SCALETTA DEL RECITAL - teatrinodonbosco.itspettacolo;allegati... · afferrò la chitarra e la fece...

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SCALETTA DEL RECITAL PAG. 7. TWENDE SOTE (Kenya) 9. L’ORCHESTRA DI B.GO LERCIO 16. L’ULTIMA DELLA CLASSE 20. IO CANTO LA RAGAZZA DALLA PELLE SCURA (Branduardi) 21. SANDAKA (canto del Kenya) 23. LE MANI DEI NERI 27. LE MANI, LE MANI 29. RAFIKI MOURNS 31. LA TRIBU’ DEI BIANCHI 36. IL SERVO DEBITORE 47. SHADOWLAND 51. CANTO L’AFRICA 56. JAMBOO (canto del Kenya)

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SCALETTADEL RECITAL

PAG.7. TWENDE SOTE (Kenya)

9. L’ORCHESTRA DI B.GO LERCIO

16. L’ULTIMA DELLA CLASSE20. IO CANTO LA RAGAZZA DALLA

PELLE SCURA (Branduardi)

21. SANDAKA (canto del Kenya)

23. LE MANI DEI NERI27. LE MANI, LE MANI

29. RAFIKI MOURNS

31. LA TRIBU’ DEI BIANCHI

36. IL SERVO DEBITORE

47. SHADOWLAND

51. CANTO L’AFRICA

56. JAMBOO (canto del Kenya)

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1. Danzatrici: (N° 8)PercussionistaTwende Sote - Sandaka - Jamboo

2. L’Orchestradi Borgo LercioNarratrici: (n° 2)Bambini in pigiama:Nonno con la chitarra:

3-4. L’Ultima della ClasseLa Ragazza - Duo musicale

6-7. Le Mani dei NeriPrima voce: Protagonista NarranteSeconda voce maschile: Professore

Signor AntunesTerza voce maschile: Padre Catechista

Signor FriasQuarta voce femminile: Donna Flores

Donna EstefaniaQuinta voce femminile: La Mamma

COREOGRAFIA 6 Ragazze

8. Rafiki MournsRafiki - Leonesse

9. La Tribù dei BianchiRafiki

10. Il Servo DebitoreSTRILLONI n° 4CLOWN-GIACOMOCLOWN-SIMONESERVO CONDANNATOGUARDIE N° 2DICITORI: 1 - 2 - 3SERVO DEBITOREMOGLIE E FIGLIPADRONE

11. ShadowlandNala - Leonesse

12. Canto l’AfricaLeonesse

13. Jamboo - finaleTutti

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1. Danzatrici: GIULI LATTANZIBENEDETTA ROSSETTILAURA SPLENDIANISARA TOTACHIARA CARDINALIFRANCESCA TASSOFRANCESCA GALASSIVALENTINA VALERIILARIA GATTAFONI

Voci: ELEONORA SPLENDIANISTEFANO DEZI

Percussionisti: STEFANO DEZIROBERTO ROSSI

2. L’Orchestradi Borgo LercioNarratrici: CHIARA CARDINALI

FEDERICA MACCIONIBambini in pigiama: BAMBINI DELL’ORATORIONonno con la chitarra: SIMONE BORGOGNA

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3. L’Ultima della ClasseLa Ragazza: ERIKA DI BUÒ

4. Io canto la ragazza dalla pelle scura (Angelo Branduardi)Solista: CARLO VALENTIViolinista: MICHELE FORESI

6. Le Mani dei NeriProtagonista Narrante DARIA SUHARSCHISeconda voce maschile: MTerza voce maschile: CQuarta voce femminile: ROBERTA CARESTIAQuinta voce femminile: La Mamma C MAMMANA

7. Le Mani (Eduardo De Crescenzo)Solista: MATTEO CESCHINIPianola: FRANCESCA MORELLI

GRUPPO COREOGRAFICO: 6/8 Ragazze

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8. Rafiki MournsRafiki LUCIA VALENTINILeonesse BIANCHI M. FEDERICA CLEMENTONI MONICA

GARDINI ELETTRA PIAMPIANI ILARIAVALENTINI LAURA CHIAPPINI IRENE

9. La Tribù dei Bianchi Rafiki LUCIA VALENTINI

10. Il Servo DebitoreSTRILLONI n° 4 MORICHETTI RICCARDO - PICCIONI RICCARDO

FALCIONI CARLO- CAMPOGIANI ALESSANDROCLOWN-GIACOMO RUGGERI REBECCACLOWN-SIMONE BERARDI ALESSANDRASERVO CONDANNATO DOMINKO IVANGUARDIE N° 2 GRILLI LUCA

BRUSCHI ALESSANDRODICITORI: 1-2-3 FANELLI LUCIA

DAMIANI MATTIAMORELLI FRANCESCA

SERVO DEBITORE PIERLUIGI TARTABINIMOGLIE E FIGLI SOLETI CHIARA

BENEDETTA ZOLIPADRONE CONTIGIANI MARCO

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11. ShadowlandNala ILARIA PIAMPIANILeonesse BIANCHI M. FEDERICA CLEMENTONI MONICA

GARDINI ELETTRA VALENTINI LAURACHIAPPINI IRENE

12. Canto l’AfricaPercussionisti ROBERTO ROSSI

STEFANO DEZILeonesse ILARIA PIAMPIANI M. FEDERICA BIANCHI

CLEMENTONI MONICA GARDINI ELETTRAVALENTINI LAURA CHIAPPINI IRENE

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1. TWENDE SOTE(Kenya)

PERSONAGGI:Danzatrici:

È il gruppo che si esibirà anchenegli altri due canti in lingua.Vestono l’abito africano. Possibilmenteanche il turbante delle donne africane.Non sono truccate. Possono averemolti monili tipici.

COREOGRAFIA:In Sala:

È tutta in platea, iniziando dalfondo e distribuendosi nei corridoi.

OMAGGIO:Ghirlande:

Le ragazze hanno al collo delleghirlande di fiori con cui “giocano” perconsegnarle, infine, agli ospiti.

casapiena di

pace

casapiena di

gioia

casapiena diamore

amanifurahaupendo

amanifurahaupendo

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1. TWENDE SOTE (Kenya)Ritornello:

Twende sote nyumbani nwa bwanaTunwinbie na kumshangilie

Nymba yake nyumba ya amaniTwende sote nyumbani nwa bwanaNa watote nyote nwaalikwaTunwinbie na kumshangilieRitornello:

Twende sote nyumbani nwa bwanaTunwinbie na kumshangilie

Nymba yake nyumba ya furahaTwende sote nyumbani nwa bwanaNa visana nyote nwaalikwaTunwinbie na kumshangilieRitornello:

Twende sote nyumbani nwa bwanaTunwinbie na kumshangilie

Nymba yake nyumba ya upendoTwende sote nyumbani nwa bwanaNa wageni nyote nwaalikwaTunwinbie na kumshangilieRitornello:

Twende sote nyumbani nwa bwanaTunwinbie na kumshangilie

ANDIAMO TUTTIRitornello:Andiamo tutti alla casa del Signoreper lodare e cantare il Signore.

La casa del Signore è una casa piena di pace.Andiamo alla casa del Signore.Tutti i bambini sono benvenuti,per cantare e lodare il Signore.

La casa del Signore è una casa di gioia.Andiamo tutti alla Sua casa.Tutti i giovani sono benvenuti,per cantare e lodare il Signore.

La casa del Signore è una casa di amore.Andiamo tutti alla Sua casa.Tutti gli ospiti sono benvenuti,per cantare e lodare il Signore.

Tutta la Coreografia si svolge in sala.Le ragazze iniziano dal fondo del corridoio centra-le e avanzano danzando.

Tra le loro mani una corona di fiori.

Al momento opportuno mettono al collo dei Ra-gazzi di Korogocho la corona di fiori.

Nel frattempo i Protagonisti del numero successi-vo si collocano ai loro posti.

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2. L’ORCHESTRA DIBORGO LERCIO

PERSONAGGI:Narratrici:

Sono appollaiate su uno sgabello.Dinanzi a loro è come se vi fosse

un teatrino di marionette immaginarioNel teatrino sono loro a manovra-

re delle marionette che rappresentanoi soggetti della favola. Dove le mario-nette non fossero realizzabili, si pos-sono usare i burattini.Bambini in pigiama:

Sono gli uditori della favolaInterloquiscono con le NarratriciManovrano le marionette aiutando

le Narratrici a sceneggiare la favola.Nonno con la chitarra:

Accompagna con i suoi arpeggialcuni passaggi della favola

LE MARIONETTE DELLA FAVOLA

BenjaminPatrignoRagazzi dell’Orchestra - 3Maggior domoContessa DoremìMusicisti di Vanagloria - 3

BRANI MUSICALI:Commento n° 1 - 2Commento n° 3 - 4Commento n° 5 - 6Commento n° 7

BASI MUSICALI:Registrazione n° 1Registrazione n° 2Registrazione n° 3

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NARRATRICINella terra dei Leoni dalla criniera azzurraviveva Benjamin, un ragazzino vispo come un grilloe con un grande sogno nella testa:diventare un grande musicista.

Era una passioneche aveva ereditato dall’amato nonnoche gli suonava con la chitarradelle bellissime melodie per farlo addormentare,fin da quando era nella culla.

Quando crebbe gli insegnò a suonare.Ora il nonno non c’era più e la vecchia chitarraera tutto quello che gli rimaneva di lui.

Purtroppo Benjamin viveva in una catapecchiacon il patrigno che non sopportava la musica.

La chitarra del nonno inizia subito il suogiro di accordi

Commento n° 1

Il Nonno riprende a suonare un giro di chi-tarra per le prossime 3 righe; prosegue col

Commento n° 2La Narratrice, intanto, applica alla Marionet-ta una chitarra (basta uno spillone)

Sulle ultime battute della chitarra, la Narra-trice inizia il suo racconto.Ha già in mano la marionetta di Benjaminche manovrerà sempre lei.

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Veramente non sopportava avere Benjamin attornoe ogni scusa era buona per picchiarlo.Così Benjamin era costretto a suonare di nascosto.

Finché un giorno il patrigno, rientrando a casaubriaco, trovò il bambino mentre suonava.La collera gli diede alla testa,afferrò la chitarra e la fece in mille pezzi!Per Benjamin fu un colpo al cuore.Fece un fagotto con le sue poche cosee scappò via di casa.

Decise di andare a vivere a Borgo Lercio.Era la discarica della cittàdove i più poveri tra i poverivivevano ai bordi di una montagna di spazzaturache la gente chiamava Monte Pattume.Benjamin decise di costruire la sua capannain cima al Monte Pattume.Ma non volle rinunciare alla sua passione.Così si costruì una chitarracon i rifiuti che a Borgo Lercionon mancavano di certo.

Commento n° 3Ripreso il racconto, il Bambino che manovrala Marionetta Padre, si alza e si accosta allaNarratrice. Esegue il racconto. Il Bambinostesso strappa la chitarra dalla marionettaBenjamin e la distrugge.Anche la marionetta Benjamin, dopo l’assal-to del Padre, esce di scena.La narratrice gli fa fare un “andata e ritor-no”. Si ritrova nella discarica.

Una Bambina si alza e poggia una casetta dilegno in cima ad uno sgabello, verso cuiBenjamin si incammina.

La Narratrice commenta le sue parole appli-cando al collo di Benjamin una nuova chi-tarra, tutta sbrindellata (fili per aria)

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Non era certo la chitarra del nonno,ma a Benjamin piaceva lo stesso.

Cominciò a suonare finalmente libero da paure.E le note rendevano meno tristela dura vita della discarica.

Presto la notizia del musicista di Monte Pattumesi sparse per tutto il Borgo.Alcuni ragazzi si arrampicaronofin sulla cima per conoscerlo.Anche loro amavano la musicae volevano suonare assieme a lui.Benjamin fu felice di accoglierli.Costruirono altri strumenti con i rifiuti.

Da mattina a sera i piccoli musicistisuonavano ininterrottamenteallietando con le loro melodie tutto il quartiere.Molte persone venivano da fuoriper assistere ai concertidi quella che ormai era conosciutacome l’Orchestra di Borgo Lercio.

Il Nonno riprende a suonare un girodi chitarra per le prossime 3 righe;dopo continuerà con il

Commento n° 5

Tre Bambini si alzano con le loro Marionettedei Musicisti e si aggregano a Benjamin.

Abbracci con Benjamin

I Bambini applicano alle loro marionette glistrumenti musicali.Iniziano a mimare un concertino

Registrazione n° 1La musica registrata (tipo rock) continua pertutta la frase seguente.

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Un giorno si arrampicò sulla cima del Monteun tipo dall’aria strana.Vestiva una livrea rossae disse di essere il maggiordomodella Contessa Doremì.“La mia padrona ha sentito parlaremolto bene di voi - spiegò - e vi invitaa tenere un concerto nel suo palazzo”.

I musicisti accettarono.Si presentarono al palazzo della Contessae alla sua presenzae iniziarono il concerto.

Al termine la Contessa applaudì.“Bravissimi - disse -non avevo mai sentito suonare così bene.Vorrei che partecipasteal Gran Festival delle Orchestre.Sono sicura che farete un gran figurone!Per iscrivervi ci penserò io.”

Registrazione n° 2L’Orchestrasi esibisce in uno scatenato rock

La Marionetta Contessa applaude e poi si agitaper parlare.

Al termine viene fatta sparire la casa bella e laContessa si ritira.

Un altro Bambino fa arrivare fino a MonteLercio la sua Marionetta del Maggiordomo.Si muove dando l’impressione di parlare.

Una Bambina sostituisce sullo sgabello lacasetta di legno con una casa molto bella.Un’altra Bambina introduce la Marionetta dellaContessa e la fa sedere dinanzi alla sua casa.

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Arrivò il giorno del Festival.I ragazzi erano molto emozionati.Le orchestre erano tutte molto brave,ma soprattutto eleganti.I loro abiti e i loro strumenti, invece,erano così poveri e bizzarri!Gli avrebbero riso dietro.

Infatti i musicisti della Filarmonica di Vanagloria,i cui membri erano tra i più ricchie arroganti del paeseli derisero senza pietà.Poi strapparono loro gli strumentie li fracassarono tutti.Dopodiché se ne andarono sghignazzando.

A Benjamin e i ragazzi non restavache fare fagotto e tornare indietro.Quando apparve la Contessa Doremì,che, in verità, era una Fata.Diede lorouna serie di strumenti bellissimiche non aspettavano altro che di essere suonati.

Commento n° 4Entrano in scena le Marionette della Filarmoni-ca. Sono 3 Musicisti tutti ben messi, alla ElvisPresley.Si insinuano tra le Marionette di Borgo Lercio,gli girano intorn, li spintonano.I Bambini che manovrano queste marionette,strappano gli strumenti dei Ragazzi e li getta-no. Poi se ne vanno saltellando e ammiccando

Le Marionette dell’Orchestra di Borgo Lercio siaggirano spaesati nello spazio.

Commento n° 4Le marionette dei Ragazzi si guardanoavviliti tra di loro, poi, pian piano siavviano pèer andarsene.Dinanzi a loro si para la Contessa nellevesti di una Fata. Meraviglia dei ragazzi.La Bambina che manovra la Fata rivestele altre marionette con strumenti nuovi.

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Allora i ragazzi presero coraggioed entrarono in scena.

Eseguirono il più bel concertoal quale il pubblico avesse mai assistito,che applaudì per due ore di fila.Grazie a quel successoavrebbero potuto girare il mondo.

Alla fine i ragazzi decisero di tornarea Borgo Lercio con Doremì.Da allora vissero nel suo palazzoa insegnare musica ai bambini del Borgo.

Registrazione n° 3Un pieno musicale di qualche famoso concertorock, a cui i Ragazzi danno dentro con passio-ne e grande allegria. Sono scatenati.

Il Nonno suona un giro di accordi sino alla finedel brano e quindi chiude la favola con il branoconclusivo.

Commento n° 5

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Si può fare, si può fareSi può prendere o lasciareSi può fare, si può fare... e poi volarePuoi cantare, puoi gridarePuoi vendere e comprarePuoi rubare e regalarePuoi piangere e ballare.Si può fare, si può fareSi può prendere o lasciarePuoi volere, puoi lottareFermarti, rinunciareSi può fare, si può fareSi può prendere o lasciareSi può crescere, cambiareContinuare a navigare.

SI PUÒ FARE (Angelo Branduardi)

Si può fare, si può fareSi può prendere o lasciareSi può fare, si può fareAl fine ritornarePoi tradire e conquistarePoi dire e poi negarePuoi giocare o lavorareOdiare e poi amareSi può fare, si può fareSi può prendere o lasciareSi può fare, si può farePuoi volere, puoi lottarePer farti rinunciareSi può fare, si può fareSi può prendere o lasciareSi può crescere e cambiareContinuare a navigare.

Si può fare, si può fareSi può prendere o lasciareSi può fare, si può fareMangiare e digiunarePuoi dormire, puoi soffrirePuoi ridere e sognarePuoi cadere, puoi sbagliareE poi ricominciareSi può fare, si può fareSi può prendere o lasciarePuoi volere, puoi lottareFermarti, rinunciareSi può fare, si può fareSi può prendere o lasciareSi può crescere, cambiarecontinuare a navigare.

Commento n° 4vocalizzo

Si può fare, si può farePuoi vendere e comprarePuoi partire, ritornareE poi ricominciareSi può fare, si può farePuoi correre e volareSi può piangere e ballareE continuare a navigareSi può fare, si può fareSi può prendere o lasciareSi può fare, si può farePuoi chiedere e trovareInsegnare, raccontarePuoi fingere e mentirePuoi distruggereE ancora riprovare

Si può fare, si può fare(+ VOLTE)

Commento n° 1 Commento n° 2 Commento n° 3 Commento n° 5

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3. L’ULTIMA DELLACLASSE

PERSONAGGI:

L’Ultima della Classe:Indossa un povero vestitino. Entra

con una grande cesta di panni sullatesta, che deposita a terra.

Solista:Suona la chitarra ed è il cantante.

È sul lato del palco, seduto su unosgabello. Veste tutto nero

Gruppo etnico:Sul finale della Preghiera, si

aggiungono alla coreografia, leragazze dei Canti africani.

INTERPRETI:L’Ultima della Classe:

ERIKA DI BUÒSolista:

CARLO VALENTIViolino:

MICHELE

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A - Signore,non so come si deve pregare.Tutto quello che io ti chiedo, o Dio,è che tu mi ascolti,poiché nessuno mi ascolta,nessuno conosce il mio dolore.

B - Ogni mattina, prima di andare a scuola,devo andare ad attingere acquaa vari chilometri di distanzaPorto il recipiente sulla testa e a voltetemo che mi si formi un bernoccolo.Devo sfaccendare di qua e di là.Ci sono talmente tante cose da fare in casae spessissimo arrivo tardi a scuola.

L’ULTIMA DELLA CLASSE - 1

Il “pezzo” inizia con alcuni giri musicali delViolino solista.Sullo sfondo dell’arpeggio la Ragazzarecita tutto il brano A.

La Ragazza riprenderà il brano B soloquando il Violino ha concluso il giromusicale.

Terminato il brano B, riprende il Violino.Il solista canta il Ritornello.

Io canto la ragazzaDalla pelle scuraUna quercia al ventoCammina ondeggiando

Sullo sfondo passano delle immagini diragazze africane

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C - Quando ritorno da scuola,ci sono sempre altri lavori ad aspettarmi.Porto i piccoli sulla schiena.Devo dar loro da mangiare,fare loro il bagno, metterli a letto.Non ho abbastanza tempo per i compiti.

D - I miei insegnanti mi puniscono,talvolta mi danno addirittura delle botte.Non hanno tempo di ascoltarmi.A volte non so più a chi debbo obbedire,se ai miei genitori o ai miei insegnanti!

Alla fine dell’anno scolasticosono l’ultima della classe.Mia madre dice che le dispiace moltocontinuare a pagare le tasse scolastiche,dal momento che non riesco maia superare gli esami.Ma lei non sa che non riescoa concentrarmi a stomaco vuoto.

L’ULTIMA DELLA CLASSE - 2

Terminato il brano C, riprende il Violino.Il solista canta il Ritornello più la primastrofa. La ragazza accompagna il canto conqualche semplice movenza del corpo.

Io canto la ragazzaDalla pelle scuraUna quercia al ventoCammina ondeggiando

Avido ho bevutoIl suo amore a pieni sorsiFinché non ho sentitoIl mio cuore farsi acqua.

Sullo sfondo passano delle immagini discuole africane

Riprende la preghiera con il brano C

Riprende la preghiera con il brano D

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La mattina non ho alcuna possibilitàdi fare colazione, e ho tanta famee sono talmente stancache non riesco a seguireciò che il maestro spiega.

L’ULTIMA DELLA CLASSE - 3

Terminato il brano D, riprende il Violino.Il solista canta il Ritornello più la prima eseconda strofa.

Io canto la ragazzaDalla pelle scuraUna quercia al ventoCammina ondeggiando

Avido ho bevutoIl suo amore a pieni sorsiFinché non ho sentitoIl mio cuore farsi acqua.

Lei muove i suoi capelliCome il fiume dell’amoreChe scuote le sue aliMa non potrà mai volare.

La ragazza accompagna il canto simulando ivezzi di una adolescente che vuol farsiammirare, comunque con uno stile sempremolto riservato e vergognoso.

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E - Alcuni giorni fa un turistavoleva fotografarmi.La mia faccia e i miei vestitierano molto sporchie me la sono data a gambe.Ma lui mi ha gettato delle monetine.Sapeva che mi sarei fermatae così ho fatto.Ho guardato le monetinee mi sono chinata a raccoglierle.Si è sentito uno scatto della macchina fotografica.Il fotografo se n’è andato in gran frettae mi ha lasciata là sola.E mi sono chiesta che cosa avrei fattocon le monetine.

F - Signore, ascolta le mie lacrime.Ascolta il lamentodi tutti i ragazzi di questa nostra terra...Il lamento dei ragazziche vengono maltrattati, sfruttati e sgridati.

Kenya

L’ULTIMA DELLA CLASSE - 4

Terminato il brano E, riprende il Violino.Il solista canta il piccolo brano melodico dellaseconda parte:

La cadenza regolare Del suo corpoÈ un vascello Che naviga sicuroLascia il porto Prende il largo e va.

Continua l’arpeggio del Violino sull’ultimobrano F della preghiera.

Sullo sfondo passano delle immagini di offerteturistiche africane.

Riprende la preghiera con il brano E

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Compaiono sul palco le ragazze “africane”del Canto successivo (Sandaka)La Ragazza va ad unirsi a loro mettendosinel centro. Tutto il gruppo improvvisa unadanza lieve per le strofe del canto.La coreografia si fa più travolgente sulritornello finale.

Sullo sfondo passano delle immagini digiovani di tutte le etnie festanti e solidali.

Io canto la ragazzaDalla pelle scuraUna quercia al ventoCammina ondeggiando

Avido ho bevutoIl suo amore a pieni sorsiFinché non ho sentitoIl mio cuore farsi acqua.

Le guance sono roseNella mano del sultanoCorallo la sua bocca rossae le sue calde labbra.

La copre un mantelloChe le sfiora la cavigliaMa l’esile suo braccioÈ una spada sguainata.

Io canto la ragazzaDalla pelle scuraUna quercia al ventoCammina ondeggiando

4. IO CANTO LA RAGAZZA DALLA PELLE SCURA(Branduardi)

Terminato il brano F il solista riprende ilcanto per portarlo fino in fondo.

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5. SANDAKA

PERSONAGGI:Danzatrici:

Hanno partecipato anche alladanza conclusiva del branoprecedente.Senza soluzione di continuità inizianosubito il Canto e la Coreografia.Oggetti coreografici:

Le Ragazze recano tra le manispighe di grano e grappoli di uva.Altre hanno forme di pane.Gestualità:

La danza rievoca un offertoriodella Messa. Per estensione è l’offertadi solidarietà tra gli uomini.Le ragazze si scambiano tra loro glioggetti. Ogni volta ringraziano conlarghi sorrisi.

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Sandaka tunaleta kwako upokee sandakaSandaka tunaleta kwako upokee sandaka

(2 volte)Ritornello:

Ye le le le le le aa mkate na divaiYe le le le le le ee baba uzipokee

Divai tunaleta kwako upokee sandakaDivai tunaleta kwako upokee sandaka

(2 volte)Ritornello:

Ye le le le le le aa mkate na divaiYe le le le le le ee baba uzipokee

Mkate tunaleta kwako upokee sandakaMkate tunaleta kwako upokee sandaka

(2 volte)Ritornello:

Ye le le le le le aa mkate na divaiYe le le le le le ee baba uzipokee

Mazao tunaleta kwako upokee sandakaMazao tunaleta kwako upokee sandaka

(2 volte)Ritornello:

Ye le le le le le aa mkate na divaiYe le le le le le ee baba uzipokee

OFFERTORIOAccetta l’offerta che portiamo a te, Signore.Accetta l’offerta che portiamo a te, Signore.

RitornelloYe le le le le le per il pane e per il vino,Ye le le le le le Signore accettali!

Il vino che ti portiamo come offerta, accettalo.Il vino che ti portiamo come offerta, accettalo.

Il pane che ti portiamo come offerta, accettalo.Il pane che ti portiamo come offerta, accettalo.

Portiamo a te i nostri raccolti, accettali come offerta.Portiamo a te i nostri raccolti, accettali come offerta.

SANDAKA(Kenya)

La Coreografia termina con le ragazze chescendono in platea ed offrono gli oggetti aiRagazzi africani.

Immediatamente si prepara lo studioradiofonico per la scena successiva.

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NOTA:La II - III - IV voce

(doppio personaggio)si distingueranno

per due toni diversi di voce,due diversi atteggiamenti,

due cappelli che li identificheranno.

LA SCENA:Sembr erà uno studi o di dopp iaggi o cinem a-tografico.Basteranno 5 aste con microfonodinan-zi a ciascuna voce. I personagg i avranno alleorecchie delle cuffie e dinanzi un leggio con soprail copione da leggere.

LA COREOGRAFIA:Le Ragazze entreranno dopo che è iniziata la

musica del 1° stacco; eseguono la brevecoreografia solo sulla musica.

Rimangono in scena eripeteranno lo stesso

movimento per gli stac-chi 2° e 3°. La coreografia

si fa più vivace al Ritornello.

6. LE MANI DEI NERI(Le mani dei neri, Mondadori, Milano 1993)

PERSONAGGI:Prima voce:

Protagonista NarranteSeconda voce maschile:

ProfessoreSignor Antunes

Terza voce maschile:Padre CatechistaSignor Frias

Quarta voce femminile:Donna FloresDonna Estefania

Quinta voce femminile:La Mamma

GRUPPO COREOGRAFICO6/8 Ragazze

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NarranteNon mi ricordo più come è capitato,ma un giorno il Professore ci ha detto:

Professore“Le palme delle mani dei nerisono più chiare del resto del corpo perché,fino a pochi secoli or sono,i loro antenati camminavano a quattro zampe,come gli animali della foresta,senza esporre le palme al sole.

NarranteMe ne sono ricordato quando il Padre catechista,si è messo a parlare di quella storia delle palme:

Padre CatechistaCiò è dovuto al fatto che i nerihanno sempre pregato di nascosto,con le mani giunte.

NarranteQuesta storia delle palme delle mani più chiareio l’ho trovata così divertenteche sto sempre ad assillare tutti quantie non li mollo finché non me lo spiegano.

Donna FloresDio fece loro le mani più chiarein modo da non sporcare il ciboche preparano per i padroni.

Mentre le Ragazze”Africane” offrono spighe,pane e uva agli Ospiti, il Gruppo dei Dicitorientra in scena portando con sè un leggio ed unmicrofono. Dal leggio pendono i due cappelliche caratterizzeranno i personaggi.Si piazzano. Il Narrante è in centro.

PROFESSORE: tono autorevole, distaccato,dogmatico, antipatico.Ha un cappello Borsalino

CATECHISTA: parla adagio, spiccicato, un tonoquasi in falsetto, untuoso, quasi misticoPer cappello ha una Beretta

Al termine della battuta del Narrante, parte labase del canto. Il corpo di ballo entra dallequinte di sinistra ed uscirà da quelle di destra.

Ritornello - 1 - Vedi pag. 27

DONNA FLORES: è una nobildonna sofisticata,ha le erre moscia, parla quasi schifata.Per cappello ha una Veletta.

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Signor AntunesSono tutte storie! Allora, ascolta:Molti e molti anni or sono,Dio, Nostro Signore Gesù Cristo, la Vergine Maria,San Pietro, molti altri santi,fecero una riunione e decisero di creare i neri.E sai come? Presero dell’argillae la misero dentro alcuni stampi già usati.Poi, portarono le creature d’argilla ai forni.Avevano fretta e appesero le forme ai camini.Fumo, fumo, fumo, e diventarono nere come il carbone.E perché le loro mani rimasero bianche?!Be’, dovevano pur aggrapparsi a qualcosamentre cuocevano, no?!

NarranteLo stesso giorno,mi ha chiamato il signor Frias,per dirmi che la storia che avevo appena ascoltatoa bocca aperta era una balla enorme.

Signor FriasQuando Dio finì di creare gli uomini,li mandò a lavarsi in un lago del cielo.Dopo il bagno, le creature erano tutte belle bianche.Ma i neri erano stati fatti all’alba e, a quell’ora,l’acqua del lago era molto fredda:così, si erano bagnati solo le palme delle maniprima di vestirsi e partire per il mondo.

SIGNOR ANTUNES: sembra un Cow-Boy del vecchio West. Ridanciano esuperficiale, sembra che racconti unabarzelletta. Ha lo voce bassa, raschian-te, magari maneggia un sigaro.Porta in testa un cappello del West

Le Ragazze della Danza rientrano dalladestra (da dove erano uscite) eripercorrono la scena all’inverso.

Ritornello - 2 - Vedi pag. 27

SIGNOR FRIAS: è il salumiere del vil-laggio. Continuamente indaffarato adaffilare coltelli e pensare al suo lavoromentre racconta con fare distratto.In testa ha una bustina bianca

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Donna EstefaniaI neri hanno le palme più chiarea furia di star curvi a raccogliere il cotone biancodella Virginia e di non so quale altro posto.

NarranteEcco qua!La mamma dev’essere l’unica ad aver ragionesu questa faccenda delle mani dei neri.Un giorno, mentre le stavo raccontandociò che sapevo,lei è scoppiata a ridere.

La MammaDio ha creato i neri perché ci dovevano essere.Ci dovevano essere, figlio mio!Poi si pentì di averli creatiperché gli altri uomini li prendevano in giroe se li portavano a casa come schiavi.Allora Lui fece in modo che le palme delle loro manifossero esattamente uguali a quelle degli altri uomini.E sai perché lo fece?Chiaro che non lo sai,sono in tantissimi a non saperlo.Lo fece per dimostrareche quello che è fatto dagli uomini,è fatto da mani uguali.

NarrantePoi mia madre mi ha baciato le mani.

DONNA ESTEFANIA: è la tipica casalinga;parla stridula e saccente; si asciuga nervosa-mente le mani ad uno strofinaccio.Ha messo un fazzolettone da campagnola.Il gruppo Ragazze rientra per rimanere inscena sino alla fine, piazzandosi sullo sfondo.

Ritornello - 3 - Vedi pag. 27

GRUPPO RAGAZZE: hanno continuato lagestualità delle mani senza musica, sulla bat-tuta del Narrante. Poi riprendono a viva voce

Ritornello - 4 - Vedi pag. 27

LA MAMMA: ha messo uno scialle di lana sullespalle. Non ha nulla in testa.È l’unica che è seduta su una sedia di vimini.È molto allegra, affabile, comprensiva.Ha messo su un paio di occhiali che poggianosulla punta del naso. Sta rammentando uncapo di biancheria.

GRUPPO RAGAZZE: si spostano sul proscenioper eseguire la canzone al completo.SOLISTA: RIPRENDE ALCUNI PASSI:

iNIZIO - FINE (1° Rit. - 4° Rit.)

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7. LE MANI, LE MANI

MESSINSCENA:Gruppo Danzante:

È formato da 6/8 ragazzi/e chedanzano, mentre uno di lorointerpreterà la canzone.Costume:

Bello sarebbe un camicione bianco(o una casacca bianco-nera) con lemaniche larghe che si abbassanoquando le braccia si levano in alto.Caratteristica:

I Ragazzi hanno le braccia colorate(tutti i colori possibili) fino all’ascella.Solo le mani sono bianche per tutti.

MANI(Eduardo De Crescenzo)

musica di Claudio Mattonetesto di Franco Migliacci

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CANTO: MANI (1-3 strofa)Versione MP3

1 strofaSe sei un amicoti stringo la manose chiedi un aiutoti tendo la manoe prendi la manoe dammi la manoe prendi la manoe dammi la manoil padre il bambinolo tiene per manoc’è tutto il destinoin un palmo di manole mani le maniche sanno parlareche sanno guarireche sanno pregare

3 strofaApriamo le manile mani più avareche stringono ancoraquei trenta denarimettiamo le manile mani sul cuorepiù sono sinceree più danno calorele mani le maniche sanno di mareche sanno di terrache sanno di panebattiamo le maniper farci sentire più fortele mani, le mani.

le mani le maniche sanno parlareche sanno guarireche sanno pregareLe mani legate,le mani ferite,le mani le mani puliteLe mani, le mani,Le mani, le mani,le mani feritele mani pulitele mani legatele mani legatele mani feritele mani pulite

- Le mani, le mani,che sanno di mare,che sanno di terra,che sanno di pane - 2v.

Le mani, le mani,le mani spietateche danno la fine,le mani assassineLe mani, le mani,le mani legate,le mani ferite,le mani puliteLe mani (a sfumare)

Ritornello - 1 Ritornello - 2 Ritornello - 3 Ritornello - 4

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8. RAFIKI MOURNS

PERSONAGGI:Rafiki:

È lo stregone della foresta.Veste in maniera tribale. Anche iltrucco è “sopra le righe”. Ha con sè unbastone, tutta una serie di amuleti,sonagli vari scaccia-spiriti-maligni.

Leonesse:Fanno corona a Rafiki e

accompagnano il canto con il loro coroe la coreografia. Hanno sulla fronte lamaschera di leonesse.

Illuminazione:Suggestiva e calda. Tagli di luce

trasversali. Seguipersona colorato suRafiki.

THE LION KING(da Walt Disney)

musica di Elton John - MarkMancina . Lebo m. Jay Rifkin

testo di Tim Rice

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RafikiMadi ao 0’09’’ Spilled bloodLeka sebete chia ho oale sebatha 0’20’’ Try courage so the beasts may fallMo leka qeme o tsaba hoa 0’31’’ Those who defy mountains are, in trut, cowardsLebo haleng ha o bue ka le ha 0’43’’ Even in anger, you do not speak against wrong...Oh, oh 0’54’’Halala humba 0’58’’

heh heh heya heeyaheeHalala humba hela hela helaHalala humba

heh heh heya heeyaheeHalala humba hela hela hela

Rafiki/LionessesHalala humba 1’15’’

heh heh heya heeyaheeHalala humba hela hela helaHalala humbaheh heh heya heeyaheeHalala humba hela hela hela

(Repeat) FINE 2’05’’

RafikiSangue versatoTrova il coraggiocosicché le bestie possano soccombereQuelli che sfidano le montagnesono, in verità, codardiPersino quando si è arrabbiati,non devi parlare contro gli offensoriOh, oh

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9. LA TRIBU’ DEIBIANCHI

PERSONAGGI:Rafiki:

Rimane in scena.Tutto il monologo lo recita parlandocon il pubblico. Il suo tono è di stupo-re come chi non riesce a credere chela “civiltà” sia appannaggio dell’uomobianco capace di incongruenze cosìevidenti. Si muove sul palco, tra unblocco di fogli e l’altro. Arrivata alblocco, gira il foglio. Mentre recitarimane accanto al supporto dei fogli,indicando l’immagine proiettata,quando questa interessa il suo testo.Leonesse:

Sono uscite di scena, senza quasifarsi notare.

LA TRIBU’ DEI BIANCHI(di Tuiavii di Tiavea)

Capo indigeno delle isole Samoa

Scena:Vengono portati duesupporti con i fogligirevoli. I fogli sonobianchi. Su di lorovengono proiettateimmagini che com-mentano il testo.

Proiettori:Dinanzi ai sup-porti sono collo-cati 2 Dia-Pro-iettori. Ilproiezionista vain sincrono conil testo di Rafiki.

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LA TRIBU’ DEI BIANCHI

Il Papalagi è l’uomo bianco.Il Papalagi ha una maniera di pensarecuriosamente contorta.Pensa semprecome meglio trarre profitto da qualcosa.Soprattutto pensa solo per unoe non per tutti gli uomini.E questo uno è egli stesso.

Quando un uomo dice:“la mia testa è miae non appartiene ad altri che a me”,allora nessuno può avere qualcosa da ridire.Fin qui do al Papalagi tutte le sue ragioni.Ma lui dice anche: “La palma è mia”,solo perché cresce davanti alla sua capanna.Come se l’avesse fatta crescere lui stesso.La palma però non è affatto sua. Mai.È la mano di Dio che l’ha fatta uscire dalla terra.Dio ha molte mani.

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Ogni albero, ogni fiore ogni filo d’erba,il mare, il cielo,le nuvole che in cielo camminano,tutto questo sono le mani di Dio.Noi possiamo godere di queste cosema non possiamo dire:“La mano di Dio è la mia mano”Il Papalagi però lo fa.

Nella nostra linguail mio e il tuo si dice “Lau”,ed è quasi una sola e unica cosa.Nella lingua dei Papalaginon ci sono parole che significhino due cose,ben diverse, meglio de “il mio” e “il tuo”.Mio è tutto ciò che appartienesolo e unicamente a me.Tuo è ciò che appartienesolo e unicamente a te.Per tale ragione,di tutto ciò che sta nella cerchiadella sua capanna il Papalagi dice «È mio».E nessuno ha diritto su queste coseall’infuori di lui...

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Come se davvero la palma, l’albero, il fiore,il mare, il cielo con le sue nuvolegli appartenessero.Il Papalagi deve fare leggie deve avere molti difensoriper il suo molto «mio»,affinchè coloro che hanno poco o nessun «mio»non prendano dal suo «mio».Poiché là dove molti prendono molto per sé,ci sono anche molti che hanno le mani vuote.

Non tutti conoscono le astuziee i modi segreti per giungere a molto «mio»che non sempre si concilianocon ciò che noi chiamiamo onore.E può anche ben dirsiche coloro che hanno le mani vuote,perché non vogliono offendere Diosiano i migliori fra i Papalagi.Ma di questi sicuramente ce ne sono pochissimi.

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La maggior parte deruba Dio senza vergogna.Non conoscono altro modo di vivere.Spesso non sanno neppuredi fare qualcosa di male;appunto perché tutti fanno così,non ci fanno più casoe non provano alcuna vergogna.

In ogni modo Dio non ha quasi più nulla,gli uomini gli hanno portato via quasi tuttoper farne il mio e il tuo.Egli non può più dare il suo soleche è destinato a tutti,non può più darlo a tutti in parti uguali,perché alcuni ne vogliono più di altri.

RafikiHalala humba heh heh heya heeyaheeHalala humba hela hela helaHalala humba heh heh heya heeyaheeHalala humba hela hela hela

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10. IL SERVODEBITORE

ANGOLAZIONE:Costumi:

Su un costume base (tutto nero) soloalcuni elementi caratterizzanti.

Solo i 2 Clown hanno un costume proprioChiave interpretativa:

La Parabola viene recitata con unatteggiamento naif, quasi surreale.

La formula è quella della “ballata”. Tuttodeve svolgersi come se vi fosse un tempomusicale di sottofondo.

Solo i 2 Clowns escono dalla scansionemusicale. Sono gli Apostoli che raccontano.Rimandi:

L’applicazione della Parabola è data dagliinterventi degli Strilloni, dai costumi deipersonaggi, dalla finale di storia, in speciedagli strumenti di tortura.

PERSONAGGI:STRILLONI n° 4 MORICHETTI RICCARDO

PICCIONI RICCARDOFALCIONI CARLOCAMPOGIANI ALESSANDRO

CLOWN-GIACOMO RUGGERI REBECCACLOWN-SIMONE BERARDI ALESSANDRASERVO CONDANNATO DOMINKO IVANGUARDIE N° 2 GRILLI LUCA

BRUSCHI ALESSANDRODICITORI: 1-2-3 FANELLI LUCIA

DAMIANI MATTIAMORELLI FRANCESCA

SERVO DEBITORE PIERLUIGI TARTABINIMOGLIE E FIGLI SOLETI CHIARA

CPADRONE CONTIGIANI MARCO

COSTUMI:SERVO CONDANNATO veste all’europeaSERVO DEBITORE ha un vestito africanoMOGLIE/FIGLIA hanno un pareo africanoGUARDIE N° 4 hanno un casco blu

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IL SERVO DEBITORECompaiono dal fondo della sala alcuni strillonidi giornali, che offriranno agli spettatori.

TUTTI INSIEME

Tutti si bloccano quando 2 di loro, in succes-sione, annunciano il loro titolo, gridandolo apieni polmoni:

1° STRILLONE

2° STRILLONE

TUTTI INSIEME

Tutti si bloccano

3° STRILLONE

4° STRILLONE

TUTTI INSIEME

Tutti si bloccano

1° STRILLONE

2° STRILLONE

TUTTI INSIEME

Tutti si bloccano

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3° STRILLONE

4° STRILLONE

TUTTI INSIEME

Tutti si bloccano

1° STRILLONE

2° STRILLONE

TUTTI INSIEME

Tutti si bloccano

3° STRILLONE

4° STRILLONE

TUTTI INSIEME

Tutti si bloccano d’improvviso per consentire ilracconto della Parabola.Spariscono di lato perpoi andare ad occupare illoro posto in scena.

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CLOWN-GIACOMOOra, se tuo fratello ti cita in giudizio,cerca di fare la pace con lui,altrimenti, lui, ti consegnerà al giudice.

CLOWN-SIMONETi condanno

CLOWN-GIACOMOE il giudice alle guardie e tu finirai in prigione.

CLOWN-SIMONEIn prigione? Fammi uscire di qui!.

CLOWN-GIACOMOE io ti dico:non uscirai finché non avrai pagato l’ultimo soldo.

I 2 Clowns si fanno trovare sul proscenio men-tre gli Strilloni percorrono la sala.

Rivolgono le battute al pubblico, indicando oral’uno ora l’altro degli spettatori (bianchi)Clown Giacomo è il Narrante (ha per le maniun volume del Vangelo da cui sembra leggerela Parabola); Clown Simone mima i due perso-naggi, prima il Giudice (solenne e imperioso),poi il Condannato (si mette in ginocchiosupplice e lacrimevole).

Terminata la battuta di Clown Giacomo, finiscela finzione. Clown Giacomo chiude grottesca-mente il libro; Clown Simone si alza; si dannoun “cinque”; escono ammiccanti (“Ecco comefinisce... Ben gli sta!)

Mentre i Clowns escono da una parte, gli altriPersonaggi entrano dall’altra.Il corteo inizia con gli Strilloni che percuotonostrani strumenti, a ritmo di rap.Seguono i Personaggi della storia che vanno acollocarsi nella parte retrostante.

Per ultimi entrano i Dicitori che si sistemano inproscenio (dove erano i Clowns).

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A1 (ritmato) C’era un certo padrone

Tutti Sì... Sì... Sì... [Entusiasti, simpatizzando]

A2 che decise di chiudere i conti con i servitori.

Tutti Sì... Sì... Sì... [“Adesso arriva il bello!”]

A3 e gli portarono un taleche doveva ridargli diversi miliardi.

Tutti Oh... Oh... Oh... [Stupore: “Possibile!?]

A3 diversi miliardi... [Confermando]

Tutti Oh... Oh... Oh... [“Accidenti che storia!]

A1 e poiché non aveva neppure un quattrinoil padrone decise che fosse venduto al mercato

Tutti Sì... Sì... Sì.. [“Ben gli sta - è giusto!]

A2 ... con la moglie

Tutti Oh... Oh... Oh... [“Poveretta! Pure lei?]

A2 e tutti i suoi figli...

Tutti Oh... Oh... Oh... [“No!! Loro no!!]

A3 E tutti gli averi... e lo mise in prigione

Tutti Ubba... Ubba... Ubba-Bà... [Evviva!]

[A ruota libera...]

Al ritmo RAP, i Dicitori dialogano con tutti gli altrimentre gli Strilloni dettano il ritmo con i lorostrumenti.Il corpo si muove come in discoteca, accompa-gnando le parole con il ballo.

I Dicitori proclamano il testo gesticolando sopra lerighe ed esprimendosi in volto in manieraclownesca.

Tutti ballano solo sulla Risposta; poi ascoltano lebattute dei Dicitori.Dei Personaggi Padrone - Guardieballano il Rap sul posto, sul fondo della scena;

Strillonisi spostano, sul ritmo musicale che loro stessibattono, per lo spazio scenico, in un continuocarosello. Servo Condannato

Moglie e Figlisono gli unici che non ballano; il Servo comincia acapire che cosa gli tocca, si terrorizza sempre dipiù, finché non si getterà in ginocchio.

La battuta: Ubba... viene ripetuta in continuazio-ne da tutti, in una soddisfazione gioiosa senzalimiti... Grande movimento festoso in scena.Tutti verranno interrotti dal Servo che si getta aipiedi del Padrone.Tutti lo guardano stralunati.

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Servo Ahh, Padrone... sii generoso con me....

A2 Gli disse.

Servo e ti pagherò per intero.

CLOWN-SIMONEE tanto commosso fu il padroneche decise di liberare il servitoree di rimettergli il debito.

CLOWN-GIACOMOE facciamogli subito una bella ovazioneche se la meritaaa ! ! ! .

TuttiViva lui!... Viva noi!...Viva il padrone!.... eehhhh in gamba! ! !.

FESTA

Il Condannato si getta in ginocchio e si aggrappaalle ginocchia del Padrone, in maniera piuttostogoffa e finta.Dopo la battuta finale si esibisce in un pianto falsoed esagerato. Maliziosamente, quasi di nascosto,invita Moglie e Figli a gettarsi anche loro in ginoc-chio e a piangere con le convulsioni.

Rientrano i 2 Clowns e si fermano un attimo aguardare la scena del Servo che supplica.Pian piano il Padrone, da una posizione intransi-gente, passa ad una comprensione, fino alla com-mozione.

Si commuovono anche i 2 Clowns (insieme a tuttigli altri); il primo tira fuori un fazzoletto lungo, chesrotola e con cui si asciuga le lacrime e si soffia ilnaso. L’estremo passa al secondo Clown (commos-so anche lui) che lo usa alla stessa maniera.Tra lacrime e singhiozzi Clown Simone dice la suabattuta.Nel frattempo il Padrone solleva il Servo, lo ab-braccia e lo congeda con Moglie e figli.

Meraviglia di tutti, in specie del Clown Giacomo;con estremo entusiasmo invita tutti a omaggiare ilPadrone. Inizia la Festa. Musica e percussioni avolontà... Stelle filanti... Sventolii... Striscioni...

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CLOWN-SIMONEAspettate un momento:il servitore era stato appena liberatoche incontrò un altro servoche gli doveva pochi soldi.

A1 E come lo vide,lo prese pel collo e gli disse.

Servo E dammi quel che mi devi!.

Tutti Oh... Ah... Eh... (misto)

Mentre si svolge la festa , entra il Servo Debitoreed assiste, per un attimo, a tutto quel cancan. Lasua espressione è di chi, stupito, si interroga sulmotivo di tanta festa.Qualcuno lo coinvolge; gli mette in mano dellestelle filanti, una bandierina da sventolare... Eanche il servo si lascia andare ai festeggiamenti.

Dall’altro lato rientra il Servo Condannato, comese cercasse qualcuno in mezzo alla folla.Sbircia e sbircia, finalmente intravvede il Servodebitore, gli si avvicina, gli fa cenno di seguirlo indisparte, esige (mimica autoritaria e spietata) chegli paghi subito il debito.L’altro si mette le mani in tasca dei pantaloni e lerigira: sono vuote! Poi, umilmente, (mani giunte)lo supplica: lo pagherà domani (mimica).

Clown Simone si è accorto della faccenda, assistealle ultime battute mimiche, e blocca la festa...La prima frase la rivolge ai protagonisti dellafesta; le altre parole (come sempre) sono rivolteal pubblico.

I Dicitori sono i primi a rendersi conto...Gli Strilloni riprendono il ritmo delle percussioniper il dialogo successivo.

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A2 E l’altro prostrandosi ai piedidel suo creditorepregava con lacrime agli occhi

DebitoreOooh..., Signore ti prego...sii generoso con me...ti pagherò appena potrò

A3 Ma quello gli disse che...

Servo Condannato(legato) No! (urlato)

TUTTI Cosa?

A1 e lo fece finire in prigionefinché non avesse pagato.

CLOWN-SIMONEUn momento!Tutti gli altri servi furono molto turbatiquando seppero quello che era successo,corsero dal padronee gli raccontarono la faccenda,e allora lui mandò a chiamare quell’altro,quello cattivo.

I 2 Servi eseguono la mimica del racconto.Tutti gli altri commentano a sguardi l’accaduto,stupiti e scandalizzati.

In fondo, il Padrone conversa affabilmente con leguardie e non si sta accorgendo di nulla.

Il Servo Condannato solleva da terra l’altro Servo,prendendolo di peso per il bavero; lo spinge versol’uscita; lo accompagna con una pedata neldidietro; si pulisce le mani soddisfatto e si incam-mina per uscire dalla parte opposta; è fermatodalla battuta del Clown Simone. Si immobilizzagoffamente.

Gli Strilloni vanno verso il Padrone, lo tirano per ilmantello, gli riferiscono l’accaduto.Il Padrone si scurisce in volto, sembra stia peresplodere dall’ira. Fa cenno alle guardie di portar-gli dinanzi il Servo Condannato. Eseguono.

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PADRONEFarabutto!

A2...gli disse...

PADRONEIo ti ho rimesso il tuo debito (bam...)quando sei venuto da me: (bam...)non dovevi mostrarti pietoso? (bam...)con quel tuo collega? (bam...)come io lo sono stato con te? (bam...)

A3 In collera andò il padroneche condannò alla tortura quel servofinché non avesse pagato...tutto il suo debito.

musica di scena : VANITÀ DI VANITÀprime 3 strofe: PREPARAZIONE del condannato

SPECCHIO1ª TORTURA (2 ritornelli e una strofa)

SPECCHIO2ª TORTURA (ritornello - brano - rotornello)

MIMO DELLA TORTURA

Tutti (lamenti del Servo) Uuuueehhheeehh....(sghignazzii degli Altri) Uuuueehhheehh....

alla fine BUIO

Alla fine di ogni rigo ci sono 3 colpi di percussione,più lenti e cadenzati

Gli ultimi 3 colpi sono accelerati

Il Padrone fa cenno alle guardie di portare il Servoalla tortura. Le guardie lo afferrano senza riguardoe lo portano al centro del palco in proscenio.Vi è sistemata una sedia sdraio su cui lo piazzanoLe guardie lo legano ai polsi e gli tendono le brac-cia a destra e sinistra

Tutti i presenti si apprestano a torturare il servo.Dietro la sua testa è il Padrone con una clava.Si allestisce una serie di strumenti bizzarri di tortu-ra che vengono applicati al servo. Vengono intro-dotti (da destra e da sinistra) 2 bauli con le ruoteda dove estrarre gli strumenti.L’azione è, allo stesso momento, comica etruculenta, accompagnata da effetti di luce (anchestroboscopica) che ne accentuano la drammaticità.

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EFFETTI SPECIALI DELLA TORTURA

* I 2 bauli, con le ruote, sono impiastricciati dicartelli pubblicitari relativi ai 2 argomenti.* Portano, ben visibile, la scritta:* PRIMO BAULE:

TORTURA DELL’ABBONDANZA* SECONDO BAULE:

TORTURA DELLA BELLEZZA* Contengono, ben distinti, gli strumenti ditortura per ciascuno degli interventi* Ognuno dei Presenti gestisce uno strumento.Si schierano intorno al Servo ed intervengono insuccessione secondo uno schema ben preciso.* Assecondano il ritmo musicale, tanto dadiventare quasi un balletto.* La scena si svolge come se ci trovassimodinanzi ad una macchina infernale automatizzatacui è impossibile sottrarsi.* C’è un Personaggio-Regista (il Padrone) checomanda le operazioni. Si sistema a “capoletto”del disgraziato e, solo con cenni, fa intervenire ivari torturatori.

TORTURA DELL’ABBONDANZA1* Grosso imbuto da applicare sulla bocca2* Scatole di prodotti (tutti targati McDonald)3* Pancione gonfiabile3* Pompa per biciclette connesso al pancione4* Misura-pressione che si accende e fischia l’allarme5* 2 Sturalavandini da applicare alle anche

L’operazione si ripete tre volte.Il pancione è arrivato al massimo.La pressione fischia sempre più forteIl paziente si lamenta a ritmo......Ogni volta cambia la vocaleDopo la terza volta, c’è il finale

6* Spilloni per far scoppiare il pancioneSghignazzamenti generaliSi ripongono gli strumenti nel baule 1

TORTURA DELLA BELLEZZA1* Lima gigantesca per la mano destra2* Forbicione per la mano sinistra3* Scalpello e martello per il naso4* Lampada a raggi per il volto (si accende di rosso)5* Siringone per la pancia (liposuzione)6* Impiastro verdognolo per la maschera facciale

L’operazione si ripete tre volte.Dopo la terza volta, c’è il finale

7* L’impiastro viene rovesciato tuttoDove capita capitaSghignazzamenti generali

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CLOWN-SIMONEE così vi tratterà il Padre dall’ alto dei Cieli,se non perdonerete i fratelli con tutto il cuore

Parte la musica di DAY BY DAY

DAYBY DAYDay by day, day by dayOh, dear Lord, three things I pray:To see Thee more clearly,Love Thee more dearly,Follow Thee more nearly.Day by day.

(tre volte più il coro finale)

SCENA: Le luci si affievoliscono.

Rimane acceso solo un faro che illumina CLOWN-SIMONE.Terminata la battuta (immobilità totale) tutti glialtri escono di scena, sgomberandola di ogni og-getto.

Tutto il gruppo avanza silenziosamente percollocarsi intorno a Clown-Simone ed iniziare laCoreografia della Preghiera di PERDONO.Si forma un piccolo quadro: alcuni si siedono aterra, altri sono seduti sui talloni, altri in piedi.NELLA GESTUALITA’ EVIDENZIARE IL NUMERO3: le tre cose di cui il canto parla: vederti -amarti - seguirtiLa coreografia (movimenti solo delle braccia edelle mani) sia semplice, interiorizzata, intensa.

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11. SHADOWLAND

PERSONAGGI:Nala:

È la Leonessa che non sopportal’egemonia dell’usurpatore SCAR edecide di abbandonare la savana edallontanarsi dalla sua gente.

Il canto è pieno di nostalgia pertutto quello che è costretta a lasciare.È un canto di rievocazione dellebellezze dell’Africa, in cui, per altrimotivi, è impossibile continuare avivere.

L’intensità e la drammaticità delcanto ben si addicono a tutti coloroche sono costretti ad abbandonare laloro terra di origine.Leonesse:

Circondano Nala, partecipando alsuo dolore. Accompagnano il suocanto di “Addio”.

Questa terra dei nostri antenati è sacra

La terra delle ombre Le foglie sono caduteQuesta terra delle ombre Questa era la nostra casa

Il fiume è in secca La terra è spaccataCosì devo andare Ora devo andare

E dovunque il viaggio possa condurmiLascia che le tue preghiere siano la mia guidaIo non posso stare qui, famiglia mia, Ma ricorderò il mio orgoglio

Terra dell’orgoglio Non ho sceltaTerra mia Troverò la mia stradaBagnata dalle lacrimeTerra aridaPorta questo Prendi questa preghieraCon te Ciò che c’è là fuori

E dovunque il viaggio possa condurtiLascia che questa preghiera sia la tua guidaSebbene ti porti lontanoRicorda sempre il tuo orgoglio

E dovunque il viaggio possa condurti Lascia che questa preghierasia la tua guida Sebbene ti porti lontano

Ricorda sempre il tuo orgoglio (2 volte)

THE LION KING

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Chorus 0’06’’Fatshe leso lea halalela This land of our ancestors is holyFatshe leso lea halalela 0’18’’Nala 0’33’’ShadowlandThe leaves have fallenThis shadowed landThis was our home

The river’s dry 0’56’’The ground has brokenSo I must goNow I must go

And where the journey 1’21’’may lead meLet your prayers be my guideI cannot stay here, my familyBut I’ll remember my prideChorus 1’42’’ NalaPrideland I have no choiceMy land I will find my wayTear-stained Lea halalelaDry land

Le Leonesse sono entrate in scenasulle ultime note di DAY BY DAY.Si schierano dietro il gruppo, sulfondo, l’una accanto all’altra, voltatedi spalle. Attenderanno che il grup-po precedente abbia abbandonato lascena e che siano iniziate le primebattute della Base musicale.Si voltano, avanzano lentamente sulproscenio e cantano l’introduzione.

NALA è entrata insieme alleLeonesse e rimane coperta dal loroschieramento.Per iniziare il suo canto, si fa stradanello schieramento e si pone inprimo piano.

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Take this Take this prayerWith you What lies out thereFatshe leso Lea halalela

fino a 2’07’’ spazio musicale

Chorus 2’37’’And where the journey may lead youLet this prayer be your guideThough it may take you so far awayAlways remember your pride

Chorus 3’02’’Fatshe leso lea halalela

Rafiki (chant) NalaFatshe leso lea halalela Fatshe leso lea halalela

Nala/Chorus 3’25’’And where the journey may lead youLet this prayer be your guideThough it may take you so far awayAlways remember your pride

Chorus 3’50’’ NalaAnd where the journey Giza buyabo,may lead you giza buyaboLet this prayer I will return,be your guide I will returnBeso boThough it may take you Giza buyabo,so far away I will returnAlways remember Giza buyabo,your pride oh giza buyabo

Nala 4’13’’Beso bo, my people, beso bo

a sfumare fino a 4’23’’

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12. CANTOL’AFRICA

PERSONAGGI:Leonesse:

Rimangono in scena per recitare itesti successivi. I brani iniziano subitodopo la conclusione del Canto.Due a due, secondo l’ordine, leLeonesse si staccano dal gruppo e siavvicinano ai 2 microfoni.

Si rivolgono direttamente alpubblico, guardandoli negli occhi.Percussioni:

Gli stessi percussionisti cheavevano accompagnato il canto diRafiki, creano l’atmosfera necessaria.Il suono si fa intenso tra una Poesia el’altra, mentre rimane in sottofondodurante la declamazione.

PREGHIERAPER LA PACE

SengorAVEVO FAME

AnonimoVORTICE

Jean Bosco MpankimaIL FRUTTO MATURO

Perpetue Kassy

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PREGHIERA PER LA PACE

1. Signore Iddio,2. perdona l’Europa bianca!

1. Signore, perdona coloro che hanno mutatogli Askia in partigiani,i miei principi in marescialli,la gente della mia casa in servie i miei contadini in salariati;

2. Perché è bene che Tu perdonicoloro che hanno dato la cacciaai miei ragazzi come a elefanti selvatici...

1. Perché è bene che tu dimentichichi ha portato via dieci milioni dei miei figlinei lazzaretti delle loro navichi ne ha ucciso duecento milioni.

2. Ed essi mi hanno dato una vecchiaia solitariatra la foresta delle mie nottie la savana dei miei giorni

Sengor

La Preghiera viene recitata da 2 Leonesse.

Sullo sfondo può comparire una diapositiva con* una immagine significativa* il titolo della Poesia* l’autore* la nazionalità

Il tono è di preghiera imploranteVi è un filo di risentimento rassegnatoLa voce è sostenutaLe parole ben distinte e penetranti

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AVEVO FAME

1. Avevo fame, e voi avete datoil mio cibo in foraggioal vostro bestiame di allevamento,così voi non avete volutorinunciare alla bisteccaimportata dal Sudamerica.

2. Avevo fame, e le vostre multinazionalihanno piantato per voinelle mie terre i pomodori invernali,e dalle nostre canne da zuccherovoi avete stillato carburanteper le vostre automobili.

1. Avevo fame, ma làdove avrebbe dovuto crescere il risoper il mio pasto quotidianoviene coltivato tè per voi,e nella mia terra vengono piantati frutti esoticiper i ghiottoni dei paesi ricchicome il vostro.

2. Avevo fame, ma con il vostro denarovoi avete potuto comperareil cibo che io non potevo pagare.

La Preghiera viene recitata da 2 Leonesse.

Sullo sfondo può comparire una diapositiva con* una immagine significativa* il titolo della Poesia* l’autore* la nazionalità

La Poesia va recitata con pacata fermezza.Le parole vanno scandite come lame di rasoioNon c’è acredine, ma solo constatazione delleassurdità dell’Occidente.

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VORTICE

1. Tutti in piedi2. Tutti in piedi

1. Dall’alto del CamerunTutti in piedi

2. Dall’alto del ChilimangiaroTutti in piedi

1. Dall’alto del TibestiTutti in piedi

2. Il Nilo straripa con forzaTutti in piedi

1. In Congo l’iniondazione del KouilouTutti in piedi

2. Il Niger e lo Zambesi pureTutti in piedi

1. Dalla lontana Africa OccidentaleTutti in piedi

2. Dalla lontana Africa OrientaleTutti in piedi

1. L’Africa MeridionaleIn piedi

1-2.Per la LIBERTÀ nera.Jean Bosco Mpankima

La Preghiera viene recitata da 2 Leonesse.

Sullo sfondo può comparire una diapositiva con* una immagine significativa* il titolo della Poesia* l’autore* la nazionalità

Il tono è alto, esortativo.È quasi un proclama di battagliaL’atmosfera è solenne, epica, quasi eroica.

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IL FRUTTO MATURODELLA VITTORIA

1. Se ti piace il frutto verdePianta un albero da frutta

2. Se ti piace il frutto verde,Annaffia quest’albero da frutta,

1. Se ti piace il frutto maturo,Non dimenticare mai di fareUn giro nel fruttetoPer irrorarlo col tuo sudore,

2. Se ti piace il frutto maturoDell’albero, spoglialoDelle erbe cattiveE delle spine invadenti

1. Se ti piace il frutto maturoSii paziente,Perché è lo stesso alberoChe produce il frutto verdeChe darà il frutto maturoDella Vittoria

2. A caro prezzo raggiunta.Perpetue Kassy

La Preghiera viene recitata da 2 Leonesse.

Sullo sfondo può comparire una diapositiva con* una immagine significativa* il titolo della Poesia* l’autore* la nazionalità

la Poesia va quasi sussurrata.Voce rotonda e toni bassi, caldi.Si passa, man mano, verso un tono più disteso eproclamato, in crescendo.L’ultimo verso è quasi sillabato, con voce ferma

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13. JAMBOO (Kenya) - FINALEJambo, Jambo BwanaAbari gani, mzuri sanaWageni wakaribisha

Ritornello:Kenya yetu, hakuna Matata (4 volte)

Kenya ingi nzuri, hakuna matataIngia mea yako, hakuna matataIngia kupendeza, hakuna matataKenya yetu, hakuna matataHakuna Matata, hakuna matataYote mwakaribisha, hakuna matataJambo yote, hakuna matataKenya wote, hakuna matataKila siku, hakuna matataHakuna matata, hakuna matataOh, oh, hakuna matataEh, oh, hakuna matataKenya yetu, hakuna matataKenya mginzuri, hakuna matataIngia mea yabu, hakuna matataIngia kupendeza, hakuna matatahakuna matata, hakuna matataKenya yetu, hakuna matataWatu wetu, hakuna matata.

JAMBOO (Kenya)Salve, Salve, SignoreCome va? Tutto beneAccogliamo gli stranieri nel nostro KenyaHakuna matataIl Kenya è molto bello, hakuna matataVenite qui da noi, hakuna matataVenire qua è piacevole, hakuna matataHakuna matata, hakuna matataAccogliamo tutti quanti, hakuna matataSalve a tutti, hakuna matataTutti in Kenya, hakuna matataOgni giorno, hakuna matataHakuna matata, hakuna matataTutti nel nostro Kenya, hakuna matataIl Kenya è molto bello, hakuna matataAndate dal Padre, hakuna matataVenire qua è piacevole, hakuna matataHakuna matata, hakuna matataIl nostro Kenya, hakuna matataTutto nostro, hakuna matata