Sanzioni ridotte per i piccoli errori - ilsole24ore.com · L’ATTUAZIONE DELLA RIFORMA Le...

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È la riforma più attesa. Da una parte le sanzioni per i reati tributari a partire dal destino della soglia di non punibilità del 3% da cui resterebbero sempre escluse le frodi documentali. Dall’altra le sanzioni amministrative riviste al ribasso secondo un livello di proporzionalità della violazione SANZIONI Le misure in arrivo In solo decreto tre riforme . Se non ci saranno ripensamenti arriveranno nuove norme sul processo tributario dalla mediazione alla rappresentanza in giudizio, sugli interpelli per spiegare al fisco i propri comportamenti e la riscossione locale con la costituzione di un consorzio Anci-Equitalia per i gestire i tributi locali LITI E INTERPELLI L’ordinamentofiscalesipotrebbe arricchirediunanuovaimposta: l’Iri,l’impostasulreddito dell’imprenditoreovveroun prelivoproporzionaleeseparato delredditod’impresaconaliquota al27,5%applicabilealleditte individualieallesocietàdi personeincontabilitàordinaria. lIlcostodell’operazioneèlo scogliodasuperare REDDITO D’IMPRESA Nella decreto potrebbe trovar posto anche l’esenzione Imu per i cosiddetti «beni imbullonati» delle imprese. Quella del catasto è la vera riforma fiscale della delega e dovrebbe portare a una nuova modalità di definizione del valore degli immobili legato a quello di mercato e non più alle rendite. Il tutto dovrebbe essere a prova di aumenti CATASTO Le novità di maggior rilievo riguardano la riduzione delle new slot, la disciplina dei rapporti tra Stato e regioni, la nuova disciplina dell’anticipo da 500 milioni previsto dalla legge di stabilità e una nuova modalità di tassazione applicata sul margine dove l’imponibile è dato dalla differenza tra somme giocate e vincite corrisposte GIOCHI Un decreto per definire crieteri e modalità da seguire per dare consistenza al fondo taglia tasse. Le somme recuperate dalla lotta all’evasione e i risparmi realizzati dalla revisione delle tax expenditures, infatti, dovranno andare ad alimentare il fondo per la riduzione della pressione fiscale su determinate categorie di contribuenti TAGLIA TASSE

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2 Il Sole 24 OreDomenica 14 Giugno 2015 ­ N. 162

Fisco e contribuentiL’ATTUAZIONE DELLA RIFORMA

Le richieste di chiarimentiLa revisione degli interpelli punta a facilitareil confronto preventivo con l’amministrazione

Ditte e piccole societàPer l’imposta sul reddito dell’imprenditoreresta da superare lo scoglio delle risorse

Allarme dei Caf: «Serve una proroga anche per il 730»ROMA

pRischio impasse per l’invio del 730 da parte dei Caf. Le responsa­bilità aumentate in caso di errori e la difficoltà a reperire coperture assicurative  potrebbero,  infatti, comportare il pericolo di un ritar­do nell’invio dei modelli. Ragione per la quale la Consulta dei Caf ha già segnalato all’amministrazione finanziaria la necessità di proroga­re il termine del 7 luglio per la tra­smissione. Un’incognita non di poco conto se si pensa che manca meno di un mese alla scadenza e unrallentamento peserebbe poi, ine­vitabilmente,  sulle  liquidazioni dei rimborsi in busta paga o nel ra­teo delle pensioni.

Facciamo  un  passo  indietro.Con le nuove regole previste per l’introduzione della precompilata, infatti, i centri di assistenza fiscale egli intermediari abilitati all’invio del modello 730 (sia ordinario che precompilato) saranno chiamati a 

rispondere di imposte, interessi e sanzioni nel caso in cui un futuro controllo dell’amministrazione fi­nanziaria ravvisasse un visto infe­dele sulla dichiarazione. Questo vale in tutte le circostanze in cui l’errore non sia da attribuire a dolo o colpa grave del contribuente: ipotesi, tra l’altro, molto difficile dadimostrare. Dopo una prima fase di stallo è intervenuta l’Authority del settore assicurativo (Ivass) a precisare che la nuova responsabi­lità allargata ha natura risarcitoria e non sanzionatoria e quindi può essere coperta da polizza (si veda IlSole 24 Ore del 22 marzo scorso). 

Un’interpretazione estensiva del Codice  delle  assicurazioni,  che vieta alle compagnie di assicurare anche eventuali apparati sanzio­natori proprio per non ridurre i lo­ro effetto di deterrenza.

Ma i nodi ora tornano al pettine.Come sottolinea al Sole 24 Ore il presidente della Consulta dei Cen­tri di assistenza, Valeriano Cane­pari, «sono pochissimi i Caf che hanno sottoscritto una polizza, in particolare  quasi  nessuno  dei grandi lo ha fatto». Se fossimo in unromanzo giallo, il principale indi­ziato sarebbe il mutato scenario normativo. Il dato di fatto sottoli­neato da Canepari è che «le propo­ste avanzate, e sottoscritte da alcu­ni Caf, prevedono un premio che aumenta, rispetto a quelli oggi in vigore, da 5 a 7 volte e con un impor­to di franchigia, a carico del Caf, cheva, in relazione all’importo del pre­mio pattuito, dai 250 ai 500 euro». Un aspetto che rischia di mettere 

un serio freno alla campagna di ela­borazione e di invio. Perché, come iCaf hanno già evidenziato alle En­trate, «l’eventuale mancata stipula della polizza potrebbe ipotecare o ritardare  l’invio  dei  modelli  in quanto ­ ricorda ancora Canepari ­ senza assicurazione non si può procedere al loro invio all’Agenzia con la conseguenza di ritardare le compensazioni a credito di tantis­simi contribuenti». Da qui «la ri­chiesta di una proroga» all’ammi­nistrazione finanziaria perché «se è vero che oltre 10 milioni di pre­compilate sono state scaricate tra Caf e contribuenti che hanno fatto in proprio – aggiunge il presidente della Consulta – ne restano altret­tante da scaricare e gestire nel pocotempo che manca».

Fin qui il grido d’allarme lancia­to dei Caf. Naturalmente l'ammini­strazione finanziaria non potrebbemai attribuire un ritardo a carico del settore assicurativo che ha do­

vuto fare i conti con una responsa­bilità da coprire molto più ampia ri­spetto al passato e con numerose incognite perché al momento restadifficile immaginare in quanti casi e per quali importi Caf e interme­diari potrebbero essere chiamati a rispondere. Quindi la tariffazione da applicare non può che seguire lenormali logiche di mercato. Ancheperché ragionando per assurdo se pure arrivasse un input ad assicu­rare e, peraltro, a una tariffa deter­minata, si rischierebbe il parados­so di una lesione della concorren­za. Ecco perché la questione va composta con tutti gli attori inte­ressati e partendo forse da una re­visione di quella stretta “sanziona­toria” sugli intermediari su cui più volte anche il presidente dei com­mercialisti, Gerardo Longobardi, ha richiesto una riflessione.

Intanto dopo il differimento al 6luglio di Unico per chi fa gli studi disettore resta sempre sul tavolo la 

questione proroga. Difficile ipotiz­zare che si arrivi a uno spostamen­to secco del termine anche perché sia il Governo sia il fisco hanno in­vestito molto, in termini di sempli­ficazione  e  immagine,  su  tutta l’operazione 730 precompilato. Unaiuto però potrebbe arrivare da quanto avvenuto nell’estate del 2007. In quell’occasione si stabilì che i Caf avrebbero potuto «com­pletare l’invio» entro un termine più ampio a condizione che aves­sero trasmesso l’85% delle dichia­razioni entro la scadenza ordina­ria. Il principale scoglio anche di undifferimento  selettivo  rimane sempre l’impossibilità di gestire le liquidazioni e in particolare quelle a credito di dipendenti e pensiona­ti che da tempo hanno trasformato i rimborsi di fine luglio nel finanzia­mento delle ferie estive.

M. Mo.G. Par.

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LA SCADENZA DEL 7 LUGLIOAncora aperta la questionedell’assicurazione per coprirele responsabilità sugli errorima l’ipotesi massima sembraessere un differimento selettivo

Sanzioni ridotte per i piccoli erroriTra i decreti fiscali al varo la prossima settimana anche la riforma del catasto

Marco MobiliGiovanni ParenteROMA

pSanzioni ridotte per i piccoli er­rori. Nessuno sconto e al contrario multa raddoppiata in caso di com­portamenti fraudolenti. In dirittu­ra d’arrivo la riforma dei reati tribu­tari con la soluzione alla soglia di non punibilità del 3 per cento, la co­siddetta norma “salva­Berlusco­ni”. Non solo. Sul fronte del con­tenzioso tributario novità a impat­to ridotto e limitate al solo proces­so  con  la  possibilità  per  il contribuente di arrivare a una me­diazione su tutti i tributi, compresi quelli comunali, per importi fino a 20mila euro. E rappresentanza in giudizio più ampia con la possibili­tà comunque di stare in giudizio senza assistenza tecnica nelle con­troversie fino a 3mila euro (si veda il servizio in basso). Cambiano an­che le regole per accordarsi con il Fisco attraverso l’interpello e per ilmondo dei giochi la tassazione è destinata a spostarsi dalla raccolta al margine. In arrivo anche un de­creto ad hoc sul “fondo taglia tasse”in cui saranno fatti confluire e ge­stiti gli incassi della lotta all’evasio­ne e i risparmi ottenuti con il taglio delle tax expenditures. Nei giorni incui circa 26 milioni di italiani an­dranno alla cassa per pagare le im­poste sul mattone (si veda la paginaa fianco) il Governo si presenta conla riforma del Catasto, con la pro­messa di mantenere l’invarianza digettito e dunque di non aumentare il prelievo. Ancora a caccia di risor­se, invece, per lanciare nell’ordina­mento tributario la nuova imposta sul reddito dell’imprenditore (Iri) ed estendere il regime dell’Iva di cassa a tutti i lavoratori autonomi. 

È il ricco menù con cui l’Esecuti­vo conta, entro la fine della setti­mana entrante, di dare piena at­tuazione alla delega fiscale. Si trat­ta complessivamente di 6 decreti legislativi al netto di eventuali ul­teriori spacchettamenti o ripensa­menti dell’ultima ora. Non è esclu­so, poi, che potrebbe arrivare sem­pre in settimana anche il secondo via libera di Palazzo Chigi al decre­to sulla certezza del diritto su cui leCamere hanno già formulato il lo­ro parere con osservazioni. De­creto particolarmente atteso e ri­tenuto strategico per sbloccare le migliaia di istanze di adesione al rientro dei capitali ferme nei cas­setti degli intermediari in attesa della piena operatività dei nuovi li­miti al raddoppio dei termini del­l’accertamento. Ma torniamo alle principali novità in arrivo. 

SanzioniÈ il pacchetto più atteso. Sui reati tributari si attende la soluzione sul­la soglia di non punibilità o norma “salva­Berlusconi”. A Natale, co­me si ricorderà, il Governo nella ri­forma dei reati tributari inserì an­che una soglia di non punibilità del 3%. Concetto di soglia destinato a restare (il valore sarà definito sol­tanto nelle ultime ore) ma che co­munque sia non si applicherà mai ai casi di frode documentale o ai ca­si più gravi di evasione fiscale.

La seconda parte del decretosanzioni si concentrerà,  invece, con un intervento chirurgico sulle sanzioni amministrative, sempre nel rispetto del principio di pro­porzionalità indicato dalla delega. Ecco così ad esempio che in caso dimancato invio dei modelli rilevan­ti ai fini degli studi non ci sarà nes­sun raddoppio della sanzione. Au­mentano, di due volte, le multe per chi commette violazioni in caso di applicazione della cedolare secca sui redditi prodotti da immobili concessi in affitto. E riprendendo ilprincipio delle soglie di non puni­

bilità anche in caso di piccoli errorie dichiarazione infedele si punta a ridurre le sanzioni amministrative se in fase di accertamento ciò che risulta evaso non si discosta più del3% da quanto dichiarato dal contri­buente, comunque entro il limite di30mila euro. Inoltre spazio alla possibilità di ottenere sconti sulle sanzioni (si ipotizza dal 60 al 120% delle imposte dovute) in caso di omessa dichiarazione (Irap com­presa), ma a patto che quest’ultimasia comunque presentata entro la data di inizio dell'attività di liquida­zione cioè entro l'anno successivo 

di presentazione delle dichiarazio­ni. In caso di dichiarazioni infedeleda cui dovessero emergere com­portamenti fraudolenti la sanzio­ne amministrativa si raddoppia. 

CatastoL’ultima novità che dovrebbe tro­var spazio nel decreto riguarda gli immobili delle imprese e in parti­colare i cosiddetti «beni imbullo­nati». Come confermato venerdì dal  viceministro  all’Economia, Luigi Casero, a Mondovì (si veda Il Sole di ieri), i macchinari industria­li ancorché ancorati a terra non fa­ranno valore catastale a differenza di capannoni e strutture in muratu­ra. La grande scommessa del Go­verno è quella di garantire ai 26 mi­lioni di contribuenti che in settima­na andranno alla cassa per pagare Tasi e Imu una riforma del catasto apressione fiscale invariata.

InterpelloNella revisione dei rapporti tra fi­sco e contribuente l’attuazione della delega fiscale punta a rivede­re anche l’istituto dell’interpello. Cinque le fattispecie su cui citta­dini e imprese potranno chiedere chiarimenti all’amministrazione finanziaria su operazioni e com­portamenti fiscali. Potranno poi essere  impugnate  in  eventuali contenziosi soltanto le risposte fornite dall’amministrazione re­lative alla disapplicazione di nor­me tributarie che per evitare pos­sibili elusioni fiscali limitano de­duzioni, detrazioni o crediti d’im­posta. Nella riforma ci sarà anche il nuovo interpello per l’applica­zione della nuova disciplina del­l’abuso del diritto.

IriÈ la vera rivoluzione in arrivo per tutte le imprese individuali e le so­cietà di persone. Ma il suo costo chesi avvicina al miliardo potrebbe ob­bligare il Governo a un rinvio alla prossima legge di stabilità. Questa sarà la settima decisiva e se sarà at­tuata le nuove misure puntano a in­trodurre per i “piccoli” un’imposi­zione proporzionale e separata del reddito d’impresa con un’aliquota pari a quella dell’Ires (27,5% ) con lapossibilità di dedurre dall’imponi­bile le somme prelevate dall’im­prenditore e dai soci. In questo mo­do nascerebbe la nuova Iri, l’impo­sta sul reddito dell’imprenditore che avrebbe come ratio quella di spingere alla patrimonializzazio­ne delle piccole imprese.

GiochiTra le novità principali la ridu­zione delle new slot, la revisione dell’anticipo di 500 milioni previ­sto dalla stabilità e soprattutto la nuova tassazione del “margine”. Dal 1° gennaio 2016, infatti, arri­verà un prelievo unico su un im­ponibile  costituito  dalla  diffe­renza tra le somme giocate e levincite corrisposte: la tassazionemassima sarà del 60% per le slot machine, al 50% per le Vlt, al 20%per le scommesse e i giochi a di­stanza e al 42% per il bingo. 

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LA PAROLACHIAVE

Delega fiscale

7È la legge 23/2014 che conferisce al Governo una delega per l’attuazione, attraverso l’adozione di decreti legislativi, di un sistema fiscale più equo, trasparente e orientato alla crescita. Tre i Dlgs già varati definitivamente (semplificazione e precompilata , tassazione dei tabacchi, commissioni censuarie).Altri tre, adottati in via preliminare, sono in Parlamento per i pareri delle commissioni (crescita e internazionalizzazione delle imprese, trasmissione telematica delle operazioni Iva, abuso del diritto). La prossima settimana in Consiglio dei ministri andranno gli ultimi sei decreti necessari a completare l’impianto della delega

LA NON PUNIBILITÀLa soglia sui reati tributarisembra destinata a restarema non si applicheràalla frode documentalee ai casi più gravi di evasione

IL RIENTRO DEI CAPITALINon è escluso l’ok definitivoanche al decretosulla certezza del dirittoper sbloccare le domandesulla voluntary disclosure

Contenzioso. L’accordo sarà possibile anche oltre la prima udienza

Più spazio alla conciliazioneROMA

pConciliazione a più ampio rag­gio e non limitata soltanto alla pri­ma udienza in primo grado. Media­zione tributaria estesa anche ai tri­buti non gestiti dall’agenzia del­le Entrate  e  quindi  alle contestazioni dei Comuni per l’Ici/Imu e la Tasi. Sono due delle linee d’azione lungo cui potrebbe pren­dere forma il rafforzamento degli istituti  deflattivi  nell’attuazione del capitolo della delega dedicato al contenzioso, che al momento si limiterebbe  solo  a  definire  gli aspetti processuali e non l’intera macchina della giustizia tributaria.

La conciliazione giudiziale è unasorta di ultima spiaggia per trovareun accordo tra fisco (inteso come la generalità degli enti impositori e degli agenti della riscossione) . Al­lo stato attuale ciascuna delle due parti in causa può proporre la con­

ciliazione parziale o totale della controversia. La conciliazione puòavvenire solo davanti alla commis­sione provinciale e non oltre la pri­ma udienza (nella quale il tentativopuò essere eseguito anche d’ufficiodalla stessa Ctp). Finora i risultati sono stati tutt’altro che brillanti. Nel 2014 la quota di ricorsi definiti in primo grado con la conciliazio­ne non ha raggiunto neanche l’1% (2.238 su 247.743): un trend, perarl­tro, simile a quello del recente pas­sato. Ecco perché ora si punta a raf­forzarla. Da un lato si punta a intro­

durre  una  conciliazione  fuori udienza in base alle quali le parti possono raggiungere spontanea­mente un’intesa da far poi ratifica­re al giudice senza più la preclusio­ne che debba svolgersi solo in pri­mo grado. Dall’altro potrebbe es­sere prevista una conciliazione in udienza, con cui la Commissione tributaria (anche in questo caso non solo quella provinciale) invita fisco e contribuente a raggiungere un accordo da sottoscrivere  in un’udienza successiva.

Inoltre la conciliazione non do­vrebbe essere più preclusa (come, invece, avviene oggi) anche nei ca­si fino a 20mila euro di importi in gioco in cui è obbligatoria la media­zione. Che, dal canto suo, dovreb­be essere estesa a tutti i tributi.

M. Mo.G. Par.

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È la riforma più attesa. Da una parte le sanzioni per i reati tributari a partire dal destino della soglia di non punibilità del 3% da cui resterebbero sempre escluse le frodi documentali. Dall’altra le sanzioni amministrative riviste al ribasso secondo un livello di proporzionalità della violazione

SANZIONI

Le misure in arrivo

I NUMERI IN GIOCO

20,4 milioni I 730 precompilati Sono 20,4 milioni i contribuenti per i quali l’agenzia delle Entrate ha predisposto il 730 precompilato al debutto da quest’anno. In particolare 18 milioni sono i contribuenti che nel2014 avevano presentato il 730 mentre i restanti 2,4 milioni possiedono i requisiti per la precompilata pur avendo optato lo scorso anno per il modello Unico

10 milioniLe dichiarazioni già scaricateSecondo i dati resi noti giovedì dall’agenzia delle Entrate finora i modelli 730 precompilati si aggirano sui 10 milioni. In particolare 8,4 milioni sono stati scaricati attraverso Caf e intermediari abilitati mentre 1,6 milioni sono stati scaricati direttamente dai contribuenti dal sito delle Entrate

610milaChi ha già spedito alle EntrateSempre in base all’ultimo aggiornamento diffuso, in 610mila hanno inviato la dichiarazione (accettandola o in prevalenza modificandola e integrandola) alle Entrate mentre circa 220mila precompilate sono state lavorate e non ancora inviate

3.500Il secondo invioA giovedì scorso erano 35mila i contribuenti che avevano sfruttato l'opportunità di «riaprire» la precompilata già trasmessa. La chance è stata concessa dall’agenzia delle Entrate per far fronte alla presenza di errori o mancanze nei dati presenti nel modello già trasmesso. Il secondo invio sarà possibile entro il 29 giugno

In solo decreto tre riforme . Se non ci saranno ripensamenti arriveranno nuove norme sul processo tributario dalla mediazione alla rappresentanzain giudizio, sugli interpelli per spiegare al fisco i propri comportamenti e la riscossione locale con la costituzione di un consorzio Anci­Equitalia per i gestire i tributi locali

LITI E INTERPELLI

L’ordinamento fiscale si potrebbe arricchire di una nuova imposta: l’Iri, l’imposta sul reddito dell’imprenditore ovvero un prelivo proporzionale e separato del reddito d’impresa con aliquotaal 27,5% applicabile alle ditte individuali e alle società di persone in contabilità ordinaria. lIl costo dell’operazione è lo scoglio da superare

REDDITO D’IMPRESA

Nella decreto potrebbe trovar posto anche l’esenzione Imu per i cosiddetti «beni imbullonati» delle imprese. Quella del catastoè la vera riforma fiscale della delega e dovrebbe portare a una nuova modalità di definizione del valore degli immobili legato a quello di mercato e non più allerendite. Il tutto dovrebbe essere a prova di aumenti

CATASTO

Le novità di maggior rilievo riguardano la riduzione delle new slot, la disciplina dei rapporti tra Stato e regioni, la nuova disciplina dell’anticipo da 500 milioni previsto dalla legge di stabilità e una nuova modalità di tassazione applicata sul margine dove l’imponibile è dato dalla differenza tra somme giocate e vincite corrisposte

GIOCHI

Un decreto per definire crieteri e modalità da seguire per dare consistenza al fondo taglia tasse. Le somme recuperate dalla lotta all’evasione e i risparmi realizzati dalla revisione delle tax expenditures, infatti, dovranno andare ad alimentare il fondo per la riduzione della pressione fiscale su determinate categorie di contribuenti

TAGLIA TASSE

L’ANALISI

DinoPesole

L’occasioneper semplificarea beneficiodei contribuenti

R iformare il fisco è unapriorità assoluta. Conun obiettivo, che non

può che ispirare la nuova tornata di decreti legislativi in arrivo venerdì prossimo: costruire finalmente un sistema fiscale più civile che ponga al centro la tutela del contribuente. L'attesa dunque è più giustificata, perché dalla riforma delle sanzioni al nuovo catasto, dal riordino delle “tax expenditures” alle nuove norme sul contenzioso è lecito attendersi un deciso cambio di passo del nostro sistema fiscale. Pur non configurandosi come una “grande riforma”, la delega fiscale approvata dal Parlamento nel marzo del 2014 può contribuire a mutare finalmente rotta. Un iter faticoso, quello che ha accompagnato l'attuazione della delega, con clamorosi incidenti di percorso, come nel caso del pasticcio della “norma del 3%”, inserita alla vigilia di Natale nel testo del decreto legislativo approvato dal Consiglio dei ministri, poi ritirato in gran fretta dal governo. Un sano principio di civiltà fiscale non può che prevedere la punibilità per evasioni e gravi fattispecie fraudolente, così come l'entità delle sanzioni (aspetto centrale dell'intera riforma fiscale) non può che essere commisurata alla gravità del reato compiuto. Al tempo stesso – e la ratio della delega sembra marciare in questa direzione – se è riconosciuta la buona fede va abbandonata ogni forma di “accanimento formalistico”, esercitato a suon di adempimenti inutili e defatiganti. Un fisco più semplice è la prima premessa per accrescere la “tax compliance”, vale a dire l'adempimento spontaneo al pagamento delle imposte. Se ne gioverà il gettito, soprattutto se l'operazione verrà condotta in parallelo con una lotta senza quartiere all'evasione, in grado di recuperare somme consistenti da redistribuire ai contribuenti onesti (i 14 miliardi recuperati nel 2014 sono una buona base di partenza, tenendo conto per il 57% deriva dai controlli mentre la restante parte è frutto di liquidazioni). E qui siamo all'altro aspetto nodale della riforma. Se la maggior parte delle risorse attese dalla spending review (10 miliardi) dovrà servire dal 2016 ad evitare l'aumento dell'Iva e delle accise, la fondamentale e 

prioritaria riduzione del carico fiscale dovrà essere sostenuta anche da misure che nascano all'interno dello stesso sistema fiscale. A partire dalla revisione delle agevolazioni fiscale e dall'utilizzo dei proventi (certi) della lotta all'evasione. Sarebbe un bel segnale (e in questa direzione va la proposta di legge presentata nel marzo scorso dal presidente della Commissione Finanze del Senato, Mauro Marino) provare a istituire una sorta di regime premiale per cittadini, imprese e professionisti. Un primo segnale, che negli anni a venire potrebbe essere rafforzato alimentando ulteriormente il fondo taglia­tasse con i risparmi ricavati dall'azione selettiva di contenimento della spesa corrente primaria. Non è più tollerabile una pressione 

fiscale che pesa per oltre il 50% sui redditi dei contribuenti onesti e che raggiunge nel totale anche il 62% per le imprese, nonostante le misure introdotte con la legge di stabilità, a partire dall'esclusione della componente lavoro dal calcolo della base imponibile dell'Irap. Occorre scongiurareuna volta per tutte la diffusa percezione dell'assoluta erraticità e imprevedibilità delle pretese fiscali, oltre che dell'antistorico impianto di un sistema sanzionatorio che ora giustamente si vuole riformare. Che dire poi della “manina antimpresa che ogni tanto si esercita” citata dal presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi che prende le vesti del “canone su imbullonati, Tasi su invenduto, reati ambientali? Quanto alla riforma del catasto, il vero asse portante della riforma, va garantito il principio dell'invarianza del gettito, enunciato peraltro nelle linee guida della delega, così da preparare il terreno alla futura local tax. Decisivo anche il nuovo contenzioso tributario con annessa la new entry della mediazione tributaria, e la riforma dell'interpello, strumento attraverso il quale contribuenti e imprese possono chiedere preventivamente all'amministrazione finanziaria la correttezza del loro comportamento fiscale. E ancora la riscossione e il nuovo regime fiscale sui giochi, altri tasselli di un puzzle che potrebbe finalmente cominciare a ricomporsi. 

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CAMBIO DI ROTTADopo un iter faticosoè auspicabile oraun traguardo senzaincidenti (stile 3%) e«manine» anti-impresa

L’ESTENSIONELa mediazione tributariaper atti fino a 20mila eurosarà allargataanche ai tributigestiti dai Comuni