Sciuscià - Musicultura 2015 - Audizioni live

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26 a Edizione GENNAIO 30 31 23 24 25 venerdì sabato domenica FEBBRAIO 06 07 08 01 venerdì sabato domenica sciuscia Audizioni live TEATRO della SOCIETÀ FILARMONICO DRAMMATICA Via Gramsci, 30 MACERATA Verranno a trovarci Mariella Nava, l’eMPathia Jazz Duo, Enzo Avitabile Inizio spettacoli h 21:00 Domenica h 17:00 INGRESSO LIBERO Informazioni: 071-7574320 [email protected] a cura della redazione Macerata 23 Gennaio 8 Febbraio 2014

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La redazione universitaria di Musicultura racconta tutti gli appuntamenti del Festival.

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26a Edizione

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Audizionilive

TEATRO della SOCIETÀFILARMONICO DRAMMATICA

Via Gramsci, 30MACERATA

Verranno a trovarciMariella Nava,

l’eMPathia Jazz Duo,Enzo Avitabile

Inizio spettacoli h 21:00

Domenica h 17:00

INGRESSOLIBERO

Informazioni: [email protected]

a cura della redazioneMacerata 23 Gennaio ☛ 8 Febbraio 2014

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Venerdì 23 Gennaio 2015, nell’ormai storico Teatro della Società Filarmo-nica Drammatica di Macerata - C.so

Gramsci, 30 - avranno inizio le “Audizioni live” della XXVI edizione di Musicultura. Da tutta Italia, 250 musicisti raggiungeranno il capoluogo marchigiano con la speranza di conquistare un posto nella rosa dei 16 fina-listi del Concorso.Ciascuno di loro è il portavoce di differenti generi musicali: nei nove giorni si ascolte-ranno infatti brani talora con forte attenzione al repertorio etnico, elettronica, reggae, jazz, rock, con testi a forte impronta letteraria, ma anche sensibili agli aspetti più reali del quo-tidiano. Le difficoltà economiche che ci corrodono, il malessere di una società in aperta e peren-ne crisi di identità non riescono a paralizza-re il fermento creativo che fortunatamente continua ad animare l’essere umano. Una canzone è una piccola cosa, lo so, ma può catturare totalmente l’emozione per tre mi-nuti e non è poco in questa nostra vita che sempre bella non è.Nove serate no-stop, volutamente ad ingres-so libero per consentire al pubblico di essere testimone di quella che è forse la fase più delicata del Concorso, senz’altro la più intri-gante: quella in cui si può restare contagiati dalla creatività pulsante di artisti non ancora conosciuti dal grande pubblico, ma capaci di emozionare e sorprendere con la freschezza e l’autenticità di un progetto musicale. Non a caso, per fare qualche esempio, dalle au-dizioni di Musicultura sono transitati in pas-sato gli Avion Travel, Gianmaria Testa e, più recentemente, Pacifico, Amalia Grè, Patrizia Laquidara, Povia, Simone Cristicchi, Renzo Rubino. Un bel patrimonio accumulato in 26 anni spesi per la musica popolare D.O.C.

Piero CesanelliDirettore Artistico Musicultura

“Parola” di Direttore artistico

Musicultura: al via la xxvi edizioneSul palco delle Audizioni Live, insieme ai partecipanti al concorso,

tre amici del Festival: Mariella Nava, l’eMPathia Jazz Duo ed Enzo Avitabile

Un anno da festival: gli appuntamenti di Musicultura 2015

23 aprile: presentazione dei 16 finalistiI 16 finalisti del concorso verranno presentati, in anteprima nazionale, a Recanati, presso il Teatro Persiani. Per l’occasione, gli artisti si esibiranno in concerto con i loro brani.

15-21 giugno: La ControraCome da tradizione, il centro storico di Macerata si trasformerà in un crocevia di concerti live, presentazioni di libri, reading poetici, performance teatrali, laboratori sensoriali. Tutti gli appassionati potranno assistere gratuitamente agli spettacoli de-gli autorevoli protagonisti della scena musicale e culturale italiana ed internazionale.

19-21 giugno: le Serate FinaliSarà l’Arena Sferisterio lo scenario per le tre serate conclusive del Festival, nell’ambito delle quali le esibizioni dei grandi nomi del panorama musicale e lette-rario si accompagneranno a quelle degli 8 vincitori in gara per il titolo di vincitore assoluto, che porterà a casa i 20 000 euro del primo premio.

Ripartono le Audizioni Live di Musicultura; come ormai di consueto l’appuntamen-to è al Teatro della Società Filarmonico Drammatica di Macerata nei weekend compresi tra il 23 gennaio e l’8 febbraio.

Si comincia sull’onda di un dato significativo: l’incremento del 23% delle iscrizioni, che certifica la buona salute del concorso, nella sua duplice funzione di vetrina e di trampolino di lancio per i nuovi protagonisti della canzone italiana. Dopo avere ascol-tato più di 1300 canzoni, Musicultura ha selezionato 46 proposte, che ora sono pronte ad esibirsi dal vivo nelle nove serate di questa prima ed importantissima fase del Fe-stival. Complessivamente saranno oltre 200 i musicisti sul palco; un bel lavoro aspetta la commissione d’ascolto di Musicultura e la Giuria universitaria, che dovranno formu-lare il loro parere su qualità artistica, tecnica ed espressiva degli artisti in concorso. Al termine delle audizioni verranno decretati i 16 finalisti, che saranno ufficialmente presentati il 23 aprile al Teatro Persiani di Recanati, in un concerto in anteprima na-zionale. Successivamente, il voto del pubblico di Radio1 Rai e del popolo di Facebook indicherà 2 degli 8 vincitori; sarà il Comitato Artistico di Garanzia - Enzo Avitabile, Claudio Baglioni, Edoardo Bennato, Luca Carboni, Ennio Cavalli, Carmen Consoli, Si-mone Cristicchi, Teresa De Sio, Tiziano Ferro, Max Gazzè, Giorgia, Maurizio Maggiani, Dacia Maraini, Marta sui tubi, Gino Paoli, Pau (Negrita), Vasco Rossi, Enrico Rugge-ri, Michele Serra, Daniele Silvestri, Paola Turci, Roberto Vecchioni, Antonello Venditti, Sandro Veronesi, Federico Zampaglione (Tiromancino) - a designare gli altri 6 vincitori che accederanno alle serate finali della rassegna, per esibirsi il 19-20-21 giugno sul palco dell’Arena Sferisterio di Macerata. Lì infine spetterà al pubblico decretare il vincitore assoluto della XXVI edizione, al quale andranno i 20.000 euro del Premio Ubi Banca Popolare di Ancona.Ma torniamo a queste audizioni. Qui gli spettatori non solo ogni sera possono inter-cettare e conoscere le nuove, giovani potenziali leve della musica italiana, ma anche godere delle testimonianze umane ed artistiche di importanti ospiti, legati al festival da un sentimento di stima ed affetto, che impreziosiscono gli appuntamenti live con le loro performance e che si intrattengono col gli appassionati nell’ambito dei pome-ridiani “Randez-vous di Musicultura”. La prima graditissima ospite sarà Mariella Nava, venerdì 23 gennaio, che nel po-meriggio (ore 18.00) incontrerà il pubblico alla cioccolateria MagaCacao, in Piazza della Libertà, per esibirsi più tardi sul palco della Filarmonica. Venerdì 30 gennaio sarà la volta dello swing e del jazz, con l’eMPathia Jazz Duo, ideato e composto da Mafalda Minozzi e dal chitarrista newyorkese Paul Ricci; l’appuntamento pomeridiano al MagaCacao consentirà di presentare il loro ultimissimo progetto musicale, nato a San Paolo del Brasile e destinato ai palcoscenici di tutto il mondo, di cui daranno un piccolo assaggio live in serata in teatro. Il 6 febbraio, nuova location e randez-vous mattutino per un imperdibile appunta-mento di respiro internazionale. Al cinema Excelsior (ore 10:15), si proietterà il film documentario Enzo Avitabile Music Life, del regista Premio Oscar Jonathan Demme (Il silenzio degli innocenti). Dagli Stati Uniti a Napoli, fino a Macerata, dunque, per un lungometraggio frutto del lavoro di un artista eclettico, tra i registi più noti del cinema americano, che si è appassionato alla vita e all’arte di un poeta della musica e della canzone, che Musicultura è onorata di avere tra i membri del proprio Comitato Artisti-co di Garanzia: Enzo Avitabile. L’artista partenopeo assisterà alla proiezione, organizzata in collaborazione con l’Uni-versità degli Studi di Macerata e con il Comune di Macerata, e al termine risponderà alle domande del pubblico. L’intensa giornata maceratese di Avitabile proseguirà nel pomeriggio nelle aule dell’Ateneo, con un incontro-lezione con gli studenti di Filosofia del Linguaggio e delle Forme simboliche a cura del Prof. Marcello La Matina, per chiu-dersi la sera sul palco del Teatro della Filarmonica con un set acustico appositamente studiato per l’occasione.

Lucia Santarelli

Venerdì 6 febbraio 2014ore 10:15, presso il Cinema Excelsior di Macerata, per i “Randez-vous di Musicultura”,proiezione del film documentario

Enzo Avitabile Music Life, del regista Premio Oscar Jonathan Demme (Il silenzio degli innocenti)

All'appuntamento, realizzato in collaborazione con L'Università di Macerata e il Comune di Macerata, sarà presente Enzo Avitabile.

CINEMA EXCELSIORVia Colle di Montalto, 4 - Macerata ore 10:15Info e prenotazioni: 071 7574320 / [email protected]

VENERDI’

FEBBRAIO6

presentano

“Stavo guidando a New York, sul George Washington Bridge, quando per la prima volta ascoltai una can-zone di Enzo alla radio. Pur non capendo le parole quella musica entrò dentro di me e non mi ha più ab-bandonato”.

- Jonathan Demme -

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Mujura nasce a Roccella Jonica nel 1979. Dopo la laurea in Storia del Teatro al Dams, fonda in Cala-bria, assieme ad altri musicisti, il gruppo Taran Khan – dedito alla rivisitazione della musica popolare - e partecipa a importanti festival europei. Dal 2004 fa parte della band di Eugenio Bennato e, oltre alla collaborazione a diversi album di quest’ultimo, vanta anche quella con Pietra Montecorvino, insieme alla produzione artistica di nu-merosi dischi della scena folk del sud Italia e dell’ultimo lavoro proprio di Bennato, “Questione Meri-dionale”. Sempre nel 2004, un suo brano è stato inserito nel documentario “I picciotti del profeta”, mentre nel 2009 un altro suo lavoro è entrato a far parte della compilation “Kaulonia Tarantella Festival”. Il disco “Mujura”contiene undici brani che raccontano nella forma canzone un intreccio di mondi diversi: quello tra la musica popolare calabrese e il folk rock contemporaneo. Nel 2014 realizza il videoclip del brano A crapa, distribuito in anteprima sul portale “Rockit”, grazie al quale riceve il “Premio Manente”. É in fase di produzione il suo nuovo lavoro discografico.

Classe 1982, nata a Rimini, la prima volta che ha cantato in pubblico, ad un concorso parrocchiale, aveva 14 anni. É stato solo qualche tempo dopo, chiusa dentro il bar nel quale lavorava il suo fidan-zato, ascoltando il disco “Confusa e felice” di Carmen Consoli, che ha capito che anche a lei sarebbe piaciuto fare la cantautrice. Trasferitasi a Bologna, dopo l’esperienza con gli Antille ha fondato gli Elymnia, con i quali ha suonato fino al 2010. Il suo nome compare anche sui libri che ha pubblicato, tra i quali Volevo sposare Kurt Cobain o fidanzarmi per sempre con Manuel Agnelli (Coniglio) e Serena Variabile (Castelvecchi), scritto assieme a Gianluca Morozzi.Nel 2010 ha vinto una targa Siae nell’ambito del premio “Pigro”, dedicato ad Ivan Graziani, con la canzone Non so più dire niente.Il suo primo EP, prodotto da Lerry Arabia e Lucio Morelli, è del 2011. Suona da 10 anni con l’amico, socio e chitarrista Federico Trevisan, l’uomo che – dice - la sopporta da più tempo. Ad ottobre 2013 è uscito il suo disco, “Catturarti è inutile”.

Nato ad Enna, classe 1979, Paolo Russo è un musicista eclettico e un cantautore. Si è diplomato in

Didattica della Musica presso l’Istituto musicale “Vincenzo Bellini” di Catania e in Corno presso l’I-

stituto musicale omonimo di Caltanissetta. Suona il pianoforte sin dall’età di 4 anni ed insegna edu-

cazione musicale a Verona. Ha svolto attività tournistica e da studio come tastierista e arrangiatore

per diverse band emergenti del panorama della musica italiana ed è stato, inoltre, il tastierista dei

Los Reies, della leggendaria famiglia dei Jipsy King; vanta, poi, la partecipazione come ospite alla

trasmissione televisiva franco-tedesca “Artè” ed ha collaborato come compositore presso gli studi di

Rai Trade. Come cantautore, invece, esordisce nel 2012 al Lennon Festival, aggiudicandosi il primo

premio. Le sue canzoni, dal carattere brioso, nascono da una commistione di elementi popolari, sen-

za mai tralasciare una personale ricerca creativa, sia nei testi che nella musica.

I Lettera 22 nascono a Recanati nel 2010 e dicono di credere “nella magia di un ritornello che ti si stampa in testa”. L’album d’esordio, “Contorno Occhi” - il cui tour promozionale tocca uno storico di 60 date e li vede impegnati in numerose città e radio italiane -, esce nel 2011, preceduto dal videoclip del primo singolo, Calibro 23. Nel 2012, oltre ad essere tra i vincitori di Musicultura, il gruppo riceve il premio “I postumi di Fred”, dedicato al cantautore Buscaglione, e la civica benemerenza dal comune di Castelfidardo. L’anno successivo è quello della scrittura del nuovo album, “Le nostre domeniche”, e della collaborazione con il cantautore Paolo Benvegnù, che ne diventa produttore artistico. Pubbli-cato nel 2014, e seguito dal videoclip del primo singolo estratto, I giorni che non c’eri, ad un mese dall’uscita il lavoro è recensito dalle maggiori testate di settore - “Rumore”, “Blow Up”, “Il Mucchio”, “Rockerilla” - e trova spazio nelle rubriche musicali di “Internazionale”, “Il Fatto Quotidiano” e in varie trasmissioni radio.

MUJURA

ELISA GENGHINI

PAOLO RUSSO

LETTERA 22

Nato a Modica nel 1982, con sei album all’attivo - “Disordine sotto il soppalco”, “T.R.I.S.”, “Praticare il bivacco”, “Combattere l’ansia”, “F.lli Di Rosolini in Novena”, “Disordine sopra il soppalco” -, ha coniato quattro neologismi per raccontarsi: CantAttore, perché opera da anni nel teatro canzone ed i suoi brani sono dei veri e propri microspettacoli teatrali, che hanno spesso a che fare con tutti quei problemi semplici della vita, all’interno dei quali si può sempre trovare la pesantezza di una doman-da esistenziale; FantArtista, poiché si imbatte anche nella realizzazione di strane opere e gadget per i suoi spettacoli, dal kit dell’uomo solo al porta portachiavi, dai cartelloni guida per il pubblico a straordinarie mostre di arte contemporanea; CreAttivo, per la sua forte e ricca attività creativa, che gli fa sfornare album, canzoni, fumetti, trailer, film, spettacoli, miracoli; Creatino, poiché in fondo è uno di quei creativi molto cretini, che parlano d’amore con uno sguardo placido e scanzonato, senza prendersi mai sul serio. Non ricorda di aver fatto altro oltre scrivere continuamente e far continua-mente concerti.

DAVIDE DI ROSOLINIvenerdì

23 gennaio

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“Le canzoni non si scrivono. Esistono già da qualche parte dell’universo. Bisogna solo trovarle. Il più delle volte sono loro che trovano te e tu non puoi far altro che ringraziare gli dei per questo dono. Per questo non so spieghare le mie canzoni, perché vengono dall’inconscio, dalla parte più nascosta di me. Prima le scrivo e poi cerco di capirle”. Parla così del suo lavoro Artù, che con schiettezza e pun-gente ironia nei suoi testi affronta tematiche profonde legate alle difficoltà esistenziali, al malcon-tento sociale, alle ipocrisie di una società conformista. Già finalista di Musicultura nel 2011, nel corso degli anni ha calcato palchi sempre più grandi e prestigiosi; ospite di Generazione XL all’Auditorium Parco della Musica in apertura ad Alessandro Mannarino - con il quale scriverà il brano Giulia domani si sposa -, suona al Teatro Parioli in apertura a Brunori Sas e all’Etruria Eco Festival in apertura allo show di Ascanio Celestini e Niccolò Fabi. L’album d’esordio, suo omonimo, è un disco leggero ma ricco di vitamine essenziali, facile da mandare giù ma difficile da digerire; un ritorno alle origini, alla terra dove tutto nasce e tutto muore.

Valerio Millefoglie ha pubblicato i libri Scontrini, racconti in forma di acquisto, Manuale per diventare Valerio Millefoglie, L’attimo in cui siamo felici, Mondo piccolo, spedizione nei luoghi in cui appena entri sei già fuori. Ha scritto il testo della canzone 14 gocce di Valium di Eugenio Finardi ed ha inciso il disco “I miei migliori amici immaginari”, prodotto da Massimo Martellotta dei Calibro 35, da cui è stato tratto, fra gli altri, il video de Il lottatore mascherato con gli occhiali. Successivamente ha registrato ad Abbey Road, con un’orchestra di quaranta elementi diretta da Ben Foster, i singoli No la borsa ma la vita e Di me nemmeno me. Racconta così l’inizio della sua carriera artistica: “A tredici anni sentivo di aver perso tempo nella vita perché Michael Jackson alla mia età aveva già inciso dischi. Mi sono portato dietro questo senso di fallimento fino all’adolescenza, quando ho scoperto i Public Enemy e ho iniziato a scrivere canzoni con testi lunghissimi come solo la formula rap per-mette; alcuni erano così lunghi che diventavano racconti, così ho abbassato il volume delle basi e ho tenuto le parole”.

Lucio Matricardi si avvicina alla musica e al pianoforte da autodidatta; poi, studia composizione e improvvisazione con Daniele di Bonaventura e Ramberto Ciammarughi, si perfeziona con Greg Burk, Paolo di Sabatino, Pierpaolo Principato e frequenta corsi al Conservatorio di Fermo e alla scuola St. Louis di Roma. Nel ‘98 inizia ad essere ospite del Festival Lèo Ferrè, suonando in occorrenza dei concerti di grandi artisti nazionali ed internazionali, e nel 2000 porta nei teatri italiani un recital dedicato proprio a Ferrè. Studia Lettere moderne a Milano e dal 2007 iniziano le sue collaborazioni in ambito teatrale con la frequentazione del corso di recitazione del “Minimo teatro” di Macerata; nel 2010 è per due mesi in Brasile, in tournè con lo spettacolo Il Trasporto Umano. L’anno successivo, crea insieme al fiatista An-tonio Felicioli e al chitarrista Francesco Ricci lo spettacolo L’amore e la rivolta e inizia poi a forgiare il suo nuovo lavoro, Sogno Protetto. Collabora con la compagnia “Improvviso” di Fermo ed attualmente porta in scena gli spettacoli Goal, vincitore del concorso “Teatrando in volo”, e Fuori Porta.

Ventidue anni, toscana, Giulia Mutti è ben presto attratta dalla musica: inizia a suonare il pianoforte all’età di otto anni e poco più tardi comincia a studiare canto. Partecipa a svariati concorsi canori, nazionali ed internazionali, nell’ambito dei quali si fa notare conquistando sempre i primi posti. É così che nasce in lei il desiderio di esternare la sua personale visione della vita ed è per questo che inizia a scrivere canzoni. La giovane cantautrice spazia nel mondo musicale con originalità e testi taglienti e diretti, che risentono dell’influenza di quelle che sono state le sue icone musicali: i grandi cantautori italiani. Sotto la guida di Stefano Francesconi, Giulia lavora al suo primo progetto discografico con due produttori di fama internazionale: Fabrizio Barbacci e Steve Lyon. Il tutto senza mai tralasciare l’attività live: è in tour con Paolo Vallesi in qualità di musicista, featuring e opening artist per più di 30 date. Il 30 aprile 2014 apre, come emergente, la manifestazione “Donne in Canto” trasmessa da Radio Italia.

L’Onorata Società nasce come crew nella Ragusa della metà degli anni 90’ ed i membri fondatoridel gruppo si lasciano formare dai paradigmi zulu riassunti nel motto “educazione ed intratteni-mento”. Intorno al 2000, il gruppo si avvicina alle sonorità reggae e roots, facendosi influenzare dai ritmi in levare e dalle cadenze tipiche del ragamuffin. Nel 2009 inizia un nuovo progetto: l’Onorata si trasforma in una band ed il risultato finale si scosta un po’ dai suoni tipicamente ragamuffin per muoversi su tutta la linea della black music, dal reggae al funk soul fino al dub. A dicembre del 2010 vede la luce l’album “Follow me!!!”, che raccoglie il bagaglio accumulato in quegli anni mischiandolo con il pensiero dei nuovi membri della famiglia. Nel luglio 2013 esce il secondo lavoro del gruppo, “Medicina popolare”, un variegato intreccio di musiche, suoni e colori che esalta la multiculturalità come riscoperta di antichi metodi di “cura” . La band vanta importanti collaborazioni artistiche, tra cui quelle con i Tinturia e il maestro Peppe Arezzo, e sta per lavorare al terzo album.

ARTù

VALERIO MILLEFOGLIE

LUCIO MATRICARDI

GIULIA MUTTI

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Nato a Sulmona, inizia i suoi studi in canto lirico presso la Scuola Popolare della città e dopo qualche anno entra all’Università della Musica di Roma, dove consegue il diploma in Canto, studia Teoria e Armonia, segue corsi di logopedia e laboratori. Terminato l’iter didattico, approfondisce privatamen-te la tecnica vocale applicata al canto pop. É laureando presso il Conservatorio di Musica “Luisa D’annunzio” di Pescara, nel corso triennale sperimentale di Contemporary Arranging e Writing, ed è insegnante certificato della tecnica vocale EVT (Estill Voice Training). Ha studiato pianoforte col Maestro Raffaele Pallozzi ed ha fatto parte del gruppo Mr.Ego, col quale ha registrato un cd ed aperto i concerti di Daniele Groff e Articolo 31. É coautore di testi e musica di Io Credo, brano inserito nella colonna sonora del film Dalla Vita in Poi, e nel 2007 è autore e corista del singolo dei B-Nario Tutto Cade. É speaker di alcune pubblicità andate in onda sulle emittenti per ragazzi Boing e Cartoon Net-work ed è di prossima uscita il suo ultimo lavoro cantautorale, “Il senso dell’uguale”. Insegna tecnica vocale applicata al canto in diverse scuole di musica.

Nato a Roma nel 1968, Dario Buccino è un compositore performativo, inventore delle Percussioni HN® - Lamiera HN®, incCubo®, Grande incCubo® - e del Sistema HN® - che si basa sulla parame-trizzazione dei processi performativi e che, presentato nel 1994 agli Internationale Ferienkurse di Darmstadt, è stato definito dall’insigne musicologo H.K. Metzger “l’invenzione artistica più sorpren-dente degli ultimi 15 anni”. Strumentista, vocalista e teorico musicale, Buccino – il cui lavoro è oggetto di saggi, conferenze, tesi di laurea e documentari - concentra la sua ricerca sulle forme più sperimentali di composizione e la estende a teatro, danza, cinema, improvvisazione libera, forma canzone, didattica, arte di strada ed alla collaborazione con artisti rock, jazz e pop. Nel 2009, l’austra-liana Extreme pubblica il suo CD-DVD “Corpo nostro”, mentre nel 2010 vince il concorso “Cantautori si nasce”. É dell’anno scorso la pubblicazione dell’album “La costrizione della nudità”, selezionato per la categoria “Opera Prima” al Premio Tenco.

“La mia avventura nel mondo della musica, la passione per note, melodie e riff di chitarra nasce pra-ticamente insieme a me. Ho ascoltato musica insieme a mio padre e cantato con lui sin da piccolina e sono sempre rimasta affascinata dalla bellezza delle parole nei brani cantautorali”. Si presenta così Barbara Giacchino, cantautrice ventinovenne di Nizza Monferrato, che fin da piccola sogna di fare la cantante e all’età di 14 anni scrive la sua prima canzone. Dopo la maturità, parallelamente agli studi universitari, frequenta il corso di Musicoterapia diplomandosi nel 2007. Successivamen-te, dopo diversi anni di studio in canto, completa la sua formazione frequentando il corso bachelor presso il CPM di Milano. Nel 2009 entra a far parte dei 5 finalisti della categoria cantautori del Tour Music Fest con il suo brano Tra i fiori, al Piper Club di Roma. Nel 2013 il suo pezzo Silenziosamente, che dà il titolo all’omonimo album uscito a maggio, viene scelto per essere uno dei protagonisti della VI edizione del Festival della Canzone Italiana di New York. Nel 2014 entra a far parte dell’LV Gospel Project di Pavia e continua a scrivere canzoni.

Fantasia Pura Italiana è un progetto che inizia a prendere forma a Prato, nel 2009, da un’idea di un gruppo di amici, insieme fin dai tempi del liceo. Dopo un primo EP, autoprodotto nello stesso anno, la band si sposta a Roma in cerca di maggiore visibilità. Nella capitale viene registrato il secondo EP, dal titolo “l’eSGAMOtage”, accompagnato dall’omonimo videoclip. Nel mese di dicembre 2013, il gruppo struttura il proprio specifico spettacolo live, in cui si alternano brani cantautorali ad incursio-ni teatrali, sketch e improvvisazioni; nei primi mesi dell’anno successivo, invece, registra il singolo Senator G.Boni. É nell’aprile 2014 che la formazione si aggiudica il titolo di “Best Arezzo Wave Band Toscana”, mentre a giugno partecipa al Marea Festival di Fucecchio, vincendo il concorso “Indie Time”. L’estate vede il gruppo impegnato su importanti palchi dello scenario musicale italiano: oltre ad esibirsi all’Arezzo Wave e al Marea Festival, la band partecipa anche ad Aspettando Metarock, al MusicaW Festival e al Frogstock Festival.

Gianmarco Dottori nasce a Roma nel 1983. Nel 2007 esordisce nel mondo del cantautorato con una demo, mentre l’anno successivo, assieme a Vincenzo Micocci, si propone a Sanremo con il brano Faccio a pezzi il mondo. Apre numerosi concerti, tra i quali quelli di Enrico Ruggeri, Luca Barbaros-sa, RIO e, il 10 luglio 2010, allo Stadio Olimpico, quello di Luciano Ligabue. Ad agosto dello stesso anno, vince il Festival della Canzone Italiana d’Autore di Isernia e il suo brano Di nascosto è tra i 40 selezionati alle audizioni del Festival di Sanremo. Nel 2013 suona all’Auditorium Parco della Musica all’interno della manifestazione Generazione XL, organizzata da “Repubblica XL”, e il successivo 25 settembre si esibisce nella stessa location registrando un sold out nella Sala Petrassi. Nel 2014, scelto da Noemi, entra nel cast di The Voice Of Italy e raggiunge la fase finale del programma duet-tando con Ed Sheeran e con la stessa Noemi. Lo scorso luglio suona al Pride di Bologna, in Piazza Maggiore, e partecipa come ospite ai We Free Days della comunità di San Patrignano. Ha all’attivo più di 200 concerti.

ANDREA DI GIUSTINO

DARIO BUCCINO

BARBARA GIACCHINO

FANTASIA PURA ITALIANA

GIANMARCO DOTTORI

domenica

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Nato a Lecco nel 1981, vive la sua infanzia in Calabria, dove prende lezioni di piano ed impara a suonare la chitarra da autodidatta, iniziando da subito a scrivere canzoni. Nel 2000 si trasferisce a Roma per studiare Teatro e Arti Performative ed inizia a lavorare in teatro, prima come compositore e musicista di scena, poi come attore e drammaturgo. Dal 2003 compone colonne sonore per cortome-traggi e nel 2009 riprende a scrivere canzoni, distribuendo la demo autoprodotta “Risulì” ed iniziando a fare piccoli concerti, che nel 2014 diventano il progetto “Cerco l’inverno nel giardino”, concerto in trio con letture e poesie. Nel 2005 debutta Viageatruà, primo spettacolo della compagnia “Doppio Senso Unico”, fondata con Luca Ruocco, a cui seguono Le clamorose avventure di Mario Pappice e Pepé Papocchio nel 2008, La variante E.K. nel 2013, gU.F.O. nel 2014, e Operamolla nel 2015, tutti debuttati a Roma e portati in giro per l’Italia. Dal 2013 collabora con lo scrittore Claudio Morici alla realizzazione di reading e spettacoli teatrali; nel 2014 è stato pubblicato il suo primo libro di poesie, Ogni giorno di felicità è una poesia che muore.

Nato a Cosenza, classe 1974, Pierpaolo Mazzulla muove i primi passi della sua carriera artistica nel 1997 come voce solista e chitarra d’accompagnamento negli Stati di Tensione. Nel 2007 partecipa con la band alla manifestazione Sanremo Rock, aggiudicandosi il 4° posto. A maggio del 2011 pub-blica il suo primo disco ufficiale con lo pseudonimo di Comma: è così che riesce a crearsi una buona fetta di pubblico che lo segue nei concerti. Nel 2014 autoproduce il suo secondo disco, avvalendosi della collaborazione di vari musicisti e amici, tra i quali Valter Sacripanti alle batterie e Clemente Ferrari sui Synths e sulle programmazioni. Apre una campagna su Musicraiser raggiungendo e ad-dirittura superando l’obiettivo prefissato: può nascere, in questa maniera, “Echi lontani”, album da cui trae due videoclip e con il quale partecipa alla rassegna “Anime Salve”, concerto-omaggio al cantautore Fabrizio De Andrè organizzato da Red Ronnie e Franco Battiato e tenutosi all’Anfiteatro “Lucio Dalla”, a Milo, il 30 agosto scorso.

“Sono una giovane donna, ma anche un folletto, un piccolo pagliaccio, un soldatino polemico. C’è qualcosa di molto storto in questo mondo, che mi piace sempre meno, ed io voglio provare a rad-drizzarlo con la mia musica. Voglio consistenza, ma con leggerezza. Voglio verità e sono pronta a metterci la mia faccia da schiaffi”. Si presenta così Chiara Dello Iacovo, diciannovenne di Asti che ha studiato pianoforte classico alle elementari ed è inciampata nel canto, quasi per caso, intorno ai 14 anni. É così che ha cominciato anche a comporre, all’inizio per gioco ed esclusivamente in inglese. Ha appena sostenuto l’esame del quinto anno di pianoforte al Conservatorio di Alessandria ed è re-duce dalla vittoria nella categoria cantautori del Tour Music Fest, dalla conquistata del “Premio Rusty Records” e del “Premio Universal”, nonché dalla finale del “Premio De Andrè” sempre nel 2014. “Vorrei che sapeste -dice- una cosa di me: voglio scardinare tutto. Voglio creare ciò che ancora non c’è e per farlo devo poter esprimere quello che sono, o meglio, quello che sto cercando di diventare”.

È il 2008 quando, in una casa del quartiere turco di Bruxelles, la voce di Veronica e la chitarra di Julián - due studenti Erasmus che pur provenendo entrambi da Macerata non si sono mai cono-sciuti - s’incontrano lì, in Belgio. Cominciano come artisti di strada nella Grand Place, per poi tornare in Italia, dove conoscono il contrabbasso di Simone, facendo esplodere un’alchimia che li porta ad esibirsi dapprima nei locali e teatri delle Marche, poi in Italia e in Europa, nei festival e in concorsi di rilievo, tra cui il MITO Fringe, Castrocaro, il MEI di Faenza. Le diverse culture e personalità arstiche del gruppo si mescolano e portano all’incisione di due album di inediti, “Turkish Café” nel 2011 e “Cambio Palco” nel 2014, progetto, quest’ultimo, che contiene partecipazioni artistiche importanti - tra cui quella di Erriquez della Bandabardò - e che li vede arrivare finalisti ad Area Sanremo. I Turkish Café si definiscono una band elettroacustica subliminale: combinano, sperimentando, la bellezza del suono degli strumenti acustici con la potenza delle parole, del suono elettronico, del ritmo e delle armonie vocali.

Marzia Stano, in arte Una, nasce a Torino, ma cresce in provincia di Bari. Dal 2009 lavora assieme a Lucio Morelli alla scrittura del suo primo disco solista, “Una Nessuna Centomila”, la cui pubblica-zione, avvenuta nel 2013, è stata anticipata da un minitour europeo tra Parigi, Bruxelles e Berlino. Nel 2012 vola negli States per partecipare, insieme a Negrita, Subsonica e Mannarino, al Festival Hit Week. L’anno successivo propone una rivisitazione de Il lavoro, di Piero Ciampi, fa tappa a Budapest per lo Sziget Festival, e lancia il suo secondo singolo, Qui ed ora; a dicembre è tra gli headliner del Medimex 2013 e si esibisce anche a Roma come finalista del Premio Fabrizio de André, ricevendo il “Premio AFI 2013”. A gennaio 2014 riparte il suo tour con un nuovo progetto, il Power Trio, con Gianni Masci e Luca “Molla” Giura. Inizia la stagione primaverile con il 1 maggio a Taranto e il Roma Folk Fest, prima di ultimare le registrazioni del suo nuovo lavoro. Risale allo scorso giugno l’uscita di #Scopamici, il primo singolo del nuovo album, “Come in cielo così in terra”, pubblicato a settembre.

IVAN TALARICO

PIERPAOLO MAZZULLA

CHIARA DELLO IACOVO

TURKISH CAFé

UNA

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La musica dei Makay, che nascono nel 2007 dall’incontro artistico della cantante Silvia Puddu con l’autore e compositore Alberto Marino, è pop d’autore che lambisce i territori del rock. Due i dischi all’attivo, “Attraverso un oceano di sale” ed “Equilibri instabili”, e molte le partecipazioni, in veste di finalisti, a diverse manifestazioni: Risonanze Unplugged nel 2008, il Festival di Contursi nel 2011, il Festival della Canzone Italiana d’Autore d’Isernia nel 2012, il Festival di Ghedi nel 2013 e nel 2014. Hanno diviso il palco con molti artisti e aperto i live, tra gli altri, di Jack Savoretti, Daniele Silvestri, Tete de Bois, Ulderico Pesce, Nathalie, Renzo Rubino, Alexia, Moreno MC, Farias, Epsilon Indi, Alicia Pelle, Mauro Di Domenico, Franco Simone, Michele Cortese, Lavinia Desideri. Nel 2012 sono stati presenti alla Biennale di Venezia con la sigla ufficiale del “Premio Melograno” e vantano la premia-zione per il brano ed il video In viaggio al Roma Videoclip 2013. Attualmente sono impegnati nella colonna sonora di un film negli storici studi romani del Forum Music Village.

I LassatilAbballari nascono nel 2008, a seguito dell’incontro musicale tra Michele Piccione e Bene-detto Basile. Nel corso degli anni, diversi musicisti si sono avvicendati tra le fila del gruppo, fino ad arrivare al 2013, anno in cui la band trova il proprio assetto con una formazione definitiva, costituita da Michele Piccione, Benedetto Basile, Ciccio Piras, Barbara Crescimanno e Marco Macaluso. La varietà e la particolarità degli strumenti musicali utilizzati - percussioni varie, chitarra acustica e battente, lira calabrese, cornamuse, zampogne, marranzani, flauti, fisarmonica - , unitamente al re-pertorio incentrato sulla musica da danza europea, non solo ispirano fortemente le creazioni originali del gruppo, ma danno al tempo stesso luogo ad un mix esplosivo di sonorità, che riesce a coinvolgere e ad entusiasmare pubblici di ogni età e località, portando il gruppo su e giù per l’Italia e l’Europa. Nel 2012 i LassatilAbballari incontrano Eugenio Bennato, con il quale iniziano una proficua collabo-razione artistica.

Francesco Mazzanti, in arte Double G, è nato a Recanati nel 1995 e vive a Jesi. Perché Double G? Un po’ in ricordo dell’esperienza musicale intrapresa in compagnia di un amico; un po’ perché quella “G” sta per “gangsta“. Perché Double G, insomma, è un rapper che ha iniziato a scrivere canzoni sin dall’età di 15 anni. Il passo successivo è stata la registrazione di alcuni brani insieme a degli amici e la nascita di un gruppo, la cui esperienza termina quando ognuno dei suoi componenti intraprende la propria strada. Double G prosegue su quella della musica ed attualmente è impegnato nella realizza-zione del suo nuovo album, “Diverso da voi”. Il titolo fa riferimento sia al mondo interiore dell’artista che al suo modo di fare musica: nel lavoro saranno presenti anche brani suonati al pianoforte e canzoni eseguite con l’accompagnamento di chitarre e violini. Insomma, un rap differente dal solito. “Punto a trasmettere quello che penso e quello che sento – dice - a tutti coloro che mi ascoltano; punto a farli sognare perché è questo che fa la musica”.

Stefano Vergani pubblica il suo primo disco ufficiale, insieme all’Orchestrina Pontiroli, nel 2005; nel tempo che intercorre tra la registrazione e l’uscita del lavoro, si esibisce al primo Mantova Musica Festival e, nel 2004, partecipa al Premio Tenco portando a casa la Targa SIAE come miglior autore emergente, alla quale fa seguito il premio della rassegna “Non sparate sul pianista”. É del 2007 l’album “Chagrin D’amour”, da cui viene estratto il video Pesci e poltrone. Il tutto, sempre alla luce della collaborazione con l’Orchestrina Pontiroli, che nel corso degli anni muta formazione e nome diventando Orchestrina Acapulco. É con quest’ultima che nel 2010 è invitato a suonare al prestigioso Festival di Villa Arconati. Segue, a breve, la registrazione del nuovo disco, “E allor pensai che mai”, pubblicato nel gennaio 2011, dal quale nasce il secondo video ufficiale, Mercoledì. Nello stesso anno vince il primo premio durante la rassegna “Musica da bere”. Cambio di rotta nell’ottobre 2013 con l’inizio dei lavori per il suo primo disco da solista, “Applausi a prescindere”, uscito a settembre dell’anno successivo.

Tiziano Toniutti nasce a Roma nel 1974. Per vivere scrive, e per scrivere cerca di vivere. Suona chi-tarre, piano, moderne diavolerie elettroniche; canta - in pubblico - i testi delle sue canzoni e - in privato - di quelle altrui. Lavora dal 1998 nel Gruppo editoriale “L’Espresso”, nella redazione de “La Repubblica”. Nel 2003 è autore di Non c’è male, canzone pubblicata nell’album “Che fantastica sto-ria è la vita” di Antonello Venditti; risale al 2010, invece, il suo primo lavoro , “La città vicino alla luna”, presentato nell’ambito della trasmissione “Parla con me”, condotta da Serena Dandini e in onda su Rai Tre, con l’esecuzione live dei brani Al tempo degli schiavi e La notte che non viene. Sono datati 2011, poi, “Crociere & Crociate” e “BizarBazar”, due album “fratelli” da otto brani ciascu-no, mentre il 2012 è l’anno della pubblicazione di “Non si sa” - presentato all’Auditorium di Roma -, che precede “Campionario”, una retrospettiva realizzata con materiale estratto dagli album pubbli-cati precedentemente. É prevista per il 2015 l’uscita del quarto lavoro, “Esc”.

MAKAY

LASSATILABBALLARI

DOUBLE G

STEFANO VERGANI

TIZIANO TONIUTTI

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La musica dei Lou Tapage, nati nel 2000 in Piemonte, spazia dal ritmo dei balli popolari occitani alle arie irlan-desi, dal cantautorato italo-francese alle melodie celtiche. L’esordio discografico è del 2005, con l’album “Lou Tapage”, cui fanno seguito “Reve Eternè”, “Que vos lei far” e “Finisterre”, mentre risale al 2010 la riproposi-zione in lingua occitana di “Storia di un impiegato” di Fabrizio De Andrè. Negli anni il gruppo ha calcato palchi italiani, francesi e svizzeri, con più di cinquecento concerti all’attivo e la partecipazione a festival quali Folkest, Bustofolk, Nubilaria Celtic Festival, Tavagnasco Rock, Colonia Sonora, Estivada, Hestiv’ Oc, Taranta Power di Badolato; per tre volte è stato ospite al Capodanno Celtico a Milano, nell’ambito del quale ha aperto i concerti di Hevia e dei Kila. A Torino, ha suonato all’auditorium Rai in apertura del concerto di Eugenio Bennato, si è esibito per le Olimpiadi del 2006 ed ha cantato in Piazza Castello per il 150° dell’unità d’ Italia. Finalista del 1MFestival e del Capitalent di Radio Capital, nello stesso anno, il 2014, è stato vincitore del premio “Risonando De Andrè”.

I Santi Bevitori affermano la loro presenza sulla scena musicale romana alla fine del 2013; nello stesso periodo, sono ospiti del programma “Alternitalia”, su Radio Città Aperta, e scrivono e incidono per Giuseppe Venturino A gonfie vele, brano con cui il giovane interprete si classifica terzo al premio Mia Martini 2013. Ad aprile 2014 au-toproducono “Presto verremo alle mani”, un Ep di esordio che, diffuso dalle frequenze di Radiorock, riceve subito ottimi riscontri di critica e pubblico. A maggio, dopo lunghe selezioni, guadagnano la finale del ContesTiamo 2014, svoltosi presso il Contestaccio, noto punto di riferimento della musica emergente romana. Tra luglio ed agosto apro-no i concerti di Tonino Carotone e ‘A67; ad ottobre sono ospiti del Music Corner di Ernesto Assante su Repubblica.it. Oltre a portare avanti la propria attività live, il gruppo è attualmente impegnato nella realizzazione del videoclip del brano Un giorno alle poste. Chi sono I Santi Bevitori? “Siamo – spiegano - la voce familiare e sgraziata che canta i versi che tenete nel cassetto. Siamo i vostri talenti sepolti, le vostre ambizioni insofferenti”.

“Sono nato a Napoli nel 1990, troppo tardi per godermi dal vivo Maradona in maglia azzurra, e il mio primo palcoscenico è stato il ristorante di mio nonno”. Si presenta così Tommaso Primo, che inizia a scrivere canzoni già all’età di tredici anni, prediligendo l’uso della lingua partenopea. Nel 2011 pubblica il suo primo singolo, Canzone a Carmela, prodotto da Luciano Liguori, voce e basso de Il Giardino dei Semplici, cui fanno seguito l’uscità del disco ed uno street tour che lo porta ad esibirsi nelle piazze delle principali città italiane. É nel 2013, però, che con il brano Gioia, un duetto con il cantautore e poeta senegalese Ismael, riesce ad inserirsi prepoten-temente nel panorama della musica emergente campana; il videoclip del pezzo raggiunge un buon successo di visualizzazioni sulla piattaforma digitale Youtube, riuscendo così a conquistare la proiezione quotidiana negli schermi delle stazioni ferroviarie della sua città. Nello stesso anno pubblica il suo primo EP, “Posillipo Interno 3”, prodotto da Oscar Montalbano.

La cantautrice napoletana Flo fa il suo ingresso nella musica ancora adolescente; il percorso al fianco di grandi esponenti della world music, del jazz - Daniele Sepe - , del musical - Claudio Mattone- e del teatro d’avanguardia - Davide Iodice – la porta, nel 2014, al suo primo disco da solista, “D’amore e di altre cose irreversibili”. Con la title track é tra i vincitori di Musicultura lo scorso anno e si aggiudica il premio “Miglior Musica”. É vincitrice assoluta del Premio Andrea Parodi - targhe “Miglior Musica” e “Miglior Arrangiamento” - e della targa “Miglior Testo” al Premio D’Aponte. Mescola una vocalità possente e sensuale ad una scrittura delicata e struggente, in “una sorta di compendio delle migliori caratteristiche femminili messe sul pentagramma”, scrive Diletta Perlangeli su “Il Fatto Quotidiano”; è una navigante tra le rotte del desiderio e le sue canzoni profumano di Mediterraneo, parlano tante lingue e dialetti, dipingono il caldo affresco di un sud immaginario. Al suo fianco in queste avventure il com-positore e chitarrista Ernesto Nobili, il violoncellista Marco Di Palo e il percussionista Michele Maione.

Lorenzo Lombardi, in arte Primiano Stesso, studia musica classica sin dall’età di sei anni; suona il pianoforte e la chitarra e, dopo la formazione presso il Conservatorio di S.Cecilia, comincia a comporre le sue canzoni. Inizia così a girare per i piccoli locali romani, dove il pubblico ancora apprezza le storie cantate, e la sua grande stima per Lucio Battisti, lo porta a conoscere alcuni familiari di quest’ultimo, che annualmente organizzano il Premio Poggio Bustone, del quale è ospite per alcune date. A 18 anni cede alcuni dei suoi brani a gruppi e cantanti di nicchia e prosegue poi il suo percorso partecipando a vari contest, tra i quali l’Eboli Festival e Concerti di Strada. Nel 2013 scrive Battisticamente Parlando, un’accorata dedica all’artista scomparso, il cui videoclip ha come pro-tagonista la quotidianeità delle persone. Tra i vari apprezzamenti, il brano riceve anche quello di Renato Zero, che invita Primiano Stesso a proseguire il suo percorso artistico. Nel 2014 partecipa alle selezioni di Area Sanremo arrivando alle fasi eliminatorie con Calze d’Acciaio, un pezzo che tratta il tema della violenza sulle donne.

Valeria Tron, classe 1981, nata a Prali, ad undici anni scrive la sua prima canzone in patouà - occitano - . Dal 1996 canta con la Magnaut Big-Band e risale al 1999 il cd “ Lous Astronauti”. Ha esportato la sua musica in ogni valle, fino a Cuba e in Sud Africa, nel 2003/4, grazie ad Assemblea Teatro, compagnia teatrale di Torino con la quale ancora oggi l’artista collabora portando sul palco il suo concerto-spettacolo “Ai pè de sta mountanho”. Ha collaborato con numerosi gruppi locali, spaziando dal folk alla musica di “Resistenza” e nel 2012 ha formato il gruppo Joglar. Ha inciso e autoprodotto, inoltre, “Leve les yeux”, opera prima pubblicata nel gennaio scorso, ed è stata selezionata alla Targa Tenco 2014 nella sezione “Album dialettali”. É artigiana del legno, pittrice e mamma. “Racconto la mia vita – spiega - nella lingua che tramando a mio figlio. Racconto una vita che è durez-za e insieme armonia. Non bastano mai le parole, non è sufficiente la mia musica. Sono un artigiano del legno, una cantautrice per “urgenza”.

LOU TAPAGE

I SANTI BEVITORI

TOMMASO PRIMO

FLO

PRIMIANO STESSO

VALERIA TRON

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Hanno scelto di chiamarsi Bunarma – in calabrese “d’animo buono” - i componenti della band di Palmi che fonde il dialetto calabrese con i ritmi antichi del popolo. Il loro primo album, “Ncantu”, ben racconta di quest’intreccio, che prende il via nel ‘98 con Voliri Volari, brano frutto della collaborazione con i Ragainerba. Insieme, i due gruppi incidono nel 2006 “Aundi Vai”; quando le strade si separano, i Bunarma si chiudono in studio ed iniziano a comporre una musica che sperimenta un mix tra genere etnico e pop. Nasce così l’omonimo album della band, cui fa seguito l’amicizia con Vincenzo Incenzo – paroliere di Renato Zero, PFM, Meneguzzi, Pausini - che cura i loro testi in italiano. Ad inaugurare questa collaborazione è Arrivau ccà, un brano che, affrontando la piaga sociale della ‘ndrangheta, colpisce molto Fiorello, che lo propone nel suo programma, “Viva Radio 2”, per l’intero dicembre 2006. Con lo showman il gruppo partecipa anche al concerto annuale della Polizia di Stato, a Roma, e nel 2010 si aggiudica il primo premio al contest “Edison Change The Music”. “Rrichiamu” è il loro ultimo lavoro.

Nel 2005 hanno calcato il palco di Sanremo Giovani con il loro brano L’idea, l’anno successivo hanno pubblicato il loro primo – omonimo - album e nel 2007 il secondo, “Liquido”; Il Pendolo, singolo estratto da quest’ultimo, è stato interpretato dall’attore Claudio Santamaria. Stiamo parlando degli Equ, il cui terzo album, “Un altro me” – pubblicato nel 2012 con la collaborazione di Federico Bellini, Francesco Gazzè e Alessandro Bergonzoni -, ha ottenuto importanti consensi. Nel 2013, infatti, con il brano Il solito, la formazione romagnola riceve il Premio Bindi per la canzone d’autore e la Targa AFI, viene invitata da Enrico De Angelis, direttore artistico del Club Tenco, ad esibirsi come ospite della seconda serata del Premio e, in contemporanea, ottiene il Premio Confesercenti – MEI come migliore proposta musicale. Con il singolo Goccia, poi, gli Equ conquistano il primo premio al con-test “Romagna Creative District” e vengono scelti come unica band in cartellone alla XXIV edizione del Ravenna Festival. É con la canzone Eccetera Eccetera, invece, che l’anno scorso arrivano tra i vincitori di Musicultura portando a casa il premio per il miglior testo.

Gli Elpris nascono nel 2011 a Macerata. Appena ventenni, si riuniscono per comporre pezzi lontani da canoni precostituiti. Avviano da subito un’intensa stagione concertistica, che li porta ad aprire le esibizioni di artisti come The Gang, Nuju, L’orso e a suonare durante manifestazioni della loro città quali “Via libera”, “Hamlin Fest” e “Festa della musica”. Nel 2012, sempre a Macerata, partecipano all’Homeless Rock Fest uscendone vincitori e raggiungendo il numero più alto di voti espressi dal pubblico. Nello stesso anno incontrano Andrea Mei, che diventa il loro produttore artistico; presso gli studi di quest’ultimo incidono il loro primo album, “Poppepunk”. Nel 2014 prendono parte all’Arezzo Wave, raggiungendo la finale regionale. Collaborano con l’attore e regista Marco Di Stefano nell’al-lestimento dello spettacolo Così vicini così lontani, nell’ambito del progetto “Teatro della comunità” di Macerata. Il loro genere musicale è un pop cantautorale suonato con attitudine punk. “La fusione di queste due anime così distanti – spiegano - non è stata programmata né ricercata: è il riflesso sincero del nostro modo d’essere”.

“Veniamo da una città piena di veleni, in tutti i sensi. Crediamo che la musica e la cultura abbiano la capacità di trasformare il veleno in medicina e di incoraggiare le persone a trasformare le cose e se stesse”. A parlare così sono Luca Caiazzo, in arte Lucariello, classe ‘77, e Alessandro Nelson Garofa-lo, in arte Nelson, classe ‘76: un rapper ed un cantautore che si incontrano cercando nuovi linguaggi nel progetto Lucariello&Nelson. I due artisti provengono da esperienze diverse. Il primo, esponente dal ‘97 della scena hip hop partenopea, ha collaborato con la band Almamegretta dal 2003 al 2008, nel 2009 ha realizzato il brano Cappotto di legno sulla vicenda dello scrittore Roberto Saviano e ha scritto tre album da solista; nel 2014 è stato autore della colonna sonora delle serie tv Gomorra con il rapper NTO. Nelson, invece, ha all’attivo due album da solista ed alle spalle una fitta attività autoria-le, che lo ha portato a partecipare all’edizione del 1998 del Festival di Sanremo e ad essere premiato nel 2014 con il David Di Donatello come autore della miglior canzone originale.

Silvia Caracristi, cantautrice trentina, propone una musica che è un vibrante e delicatissimo equi-librio in cui suoni ricercati si intrecciano all’espressività della voce. Dal 2007 comincia ad esibirsi con le sue canzoni in alcuni importanti concorsi nazionali ottenendo vari riconoscimenti, fra i quali la vittoria a Sanremolab 2007, la semifinale di Musicultura nel 2008, il premio della critica alla IV edi-zione del Premio Bianca d’Aponte. Ad ottobre 2014 esce il suo primo disco, “Orbita”, che racchiude un percorso di scrittura lungo un decennio ed è stato finanziato attraverso una fortunata - in sole 24 ha raggiunto l’obiettivo prefissato - campagna di crowd funding lanciata a novembre 2013 sul sito Musicraiser . É anche voce del progetto “miniature” - che la vede al fianco di Gabriele Pierro -, un duo che propone reinterpretazioni di brani molto conosciuti vestendoli di un’estetica minimale, caratte-rizzata dall’uso di strumenti che si denotano per la loro dimensione ridotta, e che vede a dicembre 2012 l’uscita del primo disco omonimo autoprodotto.

BUNURMA

EQU

ELPRIS

LUCARIELLO&NELSON

SILVIA CARACRISTI

venerdì6 febbraio

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Fresco di creazione, il progetto Tiempo Antico nasce dall’esigenza profonda di esprimere un senti-mento di appartenenza a quelli che sono i colori, i sapori, i luoghi e i personaggi che rappresentano lo scorrere delle emozioni. Il gruppo è unito, quindi, dall’urgenza di comunicare attraverso il linguaggio della musica quell’energia e quel calore di cui, forse, il tempo moderno è sprovvisto. La formazio-ne – Salvatore Acerbo, Nicola Girardi, Michele Fabriio, Mario Lupoli, Marcone Santana Barroso - è capitanata da Giovanni Sorvillo, che ha iniziato la sua carriera da sassofonista nell’86, studiando con James Senese. Oltre che con quest’ultimo, iniziano in quegli anni le collaborazioni con artisti del calibro di Larry Nocella, Franco Del Prete, Gianni Guarracino, Bruno Illiano e Vittorio Remino. Nel 1989 incontra Tullio De Piscopo, con il quale collaborerà, in qualità di corista, al disco “Bello carico”. Nel 2009 suona con Joe Amoruso, Tony Esposito, Piero Gallo, Alberto D’Anna, Layeba, Ciccio Merol-la, Enrico Quaranta ed incide un disco – con la partecipazione di Raiz - con sue melodie e testi di Franco Del Prete.

Il progetto Bardi nasce a Trapani nell’estate 2013 dall’incontro fra Giuseppe Ingrassia (voce, testi, chitarra) e Leandro Grammatico (chitarra, ukulele, cori). La sinergia insolita tra un cantastorie non professionista e un chitarrista formato al conservatorio genera un duo folk stralunato con la passione viscerale per la musica inedita e per il teatro. Comincia, così, un’intensa attività di live che culmina nell’incisione di “Circo Massimo”, una demo autoprodotta nonostante la scarsità di mezzi economici. Ad aprile, i due artisti siciliani sentono l’esigenza di espandersi e di includere tra le loro file Maria Trombino (viola), Giovanna Piacentino (violoncello) e Vito Vultaggio (percussioni), tutti musicisti for-matisi al Conservatorio “Antonio Scontrino” di Trapani, al pari di Leandro. Collaborano al progetto, poi, diversi trombettisti turnisti che ad oggi non rientrano in pianta stabile nella formazione del grup-po: Alberto Anguzza, Samuele Davì, Giacomo Tantillo. Musicultura rappresenta per i Bardi la prima avventura oltre i confini della Sicilia.

Agnese Valle nasce a Roma nel 1986. Consegue la maturità classica nel 2005 e nel 2009 si diploma in clarinetto presso il Conservatorio di Musica di Santa Cecilia di Roma. Studia canto con Raffaella Misiti e frequenta numerosi masterclass di perfezionamento musicali - con Andrea Rodini, Claudio Fabro, Mary Satrakian, Susanna Stivali - e teatrali, in Italia e all’estero. Nel 2014 realizza, in colla-borazione con Stefano Scatozza, il suo primo album, “Anche oggi piove forte...”, di cui è autrice e compositrice, candidato alla Targa Tenco “Opera Prima” nello stesso anno. Dal 2009 è anche voce solista e primo clarinetto dell’Orchestra del 41° parallelo, con cui nel 2013 registra l’album “Viaggio Orizzontale”; è, inoltre, musicista di scena e clarinetto della Musicomix Orchestra e collabora come clarinetto solista in Poppins di Renzo Rubino, nella colonna sonora di “Buongiorno Papà”. La sua esperienza professionale la vede, poi, come primo clarinetto nella BSPMT ne “Il fischio del vapore” di Francesco De Gregori e Giovanna Marini e in “Cancao do mar” con Francesco Di Giacomo.

I Renanera sono un gruppo con sonorità di matrice etnica ed elettronica conviventi in un’unica espressione musicale. A simboleggiare il tutto, il logo della band: la spirale, simbolo ricorrente nell’i-conografia legata alla taranta, diventa di forma quadrata come il microchip dei computers e dei sintetizzatori. Sonorità etniche e moderne miscelate, voci popolari che si rincorrono tra liriche con-tadine e ritmi serrati, le storie, la cultura e l’anima del Sud in uno spettacolo che è un mix di gioia, sofferenza e voglia di stare insieme per ballare e cantare: è per questo che, nel 2014, i Renanera hanno realizzato un tour di oltre 70 date e sono stati ospiti di importanti manifestazioni tematiche de-dicate alla musica etnica. Il loro album “Troppo Sud” è stato distribuito gratuitamente in 2000 copie in allegato a “Il Quotidiano della Basilicata” nel dicembre 2012, mentre “Arraggiunamm’ è il titolo del nuovo lavoro, prossimo all’uscita con la direzione artistica di Eugenio Bennato. Il lavoro discografico dei Renanera è ricco di collaborazioni prestigiose, tra le quali quelle con Vittorio De Scalzi, Michele Placido, Leon Pantarei, Basiliski Roots, Leon Pantarei.

Nati nel 2003 a Roma, i Telestar dal 2007 ad oggi partecipano a molti concerti, calcando palchi im-portanti e condividendo la scena con Paolo Benvegnù e i Baustelle, Roy Paci e Tricarico. Nel 2008, dopo aver vinto il concorso “Cornetto Audition”, il gruppo ha la possibilità di aprire il concerto di Zucchero al Mandela Forum di Firenze; nel 2011, invece, vince il famoso Jammin Festival, avendo così modo di suonare assieme, tra gli altri, a Interpol, Negramaro, Verdena, Elbow, Fabri Fibra. Dello stesso anno è la decisione di autoprodurre un video, Il profumo è sempre il solito, selezionato da MTV New Generation e trasmesso sui canali dell’emittente e su quelli di Rock TV e DeeJay TV. Con Su-pernova, ancora nel 2011, i Telestar partecipano alla selezione finale di Sanremo Giovani e vengono anche inclusi nella colonna sonora ufficiale di Popland, serie televisa prodotta da MTV Latin America e distribuita in tutto il mondo. Del 2012, invece, la pubblicazione del primo disco; di prossima uscita il nuovo lavoro, “Così vicini, così lontani”.

TIEMPO ANTICO

BARDI

AGNESE VALLE

RENANERA

TELESTAR

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Il piratesco progetto Os Argonautas nasce nel 2011 dall’incontro di cinque musicisti baresi che van-tano collaborazioni a livello internazionale. La formazione esplora la canzone d’autore italiana attra-verso la lente della musica tradizionale mediterranea e oceanica - in particolare portoghese e brasi-liana-, dando vita ad una sorta di “tropicalismo” mediterraneo. La promozione del primo disco porta il gruppo in tour nelle principali tappe Italiane dedicate alla world-music d’autore e a condividere il palco con artisti come Claudio Sanfilippo, Michel Godard, Daniele Di Bonaventura, Patrizia Laquida-ra, Jaques Morelenbaum. Da subito stampa e radio si interessano al lavoro di scrittura, ricerca ed interpretazione della band barese; lavoro che viene apprezzato e promosso, fra gli altri, dalla giuria del “Premio Tenco” e da quella della XXIV edizione di “Musicultura”, in cui risultano tra i vincitori. Nell’agosto del 2012 sono ospiti nella prestigiosa trasmissione “Brazil”, di Max De Tomassi, in onda su Radio1 Rai. Attualmente la formazione è impegnata in un tour e nella lavorazione del secondo disco, di prossima uscita.

Dopo 15 anni di attività come rock-wave band, i C.F.F. e il Nomade Venerabile diventano un duo fem-minile elettro-acustico composto da Anna Maria Stasi e Anna Surico, che spiegano: “Abbiamo sentito l’esigenza di tornare all’essenza, alla fragilità di una corda che vibra o di una voce che scandisce le parole, “Al cuore”, come recita il nostro ultimo lavoro, che è insieme una dedica e un moto a luogo”. Le due artiste, affidandosi soltanto ad una voce, una chitarra acustica equipaggiata di pedali e loop station, poche percussioni ed una Korg Microstation, rivisitano parte del repertorio dei C.F.F. e del Nomade Venerabile, sfrondandolo, decostruendolo, fino a tornare all’essenziale, a cominciare dal nome: d’ora in poi, semplicemente C.F.F.. In soli 4 mesi da questa “metamorfosi” il duo ha vinto il Premio Pierangelo Bertoli - Sassuolo, Teatro Carani, in giuria, tra gli altri, Massimo Cotto, Giancarlo Governi, Paola Gallo e Andrea Scanzi - , il Festival Music Week di Vico Equense - presidente di giuria Andrea Rodini - ed ha superato le selezioni live risultando finalista nazionale per il Premio De Andrè.

Adolfo Dececco inizia a suonare e studiare privatamente la chitarra a 13 anni e, dopo una serie di demo, incide O si scrive o si canta. Si laurea in Filosofia e continua a scrivere canzoni, in alcuni casi in collaborazione con Giorgio D’Orazio, col quale pubblica anche due libri. Molte le sue esperienze live – tra le quali il Premio “Pigro” di Urbino - e decine i concerti in Abruzzo, che tra il 2012 e il 2013 lo vedono accompagnato dai musicisti di De Gregori prima, da quelli di Guccini poi. Incide alcuni brani con la produzione di Guido Guglielminetti e gli strumenti di molti validi musicisti. Da queste collaborazioni nasce il singolo L’amore paziente, alla cui stesura testuale partecipa Giorgio D’Orazio, col quale Dececco firma anche il testo di Per niente di più, fortunata colonna sonora ufficiale dei Campionati europei di Pattinaggio artistico a Rotelle del 2014. Dalla primavera del 2013 è seguito dal maestro Vince Tempera, che ha deciso di assumerne la direzione artistica. É col sostegno di quest’ul-timo che nascono i brani dell’album “Metromoralità”, uscito a maggio 2014.

I componenti della band suonano insieme da sempre, sono cresciuti nella stessa via e nel 2011 hanno scelto il loro nome, Hilimoni, per iniziare una nuova avventura, prima della quale, comunque, hanno fatto molte esperienze musicali, sia in Italia che all’estero. Nel 2013 hanno dato vita ad un album con la produzione artistica di Roberto Vernetti e Cristian Milani ed attualmente fanno par-te di una realtà chiamata “La Grande V Records”, un’etichetta indipendente, un collettivo di amici musicisti che negli ultimi anni si è impegnato molto per migliorare le opportunità di chi suona in Veneto. Hilimoni amano la vita on the road, sudare nei locali e conoscere gente nuova, ma adorano alla stessa maniera anche lavorare in studio. Al momento sono impegnati nella produzione di nuovi brani col produttore Cristian Milani. La loro musica? “Vuole essere – spiegano – fresca, sorridente e croccante, ma se siamo tristi allora può diventare umida come la nebbia che ti avvolge le ossa nelle notti d’inverno della nostra pianura”.

Marco Africani, in arte Mugli, laureato in economia aziendale, si occupa di brand awareness in una ditta di Tortoreto Lido, dove i colleghi lo definiscono “il commercialista non abilitato del Lunedi”. Dopo l’uscita del brano Animalesco, al grido di “Esco!”, ha deciso di intraprendere la strada dell’au-toproduzione e, una volta catturata, con suo stupore, l’attenzione di giornali e radio locali, ha deciso di proseguire il suo percorso nel mondo del cantautorato. Così, ha continuato a mettere in rete nuovi brani, introducendo l’album inedito “Tutte Cose”. Attraverso il connubio di musica e video – e di tan-ta ironia - cerca di dare ad ogni pubblicazione una dimensione propria e di lasciare sullo sfondo la volontà di mostrare un nuovo modo di vedere le cose. Da qui, la scelta del nome d’arte e il titolo del progetto musicale. Per quest’anno si prepara ad una stagione dedicata principalmente agli spetta-coli dal vivo. Prima dell’uscita dell’album, darà vità ad un live fatto con un videoproiettore e le sole basi, per un’esibizione circense intitolata The Mugli Animal Show.

OS ARGONAUTAS

C.F.F.

ADOLDO DECECCO

HILIMONI

MUGLI

domenica

8 febbraio

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Page 12: Sciuscià - Musicultura 2015 - Audizioni live

Sciuscià MuSicuLturA FEStivAL NEwS

Editore: Associazione Musicultura

Caporedattore: Sara Schiarizza

Redazione: Elisa Carletti Clarissa Cavezzale, Maria Valeria Dominioni, Silvia Macellari,

Maria Silvia Marozzi, Teresa Johanna,Aurora Pepa, Ilaria Pisciarelli, Lucia Santarelli

Progetto grafico, impaginazione: Alberto Brandi

Stampa: Bieffe Spa· Recanati (MC)

Musicultura Festival ha il sostegno di UBI – Banca Popolare di Ancona (project partner),

Comune di MacerataProvincia di Macerata,

Regione MarcheMinistero dei Beni e delle Attività Culturali

Partner Culturali Università di Camerino, Università di Macerata

Media PartnerRadio Uno Rai

Special Partner

Partner Tecnici

Si ringraziano

Spazio ateneo: gli studenti dell’Università di Camerino e dell’Università di Macerata anche quest’anno protagonisti del Festival

La collaborazione dell’Università di Camerino e dell’Università di Macerata con Musicultura si rinnova per l’undicesimo anno consecutivo. Gli studenti dei due atenei avranno ancora una volta la possibilità di vivere la manifestazione dall’interno, di esserne protagonisti.

Anche in quest’edizione, infatti, i ragazzi saranno impegnati nella redazione di “Sciuscià”, la pubblicazione uf-ficiale del Festival, sulle pagine della quale ne racconteranno le tappe, gli ospiti, il lavoro. Alcuni studenti, poi, faranno parte delle Giuria universitaria: avranno modo non solo di dire la propria sugli artisti in gara, ma anche di scegliere uno dei 16 finalisti del concorso. Le giovani leve ricopriranno, quindi, ruoli di rilievo, frutto della loro responsabilizzazione nel tempo e, ancor di più, testimonianza della fiducia che Musicultura riserva proprio al rapporto con gli atenei, vissuto come risorsa imprescindibile per la riuscita del Festival e per la sua qualità. Ed è proprio grazie a questa preziosa risorsa che la XXVI edizione della manifestazione si inaugura all’insegna di due importanti novità: tre tesi di laurea su Musicultura presso l’Università di Macerata e la realizzazione da parte di due studenti di Informatica dell’Università di Camerino del sistema di iscrizione online al concorso.

Con le Audizioni Live si apre il sipario sulla XXVI edizione di Mu-

sicultura; si comincia a scri-vere, così, una nuova pagina della storia del Festival della Canzone Popolare e d’Auto-re ed è bello pensare che il percorso della manifesta-zione possa essere raccon-tato anche dalle parole degli studenti universitari. Non solo attraverso le loro espe-rienze nell’ambito della redazione di “Sciuscià” e della Giuria di Musicultura, ma anche con un lavoro che segna la conclusione del loro iter universitario. Si è chiuso qualche tempo fa, infatti, il bando “Premio tesi di laurea”, indetto dall’Università degli Studi di Macerata in occasione del venticinquesimo anniversario del Festival. Il con-corso, rivolto agli studenti dell’Unimc che hanno discusso la propria tesi di laurea tra gennaio e novembre 2014, è un’ulteriore testimonianza della stretta collaborazione che l’Ateneo e Musicultura hanno deciso di avviare undici anni fa affinché la canzone popolare d’autore continuasse a risuonare anche attraverso la voce dei giovani. Tra questi, Lucia Santarelli, studentessa presso il Dipartimento di Scienze politiche, della Comunicazione e delle Relazioni internazionali, che ha scelto di partecipare al bando discutendo una tesi dal titolo 25 anni di Musicultura: l’evoluzione del Festival attraverso i media. “Il mio studio - racconta Lucia - parte dagli esordi del Festival a Recanati, passando per la partnership con RadioRai e le emittenti televisive della Rai, per arrivare all’ingresso di Musicultura nel mondo dei social”. Maria Silvia Marozzi, laureata in Lettere moderne, ha affrontato invece il tema della canzone d’autore in ambito filosofico: un lavoro di archivio e di ricerca scrupolosa, dunque, per “intraprendere – dice - uno studio sulla ripetibilità dell’opera d’arte”. “La canzone – spiega la studentessa - tante volte si ripete e altrettante non è mai uguale a se stessa. E così sarà finché troverà voce in nuovi interpreti”. C’è poi chi ha scelto di redigere una tesi sul Festival perché crede che la canzone d’autore sia la testimonianza di un profondo bisogno che l’uomo ha di ascoltare e sentire dentro di sé la poesia: è il caso di Francesco Matassa, che si è servito dei suoi studi in ambito filologico per dimostrare come, secondo lui, la canzone di oggi non sia altro che il risultato di un processo di evoluzione naturale della poesia antica. Tre lavori diversi e tre punti di vista differenti, insomma, a testimonianza dell’impor-tanza che Musicultura e L’Università di Macerata riservano al lavoro e all’impegno degli studenti dell’ateneo, ma, soprattutto, a conferma del vivace interesse che questi ultimi destinano, nonostante il passare degli anni, ad un appuntamento che rappre-senta al meglio l’anima di quel vettore intramontabile che si chiama canzone.

Aurora Pepa

Il connubio tra festival ed Università rinverdisce ad ogni nuova edizione. Undici anni di collaborazione da quando la navicella di Musicultura approdò a

Macerata; undici anni durante i quali centinaia di studenti si sono formati non solo musicalmente. Ol-tre all’esperienza della giuria, che mette in contatto diretto la musica popolare italiana con i suoi giova-ni fruitori, c’è la redazione di “Sciuscià”, all’interno della quale i ragazzi sperimentano, spesso per la prima volta, il lavoro giornalistico. Ma quest’anno c’è un’altra importante novità, frutto della coope-razione con l’Università di Camerino:due giovani programmatori hanno messo a disposizione le loro conoscenze e speso il proprio lavoro per la crescita del concorso.Grazie al loro impegno, infatti, per questa XXVI edizione è stato possibile inviare le domande d’iscrizione al Premio anche via web.“Occorreva che trovassimo un progetto da presentare ad un esame e abbiamo optato per questo”, dice Fabio Alessandrelli, che ha lavorato, assieme al collega Matteo Mircoli, alla re-alizzazione del nuovo sistema. Facilità e sicurezza sono le parole chiave della novità telema-tica. Spiegano infatti i due informatici: “Il processo di sviluppo di una piattaforma del genere è molto lungo: sono stati necessari molti incontri fra noi tesi a raffinare sempre più il prodotto fino a farlo diventare il più semplice possibile per gli utenti. La sicurezza poi non è mai stata trascurata, perché quando si gestiscono dei dati riservati bisogna tener presente che ci sono password e chiavi d’accesso personali”.“Per questo – cocludono -abbiamo fatto in modo che tutto il sistema utilizzasse comunicazioni criptate e abbiamo adottato la massima cura nelle modalità di salvataggio delle password degli utenti”. Numeri alla mano, l’efficacia ha premiato l’idea dei ragazzi di Unicam: sì, perché anziché un esordio in sordina, il nuovo sistema d’iscrizione è stato adottato dai 2/3 dei partecipanti al concorso ed ha contribuito ad incrementare il numero degli iscritti, cresciuto del 23% rispetto all’anno precedente. “Abbiamo messo in campo l’informatica – spiega il rettore dell’Universi-tà di Camerino,Flavio Corradini -con un risultato importante dal punto di vista tecnico e tec-nologico: da oggi la gestione e il monitoraggio della procedura d’iscrizione e il controllo real time di tutto quello che accade nel concorso saranno anche in digitale. Il prodotto garantisce inoltre un approccio friendly al sito grazie al tutor online a disposizione di staff e concorrenti”.

Maria Silvia Marozzi

Corone d’alloro per Musicultura: tre tesi di laurea sul Festival

Musicultura digitale: iscrizione online grazie a due studenti di Informatica dell’Unicam

cinema excelsior

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Occhio al web: Musicultura è anche social

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