Se io fossi il clima...

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Documentazione delle Unità di competenza: «Piove sul bagnato» «Acqua che corre non porta veleno» Istituto scolastico: Istituto Comprensivo Piazza al Serchio Destinatari: Pluriclasse Scuola Primaria di Pieve S. Lorenzo

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Documentazione delle Unità di competenza:

«Piove sul bagnato»«Acqua che corre non porta veleno»

Istituto scolastico:Istituto Comprensivo Piazza al Serchio

Destinatari:Pluriclasse Scuola Primaria di Pieve S.

Lorenzo

Ore dedicate al percorso: 30

Descrizione della genesi del percorso didattico

Il percorso didattico è stato costruito sulla base di quanto attuato con il precedente progetto «Un patto per l’acqua»,

costruendo un ponte per riprendere il discorso con lo stesso esperto coinvolto due anni prima, che ha contribuito nel

definire gli argomenti da poter approfondire.Un apporto alla costruzione del progetto è stato dato anche

dalla Comunità Educativa Locale.

Il percorso, costantemente monitorato dalle attività degli insegnanti, ha previsto momenti di riepilogo all’interno delle

normali ore curricolari, con la produzione di elaborati autografi degli studenti, cartelloni e disegni. È stato pertanto un

percorso interdisciplinare, che ha visto la partecipazione attiva di tutti i docenti interessati ai rispettivi ambiti di

insegnamento.

Descrizione del percorso didattico, dove siano chiaramente individuabili lo sviluppo

concettuale e l’approccio metodologico

Si sceglie di descrivere il percorso didattico partendo da alcune diapositive elaborate con l’ausilio degli stessi alunni, che

illustrano con l’ausilio di didascalie ed immagini i singoli passi che sono stati compiuti per affrontare gli argomenti, con

riferimenti allo sviluppo concettuale ed all’approccio metodologico, che come si può vedere ha fatto grande uso di discussioni guidate, che hanno preceduto un elevato numero di esperimenti ed attività sia in piccolo che in grande gruppo.

Obiettivo primario: Capire che alcuni fenomeni che si osservano in natura non

sono dovuti totalmente al clima naturale, ma anche ai mutamenti che l'uomo ha introdotto.

In particolare sarà approfondito il problema del rischio idraulico, con momenti creativi e di esperienze pratiche

Il movimento del calore

Pian piano abbiamo fatto calare la mano sopra la candela accesa finché non sentivamo il calore

che si muoveva.

Abbiamo provato a far cadere un fazzoletto di carta che non è mai

caduto sulla candela accesa.

Abbiamo imparato che il calore alleggerisce l’aria, spingendola verso l’alto e spostando ciò che si trova nel punto dove si sta muovendo.

Simulazione della pioggia

Abbiamo scaldato una pentola piena

d’acqua sul fornello

Abbiamo imparato come fa a piovere cioè: il vapore sale finché non incontra il freddo e si condensa e poi ricade.

.

Abbiamo versato la pentola piena d’acqua calda in un contenitore e poi vi abbiamo steso

sopra una pellicola trasparente

Abbiamo posato sulla pellicola delle compresse

ghiacciate e pian piano hanno iniziato

a cadere delle goccioline

Con la testa tra le nuvole!

Abbiamo imparato come si formano le nuvole, e che l’inquinamento può aumentarne la quantità, facendo piovere più spesso e più intensamente.

.

Abbiamo osservato le nuvole e abbiamo scoperto che ne

esistono di diversi tipi: grosse, piccole, contornate,

ammucchiate, isolate, precise, di diversi colori tra

cui bianco, grigio, nero.

Con un esperimento abbiamo poi visto che le

nuvole si formano non solo a causa delle goccioline di

vapore, ma anche a causa di fumo e sabbia, che abbiamo simulato con un fiammifero.

Il nostro pluviometro

Abbiamo imparato come si misura l’acqua piovana e come si usa il pluviometro..

Il pluviometro serve per misurare l’acqua piovana. L’abbiamo costruito con un secchio in cui è stato infilato un imbuto foderato con una rete.

Misurare i sedimenti dei corsi d’acqua

Abbiamo imparato a misurare i sedimenti. Poi abbiamo capito che se nel fiume o nel torrente se ci sono sedimenti più piccoli c’è più rischio di alluvione.

Questi sono sedimenti presi in un torrente ed in un fiume.

Questa lastra ha dei buchi di diversa dimensione e serve per

misurare i sedimenti.

Al torrente Tassonaro

Abbiamo imparato a riconoscere i sedimenti dei corsi d’acqua per capire se c’è rischio di alluvione. Nel nostro torrente i sedimenti sono più grandi che piccoli, quindi anche in caso di piena dovuta a forti piogge non c’è elevato rischio di

esondazione.

Siamo andati al fiume per misurare i sedimenti presi in

diversi punti.

Abbiamo poi misurato anche la larghezza del torrente e la

profondità dell’acqua (vedi foto)

Simulazione dell’inquinamento prodotto

Abbiamo capito che se c’è una macchina da 5 posti su cui viaggia una persona sola

produce più inquinamento, invece se trasporta il giusto numero di persone inquina meno. Infatti il nostro pullman

anche se consuma di più di un motorino, inquina di meno perché trasporta un

maggior numero di persone.

Ci siamo divisi in quattro gruppi: il primo rappresentava un motorino, il secondo un’automobile, il terzo un pullman e il quarto un camion.

Ciascun gruppo a turno doveva fare lo stesso percorso, ma dopo il numero di passi che gli era stato assegnato (ad esempio 25 passi

per il motorino e 10 per il pullman) doveva cambiare un cartellino di carburante che aveva consumato con un tagliandino del fumo che

aveva prodotto. Abbiamo poi applicato la simulazione al minor

inquinamento che si produce attuando la raccolta differenziata.

Se io fossi il clima…

Abbiamo imparato che bisogna rispettare l’ambiente e la natura e ciascuno di noi ha illustrato con un disegno cosa farebbe per migliorare questa situazione se fosse al

posto del clima.

Discussione in grande gruppo Illustrazione del tema con un disegno

Cartelloni

Cartelloni

Risultati ottenuti

Gli alunni, sia durante i momenti di rielaborazione previsti, sia durante la propria normale vita scolastica, hanno avuto modo

di riconoscere più volte gli effetti dei cambiamenti climatici nella natura che li circonda, anche senza una guida esterna

per collegare le evidenze a quanto svolto nel laboratorio.Lo svolgimento di esperienze pratiche ed esperimenti ha

permesso di fissare bene nella mente degli studenti i motivi per cui avvengono certi fenomeni, e le cause che li generano,

sia naturali che antropiche.

La continuità con il progetto già svolto due anni fa ha permesso di riallacciare facilmente i contenuti già trattati a

quelli nuovi, complice la struttura della pluriclasse.

Documentazione dell’Unità di competenza:«Sei una frana!»

Istituto scolastico:Istituto Comprensivo Piazza al Serchio

Destinatari:Scuola Primaria di Piazza al Serchio, classe

II

Ore dedicate al percorso: 15

Descrizione della genesi del percorso didattico

Il percorso didattico è stato oggetto di una progettazione preliminare congiunta tra insegnanti

ed esperto: lo scopo è stato infatti quello di prevedere argomenti che potessero essere tutti riconducibili ai cambiamenti climatici, ma che potessero riguardarli da più punti di vista, tutti

comunque riconducibili a quanto trattato nel corso dell’Anno Scolastico. I singoli docenti hanno poi

ripreso quanto trattato nei laboratori, contestualizzandolo nelle singole discipline.

Descrizione del percorso didattico, dove siano chiaramente individuabili lo sviluppo

concettuale e l’approccio metodologico

Vista la giovane età dei partecipanti al laboratorio, è stato scelto di iniziare da una discussione di casi realmente

osservati dagli alunni in merito a piogge, frane, allagamenti, ecc…, con riferimento anche ai recenti eventi estremi occorsi

in Garfagnana e nella Valle del Serchio.

I concetti sono stati affrontati gradualmente, dal più generale al più dettagliato, preferendo il metodo dell’esperienza diretta

a quello del dibattito. In questo modo, dopo un primo approccio al problema dei cambiamenti climatici e dei loro

effetti, è stato possibile trovare ed applicare un metodo semplice ed efficace circa l’identificazione della causa primaria

delle frane, ovvero la pioggia nel settore naturale e le costruzioni nel settore antropico.

Infine è stato possibile effettuare alcune osservazioni e costruire un esperimento con cui stimare grossolanamente il

rischio geologico di un versante.

Primo approccio all’assorbimento del calore

Senza per ora compiere alcuna misurazione o registrazione di dati diversa dalla consultazione di un termometro, gli alunni hanno potuto osservare come il fenomeno del surriscaldamento globale sia più marcato in città, con la presenza di colori scuri, rispetto

alla campagna o alla montagna.

Tipi di terreno

Non tutti i terreni reagiscono ugualmente in presenza di acqua: tessiture più grandi, come ciottoli o sabbia, tendono ad andare a fondo, rimanendo meno coinvolte in eventuali

frane rispetto a tessiture più piccole, come terriccio, limo, ecc…È stato così possibile trovare un semplice metodo per stimare, anche se in modo

grossolano, il rischio geologico di un versante.

Calore, evaporazione e pioggia

Gli alunni, preliminarmente a questo incontro, hanno condotto autonomamente un esperimento sulla diversa velocità di evaporazione dell’acqua se colpita dal Sole. È stato

poi così possibile riagganciare un discorso analogo a quello della Scuola Primaria di Pieve S. Lorenzo per il movimento del calore e la formazione delle piogge, viste però in

questo caso come fattore scatenante delle frane.

Se io fossi il clima…

A conclusione del percorso, anche gli alunni di seconda

hanno disegnato alcuni ipotetici scenari che

vorrebbero vedersi realizzati se potessero sostituirsi al

clima per migliorare la condizione della Terra.

Risultati ottenuti

Lo strumento del disegno finale, lasciato volutamente libero e senza condizionamento da parte di insegnanti ed esperto, è

stato il vero banco di prova della comprensione degli argomenti e dell’apprendimento degli alunni. Un ulteriore

riscontro dell’efficacia del percorso, nel quale hanno giocato ancora una volta un ruolo importante le esperienze pratiche, è

stato il corretto riconoscimento delle condizioni critiche dal punto di vista geologico durante l’uscita condotta al Parco

delle Statue Stele, nel comune di Casola in Lunigiana, durante la quale sono state messe in pratica molti degli esperimenti e

delle osservazioni condotte in classe.

Documentazione dell’Unità di competenza:«Uffa, che afa!»

Istituto scolastico:Istituto Comprensivo Piazza al Serchio

Destinatari:Scuola Primaria di Piazza al Serchio, classe

V

Ore dedicate al percorso: 14

Descrizione della genesi del percorso didattico

Come per l’Unità di Competenza della classe II, il percorso didattico è stato oggetto di una

progettazione preliminare congiunta tra insegnanti ed esperto: lo scopo è stato infatti quello di

prevedere argomenti che potessero essere tutti riconducibili ai cambiamenti climatici, ma che potessero riguardarli da più punti di vista, tutti

comunque riconducibili a quanto trattato nel corso dell’Anno Scolastico. I singoli docenti hanno poi

ripreso quanto trattato nei laboratori, contestualizzandolo nelle singole discipline.

Descrizione del percorso didattico, dove siano chiaramente individuabili lo sviluppo

concettuale e l’approccio metodologico

I partecipanti avevano già trattato in passato il tema dei cambiamenti climatici, e proprio per evitare ripetizioni e quindi perdita di utilità e di interesse per il progetto è stato scelto di focalizzare la trattazione del problema in un’ottica particolare e molto pertinente al programma didattico della classe quinta: l’energia. Dopo un’introduzione al problema è stato pertanto affrontato il problema di trovare una definizione all’energia, i

problemi legati all’inquinamento, all’effetto serra, alla produzione di anidride carbonica, ed alla necessità di trovare energie più pulite, meno impattanti sull’ambiente, e quindi

rinnovabili.

Il calore dei colori

È stato proposto come esperimento iniziale la versione completa dell’esperienza condotta dalla classe II circa l’assorbimento del calore da parte di suoli naturali (tendenzialmente più chiari) ed antropici (più scuri). I partecipanti hanno registrato nel tempo l’andamento delle temperature mostrate dai termometri, ricavando l’andamento del riscaldamento del suolo,

qui simulato con un cartoncino, in funzione del tempo, oltre che la differenza di temperatura percepita dopo 30 minuti dall’accensione del «Sole», qui simulato con una

abat-jour.

Energia e potenziale elettrico

Dopo un primo momento passato a tentare di dare una definizione di energia, l’attenzione si è spostata sui tipi di energia meccanica, sulla trasposizione di quanto osservato attraverso semplici esperienze con palline di carta e quaderni all’energia

elettrica, con misurazione del potenziale di batteria e l’inversione di un motore elettrico, alla ricerca dei principi di conversione che stanno alla base delle energie rinnovabili.

Questa attività è risultata essenziale per la gita svolta al Parco delle Statue Stele, unitamente alla classe II, durante la quale gli studenti hanno cercato di ottenere energia

elettrica pulita da un motorino di un vecchio phon.

Anidride carbonica e surriscaldamento

Il problema dell’inquinamento e del surriscaldamento globale è strettamente legato all’anidride carbonica da un rapporto causa-effetto. Dopo una discussione iniziale, gli

alunni hanno potuto osservare attraverso un esperimento qual è un ulteriore problema legato all’anidride carbonica, ovvero la sua densità relativa, che è maggiore di quella

dell’aria e che non permette al gas di lasciare gli strati più bassi dell’atmosfera, ovvero quelli in cui vive l’uomo.

Se io fossi il clima…

Anche gli alunni di quinta hanno disegnato alcuni scenari che vorrebbero vedersi realizzati se potessero sostituirsi al clima per migliorare la condizione della Terra dal punto di vista energetico

Se io fossi il clima…Anche gli alunni di quinta hanno disegnato alcuni scenari che vorrebbero vedersi realizzati se

potessero sostituirsi al clima per migliorare la condizione della Terra dal punto di vista energetico

Risultati ottenuti

Lo strumento del disegno finale, lasciato volutamente libero e senza condizionamento da parte di insegnanti ed esperto, è

stato il vero banco di prova della comprensione degli argomenti e dell’apprendimento degli alunni. Un ulteriore

riscontro dell’efficacia del percorso, nel quale hanno giocato ancora una volta un ruolo importante le esperienze pratiche, è

stato il corretto riconoscimento delle condizioni critiche dal punto di vista geologico durante l’uscita condotta al Parco

delle Statue Stele, nel comune di Casola in Lunigiana, durante la quale sono state messe in pratica molti degli esperimenti e

delle osservazioni condotte in classe.In particolare gli studenti son riusciti ad indentificare tratti di

torrente per l’installazione di un’ipotetica piccola turbina per la produzione di energia elettrica. Pur non entrando nei dettagli durante la discussione guidata in aula, hanno pertanto risolto

empiricamente un problema di scelta riguardo l’installazione di un impianto mini-idraulico.

Bonus in comune alle Unità di Competenza

Scuola Primaria di Pieve S. LorenzoGita alla Diga idroelettrica di Vicaglia

Scuola Primaria di Pieve S. LorenzoSimulazione «Vallo a Dire ai Dinosauri»

con il coinvolgimento delle famiglie

Scuola Primaria di Piazza al Serchio – Classi II e VGita sul Torrente Aulella, Parco delle Statue Stele, Comune di Casola in Lunigiana (MS)