SCUOLA SECONDARIA STATALE 1^ GRADO “T. TASSO” · PDF fileDidattica speciale e...
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SCUOLA SECONDARIA STATALE 1^ GRADO “T. TASSO” Via Iannicelli - 84126 SALERNO –
C.M. SAMM181002 - C.F.: 80024690655
Tel. 089/405294- Fax. 089/799550
Email – [email protected] – P.E.C. : [email protected]
www.scuolatasso-sa.gov.it
ALLEGATO 2
PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIVITÀ
Il nostro Istituto ha elaborato per l’a.s. 2015/2016 il PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIVITÀ dove
vengono riportate le opzioni programmatiche e le variabili significative, che orientano le azioni volte a dare
attuazione e migliorare il livello di incisività dell’Istituzione Scolastica.
Il quadro generale della distribuzione degli alunni nella scuola è sintetizzato nella tabella che segue: Parte I - Analisi dei punti di forza e di criticità
Rilevazione dei BES presenti: n°
1. disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3)
minorati vista
minorati udito
Psicofisici 9
disturbi evolutivi specifici
۞ DSA 8
۞ ADHD/DOP
۞ Borderline cognitivo
۞ Altro: Deficit dell’attenzione e dell’apprendimento
Disturbo di apprendimento non verbale (DANV)
Deficit visus - spaziale.
1. svantaggio (indicare il disagio prevalente)
Socio-economico
Linguistico - culturale/Alunni stranieri 13
Disagio comportamentale/relazionale
Altro: Alunni adottati 7
Totali 37
% su popolazione scolastica
N° PEI redatti dai GLHO 9
N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria 7
N° di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria
Risorse professionali specifiche Prevalentemente utilizzate in… Sì / No
Insegnanti di sostegno Attività individualizzate e di piccolo
gruppo
SI
Attività laboratoriali integrate (classi
aperte, laboratori protetti, ecc.)
SI
AEC Attività individualizzate e di piccolo
gruppo
SI
Attività laboratoriali integrate (classi
aperte, laboratori protetti, ecc.)
/
Assistenti alla comunicazione Attività individualizzate e di piccolo
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gruppo 1
Attività laboratoriali integrate (classi
aperte, laboratori protetti, ecc.)
/
Funzioni strumentali / coordinamento 1
Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES)
Psicopedagogisti e affini esterni/interni 1
Docenti tutor/mentor Tutor per alunni adottati 1
Altro:
Altro:
Coinvolgimento docenti curricolari Attraverso… Sì / No
Coordinatori di classe e simili
Partecipazione a GLI SI
Rapporti con famiglie SI
Tutoraggio alunni SI
Progetti didattico-educativi a
prevalente tematica inclusiva SI
Altro:
Docenti con specifica formazione
Partecipazione a GLI SI
Rapporti con famiglie SI
Tutoraggio alunni SI
Progetti didattico-educativi a
prevalente tematica inclusiva
SI
Altro:
Altri docenti
Partecipazione a GLI SI
Rapporti con famiglie SI
Tutoraggio alunni SI
Progetti didattico-educativi a
prevalente tematica inclusiva
Altro:
Coinvolgimento personale ATA
Assistenza alunni disabili SI
Progetti di inclusione / laboratori integrati SI
Altro:
Coinvolgimento famiglie
Informazione /formazione su genitorialità e
psicopedagogia dell’età evolutiva SI
Coinvolgimento in progetti di inclusione SI
Coinvolgimento in attività di promozione della
comunità educante SI
Altro:
Rapporti con servizi sociosanitari
territoriali e istituzioni deputate alla
sicurezza. Rapporti con CTS / CTI
Accordi di programma / protocolli di intesa
formalizzati sulla disabilità SI
Accordi di programma / protocolli di intesa
formalizzati su disagio e simili SI
Procedure condivise di intervento sulla
disabilità SI
Procedure condivise di intervento su disagio e
simili SI
Progetti territoriali integrati SI
Progetti integrati a livello di singola scuola
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Rapporti con CTS / CTI
Altro:
Rapporti con privato sociale e
volontariato
Progetti territoriali integrati
Progetti integrati a livello di singola scuola
Progetti a livello di reti di scuole SI
Formazione docenti
Strategie e metodologie educativo-didattiche /
gestione della classe SI
Didattica speciale e progetti educativo-didattici
a prevalente tematica inclusiva SI
Didattica interculturale / italiano L2
Psicologia e psicopatologia dell’età evolutiva
(compresi DSA, ADHD, ecc.)
Progetti di formazione su specifiche disabilità
(autismo, ADHD, Dis. Intellettive,
sensoriali…)
Nomina TUTOR interno sugli alunni adottati-
ins.te Anna De Santis
SI
Sono presenti n. 14 alunni stranieri
Dall'analisi della situazione sono emersi i seguenti punti di criticità e punti di forza:
punti di criticità: organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi
esistenti;
ruolo della famiglia e della comunità a dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano
organizzazione delle attività educative;
acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione;
difficoltà nel desumere, per gli alunni neo-iscritti, dalla documentazione presentata, informazioni sufficienti
utili a prevedere eventuali BES.
punti di forza: presenza della funzione strumentale , per DA, per DSA e BES;
presenza di laboratori e di progetti specifici per studenti in difficoltà;
Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti;
Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive;
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola dedicati ai diversamente
abili ex l.104/92;
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi;
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono la continuità tra i diversi ordini di
scuola;
Docente referente per alunni adottati.
Preso atto che il coinvolgimento delle famiglie nei processi formativi, non risulta funzionale all’azione
generale dell’apprendimento, si individuano i seguenti standard di miglioramento:
Migliorare la fiducia delle famiglie nei confronti dell’azione scuola e dei processi formativi;
Mettere in atto strategie relazionali atti a favorire rapporti positivi tra scuola/famiglia;
Informare sulle dinamiche relative alle difficoltà di apprendimento (DSA e BES);
Informare sulle problematiche adolescenziali
Partecipazione a reti di scuole.
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Parte II - Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per il prossimo anno
Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi fa cosa, livelli di
responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.)
Costituzione GLI.
Incontri periodici del GLI anche in forma settoriale per confrontarsi sui casi cercando di far emergere delle
‘buone pratiche’, di consulenza e di supporto sulle strategie/metodologie di gestione.
Informazione alle famiglie e loro coinvolgimento nelle pratiche educative e didattiche.
Individuazione di figure di sistema e di coordinamento rapporti esterni.
Protocollo d’intesa tra istituzione scolastica-ASL-Ente Locale e/o Università degli Studi di Salerno
dipartimento di Scienze della Formazione.
Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti
Corso di formazione/aggiornamento sui BES.
Partecipare ad iniziative di formazione sull’utilizzo delle nuove tecnologie nel processo di apprendimento-
insegnamento, sviluppo e socializzazione attivate dai Centri Territoriali di Supporto (CTS) e Centri
Territoriali Inclusione (CTI).
Per gli alunni interessati dall’ Autismo, questa Scuola Secondaria di I Grado “ T. Tasso “, in
collaborazione con Il 2° Circolo didattico di Scafati e il VI Circolo di Salerno, intende promuovere
l’attuazione di un corso di specializzazione (master) tenuto dallo IESCUM, per formare e uniformare
docenti e operatori nel metodo ABA, che rispecchino modelli e comportamenti scientifici internazionali
compatibili con le realtà scolastiche, considerato che:
- i disturbi pervasivi dello sviluppo e in particolare le sindromi dello spettro autistico, rappresentano una patologia dello sviluppo psicologico altamente invalidante che, nella quasi totalità dei casi, persiste anche in età adulta e il cui decorso è strettamente dipendente dalla precocità e specificità degli interventi abilitativi attivati in età evolutiva.
- gli individui affetti da DPS hanno diritto di essere tempestivamente individuati e diagnosticati anche al fine di attivare interventi clinici e abilitativi multidisciplinari in ambito scolastico
- il Sistema Nazionale Linee Guida dell’Istituto Superiore di Sanità(SNLG) ha pubblicato nell’ottobre del 2011 le Linea guida per “Il trattamento dei disturbi dello spettro autistico nei bambini e negli
adolescenti‟ . -il metodo ABA è l'uso dei principi scientifici dell'analisi comportamentale applicata per la modifica di
comportamenti socialmente significativi e, data la definizione, non conosce limitazioni nella sua applicazione relative ad età o a patologie e, che se applicato all’autismo offre un programma per la riabilitazione educativa del bambino.
- le scelte curriculari (cioè cosa si decide di insegnare o su quali comportamenti/problema si decide di intervenire) dipendono dalla situazione personale del singolo soggetto e che la priorità dovrebbe essere l'insegnamento alla comunicazione spontanea, l'autonomia personale, l'insegnamento di abilità indipendenti e possibilmente vocazionali, l'estinzione di comportamenti problema.
Premesso ciò, ed al fine di dotare le scuole di personale preparato, è stato sottoscritto un Accordo di rete
con tutte le scuole che ospitano alunni autistici, in collaborazione con l’Associazione salernitana
“Autismo, chi si ferma è perduto” per l’attuazione di un progetto di formazione che intende
implementare, in ambito scolastico, interventi basati sui principi dell'Applied Behavior Analysis (ABA)
con i bambini autistici.
Scopo del progetto è la formazione di docenti e operatori i cui utenti finali sono i bambini autistici in età
scolare. (Vedi ALLEGATO- Accordo di rete “ Autismo: una sfida da vincere “ )
La Scuola Secondaria di I grado ” T. TASSO ” di Salerno, individuata, scuola capofila curerà l’attività
e l’organizzazione della rete, in accordo con l’Associazione e i Dirigenti delle scuole aderenti o
Referenti delegati.
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Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive;
Migliorare la formazione delle classi per assicurare l’eterogeneità delle stesse ed evitare che le disparità
siano concentrate in alcune sezioni.
Assicurare l’equità dei risultati rispettando l’equa distribuzione degli alunni nelle classi per livelli di
apprendimento.
Coerenza tra la verifica e la valutazione per accertare e per adeguare metodologie e contenuti al fine di
migliorare la qualità progettuale del Curricolo.
Operare per gruppi di livello e/o eterogenei o elettivi.
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola
Organizzazione educativa e didattica integrata dei diversi strumenti di sostegno di cui dispone la scuola
facendo emergere, da un processo bottom-up, i bisogni educativi speciali di ciascuno.
Diritto ad uno specifico Piano per tutti gli alunni rilevati: a) PEI ex art.12 com.5 L.104/92 per alunni
diversamente abili; b) PDP ex art.5 DM n.5669 del 12.7.2011 per gli alunni con DSA; c) PDP per tutti gli
alunni con BES diversi da quelli a e b rilevati dai consigli di classe/interclasse tecnici.
Docenti di sostegno e/o docenti curriculari con specifiche competenze
Aule multimediali, LIM, servizio biblioteca sia magistrale sia dedicata agli alunni e/o con BES
Personale ATA, assistenti alla comunicazione con compiti dedicati all’inclusione
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai
diversi servizi esistenti: -ASL- -Ente Locale-Piano di Zona Sociale
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che
riguardano l’organizzazione delle attività educative
Migliorare l’attenzione delle famiglie alle problematiche educative :
Utilizzo di tecniche si survey per verificare la soddisfazione delle famiglie verso il servizio educativo erogato
dalla scuola per porre in essere correttivi di processo, di contesto e di esiti sulla base dei feed-back ricevuti
(customer sadisfaction a scuola)
Generare un canale comunicativo con le famiglie sulle difficoltà di apprendimento ( DSA e BES), nonché
coinvolgere quelle con figli adottati.
Valorizzazione delle risorse esistenti
Uso funzionale delle risorse a favore degli alunni: FF.SS, docenti di sostegno, curriculari, assistenti addetti
per la disabilità, personale ATA.
Migliorare il coinvolgimento della comunità professionale nel processo di inclusione
Valorizzare le performance individuali, organizzative e il merito di chi persegue il successo formativo degli
alunni valorizzando gli apprendimenti formali, non formali, informali.
Partecipazione dei docenti ad iniziative di formazione ed aggiornamento presso enti accreditati
Attenzione dedicata alla continuità tra i diversi ordini di scuola.
Attività didattico-educative per sviluppare l’auto-orientamento curriculare ed extracurriculari
Incontri informativi e progettazione collegiale tra docenti anni ponte
Visite nelle scuole secondarie ed OPEN DAY per orientare studenti e famiglie nelle scelte del successivo
percorso. Coordinamento delle FF.SS
STRATEGIE ORGANIZZATIVE Il Piano Annuale per l’Inclusione intende raccogliere in un quadro organico gli interventi intrapresi per
affrontare le problematiche relative all’ inclusività degli alunni Diversamente Abili, con DSA, BES, e Adottati.
Nel nostro Istituto per garantire il successo formativo a tutti gli alunni vengono istituiti i seguenti gruppi di
lavoro:
GLHO, (art. 5 DPR 24/02/1994) composto dal Dirigente scolastico, dott.ssa Elvira V. Boninfante, il
neuropsichiatra dell’ASL SA2, dalla F.S. prof.ssa Carmen Mainenti, dalle docenti specializzate e dai docenti
curriculari dove sono inseriti gli alunni diversamente abili, dai genitori degli alunni e dai rappresentanti
istituzionali che si occupano dei suddetti alunni;
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Il G.L.H. Operativo, sulla base di un’analisi dettagliata dei casi dei soggetti in difficoltà presenti nel corrente
anno scolastico, ha concordato e propone le sotto indicate linee di azione programmate e finalizzate a mete ed
obiettivi strettamente legati alla realtà degli alunni stessi.
Dopo un’attenta analisi delle diagnosi funzionali, si è giunti ad una programmazione delle attività realizzata da
tutti i docenti curriculari, i quali, insieme all’insegnante per le attività di sostegno definiscono gli obiettivi di
apprendimento per gli alunni con disabilità in correlazione con quelli previsti per l’intera classe.
È necessario che i ragazzi in difficoltà siano messi in condizioni di lavorare, durante tutte le ore curriculari
motivandoli nelle attività loro proposte ed adeguando l’intervento didattico alle reali capacità per evitare inutili
frustrazioni ed ansie e favorire la comunicazione e la socializzazione.
Il gruppo dei docenti specializzati opera secondo una modalità di programmazione flessibile allo scopo di
rendere più produttivo il percorso scolastico di ogni alunno.
La flessibilità si può concretizzare in:
a) modalità diverse di raggruppare gli alunni (classi aperte);
b) attivazione di laboratori per attività specifiche (attività pratiche, creative, informatica);
c) uso di spazi attrezzati all’interno della scuola;
d) partecipazione ad attività sportive organizzate dalla scuola;
e) progettazione di interventi, mirati allo sviluppo di competenze anche fuori delle classi nell’incontro con
gruppi provenienti da più classi.
Il GLI, (Gruppo di Lavoro per l’Inclusione) è composto dal Dirigente scolastico, dott.ssa Elvira V.
Boninfante, dalla F.S.prof.ssa Carmen Mainenti, dalla Commissione per l’inclusione, docenti
curriculari e/o coordinatori di classe, con alunni BES, genitori, docenti specializzati.
L’Istituto adotta, quindi, prassi consolidate e procedure formalizzate per assicurare a tutti gli alunni il
diritto ad essere accolti, secondo una modalità di lavoro atta a favorire l’instaurarsi di un clima
motivante per tutti i protagonisti dell’azione educativa (alunni, genitori, docenti, collaboratori
scolastici, personale amministrativo).
Avere procedure chiare e condivise è il primo passo per elevare la qualità dell’inclusione scolastica.
Recependo le Linee di Indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati ( Nota MIUR
15/04/2015), in presenza di detti alunni in classe, i docenti coinvolgono tutte le componenti scolastiche
a vario titolo chiamate nel processo di inclusione, al fine di attivare prassi mirate a valorizzarne le
specificità, a sostenere l’inclusione e a favorirne il benessere scolastico. Nello specifico, quindi: - Partecipano a momenti di formazione mirata sulle tematiche adottive;
- Propongono attività per sensibilizzare le classi all’accoglienza e alla valorizzazione di ogni individualità;
- Creano occasioni per parlare delle diverse tipologie di famiglia esistenti nella società odierna, proponendo un
concetto di famiglia fondato sui legami affettivi e relazionali;
- Se necessario, predispongono percorsi didattici personalizzati calibrati sulle esigenze di apprendimento dei
singoli;
- Tengono contatti costanti con le famiglie ed eventualmente con i servizi pubblici e/o privati che
accompagnano i percorso post-adottivo.
Inoltre si tiene debitamente conto delle Linee di Orientamento per azioni di prevenzione e di contrasto
al bullismo e al cyber bullismo, per cui l’Offerta Formativa include, nell’ambito delle tematiche
afferenti a Cittadinanza e Costituzione, attività all’uopo finalizzate, per tradurre i “saperi” in
comportamenti consapevoli e corretti, indispensabili a consentire alle giovani generazioni di esercitare
la democrazia nel rispetto della diversità e delle regole della convivenza civile. Nello specifico si
prevede: - Coinvolgimento di tutte le componenti della comunità scolastica nella prevenzione e nel contrasto del
bullismo e del cyber bullismo, favorendo la collaborazione attiva dei genitori;
- Comunicazione agli studenti e alle loro famiglie sulle sanzioni previste dal Regolamento di Istituto nei casi
di bullismo, cyber bullismo e navigazione online a rischio;
- Ideazione e realizzazione di campagne pubblicitarie attraverso messaggi video e locandine informative;
- Utilizzo di procedure codificate per segnalare alle famiglie, Enti e/o organismi competenti i comportamenti
a rischio;
- Valorizzazione del ruolo del personale docente al fine di un utilizzo sicuro di Internet a scuola.
Le strategie e le azioni da promuovere devono tendere a rimuovere tutte quelle forme di esclusione sociale che le
persone con disabilità, con bisogni educativi speciali o adottati o stranieri potrebbero subire nella loro vita
quotidiana. Nel caso della scuola, includere vuol dire offrire a tutti gli alunni l’opportunità di realizzarsi e di
divenire cittadini a tutti gli effetti, fermo restando le caratteristiche peculiari di ciascuno. Ciò significa spostare il
focus di analisi e di intervento dalla persona al contesto, per individuare gli ostacoli ed operare per la loro
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rimozione.
Scopo del progetto educativo è quello di promuovere la cultura dell’inclusione e la realizzazione di
percorsi educativi e didattici rispondenti alle reali necessità formative degli alunni con bisogni
educativi speciali.
BES
Obiettivi Formativi I principali obiettivi del nostro progetto educativo sono:
Favorire lo sviluppo di una rete di collaborazione tra tutti gli operatori che si occupano di inclusione
(scuola, famiglia, Asl, servizi sociali, agenzie educative extrascolastiche, ecc.) al fine di operare
sinergicamente.
Conoscere e monitorare le caratteristiche e le esigenze dell’utenza dell’Istituto in relazione
all’handicap e ai bisogni educativi speciali.
Promuovere la costruzione di percorsi efficaci per l’inclusione.
Promuovere la predisposizione di modelli condivisi di progettazione e/o documentazione del lavoro
e l’utilizzo di procedure comuni.
Promuovere il confronto e la condivisione di esperienze sulle tematiche inerenti i BES.
Promuovere ed organizzare eventuali incontri, corsi di formazione/ aggiornamento su tematiche
relative all’area del sostegno.
Promuovere la continuità educativa e didattica a favore degli alunni in situazione di handicap nel
passaggio tra i diversi ordini di scuola.
Per ogni alunno in situazione di handicap o con bisogni educativi speciali la scuola mette in atto buone pratiche
d’integrazione secondo standard di qualità.
Presupposto dell’inclusione è la programmazione coordinata tra servizi scolastici e quelli territoriali. La scuola si
pone come momento di integrazione degli interventi sociali e sanitari precedenti, concomitanti e successivi
(riabilitazione, orientamento).
La famiglia va considerata come una risorsa importante (oltre che come portatrice di diritti/doveri), nella
definizione e verifica dei piani educativi.
La scelta degli obiettivi specifici di apprendimento e formativi sarà stabilita dal Consiglio di classe, con la stesura
degli specifici documenti previsti per i bisogni educativi speciali (BES) che evidenzieranno per ogni singolo alunno
le aree fondamentali di potenzialità e di competenza per attivare interventi da includere nel curriculum. Essi,
quindi, saranno compatibili con le possibilità di sviluppo dell’alunno e nello stesso tempo integrati a quelli della
classe ove è inserito.
L’avvio e la continuazione del processo di integrazione scolastica poggiano sulla produzione, l’acquisizione e l’uso
di una documentazione tecnico- conoscitivo- progettuale che, in base all’art.12, comma 5, della L.104/92, si
compone dei documenti di seguito indicati:
- certificazione di handicap ai sensi dell’art. 4 L. 104/92;
- diagnosi funzionale (D.F.);
- profilo dinamico funzionale (P. D.F.);
- piano educativo individualizzato (PEI);
- fascicolo personale.
Per gli alunni con DSA viene realizzato un Piano Didattico Personalizzato (PDP ) elaborato sulla base delle
normative vigenti, volto a definire le azioni di seguito riportate, sulla base della diagnosi e compatibilmente
con le risorse umane ed economiche disponibili.
Individuazione delle abilità carenti
Definizione degli interventi didattici e delle metodologie più idonee a cercare di ridurre la portata del
disturbo, laddove possibile.
Individuazione delle misure compensative.
Individuazione delle misure dispensative.
Definizione dei criteri per le verifiche.
Per gli alunni in situazione di svantaggio la Direttiva del 27/12/ 2012 estende a tutti gli studenti in difficoltà il
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diritto alla personalizzazione dell’apprendimento, richiamandosi espressamente ai principi enunciati dalla Legge
53/2003.
“….E’compito doveroso dei Consigli di classe o dei teams dei docenti nelle scuole primarie indicare in quali altri
casi sia opportuna e necessaria l'adozione di una personalizzazione della didattica ed eventualmente di misure
compensative o dispensative, nella prospettiva di una presa in carico globale ed inclusiva di tutti gli alunni.”
Il Piano Didattico Personalizzato è lo strumento in cui si potranno, ad esempio, includere:
progettazioni didattico- educative calibrate sui livelli minimi attesi per le competenze in
uscita (di cui moltissimi alunni con BES, privi di qualsivoglia certificazione diagnostica,
abbisognano);
strumenti programmatici utili in maggior misura rispetto a compensazioni o dispense, a
carattere squisitamente didattico- strumentale.
Definizione dei criteri per le verifiche.
STRATEGIE METODOLOGICO - DIDATTICHE
Promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere, al fine di “imparare ad
apprendere”;
Rispetto dei ritmi di apprendimento e comunicativi;
Enfatizzazione dei comportamenti positivi mediante rinforzatori sociali, i quali sono collegati ai
rapporti interpersonali: approvazione, attenzione, affetto, ecc.;
Suggerimenti verbali, gestuali e fisici, per accelerare l’emissione della risposta (prompting);
Attenuazione graduale del suggerimento, sia esso verbale che fisico, fino alla completa
eliminazione (fading);
Utilizzazione di un modello di comportamento (modeling);
Feedback informazionale;
Problem posing e problem solving (soluzione dei problemi);
Tecnica del tutoring;
Misure compensative e dispensative;
Attività didattiche in forma laboratoriale e a classi aperte.
Per quanto attiene allo specifico didattico, è necessario si ricorra a: 1) individualizzazione (percorsi differenziati per obiettivi comuni);
2) personalizzazione (percorsi e obiettivi differenziati);
3) strumenti compensativi;
4) misure dispensative;
utilizzati secondo una programmazione personalizzata con riferimento alla normativa nazionale. MODI E STRUMENTI DELLE VERIFICHE
Verifica iniziale delle abilità e dei prerequisiti, attraverso prove condivise
dell’èquipe pedagogica che saranno uguali/differenziate rispetto alle prove del gruppo classe,
secondo le abilità possedute dall’alunno;
Verifica in itinere del grado raggiunto, rispetto agli obiettivi programmati
all’interno delle singole U.A. e a scadenza bimestrale;
Verifica finale del grado di competenze raggiunte rispetto ai piani elaborati (PEI- PDP-ecc…) e
relazione finale.
Ai sensi del DPR 22 giugno 2009 , n. 122, art. 9 (Valutazione degli alunni con disabilità), richiamato nella
Circolare Ministeriale n. 48 del 31 maggio 2012:
“Per l'esame conclusivo del primo ciclo sono predisposte, utilizzando le risorse finanziarie disponibili a
legislazione vigente, prove di esame differenziate, comprensive della prova a carattere nazionale di cui all'articolo
11, comma 4-ter, del decreto legislativo n. 59 del 2004 e successive modificazioni, corrispondenti agli insegnamenti
impartiti, idonee a valutare il progresso dell'alunno in rapporto alle sue potenzialità e ai livelli di apprendimento
iniziali. Le prove sono adattate, ove necessario in relazione al piano educativo individualizzato, a cura dei docenti
componenti la commissione. Le prove differenziate hanno valore equivalente a quelle ordinarie ai fini del
superamento dell'esame e del conseguimento del diploma di licenza.
Le prove dell'esame conclusivo del primo ciclo sono sostenute anche con l'uso di attrezzature tecniche e sussidi
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didattici, nonché di ogni altra forma di ausilio tecnico loro necessario, previsti
dall'articolo 315, comma 1, lettera b), del testo unico di cui al decreto legislativo n. 297 del 1994. Sui diplomi di
licenza e' riportato il voto finale in decimi, senza menzione delle modalità di svolgimento e di differenziazione
delle prove.
Agli alunni con disabilità che non conseguono la licenza e' rilasciato un attestato di credito formativo. Tale attestato
e' titolo per l'iscrizione e per la frequenza delle classi successive, ai soli fini del riconoscimento di crediti formativi
validi anche per l'accesso ai percorsi integrati di istruzione e formazione”.
La durata dell’obbligo di istruzione è stata elevata a 10 anni e quindi a 16 anni di età dalla legge 27/12/2006 n° 296,
art. 1.
VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES)
La recente Legge 8 ottobre 2010, n. 170 e le successive Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli
studenti con disturbi specifici di apprendimento (allegate al Decreto Ministeriale 12 luglio 2011), invitano i Docenti
a riappropriarsi della propria professionalità e competenza didattica per svolgere quello che da sempre caratterizza
il ruolo dell’insegnante in una scuola democratica: garantire il successo formativo dei propri alunni, così da rendere
tutti gli allievi competenti nell’agire pratico della vita quotidiana e fare in modo che ciascuno sia capace di dare il
proprio significativo contributo allo sviluppo ed al progresso scientifico e umano della società in cui vive.
Le suddette Linee guida evidenziano l’importanza fondamentale che un attento processo di valutazione assume nel
lavoro di elaborazione dei percorsi didattici da attivare con gli alunni che mostrano difficoltà di vario genere in
ambito scolastico:
“Al mostrarsi dei primi segni di difficoltà non si deve procedere aumentando la mole degli esercizi per ottenere dei
risultati, ma è necessario effettuare una valutazione accurata che consenta di capire se e quale tipo di didattica e di
supporto sarebbero necessari” ( Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi
specifici di apprendimento, 4.2.1). Con la Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012 “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e
organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”- Indicazioni operative ; si delinea e precisa la strategia
inclusiva della scuola italiana al fine di realizzare appieno il diritto all’apprendimento per tutti gli alunni e gli
studenti in situazione di difficoltà. (circ. ministeriale n.8 del 6/3/2013).
“La Direttiva ridefinisce e completa il tradizionale approccio all’integrazione scolastica, basato sulla certificazione
della disabilità, estendendo il campo di intervento e di responsabilità di tutta la comunità educante all’intera area
dei Bisogni Educativi Speciali (BES), comprendente: “svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di
apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua
italiana perché appartenenti a culture diverse”. (circ. ministeriale n.8 del 6/3/2013).
La Direttiva, estende a tutti gli studenti in difficoltà il diritto alla personalizzazione dell’apprendimento,
richiamandosi espressamente ai principi enunciati dalla Legge 53/2003.
Tutti gli ordini di scuola sono importanti per l’individuazione e il riconoscimento dei BES, anche se, per quanto
riguarda i disturbi specifici dell’apprendimento, essi potranno venire diagnosticati con certezza ed essere
certificati solo al termine della classe seconda. In particolare alla Scuola dell’Infanzia la Legge 8 ottobre 2010, n.
170 affida l’importante compito di “…identificare precocemente le possibili difficoltà di apprendimento e
riconoscere i segnali di rischio…” ( Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi
specifici di apprendimento, 4.1), mentre ai Docenti che seguiranno si richiede un percorso individualizzato e
personalizzato, redatto in un Piano Didattico Personalizzato (PDP), che ha lo scopo di definire, monitorare e
documentare, secondo un’elaborazione collegiale, corresponsabile e partecipata, le strategie di intervento più
idonee e i criteri di valutazione degli apprendimenti. In questa nuova e più ampia ottica, il Piano Didattico Personalizzato non può più essere inteso come mera
esplicitazione di strumenti compensativi e dispensativi per gli alunni con DSA; esso è bensì lo strumento in cui si
potranno, ad esempio, includere progettazioni didattico- educative calibrate sui livelli minimi attesi per le
competenze in uscita (di cui moltissimi alunni con BES, privi di qualsivoglia certificazione diagnostica,
abbisognano), strumenti programmatici utili in maggior misura rispetto a compensazioni o dispense, a carattere
squisitamente didattico- strumentale. (circ. ministeriale n.8 del 6/3/2013).
Il processo valutativo, quindi, assume un ruolo fondamentale nella fase iniziale, con valore diagnostico e
preventivo, nei periodi intermedi, per la continua rimodulazione del percorso educativo, e nella fase finale, quando
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si tratta di andare a verificare gli esiti di quanto è stato realizzato nel corso delle attività didattiche.
Il Decreto Ministeriale 12 luglio 2011 definisce i criteri dei quali tener conto per la predisposizione delle prove di
verifica intermedie e finali per alunni con DSA:
“Le Istituzioni scolastiche adottano modalità valutative che consentono all’alunno o allo studente con DSA di
dimostrare effettivamente il livello di apprendimento raggiunto, mediante l’applicazione di misure che determinino
le condizioni ottimali per l’espletamento della prestazione da valutare - relativamente ai tempi di effettuazione e
alle modalità di strutturazione delle prove - riservando particolare attenzione alla padronanza dei contenuti
disciplinari, a prescindere dagli aspetti legati all’abilità deficitaria” (Decreto Ministeriale 12 luglio 2011, art.6,
comma 2).
In linea con queste disposizioni si definiscono i seguenti criteri per la predisposizione delle verifiche per gli alunni
con DSA: - Realizzare verifiche strutturate a scelta multipla, V/F,ecc.
- Predisporre le verifiche con testi e immagini, grafici, ecc. ben chiari sia nella strutturazione e stesura sia
nella eventuale fotocopia.
- Nel corso delle verifiche scritte accertarsi che l’alunno abbia ben compreso la consegna ed eventuale lettura
del testo della verifica scritta da parte dell’insegnante.
- Ridurre, se necessario la quantità (ma non la qualità) di esercizi nelle verifiche scritte. - Garantire all’alunno un tempo maggiore per lo svolgimento delle verifiche.
- Segnare in maniera diversa gli errori legati al contenuto della verifica rispetto a quelli di tipo strumentale.
- Consentire l’uso di eventuali strumenti compensativi (calcolatrice, tabella dei mesi, ecc.)
- Se necessario sostituire le prove scritte con quelle orali nella lingua non materna. Riguardo all’esame di stato conclusivo del primo ciclo di istruzione si fa riferimento al D.P.R.122 del 22 giugno
2009, art. 10:
“Per gli alunni con difficoltà specifiche di apprendimento (DSA) adeguatamente certificate (le certificazioni
dovranno essere presentate entro il termine del 31 marzo, come previsto all’art.1 dell’Accordo sancito in
Conferenza Stato-Regioni sulle certificazioni per i DSA (R.A. n. 140 del 25 luglio 2012), la valutazione e la
verifica degli apprendimenti, comprese quelle effettuate in sede di esame conclusivo dei cicli, devono tener conto
delle specifiche situazioni soggettive di tali alunni. A tali fini, nello svolgimento dell’attività didattica e delle
prove d’esame, sono adottati, nell’ambito delle risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente, gli strumenti
metodologico-didattici compensativi e dispensativi ritenuti più idonei. Nel diploma finale rilasciato al termine
degli esami non viene fatta menzione delle modalità di svolgimento e della differenziazione delle prove”. Ai sensi della Circolare Ministeriale n. 48 del 31 maggio 2012:
“I candidati con disturbi specifici di apprendimento, di cui alla legge n. 170/2010, possono utilizzare per le prove
scritte gli strumenti compensativi previsti dal piano didattico personalizzato (PDP) o da altra documentazione,
redatta ai sensi dell’art. 5 del D.M. 12 luglio 2011.
Al candidato può essere consentita la utilizzazione di apparecchiature e strumenti informatici nel caso in cui siano
stati impiegati per le verifiche in corso d’anno o comunque siano ritenuti utili nello svolgimento dell’esame,
senza che venga pregiudicata la validità delle prove”.
Ai sensi della Circolare Ministeriale n. .8 del 6/3/2013.
Area dello svantaggio socioeconomico, linguistico e culturale La Direttiva (Ministeriale 27 dicembre 2012), a
tale proposito, ricorda che “ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni
Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai
quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta”. Tali tipologie di BES dovranno
essere individuate sulla base di elementi oggettivi (come ad es. una segnalazione degli operatori dei servizi
sociali), ovvero di ben fondate considerazioni psicopedagogiche e didattiche.
Per questi alunni, e in particolare per coloro che sperimentano difficoltà derivanti dalla non conoscenza della
lingua italiana - per esempio alunni di origine straniera di recente immigrazione e, in specie, coloro che sono
entrati nel nostro sistema scolastico nell’ultimo anno - è parimenti possibile attivare percorsi individualizzati e
personalizzati, oltre che adottare strumenti compensativi e misure dispensative (ad esempio la dispensa dalla
lettura ad alta voce e le attività ove la lettura è valutata la scrittura veloce sotto dettatura, ecc.), con le stesse
modalità sopra indicate.
In tal caso si avrà cura di monitorare l’efficacia degli interventi affinché siano messi in atto per il tempo
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strettamente necessario.
Pertanto, a differenza delle situazioni di disturbo documentate da diagnosi, le misure dispensative, nei casi sopra
richiamati, avranno carattere transitorio e attinente aspetti didattici, privilegiando dunque le strategie educative e
didattiche attraverso percorsi personalizzati, più che strumenti compensativi e misure dispensative.
In ogni caso, non si potrà accedere alla dispensa dalle prove scritte di lingua straniera se non in presenza di uno
specifico disturbo clinicamente diagnosticato, secondo quanto previsto dall’art. 6 del DM n. 5669 del 12 luglio
2011 e dalle Linee guida.