SCHEDA 2 teatro romano - accademiadicatania.com · càvea trasformando così il teatro in un...

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SCHEDA 2 – TEATRO ROMANO Teatro di Pompeo. Costruito nel 55 a.C. come struttura di accesso a un tempio di Venere Vincitrice, per aggirare la norma che impediva l’erezione di teatri stabili, è il primo teatro stabile in muratura realizzato nella città di Roma e viene utilizzato come modello per gli edifici successivi (1). La càvea, cioè le gradinate destinate a ospitare gli spettatori, si dispone intorno a un’orchestra semicircolare (2) però, a differenza dell’edificio teatrale greco cui si ispira, non poggia necessariamente su un declivio naturale ma può essere sostenuta da una struttura portante in muratura ad archi e volte che imprime alla costruzione un aspetto monumentale e ne permette la realizzazione anche in uno spazio pianeggiante (3). La càvea è conclusa in alto da un colonnato che sostiene il velarium, un telone di lino sorretto da corde che viene teso su càvea e orchestra allo scopo di riparare gli spettatori dal sole. L’orchestra, a pianta semicircolare, è utilizzata dagli spettatori come un’odierna platea, come luogo per ludii gladiatorii e venationes (caccia al cinghiale), oppure allagata per le naumachìe (giochi navali). Il pulpitum, cioè il palcoscenico, è una pedana in legno elevata rispetto al piano dell’orchestra. Più bassa e più profonda rispetto alla corrispondente pedana del teatro greco, è limitata davanti da un muretto decorato con nicchie e sculture, il proscaenium. Sul fondo del pulpitum si trova la scaenae frons (it. scenafronte), parete di fondo della scena realizzata in muratura, più o meno articolata in nicchie e lesene e decorata con colonne e cornici (4). Rivestimenti marmorei e statue impreziosiscono ulteriormente la facciata. Organizzata su due o tre ordini, presenta a livello del palcoscenico tre o cinque porte: la centrale è chiamata ianua regia, le altre hospitalia. Le porte comunicano con uno portico o un vano dietro la scena (5). Dal limite superiore della scenafronte sporge un soffitto ligneo che copre il proscenio allo scopo di indirizzare le voci verso la càvea (6). Lateralmente si trovano due avancorpi, le versurae, perpendicolari alla scenafronte, che chiudono il pulpitum e si uniscono alla càvea trasformando così il teatro in un edificio unitario. E’ presente un dispositivo simile a un sipario, l’àuleum, allo scopo appunto di nascondere la scena agli spettatori. Si tratta di un telo che poteva essere alzato per mezzo di carrucole e lasciato cadere all’inizio della rappresentazione oppure elevato da un’intercapedine posta subito dietro il proscaenium per mezzo di antenne telescopiche in legno azionate da argani contrappesati (7). Il siparium invece era un telo, sicuramente dipinto o decorato, che come un fondale veniva calato dall’alto a coprire in tutto o in parte la parete della scenafronte. Allo stesso scopo potevano essere utilizzati anche dei pannelli dipinti inseriti negli spazi tra le porte (8). Botole si potevano aprire nel piano del palcoscenico mentre in sottopalco si trovavano allineati grandi vasi di bronzo che amplificavano la voce degli attori.

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SCHEDA 2 – TEATRO ROMANO Teatro di Pompeo. Costruito nel 55 a.C. come struttura di accesso a un tempio di Venere Vincitrice, per aggirare la norma che impediva l’erezione di teatri stabili, è il primo teatro stabile in muratura realizzato nella città di Roma e viene utilizzato come modello per gli edifici successivi (1). La càvea, cioè le gradinate destinate a ospitare gli spettatori, si dispone intorno a un’orchestra semicircolare (2) però, a differenza dell’edificio teatrale greco cui si ispira, non poggia necessariamente su un declivio naturale ma può essere sostenuta da una struttura portante in muratura ad archi e volte che imprime alla costruzione un aspetto monumentale e ne permette la realizzazione anche in uno spazio pianeggiante (3). La càvea è conclusa in alto da un colonnato che sostiene il velarium, un telone di lino sorretto da corde che viene teso su càvea e orchestra allo scopo di riparare gli spettatori dal sole. L’orchestra, a pianta semicircolare, è utilizzata dagli spettatori come un’odierna platea, come luogo per ludii gladiatorii e venationes (caccia al cinghiale), oppure allagata per le naumachìe (giochi navali). Il pulpitum, cioè il palcoscenico, è una pedana in legno elevata rispetto al piano dell’orchestra. Più bassa e più profonda rispetto alla corrispondente pedana del teatro greco, è limitata davanti da un muretto decorato con nicchie e sculture, il proscaenium. Sul fondo del pulpitum si trova la scaenae frons (it. scenafronte), parete di fondo della scena realizzata in muratura, più o meno articolata in nicchie e lesene e decorata con colonne e cornici (4). Rivestimenti marmorei e statue impreziosiscono ulteriormente la facciata. Organizzata su due o tre ordini, presenta a livello del palcoscenico tre o cinque porte: la centrale è chiamata ianua regia, le altre hospitalia. Le porte comunicano con uno portico o un vano dietro la scena (5). Dal limite superiore della scenafronte sporge un soffitto ligneo che copre il proscenio allo scopo di indirizzare le voci verso la càvea (6). Lateralmente si trovano due avancorpi, le versurae, perpendicolari alla scenafronte, che chiudono il pulpitum e si uniscono alla càvea trasformando così il teatro in un edificio unitario. E’ presente un dispositivo simile a un sipario, l’àuleum, allo scopo appunto di nascondere la scena agli spettatori. Si tratta di un telo che poteva essere alzato per mezzo di carrucole e lasciato cadere all’inizio della rappresentazione oppure elevato da un’intercapedine posta subito dietro il proscaenium per mezzo di antenne telescopiche in legno azionate da argani contrappesati (7). Il siparium invece era un telo, sicuramente dipinto o decorato, che come un fondale veniva calato dall’alto a coprire in tutto o in parte la parete della scenafronte. Allo stesso scopo potevano essere utilizzati anche dei pannelli dipinti inseriti negli spazi tra le porte (8). Botole si potevano aprire nel piano del palcoscenico mentre in sottopalco si trovavano allineati grandi vasi di bronzo che amplificavano la voce degli attori.

1. Teatro di Pompeo (ricostruzione).

2. A. Palladio. Pianta di teatro romano. Tavola tratta da: D. Barbaro, Dieci libri di architettura di M. Vitruvio, 1556.

3. Teatro di Pompeo. Sezione (ricostruzione).

4. Sabratha (Libia). Teatro romano. II-III sec. d.C.

5. Aspendos (Turchia). Teatro romano. II sec. d.C.

6. Aspendos. Scenafronte del teatro romano (ricostruzione).

7. Ipotesi di funzionamento del meccanismo di risalita dell’auleum.

8. Dispositivi scenici nel teatro romano.