Sede di Nuoro · Perdita di sangue dai genitali (rosso chiaro o scuro) e dolore. Perdita ematica...
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” Infermieristica clinica applicata
alla medicina materno infantile “
Docente:Dott.ssa Anna Domenica Fiori
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI di CAGLIARI
Corso di Laurea in InfermieristicaSede di Nuoro
LA GRAVIDANZA ECTOPICA
L’impianto dell’embrione avviene in sedi diverse da
quelle abituali.
Si distingue in:
Gravidanza extrauterina (tubarica, ovarica,
addominale).
Gravidanza intrauterina ectopica con sede
impropria (angolare, cervicale, istmica).
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GRAVIDANZA EXTRAUTERINA
Ogni gravidanza inizialmente è extrauterina, poi
raggiunge la cavità.
Dal punto di vista eziologico si distinguono:
cause che accelerano lo sviluppo dell’embrione
cause che ritardano o deviano il trasporto verso
l’utero dell’embrione
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GRAVIDANZA TUBARICA
Quando l’uovo si annida nella parete tubarica il
trofoblasto la erode , senza trovare le stesse
condizioni offerte dalla parete uterina.
In questo modo si ha l’erosione dei vasi sanguigni
tubarici con raccolte di sangue nel lume tubarico
o in cavità addominale (cavo del Douglas).
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GRAVIDANZA TUBARICA
La localizzazione può essere:
Interstiziale Istmica
Ampollare
L’evoluzione può essere:
Aborto tubarico
Rottura della tuba gravida
Evoluzione in una gravidanza addominalesecondaria
Evoluzione della gravidanza in sedetubarica
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SEGNI E SINTOMI DELLA GRAVIDANZA
TUBARICA IN EVOLUZIONE
Dolori addominali (fossa iliaca)
Scarse perdite ematiche vaginaliL’utero si presenta aumentato di volume
Sono presenti fenomeni simpatici
Amenorrea
Concentrazioni ematiche del BHCGinferiori alla norma.
All’esplorazione vaginale: nella sede dellagravidanza si apprezza una tumefazioneallungata e dolente (reazione dolorosa allamanovra), talvolta pulsante.
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SEGNI E SINTOMI DELL’ABORTO
TUBARICO
Sintomatologia poco appariscente con remissioni e
riesacerbazioni.
Dolore intermittente in fossa iliaca che talvolta si
irradia a tutto l’addome
Episodi lipotimici
Perdita ematica vaginale rosso scuro
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SEGNI E SINTOMI ROTTURA DELLA
TUBA GRAVIDA
Carattere acuto con rapido aggravamento per
emoperitoneo.
Dolore improvviso (tipo pugnalata)
Lipotimia
Segni e sintomi dello shock emorragico
Segni e sintomi reazione peritoneale
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DIAGNOSI
Ecografia pelvica
Dosaggi seriati BHCG ogni 48 ore (incremento
inferiore alla norma).
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DIAGNOSI DIFFERENZIALE
Aborto o minaccia d’aborto di una gravidanza
endouterina
Appendicite
Cisti ovarica torta
Annessite
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INTERVENTI
In tutti i casi in cui si sospetta una gravidanza
tubarica la si deve interrompere.
Intervento di salpingotomia con asportazione
della gravidanza
Intervento di salpingectomia
Intervento di annessiectomia
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OBIETTIVI INFERMIERISTICI
Collaborare nella diagnosi
Cogliere precocemente i segni e i sintomi di un
aggravamento della situazione materna
Consentire il ritorno al benessere fisico e psichico
della donna
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INTERVENTI INFERMIERISTICI
Collaborare per effettuare la diagnosiTenere sotto costante osservazione la
donna Informare la donna sui segni e sintomi da
riferire e sulle possibile evoluzioneOffrirle supporto moraleEffettuare tutti gli esami per la sala
operatoriaSe si effettua l’intervento chirurgico: preparare la donna per la sala operatoria
secondo protocolli informare la paziente accompagnarla in sala operatoria
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INTERVENTI INFERMIERISTICI NEL CASO
DELLA ROTTURA DELLA TUBA GRAVIDA
Predisporre per un intervento immediato in
condizioni di urgenza
Se la donna dovesse presentare una condizione di
shock ipovolemico, la situazione si trasforma in
emergenza:
accompagnare immediatamente in sala operatoria
predisporre il sostegno delle funzioni
cardiocircolatorie
monitorizzare i parametri vitali
Tranquillizzare la paziente
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INTERVENTI INFERMIERISTICI NEL
POST OPERATORIO
Controllare i parametri vitali
Controllare lo stato di anemizzazione
Controllare le perdite ematiche vaginali
Permettere la mobilizzazione precoce
Favorire la ripresa dell’autonomia
Controllare la ferita chirurgica
Se la donna è Rh negativa eseguire
immunoprofilassi previo consenso.
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GRAVIDANZA INTRAUTERINA ISTIMICA
L’annidamento dell’uovo avviene a livello dell’istmo
L’area di inserzione placentare è situata nella porzioneuterina che espandendosi darà luogo al segmentouterino inferiore (placenta previa)
La placenta previa si distingue in: laterale: il bordo dista più di 3 cm dal orifizio uterino interno;
marginale: dista meno di 3 cm dal O.U.I.;
centrale: ricopre l’O.U.I.
Il tipo di placenta previa non è costante nel corso deltravaglio, può evolvere parallelamente alla dilatazionecervicale.
In qualunque tipo è inevitabile che si verifichi undistacco dell’area di inserzione durante l’espansione delsegmento uterino inferiore e durante la dilatazionedell’O.U.I.
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CAUSE
Difettosa vascolarizzazione dell’endometrio
Esiti di endometriti
Gravidanze ripetute e ravvicinate
Pluriparità
Pregresso Taglio Cesareo
Fibromi uterini
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SINTOMATOLOGIA PLACENTA PREVIA
La sintomatologia generalmente simanifesta nel terzo trimestre digravidanza (primo episodio generalmentetra la 28° e 34° settimana):
Emorragia vaginale rosso vivo,generalmente non accompagnata dadolori. La perdita ematica èessenzialmente materna, ma può essereinteressata anche la circolazione fetale.
Possibili alterazioni del BCF per ridottasuperficie placentare funzionante e peranemizzazione materna.
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DIAGNOSI E INTERVENTI
La diagnosi avviene tramite ecografia (noneffettuare esplorazioni vaginali).
La diagnosi differenziale deve escludere ildistacco di placenta normalmente inserita.
L’intervento d’elezione è il taglio cesareo a 36settimane di gravidanza, spesso eseguito inurgenza.
Se le condizioni materno-fetali lo permettonoe si presenta un sanguinamento importante einiziano a comparire contrazioni, sotto le 34settimane si inizia terapia cortisonica etocolitica.
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OBIETTIVI ASSISTENZIALI
Consentire la prosecuzione della gravidanza fino
all’epoca di maturità fetale, sorvegliando le
condizioni materne e fetali, cogliendo
tempestivamente le complicanze.
Ridurre il rischio di mortalità e morbilità
neonatale.
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PROBLEMI E INTERVENTI ASSISTENZIALI
INFERMIERISTICI
Perdite ematiche rosso vivo dai genitali: valutare le perdite,colore, quantità e frequenza.
La perdita ematica può determinare anemizzazione materna:controllare i parametri vitali e gli esami ematochimici.
Vi possono essere alterazioni cardiotocografiche: tenere sottocontrollo il benessere fetale tramite l’auscultazione del BCF, iltracciato cardiotocografico e l’ecografia.
Spesso la donna è allettata: soddisfare i bisogni Spesso ha paura: rassicurare e informare Il parto avverrà sicuramente tramite T.C.: preparare tutti gli
esami. La situazione si può aggravare e può insorgere un’emergenza o
un’urgenza: predisporre il materiale e incannulare una venaperiferica.
Dopo il T.C. possibile difficoltà di emostasi per le caratteristichemuscolari del segmento uterino inferiore: nel post partumcontrollare scrupolosamente la presenza del globo di sicurezzauterino e le perdite vaginali.
Possibile complicanza: insorgenza di DIC.
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DISTACCO INTEMPESTIVO DI PLACENTA
NORMALMENTE INSERITA
Quando il distacco avviene durante la gravidanza(prematuro), durante il travaglio o il parto(precoce).
Il distacco può essere totale o parziale.
Determina una riduzione improvvisa degliscambi materno fetali, proporzionale allasuperficie placentare staccata.
La gravità è direttamente proporzionale allasuperficie di distacco e alla velocità con cui sirealizza.
Vi è inoltre l’impossibilità dell’emostasi dellacontrazione uterina per la presenza del feto.
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FATTORI PREDISPONENTI
Grande multiparità
Sovradistensione uterina
Stasi venosa nella metà inferiore del corpo
materno
Rapide alterazioni dell’emodinamica (crisi
ipertensive)
Rapida riduzione del volume uterino
Traumi addominali
Brevità assoluta di funicolo
Manovre di Kristeller
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SEGNI E SINTOMI
Perdita ematica vaginale (l’emorragia puòessere interna, esterna o mista)
Stato di contrattura dolorosa uterina conesordio improvviso
Alterazioni carditocografiche, possibilemorte fetale.
Rialzo del fondo uterino
Possibili segni e sintomi di shockipovolemico.
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DIAGNOSI E TERAPIA
Diagnosi in base ai segni e sintomi.
Diagnosi differenziale:
- cause extra placentari di emorragie
- placenta previa
- rottura d’utero
Terapia: la terapia dipenderà dall’entità deldistacco, dalle condizioni fetali e dalle settimanedi gravidanza. Se le condizioni sono gravi e nonrassicuranti si eseguirà il T.C., se il bimbo èprematuro e le condizioni permettono una attesasi eseguirà terapia cortisonica.
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OBIETTIVI ASSISTENZIALI
Cogliere tempestivamente i segni e i
sintomi di un distacco intempestivo di
placenta.
Consentire, se possibile, la prosecuzione
della gravidanza fino all’epoca di maturità
fetale, sorvegliando le condizioni materne
e fetali, cogliendo tempestivamente le
complicanze.
Ridurre il rischio di mortalità e morbilità
neonatale.
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PROBLEMI E INTERVENTI ASSISTENZIALI
INFERMIERISTICI
Perdite ematiche rosso vivo dai genitali: valutare le perdite,colore, quantità e frequenza.
La perdita ematica può determinare anemizzazione materna:controllare i parametri vitali e gli esami ematochimici.
La donna avverte una contrattura dolorosa improvvisa.
Vi possono essere alterazioni cardiotocografiche: tenere sottocontrollo il benessere fetale tramite l’auscultazione del BCF,il tracciato cardiotocografico e l’ecografia.
Spesso la donna è allettata: soddisfare i bisogni
Spesso ha paura: rassicurare e informare
Il parto avverrà sicuramente tramite T.C.: preparare tutti gliesami.
La situazione si può aggravare e può insorgere un’emergenzao un’urgenza: predisporre il materiale e incanulare una venaperiferica.
Possibile complicanza: insorgenza di DIC o apoplessia utero-placentare
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ANOMALIE DELLA DURATA DELLA
GRAVIDANZA
Aborto
Parto pretermine
Gravidanza oltre il termine
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L’ABORTO
Interruzione della gravidanza prima del
180° giorno di amenorrea
Si distingue in:
aborto embrionale fino alla 12° settimana
aborto fetale dalla 13° settimana, assomiglia
ad un parto in miniatura.
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CAUSE E FORME CLINICHE DI
ABORTO
Cause:
Ovulari
Materne generali
Materne locali
Forme cliniche:
Minaccia d’aborto
Aborto in atto
Aborto ritenuto
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MINACCIA D’ABORTO
Perdita di sangue dai genitali (rosso chiaro o
scuro) e dolore. Perdita ematica scarsa ed
intermittente, dovuta a piccoli distacchi del
tessuto coriale. Il dolore è dovuto a contrazioni
uterine e inizia di solito dopo la perdita di sangue
(a differenza della gravidanza extrauterina)
La diagnosi si effettua con l’ecografia e i dosaggi
seriati del BHCG
La terapia consiste nel riposo ed eventualmente
si può associare la somministrazione di
progesterone.
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ABORTO IN ATTO ED ABORTO
RITENUTO
Aborto in atto:
Forte metrorragia con dolori e fuoriuscita dimateriale ovulare dai genitali
Diagnosi ecografica
Terapia: RCU
Aborto ritenuto:
Spesso la sintomatologia è assente o scarsa,comunque si apprezza la morte dell’embrionesenza che il prodotto del concepimento vengaespulso.
La diagnosi è ecografica
La terapia consiste nel RCU
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OBIETTIVI ASSISTENZIALI
INFERMIERISTICI
Permettere il proseguimento della
gravidanza in caso di minaccia d’aborto.
Evitare l’anemizzazione materna e le
infezioni uterine in caso di aborto.
Facilitare il ripristino dell’attività
riproduttiva dopo un aborto.
Promuovere il benessere psicologico della
donna.
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PROBLEMI ED INTERVENTI
INFERMIERISTICI
Perdite ematiche vaginali: controllare lecaratteristiche e avvisare il medico.
Dolori addominali: controllarne l’intensità,avvisare il medico ed eventualmentesomministrare antispastici.
Ansia: offrire un sostegno, informare erassicurare. Offrire supporto durante le indaginidiagnostiche.
Può essere necessario l’intervento di revisionedella cavità uterina: eseguire gli esamipreoperatori, accompagnare la donna in salaoperatoria.
Se la donna è Rh negativa: somministrareimmunoprofilassi previo consenso.
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MINACCIA DI PARTO PRETERMINE
Espulsione del feto tra il 180° giorno e il 266° giornodall’ultima mestruazione
Rappresenta la causa più importante di mortalità emorbilità neonatale, soprattutto quando il parto avvieneprima della 34 settimana.
Cause: materne (generali e locali)
fetali
annessiali
Il parto prematuro in genere avviene con le stesse modalitàdel parto a termine e procede più velocemente.
Non è particolarmente rischioso per la madre, lo è inveceper il feto.
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SEGNI E SINTOMI
Il reperto può essere casuale, in corso divisita ostetrica si può rilevare unraccorciamento del collo uterino o unainiziale dilatazione dello stesso.
Contrattilità uterina (dolore, possibiliperdite vaginali)
Possibile rottura prematura dellemembrane.
Possibile rischio di infezione
Se insorge il travaglio è inarrestabile.
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TRATTAMENTO
È importante riconoscere i primi segni e
sintomi che possono aumentare la
probabilità di un parto prematuro.
Consigliare il riposo a letto
Somministrare terapia cortisonica in caso
di immaturità polmonare del feto.
Somministrare terapia tocolitica.
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OBIETTIVI DELL’ASSISTENZA
Promuovere la continuazione della
gravidanza, soprattutto prima della 34
settimana.
Ridurre la mortalità e la morbilità
prenatale
Consentire l’espletamento del parto
naturale qualora sia impossibile
arrestarlo.
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PROBLEMI ED INTERVENTI
ASSISTENZIALI
Contrazioni uterine dolorose
Rottura prematura delle membrane
infezioni
Ansia e preoccupazione
Parto pretermine
Allattamento bimbo pretermine
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GRAVIDANZA OLTRE IL TERMINE
Gravidanza protratta oltre la 40° settimana
È possibile aspettare fino alla 42° settimana
A 41 settimane e 6 giorni, se non insorge
travaglio spontaneo, si inizia l’induzione
Nell’intervallo di tempo tra la 40° e la 41.6°
settimana vengono tenuti sotto controllo i
seguenti parametri (generalmente ogni 48 ore):
controllo del benessere fetale (cardiotocografia,
valutazione del liquido amniotico, MAF).
controllo parametri materni (T.A., proteinuria)
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INTERVENTI INFERMIERISTICI
Rassicurare e informare la paziente
Controllare il benessere fetale
Controllare i parametri materni
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PATOLOGIA IN PUERPERIO
Patologia emorragica. Si tratta di lesioniverificatesi nel corso del parto o delsecondamento.
rottura d’utero
lesioni del canale molle
metrorragia da atonia uterina
metrorragia per ritenzione placentare o membrane incavità uterina.
Patologia infettiva:
infezioni puerperali (locali o generalizzate)
patologia flogistica della mammella.
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OBIETTIVI ASSISTENZIALI
Riconoscere segni e sintomi delle patologie
emorragiche puerperali
Impedire l’anemizzazione
Riconoscere segni e sintomi delle patologie
infettive puerperali
Impedire la generalizzazione delle
infezioni
Recuperare il benessere fisico e psicologico
della donna
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PROBLEMI ED INTERVENTI
INFERMIERISTICI
Interventi di prevenzione delle emorragie
Interventi di prevenzione delle patologie infettive
in puerperio
Se si presenta un’emorragia: riconoscere cause ed
intervenire
Se si presenta febbre:
eseguire colture
somministrare terapia antibiotica e antipiretica.
Interventi di prevenzione patologia flogistica al
seno.
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PRE-ECLAMPSIA
Sindrome caratterizzata dai seguenti
segni, variamente combinati tra loro:
Edemi
Ipertensione
Proteinuria
Alterazione enzimi epatici
Insorge nella seconda metà della
gravidanza
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Fattori predisponenti:
nefropatie (lesioni renali)
ipertensione
Eziopatogenesi: può essere provocata dauno o dall’altro dei vari momentieziopatogenetici, successivamente diventaun circolo vizioso.
DIC
lesioni placentari
lesioni al fegato
lesioni del SNC (edema)
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Segni clinici:
ipertensione (superiore a 140/90)
proteinuria
diuresi contratta
edemi (inizialmente declivi, poi generalizzati)
incremento ponderale
alterazione enzimi epatici
alterazioni placentari per insufficiente perfusione
Terapia: controllare e trattare i sintomi per impedire
l’evoluzione verso danni permanenti o crisi eclamptiche,
fino all’epoca in cui il feto sia vitale.
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ECLAMPSIA CONVULSIVA
Sindrome grave caratterizzata da attacchi epilettici.
Il pericolo che si verifichi è in gravidanza ma anchein puerperio.
Eclampsia imminente:
aumentano i segni ei sintomi
compare cefalea, disturbi visivi, dolore a barra, turbedel sensorio.
Eclampsia convulsiva: rischi di distacco diplacenta, alterazione dl BCF
Terapia: magnesio solfato (dose d’attacco o dimantenimento), farmaci antipertensivi, diuretici,T.C.
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OBIETTIVI
Promuovere la continuazione della
gravidanza, sorvegliare le condizioni
materne e fetali e cogliere
tempestivamente le complicanze.
Impedire l’evoluzione verso forme
eclamptiche.
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PROBLEMI ED INTERVENTI ASSISTENZIALI
INFERMIERISTICI
Edemi e ritenzione idrica: controllo della diuresi, bilanciodelle entrate-uscite e del peso corporeo.
Proteinuria: controllo diuresi e proteinuria delle 24 ore
Disordini della coagulazione: controllo fattori dellacoagulazione
Disordini epatici: controllo enzimi epatici
Insufficienza placentare: controllo del BCF, CTG, ECO.
Ipertensione: controllo TA ogno 8 ore o più frequentemente senecessario, somministrare la terapia
Possibile aggravamento della sintomatologia
Ridurre l’ansia
Possibile TC: preparare tutti gli esami preoperatori
Se è stato effettuato il TC: effettuare controlli post operatoricon particolare attenzione alla diuresi e alla TA
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Nel caso di pre-eclampsia grave o attacco eclamptico imminente:
ridurre gli stimoli luminosi
riposo
tranquillità
controlli frequenti TA e diuresi
CTG continuo
terapia
avvisare il medico
preparale materiale per urgenze
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DIABETE IN GRAVIDANZAÈ una malattia endocrina o metabolica
È descritta una componente ereditaria, ma l’eziologia non èben chiara.
Classificazione
prediabete
diabete potenziale: vi sono elementi di sospetto (storiaostetrica di pregresso diabete, megalosomia fetale,mortalità perinatale ripetuta, oppure presenza nellagravidanza attuale di glicosuria o polidramnios omegalosomia fetale o obesità).
diabete latente: condizione in cui fino al momento dellavalutazione non siano presenti alterazioni del metabolismodegli zuccheri, ma all’anamnesi è possibile rilevare unsovraccarico metabolico.
diabete gravidico: limitatamente alla gravidanza c’è unintolleranza ai carboidrati.
diabete cilinico: malattia clinicamente manifesta
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La gravidanza può rappresentare la situazione in cuiun diabete latente diventa evidente (la gravidanzadetermina sempre un effetto diabetogeno), puòdeterminare un aggravamento clinico e metabolico dellamalattia.
Vi sono diversi stadi della malattia, valutati in funzionedelle alterazioni del metabolismo glucidico, dellapresenza di angiopatie, nefropatie o retinopatie
Per quanto riguarda al gravidanza, il diabete puòdeterminare la comparsa di:
embriopatie: malformazioni, aborto
fetopatie: MEF, megalosomia, RCIU
aumento delle patologie ostetriche: polidramnios e pre-eclampsia.
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TERAPIA
Mantenere le condizioni metaboliche il più vicino alla normatramite: dieta
terapia insulinica (no ipoglicemizzanti orali perché superano laplacenta con conseguente ipoglicemia fetale)
Spesso è necessario anticipare il parto per: polidramnios acuto
alterazioni parametri fetali
difficoltà compenso metabolico
rottura prematura delle membrane
pre-eclampsia
infezioni urinarie ripetute
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OBIETTIVI INFERMIERISTICI
Mantenere l’equilibrio metabolico e cogliere
tempestivamente le complicanze del diabete
sia materne che fetali.
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PROBLEMI E INTERVENTI INFERMIERISTICI
Correggere l’equilibrio metabolico: tramite la dieta, laterapia, il controllo degli stick glicemici pre e post-prendiali(porre attenzione alla terapia e ai controlli glicemici intravaglio o nel caso di un taglio cesareo)
Correggere eventuali infezioni urinarie: fare prevenzione edeventualmente somministrare la terapia antibiotica.
Possono comparire patologie ostetriche: mantenerecontrollati i parametri fetali(ECO, BCF, CTG) e materni,T.A., proteinuria e peso).
Aumenta l’incidenza d’aborto Possibili MEF: spiegare alla donna come controllare i
movimenti attivi fetali. Il neonato può essere macrosoma o piccolo (IUGR), in ogni
caso può aver episodi ipoglicemici: controllare la progressionedel travaglio (macrosomia), avvisare il pediatra alla nascitain caso di neonato piccolo ma anche per i possibili episodi diipoglicemia.
Ridurre il livello ansioso della donna. Nel post partum controllare i parametri e continuare la
terapia, nel caso in cui sia stato effettuato un T.C. infondereglucosate tamponate su prescrizione medica.
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ROTTURA INTEMPESTIVA DELLE
MEMBRANE
Precoce
Prematura
Bassa
Alta
Provocata
Spontanea
Cause: infezioni, debolezza strutturale, gravidanzemultiple, polidramnios, traumi.
Rischi: insorgenza di travaglio o di infezioni, prolassodel funicolo.
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TERAPIA: Non effettuare esplorazioni vaginali
Si differenziano i comportamenti in base allesettimane di amenorrea e alla positività deltampone vaginale per streptococco B
Sotto le 36 settimane: terapia tocolitica senecessario e antibiotica e cortisonica. Controlloindici di flogosi e benessere fetale
Sopra le 36 settimane: si attende l’insorgenza deltravaglio che deve avvenire entro 48 ore (il partodeve avvenire entro 72 ore), altrimenti si inizial’induzione farmacologica. In caso di esplorazionevaginale o di tampone positivo si abbreviano i tempidi attesa per l’espletamento del parto.
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INTERVENTI INFERMIERISTICI
Controllare l’insorgenza del travaglio
Valutare il benessere fetale
Controllare l’eventuale insorgenza di
infezioni
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URGENZE ED EMERGENZE IN OSTETRICIA
Urgenze: dal latino urgere. Situazione di gravitàche esige decisioni di interventi improcastinabili.Condizione clinica che richiede rapidiprovvedimenti diagnostici e terapeutici perchécaratterizzata da grave danno biologico e da unarapida evolutività, pur non in imminente pericolodi vita.
Emergenza: dal latino emergere. È qualcosa che sidistingue per la sua eccezionalità, in ambitosanitario è una situazione di straordinaria gravità,di equilibrio critico gravemente compromesso, conimminente pericolo di vita che impone interventi intempi estremamente ristretti.
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DIC (COAGULAZIONE INTRAVASALE
DISSEMINATA)
In gravidanza aumenta il fibrinogeno e i fattori dellacoagulazione perché il meccanismo della coagulazione deveessere pronto ed efficace.
Il distacco di placenta innesca questi fenomeni.
La DIC è un’alterazione dei meccanismi della coagulazioneconseguente al consumo localizzato di fibrinogeno, conriduzione del fibrinogeno circolante e grave difettoemocoagulatorio.
DIC: precipitazione di fibrinogeno in piccoli trombi (fibrinae PLT) nel microcircolo di tessuti ed organi (dannotissutale); per tentare di ripristinare la pervietà dei vasiinteressati vengono innescati fenomeni fibrinolitici locali(questi hanno azione anche sul fibrinogeno….cerchio…)
i prodotti di degradazione del fibrinogeno (XFDP) hannoanch’essi azione anticoagulante.
Tutto ciò comporta un rischio emorragico e di alterazione delmicrocircolo.
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CAUSE
Distacco di placenta
Morte intrauterina del feto con ritenzione
prolungata
Shock
Embolia di liquido amniotico
Pre-eclamsia, eclampsia
Stati settici complicati
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SEGNI E SINTOMI
DIC forma acuta:
sanguinamento non coagulabile (perditeematiche liquide)
danni tissutali (sistema nervoso, renale,respiratorio, intestinale).
DIC forma cronica: (può evolvere nellaforma acuta)
fenomeni emorragici scarsi, ci si accorgedagli esami ematochimici.
An
na
Do
me
nic
a F
iori
DIAGNOSI E TARAPIA
Diagnosi:
esami di laboratorio (coagulazione XFDP o FDP
didimero), valutazione dell’assenza di capacità
coagulante del sangue.
Terapia:
rimuovere il fattore scatenante
somministrare eparina
ripristinare il volume sanguigno e i fattori della
coagulazione con plasma e sangue (attenzione ai
plasma expander perché possono diluire i fattori
della coagulazione).
An
na
Do
me
nic
a F
iori