Sanità, unione solo amministrativa? · prodotta dall’interno, dall’implosione del mer-cato...

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Segue a pag. 2 anno 90, n. 8 - 2 marzo 2017 Tariffa R.O.C. “Poste Italiane spa - Settimanale Sped in Abb. Post. - Pubbl. inf. 45% D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art 1 comma 1, CN/FC” - Iscrizione al registro stampa del Tribunale di Forlì n. 471/1974 Chiuso in redazione il 27/02/2017 - € 1.20 - Tariffa pagata - Taxe percue Editoriale la vignetta della settimana Una sana reazione dei giovani C’è un fatto su cui riflet- tere che presenta almeno due aspetti significativi: la manifestazione dei centri sociali contro i tornelli della biblioteca dell’Università di Bo- logna da una parte e la risposta ferma di una studentessa dall’altra. A lei, poi, si sono uniti altri sui social network, per sostenerla nel difendere il diritto allo studio e all’uso della biblioteca in modo proprio. Questa è la novità. Forse da ora in poi i giovani non sono da considerare un settore silenzioso, per quanto piccolo, della società. Non vanno ascritti alla maggioranza silenziosa. Prendono la parola per difendere i loro diritti. È un inizio di una nuova stagione politica? Io lo auguro a me e a tutto il Paese. Si potrà aprire una nuova stagione in cui i giovani prendono in mano il loro destino, non rimanendo passivi di fronte ai fatti. FRANCO APPI AVIS FORLì L’associazione rinnova il Consiglio, la sede rimane in via Giacomo della Torre OCCUPAZIONE LOCALE Udienza conoscitiva in municipio con l’assessore regionale Bianchi IMPEGNO SOCIALE E POLITICO Primo incontro della scuola il 6 marzo alla Sala Melozzo con don Franco Appi Rosanna Ricci a pag. 3 Paola Mettica a pag. 4 Michele Tempera a pag. 19 Il pizzicotto Critica a fin di bene Ennesima scissione nella sinistra italiana! Dal PD (Partito De- mocratico) è nato il movimento DP (Democratici e Progressisti). A sinistra va di gran moda la proprietà commutativa: cambiano i nomi e le stagioni ma il risultato è sempre lo stesso. Divisioni ieri, divisioni oggi e... quasi certamente divisioni domani. L’Ausl formato Romagna porta con sé potenzialità da esprimere e questioni organizzative da risolvere Sanità, unione solo amministrativa? L’Ausl Romagna, varata formalmente il 1° gennaio 2014, vede uniti in un’unica azienda 8 distretti che coprono tutto il territorio di Forlì-Cese- na, Ravenna e Rimini. La complessa riorganizzazio- ne, ancora in corso, porta con sé vantaggi, problemi da risolvere e potenzialità da sviluppare. Un’unione amministrativa che deve divenire piena condivi- sione d’intenti, per un nuovo modo di sostenere e promuovere la salute e il benessere di ogni persona. Dedichiamo al tema il focus di questa settimana. Servizi a pagg. 12-13 a cura di Luciano Sedioli Letture ad alta voce nell’atrio dell’ospedale Morgagni-Pierantoni, un modo per “star bene” in senso ampio in un luogo di cura

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anno 90, n. 8 - 2 marzo 2017 Tariffa R.O.C. “Poste Italiane spa - Settimanale Sped in Abb. Post. - Pubbl. inf. 45%D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art 1 comma 1, CN/FC” - Iscrizione al registro stampa del Tribunale di Forlì n. 471/1974

Chiuso in redazione il 27/02/2017 - € 1.20 - Tariffa pagata - Taxe percue

Editoriale

la vignetta della settimana

Una sana reazione dei giovani

C’è un fatto su cui riflet-tere che presenta almeno due aspetti significativi: la manifestazione dei centri sociali contro i tornelli della biblioteca dell’Università di Bo-logna da una parte e la risposta ferma di una studentessa dall’altra. A lei, poi, si sono uniti altri sui social network, per sostenerla nel difendere il diritto allo studio e all’uso della biblioteca in modo proprio. Questa è la novità. Forse da ora in poi i giovani non sono da considerare un settore silenzioso, per quanto piccolo, della società. Non vanno ascritti alla maggioranza silenziosa. Prendono la parola per difendere i loro diritti. È un inizio di una nuova stagione politica? Io lo auguro a me e a tutto il Paese. Si potrà aprire una nuova stagione in cui i giovani prendono in mano il loro destino, non rimanendo passivi di fronte ai fatti.

Franco appi

aviS ForlìL’associazione rinnova il Consiglio, la sede rimane in via Giacomo della Torre

occupazionE localEUdienza conoscitiva in municipiocon l’assessore regionale Bianchi

impEgno SocialE E politicoPrimo incontro della scuola il 6 marzo alla Sala Melozzo con don Franco Appi

rosanna ricci a pag. 3 paola mettica a pag. 4 michele tempera a pag. 19

il pizzicottoCritica a fin di bene

Ennesima scissione nella sinistra italiana! Dal PD (Partito De-mocratico) è nato il movimento DP (Democratici e Progressisti). A sinistra va di gran moda la proprietà commutativa: cambiano i nomi e le stagioni ma il risultato è sempre lo stesso. Divisioni ieri, divisioni oggi e... quasi certamente divisioni domani.

L’Ausl formato Romagna porta con sé potenzialità da esprimere e questioni organizzative da risolvere

Sanità, unione solo amministrativa?

“ L’Ausl Romagna, varata formalmente

il 1° gennaio 2014, vede uniti in un’unica azienda 8 distretti che coprono tutto il territorio di Forlì-Cese-na, Ravenna e Rimini. La complessa riorganizzazio-ne, ancora in corso, porta con sé vantaggi, problemi da risolvere e potenzialità da sviluppare. Un’unione amministrativa che deve divenire piena condivi-sione d’intenti, per un nuovo modo di sostenere e promuovere la salute e il benessere di ogni persona. Dedichiamo al tema il focus di questa settimana.

Servizi a pagg. 12-13

a cura di luciano Sedioli

letture ad alta voce nell’atrio dell’ospedale morgagni-pierantoni, un modo per “star bene” in senso ampio in un luogo di cura

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2 marzo 2017

Redazione e amministrazione:

Direttore responsabile: don Franco Appi

In redazione: don Giovanni Amati, Paola Mettica, Franco Garavini, Roberta Brunazzi, Laura Bertozzi

Impaginazione grafica: Damiano DitiUfficio abbonamenti e amministrazione: Eleonora Garavini, Laura BertozziPubblicità: Pigreco srlProprietà: Chiesa Cattedrale di Forlì P.zza Dante, 1 - 47121 ForlìStampa: Centro Servizi Editoriali srl - Stabilimento di ImolaVia Selice 187/189 - 40026 Imola (BO)Il Momento è associato alla FISC (Federazione Italiana Setti-manali Cattolici) e a USPI (Unione Stampa Periodica Italiana)

Settimanale d’informazione della diocesi di Forlì-Bertinoro

cent’anni fa di Umberto Pasqui

3 marzo 1917: Filippo Guarini, nel suo “Diario forlivese” segnala un gior-no con “venticello gelato di greco-levante”. Con tali condizioni atmosferiche si dà notizia che “colpito da apoplessia, moriva jeri alle 14 ½ Pellegrino Bedei, det-to Baghessa, già mugnaio del Molino Faliceto. Nato nel 1839, fece le campagne 1859, 60, 61 e 66: nel 1865 Sergente dei Bersaglieri meritò la medaglia d’ar-gento al valor militare e la

Menzione Onorevole (che ora equivale alla Medaglia di bronzo)”. A proposito di decorazioni, si riporta che “S. M. il Re d’Italia di motu proprio concedeva la Medaglia d’oro al valor militare al Sottotenente di Savoja Cavalleria Fulcieri Paulucci di Calboli (…)”. Qualche settimana prima “S.A.R. il Duca d’Aosta concedeva la medaglia all’eroe con splendida mo-tivazione nell’Ospedale di San Giorgio in Nogaro”.

Argenti, ori e decori

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Noi ci occupia-mo di loro con un atteggiamento assistenziale, ci preoccupiamo per la mancanza di futuro e, in parti-colare, di lavoro. In loro leggiamo delusione e anche depressione; a volte rabbia. Non abbiamo pensato a dare spazi e opportunità perché costruiscano essi stessi il loro futuro. Se prendiamo questa situazione in modo non paternalistico dobbiamo riconoscere che a loro manca il lavoro, come al lavoro mancano loro; senza questa presenza i processi produt-tivi deperiscono per mancanza di creatività, di intuizioni, di spinta innovatrice. La stessa so-cietà invecchia; esclusi da questa e dal lavoro essi non possono diventarne protagonisti, né dare impulsi significativi. La loro delusione, rabbia, ansia per un futuro che non si delinea, danno opportunità a particolari movimenti, populisti e senza progetti. Movimenti che crescono nel mondo occidentale per una crisi prodotta dall’interno, dall’implosione del mer-cato selvaggio globale. La dimensione non è nazionale, ma più ampia. Partiti e movimenti si danno battaglia, ma i termini del confronto sfuggono. Anche dentro le forze politiche la difficoltà è evidente. Così ci sono divisioni incomprensibili, non su disegni politici oppo-sti, ma su personalismi e resa di conti all’in-terno, anche nell’unico partito che in tempo di movimenti era nato con il progetto di dare risposte dignitose ai problemi della gente. Vorremmo tanto che ci fossero programmi discussi e confronti serrati sui problemi del Paese; strategie invece che tattiche. Se non prospettive, almeno ci sarebbe un atteggia-mento positivo per pensare un futuro. Ecco l’importanza di quel segnale, forse debole, che va in senso contrario: quella giovane studen-tessa che ha parlato e ha dato visibilità ad una resistenza contro la distruzione. È un nuovo protagonismo sociale e politico dei giovani?

Franco appi

Editoriale il direttore risponde

Una sana reazione dei giovani

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Segue dalla prima pagina

Nella dottrina sociale della Chiesa si dice che “non si può dare per carità ciò che deve essere dato per giustizia”.Di fronte alle “ingiustizie retributi-ve” specialmente nel settore pubblico (retribuzioni esagerate di manager Rai, ad esempio, come riportato nel pizzicotto del Momento n. 6, pensioni d’oro, ecc.), come si deve comportare un cittadino, ancor più se Cristiano? Fare solidarietà o carità non è costruire giustizia, ma perpe-trare un privilegio ingiusto.Già i profeti nella Bibbia condanna-vano i sacrifici offerti a Dio frutto di ingiustizia. Si potrebbe proporre una “obiezione di coscienza” rinunciando (non donando in beneficienza, che l’ingiustizia rimane!) ai diritti “le-galmente” ingiusti. Ciò che è legale, è sempre etico?

Franco

Legale ed etico sono due con-cetti diversi, che a volte possono contraddirsi. A volte la legge va contro criteri etici. Il rapporto fra

Ciò che è legale, è sempre etico?

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carità e giustizia è chia-rito nel magistero. Nella ‘Caritas in veritate’ Be-nedetto XVI riprende le affermazioni di Paolo VI sulla giustizia come forma minima della carità. Già al n.1, si dice che: “L’amo-re - ‘caritas’ - è una forza straordinaria, che spinge le persone ad impegnarsi con coraggio e generosità nel campo della giustizia e della pace”. Al n.6 affronta di petto il tema: “La carità eccede la giustizia, perché amare è donare, offrire del mio all’altro; ma non è mai senza la giustizia, la quale induce a dare all’altro ciò che è suo, ciò che gli spetta in ragione del suo essere e del suo operare...”, la giustizia è “inseparabile dalla carità”, intrinseca ad essa. La giustizia è la prima via della carità o, com’eb-be a dire Paolo VI, “la misura minima” di essa, parte integrante di quell’amore “coi fatti e nella verità” (1 Gv 3,18). La dottrina dun-que chiarisce bene la relazione tra carità e giustizia. Quanto poi alle remunerazioni esorbitanti, dobbiamo dire che ledono il diritto dei poveri soprattutto per inequa distribuzione di ricchezza. Dare in beneficenza non è male ma certamente non cambia il sistema. Se questo è eticamente negativo occorre cambiarlo. Semmai, con una remunerazione eccessiva si possono sostenere forme che correg-gono di fatto il sistema; penso a fondazioni o simili, finalizzate ad azioni strutturali.

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2 marzo 2017 3 attualità

Sono intervenute au-torità civili, religiose e dirigenti di associazioni di volontariato: tutti d’accordo nel sottolinea-re l’importanza dell’Avis nel costruire una rete di solidarietà tale da garantire a tutti coloro che ne hanno bisogno quel farmaco “salvavita” finora insostituibile che è il sangue. “Il sangue non va versato ma do-nato”, era lo slogan della giornata. Gli operatori del centro trasfusionale hanno poi precisato che tutto il sangue prelevato sul territorio romagnolo già da tempo viene ana-

lizzato e lavorato nella sede di Pievesestina, con regole e modalità comu-ni per tutto il territorio. “L’obiettivo dell’Avis - ha sottolineato il presi-dente dell’Avis di Forlì, Valdemaro Flamini - è di aumentare il nume-ro dei donatori; ciò è possibile solo se si riesce a far vivere una presenza costante dell’associa-zione negli ambienti di lavoro, nelle scuole, nei luoghi pubblici, per poter far capire che, a volte, un piccolo gesto può salvare una vita”. Significativo è stato l’aumento negli anni del numero dei donatori, registrato in particolare

nella fascia d’età fra i 18 e i 34 anni, dove le donne hanno quasi rag-giunto lo stesso numero degli uomini. Altro tema affrontato è stato quello della sede dell’Avis, dell’Aido ed Admo, in via Giacomo della Torre 7, inizialmente destinata al Campus universitario. All’assemblea il sindaco Davide Drei ha invece assicurato che la sede rimarrà quella attuale. Sono stati quindi insi-gniti 556 donatori, con i riconoscimenti previsti dal regolamento statu-tario. Tre di questi sono stati premiati per aver effettuato 150 donazioni ciascuno. Si è poi svolta

la votazione per la scelta dei 26 componenti del consiglio direttivo. Que-sti gli eletti, in ordine di voto: Nicola Tassinari, Valdemaro Flamini, Claudio Lelli, Meris Dall’Agata, Stefano Drei, Lorenza Monta-letti, Nicolò Zagnoli, Enrico Vetricini, Noelia Paci, Alberto Forni, Orlando Cappelli, Maria Gori, Giulio Marabini, Monica Nannini, Enrico Saporetti, Roberto Ma-laguti, Mirco Bresciani, Claudio Aprili, Gianluca D’Alleva, Zino Tam-burrino, Marina Morelli, Alfio Cucchi, Ylenia Salamone.

roSanna ricci

Avis: nuovo consiglio, stessa sedeAll’annuale assemblea dei soci il Sindaco ha assicurato che non ci sarà il trasferimento

“Nel salone co-munale di Forlì

domenica 26 febbraio si è tenuta l’annuale assemblea dei soci Avis, per discu-tere sulla relazione del consiglio, l’approvazione del bilancio finanziario, per premiare i donatori di sangue e per eleggere il nuovo consiglio direttivo, che resterà in carica nei prossimi quattro anni.

Il presidente della Pro-vincia di Forlì-Cesena Davide Drei (nella foto) il 23 febbraio ha asse-gnato le deleghe ai 12 consiglieri provinciali eletti a gennaio. Affida-te sulle base delle loro esperienze amministra-tive, le deleghe sono di natura collaborativa e di supporto all’at-tività del presidente. Alla vice presidente Chiara Santero sono state affidate le materie riguardanti “pari oppor-tunità, politiche sociali e volontariato”; a Lina Amormino il “patrimo-nio”; a Deniel Casadei i “sistemi informativi” e a Davide Ceccaroni

“viabilità e mobilità nel comprensorio cesena-te”. A Fabio Fabbri è stata assegnata la delega di “agricolutra”; a Gior-gio Frassineti quella di “pianificazione territo-riale”; a Matteo Gozzoli il “turismo”; a Mauro

Grandini “formazione e lavoro” e a Cristina Nicoletti “bilancio e ambiente”. Infine a Monica Rossi è spettata quella di “istruzione ed edilizia scolastica nel comprensorio cesena-te”; a Daniele Valbonesi

“viabilità e mobilità nel comprensorio forlive-se, caccia e pesca” e a Gabriele Zelli “istruzio-ne, edilizia scolastica del comprensorio forlivese e cultura”. Il presidente della Provincia Drei mantiene invece le ma-terie relative a “società partecipate, persona-le, Protezione Civile, riordino istituzionale, politiche di sostegno tecnico-amministrativo ai piccoli Comuni” e auspica l’arrivo di rispo-ste dal Governo, nella speranza che “si giunga ad un chiaro e rapido processo di definizione degli assetti del riordino istituzionale”. (L.b.)

Drei distribuisce le deleghe ai dodici consiglieri e chiede chiarezza al Governo

Provincia, ente in attesa di risposte

Appuntamento “sui generis” al Morgagni-Pierantoni di Forlì. Il 22 febbraio, nell’atrio dell’ospedale, si sono tenute le “Letture a voce alta” promosse dalla scuola elementare “Duilio Peroni” di Vecchiazzano assieme al gruppo Ausl Romagna Cultura. Ospite d’eccezione è stata Manuela Badocco, autrice forlivese di libri per bambini e bibliotecaria in pensione.“La lettura a voce alta è una pratica da diffon-dere”, dice Lara Verni, insegnante e promotri-ce dell’iniziativa, insieme al dirigente scolastico dell’istituto comprensivo 7 di Forlì Luigi Abba-te. “Avvicina al mondo della lettura non solo i bambini, ma anche gli adulti che con i libri non hanno instaurato un buon rapporto”.In questo appuntamento, dal titolo “C’era una volta il lupo”, i giovani lettori si sono cimentati in una serie di brani che vedevano il lupo come protagonista, e hanno letto anche una filastroc-ca scritta da loro sui grandi cambiamenti che la società sta attraversando.“Il lupo e il bosco in cui vive - spiega la mae-stra Verni - hanno rappresentato per secoli il luogo di cui bisognava avere paura: lì la nostra vita era in messa in serio pericolo e lì dimorava il più cattivo fra i cattivi: il lupo! Oggi le cose sono cambiate: è il lupo che si trova in pericolo di vita e il posto di cui i bambini devono avere timore è la città, nella quale si aggirano ceffi malintenzionati mentre il bosco è diventato il luogo in cui entrare in contatto con la natura e rilassarsi…”. I giovani lettori che hanno anima-to il pomeriggio sono stati Sarah Fantinelli, Ni-cola Panzavolta, Melissa Tesei, Arianna Petrini, Nicola Gianni e Riccardo Sansovini.Il prossimo appuntamento è per martedì 28 marzo, sempre nell’atrio del Padiglione Morga-gni, alle ore 9.30.

Gli scolari all’ospedale,per leggere un libro

letture a voce alta

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2 marzo 2017

Martedì 21 febbraio si è svolta in municipio l’udienza conoscitiva sul tema del lavoro, con all’ordine del giorno: il patto per il Lavoro, il Fondo per lo sviluppo, la situazione economica locale, i Tavoli di crisi. Sono intervenuti in veste di relatori l’assessore regionale Patrizio Bian-chi, il sindaco Davide Drei, il consigliere della Camera di Commercio della Romagna Alberto Zambianchi, la funzio-naria dell’Ufficio Crisi

Aziendali della Provincia di Forlì-Cesena Maria Lentini. Il sindaco, nel salutare i presenti, ha ribadito la centralità del lavoro nella vita del ter-ritorio e ha elencato at-tività e progetti connessi a questo tema, sottoline-ando anche l’importanza della scuola, che deve sempre più mettersi in relazione con il mondo produttivo. Patrizio Bianchi ha affermato che il nuovo

sviluppo, oltre ad essere in funzione di una nuova coesione sociale, deve essere frutto di un’azione collettiva da parte di tutte le forze di un territorio. Il Patto per il Lavoro, del luglio 2015, costituisce un atto congiunto che punta sull’analisi effet-tiva del territorio, con il coinvolgimento di tutte le parti su una visione lunga nel tempo ed am-pia di orizzonte. Alberto Zambianchi, parlando

del Fondo per lo Svilup-po, ne ha evidenziato le potenzialità come risposta alle esigenze di accesso al credito da parte del mondo im-prenditoriale, risposta che è espressa congiun-tamente da Comune di Forlì, Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì e Camera di Commercio; sono stati erogati negli ultimi tre anni 41 milio-ni di euro alle imprese del territorio grazie alle garanzie date dal Fondo stesso. Una veloce pa-noramica sull’economia locale ha evidenziato le difficoltà ancora presenti nel mondo produttivo, in un territorio con un alto numero d’imprese. Trasporti, edilizia e cre-dito risentono maggior-mente della crisi, mentre export, turismo e ma-nifatturiero presentano

dati positivi. Sul fronte “lavoro” sono 140.745 gli occupati in provincia a dicembre 2015, +1,4% rispetto a dicembre 2014, ma -4,3% rispetto a dicembre 2008; il tasso di occupazione è pari al 67,8%, in linea con quel-lo dell’Emilia-Romagna, quello di disoccupazione è del 7,8%. Maria Lentini ha confermato l’intenso lavoro svolto in questi ultimi anni dal suo uffi-cio, facendo notare come le comunicazioni per avvio procedure di cassa integrazione o di mobili-tà siano calate da 135 nel 2014 a 78 nel 2015 e a 40 nel 2016. Al termine una delegazione di lavoratori dell’Aeroporto di Forlì ha palato con l’assessore Bianchi, per raccontare di persona disagi e soffe-renze della loro precaria, situazione lavorativa.

paola mEttica

Lavoro e non-lavoro, questione apertaNel salone comunale di Forlì un incontro sul tema dell’occupazione locale e sulle sue prospettive

“Il tema del lavoro al centro di un incon-

tro nella sala del Consiglio Comunale, iniziato con le relazioni di rappresentanti politici qualificati e termi-nato in maniera insolita, con la questione, tuttora aperta, dell’aeroporto forli-vese e dei suoi lavoratori.

4attualità

Partono in questi giorni le selezioni del XV ciclo annua-le del Progetto di Crescita Professionale organizzato da Multifor s.c. a r.l. in collabo-razione con Banca di Forlì, Camera di Commercio della Romagna, Campus Univer-sitario di Forlì e di Cesena, Unindustria, Confartigiana-to, CNA, Confcooperative, Legacoop, Confesercenti, Confcommercio, Coldiretti, Confagricoltura.L’iniziativa prevede l’in-contro tra giovani laureati e quelle aziende del territorio che sono in cerca di figure professionali qualificate, in-contro dal quale scaturiranno tirocini formativi della durata di sei mesi che prevedono un rimborso spese mensile di 500 euro per ogni laureato selezionato.I candidati saranno esaminati da una commissione com-posta da esperti designati da Multifor s.c.ar.l. e dai Cam-

pus Universitari.In quattordici anni di atti-vità il Progetto ha ottenuto risultati eccellenti: 3218 sono

state le candidature di giovani laureati, 1135 le richieste da parte delle aziende, 490 i tiro-cini realizzati il 70% dei quali

si è tramutato in un contratto stabile di lavoro per i ragazzi.Chi fosse interessato a candi-darsi può inserire il proprio

curriculum sul sito di Multi-for www.multifor.it. Per ulteriori informazioni [email protected].

la Banca di Forlì informa

Da Multifor al mondo del lavoro: nuove opportunità per i laureati

carnevale in centro con “piazzainFesta”

Pur essendo in Quaresima, il centro storico di Forlì si tingerà di coriandoli domenica 5 marzo, in occasione della 21esi-ma edizione di “Piaz-zaInFesta”. La festa di Carnevale prenderà il via alle 14.30, con la partenza della sfilata dei carri allegorici da viale Vittorio Veneto. L’allegro corteo di carri e gruppi ma-scherati s’immetterà in corso Mazzini, per-correrà il perimetro di piazza Saffi per poi proseguire in via delle Torri, piazza Orde-laffi, corso Garibaldi e tornare infine in piazza Saffi.

l’assessore regionale patrizio Bianchi all’udienza conoscitiva sul lavoro, tenuta a Forlì il 21 febbraio

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2 marzo 2017 5 attualità

Uno dei principali impianti sportivi del territorio forlivese, il palazzetto dello sport di San Martino in Strada, è dedicato a Luigi Marabini, nato a Forlì il 7 dicembre 1921. A distanza di ben 34 anni dalla sua scomparsa, avvenuta il 21 gennaio 1983, chi si ricorda del concittadino che si è meritato l’intitolazione di un luogo pubblico? Se non si fosse proce-duto con questo riconoscimento, quale altro strumento avremmo per mantenere memoria di questa figura, così come di altri personaggi? Ecco che questa rubrica aiuta. Luigi Marabini fu il primo dei quattro figli di Pio Marabini (originario di Dozza, in seguito migrato prima nel faentino e poi nel forlivese) e Giuseppina Monducci. Alla nascita di Luigi il padre conduceva a mezzadria un fondo agricolo nella frazione di Castiglione, a monte di Villagrappa e confinante con il comune di Faenza. Dopo il trasferimento della famiglia da Castiglione a Bussecchio, Luigi frequentò in quel quartiere le scuole elementari. Nel 1939 la famiglia si trasferì a San Martino in Strada per coltivare uno dei poderi dei Giu-lianini sito in via Monda, da dove in sostanza non si mosse più. Giovanissimo, Luigi andò “a bottega” come garzone di elettrauto. Du-rante la seconda guerra mondiale, militare di leva, fu arruolato nel genio elettricisti e venne inviato nel campo di concentramento italiano sull’isola di Arbe, in Jugoslavia, oggi Croazia. Qui si ammalò alle vie respiratorie e fu rico-verato all’ospedale militare di Trieste, dove lo colse l’8 settembre 1943.Da quel momento si persero le sue notizie e la famiglia lo vide tornare a casa circa 2 mesi dopo l’armistizio, riformato a causa della malattia contratta. Nel dopoguerra si impegnò come volontario per la costruzione del Pci nella provincia di Forlì ed alla nascita e dif-fusione del giornale della federazione del Pci forlivese “La Lotta”. Nel 1955 si sposò con la storica fidanzata Settimia Lombardi, detta Nerina, e lavorò come elettricista con la ditta Pan Elettric di Novara, per conto della quale collaborò alla realizzazione di molti impianti elettrici industriali in diverse città d’Italia. Suc-cessivamente lavorò come rappresentante di medicinali avicoli. Prese parte attivamente alla edificazione e alla gestione della cooperativa Casa del Popolo “Angelo Dall’Agata” di San Martino in Strada, nonché al progetto ideato negli anni ‘70 dalla medesima cooperativa, che comportò l’acquisto di un’area e la donazione della stessa al Comune di Forlì affinché ve-nisse realizzato il Polisportivo di San Martino. Fece parte del comitato “di villaggio”, succes-sivamente denominato “di quartiere”, dall’im-mediato dopoguerra praticamente fino alla sua scomparsa. Divenne coordinatore dell’in-terquartieri del Comune di Forlì negli anni ‘70; con l’istituzione delle circoscrizioni, fu eletto consigliere nella Circoscrizione n. 7 nelle liste del Pci. A cavallo del 1980 la malattia contrat-ta durante la guerra si aggravò; si spense in una nebbiosa mattina di gennaio.

Luigi Marabini

i personaggi di Gabriele Zelli

Tema della serata: come trarre beneficio dall’ani-ma della natura.

Come la natura può contribuire allo stato di salute di una persona? Recuperare il rapporto con la natura non signifi-

ca solo riattivare un’unio-ne innata, ma anche agire a livello terapeutico. Ciò è essenziale non a malat-tia avanzata, ma in fase preventiva. Per essere meno inclini a patologie cardiovascolari, autoim-muni e tumori.

Come si pone la me-dicina tradizionale di fronte a tali afferma-zioni?Esistono varie ricerche, soprattutto in tema di alimentazione: è la messa in pratica delle indicazio-ni da esse contenute ad essere carente. In ambito medico, le pubblicazioni sono poche e i dottori non sono formati per accoglierne i risultati. Un cambiamento avverrà quando riusciremo a pas-sare dal dato “clinico”, derivante dalla nostra esperienza di medici, a quello “scientifico” dimostrato. Si tratta però

di ricerche che richiedo-no fondi consistenti. Stati e fondazioni si stanno muovendo, nel frattempo però occorre divulgare i i dati di cui disponiamo.

Per questo vi spendete per la divulgazione?Sì. Intervenire su alimen-tazione, esercizio fisico e spiritualità è un deterren-te contro malattie dege-nerative, cardiovascolari e tumori. Tutte queste patologie non erano così diffuse 40 anni fa: cibi biologici, movimento, ma anche preghiera e meditazione, possono essere un valido aiuto. La Fondazione vuole infor-mare l’opinione pubblica su questi temi sia per rischiarare il campo dalle false notizie, sia per col-mare il settore della pre-venzione, il più colpito dalla crisi negli ospedali, che sono rimasti validi nei trattamenti acuti a costo però dei percorsi di prevenzione.

laura BErtozzi

Il contatto tra uomo e naturaStili di vita sani per prevenire le malattie: successo a Forlì per il ciclo d’incontri

“Sala stracolma di gente giovedì 23

febbraio alla Fondazione Myriam Zito Sacco, per l’incontro del ciclo “Un cuore per la Romagna: Serate in Salute”, che ha visto come relatore Guido Balestra (nella foto a fian-co), cardiologo e presidente della onlus forlivese.

Si può intervenire sulla salute in modi alter-nativi rispetto a quelli classici. Questo è il filo rosso degli appunta-menti del ciclo “Un cuore per la Romagna: Serate in Salute”, inizia-ti il 19 gennaio scor-so. “Abbiamo sfatato certi falsi miti - spiega il dottor Balestra, presi-dente della Fondazione Myriam Zito Sacco che organizza e ospita l’evento nella sua sede, a Forlì in piazza Fratelli Ruffini 6 - come quelli circolanti sul coleste-rolo e l’osteoporosi. Ci siamo anche occupati di musica, per il suo effet-to positivo sulle malat-tie neurodegenerative”. Il 2 marzo, alle 18.30 si parlerà di agricoltura

sostenibile con Coldi-retti Forlì-Cesena, men-tre il 9 marzo alle 20.30 Lisa Paganelli (nella foto) si occuperà di alimen-tazione micorizzata. Il 23 marzo alle 20.30 si parla dell’effetto terapeutico dei profumi senza chimica, mentre sarà ancora protagoni-sta l’alimentazione agli incontri del 6 aprile (il cioccolato, insieme ai fratelli Gardini) e del 20 aprile (alimenti bio, fer-mentati e micorizzati), entrambi alle 20.30.Alla stessa ora si svolgeranno anche i tre incontri di mag-gio, il 4 sulle tecniche di cottura, il 18 sulle tecniche anti-stress e il 25 sulla sana alimenta-zione negli spuntini al

volo. La Fondazione cardiologica “Myriam Zito Sacco” è nata nel 1984 dalla generosa do-nazione del professor Franco Cesare Sacco e dall’azione dei cardio-logi Franco Rusticali e Guido Balestra. L’indi-rizzo iniziale della onlus è stato di tipo specia-listico e scientifico, a supporto della divisione di cardiologia dell’ospe-dale Morgagni-Pieran-

toni, attraverso borse di studio e attrezzature. Pur mantenendo la vocazione medica, oggi la Fondazione si dedica ad attività preventive e divulgative. L’ingresso agli incontri è libero; la disponibilità dei posti in sala è però limitata. È necessario quindi prenotarsi, telefonando allo 0543.33283, o scri-vendo a [email protected]. (L.B.)

Appuntamenti a cura della Fondazione Myriam Zito Sacco

un cuore per la romagna: Serate in Salute

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2 marzo 2017

Notizie in pillole

Torna a Forlì il titolo di “Ambasciatore del Sangiovese”

Il prestigioso titolo di “Ambasciatore del San-giovese” è andato al sommelier forlivese Marco Casadei. Il contesto del premio è il sedicesimo “Trofeo Consorzio Vini di Romagna - Master del Sangiovese 2017”, andato in scena il 19 febbraio al museo delle Ceramiche di Faenza. Grazie a Casa-dei, che ha alle spalle due anni di partecipazione a importanti concorsi enologici, l’ambito titolo torna nuovamente in Romagna dove mancava dal 2013, anno nel quale a vincerlo fu Annalisa Linguerri. Il vincitore potrà inoltre ricevere, a scelta, un premio in denaro o la possibilità di partecipare al “Master of Sangiovese” di Los Angeles.

Inaugurata la nuova sede del basket in carrozzina di Forlì

Si è svolto venerdì 24 febbraio al Blu Up di viale Bologna, alla presenza di 200 persone, di una de-legazione della Pallacanestro 2.015 e dei giornalisti di “Panorama Basket”, il “Gran Galà del Basket” per i 10 anni di fondazione del basket in carroz-zina a Forlì. La serata si è aperta col saggio degli allievi di Fourmusic.studio, poi Federica Buffa a nome dell’Ass. Forlì per il Basket, ha donato 2130 euro per la Wheelchiar Basket. Dopo l’inaugura-zione della sede, taglio del nastro con Sara Samo-rì, seguito dalla performance del cantante lirico Daniel Giulianini, che ha donato 3500 euro all’ass. AG23. Poi concerto dei Postman e festa insieme.

Poste, nuova responsabile per il centro di recapito

È Silvia Rinaldi la nuova responsabile del centro di recapito delle Poste di Forlì. Dopo un’espe-rienza di oltre trent’anni in azienda, spetta a lei un incarico che la vede a capo di 112 addetti fra portalettere e personale per le lavorazioni interne tocca alla nuova responsabile gestire un centro di distribuzione che consegna la corrispondenza a più di 27mila indirizzi (oltre 57mila famiglie e 8300 esercizi commerciali), con una donazione di 19 auto, 18 motomezzi, 5 biciclette e 6 quadricicli a trazione elettrica. I postini sono inoltre ora di-venuti “telematici”: con palmare e pos, possono fornire servizi finanziari a domicilio.

Sma via Venturini, continuano le proteste dei lavoratori

Continuità del lavoro, salvaguardia occupazionale e pagamento di tutte le spettanze arretrate: que-ste sono le richieste avanzate dai dipendenti del punto vendita “Sma” di via Venturini nel corso della manifestazione di sabato 25 febbraio. Il presidio ha visto, accanto ai lavoratori, le orga-nizzazioni sindacali di Filcams, Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, che annunciano, in attesa dell’in-contro dell’8 marzo in Provincia con la direzione di Sma e di Manny, la continuazione dello stato di agitazione. Gli ordini del giorno dell’incontro saranno la riapertura del negozio in tempi brevi e la salvaguardia dei posti di lavoro

Anche quest’anno Happy Family Expo, la fiera dedicata a bambini, genitori e mondo della scuo-la, allestita alla Fiera di Forlì il 25 e 26 febbraio, ha presentato una pluralità di offerte culturali, educative e ludiche. Giunta alla sua 5° edizione, l’esposizione ha registrato, fin dalla mattina inau-gurale, un incremento di ingressi, con oltre 400 studenti e un centinaio di insegnanti della scuola d’infanzia. Il format deve il suo successo all’am-pliamento dell’offerta per bambini e famiglie, con aree per il gioco, laboratori didattici e creati-vi, eventi, spettacoli e aree destinate all’incontro fra genitori ed esperti.

6attualità

una settimana a Forlì e dintorni

Fiera a misura di bambino con Happy Family Expo

Unibo e Ser.In.Ar, un accordo per la Web Tv del Campus

Il Campus di Forlì va verso l’innovazione: ne è prova la sottoscrizione di un accordo fra Ser.In.Ar e Università di Bologna per il consolidamento del-la Web Tv lanciata nel 2016. Nata come laborato-rio per il corso di laurea magistrale in Mass Media e Politica, l’esperienza della Web Tv ha stimolato Campus e Ser.In.Ar a unire le forze per favorire la stabilità dell’iniziativa, facendo diventare il canale l’espressione del Campus e la lente degli studenti sul territorio. Sul sito www.mmpwebtv.eu sono già attive le sezioni di attualità, sulle iniziative del Campus, e di “Globetrotters”, sulle esperienze di studio all’estero.

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2 marzo 2017 7 territorio

Valle del Rabbi

Stroncato da un infarto a 64 anni, è morto sabato 18 febbraio Edo Valmori di Predappio, mentre si trovava in ospedale a Forlì. L’uo-mo, infatti, era stato colpito da un primo infarto il martedì prece-dente a casa sua a Tontola, dove era accorsa l’ambulanza del 118 chiamata dai famigliari. I soccor-ritori e il medico dell’ambulanza avevano costatato la gravità del fatto, trasportandolo d’urgenza in ospedale. I suoi funerali si sono svolti martedì 21 nella chiesa parrocchiale di Sant’Antonio di Predappio, con una grande parte-cipazione e la messa funebre pre-sieduta dal parroco don Urbano Tedaldi. È seguito il corteo per il cimitero di Tontola, dove Valmori è stato tumulato. Edo Valmori era molto conosciuto nelle valli del Rabbi e del Bidente: è stato tra i fondatori dell’azienda Pollo del Campo di S. Sofia, di cui é stato vice presidente. Lavorava nell’a-zienda di famiglia “Mangimificio Valmori” di Santa Lucia, alle por-te di Predappio, fondato dal padre Otello negli anni ‘70. Edo ha lascia i genitori Pasqua e Otello, la moglie Annalisa e il figlio Nicolò,

ospite della Fondazione Fornino Valmori di Fratta Terme. “Edo ha avuto una vita generosa negli affetti e nelle azioni” affermano i suoi famigliari. Infatti, alcuni anni fa ha fondato, insieme al padre e all’amico Vincenzo Fornino, la Fondazione Fornino Valmori onlus di Fratta Terme per la cura e l’assistenza alle persone disa-bili e con autismo, in particolare per permettere loro una migliore

crescita sociale e umana degli stessi. Era pure vicepresidente della Cooperativa sociale “Insie-me per Crescere”, ente gestore delle strutture e delle attività della stessa Fondazione, con sede a Forlimpopoli. Commenta il sinda-co di Predappio, Giorgio Frassi-neti: “Edo era una persona molto attenta al sociale e l’ha dimostrato con i fatti”.

Quinto cappElli

Predappio: muore Edo Valmori, cofondatore della Fondazione Fornino Valmori per disabili e autistici

Vita generosa spesa per il prossimo

Da sinistra Edo valmori, vincenzo e antonio Fornino, fondatori dell’omonima Fondazione

Da sinistra, giacomo lolli, aria ravaglioli e Daniele ricci

predappio

Per il secondo anno consecutivo la Diocesi partecipa attraverso un progetto espositivo elaborato dai membri della Commissione Diocesana per l’Arte Sacra alle grandi mo-stre allestite ai Musei di San Domenico dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì. Dopo lo studio svolto l’anno scorso sul percorso nelle chiese del centro storico per le opere del Rinascimento, sulla chiesa di Fornò e la riproduzione della Madonna con il Bambino di Agostino di Duccio in facciata, quest’anno protagonista dell’esposizione sarà la chie-sa di Sant’Antonio a Predappio che mostra riferimenti allo stile Dèco in tanti particolari. La chiesa fu costruita su progetto di Cesare Bazzani a partire dal 1931 e fu consacrata a Sant’Antonio il 13 giugno 1935. Le ricerche che sono state condotte negli archivi hanno permesso di studiare e approfondire materiale inedito sull’edificazione della chiesa che sarà esposto nella mostra allestita alla casa natale di Benito Mussolini, spazio attrezzato per ospitare mostre. Infatti, nelle sale saranno visibili disegni e documenti, lettere e relazioni inedite sulla costruzione della chiesa, avve-nuta attraverso l’intervento di numerosissime ditte e aziende d’Italia che furono chiamate ad operare per costruire un edificio sul qua-le si ponevano molte attenzioni in quanto costituiva il riferimento religioso nella nuova cittadina di Predappio. Le fasi della costruzio-ne saranno narrate anche attraverso fotografie e video che aiuteranno a comprendere passo a passo i processi storici di edificazione della bella chiesa, con le scelte operate sul cam-po per un migliore risultato, fino all’arredo liturgico interno con i paramenti sacri originali dell’epoca. Un approfondimento verrà svol-to anche sull’antica pieve di San Cassiano in Pennino ubicata poco distante dalla chiesa di Sant’Antonio. L’evento espositivo coinvolge l’Università “Sapienza” di Roma, l’Archivio di Stato di Forlì e l’Archivio storico diocesano, il Comune di Predappio. La mostra sarà inaugu-rata sabato 1 aprile e resterà aperta fino al 18 giugno 2017.

SErEna vErnia

Nella chiesa di Sant’Antoniouna mostra sullo stile Dèco

Tra le antiche botti com-paiono le api: lo spazio espositivo del ristorante enoteca Vecia Cante-na d’la Pre’ di piazza Cavour ospita infatti, dal 4 al 28 marzo, la mostra fotografica dal titolo “Il Mondo delle Api”.Il reportage naturalistico, realizzato tra aprile e ot-tobre dello scorso anno, è nato dalla collaborazio-ne tra la fotografa Aria Ravaglioli e gli apicoltori Daniele Ricci e Gia-como Lolli, tre 29enni predappiesi amici fin dai tempi della scuola. “La zona tra Predappio e Tontola - sottolinea Daniele Ricci - è un po’ la capitale per il miele di acacia. Per questo ci

è sembrato importante esporre questo nostro lavoro nei suggestivi spazi delle cantine Zoli di Predappio Alta, per evidenziare il connubio tra due prodotti d’ec-cellenza del territorio predappiese”.

“La nostra idea - spiega la fotografa Aria Rava-glioli - è di documentare da vicino la vita di que-sto straordinario insetto. Le 47 foto selezionate, stampate su grandi pannelli e accompagnate da didascalie, raccontano

l’eccezionale operosità di questo animale, fonda-mentale per l’ecosiste-ma”.“L’obiettivo del nostro progetto, che esponiamo qui per la prima vol-ta - conclude Giacomo Lolli - è quello di narrare la delicata armonia di questo micro-mondo, sempre più difficile da salvaguardare”.L’inaugurazione della mostra è in programma per sabato 4 marzo alle ore 17.00, con buffet per tutti i presenti. La mo-stra rimane allestita fino al 28 marzo, visitabile negli orari di apertura del locale. Per infor-mazioni: 0543.921095 - 320.4666322.

Predappio Alta: le fotografie di Aria Ravaglioli in mostra da sabato 4 a martedì 28 marzo

Esposto in cantina il mondo delle api

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2 marzo 2017

Dalle vallate

8territorio

i bandisti mascherati con granti teste di cartapesta in posa al mentore

In questo lungo Carnevale che sembra non finire mai, tra le molteplici iniziative spicca il “Carneval de Santa”, per la prima volta ospitato al teatro Mentore di Santa Sofia. Una festa masche-rata con tante persone che sabato 18 febbraio hanno occupato ogni centimetro della bella struttura progettata a Gae Aulenti, or-ganizzata in modo ineccepibile dai volontari della Pro loco in collaborazione con lo staff del teatro Verdi di Cesena. E qui sta la prima novità, in quanto mettere insieme due realtà molto diverse tra loro non è sempre facile. Eb-bene, non solo tutto è filato liscio, ma il protagonismo di centinaia di giovani ha contagiato l’intero paese. Nelle ultime settimane, in-fatti, maschere singole o in grup-po hanno lavorato alacremente e in silenzio per fare bella figura davanti alla giuria, composta dai sindaci dell’alto Bidente e di Bagno di Romagna oltre che dai rappresentanti delle Pro loco. Alla fine il primo premio per i gruppi se lo è aggiudicato “L’Isola di Pa-squa” con una ricostruzione di un “moai” (gli spettacolari, massicci

e misteriosi testoni di pietra) di dimensioni davvero notevoli. Al secondo posto la “Banda d’Affo-ri”, ovvero la formazione musi-cale che ha contraddistinto molti momenti collettivi nel vecchio teatro Mentore e nelle piazze di Santa Sofia e della Val Bidente tra il 1948 e i primi anni ‘50. La for-mazione, infatti, nacque nel ‘48 sulla spinta di Tommaso Gatti al trombone, Giovanni Bardi al sax contralto, Gino Boghi e Innocen-te Biserni al banjo e ben presto

vide l’arrivo di numerosi altri ban-disti mascherati che, con grandi teste di cartapesta, rallegravano le vie del paese nei pomeriggi della domenica raccogliendo fondi per la banda vera e propria, nata nel lontano 1844. I giovani bandisti di oggi, dopo aver lanciato la Befanda (ovvero la Befana della Banda), hanno riproposto una edizione aggiornata della Banda d’Affori, che vuole essere un vero progetto per coinvolgere i più giovani nella banda paesana.

oScar BanDini

S. Sofia: al “Carneval de Santa” del 18 febbraio sono tornate maschere d’altri tempi con obiettivi nuovi

Per chi suona la Banda d’Affori...

Torna la gloriosa ma-nifestazione: un’usanza antica che non passa di moda. Con i giovani a fare da traino. Non è una novità che i carnevali “sforino” in quaresima, talvolta perché il calendario delle sfilate è molto denso, ta-laltra per semplici ragioni metereologiche. Quest’anno, tra i ritarda-tari, arriva domenica 5 marzo dalle ore 15.00 il Carnevale civitellese, una delle manifestazioni in maschera più conosciute di tutta la provincia e non solo. Anche se i fasti degli anni ’80 e ’90 sono ormai lontani, la festa mascherata di Civitella di

Romagna è pronta alla 56esima edizione. Quella di Civitella è, infatti, una tradizione che affonda le radici nei secoli, quando il piccolo paese di fron-tiera era ancora sotto il controllo dello Stato pontificio.

Dopo un periodo di stop, l’evento è tornato in auge nei primi anni ’60 per arrivare, nei de-cenni successivi, a com-petere con le maggiori concorrenti regionali. Fino a 25 anni era in essere la collaborazione

col blasonato carnevale di Cento, di cui il paese bidentino fungeva quasi da “laboratorio” per la prova di nuove idee e trovate allegoriche. Oggi lo spirito non è mutato, ma i tempi sono diversi e motore del Carnevale civitellese sono i giovani volon-tari. Sono loro, guidati dai più esperti iscritti all’associazione omoni-ma, a mantenere in vita la manifestazione, che quest’anno si chiama “CarnevalToons”, con tanto di video promo-zionale (nella foto un frame) in forte condivisione sui social network. L’ingres-so è ad offerta libera.

FrancESco maltoni

Civitella: la 56esima edizione del carnevale si tiene domenica 5 marzo, curata dai ragazzi del paese

CarnevalToons, la creatività è giovane

Spesso si riflette sul dialogo interreligioso in termini di metodo. In un passato molto recente, le modalità ritenute più efficaci si orientavano su tre punti: imparzialità, de-finizione del modello ideale del fedele e silenzio su alcune brutture verificatesi nella storia. Dopo tanti anni di lavoro e di incon-tro con i giovani, l’esperienza e la realtà mi pongono una riflessione diversa. La prime riflessione nasce dall’incontro con i ragazzi che svolgono il servizio civile: ragazzi tra i 20 e i 30 anni, con la schiena diritta e la testa ben piantata sule spalle. Ipertecnologici, ma tutti con una testa pensante e uno sguardo preciso e aperto alle questioni del mondo, tanti credenti ma non praticanti, tanti agno-stici, alcuni atei e pochi credenti praticanti (appena il 2%). La secolarizzazione ha fatto il suo corso. Eppure, questi ragazzi avevano letteralmente fame di comprendere che cosa fosse il dialogo interreligioso: per loro non era una questione culturale, ma di coscienza di quella che avvertono come la principale questione del loro mondo. La loro tensione era alta sull’umano, cioè sull’elemento che ogni religione afferma e valorizza in modo autentico e, se negato, genera l’estremismo nelle sue forme più violente. Guardando negli occhi, questi ragazzi non si può affermare, a meno di non volervi chiudere in uno stereoti-po anestetizzante, che sono una generazione perduta. Per le istituzioni civili, scolastiche e, doloroso a dirsi, ecclesiastiche e religio-se, rappresentano una generazione perduta. Perduta nel senso che, se non saranno capaci di rinnovarsi profondamente, non riusciranno ad essere attrattive per questi giovani. Giova-ni che hanno maturato la consapevolezza che le istituzioni non avranno nulla da offrire loro e, dunque, sono più attrezzati mentalmente (e spiritualmente) ad affrontare le questioni del mondo e della loro vita con uno sguardo più realistico e libero, forse disincantato, ma non cinico e soprattutto con un attaccamento alla verità più forte rispetto alla generazione dei loro genitori o dei loro fratelli maggiori. Co-scienze inquiete che ci interrogano, in modo nuovo, sulla nostra relazione con il mistero.

Non è solo una questione di metodo

voce dal collea cura di Enrico Bertoni*

*direttore del Museo Interreligioso di Bertinoro

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2 marzo 2017

Si tratta di una mostra insolita ma assai interes-sante, volta a dimostrare come il mondo dell’arti-gianato sia pieno di gran-de creatività e originalità, soprattutto quando si presenta, come in questa esposizione, di alto livello. Qui si possono ammirare abiti ed acces-sori creati dall’azienda “Arte e Ricamo”, che ha sede nella frazione Quattro di Forlì. Un’a-zienda leader nel settore e tutta al femminile: sorta nel 1973 su ispira-zione della sarta forlivese Velia Sansovini e fondata dalla figlia Dina Sbara-gli - a cui piaceva molto il ricamo - è gestita oggi da Patrizia Gelosi con la figlia Anna, figlia e nipote della Sbaragli. L’azienda è conosciuta a livello nazionale ed internazionale nel campo dei ricami applicati all’abbigliamento, agli accessori, alle calzature e nell’arredamento. Alcuni

ricami sono stati destina-ti a stilisti come Armani e Versace, altri a famiglie nobili, attrici e cantanti. La singolarità di questa azienda è il possesso di un archivio, unico nel suo genere, in cui sono raccolti oltre 150mila campioni ricamati. I ricami vengono realizzati utilizzando vari materiali e innovative macchine giapponesi compute-rizzate, con l’occhio esperto rivolto a sempre nuovi mezzi di produ-zione, nuove tecniche e nuovi disegni al passo coi tempi. Si tratta di una incredibile esposizione di artigianato made in Italy, con una inesausta dose di forza e creativi-tà. La rassegna è anche

corredata da due eventi collaterali: il 10 marzo, alle 18.00, incontro con l’imprenditrice Patrizia Gelosi che racconterà la storia dell’azienda, i ricordi indimenticabili, le grandi firme e lo straor-dinario lavoro fatto per realizzare richieste com-plesse, divenute famose in tutto il mondo. Il secondo evento si terrà il 16 marzo, ore 21.00, con

l’attrice Mariolina Cop-pola che, accompagnata dal musicista Moreno Lombardi, interpreterà brani di Francesca Mar-ciano su un abito Chanel e brani di Franca Valeri sugli abiti indossati dalla Milano “bene”. Orari di visita: 16.00 - 19.00; sabato e domenica 10.00 - 12.00 e 16.00 - 19.00 (chiuso lunedì).

roSanna ricci

Pizzi e ricami a Palazzo creati da un’azienda forlivese di livello internazionale

L’arte del filo, tutta al femminile

“Nelle sale del Pa-lazzo del Monte di

Pietà di Forlì è in mostra, fino al 19 marzo, l’esposi-zione “Suggestioni. L’arte del Filo”, realizzata dall’associazione Cultura-le Regnoli 41.

9 cultura

Dopo la pausa invernale, sabato 4 marzo riapre la rocca di Castrocaro e il suo museo storico-archeologico, con armi, dipinti, arredi e ma-ioliche di epoca medievale e rinascimentale. Le visite guidate si tengono fino a dicembre, tutti i sabati dalle 15.00 alle 19.00 e nei giorni festivi dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00. Visite guidate anche per tutta la giornata di domenica 5 marzo, quando la rocca ospita l’evento “Lume a Marzo” organizzato dalla Pro loco, con armigeri medievali che accenderanno un falò al centro della corte del castello met-tendo in scena momenti di vita quotidiana, tra degustazioni di vin brulè e prodotti locali.Info: 0543.769541.

La mostra “Tou-roperator - Diario di Vite dal Mare di Sicilia” pre-senta opere di Massimo Sansa-vini, realizzate con il legno degli scafi delle bar-che dei migranti. L’esposizione torna a Forlì, alla Fondazione Dino Zoli - Arte Contemporanea, da sabato 4 marzo a martedì 2 maggio. In mostra anche alcuni inediti, e per i più piccoli sono previste visite-gioco che avvicineranno, con attività ludiche e coinvolgenti, i giovani visitatori alla diversità culturale e alle motivazioni che spingono le persone a migrare.

Medioevo al castello, con il falòe le visite al museo storico

“Touroperator” dal mare di Sicilia:Sansavini in mostra dal 4 marzo

rocca di castrocaro

Fondazione Dino zoli

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2 marzo 2017

le proposte della libreria del Duomo

Le nostre vite sono fatte di molteplici relazioni: in famiglia, al lavoro, a scuola, in parrocchia, nel tempo libero... È quindi essenziale comunicare bene con chi ci sta attor-no, per capire e farsi capire. Ma come migliorare la qualità dei nostri rapporti con gli altri? Quali sono le trappole e i segreti della co-municazione nella vita di ogni giorno?

Esistono delle ricette per instaurare i migliori rap-porti umani possibili? Giuseppe Falco, laureato in geografia umana presso l’università “La Sapienza” di Roma, risponde a questi vitali interrogativi e fornisce strumenti semplici, concreti e immedia-tamente applicabili nella vita quotidiana. Si tratta di abilità come: comunicare meglio con se stessi, comprendere a fondo gli altri anche negli aspet-ti non verbali del comportamento, esprimere in modo chiaro e rispettoso il proprio punto di vista e saper risolvere - o almeno gestire - gli inevitabili conflitti interpersonali. Alla fine di ogni capitolo qualche schema e alcune pagine “test” da com-pletare, per aiutare il lettore a conoscersi meglio. L’autore è inoltre responsabile del sito “Comunica-zionePositiva.it” che presenta articoli e programmi multimediali sul tema della comunicazione nella vita quotidiana.

Sara ulivucci

Giuseppe Falco San Paolo Editore - Euro 12,00

Comunicare bene, vivere meglio

La finalità principale è la diffusione della musica mozartiana, sia attraver-so l’ascolto dal vivo sia attraverso la riflessione.L’iniziativa ha trovato un prezioso supporto nella sede nazionale di Rovereto, in particolare nel presidente Arnaldo Volani. “Nel prossimo mese di giugno - ha dichiarato Ciccarese - andrò alla riunione na-zionale delle associazioni Mozart e conoscerò gli altri presidenti delle varie sedi italiane; sarà un momento di cono-scenza, ma soprattutto di confronto d’idee per collaborazioni future”. Intanto sono già arrivati riscontri positivi. L’as-sociazione, infatti, si è presentata alla città di Forlì nel primo festival MagicamenteMozart, tenuto in sala Sangiorgi:

il numeroso pubblico ha accolto con favore la manifestazione fin dal primo concerto, che il 4 dicembre ha visto Cic-carese ed il pianista Pier Luigi Di Tella impegnati accanto al clarinettista russo Dimitri Ashkenazy (figlio del celebre pia-nista Vladimir). Ancora più inatteso è stato il successo ottenuto il 15 gennaio dal giova-ne pianista Giacomo Dalla Libera. “Anche in quest’occasione - com-menta Ciccarese - la sala era piena. È un pubblico

che conosco da tanto tempo, in occasione di passate rassegne concer-tistiche. È stato come sancire un rapporto di affetto costruito negli anni, che ora è per me e per l’associazione un’iniezione di fiducia”. Alcuni musicisti forlivesi si sono poi esibiti nell’ul-timo concerto del 27 gennaio, in occasione del compleanno di Mozart. Ora si guarda al futuro: nel giugno prossimo il nuovo festival entrerà in sinergia con la tradizio-nale rassegna concerti-

stica Sadurano Serenade. Si sta anche pianificando la seconda edizione che si svolgerà presumibil-mente nei pomeriggi domenicali di gennaio e febbraio del 2018; si pensa di far precedere questa manifestazione da due anteprime riservate ai soci per celebrare la morte (5 dicembre) e la nascita (27 gennaio) di Mozart. Le idee ci sono: in ogni caso, conclude Ciccarese, “sarà sempre un grande risultato!”.

StEFania navacchia

Tante iniziative per l’associazione provinciale fondata dal flautista Yuri CiccareseInsieme sulle arie di Mozart

“Una nuova realtà musicale si è da poco

affacciata nel panorama forlivese: è l’associazione Mozart Italia - Sede Forlì-Cesena, nata dalla volontà del presidente, il flautista Yuri Ciccarese, di tradurre in un progetto concreto il suo amore per il composito-re salisburghese.

10cultura

Il fenomeno degli “hospitalia”, termine latino traducibile in ospedali per pellegrini, toccò anche Forlì. Si trattava di edifici sorti nel Medioevo per ospi-tare i viandanti poveri diretti a Roma. Erano persone dedite alla penitenza, che si avventura-vano lungo i tanti percorsi più o meno battuti che portavano alla Città Eterna, o ad altri luo-ghi sacri della cristianità, come ad esempio Assisi. A Forlì si occuparono di poveri e pelle-grini i Battuti Bigi, confrater-nita che aveva sede nell’antica chiesa di San Pietro in Scottis,

oggi scomparsa. L’attività di accoglienza misericordiosa e caritatevole, posta a carico della collettività, si protrasse nei secoli fin quasi ai nostri giorni. Una lapide sul portone d’ingresso dell’edificio posto al civico 28 di via Pisacane, attesta che nel 1784 qui aveva sede un “hospitalium” dato all’ac-coglienza dei pellegrini. Af-facciato sul letto del Canale di Ravaldino, all’epoca scoperto, che in quel punto era detto de Marinazz, l’ospedale nel corso dell’occupazione napoleonica fu confiscato all’autorità religio-

sa e dato in proprietà al De-manio, che lo affittò a privati. Recuperato negli anni Settanta del XIX secolo, è oggi adibito ad abitazione privata.

piEro ghEtti

L’hospitalium di via Carlo Pisacane 28Tesori nascosti. Una lapide attesta che, nel 1784, qui aveva sede un’ostello per i pellegrini

Per celebrare la Festa della Donna dando risalto al coraggio di quelle combattenti che hanno lot-tato contro il tumore, verrà presentato, merco-ledì 8 marzo alle 18.00 ai Musei San Domenico, il libro “Sentieri di parole” che raccoglie i testi prodotti dalle pazienti nel corso del laboratorio di scrittura espressiva realizzato dal Servizio di Psiconcologia Irst durante il percorso di cura. L’iniziativa, organizzata in collaborazione con Fondazione Carisp di Forlì, Romagna Terra del Buon Vivere, Ail Forlì-Cesena, Ior e Lilt Forlì-Cesena, vedrà la partecipazione delle attrici Beatrice Buffadini e Mara Moschini. Approfon-diranno il tema dei tumori femminili i professori Dino Amadori e Fabio Falcini; sull’importanza del laboratorio scrittura interverrà la psiconcolo-ga Irst Tatiana Bertelli, mentre l’intrattenimento musicale sarà a cura delle Croque Madame.

Sentieri di parole che raccontano il coraggio femminile

8 marzo - musei San Domenico

Yuri ciccarese, a sinistra, e il palco della sala Sangiorgi che ha ospitato il festival magicamente mozart

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2 marzo 2017

La rassegna, iniziata nel 1988, ha già raggiunto l’invidiabile cifra di oltre cento proiezioni. Lo scopo di questa iniziati-va è quello di mettere a fuoco la realtà africana nei suoi aspetti socia-li, politici, culturali e di vita quotidiana, per comprendere meglio i rapporti fra Africa ed Europa. Durante le serate è anche possibile votare la proiezione pre-ferita. Non solo, ma nel periodo della rassegna si può anche gustare piatti della cucina africana a “La Frugale Abbon-danza” di via Giorgio Regnoli 42. L’organiz-zazione dell’evento è a cura dell’associazione Forlì nel Mondo - Lvia, del Comune di Forlì e della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì. La serata inaugurale, ad ingresso libero, si tiene il 7 marzo alle ore 21.00, con presenta-zione della rassegna e proiezione di spezzoni

di cortometraggi muti degli anni ‘10, dedicati all’emigrazione italiana, accompagnati dal vivo dal musicista Paolo Baccarini. Durante la serata Daniele Veluti parlerà dell’emigrazione italiana con proiezione dei corti più apprezzati delle passate rassegne e, in conclusione, ci sarà un buffet preparato dai richiedenti asilo di Forlì. Seguirà il 25 marzo ore 19.00, la conferenza, ad ingresso libero “Le pioniere del cinema africano” dedicata alle cineaste della storia del cinema. La serata sarà condotta dagli storici e critici del cinema Bar-bara Grassi e Francesco

Saverio Marzaduri, nella sala universitaria Santa Lucia di corso della Re-pubblica 77. Per quanto riguarda le proiezioni, questo è il calendario: il 14 marzo ore 21.00, “Ma revolution” (La mia ri-voluzione) di Ramzi Ben Sliman (2016), storia di un ragazzo tunisino di 14 anni che a Parigi di-viene, in seguito ad una sua foto ripresa da un giornalista, il volto della Primavera Araba. La serata sarà introdotta da Francesco Postiglione. Il 21 marzo, ore 21.00, la nuova generazione di cineasti, che proporrà “Anay ny lalana” (è la mia strada) di Nantenai-na Fifaliana (Madagascar

2015); “Mosonngoa” (Il deriso) di Lemohang J. Mosese (Lesotho 2015); “Aya wal bahr” (Aya va alla spiaggia) di Maryam Touzani (Ma-rocco 2015), “4 Avril” 1968 di Myriam Gharbi (Francia/Guadalupa 2013). Introduce la serata Gigliola Casadei di Lvia. Concluderà la rassegna il 28 marzo, alle ore 21.00, la retro-spettiva sui classici del cinema africano con “La noir de” (La domestica) di Sembène Ousmane (Senegal 1966), con introduzione di Barbara Grassi e Francesco Save-rio Marzaduri. Biglietto unico 5,00 euro.

roSanna ricci

Fino al 28 marzo, proiezioni di film, incontri, cucina e degustazione di piatti tipiciCinema africano al San Luigi

“Parte il 7 marzo la 21esima edizione

di “L’incontro atteso”, il cinema africano a Forlì ospitato fino al 28 marzo nella sala San Luigi di via Luigi Nanni 14.

11 cultura

gli eventi della settimana

una scena del film “ma revolution” sulla primavera araba, in programma il 14 marzo

Il teatro Diego Fabbri di Forlì ospita venerdì 10 marzo alle ore 21.00 lo spettacolo della band Ail onlus dal titolo “Ailove You, canzoni d’amore senza tempo”. Il gruppo è composto da noti musicisti pro-fessionisti e da medici ematologi, che si esibi-ranno come cantanti/chitarristi. Questi gli interpreti: Giuseppe Zanca, Corrado Cac-ciaguerra, Massimilia-no Rocchetta, Stefano Paolini, Piero Lerede e

Claudia Cieli (voci). I medici ematologi sono invece Pier Paolo Fatto-ri, Alessandro Lucchesi, Diana Hunter, Andrea Ricci Maccarini e Da-niela Daragona. Da tre anni la band Ail (asso-ciazione italiana contro le leucemie-linfomi) si esibisce con finalità be-nefiche: i fondi raccolti sosterranno l’iniziativa “Difendiamo l’ambiente con le unghie!”, nata per monitorare e valu-tare la concentrazione di metalli pesanti nelle

unghie dei bambini nati tra il 2008 e il 2011. L’indagine parte in mar-zo e servirà come base per ulteriori ricerche, per la salute pubblica e

la tutela dell’ambiente. Biglietti a 12,00 euro (gratis per i bambini); prevendite presso i Co-mitati di Quartiere o al 349.5590993. (R.R.)

Ailove you, canzoni con la band AilConcerto al Fabbri il 10 marzo, a sostegno di un progetto per la salute pubblica

Giovedì 2/03 Forlì - Cà Leoni Jazz Club, c.so Repubblica 23 - ore 21.15In concerto Giancarlo Giannini F. J. Jazz Trio, che propone standard e originals ispirati alla più profonda matrice afroamericana della musica jazz. Ingresso libero. Info: 0543.24344

Venerdì 3/03 Forlì - Teatro G. Testori, via Vespucci 13 - ore 21.00Per “L’Isola del Tesoro”, rassegna dei gruppi e del-le associazioni Teatrali di Forlì, in scena Che fine ha gatto il piccolo John?, scritto e diretto da Mas-similiano Bolcioni, con il Teatro delle Forchette.Info. e prenotazioni: 0543.722456

Forlì - Teatro San Luigi, via Luigi Nanni 14 - ore 21.00La compagnia “Cvi de mi Paes” di Vecchiazzano presenta Lavuchèt Toni (Espert ad chêvs ad matrimoni), tre atti di Amendola e Corbucci. Info: 0543.375688 - 328.9248639

Forlì - San Giacomo, p. Guido da Montefeltro - ore 17.00Per la rassegna “Incontri con l’Autore”, promossa dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, Lidia Jorge presenta il libro “Piazza Londra”.Ingresso libero. Info: www.fondazionecariforli.it

Forlì - Biblioteca Saffi, c.so della Repubblica 78 - ore 17.00Attenti al lupo... nella tana del lupo!: nella biblio-teca ragazzi letture divertenti per i più piccoli a cura di Alfonso Cuccurullo.Ingresso libero. Info: 0543.712615

Forlì - Foyer del Teatro Fabbri, v. Dall’Aste 10 - ore 18.00Per il ciclo di incontri “Musica in scena: le colonne sonore”, Vorrei essere uno scrittore di musica, la musica nel cinema di Pasolini, con Alessandro Cal-boli. Al termine, preso il Caffè del Teatro, aperitivo.Info: 0543.30244 - www.centrodiegofabbri.it

Sabato 4/03 Pievequinta - Pal. Morattini, via Armelino 33 - ore 20.30Arie di opere liriche con Giancarlo Peroni, Irene Petitto (soprano) e Gianandrea Navacchia (barito-no), in occasione della mostra “Il Teatro di Forlì, immagini dei divi ritrovati”, esposta a palazzo Morattini Monsignani. Ingresso libero.

Forlì - Biblioteca Saffi, c.so della Repubblica 72 - ore 17.30Per il ciclo di incontri “Pratiche meticce”, Lore-dana Lipperini e Anna Luisa Santinelli parlano de Il colonialismo italiano e la rimozione della memoria. Introduce Raffaella Baccolini.Info: 0543.30244 - www.centrodiegofabbri.it

Civitella - Teatro Comunale, via Garibaldi - ore 21.15Fra la via Emilia e il West, spettacolo tratto dal libro di Francesco Guccini “Cittanova blues”, in cui illustra i cambiamenti della società negli anni ‘70.Info: 0543.975428 - 984326; 339.8685200.

Santa Sofia - Teatro Mentore, p. Garibaldi 1 - ore 21.00Accademia Perduta/Romagna Teatri presenta Jack e il fagiolo magico, con Mariolina Coppola e Maurizio Casali. Info: 0543.975428

Domenica 5/03 Predappio - Teatro Comunale, via Marconi 15 - ore 16.00Proiezione della nuova versione restaurata di Amarcord, capolavoro del 1973 di Federico Fellini.Info: 0543.756883 - 339.7097952.

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2 marzo 2017

Sanità formato Romagna

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Ausl, breve storia di un percorsoL’Unità Sanitaria della Romagna negli incontri tenuti al Circolo Acli di Meldola

“Il primo gennaio 2014 nasce l’azien-

da Unità Sanitaria Locale della Romagna (Ausl della Romagna), spesso indicata anche come “Ausl Unica”.

La nuova azienda riuni-sce, infatti, le strutture e i servizi delle quattro Ausl precedenti - Forlì, Cesena, Ravenna e Rimini - e ha l’obiettivo di ottimizzare l’utilizzo delle risorse e ga-rantire elevati livelli assisten-za. Tanti erano i temi in discussione in quel periodo: razio-nalizzazione per ridurre la spesa, autosufficienza della sanità romagno-la per le alte specialità (prestazioni di 3° livello), spostamento di alcune prestazioni di base (di 1° livello) dagli ospedali al territorio (“Case della Salute” e “Ospedali di Comunità”), concentra-zione di alcune specialità mediche e definizione dei Dipartimenti.Molti erano anche gli interrogativi dei cittadini: quali gli effetti positivi dell’accorpamento? Qua-li risparmi o quali costi avrebbe determinato la nuova Ausl? Che cambia-menti per gli utenti? La sperimentazione avviata in Romagna avrebbe avuto un seguito anche nelle altre aree della Regione?Il Circolo Acli “Il Ponte” di Meldola, insieme

all’asso-ciazione

Amare Forlì e la collaborazione

delle Acli Forlì-Cesena, decisero allora di avviare un percorso d’incontri con i cittadini e i respon-sabili della sanità nel no-stro territorio. Venerdì 5 giugno 2015, durante un incontro pubblico molto partecipato, è stato così possibile confrontarsi con Giorgio Guerra, direttore sanitario della Ausl della Romagna, e Raoul Mosconi, pre-sidente del Comitato di Distretto di Forlì. Il percorso di analisi e ri-flessione è poi prosegui-to e si è focalizzato sulla “riorganizzazione della rete ospedaliera”, tema trattato durante un appo-sito incontro pubblico organizzato il 14 ottobre 2016, che ha visto la par-tecipazione di Stefano Busetti della Direzione Medica dei Presidi Ospe-dalieri dell’Azienda Ausl della Romagna.

Sono state occasioni utili per chiarire il tipo di azione avviata nel 2014 e quali prospettive è lecito attendersi per il futuro.Sicuramente, la creazio-ne di una Ausl Unica rappresentava e rappre-senta ancora oggi un atto importante, che ha permesso di realizzare un’azienda sanitaria tra le prime in Italia per po-polazione residente (più di un milione di assistiti), superficie territoriale e numero di ospedali.Ad oggi, molte questioni rimangono ancora aperte e alcuni punti devono essere chiariti: c’è stata una riduzione dei posti letto per ottemperare a un decreto del Ministero e quindi un riassetto dei reparti e dei servizi, le “Case della Salute” e gli “Ospedali di Comunità” nati per migliorare l’assi-stenza di base sono realtà non ancora del tutto a regime, l’integrazione tra le quattro vecchie Ausl non appare ancora completa, l’ipotesi di un nuovo ospedale a Cesena risulta sempre più con-creta nonostante siano stati sollevati molti dubbi al riguardo, il tema della “rete oncologia” è stato affrontato di recente in un documento approvato a fine gennaio 2017 dalla Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria.

La sanità si trasforma e cerca di seguire le nuove esigenze legate al calo delle nascite, all’invecchiamento della popolazione e ad un tenore di vita che tende a peggiorare. Nel 2015 in Italia c’è stato un forte aumento della mortalità e, per la prima volta da molto tempo, è diminuita la speranza di vita alla nascita, che era sempre aumentata da decenni a questa parte. Un campanello d’allar-me, che non può essere ricondotto solamente a fattori contingenti e può essere spiegato solo introducendo la variabile della crisi e i tagli al siste-ma sanitario.La sanità nella nostra re-gione è spesso proposta come modello da imitare e seguire. Gli elevati livel-li di assistenza potranno essere mantenuti o svi-luppati solamente se un management competente potrà contare anche su una “politica competen-te” e cittadini consape-voli, in grado di tracciare un percorso, orientare la società e l’economia sui temi della sanità, ma anche su quelli del lavoro, della comunità, dell’informazione e della convivenza.

SamuElE BranchEtti

vice presidente del Circolo Acli “Il Ponte” di Meldola

Quattro medici di chiara fama fanno da “te-stimonial” alla nuova Ausl Romagna: sono il ravennate Luigi Carlo Farini, il riminese Gio-vanni Bianchi, Giovan Battista Morgagni di Forlì e Maurizio Bufalini di Cesena. I quattro campeggiano sulla testata del sito dell’azienda attivo dal novembre scorso (www.auslromagna.it), accanto ad una caveja con tanto di caduceo: una simbologia importante, per identificare la storia della sanità locale anche nell’era contem-poranea. L’Azienda Unità Sanitaria Locale della Roma-gna, istituita con Legge regionale n. 22 del 21 novembre 2013, è l’ente strumentale attraverso il quale la Regione assicura i livelli essenziali ed uniformi di assistenza dell’ambito territo-riale della Romagna. Varata formalmente il 1° gennaio 2014, è guidata dal direttore generale Marcello Tonini, riminese, dal direttore sa-nitario Giorgio Guerra, nato a Fusignano, e dal direttore amministrativo Franco Falcini, forlivese.È articolata in 8 distretti (Cesena e Valle del Savio, Rubicone, Forlì, Faenza, Lugo, Ravenna, Riccione e Rimini) che coprono tutto il terri-torio delle tre provincie romagnole di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini. A collegare i territori con l’azienda è la Con-ferenza Territoriale Sociale e Sanitaria, che si può definire come l’organismo di governo dei Comuni. Il suo obiettivo principale è quello di coordinare le politiche sociali, sanitarie e socio-sanitarie nel livello intermedio fra Regione e Distretto. A comporla sono i presidenti delle Province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini e i sindaci dei Comuni situati nel territorio dell’Ausl di Romagna.Il riassetto dell’Ausl Romagna ha visto la rior-ganizzazione di tutte le strutture aziendali, tra le quali anche i Dipartimenti, oggi distinti in orizzontali, che esercitano su tutto il territorio dell’azienda, e verticali, che svolgono le loro funzioni all’interno di uno specifico ambito territoriale (Ravenna, Rimini, Forlì e Cesena).I dipartimenti sono preposti alla produzione dei servizi sanitari e delle prestazioni assi-stenziali, dalla prevenzione alla riabilitazione, e all’organizzazione e gestione delle risorse necessarie alla produzione degli stessi; garanti-scono il governo clinico del sistema di produ-zione dei servizi sanitari e assicurano la qualità tecnica delle prestazioni e dei servizi. (R.b.)

Romagna, la cavejatra i dottori

i “nuovi” testimonial

nel cerchio Samuele Branchetti. Sopra il laboratorio unico di area vasta romagna a cesena

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Sanità formato Romagna

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Il piano di riordino ospedalieroMarco Di Maio: “Forlì rafforzata. Ora valorizziamo l’Irst e puntiamo sull’Università”

“La Repubblica tutela la salute come fon-damentale diritto dell’individuo ed interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispet-to della persona umana”. Così recita l’articolo 32 della Costituzione, una formula che, seb-bene incisa oltre settant’anni fa, dimostra oggi più che mai la sua concreta, e talvolta dram-matica attualità. Cosa c’è, infatti, di più attuale se non la concezione del benessere inteso non già come una serie di parametri, ma in qualità di una pienezza di armonia della persona, che si realizza tanto nella necessità di cure adegua-te quanto nella possibilità di vivere appieno il proprio essere nel mondo. E, purtroppo, viene da chiedersi, quante volte, ancora oggi, questo diritto venga cal-pestato, vuoi per mancanze strutturali degli apparati, o per comportamenti inusitati da parte degli operatori. Nelle ultime settimane, la sanità pubblica del nostro Paese non si è certo distinta per la sua efficienza, tra assen-teisti cronici negli ospedali - tra cui anche alcuni medici - o malati assistiti sul pavimento in corsia al pronto soccorso. E meno male, verrebbe da dire, che noi stia-mo nella parte “ricca” del mondo, quella dove il welfare universale dovrebbe essere garantito a tutti, senza distinzione di censo, genere o provenienza. Oggi le famiglie a rischio po-vertà non possono più permettersi non solo il dentista, ma anche le cure fondamentali: secondo l’ultimo rapporto del Censis, sono 11 milioni gli italiani costretti a rinunciare a prestazioni sanitarie per ragioni economiche: poco meno di uno su cinque. La sensazione è che, tra liste di attesa interminabili, posti letto in costante diminuzione e personale non sem-pre qualificato, il diritto al benessere dell’in-dividuo sia sospeso, appannaggio dei pochi in grado di accedere a un settore privato, i cui numeri sembrano in continuo e preoccupante aumento.

FrancESco maltoni

Se la salutediventa un privilegio

Diritto al benessere

Non solo pazienti umani in carico alla sanità romagnola. La struttura veterinaria dell’Ausl con-ta anche 30 veterinari, 4 tecnici e 3 amministra-tivi. È composta da tre settori: igiene degli ali-menti di origine animale; sanità animale e igiene degli allevamenti. Ce ne parla Massimo Saviotti (nella foto), veterinario, referente per il territorio di Forlì del sindacato dei veterinari di medicina pubblica e responsa-bile del settore avicolo dell’Unità Operativa Sanità Animale di Forlì.

Dov’è la vostra sede?Nel 2016 è stata realizza-ta la cittadella veterinaria

in prossimità del casello autostradale di Forlì; ol-tre all’Ausl, hanno sede qui l’Istituto Zoopro-filattico e l’Ordine dei Veterinari. È una struttura comple-tamente nuova, molto funzionale.

Nel suo campo, quali sono le eccellenze del

territorio forlivese?Negli ultimi anni abbia-mo sviluppato partico-lari competenze riguar-danti la medicina delle catastrofi, la gestione delle grandi epidemie e il settore avicolo, che è l’ambito zootecnico più importante nel nostro territorio.

Quali le nuove fron-tiere per la veterinaria pubblica?Ci stiamo preparando ad affrontare alcuni problemi di importanza crescente, come l’anti-biotico resistenza. Tutti hanno sentito parlare di batterio killer, che non risponde ad alcun tratta-mento antibiotico: per li-

mitare il fenomeno serve un utilizzo appropriato degli antibiotici negli al-levamenti per mantener-ne l’efficacia terapeutica in ambito umano. Poi ci sono le malattie un tem-po considerate esotiche, ad esempio le encefaliti virali, già presenti nel territorio.

Quali sono le criticità dell’Ausl Romagna?La fusione dei quattro territori romagnoli in un’unica Ausl porta con sé grandi potenzialità anche per la veterinaria, in termini di uniformità, efficienza e risparmio. Mi sembra, però, che non siano ancora sfrut-tate. (R.b.)

Massimo Saviotti, referente del sindacato dei veterinari, parla dell’Ausl unica

Potenzialità ancora da attuare

“Ad inizio anno i sindaci romagnoli

hanno approvato il nuovo piano di riordino ospeda-liero, che include importan-ti novità e conferme.

Il piano prevede nu-merose novità per il “Morgagni-Pierantoni” e la sanità forlivese. Chiediamo qualche informazione in merito al parlamentare forlive-se Marco di Maio (nel cerchio), deputato Pd alla Camera.

Come esce Forlì da questo riordino? Esce rafforzata, e non indebolita come qualcu-no vuol far credere. Il documento, approvato dalla Conferenza socio sanitaria della Romagna, ha accolto la quasi totali-tà delle richieste avanza-te dal territorio.

Ad esempio?Si rafforza la vocazione

oncologica e chirurgica, anche grazie a 28 posti letto aggiuntivi. Con importanti unità opera-tive complesse, ovvero sede di primario, che vanno ad aggiungersi ad altre già esistenti, si va a costruire una risposta importante ai biso-gni dei forlivesi e dei romagnoli: ginecologia oncologica, chirur-gia senologica, chirurgia gene-rale e oncolo-gica.

Dove si è investito, in particolare?Un forte investi-mento è sulla chirurgia toracica ed endocri-nologica, oltre che per urologia, nefrologia e anatomia patologica. Un’Unità complessa è in arrivo per Riabilitazione, fino ad ora gestita trami-te un facente funzione.

Per questo verrà as-

segnato un primario, così

come si aprirà il bando per l’Unità com-plessa di ortopedia. Ora bisogna concen-trarsi sull’attuazione di quanto si è deciso e coinvolgere di più gli operatori di base e i cittadini.

Quale sarà il passo successivo?Bisogna rafforzare il ruolo dell’Irst di Mel-dola e coinvolgere anche l’Università, che può trovare nella sanità romagnola, e in partico-lare quella forlivese, un terreno fecondo per far crescere qui i professio-nisti del futuro.

roBErta Brunazzi

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2 marzo 2017

Bowling, uno sport praticato fin dall’antichitàDaniele Celli, che veste la divisa del Ronta blues Cesena, racconta la sua esperienza fra dilettantismo e campionati italiani

Correva l’anno 1855 e stiamo parlando di bowling. In realtà le prime tracce di questo sport risalgono addirit-tura all’antico Egitto. È negli anni ’30 infatti che all’interno di una tomba risalente al 5200 a.C. furono trovati oggetti la cui forma ricorda-va i birilli e le bocce. Un’ipotesi affascinan-te confermata da un gruppo di ricercatori di Pisa durante uno scavo a 100 km da Il Cairo, dove è stata portata alla luce quella che può essere considerata la progenitrice delle mo-derne piste da bowling. Tornando al presente, oggi il bowling conta in Italia un buon seguito

di praticanti a livello agonistico e ha una pro-pria federazione, la Fisb affiliata al Coni.“Tutto vero - ci rac-conta Daniele Celli, elettricista forlivese che appena può indossa la divisa della società Ron-ta Blues Cesena - anche se il bowling non è uno

sport molto valutato, però sarebbe bello po-tesse esserlo in futuro, magari eleggendolo a disciplina olimpica”.Daniele ha iniziato a praticare questa atti-vità quasi per scherzo, passando una serata in compagnia degli amici. “Quella stessa sera un

gruppo di ragazzi si stava allenando accanto a noi, così ho chiesto come funzionava il mondo del bowling e ho deciso di provare a fare qualche lezione. Mi sono subito interessato a questo sport, mi han-no accolto molto bene e fatto sentire parte della

squadra”.Così Daniele inizia a praticare il bowling con continuità e nel tempo raggiunge anche qualche soddisfazione personale. “Il ricordo più bello che possie-do è probabilmente la vittoria durante una finale regionale con la premiazione sul po-dio. Ma anche quando sono andato a giocare a Milano ai Campionati Italiani, la soddisfazione di essere arrivato fino a lì con le mie sole forze, vedere gente giungere da tutta Italia e giocare con molta professiona-lità è stato esaltante. Mi sono accorto che esisto-no squadre che hanno allenatori che realmen-te ti seguono durante tutto l’anno. Per noi del Ronta Blues è uno sport che prendiamo come passatempo, siamo una squadra quasi amatoria-le e autodidatta, giochia-mo per stare insieme e non raggiungere a tutti i

costi un obiettivo”.Insomma passare il tempo insieme, ecco il segreto di uno sport di-vertente che in passato fu anche bandito. In Inghilterra il Re Eduardo III ne vietò la pratica alle sue truppe nel 1366, in quanto il gioco distoglieva l’atten-zione dei soldati dall’ad-destramento militare. Stessa cosa fece Enrico VIII, definendo il bow-ling un gioco d’azzar-do vizioso. “Per noi significa condividere una serata e stare bene con gli amici - sorride Daniele - ci vuole molta concentrazione e calma, dipende molto da te e soprattutto non bisogna farsi influenzare dagli avversari. Quando sali in pista sei come dentro ad una bolla, ci devi es-sere solo tu, il resto non conta. Progetti futuri? Continuare a giocare cercando sempre di mi-gliorare e poi chissà!”.

FrancESco SatanaSSi

“Si narra che il famoso condottiero

inglese Sir Frances Drake ritardò un attacco alla Ar-mada Invencible spagnola perché impegnato in una partita che voleva assoluta-mente portare a termine.

14sport

Bellissima vittoria del Forlì Calcio che tra le mura amiche del “Mor-gagni” supera il Gubbio per una rete a zero. Il risultato allontana ancor di più i Galletti dalla zona playout permettendo loro di superare il Modena. Biancorossi a quota 29 punti in classifica, 5 punti dal Teramo.

CALCIOErano 3.500 i tifosi che hanno riempito il Pala-Galassi per il derby con Bologna. Nonostante le coreografie e il calore del pubblico, Forlì è usci-ta sconfitta per 88-80. Coach Valli: “Potevamo sbracare invece abbiamo reagito. Questo ci servirà per rendere concreta la voglia di salvarci”

BASKETSono terminati i Campio-nati Regionali Primaverili ed è tempo di bilanci per il Gs Nuoto. La squadra ha raggiunto 47 finali individuali raccogliendo 5 ori, 8 argenti, 10 bronzi. Di queste medaglie, 11 sono arrivate con le staf-fette. Risultati incredibili nonostante il Gs pratichi nuoto in utenza libera.

NUOTOÈ iniziato bene il 2017 di Gymnica 96, società forlivese di ginnastica. Alle prove regionali dei Campionati Federali di Cervia e Ferrara le ragazze di Gymnica hanno col-lezionato 5 ori, 5 argenti e 3 bronzi. Soddisfatto lo staff tecnico guidato da Chiara Domeniconi e Pamela Barberini.

GINNASTICASecondo posto assoluto per il quartetto Alexei Efrosinin, Riccardo Ge-novese, Giacomo Paolini e Iulius Spada nel Cam-pionato Italiano assoluto a squadre di spada andato in scena a Casale Mon-ferrato. Grazie a questo risultato, il Circolo Scher-mistico Forlivese è stato promosso in serie A2.

SCHERMA

Brevi di sporta cura di Francesco Satanassi

Approfondimento e aggiornamenti in tempo reale sul sito

Il Momento e 4live insieme

www.4live.it

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2 marzo 2017 15 mondo

“Siamo stati ca-paci di chiudere la rotta balca-nica, possiamo ora chiudere la rotta libica”. Lo ha detto il presidente del Consiglio europeo, Donald Tush pronunciate in occasione del Memorandum firmato a Roma il 2 febbraio dal presidente del consiglio Paolo Gentiloni con il leader libico Fayez al-Sarraj, per bloccare le partenze dei migranti attraverso il canale di Sicilia. È la vittoria del cosiddetto Migration Compact (Patto per l’immigrazio-ne). Trovo incredibile che si venga ad osannare l’accordo Ue con la Turchia per il blocco dei migranti. Ci è costato sei miliardi di euro, regalati a un despota come il presidente turco Erdogan ed è stato pagato duramente da siriani, iracheni e afghani in fuga da situazioni di guerra. “I 28 Paesi Ue hanno scritto con la Turchia una delle pagine più vergognose della storia comunitaria. È un mercanteggiamento sulla pelle dei poveri” ha affermato C. Hein del Consiglio Italiano per i Rifugiati. Il governo italiano lo vuole replicare con i paesi africani per bloccare la rotta libica, da dove sono arrivati in Italia lo scorso anno 160mila migranti. Il piano dell’Europa prevede di creare in Libia una “linea di protezione” (una specie di blocco navale) il più vicino possibile alle zone d’imbarco per scoraggiare le partenze dei profughi. Il vertice dei capi di Stato Ue a Malta (3 febbraio) ha approvato questo accordo fra l’I-talia e la Libia. Per ora l’Ue ha scelto cinque paesi chiave: Niger, Mali, Senegal, Etiopia e Nigeria, promettendo soldi per lo sviluppo. L’Ue sta for-zando ora i Paesi africani a firmare gli accordi di partenariato economico (Epa) che li obbliga a to-gliere i dazi doganali, permettendo così alla Ue di svendere sui mercati subsahariani i suoi prodotti agricoli, affamando così l’Africa. Senza parlare del land-grabbing, perpetrato da tante nazioni europee e dal debito con cui strangoliamo questi popoli. Di qui la fuga di milioni di esseri umani. Ad accoglierli ora ci sarà il blocco nei vari paesi e poi quello navale. E se riusciranno ad arrivare in Europa, troveranno muri, filo spinato, campi profughi e lager. Il ministro dell’interno, Marco Minniti, vuole infatti rilanciare i famigerati Centri di dentificazione e di espulsione (Cie) in tutte le regioni d’Italia. “Chi vede gli occhi dei bambini che incontriamo nei campi profughi è in grado di riconoscere immediatamente, nella sua interez-za, la ‘bancarotta dell’umanità’! Cosa succede al mondo di oggi che, quando avviene la bancarotta di un istituto di credito, immediatamente appa-iono somme scandalose per salvarle, ma quando avviene questa “bancarotta dell’umanità”, non c’è quasi una millesima parte per salvare quei fratelli che soffrono tanto! E così il Mediterra-neo è diventato un cimitero e non solo il Me-diterraneo... molti cimiteri vicino ai muri, muri macchiati di sangue innocente”. Lo ha detto papa Francesco ai rappresentanti dei Movimenti popolari lo scorso novembre.

alEx zanotElli

Banche Sì, immigrati No:un patto scellerato

politica europea

Flash dal mondo di Franco Garavini

Secondo i meteorologi, dal 2010 sono morte fol-gorate circa 1500 persone. Nel 2015 i bangladeshi morti fulminati sono stati 274, mentre nei primi mesi del 2016, le vittime sarebbero 349 (di cui 82 in un solo giorno). Shah Kamal, segretario gover-nativo per la gestione delle catastrofi naturali, ha annunciato la decisione del Paese di piantare entro giugno un milione di palme in zone rurali del Pa-ese. Durante le tempeste, grazie alla loro altezza, le palme funzionano da parafulmini naturali. Le palme impiegheranno anni per crescere, ma è una buona idea, perché i territori agricoli sono quelli più esposti a disboscamento e desertificazione.

India, 18mila morti al giorno a causa dell’inquinamento atmosferico

Bangladesh, un milione di palme nelle aree rurali contro i fulmini che uccidono

Più di 7 milioni di persone rischiano di morire di fame nella regione nord-orientale della Nigeria e nel lago Ciad, dove il governo sta combattendo da 7 anni il movimento jihadista Boko Haram, deter-minato ad imporre il califfato nello Stato di Borno. La carestia è in corso dal 2016: attualmente le Nazioni Unite hanno stimato ci siano 1,4 milioni di bambini a rischio di “morte imminente” per le carestie dovute ai conflitti e alla siccità in Nigeria, Sud Sudan, Somalia e Yemen. Ben 10,7 milioni di persone nel nordest della Nigeria e intorno al lago Ciad hanno bisogno di aiuti alimentari; necessitano anche di sementi, attrezzi e reti da pesca.

Nigeria, in 7 milioni rischiano la morte per famenella regione nord-orientale

Otto episodi di violenza in 10 giorni, l’ultimo un ordigno esploso nella zona commerciale, all’in-terno di un edificio in costruzione. Danneggiati negozi, banche e ristoranti. “Poche le speranze per l’operazione dell’esercito contro gli estremisti”, dice Samson Simon, cristiano ed ex generale dell’e-sercito, criticando l’immobilità dell’esercito: “le organizzazioni radicali finora erano state dormienti nella provincia del Punjab, e in altre province. La città di Lahore è obiettivo sensibile, perché è famo-sa per essere il fulcro del Pakistan. È anche sede del potere: il Punjab, infatti, è la base politica della Pakistan Muslim League, il partito di governo”.

Pakistan, ennesima bombaprovoca nove vittimenella città di Lahore

ilfarosulmondo.it - Nigrizia - Laperfettaletizia - Fides - lapresse.it - Asianews - Radio Vaticana - ilfattoquotidiano.it

Diciottomila indiani muoiono ogni giorno a causa dell’inquinamento atmosferico. Il progressivo avve-lenamento dell’aria è spesso legato ai cambiamenti climatici. Le città più inquinate al mondo sono le indiane Patna e New Delhi, secondo dati del 2010. Una delle conseguenze dell’esposizione ad agenti inquinanti è la nascita di bambini pre-termine di cui l’Asia meridionale è la regione più colpita, con 1,6 milioni, quasi la metà del totale mondiale. I cambiamenti climatici hanno un impatto significa-tivo sulla salute dei bambini: l’inquinamento, quan-do colpisce i polmoni, soprattutto nei bambini più piccoli, è come un lento veleno.

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2 marzo 2017

A ricordarlo agli oltre 700 incaricati di pa-storale giovanile giunti a Bologna per il XV Convegno nazionale di pastorale giovanile è stato il vescovo di Mo-dena, monsignor Erio Castellucci, con la sua relazione su “Generare la fede. Generare una vita di fede. La comunità cristiana, educazione e gli educatori”.“Il primo fattore di sterilità nell’educazione dei giovani - ha detto il vescovo - è l’isolamento dell’educatore che può nascere da una sorta di gelosia possessiva. L’educatore chioccia è un libero battitore che toglie la libertà ai ragaz-

zi”. Per mons. Castel-lucci l’educatore “vince la gelosia possessiva quando è mandato dalla comunità cristiana. Il suo servizio lo compie non a nome proprio, ma a nome della comunità che è il soggetto educati-vo fondamentale”.“La pastorale - ha detto ancora Castellucci - non può essere una campa-gna di arruolamento più o meno forzato. Tutti chiedono di inserire dei

giovani tra le proprie fila”, dai catechisti, ai movimenti, dal coro parrocchiale ai gruppi del Rosario. È piuttosto il gruppo dei giovani che “attraverso un discerni-mento guidato intrec-cerà la sua attività con i diversi ambiti pastorali della comunità”.La formazione dei giovani “comporta esperienze di servizio sul territorio a favore delle persone bisognose,

attività di svago e distensione, tempi di preghiera, incontri con persone che possono are testimonianze vive di fede. Quando gli ingredienti sono questi non è sempre vero che i giovani spariscono perché sperimentano la comunità cristiana”. “Gli educatori dei giova-ni - ha detto Castellucci - hanno il compito di iniettare nella comunità cristiana una visione più completa dei ragazzi, meno pregiudiziale e colpevolizzante. Oggi di bene ce n’è davvero tan-to tra i giovani ma molti adulti, specie quelli che vivono nei ricordi, non lo sanno, sono sopraf-fatti dalle notizie cattive e seguono il modello della corruzione dei giovani di oggi”. Attraverso i giovani, ha concluso mons. Castel-lucci, “si costruiscono più spontaneamente quei ponti che aiutano a buttare giù i muri e vivere nel rispetto reci-proco”.

16

La decisione di assumere, attraverso con-corso, al San Camillo di Roma due medici dedicati all’interruzione di gravidanza, impe-dendo loro dunque l’obiezione di coscienza, “snatura l’impianto della legge 194 che non aveva l’obiettivo di indurre all’aborto ma di prevenirlo. Predisporre medici appositamente a questo ruolo è una indicazioni chiara”, ha detto all’Ansa don Carmine Arice, direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale della salute della Cei, che sottolinea come in questo modo “non si rispetti un diritto di natura co-stituzionale qual è l’obiezione di coscienza”. È questa la prima reazione alla notizia che l’o-spedale San Camillo di Roma ha completato il concorso pubblico per due nuovi medici non obiettori, assunti a tempo indeterminato, per l’applicazione della legge 194.“Il ministero della Salute - aggiunge don Ari-ce - ha fatto recentemente un’indagine appu-rando che il numero di medici non obiettori risulta sufficiente per coprire ampiamente la domanda” di interruzioni volontarie di gravi-danza, “tutto questo fa molto dubitare sulla bontà del provvedimento del San Camillo di Roma”.Con la formula sperimentata dalla Regione Lazio chi, assunto con questa modalità, oppo-nesse l’obiezione di coscienza di fronte a un aborto potrebbe rischiare il licenziamento o la mobilità regionale.Molte le reazioni alla notizia. Da Bruxelles il ministro della Salute Beatrice Lorenzin esprime riserve sulla correttezza del concor-so: “Quando fai assunzioni o concorsi non mi risulta ci siano parametri che vengano richie-sti. L’obiezione di coscienza nel nostro Paese è rispettata”.I Medici Cattolici “di fronte a queste co-siddette assunzioni fidelizzate dirette a determinare le interruzioni di gravidanza, condannano tali atteggiamenti discriminatori nel reclutamento del personale, giudicandoli punitivi per la folta schiera dei medici in atte-sa di sistemazione lavorativa”.Per il presidente del Movimento per la vita, Gian Luigi Gigli, “è un insulto alla libertà di coscienza del medico, oltre che un approccio illiberale e anticostituzionale al problema della 194, la quale chiede semmai di essere appli-cata nella parte riguardante la prevenzione dell’aborto che la Regione Lazio, più di altre, disattende completamente, non proponendo alle donne altra alternativa”.

Un concorso che discrimina i medici obiettori di coscienza

San camillo di roma e legge 194 L’educatore non può essere soloL’intervento di mons. Castellucci al convegno nazionale di pastorale giovanile

““Un buon educato-re dei giovani agisce

a nome della comunità e non da solitario, è mosso dall’amore verso i ragazzi e non si fa prendere da paura e pregiudizio verso di loro, sa mettere i neces-sari no dentro al grande sì che è il Vangelo”.

chiesa italiana

Sta andando in scena a San Marino una batta-glia che ha per oggetto l’ora di religione. Ben tre istanze d’Arengo - sulle 19 presentate - riguarda-no l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole della Repubblica.Il primo testo (istanza numero 5) chiede che “nella scuola pubblica venga abolita l’ora di religione”. La seconda istanza vorrebbe che le diverse scuole si dotas-sero “di un insegnante laico alternativo con inse-gnanti dedicati e inserito strutturalmente nel piano dell’offerta formativa. E che tale insegnamento concorra al pari di quello di religione a determinare

la media dei voti di fine anno scolastico”. Infi-ne, l’istanza numero 7 chiede che “sia la Curia a farsi carico dei costi di tale attività, in termini di stipendio e di future pre-stazioni pensionistiche”.La frequenza all’ora di religione in tutti gli ordini scuola di San Marino è altissima, “segno eviden-te del valore che viene at-tribuito a questo insegna-mento”, commentano le aggregazioni laicali della diocesi. Intanto, la mobi-litazione a difesa dell’in-segnamento dell’ora di religione cresce. “Consi-deriamo l’insegnamento della religione cattolica un valore importante per i ragazzi e la loro crescita

- spiega Federica Achilli, una delle portavoci del gruppo spontaneo di famiglie e genitori che ha indetto anche una fiaccolata fino a Palazzo Pubblico -. L’eventuale cancellazione sarebbe una perdita per tutta la realtà sammarinese”. Il vescovo di San Marino- Montefeltro, Andrea Tu-

razzi, si dice al contempo preoccupato e fiducioso. “Sono addolorato per le istanze presentate a livel-lo politico - spiega - ma non tutto il male viene per nuocere. In fondo si tratta di un’ottima occasione per compren-dere l’insegnamento della religione e il suo valore educativo e formativo”.

Tre istanze all’Arengo per la soppressione dell’insegnamento nelle scuole pubbliche

A San Marino non c’è più religione

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2 marzo 2017 17 diocesi

Così si definisce Paola Donati Cortesi, forlivese appassionata d’arte, per anni insegnante di lettere alle scuole medie e poi realizzatrice di icone. Dal 1990 al 2015 è stata anche coordinatrice della scuola di icone di Seriate, in provincia di Bergamo.Nata nel 1944, sposata con Guido, tre figli, ha sempre amato il disegno e la pittura; messo, per così dire, da parte questo suo talento, si è dedicata all’insegnamento. “Se il Signore vuole che io fac-cia altro, m’indicherà la strada”. E la strada per lei si è aperta quando, per caso, le fu chiesto di copiare un’icona. Da allora - erano gli anni ’80 - è stato un susseguirsi di esperienze appassio-nanti: dalla frequenza a Seriate, dove nel 1978 era nata una scuola

specializzata, ai corsi di iconografia tenuti da un grande maestro, il gesuita Egon Sendler. Fino all’esposizione di 100 icone a Roma, quando per la prima volta furono portate all’attenzione di tutti i capolavori provenienti dai musei sovietici e di cui Paola fu una delle curatrici del catalogo. In seguito a questo evento il direttore dell’Istituto

Il talento sposato alla vocazioneDa Forlì a Mosca, Paola Donati Cortesi realizza icone sacre oggi diffuse nel mondo

““Non posso consi-derarmi un’artista,

perché non creo nulla, sono solo ‘un canale’: noi iconografi siamo i conti-nuatori dell’antica tradi-zione della Chiesa”.

paola Donati nel suo laboratorio, assieme al marito guido cortesi

l’icona della Beata vergine realizzata da paola Donati posta sopra l’altare maggiore della chiesa di San Filippo neri di Forlì

Il ritorno a Yangon dopo un anno per vedere come stava crescendo la costruzione del centro per malati di HIV voluto dall’Nld è stato un momento di grande emozione e di intensa partecipazione. Questa volta l’incontro di va-lutazione sui lavori svolti e su quelli ancora da svolgere si è tenuto all’interno dell’edificio in costruzione.In questo modo, non solo abbiamo verificato lo stadio avanzato di realizzazione, ma ab-biamo con piacere constatato che Phyu Phyu Thin - l’amica di Aung San Suu Kyi che si è fatta carico di questo progetto avviando ormai quindici anni fa il primo centro di ospitalità per malati di Aids - ha continuato a lavorare con forza al mantenimento degli ospiti sia nel centro per malati che in quello dei bambini, cresciuti rispetto lo scorso anno, ampliando anche il suo staff di collaboratori. La struttura è ormai completata: mancano le attrezzature ed il generatore, indispensabile in una realtà come la Birmania, dove la corrente viene assi-curata dalle società solo per certe ore del gior-no e può saltare spesso, e la messa in funzione delle linee elettriche. Pur con tante incertezze, Phyu Phyu Thin e i suoi collaboratori ci hanno espresso la speranza che già da luglio il nuovo centro possa essere funzionante.L’operatività è semplice, perché si tratta di ospitare nei nuovi ambienti i malati di Aids che già oggi il centro ospita nelle capanne. A segnare però il radicale cambiamento del cen-tro, realizzato con il contributo determinante del Comitato, è stata la decisione di procedere con la formazione del personale che sarà attivo nell’ospedale. Il mettere a disposizione dei ma-lati non solo una struttura adeguata ma anche personale specializzato a noi sembra normale ma per la Birmania è un sogno che si realizza, se pensiamo che in questo Paese i malati di Aids sono allontanati dalle stesse famiglie e il trattamento medico è generalmente rifiutato dalle poche strutture sanitarie esistenti. Un sogno a cui il Comitato di Forlì ha portato un sostanzioso contributo.

clauDio caSaDio

Un Centro in Myanmarper malati HIV

comitato per la lotta contro la Fame nel mondo

Il Comitato per la Lotta contro la Fame nel Mondo di Forlì sta contribuendo alla realiz-zazione di un Centro per malati HIV in Myanmar. Claudio Casadio parlerà del progetto giovedì 2 marzo alle ore 20,45, nella sede del Comitato in largo Annalena Tonelli 1.

Ma cosa è un’icona, e perché è così speciale? “L’icona - spiega l’iconografa Paola Donati - è rivelazione, è vocazione, è scrittura, è preghie-ra; non va solo guardata, ma va letta e inter-pretata, in quanto ci testimonia la verità di Dio. Nel realizzarla - prosegue - niente è fatto a caso: ogni procedimento ha un suo significato. Si parte dalla preparazione, o meglio intaglio della tavola di legno (mio marito Guido è l’esecutore di questa fase, ci spiega); si passa poi alla ‘intelatura’ con tela di lino, a ricordo del sudario di Cristo, che viene poi ingessata e trattata con colla naturale ottenuta dalla vescica di storione. Disegno, incisione dei contorni, doratura con foglia d’oro zecchino sono le ulteriori fasi di preparazione alla pittura. Anche in questo caso il procedimento è segnato: si parte dai colori scuri dei fondi per finire con quelli chiari. Non ci sono ombre - conclude l’iconografa - perché nel mondo di Dio non ci sono ombre”. (P.M.)

Una rivelazione da leggerecome testimonianza di Dio

che cos’è un’icona

per il Restauro di Mosca le propose una borsa di studio, che la mise in contatto con esperti restauratori di icone antiche. Era il 1990 e per 12 anni Paola è andata in Rus-sia, superando ostacoli di ogni tipo: avendo un visto da lavoratore e non da turista, ha do-vuto imparare la lingua e adeguarsi al modo di vivere del popolo russo. La fine di questo suo percorso formativo, nel 1998, fu la consacrazio-ne finale con il titolo di “iconografo”, da parte dell’archimandrita Zinon.I materiali usati per la

realizzazione delle icone sono tutti naturali, dalle colle ai colori, anch’es-si fatti da Paola con vegetali o minerali quali lapislazzuli, malachite, cinabro, pestati e impa-stati con tuorlo d’uovo o colla di caseina, alla maniera antica, utilizzata già degli antichi Egizi. I soggetti rappresentati vanno dal Creatore, la Trinità, il Crocifisso, la Madonna col Bambino, Angeli e Arcangeli, Santi e Sante... Le opere di Pa-ola sono sparse in tutto il mondo: a Forlì una sua grande icona è nella Chiesa di San Filippo, sopra l’altare maggiore.

paola mEttica

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2 marzo 2017

Due appuntamenti promossi dall’associazione Buon Samarita-no e dalla Diocesi di Forlì-Berti-noro. Per il rinnovo del tesserino del corso alimentari è previsto un breve aggiornamento sulle normative in vigore e test che

si terrà sabato 11 marzo alle ore 9.00 nel Seminario di via Lunga 49. Per i nuovi alimentaristi, in-vece, è previsto un corso tenuto dagli ispettori dell’Asl Forlì Nata-scia Riceputi e Roberto Zecchini sabato 18 marzo, in Seminario

dalle ore 9.00 alle 13.00 (attivato con un minimo di 20 iscritti). Gli interessarti possono prenotarsi inviando le proprie generalità alle mail [email protected] oppure [email protected].

Corso alimentaristi, due incontri

associazione Buon Samaritano

18chiesa italiana

È stato il vicario generale della diocesi, don Pietro Fabbri, a presiedere a Forlì, venerdì 24 febbraio, nella chiesa di San Filippo Neri, la messa per il XII anniversario della morte di don Giussani e del XXXV del riconoscimen-to pontificio della Fraternità di Cl.Commentando il Vangelo del giorno don Fabbri ha messo in evidenza la necessità di relazioni significative che caratterizzano la nostra vita in famiglia, nel tessuto della vita sociale e anche nella Chiesa.Don Fabbri si è poi soffermato in particolare sulle relazioni all’interno della Chiesa: “Anche tra noi a volte si respira un clima di diffiden-za, non è lontana la stagione nella quale alcuni si sentivano dichiarati meno cattolici di altri, una forma di delegittimazione che divideva profondamente. E’ grazia di Dio che ora ci sia in tutti una grande nostalgia di comunione, nella molteplicità dei doni, senza prevenzioni. Il metodo sinodale proposto a tutta la Chiesa da papa Francesco e sperimentato almeno in parte anche nella nostra Chiesa di Forlì-Bertinoro sta instaurando rapporti dominati dalla fiducia, dalla fraternità. E così che noi cristiani rispondiamo alla responsabilità e al compito di portare speranza e di creare co-munione e non ci sottraiamo alle grandi sfide che questo tempo pone alla comunità cristia-na a cominciare dalla accoglienza del fratello rifugiato. L’esempio e l’insegnamento di don Giussani diano forza, diano gambe a questi nostri propositi”.Al termine della messa l’avv. Valerio Girani, responsabile diocesano della Fraternità ha ringraziato don Fabbri per la sua presenza e le sue parole: “ che sono per noi punti di lavoro su cui vogliamo camminare”.

Nella Chiesa molteplicità di doni senza prevenzioni

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Condotto dai coniugi Paolo Pondi e Robertina Valbonesi, il gruppo è composto da 26 dei 33 ragazzi che nel maggio 2016 hanno ricevuto il sacramento della Con-fermazione. I giovani continuano a ritrovarsi in parrocchia il saba-to pomeriggio, dando così seguito all’amicizia avviata ai tempi del catechismo. “Il nostro obiettivo – dice Pao-lo Pondi - è proporre ai ragazzi esperienze

d’impegno e di testimo-nianza cristiana presenti sul territorio”. La visita a quello scrigno di fede e arte che è la Madonna del Monte ha portato i ragazzi alla scoperta di un luogo affascinan-te, tanto vicino a casa quanto sconosciuto. “Gli storici - esordisce dom Prospero - fanno risalire la nascita del primo nucleo del Mo-nastero di Cesena tra il 1001 e il 1027”. Evento spartiacque della storia dell’abbazia è l’arrivo,

nel 1318, della statua della Madonna dalla pieve di Santa Maria in Montereale. “Da quel momento - continua il monaco - il monastero avrà una forte connota-zione mariana oltre che benedettina”. Rachele si stupisce della bellezza della cupola ottagonale della chiesa, affrescata da Giuseppe Milani da Parma nel 1782. Cri-stofer si dichiara invece colpito dalle centinaia di ex voto custoditi nel

deambulatorio e nella sacrestia della basilica: “Queste 704 tavolette - spiega la guida - realizza-te dai fedeli per ringra-ziare la Beata Vergine di una grazia ricevuta, costituiscono la testi-monianza più rilevante di fede e di storia che l’Abbazia conserva”. Di grande impatto anche la biblioteca contenente ben 55mila volumi, l’ap-partamento papale (l’ul-timo pontefice ospitato è stato Giovanni Paolo II nel 1986) e la vasti-tà degli ambienti. E se Francesca si rammarica delle distruzioni inferte al monastero dal secon-do conflitto mondiale, Mattia, Nicole e Collins rimangono letteralmente estasiati dal panorama a perdita d’occhio che si osserva dal Monte.

piEro ghEtti

Lo stupore di fronte alla bellezzaIl gruppo post cresima della Pianta in visita all’abbazia del Monte di Cesena

“Dieci adolescenti del gruppo “Post

Cresima” della parrocchia forlivese della Pianta lo scorso 18 febbraio hanno visitato l’Abbazia di Santa Maria del Monte di Cesena guidata da dom Prospero, monaco della comunità benedettina residente in loco.

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2 marzo 2017 19 diocesi

L’argomento della serata, inttitolata “Ogni e tutto l’uomo - dalla Populorum Progressio alla Laudato si, linee di una visione antropo-logica” sarà trattato da don Franco Appi, che abbiamo intervistato.

Quale è la visione antropologica che unisce le due encicli-che citate nel titolo della serata?È la linea dello svilup-po integrale dell’uo-mo. Nella Populorum Progressio lo sviluppo umano non si riduce a crescita economica. In

quanto integrale esige la promozione dell’uomo in tutte le sue dimensio-ni. La difesa dei popoli poveri rispetto al nord del mondo è stata av-vertita come una virata a “sinistra” di Paolo VI. Invece di rilevare la allo-ra tradizionale divisione fra i due blocchi della guerra fredda, il papa volle rilevare la divisio-ne fra mondo ricco e mondo povero in una visione universale dello sviluppo. La Laudato

si ci riporta alla visione dello sviluppo integrale nella relazione con la terra e il creato.

Cosa si intende per “tutto l’uomo”, come citato nel titolo stes-so?Tutto l’uomo indica la visione intensiva dell’uomo, cioè secondo le sue caratteristiche essenziali: è singola per-sona già in se completa; inserita nella società senza la quale non può

né nascere né cresce-re, stabilire relazioni e soddisfare i suoi bisogni e diritti, infine è capace di pensiero e amore.

La crisi antropologica segnalata da Bene-detto XVI è attuale occidente?Benedetto XVI rileva la crisi antropologica come premessa alla crisi economica. L’uomo considerato ingranaggio di sistemi economici e finanziari, strumenta-lizzabile a fini diversi dalla sua dignità, sono gli elementi della cri-si antropologica. Nel personalismo ciò che conta è la relazione che fa crescere la dimensio-ne umana della trascen-denza. Credo che la crisi in atto non ci lascerà uguali a prima, anche grazie al magistero dei papi. (M.T.)

È già il terzo anno che si svolge la scuola di formazione sociale e politica, per giovani e non, dell’unità pastorale di Predappio. Dopo aver approfondito le encicliche e i documenti della dottrina sociale della Chiesa nel primo anno e la Costituzione italiana nel secondo, ci siamo ora indirizzati verso i problemi del territorio. La riflessione è nata dal documento “No all’economia che esclude e uccide”, ap-profondito negli incontri dei lunedì di Coriano nei mesi trascorsi. Dopo attenta lettura a casa, nell’ultimo incontro tenuto in parrocchia i partecipanti hanno illustrato le criticità e le problematiche locali.È stato bello scoprire che, pur avendo culture, storie e tendenze partitiche diverse, cisiamo trovati uniti nel momento in cui si è tentato di dare risposte concrete a temi condi-visi. Il dibattito si è concentrato sulla scarsità del lavoro e la sua dignità: sono state avanzate varie proposte, dal dialogo con l’ente locale ad innovazioni già sperimentate da altre comuni-tà, dall’utilizzo e consumo di prodotti locali a nuovi percorsi turistici per valorizzare il terri-torio. Questa esperienza ci ha fatto scoprire la possibilità di esprimerci in armonia ed amicizia su temi delicati con rispetto delle opinioni altrui.

FrancESco paraDiSi

Unire le forze migliori per portare lavoro e dignità

unità pastorale di predappioUno sviluppo a misura d’uomoIl tema di quest’anno della Scuola di formazione all’impegno sociale e politico

“Lunedì 6 marzo alle 20.45, nella

sala Melozzo, presso la chiesa della trinità a Forlì, si terrà il primo incontro della Scuola di formazione all’impegno sociale e politico 2017.

paolo vi, autore dell’enciclica popolorum progressio

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2 marzo 2017 21 diocesi

il vescovo incontra

Giovedì 2/03Ore 9.30 - San Ru-fillo Visita i malati

Ore 21.00 - Santo SpiritoIncontra i fidanzati e le giovani famiglie

Venerdì 3/03Ore 10.00 - San Pie-tro Visita i malati

Ore 20.30 - San Pie-troIncontra Clan e Novi-ziato scout e i gruppi che collaborano nell’u-nità pastorale

Sabato 4/03Ore 8.15 - Forlimpo-poliIncontra le scuole superiori

Ore 14.30 - Santo Spirito Incontra i cresimandi

Ore 15.30 - Santo Spirito Incontra i bambini del catechismo

Ore 16.45 - Selba-gnoleIncontra Branco e Reparto scout

Domenica 5/03

Ore 8.30 - RomitiCelebra la messa

Ore 10.00 - San Pie-troCelebra la messa

Ore 11.30 - Santuario Madonna del PopoloCelebra la messa

Ore 17.30 - Catte-draleCelebra la messa della prima domenica di Quaresima

Lunedì 6/03Ore 9.30 - BolognaPartecipa alla Con-ferenza Episcopale dell’Emilia-Romagna

Ore 20.30 - Forlim-popoliIncontra l’Ammini-strazione comunale

Martedì 7/03Ore 11.00 - Forlim-popoliVisita l’azienda Fer-retti

Mercoledì 8/03Ore 10.00 - Vescova-doPresiede il consiglio episcopale

Ore 21.00 - Malmis-solePresiede il consiglio dell’unità pastorale

Carissimi, la celebrazione dell’Anno liturgico è il grande itinerario di fede di tutta la Chiesa, chiamata a celebrare e a vivere il Mistero di Cristo, suo Signore. La Quaresima, che iniziamo in questi giorni, è il tempo di preparazione alla grande Festa della Redenzione: la Pasqua. Nella grande Ve-glia pasquale alcuni nostri catecumeni riceve-ranno il Battesimo e noi tutti saremo chiamati a rinnovare con sincerità le nostre promesse battesimali.È un cammino caratterizzato dall’invito forte alla conversione, a ritornare al Signore con tutto il cuore. Risuona in questi giorni anche l’austero monito, che accompagna l’impo-sizione delle Ceneri: “Ricordati, uomo, che sei polvere e in polvere ritornerai”. Spesso, nel mio ministero parrocchiale, in occasione di funerali, ho ricordato che la morte ci fa riflettere sul valore e l’importanza della vita presente alla luce della vita eterna, ci provoca ad una profonda revisione di vita. Nel suo messaggio per la Quaresima, papa Francesco ci ricorda: “È il momento favo-revole per intensificare la vita dello Spirito attraverso i santi mezzi, che la Chiesa ci offre: il digiuno, la preghiera e l’elemosina. Alla base di tutto c’è la Parola di Dio, che in questo tempo siamo invitati ad ascoltare e a meditare con maggiore assiduità”. Commentando la parabola del ricco epulone e del povero Lazzaro afferma: “La radice di tutti i mali è il non prestare ascolto alla Parola di Dio, per cui si arriva a non amare più Dio e a disprezzare il prossimo. La Parola di Dio è una forza viva, capace di suscitare la con-versione del cuore degli uomini e di orientare nuovamente la persona a Dio”. E ribadisce che “la Quaresima è il tempo favorevole per rinnovarci nell’incontro con Cristo vivo nella sua Parola, nei sacramenti e nel prossimo” e auspica che “lo Spirito Santo ci guidi a compiere un vero cammino di con-versione, per riscoprire il dono della Parola di Dio, essere purificati dal peccato, che ci acceca, e servire Cristo presente nei fratelli bisognosi”. Nell’ambito delle Linee pasto-rali di questo primo anno del Biennio per la formazione alla vita sociale e politica “Cri-stiani adulti, cittadini responsabili”, vi invito a vivere seriamente l’impegno di crescere nella consapevolezza e nella partecipazione alla vita sociale per il bene di tutti, in particolare dei più emarginati, deboli e poveri. Mettiamoci, dunque, in cammino con fiducia; sosteniamoci a vicenda con la preghiera e con la testimonianza; lasciamoci illuminare dalla Parola di Dio, verifichiamo e purifichiamo la nostra vita (intenzioni, sentimenti e opere); facciamo in modo di arrivare a Pasqua ve-ramente rinnovati interiormente (nella vita di fede, speranza e carità) ed esternamente nell’amore verso il prossimo. Auguro a tutti un cammino sereno, generoso e gioioso.

+lino pizzi

Tempo di Quaresima, l’iniziodel cammino verso gli altri

la riflessione del vescovo

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2 marzo 2017

Don Mino e don Amedeo ci gui-davano esortandoci a condividere con i fratelli, tutti i fratelli che la Provvidenza ci aveva messo accan-to, le esperienze di vita comune e i momenti di svago. Liliana mi ha subito colpito perché, pur essendo ferma in carrozzina fin da piccola, ha sempre avuto uno splendido, accogliente sorriso. È nata il 19 ottobre 1948: una malattia e sette operazioni chirurgiche sbagliate le hanno fatto perdere l’uso delle gambe e delle braccia. I genitori Giacomo e Irma e la sorella Fran-ca le sono sempre stati accanto, sostenendola con amore. Liliana era presente al mio matri-monio, il 2 settembre 1978, poi per anni ci siamo perse di vista. Pochi giorni fa, inaspettatamente, un amico comune, Alberto, ci ha dato l’occasione di rivederci. E Liliana era lì, sorridente come sempre. Ci siamo rincontrate con una gioia e una commozione indescrivibile, e i “Ti ricordi…?” non finivano di stupirci. Tante cose sono cambiate, una vita intera scorre; da qualche anno il padre è morto, e ora anche

la madre è inferma. Presenza con-tinua e amorevole è quella della so-rella Franca, che assieme al marito e al figlio le è sempre stata vicino. Liliana mi parla dei tanti amici in-contrati nelle parrocchie, delle sue preghiere quotidiane; mi racconta dei mesi difficili dopo gli interventi chirurgici, delle apnee notturne e dei fastidiosi apparecchi, ma anche dei tanti viaggi che con don Piero ha fatto in giro per il mondo. I pel-legrinaggi in Polonia, al Santuario della Madonna Nera di Czestocho-wa e ai campi di concentramen-to, a Santiago di Compostela, a Fatima, a Lourdes (dove a 12 anni,

vedendo lì molti ammalati, disse “Mamma non piangere, ci sono tanti che stanno peggio di me”); le visite a Vienna, dove è salita perfino sulla ruota panoramica, a Parigi. In Italia ha viaggiato da Lo-reto a Reggio Calabria, da Borca di Cadore a Gressoney. È stata anche in Terra Santa, il viaggio più emo-zionante di tutti: “I luoghi in cui è vissuto Gesù sono bellissimi; sono entrata persino nel Santo Sepolcro, attraverso un passaggio strettissi-mo!”. Mi saluta sussurrandomi - e ricordo che sempre me lo ha detto - “Prega per me”.

paola mEttica

Tracce di Cammino: liliana Santucci

Una vita speciale col sorriso

“Ho incontrato Liliana tanti anni fa, quando noi ragazzi

dell’appena costituita parrocchia di San Paolo andavamo a fare gite con alcuni amici in carrozzina.

il vangelo della Domenica

I Domenica di Quaresima

5 marzo 2017

Di fronte alla realtà complessa dell’esistenza, le grandi religioni non banalizzano quel fenomeno indicato genericamente come il “male”. Alcune di esse, tra queste il cristianesimo, ne rinvengono un carattere personale e parlano del “maligno”, del “nemico” per eccellenza, l’“oppositore”, l’“accusatore”, il “menzognero”, “il divisore”. La Chiesa, animata dalla fede salda nel primato di Dio sommo Bene, nondimeno continua a chia-mare i fedeli a tempi forti di conversione e di purificazione, di esercizio più consapevole della libertà, di “lotta” contro spinte oscure, attive sia pur non volute, tanto più quando non ricono-sciute. Senza entrare in ardue speculazioni, senza facili allarmismi e “diaboliche” demonizzazioni, la Sacra Scrittura non spiega l’origine del male / maligno, ne offre per dir così una “fenome-nologia”, una descrizione del suo apparire nella vicenda umana. A questo proposito la categoria fondamentale, sempre presente nei brani della Liturgia domenicale della Prima di Quaresima, è quella di “tentazione”. L’umano in quanto tale è esposto a tentazione e cade, Israele è stato ten-tato ed è caduto, Cristo pure è stato tentato, ma ha vinto, non meno tu cristiano che leggi, che ripeti tutti i giorni “non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male/maligno”. Cos’è dunque “tentazione”? Qual è il suo significato? Perché Dio la permette? Dalla rivelazione biblica e dalla Tradizione possiamo dire che la tentazione:- non è originaria né in Dio né nell’uomo, è secondaria ed esterna rispetto al primato di una sovrabbondanza ricevuta in termini di “natura” (la creazione), in termini di “Grazia” (l’elezione ricevuta nel Battesimo dalla “parola”: “Tu sei mio figlio”);- è prova della libertà, luogo in cui misurare l’au-tenticità dell’ascolto, in questo senso è occasione di crescita e di fortificazione sulla via del bene;- svela come la virtù fondamentale sia quella del “discernimento” tra una parola vera e una men-zognera, tra un bene reale e un bene illusorio, tra un “cristianesimo/messianismo” secondo Dio e uno secondo il “mondo”;- fa sentire la sua suggestione suadente quanto più ci si può ritener soddisfatti, alla fine di un percorso o di un cimento arduo in cui si pregu-sta la vittoria, quando meno si potrebbe suppor-re;- permette di restare modesti, di non farci inor-goglire dei doni ricevuti;- si vince con l’ascolto della parola originaria del-la Scrittura, con la consapevolezza di ciò che è al di là di false immagini ed illusioni che solleticano l’“ego”;- è inevitabile per quanti si vogliono porre sulla via di Dio (il Siracide che afferma “figlio, se ti presenti per servire il Signore, preparati alla ten-tazion” (cf. Sir 2,1), tanto più vale per il Figlio!), dunque prova della bontà del camminoSi può cogliere come tale categoria non sia affat-to banale. C’è da chiedersi quanti turbamenti in meno, quanti mali evitabili, se fosse utilizzata per leggere le vicende personali, familiari e sociali del nostro tempo.

gaBriElE pirini

22vita diocesana

La Sala Don Bosco, atti-gua alla chiesa dei Cap-puccinini, martedì scorso era piena: tanti sono venuti ad ascoltare il racconto del pellegrinag-gio verso Santiago lungo il Cammino, compiuto dal’imprenditore Adolfo De Stefani Cosentino. A piedi, per due volte, nelle estati 2015 e 2016, ha percorso 300 e 920 chilometri, dalle monta-gne dei Pirenei alle coste dell’Atlantico. Da solo, a 68 anni, con lo zaino in spalla, per fede ha intra-preso il suo viaggio. Ben 26 giorni di cammino, per sentire in una dimen-sione “verticale” la pre-

senza viva dei propri cari, già nella Casa del Padre, in un colloquio stretto e ritrovato con il Signore; 26 giorni racchiusi in un diario che è diventato un libro da regalare agli amici, e un’occasione

di beneficenza per le opere di solidarietà della parrocchia di San Rocco a Ravenna. Ha chiuso la serata l’esecuzione delle due canzoni che l’amico Giovanni Lauricella ha composto ascoltando

quello che Adolfo rac-contava del suo viaggio, due canzoni nate dentro il Cammino, interpreta-te da Giovanni stesso e dalla figlia Marianna. Questo è stato il primo degli eventi proposti dal Gruppo Sala Don Bosco (www.saladonbosco.com): il secondo momen-to in programma è per mercoledì 22 marzo alle ore 20.45 con “Parliamo della nostra città”, incon-tro con gli autori locali Marino Mambelli, Marco Viroli e Gabriele Zelli, che presenteranno i loro libri “Dietro la facciata” e “Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna”. (P.M.)

Il pellegrinaggio di Adolfo De Stefani lungo il Cammino è diventato un libro

A piedi da solo, verso Santiago

Da sinistra, adolfo De Stefani cosentino, marianna e giovanni lauricella

Da sinistra, la madre irma e liliana Santucci

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2 marzo 2017

prEFEStivo15.15 Santa Maria in Fantella15.30 Osp. Pierantoni pad. Morgagni, Villa Serena16.00 Casa di riposo di Vecchiazzano, Portico di Romagna16.15 Casa di riposo di Castrocaro16.30 Carpinello, Selbagnone (chiesa campo sporti-vo), Galeata16.45 Carpinello17.00 Casa di riposo Al Parco, Fratta Terme, Premil-cuore (oratorio), S.Sofia, S.Francesco di Meldola, S.Rita, Rocca S.Casciano, Romiti17.30 S.Pellegrino, Suffragio di Bertinoro, Duomo, S.Lucia, Regina Pacis18.00 S.Giovanni Ev., Pianta, Ravaldino, S.Biagio, S.Caterina, Suffragio, Cava, Ronco, S.Colombano, Dovadola, Castrocaro, Forlimpopoli, Madonna del Popolo, S.Maria del Fiore, S.Antonio in Predappio, S.Leonardo, Rocca delle Caminate18.15 S.Giuseppe Artigiano18.30 S.Pio X in Ca’Ossi, Cappuccinini, Nespoli, Villa-rotta, Terra del sole (1° del mese S.Reparata), Bussec-chio, Coriano (via Pacchioni), S.Paolo, S.Giorgio19.00 Opera Nostra Signora di Fatima19.30 Grisignano19.15 S.Filippo20.00 Magliano, Vecchiazzano, S.Giorgio, S.Spirito, S.Pietro in Vincoli, S.Pietro in Tontola, Capocolle, Vil-lafranca, Vitignano, S.Giuseppe Operaio (Forlimpopoli)

FEStivo7.00 Corpus Domini, S.Rufillo7.30 Ronco, S.Maria delle Grazie, Pieve Salutare8.00 Ravaldino, Bussecchio, S.Rita, Vecchiazzano, S.Pio X in Ca’Ossi, Santuario del Lago, S.Pietro Forlimpopoli, S.Spirito, Suore Agostiniane, Santuario Suasia, Collinello, S.Sofia, Castrocaro, Cava, Badia Bertinoro8.30 Pianta, Schiavonia, Regina Pacis, S.Pellegrino, S.Giuseppe Artigiano, Suore Francescane (via A. Cantoni), Romiti, S.Giovanni Ev., Duomo, S.Pietro in Vincoli, Cappella di S.Rosa in Predappio, Villafranca, S.Martino in Villafranca, Fiumana (chiesa antica), S.Bendetto in Alpe,9.00 S.Lucia, Cimitero Urbano, S.Biagio, Dovadola, S.Maria del Fiore, S.Francesco di Meldola, Malmisso-le, S.Rufillo, S.Leonardo, Bagnolo, Rovere, Monticino, Villa Rotta, Coriano (via Pacchioni), Cappuccinini, Villarotta, Ladino, Durazzanino9.30 Ravaldino, Ospedale Morgagni, Casa di Riposo Zangheri, Spinello, Ist. Davide Drudi, Cusercoli, S.Pietro in Tontola, Premilcuore (pieve), Cappella Ope-ra S.Camillo in Predappio, Ricò, Villanova, Lizzano/Massa, Polenta, S.Caterina, San Lorenzo in Noceto, S.Paolo, Ravaldino in Monte, Carpinello, S.Maria in Acquedotto9.40 Isola10.00 Bussecchio, S.Pio X in Ca’ Ossi, Magliano, Duomo, S.Spirito, S.Giuseppe Operaio (Forlimpopoli), Pianetto, Durazzano, S.Antonio in Predappio, Branzo-lino, Carmine, S.Tomè, Borgo Sisa, Villa Selva, Rocca S.Casciano, Bagnolo10.15 S.Pietro10.30 Regina Pacis, S.Pellegrino, S.Varano, Pieve Salutare, Dovadola, S.Rita, Fratta Terme, S.Lucia in Predappio, S.Savino, Capocolle, Terra del Sole10.45 S.Benedetto, Collinello11.00 Cappuccinini, Carpena, S.Caterina, Pianta, Portico di Romagna, S.Giorgio, S.Mercuriale, Cava, Vecchiazzano, Barisano, Roncadello, Santuario del Lago, S.Rufillo, S.Andrea, S.Colombano, Corniolo, Ci-vitella, Castrocaro, Collina di Pondo, Fiumana (chiesa grande), S.Sofia, S.Marina in Particeto, San Zenone in San Zeno, Villafranca, S.Nicolò, Schiavonia, S.Giovanni Ev., Concattedrale Bertinoro, Teodorano, S.Martino in Strada, S.Paolo11.10 Bussecchio11.15 Romiti, Suffragio, S.Giuseppe Artigiano, Galeata, S.Pietro in Vincoli, S.Martino in Villafranca, Coriano (via Pacchioni), Fornò11.30 S.Maria del Fiore, S.Pio X in Ca’Ossi, Duomo, Madonna del Popolo, S.Cassiano, Ravaldino, Ronco12.00 Regina Pacis, S.Filippo15.00 Voltre, Irst di Meldola15.30 Ospedale Pierantoni, Villa Serena16.00 Villa Igea, S.Benedetto in Alpe, Bocconi16.30 Galeata17.00 S.Maria del Fiore, Premilcuore (pieve), Bussec-chio, S.Sofia, San Nicolò Meldola, Predappio Alta, S.Rita17.30 Duomo, S.Pellegrino, S.Lucia, Regina Pacis18.00 S.Biagio, Castrocaro, Dovadola, Villagrappa, S.Rufillo18.30 Coriano (via Pacchioni), Pianta, Suffragio19.00 Cappuccinini, S.Mercuriale, Opera Nostra Signora di Fatima, Regina Pacis20.00 S.Giuseppe OperaioGli orari possono subire variazioni per esigenze pastorali delle parrocchie.

orari messe

23 taccuni

Farmacie di turno a Forlì

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marzo

giovedì

venerdì

Sabato

Sabato

Sabato

lunedì

lunedì

mercoledì

martedì

giovedì

com. ca’ roSSa - via campo degli Svizzeri 67/c

com. oSpEDalEtto - via ravegnana 384

com. oSpEDalEtto - via ravegnana 384

DEl ronco - viale roma 330

mancini - corso garibaldi 91

SchiBuola - piazza Saffi 26

com. BuSSEcchio - via piolanti 20

nanni - viale roma 40

nanni - viale roma 40

mancini - corso garibaldi 91

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Domenica

Domenica

SchiBuola - piazza Saffi 26

DEl ronco - viale roma 330

vEcchiazzano - via castel latino 1/g

giovannEtti - corso mazzini 41

turno Diurno E notturno: 24 ore - orario continuato

legenda:

Farmacia D’appoggio: 8.30-20.30

“periferie del mondo”

“il vangelo della gioia”

“Duc in altum”

Emergenza Siria

Dietro le sbarre

Ch. 14

Ch. 74

Venerdì 3 marzo, ore 10.00 (ch. 14)

Sabato 4 marzo, ore 17.00 (ch. 74); domenica 5, ore 18.20

Venerdì, ore 9.30; sabato, ore 18.15; domenica, ore 7.15

Venerdì, ore 23.00; sabato, ore 14.00; domenica, ore 19.20

Tutte le settimane sul ch. 14: venerdì ore 20.00, sabato ore 10.00 e domenica ore 5.50

(ch. 14); mercoledì 8, ore 14.30 (ch. 74); venerdì 10, ore 10.00 (ch. 14)

Il Momento è anche in edicola!Ecco l’elenco delle edicole in cui è possibile acquistare il settimanale della diocesi di Forlì-bertinoro

Edicola Ellezeta corso garibaldi 129 Forlì

Edicola Bagordo piazza Saffi 7/a

Edicola Bertelli corso della repubblica 182

Edicola del Duomo di Bovelacci claudio piazza ordelaffi 5

Edicola marinella portolani piazza Saffi 34

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