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(Allegato 1) SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: Il Bucaneve – Società Cooperativa Sociale 2) Codice di accreditamento: 3) Albo e classe di iscrizione: IV 04620 ALBO PROVINCIALE TRENTO

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(Allegato 1)

SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

ENTE

1) Ente proponente il progetto: Il Bucaneve – Società Cooperativa Sociale

2) Codice di accreditamento:

3) Albo e classe di iscrizione:

IV

04620

ALBO PROVINCIALE TRENTO

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CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto:

Indovina chi viene a cena?

5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): Settore : A - Assistenza. Area di intervento: 06 - Disabili

6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:

6.1 LA COOPERATIVA SOCIALE IL BUCANEVE La Cooperativa viene fondata nel 1987 a Storo, nella Valle del Chiese, estremità a sud delle Valli Giudicarie a pochi chilometri dal confine bresciano. Il suo obiettivo è chiaro: sollevare il velo di indifferenza sulla questione dell’integrazione sociale delle persone con problemi fisici, psichici e psichiatrici1. BASE SOCIALE

31 agosto 2015 Soci lavoratori 23 Soci familiari 21 Soci volontari 16

FORZA LAVORO COMPLESSIVA

31 agosto 2015 Lavoratori maschi 8 Lavoratori femmine 42

UTENTI DEL SERVIZIO PER TIPOLOGIE

31 agosto 2015 Emarginazione sociale 5 Disabilità fisica 46 Disabilità psichica 21 Alcoolismo 2 Ritardo mentale 27 Autismo 9

In questi 20 anni la Cooperativa si è sviluppata secondo una logica che prevede modalità diversificate di intervento per rispondere sempre meglio a specifici e settoriali bisogni socio-assistenziali. Tutto questo mai tradendo la filosofia che ispira Il Bucaneve: lavorare in stretta sinergia con i servizi e le organizzazioni afferenti al

1 Cfr Carta Dei Servizi. Il Bucaneve. Società Cooperativa Sociale, ed. Antolini Centro Stampa, Tione di Trento, 2006.

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mondo del sociale che operano sul territorio per rispondere ai bisogni in maniera coordinata2. 4 sono i Centri ad oggi attivi sul territorio delle Valli Giudicarie:

- Centro Socio Educativo (CSE) di Storo - Centro Socio Educativo (CSE) di Larido - Centro Diurno di Bersone - Comunità Residenziale Bersone

Parallelamente alle attività dei Centri la Cooperativa nel corso degli anni ha inserito nuove tipologie di servizi e consolidato quelli “storici”, attribuendo a questi una struttura sempre più complessa e coerente alle esigenze dell’utenza. Nello specifico Il Bucaneve eroga servizi educativi a domicilio e all’interno delle scuole, mediante la figura dell’assistente educatore. Attraverso il progetto “Insieme si può”, nato su mandato della Consulta per la Salute Mentale delle Giudicarie, si occupa anche di iniziative a sostegno dell’inclusione sociale. Il rispettivo gruppo di lavoro è composto da un coordinatore e da tre animatori, ognuno dei quali opera in una zona diversa delle Giudicarie: Valle del Chiese, Giudicarie Esteriori, Busa di Tione e Rendena. Gli animatori lavorano sul territorio per sensibilizzare le molte realtà associative e i singoli cittadini ad attivarsi per favorire la partecipazione alla vita associativa anche di coloro che “di solito” sono esclusi da questa opportunità. Gli animatori accompagnano le persone socialmente emarginate alle iniziative promosse dalle associazioni che scelgono di aderire al progetto. Lo scopo dell’intero progetto è che la comunità (ovvero l’insieme delle relazioni tra le persone, le famiglie e le istituzioni che vivono ed operano nel territorio), si attivi per promuovere il benessere dei singoli. Gli obiettivi specifici del progetto possono essere così sintetizzabili: -sensibilizzare le realtà associative e di volontariato affinché diventino luogo di inclusione sociale e partecipazione; -incrementare gli spazzi di socializzazione per le persone che vivono situazioni di isolamento; -favorire la partecipazione alla vita associativa anche coloro che “di solito” sono esclusi da questa opportunità 6.1.1 I Centri di Il Bucaneve 1. Centro Socio Educativo di Storo PERSONALE UTENZA al 31 agosto 2015 Personale amministrativo: 1 Maschi: 8

2 Frutto di questa filosofia è il grande impegno profuso dalla nostra Cooperativa per la nascita di Impresa Solidale, un consorzio del territorio per il territorio. Il Consorzio prende le mosse nel 2004 da un’iniziativa denominata “Tavolo Sociale delle Giudicarie” volta a creare momenti di dialogo e confronto con tutti gli attori che a diverso titolo e con diverse responsabilità (Servizi Sociali e Sanitari, enti del privato sociale, Amministratori Locali) sono impegnati nella programmazione e nella gestione di interventi di politica sociale. Attualmente del Consorzio fanno parte: - Il Bucaneve SCS - L’Ancora SCS, nasce nel 1982 come potenziale risposta all’aumento delle problematiche giovanili in un contesto, quello nelle Valli Giudicarie, dove i servizi rivolti ai giovani erano parzialmente assenti. - Lavori in Corso SCS, aasce nel 2000 ed è una Cooperativa di inserimento lavorativo operante nelle Valli Giudicarie. - Ass. Comunità Handicap. E’ un’Associazione di volontariato e solidarietà sociale, costituita da 5 gruppi territoriali.

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Coordinatrice del servizio: 1 Femmine: 13 Operatori: 7 Volontarie in servizio civile: 3

A Storo viene costituito il primo Centro della Cooperativa. Nel 1987 Il Bucaneve si presenta come Cooperativa di produzione lavoro, con l’obiettivo di fornire abilità manuali e lavorative agli utenti del settore sociale, affinché possano essere inseriti in quello produttivo. L’esperienza dei primi 10 anni insegna alla Cooperativa che per offrire un vero servizio bisogna differenziare l’intervento a seconda del bisogno. Si decide così di costituire una nuova Cooperativa di Produzione Lavoro (Bucaneve Servizi) e di trasformare Il Bucaneve in Cooperativa Sociale di tipo A. Il Centro di Storo viene trasformato in Centro Socio Educativo, forma che presenta tuttora. Si tratta di una struttura a carattere diurno finalizzata alla crescita dei soggetti accolti attraverso interventi mirati allo sviluppo dell’autonomia personale e sociale. Il Centro inoltre offre sostegno alle famiglie delle persone accolte. 2. Centro Socio Educativo di Larido PERSONALE UTENZA al 31 agosto 2015 Coordinatrice del servizio: 1 Maschi: 9 Operatori: 6 Femmine: 4 Volontarie in servizio civile: 3

Questo Centro ha gli stessi obiettivi del CSE di Storo, ma in un territorio che alla fine degli anni ‘90 segnalava l’assenza di un servizio così organizzato per le disabilità psicofisiche. Come il CSE di Storo, questo centro situato nell’Altipiano del Bleggio, collabora attivamente con il Servizio Socio-assistenziale territoriale, Il Centro di Salute Mentale, il Servizio di Neuropsichiatria Infantile e i medici di base. 3. Centro Diurno di Bersone PERSONALE UTENZA al 31 agosto 2015 Coordinatrice del servizio: 1 Maschi: 13 Operatori: 3 Femmine: 9 Volontari in servizio civile: 3

Nato nel 1995 dalla collaborazione tra la Cooperativa e i Servizi Sociali e Sanitari, si rivolge a persone adulte in condizioni di emarginazione o con problemi psichiatrici o, ancora, con dipendenza da alcool, dotate di un’autonomia personale sufficiente per svolgere attività connesse alla gestione della vita quotidiana e di tipo lavorativo con finalità riabilitative. L’intervento del Centro Diurno intende essere di carattere temporaneo. Per le persone che hanno raggiunto un adeguato livello di autonomia personale/sociale e discrete abilità lavorative il Servizio può attivare progetti di formazione professionale finalizzati all’inserimento lavorativo nel mondo del lavoro. 4. Comunità Residenziale di Bersone PERSONALE UTENZA al 31 agosto 2015 Coordinatrice del servizio: 1 Maschi: 3 Operatrici: 5 Femmine: 3

La Comunità nasce per rispondere a un bisogno forte emerso nei tavoli di lavoro con

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i servizi del territorio (Servizio Socio Assistenziale, Servizio di alcoologia, Centro di Salute Mentale). Prende vita nel 2001 in modo sperimentale come Appartamento Semi Protetto. Visti i buoni risultati raggiunti e i bisogni espressi in maniera sempre più marcata dal territorio, il servizio si trasforma ben presto in comunità residenziale a tutti gli effetti. La Comunità si rivolge a persone adulte in condizioni di emarginazione e/o che presentano problemi psichiatrici o di dipendenza da alcool. Dà risposta a situazioni problematiche che, in assenza di servizi di questo tipo sul territorio, venivano gestite con l’allontanamento della persona in difficoltà dal suo ambiente di vita. 6.1.2. I servizi di Il Bucaneve 1 Servizio di animazione estiva PERSONALE UTENZA al 31 AGOSTO 2015 Personale amministrativo: Maschi: 9 Coordinatrice del servizio: 2 Femmine: 3 Operatori: 9 Volontarie in servizio civile: 1

2 Servizio di assistenza scolastica PERSONALE UTENZA al 31 AGOSTO 2015 Personale amministrativo: Maschi: 3 Coordinatrice del servizio: 2 Femmine: 7 Operatori: 10 Volontarie in servizio civile: 0

3 Servizio di educativa domiciliare (IDE) PERSONALE UTENZA al 31 AGOSTO 2015 Personale amministrativo: Maschi: 9 Coordinatrice del servizio: 2 Femmine:7 Operatori: 11 Volontarie in servizio civile: 0

4 Servizio di inclusione sociale PERSONALE UTENZA al 31 AGOSTO 2015 Personale amministrativo: Maschi: 5 Coordinatrice del servizio: 1 Femmine: 5 Operatori: 8 Volontarie in servizio civile: 0

6.2 AREA DI INTERVENTO E CONTESTO TERRITORIALE Analisi della realtà territoriale entro la quale è calato il progetto L’area di intervento di questo progetto a favore delle persone diversamente abili, coincide con le Valli Giudicarie di cui sotto si riporta una cartina.

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Le Valli Giudicarie si dividono in Giudicarie Interiori (che comprendono la Val Rendena, la Busa di Tione, la Valle del Chiese) e Giudicarie Esteriori (che comprendono il Banale, il Bleggio e il Lomaso) . Come si evince dai colori della cartina, le Valli Giudicarie, da un punto di vista geografico, sono tipiche valli alpine, dove i paesi sono dislocati nel fondovalle o lungo le pendici dei monti. Le distanze tra i centri abitati non sono ragguardevoli in linea d’aria, ma prendendo in considerazione le principali strade di collegamento è possibile constatare come esse risultino di difficile percorrenza, in quanto particolarmente tortuose e strette. La viabilità delle Giudicarie e in particolar modo quella relativa ai collegamenti con le principali città o zone di interesse, come Trento e Brescia, è ormai da anni oggetto di dibattito e scontro anche a livello politico, ma ad oggi, causa anche il ridimensionamento delle risorse economiche, non sono previsti interventi migliorativi in merito. A conferma dei disagi provocati da questa situazione nel Piano Sociale viene riportato che “gli amministratori dei Comuni hanno espresso la necessità di programmare azioni specifiche rivolte alle fasce di utenza che necessitano di particolare attenzione rispetto ai trasporti: i giovani, anziani e disabili.3”. La conformazione del territorio e la conseguente dislocazione dei paesi incide nella definizione e caratterizzazione delle difficoltà e dei bisogni sociali. Per quanto concerne gli aspetti demografici, una profonda e dettagliata analisi del contesto territoriale è presente nel Piano Sociale di Comunità e successivo Documento programmatico e di proroga del Pino Sociale per il biennio 2014-2015. I comuni nei quali si suddivide la popolazione che conta 37450 unità, sono 36. L’analisi qualitativa fatta in funzione dell’aggiornamento del Piano Sociale di Comunità, ha confermato il problema della dispersione della popolazione sui piccoli

3 Comunità delle Giudicarie “Piano sociale di Comunità 2011-2013”, pag. 22

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centri abitati, con conseguenti difficoltà nella gestione dei servizi sia sotto il profilo organizzativo, sia in relazione alle risorse economiche necessarie per il mantenimento di tali servizi con standard qualitativi adeguati. Dato rilevante, a livello demografico, è dato dalla crescita dell’indice di vecchiaia che dal valore rilevato nel 2011, pari a 1,28%, è cresciuto fino 1,37% nel 2013, a conferma di un inarrestabile trend di invecchiamento della popolazione. Un segnale forte che conferma questo tipo di andamento demografico è dato anche dalla chiusura del punto nascite presso l’ospedale di Tione di Trento, a seguito del l’esiguo numero di parti che venivano eseguiti, il che comporta l’invio delle pazienti presso le strutture ospedaliere centrali di Trento e Rovereto. Un tale quadro demografico assume particolare peso nei processi di pianificazione delle politiche sociali del territorio, i quali, infatti, risultano orientati ad intensificare di servizi caratterizzanti l’area anziani e di quelli previsti come sostitutivi al nucleo familiare. I servizi di natura pubblica e privata afferenti al settore del sociale presenti nelle Valli Giudicarie sono stati mappati all’interno del Piano Sociale di Comunità4, facendo emergere come questi, nella loro complessità, rappresentino una realtà numerosa e, quindi, una risorsa significativa per il territorio. Sempre all’interno del Piano Sociale 2011-12013 erano stati esplicitati, a livello macro, i vari servizi offerti in relazione alle diverse aree di intervento, suddivisi anche tra servizi residenziali, semiresidenziali o domiciliari. Dall’analisi delle informazioni riportate risultava chiaramente una situazione d’emergenza rispetto all’assenza di strutture a carattere residenziale rivolte all’utenza adulta e disabile. Nel Piano Sociale 2011-2013, alla voce “Servizi a carattere residenziale per adulti”, si legge infatti “Centro di accoglienza notturno, appartamenti semi protetti e alloggi in autonomia sono tipologie di strutture non presenti nelle Giudicarie”5. L’unica comunità residenziale temporanea rilevata era quella della cooperativa Il Bucaneve, la quale però si colloca all’interno dell’area socio-sanitaria, tant’è che nel piano, in riferimento ai servizi di tipo residenziale per disabili, sono indicate strutture situate all’esterno ed abbastanza distanti dal territorio delle Giudicarie. Unica eccezione la comunità alloggio dell’ANFFAS, con sede a Tione di Trento che dispone di 9 posti letto, di cui 5/6 occupati stabilmente ed è rivolta ad utenza con disabilità medio-grave. All’interno del Piano Sociale però viene poi specificato che “l’elevato numero di disabili in età avanzata che vivono con genitori sempre più anziani e la loro condizione di grave dipendenza pongono urgentemente il problema del dopo di noi, che richiama il bisogno di ulteriori risposte in loco per l’accoglienza residenziale delle persone disabili destinate a rimanere sole”6. Tale situazione di criticità, viene ulteriormente confermata nella rilevazione dei bisogni socio assistenziali effettuata in riferimento all’Area Disabili e all’Area Adulti e richiamati nel più recente Documento programmatico e di proroga del Piano Sociale. Tali bisogni consistono nell’inserimento in strutture residenziali a favore di persone disabili prive di rete familiare (dopo di noi) o, ancora, residenzialità per persone con problemi socio sanitari. Tra gli interventi riferiti all’Area Adulti e all’area Disabili trovano ancora priorità e spazio di attuazione la necessità di “garantire forme di

4 Comunità delle Giudicarie “Piano sociale di Comunità 2011-2013”, pag. 61 5 Comunità delle Giudicarie “Piano sociale di Comunità 2011-2013”, pag. 66 6 Comunità delle Giudicarie “Piano sociale di Comunità 2011-2013”, pag. 67

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residenzialità anche temporanea sul territorio a favore di persone adulte a rischio di emarginazione”7 e “l’inserimento residenziale a favore di persone disabili che non possono disporre di aiuto e supporto da parte della famiglia8”. Sempre all’interno del Documento programmatico e di proroga del PS viene specificatamente fatto riferimento al progetto “Dopo di noi”. Tra le linee guide per l’Area Disabili viene infatti richiamata “l’implementazione del progetto “Dopo di noi” e la destinazione delle necessarie risorse”. Il documento accenna anche all’istituzione di una Fondazione a partecipazione territoriale, come già prevista all’interno dell’originario progetto “Dopo di noi”. La realizzazione di questo importante progetto, su cui la Cooperativa Il Bucaneve ha fortemente creduto ed investito, si sta ora concretizzando nella sua interezza, con l’apertura della struttura residenziale. Il percorso per giungere fino a questo punto è stato lungo e in certi momenti non semplice, ma la cooperativa, insieme agli altri membri del Tavolo, ha portato avanti il progetto con determinazione, fino ad arrivare a definire tutte le varie dimensioni legate alla sua implementazione, da quella attinente le risorse economiche, alla programmazione dei servizi sulla base dei precedenti lavori di analisi della domanda. Inoltre, si ritiene utile specificare che già nel 2013, con il progetto ORA…E PER SEMPRE, Il Bucaneve aveva coinvolto VSC nella realizzazione di una specifica prima fase del progetto “Dopo di noi”. Le attività svolte dai giovani in SC erano principalmente finalizzate ad agganciare le potenziali famiglie/utenza al servizio residenziale, a promuoverne la conoscenza, a far riconoscere l’importanza e l’impatto sociale del fenomeno del dopo di noi, oltre che ad approfondire i bisogni e le aspettative concrete dell’utenza target, in modo da poter programmare un servizio il più congruente alle esigenze dei beneficiari. La realizzazione di questa fase di attività del progetto “Dopo di noi” aveva permesso di mettere in luce alcune necessità di tipo operativo ed organizzativo per l’attivazione della struttura residenziale ed ora hanno costituito un forte stimolo per la realizzazione di questo nuovo progetto. 6.3 DESTINATARI E BENEFICIARI DEL PROGETTO Destinatari diretti Le persone diversamente abili. Le persone diversamente abili sono i primi destinatari diretti. La qualità della vita delle persone, di tutte le persone, non è data solo dalla risposta ai bisogni impellenti e urgenti, ma dalla sensazione quotidiana di essere parte attiva all’interno di un percorso lineare e continuativo, privo quindi di improvvisi cambiamenti, brusche fasi di distacco o di privazione del proprio contesto e delle proprie figure di riferimento. Si può quindi parlare dell’importanza di definire una rete d’intervento il più strutturata e solida possibile, che si costituisca come elemento stabile per la persona diversamente abile non solo nel qui ed ora, ma anche e soprattutto in prospettiva del domani. Perseguendo questa logica si dà la possibilità alla persona utente di pensarsi nel futuro, definendo insieme i principali step che caratterizzeranno il percorso di intervento e facendo sì che le piccole azioni svolte nella quotidianità contribuiscano

7 Comunità delle Giudicarie “Piano sociale di Comunità 2011-2013”, pag. 80 8 Comunità delle Giudicarie “Piano sociale di Comunità 2011-2013”, pag. 82

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al raggiungimento dei vari e diversi punti d’arrivo, che a sua volta diventeranno punti di partenza. Tra coloro che lavorano a contatto con persone che dispongono di abilità ed autonomie compromesse e/o in progressiva contrazione, si fa sempre più urgente l’esigenza di impostare interventi che non sanino esclusivamente dettati dall’emergenza, ma che siano strutturati su ampi archi temporali. Solo in questo modo è possibile programmare azioni ed interventi che, essendo strutturati anche secondo il principio della consequenzialità, favoriscono l’effettivo sviluppo delle abilità e delle autonomie perseguibili. Operare secondo una logica di prospettiva e continuità consente inoltre di condividere e preparare importanti e delicati momenti di passaggio, come quello della perdita delle capacità di cura da parte dei caregivers della persona disabile, oppure, la loro stessa scomparsa. Oltre a ciò, il presente progetto permette di poter garantire all’utenza la presenza di personale volontario preparato ed in grado di affrontare le diverse situazioni, implementando metodologie di intervento coerenti e nel rispetto dei principi guida a cui è orientato l’operato di Il Bucaneve: unitarietà, globalità e continuità delle attività progettuali e degli interventi individualizzati. I volontari in servizio civile(VSC) I VSC sono anch’essi destinatari diretti. Crediamo sia nostro dovere avere una vera e propria strategia di coinvolgimento e sensibilizzazione verso le giovani generazioni, mediante cui ad innescare ed incentivare l’interesse verso il mondo del sociale, favorendone il contatto diretto. La cooperativa Il Bucaneve con questo progetto intende contribuire ad un percorso di sensibilizzazione dei giovani al volontariato nella direzione della FORMAZIONE ALL’IMPEGNO SOCIALE E CIVILE, confidando nella possibilità di far nascere e sviluppare questo sentimento di impegno sociale e civile e, quindi, supportare la creazione di una cittadinanza attiva e consapevole. Si crede nel fatto che operando secondo tale modalità sarà possibile favorire la costruzione di un nuovo contesto sociale all’interno del quale siano presenti forme di attenzione e di coscienza rispetto al tema del dopo di noi ed alle correlate metodologie operative di collaborazione, condivisione e di rete. Per fare ciò sarà cura degli OLP e delle altre figure professionali coinvolte e che collaborano coi i VSC, supportarli nella loro esperienza, affinché possano far propri specifici valori attraverso la pratica concreta e quindi potendo viverli realmente attraverso la gestione di specifiche situazione, il contatto con l’utenza e l’osservazione e l’analisi di determinate problematiche e scenari. Ci piace pensare ad un interazione tra mondo del sociale e mondo dei giovani che porti a definire una commistione con ricadute importanti per entrambe le parti coinvolte e dove il reciproco contributo si costituisce come opportunità di crescita ed arricchimento. Avvicinare e coinvolgere i giovani nel sociale rappresenta sicuramente un’opportunità che consente ai ragazzi di acquisire una diversa capacità di analisi, sia in senso centrifugo che centripeto. Si è infatti conviti del fatto che attraverso questa esperienza i VSC possano arricchirsi della capacità di osservare realtà di vita superando l’applicazione di un personale ed un univoco punto di osservazione e, allo stesso tempo, approfondire e scavare nella conoscenza di sé, mediante lo strumento della relazione. Inoltre, per consentire l’effettivo consolidamento di un sistema di intervento guidato dal riconoscimento e dalla salvaguardia dei principi di globalità e continuità, è importante che i giovani ne diventino parte attiva, affinché poi ne siano promotori e attuatori consapevoli. Ai VSC è data l’opportunità di conoscere ed approfondire specifiche e contestualizzate metodologie operative, che in parte rappresentano una

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forma di cambiamento rispetto alle usuali prassi di lavoro e di rete. Ne consegue quindi l’importanza di comprenderne concretamente tali metodologie di lavoro, i principi guida, oltre che i relativi nessi e la coerenza con i profondi cambiamenti che interessano le politiche di welfare ed il territorio di riferimento dal punto di vista demografico e dei servizi presenti al suo interno. Parallelamente a tutto ciò, per i VSC la realizzazione di questa esperienza accompagna verso l’acquisizione di specifiche competenze, le quali andranno ad arricchire il personale profilo professionale, oltre che personale, sociale e civile. Lo strumento del SC può infatti essere riconosciuto a tutti gli effetti come un’esperienza a supporto ed integrazione delle politiche attive del lavoro, in particolar modo per quanto attiene ai giovani. Esso infatti si pone anche come occasione attraverso cui sviluppare e potenziare competenze tecniche, in quanto specificatamente connesse ad un contesto e ad una figura professionale, ma anche di tipo trasversali, acquisibili nel momento in cui si vivere un contesto lavorativo che richiede ed è permeato da relazioni, differenti modalità e forme di comunicazione, comportamenti, ecc. La comunità Lavorare a un progetto a favore delle persone con disabilità che vede come altri destinatari diretti anche i VSC e quindi i rappresentanti delle giovani generazioni, significa contribuire alla crescita stessa della comunità. Questo perchè consente di sviluppare attenzione verso importanti e delicate questioni, come quella del dopo di noi e, allo stesso tempo, di supportare la creazione e la programmazione di strumenti e azioni per far fronte e supportare tali fragilità. Da tener ben presente che favorendo la crescita professionale e personale dei giovani si vanno poi a generare anche altre ricadute positivi sempre a livello di comunità. Potenzialmente, infatti, si favoriscono le possibilità di occupazione per i giovani, fronteggiando le pesanti difficoltà che caratterizzano il rapporto giovani e lavoro. Solo a titolo indicativo si precisa che ad oggi il tasso di disoccupazione dei giovani (15-24 anni) in trentino corrisponde a 27,1%. Questo dato dimostra l’esorbitante crescita del fenomeno e come nel corso degli anni si sia determinato come fonte di disagio sociale, ulteriore motivo per cui anche lo strumento del SC non può non essere valorizzato per farvi fronte “Indovina chi viene a cena?”, inoltre, si pone un altro importante obiettivo nei confronti della comunità, e, più nello specifico, in ottica di sussistenza delle politiche sociali e delle politiche attive del lavoro del territorio. Anche in questo caso con una duplice prospettiva. Da un lato si guarda alla necessità di favorire il contenimento dei costi mediante la razionalizzazione e la programmazione degli interventi socio assistenziali, secondo un’ottica preventiva e con un’adeguata prospettiva temporale, che conseguentemente richiede e permette una puntuale ed adeguata predisposizione delle risorse. Dall’altro lato, andando ad incidere sulla professionalizzazione dei giovani e, quindi, sulle loro possibilità di occupabilità, rendendoli maggiormente “appetibili” al mercato del lavoro, cerca di contribuire al contenimento dei costi legati all’inattività della forza lavoro. Da non dimenticare, per altro, che occuparsi della comunità è un dovere di ogni cooperativa sociale, indipendentemente dall’obiettivo specifico che persegue in quanto la Legge 381/1991 sottolinea all’art. 1 che “le cooperative sociali hanno lo scopo di perseguire l'interesse generale della comunità alla promozione umana e all'integrazione sociale dei cittadini”. Le famiglie

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Il presente progetto non potrebbe proporsi il raggiungimento degli obiettivi che si prefigge se le famiglie non fossero anch’esse riconosciute come destinatarie dirette. Rispetto al fronteggiamento del tema del dopo di noi, spesso è proprio la famiglia ad avere necessità, in un primo momento, di essere accompagnata a prendere coscienza del problema, potendo così vincere determinate resistenze e, successivamente, essere adeguatamente coinvolta nella costruzione del progetto di vita della persona utente. All’interno del sistema di rete e lungo le diverse fasi che caratterizzano un progetto di intervento individuale, la famiglia può assumere ruoli diversi, ma ne rappresenta un nodo irrinunciabile. Le famiglie sono una risorsa a cui i servizi e i professionisti possono e devono fare riferimento nella strutturazione dell’intervento d’aiuto, ma, allo stesso tempo, in ottica ecologica-sistemica, si costituiscono esse stesse come soggetto di intervento. Spesso gli operatori si confrontano con famigliari che non accettano o che comunque fanno molta fatica a condividere ed elaborare progetti di vita a lungo termine per i loro cari. Questi, infatti, richiedono di dover riflettere e programmare fasi in cui essi stessi non ci saranno più, o non potranno più prendersi cura del loro familiare. Ciò comporta la necessità di attuare un lavoro di supporto e preparazione sia rivolto alle famiglie, che direttamente con l’utenza, affinché i futuri e complessi cambiamenti possano essere accettati, risultando il più possibile graduali. Beneficiari indiretti Il Servizio Civile La promozione fatta gli scorsi anni in merito ai precedenti progetti di Servizio Civile ha fatto emergere come nelle Valli Giudicarie la sua conoscenza sia carente9 da più punti di vista: - i ragazzi molte volte non sanno neppure che esiste e spesso non riconoscono le importanti ricadute in termini di crescita personale; - il contesto territoriale, nella sua complessità, stenta a riconoscere questa iniziativa come risorsa in cui impegnarsi per far crescere il senso di impegno civico e sociale dei giovani cittadini del domani. Nella consapevolezza di tale scenario, il progetto Indovina chi viene a cena?: - favorirà la promozione e la conoscenza per i giovani della Valle del Servizio Civile) come opportunità a loro disposizione; - risponderà a pieno ai fini primari del Servizio Civile: “b) favorire la realizzazione dei principi costituzionali di solidarietà sociale; [..]e) contribuire alla formazione civica, sociale, culturale e professionale dei giovani10”.

La Cooperativa Il Bucaneve Queste progetto permetterà alla Cooperativa Il Bucaneve di creare pensiero sempre più profondo rispetto a 2 degli obiettivi per i quali essa è nata anni fa:

1. rafforzare il proprio investimento nella promozione del miglioramento della qualità della vita delle persone con disabilità psichica o fisica, favorendo la costruzione di progetti di intervento in cui essi possano percepirsi valorizzati e riconosciuti e non invece, come spesso accade, causa di situazioni d’emergenza da tamponare a seguito delle quali vengono coinvolti in una serie di azioni prive di continuità e prospettiva,

9 Sarebbe però necessario distinguere le zone più turistiche ( ad es. la Val Rendena) dove permangono molte più difficoltà rispetto a zone ( la Val del Chiese e la Busa di Tione) più contaminate negli scorsi anni da progetti di SC e che quindi dispongono di maggiori informazioni al riguardo. 10 L. 6 marzo 2001 n. 64: “Istituzione del Servizio Civile Nazionale”

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2. stimolare la comunità e le istituzioni affinché, nel rispetto di una logica di integrazione e collaborazione, si prendano cura delle persone con disagio, al fine di promuovere le loro risorse e sviluppare per quanto più possibile le loro autonomie di vita.

La Comunità di Valle delle Giudicarie Il conseguimento degli obiettivi previsti dal progetto consentirà: - di implementare e, con il tempo, uniformare una metodologia di rete in grado di strutturare percorsi che coinvolgano diversi attori sociali, mantenendoli in relazione rispetto ai distinti step che caratterizzano un progetto di intervento individualizzato, oltre che in merito alle diversificate dimensioni e alle differenti fasi di vita della persona; - di disporre nel proprio territorio di una struttura in grado di rispondere all’emergente bisogno connesso al dopo di noi, struttura che fino ad ora non era presente, ma rispetto alla quale ormai da anni ed a più voci ne è stata sollevata la forte necessità.

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7) Obiettivi del progetto:

Il macro obiettivo a cui tende tale progetto è quello di offrire una risposta al problema del dopo di noi, contribuendo a sviluppare e portare avanti la specifica iniziativa nata attraverso il Tavolo di lavoro del progetto “Dopo di noi”, di cui Il Bucaneve è soggetto attivo e fondatore. Le difficoltà connesse al fenomeno del “dopo di noi” che si determinano attraverso varie e diverse sfaccettature ed interessano diversificati ambiti di vita, risultano sempre più complesse e, allo stesso tempo, difficili, da affrontare. Tale scenario non si riscontra solo all’interno del territorio delle Giudicare, tutt’altro. I problemi connessi al dopo di noi sono ancor più presenti nei grandi contesti urbani, dove le situazioni di isolamento e solitudine delle persone che vivono forme di disabilità e delle rispettive famiglie sono particolarmente accentuate, a causa della presenza di tessuti relazionali e forme di socialità e solidarietà spesso molto fragili. A livello locale di Comunità di Valle le difficoltà nell’ambito del dopo di noi, così come l’esigenza di progettare attività e servizi per fronteggiarle, sono state per tempo oggetto di analisi, monitoraggio e ricerca da parte dal Tavolo di lavoro. Inizialmente tale operato era stato attivato anche sulla base di alcuni importanti stimoli ed iniziativi realizzate a livello sovra-territoriale da parte, ad esempio, dal Consorzio delle cooperative sociali trentine – Con.Solida, che a loro volta avevano favorito sensibilizzazione e attenzione all’interno del settore sull’argomento, oltre che la percezione della correlata urgenza. Il Bucaneve era stato coinvolto in alcune attività sperimentali, avviate da Con.Solida, a testimonianza della forte attenzione che fin da subito la Cooperativa aveva attribuito al tema, anche perchè questo interessa in modo significativo il suo target d’utenza, anche in funzione del territorio all’interno del quale opera, dei servizi socio assistenziali che esso offre o rispetto ai quali si percepisce la mancanza. Il progetto “Dopo di noi” attraverso l’intenso e congiunto lavoro dei membri del Tavolo e dei rispettivi enti/organizzazioni che rappresentano, è dunque arrivato a quella che si può considerare tra le più importanti ed allo stesso tempo impegnative fasi di realizzazione: l’apertura della struttura residenziale e la programmazione in dettaglio dei suoi servizi e delle sue attività. “Indovina chi viene a cena?” si innesta quindi su questo specifico processo attuativo della più ampia progettualità “Dopo di noi”, con l’obiettivo di supportarne una determinata fase, che riguarda l’attivazione del gruppo di volontari da inserire e coinvolgere nelle attività e sui servizi previsti all’interno della struttura residenziale e più nel dettaglio: -il processo di creazione e selezione del gruppo di volontari, -la programmazione e la realizzazione di uno percorso di formazione che possa offrire ai volontari specifiche conoscenze ed abilità che a loro volta gli consentano di svolgere il ruolo di volontario in modo competente e consapevole, andando anche ad incidere positivamente sulle personali percezioni di efficacia ed utilità. Questo progetto contribuisce a perseguire anche un’altra finalità di metodo più ampia e particolarmente ambiziosa, ma sempre correlata e funzionale al conseguimento del macro obiettivo che lo contraddistingue. Tale fine consiste nell’implementazione dei principi di unitarietà, globalità e continuità nelle fasi di programmazione e attuazione degli interventi. Questo significa anche favorire e sostenere lo sviluppo di forme di collaborazione e interazione tra i diversi servizi che rispetto alle diverse fasi di vita, così come in merito ai sui diversi ambiti (scuola, lavoro, tempo, libero, ecc.) hanno in capo la gestione dei medesimi utenti. Tale obiettivo nasce dal fatto di credere fortemente

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che il dopo di noi, deve essere programmato e costruito durante noi e questo vuol dire intervenire ed operare nel corso dell’intero arco di vita della persona, attuando una metodologia operativa multidimensionale e globale. Uno tra i principali aspetti che evidenzia la messa in pratica di azioni per raggiungere questo obiettivo consiste nel fatto che all’interno della struttura residenziale saranno organizzate in modo sistematico anche attività di vario genere e momenti/periodi di accoglienza specificatamente rivolti ai bambini e giovani che vivono forme di disabilità. La metodologia mediante cui la Cooperativa Il Bucaneve intende offrire dei servizi in risposta al problema del dopo di noi, infatti, non è quella della ricerca del posto letto all’interno di una struttura preposta, attivandosi sull’emergenza, bensì, lavorare in collaborazione con altri servizi e professionisti del territorio, costruendo in modo integrato interventi con le persone utenti e con le loro famiglie, accompagnandole nelle diverse tappe del loro percorso di vita e nelle correlate fasi di passaggio e cambiamento. L’idea di coinvolgere ancora una volta il Servizio Civile nella realizzazione del generale progetto “Dopo di noi”, tematica così delicata e che può risultare complessa da gestire anche sul versante emotivo, nasce dalla consapevolezza che per poter sviluppare una diversa coscienza e predisposizione rispetto a tale tema argomento è fondamentale coinvolgere coloro che rappresentano il futuro all’interno dei servizi, delle istituzioni e della comunità, affinché se ne facciano convinti e concreti promotori nell’esercizio del proprio ruolo di cittadino, oltre che di possibile operatore del sociale. A tutto ciò si aggiungono poi i buoni esiti conseguiti attraverso la precedente esperienza di Servizio Civile, che pur concentrandosi su specifiche attività molto di verse da quelle previste dal presente progetto, si crede abbia favorito nei giovani una specifica sensibilità circa il fenomeno. Trasversalmente la presente esperienza progettuale favorirà la messa in relazione e la conoscenza di altre realtà del sociale presenti sul territorio, che si differenziano per natura e mandato. Ciò consentirà ai giovani di osservare ed analizzare il mondo del sociale e del volontariato in modo diretto, anche nelle specifiche dinamiche di messa in rete ed interazione progettuale. A seguire si riportano gli obiettivi specifici, in relazione ai diversi beneficiari e destinatari A )OBIETTIVI PER LE PERSONE DIVERSAMENTE ABILI � Disporre di servizi che operino per la costruzione di percorsi di intervento unitari

ed integrati � Disporre di servizi in risposta al problema della perdita dei propri care

givers, rimanendo all’interno del territorio di riferimento, potendo così proseguire nella realizzazione del proprio progetto di intervento e di vita (continuando, ad esempio, a frequentare il laboratori di inserimento lavorativo e potendo così mantenere con maggiore facilità relazioni amicali e parentali

� Raggiungere capacità ed autonomie condivise al momento della definizione del

progetto d’intervento � Predisporre interventi che favoriscano l’individuazione di punti di forza e di

debolezza su cui lavorare per il rispettivo rafforzamento e fronteggiamento � Sviluppare ed acquisire ogni potenziale autonomia di vita mediante percorsi

di intervento strutturati secondo una logica di globalità e continuità

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� Migliorare l’autostima INDICATORI DI RISULTATO 1. Attivazione, all’interno del territorio delle Giudicare, della struttura residenziale rivolta a persone diversamente abili che non dispongono di sufficienti autonomie e non possono ricevere la necessaria assistenza da parte dei propri famigliari 2. Realizzazione di specifiche attività ed iniziative ludico-ricreative, rivolte a bambini e giovani disabili e alle rispettive famiglie, all’interno della struttura residenziale, finalizzate a favorire la conoscenza e l’avvicinamento alla tipologia di servizi che eroga 3. Conseguimento degli obiettivi definiti all’interno dei progetti individuali di intervento implementati con la persona utente, (ad es. l’effettivo accesso nel marcato del lavoro a seguito di un percorso di inserimento lavorativo, oppure, lo sviluppo/acquisizione di specifiche autonomie personali su cui è stato focalizzato l’intervento B) OBIETTIVI PER I VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE � Diventare coprotagonisti di un progetto a favore delle persone con disabilità che,

allo stesso tempo, contribuisce alla sensibilizzazione e alla crescita civile e sociale della comunità � Conoscere la realtà della disabilità operando all’interno della cooperativa Il

Bucaneve � Conoscere il mondo del sociale caratterizzante il territorio delle Giudicarie; � Cooperare alla creazione e alla strutturazione di forme di collaborazione tra

le diverse organizzazioni afferenti al mondo del sociale e del volontariato � Conoscere e promuovere cultura e predisposizione metodologica di

intervento volta al principio dell’unitarietà e della continuità � Acquisire un approccio al lavoro di tipo collaborativo e predisposto

all’integrazione � Favorire la sensibilizzazione dei giovani al volontariato nella direzione della

formazione all’impegno sociale e civile. � Favorire nei giovani l’assunzione di un atteggiamento attivo verso la realtà

che li circonda: ci sono cose per le quali vale la pena di spendere la propria vita

� Favorire lo sviluppo in ogni giovane di uno spazio interiore che gli consenta di ri-collocarsi emotivamente verso gli altri: passare dalla percezione dell’altro come oggetto generico, alla percezione dell’altro come soggetto caratterizzato da specificità (risorse e limiti)

� Favorire l’acquisizione di competenze specifiche e trasversali che favoriscano lo sviluppo e l’arricchimento del profilo professionale dei VSC � Conoscere le dinamiche organizzative di una realtà lavorativa � Assumere comportamenti adeguati, nel riconoscimento reciproco dei ruoli,

all’interno dei gruppi di lavoro o dei contesti d’equipe � Conoscere ed utilizzare in modo coerente le diverse forme e modalità di

comunicazione � Predisporre, utilizzare ed archiviare specifiche e differenti tipologie di

documentazione � Acquisire metodo e sistematicità nell’attività di programmazione

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INDICATORI DI RISULTATO 1. Conoscere le diverse tipologie di disabilità e le strutture del territorio ad esse preposte 2. Conoscere la metodologia di lavoro della cooperativa Il Bucaneve 3. Organizzarsi ed operare in modo autonomo all’interno di un contesto di lavoro che, in quanto tale, è caratterizzato dalla presenza di ruoli, responsabilità e regole 4. Relazionarsi e comunicare in modo adeguato rispetto all’interlocutore, al contesto ed attraverso canali corretti e coerenti 4. Collaborare, mediante l’assunzione di un ruolo attivo, alla costruzione di un progetto che ha come obiettivo quello di supportare l’attivazione di una nuova struttura residenziale, che si costituisce come specifica risposta ad un problema riconosciuto all’interno del territorio di rifermento. Più nel dettaglio, per i VSC l’impegno è focalizzato sulla dimensione della preparazione/formazione del personale volontario da coinvolgere al suo interno, per garantire all’utenza l’erogazione di un servizio il più possibile adeguato e rispondente ai bisogni. 5. Acquisizione di un ruolo civile e sociale attivo C)OBIETTIVI PER LA COMUNITÀ � Disporre di servizi che rispondano ai bisogni sociali emergenti rilevati � Utilizzare in modo razionale le risorse nella predisposizione delle politiche e

degli interventi sociali e delle politiche attive del lavoro � Favorire la programmazione integrata degli interventi al fine di evitare la

sovrapposizione di servizi e risorse, oltre che per migliorare le possibilità di conseguire obiettivi e risultati, operando nell’ottimizzazione delle risorse investite;

� Operare nella gestione delle risorse tenendo in considerazione una logica di prospettiva.

� Favorire l’occupabilità dei giovani, attraverso la possibilità di costruirsi esperienza e sviluppare il personale baglio di competenze

INDICATORI DI RISULTATO 1. Attivazione, all’interno del territorio delle Giudicare, della struttura residenziale rivolta a persone diversamente abili che non dispongono di sufficienti autonomie e non possono ricevere la necessaria assistenza da parte dei propri famigliari 2. Miglioramento degli indici di efficienza degli interventi socio assistenziali realizzati 3. Arricchimento e sviluppo del profilo professionale dei VSC, migliorando, potenzialmente, le loro possibilità di accesso al mercato del lavoro D) LE FAMIGLIE � Diventare effettive protagoniste nella costruzione dei progetti di intervento e di

vita dei propri cari � Prendere coscienza delle problematiche correlate al tema del dopo di noi � Percepire il riconoscimento da parte della comunità/servizi dei loro bisogni � Conoscere i servizi correlati al tema del dopo di noi

INDICATORI DI RISULTATO

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1. Coinvolgimento attivo delle famiglie delle persone disabili, non solo adulte, bensì anche bambini e ragazzi, per poter condividere la costruzione di progetti individuali di intervento e di vita dei propri figli

BENEFICIARI INDIRETTI A) OBIETTIVI PER IL SERVIZIO CIVILE � Favorire la consapevolezza della comunità rispetto alla presenza di questo

prezioso strumento a favore dei propri giovani � Promuovere il Servizio Civile all’interno del Tavolo di lavoro del progetto

“Dopo di noi” � Promuovere il Servizio Civile tra le organizzazioni, i servizi e i professionisti

con cui si entra in contatto e si collabora per l’attuazione del nuovo servizio di residenzialità e per la realizzazione del percorso formativo rivolto al personale volontario da coinvolgere al suo interno

INDICATORI DI RISULTATO 1. Favorire conoscenza e consapevolezza rispetto alle opportunità insite nelle esperienza di SC, 2. Incremento del numero di richieste di partecipazione ai progetti di servizio civile presentati dagli enti accreditati e finanziati. B) OBIETTIVI PER LA COOPERATIVA SOCIALE IL BUCANEVE � Rispondere al meglio alla propria mission: “stimolare la comunità e le istituzioni

affinché si prendano cura delle persone con disagio e promuovano la loro piena integrazione sociale e lavorativa”11 � Favorire l’integrazione del Privato Sociale (e in particolare della

Cooperativa) rispetto alla propria comunità. INDICATORI DI RISULTATO 1. La Cooperativa diventa catalizzatore d’attenzione e promotore di risposte concrete sul tema del dopo di noi. C) OBIETTIVI PER LA COMUNITA’ DI VALLE � Adempiere agli impegni assunti rispetto alle priorità 2013 definite all’interno del

Piano Sociale di Comunità e poi riprese e confermate nel documento programmatico e di proroga del medesimo piano per il biennio 2014-2015

� Rispondere ai bisogni rilevati mediante le attività di analisi e ricerca condotte al

fine di elaborare il Piano Sociale di Comunità e relativo documento di proroga INDICATORI DI RISULTATO 1. Presenza nel territorio di un servizio residenziale che risponda ai bisogni della comunità in relazione al tema del dopo di noi.

11 Il Bucaneve. Carta dei servizi.

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8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo:

PREMESSA Dal punto di vista organizzativo il progetto vedrà l’attivazione di 3 percorsi. Il primo percorso è finalizzato alla definizione del gruppo di volontari da coinvolgere all’interno della struttura residenziale. Il secondo percorso è invece focalizzato sulle attività di programmazione e gestione del corso di formazione rivolto al personale volontario della comunità residenziale. Il terzo percorso prevede la programmazione e la gestione di un convegno, il cui scopo è quello di diffondere conoscenza e consapevolezza rispetto al tema del dopo di noi e promuovere la nuova struttura e i suoi servizi. All’interno del convegno sarà inoltre presentata e valorizzata l’esperienza formativa di cui ha beneficiato il gruppo di volontari. Trasversalmente a questi tre specifici percorsi i VSC saranno quotidianamente impegnati nelle attività dei Centri presso cui sono inseriti ed all’interno dei quali avranno modo di approfondire il tema della disabilità, così come aspetti di tipo organizzativo e di tipo relazionale sia verso l’utenza che con i colleghi o gli altri professionisti esterni. I VSC avranno quindi modo di acquisire metodologie operative e saperi fondamentali a cui ricorrere anche per realizzare i tre percorsi specifici. Anche all’interno dei centri i giovani avranno inoltre di “respirare” il tema del dopo di noi e le questioni di varia e diversa natura legate al progetto “Dopo di noi” e all’attivazione della nuova struttura residenziale. Questa infatti comporterà notevoli cambiamenti organizzativi, diverse metodologie operative, di gestione dell’utenza e di progettazione e conduzione dei rispettivi progetti d’intervento. Ne consegue che, in particolare in questo e per i prossimi periodi, il nuovo servizio residenziale risulterà essere importante oggetto di attenzione, a cui saranno dedicati differenti momenti di discussione, confronto e programmazione. Di seguito riportiamo le risorse umane coinvolte nel progetto “Indovina chi viene a cena?”, i percorsi con dettaglio delle specifiche attività previste per il raggiungimento degli obiettivi decritti al punto 7 e il ruolo dei VSC all’interno dei tre diversi percorsi. RISORSE PROFESSIONALI Gli OLP Sulla base della realizzazione di precedenti progetti di SC s’è appurato come il ruolo dell’OLP non sia assolutamente un ruolo semplice e che, oltre alla costante formazione, assume un’importanza fondamentale anche l’esperienza. E’, infatti, l’esperienza che consente di saper leggere ed individuare con maggior immediatezza situazioni potenzialmente difficoltose/di criticità o ambiti in cui valorizzare i giovani, così come di condurre in modo efficace le attività di monitoraggio e valutazione. In relazione a ciò s’è quindi scelto di mantenere sul progetto gli OLP con maggior esperienza. Tale scelta è stata supportata anche dal fatto che la fase di monitoraggio, affinché possa essere efficace e di supporto al percorso di certificazione delle competenze attuato dalla Provincia Autonoma di Trento ed a cui Il Bucaneve aderisce anche per altri progetti, richiede particolari abilità di analisi, oltre che di

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predisposizione al confronto, sia con i giovani che con i colleghi che interagiscono con loro. Gli OLP svolgeranno il proprio ruolo al fine di: -essere guida e punto di riferimento per i giovani nello svolgimento delle attività -essere fonte di motivazione, stimolo e crescita, proponendo ad esempio la lettura di specifico materiale, la partecipazione ad attività o ad incontri e convegni, la rielaborazione personale di vicissitudini, dinamiche relazionali, ecc. Gli OLP coinvolti nel progetto per singole sedi di attuazione sono: - CSE di Storo: Antonella Lonati, operatrice del CSE di Storo, formata al ruolo di OLP e con relativa esperienza pluriennale - CSE di Larido: Ilaria Zambanini, operatrice del CSE di Larido, formata al ruolo di OLP e con relativa esperienza pluriennale - Centro di Bersone: Ezio Bagozzi, operatore del Centro Diurno di Bersone, formato al ruolo di OLP e con relativa esperienza pluriennale. Tra OLP sarà attuato un percorso di crescita interno. Data la significativa esperienza di cui tutti dispongono, il gruppo degli OLP programmerà in itinere incontri specifici, all’interno dei quali generare scambi di informazioni, consigli, conoscenze, ecc. Le altre figure professionali Gli altri professionisti con cui i giovani interagiranno sono: -Maria Grazia Scaglia: direttrice di Il Bucaneve, presidente del consorzio Impresa Solidale e responsabile del Tavolo del progetto Dopo di noi. In virtù di tali ruoli dispone di una profonda conoscenza delle dinamiche caratterizzanti il mondo del sociale, oltre che competenze direzionali e di gestione del personale -Sara Zambotti: psicoterapeuta e coordinatrice dell’area famiglie all’interno del Tavolo del progetto “Dopo di noi”, con esperienza in attività di supporto al singolo e alla famiglia e gestione della dimensione relazionale -Omar Cucic: operatore del CSE di Storo, con particolare esperienza e conoscenza rispetto al disturbo dell’autismo sia dal punto di vista delle metodologie di intervento, che in relazione alle caratteristiche dell’utenza ed alla dimensione di cura/terapeutica -Licia Tonelli: operatrice del Centro Diurno di Bersone, con particolare esperienza nella gestione di progetti di intervento rivolti all’utenza psichiatrica. Tali figure risultano particolarmente significative per il fatto che sono membri del Tavolo (Maria Grazia Scaglia e Sara Zambotti), dispongono di una conoscenza dettagliata dell’intero progetto Dopo di noi, oltre che avere competenze specifiche in determinati ambiti (rispettivamente direzionale/manageriale, ambito famiglia, autismo e utenza psichiatrica). I VSC avranno inoltre modo di confrontarsi quotidianamente con le RDS delle strutture in cui sono inseriti, ovvero: -Laura Caliari: RDS della Comunità Residenziale e del Centro Diurno di Bersone, laureata in Scienze dell’Educazione, formata OLP; -Elena Simoni: RDS del CSE di Larido, psicologa ed esperta in counseling familiare, -Maura Pasi: RDS del CSE di Storo, laureata in Scienze dell’Educazione e con esperienza decennale nell’attività di coordinamento del centro, oltre che di OLP.

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PERCORSI PRIMO PERCORSO

Conoscere la cooperativa Il Bucaneve e lo specifico progetto “Dopo di noi”, al fine di poter poi operare nelle attività di individuazione e coinvolgimento del personale volontario da inserire all’interno della struttura residenziale, i quali saranno anche beneficiari dello specifico percorso formativo. 8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi. - Partecipazione e collaborazione alle attività realizzate presso i Centri della

Cooperativa, finalizzate al raggiungimento degli obiettivi caratterizzanti i diversi progetti di intervento dell’utenza

- Partecipazione e collaborazione alle attività di monitoraggio e valutazione d’equipe relative ai singoli utenti

- Partecipazione alle riunioni di programmazione dei Centri - Elaborazione del database dei volontari presenti all’interno della cooperativa - Analisi dei dati del territorio e riguardanti altre organizzazioni di volontariato per individuare volontari da coinvolgere - Implementare strategie di promozione e ricerca di volontari (web, articoli per giornali/periodici, ecc.) - Elaborazione di materiale informativo da distribuire o mettere a disposizione/in consultazione presso determinate strutture, o in occasione di particolari eventi - Partecipazione alle attività di selezione del gruppo di volontari da inserire nella struttura residenziale e beneficiari del progetto formativo 8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività - 6 volontari servizio sociale (VSC) - 3 OLP - 3 responsabili del servizio (RDS). Le figure individuate sono la dott.ssa Pasi Maura, la dott.ssa Simoni Elena e la dott.ssa Laura Caliari, in quanto, anche grazie alla loro formazione/esperienza di OLP, dispongono di una conoscenza storica e specifica del contesto organizzativo di Il Bucaneve, oltre che del percorso che ha portato all’attivazione della struttura residenziale e del territorio di riferimento in termini di risorse in esso presenti. - il presidente del consorzio Impresa Solidale, Scaglia Mariagrazia. L’esigenza di coinvolgere il Presidente del Consorzio risiede nell’importanza di avere la consulenza da parte di chi ha un’ottima conoscenza del tessuto sociale di riferimento e può quindi essere di grande supporto nell’individuazione di nuovi volontari da contattare, oppure, nell’indicare personale volontario già conosciuto - 3 educatori dei Centri della Cooperativa da individuare a progetto iniziato 8.3 Ruolo ed attività previste per i giovani nell’ambito del progetto - Affiancamento12 ai RDS nel lavoro di analisi del dei database e nella ricerca all’interno del territorio di riferimento di volontari, ricorrendo anche a materiale già prodotto mediante lavori di ricerca condotti da altri professionisti, o da altri giovani in precedenti progetti di SC.

12 In base alle capacità e alla predisposizione dimostrata dai VSC, più o meno ampia sarà l’autonomia a loro riconosciuta nella realizzazione delle attività assegnate. Chiaramente come già detto sarà sempre assicurata la presenza di un referente di supporto, soprattutto per gli ambiti più critici, con esperienza di OLP.

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- Elaborare materiale informativo (volantini, brochure, articoli per periodici locali, ecc.) per diffondere la conoscenza circa il nuovo servizio di residenzialità offerto dalla Cooperativa, promuovere la ricerca di personale volontario, oltre che il percorso formativo ad essi rivolto - Curare l’aggiornamento e la promozione dell’attività di ricerca di volontari attraverso la pubblicazione di informazioni all’interno del web, utilizzando diversi canali come la pagina facebook della cooperativa, il sito internet, ecc. - Partecipare alle quotidiane attività previste all’interno dei centri della Cooperativa, per approfondire la conoscenza delle diverse tipologie di disabilità dell’utenza ed osservare da vicino il ruolo degli operatori, oltre che di eventuale personale volontario presenti - Partecipare alle riunioni organizzative della struttura residenziale, all’intero delle quali si lavora sulla definizione di metodologie di intervento e si affrontano questioni di tipo organizzativo e di gestione/programmazione del personale - Partecipazione alle riunione coi i rappresentanti del Tavolo del progetto “Dopo di noi”. Tali incontri saranno focalizzati su aspetti di programmazione di tipo procedurale ed operativo, ma anche sulle modalità di condivisione delle metodologie di intervento, al fine di garantire metodi omogenee di invio, segnalazione dei casi e gestione delle relazioni in termini di aggiornamenti e comunicazioni - Affiancamento e collaborazione nella programmazione dell’attività di convocazione e selezione del gruppo di volontari beneficiari del percorso formativo - Affiancamento e collaborazione nell’elaborazione e predisposizione della documentazione a supporto della realizzazione delle selezioni, oltre che per la registrazione ed archiviazione degli esiti del materiale raccolto e prodotto. In particolar modo questo specifico lavoro sarà svolto con l’obiettivo di creare un archivio di riferimento a cui ricorrere sia nel caso in cui risulti necessario individuare e coinvolgere nuovi ed ulteriori volontari, sia per lasciare traccia delle modalità e delle pratiche implementate. Così facendo, nel corso del tempo, per la Cooperativa sarà possibile definire un proprio preciso modello operativo di riferimento. SECONDO PERCORSO Programmare e gestire un percorso formativo rivolto al personale volontario della struttura residenziale Dopo di noi. 8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi. - Progettare un percorso formativo, definendo obiettivi, contenuti ed aspetti organizzativi (tempi e spazi) coerentemente con le necessità individuate dai RDS della Cooperative, anche attraverso un lavoro di analisi e rielaborazione di esperienze e vissuti portati da altri volontari già presenti all’interno di Il Bucaneve, così come da precedenti VSC - Identificazione dei formatori e definizione dei rispetti accordi in merito alla realizzazione dell’attività di docenza - Gestire le comunicazioni con i beneficiari del percorso formativo e con i docenti - Realizzare azioni di monitoraggio in itinere, attraverso incontri periodici con i beneficiari del corso e momenti di confronto con i formatori coinvolti - Realizzare un momento di valutazione finale del percorso formativo mediante la programmazione di incontri individuali con ogni partecipante 8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste,

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con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività - 6 volontari servizio sociale (VSC) - 3 OLP - 3 responsabili del servizio (RDS). Le figure individuate sono la dott.ssa Pasi Maura, la dott.ssa Simoni Elena e la dott.ssa Laura Caliari, in quanto dispongono di una conoscenza storica e specifica del contesto organizzativo di Il Bucaneve, oltre che una significativa dimestichezza nelle pratiche di gestione e coordinamento del personale della cooperativa e anche del personale volontario, in quanto appunto, responsabili di servizio. - il presidente del consorzio Impresa Solidale, in virtù delle importanti competenze maturate rispetto al tema della disabilità, del lavoro di rete, oltre che a quelle sviluppate in ambito organizzativo e manageriale. Queste ultime comprendono anche le questioni legate alla selezione e gestione del personale, rispetto alle quali, quindi ha conoscenze specifiche ed approfondite. Il ruolo risulta quindi strategico sia nella fase di individuazione dei formatori e di programmazione del budget, ma anche in quella di realizzazione del percorso, coinvolgendola come docente - il personale dipendente che gestisce i servizi e opera nella struttura residenziale Dopo di noi, non ancora individuato, ma che rappresenterà un importante gruppo di interlocutori per i VSC nella programmazione e gestione delle attività formative

8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto - Collaborare all’articolazione in contenuti e moduli del progetto formativo - Collaborare alla programmazione temporale, logistica ed organizzativa del progetto formativo - Gestire le iscrizioni e le comunicazioni con i volontari beneficiari del progetto formativo - Gestione delle varie e diverse tipologie di documentazione inerenti al corso, come, ad esempio, elaborare, inviare ed archiviare gli incarichi e rispettivi CV dei vari docenti e delle altre figure professionali coinvolte nel progetto formativo - Predisporre prima di ogni incontri l’aula e il materiale didattico fornito dai formatori - Collaborare alla creazione e gestione di una piattaforma informatica/blog per la condivisione del materiale didattico, lo scambio di informazioni e configurandosi come spazio virtuale di confronto rivolto ai partecipanti del corso - Gestione degli aggiornamenti della piattaforma informatica/blog e delle correlate attività di caricamento del materiale didattico od informativo - Collaborare alla gestione e monitoraggio del piano di spesa relativo alla realizzazione del progetto formativo TERZO PERCORSO Programmare e gestire un convegno sul tema del dopo di noi, all’interno del quale presentare anche il progetto formativo realizzato con il gruppo di volontari e in cui prevedere una “cerimonia” di consegna degli attestati ai volontari formati, al fine di attribuire anche una veste di formalità all’esperienza e valorizzare l’impegno dei corsisti. 8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi. - Programmare ed organizzare, anche dal punto di vista logistico, il convegno - Promuovere secondo vari e diversi canali la realizzazione del convegno - Elaborare il materiale per la presentazione dei contenuti da esporre e analizzare

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durante il convegno - Elaborazione degli atti del convegno e, dunque, del materiale riguardante gli interventi dei relatori e le analisi dei risultati emersi dalla valutazione e dal confronto sulle prospettive future rispetto al tema del dopo di noi 8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività - 6 volontari servizio sociale (VSC) - 3 OLP - 3 responsabili di servizio (RDS). Le figure individuate sono la dott.ssa Pasi Maura, la dott.ssa Simoni Elena e la dott.ssa Laura Caliari - il personale volontario che hanno preso parte al percorso formativo - il presidente del consorzio Impresa Solidale - il personale dipendente che gestisce i servizi e opera nella struttura residenziale Dopo di noi, non ancora individuato 8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto - Partecipazione al gruppo di lavoro per l’organizzazione del convegno - Collaborare alla gestione logistica e di allestimento degli spazi in cui si svolgerà l’evento - Collaborare alla definizione/selezione dell’elenco invitati - Collaborare alla stesura del programma dell’evento - Elaborare gli inviti e gestione degli invii (mail, posta e contatti telefonici) - Elaborare il materiale audio e video di presentazione del progetto realizzato, da esporre ed analizzare durante l’evento - Elaborare gli attestati di frequenza/formazione da consegnare ai volontari - Collaborare alla promozione e alla comunicazione dell’evento (internet, stampa locale e periodico della cooperativa) - Partecipare al convegno con ruolo attivo per l’organizzazione e gestione di diversi aspetti come la registrazione dei presenti, il presidio del punto informativo, la produzione del materiale fotografico, ecc. - Collaborare alla stesura degli atti del convegno - Partecipare all’incontro di valutazione finale, che prenderà in esame anche gli elementi di riuscita e di difficoltà legati alla realizzazione del convegno

9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto:

10) Numero posti con vitto e alloggio:

11) Numero posti senza vitto e alloggio:

12) Numero posti con solo vitto:

13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:

14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :

6

0

0

6

30 ore a settimana

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15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:

Si richiede ai VSC la disponibilità a: - partecipare a gite organizzate dai centri per le persone utenti che si svolgono sul territorio e in giorni feriali; - partecipare a 4 mercatini organizzati nei giorni festivi sul territorio per vendere i prodotti di artigianato realizzati dalle persone utenti dei Centri; - partecipare al soggiorno educativo di una settimana/10 giorni che si svolge solitamente nel mese di giugno/luglio.

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16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato:

N. Sede di

attuazione del progetto

Comune Indirizzo Cod.

ident. sede N. vol. per

sede

Nominativi degli Operatori Locali di Progetto

Nominativi dei Responsabili Locali di Ente Accreditato

Cognome e nome

Data di nascita

C.F. Cognome e

nome Data di nascita

C.F.

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18

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17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:

Presentazione a cura dei VSC e rispettivi OLP del Progetto Servizio Civile in un incontro organizzato dal Piano Giovani di Zona 2016 – Valle del Chiese.

8 ore (per singolo ragazzo)

Disponibilità a partecipare ad iniziative di promozione del Servizio Civile promosse dall’Ufficio Servizio Civile della Provincia (ad esempio la partecipazione a Fa la cosa giusta)

Il numero di ore dedicato a questa attività di sensibilizzazione varierà in base alle proposte fatte dall’Ufficio Servizio Civile della Provincia. Non meno di 8 ore per ragazzo

Distribuzione di volantini che promuovono il Servizio Civile, specificatamente elaborati per rivolgersi in modo coerente al target di riferimento, ovvero, ragazzi di età congrua e residenti nell’area di intervento. Durante il convegno previsto all’interno del progetto i VSC saranno chiamati a tenere una breve testimonianza che funga anche da presentazione del SC. Sempre in occasione del convegno sarà messo a disposizione materiale informativo e conoscitivo inerente il SC

4 ore per ragazzo

Presentazione e promozione del presente progetto Servizio Civile attraverso il sito www.impresasolidale.it, mediante tecniche e metodologie creative ed interattive

12 ore per ragazzo

Gestione e aggiornamento della pagina Facebook della Cooperativa rispetto allo specifico ambito del SC, al fine di mantenere i contatti con i giovani, tenendoli aggiornati sul progetto SC e correlate attività di Il Bucaneve

4 ore per ragazzo

Presentazione di un articolo sul periodico della Cooperativa Dialogando (edizione primavera 2016)

4 ore per ragazzo

Elaborazione di un breve video per una presentazione formale e puntuale del progetto SC, da caricare e pubblicare sui siti sopra indicati e sulla pagina Facebook della Cooperativa

12 ore per ragazzo

18) Criteri e modalità di selezione dei volontari: Criteri UNSC

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19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale

indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):

SI’ NZ03610

20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto:

Si rinvia alle Linee Guida

21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):

SI’ NZ03610

22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:

Saranno selezionati i candidati con almeno il Diploma Professionale come titolo di studio. Indovina chi viene a cena? è un progetto che coniuga l’obiettivo di valorizzare il volontariato e il suo reale significato, con quello di fornire ai giovani un’esperienza che accresca le loro competenze e, quindi, il proprio profilo professionale, al fine di potenziare e migliorare le possibilità d’accesso al mondo del lavoro. Nelle sue diverse fasi di attuazione, i ragazzi si troveranno a dover realizzare attività che richiedono puntualità e completezza nelle comunicazioni ed una capacità di programmazione dettagliata e precisa. Questo si somma anche il fatto che i VSC saranno chiamanti ad assumere un ruolo attivo all’interno di contesti relazionali complessi, dati dalla tipologia d’utenza che contraddistingue la Cooperativa, così come dai gruppi di lavoro a cui prenderanno parte: il Tavolo del progetto del “Dopo di noi”, l’equipe dei centri diurno, ecc. Seppur sempre seguiti e supportati dall’OLP è molto importante che i VSC sappiano applicare metodologie relazionali e di comunicazione adeguate e pertinenti, anche perché questo rappresenta uno tra gli aspetti principali che permetterà poi a loro di acquisire nel tempo maggiori margini di autonomia nello svolgimento delle varie attività. Viene quindi richiesta predisposizione al lavoro di gruppo ed alla relazione ed è riconosciuta importanza a precedenti esperienze in gruppi di volontariato (ad esempio colonie estive, circoli parrocchiali, corpo musicali, gruppi sportivi). Infine, sarà valorizzata e tenuta in considerazione la buona conoscenza del pacchetto Office, oltre che una certa predisposizione e curiosità rispetto al mondo del web e dei social, data la presenza di alcune specifiche attività che saranno richieste ai VSC, come dettagliato al punto 8.

23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione

del progetto:

Voci di costo Per singolo giovane Vitto dei giovani in SC € 2.000,00 Vitto e alloggio nell’eventualità di € 450,00

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soggiorno educativo Materiale di consumo standard per riunioni e per l’elaborazione del materiale illustrativo e promozionale

€ 50,00

Viaggi e spostamenti con i mezzi di Il Bucaneve

€ 150,00

Voci di costo Totale spesa Realizzazione della formazione specifica (84 ore realizzate da formatori interni ed esterni)

€ 3.500,00

Sicurezza: cassetta pronto soccorso e DPI € 50,00

24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners):

Istituto Superiore Lorenzo Guetti di Tione (TN). Come ormai da prassi consolidata la Cooperativa ha fatto richiesta all’Istituto di essere presenti, durante la giornata dell’Orientaday, per poter presentare l’opportunità del Servizio Civile agli studenti. Tale attività risulta aggiuntiva rispetto a quelle di sensibilizzazione previste ed illustrate al punto 17. Le attività di promozione del SCN durante l’Orientaday sono rivolte a tutti gli studenti dell’Istituto. Si allega lettera di adesione al progetto e invito all’Orientaday. Consorzio Impresa Solidale Il Consorzio Impresa Solidale (vedi la descrizione in nota a piè pagina 2 del presente documento) è costantemente impegnato al suo interno e nei confronti degli enti pubblici e privati, associazioni e cooperative a dialogare e confrontarsi per delineare un progetto realistico complessivo per il mondo della disabilità e del disagio nel territorio delle Giudicarie, al cui interno opera in maniera articolata e precisa. L’adesione del Consorzio a questo progetto è significativa, proprio perché tra i suoi obiettivi persegue quello di rendere i progetti di intervento individualizzati il più possibile rispettosi dei principi di globalità e continuità, valorizzando quindi una progettualità di prospettiva e multidimensionale. La presenza del presidente del Consorzio che, per altro, caratterizza ognuno dei tre percorsi previsti dal progetto, consente supporto metodologico ed organizzativo, oltre che l’apporto di contenuti, esperienza e competenze attraverso la conduzione di un modulo di formazione specifica. Principalmente la partecipazione del Consorzio si sostanzia a livello decisionale e, quindi, nella definizione e nella programmazione delle viarie attività e metodologie di realizzazione. Si allega lettera di adesione al progetto. L’Ancora Società Cooperativa Sociale L’Ancora è una cooperativa sociale con sede a Tione di Trento, che si occupa prevalentemente di interventi di socializzazione e inserimento lavorativo per i giovani delle Giudicare che vivono forme di disagio ed esclusione sociale, oltre che di attività di animazione rivolte a bambini e giovani della comunità di riferimento. Data la tipologia di target a cui è rivolta la sua mission, in aggiunta al rapporto di storica collaborazione con la cooperativa Il Bucaneve, L’Ancora risulta essere una

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realtà che ha un’ottima conoscenza del mondo giovanile e del disagio sociale delle dinamiche che lo caratterizzano, oltre che vantare rapporti consolidati con le scuole nei vari e diversi livelli. Per questo motivo si ritiene fondamentale il confronto e il coinvolgimento di alcuni operatori della cooperativa L’Ancora in vari momenti che caratterizzano la realizzazione del progetto. Da sottolineare anche il fatto che L’Ancora dispone della certificazione Family in Trentino. Si allega lettera di adesione al progetto. Dream S.r.l. Dream è una società di consulenza e formazione che opera da più di dieci anni all’interno del territorio delle Giudicare e, più in generale in Trentino, Veneto e Lombardia. Vanta rapporti e conoscenze molto approfondite rispetto al mondo del non profit, soprattutto in merito a quello cooperativo. Collabora, infatti, con numerose cooperative sociali di tipo A e B sia in merito ad aspetti consulenziali e di supporto allo sviluppo delle attività e dei servizi, sia rispetto alla realizzazione di percorsi formativi per il personale e di azioni finalizzate alla crescita e alla valorizzazione delle risorse umane. Sulla base dei tre percorsi che saranno chiamati ad intraprendere i VSC e la specificità delle attività che li caratterizzano Dream, in quanto ente di formazione, potrà essere di supporto rispetto alla scelta ed all’implementazione di determinate prassi e procedure per attivare e gestire il percorso formativo rivolto al personale volontario, così come in merito all’elaborazione e predisposizione di modelli, documentazione e materiale didattico. Anche rispetto al percorso di certificazione delle competenze attuato dalla Provincia Autonoma di Trento e che sarà proposto ai VSC, la referente di Dream interverrà nel corso della formazione specifica, per spiegare e far comprendere le finalità e la rilevanza che assume il processo di certificazione delle competenze. Svolgendo attività presso i più diversificati contesti aziendali, avrà modo di illustrare il tema riportando anche la prospettiva, in termini di utilità e spendibilità, delle aziende.

25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:

Materiale per la realizzazione pratica delle attività: -PC portatile per la stesura di verbali, relazioni e materiale informativo, per attività di ricerca e di promozione/comunicazione tramite il web -cartoleria e cancelleria -automezzo attrezzato per il trasporto delle persone disabili (da usare per facilitare la presenza delle famiglie e delle persone diversamente alle attività programmate presso la struttura residenziale Dopo di noi) -cellulare -macchina fotografica digitale per la raccolta i materiale video e fotografico -materiale promozionale -materiale per la presentazione del SC all’interno delle varie attività (Orientaday, convegno, ecc.) Materiale per la salvaguardia della sicurezza dei VSC: -cassetta Pronto Soccorso da portare durante lo svolgimento delle diverse attività -eventuali DPI da utilizzare dove e se necessari

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Automezzi della Cooperativa per muoversi sul territorio: -automezzo attrezzato per il trasporto delle persone disabili -copertura assicurativa sul veicolo che copre danni fatti a sé o a terzi

CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI

26) Eventuali crediti formativi riconosciuti:

NO

27) Eventuali tirocini riconosciuti : NO

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28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:

A seguire si riporta in modo schematico le competenze che i VSC potranno sviluppare in relazione alle varie e diverse attività che il progetto contempla e a cui essi saranno chiamati a collaborare. Si specifica che per l’indicazione delle figure professionali di riferimento si è ricorsi al repertorio della Regione Toscana. La Cooperativa aderirà, come già fatto per altri progetti, al percorso di certificazione delle competenze attivato dalla Provincia Autonoma di Trento.

OBIETTIVO PER I VSC ATTIVITA’ INDICAZIONE AREA DI ATTIVITA’

QUALIFICAZIONI E COMPETENZE

REGIONALI RICADENTI NELL’ADA

- Conoscere la cooperativa in termini di mission, attività, relazioni interne ed esterne, progetti e prospettive future - Conoscere il proprio ruolo all’interno della cooperativa

Affiancare l’OLP e il Responsabile di Servizio (RDS) nell’attuazione e gestione delle attività quotidiane che vengono realizzate nel centro diurno

- Realizzazione e conduzione in affiancamento all’OLP e al RDS delle attività correlate ai progetti individuali di assistenza ed educativi - Realizzazione e conduzione in affiancamento all’OLP e al RDS degli interventi di animazione - Partecipazione e supporto alla realizzazione di attività di monitoraggio e valutazione dei progetti individuali di assistenza ed educativi - Partecipazione alle riunioni d’equipe di centro focalizzate sulla gestione dei casi e dei progetti individuali - Partecipazione alle riunioni d’equipe di centro focalizzate su aspetti di natura organizzativa, gestionale e di programmazione del

Repertorio Regione Toscana - Tecnico degli interventi per l’inclusione e promozione sociale - Tecnico del sostegno all’autonomia personale, alla comunicazione e all’inclusione sociale a favore di soggetti con disabilità - Tecnico dell’animazione socio-educativa

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personale - Elaborazione dati, documentazione e informazioni riferite ai precedenti progetti/attività legati alla nascita della comunità residenziale “Dopo di noi” - Raccogliere e raffrontare informazioni, dati e documenti circa esperienze e servizi di residenzialità attuate e presenti in altri contesti territoriali (Analisi best practices)

Attuare nelle diverse fasi, metodi e strumenti per il reclutamento di beneficiari/destinatari di un progetto-attività

Reclutare il gruppo di volontari per la comunità residenziale “Dopo di noi” da coinvolgere come beneficiari del progetto formativo

- Elaborazione database dei volontari presenti all’interno della cooperativa - Analisi dei dati del territorio e riguardanti altre organizzazioni per individuare volontari da coinvolgere - Attuare strategie di promozione per la ricerca di volontari (web, serate informative, articoli per giornali/periodici) - Partecipazione alle attività di selezione del gruppo di volontari beneficiari del progetto formativo

Repertorio Regione Toscana - Tecnico delle attività di analisi dei fabbisogni formativi, della progettazione di interventi formativi e della predisposizione di misure di accompagnamento

Organizzare, programmare e gestire un progetto formativo

Programmare e gestire il progetto formativo rivolto ai volontari della comunità

- Collaborare all’articolazione in contenuti e moduli del progetto formativo

Repertorio Regione Toscana - Addetto all’informazione, accompagnamento e

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residenziale “Dopo di noi” - Collaborare alla programmazione temporale, logistica ed organizzativa - Collaborare alla definizione dei docenti e gestione dei rispettivi contatti - Gestire le iscrizioni e le comunicazioni con i volontari beneficiari del progetto formativo - Elaborazione, invio e archiviazione degli incarichi dei vari docenti/figure professionali coinvolte nel progetto formativo - Predisporre l’aula e il materiale didattico - Creazione e gestione di una piattaforma informatica/blog per la condivisione del materiale, scambio di informazioni e spazio virtuale di confronto - Collaborare alla gestione e monitoraggio del piano di spesa relativo alla realizzazione del progetto formativo

tutoraggio nei percorsi formativi e di orientamento e inserimento lavorativo - Tecnico dello sviluppo del personale, dell’analisi dei fabbisogni formativi, della progettazione, monitoraggio e valutazione del percorso formativo in un contesto aziendale

Organizzare un evento finalizzato a far conoscere la realizzazione di un dato progetto

Programmare e gestire l’evento, a corso ultimato, di presentazione del progetto formativo realizzato e cerimonia di consegna degli attestati ai volontari formati

- Collaborare alla definizione/selezione dell’elenco invitati - Collaborare alla stesura del programma dell’evento - Elaborazione degli inviti e

Repertorio Regione Toscana - Addetto all’organizzazione e gestione di attività di segreteria all’accoglienza e all’informazione - Tecnico della progettazione

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gestione degli invii (mail, posta e contatti telefonici) - Elaborazione del materiale audio e video di presentazione del progetto realizzato da utilizzare durante l’evento - Collaborare alla promozione e alla comunicazione dell’evento (internet, stampa locale e periodico della cooperativa) - collaborare alla gestione logistica e di allestimento degli spazi in cui si svolgerà l’evento

e organizzazione di manifestazioni, congressi, fiere e convegni

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Formazione generale dei volontari

29) Sede di realizzazione: Sede stabilita dall’organismo provinciale di competenza

30) Modalità di attuazione: La formazione è effettuata dalla Provincia Autonoma di Trento, attraverso Enti dotati di specifica professionalità.

31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:

SI’ NZ03610

32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

Le tecniche e le metodologie sono individuate dall’Ufficio della Provincia Autonoma di Trento

33) Contenuti della formazione:

I contenuti sono indicati dall’Ufficio della Provincia Autonoma di Trento

34) Durata:

36 ORE

PR43195
Nota
EROGATA AL 100% ENTRO 120 GG. CORRETTO HELIOS
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Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari

35) Sede di realizzazione

36) Modalità di attuazione

37)Nominativi e dati anagrafici formatori

38)Competenze specifiche dei formatori

39) Tecniche e metodologie di realizzazioni previste

40) Contenuti della formazione 41) Durata

Il Bucaneve S.C.S. Via XIV Maggio, 119 Lodrone (TN)

La formazione è effettuata in proprio, presso la nostra Cooperativa, con personale dipendente dell’ente

Dott.ssa Maura Pasi, nata a Arco (TN) il 10/05/1977(vedi curriculum allegato)

Dott.ssa in Scienze dell’Educazione con più di 10 anni di esperienza di coordinamento di un Centro Socio Educativo (vedi curriculum allegato).

Presentazione di slides, tecniche di brain storming, illustrazione di materiale informativo e sviluppo di concetti chiave

LA COOPERATIVA IL BUCANEVE - Storia e mission della cooperativa - La nuova struttura residenziale Dopo di noi: i bisogni che ne hanno mosso la realizzazione, il percorso di lavoro che ha portato alla sua attivazione, i servizi che la caratterizzano, la struttura e l’organizzazione - I Centri Diurni di Il Bucaneve - Aspetti organizzativi e metodologie operative di riferimento - La responsabilità educativa nel lavoro di equipe IL VOLONTARIATO PRESSO IL BUCANEVE - Storie di volontariato: esperienze di successo e nodi problematici - Giovani e volontariato: relazioni complesse

In fase di avvio del progetto, 3 incontri da 4 ore ciascuno, entro 90 giorni dall’avvio 12 ore

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Il Bucaneve S.C.S. Via XIV Maggio, 119 Lodrone (TN)

La formazione è effettuata in proprio, presso la nostra Cooperativa, con personale dipendente dell’ente.

Dott.ssa Sara Zambotti, e nata a Tione di Trento (TN) il 11/05/1982 (vedi curriculum allegato).

Dott.ssa in Psicologia dello Sviluppo, psicoterapeuta, esperta nell’attività di supporto alle famiglie di persone soggette a disabilità, coordinatrice dell’area famiglie all’interno del Tavolo del progetto Dopo di noi e formatrice in corsi rivolti ad operatori sociali e studenti

Presentazione di slides, tecniche di brain storming, illustrazione di materiale informativo e sviluppo di concetti chiave

IL FENOMENO DEL DOPO DI NOI (12 ore) - Dati e contestualizzazione del fenomeno - Il Tavolo di lavoro del progetto Dopo di noi: soggetti costituenti, ruoli e metodologie di lavoro - Costruire la relazione con le famiglie - Il ruolo delle famiglie: l’importanza della consapevolezza, le strategie e le attività di coinvolgimento, le principali problematiche CRESCERE NELLA RELAZIONE (12 ore) - La gestione del sé nella relazione con l’altro - La gestione delle emozioni - La relazione educativa con l’utente e la sua famiglia

In fase di avvio del progetto, 6 incontri da 4 ore ciascuno, entro 90 giorni dall’avvio 24 ore

Il Bucaneve S.C.S. Via XIV Maggio, 119 Lodrone (TN)

La formazione è affidata a soggetti terzi, cioè a formatori del Consorzio Impresa Solidale

Mariagrazia Scaglia, nata a Tione di Trento (TN) il 03/05/1966 (vedi curriculum allegato)

Presidente del Consorzio Impresa Solidale, con anni di esperienza nel lavoro sociale (vedi curriculum allegato)

Presentazione di slides, tecniche di brain storming, illustrazione di materiale informativo e sviluppo di concetti chiave

WELFARE E PROSPETTIVE - Nuovi scenari di welfare - Comunità e impegno sociale: un rapporto in crisi LE RISORE UMANE - Dinamiche e rapporti tra personale dipendente e volontari - Perché credere ed investire

In fase di avvio del progetto , 2 incontri da 6 ore ciascuno, entro 90 giorni dall’avvio

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nelle risorse umane: l’importanza della formazione e le rispettive ricadute a favore dell’utenza e dell’organizzazione - Il sociale e le opportunità lavorative

12 ore

Il Bucaneve S.C.S. Via XIV Maggio, 119 Lodorone (TN)

La formazione è effettuata in proprio, presso la nostra Cooperativa, con personale dipendente dell’ente.

Licia Tonelli nata a Tione di Trento il 08/07/1985 (vedi curriculum allegato).

Operatrice presso il Centro Diurno di Storio con specifica esperienza nella gestione di progetti di intervento con utenza soggetta a disabilità psichiatrica

Presentazione di slides, tecniche di brain storming, illustrazione di materiale informativo e sviluppo di concetti chiave

L’UTENZA PSICHIATRICA - Il disagio psichico: le principali manifestazioni - Le varie forme di demenza: cause, caratteristiche e peculiarità - Fasi e comportamenti nell’evolversi della disabilità psichica - Le figure professionali esterne e i servizi con cui Il Bucaneve collabora rispetto a questo ambito

Dal quarto mese di avvio del progetto , 3 incontri da 4 ore ciascuno

12 ore

Il Bucaneve S.C.S. Via XIV Maggio, 119 Lodorone (TN)

La formazione è effettuata in proprio, presso la nostra Cooperativa, con personale dipendente dell’ente.

Omar Cucuc, nato a Riva del Garda il 24/08/1976 (vedi curriculum allegato).

Operatore presso il CSE di Storio con specifica esperienza e competenza nell’ambito dell’autismo

Presentazione di slides, tecniche di brain storming, illustrazione di materiale informativo e sviluppo di concetti chiave

L’AUTISMO E L’UTENZA DI IL BUCANEVE - Autismo caratteristiche e tratti distintivi del comportamento - Autismo e progetti di intervento: metodologie attività e strumenti - Autismo e terapie

Dal quarto mese di avvio del progetto 3 incontri da 4 ore ciascuno

12 ore

Il Bucaneve S.C.S. Via XIV Maggio, 119 Lodorone (TN)

La formazione è effettuata in proprio, presso la nostra

Antonella Lonati, nata a Brescia il 08/05/1966

OLP con plurima esperienza. Dispone di un’ottima

Presentazione di slides, tecniche di brain storming,

FORMAZIONE E INFORMAZIONE SUI RISCHI CONNESSI ALL’IMPEGNO DEI

In fase di avvio del progetto, 1 incontro da 2

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Cooperativa, con personale dipendente dell’ente (OLP)

(vedi curriculum allegato)

conoscenza della cooperativa e dei progetti di Servizio Civile che Il Bucaneve ha realizzato

illustrazione di materiale informativo e sviluppo di concetti chiave

VOLONTARI IN PROGETTI DI SERVIZIO CIVILE - I rischi per i volontari nella relazione con l’utente - I rischi per le persone utenti nella relazione con nuove persone - Il principale rischio connesso ad un lavoro basato sulla relazione continua: il burnout - Il rischio della “non riuscita” -. Come superare possibili situazioni di frustrazione correlate al ristagno o al fallimento di determinate prese in carico

ore, entro 90 giorni dall’avvio 2 ore

Il Bucaneve S.C.S. Via XIV Maggio, 119 Lodrone (TN)

La formazione è affidata a soggetti terzi, cioè a formatori esterni

Giulia Bugna, nata a Tione di Trento il 09/04/1985 (vedi curriculum allegato)

Consulente nell’ambito della formazione professionale. Si occupa di progettazione, gestione e monitoraggio di percorsi di formazione rivolti al personale di organizzazioni profit e non profit. Esperienza nella progettazione per competenze

Presentazione di slides, tecniche di brain storming, illustrazione di materiale informativo e sviluppo di concetti chiave

CERTIFICARE LE COMPETENZE - Il concetto di competenza - La certificazione delle competenze: cos’è? - La certificazione delle competenze e il mercato del lavoro

In fase di avvio del progetto, 1 incontro da 2 ore, entro 90 giorni 2 ore

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Il Bucaneve S.C.S. Via XIV Maggio, 119 Lodrone (TN)

La formazione è affidata a soggetti terzi, cioè a formatori esterni

Enzo Melzani, nato a Brescia il 28/06/1972 (vedi curriculum allegato)

Consulente e formatore in materia di sicurezza

Spiegazioni teoriche, esercitazioni pratiche ed illustrazione di casi per favorire l’applicazione del problem solving

LA SICUREZZA Il modulo sarà realizzato in termini di durata e contenuti coerentemente al D.lgs 81/2008 per quanto attiene la Formazione Generale dei lavoratori e la Formazione Specifica dei lavoratori – rischio basso

Entro 60 giorni dall’avvio del progetto, 2 incontri da 4 h ciascuno 8 ore (4 h Formazione Generale + 4 h Formazione Specifica)

In virtù di specifiche priorità formative, ma, contemporaneamente, per salvaguardare un gusto equilibrio tre gli impegni dei VSC e per potergli garantire adeguati tempi di rielaborazione delle esperienze e dei contenuti didattici, la formazione specifica verrà erogata per il 70% del monte ore totale entro 90 giorni dall’avvio del progetto. Il restante 30%, invece, sarà realizzato entro e non oltre 270 giorni dall’avvio.

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Altri elementi della formazione

35) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto: Acquisito da ente di 1° classe - Circolare UNSC 28 gennaio 2014

Storo, 14 ottobre 2015 Il Responsabile legale dell’ente / Il Responsabile del Servizio civile nazionale dell’ente

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