mila lire di ammenda pe r« avere con più azioni esecutive di un mede-simo disegno criminoso, venduto come risosuperfino Arborio un prodotto con tolleranza

Atti Parlamentari

— 8630 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

superiore a quella permessa dalla legge, tal equindi di essere venduto solo come riso sot-totipo », altri non sarebbe che il direttor edegli stabilimenti di Valle Lomellina, Adria ,Crova, Sartirana e Semiana di proprietà dell eriserie Virginio Curti di Milano ;

per conoscere, in caso affermativo, i lloro pensiero in ordine alla paradossale si-tuazione che vede, da una parte, le riseri eVirginio Curti impegnate in una clamorosacampagna pubblicitaria radiotelevisiva diesaltazione della qualità del loro prodotto ,dall 'altra gli organi di polizia annonaria e I aMagistratura impegnate a perseguire e a con -dannare per frode in commercio la stessa im-presa, sia pure attraverso l ' interposta perso-na del « recidivo specifico, reiterato, infra-quinquennale Luigi Giuseppe Bernardelli » ;

per sapere come ritengano di tutelarela buona fede dei consumatori italiani dall aaggressività pubblicitaria di prodotti conte-stati sovente nella loro effettiva qualità d aprovvedimenti amministrativi e giudiziari ;

per conoscere, infine, le misure che ri-tengono di adottare per disciplinare maggior -mente il settore della produzione alimentare,sia sotto il profilo di un più severo e tempe-stivo controllo della genuinità dei prodott isia della loro qualità .

(4-06196 )

FIUMANÒ. — Al Ministro del tesoro . —Per conoscer e

a) quali siano i motivi che consiglianogli istituti bancari a frapporre remore nell aconcessione del credito fondiario, malgradouna recente legge sia stata emanata per favo-rire la emissione di cartelle per la suddett aforma di credito ;

b) se non ritenga poi che tale atteggia-mento degli istituti di credito è fortement ecriticabile quando si esercita in una region ecome la Calabria economicamente la più de -pressa del Paese ;

e) se non ritenga opportuno intervenireper favorire il credito fondiario in particolarein Calabria ;

d) se non ritenga opportuno infine in-tervenire presso la Cassa di Risparmio dell aCalabria affinché accolga la domanda per i lcredito fondiario, avanzata più di tre mesifa, da parte del signor Bolognino Vincenz oda Siderno M., via Fermi .

(4-06197 )

MORO DINO . — Al Ministro della pub-blica istruzione . — Per conoscere per qual imotivi non abbia introdotto nel bando di con -corso di attuazione della legge 468 cattedre

di insegnamento di dattilografia e di steno-grafia negli istituti tecnici, nonostante che i ntaluni di questi vi siano cattedre per i sopra -detti insegnamenti nei ruoli organici .

(4-06198 )

FRASCA. - Al Ministro dei trasport idell 'aviazione civile . — Per sapere - premes-so che, negli ultimi tempi il servizio coll iceleri e bagaglio-presso delle ferrovie delloStato ha aggravato il ritardo dei colli dirett ia Cosenza, sia per la soppressione del trenomisto Milano-Paola, sia per la riduzione a l

minimo dell ' inoltro dei colli celeri e bagaglio -presso tra Paolo e Cosenza ; rilevato che dett ocollettame viene utilizzato da commerciant ilocali soltanto per avere una consegna rapid anei limiti delle distanze effettive e perciò s isottopongono a tariffe più alte ; rilevato an-cora che tale tipo di collettame viene inol-trato per Cosenza via Battipaglia-Potenza-Me-taponto-Sibari-Cosenza e via Sant 'Eufemia-Lametia-Sibari-Cosenza, allungando enorme -mente i percorsi e con ritardi nella consegn adi sette, otto giorni ; rilevato, infine, che spes-so per motivi vari i carri ferroviari non ven-gono sganciati a Sant'Eufemia e finiscono inSicilia, per cui detto collettame deve ritor-nare a Sant'Eufemia con ritardi più notevol i- quali opportuni ed urgenti provvedimentiintenda adottare per sopperire ai lamentat iinconvenienti e soddisfare le giuste richiest edei commercianti cosentini .

(4-06199 )

ISGRÒ . — Ai Ministri dell' industria, com -mercio e artigianato e del lavoro e previdenz asociale e al Ministro per gli interventi straor -dinari nel Mezzogiorno e nelle zone depress edel centro-nord . — Per sapere quale azioneurgente intendano svolgere, d 'intesa con l aRegione sarda, per scongiurare il rischio d ilicenziamenti nell ' azienda ALAS di Macomerin Sardegna ed agevolarne il rilancio delleattività, verso più alti livelli di occupazione .

(4-06200 )

DE LEONARDIS . — Al Ministro delle po-ste e delle telecomunicazioni . — Per saperese è previsto e per quale data il collegament otelefonico a mezzo teleselezione della provin-cia di Foggia con Roma.

(4-06201 )

BIGNARDI . — Al Ministro dei lavori pub-blici . — Per conoscere lo stato della praticarelativa alle opere di sbarramento del fiume

Atti Parlamentari

— 8631 —

Camera dei Deputal i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

Conca onde assicurare il potenziamento degl iacquedotti dei centri della Riviera riminese ,opera di essenziale interesse data la rilevanteimportanza turistica di detti centri . (4-06202 )

PISICCHIO E IANNIELLO. — Al Presi-dente del Consiglio dei ministri e al Ministr odelle finanze. — Per sapere quali concreteiniziative intendono assumere, in previsionedell'attuazione della Riforma tributaria, ch ecome è noto, prevede la sostituzione delle im-poste di consumo degli Enti locali con unaimposta integrativa comunale ed accertament oerariale, per assicurare la continuità nell'im-piego a tutti gli attuali dipendenti degli ap-palti e delle gestioni INGIC .

I lavoratori interessati stanno vivendo-mo-menti di giustificata inquietudine e preoccu-pazione per il loro futuro .

Né possono essere tranquillizzanti le no -tizie di stampa che danno per scontato l 'uti-lizzo di questa benemerita ed altamente qua-lificata categoria .

Gli interroganti si permettono chiedereuna sollecita assicurazione al fine di tran-quillizzare i lavoratori predetti .

(4-06203 )

FOSCARINI E PASCARIELLO . — Al Mi-nistro del lavoro e della previdenza sociale. —Per sapere –

premesso che tre braccianti agricoli d iSurbo (Sava Giuseppe, Calogiuri Arcangel oe Capilungo Carmelo) hanno denunziato i ndata 14 maggio 1969 al l ' Ispettorato provincialedi Lecce la ditta Rucco Giuseppe (di Trepuzzi )perché essa non ha riportato sui loro librett idi lavoro il numero esatto delle giornate nell equali sono stati occupati ;

e premesso che il capo dell'Ispettorat oprovinciale ha risposto in data 22 maggio 1969 ,agli interessati precisando che « avverso l amancata o erronea iscrizione negli elenchi de ilavoratori agricoli » si può proporre « ricors oal prefetto entro trenta giorni dall'ultim ogiorno di pubblicazione nel comune di resi-denza degli elenchi stessi » e che « entrotrenta giorni dalla notifica della decisione de lprefetto. . . si può ulteriormente ricorrere alsuperiore Ministero del lavoro e della previ-denza sociale »

a) se non ritenga che l ' Ispettorato pro-vinciale, eludendo apertamente il contenutodella istanza dei tre braccianti agricoli ( iquali domandavano che fossero fatti i dovut iaccertamenti presso la ditta denunziata, re-clamando i relativi opportuni provvedimenti)

abbia tenuto una condotta inqualificabile ch eoggettivamente non può non contribuire al-l'incoraggiamento della violazione delle vi -genti leggi sul collocamento ;

b) se non reputi di dovere disporre im -

mediatamente un 'indagine sui fatti esposti esul generale comportamento dell'Ispettorato .

(4-06204 )

BENOCCI . — Ai Ministri dei lavori pub-blici e dell'agricoltura e foreste . — Per sape-re se sono a conoscenza della negativa impres-sione determinata in Maremma dal decret odel Presidente della Repubblica del 4 febbrai o

1969, uscito sulla Gazzetta Ufficiale il 17 mag-gio 1969, con il quale, su proposta del Mini-stro dei lavori pubblici, viene cancellato dal -l'elenco delle acque pubbliche della provin-cia di Grosseto il lago di Burano che vienecosì passato integralmente in proprietà dell aSACRA .

In proposito si ricorda che tale lago era

stato incluso al n . 264 dell'elenco delle acqu epubbliche della provincia di Grosseto con re-gio decreto del 13 aprile 1902, n . 1491.

Stupefacente appare la motivazione ad -dotta per la privatizzazione del lago di Bura-no, « per mancanza di esatta identificazion e

dell'acqua iscritta, e non possedendo la me-desima attitudine ad usi di pubblico gene-rale interesse », in quanto, a parte che ci s iaccorge di una cosa simile dopo 67 anni, c' èil fatto che tale motivazione appare in nett ocontrasto con quanto stabilisce il Capo I de l

regio decreto dell'ii dicembre 1933, n . 1775 ,testo unico sulle acque e impianti elettrici ch e

recita : « Sono pubbliche tutte le acque sor-genti, fluenti e lacunari, anche se artificial-mente estratte dal suolo, sistemate o incre-mentate, le quali, considerate sia isolatamen-te per la loro portata o l'ampiezza del rispet-tivo bacino imbrifero, sia in relazione al si-stema idrografico al quale appartengono, ab-biano ed acquistino attitudine ad usi di pub-blico generale interesse » .

Il lago di Burano era ed è in regola con

la citata prescrizione, tanto che lo stesso Mi-nistero dei lavori pubblici con nota n . 645/747SEG/4 del 27 luglio 1966 diretta al Ministe-ro dell'agricoltura e all'amministrazione pro-vinciale di Grosseto, che con nota del 23 giu-gno 1966, n . 14537, aveva chiesto chiariment isulla natura giuridica del lago suddetto, cos ì

rispondeva : « In relazione ai chiarimenti chie-sti dall'amministrazione provinciale di Gros-seto con la lettera 23 giugno 1966, n . 14537 ,in merito, fra l'altro alla natura giuridica del -

le acque del lago di Burano in comune di Ca-

Atti Parlamentari

— 8632 —

Camera dei Deputarti

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

palbio, si fa presente che tutto lo specchiod'acqua di detto lago (compresi i due emis-sari) è iscritto al n . 264 dell'elenco principal edelle acque pubbliche in provincia di Gros-seto approvato con regio decreto 13 aprile1902, n . 1491 .

Conseguentemente l ' acqua in questionenon può essere considerata un bene patrimo-niale della società SACRA nella cui tenuta i llago si estende .

Per quanto si riferisce al diritto esclusivodi pesca in tale lago, diritto che sarebbe sta-to riconosciuto alla società con apposito de-creto prefettizio, nulla qui risulta in propo-sito : comunque vedrà codesto Ministero, nel -la sua competenza, se ed entro quali limit ipossono essere imposti gli obblighi suggerit idalla nominata amministrazione provincialeper quanto riflette l'esercizio di detto diritto » .

A parte poi il fatto che la competenza adecidere su questa materia dovrebbe esser edel tribunale regionale delle acque di Firenz ee non di Roma - vedi titolo IV capo I giuri-sdizione del regio decreto dell'11 dicembr e1933, n . 1775 - si domanda altresì se i Mini-stri non vogliano puntualmente intervenir eaffinché :

sia preso un altro provvedimento che in-cluda nuovamente il lago di Burano, comunedi Capalbio - Grosseto - nell'elenco dell eacque pubbliche della provincia ;

perché nel contesto di tale provvedimen-to sia tolto alla SACRA il diritto di pesca .

(4-06205 )

ASSANTE E PIETROBONO . — Al Ministrodella sanità . — Per conoscere i motivi per iquali - benché invitato all 'unanimità da lconsiglio comunale di Aquino con deli-bera del 27 maggio 1967, vistata per ricevutadalla prefettura di Frosinone con il n . 32056 ,divisione quarta, ad intervenire per imporrealla società Dosa di Castrocielo, alla cartier aCerrone ed alla stazione di servizio « Casili-na » dell'A.d.S . la costruzione degli impiant idi depurazione degli scarichi di acque luride ,al fine di evitare l'inquinamento del cors od ' acqua perenne « Forma di Aquino », co ngrave danno al patrimonio ittico . zootecnic oed agricolo - non ha ritenuto di intervenire ,tanto che lo stesso consiglio comunale ha do-vuto, con delibera del 30 novembre 1968, rin-novare la protesta e l'invito - egualmente ri-masti inascoltati - all'adozione di solleciti edefinitivi provvedimenti ; quali urgenti mi-sure intende adottare per impedire che quantodenunciato dall'amministrazione comunale d iAquino continui a ripetersi .

(4-06206)

JACAllI E RAUCCI . — Al Ministro del -l'interno . — Per conoscere per quali motiviil prefetto di Caserta non ha ancora procedut oalla ricostituzione del consiglio di ammini-strazione dell'ente Casa santa della Annunzia-ta di Aversa, visto che sin dal 17 marzo 1969i membri del consiglio si sono dimessi e d idette dimissioni è stato preso atto dal prefettoin data 26 marzo e considerato che il suddettoprefetto invitò perentoriamente e telegrafica-mente il consiglio comunale di Aversa a volerdesignare i suoi rappresentanti, cosa che èstata fatta sin dal 19 aprile 1969, e che bendiverso atteggiamento, per chiari e particolar imotivi politici, egli ebbe in occasione dell erecenti ed analoghe vicende che hanno inte-ressato l'Ospedale civile di Caserta . (4-06207 )

FRACANZANI. — Al Presidente del Con-siglio dei ministri e al Ministro dell'interno .— Per sapere se non ritengano del tutto ur-gente provvedere all'aumento del contributoordinario per il funzionamento dell'Union eitaliana ciechi, quanto meno portando l'at-tuale stanziamento annuo che è di lire 75milioni, all'importo promesso di lire 20 0milioni .

(4-06208 )

FRACANZANI, GIORDANO, BODRATO E

FOSCHI. — Al Ministro dell'industria, de lcommercio e dell 'artigianato . — Per conosce-re quali spiegazioni sia in grado di dare a lsensibilissimo aumento - verificatosi nelle ul-time settimane - del prezzo del ferro ;

per sapere ancora quali provvediment iintenda adottare :

1) in generale di fronte a tale feno-meno che sta causando serie difficoltà a pic-cole e medie aziende metalmeccaniche ch ecomporterà molto probabilmente una lievita-zione di altri prezzi ;

2) in particolare nel settore dell ' edili-zia nel quale l'innaturale aumento del prezzodel ferro provoca un rincaro delle costruzioniresidenziali e anzi minaccia di paralizzarn el 'attività .

(4-06209 )

PICCINELLI . — Al Ministro dei lavor ipubblici . — Per conoscere :

a) i motivi per i quali è stata disposta ,con decreto del Presidente della Repubblic adel 4 febbraio 1969, la cancellazione del lagodi Burano dall'elenco principale delle acqu epubbliche in provincia di Grosseto ;

b) se risponde a verità la voce secondola quale non sarebbero state osservate le pre-

Atti Parlamentari

— 8632 —

.Camera dei Deputati

V LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

scritte forme di pubblicità in ordine alla sen-tenza 20 giugno-23 ottobre 1968 del tribunalealle acque pubbliche di Roma, passata ingiudicato, che dichiarava illegittima l ' inclu-sione del lago nel predetto elenco « per man-canza del requisito essenziale di esatta iden-tificazione dell 'acqua iscritta » e « non pos-sedendo la stessa acqua attitudine ad usi d ipubblico generale interesse » .

(4-06210 )

INTERROGAZION I

A RISPOSTA ORAL E

« Il sottoscritto chiede di interrogare il Mi-nistro dell ' interno per sapere se è stato infor-mato che il 26 maggio 1969 una folla tumul-tuosa ha impedito il regolare svolgimento de ilavori del Consiglio comunale di Napoli e che- malgrado il sindaco, avesse opportunament esospeso la seduta allo scopo di ristabilire ' acalma - ha continuato con maggiore intensitàil proprio clamore, determinando la necessitàdello sgombero dell 'aula, affinché si potesseroriprendere i lavori interrotti .

« Durante l 'operazione di sgombero, la for-za pubblica è stata così violentemente aggre-dita da numerosi facinorosi infiltratisi fra ipresenti, appartenenti a categorie di lavora -tori che intendevano rappresentare le proprieistanze, che non pochi carabinieri, agenti dipubblica sicurezza e vigili urbani, brutalmen-te colpiti, sono stati ricoverati o medicati pres-so ospedali cittadini .

« L' interrogante chiede di conoscere dal Mi-nistro quali provvedimenti intenda adottar eper garantire il normale e libero esercizio del -l ' attività degli organi costituzionali democra-ticamente eletti - che tutti i cittadini, a qual-siasi opinione politica appartengano, hannol 'obbligo di rispettare - e l ' integrità fisica de itutori dell 'ordine, come è stato assicurato dalGoverno durante un recente dibattito parla-mentare e ribadito dal Parlamento stesso conl 'approvazione a larga maggioranza di un ap-posito ordine del giorno .

« Ciò ad evitare che analoghi episodi pos-sano ancora ripetersi, turbando il normal efunzionamento della civica amministrazione eprovocando disordini nella vita cittadina .

(3-01522)

« DE LORENZO FERRUCCIO » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare I lMinistro dell'interno, per conoscere se sian ostati individuati i responsabili del canagliesc oe criminale attacco condotto contro la sezione

del PCI di Trionfale e coloro che hanno lan-ciato bombe contro la sezione comunista d iSan Basilio, la sera del 27 maggio ;

per conoscere quali misure si siano adot-tate per stroncare l'attività criminosa di squa-dracce fasciste che, indisturbate, seguitano a doperare a Roma e nel Paese ;

e per sapere infine se non ritenga neces-sario procedere allo scioglimento di organiz-zazioni fasciste che si sono attribuite e ch ehanno chiaramente la paternità di una attivi-tà che nulla ha in comune con l ' attività poli-tica, ma è, palesemente, attività delinquenzia-le organizzata .

(3-01523)

« POCHETTI, NATOLI, TROMBADORI ,

D ' ALESSIO, CESARONI, CIANCA » .

Il sottoscritto chiede d ' interrogare i Mi-nistri degli affari esteri e delle partecipazionistatali, in merito ai fatti e alle responsabilitàche hanno determinato la tragedia dei tecnic i

dell'ENI in Nigeria .

(3-01524)

a DELFINO » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare i lPresidente del Consiglio dei ministri ed il Mi-nistro dell'agricoltura e delle foreste, per sa -pere se non ritengono opportuno intervenirepresso la Commissione delle Comunità europe eperché sia definitivamente approvata la pro -posta della stessa Commissione dell'esclusiv oimpiego di semola di grano duro nella fab-bricazione di pasta alimentare .

« Questa proposta trova l'opposizione de irappresentanti della Germania e del Beneluxed il problema è stato dibattuto nell'ultim ariunione del parlamento europeo .

È urgente e necessario, a parere degli in-terroganti che il Governo italiano, in coerenz acon le direttive finora seguite e che forman o

oggetto della legge n . 580 del 4 luglio 1967 ,prenda una decisa posizione in tutte le sed icomunitarie a favore del divieto dell 'uso difarina di grano tenero perché i parlamentar iitaliani, in sede comunitaria, per un malintes ospirito comunitario, non siano indotti a posi-zioni contrastanti con gli interessi dell 'agri-coltura e dell'industria italiana e dei consu-matori .

« È da tenere presente che l'Italia e l aFrancia producono quasi il novanta per centodel consumo di pasta nella Comunità e che l eindustrie italiane e francesi delle paste sono

concordi nell'uso esclusivo di farina di gran oduro perché assicura un livello qualitativo de lprodotto e dà garanzia ai consumatori .

Atti Parlamentari

— 8634 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 28 MAGGIO 196 9

« Tanto si chiede anche in considerazion edell'urgenza di quanto esposto dato che il pro-blema rischia di essere presto posto all 'ordinedel giorno degli organi comunitari .

(3-01525)

« ROMEO, ABELLI » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare ilPresidente del Consiglio dei ministri e il Mi-nistro dell'interno, per conoscere come si siaverificata nella giornata del 28 maggio 1969l'occupazione da parte di una cinquantina didipendenti del cantiere San Marco di Triest edell'aula nella quale il consiglio regionale de lFriuli-Venezia Giulia teneva seduta ;

per conoscere se la decisione di tale oc-cupazione sia da attribuire a non condivis iatteggiamenti della giunta regionale oppur eal remoto e persistente atteggiamento negativ odel Governo nei confronti dei gravi problemiche attanagliano le maestranze del Friuli -Venezia Giulia; e per sapere se non ritengan oche il passivo atteggiamento dell'autorità i nquella occasione possa autorizzare lo svilup-parsi di analoghe iniLiative in altre sedi epreludere ad analoghi atteggiamenti in cas odi tentativi di occupazione diretti nei con -fronti del Parlamento nazionale .

(3-01526)

« ALMIRANTE, FRANCHI, NICCOLA IGIUSEPPE » ,

« Il sottoscritto chiede di interrogare il Mi-nistro dei lavori pubblici :

per sapere quali iniziative siano state adoggi disposte, in accoglimento di reiterate sol-lecitazioni avanzate anche da colleghi de lParlamento, per arrestare la frana di vastis-sime proporzioni che minaccia l'abitato d iTodi e che costituisce ormai un problema diinquietante gravità ;

per sapere se ha conoscenza delle dimen-sioni del male che affligge l'abitato di que lcentro storico, ricco di monumenti ed oper eartistiche di impareggiabile valore, il quale ,intervenendo in misura massiccia tutto attor-no al plesso urbano, rischia di determinare i lcrollo generale e, quindi, di pregiudicarne l aesistenza nel giro di venti anni al massimo ;e più specificatamente, se sono noti agli uf-fici ministeriali gli allarmanti spostamenti d igrosse masse di terreno sotto il muro di cint adei giardini pubblici lungo il versante norde nord-est, che è l'epicentro del movimentofranoso, sulla zona bassa dell'abitato del rion eBorgo Ulpiano nel versante orientale, a ri-dosso del viadotto costruito di recente, che s iè piegato sotto l'azione erosiva, e nei pressi

della strada di accesso al centro storico lad-dove sono già crollati due muri di sostegn onell'ultimo ventennio, come nei pressi dell astrada del Crocefisso, versante est, che è spro-fondata mettendo in pericolo la staticità delmuro laterale, fra i due complessi interamen-te abitati nel rione di Porta Fratta, fronte su ddella città, laddove una frana li ha presi d iinfilata, nei pressi del Tempio del Crocefisso ,lato est, il 'cui centro residenziale, di recent ecostruzione, è già minato dal movimento delterreno su un ampio fronte, e, infine, ne ipressi della Porta Orvietana, della "la Por -taccia ", che ha visto una fortificazione delterzo cerchio delle mura cittadine trasportatadalla frana ad oltre 40 metri di distanza de -terminando la pesante inclinazione del lat ointerno ;

per sapere se ha intenzione di accoglierei provvedimenti tempestivi e razionali chiest inel documento approvato recentemente da icittadini tuderti, ormai in preda alla paura .

(3-01527)

« MENICACCI » .

« I sottoscritti chiedono d'interrogare i Mi-nistri della difesa e del tesoro, per conoscer equali tempestive iniziative intendano promuo-vere per accelerare il pagamento dell 'assegnovitalizio agli ex combattenti della guerra1915-18 .

« Dalla cortese risposta del Ministro dell adifesa si prende atto che le domande giacent isuperano il milione e che a tuttoggi 117 milasono completamente istruite e solo circa 60 .000sono state liquidate .

« Considerato che il numero delle praticheliquidate è veramente esiguo e tenuto contodell'età avanzata dei richiedenti che spesso s itrovano in condizione disagiata e bisognosi d icure, si chiede di intervenire tempestivamenteper la definizione e la liquidazione delle pra-tiche giacenti adottando una procedura di ur-genza affinché questi benemeriti della Patri apossano arrivare a godere del meritato rico-noscimento assegnato loro con la legge del1968 .

(3-01528) « BOFFARDI INES, CATTANEI, AN-SELMI TINA, Russo, MICHEL IPIETRO » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare iMinistri delle partecipazioni statali e delbilancio e programmazione economica, perconoscere quali urgenti provvedimenti ab-biano intenzione di adottare al fine di af-frontare concretamente e decisamente la

Atti Parlamentari

— 8635 —

Camera dei Deputali

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

estrema crisi nella quale si trova, per l'iner-zia fin qui mantenuta, da parte del Go-verno, il cantiere San Marco di Trieste, icui operai, giunti ormai alla esasperazione ,così come tutta la popolazione triestina, han-no occupato, nella giornata del 28 maggio1969, la sede del Consiglio della regioneFriuli-Venezia Giulia, in segno di clamoros aprotesta contro il mancato intervento statal ee la pratica decisione di completa smobilita-zione del cantiere San Marco e dell'inter aeconomia triestina .

(3-01529) « GRANZOTTO, LIBERTINI, LUZZATTO » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare i lMinistro dell'agricoltura e delle foreste, pe rsapere per quali motivi ha concesso il rico-noscimento alle associazioni dei produttoriortofrutticoli della quarta zona di Verona ealla associazione tra i produttori di frutta sec-ca di Agrigento .

« Risulta agli interroganti che tali associa-zioni non sono sorte come espressione demo-cratica ed autonoma dei produttori, ma com eemanazione dei locali consorzi agrari .

« Questi si sono limitati a raccogliere l eadesioni tra i propri soci, non facendo tral 'altro alcuna distinzione tra i produttori de lsettore ortofrutticolo o della frutta secca equelli di altri settori, per cui molti soci dellesuddette pseudo associazioni non dispongonoin effetti del prodotto per la cui tutela e con -trattazione si sono associati .

« Vengono in tal modo violate precise di-sposizioni di legge e si crea un pericolos oprecedente, in base al quale invece di favorirelo sviluppo di autonome e democratiche asso-ciazioni di produttori si favorisce la creazioneda parte dei consorzi agrari di strumenti dicomodo, di vere e proprie etichette, attravers ole quali monopolizzare ancora una volta ogn ipotere di rappresentanza dei produttori e fareman bassa sui finanziamenti pubblici .

« Per queste ed altre ragioni il .Comitat onazionale consultivo per il riconoscimento dél-le associazioni dei produttori ortofrutticoli h adato parere sfavorevole al riconoscimento, cheinvece il Ministro ha ritenuto di poter con -cedere .

(3-01530)

« DI MARINO, ESPOSTO, OGNIBENE,

BONIFAZI, GIANNINI » .

I sottoscritti chiedono di interrogare iMinistri delle partecipazioni statali e del bi-lancio e programmazione economica, per sa-pere quali urgenti provvedimenti intendano

adottare per risolvere la gravissima question edella crisi dei Cantieri S . Marco di Triestei cui operai, esasperati, hanno deciso oggi d ioccupare per protesta la sede del Consigli odella regione autonoma Friuli-Venezia Giulia .

(3-01531)

« FORTUNA, LEPRE » .

I sottoscritti chiedono d 'interrogare i Mi-nistri dell ' interno e del tesoro, per conosce -re quali immediati provvedimenti intendanoadottare al fine di portare alla normalità l asituazione venutasi a creare presso l'Operanazionale dei cieci civili i cui dipendenti, aconclusione di una lunga vertenza sindacale ,hanno proceduto nella mattina del 28 maggio1969 all'occupazione della sede centrale del -l'Opera stessa .

Per sapere altresì se siano a conoscenzadel persistente atteggiamento della presidenzache ha sinora evitato, con manovre prete-stuose, di trattare con i lavoratori per quant oconcerne, in particolare, la sperequazione esi-stente tra i dipendenti dell'Opera nazionaledei ciechi civili e le altre categorie parastatali ;il mancato pagamento del premio di rendi-mento per gli anni 1968-1969 ; il mancato ade-guamento dell'organico in rapporto alle au-mentate esigenze di lavoro; la mancata ado-zione del criterio di intangibilità del congedoordinario, ecc .

« Tale atteggiamento del consiglio di am-ministrazione dell'Opera nazionale dei ciechicivili ha creato tra i dipendenti dell'Operamedesima uno stato di sconforto e di vivomalcontento, anche a causa del nepotismo edelle discriminazioni che, applicate ormaicome criterio di gestione, hanno portato il di -scorso ad uno stato di estrema tensione .

« Per quanto sopra esposto gli interrogant ichiedono di sapere se non si intenda affron-tare immediatamente il problema del riassettodell ' Opera nazionale dei ciechi civili con un aimmediata ripresa delle trattative con il per -sonale allo scopo di avviare un processo d inormalizzazione della vita interna dell 'ente egiungere ad una sodisfacente conclusione i nordine alle rivendicazioni poste dai dipen-denti ricorrendo, ove persista un atteggia-mento negativo della presidenza, ad una tem-poranea gestione commissariale .

(3-01532) « PIGNI, GRANZOTTO, LATTANZI, CE-

RAVOLO DOMENICO » .

« Il sottoscritto chiede di interrogare i lPresidente del Consiglio dei ministri e il Mi-nistro delle partecipazioni statali per sapere

Atti Parlamentari

— 8636 —

Camera dei Deputat a

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 196 9

se - in considerazione che la progettata co-struzione dell ' autostrada Bari-Taranto-Sibar ida parte dell 'IRI e di cui il Ministro dell epartecipazioni statali ne ha ribadito la rea-lizzazione entro il 1973, nella sua relazion ealla Commissione bilancio della Camera de ideputati, taglia fuori la vasta zona del croto-nese - non ritengano opportuno disporre ache la suddetta autostrada venga prolungatasino alla città di Crotone .

L'interrogante fa presente che tale ri-chiesta è giusta e motivata in quanto si trat-ta, non soltanto di non far rimanere al d ifuori dell'anello autostradale meridional euna città importante come Crotone, ma an-che di collegare rapidamente la zona indu-striale del crotonese con quella di Sibari a ifini di un loro armonico sviluppo, giusta leprevisioni fatte dal CRPE della Calabria .

(3-01533)

« FRASCA » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare i lMinistro del lavoro e della previdenza sociale ,per sapere se è a conoscenza dello stato di ten-sione esistente di nuovo sull'Amiata a caus adello sciopero a cui sono stati costretti i mi-natori delle miniere di Bagnone e Monte La-bro I - Grosseto - di proprietà della SMI-Montedison, sciopero proclamato dalla CGIL ,CISL, UIL, appoggiato da tutta la popolazio-ne, avente come obiettivo l'elevazione degl iattuali salari di fame che vengono corrispost iai lavoratori .

« In proposito si ricorda che i lavorator isuddetti percepiscono salari la cui media nonsupera lire 80 mila mensili, mentre la loroattività assicura alla SMI oltre un milione d iprofitti al mese . Le richieste dei lavoratori i nlotta - miglioramento del cottimo fisso d ilire 1700 e di lire 600 variabili giornalmente -tendono a portare i lavoratori delle minieredi Bagnone e di Monte Labró alla pari de ilivelli retributivi delle altre miniere dellazona (infatti quelli di Bagnone e Monte La-bro ricevono lire 2000 al giorno in meno de iminatori del « Siele », lire 1500 in meno de -gli altri minatori dell'Amiata, e sono addirit-tura discriminati rispetto agli stessi minator idella Montedison di Gavorrano, Scartino ,Boccheggiano, ecc ., dei quali prendono circalire 1000 al giorno in meno) .

Le trattative sono a un punto morto per-ché la SMI ha avanzato proposte di miglio-ramenti salariali di lire 140-160 al giorno ch esono offensive e provocatorie .

« Ciò premesso si domanda altresì se i lMinistro non intende prontamente intervenir eper indurre la SMI a riprendere le trattativ econ i minatori di Bagnone e Monte Labro e d

accogliere le loro giuste richieste .

(3-01534)

« BENOCCI, TOGNONI, BONIFAZI ,

GUERRINI RODOLFO » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare i l

Presidente del Consiglio dei ministri e il Mi-nistro degli affari esteri, per conoscere :

1) quanto vi sia di vero nelle notizieriportate dalla stampa circa la sorte toccat aai 10 italiani dati per dispersi nel Biafra de i

quali non si è avuta alcuna notizia ufficiale ;

2) quali iniziative tempestive ed urgent isiano state intraprese dal Governo italianoonde accertare la sorte dei 10 dipendenti

tecnici dell'AGIP ;

3) quali accordi siano avvenuti per otte-nere il rilascio immediato dei 14 italiani rin-tracciati ed attualmente in stato di detenzion e

nel Biafra ;

4) di quali iniziative, interventi, solleci-tazioni il Governo si sia reso promotore ond econtribuire alla cessazione di una guerra chesemina massacri e la morte per fame di mi-lioni di uomini e di bambini .

(3-01535)

« BOFFARDI INES, DAGNINO » .

« Il sottoscritto chiede di interrogare i lMinistro dell'interno, per sapere - premessoche il signor Tanteri Giovanni, sindaco d iFara Sabina del gruppo consiliare del PCI,nonché segretario federale dello stesso partit oper la provincia di Rieti, è stato rinviato agiudizio dinanzi al pretore di Poggio Mirtet oper rispondere della imputazione di cui a lreato previsto e punito dall'articolo 323 delcodice penale per abuso di atti di ufficio i ncasi non preveduti specificatamente dall alegge con decreto di citazione in data ante-riore alla convocazione del consiglio comunaledi Fara Sabina per il giorno 18 maggio 1969 ,chiesta ad istanza dei gruppi di minoranz adel MSI, della DC e della Lista civica inquanto non risultava ancora approvato il bi-lancio preventivo per il 1969 presentato daquella amministrazione civica da alquantotempo; che a seguito di tale rinvio a giudizi oil predetto sindaco di Fara Sabina è stat osospeso da ogni funzione -

se la convocazione del consiglio comunal eper il 18 maggio 1969, nel corso del quale,

Atti Parlamentari

— 8637 —

Camera dei Deputal i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 MAGGIO 196 9

nonostante l'abbandono della seduta da part edi tutte le minoranze che al riguardo avevanosollevato una formale eccezione di sospen-sione, è stato completamente esaurito lo svol-gimento dell 'ordine del giorno con l 'approva-zione di tutte le delibere previste come puredel bilancio di previsione per il corrente anno ,debba essere considerata rituale e conseguen-temente valida ad ogni effetto ;

per sapere, in ogni caso, di quali abus iil sindaco di Fara Sabina si è reso specifica-tamente responsabile ; se sussista al riguardouna corresponsabilità degli altri component ila giunta municipale e se non ravvisi nei fatt idenunciati gli estremi per addivenire all oscioglimento dell ' attuale consiglio comunalee alla indizione a breve delle elezioni ammi-nistrative per il suo rinnovo.

(3-01536)

« MENICACCI » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare i lMinistro di grazia e giustizia, per sapere s eè a conoscenza dell 'enorme impressione pro-vocata nella zona di Mistretta (Messina) –teatro dell'uccisione del sindacalista Carmel oBattaglia ad opera della mafia nel marzo1966 – dalla notizia che il procuratore dell aRepubblica di quel tribunale, dottor DomenicoGullotti, ha chiesto il proscioglimento inistruttoria dei denunziati per l 'assassinio .

« Gli interroganti chiedono di sapere, aquesto proposito, se il Ministro è a conoscenzache deponendo dinanzi alla Commissione anti-mafia tanto il capo della polizia quanto i lcomandante generale dell'Arma dei carabinie-ri avevano manifestato serie riserve circa gl iorientamenti tenuti nelle indagini tanto da lprocuratore della Repubblica di Mistrett aquanto dall ' allora procuratore generale pressola Corte d 'appello di Messina, dottor PietroRossi .

« Gli interroganti chiedono di conoscere seil Ministro non intenda doveroso promuoverel'azione del Consiglio superiore della magistra-tura perché approfondisca la portata dei gra-vi rilievi espressi e perché indaghi sulla ca-renza di iniziativa di quegli uffici del pub-blico ministero perfino nel proporre la appli-cazione di misure di prevenzione, previstedalla legge 31 maggio 1965, n . 575, nei con-fronti dei soggetti indiziati di avere agit ocome mandanti e come esecutori nel gravedelitto di mafia.

(3-01537) « TUCCARI, SCARDAVILLA, GERBINO ,

GATTO, PISCITELLO » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare i lPresidente del Consiglio dei ministri, pe rsapere :

1) se e per quali motivi le competent iautorità italiane abbiano autorizzato la par-tenza per il Biafra, o la permanenza in quelpaese, di lavoratori italiani nonostante l econvulsioni civili che lo sconvolgono ;

2) quali iniziative le autorità italian ehanno preso per trarre in salvo i lavorator iitaliani non appena sono giunte le prim enotizie relative alla loro scomparsa ;

3) quali passi, in particolare, sono stat isvolti, e da chi, presso le autorità dellaNigeria e del Biafra .

(3-01538) « MALAGODI, BOZZI, FERIOLI, GAMBA ,

GI0M0, CANTALUPO » .

« Il sottoscritto chiede di interrogare i lMinistro del lavoro e della previdenza sociale ,per sapere se è a conoscenza della grave situa-zione verificatasi a seguito della rottura delletrattative fra le organizzazioni sindacali deilavoratori e la società Mercurifera italiana(SMI) di Bagnore di San Fiore (Grosseto) ese non ritenga urgente procedere alla convo-cazione delle parti per la composizione dell avertenza .

(3-01539)

« PICCINELLI» .

INTERPELLANZ A

« I sottoscritti chiedono di interpellare iMinistri delle partecipazioni statali e del bi-lancio e programmazione economica, per sa-pere se siano informati sulla grave situazion eche si è creata a Trieste e La Spezia a causadei problemi esistenti nei cantieri navali, lacui situazione, a causa della politica seguit adal Governo, ha spinto gli operai di Triestead occupare la sede del consiglio della regio-ne autonoma del Friuli-Venezia Giulia e, aLa Spezia, ha provocato le dimissioni dell eGiunte delle amministrazioni comunale eprovinciale .

« Gli interpellanti tenuto conto di quest ainsostenibile e intollerabile situazione in cu iversano migliaia di operai, tecnici e impie-gati dei cantieri di San Marco, del Muggianoe, per certi aspetti, di quello di Sestri Ponen-te, oltre che di intere popolazioni, chiedon odi conoscere quali urgentissimi provvedi-menti i Ministri intendano adottare e qual iprogrammi, intesi a ristrutturare e non a ri-

Atti Parlamentari

— 8638 —

Camera dei Deputat i

V, LEGISLATURA - DISCUSSIONI -- SEDUTA DEL 28 MAGGIO 1969

durre bensì a sviluppare la capacità produt - considerato che tale operato, in sé delit -tiva

del settore cantieristico, mettendolo in tuoso e colpevole, diventa addirittura inconce -grado di essere competitivo, in una fase di pibile quando si pensa che le imprese com-forte domanda di nuovo naviglio .

« Gli interpellanti chiedono altresì di ave-re immediate e definitive assicurazioni pe rquanto riguarda la piena e stabile occupazio-ne per tutte le migliaia di lavoratori che vi-vono da anni nell'incertezza di conservare i lposto di lavoro e che, in parte, sono stati co-stretti ad abbandonare i cantieri .

(2-00282) « D ' ALEMA, SKERK, LIZZERO, GIA-

CHINI, FASOLI, CERAVOLO SERGIO » .

MOZION E

« La Camera ,ritenuto che il feroce massacro dei la-

voratori e tecnici italiani in Biafra dimostraanzitutto l ' assoluta incuria del Governo – mal -grado il doloroso precedente dell 'eccidio av-venuto anni or sono nel Congo – nell ' adem-piere il suo dovere essenziale di tutelare, conil prestigio della nazione, la vita dei cittadin iitaliani inviati a lavorare in terre straniere ;

che i lavoratori massacrati in Biafr aerano per giunta alle dipendenze di un entedi Stato, che li aveva colà inviati, secondo lenotizie pubblicate dalla stampa italiana edinternazionale, per sfruttamento di sorgentipetrolifere, collocate secondo taluni nel terri-torio del Biafra, secondo altri in territorionigeriano, ma comunque in zona di opera-zioni e proprio nelle località oggetto di con -tesa e teatro della spietata guerra che vasvolgendosi da molti mesi tra Biafra e Ni-geria ;

che inoltre, sempre secondo talune in -formazioni rese note dalla stampa, l'ente d iStato dal quale detti lavoratori dipendevanoe che li aveva colà inviati allo sbaraglio equasi al massacro, avevano per i lavori diestrazione petrolifera in corso accordi con i lgoverno della Nigeria, al quale pare che ver-sassero anche le relative royalties, mentre i lterritorio ove i lavori si svolgevano viene ri-vendicato dal Biafra come proprio e comun-que in esso e su di esso si svolgono combatti -menti e guerriglie; tal che i lavoratori ita-liani impiegati potevano apparire come schie-rati con l 'uno o con l'altro dei due popol iin lotta :

mittenti il lavoro sono sotto il diretto con-trollo esecutivo e di vigilanza del Ministerodelle partecipazioni statali e del Ministerodell ' industria, mentre l ' incolumità dei citta-dini italiani inviati a lavorare oltre i confin iricade sotto la diretta responsabilità istituzio-nale del Ministero degli affari esteri e de lMinistero del lavoro ;

invita il Governo :

1) a voler promuovere in via diretta ne iconfronti dei governi nigeriano e biafranoquelle azioni di ordine diplomatico e militar enecessarie per difendere la vita dei cittadin iitaliani colà résidenti e che sono fatti oggettodi intenzionale e feroce massacro da forze ar-mate o da bande appartenenti a tali due Stati ;

2) a sollecitare presso le Nazioni Unit equelle misure di tutela e di rappresaglia ch evengono messe in opera abitualmente per si-tuazioni internazionali che producono conse-guenze anche meno gravi e dolorose di quell esofferte dai cittadini italiani in Biafra ;

3) a voler rapidamente ricercare e de-nunziare le responsabilità di ordine ammini-strativo, aziendale e personale degli uffici, ent ie persone che, in violazione dei loro doveriistituzionali e delle norme vigenti, hanno de-terminato o concorso a determinare le lut-tuose conseguenze del massacro nel Biafra ;

4) a disporre l ' immediato rientro in Ita-lia di tutti i lavoratori italiani, specie se alledipendenze degli enti di Stato o di imprese apartecipazione statale, che si trovino in terri-tori africani o asiatici che siano comunqu eteatro di operazioni militari regolari o irre-golari o che non presentino le garanzie for-mali e sostanziali richieste per la incolumità

dei cittadini e lavoratori italiani in essi re-sidenti .

(1-00058) « MICHELINI, ROBERTI, ALMIRANTE ,

ABELLI, ALFANO, CARADONNA ,

D'AQUINO, DELFINO, DE MARZIO ,DI NARDO FERDINANDO, FRANCHI ,

GUARRA, MANCO, MARINO, MENI -

CACCI, NICCOLAI GIUSEPPE, NICO -

SIA, PAllAGLIA, ROMEO, SANTA-

GATI, SERVELLO, SPONZIELLO, TRI-

PODI ANTONINO, TURCHI » .

STABILIMENTI TIPOGRAFICI CARLO COLOMBO