Scuola Calcio.obiettivo Io e La Palla

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  Obiettivo Scuola Calcio: il bambino e la palla.  A c u r a d i  B ENE DETTO MI LAZZO Benedetto Milazzo Nato a Catania il 3 maggio 1974, vive ad Adrano (CT). Ha conseguito il Diploma in Educazione Fisica presso l’I.S.E.F. di Palermo sezione staccata di Catania nell’Aprile 1997, e la Laurea in Scienze Motorie presso L’Università “ G. D’Annunzio” di Chieti nel Settembre 2004. Nel settembre 1996 ha conseguito il diploma di Istruttore giovani calciatori. Nel dicembre 1998 ha conseguito il diploma di Allenatore di Base; è Tecnico sportivo di base 2° livello (C.O.N.I.) dal Marzo 2002. Da settembre 2006 a giugno 2010 è stato istruttore della scuola calcio “A.S. Città di Adrano” per la categoria esordienti. Settembre 201 0 istruttore della scuol a calcio “A.S.D. ATHENA CLUB G&G” di Paternò (CT), per la categoria esordienti. Da Dicembre 2 008 collabora co me autore per la rivista elettronica di calcio, della casa editrice www.allenatore.n et. Introduzione Quando un bambino per la prima volta, entra in un campo di calcio, in un certo senso realizza un piccolo sogno: quello di emulare i grandi campioni che vede in tv assieme al papà. A maggior ragione quando comincia la prima lezione di allenamento dell’anno sportivo, sarà felicissimo di correre dietro ad un pallone nuovissimo, di poterlo toccare con le proprie mani e con i piedi. Proprio per questa ragione l’istruttore che si occupa di ragazzi di questa fascia d’età deve essere abile a motivare i giovani calciatori e ad invogliarli a esercitarsi: a questo proposito sono da escludere gli esercizi a secco (senza palla), perché possono portare ad un abbandono troppo precoce della scuola calcio con un conseguente rifiuto verso questo sport che noi tanto amiamo: il calcio. Obiettivi L’istruttore deve conoscere gli aspetti psico-pedagogici che caratterizzano l’età del piccolo calciatore, soprattutto perché il bambino di 6/7 anni, ha ancora una forte dipendenza dal genitore. Lo sviluppo psico-motorio e sociale dipende molto dalle esperienze educative vissute fino a quel momento. Si deve stare attenti affinché tra i piccoli calciatori prevalga, durante l’attività, l’aspetto ludico-motorio e non i continui litigi o le aggressioni fisiche o verbali che caratterizzano questa fase di vita. Inoltre l’istruttore deve sapere che a quest’età, l’apparato muscolo- scheletrico è abbastanza debole anche se le articolazioni risultano abbastanza sciolte. La funzione cardio-respiratoria è ancora limitata in quanto la gabbia toracica è poco sviluppata (piccola). Quindi è consigliabile non sovraccaricare i piccoli atleti durante l’allenamento per non creare squilibri a N.8 89 9 S SET TT TEMBR R E 2 20 011 RIVISTA ELETTRONICA DELLA CASA EDITRICE WWW.ALLENATORE.NET REG. TRIBUNALE DI LUCCA N° 785 DEL 15/07/03 SEDE VIA E.FRANCALANCI 418 – 55054 BOZZANO (LU) TEL. 0584 976585 - FAX 0584 977273 DIRETTORE RESPONSABILE: FERRARI FABRIZIO COORDINATORE TECNICO: LUCCHESI MASSIMO GIOVANI  a r r t t i ico l lo  6 6 

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Obiett ivo Scuola Calcio: il bambino e la palla.

A cura di BENEDETTO MI LAZZO 

Benedetto Milazzo Nato a Catania il 3 maggio 1974, vive ad Adrano (CT).Ha conseguito il Diploma in Educazione Fisica presso l’I.S.E.F. di Palermo

sezione staccata di Catania nell’Aprile 1997, e la Laurea in Scienze Motoriepresso L’Università “ G. D’Annunzio” di Chieti nel Settembre 2004.Nel settembre 1996 ha conseguito il diploma di Istruttore giovani calciatori. Neldicembre 1998 ha conseguito il diploma di Allenatore di Base; è Tecnico sportivodi base 2° livello (C.O.N.I.) dal Marzo 2002.Da settembre 2006 a giugno 2010 è stato istruttore della scuola calcio “A.S. Cittàdi Adrano” per la categoria esordienti.Settembre 2010 istruttore della scuola calcio “A.S.D. ATHENA CLUB G&G” diPaternò (CT), per la categoria esordienti.Da Dicembre 2008 collabora come autore per la rivista elettronica di calcio, dellacasa editrice www.allenatore.net. 

Introduzione

Quando un bambino per la prima volta,entra in un campo di calcio, in un certosenso realizza un piccolo sogno: quellodi emulare i grandi campioni che vedein tv assieme al papà. A maggiorragione quando comincia la primalezione di allenamento dell’annosportivo, sarà felicissimo di correredietro ad un pallone nuovissimo, dipoterlo toccare con le proprie mani econ i piedi.Proprio per questa ragione l’istruttoreche si occupa di ragazzi di questa fasciad’età deve essere abile a motivare igiovani calciatori e ad invogliarli aesercitarsi: a questo proposito sono daescludere gli esercizi a secco (senzapalla), perché possono portare ad unabbandono troppo precoce della scuolacalcio con un conseguente rifiuto versoquesto sport che noi tanto amiamo: ilcalcio.

Obiettivi

L’istruttore deve conoscere gli aspettipsico-pedagogici che caratterizzanol’età del piccolo calciatore, soprattuttoperché il bambino di 6/7 anni, haancora una forte dipendenza dalgenitore. Lo sviluppo psico-motorio esociale dipende molto dalle esperienzeeducative vissute fino a quel momento.Si deve stare attenti affinché tra ipiccoli calciatori prevalga, durantel’attività, l’aspetto ludico-motorio e noni continui litigi o le aggressioni fisiche overbali che caratterizzano questa fasedi vita. Inoltre l’istruttore deve sapereche a quest’età, l’apparato muscolo-scheletrico è abbastanza debole anchese le articolazioni risultano abbastanzasciolte. La funzione cardio-respiratoria èancora limitata in quanto la gabbiatoracica è poco sviluppata (piccola).Quindi è consigliabile nonsovraccaricare i piccoli atleti durantel’allenamento per non creare squilibri a

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REG. TRIBUNALE DI LUCCA N° 785 DEL 15/07/03SEDE V IA E . FRANCALANC I 418 – 55054 BOZZANO (LU)

TEL . 0584 976585 - FAX 0584 977273DIRETTORE RESPONSABILE: FERRARI FABRIZ IOCOORDINATORE TECNICO: LUCCHESI MASSIMO  

GIOVANI

 

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livello dell’apparato muscolo-scheletrico e di quello cardio-respiratorio.

Obiettivo tecnico-motorio

Dal punto di vista tecnico l’obiettivofondamentale per l’intera stagione sarà:lo sviluppo tecnico-coordinativo delpiccolo calciatore.Punterei soprattutto l’attenzione sualcuni punti:1) Apprendimento e sviluppo delle

capacità coordinative e dellecondotte motorie di base(camminare, correre, saltare,rotolare, lanciare e afferrare,arrampicarsi e orientarsi).

2) Sviluppo della condizione fisica(velocità e resistenza).

3) Apprendimento di alcuni gestitecnici:•

calcio d’interno;• calcio di collo pieno;• ricezione della palla;•guida della palla;• colpo di testa.

4) Sviluppo della socializzazione, dellacollaborazione e di conseguenzadello spirito di squadra.

Naturalmente la maggior parte degli

esercizi saranno proposti con l’attrezzopalla anche se si cercherà di sviluppareo migliorare l’aspetto fisico-coordinativo, in modo da non renderenoioso l’allenamento: durante la sedutai piccoli calciatori devono essere sempremotivati all’apprendimento di nuovigesti e alle situazioni motorie, perchéin questa fase d’età i bambini hannouna grande capacità di apprendimento.METODOLOGIA D’INSEGNAMENTO

Durante l’allenamento l’istruttore devesempre ricordarsi che ha davanti a sédei bambini, quindi, la spiegazione delle

esercitazioni proposte, non deve esseretroppo lunga e non deve conteneretermini tecnici, che risulterebbero di

difficile comprensione per i piccolicalciatori: diversamente il risultatosarebbe, di sicuro, un abbassamentodel livello di attenzione, che porta ad unallenamento poco efficace dal punto divista tecnico-motorio.L’istruttore deve accertarsi sempre chela spiegazione sia stata capita, infattispesso è meglio che esegua prima luistesso l’esercitazione, con lo scopo diessere più chiaro piuttosto di

prolungarsi con discorsi inutili,togliendo solo spazio alle esercitazionitecnico-motorie proposte nella sedutadi allenamento.Infine è meglio lavorare in piccoli gruppi(massimo 16 atleti), e magari farsiaiutare da qualche altro istruttore perpoter meglio controllare gli allievi ecorreggerli da eventuali errori che siverificano durante l’esecuzionedell’attività proposta; infatti se l’errore

non viene corretto a quest’età, il piccoloautomatizzerà il movimento (gesto)così come lo svolge e in seguito saràdifficile correggerlo perché, comeesposto sopra, a quest’età i piccolihanno una grande capacità diapprendimento. Inoltre lavorando apiccoli gruppi gli allievi effettueranno unmaggior numero di ripetizionidell’esercitazione proposta.Sta, quindi, nella preparazione tecnica

dell’istruttore, non sottovalutare questiaspetti.

Proposte Allenanti

Eserc i taz ione 1

Gli allievi formano un cerchio,l’istruttore da in mano un pallone ad unallievo. Questi dice ad alta voce il suo

nome e passa la palla ad uncompagno. Quest’ultimo ricevuta lapalla con le mani, dice a sua volta il

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proprio nome e la passa ad un altrocompagno. Chi fa cadere la palla vieneeliminato e si siede a terra. Vince chi

rimane per ultimo.

Benny

CarloPaolo

 

Obiettivo: coordinazione oculo-manuale, lanciare e afferrare la palla.Osservazioni: questo gioco si faeseguire nelle prime lezioni dellastagione sportiva perché favorisce lasocializzazione tra i piccoli calciatori.Sarà compito dell’istruttore far si chetutti partecipano al gioco.

Eserc i taz ione 2 

In una metà campo far correre inordine sparso tutti gli allievi con unpallone in mano. Durante la corsadevono palleggiare ad una o due mani.Al fischio dell’istruttore, o altro segnalevisivo o sonoro, si fermano e con legambe divaricate portano il pallone conle mani sopra la testa. Al secondo

fischio riprendono la corsa.

stop

 

Obiettivo: conoscenza dell’attrezzopalla, coordinazione oculo-manuale,equilibrio.

Osservazioni: questo esercizio si puòeseguire durante la fase diriscaldamento.Variante: Al fischio dell’istruttore ilpallone si poggia a terra e si deve starefermi, in equilibrio, con il piedeappoggiato sul pallone.

Eserc i taz ione 3 

A coppie, ad una distanza di 5 metri, i

piccoli giocatori si scambiano la pallad’interno piede e la arrestano con lapianta. Ad un certo punto l’istruttorecomunicherà un’altra parte del corpocon cui bisogna arrestare la palla: es.interno piede, collo piede, sedere, testaecc.

Passaggio d’internoArresto con la pianta del piede

Passaggio d’internoArresto con testa in posizione prona

Passaggio d’internoArresto col sedere

Obiettivo: passaggio d’interno,ricezione della palla, coordinazionespazio temporale, coordinazione

dinamica generale in cui si verificanosituazioni di arresto della palla non instazione eretta: posizione sedutaarresto col sedere, posizione pronaarresto con la testa.

Eserc i taz ione 4 

Si formano due squadre in base alnumero di atleti a disposizione. Simettono al centro un numero di palloni

superiore di 10 unità rispetto al numerodi partecipanti al gioco. Al fischiodell’istruttore le due squadre corrono

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verso i palloni e li conducono verso unospazio delimitato da 4 coni. Vince chiporta più palloni dentro il proprio

spazio.

Obiettivo: conduzione della palla,arresto della palla, velocità di reazione,coordinazione spazio-temporale.

Eserc i taz ione 5 

In uno spazio delimitato, i giocatoriguidano la palla in modo libero. Alfischio dell’istruttore devono cercare di

scappare dal cacciatore che a sua voltaporta un pallone tra le mani e cerca dicolpire quello che i compagni stannoguidando. Chi viene colpito cambia ilruolo con il giocatore che fungeva dacacciatore.

Obiettivo: guida della palla, arrestodella palla, coordinazione spazio-temporale.

Eserc i taz ioni 6 

Due squadre si affrontano in uno spaziodelimitato. Il passaggio deve essere

effettuato di testa e la palla si arrestacon le mani. La squadra che effettua trepassaggi conquista un punto.

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Obiettivo: colpo di testa, coordinazionespazio-temporale.Osservazioni: in questo modo i piccolicalciatori cominciano ad eseguire ilcolpo di testa con l’auto lancio. Cosirischiano di farsi meno male e il colpodi testa diventa di facile esecuzione. E’ consigliabile far eseguire questoesercizio con dei palloni di gomma.

Eserc i taz ione 7 

Gli allievi, ognuno con un pallone,guidano la palla tutti nella stessadirezione. Al fischio, o segnale,dell’istruttore devono arrestare la pallae cambiare direzione.

conduzione

cambio di direzione

conduzione

cambio di direzione

cambio

 

Obiettivo: guida della palla, arrestodella palla. Abituarsi a vedere (visioneperiferica) o sentire

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Conclusioni

Ci si sarà resi conto che in tutte le

esercitazioni proposte, chi la fa’ dapadrone è il “pallone”: ovviamente,questo non è un caso.Lo scopo è motivare i piccoli calciatoriad “agire”, e ciò succede trovandosisempre a contatto col pallone. Inquesta fascia d’età è bene far usarepalloni di gomma e di dimensioniinferiori a quelli normali: questo perché

non avendo ancora acquisito del tutto igesti tecnici appropriati del gioco delcalcio, i piccoli giocatori potrebbero

rischiare di farsi male semplicementelanciando un pallone. Il pallone digomma fa’ si che l’impatto corpo-pallone non sia traumatico comepotrebbe esserlo con un pallonenormale, evitando così che al bambinovenga la paura dell’impatto, e che perquesto motivo rinunci a frequentare lascuola calcio. 

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