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SAN DONÀ DI PIAVE Bosco Fellini Riassunto del Piano del Gestione Forestale 2015-2025 Associazione Forestale di Pianura Obiettivi del Piano di Gestione OBIETTIVO 1: Aumento delle funzioni naturalistico-ambientali preservando e gestendo habitat, specie rare e minacciate e corridoi ecologici OBIETTIVO 2: Miglioramento delle funzioni turistiche, ricreative e sociali. Migliorare OBIETTIVO 3: Valorizzazione dei servizi e prodotti del bosco per aumentare la sostenibilità economica (biodiversità, acqua, fissazione di anidride carbonica, paesaggio, funzioni turistico-ricreative, etc.). Descrizione del bosco Il Bosco Fellini, che occupa complessivamente circa 12 ha, è stato realizzato nel corso del 2001, ad eccezione dei filari perimetrali, realizzati nel 1998. Si tratta di un’area posta ai margini dell’abitato di San Donà di Piave, in prossimità della zona industriale, su terreni ex agricoli, suddivisa in rimboschimento vero e proprio (circa 7 ha) ed aree con finalità e gestione diversa (aree aperte a prato, percorsi, aree a verde didattico, zone pic-nic, zone con giochi), per la superficie rimanente. Lungo il canale scolmatore Pivegan, a delimitazione dell’area a bosco verso la zona industriale, è stato realizzato un filare di pioppo bianco, pioppo cipressino e frassino, altri filari (con gelso, pioppo cipressino, bagolaro e tiglio), sono stati realizzati lungo il lato nord-est, gli altri lati sono recintati, ma con diversi accessi liberi. Nelle zone non a bosco, da segnalare la presenza di un’area didattica con diverse specie arboree (noce, gelso, robinia, platano, pioppo nero, betulla, pino silvestre, faggio, ed un frutteto misto). Il bosco è stato realizzato con due composizioni differenti, come da progetto iniziale, considerata la presenza di alcune bassure caratterizzate da maggiore umidità edafica. Per entrambi le formazioni, sono stati realizzati filari sinusoidali distanti tra loro circa 4 m, mentre sulle gli alberi sono stati posti ad una distanza di circa 3,1 m uno dall’altro, gli arbusti sono stati piantati tra le specie arboree ma in numero inferiore, per cui indicativamente ogni 4 piante arboree non era presente l’arbusto intermedio. Come detto, in sede di realizzazione è stato distinto un boschetto configurabile sostanzialmente come querco-carpineto, mentre la rimanente superficie si configura più come una formazione igrofila a pioppo e salice. Nella situazione attuale, stante anche la concreta difficoltà ad individuare le due tipologie, e per maggiore facilità di gestione, l’intera superficie a bosco viene considerato omogeneamente un querco- carpineto planiziale.

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SAN DONÀ DI PIAVE Bosco Fellini

Riassunto del Piano del Gestione Forestale 2015-2025

Associazione Forestale di Pianura

Obiettivi del Piano di Gestione

• OBIETTIVO 1: Aumento delle funzioni naturalistico-ambientali preservando e gestendo habitat, specie rare e minacciate e corridoi ecologici

• OBIETTIVO 2: Miglioramento delle funzioni turistiche, ricreative e sociali. Migliorare

• OBIETTIVO 3: Valorizzazione dei servizi e prodotti del bosco per aumentare la sostenibilità economica (biodiversità, acqua, fissazione di anidride carbonica, paesaggio, funzioni turistico-ricreative, etc.).

Descrizione del bosco

Il Bosco Fellini, che occupa complessivamente circa 12 ha, è stato realizzato nel corso del 2001, ad eccezione dei filari perimetrali, realizzati nel 1998. Si tratta di un’area posta ai margini dell’abitato di San Donà di Piave, in prossimità della zona industriale, su terreni ex agricoli, suddivisa in rimboschimento vero e proprio (circa 7 ha) ed aree con finalità e gestione diversa (aree aperte a prato, percorsi, aree a verde didattico, zone pic-nic, zone con giochi), per la superficie rimanente. Lungo il canale scolmatore Pivegan, a delimitazione dell’area a bosco verso la zona industriale, è stato realizzato un filare di pioppo bianco, pioppo cipressino e frassino, altri filari (con gelso, pioppo cipressino, bagolaro e tiglio), sono stati realizzati lungo il lato nord-est, gli altri lati sono recintati, ma con diversi accessi liberi. Nelle zone non a bosco, da segnalare la presenza di un’area didattica con diverse specie arboree (noce, gelso, robinia, platano, pioppo nero, betulla, pino silvestre, faggio, ed un frutteto misto). Il bosco è stato realizzato con due composizioni differenti, come da progetto iniziale, considerata la presenza di alcune bassure caratterizzate da maggiore umidità edafica. Per entrambi le formazioni, sono stati realizzati filari sinusoidali distanti tra loro circa 4 m, mentre sulle gli alberi sono stati posti ad una distanza di circa 3,1 m uno dall’altro, gli arbusti sono stati piantati tra le specie arboree ma in numero inferiore, per cui indicativamente ogni 4 piante arboree non era presente l’arbusto intermedio. Come detto, in sede di realizzazione è stato distinto un boschetto configurabile sostanzialmente come querco-carpineto, mentre la rimanente superficie si configura più come una formazione igrofila a pioppo e salice. Nella situazione attuale, stante anche la concreta difficoltà ad individuare le due tipologie, e per maggiore facilità di gestione, l’intera superficie a bosco viene considerato omogeneamente un querco-carpineto planiziale.

In tale formazione sono stati utilizzati: farnia, carpino bianco, frassino ossifillo, acero campestre, olmo campestre, tiglio, orniello, ciliegio e ciliegio montano e pioppo nero in numero decrescente, tra gli arbusti nocciolo, biancospino, ligustrello, corniolo, melo selvatico, prugnolo, pallon di maggio, spincervino, rosa canina, sambuco, lantana, fusaggine, frangola, sempre in numero decrescente. Nella formazione ascrivibile al bosco igrofilo sono stati utilizzati: salice bianco, ontano nero, frassino ossifillo, pioppo bianco, pioppo nero, olmo campestre; tra gli arbusti frangola, salice rosso, salice grigio, pallon di maggio, sambuco, spincervino, corniolo, biancospino, fusaggine, salice da ceste, sanguinella, nocciolo, prugnolo, sempre in numero decrescente. Il bosco si è sviluppato in modo abbastanza omogeneo, anche se sono evidenti delle aree in cui le piante hanno accrescimenti più contenuti (a tratti si è ancora nel forteto), mentre per la maggior parte formano una giovane o bassa perticaia, con altezze fino a 10 m, che raggiungono 12-13 nel salice bianco, e 15 m (diametri fino a 40 cm), nei pioppi. La copertura è regolare colma, la densità piuttosto elevata, il che ha comportato uno sviluppo notevole in altezza dei soggetti arborei, con piante tendenzialmente filate. Dal momento dell’impianto risultano effettuati, nel 2014, alcuni interventi di sfollo/diradamento, soprattutto a carico di pioppi e del piano arbustivo. La formazione ha una struttura monoplana, in cui però è in atto una evidente differenziazione dei piani, in cui ai pioppi, segue un piano inferiore formato sostanzialmente da frassini, olmi e salici, le querce sono tendenzialmente sottoposte, mentre buona parte degli arbusti resta su un piano dominato oppure è in sofferenza. E’ presente un certo numero di soggetti morti e qualche schianto sporadico, non è in atto rinnovazione se non di alcune specie arbustive, in alcune chiare a seguito di schianti o diradamenti, si sta insediando una certa rinnovazione di pioppo bianco e frassino, in ogni caso del tutto sporadica. La problematica fitopatologica più evidente è rappresentata da attacchi di oidio alle querce, non particolarmente rilevante. L’accesso all’area è agevole grazie agli esistenti percorsi e agli ingressi, all’interno del bosco il transito è comunque possibile e nel complesso agevole.

Localizzazione Comune di San Donà di Piave

Proprietario Comune di San Donà di Piave

Superficie (ha) 12.66

Forma di conduzione

In affitto privato

Funzione prevalente Bosco a prevalente funzione ambientale e turistica

Valori di Alta Conservazione -

Servizi ecosistemici forniti

• Prodotti medicinali e commestibili • Mitigazione impatti (e.g. visivi, acustici, etc.) • Sequestro di carbonio • Turistico – ricreativo

Interventi previsti nel periodo 2015-2025 1. Manutenzione capezzagne e percorsi ciclo-pedonali; 2. Ripristino cartellonistica; 3. In questo popolamento, è particolarmente rilevante la presenza della farnia, che

nella maggior parte dei casi è confinata al piano dominato e sta manifestando difficoltà ad un sviluppo adeguato. Sono quindi particolarmente importanti interventi decisi di diradamento sul piano dominante a carico soprattutto di specie ad accrescimento rapido (pioppo, salice, ma anche olmi e frassini). L’area è molto frequentata e quindi va posta particolare attenzione alla sicurezza delle piante in prossimità delle aree aperte e dei percorsi;

4. Vanno mantenuti i regolari sfalci delle aree a prato; 5. Interventi di ripulitura nelle aree soggette a diradamenti nel 2014 (8.89 ha) nel

periodo 2016-2015; 6. Partenariati innovativi per attività di gestione ordinaria e straordinaria; 7. Gli interventi dovranno seguire le “Linee Guida Appalti Responsabili” e “Linee

guida cartellonistica dell’AFP” disponibili presso il sito dell’Associazione.

Cartografia particellare (scala 1:10.000) Particella 4.2: Bosco di Via Carrer Particella 5: Bosco Fellini