Sciascia e shakespear eok

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SCIASCIA E SHAKESPEARE NELLA “TEMPESTA”

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SCIASCIA E SHAKESPEARE NELLA “TEMPESTA”

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PROSPERO [Aside]: I had forgot that foul conspiracy Of the beast Caliban and his confederates Against my life: the minute of their plot Is almost come. [To the Spirits]: Well done! avoid; no more! FERDINAND: This is strange: your father's in some passion That works him strongly. MIRANDA: Never till this day Saw I him touch'd with anger so distemper'd. PROSPERO: You do look, my son, in a moved sort, As if you were dismay'd: be cheerful, sir. Our revels now are ended. These our actors, As I foretold you, were all spirits and Are melted into air, into thin air: And, like the baseless fabric of this vision, The cloud-capp'd towers, the gorgeous palaces, The solemn temples, the great globe itself, Ye all which it inherit, shall dissolve And, like this insubstantial pageant faded, Leave not a rack behind. We are such stuff As dreams are made on, and our little life Is rounded with a sleep. Sir, I am vex'd; Bear with my weakness; my, brain is troubled: Be not disturb'd with my infirmity: If you be pleased, retire into my cell And there repose: a turn or two I'll walk, To still my beating mind.

PROSPERO [Tra sé]: M’ero dimenticato del bestial Calibano e dei suoi complici e dell’infame lor cospirazione per uccidermi; e questa è quasi l’ora di esecuzione della lor congiura. [Agli spiriti]: Ben fatto. Andate, voi. È finito.FERDINANDO: Strano, tuo padre dev’essere preda d’un pensiero che molto lo sconvolge.

MIRANDA: Infatti. Mai lo vidi prima d’oggi in sì violenta e smoderata collera. PROSPERO: Ferdinando, ti vedo assai turbato, come sgomento: non aver paura. I giochi di magia son terminati. Come t’avevo detto, quegli attori erano solo spiriti dell’aria, ed in aria si son tutti dissolti, in un’aria sottile ed impalpabile. E come questa rappresentazione - un edificio senza fondamenta - così l’immenso globo della terra, con le sue torri ammantate di nubi, le sue ricche magioni, i sacri templi e tutto quello che vi si contiene è destinato al suo dissolvimento; e al pari di quell’incorporea scena che abbiam visto dissolversi poc’anzi, non lascerà di sé nessuna traccia. Siamo fatti anche noi della materia di cui son fatti i sogni; e nello spazio e nel tempo d’un sogno è racchiusa la nostra breve vita. Mio caro, ho l’animo alquanto turbato, il mio vecchio cervello è un po’ sconvolto. Perdona questo mio svigorimento. Ma di me non dovete preoccuparvi. Ritiratevi, se così vi piace, nella mia grotta a riposare un po’. Io muoverò qui fuori quattro passi, per acquietare questo mio malessere.

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The Tempest is about a wizard, Prospero, who is forced to leave his throne in Milan because of his brother Alfonso and escape to a desert island. After he causes a storm to make his brother’s ship sink he discovers that Alfonso’s son, Ferdinand, is in love with Prospero’s daughter Miranda, the wizard celebrates the wedding and gives up on his magic.

THE TEMPESTLa Tempesta parla di un mago, Prospero, il quale viene costretto a rinunciare al trono di Milano a causa di suo fratello Alfonso, e scappare verso un’isola deserta. Dopo aver causato una tempesta per affondare la barca di suo fratello, Prospero scopre che il figlio di Alfonso, Ferdinando, è innamorato di sua figlia Miranda, quindi il mago decide di celebrare le nozze e rinunciare alla sua magia.

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IV Act I SceneTHE CHARACTER OF CALIBAN

Caliban is one of the main characters of “The Tempest”. He is the son of the witch Sycorax and a devil. He is introduced as a savage:

PROSPERO: A devil, a born devil on whose natureNurture can never stick, on whom my pains, Humanely taken, all, all lost, quite lost.And as with age his body uglier grows,So his mind cankers. I will plague them all,Even to roaring.

PROSPERO: Un demonio è colui; da’ suoi natali, Un demòn! nè coltura ingentilirne Può l’indole feroce; io v’ho sprecate Per sola umanità fatiche e cure;Tutte, tutte sprecate; e come orrendaSempre più colla età la sua figuraDivien, così la trista anima suaPiù sempre incancherisce. A tal tormentoColoro io sopporrò, che ne dovrannoMandar lamenti disperati.

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IV Act I SceneTHE CHARACTER OF CALIBAN

PROSPERO: Mi fuggì dal pensier la iniqua tramaDel brutal Calibano e de’ malvagiSuoi congiurati contro me. Già l’oraDestinata a incarnar quel sanguinoso Lor disegno è vicina.

PROSPERO: I had forgot that foul conspiracyOf the beast Caliban and his confederatesAgainst my life: the minute of their plotIs almost come.

His figure was inspired by the the savages that the European submitted in the Caribbean and the essay “On Cannibals” by Montaigne. His beautiful speeches about his island provide some of the most impressive images in the play. He is attracted by Miranda but uses violence on her. He’s not faithful to Prospero:

Caliban can be considered as an ambiguous character, both positive andnegative, whose will, if uncontrolled, can result in something terribly dangerous (as science for Majorana). This is a central figure because he embodies different aspects of all the other characters and of the same author.

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Ye elves of hills, brooks, standing lakes and groves, And ye that on the sands with printless foot Do chase the ebbing Neptune and do fly him When he comes back; you demi-puppets that By moonshine do the green sour ringlets make, Whereof the ewe not bites, and you whose pastime Is to make midnight mushrooms, that rejoice To hear the solemn curfew; by whose aid, Weak masters though ye be, I have bedimm'd The noontide sun, call'd forth the mutinous winds, And 'twixt the green sea and the azured vault Set roaring war: to the dread rattling thunder Have I given fire and rifted Jove's stout oak With his own bolt;

V Act Scene IRINUNCIA ALLA MAGIA

the strong-based promontory Have I made shake and by the spurs pluck'd up The pine and cedar: graves at my command Have waked their sleepers, oped, and let 'em forth By my so potent art. But this rough magic I here abjure, and, when I have required Some heavenly music, which even now I do, To work mine end upon their senses thatThis airy charm is for, I'll break my staff, Bury it certain fathoms in the earth, And deeper than did ever plummet soundI'll drown my book.

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V Act Scene IRINUNCIA ALLA MAGIA

Voi, de’ colli, de’ laghi e delle selve, Silfidi abitatrici, e voi, voi pureChe vi godete d’inseguir sul lido,Col piè che nell’arena orma non lassa,Il fuggente Nettuno, e se ritornaGli date, in corsa paurosa, il dorso,E voi che descrivete a’ rai di luna,Spiritelli minuti, i cerchi amariOnde il prato s’imbeve, ed a quell’erbaNè pecora, nè zeba il dente accosta;E voi che per trastullo uscir di notteFate il fungo di terra, ed esultateQuando suona la squilla il coprifoco,Voi che fiacchi bensì, ma pur soccorsoBastevole mi foste; e per la vostraPoca virtù velai la faccia al sole Nel pien meriggio, scatenai la rabbiaDe’ venti, e tra la verde onda del mare E il glauco aere del ciel, della battaglia

L’ululo suscitai, le fiamme accesiAl terribile tuon che col potenteScoppio la quercia dell’Egioco atterra, Feci i monti tremar su’ lor profondi Fondamenti, l’abete, il faggio, il cedro Svelsi dalle radici; e fin le tombe Spalancai con un cenno, ed i dormenti, Svegli dall’arte mia, balzàr di novo Alla luce del dì; voi tutti udite! Giuro di qui lasciar questi infernali Prestigi; e poi che desta una divina Musica avrete che ridoni il senno A questi sciagurati, e sia raggiunto Quel fin che cogl’incanti io mi proposi, Giuro spezzar la verga mia, nel suolo Più cubiti affondarla, e il mio volume Sommergere ne’ flutti ove non giunse Scandaglio mai.

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La sera del 25 marzo 1938 Ettore Majorana, trentunenne, si imbarca a Napoli sul traghetto diretto a Palermo lasciando due lettere nelle quali preannuncia la propria "scomparsa". Giunto a Palermo scrive però di distruggere le lettere che aveva inviato il giorno prima e annuncia di essere di ritorno a Napoli l'indomani. Il suo mancato arrivo a Napoli è noto e Sciascia si interroga sulle congetture fatte in proposito formulandone anche di proprie. In particolare ipotizza che Majorana si sia ritirato in un convento ricusando il suo ruolo di scienziato in seguito a un'intuizione circa il possibile sviluppo della bomba atomica e le conseguenze disastrose che ne sarebbero potute scaturire.

LA SCOMPARSA DI MAJORANA

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LA SCOMPARSA DI MAJORANA PROSPERO: “La

turpe cospirazione del bestiale Caliban contro la vita, mi è passata di mente”.

Omissione voluta dell’aggettivo “mia” con conseguente cambiamento di significato della frase.

Il prezzo pagato da Majorana per evitare di prendere parte alla “cospirazione contro la vita”: sparire nell’oblio.

Chi è Caliban? Majorana non fugge tanto gli effetti della bomba atomica quanto la corresponsabilità nella turpe cospirazione di Caliban, finendo come Vitangelo Moscarda (protagonista di “Uno, Nessuno, Centomila”).

Sciascia lascia anche il lettore nel dubbio.

“È un libro bello proprio perché non è una indagine ma la contemplazione di una cosa che

non si potrà mai chiarire.” (Pasolini)

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ANALISI DELLA FIGURA DI PROSPERO

Due chiavi di lettura:• Misteriosa scomparsa di Majorana come un

drastico allontanamento dalla vita condotta e dalla scienza in analogia con la rinuncia di Prospero alla magia.

• Senso dell’ espunzione da parte di Sciascia dell’aggettivo “mia” nella citazione di Shakespeare: al contrario della cospirazione di Calibano, rivolta unicamente contro Prospero gli studi di Via Panisperna sarebbero stati mortali per centinaia di migliaia di persone.

Rapporto tra la figura di Prospero e Sciascia:

• Entrambi sono dei “pianificatori“.• Entrambi si servono di alcuni strumenti.