Se una sera d’inverno incontrassi la poesia - Rita Montanari una sera d'inverno incontrassi la...

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Se una sera d’inverno incontrassi la poesia Edoardo Penoncini Alberto Amorelli Mara Novelli Matteo Pazzi Rita Montanari Eleonora Rossi Elisa Orlandini Piergiorgio Rossi Se una sera d’inverno incontrassi la poesia “Se una sera d’inverno incontrassi la poesia”, la silloge che il Servizio Biblioteche e Archivi del Comune di Ferrara è lieto di offrire come strenna natalizia ai propri lettori raccoglie i versi di otto poeti della nostra città accomunati dall’amore per la “più discreta delle arti” e dal desiderio di condividerlo con gli altri. Buon Natale e buona lettura !

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Se una sera d’inverno incontrassi la poesia

Edoardo PenonciniAlberto Amorelli

Mara NovelliMatteo Pazzi

Rita MontanariEleonora RossiElisa Orlandini

Piergiorgio Rossi

Se una sera d’inverno incontrassi la poesia

“Se una sera d’inverno incontrassi la poesia”, la silloge che il Servizio Biblioteche e Archivi del Comune di Ferrara è lieto di offrire come strenna natalizia ai propri lettori raccoglie i versi di otto poeti della nostra città accomunati dall’amore per la “più discreta delle arti” e dal desiderio di condividerlo con gli altri.

Buon Natale e buona lettura !

non sono mai stato quisotto il fico invaso dai mosceriniqui non sono mai statoper un’ombra d’estateun silenzio d’invernoper non disturbare il nido del merlocon la sua primaveraa rompere le uova...

e cosa resta d’autunnoquando le nebbie calanol’asso più nero dei pensierie i fiori nella serrareclamano un soprabitoper allontanare la morte?

Edoardo PenonciniNel giardino

Alberto AmorelliFortunali a nord-est

Dite a Giulia che quel ragazzinoè cresciuto orase per caso doveste vederla.Dite a Bianca che quel dolore,ora mi fa solo sorridere,perché tutto è più grandequando non hai nemmeno vent’anni.I ragazzi saranno sempre ragazzila luna sarà sempre alta,avrà sempre quella lucefatta per chi sogna in riva al mare.Dite ad Alice, se la incontrate,che alla fine tuttoquel sanguinare sulle paginemi sta portando da qualche parte,ditele che la strada è lungama sto facendo fiato.Dite a Chiara che ci ho provatoma le parole erano troppo grandila luce troppo lontana.Le ragazze avranno semprequello sguardo, quello capacedi frantumarti chiuderti paradisispalancarti abissi di burrasca,la luce del sole nei loro occhisarà sempre quella che ti farespirare, sognare e sperare.Dite a Eleonora che, anche setutto cambia, noi rimaniamogli stessi, noi che ciscoprivamo a ridere delleallegrie della vita ea stringerci negli inverni freddi.

Dite a Sara che se vuolecapire quello che provo,se non vuole che perdiamoquesta occasione, develeggere tra le mie righe.E’ troppo immenso quello chenon posso dire a parole.Andrà sempre in questo modo,ci saranno tanti nomi nel vento,i nostri scarponi calpestandoil terreno polveroso, farannosempre un rumore confortevole,la pioggia cadrà comunqueanche se lottiamo,anche se urliamo al cielo,a pugni levati come Bandini.Ci saranno cose che rimpiangeremodi non aver fatto e altre di aver fatto.Il fuoco scalderà sempre nel camino,i baci infiammeranno i nostri occhie le nostre anime si accenderannosempre come le lentigginisulle guance di quella ragazzache ho visto prima al bar.E ci saranno semprefortunali a nord-est.

Ce ne andremo con in tascale briciole dei giorniche, non ci appartengono.sarà l’ultimo addioalla buona terraalle barche odorose di saleai capelli biondialle sere tiepideche non abbiamo amato.Ce ne andremo con questa penapiù crudele della morte.

Mara NovelliGli addii

Matteo PazziNudità di un biscotto

IDalla cucinala campagna e un testimone di nebbiainterrogatonella stanza buia della strada provincialeda due gazze alla ricercadell’ultimo spaventapasseridimenticato in mezzo a un campo,emblema di stagione finitaa calci dati a un pallone.

IILa bocca della nebbiasi avvicina al microfono dell’alba, come sempreè la prima relatrice del giorno -tratterà un argomento ben preciso:“Nell’esistenza odierna il dialogosi nazifica nella trascendenzadi un tasto virtuale da sfiorare” –

e, nel frattempo, le occhiaie della nottescalzano i pedali del silenzio.

IIIIl conclave di un viso puntiformeper definire la nuova leggedella domanda e dell’offerta:una lotta fra chivuole eleggereun Papa dell’ asemanticitàe chi vuole eleggereun Papa della vacuità.

C’era una volta il Bosco delle fiabe:vi entravi da bambinoe non ne uscivi più.Sceglievi se giocarecon Cappuccetto Rossoo con i Sette nani e con Pinocchio;se salire al Castelloin cima alla rupee girare nelle sale di lucecon gli Gnomi e con le Fate.Giungeva ogni giornoun Principe di Luna:ti avvolgeva nel suo mantoe ti faceva felice.

Trattieni quel sognofa’ che non voli viae chiudi nel cuore tutta la magia.

Sarà il tuo cuscino di roseper tutta la vita.

Rita MontanariC’era una volta ...

Eleonora RossiVulcano

Sono nella perfettaintersezionetra odio e amoredanzo sull’orlorotondodi un crateredi rabbia.Gorgoglia nel ventreincandescenteil fuocoe il cuore sanguinacrivellato di lapillifouettés en tournantfouettés en tournantancora e ancora.Ora ardoleggiadraballerinail fuoco è nientesemplicemente puliscefiamma purificatricequando bruci tuttonuova erba cresceE sorrido, eterea me.Diafana rinascosenza piùpaure.

Sotto il salice fradicia di lacrimepianto radici.

S’abbandonanosulla riva del fiumericordi vuoti.

Lo scarabeoscintilla di smeraldo:pietra volante.

Elisa OrlandiniHaiku

Piergiorgio RossiSedici versi

Sedici versi soltanto,per declinare il cuore,la mia misura che distillae non dilunga. Può contenere il tutto...la notte che cade,antiche armoniedi vento e mare che più non si infiorano, sigilli di canto.Non visito più fiere,patrimonio di tristezze.Sono stanco, ormai,una pigra letiziadimora le mie stanze.

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Buon Natalee felice anno nuovo

dal Servizio Biblioteche e Archividel Comune di Ferrara