Schemini Rivoluzione Francese

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1. Nuovi ideali e crisi economica demoliscono l’antico regime La Rivoluzione francese, insieme a quella americana, è giustamente considerata uno dei momenti essenziali della nostra storia e della nostra civiltà. Fin dal Medioevo la società francese era divisa in clero, nobiltà e Terzo stato. Le prime due classi possedevano proprietà e privilegi. Il Terzo stato, invece, era escluso da ogni diritto politico e gravato da tutto il peso delle imposte. Il Terzo stato era costituito non solo dall’enorme massa di contadini, ma anche da professionisti, industriali, banchieri e commercianti, cioè dalla borghesia cittadina, sensibile alle teorie illuministe sull’uguaglianza e sulla sovranità popolare. Il loro malessere era anche alimentato dalla grave crisi economica che il paese attraversava. Per cui ne derivò uno stato di grave tensione sociale. La società francese Clero Nobiltà Terzo stato è divisa in La Rivoluzione francese (1789-1799) pag. 1 di 14

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Rivoluzione francese schematizzata

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1. Nuovi ideali e crisi economica demoliscono l’antico regime La Rivoluzione francese, insieme a quella americana, è giustamente considerata uno dei momenti essenziali della nostra storia e della nostra civiltà.

Fin dal Medioevo la società francese era divisa in clero, nobiltà e Terzo stato. Le prime due classi possedevano proprietà e privilegi. Il Terzo stato, invece, era escluso da ogni diritto politico e gravato da tutto il peso delle imposte.

Il Terzo stato era costituito non solo dall’enorme massa di contadini, ma anche da professionisti, industriali, banchieri e commercianti, cioè dalla borghesia cittadina, sensibile alle teorie illuministe sull’uguaglianza e sulla sovranità popolare. Il loro malessere era anche alimentato dalla grave crisi economica che il paese attraversava. Per cui ne derivò uno stato di grave tensione sociale.

La società francese

Clero

Nobiltà

Terzo stato

è divisa in

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2. La convocazione degli Stati Generali La Francia si avviò alla rovina finanziaria quando le proposte dei ministri delle finanze (Turgot e Necker), che proposero riduzioni di spese e tasse per il clero e la nobiltà, vennero ostacolate, tanto che il re Luigi XVI, debole e irresoluto, licenziò i ministri.

Nell’agosto del 1788, il re fu costretto a convocare gli Stati generali, un’assemblea che riuniva i rappresentanti dei tre stati e che serviva a deliberare sulle tasse che il re intendeva stabilire. L’assemblea non veniva convocata da 175 anni. I rappresentanti vennero eletti nel marzo 1789 e si riunirono il 5 maggio successivo.

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3. L’Assemblea Costituente, ultimo tentativo di conciliazione Ma il Terzo stato non voleva solo risolvere i problemi finanziari del Paese. Esso voleva anche affrontare i più urgenti problemi politici e sociali: la limitazione del potere regio e l’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge e alle tasse.

Al momento della votazione, sorse il problema se votare per “stato”, come si era sempre fatto, oppure per “testa”. Nel primo caso sarebbero prevalsi i noblli (2 a 1), nel secondo il terzo stato (578 a 561). La disputa durò parecchi giorni. Alla fine il Terzo stato si riunì per proprio conto. Il sovrano si vide costretto a ordinare ai rappresentanti della nobiltà e del clero di unirsi al Terzo stato e a riconoscere l’assemblea, detta Assemblea costituente, perché destinata a dare al Paese una Costituzione.

Votazione negli Stati generali

per testa per stato

578 a 561 2 a 1

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4. La presa della Bastiglia Il malcontento non passò. Il 14 luglio 1789 i Parigini assalirono e occuparono la fortezza della Bastiglia, simbolo della tirannia e dell’assolutismo.

Il governo della città di Parigi venne assunto da un consiglio di cittadini. La rivolta dilagò ben presto nelle città di provincia e nelle campagne.

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5. “Tutti i cittadini sono uguali per la legge” Il 4 agosto 1789 l’Assemblea Costituente decretò l’abolizione dei privilegi del clero e della nobiltà e la soppressione di tutti i diritti feudali. Il 26 agosto successivo approvò anche una Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino, la quale proclamava l’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge, la sovranità popolare, la libertà di parola, di pensiero, di religione e di stampa e l’inviolabilità della persona e della proprietà.

Il re non approvò i decreti. I Parigini, il 5 ottobre, invase la reggia di Versailles e costrinse il sovrano a trasferirsi a Parigi.

Dichiarazione dei diritti dellʼuomo e del cittadino (26 agosto 1789)

uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge la sovranità è del popolo

libertà di parola, di pensiero, di religione

inviolabilità della persona e della proprietà

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6. Beni e uomini della Chiesa passano allo Stato In questa fase l’Assemblea decretò che i beni della Chiesa fossero tolti al clero e dati allo Stato. Preti e vescovi divennero impiegati dello Stato e sottratti all’autorità del Papa. Tale decisione incontrò naturalmente la forte opposizione del Papa e di molti sacerdoti.

Molti nobili, nel frattempo, cercavano scampo all’estero, come anche il re, insieme alla sua famiglia. Venne però riconosciuto e fermato alla frontiera, e quindi ricondotto a Parigi (25 giugno 1791). Il 3 settembre il re dovette ratificare con la sua firma la nuova Costituzione.

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7. La prima frattura nel terzo stato: il voto solo ai più ricchi La nuova Costituzione sanciva la nascita della monarchia costituzionale. Era basata sulla divisione dei poteri: il potere legislativo (a una assemblea di 750 membri), il potere esecutivo (a ministri scelti dal re), il potere giudiziario (a giudici eletti dal popolo). Il re non governava più per diritto divino ma per volontà del popolo sovrano.

La nuova legge non introduceva il suffragio universale, perché poteva votare solo una minoranza ristretta di elettori, i più ricchi. Si determinò così una grave spaccatura all’interno del Terzo stato.

L’Assemblea costituente prese anche altre iniziative: l’unificazione dei pesi e delle misure, con l’adozione del sistema metrico decimale; l’eliminazione delle dogane interne; l’abolizione delle tasse feudali e dei titoli nobiliari; l’istituzione presso i Comuni degli uffici di stato civile.

La Costituzione del 1791 potere legislativo (assemblea di 750 membri)

potere esecutivo (ministri scelti dal re)

potere giudiziario (giudici eletti dal popolo)

suffragio ristretto: votano solo i più ricchi

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8. Le diverse “anime” della Rivoluzione Il 30 settembre 1791 l’Assemblea costituente venne sciolta e il giorno dopo al suo posto fu convocata l’Assemblea legislativa, che doveva preparare le leggi che dovevano attuare la Costituzione. L’Assemblea era formata da diverse correnti politiche: i foglianti (monarchici) a destra, i girondini e giacobini (repubblicani) a sinistra, la palude (senza idee politiche definite) al centro.

Del gruppo dei giacobini faceva parte Maximilien Robespierre, i cui appassionati discorsi per la libertà di stampa e di opinione, per il suffragio universale e per l’istruzione gratuita e obbligatoria gli fecero acquistare popolarità, tanto che nell’aprile del 1790 divenne presidente del movimento dei giacobini.

LʼAssemblea legislativa, correnti politiche:

a destra: foglianti (monarchici)a sinistra: (girondini e giacobini (repubblicani)

al centro: palude

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9. La Rivoluzione diventa totale Intanto all’interno del paese il disordine aumentava, così come il malcontento e la crisi economica. Austria e Prussia si preparavano ad attaccare la Francia rivoluzionaria.

Il 20 aprile 1792 scoppiò la guerra con questi due paesi. I Francesi subirono una serie di sconfitte.

Il 10 agosto il re venne imprigionato con la famiglia. Il 20 settembre venne eletta una nuova Assemblea, la Convenzione nazionale, incaricata di decidere se la Francia dovesse essere una monarchia o una repubblica.

Iniziò così una nuova fase della rivoluzione, più radicale ed estremista, gestita dalle forze popolari, i cosiddetti sanculotti.

Il 21 settembre la Convenzione dichiarò decaduta la monarchia e proclamò la repubblica. Il re venne processato, condannato a morte e ghigliottinato il 21 gennaio 1793.

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10. La Rivoluzione non si ferma: l’Europa coronata trema Si formò una grande coalizione tra tutte le potenze europee (Inghilterra, Austria, Russia, Prussia, Spagna, Portogallo, Olanda) contro la Francia. La Convenzione rispose tra il marzo e l’agosto 1793 con misure eccezionali: istituzione della leva di massa, di un Tribunale rivoluzionario e di un Comitato di salute pubblica, dotato di pieni poteri in politica interna ed estera.

Nello stesso anno la Convenzione diede vita a una nuova Costituzione, che prevedeva il suffragio universale maschile e principi più democratici.

Misure eccezionali della Convenzione nel 1793

istituzione della leva di massa

istituzione di un Tribunale rivoluzionario

istituzione di un Comitato di salute pubblica con pieni poteri

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11. I giacobini al potere terrorizzano la Francia I contrasti tra i giacobini e i più moderati girondini si fece più acuto, fino a vedere il trionfo dei primi, che il 2 giugno 1793 fecero arrestare e ghigliottinare 29 girondini. Si creò allora un clima da guerra civile. Alcune città della Francia meridionale di sollevarono, massacrando i giacobini e chiamando in aiuto truppe della coalizione antifrancese.

Iniziò il periodo del Terrore. Molti girondini vennero arrestati e uccisi. Il Comitato di salute pubblica riuscì e tener testa alla crisi: le ribellioni furono domate e fu bloccato l’attacco degli eserciti stranieri.

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12. Gli anni della ghigliottina: dittatura e fine di Robespierre In questa situazione la figura di Robespierre, rimasto padrone del campo e forte dell’appoggio della maggioranza della Convenzione, si rafforzò. Egli diede inizio a una vera e propria dittatura, che sfociò in una serie di condanne anche su semplici indizi o sospetti.

Ma ben presto si creò un malcontento verso Robespierre, che venne arrestato su voto a maggioranza della Convenzione. Il 28 luglio 1794 venne ghigliottinato senza processo. Aveva termine così l’epoca del Terrore.

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13. Tentativi controrivoluzionari e alleanza tra borghesia ed esercito La borghesia moderata riprese in mano il potere. Nell’agosto 1795 venne approvata una nuova Costituzione, più arretrata di quella precedente. Venne abolito il suffragio universale maschile per un suffragio ristretto (basato sul censo). Il potere esecutivo venne affidato a un Direttorio, composto da cinque membri, e il potere legislativo a due Camere.

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Cronologia

Agosto 1788 Convocazione Stati generali

5 maggio 1789 Prima riunione degli Stati generali

14 luglio 1789 Presa della Bastiglia

4 agosto 1789 Abolizione dei privilegi feudali

26 agosto 1789 Dichiarazione dei diritti dellʼuomo e del cittadino

3 settembre 1791 Il re ratifica la nuova Costituzione

1 ottobre 1791 Convocazione dellʼAssemblea legislativa

20 aprile 1792 scoppia la guerra tra Francia e Austria-Prussia

20 settembre 1792 La Convenzione nazionale

21 settembre 1792 proclamazione della repubblica

21 gennaio 1793 il re Luigi XVI viene ghigliottinato

giugno 1793 inizia il periodo del Terrore

28 luglio 1794 Robespierre viene ghigliottinato. Finisce il periodo del Terrore

agosto 1795 La nuova Costituzione

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