Scheda n° 81 - Italiavotiva: ex voto, la pittura votiva ...

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Scheda n° 81 PROVINCIA E COMUNE: To-Torino LUOGO DI COLLOCAZIONE: Santuario della Consolata- Galleria degli ex voto (corridoio confessionali) – Parete/stipite a fianco della porta vetri – H 1 PROVENIENZA: ubicazione originaria OGGETTO: Ex voto dipinto raff: guarigione da cecità EPOCA: XVIII Secolo (1702) AUTORE: Ignoto MATERIA: olio su tela MISURE: cm 84x66 ACQUISIZIONE: dono votivo di Agata Maria Antonia Gargana, 1702 STATO DI CONSERVAZIONE: CONDIZIONE GIURIDICA: pertinente alla chiesa NOTIFICHE: ALIENAZIONE: ESPORTAZIONI: FOTOGRAFIE: RADIOGRAFIE: DESCRIZIONE: Ai piedi dell’altare della Consolata, in basso a sinistra, sono raffigurate due donne inginocchiate che pregano verso il grande quadro della Madonna Consolata che funge da intercessore. La donna a sinistra è raffigurata di profilo, quella di destra è più di spalle. Di fianco al quadro della Consolata sono riprodotte le figure di quattro santi, due per parte di cui i due più esterni appaiono riprodotti sopra le due porte laterali a fianco dell’altare Intorno al quadro e ai santi, tutta la zona superiore dell’altare è ornato da pietre incastonate e in cima ci sono 12 candelabri accesi. Sopra l’altare si intravede un baldacchino e le volte della cupola. Di fianco al tabernacolo, sulle alzate ci sono i candelabri disposti su tre piani diversi. Il paliotto dell’altare posto su una pedana, è dipinto di grigio ed è decorato con foglie di acanto. Le due donne sono vestite di scuro e portano entrambe un’acconciatura particolare molto alta in testa (probabilmente una parrucca). La donna a sinistra ha i capelli bianchi, mentre quella di destra, neri. L’ex voto è dipinto nelle varie sfumature di grigio e marrone scuro, mentre il quadro della Consolata è a vivaci colori. ISCRIZIONI: In basso si legge: AGATA MARIA ANTONIA GARGANA DELLA PRESENTE CITTÀ HAVENDO PERDUTA / AFFATTO LA VISTA DA TRE MESI SONO (COME DA ATTO PUBBLICO NE CONSTA) SI /VOTO ALLA VERGINE SANTISSIMA DELLA CONSOLATA ET ESSENDOVI CONDOTTA / DA SUA MADRE LI 20 GIUGNO 1702 GIORNO DELLA FESTA DEL MIRACOLO / DELLA INVENT.NE DELLA MIRACOLOSA IMAGINE DI DETTA SANTISS.MA DOPPO/ ESSERSI CONFESSATA HA MIRACOLOSAM.TE E PERFETTAM.TE RICUPERATA / LA VISTA COME PRIMA E PER MAGGIORE SUA / DIVOZIONE ET EVIDENSA / DEL FATTO ACCOMPAGNÒ DA SE SOLA LA PROCESSIONE CHE IN DETTO GIORNO/ SI SUOLE FARE PER LA CITTÀ CHE PERÒ IN TESTIMONIO PRESETE DI TANTA / GRATIA HA APPESA LA PRESENTE TAVOLETTA NEL SUD.O GIORNO ET ANNO.

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Scheda n° 81 PROVINCIA E COMUNE: To-Torino LUOGO DI COLLOCAZIONE: Santuario della Consolata- Galleria degli ex voto (corridoio confessionali) – Parete/stipite a fianco della porta vetri – H 1 PROVENIENZA: ubicazione originaria OGGETTO: Ex voto dipinto raff: guarigione da cecità EPOCA: XVIII Secolo (1702) AUTORE: Ignoto MATERIA: olio su tela MISURE: cm 84x66 ACQUISIZIONE: dono votivo di Agata Maria Antonia Gargana, 1702 STATO DI CONSERVAZIONE: CONDIZIONE GIURIDICA: pertinente alla chiesa NOTIFICHE: ALIENAZIONE: ESPORTAZIONI: FOTOGRAFIE: RADIOGRAFIE:

DESCRIZIONE: Ai piedi dell’altare della Consolata, in basso a sinistra, sono raffigurate due donne inginocchiate che pregano verso il grande quadro della Madonna Consolata che funge da intercessore. La donna a sinistra è raffigurata di profilo, quella di destra è più di spalle. Di fianco al quadro della Consolata sono riprodotte le figure di quattro santi, due per parte di cui i due più esterni appaiono riprodotti sopra le due porte laterali a fianco dell’altare Intorno al quadro e ai santi, tutta la zona superiore dell’altare è ornato da pietre incastonate e in cima ci sono 12 candelabri accesi. Sopra l’altare si intravede un baldacchino e le volte della cupola. Di fianco al tabernacolo, sulle alzate ci sono i candelabri disposti su tre piani diversi. Il paliotto dell’altare posto su una pedana, è dipinto di grigio ed è decorato con foglie di acanto. Le due donne sono vestite di scuro e portano entrambe un’acconciatura particolare molto alta in testa (probabilmente una parrucca). La donna a sinistra ha i capelli bianchi, mentre quella di destra, neri. L’ex voto è dipinto nelle varie sfumature di grigio e marrone scuro, mentre il quadro della Consolata è a vivaci colori. ISCRIZIONI: In basso si legge: AGATA MARIA ANTONIA GARGANA DELLA PRESENTE CITTÀ HAVENDO PERDUTA / AFFATTO LA VISTA DA TRE MESI SONO (COME DA ATTO PUBBLICO NE CONSTA) SI /VOTO ALLA VERGINE SANTISSIMA DELLA CONSOLATA ET ESSENDOVI CONDOTTA / DA SUA MADRE LI 20 GIUGNO 1702 GIORNO DELLA FESTA DEL MIRACOLO / DELLA INVENT.NE DELLA MIRACOLOSA IMAGINE DI DETTA SANTISS.MA DOPPO/ ESSERSI CONFESSATA HA MIRACOLOSAM.TE E PERFETTAM.TE RICUPERATA / LA VISTA COME PRIMA E PER MAGGIORE SUA / DIVOZIONE ET EVIDENSA / DEL FATTO ACCOMPAGNÒ DA SE SOLA LA PROCESSIONE CHE IN DETTO GIORNO/ SI SUOLE FARE PER LA CITTÀ CHE PERÒ IN TESTIMONIO PRESETE DI TANTA / GRATIA HA APPESA LA PRESENTE TAVOLETTA NEL SUD.O GIORNO ET ANNO.

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NOTIZIE STORICO CRITICHE: La grazia è stata ottenuta il 20 giugno, giorno della festa della Consolata. La tradizione ricorda che il 20 giugno 1104 il cieco di Briançon ritrovò l’icona della Vergine fra le rovine della chiesa, ricuperando la vista. L’altare e la cappella della Consolata presentano alcune differenze rispetto all’ex voto H 2 (n. scheda 82 “guarigione di un’indemoniata”). Sono infatti diversi il tabernacolo e la cornice dell’icona mariana, come pure i due santi a fianco del quadro della Consolata. Occorre ricordare che in quegli stessi anni si stava portando a compimento il progetto guariniano del tempio Il quadro è stato restaurato da G. Nicola in occasione della mostra del 1982. BIBLIOGRAFIA: Per la storia del quadro si veda: D. Arcourt, Historica Notitia della miracolosa Imagine della Madonna Santissima della Consolata, Torino 1704, pp. 118-119; Istoria del miracoloso ritratto di Maria Vergine detto della Consolata, Torino 1767, pp. 128-130; la “Consolata”, a. 1 (1899) n° 2, pp 26-27

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Scheda n° 82 PROVINCIA E COMUNE: To-Torino LUOGO DI COLLOCAZIONE: Santuario della Consolata- Galleria degli ex voto (corridoio confessionali) – Parete/stipite a fianco della porta vetri – H 2 PROVENIENZA: ubicazione originaria OGGETTO: Ex voto dipinto raff: guarigione di un’indemoniata EPOCA: XVII Secolo (1670) AUTORE: Ignoto MATERIA: olio su tela MISURE: cm 93x70 ACQUISIZIONE: dono votivo di Antonia Margherita Noberasca, 1670 STATO DI CONSERVAZIONE: CONDIZIONE GIURIDICA: pertinente alla chiesa NOTIFICHE: ALIENAZIONE: ESPORTAZIONI: FOTOGRAFIE: RADIOGRAFIE:

DESCRIZIONE: ai piedi dell’altare del Santuario della Consolata un sacerdote offre l’Eucarestia a una donna inginocchiata che con le mani sorregge un panno bianco. Di fronte alla donna un giovane vestito da chierichetto prega inginocchiato. Sopra il camice bianco il sacerdote indossa una casula di colore beige. Sotto il camice si intravede il saio (il Santuario era infatti sede dei monaci cistercensi). La donna indossa una veste turchina e in testa ha una cuffia e un velo nero lungo fino al petto. Sopra la testa della donna sono riprodotte nell’atto di allontanarsene, delle figurine nere di diavoli Sull’altare c’è il quadro della Consolata (che funge da intercessore) riprodotto a vivaci colori e incorniciato da una cornice di stucchi turchesi e bianchi ai cui fianchi ci sono le figure di due santi (di cui uno brandisce una spece di graticola). Intorno al tabernacolo ci sono 14 candelabri accesi disposti su 3 file intervallati da vasi di fiori. Il paliotto dell’altare, su cui sono disposti gli oggetti liturgici (calice, libro delle Sacre Scritture) è posto su una pedana e ricoperto da un drappo ricamato simile alla casula del sacerdote. Di fianco all’altare ci sono due porte coperte da una tenda rossa e blu. L’altare è dipinto con le varie sfumature del marrone ISCRIZIONI: in basso si legge: ANTONIA MARGHERITA NOBERASCA DI CORNIE GIUSEPPE NOBERASCO DI SAVONA MERCANTE/ RESIDENTE IN TORINO RITROVANDOSI DA NOVE ANNI IN CIRCA OSSESSA DALLO SPIRITO MALIGNO / BENCHÈ PIÙ E PIÙ VOLTE DA RELIGIOSI ESORCIZZATA ET IMPLORANTE CON INCESSANTI LAGRIME LA SUA LIBERAT.NE INVOTITASI FINALM.E ALLA VERA MADRE DELLE / CONSOLATIONI ET UNICA CONSOLATRICE DEGL’AFFLITTI N’HA RIPORTATA LA BRAMATA GRATIA NEL GIORNO DELLA (ANNUNT)NE DI DETTA GLOR.A SEMP.E VERG.E NELL’ATTO/ MED.O DI RICEVERE CON PIENA FIDUCIA A QUESTO / S.O ALTARE LA S.S. COMUNIO CIOÈ ALLI 25 DI MARZO DEL (C)ORR.E ANNO 1670 NOTIZIE STORICO CRITICHE: la grazia è avvenuta il 25 marzo, cioè in un giorno “dedicato” alla Madonna. Le storie del Santuario rilevano che la Consolata è più propensa a concedere grazie nei giorni a Lei dedicati. Dalla Relazione di Grazia conservata nell’Archivio del Santuario, datata 25 marzo 1700, risulta che Antonia Margherita Noberasca era preda del demonio da nove anni: la data non corrisponde a quella che si lege sulla

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tavoletta (1670), anche detraendo il periodo trascorso da ossessa. Il quadro però ha subito dei restauri: questi potrebbero aver modificato la didascalia. Nell’ex voto inoltre, è riprodotto la configurazione interna della chiesa prima del rifacimento guariniano, iniziato nel 1678 e terminato nel 1704. Preziosa è in proposito la descrizione della cappella restituita nell’attestazione giurata di Baldassarre Perrone e del conte Giovanni Fuselli del 1705.: “… La cappella della miracolosa Vergine Maria della Consolata fondata, quale era pure dirimpetto e riguardante la seconda porta grande dell’entrata in detta chiesa con l’altare di marmo, colonne laterali al quadro di marmo nero, gradini avanti la bardella di pietra di marmo, la volta intorno adornata di stucchi, e pitture rappresentanti tutte feste dell’anno dela Vergine con qualtità di voti d’argnto, et uno fra gli altri d’un figliolo d’altezza più d’un vaso d’argento di peso più d’un rubbo rappresentante l’A. R. di Vittorio Amedeo hoggidì regnante et sua ferrata avanti ornata con quantità di pomi d’ottone…”. Questo primo altare della Consolata si trova oggi a Torino nell’antica chiesa di San Barnaba e della Visitazione di Maria Vergine, cappella ducale della reggia di Miraflores, nel quartiere di Mirafiori. Lo trasferirono i monaci del prioratodi San Andrea nel 1704. La graziata è dipinta in abito turchino: si tratta di una veste votiva indossata in onore della Vergine, ricordata più volte dalle storie del Santuario e, nel XX secolo, dal “Bollettino” della Consolata. L’uso dell’abito azzurro indossato in onore della Madonna è testimoniato anche in altri Santuari. Occorre ancora notare che è specificata, sul quadro, l’estrazione sociale del “graziato”: l’ex voto è stato offerto dalla moglie di un mercante di Savona, cioè da un appartenente alla borghesia. Il quadro ha subito restauri nel corso dell’Ottocento. È stato restaurato inoltre da G. Nicola in occasione della mostra del 1982 BIBLIOGRAFIA Per la storia del quadro si veda: Istoria del miracoloso ritratto di Maria Vergine detto della Consolata, Torino 1767, pp. 153-154 e pp. 127-128 D. Arcourt, Historica Notitia della miracolosa Imagine della Madonna Santissima della Consolata, Torino 1704, pp. 114-116; L. Cibrario, Storia del Santuario della Consolata, Torino 1845; D. Franchetti, La Consolata, Torino 1904, pp. 217-221;

Per l’uso della veste votiva azzurra si veda: AA.VV. Croyances et coutûmes, Paris 1973, p. 18

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Scheda n° 83 PROVINCIA E COMUNE: To-Torino LUOGO DI COLLOCAZIONE: Santuario della Consolata- Galleria degli ex voto (corridoio confessionali) – Parete/stipite a fianco della porta vetri – H 3 PROVENIENZA: ubicazione originaria OGGETTO: Ex voto dipinto raff: Felicita Balbo offre la sua vita alla Vergine EPOCA: XIX secolo (1835) AUTORE: Francesco Gonin MATERIA: olio su tela 1835 MISURE: cm 115x78 ACQUISIZIONE: dono votivo della Fam. Balbo di Vinadio, 1835 STATO DI CONSERVAZIONE: CONDIZIONE GIURIDICA: pertinente alla chiesa NOTIFICHE: ALIENAZIONE: ESPORTAZIONI:

DESCRIZIONE: In una via della città è raffigurata una donna (Felicita Balbo) in camice bianco circondata da una nuvola che esce da un elegante palazzo volando con le braccia aperte verso l’immagine della Consolata. Ai piedi della donna, davanti al palazzo sono raffigurati il marito Cesare Balbo (vestito di scuro e ritratto di spalle che con una mano stringe quella della figlia più piccola e con l’altra saluta la moglie) e gli 8 figli in atto di preghiera, tra cui la figlia maggiore vestita di rosa inginocchiata a terra. I figli sono rappresentati e vestiti elegantemente con dovizia di particolari. In alto a sinistra c’è l’immagine della Consolata raffigurata senza corona, che con la sua luminosità appare tra le nubi. I colori dell’ex voto vanno dal marrone al beige della strada e del palazzo sullo sfondo. Il palazzo dei conti Balbo è marroncino con riflessi rossicci. ISCRIZIONI: Sulla cornice del quadro era avvitata una targhetta di ottone oggi scomparsa su cui erano incise le seguenti parole: L’AN 1833 ADDÌ 21 NOV. NATALIZIO DEL MARITO / MARIA FELICITA BALBO VENIVA SECONDO LO USO A RACCOMANDARE LA FAMIGLIA/ IN QUESTA CHIESA A MARIA VERGINE ED OFFRIRSI PER QUELLA / INFIRMAVA NEL MEDESIMO GIORNO / E MORIVA ADDÌ 29/1 ANNO 1834. IL VEDOVO MARITO TEMENDO PER LI FIGLI/ RACCOMANDAVA PER LI MERITI DELLA MADRE/ ALLA DIVINA PROTETTRICE E CONSOLATRICE. / O FIGLIULI DI QUELLA PIA/ SERBATE LA MATERNA DIVOZIONE. NOTIZIE STORICO CRITICHE: Il dipinto è stato offerto dalla famiglia Balbo per una grazia che può sembrare abbastanza inusuale. Nel 1833 il conte Cesare Balbo di Vinadio è colpito da una malattia molto grave. Il 21 novembre (festa della presentazione di Maria al tempio) la contessa Felicita Balbo (nata a Parigi, dal conte di Villeneuve, tesoriere della città) si reca ai piedi della Consolata e si offre quale vittima al posto del marito. Il conte guarisce, la moglie muore nel giro di otto giorni, in seguito ad una polmonite acuta.

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Nel 1835 la famiglia Balbo è preservata dal Cholera morbus; in quell’occasione il conte offre il quadro alla Consolata. I ragazzi raffigurati sono i figli di Cesare Balbo e cioè Prospero, Luigi, Ottavio, Ferdinando, Casimiro, Paolo, Enrichetta e Cesarina. L’ex voto è opera di Francesco Gonin (Torino 1808-Giaveno 1889) litografo, incisore, xilografo, pittore formatosi all’Accademia di Torino, che lasciò decorazioni ed affreschi in Palazzo Reale a Torino, in Palazzo Carignano, nel Castello di Racconigi. L’ex voto è stato restaurato in occasione della mostra del 1982 da G. Nicola BIBLIOGRAFIA Per la storia del quadro si veda: “La Consolata”, a. II (1901), n° 12 (dicembre) p. 187-189

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Scheda n° 510 PROVINCIA E COMUNE: To-Torino LUOGO DI COLLOCAZIONE: Santuario della Consolata- Galleria degli ex voto (corridoio confessionali) – parete di fondo Q 15 PROVENIENZA: ubicazione originaria OGGETTO: Ex voto dipinto raff: il naufragio dell’Aerostato Stella EPOCA: XIX Secolo (1893) AUTORE: G. Massoglia MATERIA:Olio su tela MISURE: cm 90x67 ACQUISIZIONE: dono votivo di Annetta de Michelis, Giuseppe Botto e Costantino Durando, 7 dicembre 1893 STATO DI CONSERVAZIONE: CONDIZIONE GIURIDICA: pertinente alla chiesa NOTIFICHE: ALIENAZIONE: ESPORTAZIONI: FOTOGRAFIE: RADIOGRAFIE:

DESCRIZIONE: il quadro è dipinto in bianco e nero. Su un dirupo di una montagna innevata sono rappresentati tre personagi: una donna e due uomini. La donna, la graziata, è inginocchiata e protende òe mani al cielo verso l’immagine della Consolata che appare circondata di luce in un cielo denso di nubi Uno degli uomini è in piedi con le mani vicino agli occhi per scrutare il cielo dove appare l’immagine della Consolata; l’altro uomo è seduto sulla neve e anche lui guarda la Consolata. In lontanza si vede l’aerostato distrutto con il pallone squarciato La Consolata è rappresentata senza corona ISCRIZIONI: In basso a destra si legge: G. R. 1893 OTTOBRE NOTIZIE STORICO CRITICHE: L’ex voto viene offerto alla Consolata da Annetta de Michelis, Giuseppe Botto e Costantino Durando. L’8 ottobre 1893, nella parrocchia di Torino del Sacro cuore di Gesù, si sposano il capitano Charbonnet, aeronauta e costruttore di aerostati, residente a Torino dal 1872, e la signorina Annetta de Michelis. In viaggio di nozze si recano a Piobesi con l’aerostato. Qui sono raggiunti da G. Botto, cognato di Charbonnet. Di qui l’aerostato riparte e finisce per sciantarsi contro il ghiacciaio di Bessan. A questo punto Annetta, in cambio dell’incolumità, propone di offrire alla Consolata l’oro “da sposa”, ma il marito si oppone. Allora propone di offrire un quadro e di recarsi nelle feste al Santuario. Il marito si oppone nuovamente. È per questo motivo che secondo la sposa, il marito non si salva, ma muore cadendo in un crepaccio. Gli altri tre raggiungono il Pian della Mussa, passando per il ghiacciaio del Chausinè. L’ex voto viene presentato all’altare della Consolata il 7 dicembre.

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L’ex voto è opera di G, Massoglia (San Marino 1852-Torino 1915) che fu alunno del Reffo, direttore della scuola di intaglio e scultura degli Artigianelli. Fu inoltre fra i fondatori della Confraternita di San Giuseppe. Oltre a Torino(ai SS. Angeli, a San Dalmazzo e alla Consolata) il pittore ha lavorato ad Albissola, Vigone, Pinerolo e Oderzo (in provincia di Treviso). Agli Artigianelli di Corso Palestro 14 si conservano ancora i disegni del Massoglia del corridoio del Crocifisso del Santuario della Consolata. L’ex voto stato restaurato da G. Nicola in occasione della mostra del 1982 Per la storia del quadro si veda: Relazione di grazia conservata nell’Archivio della Consolata; A. Virgilio, Torino e i Torinesi, Torino 1931, p. 13; sul Massoglia, La Cappella di San Giuseppe, MontecatiniTerme, 1976