SCUOLA PRIMARIA CLASSI 4 , 5a, | lezione 1 L’ACQUA ... · capacità di assorbire i materiali di...

SALVIAMO IL PIANETA

SCUOLA PRIMARIA CLASSI 4a, 5a, | lezione 1

L’ACQUA, PREZIOSA E INDISPENSABILE

Acqua dentro e fuori di noi. Una risorsa da conoscere e tutelare.

GUIDA PER IL DOCENTE

SALVIAMO IL PIANETASALVIAMO IL PIANETA

scuola primaria classi 4a, 5a lezione 1

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COMPETENZE CHIAVE EUROPEE

La competenza in campo scientifico si riferisce alla capacità e alla disponibilità a usare l’insieme delle cono-scenze e delle abilità possedute per spiegare il mondo che ci circonda sapendo identificare le problematiche e traendo le conclusioni che siano basate su fatti comprovati. [..] La competenza in campo scientifico e tecno-logico comporta la comprensione dei cambiamenti determinati dall’attività umana e la consapevolezza della responsabilità di ciascun cittadino.

La competenza civica dota le persone degli strumenti per partecipare appieno alla vita civile grazie alla co-noscenza dei concetti e delle strutture sociopolitici e all’impegno a una partecipazione attiva e senso di re-sponsabilità per il bene comune.

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE

L’alunno coglie nei passaggi mondiali della storia le progressive trasformazioni operate dall’uomo sul paesag-gio naturale.

Esplora i fenomeni con un approccio scientifico: con l’aiuto dell’insegnante, dei compagni, in modo autono-mo, osserva e descrive lo svolgersi dei fatti, formula domande, anche sulla base di ipotesi personali.

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

GEOGRAFIA SCIENZERegione e sistema territoriale Osservare e sperimentare sul campoIndividuare problemi relativi alla tutela e valorizza-zione del patrimonio naturale, proponendo soluzio-ni idonee nel proprio contesto di vita.

Osservare le caratteristiche dell’acqua e il suo ruolo nell’ambiente.


GUIDA PER IL DOCENTE



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DESCRIZIONE DELL’ATTIVITÀ

INCIPIT: L’IMPRONTA ECOLOGICA (Slides 1)

I ragazzi provano a pensare alle occasioni in cui hanno lasciato impronte: sulla neve, sulla sabbia, sul pavimento. Da qui una riflessione sul concetto di impronta che rimanda all’idea di la-sciare un segno, una traccia: il segno del nostro passaggio nel mondo.

Quanto è grande questo nostro indicatore di vita sul pianeta? Quanto “pesiamo” sulle risorse planetarie? Quante ne sottraiamo alla natura? Come possiamo misurare questa impronta ed attribuire un valore? Forse dipende da come viviamo?

L’insegnante porta a riflettere sulle conseguenze della portata di questa impronta: più l’impronta è profonda più si hanno effetti sulla salute dei sistemi naturali della Terra.

Negoziamo in gruppo il significato di impronta ecologica, lo potremmo identificare con un valore che cal-cola quante risorse naturali sono necessarie all’uomo secondo l’attuale stile di vita e le confronta con la capacità della Terra di rigenerare quelle risorse; assumeremo quindi la definizione di impronta ecologica come “indicatore di impatto”.

Definizione per l‘insegnante:L’impronta Ecologica (www.wwf.it) È un indicatore di impatto che misura la domanda umana sugli ecosistemi in termini di area, terrestre e marittima, biologicamente produttiva necessaria a produrre le risorse che l’uomo consuma e assorbire i rifiuti che produce. L’Impronta ecologica di un paese è costituita dalla somma di tutti i terreni agricoli, i pascoli, le foreste e gli stock ittici necessari a produrre il cibo, le fibre e il legname che il paese consuma, la capacità di assorbire i materiali di scarto che emette nel momento in cui utilizza l’energia (cioè il biossido di carbonio) e di fornire lo spazio sufficiente per le infrastrutture che realizza. Poiché le persone consumano risorse e servizi ecologici provenienti da tutto il mondo, le loro impronte sono costituite dalla somma di queste aree, indipendentemente da dove esse si trovino sul Pianeta.Secondo i dati dell’ultimo “Living Planet Report 2016” rapporto pubblicato ogni 2 anni da WWF, Global-Footprint Network, Zoological Society di Londra e Water Footprint Network, la biocapacità totale della Terra ammonta a 12 miliardi di Gha (ettaro globale) cioè di 1,7 procapite, mentre l’impronta ecologica dell’umanità supera i 20 miliardi (2,8 procapite). In pratica l’impronta ecologica dell’umanità ha superato la biocapacità della Terra di oltre il 50%. Un ettaro globale (Gha) è un ettaro che indica la capacità media mondiale di produrre risorse e assorbire materiali di scarto, nel calcolo dell’impronta ecologica limitato al biossido di carbonio. La componente principale dell’impronta ecologica è l’impronta di carbonio (55%).




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STEP 1 – L’IMPRONTA IDRICA (Slides 2-3)Si portino i ragazzi a comprendere che tra le risorse conside-rate c’è l’acqua che entra nei diversi processi produttivi, anche attraverso l’esempio fornito nelle slides 3 (filiera del cotone semplificata). La quantità d’acqua impiegata nell’industria di-pende da diversi fattori, quali il tipo di attività e le tecnologie utilizzate. In generale, è possibile individuare più modalità di utilizzo dell’acqua; per esempio come materia prima nel pro-cesso produttivo, per il raffreddamento dei macchinari, per il lavaggio degli impianti.

Concluderemo che, in generale, non sprecare qualsiasi arte-fatto prodotto dall’uomo, e anche il cibo, consente di tutela-re anche l’ambiente e in particolare la risorsa acqua perché è coinvolta nella sua realizzazione .

STEP 2 – COMINCIO DA ME (Slides 4-5-6-7-8)

Lo studente viene orientato alla lettura del proprio quotidiano e a segnare ogni situazione in cui si trova ad utilizzare l’acqua o a vedere che altri se ne servono per diverse funzioni.

Si propone il completamento di una tabella la cui base potrebbe essere la seguente:

dove mi trovo momento del giorno attività funzionea casa mattino doccia cura del corpoa casa mattino lavare i denti cura del corpoin piscina pomeriggio nuoto sport/tempo liberoin giardino pomeriggio lavare bicicletta cura oggettiin giardino pomeriggio bagnare i fiori cura piantea casa dopo cena lavastoviglie cura oggetti... ... ... ...




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In classe si avviano letture incrociate dei dati rilevati e si organizzano le informazioni in una mappa concettua-le. Emergeranno le principali aree di utilizzo quotidiano (ad esempio: area cura della persona, area cura della casa, area tempo libero) e scopriremo che l’acqua entra in moltissime nostre situazioni quotidiane.

Ma riusciamo davvero a quantificare l’acqua che usiamo tutti i giorni?

Partiamo da provare a misurare solo uno dei nostri comportamenti. Si proponga ai ragazzi, ad esempio, per una giornata, di tenere sotto il rubinetto un recipiente tutte le volte che a casa si laveranno le mani e poi di travasare via via in una bottiglia o più bottiglie l’acqua raccolta. A fine giornata potranno empiricamente misurare quanti litri (1 bottiglia solitamente è uguale a 1,5 litri) hanno usato in un solo giorno per compiere una singola azione.

In classe potranno confrontare i dati raccolti con quelle dei compagni e potranno provare a stimare una me-dia della classe e a moltiplicare questo lavoro per i componenti del loro nucleo familiare, per tutti gli studenti della scuola, per tutti gli abitanti di un condominio, e così via.

Invitiamo la classe a ragionare anche sul fatto che ci siano zone del mondo in cui bambini come loro tutti i giorni vivano solo con una bottiglia di acqua a disposizione e a volte anche meno.

Alla luce dei nuovi elementi emersi si individueranno azioni di miglioramento che prevedano il risparmio dell’acqua.

area considerata

situazione di spreco

obiettivo dimiglioramento

azione dimiglioramento

soggetticoinvolti

cura del corpo troppo tempo sotto la doccia

doccia cura del corpo studentegenitore

cura degli oggetti usare acqua inutil-mente per lavare la bicicletta

ridurre quantità di acqua utilizzata

chiudere e aprire rubinetto

studente

cura degli spazi ... ... ... ...cura ambiente ... ... ... ...sport/tempo libero ... ... ... ...

Concludiamo che cambiare stile di vita comporta pensare per prima cosa a come ci comportiamo e quindi progettare il nostro modo di stare nel mondo.

Dopo aver scritto un elenco di comportamenti corretti da noi individuati confrontiamoci con documenti extra-esperienziali, al di fuori della nostra esperienza e della nostra condivisione.

Ecco alcuni dati forniti dal sito http://www.education21.ch/it: • Per lavare i denti: 2 L • Per lavare le mani: 1,5 L • Per fare la doccia: 75 L • Per fare il bagno: 140 L

• Dopo ogni bisogno: 6 L • Per bere e cucinare: 6 L • Per lavare i piatti: 20 L • Per un carico di lavastoviglie: 40 L

• Per un carico di lavatrice: 100 L • Per lavare l’automobile (con la canna di gomma): 800 L

Infine cogliamo spunti migliorativi attraverso le buone pratiche suggerite da WWF:http://d24qi7hsckwe9l.cloudfront.net/downloads/buone_pratiche_uso_acqua_1.pdf




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STEP 3 – QUANTA ACQUA OCCORRE? (Slide 9)L’attività precedente ci ha fatto capire che l’acqua è presente in ogni aspetto del nostro quotidiano ed ha un ruolo importante.

Proponiamo diverse immagini che rappresentano l’uso dell’ac-qua in diversi cicli produttivi e invitiamo a produrre informazioni dirette ed inferenziali. Un prodotto ha bisogno di acqua durante tutte le sue fasi di lavorazione?

Proponiamo alcuni dati ed interpretiamoli insieme.

Sono necessari:

50 litri di acqua per un pomodoro 1260 litri di acqua per una pizza margherita125 litri di acqua per una mela 1600 litri d’acqua per 1 kg di pane 200 litri di acqua per un uovo 2400 litri di acqua per un hamburger (150 gr)1000 litri di acqua per un litro di latte 2700 per una t-shirt di cotone (250 gr)

Fonti WWF: • L’impronta idrica: https://www.wwf.it/il_pianeta/sostenibilita/il_wwf_per_una_cultura_della_sostenibilita/perche_e_importante2/gli_indicatori_di_sostenibilita_/impronta_idrica/• Rapporto 2014 su impronta idrica dell’Italia: http://d24qi7hsckwe9l.cloudfront.net/downloads/impronta_idrica_finale3.pdf• Sito con indicazione dei prodotti e della loro impronta idrica: http://waterfootprint.org/en/resources/interactive-tools/product-gallery

I ragazzi sono invitati ad esporre considerazioni sul tema e, ad organizzare i concetti emersi in una mappa che illustri il punto di vista della classe.

Si prenda in considerazione uno dei prodotti elencati e, con l’aiuto di materiale reperito in rete o grazie ad un’uscita sul territorio, si portino i ragazzi a comprendere la complessità delle attività necessarie per produrre un bene e dove l’acqua viene utilizzata. Per questa ragione le fabbriche sono spesso vicine a corsi d’acqua, come accade per esempio per le cartiere.

Concluderemo che ogni volta che ci sediamo a tavola, possiamo chiederci quanta acqua occorre per pro-durre il cibo che abbiamo nel piatto, e per ogni oggetto utilizzato possiamo pensare che l’acqua ha avuto un ruolo nella sua realizzazione.




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STEP 4 – L’ACQUA È ANCHE… ENERGIA (Slide 10)Ora consideriamo l’aspetto legato alla produzione di energia e proponiamo alcune immagini che ritraggono centrali idroelet-triche e centrali termoelettriche. Apparentemente l’acqua sem-bra interessare solo la situazione delle centrali idroelettriche ed entrambe le situazioni sembrano avere poche ripercussioni sull’ambiente. Chiediamo ai ragazzi di produrre informazioni e inferenze sull’impatto ambientale. Scopriremo che il funzio-namento delle centrali idroelettriche di grandi dimensioni può modificare il paesaggio naturale: la costruzione di sbarramenti e dighe, o il prelievo di acqua da fiumi e tor-renti per immagazzinarla in bacini vallivi, portano modifiche sostanziali al paesaggio e persino al clima. I pic-coli impianti idroelettrici invece, collocati lungo canali e condotte preesistenti, rappresentano un’alternativa meno invasiva. Se cerchiamo informazioni sulla produzione di energia da centrale termoelettrica scopriremo che l’acqua trova impiego anche nelle centrali termoelettriche, dove viene utilizzata per trasformare l’energia termica in energia cinetica utile a produrre elettricità e per il raffreddamento dei macchinari.

Concluderemo che risparmiare energia significa anche tutelare la risorsa acqua.

COMPITO DI REALTÀ: ORA TOCCA A TE!

Gli studenti hanno costruito conoscenza intorno all’acqua come risorsa attribuendole valore e di conseguen-za hanno compreso la necessità di tutela; in piccolo gruppo organizzano in uno schema a lisca di pesce la situazione problema, ricercandone le cause e progettando delle micro azioni di tutela del bene.

Ogni gruppo presenta il proprio piano di intervento in aree diverse per poi illustrarlo alle famiglie:

a casa: la mamma; il babbo; i familiari; gli amici a scuola: gli alunni; gli insegnanti nel quartiere o nel paese: l’allenatore…

METODO USATO:

Competenze traversali: uso di mappe concettuali per organizzare le informazioni e costruire conoscenza Competenze trasversali: uso di schema a lisca di pesce per individuare cause e risolvere problemi proget-tando azioni

Fontizzazione dell’immagine come traccia per produrre informazioni dirette ed inferenziali e costruire conoscenza

Osservazione sul campo per rilevare il valore e il ruolo dell’acqua


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