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o shift, significa spostare o spostarsi, passare da un punto ad un' altro. Lo shifting costituisce uno dei punti cardine del metodo Bates. Generalmente ci riferiamo a lui come movimento, mettendolo tra i tre prin- cipi fondamentali della visione naturale. Qui rimando al documento I tre principi fondamentali del metodo Bates, che si trova sul sito metodobates.it e in molti altri luoghi. In primo luogo perché si possa parlare di Visione Naturale bisogna che gli occhi siano liberi di compiere continui mo- vimenti da un punto all'altro, spesso rapidissimi e numero- sissimi (fino a 60 al secondo). Quindi molte delle attività del metodo Bates sono indirizzate a stimolare gli occhi a riprendere a muoversi da un punto all'altro per esplorare (shifting) anziché fissare. In secondo luogo il mondo è in perenne movi- mento: Panta Rei. Accettare intima- mente questa verità permette di sana- re il conflitto nascosto, la resistenza alla base di quasi tutti i problemi visi- vi. In terzo luogo esiste il movimento apparente o relativo, e questo è un caposaldo, relativamente miscono- sciuto del metodo Bates. Anche qui rimando al mio saggio Quanto spazio c'è nel metodo Bates? S c a r i c a b i l e gratuitamente dalla biblioteca on line dell'aiev (per i soci). Bates parlava spesso di Universal Swing, dondolio o pulsazione universale: le cose ap- paiono muoversi anche quando sono ferme perché gli osservatori, cioè noi, sin quanto esseri vivi muovono (shift) costante- mente il punto di os- servazione, muovendo occhi, testa, corpo, spesso ritmicamente: Persino mentre leggiamo, o anche semplicemente quando respiria- mo. La percezione automatica del movimento apparente e la sua elaborazione da parte del cervello è di fondamentale importanza per organizzare il nostro equilibrio, per orien- tarci in ogni istante, per valutare le distanze tra noi e le co- se, e tra le cose stesse. In ultimo: per valutare le velocità nostre e delle cose. Chi ha problemi di vista ha quasi sem- pre sviluppato un'interferenza a sfavore di questo meccani- smo, per cui diventa necessario fare un lavoro consapevole per recuperarlo. A questo proposito cito un famoso articolo di Antonia Or- field Discovering Space, facilmente rintracciabile sul web che descrive in dettaglio il suo processo, attraverso il quale ha vissuto anche una trasformazione del suo rapporto con il mondo, oltre a migliorare la sua vista. Vero è che il meccanismo di percezione di distanze, profondità e volumi si basa anche sul grande fenomeno della stereopsia, cioè la capacità di fondere le immagini dei due occhi e calcolare “trigonometricamente” le distanza. I tre aspetti dello shifting, lavorano in sinergia: l'una cosa stimola l'altra. Se le cose si muovono intorno a me i miei occhi sono stimolati a fare più movimenti. Se gli occhi si muovono liberamente, la percezione di velocità, profondità e movimento apparente è più rapida ed efficiente. Se, per stile di vita si interferisce con un aspetto, anche gli altri diventeranno meno efficienti e si creerà il tipico circo- lo vizioso per cui per es. i miopi detestano le cose in movi- mento e cercano di rinchiudersi in un mondo di cose fisse. Lo shifting è insomma un meccanismo fondamentale della messa a fuoco: se io cerco di mettere a fuoco qualcosa fis- sando, non fornisco al mio cervello delle informazioni fon- Shift, shifting, shifter Reset! T

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o shift, significa spostare o spostarsi, passare da unpunto ad un' altro. Lo shifting costituisce uno deipunti cardine del metodo Bates. Generalmente ci

riferiamo a lui come movimento, mettendolo tra i tre prin-cipi fondamentali della visione naturale. Qui rimando aldocumento I tre principi fondamentali del metodo Bates,che si trova sul sito metodobates.it e in molti altri luoghi.In primo luogo perché si possa parlare di Visione Naturalebisogna che gli occhi siano liberi di compiere continui mo-vimenti da un punto all'altro, spesso rapidissimi e numero-sissimi (fino a 60 al secondo). Quindi molte delle attivitàdel metodo Bates sono indirizzate a stimolare gli occhi ariprendere a muoversi da un punto all'altro per esplorare(shifting) anziché fissare. In secondoluogo il mondo è in perenne movi-mento: Panta Rei. Accettare intima-mente questa verità permette di sana-re il conflitto nascosto, la resistenzaalla base di quasi tutti i problemi visi-vi. In terzo luogo esiste il movimentoapparente o relativo, e questo è uncaposaldo, relativamente miscono-sciuto del metodo Bates. Anche quirimando al mio saggio Quanto spazioc'è nel metodo Bates? S c a r i c a b i l egratuitamente dalla biblioteca on linedell'aiev (per i soci). Bates parlavaspesso di Universal Swing, dondolioo pulsazione universale: le cose ap-paiono muoversi anche quando sonoferme perché gli osservatori, cioè noi,sin quanto esseri vivi muovono(shift) costante- mente il punto di os-servazione, muovendo occhi, testa,corpo, spesso ritmicamente: Persinomentre leggiamo, o anche semplicemente quando respiria-mo. La percezione automatica del movimento apparente ela sua elaborazione da parte del cervello è di fondamentaleimportanza per organizzare il nostro equilibrio, per orien-tarci in ogni istante, per valutare le distanze tra noi e le co-se, e tra le cose stesse. In ultimo: per valutare le velocitànostre e delle cose. Chi ha problemi di vista ha quasi sem-pre sviluppato un'interferenza a sfavore di questo meccani-smo, per cui diventa necessario fare un lavoro consapevole

per recuperarlo.A questo proposito cito un famoso articolo di Antonia Or-field Discovering Space, facilmente rintracciabile sul webche descrive in dettaglio il suo processo, attraverso il qualeha vissuto anche una trasformazione del suo rapporto con ilmondo, oltre a migliorare la sua vista.Vero è che il meccanismo di percezione di distanze,profondità e volumi si basa anche sul grande fenomenodella stereopsia, cioè la capacità di fondere le immagini deidue occhi e calcolare “trigonometricamente” le distanza. I tre aspetti dello shifting, lavorano in sinergia: l'una cosastimola l'altra. Se le cose si muovono intorno a me i mieiocchi sono stimolati a fare più movimenti. Se gli occhi si

muovono liberamente, la percezione di velocità, profonditàe movimento apparente è più rapida ed efficiente.Se, per stile di vita si interferisce con un aspetto, anche glialtri diventeranno meno efficienti e si creerà il tipico circo-lo vizioso per cui per es. i miopi detestano le cose in movi-mento e cercano di rinchiudersi in un mondo di cose fisse.Lo shifting è insomma un meccanismo fondamentale dellamessa a fuoco: se io cerco di mettere a fuoco qualcosa fis-sando, non fornisco al mio cervello delle informazioni fon-

Shift, shifting,shifter Reset!

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damentali (DOVE è la cosa) e creo ampi margini di errore.Bisogna che ci sia continuamente un ricalcolo dei parametri(distanza, convergenza, accomodazione e luminosità). Que-sto ricalcolo è ciò che io chiamo reset, o resettare, prenden-do a prestito un'espressione relativa al software.Questo resettare è qualcosa che nella “vista perfetta”,comeha spiegato bene Peter Mansfield, avviene spontaneamente,automaticamente e senza alcuno sforzo, come in un siste-ma omeostatico autoregolato. Perché ciò avvenga bisognache l'insieme delle abitudini e dei meccanismi visivi non su-bisca interferenze in maniera continuata, sennò ilsistema salta. Di questo insieme fa parte per esempio il bat-tere le palpebre. Sappiamo che bisogna batterle in media o-gni 7-12 secondi. Chi non lo fa a lungo ha occhi secchi etenderà a introdurre fissità, tensione e rigidità nello sguardo.Oltre a inumidire la cornea, battere le palpebre serve a inter-rompere e resettare la messa a fuoco. In un certo senso que-sto è già sinonimo di shifting. In più, chi vede bene ha in ge-nere l'abitudine di battere leggermente le palpebre proprioquando sposta lo sguardo su un altro oggetto, per permettereuno shifting visivo (e magari anche mentale).

Da questo punto di vista, molte attività del metodo Bates(tutte...) hanno il compito di stimolare a resettare (= rimet-tere a fuoco) l'immagine: palming, sunning, oscillazioni, mi-crocaratteri....... e anche i rasterbrille. Abbiamo sempre detto che favori-scono il movimento saccadico (shifting) degli occhi. Ve r o ,così facendo stimolano anche il reset.

Lo shifter, è un'invenzione di Peter Mansfield e della scuolaBritannica. E' un resetter particolarmente efficace: la messaa fuoco viene stimolata continuamente, impedendo fissità ediffusione.Nelle scuole di Roma, Madrid e Barcellona ha dato risultatinotevolissimi nel migliorare la percezione della profondità,la nitidezza, il contrasto. Per il risvegliare occhi pigri è statoefficacissimo: “come se gli occhi ricevessero un massaggiotonificante” è stato riportato spesso. Vi può condurre con de-cisione sulla strada della visione naturale. Ma avrete bisognodi consapevolezza per controllare le vecchie abitudini allafissità: ho visto ogni sorta di trucchi messi in atto per impe-dirgli di avere effetto sulla vista.....

Come e dove usarloL’idea base è di muovere lo shifter da destra a sinistra (o alto-basso, diagonale etc) davanti agli occhi con unmovimento relativamente lento (diciamo 2-4 secondi per passare da D a Sinistra; ma provate anche velocità di-verse).

A occhi chiusiSe siete di fronte ad una luce (per es. durante il sunning) il movimento provocherà dei barbagli di luce, moltostimolanti per retina e pupilla). Percepirete nettamente la direzione del movimento. Provate diversi movimenti(verticale, obliquo etc). Potete anche concentrare l’azione su un occhio solo. Utilissimo con occhi “pigri”.

A occhi Aperti- Davanti alla tavola Snellen. Dopo un po’ dovreste notare un aumento della nitidezza.- Osservando un oggetto con uno sfondo, come per esempio un fiore. Oltre alla nitidezza e al colore, potrestenotare un miglior senso del volume (3D).- Davanti ad una cancellata o una ringhiera. Osservando attraverso cose a distanze diverse, potreste avere unsenso particolare di tridimensionalità

Altri usiPotete sperimentare, introducendo lo shifter in attività già praticate, come le oscillazioni ampie, il delineare, ildondolio (sway) e molte altre. Lo shifter potrebbe permettervi di raggiungere un livello di rilassamento e cen-tralizzazione (e precisione del movimento oculare) mai raggiunto prima.

Ricordate:L’effetto di frammentazione e reset dell’immagine è decisamente contrario alle abitudini tipiche di chi vede ma-le. La vostra mente potrebbe inventare trucchetti per “disinnescarlo” o farvi andare in super tensione. Ricordate-vi di respirare, battere le palpebre, rilassare tutto il corpo.