SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE … · 2016-06-09 · (Allegato 1)...

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(Allegato 1) SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: Comune di Bologna – Area Benessere di Comunità – Istituzione per la inclusione sociale e comunitaria “don Paolo Serra Zanetti” 2) Codice di accreditamento: NZ00656 3) Albo e classe di iscrizione: Regione Emilia Romagna, classe di iscrizione 2 CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: CASE ZANARDI (2 a edizione) 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3) Settore: Assistenza – Area di intervento: Disagio adulto 6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto :

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(Allegato 1)

SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI INSERVIZIO CIVILE IN ITALIA

ENTE

1) Ente proponente il progetto:

Comune di Bologna – Area Benessere di Comunità – Istituzione per la inclusione sociale e comunitaria “don Paolo Serra Zanetti”

2) Codice di accreditamento: NZ00656

3) Albo e classe di iscrizione: Regione Emilia Romagna, classe di iscrizione 2

CARATTERISTICHE PROGETTO

4) Titolo del progetto:

CASE ZANARDI (2a edizione)

5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3)

Settore: Assistenza – Area di intervento: Disagio adulto

6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale sirealizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate medianteindicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:

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(Allegato 1)

AREA DI INTERVENTO

Il progetto “Case Zanardi” si rivolge a persone adulte e famiglie con minori che si trovano inuna condizione di fragilità economica e sociale, attraverso la creazione di una rete di serviziper la inclusione attiva che affronta le principali problematiche delle nuove povertà.L'obiettivo è quello di aiutare le famiglie a superare un momento di difficoltà transitoria eritrovare fiducia e autonomia, fuoriuscendo dalla logica dell'assistenzialismo. A Bologna cisono oggi circa 1700 famiglie sotto la soglia di povertà relativa e molte di esse sono arischio di scivolare nella povertà assoluta.

Il progetto è stato avviato attraverso un percorso di coprogettazione con il Terzo Settore,secondo alcune linee principali di intervento per riguardano la riduzione degli sprechialimentari, materiali e relazionali, con la collaborazione attiva dei servizi sociali del Comunee del privato sociale per valorizzare e unire le tante competenze e risorse che già esistonosul territorio.

Tra i diversi servizi creati dal progetto Case Zanardi è stata data particolare attenzione altema dell'orientamento al lavoro; sono stati attivati due sportelli mirati all'accoglienza eall'analisi delle situazioni curriculari delle persone che accedono agli empori. Questi duespazi propongono percorsi formativi individualizzati per il rafforzamento delle competenzelinguistiche e informatiche e laboratori di ricerca attiva di lavoro su Web. All'interno degli“sportelli lavoro Case Zanardi”, lavorano in sinergia soggetti pubblici e privati; è nata inoltreun equipe di volontari formati sulla tematica lavoro per offrire percorsi di accompagnamentoindividualizzati e di gruppo

Un altro risultato importante è rappresentato dagli empori solidali, due veri e proprisupermercati dove circa 70 famiglie selezionate possono fare una spesa settimanaleacquistando beni di prima necessità che derivano da donazioni (campagne di raccolta,crowfdunding, banco alimentare).

Altre risorse messe a disposizione dal progetto riguardano laboratori e spazi in cui il temadella formazione professionale si coniuga con quello della sostenibilità ambientale e delbenessere relazionale: orti sociali, laboratori tessili, officine di lavoro, spazi di comunità e diempowerment sociale.

Il progetto si propone di inserire i volontari in questa rete di collaborazione con il privatosociale, attraverso una intensa attività di interfaccia con le diverse realtà che compongono ilprogetto. Si tratterrà di supportare la Istituzione nella raccolta dati, organizzazione di eventi,gestione dei canali informativi per la comunicazione e condurre alcune attività operative chepresuppongono una relazione diretta con i beneficiari, come la somministrazione diquestionari, la collaborazione per la raccolta e la distribuzione dei beni di prima necessità,l'affiancamento ad altri volontari e ed funzionari della pubblica amministrazione per laideazione e implementazione di nuovi servizi.

CONTESTO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO

Il progetto agirà sull'intero territorio comunale di Bologna.

Punto di riferimento sarà l'ufficio comunale preposto: la Istituzione per la Inclusione Socialee Comunitaria don Paolo Serra Zanetti del Dipartimento Benessere di Comunità delComune di Bologna, con sede a Palazzo d'Accursio, in Piazza Maggiore, 6.

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(Allegato 1)

Nella città di Bologna il fenomeno delle nuove povertà è in forte crescita, come rivelano gliindicatori a partire da quello sulla disoccupazione. Dal primo trimestre 2010 al primotrimestre 2015 i disoccupati a livello regionale sono passati da 65 mila a 150 mila, con unaumento di oltre il 130%. Analogo incremento si è verificato a livello di città metropolitana(da 22,4 mila a 33,6 mila). In soli 5 anni il numero degli sfratti è aumentato del 200%, nel2014 si sono registrati circa 1500 provvedimenti di sfratto, quasi tutti per morosità, ed ilnumero di richieste di accesso alla edilizia residenziale pubblica è in forte aumento, cosìcome la richiesta di alloggi di transizione abitativa.

La disoccupazione ed il disagio abitativo sono gli aspetti più evidenti di questa crisieconomica che perdura ormai da anni, ma che produce effetti spesso anche meno evidentidi solitudine ed esclusione sociale, che esigono una assunzione di responsabilità da partedi tutti i soggetti della società civile.

Il contesto di Bologna si presta particolarmente a questa sperimentazione di innovazionesociale, in quanto il suo territorio ha una lunga storia di partecipazione della società civile, edi collaborazione con il Terzo Settore ed una esperienza particolarmente ricca nel camposociale, che la colloca come esempio di innovazione all'interno del panorama nazionale.

DESTINATARI DEL PROGETTO

Il progetto si rivolge alla popolazione adulta in condizione di disagio sociale presente sulterritorio bolognese. In particolare, come detto, il progetto ha come obiettivo il contrasto alle“nuove povertà” e la creazione di una rete di sostegno e orientamento rivolto alle persone efamiglie in condizione o a rischio di povertà ed esclusione sociale. Sono oltre 100 i soggettidel privato sociale, associazioni, cooperative ed enti di formazione, che hanno accettatoquesta sfida e che si sono confrontati per la elaborazione di strategie ed azioni comuni,elaborando diverse proposte progettuali unite attraverso un “patto di solidarietà” sottoscrittocon la amministrazione comunale. Tra i servizi offerti in una ottica di sussidiarietàorizzontale, vi sono numerosi servizi di ascolto e accompagnamento, la realizzazione didue empori solidali per la somministrazione di beni alimentari e generi di prima necessità,uno sportello di orientamento per il lavoro, numerosi laboratori per la attivazione di tirociniformativi.

INDIVIDUAZIONE E DESCRIZIONE DEI BENEFICIARI

I beneficiari che il progetto si propone di raggiungere, direttamente o indirettamente, sonomolteplici:

persone e famiglie in condizione di fragilità a rischio di povertà ed esclusione sociale(non necessariamente in carico ai servizi sociali) che possono accedere ai servizi diCase Zanardi;

servizi sociali, che potranno contare su risorse dedicate per qualificaremaggiormente i percorsi di accompagnamento sociale in una ottica di sussidiarietàorizzontale, grazie ad un contributo attivo nella individuazione di soluzioni innovativecon la compartecipazione della società civile;

associazioni del territorio e cooperative sociali che potranno accedere a risorsemesse a disposizione dalla amministrazione e utilizzare strumenti comuni dicomunicazione, crowdfunding, fund raising, ecc;

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(Allegato 1)

la comunità locale, che potrà beneficiare degli effetti derivanti dalle attività di lottaalla povertà e all'esclusione sociale, ed in particolare di una maggior sensibilitàdiffusa ed un rafforzamento del capitale sociale.

7) Obiettivi del progetto:

Gli obiettivi che il progetto si prefigge di raggiungere nei confronti dei destinatari e deibeneficiari sopracitati sono i seguenti:

La creazione di nuove possibilità di inserimento lavorativo attraversol’informazione,l’orientamento, la formazione e la consulenza personalizzata;tirocini, esperienze di formazione in situazione, sostegno alla ricerca attiva dellavoro attraverso laboratori, percorsi specifici per persone in condizione o a rischiodi esclusione sociale come le attività e i cantieri di utilità comune; l’applicazione invia sperimentale delle ‘clausole sociali’; la responsabilità sociale d'impresafinalizzata a possibili inserimenti lavorativi. L'obiettivo per il 2016 è aumentare ilnumero di percorsi di orientamento professionale e inserimenti lavorativi di almeno70 unità.

L'agevolazione dell'accesso ai beni di prima necessità (alimentari e non) da parte disoggetti attuatori e famiglie in difficoltà economiche; favorire il recupero epromuovere il contrasto dello spreco e la solidarietà. L'obiettivo per il 2016 èampliare il numero di famiglie che accedono agli empori, portandole da 70 a 100.

La formalizzazione di una sinergia pubblico-privato sociale al fine di consolidare unarete più efficace ed efficiente nel contrasto alle povertà attraverso lacoprogettazione, l’integrazione e il coordinamento di competenze, esperienze,risorse, idee e persone, valorizzando le specificità operative di ciascun attore e lerispettive reti costruite. Obiettivo per il 2016 è quello di raggiungere 100 soggetti delprivato sociale, attraverso la stipula di convenzione e protocolli di intesa.

l’avvio di percorsi di educazione a nuovi stili di vita solidali ed eco-sostenibiliattraverso la riduzione dello spreco, il recupero e il riutilizzo di beni materiali.L'obiettivo per il 2016 è quello di realizzare almeno due campagne disensibilizzazione e raccolta di beni di prima necessità.

il recupero di spazi di proprietà pubblici in disuso per iniziative e esperienze disocializzazione e di contrasto alla povertà e allo spreco; l'obiettivo per il 2016 èquello di potenziare gli spazi esistenti e valorizzarne le connessioni nella ottica dicreare veri e propri “distretti solidali”.

Gli obiettivi che il progetto si prefigge nei confronti dei volontari del Servizio CivileNazionale sono i seguenti:

1. Sviluppare e valorizzare la crescita dei volontari a livello personale, sul piano culturale, della solidarietà e della cittadinanza attiva

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(Allegato 1)

a) coinvolgere i volontari del servizio civile nel presente progetto attraverso le azionipreviste, in modo da permettere loro una partecipazione propositiva e maggiormenteconsapevole, come cittadini attivi, del valore dell’offerta di un servizio pubblico-privato chesi basa su un patto di solidarietà con gli stakeholders e la comunità civile secondo unprincipio di sussidiarietà orizzontale e di solidarietà;b) aiutare a sviluppare competenze relazionali e comunicative, con particolare riferimentoall'ambito della accoglienza e della relazione di aiuto;c) far conoscere ai giovani volontari in Servizio civile la complessità delle relazioni tra Entipubblici e soggetti del terzo settore (associazioni e cooperative sociali), il valore e lepotenzialità del lavoro in rete;

2. Sviluppare e valorizzare la crescita dei volontari a livello formativo e professionale

a) Accrescere la sensibilità e la conoscenza dei volontari rispetto al tema delle nuovepovertà e del ruolo della società civile nel contrasto alla esclusione sociale;b) favorire la crescita personale e professionale dei volontari introducendoli nelle attivitàprogettuali in un contesto lavorativo che incentiva lo sviluppo dell’autonomia, dellaresponsabilità personale, della capacità critica e del lavoro di gruppo.c) favorire lo sviluppo di conoscenze tecniche e informatiche, attraverso il contatto condocenti, tutor e operatori del settore;d) coinvolgere i volontari nella attività di organizzazione di laboratori, eventi, gruppi di lavoroecc. per una più diretta conoscenza delle modalità relazionali e gestionali dei serviziinteressati;e) sviluppare competenze relazionali, capacità di comunicazione e di lettura dellasituazione ambientale attraverso l'attività di ascolto e monitoraggio;f) sviluppare competenze nella produzione e diffusione di materiali informativi e didatticirivolte alle associazioni coinvolte nel progetto, ai beneficiari e alla comunità civile.

L’esperienza di crescita dei volontari in servizio civile, l’acquisizione della consapevolezzadel contenuto valoriale della loro esperienza, il loro grado di coinvolgimento e dipartecipazione, la condivisione e elaborazione della azioni del progetto, l’acquisizione dicompetenze professionali , saranno quindi obbiettivi principali che ci si propone diraggiungere mediante le azioni progettuali precedentemente presentate.

8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntualele attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo:

8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi

Il progetto prevede di raggiungere gli obiettivi indicati attraverso la realizzazione di una retedi servizi integrati con il contributo dei soggetti del Terzo Settore ed un approccio sistemicorelazionale per favorire l'empowerment sociale dei destinatari . Le attività includono servizidi orientamento alla ricerca attiva del lavoro e della formazione, corsi professionalizzanti,formazione in situazione, tirocini, accesso ai beni di prima necessità.

8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con laspecifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività

I volontari nello svolgimento delle sue attività saranno seguiti costantemente da un tutor

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(Allegato 1)

della Istituzione per la Inclusione Sociale e Comunitaria “don Paolo Serra Zanetti” e daformatori specifici che lo introdurranno nelle attività del progetto Case Zanardi, incollaborazione con gli altri servizi comunali ed operatori del terzo settore coinvolti, per losvolgimento delle mansioni ad essi assegnate. I dipendenti della Istituzione per laInclusione sociale e comunitaria direttamente coinvolti nella formazione enell'accompagnamento dei volontari, oltre all'odp, sono 6.

Il progetto prevede una presenza dei volontari in sede, ed una disponibilità a spostarsioccasionalmente nelle diverse sedi dove il progetto di Case Zanardi viene attuato, conparticolare riferimenti ai due distretti solidali di Via Cesare Abba e di Via Capo di Luccadove si concentrano molti servizi di accoglienza ed orientamento alle famiglie.

8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto

I volontari saranno impegnati in alcune specifiche attività promosse dall'ente:

attività di accoglienza e orientamento delle famiglie: i volontari, supportati daoperatori sociali, parteciperanno al colloquio di accoglienza e orientamento dellefamiglie che accedono all'emporio solidale e ai servizi ad esso associati, per unprimo filtro rispetto alle situazioni di bisogno e alla individuazione delle risposte piùidonee all'interno della rete, affrontando in modo sistemico i bisogni relativi allacasa, il lavoro e la formazione, il cibo ed il benessere relazionale;

attività laboratoriali ed empori solidali: i volontari contribuiranno concretamente arealizzare alcuni servizi all'interno del progetto “Case Zanardi”, con particolareriferimento alla conduzione degli empori solidali e ai laboratori di sostegno allaricerca attiva del lavoro, in affiancamento ad altri volontari;

attività di sensibilizzazione e promozione: i volontari parteciperanno ad eventi disensibilizzazione, campagne di raccolta di beni di prima necessità, attività di fund-raising, attività di promozione in occasione del Festival Naufragi (maggio 2016) edella giornata mondiale di contrasto alla povertà (ottobre 2016) ed altri eventi;

attività di comunicazione, aggiornamento news sul sito web e sulle pagineFacebook, redazione di articoli e materiale informativo;

attività di monitoraggio, raccolta informazioni e report fotografici sulle diverseprogettualità facenti parti della rete “Case Zanardi”.

CRONOPROGRAMMA

MeseAttività

M1 M2 M3 M4 M5 M6 M7 M8 M9 M10 M11 M12

Attività diformazione

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(Allegato 1)

Attività Empori ed Equipe lavoro

Attività di comunicazione e monitoraggio

Raccolte e attività di promozione e sensibilizzazione

9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto: 2

10) Numero posti con vitto e alloggio: 0

11) Numero posti senza vitto e alloggio: 2

12) Numero posti con solo vitto: 0

13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo: 1400

14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :5

15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:

nessuno

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16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato:

N.Sede di attuazione del

progettoComune

IndirizzoCod. ident.

sede N. vol. per sede

Nominativi degli Operatori Locali diProgetto

Nominativi dei Responsabili Locali di EnteAccreditato

Cognome e nome Data di nascitaCognomee nome

Data dinascita

C.F.

1

Istituzione perla InclusioneSociale eComunitaria

Bologna Piazza Maggiore n.6 80489 2Bertocchi

Inti08/11/73

Cocchianella

Berardino

01/03/57CCCBRD57C01H58

9U

2

3

4

5

6

7

8

9

10

11

12

13

14

15

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17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:

L’ente proponente provvederà a pubblicare il presente progetto sul proprio sito web all’indirizzo www.comune.bologna.it nella sezione dedicata al servizio civile (gestita dall'Unità Intermedia Salute e Città Sana/Area Benessere di Comunità e presso i portali del network “Flash Giovani” dell’Ufficio Giovani del Comune di Bologna e, in particolare attraverso la “WebTV”

la diffusione on-line in spazi settimanali in chiaro su Rete8 e NuovaRete, e 7 GOLD, in digitale terrestre su LepidaTV (strumenti informativi e di diffusioni che l’ente utilizza di regola per pubblicizzare i programmi e le iniziative che hanno come destinatari i giovani) oltre che sul sito tematico del Comune di Bologna dedicato allo Sportello Sociale, i siti gestiti dai Quartieri, in particolare quelli coinvolti nella progettazione del servizio civile, nonché la Biblioteca di Sala Borsa e altre biblioteche cittadine.

Inoltre rappresenteranno un canale di comunicazione e quindi di promozione delle attività del servizio civile nazionale le organizzazioni e realtà locali che collaborano con l’ente proponente in particolare quelle che focalizzano le loro azioni su target vulnerabili. Altri strumenti di informazione e divulgazione del servizio civile saranno rappresentate dai Comitati Misti Aziendali

In particolare Unità Intermedia Salute e Città Sana/Area Benessere di Comunità svolgerà inproprio 30 ore di sensibilizzazione, tenendo presente quanto sarà indicato da Copresc e quanto gli altri Settori dell’ente Comune di Bologna svolgeranno in materia. A tali ore andranno aggiunte le ore di sensibilizzazione congiunte (vedi fine voce 17)

Soggetti coinvolti: Olp, volontari del servizio civile, staff comunale, scuole, altri partner e realtà del territorio.

L’ente proponente aderisce alla “Sensibilizzazione e Promozione coordinata e congiunta del Servizio Civile” elaborato in forma congiunta tra gli enti e coordinato dal CoPrESC- di cui l’ente proponente è tra i fondatori oltre che presente nel Consiglio direttivo, ed aderisce al Piano Provinciale 2015

Ore complessive di sensibilizzazione e promozione 24

Ore complessive di sensibilizzazione e promozione 54 di cui 30 interne all’ente e 24 in forma coordinata e congiunta con gli enti aderenti al piano provinciale 2015 in cui saranno coinvolti i volontari inseriti nel progetti

18) Criteri e modalità di selezione dei volontari:

Criteri Autonomi di Selezione

Il sistema di selezione autonomo che l’ente propone, è finalizzato a consentire l’accesso alprogetto da parte del più ampio numero possibile di candidati a prescindere dal titolo distudio, con particolare attenzione alla bassa scolarizzazione (vedi voce 22) e ai giovaniche in precedenza abbiano presentato domanda di partecipazione al servizio civile senzaessere selezionati.A tale scopo NON si prevede l’attribuzione di punteggio a particolari titoli di studio ed aparticolari esperienze lavorative, si mantiene, però, nelle due prove in cui si articola il

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sistema di selezione, una parte appositamente costruita per esplicitare e far emergere lamotivazione, l’interesse e l’orientamento del candidato rispetto al progetto nello specifico.

Il sistema di selezione si articola in due prove:

- una prova scritta;- un colloquio.

Il punteggio finale ottenibile dai candidati risulta dalla somma del punteggio conseguito conla prova scritta e del punteggio conseguito con il Colloquio.

Il punteggio massimo che si può ottenere al termine delle due prove è di punti 110.

Prima Prova

Prova scritta:

La prova scritta è articolata in parte generale e parte specifica riferita al progetto, ed ècostituita, nel complesso, da 50 domande a risposta chiusa (sono previste 3 possibilità dirisposta di cui 1 Esatta e 2 Errate).La parte generale è comune e propria di tutti i progetti di SC dell’ente, la parte specifica èriferita ai singoli progetti. La parte generale è costituita da 30 domande relative a cultura generale, conoscenzaservizio civile,, per un punteggio massimo conseguibile pari a punti 30.Verrà attribuito il punteggio di punti 1 per ogni risposta esatta e punteggio 0 per ognirisposta errata. La parte specifica è costituita da 20 domande relative al progetto specifico su cui ilvolontario ha presentato domanda, per un punteggio massimo conseguibile pari a punti20.Verrà attribuito il punteggio di punti 1 per ogni risposta esatta e punteggio 0 per ognirisposta errata. Il punteggio massimo ottenibile nella prova scritta è pari a punti 50.NON è previsto un punteggio minimo a cui è vincolato il superamento della prova scritta.

Seconda Prova

Colloquio:

Il colloquio verterà su 9 ambiti/fattori di valutazione che costituiscono la SCHEDA DIVALUTAZIONE.Per ogni ambito/fattore di valutazione potrà essere attribuito un punteggio massimo di 60punti. Il punteggio finale del colloquio sarà dato dalla media matematica della somma deipunteggi ottenuti in ogni singolo ambito/fattore da dividersi per il numero dei 9ambiti/fattori .Ovvero, in termini matematici, il punteggio del colloquio è il risultato della somma deipunteggi dei fattore 1, fattore 2, fattore 3, fattore 4, fattore 5, fattore 6, fattore 7 fattore 8,fattore 9 DA DIVIDERSI per il numero dei fattori che nel caso di specie sono sempre 9.Il punteggio massimo ottenibile nel colloquio è pari a punti 60. Il punteggio finale ottenuto deve essere riportato nella scheda con due cifre decimali.Il colloquio si intende superato solo se il punteggio finale del colloquio è uguale o superiorea punti 36.

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Il punteggio finale risulta dalla somma del punteggio conseguito con la prova scritta e delpunteggio conseguito con il Colloquio. Il punteggio massimo che si può ottenere al terminedelle 2 prove è di punti 110

Di seguito la scheda di valutazione da compilare durante il colloquio (che si allegaall’Istanza di presentazione dei progetti dell’ente)

SCHEDA DI VALUTAZIONE PER L'AMMISSIONE

AL SERVIZIO CIVILE NAZIONALE

Selettore:

Cognome ……..…………………………………………… Nome …………………………………..

Data di nascita…………………Luogo di nascita……………………………………………………..

Indirizzo:……………………………………………………………………………………………….

Luogo di residenza…………………………………………………………………………………….

Rapporto con l’ente che realizza il progetto:…………………………………………………………..

Denominazione Ente:…………………………………………………………………………………

Progetto

Denominazione progetto: ……………………………………………………………………………..

Soggetto titolare del progetto:…...………………………………………….…………………………

Sede di realizzazione:………………………………………………………………………………….

Numero posti previsti dal progetto nella sede di realizzazione:……………………………………….

Candidato/a

Cognome ……..…………………………………………… Nome …………………………………..

nato/a ………………………………………… il

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………………………….Prov…………………….

Data di presentazione della domanda di partecipazione al concorso cui si riferisce laselezione...................................

Fattori di valutazione approfonditi durante il colloquio e loro intensità

1 Pregressa esperienza presso l'Ente

giudizio (max 60 punti)

2 Pregressa esperienza nello stesso o in analogo settore d'impiego

giudizio (max 60 punti)

3 Idoneità del candidato a svolgere le mansioni previste dalle attività del progetto

giudizio (max 60 punti)

4 Condivisione da parte del candidato degli obiettivi specifici perseguiti dal

progetto: giudizio (max 60 punti)

5 Disponibilità alla continuazione delle attività al termine del servizio

giudizio (max 60 punti):

6 Motivazioni generali del candidato per la prestazione del servizio civile

volontario:

giudizio (max 60 punti):

7 Interesse del candidato per l'acquisizione di particolari abilità e professionalità

previste dal progetto:

giudizio (max 60 punti):

8 Disponibilità del candidato nei confronti di condizioni richieste per

l'espletamento del servizio (es: pernottamento, missioni, trasferimenti, flessibilità

oraria...)

punteggio massimo 70 punti:………….

(es: pernottamento, missioni, trasferimenti, flessibilità oraria...):

(specificare il tipo di condizione)

…………………………………………………………

giudizio (max 60 punti):………….

9 Particolari doti e abilità umane possedute dal candidato:

giudizio (max 60 punti)::………….

Altre elementi di valutazione: …………………………………………………………………….

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giudizio (max 60 punti)

Valutazione finale:

giudizio (max 60 punti)……….

Luogo e data……………. Firma Responsabile della selezione

19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):

20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto:

L’ente attiva il proprio piano di monitoraggio interno al progetto e aderisce al “Percorsodi accompagnamento coordinato e congiunto, per la condivisione degli standard minimi diqualità del monitoraggio interno al progetto” condiviso ed elaborato dagli enti incollaborazione con il CoPrESC nella prospettiva del miglioramento e sviluppo del Sistemadel Servizio Civile.

Il piano di monitoraggio interno al progetto si articola su rilevazione, valutazione e verificadi:

- Rilevazione andamento attività previste e realizzate e raggiungimento degli obiettiviprogettuali cercando di esplicitare e condividere i risultati attesi e di rilevare e qualificare irisultati conseguiti sia dal punto di vista della verifica (intesa come la registrazione numericadei prodotti delle azioni in cui consiste il progetto) e valutazione (intesa comel’esplicitazione del valore/contenuto attribuito da ciascuno ai prodotti delle azioni delprogetto ed ancora prima al valore/contenuto degli obiettivi del progetto stesso) conl’esplicita finalità di fare del monitoraggio dell’andamento del progetto – risultati prodotti erisultati attesi – lo strumento di controllo e riqualificazione e ri-progettazione del progettostesso;

- Esperienza dei giovani volontari in servizio cercando di seguire il volontario neimomenti di inserimento all’interno dell’ente, di coinvolgimento e relazione con le risorsedell’ente e con gli altri volontari in servizio, della formazione generale e specifica (vedi voce42) e dell’attivazione delle azioni specifiche del progetto cercando di esplicitare e rilevare ilgrado di qualificazione dei contenuti e delle azioni del progetto, il grado di qualificazionedella motivazione alla base della proposta progettuale, il grado di partecipazione attiva ecoinvolgimento con le altre risorse dell’ente, il grado soddisfazione nella realizzazione dellesingole fasi del progetto, il livello di acquisizione delle competenze (vedi voce 42), il gradodi condivisone nella realizzazione delle azioni rispetto agli obiettivi, il grado di attiva,responsabile ed autonoma partecipazione alla distribuzione dei compiti, alla realizzazione

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delle azioni e nel proporre soluzioni o alternative

Il piano di monitoraggio interno al progetto si pone come obiettivo di rilevare

dati quantitativi (numeri legati alla realizzazione delle azioni previste dal progettonelle diverse fasi del progetto) per momenti del progetto – ante, in itinere e post;

dati qualitativi (esplicitazioni di contenuti legati a qualificare le azioni previste dalprogetto nelle diverse fasi ma anche finalizzati a permettere un costante rapporto traprogetto, risorse dell’ente e volontario) per momenti del progetto – ante, in itinere epost adeguandosi al procedere del progetto e al suo svolgimento temporaleattraverso la sua articolazione nei vari mesi del progetto, partendo dall’avvio, perarrivare alla sua conclusione non solo del progetto di SCN ma dell’esperienzaprogettuale nel suo complesso (vedi post 8.1 e vedi percorso d'accompagnamentocondiviso tra enti e realizzato attraverso il CoPrESC) coinvolgendo i soggettiprotagonisti del progetto nelle sue azioni come indicati nella vaco 8.1, 8.2, 8.3: olp,risorse umane dell’ente (vedi 8.2), formatori (generali e specifici), giovani in serviziocivile nazionale, destinatari diretti e beneficiari. indiretti impegnandosi a rispettaretempi, azioni e raccordandosi con il percorso di accompagnamento condiviso traenti e realizzato attraverso il CoPrESC:

Ante /Prima dell’avvio del progetto

Azioni

- Partecipazione all'incontro con la Regione Emilia Romagna/Copresc per lapresentazione dei criteri aggiuntivi

- Valutazione progetti conclusi per orientamento nuova progettazione e ricognizionedisponibilità a presentare proposte progetti SCN

- Analisi schede progettuali e documentazione bando SCN

Indicatori

- numero servizi/uffici dell’ente partecipanti;- numero schede progetto elaborate;- numero incontri.

Strumenti di rilevazione

- Registro/calendario incontri;

Soggetti coinvolti

- Referenti singoli servizi interessati al servizio civile.

In itinere/In corso di progetto

Al 2° mese dall’avvio del progetto

Azioni

- Accoglienza/ inserimento

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Attività (esplicitate ai punti 8.1, 8.2 e 8.3)

- Accoglienza, inserimento dei giovani e ambientamento nella Istituzione per laInclusione Sociale e comunitaria “don Paolo Serra Zanetti”;

- Illustrazione del calendario delle attività progettuali ed eventi promozionali dellaIstituzione, introduzione alle attività già avviate del progetto Case Zanardi econoscenza dei soggetti partecipanti.

Indicatori Quantitativi (vedi voce 6)

1. Numero ore dedicate all’inserimento, con illustrazione generale delle attività;2. Partecipazione a visite guidate nelle sedi di realizzazione del progetto;3. Presenza agli incontri periodici del gruppo di lavoro.

Indicatori qualitativi

- Qualificazione da parte dei giovani volontari del contesto in cui si è inseriti:esplicitazione e rappresentazione (vedi voce 7 Obiettivi specifici rispetto ai giovaniin servizio civile nazionale);

- Motivazione del servizio e la motivazione del progetto di servizio civile;- Esplicitazione e individuazione dei componenti dei gruppi (vedi voce 7 Obiettivi

specifici rispetto ai giovani in servizio civile nazionale);- Formazione generale: aspettative e contenuti (vedi voce 42);- Formazione specifica: aspettative e contenuti (vedi voce 42);- Formazione specifica: verifica grado di apprendimento in corso di svolgimento (vedi

voce 42).

Strumenti di rilevazione

- Colloqui singoli con ciascun volontario su impatto, percezione iniziale e confronticon le aspettative sul progetto;

- Verifica OLP e Formatori specifici: criticità nell’esecuzione dei compiti e nell’utilizzodelle nozioni in sede di formazione specifica.

Soggetti coinvolti

- Volontari in servizio civile;- OLP;- Risorse umane dell’ente;- Formatori per la formazione generale e per la formazione specifica.

Destinatari diretti

vedi punto 6

Al 4° mese dall’avvio del progetto

Azioni (vedi voce 8.1 e 8.3)

- affiancamento;- Avvio delle azioni del progetto (vedi azioni punto 8);- Formazione specifica ( vedi voce 8).

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Indicatori

- Numero azioni di sensibilizzazione/eventi/laboratori che il volontario comincia arealizzare in affiancamento;

- Integrazione ed avanzamento progettuale e realizzazione delle singole azioni diprogetto che il volontario comincia a realizzare in affiancamento.

Strumenti di rilevazione

- Schede di progetto: inserimento di eventuali integrazioni e proposte del volontario;- Colloquio singolo;- Verifica OLP e Risorse dell’ente del servizio/ufficio.

Soggetti coinvolti

- Volontari in servizio civile- OLP- Risorse umane dell’ente- Altri partner e formatori esterni

Destinatari diretti

vedi punto 6

Beneficiari progetto

vedi punto 6

Al 6° mese dall’avvio del progetto

Azioni

- Formazione e intervento diretto/ realizzazione azioni progetto (vedi punto 8)- Formazione specifica.

Indicatori

- Numero e tipologia delle azioni di progetto e sensibilizzazione che il volontariorealizza;

- Qualità dei Prodotti di comunicazione realizzati;- Numero dei destinatari raggiunti/coinvolti;- Grado di soddisfazione dei volontari;- Grado di soddisfazione degli attori coinvolti.

Strumento di rilevazione

- Verifica OLP e Risorse dell’ente del servizio/ufficio;- Colloquio singolo e di gruppo.

Soggetti coinvolti

- Volontari in servizio civile;- OLP;

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- Risorse umane dell’ente;- Altri Partner.

Destinatari diretti

vedi precedenti

Beneficiari progetto vedi precedenti

Al 8° mese dall’avvio del progetto

Azioni

vedi punto 8

Indicatore

- Numero e tipologia delle azioni di progetto e sensibilizzazione che il volontariorealizza;

- Qualità dei Prodotti di comunicazione realizzati;

Strumento di rilevazione

- Verifica OLP e Risorse dell’ente del servizio/ufficio- Colloquio singolo e di gruppo;

Soggetti coinvolti

- Volontari in servizio civile- OLP- Risorse umane dell'ente

Destinatari diretti

vedi precedenti

Beneficiari progetto

vedi precedenti

Al 11° mese dall’avvio del progetto

Azione

- Progetto a conclusione

Indicatori

- Realizzazione del diario dell’esperienza. Contenuti: punti di forza, criticità,rappresentazione della azioni e degli obiettivi, grado di soddisfazione.

- Contenuti della relazione finale dell’OLP

Strumento di rilevazione

- Focus group/incontro di gruppo;

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- Schema di relazione finale articolato in: Rappresentazione del contesto,Rappresentazione del progetto di servizio civile, Descrizione delle azioni e delle fasi(formazione generale e specifica), Descrizione degli obiettivi, Momenti e azionivalutati positivamente e momenti e azioni valutati negativamente

Soggetti coinvolti

- Volontari in servizio civile;- OLP- Risorse umane dell’ente

Post/ a progetto concluso

Azione

- Progetto concluso

Indicatore

- Verifica dei contenuti del diario dell’esperienza a cura dei referenti singoli serviziche hanno partecipato al corso ante progetto (progettazione) in collaborazione conOLP e risorse dell’ente coinvolte: criticità e punti di forza e indicazioni per eventualerevisione della progettazione;

- Verifica dell’apporto del lavoro del volontario con gli altri partner/collaboratoriesterni di progetto: criticità e punti di forza e indicazioni per eventuale revisione omiglioramento della progettazione;

- Numero dei destinatari raggiunti/coinvolti;- Grado di soddisfazione dei volontari;- Grado di soddisfazione degli attori coinvolti.

Strumento di rilevazione

- Focus group/incontro di gruppo e relazione finale

Soggetti coinvolti

- OLP;- Risorse umane dell’ente;- Altri partner.

Inoltre l’ente proponente partecipa alle attività congiunte per condividere gli esiti delmonitoraggio interno in ambito COPRESC, come specificato nell'allegato al Pianoprovinciale 2015

21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):

- -

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22) Eventuali requisiti richiesti ai candidati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:

nessuna

23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto:

Nessuna risorsa finanziaria aggiuntiva

24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners):

Il progetto è sostenuto da una rete di oltre 100 soggetti che hanno partecipato all'avviso pubblico di Case Zanardi: (associazioni, cooperative sociali, enti di formazione, ecc)

Il Copresc di Bologna, in base alla sottoscrizione della scheda di adesione al Piano Provinciale del servizio civile 2015 sottoscritta dall'ente titolare del progetto entro il 15/10/2015, collabora alla realizzazione del presente progetto, in qualità di co-promotore, attraverso l'organizzazione di attività coordinate e congiunte tra gli enti del territorio provinciale, in particolare:

- Attività di sensibilizzazione e promozione sul servizio civile;- Formazione coordinata e congiunta degli operatori locali di progetto;- Formazione coordinata e congiunta degli volontari di servizio civile;- Condivisione degli esiti del monitoraggio interno dei progetti.

25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:

Nessuna risorsa particolare

CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI

26) Eventuali crediti formativi riconosciuti:

-

27) Eventuali tirocini riconosciuti :

-

28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:

Vedi punto 7 relativamente agli obiettivi per i volontari

Formazione generale dei volontari

29) Sede di realizzazione:

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Comune di Bologna, Piazza maggiore 6 - 40124 Bologna

30) Modalità di attuazione:

La formazione generale viene erogata dalla Regione Emilia Romagna tramite il Coordinamento Provinciale degli Enti di Servizio Civile di Bologna e viene realizzata in forma coordinata e congiunta tra enti.

31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:

- -

32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

Come indicato nel Decreto del Capo del Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale n. 160/2013 prot.13749/1.2.2 del 19/07/2013, contenente le “Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale”, i moduli del progetto formativo si attengono alle tre macroaree previste: Valori e Identità del SC, Cittadinanza Attiva e Giovane Volontario nel sistema del S.C.

Ai contenuti obbligatori previsti dalla normativa nazionale, il gruppo di lavoro dei formatori ed esperti degli enti ha ritenuto necessario aggiungere ulteriori moduli formativi su: valutazione dell’esperienza, dinamiche interculturali e valorizzazione delle competenze acquisite. A completamento del percorso, il gruppo classe sceglie un argomento da “approfondire” tra quelli proposti.

L’impianto metodologico del progetto formativo prevede di utilizzare la lezione frontale per il45% delle ore complessive e tecniche di apprendimento non formale per il restante 55%.

Per la parte di formazione frontale vengono coinvolti sia i formatori accreditati degli enti di servizio civile, competenti sul tema indicato, sia esperti esterni e “testimoni privilegiati” che possano arricchire la qualità della lezione, con il supporto di materiale informativo, bibliografie di riferimento, slides e dispense appositamente preparati.

Per la parte di formazione non formale i giovani vengono chiamati a partecipare attivamente alla discussione dell’argomento attraverso tecniche di action learning, esercitazioni di gruppo, simulazioni, analisi di caso, discussioni plenarie ed eventuali visite a realtà significative sia per la storia del Servizio Civile, come musei storici, sia per l’”attualità” del Servizio Civile, come le sedi di alcuni particolari progetti.

33) Contenuti della formazione:

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Di seguito il programma delle diverse giornate formative con l’indicazione dei contenuti, delle sceltemetodologiche e degli obiettivi di ogni modulo previsto.

PERCORSO DI FORMAZIONE GENERALE PER VOLONTARI DI SERVIZIO CIVILE - PROGRAMMA 2016

PROGRAMMA DETTAGLIATO

1° GIORNO (presenza degli OLP alla giornata formativa)

Obiettivo della prima giornata è essenzialmente quello di far comprendere ai volontari l’importanzadel sistema in cui sono inseriti.

Ad una spiegazione generale del COPRESC segue in particolare la presentazione del percorso diformazione generale e degli enti coinvolti.

Solo in questa prima giornata è prevista la compresenza degli OLP (tranne che per la parte finale)per attenuare la distanza che può crearsi fra la FG e la FS e per aiutare i ragazzi a comprenderel’assoluta continuità che esiste fra la FG e il loro servizio civile quotidiano.

1° giorno 2° giorno 3° giorno 4° giorno 5° giorno 6° giorno 7° giorno 8° giorno 9° giorno 10° giorno

Modulo:

Presentazione dell’ente

- 1 ora

Modulo: L’organizzazione delSC e le sue figure – 1 ora

Modulo: Diritti e doveri del volontario di servizio civile – 2 ore

Modulo: la normativa vigente e la carta di impegno etico

– 1 ora

(Presenza OLP )

Modulo: l’identità del gruppo in formazione epatto formativo - 3ore

Modulo: dall’obiezione di coscienza al servizio civile– 2 ore

Modulo: il dovere di difesa della patria - La difesa civile non armata e non violenta – 3 ore

Modulo: la formazione civica – 2 ore

Modulo: comunicazione interpersonale e gestione dei conflitti - 3 ore

Modulo: il lavoro per progetti – 2 ore

Modulo: il lavoro per progetti – 4 ore

Modulo: le forme di cittadinanza – 3 ore

Modulo: la protezione civile – 1 ora

Lavorare in contesti interculturali: approcci, strumenti e parole della mediazione – 4 ore

Modulo: la rappresentanza dei volontari in SC – 2 ore

Valutazione percorso di

FG– 2 ore

Approfondimento di uno o più argomenti dei moduli precedenti, ascelta del gruppo -4 ore

Modulo: Riconoscimento e valorizzazione delle competenze -3 ore

Modulo: Orientamento post SC -2 ore

5 ore 5 ore 5 ore 5 ore 4 ore 4 ore 4 ore 4 ore 4 ore 5 ore

3 ore Lezione frontale2 ore Lezionefrontale

2 ora Lezionefrontale

3 ore Lezionefrontale

2 ore Lezionefrontale

2 ore Lezionefrontale

2 ore Lezionefrontale

1 ora Lezionefrontale

2 ore Lezionefrontale

1 ora Lezionefrontale

2 ore Dinamiche non formali3 ore Dinamiche non formali

3 ore Dinamiche non formali

2 ore Dinamiche non formali

2 ore Dinamiche non formali

2 ore Dinamiche non formali

2 ore Dinamiche non formali

3 ore Dinamiche non formali

2 ore Dinamiche non formali

4 ore Dinamiche non formali

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Vengono presentati i valori portanti e la filosofia sottostante al SC e agli enti coinvolti, nonché leregole di funzionamento del sistema con indicazione dei principali siti di riferimento (ad esempiosito della rappresentanza di SC, sito dipartimento nazionale e sito regione ER).

In questo modulo si illustrano i punti fondamentali dell’impianto normativo relativo al servizio civile,con particolare attenzione alla presentazione dei diritti e doveri.

Si presenta la Carta di impegno etico cercando di farne cogliere il senso ai volontari.

Si conclude con un momento di discussione plenaria finale, previsto per ogni giornata, che ha loscopo di rispondere ad eventuali dubbi e raccogliere i feed back dei partecipanti rispetto alla lezione(per far sentire i volontari maggiormente a loro agio, gli OLP non partecipano a questo momento).

MODULO: L’ORGANIZZAZIONE DEL S.C. E LE SUE FIGURE (1 ora)

Obiettivi:

Illustrare gli obiettivi del percorso di formazione generale all'interno del SC Ricondurre l'esperienza pratica del volontario ai principi e valori del SC

Contenuti:

Presentazione del percorso di formazione e del Copresc; Descrizione delle figure coinvolte nel SC.

MODULO: LA SENSIBILIZZAZIONE AL SERVIZIO CIVILE ( 30 minuti)

Obiettivi:

AUMENTARE LA CONSAPEVOLEZZA SUL RUOLO DEL VOLONTARIO E SULLE MODALITÀ DISENSIBILIZZAZIONE

Contenuti:

LE ATTIVITÀ DI SENSIBILIZZAZIONE DEL SERVIZIO CIVILE LE PROPOSTE DEI VOLONTARI LA TESTIMONIANZA

MODULO: PRESENTAZIONE DELL’ENTE (30 minuti)

Obiettivi:

VERIFICARE LA CONOSCENZA DEL GIOVANE RISPETTO ALL’ENTE IN CUI PRESTA SERVIZIO AUMENTARE LA CONSAPEVOLEZZA DELLA SCELTA PROGETTUALE ALL’INTERNO DI UN

DETERMINATO ENTE

CONTENUTI:

PRESENTAZIONE DELL’ENTE DI APPARTENENZA da parte di volontari e OLP EVENTUALI MOTIVAZIONI CHE HANNO PORTATO ALLA SCELTA DI UN ENTE IN PARTICOLARE

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MODULO: DIRITTI E DOVERI DEL VOLONTARIO DEL SERVIZIO CIVILE (2 ore)

Obiettivi:

AUMENTARE LA CONSAPEVOLEZZA RISPETTO ALLE REGOLE E AL CONTESTO DEL SC

CONTENUTI:

INFORMAZIONE SUI DIRITTI E DOVERI DEI VOLONTARI (DISCIPLINA DEI VOLONTARI IN SC) PATTO FORMATIVO

MODULO: LA NORMATIVA VIGENTE E LA CARTA DI IMPEGNO ETICO (1 ora)

Obiettivi:

CONOSCERE L’IMPIANTO NORMATIVO DEL SC E LE SPECIFICHE REGIONALI, CONPARTICOLARE RIGUARDO AL VALORE ETICO DEL SC

CONTENUTI:

SPIEGAZIONE DEI PUNTI FONDAMENTALI DELLA NORMATIVA DEL SC RIFLESSIONE SULL’ETICA E SUL CASO SPECIFICO DEL SC

2° GIORNO

In questa giornata i formatori cercano di far sperimentare ai volontari situazioni che favoriscanol’interazione tra gli stessi, al fine di costruire un’identità di gruppo partendo dalle loro aspettativeper il SC.

Attraverso tecniche di cooperazione si cerca di lavorare sul gruppo, in modo da attivare dinamicherelazionali che consentano un clima d’aula ottimale.

I volontari vengono stimolati a mettersi in gioco dando una originale presentazione di sé stessi,legata alle motivazioni che li hanno portati alla scelta del SC.

Nella seconda parte si cerca di lavorare sull’aumento di consapevolezza di questa sceltaripercorrendo la storia dell’obiezione di coscienza, dedicando particolare attenzione al ruolo che ledonne hanno avuto in questo processo.

Vengono spesso coinvolti testimoni privilegiati per attualizzare i contenuti e collegarli all’esperienzadei volontari.

Si conclude con un momento di discussione plenaria finale che ha lo scopo di rispondere adeventuali dubbi e raccogliere i feed back dei partecipanti rispetto alla lezione.

MODULO: L’IDENTITA’ DEL GRUPPO IN FORMAZIONE (3 ore)

Obiettivi:

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COSTRUZIONE DI UN’IDENTITÀ DI GRUPPO

CONTENUTI:

PRESENTAZIONE DEI VOLONTARI EVIDENZIANDO LE ASPETTATIVE SUL CORSO E SUL SC LA COSTITUZIONE DEL GRUPPO: DINAMICHE RELAZIONALI, COOPERAZIONE,

COLLABORAZIONE

MODULO: DALL’OBIEZIONE DI COSCIENZA AL SERVIZIO CIVILE NAZIONALE (2 ore)

Obiettivi:

CONOSCERE LE RADICI DEL SERVIZIO CIVILE E LA STORIA DELL’OBIEZIONE DI COSCIENZA

CONTENUTI:

LA STORIA DELL’OBIEZIONE DI COSCIENZA E DELLA DIFESA DELLA PATRIA L’ISTITUZIONE DEL SERVIZIO CIVILE VOLONTARIO: DALL’ESPERIENZA DELLE RAGAZZE A

QUELLA DEI GIOVANI

3° GIORNO

I moduli affrontati in questa giornata si propongono di far ragionare i volontari sul concetto dipatria, cercando di calarne il significato nel contesto attuale, a partire dalla sua radice costituzionaleper arrivare alla vita pratica dei volontari.

Questo modulo viene realizzato all’interno di musei storici e/o della resistenza per ampliare losguardo sulle diverse esperienze di difesa civile.

Inoltre propone un confronto sui contenuti della Carta Costituzionale e La Dichiarazione Universaledei Diritti Umani e sull’importanza e le funzioni degli organi costituzionali.

Si conclude con un momento di discussione plenaria finale che ha lo scopo di rispondere adeventuali dubbi e raccogliere i feed back dei partecipanti rispetto alla lezione.

MODULO: IL DOVERE DI DIFESA DELLA PATRIA- LA DIFESA CIVILE NON ARMATA E NON VIOLENTA (3ore)

Obiettivi:

COMPRENDERE IL SC COME STRUMENTO DI DIFESA DELLA PATRIA ANALIZZARE IL CONCETTO E LA PRATICA DELLA NON VIOLENZA

CONTENUTI:

DIVERSI APPROCCI AL SIGNIFICATO DI PATRIA: IDENTITÀ, CULTURA, AMBIENTE ESEMPI STORICI DI DIFESA CIVILE NON ARMATA E NON VIOLENTA

MODULO: LA FORMAZIONE CIVICA (2 ore)

Obiettivi:

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APPROFONDIRE FUNZIONI E RUOLI DEGLI ORGANI ISTITUZIONALI ALLARGARE LO SGUARDO AL SISTEMA INTERNAZIONALE

CONTENUTI:

DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI E CARTA COSTITUZIONALE VALORI, PRINCIPI E REGOLE ALLA BASE DELLA CIVILE CONVIVENZA

4° GIORNO

Questa giornata si propone di presentare ai volontari le modalità di comunicazione in manieradinamica, attraverso esposizioni di tipo frontale e diverse esercitazioni di gruppo. Il modulo cerca dipresentare ai volontari la pace e le pratiche di non violenza come strumenti di inclusione. Si tenta didecostruire il concetto di conflitto, anche presentando esempi concreti di pratiche non violente.

Si cerca anche di sviluppare le capacità di ascolto attivo, tramite altre esercitazioni e role playing e,soprattutto, le capacità di problem solving che conducono al successo di un progetto.

Per questo la giornata presenta anche ai volontari come si costruisce, gestisce e valuta un progetto.Si tratta di una prima parte teorica del modulo sul lavoro per progetti, cui seguirà una parte praticanella giornata successiva.

Si conclude con un momento di discussione plenaria finale che ha lo scopo di rispondere adeventuali dubbi e raccogliere i feed back dei partecipanti rispetto alla lezione.

MODULO: COMUNICAZIONE INTERPERSONALE E GESTIONE DEI CONFLITTI (3 ore)

Obiettivi:

AUMENTARE LA CONOSCENZA DELLA MODALITÀ DI COMUNICAZIONE E LE CAPACITÀ DIASCOLTO

CONOSCERE I PRINCIPI E LE PRATICHE DELLA NON VIOLENZA, AUMENTANDO LE CAPACITÀDI GESTIONE DEI CONFLITTI

CONTENUTI:

GLI ASSIOMI DELLA COMUNIZAZIONE E LE DIFFERENTI MODALITÀ DI ASCOLTO LE FORME DEL CONFLITTO E LE MODALITÀ DI GESTIONE

MODULO IL LAVORO PER PROGETTI – prima parte (2 ore)

Obiettivi:

INQUADRAMENTO TEORICO SULLA METODOLOGIA DELLA PROGETTAZIONE E SUL LAVOROPER PROGETTI

CONTENUTI:

ELEMENTI TEORICI DEL CICLIO DEL PROJECT MANAGEMENT MODALITÀ PRINCIPALI DELLA VALUTAZIONE DEI PROGETTI

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5° GIORNO

La giornata è dedicata alla seconda parte del modulo sul Lavoro per progetti. Si propone dipresentare ai volontari come si costruisce, gestisce e valuta un progetto. Questa attività potràessere svolta all’interno di un particolare ente e/o sede di progetto di SC per mostrare dal vivo lagestione del lavoro per progetti.

I partecipanti vengono così stimolati a riflettere sul loro progetto a partire dai riscontri pratici fornitidalla realtà progettuale appena “toccata con mano”.

Si conclude con un momento di discussione plenaria finale che ha lo scopo di rispondere adeventuali dubbi e raccogliere i feed back dei partecipanti rispetto alla lezione.

MODULO: IL LAVORO PER PROGETTI – seconda parte (4 ore)

Obiettivi:

AUMENTARE LA CAPACITÀ DI LAVORARE PER PROGETTI SENZA PERDERE DI VISTA ILCONTESTO GENERALE DEL SC

COLLEGARE L’ESPERIENZA PRATICA DI SC CON IL CONTESTO VALORIALE IN CUI È INSERITA

CONTENUTI:

RIFLESSIONE SU SINGOLI PROGETTI DI SERVIZIO CIVILE ELEMENTI TEORICI ED ESERCITAZIONE PRATICA PER LA VALUTAZIONE DEI PROGETTI VISITA AD UNA PARTICOLARE REALTÀ/PROGETTO/ENTE DI SC

6° GIORNO

In moduli del sesto incontro intendono far riflettere i volontari sul valore della cittadinanza attiva,con un focus particolare sulla realtà del volontariato bolognese. Attraverso le attività proposte edeventuali proiezioni, esperti del Centro Servizi per il Volontariato e della Protezione Civile dellaProvincia di Bologna illustreranno anche come lavorano gli attori del non profit e come sicostituiscono e gestiscono, ad esempio, Associazioni di Promozione Sociale, Organizzazioni DiVolontariato, Cooperative Sociali.

Si conclude con un momento di discussione plenaria finale che ha lo scopo di rispondere adeventuali dubbi e raccogliere i feed back dei partecipanti rispetto alla lezione.

MODULO: LE FORME DI CITTADINANZA (3 ore )

Obiettivi:

RAFFORZARE IL CONCETTO DI CITTADINANZA ATTIVA CONOSCERE IL MONDO DEL NON PROFIT NELLA PROVINCIA DI BOLOGNA

CONTENUTI:

ESPERIENZE DI CITTADINANZA ATTIVA A CONFRONTO: ASSOCIAZIONISMO, COMITATI,

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ORGANI cONSULTIVI, PRATICHE DI CONSUMO CRITICO E COMPORTAMENTI SOSTENIBILI PRESENTAZIONE DELLE OPPORTUNITA’ E MODALITA’ DI ORGANIZZAZIONE CIVILE

MODULO: LA PROTEZIONE CIVILE (1 ora)

Obiettivi:

CONOSCERE LE MODALITÀ OPERATIVE DELLA PROTEZIONE CIVILE

CONTENUTI:

RUOLO E FUNZIONI DELLA CONSULTA PROVINCIALE DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONECIVILE

7° GIORNO

Questa giornata propone ai volontari alcuni spunti concettuali, pratici e statistici per un usoterminologico consapevole delle parole legate all’interculturalità, nel tentativo di aumentare lecapacità di interazione e relazione dei volontari. Il gruppo sarà guidato a constatare il caratterefluido del concetto di ‘cultura d’appartenenza’ e di ‘identità’ per indagare percezioni personali estereotipi.

Si conclude con un momento di discussione plenaria finale che ha lo scopo di rispondere adeventuali dubbi e raccogliere i feed back dei partecipanti rispetto alla lezione.

MODULO: LAVORARE IN CONTESTI INTERCULTURALI (4 o re)

Obiettivi:

ACQUISIRE STRUMENTI DI CONOSCENZA SULLA FIGURA E SUL RUOLO DELLA MEDIAZIONECULTURALE NELLA COSTRUZIONE DI NUOVE CITTADINANZE

AUMENTARE LE CAPACITÀ DEI VOLONTARI DI LAVORARE IN CONTESTI INTERCULTURALI PERFAVORIRE L’INTEGRAZIONE TRA CITTADINI STRANIERI E ITALIANI

APPRENDERE STRUMENTI PER LA GESTIONE DEI CONFLITTI ANCHE IN UNA PROSPETTIVAINTERCULTURALE

CONTENUTI:

PRESENTAZIONE DELLA DEFINIZIONE CONCETTUALE DEI TERMINI E DI ALCUNI DATIREGIONALI SULLA MEDIAZIONE INTERCULTURALE

rIFLESSIONE DI GRUPPO ED ESERCITAZIONI SUI TERMINI DI CITTADINANZA,INTERCULTURALITÀ/MULTICULTURALITÀ, CULTURA

8° GIORNO

Quest’incontro è dedicato alla presentazione della Rappresentanza dei volontari in SC da parte diex-volontari e all’elaborazione di eventuali proposte da parte del gruppo da portare all’attenzionedei delegati (regionali o nazionali).

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Si conclude con la valutazione del percorso di formazione e l’individuazione, sulla base delleproposte dei giovani, degli argomenti da approfondire nella giornata conclusiva.

MODULO: LA RAPRESENTANZA DEI VOLONTARI IN SC (2 ore)

Obiettivi:

PRESENTARE RUOLI E FUNZIONI DELLA RAPPRESENTANZA ED ELABORARE PROPOSTE PERDELEGATI

CONTENUTI:

PRESENTAZIONI DELLE PRECEDENTI ESPERIENZE DEI DELEGATI DI SC, CON LOROCOINVOLGIMENTO DIRETTO

MODULO LA VALUTAZIONE DELL’ESPERIENZA di SC - 2 ore

Obiettivi:

RACCOGLIERE LE OSSERVAZIONI DEI VOLONTARI PER UNA VISIONE COSTRUTTIVA DELPERCORSO

CONTENUTI:

ANALIZZARE DIVERSI ASPETTI DELL’ESPERIENZA DI SERVIZIO CIVILE: RAPPORTO CON L’ENTE,FORMAZIONE, ATTIVITÀ PRATICA ECC.

9° GIORNO

MODULO DI APPROFONDIMENTO (4 ore)

Giornata di approfondimento sia teorico che pratico su argomenti concordati con il gruppo durantela valutazione.

10° GIORNO

Questa giornata è dedicata a orientare i volontari sulle possibilità di proseguire l’esperienza dicittadinanza in altri ambiti (volontariato, associazionismo, training internazionali, campi di lavoroecc.) e a valorizzare le competenze acquisiste per un futuro inserimento professionale (cv europeo,linkedin, referenze degli enti, portali e bandi ecc.).

MODULO: RICONOSCIMENTO E VALORIZZAZIONE DELLE COMPETENZE (3 ore)

Obiettivi:

CREAZIONE DI UN DOCUMENTO CHE POSSA IDENTIFICARE E RICONOSCERE LECOMPETENZE ACQUISITE DURANTE IL PERCORSO DI SERVIZIO CIVILE

PRESENTAZIONE DEI NUOVI STRUMENTI EUROPEI PER LA CERTIFICAZIONE DEGLIAPPRENDIMENTI INFORMARLI (YOUTH PASS, EUROPASS ECC.)

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CONTENUTI:

LAVORI INDIVIDUALI E DI GRUPPO PER L’AUTOVALUTAZIONE DELLE COMPETENZE CHIAVE (1.Comunicazione nella lingua madre; 2. Comunicazione nelle lingue straniere; 3. Competenzamatematica e competenze di base nella scienza e nella tecnologia; 4. Competenzainformatica; 5. Apprendere ad apprendere; 6. Competenze sociali e civiche; 7. Spirito diiniziativa e imprenditorialità; 8. Consapevolezza ed espressione culturale)

MODULO: ORIENTAMENTO POST SERVIZIO CIVILE (2 ore)

Obiettivi:

FAVORIRE L’IMPEGNO CIVICO DEI GIOVANI AGEVOLARE L’INSERIMENTO LAVORATIVO

CONTENUTI:

ESEMPI ED ESPERIENZE DI CITTADINANZA ATTIVA ANALISI DI STRUMENTI E CANALI PER LA RICERCA ATTIVA DEL LAVORO

34) Durata:

l corso di formazione generale dura 45 ore. suddivise in 10 giornate formative.

Durante il corso sono previste, oltre a tutti i moduli presenti nelle Linee Guida, 4 ore sui temi dellamediazione interculturale, 3 ore di valutazione dell’esperienza di formazione generale nel contestodel servizio civile e 5 ore sulla valorizzazione degli apprendimenti e delle competenze acquisititramite il SC (come CV europeo, Youthpass, Europass).

Una giornata viene inoltre dedicata all’approfondimento di uno o più argomenti trattatiprecedentemente, sulla base delle particolari esigenze e richieste del gruppo classe.

Il percorso formativo si articola in 10 incontri. Ogni incontro dura 4 o 5 ore. I primi 9 incontri sisvolgono in un arco temporale di 2 mesi e vengono erogati entro e non oltre il 180° giorno dall’avviodel progetto. L’ultimo incontro sul riconoscimento delle competenze viene svolto successivamentema comunque tra il 210° ed entro e non oltre il 270° giorno dall’avvio del servizio.

Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari

35) Sede di realizzazione:

Comune di Bologna, Piazza maggiore 6 - 40124 Bologna

36) Modalità di attuazione:

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La formazione specifica si realizzerà in proprio, presso l’ente con formatori dell’ente

37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:

Berardino Cocchianella, nato a …........................... il …../....../......

Gionata Lazzari, nato a …....................................... il …../....../......

Silvia Lolli, nata a …................................................ il …../....../......

Barbara Grazia, nata a …....................................... il …../....../......

38) Competenze specifiche del/i formatore/i:

I formatori hanno competenze pluriennali nella conduzione dei servizi all'interno della Amministrazione e svolgono un ruolo di coordinamento di alcune attività specifiche in materia di contrasto alla povertà e sostegno alla inclusione attiva.

39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

Le lezioni saranno di tipo frontale e con l'ausilio di postazioni informatiche. Ai volontari verràfornito materiale cartaceo inerente il progetto Case Zanardi e dossier specifici che affrontano in modo approfondito i temi su cui dovranno lavorare.

40) Contenuti della formazione:

La formazione sarà suddivisa in 3 moduli distinti, che saranno seguiti da un affiancamento sul campo, per la implementazione di quanto appreso:

1° MODULO: IL PROGETTO CASE ZANARDI E LA RETE PUBBLICO-PRIVATA (18 ore)

il formatore specifico è Berardino Cocchianella, direttore della Istituzione per la Inclusione Sociale e responsabile del progetto Case Zanardi. Il formatore fornirà una conoscenza approfondita del contesto di intervento, in relazione alle nuove povertà e agli strumenti del welfare generativo e della inclusione attiva. Una attenzione specifica verrà data alla conoscenza della storia del progetto e dei soggetti del territorio che sono entrati a fare partedella rete Case Zanardi, attraverso la coprogettazione e la sottoscrizione di un patto di solidarietà.

Obiettivi:

raccontare la storia del progetto dalle origini ad oggi;

illustrare i soggetti che fanno parte della rete Case Zanardi, strumenti e obiettivi delprogetto, modalità di collaborazione e suddivisione delle competenze;

conoscenza dell'approccio culturale che sta alla base del progetto di Case Zanardi,del concetto di welfare generativo e di empowerment, illustrazione di buone pratichesul territorio.

CONTENUTI:

il fenomeno delle nuove povertà a Bologna;

il progetto Case Zanardi, come è nato e fasi della sua attuazione;

il patto di collaborazione e i protocolli operativi: la rete pubblico-privata;

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gli strumenti del welfare generativo;

le buone pratiche sul territorio regionale e nazionale.

2° MODULO: SPORTELLO PER IL LAVORO (12 ore)

Il formatore specifico è Gionata Lazzari, che ha coordinato lo Sportello Lavoro del Comune di Bologna e attualmente si occupa di formazione e progettazione nello stesso ambito all'interno del progetto Case Zanardi. Il docente sarà affiancato da Lucia Trippa, referente per la Istituzione della Equipe “Insieme per il Lavoro” di Case Zanardi, è previsto un incontro con gli altri soggetti che fanno parte di questo gruppo di lavoro, composto da referenti di cooperative sociali ed enti di formazione.

Obiettivi:

illustrare il target a cui il progetto di rivolge;

illustrare la modalità di intervento sul tema dell'orientamento al lavoro e tirociniformativi e i soggetti che collaborano;

fornire conoscenze e competenze per POTER EFFETTUARE UN SERVIZIO DIPRIMA ACCOGLIENZA ED ORIENTAMENTO ALLA RICERCA ATTIVA DELLAVORO, IN AFFIANCAMENTO AGLI OPERATORI E VOLONTARI di CaseZanardi.

CONTENUTI:

QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO sul tema “lavoro”;

organizzazione dello sportello Case Zanardi e della Equipe Insieme per il Lavoro;

strumenti operativi per l'accoglienza e l'orientamento alla ricerca attiva (formazioneCV, colloqui, ricerca lavoro su internet, opportunità formative, ecc)

3° MODULO: EMPORI SOLIDALI (12 ore)

Il formatore specifico è Barbara Grazia, che svolge la funzione di raccordo con i Servizi Sociali per il progetto Case Zanardi e la selezione/monitoraggio/valutazione dei nuclei che accedono agli empori solidali e ai servizi ad essi correlati. E' previsto un incontro con ASVO, il centro servizi per il volontariato che gestisce la parte di formazione dei volontari per il progetto degli empori solidali e una visita guidata agli empori con i responsabili ed i volontari impegnati nelle attività.

Obiettivi:

illustrare la organizzazione dei Servizi Sociali Territoriali e di come avviene ilraccordo con il progetto Case Zanardi per quanto riguarda l'accesso e gli invii;

fornire conoscenza dettagliata sul funzionamento degli Empori Solidali,

fornire istruzioni su come avviene la somministrazione dei questionari e la raccoltadati dei nuclei che accedono agli Empori Solidali.

CONTENUTI:

gli empori solidali: esperienze a confronto;

il ruolo della pubblica amministrazione e del privato sociale;

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le modalità di monitoraggio/valutazione delle famiglie che accedono agli empori;

come gli empori si raccordano con gli altri servizi e attività.

4° MODULO: COMUNICAZIONE (12 ore)

Obiettivi:

illustrare gli strumenti di comunicazione web del progetto Case Zanardi e della retecivica del Comune di Bologna;

fornire conoscenze di “community management” per la gestione delle pagine social;

fornire competenze tecniche ed informatiche per l'utilizzo di alcuni strumenti, comequello di “Iperbole Comunità”.

CONTENUTI:

strumenti di comunicazione del progetto Case Zanardi;

gestione dei Social Media;

raccolta dati e reportistica;

sito web del progetto e utilizzo di “Iperbole Comunità”

41) Durata:

La formazione si svolgerà nel corso dei primi due mesi, con 3 giornate di formazione teoricaed un affiancamento operativo dei docenti nelle restanti 5 giornate, per la realizzazione guidata delle attività che sono previste dal progetto.

Altri elementi della formazione

42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto:

MONITORAGGIO E VALUTAZIONE della FORMAZIONE GENERALE

Si prevede un percorso di valutazione in itinere durante tutto il percorso formativo attraverso un rapporto costante tra OLP, formatori, volontari.

Per garantire il monitoraggio della formazione specifica e la rilevazione della motivazione dei volontari, all’inizio di ciascun modulo verrà sottoposto un questionario di ingresso con domande a risposte chiuse e aperte, per rilevare le competenze tecniche e le conoscenze specifiche già in possesso dei volontari e la loro specifica motivazione a proseguire l’attivitàintrapresa.

Durante ciascun modulo, i formatori potranno effettuare domande a ciascun volontario per valutare il livello di comprensione e condivisione dello spirito del servizio in relazione alle aspettative specifiche dei volontari per ciascuna attività del progetto, anche attraverso

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eventuali colloqui e approfondimenti individuali

Al termine di ciascun modulo verrà distribuito ai volontari un questionario orientato a valutare il livello di acquisizione e comprensione di nuove conoscenze, oltre al grado di motivazione a proseguire nell’attività intrapresa e il livello di percezione della coerenza tra formazione e obiettivi di progetto.

Ad inizio corso

Strumenti:

Questionario di ingresso a risposte chiuse e aperte per raccogliere dati sul livello delleconoscenze dei volontari e sulle motivazioni personali

Indicatori:

motivazioni espresse; conoscenze effettive

soggetti coinvolti:

volontari in servizio civile OLP formatori specifici

In itinere

Strumenti:

Questionario di metà corso a risposte chiuse e aperte per valutare il mantenimento o meno della motivazione del singolo volontario e verificarne il livello di

apprendimento dei contenuti e nozioni. Colloqui singoli tra OLP e volontari per valutare e verificare la singola situazione personale

in termini di bisogni/criticità emersi durante la fase di apprendimento. Colloqui di gruppo tra OLP e volontari, tra OLP e formatori dei singoli moduli, per

raccogliere valutazioni sull'andamento del percorso formativo a metà corso. Incontri singoli tra OLP, e formatori per condividere bisogni, criticità, punti di

forza/debolezza emersi durante i colloqui singoli e di gruppo con i volontari e al bisognoricalibrare la proposta formativa.

Indicatori:

verifica delle competenze apprese valutazione della motivazione del singolo

Soggetti coinvolti:

volontari in servizio civile OLP Formatori specifici

A fine corso

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Strumenti:

Questionario di fine corso finalizzato a verificare le conoscenze apprese e a rilevare il livellodi gradimento dell’intera formazione sia rispetto alle aspettative che all'efficacia delladidattica

Focus group per condividere quanto emerso dai questionari

Indicatori:

verifica delle conoscenze apprese valutazione dell’intero percorso formativo, di bisogni, criticità, punti di forza emersi

soggetti coinvolti:

volontari in servizio civile OLP Formatori specifici

Il monitoraggio del percorso di formazione generale dei volontari di servizio civile intende esserestrumento per valutare la qualità e l’efficacia del progetto formativo, al fine di evidenziarne glielementi di criticità e i punti di forza.

Per rispondere con maggiore efficacia all’obiettivo del monitoraggio di qualità, fissato dalla circolaredel 28 gennaio 2014 sul “Monitoraggio del Dipartimento della Gioventù e del Servizio CivileNazionale sulla formazione generale dei volontari in servizio civile nazionale”, il CO.PR.E.S.C. potràavvalersi del supporto scientifico e della supervisione dell’associazione Come Pensiamo - Etnografiae Formazione in virtù della convenzione stipulata.

Ecco in dettaglio il percorso di monitoraggio della formazione generale:

Incontro di monitoraggio ex ante: prima dell’avvio dei corsi viene organizzato un incontro di programmazione del tavolo di lavoro deiformatori ed esperti degli enti per definire modalità di attuazione e coordinare gli interventi.

Incontri di monitoraggio in itinere: a conclusione di 3 o 4 corsi, vengono convocati formatori, esperti ed referenti coinvolti perconfrontarsi in gruppi di lavoro più ristretti e apportare eventuali modifiche e miglioramenti neicorsi successivi.

Incontro di monitoraggio finale: riunione in plenaria per valutare e riprogettare il percorso di formazione generale alla luce di tutti icontributi raccolti.

A queste attività si aggiungono ulteriori strumenti di valutazione:

Il punto di vista dei volontari: in ogni corso , con il supporto di un esperto, i volontari si confrontano per analizzare il percorso diformazione generale, il rapporto con l’ente e le attività svolte all’interno del Modulo formativo sullaValutazione dell’esperienza di Servizio Civile.

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Il punto di vista degli enti: attraverso interviste in profondità (a campione) con metodi etnografici e qualitativi, si rileva il puntodi vista delle principali figure dell’ente impegnate nel progetto. Il Referente dei volontari, incollaborazione con l’esperto del monitoraggio, inserisce osservazioni sul percorso di formazionegenerale nel report finale del piano di monitoraggio interno del progetto.

Eventuale Tutor d’aula (tirocinante universitario):qualora sia presente, questa figura permette di approfondire tre aspetti del monitoraggio, in quantopuò:

1. osservare le dinamiche relazionali e il clima d’aula all’interno del gruppo;

2. curare il processo di valutazione, attraverso la distribuzione, spiegazione, raccoltadi apposite schede di valutazione giornaliera. 3. Redigere un report finale, volto in particolare ad evidenziare le criticità e lepositività emerse dal lavoro, nonché delle proposte di possibili miglioramenti.

(Il ruolo di tutor può essere ricoperto da un tirocinante dell’università e coadiuvato daldell’associazione Come Pensiamo - Etnografia e Formazione per una consulenza scientifica nellastesura del report finale).

Il Co.Pr.E.S.C. raccoglie tutti i contributi che possono essere utilizzati per l’elaborazione dellamappa del valore.

Data

Il Responsabile legale dell’ente /

Il Responsabile del Servizio civile nazionale dell’ente

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Note esplicative per la redazione dei progetti di servizio civile nazionale darealizzare in Italia.

L’elaborato progettuale va redatto in maniera chiara, seguendo in modo puntuale lanumerazione e la successione delle voci riportate nella scheda.

Ente

1) Indicare l'Ente proponente il progetto. Per gli enti iscritti agli albi regionali odelle Province autonome, in caso di co-progettazione, indicare prima l’enteproponente il progetto e poi gli altri enti intervenuti nella co-progettazione,specificando per questi ultimi il codice di iscrizione all’albo. 2) Indicare il codice di accreditamento dell’ente.3) Indicare l’albo di iscrizione, specificando se si tratta di albo nazionale, oppureregionale. In questo ultimo caso necessita specificare l’albo della regione nellaquale l’ente è iscritto. Infine specificare la classe di iscrizione.

Caratteristiche del progetto

4) Indicare il titolo del progetto (es: Città solidale, Giochiamo insieme…).5) Indicare il Settore e l’area di intervento del progetto con relativa codifica,utilizzando i codici dell’allegato 3. In caso di progetti articolati su più aree diintervento la codifica va effettuata tenendo presente l’area prevalente. E’ vietata laredazione di progetti per più settori. Di contro pur essendo consentita la redazionedi progetti per più aree all’interno dello stesso settore, si consiglia, ai fini di unamaggiore comprensione ed intelligibilità dei progetti stessi, di limitare al minimo learee di intervento nell’ambito dello stesso progetto, soprattutto quandoquest’ultimo è articolato su più ambiti territoriali diversi tra loro, anche se questaopzione dovesse comportare la redazione di un numero superiore di progetti.6) Definire il contesto territoriale e dell’area di intervento entro il quale sirealizza il progetto descrivendo la situazione di partenza (situazione data) sullaquale il progetto è destinato ad incidere, mediante pochi e sintetici indicatori. Ilcontesto è rappresentato dalla ristretta area territoriale di riferimento del progetto edall’area di intervento dello stesso. E’ opportuno, quindi, evitare di riportareindicatori a livello nazionale ed internazionale o politiche generali di settore. Gliindicatori devono rappresentare in modo chiaro la realtà territoriale entro la quale ècalato il progetto, con particolare riferimento all’area di intervento nella quale sivuole operare. In presenza di attività difficilmente misurabili attraverso indicatorinumerici è possibile quantificare il numero degli interventi che si intendonorealizzare nell’arco di tempo di durata del progetto, proponendone una accuratadescrizione. Gli indicatori sono scelti dall’ente proponente il progetto. (Es. IAssistenza anziani in un comune: popolazione complessiva del comune,popolazione del comune con età superiore ai 65 anni, altri enti che già si occupanodegli anziani nell’ambito territoriale prescelto; Es. II Salvaguardia ambientale eprevenzione antincendio dei boschi: ettari di bosco dell’area territoriale diintervento, ettari di bosco che il progetto intende sottoporre a sorveglianza;frequenza degli incendi ed ettari di bosco distrutti negli ultimi 5 anni, altri enti cheoperano nello stesso campo; Es. III Salvaguardia beni artistici e storici: baciniarcheologici, monumenti storici o artistici presenti nell’area, breve descrizione delloro valore artistico, storico o archeologico. Riferimenti ad eventuali lavori analoghi

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svolti negli anni precedenti sui beni in argomento presenti sul territorio e ad altrienti operanti nel settore nell’ambito territoriale interessato dal progetto).Individuare i destinatari diretti del progetto, cioè soggetti o beni pubblici/collettivifavoriti dalla realizzazione del progetto, quelli su cui l’intervento va ad incidere inmaniera esplicita e mirata e che costituiscono il target del progetto. Normalmente ilprogetto ha effetto anche su altri soggetti che costituiscono i beneficiari favoritiindirettamente dall’impatto del progetto sulla realtà territoriale e dell’area diintervento. 7) Descrizione degli obiettivi del progetto, tenendo presente la realtà descritta alprecedente punto 6) ed utilizzando possibilmente gli stessi indicatori in modo darendere comparabili i dati e le diverse situazioni all’inizio e alla fine del progetto. Sitratta di indicare in modo chiaro cosa si vuole fare (situazione di arrivo), con larealizzazione del progetto. 8) Effettuare una descrizione del progetto e degli ambiti di intervento tenendopresente il contesto e gli obiettivi descritti ai precedenti punti 6) e 7). In particolareoccorre in primo luogo individuare le azioni e le coerenti attività da porre in essereper il raggiungimento degli obiettivi fissati, ponendole anche in uno schema logico-temporale (diagramma di Gantt) il più accurato e dettagliato possibile, che si prestiad una facile azione di controllo concernente l’andamento delle attività stesse. Inquesto ambito devono necessariamente essere individuati il ruolo dei volontari e lespecifiche attività che questi ultimi dovranno svolgere nell’ambito del progetto.Individuare, infine, tutte le risorse umane sia sotto il profilo qualitativo chequantitativo necessarie all’espletamento delle attività previste dal progetto e per ilraggiungimento degli obiettivi in precedenza fissati. Pertanto, necessita specificarenon solo il numero delle risorse umane impegnate ma anche la professionalitàdelle stesse coerenti con le attività da svolgere. Non vanno inserite nel computo lefigure dell’OLP, del RLEA, dei Formatori (per formazione generale e specifica), deiSelettori, degli Esperti del monitoraggio e della valutazione ed ogni altra figuraprevista dal sistema del servizio civile nazionale relativa sia all’accreditamento,che alla realizzazione dei progetti.9) Indicare il numero dei volontari richiesti per la realizzazione del progetto chenon può essere superiore alle 50 e non inferiore alle 4 unità – due per i progetti dicompetenza delle Regioni e delle province autonome - tenendo presente iprecedenti punti 6), 7) e 8), in quanto la congruità del numero dei volontari richiestiè rapportata al contesto entro il quale si colloca il progetto, agli obiettivi fissati, alleazioni previste per la loro realizzazione. Per i progetti articolati su più sedi diattuazione l’indicazione di almeno un volontario per sede, deve essere effettuataper ogni singola sede alla successiva voce 16 della scheda. E’ opportunocontrollare che il numero dei volontari inserito nel box 9), coincida con la somma diquelli inseriti alla voce 16) della scheda progetto e con la somma dei box 10), 11) e12). In caso di differente indicazione del numero dei volontari richiesti nellediverse voci della scheda progetto (9 e 16) è ritenuto valido il totale indicatoalla voce 16 del format progetto.10) Indicare il numero dei volontari richiesti che usufruiscono della fornitura divitto e alloggio e le modalità di fruizione di detti servizi. Per i progetti articolati supiù sedi di attuazione l’indicazione dovrà essere effettuata per ogni singola sedenell’ambito del procedimento di approvazione delle graduatorie. 11) Indicare il numero dei volontari richiesti che non usufruiscono di vitto ealloggio. Per i progetti articolati su più sedi di attuazione l’indicazione deve essereeffettuata per ogni singola sede nell’ambito del procedimento di approvazionedelle graduatorie.

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12) Indicare il numero dei volontari richiesti che usufruiscono della fornitura delsolo vitto e le modalità di fruizione di detto servizio, con riferimento alle attivitàpreviste per la realizzazione del progetto e all’orario giornaliero. Per i progettiarticolati su più sedi di attuazione l’indicazione deve essere effettuata per ognisingola sede nell’ambito del procedimento di approvazione delle graduatorie. 13) Indicare il numero di ore di servizio settimanale dei volontari che non puòessere inferiore alle 30 ore (orario rigido). In alternativa indicare il monte oreannuo delle ore di servizio che non può essere inferiore alle 1.400 ore (monte oreal netto delle giornate di permesso previste per i volontari). In quest’ultimo casooccorre precisare le ore settimanali obbligatorie che non possono essere inferiori a12 ore (orario flessibile).14) Specificare se il progetto si articola su 5 o 6 giorni di servizio a settimana.Detta indicazione deve essere fornita anche se si adotta il monte ore annuo. Siricorda che in nessun caso è possibile articolare un progetto su un numero digiorni inferiore a 5.15) Indicare eventuali condizioni e disponibilità richieste per l'espletamento delservizio (es: pernottamento, disponibilità a missioni o trasferimenti, flessibilitàoraria, impegno nei giorni festivi…).

Caratteristiche organizzative

16) La presente voce non deve essere compilata in quanto il sistema “Helios” lagenera automaticamente, sulla base dei dati inseriti, e, all’atto dell’attivazionedella funzione “presenta”, la include nella documentazione del progetto. Premessoquanto sopra, su ogni riga sono individuati:

la sede di attuazione di progetto dell’ente presso il quale si realizza ilprogetto come risulta indicata in fase di accreditamento. Il progetto può farcapo sia a sedi alle dirette dipendenze dell’ente accreditato, che a sedi facenticapo ad enti associati, consorziati, federati o legati da vincoli canonico-pastorali o da accordi di partenariato a quello accreditato; il comune di ubicazione delle sedi di progetto; l’indirizzo (via/piazza e numero civico) delle sedi di progetto; il codice identificativo assegnato alle sedi interessate in fase diaccreditamento; il numero dei volontari richiesti per le singole sedi; il cognome, nome, data di nascita e codice fiscale degli OperatoriLocali di Progetto operanti sulle singole sedi. E’ fondamentale abbinare lesingole sedi di progetto con i singoli OLP. Si ricorda che a seconda dei settoridi intervento del progetto il rapporto OLP/N. dei volontari è pari a 1 OLP ogni4 o 6 volontari. In caso di presenza di due o più operatori locali di progetto suuna singola sede occorre inserire i nominativi ed i dati anagrafici richiestisenza cambiare riga. Fermo restando il rapporto OLP/numero dei volontari (1a 4, oppure 1 a 6) uno specifico OLP può essere indicato per una singolasede di attuazione progetto e, avendone i requisiti, per progetti diversi, purchérealizzati nella stessa sede. Al fine di evitare che due enti diversi immettano lostesso nominativo con la conseguenza di dover respingere per intero otagliare le sedi di entrambi i progetti, il sistema avverte l’ente all’atto delsecondo inserimento dello stesso nominativo. I curricula degli OLP devonopervenire in forma di autocertificazione il codice fiscale, il cognome, nome e data di nascita degli eventualiResponsabili locali di ente accreditato. E’ indispensabile che i singoliResponsabili locali di ente accreditato siano abbinati alle singole sedi di

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progetto, anche se ciò comporta ripetere lo stesso nominativo su più sedi diprogetto. Al fine di evitare che due enti diversi immettano lo stesso nominativocon la conseguenza di dover respingere per intero o tagliare le sedi dientrambi i progetti, il sistema avverte l’ente all’atto del secondo inserimentodello stesso nominativo. I curricula dei RLEA devono essere redatti in formadi autocertificazione.

17) Indicare le eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del serviziocivile nazionale con particolare riferimento alla proposta di SCN prevista dalprogetto in cui sono impiegati i giovani, in modo da collegare il progetto stesso allacomunità locale dove i volontari prestano servizio. Specificare il numero di oreespressamente dedicato all’attività di sensibilizzazione.18) Inserire:

criteri autonomi di selezione proposti nel progetto e descrivere i criteriautonomi con i quali si vuole effettuare la selezione dei volontari. Necessita, atal fine, descrivere un sistema compiuto e coerente con le esigenze postedall’attività del progetto, con l’indicazione non solo delle modalità (es.colloquio, test attitudinali), ma anche dei criteri di valutazione e della scala deipunteggi attribuibili. In ogni caso il meccanismo di valutazione, fermo restandole cause di esclusione previste dal presente prontuario, deve consentirel’attribuzione di un punteggio finale ad ogni singolo candidato. I predetti criteridi valutazione devono essere resi noti ai candidati, con adeguate forme dipubblicità, prima delle prove selettive. A questa voce è attribuito un punteggioper i soli enti di 2^ classe e per quelli di 3^ e 4^ classe che non hannoacquisito il relativo sistema dagli enti di 1^ classe. Qualora i criteri propostirisultino non idonei e funzionali alla formazione di una graduatoria, ilDipartimento e le RPA limiteranno detta voce, dando il punteggio zero edobbligando l’ente ad adottare i criteri di valutazione predisposti dalDipartimento. criteri del Dipartimento, qualora l’ente intenda avvalersi dei criterielaborati dal Dipartimento, definiti ed approvati con la determinazione delDirettore Generale dell’11 giugno 2009, n.173. A tal fine basta richiamare lapredetta determinazione, oppure non compilare la presente voce. Questascelta per gli enti innanzi richiamati comporta l’attribuzione del punteggio zeronella relativa voce. criteri autonomi di selezione verificati nell’accreditamento per gli entiiscritti alla 1^ classe dell’albo nazionale e degli albi regionali e delle Provinceautonome. Effettuare un semplice rinvio al sistema di selezione verificato dalDipartimento o dalle competenti Regioni e Province autonome in sede diaccreditamento; criteri autonomi di selezione verificati nell’accreditamento e acquisitida enti di 1^ classe per gli enti iscritti alla 3^ e 4^ classe che hanno acquisito ilpredetto servizio dai citati enti.

19) Specificare, inserendo SI nella casella, se per la selezione dei volontari èprevisto il ricorso a sistemi di selezione verificati dal Dipartimento o dallecompetenti Regioni e Province autonome in sede di accreditamento, in casocontrario inserire NO. Gli enti accreditati alla 3^ e 4^ classe, che hanno acquisitoda enti di 1^ classe il predetto servizio, sono tenuti a specificare da quale ente lostesso è stato acquisito. Il punteggio acquisibile per questa voce non è cumulabilecon quello della precedente voce 18.20) Elaborare un piano di rilevazione interno, completo di strumenti emetodologie, incentrato sulla rilevazione periodica dell’andamento delle attività

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previste dal progetto (cosa funziona e cosa non funziona nel progetto). Gli entiiscritti alla 1^ classe e quelli iscritti alla 3^ e 4^ classe che hanno acquisito ilpredetto servizio da enti di 1^ classe possono effettuare un semplice rinvio alsistema di monitoraggio verificato dal Dipartimento o dalle competenti Regioni eProvince autonome in sede di accreditamento. Si precisa che a questa voce èattribuito un punteggio per i soli enti di 2^ classe e per quelli di 3^ e 4^ classe chenon hanno acquisito il relativo sistema dagli enti di 1^ classe. Qualora il pianoproposto non risulti idoneo ai fini del rilevamento delle attività previste, il progetto èescluso dalla valutazione di qualità. Il punteggio acquisibile per questa voce è noncumulabile con quello della successiva voce 21.21) Specificare, inserendo SI nella casella, se per il monitoraggio dei progetti èprevisto il ricorso a sistemi verificati dal Dipartimento o dalle competenti Regioni eProvince autonome in sede di accreditamento, in caso contrario inserire NO. Glienti accreditati alla 3^ e 4^ classe, che hanno acquisito da enti di 1^ classe ilpredetto servizio, sono tenuti a specificare da quale ente lo stesso è statoacquisito. Il punteggio acquisibile per questa voce non è cumulabile con quellodella precedente voce 20 e della successiva voce 42.22) Vanno indicati eventuali requisiti, oltre a quelli previsti dalla legge 64 del2001, che i candidati devono necessariamente possedere per poter parteciparealla realizzazione del progetto; in tal caso, l’assenza di tali requisiti preclude lapartecipazione al progetto. L’introduzione dei requisiti aggiuntivi (ES: particolarititoli di studio e/o professionali, particolari abilità, possesso di patente auto, usocomputer, lingue straniere…) deve essere adeguatamente motivata,esplicitandone le ragioni in relazione alle attività previste dal progetto. In nessuncaso potrà prevedersi, tra i requisiti, la residenza in un determinato comune oregione. E’ consigliabile individuare requisiti facilmente verificabili attraversocertificazioni, come ad esempio i titoli di studio.23) Indicare l’ammontare delle eventuali risorse finanziarie aggiuntive che l’enteintende destinare in modo specifico alla realizzazione del progetto. Si tratta dirisorse finanziarie non riconducibili a quelle necessarie per l’espletamento dellenormali attività dell’ente (spese postali, di segreteria, le quote di ammortamentodelle macchine d’ufficio e le spese del personale non dedicato in modo specificoalla realizzazione del progetto) e a quelle impegnate dall’ente per far fronte agliobblighi imposti dall’accreditamento, ivi compresi quelli per il personale. Nonpossono inoltre essere valutati i costi sostenuti per la formazione generale deivolontari, che vengono coperti con il contributo corrisposto dal Dipartimento. Inparticolare, i costi evidenziati dovranno trovare riscontro in quanto indicato allavoce 25 (risorse tecniche e strumentali necessarie per la realizzazione delprogetto) e nelle voci relative alla formazione specifica. 24) Individuare i copromotori e partner che costituiscono la rete finalizzata aduna migliore realizzazione del progetto. Specificare il loro concreto apporto allarealizzazione dello stesso, allegando la documentazione dalla quale risulti il codicefiscale, gli impegni assunti a firma del loro legale rappresentante. Detto apporto,riferito esclusivamente alle concrete attività previste dal progetto, deve esseredettagliato e non generico e può riguardare tutte le fasi di realizzazione dellostesso ad esclusione della formazione (generale e specifica) e della certificazionedelle competenze delle professionalità acquisibili, per le quali è già previstal’attribuzione di specifici punteggi. I predetti enti in nessun caso possono esseresedi di attuazione dell’ente che presenta il progetto o di altri enti accreditati, néiscritti autonomamente all’albo nazionale, regionale o delle province autonome

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degli enti di servizio civile. Ai fini dell’attribuzione del punteggio possono ricoprire ilruolo di copromotore o partner gli enti non profit, le società profit e le Università.25) Elencare le risorse tecniche e strumentali necessarie alla realizzazione delprogetto, evidenziandone l’ adeguatezza rispetto agli obiettivi. E’ necessario porreparticolare attenzione alla compilazione della presente voce, atteso che la suaomissione è motivo di non accoglimento del progetto. Si ricorda che essa èstrettamente collegata agli obiettivi fissati alla voce 7 e alle attività previste allavoce 8 della scheda.

Caratteristiche delle conoscenze acquisibili

26) Indicare gli eventuali crediti formativi cui la partecipazione alla realizzazionedel progetto dà diritto, indicando l'Ente che riconosce i crediti ed allegare la copiadegli accordi intervenuti in merito. Gli accordi per il riconoscimento dei creditidevono essere stipulati prima della presentazione del progetto. Pertanto, qualora ipredetti accordi all’atto della presentazione del progetto non siano stati ancoraperfezionati è opportuno non indicare nulla, attesa l’irrilevanza ai fini del progettodegli accordi in itinere e delle semplici promesse. Nel caso in cui l’Universitàriconosca genericamente l’attribuzione di crediti ai propri studenti impegnati nelservizio civile nazionale al di fuori di uno specifico accordo con l’ente, dovràallegarsi una nota dell’Università che esplicitamente riconosca all’ente il beneficioper i propri volontari. Ai crediti formativi non è attribuito alcun punteggio in fase diesame, valutazione e selezione dei progetti. 27) Indicare gli eventuali tirocini riconosciuti ai giovani per la partecipazione allarealizzazione del progetto, specificando l'Ente che riconosce i tirocini ed allegarela copia degli accordi intervenuti in merito. Possono essere allegati accordi cheriguardano tirocini necessari per poter accedere agli albi professionali, che dannoluogo a crediti formativi, ovvero effettuati presso altri enti a tal uopo abilitati daleggi regionali. Gli accordi per il riconoscimento dei tirocini devono essere stipulatiprima della presentazione del progetto e non essere sottoposti ad alcunacondizione di natura discrezionale. Pertanto, qualora i predetti accordi all’atto dellapresentazione del progetto non siano stati ancora perfezionati è opportuno nonindicare nulla, attesa l’irrilevanza ai fini del progetto degli accordi in itinere e dellesemplici promesse. 28) Specificare le competenze utili alla crescita professionale dei volontariacquisibili con la partecipazione alla realizzazione del progetto. Le predettecompetenze devono essere attinenti al progetto, certificate e riconosciute. Qualoral’ente che certifica e riconosce le competenze acquisite sia terzo rispetto a quelloproponente il progetto, occorre e produrre copia degli appositi accordi, la cuistipula deve avvenire prima della presentazione del progetto. Pertanto, qualora ipredetti accordi all’atto della presentazione del progetto non siano stati ancoraperfezionati è opportuno non indicare nulla, attesa l’irrilevanza ai fini del progettodegli accordi in itinere e delle semplici promesse.

Formazione generale dei volontari

29) Indicare la sede di realizzazione della formazione, la quale può essere anchediversa da quella di realizzazione del progetto.30) Specificare se la formazione è effettuata:

a) in proprio, presso l’ente con formatori dell’ente; b) in proprio, presso l’ente con servizi acquisiti da enti di servizio civile di1^ classe;

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c) dalla Regione o Provincia autonoma, attraverso enti dotati di specificaprofessionalità (per i soli enti iscritti alla 3^ e 4^ classe);

scegliendo tra le opzioni innanzi previste ed indicare se si prevede l’intervento diesperti, secondo quanto contemplato dal paragrafo 2, delle Linee guida per laformazione generale dei volontari.

31) Specificare, inserendo SI nella casella, se per la formazione dei volontari èprevisto il ricorso a sistemi verificati dal Dipartimento o dalle competenti Regioni eProvince autonome in sede di accreditamento, in caso contrario inserire NO. Glienti accreditati alla 3^ e 4^ classe che hanno acquisito da enti di 1^ classe ilpredetto servizio sono tenuti a specificare da quale ente lo stesso è statoacquisito. Il punteggio acquisibile per questa voce non è cumulabile con quellodelle successive voci 32 e 33.32) Indicare le metodologie alla base del percorso formativo individuato per ivolontari e le tecniche che si prevede di impiegare per attuarlo, facendo riferimentoalle Linee guida per la formazione generale dei volontari. Si precisa che a questavoce è attribuito un punteggio per i soli enti di 2^ classe e per quelli di 3^ e 4^classe che non hanno acquisito il relativo sistema dagli enti di 1^ classe, ovvero ilservizio di formazione dalle Regioni e Province autonome. Il punteggio acquisibileper questa voce è non cumulabile con quello della precedente voce 31.33) Specificare i contenuti della formazione generale dei volontari facendoriferimento alle Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civilenazionale in vigore alla data di presentazione dei progetti, con specificoriferimento a tutte le macroaree ed a tutti i moduli formativi elencati nelle predetteLinee Guida. Si precisa che a questa voce è attribuito un punteggio per i soli entidi 2^ classe e per quelli di 3^ e 4^ classe che non hanno acquisito il relativosistema dagli enti di 1^ classe, ovvero il servizio di formazione dalle Regioni eProvince autonome. Il punteggio acquisibile per questa voce è non cumulabile conquello della precedente voce 31.34) Indicare la durata della formazione generale che complessivamente non puòessere inferiore alle 30 ore e non può essere espressa con un indicatore diversodalle ore (ES. giorni, settimane, mesi). E’ attribuito un punteggio ulteriore per unnumero di ore di formazione superiore alle 30. L’ente dovrà indicare all’interno ditale voce i tempi di erogazione delle ore di formazione dichiarate, optando per unadelle due soluzioni previste dalle predette Linee guida (80% delle ore entro il 180°giorno dall’avvio del progetto e il restante 20% dal 210° ed entro e non oltre il 270°giorno; oppure tutte le ore di formazione dichiarate da erogare entro il 180° giornodall’avvio del progetto). La formazione dei volontari è obbligatoria per cui l’assenzadella stessa o anche una durata inferiore al minimo stabilito comporta l’esclusionedel progetto.

Formazione specifica dei volontari

35)Indicare la sede di realizzazione della formazione, la quale può essere anchediversa da quella di realizzazione del progetto.

36)Specificare se la formazione è effettuata: in proprio, presso l’ente con formatori dell’ente; affidata ad enti di servizio civile di 1^ classe; affidata ad altri soggetti terzi;

scegliendo tra le opzioni innanzi previste.

37)Indicare Cognome, Nome, luogo e data di nascita del/i formatore/i.

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38) Specificare, per le singole aree di intervento, qualora il progetto ne preveda più diuna, le competenze, i titoli e le esperienze del/i formatore/i cui è affidata laformazione specifica. Gli enti devono allegare i relativi curricula nella formadell’autocertificazione.

39)Indicare le metodologie alla base del percorso formativo per i volontari e le tecnicheche saranno impiegate per attuarlo tra le quali non rientrano l’affiancamento el’accompagnamento.

40) La formazione specifica dei volontari varia da progetto a progetto secondo il settoredi intervento e le peculiari attività previste dai singoli progetti. Essa concerne tutte leconoscenze di carattere teorico pratico legate alla specifiche attività previste dalprogetto e ritenute necessarie dall’ente per la realizzazione dello stesso . Occorrespecificare le materie inserite nel processo formativo, la durata dei singoli moduli edil nominativo dei formatori. Nell’ambito della formazione specifica deve essereobbligatoriamente previsto, a pena di esclusione, un apposito modulo concernente“formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari in progetti diservizio civile”.

41) Indicare la durata della formazione specifica che non può essere inferiore alle 50ore, tenendo conto che la somma delle ore indicate con quelle previste per laformazione generale non può esse inferiore alle 80 ore e non può superare le 150.La durata, quindi, non può essere espressa con un indicatore diverso dalle ore (ES.giorni, settimane, mesi). E’ attribuito un punteggio ulteriore per un numero di ore diformazione superiore alle 50. La formazione specifica deve essere erogata,relativamente a tutte le ore previste nel progetto, entro e non oltre 90 giornidall’avvio dello stesso. L’ente in alternativa può adottare, dichiarandolo emotivandolo espressamente all’interno di tale voce, l’ulteriore modalità prevista nellesopra menzionate “Linee guida” (70% delle ore entro e non oltre 90 giorni dall’avviodel progetto, 30% delle ore entro e non oltre 270 giorni dall’avvio del progetto). Ilmodulo relativo alla formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego deivolontari in progetti di servizio civile” deve essere obbligatoriamente erogato entro iprimi 90 giorni dall’avvio del progetto. La formazione specifica dei volontari èobbligatoria per cui l’assenza della stessa, o una durata che, cumulata con le orepreviste per la formazione generale, risulti inferiore al minimo stabilito di 80 orecomporta l’esclusione del progetto.

Altri elementi della formazione

42)Approntare un piano di rilevazione interno completo di strumenti e metodologieadeguate, incentrato sull’andamento e la verifica del percorso formativopredisposto, sulla valutazione periodica dell’apprendimento di nuove conoscenze ecompetenze, nonché sulla crescita individuale dei volontari. Gli enti iscritti alla 1^classe e quelli iscritti alla 3^ e 4^ classe che hanno acquisito il predetto servizio daenti di 1^ classe possono effettuare un semplice rinvio al sistema di monitoraggiopresentato e verificato dal Dipartimento o dalle competenti Regioni e Provinceautonome in sede di accreditamento. Si precisa che a questa voce è attribuito unpunteggio per i soli enti di 2^ classe e per quelli di 3^ e 4^ classe che non hannoacquisito il relativo sistema dagli enti di 1^ classe. Il punteggio acquisibile perquesta voce non è cumulabile con quello della precedente voce 21. Qualora il pianoproposto non risulti idoneo ai fini del rilevamento delle attività della formazionegenerale e specifica, il progetto è escluso dalla valutazione di qualità.