SANI TODAY n. 1

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SALUTE // SPORT // BENESSERE N°01 MALATTIE CARDIOVASCOLARI AL SUD SI CONSUMA TROPPO SALE TUMORI FEMMINILI: ALL’ISTITUTO EUROPEO DI ONCOLOGIA PRENDE IL VIA IL PRIMO STUDIO EUROPEO COMITATO ITALIANO PARALIMPICO VERSO LE OLIMPIADI DI RIO 2016 ABILI ALLO SPORT, ALLA SALUTE E AL BENESSERE. N. 1 // SANI TODAY // Trimestrale di salute, sport e benessere - Aut. Tribunale di Parma N. 2 del 23/02/2016 // ABILI ALLO SPORT EDITORE // FREE PRESS www.sanitoday.it // www.abiliallosport.it FREE PRESS

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L'associazione Abili allo Soport, di promozione sociale e comunicazione per lo sport paralimpico, è editore della una nuova rivista free press “SANI TODAY“ che tratterà di medicina, salute, sport, disabilità e benessere a livello locale, regionale e nazionale.

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LA FREE PRESS DELLA SALUTE E DEL BENESSERE

SALUTE // SPORT // BENESSERE

N°01

//PRIMO PIANO

MALATTIE CARDIOVASCOLARIAL SUD SI CONSUMA TROPPO SALE

TUMORI FEMMINILI: ALL’ISTITUTO EUROPEO DI ONCOLOGIA PRENDE IL VIA IL PRIMO STUDIO EUROPEO

COMITATO ITALIANO PARALIMPICOVERSO LE OLIMPIADI DI RIO 2016

ABILI ALLO SPORT, ALLA SALUTE E AL BENESSERE.

N. 1

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FREE PRESS

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Abili allo Sport è una Associazione di promozione sociale e comunicazione per lo sport paralimpico.

Nata da una idea dell’assessorato allo Sport della Provincia di Parma in collaborazione con CIP e Anmic, è finalizzata alla promozione dello sport praticato dalle persone con disabilità, attraverso iniziative, eventi e manifestazioni sportive, di socializzazione e condivisione di esperienze.Offre attività di supporto organizzativo e coordinamento dei soggetti che ruotano attorno al mondo della disabilità, attraverso la creazione di eventi e progetti.Collabora con istituzioni, società sportive, associazioni di categoria ed enti che a vario titolo operano sui temi della disabilità.

Abili allo Sport è un network di comunicazione.Strutturata come una piattaforma multimediale (web, social media, Tv), si prefigge di far conoscere, dare visibilità ed incentivare l’attività sportiva per i disabili che vivono nel territorio della provincia di Parma e ai loro famigliari.Un obbiettivo importante è dare il maggior numero di informazioni sulle realtà attive nel territorio, che possono servire anche a tutto quel mondo che opera nell’area della disabilità (medici, fisioterapisti, insegnanti, educatori, assistenti sociali, ecc ecc) per tenersi aggiornati sulle opportunità che il nostro territorio offre per l’avviamento allo sport per disabili.

lo sport è un importante strumento di autoaffermazione dell’individuo, un momento

di socializzazione e integrazione in grado di aumentare il benessere psico-fisico.

SALUTE // SPORT // BENESSERE // N. 1// 2

UN NETWORK PER COMUNICARELO SPORT PARALIMPICO E NON SOLO

Strada San Nicolò, 7 - 43121 Parma0521.206076 / 347.9458355c/o Un_Type / Co-Creative Gallery

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EXPO 2015RIVIERA DEL GRANDE FIUME

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Ci siamo, l’avventura è iniziata. Sani Today ha visto la luce.

Un trimestrale che si pone l’arduo obbiettivo di essere il riferimen-to territoriale nell’ambito della sanità, del benessere e degli sport paralimpici.

Nasce dalle ceneri di un’idea avuta un paio d’anni fa, quando mi accorsi che questi settori non avevano alcuno spazio mediatico, se non residuale.

Dunque, con questo primo numero, ci si prende l’onere di rappre-sentare questi mondi e portarli all’attenzione della piazza, attra-verso le sale d’attesa nelle quali viene distribuita la rivista.

Ciò è reso possibile dallo straordinario lavoro del team di Abili allo Sport, associazione di promozione sociale che edita la rivista, e dal-la collaborazione con Azienda Ospedaliero-Universitaria e Ausl.Un grazie va alla presidente di Abili allo Sport, Silvana Erasmi, per la pazienza, l’impegno e la passione, agli uffici stampa delle due re-altà sanitarie, per la preziosa collaborazione, e alle direzioni gen-erali di Ausl e Azienda Ospedaliero-Universitaria, per la disponi-bilità.

Se queste porte non fossero state aperte, probabilmente Sani To-day sarebbe rimasta soltanto un’idea. La sanità è popolata anche da molti volontari, che con dedizione e impegno cercano di allev-iare le sofferenze dei malati e delle loro famiglie. Si tratta di uomini e donne degni di stima, ai quali va la gratitu-dine di tutta la comunità.

Noi li ringrazieremo facendo ciò che ci riesce meglio: comunicare. Cercheremo, mettendocela tutta, di essere una vetrina anche per loro: un canale mediatico con cui comunicare con il pubblico di Parma e provincia.

Dunque: lunga vita a Sani Today!

Artur Silvio Tiseno

Prima di cercare la guarigione di qualcuno, chiedigli se è disposto a rinunciare alle cose che lo hanno fatto ammalare. Ippocrate ”

BENVENUTA SANI TODAY! SALUTI DEL DIRETTORE

DIRETTORE RESPONSABILEArtur Silvio Tiseno - [email protected] REDATTORESandro Capatti - [email protected] DIRECTORSilvana Erasmi - [email protected] allo Sport - [email protected] allo SportStrada San Nicolò 7 - ParmaSTAMPADIGIGRAPHStrada Martinella, 96 - Loc Alberi [email protected] - www.digigraphparma.it

LA FREE PRESS DELLA SALUTE E DEL BENESSERE

SALUTE // SPORT // BENESSERE

N°01

//PRIMO PIANO

www.sanitoday.itwww.abiliallosport.itN. 1 SANI TODAYTrimestrale di salute, sport e benessere Aut. Tribunale di Parma N. 2 del 23/02/2016

Comitato Regionale Emilia Romagna

Ringraziamento speciale a:

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Marella s.r.l. Via M. Fochi, 2 · 43058 Sorbolo - Parma · Tel./Fax 0521/[email protected] - www.marellagroup.it

CREATORI DI IDEE, COSTRUTTORI DI STILE

Marella group è un laboratorio dove architettura, artigianato e innovazione si fondono per offrire soluzioni abitative che rispondono a esigenze di comfort, funzionalità ed estetica con un unico tratto distintivo: la qualità. Crediamo nell’importanza della qualità della vita a partire da come viviamo la nostra casa: il nido di ogni famiglia, che ci rappresenta con i suoi colori, i suoi arredi e i suoi profumi, unici ed irripetibili.Noi del team Marella lavoriamo per dare tutto questo alle abitazioni: vogliamo dare ad ognuno la propria casa intesa come luogo in cui Vivere, con spazi pensati e progettati per essere realmente fruibili.La nostra filosofia è creare strutture che siano la forma di un desiderio. Il vero progetto è nella mente di chi deve vivere in una casa, un’idea che noi traduciamo in realtà coniugando innovazione tecnologica e sapienza artigianale.Si tratta di spazi dall’identità forte e personale in equilibrio con l’ambiente circostante, dove ognuno può trovare il proprio Habitat Naturale.Una grande attenzione è data dalla progettazione di spazi che possano essere più accessibili anche per chi si trova a convivere con disabilità motorie. “Le Residenze dei Farnese”, sono l’ultimo prodotto di casa Marella: abitazioni totalmente monopiano, con autorimesse ampie a raso terreno, accessi all’abitazione complanari e tutte le funzioni abitative senza barriere architettoniche, completamente accessibili. Rappresentano la semplicità di vivere la propria casa in una nuova logica dove la sicurezza ai sismi, agli incendi, al rumore, al caldo e al freddo sono una certezza e il valore aggiunto è nella flessibilità di potersi personalizzare gli spazi e trasformare una casa in una Abitazione con il proprio stile di vita. Il basso impatto ambientale e il risparmio energetico nella produzione delle abitazioni e quello dei consumi nel viverle, rendono le Residenze dei Farnese un luogo accessibile e bio-sostenibile.Vogliamo con il nostro lavoro, donare un reale miglioramento fisico ed emozionale a chi vivrà nelle nostre costruzioni: le abitazioni sono pensate in modo dinamico, per poter evolvere nel tempo e accompagnare quotidianamente le esigenze della vita.

“Le Residenze dei Farnese” la casa che cresce con Te

MARELLA: LABORATORIO DI ECCELLENZE

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//SOMMARIO

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PRIMO PIANOLA SANITÀ FA SQUADRA Direttori generali Elena Saccenti e Massimo Fabi di AUSL e Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, a confronto.

FASCICOLO SANITARIO ELETTRONICO

SULLA RIVISTA LEUKEMIA LO STUDIO SULLE MALATTIE DEL SANGUE SVOLTO A PARMA

TEMPI D’ATTESA ENTRO I LIMITI

DALLA REGIONE

UN TC SIMULATORE PERLA RADIOTERAPIA

ANZIANI E DISABILITÀ: NASCE IL PROGETTO SPRINTT

BREVI DALLA REGIONE

SPORT

UNA CHIACCHIERATA CON IL PRESIENTE DEL CIP LUCA PANCALLI

LO SPORT A PARMA RACCONTATODA GIOVANNI MARANIIntervista con l’Assessore allo Sport del Comune di Parma

BOXE A PARMA / BASKET FEMMINILE

BENESSEREI MUSEI DEL CIBO

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NAZIONALE

LOTTA AL TABAGISMO:l’Italia si adegua alle normative europee

MALATTIE CARDIOVASCOLARI:Al Sud si consuma troppo sale

UN SOLO TEST PER TUTTI I TUMORI FEMMINILI:all’Istituto Europeo di Oncologia prende il via il primo studio europeo

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PARLIAMO DI GUERRA AL CANCROTestimonianza del Prof. Rocco Gabriele Paolucci - Svolge attività di Chirurgia senologica presso la Casa di Cura Città di Parma.

23LA PAROLA AI MEDICI

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Il Direttore Generale AUSL di Parma Elena Saccenti e il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma Massimo Fabi, a confronto per raccontare il rapporto sempre più integrato tra ospedale e territorio.

Quali sono oggi le principali sfide che la sanità del nostro territorio si trova ad affrontare? La provincia di Parma sta attraversando progressivi ma significativi processi di cambiamento socio-de-mografico, al pari di altri territori italiani a forte svi-luppo. Una notevole presenza di anziani tra la popolazio-ne, l’incremento delle patologie croniche, il manife-starsi di nuove fragilità socio-sanitarie dovute an-che alla lunga crisi economica, il consolidamento di alte percentuali di migranti tra gli utenti dei servizi sanitari provinciali, lo sviluppo di nuove tecnologie per la cura: sono questi alcuni degli elementi che pongono nuove sfide alla programmazione del si-stema sanitario provinciale. Sfide che richiedono risposte nuove a bisogni nuo-vi, per una domanda di salute dove il cittadino vuo-le e deve essere sempre più al centro dei percorsi di cura. Di fronte ai nuovi scenari l’impegno dell’Azienda Usl, dell’Azienda Ospedaliera fortemente integrata con l’Università è forte perché può contare su una piena condivisione tra le Direzioni sia di obiettivi che di azioni concrete per realizzarli, nei rispettivi ambiti di competenza. Reti cliniche sempre più integrate tra ospedale e territorio, costante confronto tra professioni-sti ospedalieri e territoriali insieme ai medici di famiglia per prendere in carico pazienti cronici e non in percorsi dedicati, dalla prevenzione delle patologie alla diagnosi precoce, dall’assi-stenza primaria nelle Case della Salute al rico-vero ospedaliero in acuzie, dalle dimissioni pro-tette fino alla riabilitazione e alle cure al proprio domicilio. Le due Aziende investono costantemente in qualità e sicurezza di cure e assistenza, e assicurano servizi e prestazioni utilizzando al meglio possibile le risor-se professionali ed economiche disponibili, in un quadro di contenimento del Fondo sanitario nazio-nale. Garantire le prestazioni specialistiche ai citta-dini nei tempi previsti dalla normativa nazionale e regionale è un altro impegno che la sanità parmen-se ha rispettato da tempo, grazie anche alla colla-borazione dei centri privati accreditati, a pieno tito-lo parte integrante del sistema sanitario provinciale. Quella delle basse liste d’attesa a Parma e provincia è una sfida già vinta, anche se occorre continuare

su questa strada per completare la stabilizzazione dell’offerta di viste ed esami specialistici nei tempi previsti e per una sempre maggiore correttezza delle prestazioni. Infine, l’innovazione, la ricerca e la formazione accademica dei medici del domani sono gli altri ambiti in cui occorre proseguire a inve-stire ulteriormente, potendo contare sulle alte com-petenze dell’Università di Parma nel polo ospeda-liero-universitario e non solo, per essere ancor più pronti a fornire nuove risposte alle sfide presenti e future che attendono la sanità parmense.

Integrazione sanitaria (Azienda Ospedalie-ra-ausl): a che punto siamo?Gran parte della programmazione sanitaria provin-ciale degli ultimi anni ha già previsto un’organizza-zione della sanità parmense fortemente integrata, e in questa direzione molto è già stato fatto. Vi sono percorsi per i malati cronici, ad esempio, dove i professionisti delle due Aziende e dell’Uni-versità lavorano a stretto fianco per garantire la pre-sa in carico degli assistiti in base alle necessità di cura, sul territorio o in ospedale, e in stretta collabo-razione con i medici di medicina generale e i pedia-tri. Occorre tuttavia continuare ancora a intensificare le azioni affinché si possano maggiormente integrare le reti ospedaliere e i servizi del territorio, valoriz-zando le professionalità ed estendendo le espe-rienze virtuose dei modelli organizzativi assisten-ziali che già operano in modo integrato o unificato, come è il caso del neonato Polo neurologico. Un ulteriore passo avanti nell’integrazione riguarda l’a-rea tecnico-amministrativa delle due Aziende: dall’autunno scorso stiamo lavorando alla creazio-ne di team gestionali comuni alle due Aziende per alcune aree tecniche, informatiche, di economato e bilancio, di pari passo alla nascita di un unico dipar-timento farmaceutico.Unificare queste strutture significa aumentare l’effi-cienza e l’efficacia della gestione delle attività, libe-rando così risorse organizzative ed economiche da investire negli ambiti assistenziali e nei servizi più direttamente a beneficio dei cittadini.

Fascicolo sanitario elettronico: agevolerà in qualche modo il lavoro dell’ospedale? Certamente: si sono intensificate le azioni tra i pro-fessionisti delle due Aziende affinché in ospedale

LA SANITÀ FA SQUADRA.

di Artur Silvio Tiseno / Foto Sandro Capatti

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sperimentino l’utilizzo di questo strumento infor-matico, soprattutto negli ambulatori per i malati cronici, consultando direttamente i dati dei cittadi-ni che ne abbiamo dato il consenso. Di pari passo proseguono le numerose iniziative di promozione dell’utilizzo del Fascicolo da parte dei cittadini in collaborazione con altri enti, istituzioni, grandi imprese a associazioni di volontariato a for-te diffusione provinciale. Anche grazie a queste iniziative, il trend di iscrizioni del Fascicolo sanitario ha registrato a febbraio un incremento del 160% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso, a fronte di una media regionale di aumento delle adesioni nello stesso periodo pari al 60 per cento.

Quali sono gli obiettivi e le principali iniziative che vedranno impegnata l’Azienda Usl nel 2016? Con il principio guida della centralità del cittadino, intendiamo consolidare il modello della Casa della Salute come risposta organizzativa più efficace e diretta ai bisogni di salute della popolazione e di tutta la comunità in cui vivono gli assistiti. Stiamo intensificando le azioni anche con il volon-tariato e il terzo settore, per costruire insieme un modello di welfare partecipato e inclusivo. In questo senso, le 16 Case della Salute, già atti-ve in tutta la provincia su un totale di 26 pro-grammate, rappresentano già, un punto di rife-rimento e di incontro tra le nuove domande di assistenza e le risposte che debbono, sempre più spesso, integrare i servizi sanitari, quelli so-ciali, il supporto del volontariato e di tutti gli attori della comunità. Un ruolo cruciale è quello dei medici di medicina generale, che da tempo, stanno lavorando insieme con i professionisti delle due Aziende per intercet-tare in anticipo il rischio di ospedalizzazione di ma-lati cronici e soggetti più fragili, e per orientare in modo appropriato l’assistenza e le cure anche con interventi di medicina d’iniziativa. Più nel dettaglio, per quanto riguarda le nuove aperture, entro l’anno a Parma contiamo di avere pronta la Casa della Salute del quartiere Pablo e di inaugurare il Polo pediatrico in viale Fratti, una grande struttura di servizi per i minori dalla nascita fino alla prima adolescenza, opportunamente inte-grati con l’Ospedale del Bambino. Sempre nel ca-

poluogo entro l’anno prevediamo anche l’apertura della Casa della Salute di via Verona nel quartiere S. Leonardo, mentre in provincia le nuove aperture riguarderanno Noceto, Fontanellato e Fidenza.

Quali sono gli obiettivi e le principali iniziative che vedranno l’Azienda Ospedaliero-Universi-taria nel 2016? Di progetti in cantiere ne abbiamo diversi. Alcuni già partiti nel 2015 dal Centro Comune di ricerca, i cui laboratori sono già operativi da fine anno, al pa-diglione Cattani, che si completerà nel corso del 2016, con la realizzazione dell’area ambulatoriale. Altri invece partiranno, almeno nella parte proget-tuale, nel 2016 e si completeranno negli anni suc-cessivi come il nuovo Centro oncologico e l’attuale Day Hospital, realizzato oltre 40 anni fa, che ormai non è più adeguato. Come ho detto, parlando con il personale ospeda-liero-universitario in occasione del tradizionale scambio di auguri di fine anno, il 2016 per l’Ospeda-le Maggiore di Parma sarà dedicato all’accoglienza. Questa Direzione, infatti, intende proseguire con i progetti avviati a metà 2015, con un servizio di ac-coglienza e informazione nel parcheggio di Via Vol-turno. In quell’occasione, estendendo la presenza del personale Auser anche nell’area esterna dell’O-spedale, siamo andati incontro alle esigenze segna-lateci dalla cittadinanza, seguiremo la stessa logica avviando dei punti informativi mobili: saranno quindi gli operatori ad andare incontro all’utenza e non viceversa. Questo servizio partirà all’inizio di marzo e i volon-tari saranno presenti nei percorsi interni ai padiglio-ni tra l’ingresso di via Volturno e il Monoblocco. Il compito è quello di facilitare i percorsi all’interno della struttura sanitaria, garantendo disponibilità all’ascolto, orientamento e facilitazione nei percor-si, mettendo ad esempio, anche a disposizione au-sili per soggetti con mobilità limitata. Sarà un progetto di ampio respiro che, sviluppan-dosi nel corso del 2016, prevede il miglioramento della segnaletica, il potenziamento del sistema di videosorveglianza, e la rimodulazione del piano degli accessi in auto all’interno della struttura ospe-daliera al fine di garantire prioritariamente l’accesso a chi maggiormente è in condizioni di bisogno. In sintesi nel 2016 l’accento sarà puntato sulla persona, sulla dimensione umana.

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Non tutti lo sanno, ma dal 2008 è attivo il fascicolo sanitario elettronico (FSE), un modo innovativo e semplice per gestire i

dati relativi alla propria salute. Direttamente da pc, tablet e smartphone in massima sicurezza e a costo zero. Con un click è possibile conoscere prescrizio-ni mediche, referti e lettere di dimissione ospedalie-ra. Con l’obiettivo di favorire l’accesso dei cittadini a questo innovativo strumento di interazione con le Aziende sanitarie, l’AUSL e il Comune di Parma hanno raggiunto un’intesa per offrire ai dipenden-ti comunali, direttamente sul posto di lavoro, la possibilità di attivare il fascicolo. “Con i suoi 1200 dipendenti, il Comune è una piccola città nella cit-tà. Ogni dipendente, inoltre, può fare da eco alle opportunità date dal fascicolo e diffondere l’infor-mazione tra parenti e amici – commenta Giovanni Marani, assessore del Comune di Parma con delega al Servizio Informatica e Innovazione Tecnologica

– Anche per questo e per offrire un servizio a tut-ti loro, abbiamo realizzato una collaborazione con l’AUSL, prima di informazione, poi di agevolazio-ne all’attivazione del fascicolo sanitario elettronico. Nelle scorso settimane, in soli 5 giorni, al DUC e al Palazzo Municipale sono stati attivati quasi 200 fascicoli, grazie all’intesa AUSL-Comune. L’intesa ha indubbiamente funzionato – conclude Marani

– Un’esperienza che andremo sicuramente a ripe-tere nei prossimi mesi.” Mentre Giuseppina Ciotti, direttore del Distretto di Parma dell’Ausl, ha spie-gato che “L’intesa con il Comune è una tra le tante iniziative messe in campo dall’Azienda sanitaria, in particolare in questi ultimi mesi, per informare i cittadini circa le opportunità offerte dal fascico-lo e per mettere tutti nelle condizioni di attivarlo. Oltre ad analoghe proposte fatte ad altre grandi Aziende locali, con le quali sono in corso i neces-

sari contatti per organizzare le collaborazioni, sul territorio provinciale sono aumentate le sedi dove i cittadini possono rivolgersi per attivare il fascicolo sanitario elettronico. A Parma e provincia, in tutto, sono oltre 30 le sedi di attivazione con più di 120

operatori formati. Inoltre, è in corso una campagna informativa ad hoc. Tutte queste azioni ci hanno permesso di registrare, nel periodo febbraio-mag-gio, un incremento di quasi il 50% dei FSE attivati, un tasso di crescita più che doppio rispetto a quello regionale”.Semplicità e velocità sono le caratteristiche del FSE. Il fascicolo permette infatti di prenotare on line visite ed esami specialistici (al momento solo alcuni, ma saranno sempre di più), pagare il ticket, ricevere direttamente il relativo referto. Per le vi-site ed esami non prenotabili on line è sufficiente stampare la prescrizione/promemoria fatta dal me-dico e recarsi direttamente al Cup o in farmacia a prenotare la visita. Anche per i farmaci, soprattutto quelli che si assumono abitualmente, si può evitare di recarsi dal medico a ritirare le ricette. Una volta prescritti, è possibile stampare la ricetta/prome-moria dal proprio fascicolo e recarsi direttamente in farmacia a ritirare il farmaco. Attivare il FSE è semplice: la modalità più veloce è la registrazione on line. Occorre registrarsi al sito www.servizisa-nitarionline-rer.it. Con il codice ricevuto via e-mail, ci si può rivolgere allo Sportello unico/CUP o alle altre sedi dell’AUSL (indirizzi e orari sempre ag-giornati nel sito www.ausl.pr.it) con un documento d’identità e relativa fotocopia: in pochi minuti si avrà l’attivazione. Con le credenziali (username e password), collegandosi al sito www.fascicolo-sani-tario.it si può iniziare a consultare il fascicolo.

Per ogni ulteriore informazione, consultare il sito www.fascicolo-sanitario.it oppure chiamare il numero verde 800.448.822, attivo dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 18, il sabato dalle 8.30 alle 12.30.

FASCICOLO SANITARIO ELETTRONICO:ha funzionato l’intesa AUSL e Comunedi Parma

di Artur Silvio Tiseno

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Agevolazioni per chi deve confermare o rinnovare la pat-ente di guida speciale e ha dunque la necessità di sotto-porsi alla visita di idoneità fatta dalla Commissione medica dell’AUSL. Dal primo febbraio, la domanda (e relativa documen-tazione) per accedere alla visita può essere presen-tata non solo al servizio di Medicina legale di Parma, ma anche agli altri servizi dell’AUSL con sede a Lang-hirano, Fidenza e Borgotaro.CHI E’ INTERESSATO Sono oltre 6.700 i cittadini titolari di patente speciale a Parma e provincia. In particolare, chi deve avere la conferma o il rinnovo di patenti speciali A,B,C; patenti speciali nautiche o se il titolare è affetto da malattie invalidanti (di cui al D.M. 29/07/2008 n. 146); pat-enti normali A, B, C, D, E se il titolare è affetto da malattie invalidanti (di cui all’art. 320 del D.P.R. 495/92); chi ha più di 65 anni, per conferma di validità della patente BE, C, CE con massa superiore a 20 tonnellate; chi ha più di 60 anni, per conferma di validità della patente D o del CAP (certifi-cato di abilitazione professionale). DOVE PRESENTARE LA DOMANDA Negli uffici dell’AUSL di Parma (via Vasari n. 13/a, tel. 0521.396457, dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 12, giovedì dalle 14 alle 17); di Fidenza (Ufficio invalidi civili Ospedale di Vaio, via Don Tin-

cati, 5 tel. 0524.515740, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 13); di Langhirano (Casa della Salute, via Roma n. 42/1, terzo piano, stanza 26, tel. 0521.865301-865314, lunedì e gio-vedì dalle 9 alle 13); di Borgotaro (Ufficio patenti speciali, Servizio Igiene e Sanità Pubblica, via Benefattori, 12, tel. 0525.970409, lunedì e mercoledì dalle 9 alle 12). E’ bene presentare la domanda e quindi prenotare la visita con un certo anticipo (almeno 3 mesi) rispetto alla scadenza della patente.DOCUMENTAZIONE NECESSARIA Insieme alla domanda (il modulo da compilare è disponibile nel sito www.ausl.pr.it), occorre presentare la ricevuta del versamento fatto sul c/c N° 411439 intestato a: AUSL di Parma - Commissione Pat-enti Guida di € 30,99 (per deficit o minorazioni degli arti), € 24,79 (per conferma validità ex art 186) € 18,59 (per deficit visivi e/o uditivi e/o altre patologie invalidanti o superamen-to del limite di età per patenti C, D, E); fotocopia della pat-ente posseduta; una fotografia formato tessera; ricevuta del versamento sul c/c N° 9001 intestato a: Dipartimento Trasporti Terrestri – Diritti L 14-67, di € 10,20; ricevuta del versamento sul c/c N° 4028 intestato a: Dipartimento Tras-porti Terrestri – Imposta di Bollo di € 16,00.INFORMAZIONI disponibili sul sito www.ausl.pr.it

PATENTI DI GUIDA SPECIALI: nuove modalità di presentazione della domanda per la visita in Commissione medica dell’AUSL

PROGETTO AZIENDALE DI MONTAGNATERAPIAGRAZIE AD INTESA TRA L’AZIENDA USL E IL CAI.

Per chi soffre di disagio psichico vivere esperienze in montagna consente di “sentire” in modo più naturale gli stimoli elementari, legati all’attività psico-fisica.

Già attivo da tre anni, il progetto proseguirà con una durata triennale (2016-2018), in coerenza con gli obiettivi e le azioni delineate dal Piano Regionale per la Prevenzione 2016-2018. Tra le novità, l’avvio dell’iniziativa “Rifugio Solidale” al Rifugio Mariotti (lago Santo) e nuove attività da svolgere in montagna oltre all’escursionismo.Il progetto di montagnaterapia è reso possibile grazie alla col-laborazione tra gli operatori dei servizi sanitari - in particolare i Centri di Salute Mentale e il Sert - e i volontari del CAI. Il progetto si svolge in ambiente montano lungo tutto l’arco dell’anno, con attività che vanno dall’escursionismo più sem-plice ad attività più complesse (arrampicata, ferrate, ciaspole), prevedendo uscite giornaliere, attività di più giorni con pernot-tamenti in rifugio o in tenda. Oltre alle mete classiche sul nostro Appennino, il progetto si estende alle Prealpi, alle Dolomiti, alle Alpi, senza dimenticare mete escursionistiche “mare-monti”, sempre molto apprezzate dai partecipanti. Sono ormai una trentina gli utenti coinvolti stabilmente nel pro-getto, con una particolare attenzione alla fascia dei giovani e giovani-adulti e circa altrettanti i volontari del CAI che parte-cipano alle iniziative (in media sei volontari sono presenti per ciascuna uscita). Tra le novità del triennio 2016-2018, oltre alla ripresa del percor-so di formazione per i volontari svolto da specialisti dell’AUSL, si ricordano le uscite in grotta, i percorsi in mountain bike e il rafting, oltre a momenti di studio e di confronto con altri gruppi a livello nazionale e l’iniziativa “Rifugio Solidale” al Rifugio Mari-otti (lago Santo). Con quest’ultimo progetto l’intento è quello di offrire ad alcuni utenti dei servizi coinvolti l’opportunità di sperimentarsi in un concreto contesto lavorativo di montagna, operando per un week-end a fianco del gestore Marcello Mon-

tagna (da sempre sensibile e attento alla montagnaterapia) e dei suoi collaboratori, in vista di possibili, future esperienze di inserimento lavorativo più strutturate.Da segnalare infine come lo stesso CAI a livello nazionale, ab-bia ribadito l’importanza della montagnaterapia inserendola a pieno titolo tra le sue attività istituzionali.Il nuovo accordo di durata più ampia è un’importante conferma del valore di un progetto che coniuga la fruizione dell’ambiente naturale montano con precisi percorsi di riabilitazione e inseri-mento sociale, rivolto in particolare agli utenti dei servizi del Di-partimento Assistenziale Integrato Salute Mentale e Dipenden-ze Patologiche dell’AUSL di Parma. Le sensazioni provenienti dall’ambiente montano e i rimandi che vengono dal corpo in movimento, come dimostrano le evidenze della letteratura scientifica, diventano un potente stimolo di riorganizzazione cognitiva e affettiva della persona. Inoltre, l’attività in montagna incentiva la cooperazione e la re-sponsabilizzazione, favorisce una relazione interpersonale più autentica e diretta e tende ad eliminare le forme consuete di gerarchia, quale quella del rapporto medico-paziente.L’esperienza di montagnaterapia ha raccolto negli anni il posi-tivo riscontro degli utenti e dei loro familiari, rivelandosi un con-creto strumento di superamento delle situazioni istituzionali e delle condizioni di emarginazione, promuovendo l’autonomia del singolo e favorendo l’attivazione di opportunità di reinseri-mento sociale e lavorativo.Si è rivelato inoltre una concreta opportunità di coinvolgimento attivo del territorio e dell’associazionismo nelle politiche di pro-mozione della salute e di inclusione sociale del DAI-SMDP.

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Via Stirone, 4 – 43126 ParmaOrari: 8.30-12.00 e 15.30-18.00 tutti i giorni, tranne il mercoledì e il sabato pomeriggio Telefono 0521 [email protected] - www.anmic-parma.it

Grazie ad una convenzione l’A.N.M.I.C. di Parma è diventata uno dei punti di attivazione del fascicolo sanitario elettronico insieme allo Sportello Unico di via Leonardo da Vinci, allo Sportello Unico di via Verona, allo Sportello Unico Casa della Salute Pintor/Molinetto, all’Ufficio di accoglienza Casa della Salute Parma centro e a tanti altri.Chiunque fosse interessato all’attivazione può recarsi presso l’Associazione nei seguenti giorni ed orari: il martedì e il giovedì pomeriggio dalle 15 alle 18, il venerdì mattina dalle 9 alle 12.

La Cooperativa Sociale “Le Mani Parlanti” nasce nel 1988 e si pone l’obiettivo di promuovere il benessere e di prevenire il disagio sociale o psicologico, realizzando sia interventi di tipo terapeutico, riabilitativo, preventivo, sia di

informazione, orientamento e diffusione culturale.Si pone lo scopo di mettere a disposizione di bambini, adolescenti, adulti,

opportunità di crescita ed evoluzione personale, attraverso interventi validati e adeguati. La specificità delle attività proposte è l’attenzione alla globalità

della persona. Questa comporta anche il coinvolgimento del corpo nell’azione terapeutica, riabilitativa o educativa. Si vuole sollecitare la riscoperta delle

risorse e del potenziale presente in ogni persona, oltre al pensiero simbolico ed immaginativo. Info: www.lemaniparlanti.it

Indennità di accompagnamento Inserimento nel mondo del lavoro Assistenza sanitaria Integrazione scolastica Abbattimento delle barriere architettoniche Problemi della mobilità Problemi dell’abitazione

Pensioni di invalidità civile Indennità mensile di frequenza Tutela e agevolazioni sul posto di lavoro Agevolazioni fiscali Patenti specialiAssistenza fiscale

DAI PIÙ FORZAAI TUOI DIRITTI!Iscriviti all’ANMIC di Parmao rinnova la tua adesione

L’ A.N.M.I.C. esercita funzioni di rappresentanza e di tutela degli interessi

morali e materiali dei disabili e invalidi civili.

COOPERATIVA SOCIALE LE MANI PARLANTITERAPIA CON MUSICA, GIOCHI E COLORI

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PRIMO PIANO//

SALUTE // SPORT // BENESSERE // N. 1 // 11

I tempi di attesa per le visite e gli esami del sistema sanitario provinciale continuano ad essere garantiti ampiamente entro i limiti massimi stabiliti. A confermarlo è l’ultima rilevazione effettuata dalla Regione Emilia Romagna, che monitora costante-mente i tempi di attesa di 45 prestazioni, tra visite specialistiche ed esami diagnostici.Ottimi risultati ottenuti grazie alla realizzazione di una serie di interventi, previsti dal Piano straordi-nario per il contenimento dei tempi di attesa ela-borato congiuntamente da Azienda Usl e Azienda Ospedaliero-Universitaria.Tra gli interventi realizzati vi sono l’aumento del numero di prestazioni disponibili, l’apertura de-gli ambulatori sette giorni su sette, l’attivazione di numero verde gratuito unico provinciale 800629444 per prenotare o disdire visite ed esami nelle due Aziende sanitarie.

“Gli investimenti in questi anni delle due Aziende sanitarie, per garantire i tempi di attesa al di sotto dei limiti massimi, sono stati costanti e in crescita: si è passati dai 20-23 milioni di 10 anni fa ai 40 circa di adesso, ai quali nel 2015 abbiamo aggiunto altri tre milioni – spiega Massimo Fabi, direttore generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma -. Il sistema sanitario provinciale lavora in piena inte-grazione e con grande attenzione per mantenere e consolidare questi buoni risultati raggiunti”. Chi si presenta senza disdire paga comunque il ticket.Per continuare a mantenere bassi i tempi di attesa, la Regione Emilia-Romagna ha ritenuto necessario intervenire sulle mancate disdette delle prenota-zioni quando il cittadino non si presenta alla visita o all’esame: dal 1° marzo 2016 chi non disdice l’ap-puntamento pagherà il ticket previsto, legato alla prestazione. Il provvedimento riguarda tutti i cittadini, compre-se le persone che hanno diritto all’esenzione.I cittadini trovano già nella prenotazione la data en-tro cui fare la disdetta, che deve essere effettuata chiamando il numero verde dedicato delle Aziende sanitarie, recandosi negli sportelli Cup, online attra-verso il sito www.cupweb.it.

Gli interventi realizzati nell’ambito del piano straor-dinario per il contenimento dei tempi d’attesa· È stato nominato un responsabile unitario

dell’accesso alle prestazioni specialistiche ambulatoriali, al quale sarà affidata la gestione e modifica delle agende e il presidio dei tempi di attesa utilizzando un software dedicato.

· Un investimento complessivo di tre milioni di euro per il 2015 da parte delle due Aziende per incrementare l’offerta di prestazioni grazie a un aumento della produzione interna in varie modalità o acquistandole dai centri privati accreditati. E’ stato previsto un incremento ogni mese di oltre 3.000 prestazioni a livello provinciale. Tra gli interventi adottati da tempo vi sono inoltre le “agende di garanzia”, sistema che attiva in automatico un aumento di prestazioni disponibili ai CUP ogni volta che la domanda da parte dei cittadini non è soddisfatta dall’offerta entro gli standard dei tempi di attesa.

· Visite ed esami anche nei fine settimana grazie agli accordi di fornitura con il privato accreditato e all’impegno aggiuntivo dei medici delle due Aziende sanitarie.

· Sistema di prenotazioni semplificato, grazie all’attivazione di un numero verde unico provinciale (800629444) per prenotare visite ed esami nelle due Aziende. Il numero verde unico si aggiunge anche ai punti di prenotazione Ausl, ai Punti di accoglienza di Azienda Ospedaliera e ai circa 130 punti esterni in tutta la provincia, quali farmacie, sedi comunali, medicine di gruppo nelle case della salute, patronati e associazioni di volontariato. Inoltre, è possibile effettuare le prenotazioni on line, grazie al sistema CupWeb accessibile via Internet, per oltre 100 tipologie di prestazioni.

· Le agende delle prestazioni di primo accesso sono state strutturate per specialità e sono stati realizzati interventi di semplificazione affinché gli specialisti possano prescrivere direttamente esami e visite.

AUSL E AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA: tempi d’attesa entro i limiti stabiliti

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SALUTE // SPORT // BENESSERE // N. 1// 12

PUBBLICATO SULLA PRESTIGIOSA RIVISTA LEUKEMIA STUDIO SULLE

MALATTIE DEL SANGUEIl progetto, coordinato da Nicola Giuliani, è stato condotto dal team di ricerca dell’Unità Operativa di Ematologia e C.T.M.O.

dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di ParmaPubblicati sulla prestigiosa rivista ematologica Leukemia, con un Impact Factor di 10.4, i ri-sultati dell’importante lavoro svolto dal team di ricerca dell’Azienda Ospedaliero-Universi-taria di Parma. Lo studio diagnostico, oggetto di pubblicazione nell’ambito delle malattie del sangue, è stato svolto su un totale di 445 pa-zienti.Tra questi, alcuni affetti da diversi tipi di pa-tologie tumorali-gammapatie monoclonal i quali il mieloma multiplo, e altri da patologie pre-tumorali - come la gammapatia monoclo-nale di significato incerto (MGUS) - in cura nell’Unità Operativa di Ematologia e CTMO dell’Ospedale.Il gruppo di ricerca ha analizzato la correlazione tra le lesioni scheletriche nel gruppo di pazienti selezionati e la presenza di possibili bio-marcatori che evidenzino l’insorgenza della malattia ossea.Lo studio ha comparato le differenti metodiche di imaging scheletrico e identificato quali mar-catori biologici siano correlati con la presenza di lesioni focali scheletriche precoci, oppure con malattia scheletrica avanzata.

In particolare, gli esiti della ricerca hanno evi-denziato che il bio-marcatore più sensibile in presenza di malattia ossea è la chemochina pro-infiammatoria CCL20.I dati ottenuti sono stati validati poi, a livello del sangue periferico, su una differente casistica di pazienti arruolati in protocolli clinici nazionali in svariati centri ospedalieri di ricerca. Il progetto di ricerca è stato coordinato da Nicola Giuliani, dirigente medico dell’Unità Operativa Ematologia e CTMO diretta da Franco Aversa, entrambi docenti del Dipartimento di Medicina clinica e sperimentale dell’Università di Parma, con la collaborazione delle giovani dottoresse Benedetta Dalla Palma, medico, e Daniela Guasco, biologo, che compaiono tra i primi nomi dell’articolo pubblicato. Lo studio ha visto inoltre il coinvolgimento di un team multidisciplinare di professionisti dell’Ospedale composto da Livia Ruffini, direttore dell’Unità Operativa di Medicina Nucleare, Mario Pedrazzoni dirigente medico dell’Unità Operativa di Clinica e terapia medica e Massimo De Filippo dell’Unità Operativa di Radiologia.

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SALUTE // SPORT // BENESSERE // N. 1 // 13

Il linfonodo sentinella nel carcinoma mammario: questo il tema al centro del convegno organizzato da Andos Parma all’interno della sala congressi dell’Ospedale Maggiore di Parma nella mattinata di sabato 30 gennaio. Presenti, come relatori, i medici Leonardo Cattelani, Livia Ruffini, Dante Palli, Cecilia D’Aloia, Caterina Ghetti, Corrado Tinterri, Andrea Ghirarduzzi, Eugenia Martella, Francesca Arcuri e Antonio Musolino. Mentre la biologa Annamaria Guazzi e l’oncologo Rocco Paolucci sono stati des-ignati come responsabili scientifici del convegno.

Per Paolucci, la ricerca del linfonodo sentinella nel carcinoma mammario “Ha permesso, per circa il sessanta per cento delle pazienti, di risparmiare lo svuotamento ascellare. Si tratta di una grande conquista nel campo del tumore alla mammella”.

L’evento è stato anche occasione per parlare di una delle più grandi novità in campo di lotta al tumore al seno: la creazione di una Breast Unit a Parma, un’unità operativa che si occupa della presa a cari-co completa della paziente affetta da tumore al seno.

Gli operatori della sez. parmigiana dell’Associazione Nazionale Donne Operate al Seno sono già attivi nella formazione di personale qualificato che affi-ancherà il lavoro del personale sanitario. Volontari non solo dell’Andos, ma anche di altre associazioni che operano in questo campo. “Il convegno san-cisce il forte legame esistente tra Andos e l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma - ha spiegato Cecilia Zanacca, presidente di Andos Parma - l’obiettivo è quello di realizzare un centro senologi-co di avanguardia, un progetto nel quale noi credi-amo fermamente” .

ANDOS A CONVEGNOPER PARLARE DILINFONODO SENTINELLANEL CARCINOMA MAMMARIOBreast Unit: presto anche a Parma l’unità operativa che si occupa in modo completo delle pazienti affette da tumore al seno

LINFONODO SENTINELLA:DI COSA SI TRATTA?

Si chiama “sentinella” è il primo linfonodo ad essere interessato da una

possibile metastasi: è un campanello d’allerta per capire se c’è stata

un’eventuale diffusione del tumore.

SINTOMI TUMORE AL SENO

Cisti alle ascelle

Perdita liquido linfatico

Cisti visibili

Perdita di sange

Inversione del capezzolo esterno

cambio del colore

Macchie sulla pelle

Pelle raggrinzita

di Artur Silvio Tiseno

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//DALLA REGIONE

SALUTE // SPORT // BENESSERE // N. 1

Cure sempre più personalizzate, miglior efficienza, ges-tione dei tempi e vantaggi clinici per il paziente grazie al TC-Simulatore, recentemente acquistato con un investi-mento di circa 600.000 euro dall’Azienda Ospedaliero-Universitaria.Non dissimile dalla TAC utilizzata per la radiodiagnostica, il TC-Simulatore già operativo nella struttura di Radiotera-pia, offre immagini molto dettagliate dei volumi del pa-ziente da irradiare per ottimizzare le terapie, in modo da avere a disposizione sia i dati che le immagini necessarie a pianificare e ottimizzare il trattamento radioterapico sugli acceleratori lineari. “Un investimento tecnologico impor-tante - spiega Massimo Fabi, direttore generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma - che per noi rappre-senta un ulteriore azione di miglioramento di una struttura che garantisce un percorso di cura nel trattamento delle patologie tumorali, migliorando la terapia e riducendo al minimo gli effetti collaterali”.Sull’apparecchiatura è possibile simulare i campi di tratta-

mento che verranno poi impiegati sulle macchine per tera-pia ed identificare il posizionamento più idoneo che il pa-ziente dovrà tenere al fine di concentrare completamente la dose sul tumore. Per poter ottimizzare le fasi di pianifi-cazione l’apparecchiatura dispone anche di un sistema che consente di acquisire le immagini del torace del pa-ziente sincronizzate con il suo respiro.Il TC-Simulatore - aggiunge Nunziata D’Abbiero, direttore della Radioterapia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma - ci permetterà trattamenti radioterapici sempre più scolpiti e precisi sulla lesione tumorale, con un vantag-gio per i pazienti e un indubbio miglioramento in tutta la fase della preparazione del trattamento”.Contestualmente all’acquisizione del Simulatore è stato anche rafforzato il sistema informatico del reparto di Ra-dioterapia con l’introduzione di 3 server che consentono di poter disporre del software per la definizione dei contorni degli organi sani e neoplastici da tutte le postazioni pc del sistema di rete della Radioterapia.

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UN TC-SIMULATORE PER LA RADIOTERAPIAGià operativo nella struttura, il tomografo serve per l’individuazione dell’area da trattare e la simulazione del trattamento radiante.

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La terza età per molte persone si traduce in perdita di autosufficienza, dolori artico-lari, declino cognitivo e depressione. Ma esistono diversi modi di invecchiare, quello della disabilità non è il destino di tutti: grazie ad alcuni accorgimenti è possibile evitare questa spiacevole condizione.Il Progetto SPRINTT, che tradotto in italiano signifi-ca ‘’Strategie Multidisciplinari contro la Sarcopenia nelle Persone Anziane’’, nasce proprio per questo, per evitare che la terza età sia sinonimo di disabilità. La sperimentazione non si occuperà dell’effetto, cioè della disabilità, ma dell’invecchiamento, focalizzandosi su come rallentarlo e contrastarlo. L’iniziativa coinvolge 1500 volontari over 70, 80 ricercatori di 11 differenti Paesi europei e il finanziamento, misto tra pubblico

e privato, ammonta a 50milioni di euro. Al timone dell’iniziativa il dottor. Roberto Bernabei, direttore del reparto di geriatria del Policlinico Gemelli.La soglia che divide gli anziani in buona salute da quelli a rischio disabilità è rap-presentata dalla distanza di 400 metri, da percorrere in almeno un quarto d’ora senza alcun tipo di sostegno. Chi non riesce a superare questa prova rientra in quella parte di popolazione colpita da sarcopenia, condizione di fragilità che aumenta il rischio di maturare forme di disabilità e perdite di autosufficienza. Per questo mo-tivo, il Progetto studierà le modalità di intervento volte a sovvertire il declino fisico e mentale conseguente alla condizione di sarcopenia. I 1500 volontari ultrasettantenni verranno divisi in due gruppi: un primo campione si sottoporrà a sessioni piuttosto pesanti di esercizi fisici, cinque a settimana, oltre ad osservare una dieta rigidamente controllata. Le loro condizioni verranno monitorate continuamente, mentre i membri del secondo gruppo seguiranno uno stile di vita sano ma senza la supervisione dei medici. Il lasso di tempo d’osservazione si protrarrà per due anni, periodo in cui gli scienziati del Progetto SPRINTT valuteranno la capacità di deambulazione, di autonomia, di non ammalarsi frequentemente dei soggetti: l’obiettivo, come menzionato in precedenza, non è tanto quello di studiare l’organismo anziano dal punto di vista delle malattie di cui soffre, bensì da quello dei danni che provocano. Allo stesso tempo, ver-rà valutata l’efficacia degli esercizi fisici nel rallentare l’invecchiamento, sottoponendo al contempo i volon-tari a continui prelievi del sangue di modo da scoprire possibili biomarcatori in grado di evidenziare la sarco-penia.

DALLA REGIONE//

SALUTE // SPORT // BENESSERE // N. 1 // 15

1500 ULTRASETTANTENNI 80 RICERCATORI 11 PAESI EUROPEI COINVOLTI: una sperimentazione senza precedenti con l'obiettivo di rallentare l’insorgenzadi sarcopenia, condizione che causala perdita di autosufficienza.

Anziani e disabilità:Progetto Sprintt

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//PRIMO PIANO

SALUTE // SPORT // BENESSERE // N. 1

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Tikka masala, tipici del Nord, oppure il sapore del sud con i Vindaloo? Da Maharaja, attraverso i sapori, è possibile trovare tutta l’India.

Un ristorante esclusivo e raffinato, in un ambiente che con l’eleganza della sua semplicità, offre un’ampia gamma di prelibatezze, con un occhio di riguardo per vegetariani e vegani. Paura del piccante o delle

spezie? Non c’è problema, esiste un’ampia selezione di cibi per i palati più delicati. E se ad un piatto della tradizione indiana si preferisce qualcosa di tipicamente italiano, qui è possibile trovare ottime pizze

preparate dai maestri pizzaioli dello staff del ristorante.

Oltre a cene e pranzi, Maharaja offre anche un’ampia selezione di cocktails, rivisitati in chiave etnica ma anche grandi classici da american bar. Dunque, Maharaja è un ottimo posto anche per aperitivi e drink dopo

cena. Il tutto in un ambiente magico: arredi tipici, grandi quadri raffiguranti i Maharaja indiani, statue etniche e un ampio spazio bimbi. Un ambiente da vivere e da gustare.

Ristorante Maharaja:tutti i sapori dell’India

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DALLA REGIONE//

SALUTE // SPORT // BENESSERE // N. 1 // 17

Il professore Gabriele Costantino, ordinario di Chimica Farmaceutica e Tossicologica del Dipartimento di Farmacia dell’Università di Parma, è stato eletto Presidente della Divisione di Chimica Farmaceutica della Società Chimica Italiana per il triennio 2016-2018. La Divisione di Chimica Farmaceutica conta oltre 660 membri, tra accademici ed indus-triali, è founding member dell’European Federation for Medicinal Chemistry, organizza congressi internazionali ed è coinvolta in protocolli di collaborazione con diversi enti, tra cui Farmindustria e Assobiotec/Federchimica.

Gabriele Costantino eletto Presidente della Divisione di Chimica Farmaceutica della Società Chimica Italiana.

Fratture e postumi di fratture della spalla e del cingolo scapolare, come trattarle per potere conservare e come decidere se intervenire in modo chirurgico. Queste le principali domande poste durante il convegno “Ag-giornamenti in traumatologia della spalla”, che si è svolto il 5 febbraio scorso presso la sala congressi dell’Azienda ospedaliero universitaria di Parma. In particolare, la giornata è servita ai professionisti come occa-sione di confronto interattivo e multidisciplinare delle conoscenze, sulla base della discussione di casi clinici concreti. La sintesi con placca o viti, l’ipotesi di trattamento con protesi e il delicato momento del trattamento riabilitativo post-operatorio saranno altri argomenti di approfondimento specifico. Il convegno regionale, realizzato in ambito della società italiana di chirurgia di spalla e gomito - SICSeG Emilia-Romagna - che coinvolge i professionisti dell’area vasta Emilia nord, è stato organizzato da Michele Arcangelo Verdano della Clinica ortopedica dell’Ospedale di Parma e Maurizio Fontana della Ospedale per gli infermi dell’Azienda ospedaliera della Romagna.Si è parlato anche di articolazione tra lenpi, tra le più complesse del cor-po umano. Si sono avvicendati relatori provenienti da varie realtà ospe-daliere, ognuno ha presentato le proprie tecniche chirurgiche in funzione

delle varie tipologie di fratture. Molto interessante la valutazione di come la tecnologia chirurgica e i materiali utilizzati abbiano raggiunto livelli elevati di affidabilità e durata. Ancora una volta è stato posto l’accento sulla preziosa e doverosa collaborazione tra chirurgo e riabilitatore soprattutto per il follow up del paziente. Da questa riunione è emerso inoltre che nell’Ospedale Maggiore di Parma, nel reparto di Ortopedia capitanato dal Prof. Verdano lavorano chirurghi di altissimo livello!

TRAUMATOLOGIA DELLA SPALLA: UN CONVEGNO PER FARE IL PUNTO

UN CONVEGNO PER DISCUTERE DI AREA VASTA E SANITÀ IN REGIONEPresente all’evento il senatore Giorgio Pagliari, da tempo impegnato attivamente sui vari temiIn occasione del convegno ‘’La provincia di Parma nel rap-porto con la Regione Emilia-Romagna’’ organizzato dal PD parmigiano, nella mattinata di sabato 30 gennaio all’interno dell’Hotel Parma Congressi, si è parlato di Area Vasta, sanità e Ti-Bre. Sulla sanità, citando l’esempio delle case della salute, si

è espresso il consigliere regionale Pd e vicepresidente della commissione Politiche per la Salute della regione, Alessandro Cardinali: “Parma è l’unica città della Regione che ha Case della Salute in città, soluzione nettamente più economica ris-petto all’apertura di ospedali. L’intenzione è quella di dare una spinta affinché anche altre realtà possano diventare come la nostra”. Cardinali continua gli esempi di buona sanità citando la cardiochirurgia di Parma, che è una punta di diamante della sanità in Emilia-Romagna. A certificarlo sono i dati raccolti dall’Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari region-ali) che descrivono quella del Maggiore come una delle strutture più virtuose in regione per minore mortalità. “Voglio fare i miei più vivi complimenti – dice Cardinali – a tutto il personale che lavora in questa struttura, a partire dal direttore Tiziano Gherli, e a tutto il suo staff. Questi successi sono arrivati anche grazie all’apporto della cardiologia generale in una continua integrazione tra la varie branche, che è stato elemento fondamentale nel passato e che dovrà continuare ad essere anche nel futuro”.

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SALUTE // SPORT // BENESSERE // N. 1

SMETTERE ANCHE DOPO

TANTO TEMPO FA BENE

COMUNQUE

GIOVANI E DONNE LE

CATEGORIE DI FUMATORI IN

AUMENTO

IN ITALIA 41MILA NUOVI CASI DI TUMORE AL POLMONE NEL 2015

Oltre al cancro ai polmoni, il tabacco è una delle principali cause di molte malattie anche fatali, come le patologie

cardiovascolari e polmonari ostruttive croniche. L’Oms stima che il fumo sia responsabile della morte di circa 1 adulto su 10 in tutto il mondo; percentuale che aumenta

negli stati della Regione Europa con il 16% di tutti i decessi negli adulti over 30 dovuto al tabacco.

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NAZIONALE//

SALUTE // SPORT // BENESSERE // N. 1 // 19

Sono entrate in vigore, a partire dal 2 febbraio, le “norme antifumo’’, un nuovo regolamento riguardante i prodotti del tabacco. Questo passo avanti nella lotta al fumo è, sì un progredire della nostra nazione, ma come al solito siamo il fanalino di coda: il regolamento altro non è che la recezione di direttive europee risalenti al 2014. Le novità principali riguardano l’etichettatura e il confezionamento delle ‘’bionde’’ e degli altri prodotti del tabacco: addio alle grafiche accattivanti che hanno segnato un’epoca. Sulle confezioni i brand lasciano spazio a foto choc di persone malate, patologie d’organo e avvertenze ben più esplicite di quelle a cui eravamo abituati in passato. Un’altra novità riguarda le quantità: good bye confezioni da 10 sigarette e pacchetti di tabacco sfuso superiori a 30 grammi. La lotta al tabagismo riguarda anche i luoghi, non si può più fumare in auto alla presenza di un minore o di una donna in stato di gravidanza. Non si fuma più neppure nelle pertinenze esterne delle strutture universitarie-ospedaliere, dei presidi ospedalieri e degli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico. Le norme, che riguardano anche i cosiddetti prodotti a “rischio ridotto’’, i cosiddetti Heat not Burn, rappresentano un adeguamento alla direttiva 2014/40/UE del Parlamento Europeo che riguarda lavorazione, presentazione e vendita dei prodotti del tabacco e dei prodotti ad esso correlati. Inoltre, va specificato, che si tratta di un atto dovuto per adempiere agli obblighi relativi alla legge n.75 (del 18 marzo 2008), ratifica ed esecuzione della Convenzione Quadro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per la lotta la tabagismo. Ci sono voluti 8 anni per ratificare la convenzione dell’OMS, un po’ in ritardo ma ce l’abbiamo fatta.

Lotta al tabagismo: l’Italia si adegua alle

normative europeeNUOVE CONFEZIONI, NUOVE REGOLE

E ADDIO AL FUMO IN MACCHINA SE C’È A BORDO UN MINORE

I NUOVI DIVIETI:

di Artur Silvio Tiseno

Sarà vietato fumare nelle auto, in sosta o in movimento, in presenza di minori e di donne in stato di gravidanza, ma anche all’aperto,

nelle «pertinenze esterne delle strutture universitarie ospedaliere, presidi ospedalieri

e IRCCS pediatrici e alle pertinenze esterne dei reparti di ginecologia e ostetricia,

neonatologia e pediatria delle strutture universitarie ospedaliere e dei presidi

ospedalieri e degli IRCCS».

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L’eccessivo consumo di saleè la causa di 1,65 milioni

di morti per disturbi cardiovascolari ogni anno,

un decimo del totale dei decessi per questo motivo, secondo

uno studio pubblicato dal New Englad Journal of Medicine,

che ha preso in considerazione la dieta e i decessi per motivi

cardiocircolatoriin 187 paesi.

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NAZIONALE//

SALUTE // SPORT // BENESSERE // N. 1 // 21

di Artur Silvio Tiseno / Foto Sandro Capatti

Il consumo di sale nel Belpaese è decisamente eleva-to: circa il doppio rispetto a quelle che sono le rac-comandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Inoltre, secondo uno studio pubblicato dal British Journal of Medicine, il consumo di sale vede un significativo incremento tra gli strati di popola-zione a basso livello occupazionale e di istruzione ed ha una concentrazione maggiore al Sud. Le con-seguenze sono rappresentate da variazioni impor-tanti dei livelli di rischio cardiovascolare. Dalla ricerca, realizzata nell’ambito del programma Minisal-Gircs, è emerso che il consumo medio di sale nella popolazione italiana adulta del sud Italia si attesta ad oltre 11 grammi al giorno, contro valo-ri inferiori ai 10 grammi giornalieri registrati nelle regioni centro-settentrionali.Secondo Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, questo studio “Fornisce indica-tori importanti per la costruzione di strategie mira-te di informazione e prevenzione delle malattie car-diovascolari e va nella direzione auspicata dal Who che indica proprio nella riduzione del consumo di sale alimentare uno degli obiettivi primari di queste strategie”.

Lo studio, nato da un team di cui fanno parte an-che i ricercatori dell’Osservatorio Epidemiologico Cardiovascolare dell’ISS, ha valutato il consumo alimentare di sodio e di potassio in un campione nazionale di popolazione generale adulta. Il cam-pione utilizzato per la presente analisi era costituito da 3857 uomini e donne, di età compresa fra 39 e 79 anni, campionati a caso in 20 regioni nell’ambito di un’indagine nazionale su un più vasto campio-ne condotta tra il 2008 ed il 2012 dall’Osservatorio Epidemiologico Cardiovascolare/Health Exami-nation Survey dell’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con l’Anmco-Hcf (Associazione Na-zionale Medici Cardiologi Ospedalieri-Fondazione per il Tuo Cuore). L’assunzione di sodio è stata sti-mata attraverso la misurazione dell’escrezione dei due elettroliti nelle urine delle 24 ore, i valori sono stati posti in relazione allo status socio-economico, in termini di livello di istruzione e di condizione occupazionale.I risultati hanno mostrato l’esistenza di un signi-ficativo gradiente nord-sud di escrezione di sodio; i partecipanti residenti nelle regioni del Sud Italia (in particolare, Calabria, Basilicata, Puglia e Sicilia) presentano un consumo di sale significativamente superiore a quello della maggior parte delle regioni del nord e centro Italia.

MALATTIE CARDIOVASCOLARIAL SUD SI CONSUMA

TROPPO SALE

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//NAZIONALE

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Con un semplice pap test le donne potranno conoscere il rischio individuale di sviluppare uno dei quattro tumori femminili più frequenti (seno, ovaio, collo dell’utero, en-dometrio) e salvare la propria vita. Questo l’obiettivo di FORECEE, un programma di ricerca finanziato dalla Commissione Europea, con il contributo della Onlus inglese Eve Appeal, per un totale di 8,9 milioni di Euro, una cifra mai stanziata prima per uno studio clinico in-novativo. Il progetto quadriennale è coordinato da Uni-versity College London (UCL) e raggruppa 14 partner in Europa, fra cui centri prestigiosi come il Karolinska Institute di Stoccolma o il tedesco Max Planck Institut; l’Istituto Europeo di Oncologia è l’unico partecipante per l’Italia e tutto il Sud Europa. Il reclutamento inizierà il primo settembre e sono previste in tutto 6.000 donne, di cui 1.000 italiane.

I tumori di seno, ovaio, collo dell’utero ed endometrio colpiscono ogni anno 516.000 donne in Europa, più di 1.400 al giorno, e rappresentano il 47% di tutti i tumori femminili. Mentre per il tumore del seno e della cervice la mortalità è in crollo grazie alla diagnosi precoce e al miglioramento delle terapie, per l’ovaio e l’endometrio i tassi di guaribilità sono rimasti invariati negli ultimi dieci anni perché non si è trovato uno strumento efficace di screening.

L’idea innovativa di FORECEE è cercare indicatori di rischio per tutti i quattro tumori analizzando le cellule prelevate con il pap-test. Di queste cellule, che proven-gono dalla cervice uterina, solo il 3% viene utilizzato per la diagnosi precoce delle displasie cervicali, lasciando quindi molto materiale disponibile per altri test. Una recente ricerca condotta da UCL ha dimostrato che le modifiche molecolari tipiche dei tumori mammari, ova-rici e dell’endometrio possono essere presenti anche in altre cellule epiteliali, in particolare in quelle cervicali prelevate con il pap test. Un semplice esame permetterà quindi di valutare mutazioni genetiche che possono pre-

disporre al rischio dei più frequenti tumori femminili, rendendone possibile la diagnosi precoce. Ma FORECEE non si fermerà allo studio del rischio genetico. È noto che esistono altri fattori di rischio in-dividuali oltre alle mutazioni genetiche. In particolare i fattori ambientali (virus e microbi), lo stile di vita (fumo, alimentazione, attività fisica), la storia riproduttiva, pos-sono causare mutazioni “epigenetiche” nel DNA, vale dire possono attivare o disattivare alcuni geni, modifi-cando il genoma. Ciò che oggi non sappiamo è in quale misura l’insieme di tutti questi fattori determina il rischio di sviluppare un tumore. Obiettivo di FORECEE è utilizzare un approccio che integra lo studio di tutti i fattori di rischio conosciuti, per indicare a ogni donna la probabilità di sviluppare uno dei quattro tumori nei successivi 5 o 10 anni. Il nuovo test che nascerà si chia-merà WID, Women’s cancer risk IDentification. «Predire il rischio di sviluppare una neoplasia è at-tualmente uno degli argomenti più pressanti di salute pubblica - dichiara Nicoletta Colombo, Direttore del Programma di Ginecologia Oncologica all’Istituto Europeo di Oncologia e investigatore principale dello studio FORECEE in Italia - Abbiamo assistito a simili progressi nell’ambito delle malattie cardiovascolari per le quali alcuni markers sono in grado di predire il rischio di infarto e ictus.

Il nostro progetto si propone di raggiungere un simile traguardo anche per i quattro tumori femminili, mediante un unico semplice test. Si tratta di un’importante rivoluzione culturale che pone l’attenzione non solo sul carcinoma mammario ma anche sulle altre neoplasie che possono colpire la donna. In particolare per il carcinoma ovarico è di fondamentale importanza identificare le donne a rischio di sviluppare la malattia per poter agire con azioni preventive sia di tipo medico (pillola con-traccettiva) sia di tipo chirurgico (annessiectomia profilattica). Avere un “pap test” anche per il tu-more dell’ovaio e dell’endometrio rappresenterebbe un’incredibile innovazione in grado di salvare innu-merevoli vite umane».

UN SOLO TEST PER TUTTI I TUMORI FEMMINILI:

all’Istituto Europeodi Oncologia prende il via

il primo studio europeo

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LA PAROLA AI MEDICI//

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LA GUERRAAL CANCRO E I SUOI INTERESSI

Sono testimone dello sviluppo della scienza in oncologia dal 1967, anno della mia prima pubblica-zione sul “Trattamento Endocrino Dei Tumori Della Mammella”.Cosa è successo in questo lungo periodo (~ 40 anni) di lotta o “guerra” al cancro?Fin dal suo esordio, fu Mary Lasker a combatterlo, schierando un esercito di pubblicitari e fiumi di denaro, reclutando perfino il presidente Nixon: prima di allora anche il solo nome della malattia, era impronunciabile!Già dall’inizio, avvenuto, come ricordato, più di 40 anni prima, la lotta contro il cancro ha combattuto molte battaglie sbagliate, e con armi inadeguate. Ufficialmente dichiarata da Nixon nel 1971, tale “guerra” è stata condotta con armi chimiche, tralas-ciando completamente le innumerevoli cause, ovvero tabacco, radiazioni, amianto e benzene, sostanze queste, la cui pericolosità era nota da anni o decenni.Negli anni 30, quindi molti anni prima della dichiarata lotta al cancro, molti ricercatori (tedeschi, giapponesi, inglesi, italiani, americani, ecc.) avevano dimostrato che il luogo di residenza e di lavoro, condizionano fortemente l’incidenza dei tumori.Naturale allora chiedersi come mai, se alcuni scienziati avevano sospettato cent’anni fa che le condizioni ambien-tali influiscono sulle genesi del cancro, si siano fatti così pochi progressi nel controllare le cause a fronte di tanti soldi invece indirizzati verso le sole cure nelle mani dell’industria chimica della salute?Il mondo e le persone devono essere pronti ad ascol-tare e capire. Oggi, per migliorare la lotta al cancro dobbiamo prima di tutto prevenirne l’insorgenza e trovare nuovi metodi (tecniche e cure) per evitare le recidive o le metastasi di milioni di sopravvissuti.Se avessimo rivolto i nostri sforzi in questa direzione fin dall’inizio, cosa che sarebbe stata assolutamente possibile dal momento che queste cause ambientali ed industriali erano conosciute da tempo, si sareb-bero risparmiate molte vite e tanta sofferenza ed avuto un baso tasso di mortalità.Fondamentale è ricordare che nella genesi del cancro, vi sono tre fattori, quello genetico, quello ambientale

ed il caso o “mutazioni genetiche”.Negli ultimi 50 anni, l’aumento della mortalità per malattie tumorali, ha fatto parlare di proporzioni epidemiche ed il cancro è stato definito la “Malattia del XX secolo”.Ora, nel XXI secolo, la situazione è migliorata, anche se in minima percentuale.Ci si chiede allora, pur facendo spesso confusione, come mai ci siano voluti solamente 10 anni per mandare l’uomo sulla Luna e, per contro, in più di 40 anni (Nixon 1971, dichiarazione di guerra al cancro con promessa di vittoria entro il 2000!) non si sia riuscito a debellare la malattia del secolo? Ragionando attentamente, si comprende come, arrivare sulla Luna era solo una sfida con problemi di tecnologia poiché le basi scientifiche erano chiare (Galileo, Newton, ecc.) mentre, per vincere i misteri del cancro è necessario capire la sua capacità di riproduzione e di aggressione dell’ospite. E’ quindi quest’ultima una questione biologica prima che tecnologica.Pur avendo fatto grandi passi in avanti dal lontano 1971, con l’identificazione degli oncogeni (ovvero i geni che accelerano l’insorgenza del tumore) e degli oncosoppressori (ovvero i geni che inibiscono l’insorgenza del tumore), siamo ancora complessiva-mente lontani dalla meta pur considerando i progressi della chirurgia conservativa, dell’uso combinato di vari chemioterapici (es. leucemie acute dei bambini) e le nuove applicazioni della radioterapia (Adroterapia, ecc.). L’utilizzo di farmaci mirati o anticorpi monoclonali ha notevolmente ridotto la tossicità delle terapie.Come dicevamo, siamo però lontani dal debellare questa patologia; infatti un fattore limitante è stato che la ricerca di base e le applicazioni cliniche hanno spesso proceduto su binari paralleli, anziché integrarsi e potenziarsi a vicenda.Negli Stati Uniti d’America, paese guida nelle ricerche scientifiche, le cure mediamente non rispondono al “gold standard”: neppure gli screening (mammella, utero, colon, ...) sono assicurati a tutti. La gestione degli ospedali è considerata componente importante della “Health Industry” (industria della salute) ed “Oncology is Big Business”.

Prima ParteProf. Rocco Gabriele Paolucci

“Coloro che vogliono un futuro diverso dal passato, devono studiare il passato”

Spinoza

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//RUBRICA

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Questi termini sorprendono e stupiscono noi Europei ove il sistema sanitario tiene, almeno per ora, anche se gli ospedali tendono a chiamarsi Aziende.Le vicende della guerra contro il cancro continuano ad essere alterne. Che si continuerà a progredire è certo, anche se scienza e fattori economici continu-eranno ad incrociarsi.Platone ricordava che quello che sappiamo è una costruzione sociale fondata sul punto d’incontro di convinzioni condivise e di verità presunte.La ricerca oncologica non è diversa da tutte le altre forme di conoscenza. Quello che crediamo di sapere sul cancro ha natura profondamente economica e politica e rispecchia le opinioni ed i valori di ha pagato il lavoro fatto, di chi ha richiesto o commissionato la ricerca, il quale decide se e quando renderla pubblica.Esempio paradigmatico è la riduzione di mortalità collegata al fumo: “Chi ci ha costretto ad attendere prove inconfutabili e imposto un prezzo elevato in termini di morti premature?” Molte persone sono morte mentre il dibattito sul tabacco si attardava (le prove iniziali risalgono al 1938) ben oltre quanto avrebbe dovuto!Oggi, il dibattito sulle sostanze chimiche e sulle radiazioni (RX, TAC, PET, ecc.) è stato formulato e spiegato da esperte strategie di relazioni pubbliche simili alle lungaggini pretestuose già utilizzate per il tabacco e per le sue relazioni con le malattie polmonari.Insistere sulla richiesta di prove assolute prima di fare qualcosa per evitare i danni stessi, significa

condannare le generazioni future.La buona notizia viene comunque dal rapporto 2016 della American Cancer Society, secondo il quale i tumori non crescono più! La mortalità per tumore negli USA è scesa del 23% progressiva-mente dal 1991. I nuovi casi ogni 100.000 abitanti sono in diminuzione del 3,3% per gli uomini e, invece, costante per le donne (mammella, utero).Sono questi, risultanti importanti, sostanzialmente dovuti ai progressi lenti ma significativi delle terapie, e soprattutto alla medicina preventiva primaria (ambiente, alimentazione, ecc.) e secondaria con la sempre maggiore diffusione degli screening. Si pensi che il solo tumore al colon ha avuto una diminuzione di mortalità dal 1991 di circa il 50%.Alcuni screening andrebbero invece corretti alla luce dei dati e dei risultati; un esempio è il valore di PSA per il tumore alla prostata, che ha dato risultati infelici, tali da portare ad un ripensamento di questo progetto o, addirittura, al suo abbandono.Di fronte a queste sfide, non dobbiamo limitarci a: “Non abbiamo gli strumenti. Il compito è enorme. Non riusciremo mai a farcela”. Il Rabbino risponde: ” Non sta a voi portare a termine il compito. Ma dovete iniziare” … così è scritto nel Talmud.

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SPORT//

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Comitato Regionale Emilia Romagna

Luca Pancalli: prima atleta olimpico, poi atleta paralimpico ed oggi è il presidente del Comitato Paralimpico Italiano (CIP). Un uomo di sport dotato di una visione ben chiara ed una forza di volontà tale da tramutare in realtà quelle cha altri-menti sarebbero rimaste soltanto idee.

Luca Pancalli è l’uomo giusto nel posto giusto: nonostante la crisi economica e le continue chiusu-re di enti pubblici, sotto la sua guida il Comitato Paralimpico Italiano ha fatto il più grande passo avanti della storia ottenendo il riconoscimento da parte dello Stato Italiano come ente autonomo di diritto pubblico. In occasione della tavola rotonda dal titolo ‘’Il cuore dell’atleta oltre l’ostacolo’’, organizzata dall’associazione di promozione sociale Abili allo Sport, il presidente ha voluto toccare con mano la manifestazione “Un PO di Sport”, uno dei pochi esempi in Italia in cui un’associazione del mondo paralimpico ha fatto da traino per lo sport tutto, arrivando a coinvolgere migliaia di persone.

In una chiacchierata, nella splendida cornice del centro civico di Sorbolo, Pancalli ha raccontato quelli che sono i traguardi raggiunti, gli obiettivi

verso i quali si vuole andare e quella che è la sua visione di Comitato Paralimpico.

“Oggi partiamo da un presupposto, non solo una nuova veste giuridica ma molto di più: aver elevato ad interesse pubblico, quindi a responsabilità collettiva, il mondo dello sport praticato dalle persone con disabilità può essere parte di un percorso virtuoso a sostegno della disabilità in generale. La competizione, giusto per usare un termine sportivo, si fa più complessa e difficile, soprattutto se si guarda il lavoro svolto in questi anni - ha spiegato Pancalli - sono convinto che riusciremo a lasciare il segno anche negli anni a venire, essere riusciti a formare un team disabile presso il dipartimento della Difesa è qualcosa che fino a qualche anno fa era impensabile e il riconoscimento ad ente autonomo di diritto pubblico è un passo che ci aiuta nel rapporto con il Miur e il Ministero della sanità”.

Recentemente il portale istituzionale del CIP ha pubblicato una lettera del presidente nella quale si dice che strategie, politica e bilanci sono impor-tanti, ma sono più importanti il cuore, la passione e la determinazione. Il presidente Pancalli ha

INCONTRO CON IL PRESIDENTE DEL COMITATO ITALIANO PARALIMPICO

LUCA PANCALLIIntervista e foto di Artur Silvio Tiseno

Con l’approvazione della legge 124/15 del 7 agosto 2015 sul riordino della Pubblica Amministrazione, il COMITATO ITALIANO PARALIMPICO ha ottenuto il riconoscimento formale di Ente Pubblico per lo sport praticato da persone disabili, alla stregua del CONI, mantenendo il ruolo di Confederazione delle Federazioni e Discipline Sportive Paralimpiche, sia a livello centrale che territoriale, con il compito di riconoscere qualunque organizzazione sportiva per disabili sul territorio nazionale e di garantire la massima diffusione dell’idea paralimpica ed il più proficuo avviamento alla pratica sportiva delle persone disabili, in stretta collaborazione con il CONI stesso. Il CIP riconosce 21 Federazioni Sportive Paralimpiche, 13 Discipline Sportive Para-limpiche, 13 Enti di Promozione Sportiva Paralimpici, 5 Associazioni Benemerite e alla stregua del CONI per lo sport olimpico. Per Statuto ha il compito di garantire la massima diffusione dell’idea paralimpica ed il più proficuo avviamento alla pratica sportiva delle persone disabili, in stretta collaborazione con il CONI stesso.

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approfondito questo suo concetto, spiegando di aver “sempre diffidato di chi antepone gli aspetti economici all’incapacità di raggiungere obiettivi.

Come disse Seneca: non è perché le cose sono difficili che non osiamo, è perché non osiamo che sono difficili. Mi spaventa molto di più la povertà di idee, il non avere un progetto né un obiettivo”.

Poi, parlando della ‘’famiglia paralimpica’’ ha aggiunto “c’è qualcosa che ci unisce: dolore e sofferenza, questa è la nostra forza. Quello che è stato per noi lo sport dev’essere un diritto per tanti ragazzi che non hanno ancora fatto questa esperienza”. Per il futuro del mondo paralimpico c’è bisogno anche di professionisti qualificati: dal punto di vista medico a quello della comunicazi-one, da quello tecnico a quello manageriale.

Questi profili sono spesso portati avanti dal volontariato, ma secondo il presidente Pancalli “bisogna passare dal volontariato a percorsi sostenuti e portati avanti a livello professionale, questo vale per tutti gli ambiti. Oggi dobbiamo

attirare l’attenzione di tanti giovani professionisti volenterosi portandoli ad innamorarsi del nostro movimento, questo non solo in una dimensione lavorativa ma anche per la consapevolezza di essere parte attiva nella trasformazione sociale del Paese attraverso lo sport paralimpico”.

Guardando al mondo paralimpico era impossibile non parlare della manifestazione Un PO di Sport, che partendo dal mondo paralimpico è riuscita a trainare decine di partner istituzionali e la parteci-pazione di migliaia di atleti di ogni disciplina. L’opinione di Pancalli riguardo questo tema è netta:

“Un PO di Sport è la dimostrazione del fatto che si può passare da una dimen-sione aiutata ad una dimensione che può aiutare”.I passi fatti sono tanti ed è altrettanta la strada ancora da percorrere, ma con un uomo come Luca Pancalli alla guida del Comitato Paralimpico Italiano non si può far altro che guardare al futuro con ottimismo.

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SPORT//

LO SPORT A PARMA RACCONTATO DA:

GIOVANNI MARANI

In questi anni cos’è stato fatto in ambito sportivo? L’azione dell’amministrazione si è sviluppata attraverso 5 linee di indirizzo rappresentate da strutture, ges-tione, diritto allo sport, lotta all’abbandono e market-ing territoriale. Questi temi sono tutti legati tra loro: il migliorare di uno porta ad un miglioramento degli altri e viceversa.La partenza è avvenuta con gli impianti, all’inizio ci sia-mo trovati a dover gestire il caos preesistente, soprat-tutto nell’ambito dei rapporti con i gestori.Nonostante le difficoltà iniziali, grazie anche alla resilienza del mondo sportivo, siamo riusciti ad acquisire una condizione ottimale senza far mai venir meno la valenza sociale dello sport.Inoltre, abbiamo collaborato con tutte quelle realtà che non avevano spazio: come sport paralimpici e i cosiddetti sport minori. Oggi, possiamo dire che Parma è diventata un punto di riferimento per queste due realtà: lo dimostra la visibilità mediatica di cui godono i nostri atleti paralimpici e coloro che appartengono al mondo degli sport minori.Nella gestione dello sport a Parma abbiamo preferito essere attrattivi per le federazioni piuttosto che per i grandi club degli ‘’sport maggiori’’ e i ‘’grandi eventi’’.

Il Palazzetto dello Sport di via Pellico sembra non

goda di ottima salute, qual’è la situazione? Anni fa si organizzavano grosse manifestazioni all’interno del Palazzetto, ma era già presente un parere dei vigili del fuoco che definiva la struttura come “inagibile’’. Noi, grazie ad un lento e faticoso lav-oro, siamo riusciti ad ottenere l’agibilità per circa 2500 persone e puntiamo ad aumentare la capienza della struttura entro il 2017. Comunque sia, esistono sempre due modi di vedere le cose: forma e sostanza, noi ab-biamo preferito concentrarci sulla sostanza. Sono passati gli anni della gloriosa Maxicono Parma, com’è cambiato il mondo della pallavolo?Quando c’era la Maxicono i tesserati erano circa 850, oggi sono oltre 4000. Le società sportive svolgono un ottimo lavoro e continuano a portare atleti ai massimi livelli. Negli ultimi anni qual è stata l’evoluzione degli sport paralimpici? In passato erano sconosciuti ai più, c’erano problemi di pratica e diffusione. Più che di un’opera di reclutamen-to c’era bisogno di un apparato comunicativo adegua-to. Negli ultimi 4 anni si sono visti grandi cambiamenti dal punto di vista comunicativo. Dopo Londra nulla è stato più come prima, da lì è cambiato il modo di ve-dere lo sport paralimpico.

Intervista all’assessore allo sport del Comune di Parma

di Artur Silvio Tiseno

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//SPORT

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BASKET: LAURA SPREAFICO CONVOCATA IN NAZIONALELa gialloblù ha partecipato al raduno con il Coach Capobianco Il Settore Squadre Nazionali Femminile in occasione del raduno della Nazionale Senior, in programma a Schio dal 14 al 20 febbraio 2016 e degli Incontri di Qualificazione al Campionato Europeo 2017 ha convocato la gialloblù Laura Spreafico.

Il raduno si è svolto a Schio, insieme alla partita valida per le qualificazioni, Italia – Montenegro che si è tenuta il 20 febbraio alle ore 19. In seguito a questo match le azzurre si sono recate a Tirana per il secondo incontro di questo raduno, Albania – Italia che si è svolto il 24 febbraio.

INAUGURATA LA NUOVA PALESTRA:ASSOCIAZIONE BOXE PARMA 1933.Inaugurata la nuova palestra dell’Associazione Boxe Par-ma 1933, al palazzetto dello sport di via Pellico.Un traguardo importate reso possibile grazie alla stretta collaborazione con l’Assessorato allo Sport del Comune di Parma che ha condiviso finalità e obiettivi della nuova pal-estra, mettendo a disposizione dell’Associazione il nuovo spazio per creare una struttura unica in Italia di queste dimensioni e fra le maggiori in Europa. Alla cerimonia inaugurale hanno partecipato le più altre cariche locali: il presidente dell’Associazione Boxe Parma 1933 Adriano Guareschi e il maestro di boxe Maurizio Zennoni, anime dell’iniziativa, l’assessore allo sport del Comune di Parma Giovanni Marani. Accanto a loro Alberto Brasca, Presiden-te della Federazione di Pugilato; Carlo Magri, Presidente Federazione Nazionale di Pallavolo; Carlo Nori, Presidente Lega Pro di Pugilato; Sergio Silvi giudice della Wbc -World Boxing Council, e tanti protagonisti della storia della Boxe a Parma.Dopo la benedizione, impartita da don Roberto Dattaro, la mattinata è proseguita con la consegna di diversi attestati ai pugili di oggi e di ieri, che sono seguiti ad un “amarcord” della boxe a Parma. “Si concretizza un sogno – ha detto il presidente di Boxe Parma 1933 Adriano Guareschi – è davvero una giornata storica per la boxe a Parma. La nuo-

va struttura rappresenta un tassello importante nella sto-ria dell’Associazione Boxe Parma, nata nel 1933, una delle prime in Italia. La nuova palestra è una struttura aperta al territorio, un lungo di incontro dove fare sport e crescere anche nel nome del pugilato. Boxe Parma 1933 conta 40 dilettanti e circa 10 profession-isti, l’auspicio è che grazie anche questo nuovo spazio at-trezzato possano crescere anche coloro che si appassio-nano alla boxe”. “E una bella giornata per lo sport a Parma - ha precisato l’assessore Giovanni Marani - grazie all’Associazione Boxe Parma che ha lavorato per dare vita a questa nuova pal-estra che nasce in nome dei valori veri dello sport tra cui quello dell’inclusione: prima di tutto uno spazio aperto a chi vuole crescere facendo sport e boxe in particolare. La nuova struttura, si inserisce in un piano di recupero fun-zionale del palazzetto dello sport”. Soddisfazione è stata espressa dalle altre autorità presenti che hanno sottoline-ato il valore della passione e dell’impegno che animano la boxe che rappresenta prima di tutto una scuola di vita. All’interno della nuova struttura è stato posizionato un Ring Olimpionico. Il Centro di Pugilato di Parma si con-figura, quindi, come punto di eccellenza e training sia per dilettati che per professionisti del Nord Italia. La missione del Centro sarà quella di prevedere la totale apertura a tutti gli sportivi, con particolare riguardo per i percorsi di specializzazione di pugilato dei dilettanti e del mondo dei professionisti.

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BENESSERE//

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PER GLI AMANTI DELLA PASTA POTREBBERO ARRIVARE A TAVOLA GLI SPAGHETTI ‘’SUPER’’, RICCHI IN FIBRE, PROTEINE E ANTIOSSIDANTI E POTENZIALMENTE UTILI A RIDURRE IL RISCHIO CARDIOVASCOLARE.I ‘’super-spaghetti’’ sono il frutto di una ricerca che va avanti da alcuni anni e coinvolge l’Università di Bologna, l’Università del Molise e l’ateneo di Granada. I ricercatori hanno di recente pubblicato gli ultimi risultati della loro ricerca sulla rivista Food Research International, dimostrando la possibilità di produrre i super-spaghetti in modo rispettoso dell’ambiente senza sprecare nulla del chicco di cereale. Il segreto è l’utilizzo di un metodo di separazione dei componenti del chicco stesso mediante l’aria (air-classifing). La procedura separa il cereale in due parti, una più grossa e ricca di fibre e antiossidanti, una più fine e più proteica. Lavorando poi con questi ‘’ingredienti’’ si ottiene la super-pasta che per il suo elevato contenuto in fibre e antiossidanti - si legge in una nota dell’ateneo spagnolo - potrebbe avere un ruolo nel ridurre il rischio cardiovascolare.

Con la consueta riapertura del 1° marzo, il circuito dei Musei del Cibo della provincia di Parma dà il via ad una stagione 2016 colma di eventi, degustazioni e laboratori didattici. Un anticipo di primavera per coloro che desid-erano approfittare del clima mite per organizzare le prime gite fuori porta e fare tappa nei templi della buona tavola di Parma, da poco insignita del titolo di “Città creativa della gastronomia UNESCO”. I Musei dedicati a Parmigiano Reggiano, Pomodoro, Pas-ta, Vino, Salame e Prosciutto sono ormai i protagonisti in-discussi degli itinerari culturali e golosi del territorio par-mense, tra rocche, castelli, pievi e teatri. Non solo sedi di notevole valore storico-architettonico, ma luoghi che tes-timoniano il legame indissolubile tra i prodotti e gli edifici che ne ospitano i musei e l’identità locale. Il primo appuntamento è per sabato 5 marzo alle 15,30 con l’inaugurazione della nuova Sala degustazione an-nessa al Museo del Vino di Sala Baganza. Per l’occasione l’ingresso al museo sarà libero e verrà offerto a tutti un brindisi beneaugurale. Alle ore 16,00, bambini e ragazzi dai 6 ai 12 anni potranno partecipare a “Tra anfore, tini e bottiglie”, un evento curato dalla Pro Loco Sala Baganza.

Guidati da Babette, figlia del Re di Francia, di casa alla Cor-te ducale di Parma, i partecipanti saranno coinvolti in una Caccia al Tesoro negli affascinanti ambienti del Museo alla scoperta dell’uva e delle stagioni della vigna.Domenica 6 marzo tappa al Museo della Pasta - nello sce-nario della Corte di Giarola (Collecchio), l’evento itiner-ante “Al Museo con Gusto!”, che rientra nel progetto del Comune di Parma “Crescere in Armonia, Educare al Be-nessere” con la collaborazione dei Musei del Cibo.Dalle 15,30 alle 17,30, visita guidata pensata per i piccoli dai 6 ai 12 anni, li accompagnerà attraverso l’allestimento museale, cercando di stimolare la curiosità di ciascuno. Seguirà un laboratorio interattivo sul Gusto, dove con rig-ore scientifico e modalità divertenti i partecipanti saran-no accompagnati alla scoperta di come funziona questo senso fondamentale quando si parla di alimentazione. L’evento è a cura di Roberta Mazzoni, Didattica Musei del Cibo. La partecipazione a tutti gli eventi è gratuita con preno-tazione obbligatoria. Per info: IAT Parma tel. 0521 218889, aperto tutti i giorni 9,00-19,00.

NUOVA STAGIONE PER I MUSEI DEL CIBO, DA MARZO VISITE, EVENTI E LABORATORI

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//NOTIZIE

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PRIMA RASSEGNA CINEMATOGRAFICACON LE REGOLE DELL’AUTISM FRIENDLYCinque appuntamenti al cinema Edison, dal 23 gennaio 2016. Un’iniziativa di Azienda USL, Comune di Parma e Solares Fondazione delle ArtiPer la prima volta a Parma è organizzata una rassegna cinematografica dedica-ta ai ragazzi, del tutto speciale, secondo il sistema dell’Autism friendly. Si tratta di piccoli accorgimenti che però hanno una grande rilevanza per chi soffre dei disturbi dello spettro autistico e di problemi sensoriali, utili a vivere senza prob-lemi l’esperienza del cinema. Le luci in sala non sono spente del tutto e i suoni sono leggermente più bassi del solito. E’ consentito muoversi liberamente nella sala, durante la proiezione, ed è pos-sibile portare cibo da casa. La rassegna, dopo la positiva esperienza pilota del maggio scorso, è organiz-zata dall’Azienda USL, dal Comune di Parma e da Solares Fondazione delle Arti. Sono cinque gli appuntamenti, tutti al cinema Edison di largo 8 marzo, sempre con inizio alle 16.30.Questo il calendario delle proiezioni:sabato 23 gennaio “Belle e Sebastien, l’avventura continua”; sabato 20 febbraio “Iqbal, bambini senza paura”; sabato 19 marzo “Giotto l’amico dei pinguini”; domenica 24 aprile “Il piccolo principe”; sabato 21 maggio “Heidi”.Il costo del biglietto è di 5.5 euro, mentre l’ingresso è gratuito per bambini e ragazzi con certificazione rilasciata ai sensi della Legge 104.

LA PROVINCIA NON HA PIÙ COMPETENZA PER LE ATTIVITÀ PRODUTTIVE E COMMERCIO, SANITÀ E POLITICHE SOCIALI Lo stabilisce la Legge regionale 13/2015 “Riforma del siste-ma di governo regionale e locale e disposizioni su città metropolitana di Bologna, Province, Comuni e loro un-ioni” dal 1° gennaio 2016 hanno cessato di essere di compe-tenza della Provincia. Anche le funzioni in materia di Attività produttive, commercio, Sanità e politiche sociali.A seguito delle convenzioni che la Regione stipulerà con le Province, parte delle funzioni relative alle Attività produt-tive, commercio e turismo verranno delegate alle Province con distacco del personale necessario al loro svolgimento. In particolare si tratta delle funzioni relative al coordinamento della gestione degli sportelli unici comunali per le attività produttive (SUAP),delle scelte di pianificazione inerenti le grandi strutture di vendita di rilievo sovracomunale, della definizione e gestione dei programmi turistici di promozi-one locale (PTPL).I procedimenti avviati dalla Provincia nell’ambito dei finan-ziamenti alle imprese affidati alle Province dalla Regione ver-ranno comunque conclusi dalla Provincia. SANITÀ E POLITICHE SOCIALI: Per i procedimenti relativi a alla gestione dei Registri delle organizzazioni di volontariato, delle associazioni di promozione sociale e dell’Albo region-ale delle cooperative sociali l’unico referente istruttorio è la Regione Emilia Romagna - Servizio coordinamento politiche sociali e socio educative, programmazione e sviluppo del sistema dei servizi di Viale Aldo Moro 21- 40127 – Bologna

IL SORRISO DI LELLA PER I PICCOLI PAZIENTI DEL MAGGIORE. All’Ospedale dei Bambini, piccola sfilata di carnevale con la collaborazione del Comando provinciale dei Vi-gili del Fuoco, in ricordo di Lucianella Ruggieri.L’associazione il Sorriso di Lella Onlus, in collaborazi-one con il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Parma e diverse associazioni del territorio, ha organ-izzato una mattinata di festa e di allegria per i piccoli pazienti dell’Ospedale dei Bambini. L’associazione, nata per ricordare Lucianella Ruggieri, il mezzo ufficiale dei Corpo dei Vigili del Fuoco arrivato fino al padiglione che ospita le strutture pediatriche, salutando poi i pic-coli pazzienti con luci e sirene, e fingendo di spegnere un incendio. Ai bambini sono stai portati dolcetti e maschere di carnevale, e consegnando al primario del reparto un casco dei vigili del fuoco.

LATTE CONTAMINATO, 29 GLI INDAGATILo scandalo scoppiò nella primavera 2014, quando un’operazione del Nas di Parma, coordinata dal pm Fabrizio Pensa, portò all'arresto quattro persone. Il latte usato per il Parmigiano presentava valori di aflatossina superiore al limite di legge o peggio ancora mescolato con acqua, trovate anche certificazioni taroccate o false facendo sembrare che tutto fosse in regola.Un anno e mezzo dopo l'inchiesta è stata chiusa. In 29, tra ex dipendenti del Centro agroalimentare «Bizzozero», imprenditori agricoli e allevatori, potrebbero andare a processo. Molti sono i reati a loro contestati, e per 11 di loro anche l'associazione a delinquere.

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EXPODI SPORT

SUL POA TAPPE

#unpodisport www.unpodisport.it

Info e programma completo:

Comitato Regionale Emilia Romagna

DAL 26 AGOSTO AD OTTOBRE 2016

UN PO DI SPORT è una innovativa manifestazione sportiva, un viaggio a tappe alla scoperta della riviera del grande fiume Po.

50 eventi sportivi33 eventi culturali - musicali

15 specialità enogastronomiche9 comuni in gioco per un Po senza frontiere.

UN PO DI SPORT attraverso i valori dello sport, promuove il territorio della riviera emiliana ricca di vita, cultura, arte, bellezze naturali.

CON IL PATROCINIO PER LA PRIMA EDIZIONE 2015:ORAGNIZZATO:

ANTEPRIMA 2 GIUGNO A SAN SECONDO