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(Allegato 1) SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: COMUNE DI BRESCIA 2) Codice di accreditamento: 3) Albo e classe di iscrizione: CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): Assistenza – 01 (anziani) 6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto: La struttura del welfare della città di Brescia ha costruito nel tempo un proprio sistema di offerta, integrando intorno ad esso l’apporto di un privato sociale tradizionalmente vivace ed intraprendente. Un recente studio ha provato a calcolare quanto la città di Brescia nel suo insieme spenda per il welfare e in che modo. I dati raccolti hanno evidenziato come la città investa in tale ambito 140.000.000 €. di cui il 46% da risorse pubbliche e il 54 % da risorse private. Da tale fonte appare chiaro che il “welfare della città” non si regge in misura preponderante sulle risorse pubbliche e tanto meno su quelle comunali. Ne consegue la necessità per l’amministrazione di rendere sempre più produttiva ed efficiente la spesa complessiva della città. Pertanto oltre a rivisitare i rapporti dell’Amministrazione con i cittadini e con i produttori di welfare è necessario 3 NZ00351 Regione Lombardia

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(Allegato 1)

SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

ENTE

1) Ente proponente il progetto:

COMUNE DI BRESCIA 2) Codice di accreditamento: 3) Albo e classe di iscrizione:

CARATTERISTICHE PROGETTO

4) Titolo del progetto:

5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):

Assistenza – 01 (anziani) 6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza

il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:

La struttura del welfare della città di Brescia ha costruito nel tempo un proprio sistema di offerta, integrando intorno ad esso l’apporto di un privato sociale tradizionalmente vivace ed intraprendente. Un recente studio ha provato a calcolare quanto la città di Brescia nel suo insieme spenda per il welfare e in che modo. I dati raccolti hanno evidenziato come la città investa in tale ambito 140.000.000 €. di cui il 46% da risorse pubbliche e il 54 % da risorse private. Da tale fonte appare chiaro che il “welfare della città” non si regge in misura preponderante sulle risorse pubbliche e tanto meno su quelle comunali. Ne consegue la necessità per l’amministrazione di rendere sempre più produttiva ed efficiente la spesa complessiva della città. Pertanto oltre a rivisitare i rapporti dell’Amministrazione con i cittadini e con i produttori di welfare è necessario

3

NZ00351

Regione Lombardia

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orientare in termini di efficienza e universalismo il rapporto diretto famiglie/produttori. Da soggetto erogatore l’Amministrazione deve, sempre di più, trasformarsi nel soggetto che attiva, sviluppa, integra e rende efficienti le risorse del welfare della città. Per poter lavorare con il territorio e per il territorio il Servizio Sociale si è ripensato in chiave territoriale dove operatori sociali (da sempre impegnati a lavorare in aree di intervento rigide) sviluppano la capacità, già implicita nella formazione delle professioni sociali, di forte interfaccia con il territorio e la comunità. Intercettare le risorse oltre che i bisogni in un approccio che sappia valorizzare le risorse residue, anche nei casi di maggiore fragilità. Si sono istituiti 33 quartieri, nati alla fine del 2014, che oggi rappresentano la trama naturale con il cui il Servizio Sociale deve necessariamente intrecciarsi, pertanto è stato strutturato un Servizio Sociale Territoriale in 5 zone, in grado di organizzarsi in rete nei diversi quartieri. Ad ogni Servizio Sociale di Territorio afferiscono 6/7 quartieri e i loro residenti. Nel comune di Brescia vivono 196.678 abitanti (dato rilevato al 31.12.2014 dall’Ufficio di Informazione statistica del Comune di Brescia su archivio informatizzato dell’anagrafe della popolazione residente). La popolazione anziana – dai 65 anni in poi - rappresenta quasi ¼ della popolazione totale (48.286 residenti) mentre gli over 75 rappresentano il 13% della popolazione totale. L’indice di vecchiaia dal 2003 al 2014 è passato dal valore di 170,9 a 183,8: per ogni 100 persone di età da 0 a 14 anni ci sono quasi 184 anziani (grafico 1).

GRAF. 1 Indice di vecchiaia della popolazione resid ente nel Comune di Brescia dal 2003 al 2014

170,0

172,0

174,0

176,0

178,0

180,0

182,0

184,0

2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

In linea con la realtà italiana si assiste al progressivo invecchiamento della popolazione; questo fenomeno, con particolare riferimento all’aumentare dei “grandi vecchi” determina l’ampliamento della richiesta di servizi legati alla compromissione dell’autosufficienza e rappresenta un indicatore di fragilità. Un dato interessante è l’incidenza degli over 75 sulla popolazione anziana complessiva. Nel periodo considerato si è passati da 19.150 unità nel 2003 a 25.638

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unità nel 2014 (tabella 1). Anche la popolazione ultraottantenne è aumentata passando dal 25,4% al 31,7% sul totale della popolazione anziana. A ciò si aggiunge la progressiva riduzione dell’ampiezza delle reti familiari; tale fenomeno determina una maggiore richiesta ed intensità dei bisogni di cura domiciliare, semi residenziali e residenziale con una grossa pressione economica sulla famiglia e sulla finanza pubblica.

Tab. 1 – La popolazione over 75 residente nel Comune di Brescia dal 2003 al 2014 distribuita per classi

quinquennali d’età

Anno 75/79 80/84 85/89 90/94 95/99 100 e+ Totale di cui >80

anni Tot.

pop.anziana

% >=75sul tot.

pop.anziana

2003 8532 5931 2995 1391 280 21 19150 10618 41848 45,8

2004 8959 6708 2810 1586 342 32 20437 11478 42909 47,6

2005 9201 6808 3044 1634 379 43 21109 11908 43753 48,2

2006 9242 6898 3444 1566 410 57 21617 12375 44337 48,8

2007 9227 6997 3837 1518 439 61 22079 12852 44993 49,1

2008 9237 7098 4277 1442 471 62 22587 13350 45514 49,6

2009 9232 7299 4565 1407 495 69 23067 13835 46001 50,1

2010 9218 7520 4628 1553 528 64 23511 14293 46067 51,0

2011 9248 7591 4696 1755 498 65 23853 14605 46804 51,0

2012 9412 7591 4909 2153 426 78 24219 14807 47324 51,2

2013 9752 7591 4909 2153 426 78 24909 15157 47866 52,0

2014 10105 7618 5078 2349 397 91 25638 15533 48286 53,1

Elementi che caratterizzano la fragilità della popolazione anziana sono: - età avanzata (dai 75 anni in poi); - vita in condizioni di solitudine; - le prime due condizioni unite al fatto di non avere figli residenti in città.

Nel 2014 le famiglie, con almeno un anziano dai 65 anni in poi tra i componenti, sono 34.669 (il 37,4% delle famiglie in totale) e 24.406 sono le famiglie con almeno un anziano dai 75 anni in poi (oltre il 26,3%). Le persone anziane che vivono sole (15.554 in valori assoluti) (tabella 2) sono il 16,8% sul totale delle famiglie (92.740) e rappresentano il 38,8% delle famiglie monopersonali (40.074). Sul totale delle famiglie di anziani soli, gli anziani dai 75 anni in poi sono oltre il 65,6% (10.201 in valori assoluti). Anche la popolazione ultraottantenne aumenta, passando dal 25,4% al 31,7% sul totale della popolazione anziana. Tab. 2 – Anziani residenti nel Comune di Brescia al 31/12/2014 dai 65 anni in poi che vivono soli

distinti per classe di età e sesso.

Anziani 65-69 70-74 75-79 80-84 85-89 90-94 95 e + TOTALE

Femmina sola 1695 1907 2379 2482 2149 1083 214 11909

Maschio solo 974 777 701 577 378 292 36 3645

TOTALE 2669 2684 3080 3059 2527 1285 250 15554

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GRAF.3 Anziani dai 65 anni residenti nel Comune di Brescia al 31/12/2014 che vivono soli per SESSO

L’organizzazione dei Servizi

Per far fronte ai fenomeni rilevati, il Comune ha attrezzato un’articolata offerta per gli anziani, organizzata secondo un modello “a rete” e finalizzata alle esigenze generali di sostegno dell’autonomia della persona. Tale organizzazione dei servizi vuole essere coerente con l’obiettivo di garantire una elevata qualità di vita all’anziano in stato di bisogno consentendo, nei limiti del possibile, la sua permanenza nell’abituale contesto familiare, sociale ed ambientale. In quest’ottica i principali servizi domiciliari risultano essere: √ il servizio di assistenza domiciliare (SAD) con le sue attività di cura della casa,

cura ed igiene della persona. Il SAD è un servizio complesso deputato a promuovere la domiciliarità e ad integrarsi con i diversi caregivers che a vario titolo intervengono sul caso. Nel corso degli anni il servizio si è rivolto sempre più a persone non autosufficienti che presentano difficoltà a permanere nel proprio nucleo familiare senza aiuto; fondamentale quindi è la collaborazione con l’Asl, in particolare con l’Unità di Continuità Assistenziale Multidimensionale (UCAM), che fornisce il proprio intervento infermieristico a domicilio;

√ altri interventi a sostegno del mantenimento della persona presso il domicilio (pasti a domicilio, lavanderia, telesoccorso, ecc.);

√ l’erogazione di contributi economici a sostegno delle famiglie per l’affido dell’anziano. Si tratta di un sostegno economico destinato a famiglie che mantengono l’anziano non autosufficiente nel proprio contesto, svolgendo in prima persona le prestazioni socio assistenziali. E’ un beneficio automatico erogato in base al reddito. Altre forme di sostegno economico vengono erogate, inoltre, a chi garantisce l’assistenza al familiare anziano non autosufficiente attraverso l’ausilio della “badante”.

Inoltre vi sono servizi di sostegno e di sostituzione al contesto di vita dell’anziano quali centri diurni e integrati, mini alloggi protetti, case albergo/famiglia, comunità alloggio, centri aperti, residenze sanitarie assistenziali

3645

11909

FEMMINE

MASCHI

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La recente riorganizzazione dei Servizi Sociali dell’Ente è imperniata sui Servizi

Sociali Territoriali in grado di organizzarsi in rete nei 33 quartieri della città. Ad ogni Servizio Sociale di Territorio afferiscono 6/7 quartieri e i loro residenti. Al fine di garantire la priorità della dimensione del Territorio, ciascuna zona ha un Responsabile di Servizio con Posizione Organizzativa che è in grado di analizzare la domanda, definire la risposta – integrandola con un raffinato lavoro di comunità – e autorizzare la risposta direttamente dal territorio. Il responsabile organizza il rapporto con le Associazioni di volontariato afferenti a ciascun quartiere, accompagna ed implementa forme di vicinanza sussidiaria tra i cittadini, scambia informazioni e dati con i consigli di quartiere, cura – oltre al coordinamento del personale e delle attività – anche lo studio dei dati connessi ai bisogni e alle risorse del territorio affinchè vi sia una chiara e continua analisi e ricomposizione a livello centrale. I cinque responsabili del servizio sociale territoriale sono infatti coordinati nella loro attività dal Responsabile del Settore Servizi Sociali. I Servizi Sociali Territoriali sono le strutture dedicate all’accoglienza e all’orientamento del cittadino in condizione di difficoltà. Si identificano come luoghi a cui i cittadini fanno riferimento per trovare risposte adeguate ai loro bisogni spesso complessi, in una prospettiva di aiutare la comunità territoriale a tessere nuovi legami di socialità, intercettare il bisogno prima che diventi emergenza, sostenere le vecchie e nuove fragilità. Sono ubicati nella zona NORD, OVEST, SUD, EST e CENTRO della città. Nei servizi sociali territoriali sono presenti i servizi rivolti a:

√ anziani √ disabilità-emarginazione grave √ minori.

In essi operano Assistenti Sociali, personale amministrativo e ausiliari socio-assistenziali (addetti all’assistenza domiciliare). L’Assistente Sociale è una professione di aiuto alla persona in stato di bisogno; per questo, rappresenta, per l’utente, la risposta operativa a cui fare riferimento. L’effettiva erogazione delle prestazioni è soggetta ad una valutazione delle condizioni di bisogno ed a specifiche valutazioni professionali dell’assistente sociale attraverso un progetto personalizzato. Compito principale dell’assistente sociale è quello di individuare casi di bisogno nella popolazione di una data area territoriale o sociale e di intervenire per la loro soluzione predisponendo gli interventi più idonei ed utilizzando le risorse istituzionali (Servizio di assistenza domiciliare. Inserimento presso strutture assistenziali CD, RSA……) e comunitarie disponibili (volontariato, associazione…). Il Servizio Territoriale è organizzato per fornire un aiuto attraverso la consulenza, l’informazione e, se necessario, l’attivazione di prestazioni o servizi adeguati ai bisogni del cittadino. Il Territorio viene ad assumere il significato di contesto ambientale specifico che può divenire ambito privilegiato e destinatario in quanto tale di un intervento, con

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valenza soprattutto preventiva. Inoltre è considerato come luogo di produzione di risorse da parte della popolazione di farsi carico dei problemi; non solo consumatore d’offerta ma luogo ricco della presenza di soggetti in grado di identificare ed assumere problemi e bisogni, dare origine ad esperienze di intervento e produrre saperi e competenze. La rete dei servizi è arricchita dalla presenza di Centri Diurni (CD): strutture territoriali di servizio a carattere preventivo a forte contenuto di socializzazione, integrate con prestazioni rivolte a persone anziane con parziali inabilità (ristorazione, cura ed igiene della persona, ecc.), e prestazioni assistenziali-riabilitative , finalizzate al mantenimento delle capacità residue fisiche e cognitive. Il Centro Diurno, grazie alla sua collocazione territoriale, favorisce un’integrazione naturale fra i diversi servizi, in un sistema a rete e un forte coinvolgimento con il tessuto sociale delle Circoscrizioni. Gli interventi e le iniziative si configurano come risposte che in modo organizzato garantiscono opportunità di incontri sociali, di relazioni interpersonali e di risposte adeguate alle specificità dei bisogni degli anziani. L’animazione all’interno del Centro Diurno è un’attività seguita in modo costante da parte di professionisti e volontari che, insieme, coinvolgono gli ospiti sia a livello individuale che di gruppo, in numerose attività ricreative, socializzanti e di mantenimento delle competenze. I Centri Diurni coinvolti nel presente progetto presentano le seguenti caratteristiche: Il Centro diurno “Ferrante Aporti” è una struttura che si trova nel Quartiere di Urago Mella (zona Ovest) che si caratterizza per un’alta presenza di popolazione anziana. L’apertura è garantita dalle 9.30 alle 17.00 dal lunedì al venerdì. Il Centro offre servizi di natura assistenziale, attività ricreative e rappresenta un punto di riferimento quotidiano per gli anziani del Quartiere. Accoglie quotidianamente circa 25 anziani seguiti dai servizi sociali. Il Centro Diurno “Franchi” è collocato nel Quartiere di Campo Fiera della zona Centro, quartiere popolare, caratterizzato da un’edilizia pubblica che accoglie soprattutto nuclei di anziani e molti anziani soli. Operatori professionali insieme a volontari offrono una vasta gamma di attività a favore degli ospiti, che trascorrono la giornata all’interno del servizio. L’apertura è garantita dalle 9.00 alle 17.00 dal lunedì al venerdì. Accanto ad un gruppo di anziani che presentano livelli di parziale autonomia e che richiedono risposte a carattere anche assistenziale (circa 20 persone) sono presenti persone che accedono spontaneamente per partecipare alle diverse attività animative, programmate durante la settimana (circa 40 persone). I progetti del servizio inoltre garantiscono una continua interazione con le diverse

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realtà sociali presenti sul territorio. Il Centro Diurno “Cimabue” si trova nella zona di San Polo (Zona Est), quartiere di recente insediamento in continua evoluzione urbanistica popolare, con un tessuto sociale eterogeneo e per alcuni aspetti problematico. Il Centro Diurno è aperto dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 18.00; è gestito da operatori comunali affiancati da volontari. Rappresenta un riferimento per tutti i residenti soprattutto anziani che trovano in questo luogo un clima accogliente ad affrontare i disagi legati all’ambiente circostante. Svolge attività ricreative e culturali rivolte prevalentemente alle persone anziane, al fine di promuovere una loro vita sociale e autonoma. Il Centro Diurno è sede di attività organizzate da servizi a valenza sociale (collaborazione con i servizi psichiatrici e di emarginazione grave) presenti nella zona. La presenza media giornaliera è di 15 anziani. La media delle presenze giornaliere a libero accesso è di 35 persone. Il Centro Diurno “Eugenio Mantovani” è situato nel Quartiere di S. Eufemia (zona Est). Il quartiere è stato nel passato comune autonomo; i legami interpersonali consolidati nel tempo caratterizzano ancora il tessuto sociale. Il Centro Diurno è ubicato in un complesso comunale in cui sono collocati mini alloggi protetti per anziani, il Servizio sociale territoriale e l’ambulatorio infermieristico dell’ASL. E’ aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle ore 18.30; è gestito da personale comunale in collaborazione con un’associazione di volontariato, con la quale il Comune ha stipulato una convenzione. Il Centro Diurno effettua interventi nei confronti di persone inserite con un progetto assistenziale e realizza attività di socializzazione, animazione e promozione culturale per tutti i cittadini, in particolare per gli anziani della zona. Le persone anziane inserite con progetto assistenziale sono circa 15 quotidianamente, mentre la media delle presenze a libero accesso è di 30 persone. Il Comune oltre ai servizi istituzionali promuove la partecipazione della cittadinanza nei confronti della popolazione anziana coinvolgendo le diverse associazioni presenti sul territorio di volontari attraverso il progetto “Vicino al tuo vicino”, denominato successivamente “Buon vicinato”. Tale progetto (attivato nel giugno 2004) ha come destinatari elettivi gli anziani fragili maggiori di 75 anni senza figli residenti a Brescia. Si articola nell’analisi e monitoraggio, da parte delle 100 associazioni di volontariato aderenti al progetto, della popolazione anziana fragile, per verificarne le necessità e per avviare un’azione di supporto. I volontari delle associazioni collaborano al progetto contattando gli anziani soli e privi di rete familiare presenti negli elenchi loro assegnati predisposti dal servizio sociale e raccogliendo informazioni circa l’autonomia della persona e la sua capacità di relazionarsi con l’esterno e di disporre di aiuti e protezioni. L’elaborazione dei dati ha consentito di classificare gli anziani in base a “semafori di

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fragilità”, di effettuare una fotografia delle diverse classi di rischio presenti sul territorio e di individuare il fabbisogno distinto per quartieri. Questo progetto è rappresentativo del ruolo del Comune di valorizzare la comunità locale nel suo ruolo promozionale, solidaristico e di prossimità. Destinatari: Anziani seguiti con progetto sociale e anziani “fragili” del quartiere

Beneficiari: Rete familiare, quartiere, associazioni di volontariato e non da ultimo la rete dei servizi sociali e sanitari che hanno la possibilità di intercettare tempestivamente i bisogni dell’anziano, in modo da evitare interventi di natura “riparativa” dettati dall’urgenza.

7) Obiettivi del progetto:

Il Comune di Brescia intende proseguire con il servizio di vigilanza attiva implementandolo ed estendendolo a tutto il territorio cittadino (5 zone in cui è ripartita la città). L’intervento si prefigge di fornire assistenza sia agli anziani inseriti nei centri diurni del Comune che agli anziani “fragili”. Grazie all’esperienza dei progetti di servizio civile (“We Care” , We Care 2, Un caffè con …, Quasi Amici) e al progetto in essere “Non è mai troppo tardi” verrà data continuità agli interventi di supporto già strutturati nonché – avendo ampliato la rete e quindi coprendo l’intero territorio cittadino - individuare nuovi bisogni. Obiettivo generale del progetto è quello di favorire la creazione o l’ampliamento di una rete di sostegno all’interno dei quartieri cittadini, che rappresenti un riferimento non solo all’interno dei centri diurni o sociali, ma anche nel contesto di vita degli anziani: � Costruendo interventi integrati e condivisi tra il servizio sociale comunale e le

realtà, i servizi, i gruppi di volontariato e le associazioni del territorio; � Favorendo la conoscenza, lo scambio e la collaborazione tra le diverse

associazioni e i gruppi per sviluppare una comunità attiva; � Individuando nuove prassi che possano essere trasferite ed utilizzate nelle

diverse zone. Il servizio verrà pertanto effettuato, con modalità diversificate, in 5 centri diurni e nei 5 Servizi Sociali Territoriali. In particolare per quanto concerne i cinque centri diurni gli obiettivi specifici da raggiungere riguardano: - sostenere l’autonomia, gli interessi e i momenti di relazione degli anziani frequentanti i centri;

- ampliare il tempo dedicato alla relazione con l’anziano (accoglienza degli ospiti); - realizzare progetti individualizzati;

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- diversificare le attività ricreative del centro coinvolgendo un numero maggiore di anziani;

- migliorare la comunicazione informativa del centro diurno grazie alla realizzazione di dépliants, pubblicazioni e materiale riguardante le iniziative del centro stesso.

Per quanto concerne i cinque Servizi Sociali Territoriali il progetto si propone di raggiungere i seguenti obiettivi specifici: - intercettare sul territorio i bisogni espressi (e soprattutto quelli inespressi) della popolazione anziana in stato di fragilità, “in un continuum” con quanto già sperimentato nei precedenti progetti di servizio civile sul custode socio-sanitario;

- fornire assistenza agli anziani fragili garantendo risposte tempestive alle persone che necessitano di protezione.

Sono state quindi previste nei 5 servizi sociali territoriali delle zone Centro, Nord, Est, Sud ed Ovest delle postazioni di “portierato sociale” il cui coordinamento è affidato alle 5 Assistenti Sociali denominate “custodi sociali”. L’attività si realizza con la collaborazione delle associazioni territoriali di volontariato che hanno contribuito alla realizzazione dell’attuale progetto “BUON VICINATO”, cui i giovani del servizio civile nazionale hanno contribuito proficuamente. Indicatori:

CENTRI DIURNI � Stimolare lo sviluppo di attività e laboratori - da proporre agli ospiti all’interno

della programmazione generale - che coinvolgano l’utenza in modo diversificato per qualificare, garantire e/o migliorare le autonomie dell’anziano;

� Favorire la creazione di attività o la realizzazione di iniziative che aggreghino momenti ludici e di animazione, diverse generazioni (es. minori) e diverse tipologie di utenza “disabile”;

� Ampliare il tempo dedicato all’accoglienza, alla cura e alla relazione degli ospiti (si valuta che ciascun volontario seguirà 2 o 3 anziani come progetto specifico);

� Incrementare il numero delle attività da realizzare all’interno e all’esterno di ciascun centro diurno (coinvolgendo le realtà presenti sul territorio che a vario titolo si muovono a favore della collettività. A titolo esemplificativo: parrocchie, associazioni di volontariato, ecc.);

� Accrescere i contatti e le collaborazioni con le realtà presenti nel territorio in cui vive l’ospite ;

� Favorire il mantenimento e l’ampliamento della rete di sostegno; � Migliorare la qualità dell’informazione rivolta alla cittadinanza anziana. SERVIZI SOCIALI TERRITORIALI (a titolo esemplificativo) � Supportare il personale dedicato all’accoglienza del cittadino al fine di

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migliorare e potenziare il delicato momento di incontro tra la persona e il servizio;

� Creare sinergie tra le diverse realtà presenti sul territorio a cui l’anziano fa riferimento (servizio sociale territoriale, centro diurno, associazioni, parrocchia, ecc.) per garantire un miglioramento del processo di aiuto;

� Accrescere il tempo dedicato alla cura e alla relazione con l’anziano incrementando le visite domiciliari, le iniziative estemporanee, piccole commissioni o gli accompagnamenti;

� Migliorare la qualità dell’informazione rivolta alla cittadinanza anziana e in particolare agli anziani “fragili”;

� Accrescere i contatti e le collaborazioni con le realtà presenti nel territorio in cui vive l’anziano;

� Favorire la conoscenza tempestiva di situazioni potenzialmente a rischio e fornire interventi che prevengano il degenerare delle stesse.

8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le

attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo:

8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi

Il progetto si propone l’obiettivo di migliorare la qualità di alcuni servizi presenti da tempo sul territorio, nonché di ampliare la rete di sostegno per gli anziani all’interno di alcuni quartieri cittadini. Grazie ai volontari del servizio civile si intende diversificare le prestazioni offerte dai centri diurni comunali e realizzare un servizio di vigilanza attiva rivolto ad “anziani fragili” attraverso le postazioni di “portierato sociale” in collaborazione con le associazioni sottoelencate:

Servizi Sociali Territoriali Individuati per il portierato sociale

Associazione che collabora al progetto

SERVIZIO SOCIALE TERRITORIALE NORD

ASSOCIAZIONE CAMMINANDO INSIEME

SERVIZIO SOCIALE TERRITORIALE OVEST

ASSOCIAZIONE INSIEME NELLA

TERZA ETA’

SERVIZIO SOCIALE

TERRITORIALE SUD 6 IN COMPAGNIA

SERVIZIO SOCIALE TERRITORIALE

EST ASSOCIAZIONI DON BENEDINI

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Servizi Sociali Territoriali

Individuati per il portierato sociale Associazione che collabora al progetto

SERVIZIO SOCIALE TERRITORIALE CENTRO

ASSOCIAZIONE FEDERICO BALESTRIERI- ANZIANI IN LINEA

In ognuno dei 5 Servizi Sociali Territoriali è presente un assistente sociale individuato quale custode socio-sanitario, che rappresenta il principale interlocutore al quale i volontari (sia delle associazioni che del servizio civile nazionale) si interfacciano e che pertanto assume un ruolo di coordinamento organizzativo.

Il progetto verrà realizzato con le seguenti modalità: Prima fase: ACCOGLIENZA E FORMAZIONE

√ L’accoglienza dei volontari sarà seguita dall’erogazione ai medesimi del 70% della formazione specifica e di parte della formazione generale.

Seconda fase: REALIZZAZIONE

√ inserimento graduale dei volontari nelle attività previste dal progetto; √ Attività di tutoring dei volontari; √ Monitoraggio del progetto, degli obiettivi individuati e delle attività

svolte; √ Completamento della formazione specifica e generale; √ Messa in atto di eventuali azioni correttive;

Terza fase: VALUTAZIONE √ Valutazione finale del progetto, con specifico riferimento al

raggiungimento degli obiettivi.

Cronogramma attività centro diurno

MESE

ATTIVITÀ 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12

Formazione specifica

Formazione generale

Animazione e gestione dei laboratori

Uscite sul territorio e gite

Sostegno alla domiciliarità

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segue da pag. precedente

MESE

ATTIVITÀ 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12

Accoglienza e gestione del pasto

Accompagnamento

Elaborazione materiale informativo

Attività di assistenza diretta alla persona

Programmazione di attività congiunte tra più associazioni

Tutoring

Monitoraggio

Valutazione/verifica finale

Cronogramma attività servizio sociale territoriale

MESE

ATTIVITÀ 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12

Formazione specifica

Formazione generale

Attività di centralino e ascolto delle richieste

Supporto al personale del servizio per accoglienza del cittadino

Attività informativa

Visite domiciliari e accompagnamenti

Sostegno vita di relazione

Accompagnamento ed inserimento nei centri diurni

Programmazione di attività congiunte tra più associazioni

Tutoring

Monitoraggio

Valutazione/verifica finale

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Nel dettaglio il progetto si articola come segue:

Prima fase: ACCOGLIENZA E FORMAZIONE All’avvio del progetto i volontari saranno accolti e presentati agli operatori locali di progetto di riferimento. Inizieranno da subito la formazione specifica che ha lo scopo di fornire i fondamenti teorici e di base riferiti al progetto e parte di quella generale (vedasi box 30 e 36).

Seconda fase: REALIZZAZIONE Durante il primo mese i giovani del SCN verranno inseriti gradualmente nelle sedi di progetto, al fine di facilitare la conoscenza del contesto organizzativo e dei servizi offerti. In questo modo si ritiene di facilitare una presa di contatto con gli obiettivi e le azioni del progetto, con la possibilità di poterne riflettere nel gruppo della formazione. Durante il percorso di formazione specifica i giovani acquisiranno gli strumenti necessari per realizzare le diverse attività del progetto. In questa fase i volontari saranno inseriti nelle diverse articolazioni del progetto come di seguito elencate: ATTIVITA’ nei CENTRI DIURNI:

√ Promuovere in autonomia attività e proposte attingendo alle attitudine (artistiche, manuali, culturali) e alla creatività del volontario di servizio civile assegnato;

√ Collaborazione con gli operatori del Centro per la realizzazione di progetti di inserimento degli anziani nella rete dei servizi;

√ Partecipazione alla programmazione delle attività settimanali al fine di contribuire a definire le iniziative del centro;

√ Cura del momento di accoglienza e di inserimento dell’ospite; √ Collaborazione nella gestione dei laboratori affiancando gli operatori; √ Creazione di momenti di relazione individuale e di piccoli gruppi con gli

ospiti; √ Creazione di momenti di discussione ed elaborazione su fatti,

accadimenti della vita quotidiana, sociale, politica tratta dalla lettura dei giornali e trasmissioni televisive;

√ Partecipazione alle attività che vengono organizzate con la collaborazione dei diversi servizi e realtà sociali ed educative presenti sul territorio;

√ Collaborazione con il servizio sociale territoriale di riferimento per la gestione di attività significative e utili per l’utenza che trasversalmente accede ai servizi;

√ Effettuazione di visite a domicilio dell’ospite per compagnia e socializzazione;

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√ Interventi di accompagnamento ed uscite sul territorio per commissioni varie o scopi ricreativi anche in piccolo gruppo;

√ Collaborazione con gli operatori alla stesura di materiale informativo e pubblicazioni riguardanti le attività del centro;

√ Supporto agli operatori del Centro nelle attività di cura ed assistenza diretta alla persona.

ATTIVITA’ nei SERVIZI SOCIALI TERRITORIALI:

- Supportare il personale del servizio nella fase dell’accoglienza del

cittadino per integrare l’attività e garantirne l’efficacia; - Realizzare contatti con anziani in difficoltà e famiglie per ascolto dei

bisogni; - Creare sinergie tra le diverse realtà cui afferisce l’anziano; - Effettuare accompagnamenti presso servizi pubblici, commerciali e

sanitari; - Compiere visite domiciliari; - Sperimentare l’inserimento di anziani, individuati dal custode sociale, nei

centri diurni comunali, accompagnandoli nella fase di accoglienza e nello svolgimento di specifiche attività;

- Effettuare segnalazioni e controllo di situazioni a rischio (condizioni climatiche avverse, epidemie influenzali, accertamento stati depressivi);

- Gestire iniziative estemporanee, concordate con il referente (acquisto farmaci, sostituzione lampadina, spesa, ecc.);

- Gestire attività di centralino e ascolto delle richieste degli anziani; - Mantenere i rapporti con gli anziani e promuovere la loro partecipazione

alla vita del quartiere (a titolo esemplificativo: accompagnamenti al mercato, dal parrucchiere, al cimitero, al circolo ricreativo, ecc.);

- Fornire informazioni e notizie utili; - Registrare i contatti e le segnalazioni, per consentire gli interventi del

caso, nonché predisporre la stesura di report sulle attività svolte; Gli attori coinvolti nella realizzazione del progetto effettueranno periodiche verifiche e una puntuale attività di monitoraggio. Per quanto riguarda le attività di monitoraggio previste al box 20, il responsabile del monitoraggio nonché gli OLP, elaboreranno un calendario che prevederà due incontri durante i quali verrà analizzato lo stato di avanzamento del progetto. Nell’anno di servizio civile i giovani volontari avranno degli incontri trimestrali con il tutor, finalizzati a mettere a disposizione uno spazio di confronto per verificare l’andamento dei singoli obiettivi di ciascuno e se necessario individuare eventuali azioni correttive. Terza fase: VALUTAZIONE Nell’ultimo mese di servizio verrà effettuata la valutazione finale del progetto. In particolare verrà rilevato il raggiungimento degli obiettivi

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nonchè il grado di soddisfazione del volontario e dell’Operatore Locale di Progetto. Si procederà quindi alla stesura della certificazione delle competenze acquisite da ciascun volontario.

8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività

TABELLA RIASSUNTIVA CENTRI DIURNI

Risorse Umane

Centro Diurno F. Aporti

Centro

Diurno

Franchi

Centro

Diurno

Eugenio

Mantovani

Centro

Diurno

Cimabue

Unità Unità Unità Unità Assistente Sociale

del Comune

di Brescia

1 1 1 1

Animatore Operatori

socio assistenziali

3 2 2 1

Personale

Amm.vo 1 Operatore

di collegamento

1

Volontari di

Associazioni 37 1 9 14

Volontari 5 7 4 8

TABELLA RIASSUNTIVA SERVIZI SOCIALI TERRITORIALI

Risorse umane Unità

Assistente Sociale del Comune di Brescia in qualità di custode sociale

5

Assistenti Sociali del Comune di Brescia operanti nel servizio anziani responsabili di

caso

14

Operatori Socio Assistenziali (RAD) dipendenti del Comune di Brescia

4

Operatori Socio Assistenziali (RAD) dipendenti da cooperativa

2

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Risorse umane Unità

Volontari delle Associazioni che hanno sottoscritto l’accordo di portierato sociale

52

Volontari delle Associazioni che collaborano con i Servizi Sociali Territoriali

63

Amministrativi dipendenti del Comune di Brescia in servizio presso i Servizi Sociali

Territoriali 12

8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto

I volontari del servizio civile saranno impegnati a supporto dell’operatore locale di progetto, riceveranno indicazioni operative dal medesimo, collaboreranno con i volontari delle Associazioni nonché con i dipendenti dell’ente presenti nei Servizi Sociali Territoriali o nei centri diurni.

In particolare le attività svolte dai giovani in SCN nei CENTRI DIURNI

sono: - Realizzazione in autonomia di attività che esprimano la creatività ed

abilità del volontario; - Supporto agli assistenti sociali e operatori nell’accompagnamento di

utenti fragili in carico al servizio sociale in percorsi di conoscenza del centro diurno ed eventualmente di inserimento;

- attività di accompagnamento dell’ospite al centro (anche utilizzando i mezzi dell’ente);

- supporto nell’accoglienza dell’ospite (es. posizionamento dei capi invernali nel guardaroba, conversazione, distribuzione del caffè, raccolta informazioni da segnalare all’operatore ...);

- affiancamento degli operatori nella gestione delle attività di assistenza diretta alla persona: aiuto nella deambulazione e piccoli interventi di cura alla persona (es. somministrazione di bevande, asciugatura capelli, cura delle mani);

- affiancamento degli operatori nella gestione dei laboratori (bricolage, decorazione, cucito, decupage, falegnameria, psicomotricità, musica-teatro ...);

- supporto nelle attività di animazione (tombola, lettura del giornale, storie di vita);

- partecipazione ai momenti strutturati e informali del centro (raccolta delle storie di vita; discussione su argomenti di interesse dell’anziano, creazione di momenti di discussione su varie tematiche, passeggiate);

- uscite sul territorio (visita a mercati rionali, partecipazione a gite, funzioni religiose, accompagnamento al cinema o a teatro, accompagnamento per il disbrigo di pratiche burocratiche e per

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l’effettuazione di visite mediche); - effettuazione di piccole commissioni per gli ospiti (acquisto farmaci,

spesa, …) anche utilizzando i mezzi pubblici, gli automezzi guidati da dipendenti dell’ente o ditte convenzionate o le biciclette;

- supporto nella somministrazione dei pasti e nella preparazione dei tavoli;

- visite domiciliari per compagnia; - collaborazione alla stesura del calendario settimanale delle attività. - supporto o redazione di materiale informativo sulle attività del

centro; - collaborazione con il servizio sociale territoriale di riferimento o in

centri aperti di riferimento territoriali per la gestione di attività significative e utili per l’utenza trasversalmente in carico ai servizi (al massimo 4-5 ore settimanali);

- partecipazione ad eventi/iniziative promossi ed organizzati dalle diverse realtà presenti nel territorio (parrocchie, associazioni, ecc.).

Le attività svolte dai giovani in SCN nei SERVIZI SOCIALI

TERRITORIALI sono:

- Sostenere l’attività di accoglienza del cittadino che accede al servizio sociale per favorire cura nel momento di incontro tra “persona e servizio”;

- Collaborazione nell’ascolto e nella raccolta dei bisogni della popolazione fragile;

- Realizzazione di visite domiciliari per:

√ verificare le condizioni di salute degli anziani,

√ offrire compagnia a domicilio e – in caso di ricovero – presso strutture sanitarie o assistenziali;

√ accompagnare o sostituire l’anziano nelle piccole commissioni (ritiro ricette, acquisto farmaci, lavanderia, spese);

√ accompagnare e offrire compagnia all’anziano all’interno di strutture sanitarie per visite mediche;

√ accompagnare o sostituire l’anziano nella gestione di pratiche presso gli uffici pubblici (es. Ufficio invalidi, INPS, ecc.);

√ gestire con o per conto degli anziani alcuni problemi “pratici” (piccole manutenzioni domestiche, presenza in casa quando viene chiamato idraulico, elettricista, ecc.);

√ segnalare e controllare situazioni a rischio (condizioni climatiche avverse, epidemie influenzali, accertamento stati depressivi);

- Sostegno all’anziano durante l’inserimento nei centri diurni già accreditati Ferrante Aporti, Franchi, Odorici, Mantovani e Cimabue (facenti riferimento ai Servizi Sociali Territoriali Ovest, Centro ed Est) e

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durante l’inserimento nel centro diurno San Bartolomeo (facente capo al servizio sociale territoriale Nord) e in Cascina Riscatto (facente capo al servizio sociale territoriale Est). Tale attività potrà avere una durata massima di 4/5 ore a settimana;

- Sostegno agli anziani per il mantenimento dei rapporti sociali e/o per promuovere la loro partecipazione alla vita del quartiere (accompagnamento in chiesa, al cimitero, in biblioteca, al cinema, a teatro, alle iniziative delle associazioni o servizi presenti sul territorio);

- Rilascio di informazioni e notizie utili sui servizi e sulle iniziative promosse dal territorio;

- Collaborazione alle verifiche e alle attività di monitoraggio.

I volontari parteciperanno alla realizzazione di eventi/iniziative – diversificati per ogni quartiere – promossi dalle realtà associative presenti sul territorio (a titolo esemplificativo: collaborare all’organizzazione di una festa di quartiere)

I volontari, assegnati ai Servizi Sociali Territoriali, saranno impegnati a supporto dell’assistente sociale - individuato quale “custode socio-sanitario” -, riceveranno indicazioni operative dal medesimo, collaboreranno con i volontari delle Associazioni coinvolte nella realizzazione del progetto che svolgeranno il ruolo di “portieri sociali”.

Durante le assenze dei volontari in servizio civile (malattia, permessi, ecc.) la continuità dell’attività sarà garantita dal personale dipendente dell’ente o dai volontari delle 5 Associazioni.

9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto:

n. 1 volontario per Centro Diurno Franchi n. 1 volontario per Centro Diurno Cimabue n. 1 volontario per Centro Diurno Mantovani n. 1 volontario per Centro Diurno F. Aporti n. 1 volontario per Servizio sociale territoriale Nord n. 1 volontario per Servizio sociale territoriale Ovest n. 1 volontario per Servizio sociale territoriale Centro n. 1 volontario per Servizio sociale territoriale Sud n. 1 volontario per Servizio sociale territoriale Est

10) Numero posti con vitto e alloggio: 11) Numero posti senza vitto e alloggio:

9

0

9

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12) Numero posti con solo vitto:

13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:

Impegno minimo settimanale di 12 ore

14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :

15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:

Ai candidati viene richiesta una buona capacità relazionale, di osservazione e di pazienza che consenta loro di saper adottare modalità comunicative diversificate al fine di rispondere a persone con particolari difficoltà;

0

1.400

5

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16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato:

Nominativi degli Operatori Locali di Progetto Nominativi dei Responsabili Locali di Ente

Accreditato N.

Sede di attuazione del

progetto Comune Indirizzo

Cod. ident. sede

N. vol. per sede Cognome e

nome Data di nascita

C.F. Cognome e nome

Data di nascita

C.F.

1 COMUNE DI BRESCIA

Brescia Via Franchi 8/b 30504 1 Cervio Mario

06/09/1963 CRVMRA63P06B157H Pisano Nunzio

16.04.66 PSNNNZ66D16B157K

2 COMUNE DI BRESCIA

Brescia Via Cimabue 18 30502 1 Battagliola Silvana

17/02/1957 BTTSVN57B57B157J Pisano Nunzio

16.04.66 PSNNNZ66D16B157K

3 COMUNE DI BRESCIA

Brescia Via Indipendenza

29/a 30505 1

Marchetti Rachele

03/09/1960 MRCRHL60P43B157H Pisano Nunzio

16.04.66 PSNNNZ66D16B157K

4 COMUNE DI BRESCIA

Brescia Via S. Emiliano 2 30513 1 Priori Maria

04/02/1962 PRRMRA62B44A569O Pisano Nunzio

16.04.66 PSNNNZ66D16B157K

5 COMUNE DI BRESCIA

Brescia Via dei Paganini n. 1 86952 1 Parolini Luciano

29/03/1961 PRLLCN61C29G149Y Pisano Nunzio

16.04.66 PSNNNZ66D16B157K

6 COMUNE DI BRESCIA

Brescia Via della Rocca n. 16 86970 1 Bettoni Paola

24/11/1964 BTTPLA64S64B157R Pisano Nunzio

16.04.66 PSNNNZ66D16B157K

7 COMUNE DI BRESCIA

Brescia Via A. Lamarmora n.

84 86965 1

Parma Marilena

21/05/1956 PRMMLN56E61H176A Pisano Nunzio

16.04.66 PSNNNZ66D16B157K

8 COMUNE DI BRESCIA Brescia Via Indipendenza n.

27/a 87000 1

Pasini Raffaella

07/10/1955 PSNRFL55R47B157W Pisano Nunzio

16.04.66 PSNNNZ66D16B157K

9 COMUNE DI BRESCIA Brescia Via Gadola n. 16 86946 1

Nunziata Chiara

06/04/1977 NNZCHR77D46E704Q Pisano Nunzio

16.04.66 PSNNNZ66D16B157K

10 11 12 13 14 15

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17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:

Campagna di diffusione del Servizio Civile Nazionale

� Stand del Servizio Civile Volontario nell’ambito di iniziative di orientamento scolastico o di promozione sociale promosse dal Comune di Brescia (Informagiovani, Casa Associazioni, altri settori) (3 ore);

In occasione dell’uscita dei bandi di selezione:

� Organizzazione di seminari per la presentazione di ogni progetto approvato (4 ore);

� Incontri individuali per aspiranti volontari da tenersi nelle sedi di servizio (4 ore);

� Segreteria informativa presso il Settore Risorse Umane per fornire delucidazioni sui progetti, sugli incontri individuali, sui seminari, sulla modalità di presentazione della domanda (si ipotizzano 22 ore per il periodo di apertura del bando);

� Realizzazione di volantini e manifesti che illustrino sinteticamente i progetti e distribuzione del materiale (scuole, Università, Associazioni, Parrocchie, ecc.) (4 ore);

� Predisposizione di schede riassuntive inerenti a ciascun progetto finanziato;

� Organizzazione di una conferenza stampa per la promozione dei progetti finanziati (2 ore);

� Stesura di comunicati stampa ai quotidiani locali (1,30 ore). Attività ordinaria: Gestione di un account di posta elettronica destinato al Servizio Civile del Comune di Brescia ([email protected]) attraverso il quale i giovani possono richiedere informazioni.

18) Criteri e modalità di selezione dei volontari:

La selezione dei volontari di servizio civile viene effettuata da una commissione esaminatrice nominata dal Responsabile del Settore Risorse Umane/Delegato dal Sindaco per il Servizio Civile e composta da tre (3) Selettori scelti tra gli OLP o tra il personale operante nella sede di realizzazione del progetto e un (1) dipendente del settore Risorse Umane con funzioni di Segretario. La commissione, al fine di accertare l’idoneità del candidato a svolgere le mansioni previste dalle attività del progetto, terrà conto dei seguenti elementi di valutazione:

1) ELEMENTI DESUMIBILI DAL CURRICULUM

− Il possesso di un titolo di studio adeguato e/o attinente alle attività da

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svolgere;

− Il possesso di titoli professionali adeguati e/o attinenti alle attività da svolgere;

− Precedenti esperienze lavorative o maturate in qualità di volontario-tirocinante-stagista in ambiti attinenti al progetto;

− Il possesso di conoscenze-competenze-interessi particolari acquisite dal candidato durante le proprie esperienze di vita o certificate dalla frequenza di corsi formativi-professionali;

2) ELEMENTI ACCERTABILI DAL COLLOQUIO ATTITUDINALE − Possesso delle attitudini necessarie per lo svolgimento delle mansioni previste

dalle attività del progetto (es. autonomia, flessibilità, autocontrollo, comunicatività, empatia, precisione ecc.)

− Capacità relazionali (utilizza un linguaggio adeguato al contesto ed è in grado di esprimere in modo chiaro ed efficace i concetti);

− Grado delle conoscenze richieste (conoscenza del Servizio Civile, conoscenza del progetto scelto e dell’ambito in cui si svolgerà il progetto)

− Motivazioni e interessi allo svolgimento del servizio (es. condivisione degli obiettivi perseguiti dal progetto, interesse ad acquisire particolari abilità/competenze previste dallo svolgimento del progetto)

− disponibilità a svolgere il servizio secondo le particolari condizioni richieste dal progetto (es. turni, servizio in giorni festivi ecc.).

Il punteggio massimo attribuibile ai due elementi di valutazione è il seguente:

1) CURRICULUM: MASSIMO PUNTI 20 2) COLLOQUIO CONOSCITIVO-MOTIVAZIONALE-ATTITUDINALE: MAX PUNTI 30

Il punteggio massimo ottenibile da ciascun candidato è pertanto PUNTI 50 Per superare la selezione bisogna ottenere un punteggio minimo di punti 21 nel colloquio conoscitivo-motivazionale-attitudinale. La commissione esaminatrice potrà attribuire i punteggi al curriculum in sede di colloquio approfondendo gli elementi indicati dal candidato.

VALUTAZIONE CURRICULUM

ELEMENTI e CRITERI

DI VALUTAZIONE TIPOLOGIA PUNTEGGIO

Laurea specialistica attinente al progetto

6

Laurea specialistica non attinente al progetto

5

Laurea triennale attinente al progetto

4

Laurea triennale non attinente al progetto

3

Diploma di scuola media superiore attinente

2

Titolo di studio max p. 6

(viene attribuito il punteggio solamente al

titolo più elevato)

Diploma di scuola media 1

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ELEMENTI e CRITERI

DI VALUTAZIONE TIPOLOGIA PUNTEGGIO

Titolo professionale

attinente al progetto conseguito al termine di

un corso di durata superiore alle 300 ore

3

Titolo professionale attinente al progetto

conseguito al termine di un corso di durata

inferiore alle 300 ore

2

Titolo professionale

max p. 3

(viene attribuito il punteggio solamente al

titolo più elevato)

Titolo professionale non attinente al progetto

conseguito al termine di un corso di durata

superiore alle 300 ore

1

Esperienze

max p. 6

(Punti 0,5 per ogni mese o frazioni di mese superiori a

15 gg)

Esperienze lavorative o in

qualità di volontario-tirocinante attinenti al

progetto

fino a punti 6

Altre Conoscenze o competenze Max p. 5

Conoscenze e competenze acquisite dal candidato

durante la propria esperienza di vita o certificate dalla frequenza a corsi

Fino a punti 5

PUNTEGGIO MASSIMO ATTRIBUIBILE = 20 PUNTI

VALUTAZIONE COLLOQUIO

ELEMENTI

DI VALUTAZIONE DESCRIZIONE

PUNTEGGIO e CRITERI

DI ATTRIBUZIONE

Possesso delle attitudini necessarie per lo svolgimento delle mansioni previste dal progetto

(descrivere le attitudini principali richieste es. autonomia, flessibilità,

assertività, empatia ecc.)

max punti 15

Capacità relazionali

utilizza un linguaggio adeguato al contesto ed è in grado di esprimere in modo chiaro ed efficace i

concetti

max punti 5

Grado delle conoscenze richieste

conoscenza del Servizio Civile, conoscenza del

progetto scelto conoscenza dell’ambito in cui si svolgerà il progetto

max punti 5

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ELEMENTI

DI VALUTAZIONE DESCRIZIONE

PUNTEGGIO e CRITERI

DI ATTRIBUZIONE

Motivazioni e interessi

allo svolgimento del servizio

condivisione degli obiettivi

perseguiti dal progetto, interesse ad acquisire

particolari abilità/competenze

previste dallo svolgimento del progetto

max punti 3

Disponibilità a svolgere il servizio secondo le particolari condizioni richieste dal progetto

(descrivere le particolari condizioni richieste es: turni, servizio in giorni

festivi ecc.)

max punti 2

PUNTEGGIO MASSIMO ATTRIBUIBILE = 30 PUNTI

(il punteggio finale è dato dalla somma dei voti conseguiti nei singoli elementi di

valutazione)

19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione

dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):

no 20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del

progetto:

Il piano di monitoraggio prevede due tipologie di azione:

1. monitoraggio dei progetto; 2. tutoring dei volontari.

Saranno oggetto di verifica gli obiettivi, le attività del progetto e l’effettiva realizzazione, la formazione specifica, le attività svolte, l’acquisizione di capacità, le conoscenze, gli atteggiamenti dei volontari coinvolgendo nel processo tutti i soggetti attivi del progetto. MONITORAGGIO DELLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: Nel corso dell’anno sono previsti un incontro conoscitivo iniziale e un incontro di verifica finale che coinvolgeranno il responsabile del progetto, il responsabile del monitoraggio nonchè gli operatori locali di progetto e i volontari di servizio civile. Nel corso dell’anno verrà inoltre effettuata almeno una visita/sopralluogo presso ogni sede di progetto finalizzata a rilevare l’andamento del progetto attraverso la verifica del raggiungimento degli obiettivi prefissati (indicatori di progetto), le criticità del medesimo nonché le difficoltà

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incontrate dai volontari e dagli operatori locali di progetto. TUTORING DEI VOLONTARI: FINALITA’ � Rilevare il grado di soddisfazione del volontario; � Favorire e sostenere la capacità di affrontare eventuali situazioni

critiche che emergano nella realizzazione del progetto; � Attuare interventi specifici volti al contenimento dell’abbandono del

SCN.

OBIETTIVI 1. Favorire la condivisione e il confronto delle esperienze di SCN con

volontari che operano nei diversi progetti; 2. Fornire un terreno “neutrale” di lettura della propria esperienza; 3. Favorire la capacità di valutazione del percorso di SCN in vista di un

orientamento formativo e professionale. 4. Favorire la capacità di analisi dei contesti organizzativi di riferimento, la

capacità di lavorare in gruppo; 5. Approfondire tematiche inerenti ai contesti del SCN (comunicazione,

gestione del conflitto, ecc.).

MODALITA’ DI SVOLGIMENTO INCONTRI TRIMESTRALI DI GRUPPO I volontari dei diversi progetti verranno convocati trimestralmente. L’incontro avrà la durata di 3 ore ed avrà luogo presso la sede del Servizio Formazione. INCONTRI INDIVIDUALI CON IL TUTOR Si prevede di organizzare incontri individuali su richiesta del volontario. In base al grado di criticità della situazione esposta, il tutor stenderà una relazione per il responsabile del settore Risorse Umane (delegato dal Sindaco in materia di servizio civile nazionale).

21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale

indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):

no 22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli

richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:

Ai candidati viene richiesta una buona capacità relazionale, di osservazione e

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di pazienza che consenta loro di saper adottare modalità comunicative diversificate al fine di raggiungere e rispondere a persone con particolari difficoltà. Viene inoltre richiesta una predisposizione e sensibilità a cogliere le diverse modalità di esprimere la condizione di bisogno della diversa utenza affidata. Costituiranno titolo preferenziale: � Il possesso del diploma di scuola media superiore; � La frequenza a corsi universitari in ambito sociale, educativo o

umanistico; .

23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del

progetto:

Il Comune di Brescia ha previsto - all’interno delle previsioni di Bilancio - due capitoli specificatamente destinati ai volontari in servizio civile, mirati, in particolare, a rispondere ai bisogni formativi dei volontari nonchè alla promozione del servizio civile nazionale. Nell’anno corrente l’importo complessivo stanziato per i due capitoli è di 20.000 Euro. Il Comune di Brescia investe nel progetto: � Risorse umane per affiancare, monitorare, sostenere e formare i

volontari €. 2.850 (OLP €.2.250 - tutor €. 600); � Risorse economiche: la formazione specifica dei volontari comporterà un

costo di €. 2.340 per il pacchetto formativo; il rilascio della certificazione delle competenze da parte dello IAL – Innovazione Apprendimento Lavoro Lombardia s.r.l comporterà un costo di €. 1.867 (i progetti presentati per l’anno 2015 interessati alla citata certificazione sono 4. Qualora venisse finanziato un solo progetto l’intero importo ricadrebbe su quest’ultimo, al contrario qualora venissero approvati più progetti l’onere dovrebbe essere ripartito tra tutti i progetti finanziati).

� Promozione del Servizio Civile Nazionale (volantini e locandine): €. 300 � Risorse strumentali e tecniche: €. 6.060 � €. 700: materiale per laboratori dei centri diurni; � €. 500: materiale di consumo nei Servizi Sociali Territoriali; � €. 250: manifesti e volantini per i Servizi Sociali Territoriali; � €. 400: materiale informativo del centro diurno; � €. 600: spese di ammortamento per il materiale messo a disposizione dei

volontari del servizio sociale territoriale (computers, stampanti, fax, telefoni);

� €. 500: per gite in diverse località (quota comprendente trasporto, pasto e visita guidata) (in aggiunta alle quote gratuite);

� €.2.610 abbonamenti annuali alla rete urbana e omnibus card;

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� €. 500 per feste di quartiere.

24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners):

Accordi di collaborazione alla realizzazione del progetto, allegati alla presente, sottoscritti da: - Associazione Camminando Insieme (2 accordi); - Associazione Insieme nella terza età (2 accordi); - Associazione 6 … in compagnia (2 accordi); - Associazione Don Franco Benedini; - Associazione Federico Balestrieri-Anziani in Linea; - Associazione L’Angolo Biblico; - Gruppo VI-VO (Violino_Volontari); - Associazione Anteas

25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:

RISORSE PER CENTRI DIURNI

Materiale per i laboratori: (carta colorata e bianca, cartoncini, polistirolo, compensato, tempere ad acqua, tempere acriliche, acquarelli, pastelli, pennarelli, spray lucidante, colori per vetro, colori per stoffa, spray colorati, gesso, creta, stoffe, cotone, lana, graffettatrici, taglierini, forbici, tappetini per ginnastica dolce, materiale di falegnameria, materiale da ricamo)

Materiale per opuscoli informativi e inziative:

computer, stampante, macchina fotografica, carta e cartucce per stampante, materiale di cancelleria

Televisioni, impianti stereofonici e/o radio Abbonamenti a riviste/quotidiani Automezzi guidati da personale dell’Ente o convenzionati per partecipare alle gite o per consentire la mobilità degli anziani; Abbonamenti ai mezzi pubblici di trasporto; Biciclette Biglietti per mostre,teatro, cinema, visite guidate. Generi alimentari per realizzare rinfreschi e iniziative di quartiere.

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RISORSE PER SERVIZI SOCIALI TERRITORIALI

Automezzi guidati da personale dell’Ente o convenzionati; Biciclette; Abbonamenti ai mezzi pubblici di trasporto; Telefoni, Fax, computers, stampanti, carta, cartucce per stampante; Materiale di cancelleria; Biglietti del cinema, del teatro; Materiale informativo sui servizi comunali nonchè sulle attività ricreative promosse dal Comune e dalle associazioni o organismi presenti sul territorio; Generi alimentari per realizzare rinfreschi e iniziative di quartiere.

CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI 26) Eventuali crediti formativi riconosciuti:

no

27) Eventuali tirocini riconosciuti :

no 28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio,

certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:

Facendo riferimento alla CLASSIFICAZIONE DELLE COMPETENZE Clés/ARRA 1997, si dichiara che i volontari del servizio civile acquisiranno le seguenti competenze: COMUNICAZIONE E RELAZIONI INTERPERSONALI

� Relazionarsi con più soggetti (persone con disabilità, familiari, volontari giovani e adulti, professionisti della struttura e coordinatori del progetto, referenti del territorio);

� Ascoltare e decodificare i propri e altrui bisogni e esigenze; � Incoraggiare, motivare, aiutare le persone nello svolgimento delle

attività previste dal progetto. ORGANIZZAZIONE E GESTIONE PROBLEMI � Pianificare, programmare e prevedere i tempi; � Favorire il raggiungimento dei risultati; � Analizzare, confrontare i problemi e gestire gli imprevisti; � Assumersi responsabilità; � Motivare, aiutare le persone nello svolgimento delle attività previste

dal progetto.

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Facendo riferimento allo schema proposto dall’ISFOL “COMPETENZE TRASVERSALI E COMPORTAMENTO ORGANIZZATIVO” 1995, quale modello di sintesi delle abilità da possedere e da affinare continuamente attraverso l’auto-apprendimento, si dichiara che i volontari del servizio civile acquisiranno le seguenti competenze: DIAGNOSTICARE

� essere in grado di analizzare il contesto di lavoro e comprenderne le dinamiche, i bisogni, le risorse e le criticità;

� essere in grado di individuare strategie , soluzioni operative, procedurali, strumenti

RELAZIONARSI

� essere in grado di ascoltare, comunicare, lavorare in gruppo, relazionarsi con utenti/clienti diversi.

AFFRONTARE

� saper collaborare costruttivamente al raggiungimento degli obiettivi; � saper rispondere alle attese del gruppo di lavoro rispetto ai compiti.

Le competenze sopradescritte verranno certificate con un attestato rilasciato dal Centro di Formazione Professionale IAL – Innovazione, Apprendimento Lavoro Lombardia di Brescia (vedasi accordo allegato).

Formazione generale dei volontari 29) Sede di realizzazione:

La sede di realizzazione della formazione è scelta sulla base del posizionamento geografico delle sedi di attuazione del progetto: è pertanto previsto che i corsi di formazione generale siano tenuti nella seguente sede: Servizio Formazione del Settore Risorse Umane del Comune di Brescia

- V.lo Borgondio n. 29 – Brescia Ci si riserva inoltre di effettuare visite conoscitive presso alcuni settori dell’ente o presso le realtà associative, ricreative, culturali della città e/o della provincia per approfondimenti sui temi da trattare.

30) Modalità di attuazione:

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In proprio, presso l’Ente avvalendosi del proprio formatore del servizio civile nonché di personale dipendente e/o esperti esterni con provata esperienza nelle materie oggetto del programma formativo.

31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale

indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:

no 32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

Metodologia mista, cioè le lezioni conterranno tecniche sia frontali sia metodologie attive (lavori di gruppo, brainstorming, giochi di ruolo, discussioni aperte, momenti di autovalutazione, simulazioni, problem solving, …)

33) Contenuti della formazione:

Nei moduli formativi di seguito elencati verranno trattati gli argomenti previsti dal decreto del Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale n. 160 del 19.07.2013 - Linee guida per la formazione generale dei giovani in SCN - e precisamente:

I fase (entro 180 giorni dall’avvio del progetto)

Modulo 1 4 ore L’identità del gruppo in formazione e patto formativo;

Modulo 2 4 ore Disciplina dei rapporti tra Ente e volontari del SCN – illustrazione del prontuario. L’organizzazione del servizio civile e le sue figure.

Modulo 3 2 ore Presentazione del Comune di Brescia e dei suoi Servizi;

Modulo 4 3 ore La rappresentanza dei volontari nel servizio civile – Testimonianze: servizio civile come percorso di cittadinanza attiva

Modulo 5 3 ore Dall’obiezione di coscienza al servizio civile nazionale: evoluzione storica, affinità e differenze tra le due realtà;

Modulo 6 3 ore Introduzione ai concetti di dovere di difesa della Patria – difesa civile, affinità e differenze tra le due realtà

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Modulo 7 2 ore La formazione civica: dichiarazione

Universale dei diritti umani – Carta Costituzionale

Modulo 8 2 ore La solidarietà e le forme di cittadinanza

Modulo 9 2 ore La normativa vigente e la Carta di impegno etico

Modulo

10

2 ore La protezione civile

Modulo

11

4 ore Il lavoro per progetti

Modulo

12

3 ore Comunicazione interpersonale e gestione dei conflitti

II fase (dal 210° giorno ed entro il 270° giorno)

Modulo

13

3 ore Ripresa e rielaborazione dei concetti di dovere di difesa della Patria – difesa civile non armata e non violenta

Modulo

14

4 ore Ripresa e rielaborazione dei concetti di solidarietà e di cittadinanza attiva

Modulo

15

2 ore Conclusione e rielaborazione complessiva del percorso

34) Durata:

43 ore

Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari 35) Sede di realizzazione:

Servizio Formazione del Settore Risorse Umane del Comune di Brescia e sedi disponibili nell’Ente Ci si riserva inoltre di effettuare visite conoscitive presso le realtà associative, ricreative, culturali e/o sportive della città e/o della provincia operanti nell’ambito tematico delle attività previste dal progetto.

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36) Modalità di attuazione:

La formazione specifica è effettuata in proprio, presso l’ente avvalendosi di personale dipendente con provata esperienza nelle materie oggetto del programma formativo. A tale proposito si precisa che i docenti sono individuati dal servizio formazione all’interno dell’ente sulla base di specifiche professionalità ed esperienze correlate ai progetti.

Tempi di erogazione:

Il 70% delle ore di formazione sarà erogato entro 90 giorni dall’avvio del progetto e il rimanente 30% entro e non oltre 270 giorni sempre dall’avvio del progetto. Motivazioni della scelta dei tempi di erogazione:

Le realtà dei servizi all’interno delle quali si inseriscono i ragazzi presentano caratteristiche complesse e diversificate, pertanto si ritiene importante da un lato fornire ai volontari strumenti adeguati per sapersi porre in relazione con un’utenza “delicata”, dall’altro accompagnarli nel percorso di progressiva autonomia che non può essere adeguatamente raggiunta entro tre mesi dall’inizio del servizio. La formazione verrà quindi erogata secondo gli step di seguito elencati finalizzati al raggiungimento degli obiettivi a lato di ciascuna fase formulati:

1. Informativo-formativo: Fornire contenuti teorici necessari ai volontari per essere inseriti all’interno dei servizi;

2. Assimilazione: Consentire ai volontari di riflettere sui valori e significati degli argomenti trattati e di coglierne le specificità fino a farle proprie;

3. Riformulazione e sperimentazione: Creare spazi e/o laboratori all’interno dei quali i volontari possano condividere diversi principi e concretizzarli attraverso simulazioni e attività interattive.

La metodologia didattica prevede quindi un’alternanza tra lezioni frontali e laboratori teorico-pratici.

37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:

1. Gelmi Mara – nata a Sonico il 03.08.1966 2. Canti Susi – nata a Edolo il 30.03.1979 3. Megni Francesca – nata a Brescia il 15.07.1964 4. Parolini Luciano - nato a Orzinuovi il 29.03.1961 5. Rizzo Luciano – nato a Venezia il 18.01.1952 6. Maffazioli Laura – nata a Castelgoffredo (MN) il 12.04.1969 7. Dioni Cinzia – nata a Brescia il 13.01.1971

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8. Cervio Mario – nato a Brescia il 06.09.1963 9. Priori Maria – nata a Bagnolo Mella il 04.02.1962

38) Competenze specifiche del/i formatore/i:

1. Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione del Comune di Brescia; 2. Funzionario tecnico del Comune di Brescia; 3. Assistente Sociale; 4. Assistente Sociale; 5. Educatore Professionale Ufficio Disabilità; 6. Alta Professionalità Integrazione Scolastica Disabili; 7. Assistente Sociale; 8. Operatore Socio Assistenziale; 9. Operatore Socio Assistenziale.

39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

Lezioni frontali con l’obiettivo di far conoscere le principali problematiche sociali e le diverse modalità di aiuto nonché condividere linguaggi e significati delle diverse modalità di intervento.

Tecniche di formazione attiva (role play – analisi di casi – storie di vita): i volontari saranno invitati ad esprimere i propri vissuti relativamente alla diversità ed alla disabilità, i propri dubbi i propri pregiudizi;

Esplicitazione di “storie possibili”: saranno ricostruiti i percorsi e le vicende di una persona anziana, gli incontri, gli aiuti, le barriere, i rifiuti ecc., al fine di entrare in contatto con una realtà non conosciuta, con le risorse e le opportunità presenti ed attive nella città. Laboratori esperienziali: simulazione di intervento in cui i volontari avranno la possibilità di misurarsi con le attività pratiche che verranno espletate durante l’anno di servizio. Tale attività verrà svolta all’interno dei centri diurni, con il compito di osservare - utilizzando specifiche griglie – e o sperimentare alcune attività precedentemente individuate. Successivamente l’esperienza raccolta verrà rielaborata in aula.

40) Contenuti della formazione:

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INFORMATIVA SUI RISCHI CONNESSI ALL’IMPIEGO DEI

VOLONTARI

Informativa sui rischi connessi all’impiego di volontari del servizio civile all’interno del settore/servizio cui fa riferimento il presente progetto. Informazioni dettagliate sui rischi specifici esistenti negli ambienti in cui il volontario verrà inserito ed opererà, nonché misure di prevenzione e di emergenza adottate.

LA RELAZIONE DI AIUTO:

L’incontro con l’altro non è mai un’esperienza neutra: la differenza; Amicizia e amicalità nella relazione d’aiuto; Il dialogo e la comprensione con l’altro; Fiducia e costruzione dei legami; L’astensione dal giudizio: la pedagogia dell’accoglienza; Il concetto di empatia; La complementarietà funzionale; Il concetto di autonomia dipendente.

COMUNICAZIONE E ASCOLTO

Elementi principali della comunicazione; Gli stili comunicativi; Il contenuto della comunicazione; La capacità di far domande invece che affermazioni; La comunicazione consapevole; La comunicazione non verbale.

IL LAVORO DI GRUPPO

L’identità personale e l’identità di gruppo: la metodologia dell’implicito, esplicito e condiviso; Il lavoro esecutivo ed il lavoro responsabilizzato; Il lavoro di gruppo come strumento di appartenenza; Gli elementi costitutivi del gruppo di lavoro; Le relazioni interpersonali nel gruppo; I comportamenti del gruppo di lavoro.

L’ORGANIZZAZIONE

Concetto di Sistema aperto e di interazione; I fattori ambientali; Gli elementi costitutivi; Il mandato istituzionale;

IL CONCETTO DI TERRITORIO � Riflettere sul significato di territorio come risorsa e luogo di relazioni; � Il lavoro di comunità: nuova metodologia di intervento , di promozione e

prevenzione a favore della cittadinanza;

LA RETE DEI SERVIZI DEL COMUNE DI BRESCIA

Conoscere i servizi socio sanitari e l’organizzazione del Settore Servizi Sociali;

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IL CAREGIVER

I protagonisti: operatori e familiari, quali differenze tra lavoro di cura e delega; Il lavoro di cura come valore sociale.

LE DIVERSE “UTENZE” DEI SERVIZI

Gli anziani, la persona con disabilità, la persona con disagio psichico: � caratteristiche generali � l’attivazione del processo di sostegno per le diverse tipologie di utenza.

Durante il percorso di formazione specifica verranno organizzate visite guidate presso alcuni servizi identificati quali sedi di progetti di servizio civile nazionale dell’ente o quali realtà con cui gli stessi attuano collaborazioni significative ed integrate. La finalità della proposta è quella di consentire al volontario di conoscere le diverse realtà operative, osservare gli aspetti organizzativi che le caratterizzano ed iniziare a sperimentarsi direttamente nella relazione con le diverse figure professionali e gli utenti/ospiti presenti nei servizi. Ai volontari verrà richiesto di partecipare attivamente alle attività o laboratori programmati dai servizi. Al termine di ogni esperienza verrà dedicato uno spazio riflessivo e rielaborativo finalizzato al confronto e al consolidamento dell’apprendimento.

LABORATORI

Durante la formazione saranno organizzati alcuni laboratori. Al loro interno verranno proposte attività che consentiranno ai volontari di servizio civile di sperimentarsi direttamente attraverso l’analisi di alcune situazioni operative e la realizzazione di specifici progetti. Tale metodologia favorisce il diretto coinvolgimento dei partecipanti che in prima persona attuano alcune metodologie ed interventi che vengono realizzati all’interno di servizi in cui svolgeranno la propria attività. Alcuni esempi: Riflettere su specifiche situazioni/casi di utenti, lavorare in un gruppo professionale, realizzare un oggetto di lavoro, condividere un compito operativo, operare in termini di responsabilità autonoma e condivisa, attuare processi comunicativi e di relazione. In questo percorso i volontari di servizio civile apprenderanno i significati ed i valori che sottendono ai diversi contenuti teorici trattati, che i ragazzi riusciranno a tradurre nel loro agire quotidiano solo se rielaborati e quindi interiorizzati.

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41) Durata:

76 ore

Altri elementi della formazione 42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto:

Il piano di monitoraggio della formazione (generale e specifica) è finalizzato a verificare: � l’adeguatezza dei contenuti proposti in relazione alla realizzazione del

progetto; � la validità del metodo formativo adottato; � i risultati ottenuti con la formazione in relazione alle conoscenze

acquisite dai volontari. 1) Per la realizzazione del piano di monitoraggio si prevede la

somministrazione di questionari (sia al termine della formazione generale che di quella specifica). Il modello di questionario è in uso presso il servizio formazione del Comune e prende in considerazione i seguenti elementi: pianificazione formativa, aspettative e bisogni attesi, obiettivi formativi, contenuti, articolazione del corso, metodologia, conduzione e docenza, organizzazione e grado di soddisfazione.

2) Incontro finale con il gruppo dei volontari, il tutor ed il responsabile del monitoraggio, per una verifica complessiva della formazione che favorisca l’acquisizione di consapevolezza sulle conoscenze e competenze acquisite, sui valori trasmessi, sulle modalità individuali di relazionarsi con il contesto;

3) E’ prevista la possibilità di colloqui individuali con il tutor a richiesta del singolo volontario.

Brescia, li 12.10.2015 Il delegato del Sindaco

in materia di Servizio Civile Nazionale (Dr. Claudio Reboni)