Scuola di Formazione Teologica

Coscienza e Libertà nell’Uomo Introduzione alla Teologia Morale

Che cosa è la Teologia Morale?

Applichiamo un vecchio adagio: «Quella cosa con la quale o senza la quale…»?

Una disciplina per “iniziati”, così da poter imparare cosa NON fare (o cosa poter fare per non peccare…)?

Una prima distinzione:

Se il termine MORALE indica l’ambito del comportamento personale (lat.: mos-moris, i “costumi” del cittadino romano, gli atteggiamenti);

non dimentichiamo di essere nell’ambito della TEOLOGIA, quindi nel discorso cristiano che prende il suo inizio con la definitiva Rivelazione di Dio in Gesù di Nazaret.

La riflessione morale è già iniziata con la filosofia, che fin dagli Antichi si è

occupata di “normare” il comportamento

Vedi ad esempio la grande sistematizzazione di Immanuel Kant

Was kann ich wissen? (Che cosa posso sapere? CRP)

Was soll ich tun? (Che cosa devo fare? CRPr)

Was darf ich hoffen? (Che cosa posso sperare? CD)

Un abbozzo di definizione:

La Teologia Morale (TM) è un discorso circa il comportamento richiesto al credente dal suo essere discepolo di Gesù;

La mia fede allora non si limita al rapporto con Dio, ma “informa” (= modella) il mio agire, come anche il mio pensare ed il mio sentire;

Quindi appunto un discorso che coinvolge la mia coscienza e la mia libertà!!

Quando nasce la TM?

Se cerchiamo una data, dobbiamo attendere il 1161, quando Alano di Lille scrive il De virtutibus, de vitiis, de donis Spiritus Sancti: è lui ad usare per la prima volta l’espressione theologia moralis.

Ma la sua “nascita” è altrove!

La vita del cristiano è continuamente “confrontata” con le esigenze del Vangelo, cioè con un comportamento che renda visibilmente il discepolo simile al suo Maestro.

Gioco delle citazioni…

Quante volte Gesù, nei Vangeli, chiede a chi lo segue un comportamento “diverso” da quello degli altri???

Vi ascolto…!!!

La “disciplina” TM?

Tentiamo una breve storia…

All’epoca dei Padri

Il confronto con le correnti di pensiero giudaiche e greche porta da una parte ad un netto rifiuto del legalismo e dall’altra ad una concentrazione CRISTO-centrica e TEO-centrica

La Parola di Dio è il fondamento della vita morale, e la Grazia permette di vivere da cristiani!

La scuola di Alessandria: Clemente ed Origene

Alla Scrittura viene affiancata la filosofia (di stampo stoico e neoplatonico): la morale è imitazione di Gesù che è il Pedagogo, per le circostanze concrete della vita quotidiana;

Origene parla di un senso morale delle Scritture, che riguardano così l’aspetto individuale ed interiore della vita delle persone.

I padri africani: Tertulliano, Cipriano e “soci”

Si prendono posizioni su alcune questioni di tipo pratico (le seconde nozze, gli spettacoli del circo, la vita militare, …), anche se non si assiste ancora ad una trattazione di tipo “fondamentale”;

Solo con Lattanzio si ha un trattato di morale, in cui i principi descritti sono adattamenti alla fede della filosofia morale contemporanea.

L’epoca d’oro IV secolo

Progressiva cristianizzazione dell’Impero;

Fioritura del monachesimo (sempre più modello di vita cristiana);

Comparsa di personalità importanti, veri e propri “campioni” della fede, sia nell’Oriente greco che nell’Occidente latino.

All’epoca dei Padri (= Monaci) del deserto

L’impero (ormai “cristiano”) interviene con le sue leggi nel campo della morale: la domenica è giorno festivo, viene favorito il matrimonio e quindi sfavorito il divorzio, ecc…

I vescovi (i pastori) predicano ai governanti alcuni principi: la mitigazione della schiavitù, la clemenza, ed altri principi di vita sociale.

L’Oriente greco

L’ideale della vita cristiana è il deserto: i Pastori vengono scelti tra i monaci, e quindi la perfezione proposta è fatta di vita ascetica e di disciplina;

Sempre la Scrittura è ritenuta la vera norma morale, anche se la cultura classica ed antica sono alla base della formazione delle classi più agiate.

L’Occidente latino Agostino († 430)

Pone al centro della sua visione e produzione morale Cristo nel suo mistero pasquale di morte e resurrezione. Quindi il cristiano segue Gesù, unica via e modello di vita cristiana.

Questa virtù (la carità) non la si può vivere senza l’aiuto della Grazia;

la lunga polemica con Pelagio ed i suoi seguaci rese “estremo” il rapporto Libertà - Grazia.

Ambrogio di Milano († 397)

Da bravo cittadino romano, ha una indole prevalentemente pratica: scrive dei trattati relativi ai singoli «stati di vita»;

Un’opera infatti è dedicata alla Verginità, un’altra ai Doveri degli ecclesiastici, ecc…

Chiudendo l’epoca patristica…

Al tempo delle Invasioni Barbariche, della fine dell’Impero romano in occidente, la cultura (anche la filosofia morale) degli antichi si confronta con i sistemi giuridici e le norme di comportamento delle nuove popolazioni (germaniche o comunque nord-europee);

L’ideale di vita è ancora quello della perfezione (spesso monastica), che indica la virtù della Carità come fine cui si deve giungere;

La fonte principale è la Scrittura ma anche i grandi sistemi morali pre-cristiani (Stoicismo e Platonismo) che vengono in qualche maniera “cristianizzati;

L’insegnamento morale si inserisce nella vita ordinaria della comunità cristiana (ad esempio nella vita liturgica): ad ognuno il compito di APPLICARE la norma generale al proprio caso particolare (cfr. Morale eteronoma);

NON c’è un legame diretto con la Penitenza.

La svolta dei secoli VII - XIII

Il mutamento nella prassi penitenziale (dalla Penitenza canonica alla Penitenza tariffata);

La comparsa dei Libri Penitenziali

Piccolo excursus

La prassi penitenziale e le “invenzioni” irlandesi…

La morale “monastica” secc. XII e XIII

È il modo particolare di riflettere sulla vita di perfezione che viene cercata nel chiostro:

si insiste sulla fuga mundi e spesso la vita eremitica è proposta come ideale più elevato.

L’epoca delle Universitas

Insieme alla nascita degli Ordini mendicanti (Francescani e Domenicani) ed alla riscoperta di Aristotele “grazie” ai commentatori arabi (Avicenna ed Averroè), la fondazione delle Università vede la nascita di vere e proprie sintesi dottrinali, e di conseguenza anche una stagione aurea per la Teologia morale.

La proposta di alcune “regole” di vita buona secondo il Vangelo diventano per tutti;

Si assiste alla creazione di veri e propri “trattati”, per cui la riflessione sulla TM diventa pian piano sistematica…

Tommaso d’Aquino († 1274)

Elabora una TM essenzialmente teologica, descrivendo la vita dell’uomo con l’immagine dell’exitus - reditus (uscita e ritorno): scopo dell’uomo è il ritorno a Dio suo Creatore e Redentore, dal quale proviene;

Articola la sua riflessione morale sulle virtù teologali (Fede, Speranza e Carità) e su quelle cardinali (Fortezza, Temperanza, Giustizia e Prudenza).

Giovanni Duns Scoto († 1305)

Pone l’inizio di tutto nell’Amore infinito di Dio che chiede all’uomo di ri-amarlo: la risposta dell’uomo è frutto della sua libertà, anch’essa assoluta!

L’atto dell’uomo deve essere ragionevole e quindi deve possedere una serie di condizioni per essere veramente buono (oppure cattivo);

Il peccato è un atto volontario con il quale ci si allontana dal proprio fine ultimo, cioè Dio.

Si inizia così a “studiare” l’atto dell’uomo e tutto ciò che lo condiziona, sia in positivo che in negativo!

Nel nostro SI come anche nel nostro NO, di quanta libertà o di quanta costrizione siamo portatori? Siamo liberi oppure condizionati?

Una morale “pratica”

Il Lateranense IV impone a tutti i cristiani (raggiunto l’uso di ragione) la Confessione e Comunione annuale;

Francescani e Domenicani - itineranti - affiancano i parroci - stanziali - nell’ascolto della Confessione;

Nascono i primi manuali per la formazione dei Confessori: nella TM entrano prepotentemente i singoli peccati e la loro confessione, e quindi l’opera penitenziale (soddisfazione)!

Le Somme per i confessori

Deciso cambio di paradigma: la TM non è più per la vita, ma è per la Confessione sacramentale!

Queste opere diventano sempre più punto di riferimento, accogliendo elementi di diritto canonico e civile;

Casuistica (morale dei casi): cosa posso fare e cosa no?

L’elemento più importante è la ricerca dei peccati in vista della confessione da fare per Pasqua;

Visione minimalista e legalista;

I peccati (secondo il numero e la specie) vengono “spezzettati” all’infinito…

Il Concilio di Trento

Decide la nascita dei Seminari per la formazione dei preti (parroci);

Pubblica un Decreto Dottrinale e dei Canoni sulla Penitenza, obbligando a «confessare singolarmente tutti i peccati mortali…, anche quelli nascosti e che sono contro i due ultimi comandamenti del Decalogo, con le circostanze che ne cambiano la specie» [DS 1707]

Sorge la necessità di un insegnamento morale adatto ai bisogni di una precisa pastorale sacramentaria;

Ai (futuri) preti serve conoscere la morale “dei casi”;

Da ora innanzi tutta la TM diventa casuistica, per preparare i preti ad esercitare con frutto il ministero del sacramento della penitenza (anche la formazione successiva=analisi dei casi di coscienza).

La morale dei casi: le Institutiones morales

Il primato è del diritto (mancava l’insegnamento di diritto canonico, e suppliva la TM)!

Da una parte la presentazione dei casi come lecito o illecito;

Dall’altra una serie di leggi canoniche che obbligavano “in coscienza”.

A partire dal trattato della Coscienza, è possibile poi stabilire se nell’azione c’è o non c’è quella colpa di cui ci si deve accusare in confessionale.

Nascita delle varie “scuole”: probabilismo, probabiliorismo, tuziorismo, ecc…

Davanti ai problemi della vita pratica, il singolo fedele quali “opinioni” dei moralisti deve seguire...???

Lassismo e Giansenismo

Alcuni iniziarono a proporre delle opinioni molto “larghe”, altri alcune più strette: spesso la “larghezza” era intesa come salvaguardia della libertà umana, e quindi si prendeva il limite inferiore dell’obbligo (tradendo così il dettato del Vangelo).

Una reazione a queste opinioni di teologi “rilassati” fu il movimento (spirituale e teologico) che fece capo a Giansenio ed al monastero di Port-Royale.

I fondamenti teologici sono una rilettura “estrema” di Agostino: visione pessimistica della natura umana caduta dopo il Peccato; l’affermazione della predestinazione; la necessità assoluta della Grazia (cui non si può resistere);

La Ragione umana non offre alcun aiuto per trovare la verità, e la concupiscenza inclina sempre al male.

Ne scaturisce una morale “rigida” e di rigorosa applicazione della legge;

Ogni tipo di piacere rende cattiva l’azione: ovviamente il Matrimonio è “scusato” in vista della procreazione…!!

Si diffuse grandemente nella Chiesa Cattolica, esprimendosi in molti manuali usati per lo studio nei Seminari.

Sant’Alfonso Maria de’Liguori

La reazione al lassismo fu estrema, un rimedio peggiore del male, tanto che due Papi condannarono alcune proposizioni rigoriste;

Per fortuna (!!) ci fu il grande apporto di sant’Alfonso alla TM: grazie alla sua indole pastorale, ed il suo affidare un grande ruolo alla Coscienza attraverso la mediazione della Prudenza!

La morale alfonsiana: è uno studio delle circostanze concrete e non un’applicazione meccanica di un

sistema, per quanto giusto

Primato della verità (contro le opinioni dei teologi);

Dovere della coscienza (non può affidare ad altri il deciderSI);

Libertà umana (che può essere vincolata solo da una legge certa).

La TM dal 1800 ad oggi

La beatificazione (1816), canonizzazione (1839) e la proclamazione a Dottore della Chiesa (1871) di sant’Alfonso contribuiscono a “diffondere” la sua dottrina morale;

I manuali per i Seminari riprendono la morale dei “casi” con maggior logica ed equilibrio;

Non è compresa nella TM la Dottrina Sociale della Chiesa, che si sviluppa dopo la Rerum novarum (1891).

La scuola di Tübingen

Si cerca un insegnamento positivo su obbligazioni e virtù;

Si tenta altresì di dare un principio generale attorno al quale organizzare tutta la materia (ad es. la Carità);

E’ una morale della conversione, è per tutti (clero e fedeli) ma spesso non prevede l’aspetto pratico: il principio rimane nel vago…

IL secolo XX

I manuali vengono spesso ri-editati solo per accogliere gli interventi del Magistero, nonché la formalizzazione del Diritto Canonico con il Codice del 1917;

Alcuni aspetti vengono messi in luce grazie agli studi di spiritualità, alle acquisizioni della filosofia morale (personalismo), il rinnovamento del Movimento Liturgico e quello Biblico;

Una morale positiva, e non solo del confessionale!

In questo modo si arriva alle soglie del Vaticano II…

A lunedì prossimo!!!