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Seconda Guerra Mondiale All'incrocio della seconda svolta, salendo dal piccolo borgo di Boria, si arriva a Careggia o meglio alle frazioni di Ceppino e di Bocco e poi a Serrapiana, … qui il bosco racconta un'altra storia. avvenuta ...nel 1945... .. in un piccolo spiazzo è situato un cippo che ricorda il valore della Resistenza auata dai pargiani contro le offensive nazifasciste compiute in quell' inverno ... In parcolare, viene ricordato lo scontro che un gruppo di pargiani, appartenen alle brigate "Giuszia e Libertà", ebbero con i solda tedeschi stanzia a Barbarasco. Una pauglia pargiana scese a valle con l intento di sabotare la baeria an-area presente nel paese, ma la sorpresa non riusci’,voce all epoca parlarono di un tradimento da parte di una donna che aveva una tresca con un soldato tedesco. Nei pressi del Ceppino ci fu lo scontro oltre ai cadu ricorda al monumento, si disnse Guseppe Buacavoli che riusci con altri a fuggire e trasportare Esposito ferito a morte nelle retrovie. Sul cippo è inciso: "Qui il 18-1-1945 Duramente combaerono i pargiani di "Giuszia e Libertà" Michele Esposito nato a La Spezia il 20-7-1907 Luigi Vega nato a Calice il 26-3-1920 Alcide Paita nato a Calice il 12-10-1926 ferito veniva caurato e giusziato a Follo il 15-2-1945"

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Seconda Guerra Mondiale

All'incrocio della seconda svolta, salendo dal piccolo borgo di Bottria, si arriva a Careggia o meglioalle frazioni di Ceppino e di Bocco e poi a Serrapiana,

… qui il bosco racconta un'altra storia.

avvenuta ...nel 1945...

.. in un piccolo spiazzo è situato un cippo che ricorda il valore della Resistenza attuata dai partigianicontro le offensive nazifasciste compiute in quell' inverno ...

In particolare, viene ricordato lo scontro che un gruppo di partigiani, appartenenti alle brigate "Giustizia e Libertà", ebbero con i soldati tedeschi stanziati a Barbarasco.

Una pattuglia partigiana scese a valle con l intento di sabotare la batteria anti-area presente nel paese, ma la sorpresa non riusci’,voce all epoca parlarono di un tradimento da parte di una donna che aveva una tresca con un soldato tedesco.

Nei pressi del Ceppino ci fu lo scontro oltre ai caduti ricordati al monumento, si distinse Guseppe Buttacavoli che riusci con altri a fuggire e trasportare Esposito ferito a morte nelle retrovie.

Sul cippo è inciso:

"Qui il 18-1-1945 Duramente combatterono i partigiani di "Giustizia e Libertà"

Michele Esposito nato a La Spezia il 20-7-1907

Luigi Vega nato a Calice il 26-3-1920

Alcide Paita nato a Calice il 12-10-1926

ferito veniva catturato e giustiziato a Follo il 15-2-1945"

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Chi erano...quei giovani

Luigi Vega

Nato a Calice al Cornoviglio il 26 marzo 1920,

reduce dalla campagna di Russia, aderisce alla Resistenza

militando nel Battaglione "Val di Vara" della Colonna

Giustizia e Libertà della IV Zona Operativa.

In previsione del grande rastrellamento che inizierà

il 20 gennaio 1945 e di cui è giunta notizia, i partigiani

della GL dovrebbero compiere delle azioni preventive contro i nazifascisti.

Tali azioni in parte hanno buon esito ma così non

Succede per gli uomini di Vega, a causa di una delazione, sulla strada che sale al Groppo

viene loro tesa un'imboscata: da essa

non scampa il caposquadra Luigi Vega il quale muore in combattimento il 18

gennaio 1945 presso il bivio per Careggia e Serrapiana.

Alcide Paita

Catturato nello scontro al bivio e poi imprigionato nel carcere di La Spezia, dove …...

"….Ed è proprio a Follo che il 15 febbraio 1945 avviene una crudele rappresaglia nell’ambito dellaquale quattro partigiani, Sante Gattoronchieri, Alcide Paita Vasco Pieracci, Albino Pietrapiana,

prelevati dal carcere spezzino sito nella caserma dell’’ex XXI° , davanti agli occhi terrorizzati dellapopolazione radunata appositamente e costretta ad assistere a ciò sotto la minaccia di tre

mitragliatrici, vengono impiccati dai tedeschi con fil di ferro agli alberi del viale attualmentedenominato via Brigate Partigiane e lì lasciati fino al 17 Febbraio."

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"Con rabbia atroce li soffocarono al cappio

perché il loro grido si spegnesse per sempre

e invece dilagò dai monti alla pianura

coi loro nomi di battaglia

« Giustizia» e « Libertà »,

Poesia tratta da una Raccolta di A.Farina

Poesie di un partigiano ligure

Dedicata al fatto Di Follo

Michele Esposito

nato a La Spezia il 20-7-1907

Michele viene colpito nella battaglia.

Gravemente ferito, trasportato dai compagni all’ospedaletto di Villagrossa località vicina a Calice alCornoviglio, operato in condizioni estreme, morirà sotto i ferri .

Nel gennaio 2020.

Il sindaco di Tresana Matteo Mastrini, queste le sue parole su facebook “Costruire una memoria condivisa, passo dopo passo, mattone su mattone”, pone una ghirlanda per commemorare i caduti.

Immagini della cerimonia presente anche una delegazione dell Anpi di Tresana

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I giovani di Careggia e Serrapiana ricordati nel cimitero morti durante la Seconda Guerra Mondiale

… il piccolo cimitero racconta anche storie di soldati ..

..immerso fra campi incolti … una lapide e un busto fanno rivivere i lutti che il secondo conflittomondiale portò tra gli abitanti del Paese.

Tre giovani persero la vita nei diversi fronti di guerra, in quegli anni dove la pazzia del primoconflitto non sembrò aver portato nessun lume di pace, anzi pose le basi per una guerra ancor piu'

atroce e senza nessun campo di battaglia ben definito …

Collecchia Angelo

Alpino - Fronte Greco Albanese

Careggia 22-8-1912

Trieste (Ospedale militare) 2-8-1943

Morto in seguito alle ferite riportate in combattimento.

L’Ospedale Militare di Trieste fu costruito tra il 1863 e il 1866 in via Fabio Severo, al tempo via Commerciale Nuova. Il complesso, attribuito all’ingegner Luigi Buzzi, si componeva di tre unità:• la casa del Comandante• l’edificio intermedio ad “H” • l’edificio “Infettivi”

L'ospedale dove fu portato Angelo e mori’ in una delle corsie.

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Pietrini Luigi

Careggia 6-7-1915

Fronte Russo 26-7-1942

Disperso in combattimento

busto in bronzo fatto erigere dalla famiglia in suo ricordo nel cimitero

I caduti e dispersi sul Fronte Orientale furono circa

90.000 Luigi fu uno di loro.

In base alla data della lapide riportata dalla famiglia, che potrebbe non essere precisa, guardando i movimenti delle truppe italiane su quel fronte, Luigi potrebbe essere andato disperso nelle prime fasi della battaglia di Serafimovic, dove l’VIII Armata italiana da fine luglio del 1942 a circa la metà del mese di agosto del 1942 subi’ 215 perdite fra caduti e dispersi.

L'unica cosa che si sa con certezza, che Luigi parti’ per il fronte e non fece piu’ ritorno al paese.

La tomba di luigi al cimitero di Careggia , dove non è presente il corpo.

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Ambrosi Pietro

Artigliere del 10° Raggruppamento Semoventi 90/53

Decorato con medaglia d 'argento al valor militare

Careggia 20-9-1921

Fronte Siculo

Caduto nei pressi di Canicattì / Alimena (Sicilia)

12-7-1943

" ..venne l’ alba del 10 luglio, con il mare davanti a Gela e Licata pieno di navi americane cherovesciavano tonnellate di proiettili sulle posizioni tenute dalla 207a divisione costiera e le sue poche

artiglierie, che appena sparavano una salva erano individuate e messe fuori combattimento dagliincrociatori, che si erano avvicinati alla costa fino al limite del galleggiamento.

I reggimenti di Patton presero Licata e avanzarono verso Campobello. Gli otto semoventi del CLXIIgruppo del 10° sono di rinforzo dal generale Ottorino Schreiber (italiano nonostante quel nome

tedesco), veterano del fronte russo, e riescono a costituire una linea di difesa, in appoggio agli altrireparti che il giorno dopo tentano un contrattacco. L’ avanzata americana è, per il momento,

contenuta: il gruppo ha perduto i suoi primi tre carri ma ha messo fuori combattimento non pocheautoblindo e carri Sherman.

I proiettili a carica cava dei cannoni da 90/53 perforano agevolmente i sessantacinque millimetri della corazzatura frontale dei carri armati americani, e anche quella da cento millimetri del più potente MkIII “Churchill” britannico."

Tratto dalla relazione dei fatti d 'armi fatta dal Gen. Ottorino Schreiber dei giorni dal 10 al 21 luglio1943.

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Foto tratta da una pagina facebook La Seconda Guerra 1940 - 1945

Comincia così la guerra del 10° Raggruppamento Semoventi. Ogni giorno, un carro in meno, mentreil generale Schreiber sposta combattendo la linea di difesa sempre più verso l’ interno."

Fino a quando ….Ridotto a soli 4 semoventi del CLXIII° gruppo, il 10° morì di fatto ad Alimena. Ilcapitano Riccardo Ricci di Frosinone, di 34 anni, comandante di batteria, il caporalmaggiore 23enne

Giacomo Rupil di Zuglio (UD) ed i carristi 22enni Pietro Ambrosi di Tresana (MC) e GiuseppeZaniboni di Carpenedolo (BS) furono decorati con la medaglia d'argento alla memoria. “

Questo il breve riassunto dell’ultimo scontro cui prese parte Pietro Ambrosi

“Un disperato contrattacco alle 07,00 di mattina su Quota 1.007 di una compagnia del III°/30°, unplotone dei decimati moto mitraglieri ed elementi raccogliticci delle CC.NN. protetti dalle artiglierie edagli M 41 consentì di riprendere per poco Alimena, con 5 Stuart distrutti dai nostri semoventi con 7

morti e 5 feriti gravi tra i loro equipaggi, ma l'improvviso irrompere - da nord-est alle 10,30 di unaventina di Sherman della compagnia A del 753° corazzato -- alle spalle dei due pezzi residui … °

sancì la fine:

Ambrosi Pietro era in combattimento con un carro di questo tipo, i cannoni semoventi di cui era dotato,montati sullo scafo del carro armato M14, erano i modernissimi 90/53 costruiti dall’ Ansaldo

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Non tutti non tornarono .............

… sul fronte siculo fu mandato anche un altro giovane careggino Antognelli Dario(1920-2016) fu Angelo (1881-1979), la sua sorte fu migliore dell'artigliere Ambrosi P., infatti anche se attraverso molte vicissitudini riusci' a tornare al paese a guerra finita.

Antognelli, alpino artigliere venne mandato intorno alla metà dell'anno 1941 in Piemonte a Cuneo per l' addestramento.

Qui Dario il primo a sinistra posa con altri commilitoni lungo un viale della caserma, Cuneo 1941

Durante le operazioni di guerra il suo reparto venne destinato in Sicilia, li dopo la resa dell'esercito italiano fu fatto prigioniero dagli Alleati nell'agosto 1943.

Inizio' per il soldato Dario una piccola odissea dalla Sicilia, fu trasferito in Africa ad Algeri e poi, con fortuna, imbarcato per gli USA, con fortuna perchè una parte di prigionieri furono dati dagli Americani in custodia ai francesi del Generale De Gaulle; questi prigionieri non vennero trattaticon molti riguardi dai cugini transalpini.Giunto ad Ellis Island(New York) inverno del 1944, fu poi destinato nei campi di prigionia in Georgia, i campi che ospitarono i prigionieri italiani in Georgia furono : Camp Stewart, Camp Wheeler, Fort Benning, Fort Gordon.

Nella foto Antognelli posa con gli altri compagni di prigionia davanti al Post Excange del campo.

Il Post Exchange è il termine con cui sono definiti dei negozi allestiti nelle basi militari americane, dove i soldati possono acquistare beni di prima necessità e accessori vari, equivalenti agli "spacci" delle caserme italiane.In America le condizioni dei militari italiani - PoW (Prisoners of War) circa 50.000 - erano forse trale migliori di tutti i campi dove erano detenuti i nostri prigionieri durante la seconda guerra mondiale.

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Antognelli fece ritorno in Italia nel dicembre del 1946, dopo circa 3 anni di prigionia e nel 1948 sposò nella chiesa di Careggia Brunetti Elsa, nipote di Ambrosi Giacomo.

Dario ed Elsa nel giorno del loro matrimonio a Serrapiana.

Antognelli Dario in un imprecisata località foto prima dell'agosto 1943.