Scialpinismo nel Caucaso meridionale, GEORGIA · A Gudauri c’è un volumetto (in inglese) con una...

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www.avalcotravel.com 1 Scialpinismo nel Caucaso meridionale, GEORGIA report del viaggio scialpinistico del Club Avalco 1-19 aprile 2019 e informazioni generali sullo scialpinismo nella regione Vedi anche la PHOTO GALLERY di questo viaggio: https://www.flickr.com/photos/wildphotoshooter/albums/72157678106844157 Per informazioni sul viaggio e sugli itinerari di scialpinismo, e per richiedere mappe e tracce GPS: email a [email protected] Per consultare i programmi di viaggio proposti da Avalco Travel: > VALLE DI MESTIA, SVANEZIA http://www.avalcotravel.com/scheda.asp?id=793 > VALLE DI GUDAURI http://www.avalcotravel.com/scheda.asp?id=767 Altri programmi in Asia Minore e Medio Oriente: > ARMENIA http://www.avalcotravel.com/scheda.asp?id=766 > TURCHIA, CAPPADOCIA – ALADAG http://www.avalcotravel.com/scheda.asp?id=772 > TURCHIA, INTORNO AL LAGO DI VAN http://www.avalcotravel.com/scheda.asp?id=787 > TURCHIA, MONTE ARARAT http://www.avalcotravel.com/scheda.asp?id=717 > IRAN http://www.avalcotravel.com/scheda.asp?id=750 > Altri programmi (trekking, alpinismo, scialpinismo, rafting e kayak, mountain bike), viaggi su misura e consulenze: consultare www.avalcotravel.com oppure inviare email a [email protected]. LA GEORGIA La Georgia ha acquisito l’indipendenza dalla ex Unione Sovietica nel 1991. Dagli anni 2000 ha iniziato a sviluppare il turismo naturalistico in montagna e al mare (costa del Mar Nero) e quello storico-archeologico (soprattutto per il ricco patrimonio di chiese e monasteri ortodossi risalenti fino al VI secolo). La catena principale di montagne è ovviamente il versante meridionale del Caucaso, che si estende per circa 700 km dal Mar Nero a ovest al Mar Caspio a est, con molte vette oltre i 4000 m e le principali oltre i 5000 m. La massima elevazione in Georgia è lo Shkhara 5201 m; l’ Elbrus 5642 m è interamente in territorio russo. L’estremità occidentale della catena si trova in Abkhazia, regione giorgiana attualmente occupata dalla Russia (e visitabile solo con un permesso speciale); l’estremità orientale si trova in Azerbaijan. Poco a sud della linea principale di vette al confine con la Russia, ci sono altre catene montagnose a quote di 3000-4000 m. Infine, nel sud del paese, sotto l’asse Kutaisi – Tbilisi, si estende il cosiddetto Piccolo Caucaso (con quote massime sui 2800 m), vicino alle frontiere con Turchia e Armenia. I cittadini italiani possono fare il visto all’ingresso. Salvo le regioni occupate, si circola liberamente senza problemi di sicurezza. I georgiani sono famosi per la eccezionale ospitalità, la cucina varia e abbondante, e gli ottimi vini. SCIALPINISMO IN GEORGIA Il versante sud del Caucaso offre ascensioni di grande interesse alpinistico e sciistico, in valli poco frequentate, dove il tempo si è fermato. Le vette arrivano ai 5000 m e presentano pareti e ghiacciai imponenti, a volte raggiungibili solo con più giorni di marcia dal

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Scialpinismo nel Caucaso meridionale, GEORGIA

report del viaggio scialpinistico del Club Avalco

1-19 aprile 2019

e informazioni generali sullo scialpinismo nella regione

Vedi anche la PHOTO GALLERY di questo viaggio: https://www.flickr.com/photos/wildphotoshooter/albums/72157678106844157

Per informazioni sul viaggio e sugli itinerari di scialpinismo, e per richiedere mappe e tracce GPS: email a [email protected]

Per consultare i programmi di viaggio proposti da Avalco Travel:

> VALLE DI MESTIA, SVANEZIA http://www.avalcotravel.com/scheda.asp?id=793

> VALLE DI GUDAURI http://www.avalcotravel.com/scheda.asp?id=767

Altri programmi in Asia Minore e Medio Oriente:

> ARMENIA http://www.avalcotravel.com/scheda.asp?id=766

> TURCHIA, CAPPADOCIA – ALADAG http://www.avalcotravel.com/scheda.asp?id=772

> TURCHIA, INTORNO AL LAGO DI VAN http://www.avalcotravel.com/scheda.asp?id=787

> TURCHIA, MONTE ARARAT http://www.avalcotravel.com/scheda.asp?id=717

> IRAN http://www.avalcotravel.com/scheda.asp?id=750

> Altri programmi (trekking, alpinismo, scialpinismo, rafting e kayak, mountain bike), viaggi su misura e consulenze: consultare

www.avalcotravel.com oppure inviare email a [email protected].

LA GEORGIA

La Georgia ha acquisito l’indipendenza dalla ex Unione Sovietica nel 1991. Dagli anni 2000 ha iniziato a sviluppare il turismo

naturalistico in montagna e al mare (costa del Mar Nero) e quello storico-archeologico (soprattutto per il ricco patrimonio di chiese e

monasteri ortodossi risalenti fino al VI secolo).

La catena principale di montagne è ovviamente il versante meridionale del Caucaso, che si estende per circa 700 km dal Mar Nero a

ovest al Mar Caspio a est, con molte vette oltre i 4000 m e le principali oltre i 5000 m. La massima elevazione in Georgia è lo Shkhara

5201 m; l’ Elbrus 5642 m è interamente in territorio russo.

L’estremità occidentale della catena si trova in Abkhazia, regione giorgiana attualmente occupata dalla Russia (e visitabile solo con un

permesso speciale); l’estremità orientale si trova in Azerbaijan.

Poco a sud della linea principale di vette al confine con la Russia, ci sono altre catene montagnose a quote di 3000-4000 m.

Infine, nel sud del paese, sotto l’asse Kutaisi – Tbilisi, si estende il cosiddetto Piccolo Caucaso (con quote massime sui 2800 m), vicino

alle frontiere con Turchia e Armenia.

I cittadini italiani possono fare il visto all’ingresso. Salvo le regioni occupate, si circola liberamente senza problemi di sicurezza.

I georgiani sono famosi per la eccezionale ospitalità, la cucina varia e abbondante, e gli ottimi vini.

SCIALPINISMO IN GEORGIA

Il versante sud del Caucaso offre ascensioni di grande interesse alpinistico e sciistico, in valli poco frequentate, dove il tempo si è

fermato. Le vette arrivano ai 5000 m e presentano pareti e ghiacciai imponenti, a volte raggiungibili solo con più giorni di marcia dal

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fondovalle.

I pochi rifugi esistenti sono situati generalmente a quote basse e aperti solo in estate; perciò, per le gite di più giorni, è generalmente

necessario rendersi autonomi con tende per i bivacchi, cibo, e gas.

La prima stazione sciistica in Georgia è stata Bakuriani, nelle montagne del Trialetis Kedi, a circa 140 km a ovest di Tbilisi. Offre 30

km di piste servite da 15 impianti a quote di 1700 – 2700 m.

La stazione più grande è Gudauri, a circa 130 km a nord di Tbilisi; offre 32 km di piste servite da 13 impianti a quote di 2000 – 3270 m.

La recente notorietà anche in Europa è dovuta alle discrete possibilità di fuoripista, specialmente nei mesi invernali, e alla buona

ricettività alberghiera.

Tuttavia, il resort da noi preferito è Tetnuldi, di recente costruzione nella valle di Mestia. Offre soltanto 14 km di piste servite da 5

impianti, a quote di 2200 – 3100 m, ma il vero interesse è per gli ottimi fuoripista (anche con linee ripide) su diversi versanti, da

dicembre a metà aprile. Il solo limite è rappresentato dalle possibili difficoltà nella ripida strada di accesso, sempre innevata e

fattibile solo con mezzi 4x4.

Lo scialpinismo è ancora poco diffuso; infatti i rari frequentatori sono principalmente turisti occidentali. Da una decina di anni però

sta crescendo una piccola comunità locale e a Gudauri (e in misura minore, a Mestia) sono disponibili alcune guide alpine del posto

(con certificazione GMGA) con ottime abilità sciistiche.

Infine, a Gudauri esiste una organizzazione stabile per l’eliski; a Mestia è soltanto occasionale (elicotteri provenienti da Gudauri o

addirittura dalle Alpi in assistenza a gruppi privati).

Nell’aprile 2019 il Club Avalco ha visitato la valle di Gudauri e la valle di Mestia, con l’obiettivo di realizzare belle salite e discese con

gli sci.

Da sinistra: il villaggio di Ushguli, salita sopra Etseri (Mestia), discesa nel Lakchkhilda range (Tetnuldi)

Clima e meteo

Il clima della Georgia è complesso, poiché influenzato sia dalla vasta piattaforma continentale russa a nord, che dal mare a ovest. Gli inverni

sono generalmente freddi e caratterizzati da copiose nevicate; le estati sono calde. La transizione dall’inverno all’estate è molto più rapida che

sulle Alpi, ossia, la primavera è breve.

A quote di 1600 m le temperature minime e massime sono mediamente di -12°C/-6°C in gennaio e -4°C/+6 °C in aprile.

La stagione ideale per lo scialpinismo va da gennaio a febbraio a quote di 1300 – 3000 m, in particolare per gli amanti della powder, e marzo-

aprile per le quote più elevate e lo sci sui ghiacciai.

Per le previsioni meteo, consigliamo di consultare il sito internazionale www.mountain-forecast.com . Le previsioni offerte da questo portale si

sono rivelate abbastanza affidabili. In alternativa, consultare il sito norvegese www.yr.no .

Non esiste sul posto un servizio di informazione sulle valanghe.

Logistica.

Per arrivare in Georgia occorre volare a Tbilisi, oppure Kutaisi (quest’ultima più vicina per visitare la Svanezia).

Per muoversi sul posto è raccomandabile noleggiare un’auto 4x4, visto lo stato delle strade. Per un gruppo numeroso si potrà considerare di

disporre anche di un autista locale.

Purtroppo, molte montagne splendide e I grandi ghiacciai sulla frontiera russa hanno punti di partenza irraggiungibili in auto. Il solo mezzo

possibile, ma quasi mai disponibile e sempre costoso, sarebbe l’elicottero.

Una nota sulle montagne poste al confine con la Russia: ci possono essere posti di controllo in fondovalle (Border Police); in teoria bisognerebbe

registrarsi sul posto, in pratica quasi sempre lasciano passare.

Alloggi.

La disponibilità di alloggi è discreta solo nelle valli di Gudauri e Mestia; altrove il turismo è ancora ai primi passi. A Gudauri sono disponibili

appartamenti e hotel, tutti situati alla base degli impianti di risalita, altrimenti si trovano sopratutto guesthouse se si vuole alloggiare a

Stepansminda (ex Kazbegi), oltre il passo Jvari.

A Mestia e altrove raccomandiamo in ogni caso le guesthouse, che offrono anche I pasti, e permettono di vivere un ambiente famigliare tipico

della cultura locale.

Sicurezza.

In Georgia non esiste alcuna servizio di soccorso organizzato in montagna. Potreste incontrare persone con divisa e distintivo, ma si tratta

generalmente di volontari che prestano un servizio occasionale e senza un protocollo collaudato di intervento.

In definitiva, occorre essere autonomi nel autosoccorso, e concordare le modalità di comunicazione in caso di emergenza con una persona o

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agenzia locale. Consigliabile dotarsi di telefono satellitare, dato che la copertura di telefonia mobile è spesso carente o del tutto mancante

nelle zone di montagna.

Per quanto riguarda i pericoli in montagna, sono quelli abituali dello scialpinismo, con l’osservazione che i ghiacciai sono spesso molto

crepacciati e a volte persino insuperabili se non con mezzi alpinistici e al prezzo di tempi di percorrenza decisamente lunghi.

Attenzione anche al clima, più freddo rispetto alle Alpi.

Salita verso il Chaladi Peak (Mestia), sullo sfondo le due vette del Ushba.

Cartografia.

> Caucasus, mappa stradale 1:1,000,000 – ediz. Freytag & Berndt;

> mappe regionali 1:200,000 – ediz. Geoland;

> mappe topografiche 1:50,000 – ediz. Geoland (curve di livello ogni 10 m, ma scarsa rappresentazione delle zone rocciose);

> mappe militari sovietiche 1:100,000 (scaricabili dal sito www.loadmap.net. )

Come mappe digitali, dal sito www.mygeorgia.ge si può scaricare e stampare gratuitamente le carta topografica nazionale al 1:50,000 (in

georgiano); come app per il cellulare consigliamo Geographica, sviluppata da appassionati giapponesi su base OpenStreetMap.

La declinazione magnetica nella zona è di 7,01° verso est (aprile 2019) e aumenta di 0.08°/anno.

N.B.: in fondo al documento alleghiamo una carta generale della Georgia.

Guide e manuali

Consigliamo la guida turistica generale di Lonely Planet.

Non ci risultano esistere ad oggi guide scialpinistiche complete, nemmeno in lingua russa. A Gudauri c’è un volumetto (in inglese) con una

decina di itinerari di scialpinismo e freeride classici, anche con foto aeree, redatti dalle guide locali.

VALLE DI GUDAURI

La valle di Gudauri si raggiunge in 2-3 ore di auto da Tbilisi, seguendo la strada principale che porta a Vladikavkaz in territorio russo.

Giunti a Gudauri 2200 m, se la strada è aperta, si può continuare per il Jvari Pass 2379 m e scendere a Stepansminda (ex Kazbegi)

1800 m, l’ultimo paese prima della frontiera. Attenzione: la strada del passo in inverno è spesso chiusa per neve o pericolo di

valanghe; inoltre è molto battuta dai camion, per cui sono possibili frequenti code e fermate.

Da sinistra: pastore nella valle di Becho, salita nella valle di Sioni, vetta del Narvani 3123 m.

Gudauri – zona impianti di risalita

Da Gudauri, le gite classiche verso le cime del Bitara 3174 m, Sadzele 3307 m e Narvani 3123 m, sono ora facilitate dagli impianti

che vi arrivano poco sotto. In mezz’ora di salita si arriva su queste cime, da cui è si può scendere sui versanti nord, per oltre 1000 m di

dislivello, verso la strada tra il Jvari Pass e Kobi. Da Kobi è ora possibile risalire all’area delle piste tramite una seggiovia che porta al

Kobi Pass 2980 m.

Sono possibili anche discese sui versanti est nella valle Khadistskali (rientro a Gudauri in taxi).

A sud di Gudauri

Una gita particolare e raccomandabile (specialmente in inverno) è il Mount Lomisi 2452 m. Si parte dai villaggi di Zemo Mleta, oppure

Kvemo Mleta, oppure Arakhveti, a quota 1400 m circa, a sud di Gudauri (prima dei tornanti). La parte basse si svolge in foresta, poi in

terreno aperto e, nei pressi di una evidente e ampia sella, sorge il piccolo Monastero di Lomisi, abitato tutto l’anno da pochi monaci

ortodossi, dove si può avere un piatto caldo. Si può realizzare un giro ad anello, con salita e discesa da/a uno dei villaggi menzionati.

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Canyon di Aragavi

Ad ovest di Gudauri ci sono belle gite fino a 3000 – 3600 m di quota, ma con approccio problematico e/o con lungo sviluppo (Miketi

2937 m, Mepiskalo 3519 m, Sherkhota 3695 m). Per evitare l’attraversamento del profondo canyon di Aragavi, occorre infatti partire

più in basso da Zemo Mleta e percorrere diversi km in mezzacosta.

Jvari Pass

Circa 2 km a nord del Jvari Pass, il Dedaena Peak 3488 m offre un itinerario diretto su belle pendenze con esposizione est e finale

alpinistico (consigliati ramponi e piccozza).

Da Kobi si stacca verso ovest la lunga e selvaggia valle del Tergi. L’unica gita fattibile in giornata è il Khorisar 3736 m, da nord (una

strada sterrata consente di accorciare l’avvicinamento di 2 km circa).

Per la valle laterale di Mna (il fondovalle può essere pericoloso per valanghe) è possibile raggiungere in 7-10 ore la Bethlemi Hut al

Kazbek; oppure il grande ghiacciaio Suatisi, con diverse vette oltre i 4000 m (la più alta è il Jimara 4780 m). Per queste ultime, si

tratta di mini-spedizioni di 3-4 giorni, ove occorre essere totalmente autonomi (tende, cibo, gas).

Stepansminda (ex Kazbegi)

Il villaggio di Stepansminda è un antico borgo di montagna, ben diverso dall’ambiente mondano di Gudauri. Costituisce la base

migliore per gite di uno o più giorni, lontano dalle piste.

Valle principale – versante est

Dal villaggio di Sioni (circa 8 km a sud di Stepansminda) per la vallata di Terkhena si raggiungono le vette orientali della cresta del

Narvani; la più accessibile è la q. 3142 m sulla carta Geoland (in vetta sci ai piedi). Più a destra (salendo) ci sono magnifici pendii

sovente in neve polverosa.

Dal villaggio di Sno, si può proseguire per strada sterrata (meglio se con veicolo 4x4) per diversi km, e in stagione avanzata fino a Juta

2100 m. Da qui sono possibili belle gite raramente frequentate (Gora 3632 m, Jvartkhorkhi Pass 3456 m, Sasuptano 3398 m, Sadzele

pass 3056 m o Chaukhi pass 3338 m con traversata nella valle di Khevsuretis, Chaukhi 3688 m, Sakharistsveri 3136 m).

Da Akhalltsikhe 1900 m (2 km dopo Sno) una stradina (non percorribile in auto) volge a sud verso Artkhmo e da qui si raggiunge la bella

cima del Tseri 3199 m per il versante nord.

A quota 2000 m la valle di Sno si biforca; a sinistra si sale a Juta, a destra (piloni della linea elettrica) si entra nella Chaukhistskali da

cui sono fattibili diverse cime sui 3200 m.

Direttamente sopra Stepansminda, le vette del Kuro Range (tra 3000 e 4000 m) offrono linee ripide e dirette (da salire in ramponi),

ma molto esposte alle valanghe.

Valle principale – versante ovest

Sul versante ovest della valle principale, una gita facile ma su pendii sostenuti è il Monte Sut 2995 m da Kanobi. Il Monte Tkarsheti

3427 m si sale da Khurtisi (per il canyon di Kesia), oppure dal villaggio di Tkarsheti (è naturalmente possibile realizzare il giro ad

anello); dalla vetta si gode di una vista eccezionale sul Kazbek.

Attenzione: da fine marzo il versante ovest della valle può essere privo di neve fino a 2000 m e oltre.

L’itinerario al Kazbek lungo il Gerheti Glacier.

Kazbek Il Kazbek 5034 m, sulla frontiera con la Russia, è la massima elevazione della regione, e vale di per sé il viaggio. Dal fondovalle si sale alla iconica chiesa Gergeti Sameba,a quota 2200 m, meta di pellegrinaggio da parte dei religiosi ortodossi di tutta l’Asia. Se la strada non è innevata, è facilmente percorribile in auto (servizio di taxi sul posto). Da qui in circa 3 ore si sale al nuovo (e costoso) rifugio Altihut 3014 m, che offre camere confortevoli e pasti, ma situato a quota troppo bassa per l’ascensione al Kazbek. Suggeriamo perciò di proseguire per il rifugio Bethlemi xxxx m (ulteriori 1-2 ore). Si tratta di una enorme costruzione in pietra, ex stazione meteorologica sovietica, in cui è possibile pernottare su tavolati (saccopelo necessario). Il rifugio è

generalmente custodito, ma non sono offerti i pasti; perciò occorre portare il proprio cibo, gas e fornello. Dal rifugio è consigliabile effettuare almeno una giornata di acclimatamento, per esempio con salite al Ortsveri 4258 m (possibili linee ripide sui pendii nord-est), oppure al Mailikhokhi 4598 m.

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Da sinistra: Bethlemi Hut 3653 m, la parte sommitale al Kazbek, in vetta al Kazbek 5034 m

Per la via normale al Kazbek, dal rifugio occorre portarsi sul Gergeti glacier e quindi alla ampia sella Maili 4478 m. Ci sono grandi

crepacci, ma facilmente evitabili. Dalla sella si sale poi la grande spalla nord-ovest del Kazbek, puntando al colletto tra le due cime e

quindi alla vetta principale (est). Gli ultimi 300 m sono ripidi (40°) e spesso ghiacciati a causa del vento, per cui sono certamente

consigliati piccozza, ramponi, e corda.

La discesa si svolge per l’itinerario delle salita, oppure sul lato nord per gli ampi pendii tra i due ghiacciai Chachi e Devdoraki, un

percorso complesso che conduce in fondovalle sulla strada Stepansminda – Dariali a quota 1400 m circa.

Come alternativa per gli amanti del ripido, il versante sud scende direttamente dal colletto sommitale al ghiacciaio Gergeti e, se in

buone condizioni di innevamento, offre una linea estetica e tecnica (pendenze di 40°-50°). Sarà indispensabile osservare

preventivamente la linea per poterla valutare e, preferibilmente, salirla.

Infine, il versante sud-est presenta due linee molto ripide (45°-50°) ed esposte per la presenza di seracchi, raramente in buone

condizioni a causa del ghiaccio affiorante.

A sinistra: il versante sud del Kazbek; a destra: la linee ripida sul versante Sud-Est (in rosso) e la variante “East Ramp” (in verde).

ITINERARI NELLA VALLE DI MESTIA

La valle di Mestia si trova in alta Svanezia, al confine con la provincia russa della Kabardino-Balkariya. Mestia si raggiunge in auto da

Kutaisi in circa 4-5 ore e da Tbilisi in 7-8 ore.

In inverno e primavera una strada sterrata (spesso innevata e in condizioni precarie, veicolo 4x4 indispensabile) continua fino a Ushguli

2200 m; in estate si prosegue al passo Zagaro 2623 per poi tornare a sud.

Mestia (quota 1500 m) è il paese principale e l’unico che offre una discreta ricettività. E’ caratterizzato dalle molte torri storiche di

difesa, tipiche dell’ Alta Svanezia.

A circa 20 km a est è situata la recente stazione sciistica di Tetnuldi, mentre direttamente dal paese una seggiovia porta alla piccola

stazione di Hatsvali (raggiungibile anche in auto).

Le montagne della zona sono imponenti, con quote fino a 5000 m e oltre, e decisamente aspre. Sono forse più indicate per l’alpinismo

(grandi vie di misto con forti dislivelli e lunghi avvicinamenti) che per lo sci; tuttavia, per lo sciatore alpinista ben allenato e con il

gusto dell’esplorazione, offrono quanto di meglio si possa desiderare.

In generale, i ghiacciai e le vette oltre i 4000 m sono accessibili, non senza difficoltà, con un approccio di 1-2 giorni; non essendoci

rifugi, è necessario portare con sé la attrezzatura completa per i bivacchi.

Volendo invece effettuare soltanto gite in giornata, la scelta degli itinerari si riduce notevolmente, restando su quote mediamente tra

1500 e 3500 m.

Attenzione ai versanti sud, che da fine marzo possono restare senza neve fino a 2000 m di quota e oltre.

Fatto curioso, il Caucaso è una delle poche zone montagnose del pianeta dove i ghiacciai sono attualmente in espansione e, in effetti,

si vede chiaramente che godono di ottima salute.

Nota importante: in relazione allo stato dei ghiacciai e dell’innevamento, non sempre le traversate descritte sono possibili.

La frequentazione di questi ghiacciai è riservata a sciatori alpinisti esperti e con adeguata attrezzatura (sia per la

progressione e l’autosoccorso che per il bivacco) oppure a sciatori accompagnati da guida alpina.

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Valle di Nakra

Questa è, tra le valli laterali della valle principale, la prima che si incontra venendo dal basso. Non l’abbiamo visitata, ma è probabile

che offra itinerari interessanti, anche se gli avvicinamenti sono lunghissimi (la strada finisce poco oltre Nakra a quota 1300 m circa).

Una possibilità è di usufruire del servizio locale di trasporto con cavalli, per stabilire un campo base nell’alta valle a quota 2000 – 2200

m.

Etseri

Da questo villaggio sparso sul fianco della valle, una sterrata sale verso nord fino al alpeggio di Iskari a quota 1700 m circa. Da qui

suggeriamo tre gite:

> Traversata Bakhi Pass 3137 m – discesa a Kvishi nella valle del Becho – Mazeri (attenzione alla stretta gola tra 2100 e 1800 m,

passabile solo con innevamento abbondante);

> Simzagari 3311 m per il versante sud-ovest.

> Detsili 2578 m, facile gita di mezza giornata.

Da sinistra: sul Chaladi Glacier, verso la vetta del Sgimieuki sopra Tetnuldi, e al Chaladi Pass.

Valle di Becho

Nella valle di Becho la strada sale fino a Mazeri 1600 m e prosegue su sterrato per circa 3 km. A Mazeri ci sono alcuni hotel e

guesthouse.

Dalla valle la vista è dominata da due montagne mitiche nella storia dell’alpinismo sovietico: la severa piramide dello Shkelda 4368 m

e le due vette (Nord 4698 m e Sud 4700 m) del Ushba.

> Dal paesino di Bagvdanari, 1 km a est di Mazeri, si sale al Guli pass 2954 m e quindi al Kheldra Peak 3312 m, un balcone di fronte

alle pareti sud del Ushba. La discesa può effettuarsi in traversata sud-est su Mestia, tuttavia noi preferiamo decisamente la discesa

per la via di salita, più diretta e continua.

> La conca di Kvishi, a circa 2200 m, dà accesso ad un circo glaciale immenso con infinite possibilità di vette, colli, e traversate. Per il

Kvishi Glacier si può salire al passo Karabashi 4100 m (sul confine russo) e da qui alla vetta omonima 4454 m. Sul lato orientale ci sono

vette interessanti tra cui: Ladevali 3491 m, Lakra 3720 m, Ladeshdvi 3830 m., tutte con finale alpinistico. Il problema risiede però in

basso, proprio nell’accesso alla conca di Kvishi: infatti, il canyon del Dolra potrebbe risultare difficoltoso con poca neve, oppure

ostacolato dai resti di valanga. Meglio allora accedere al Kvishi in traversata da sud, da Etseri per il Bakhi Pass.

> Il Dolra Glacier, secondo informazioni raccolte sul posto, risulta inaccessibile a causa della seraccata tra i 2600 e 3000 m.

> L’ Ushba Glacier permette di raggiungere la q. 3813 m vicino al confine russo, oppure la spalla del Ushba 4052 m; entrambi i

percorsi si svolgono su ghiacciaio ripido e crepacciato. Per accedere al Ushba Glacier è meglio attendere la fine della stagione, quando

il sentiero fino alla cascata (Becho waterfall, 2400 m circa) è ormai sgombro dalla neve.

Svaneti Range

Questa lunga catena montuosa separa la valle di Mestia dai territori a sud; le vette sono tutte oltre i 3000 m, con la massima

elevazione del Laila Peak 4009 m. Per salire al Laila si parte da Tskhumari (una sterrata permette di salire fino a quota 1400 m circa),

si perviene al Laila Pass 3100 m, e da qui si scende per circa 400 m per poi risalire il Lahili Glacier. Naturalmente, dato il dislivello, è

una gita da farsi in due giorni, bivaccando nei pressi del Laila pass.

Ad est del Laila ci sono altre vette ottime per lo sci, ma con lungo accesso dal fondovalle (St. George).

Mestiachala

E’ la valle che si spinge a nord di Mestia.

> L’escursione in giornata più remunerativa è senza dubbio la traversata del Chaladi Glacier, situato sotto le pareti est del Ushba. Da

Mestia, nei pressi del piccolo aeroporto, una sterrata sale sui fianchi est del Plateau Shagatkhumari (secondo l’innevamento, si può

salire in auto 4x4). Dal plateau, superati i laghi Koruldi, per ampi e splendidi pendii esposti a sud, si sale ad un colletto (quota 3328 m

sulla mappa Geeoland), per poi scendere tutto il ghiacciaio Chaladi fino in fondovalle. Verso quota 2000 m circa c’è un passaggio

obbligato sulla destra, non facile da reperire, per evitare un nodo di crepacci (indispensabile disporre della attrezzatura completa per

ghiacciaio).

> Dall’aeroporto lungo la sterrata della valle, si arriva fino a quota 1900 m circa; da qui si prosegue in direzione nord per mettere

piede sul grande Lekhziri Glacier, dove si stabilirà un “campo base” in posizione condizionata dagli obiettivi, indicativamente a quota

tra 2400 e 2800 m. Tra gli obiettivi possibili:

> Zharugani Pass 3483 m, è un valico evidente verso la Russia, da qui si può salire (con finale alpinistico) la vetta del Gumachi 3823

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m;

> Latsga Nord 4019 m e/o Latsga Sud 3946 m;

> dal ramo est del Lekhziri Glacier, la conca del Marianazhi offre diverse linee dirette e ripide e canali;

> sempre dal ramo est del Lekhziri Glacier; Mestia Pass 3757 m e vetta del Mestia 4036 m; Lekhziri Pass 3687 m; Bashili Pass 3442 m

(con possibile discesa in traversata sul Dzinali Glacier); Toti Pass 3609 m con discesa (ripida) in traversata sul Tviberi Glacier.

Da sinistra: salita al Lakchkhilda, sosta al Chaladi Pass, e dikscesa fuoripista a Tetnuldi.

Zhabeshi

Questo remoto villaggio di pastori si raggiunge da Mestia in circa 10 km, gli ultimi 4 su strada sterrata molto sconnessa. Dal paese

(quota 1620 m) una stretta valle punta verso nord (meglio aspettare che il passaggio sia sgombro di neve, e seguire la traccia estiva).

> A quota 2400 m, sulla destra (est) si accede al Kvitlodi Glacier, con possibili salite al Kvitlodi Pass 3629 m, al Semi Pass 3769 m (con

eventualet traversata in discesa sul Tsaneri Glacier, grandiosa e impegnativa), o alle cime quotate 3921 m e 3753 m sulla mappa

Geoland.

> Proseguendo invece a nord, si sale al Tviberi Glacier con ascesa ripida al Toti Pass 3609 m e traversata in discesa sul Lekhziri Glacier

(vedi sopra).

> A destra (est) si apre il Dzinali Glacier, altro magnifico bacino glaciale, con salita evidente al Bashili Pass 3442 m a nord, e

traversata sul Lekhziri Glacier (vedi sopra), oppure al Lakskhedar Pass 3629 m, con possibile traversata – per 1 km in territorio russo e

formalmente vietata– al Lekhziri Pass 3687 m e discesa per il Lekhziri Glacier (circuito del Bashiltau). Altre mete possibili: Tviberi Pass

3607 m e Kulak Pass 3750 m.

> Invece a sinistra (ovest) l’ Asmashi Glacier è sovrastato da imponenti pareti rocciose di vette tra cui Svetgari 4118 m e Asmashi 4059

m; la sola meta sciistica possibile sembra essere l’ Asmashi Pass 3660 m.

> Partendo da Zhabeshi in direzione est, si accede (con difficoltà variabili secondo le condizioni) all’ampio Tsaneri Glacier. Verso

2900 m c’è un passaggio ripido, eventualmente da superare con ramponi e piccozza. La traversata del Semi Pass 3769 m, con discesa

sul Kvitlodi Glacier, è un progetto grandioso e altamente remunerativo.

> Dal ramo nord del Tseneri Glacier si può salire al Tseneri Pass 3887 m e (alpinistico) alla vetta quotata 4079 m sulla mappa Geoland.

Dal ramo sud del Tseneri alcune vette (Lialveri 4355 m, Gistola 4860 m, Adishi 4306m) sono fattibili ma con difficoltà alpinistiche;

forse non sono mai state realizzate con gli sci.

> Il Kasebi Glacier, sul versante ovest del Tetnuldi, è generalmente percorso in discesa, provenendo dagli impianti di risalita.

Attenzione: la valle sotto il ghiacciaio Tseneri (ove confluisce anche il ghiacciaio Kasebi) potrebbe presentare difficoltà anche

insuperabili, a causa degli stretti passaggi, frane, o residui di valanghe tra i 2200 e 1800 m di quota. Si consiglia di informarsi presso le

guide locali, o di effettuare preventivamente un sopralluogo.

Tetnuldi

Dagli impianti di Tetnuldi ci sono fuoripista interessanti sui pendii di nord-ovest (possibili discese a Zhabeshi) e sud (con discesa anche

fino ad Adishi, e da qui rientro in auto 4x4).

Dagli impianti si possono poi realizzare belle gite sul Lakchkhilda Range, a quote di 3300 – 3600 m. In particolare, in un paio d’ore con

le pelli di foca si può salire alla quota 3574 m sulla mappa Geoland, o al colletto a sinistra, e da qui scendere (40°o più) sul Kasebi

Glacier. Giunti su questo ghiacciaio si può scenderlo fino a quota 2400 m circa, per poi risalire al colletto (evitando perciò l’uscita

problematica in fondovalle) e tornare sulle piste, oppure bivaccare e salire il giorno dopo il Tetnuldi 4858 m per la via normale

(cresta di sud-ovest, percorso alpinistico valutabile AD+, esposto).

Il Tetnuldi offre linee estreme di discese sulla parete ovest (50° e oltre), che ci risultano ancora da realizzare.

Ushguli

Questo singolare e remoto villaggio, a quota 2200 m, è abitato tutto l’anno da poco più di 200 persone. Lo si raggiunge per una strada

sterrata impegnativa ed esposta (circa 45 km da Mestia). E’ indispensabile disporre di un veicolo 4x4 ed informarsi prima dello stato

della strada (sempre innevata e spesso chiusa in inverno).

Ushguli è un antico borgo storico con le case in pietra e le torri tipiche della Svanezia, dichiarato patrimonio Unesco, assolutamente

da visitare. Ci sono un paio di hotel e alcune guesthouse.

> Da Ushguli, le gite più semplici sono sul versante nord del Svaneti Range: le cime del Gvibari 2943 m, Gorvashi 2900 m, e il classico

Latphari Pass 2830 m sono raggiungibili dal paese in meno di 3 ore e offrono spesso belle discese in neve polverosa, in parte nel

bosco.

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> Se ci sono buone condizioni e neve sufficiente sui versanti sud, sono interessanti il Shkederi 3133 m e le cime del Maphkrani Range

(quote introrno ai 3200 m), molto dirette e abbastanza ripide. Alla estremità orientale del Range, la spalla del Kareta 3550 m offre

una vista impressionante sullo Shkhara 5203 m; se in condizioni, si può passare sul versante nord e scendere per il Zaresho-Khalde

Glacier fino al villaggio di Khalde 2050 m. Questo paesino potrebbe essere però disabitato e la strada chiusa fino a tarda primavera; in

questo caso occorrerà scendere a piedi fino a Iprali o a Lalkhori 1700 m, sulla strada per Ushguli.

Da sinistra: la basilica di Svetitskhoveli, mercato delle spezie a Kutaisi, le torri svaneti a Mestia.

ALTRE REGIONI DELLA GEORGIA di interesse scialpinistico

Le regioni menzionate in seguito non le abbiamo visitate; di esse abbiamo ad oggi scarse informazioni. Le opportunità di esplorazione

e di salire anche cime vergini sono pressochè infinite.

Svaneti Range, versante meridionale

A sud della valle di Mestia si estende la catena dello Svanetis Kedi. Il versante meridionale è accessibile da Lentekhi: verso ovest una

strada risale la valle di Kheledi e verso est (valle di Choluri) si sale fino a Koruldashi (e, in estate, al Zagari Pass e quindi in discesa a

Ushguli).

Le vette maggiori hanno quote di 3400 – 3800 m, con la eccezione del Leila Peak che raggiunge i 4008 m. Al contrario del versante

nord, non ci sono ghiacciai. Alcune valli laterali permettono un avvicinamento alle montagne, tuttavia è da prevedere una marcia a

piedi piuttosto lunga.

Chiora

La valle di Chiora si raggiunge facilmente dalla città di Oni. Ci sono diversi ghiacciai e le vette maggiori superano i 4000 m.

Khevsureti

Questa valle si inoltra a nord di Barisakho e ad est della valle di Gudauri. Da Roshka si possono realizzare molte gite in giornata (per

esempio, Chaukhi Pass 338 m, Sadzele Pass 3056 m, Arkhoti 3172 m); dalla valle Gorsheghmisttskali il Kalotana Pass 2978 m e diverse

cime tra i 2800 e 3400 m.

La remota valle di Arghuni si sviluppa a nord del Datvisjvari Pass 2676 m, e sembra interessante per lo scialpinismo (vette tra i 3000 e

4000 m, massima elevazione il Tebulos 4493 m sulla frontiera russa); tuttavia il passo apre al traffico automobilistico soltanto a metà

maggio (veicolo 4x4 indispensabile).

Tusheti

Questa remota regione si estende a nord-est di Tbilisi, ai confini con la Cecenia e il Dagestan. Anche qui occorre attendere la tarda

primavera per valicare (solo con mezzo 4x4) l’ Abano Pass 2850 m, da cui si scende a Omalo 2200 m. Il Tusheti Range vanta vette

imponenti, alcune oltre i 4000 m (tra cui: Komito 4174 m, Danos 4174 m, Diklos 4285 m). A Omalo ci sono diversi hotel e guesthouse

e una organizzazione di eliski.

Panorama sulle vette del Tusheti Range

VISITE TURISTICHE RACCOMANDATE NEL NORD DELLA GEORGIA

Oltre alla capitale Tbilisi, a nostro avviso la più interessante città caucasica, poco a nord è raccomandato di visitare Mtskheta (la

antica capitale) per il suo centro storico e soprattutto la basilica di Svetitskhoveli del XI secolo e la vicina chiesa di Jvari del Vi secolo.

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Proseguendo in direzione di Gudauri, la fortezza di Ananuri (XVII secolo) domina l’ampia vallata del Aragvi. Oltre Gudauri, sopra

Gergeti, è ovviamente da visitare la chiesa di Tsminda Sameba (Santa Trinità), proprio sotto il Kazbek.

Nei dintorni di Tbilisi vale una visita anche la città di Gori, per vedere la fortezza e il Museo Stalin.

La Svanezia è interessante per i bei panorami e le caratteristiche torri in pietra, costruite nei secoli IX – XIII e all’epoca utilizzate

come mezzi di difesa e rifugio. Come già menzionato, la particolarità del villaggio storico di Ushguli, a 2 ore di jeep dopo Mestia, vale

senz’altro una visita dedicata.

Anche la regione del Tusheti offre paesaggi simili, oltre che molte chiese e monasteri. Ancora più ad est, si estende l’area collinare

del Kakheti, famosa per la produzione dei migliori vini del paese.

Da sinistra: il Ponte della Pace a Tbilisi, bagni sulfurei a Tbilisi, un villaggio sopra Omalo nel Tusheti.

Le immagini in questo documento e nella Photo Gallery sono di:

Filippo Gamba

Alberto Raineri

Enrico Pessiva

Ivan Moshnikov

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MAPPA STRADALE: Kutaisi – Mestia e Tbilisi - Gudauri

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MAPPA GENERALE DELLA GEORGIA SETTENTRIONALE con evidenza delle aree di interesse per lo scialpinismo

Vedi anche la PHOTO GALLERY di questo viaggio: https://www.flickr.com/photos/wildphotoshooter/albums/72157678106844157

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Per consultare i programmi di viaggio proposti da Avalco Travel:

> VALLE DI MESTIA, SVANEZIA http://www.avalcotravel.com/scheda.asp?id=793

> VALLE DI GUDAURI http://www.avalcotravel.com/scheda.asp?id=767

Altri programmi in Asia Minore e Medio Oriente:

> ARMENIA http://www.avalcotravel.com/scheda.asp?id=766

> TURCHIA, CAPPADOCIA – ALADAG http://www.avalcotravel.com/scheda.asp?id=772

> TURCHIA, INTORNO AL LAGO DI VAN http://www.avalcotravel.com/scheda.asp?id=787

> TURCHIA, MONTE ARARAT http://www.avalcotravel.com/scheda.asp?id=717

> IRAN http://www.avalcotravel.com/scheda.asp?id=750

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