27 GENNAIO 2017 GIORNATA DELLA MEMORIA

Scuola Primaria Ippolito Nievo di Terrassa Padovana

In occasione della Giornata della Memoria, gli alunni della Scuola Primaria di Terrassa Padovana

hanno approfondito la conoscenza su fatti storici drammatici che hanno segnato indelebilmente la vita di tutti noi.

Fondamentale per ogni persona, a partire dalle giovani età dei nostri ragazzi, informarsi, conoscere e comprendere cosa può accadere quando la follia umana

prende il sopravvento ed il rispetto per la persona viene a mancare. L’obiettivo dell’insegnante Alessandra Pastò, che ha seguito la regia dell’attività di plesso,

era quello di rivolgere l’attenzione alla possibilità di «costruire» la Pace attraverso gesti quotidiani e concreti,

partendo dalla propria esperienza di bambini ancora piccoli.

La seconda parte dell’attività, ha coinvolto principalmente gli alunni di classe quinta con il prezioso supporto del Gruppo degli Alpini. Simbolicamente il giorno 10 febbraio, Giornata del Ricordo, gli Alpini sono intervenuti per ribadire l’importanza della ricerca quotidiana dell’amore

e del rispetto prima di tutto fra di noi.

Per sapere e non dimenticare Il 27 Gennaio 1945

i carri armati russi entrano

nel campo di sterminio di Auschwitz,

solo allora il mondo conosce

tutti gli orrori compiuti dai nazisti

nei confronti degli ebrei.

Per avere la pace…

RISPETTA OGNI

PERSONA

Non creare

muri, perché

La pace non ha confini

Apriti agli

altri, La pace è gioia

sostienila perché La pace colora

il mondo

L a p a c e

i n i z i a d a n o i

10 febbraio 2017 giornata del ricordo

Incontro degli alunni di classe quinta con gli Alpini

Con parole semplici, ma efficaci, gli Alpini hanno cercato di far capire dove può arrivare la cattiveria umana, ma soprattutto quanto importanti siano i gesti che ogni giorno noi compiamo. La pace si costruisce a partire da noi stessi.

10 febbraio 2017 giornata del ricordo

Incontro degli alunni di classe quinta con gli Alpini

Molto toccante la lettura di uno stralcio del libro «Sopravvissuta ad Auschwitz»,

testimonianza scritta di Liliana Segre. Le parole lette hanno catturato particolarmente

l’attenzione dei ragazzi, che hanno poi confrontato le loro impressioni con gli Alpini.

Abitare, per un anno, nella città artificiale del male assoluto. Lavorare, da adolescente, a un minuto ingranaggio della sterminata fabbrica della morte. Portare inciso sul braccio sinistro, ancora dopo sessant'anni, il numero-simbolo della malvagità umana ed essere qui a raccontarlo. Esprimendo, contemporaneamente, un inesauribile amore per la vita. La storia di Liliana Segre sorprende, indigna e riconcilia. Bambina ad Auschwitz nel 1944, deportata perché ebrea, oggi è una delle ultime testimoni della Shoah, fra le poche a riuscire ancora a rivivere davanti a una platea - in genere di giovani e di studenti - una simile tragedia personale e collettiva. Un tessuto di coincidenze ed eventi quasi romanzeschi l'ha condotta indenne - nello spirito, oltre che nel corpo - fuori dai cancelli del campo di sterminio. Liliana Segre è testimone pubblica della Shoah dal 1990: in questo libro, per la prima volta, racconta se stessa in profondità, le ragioni più intime che l'hanno spinta a condividere il suo dramma privato, l'assurdo ritorno alla vita dopo il viaggio nella città della morte che doveva essere di sola andata. Ma a parlare sono anche i ragazzi che l'hanno ascoltata, in un'antologia di lettere e bigliettini scritti di getto e consegnati alla nonna che è stata tredicenne ad Auschwitz. https://books.google.it/books/about/Sopravvissuta_ad_Auschwitz.html?id=YhCTNWTNEyEC&redir_esc=y

Liliana Segre