Salve n. 64

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1 SALVE 64 MARZO 2012 PERIODICO DEL CREDITO VALDINIEVOLE INTERVISTA AD ALESSANDRO AZZI PRESIDENTE DI FEDERCASSE Analisi della fase post congressuale PARLA IL VICEDIRETTORE GENERALE ANDREA RINDI Le BCC formula vitale e necessaria IMPRENDITORI PARTE DINAMICA DELLA SOCIETÀ Il presidente di Assindustria Pistoia, Giuseppe Oriana parla di economia del territorio e sistema-paese INAUGURAZIONE A BIENTINA Rinnovati gli storici locali di Piazza Vittorio Emanuele LA ZONA DEL CUOIO NUOVA FRONTIERA Il giornalista Gabriele Nuti ce ne svela memorie e ricchezze TERME E SORGENTI DI MONTECATINI Storia e futuro nell’acqua Il presidente Alessandro Azzi durante il Congresso di Roma

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Periodico del Credito Valdinievole - Banca di Credito Cooperativo di Montecatini Terme e Bientina

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Page 1: Salve n. 64

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SALVE64MARZO 2012

PERIODICODEL CREDITO VALDINIEVOLE

IntervIsta adalessandro azzIPresIdente dI Federcasse

Analisi della fase post congressuale

Parla Il vIcedIrettoregenerale andrea rIndI

Le BCC formula vitale e necessaria

ImPrendItorI PartedInamIca della socIetà

Il presidente di Assindustria Pistoia, Giuseppe Oriana parla di economia del territorio e sistema-paese

InaugurazIone a BIentInaRinnovati gli storici locali di Piazza Vittorio Emanuele

la zona del cuoIonuova FrontIera

Il giornalista Gabriele Nutice ne svela memorie e ricchezze

terme e sorgentIdI montecatInI

Storia e futuro nell’acqua

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3 L’editoriale del presidente Alessandro Belloni

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C’è bisogno più che mai di cooperazioneIl presidente della Federazione Nazionale delle BCC, Alessandro Azzi, fa una completa e interessante analisi della fase post-congressuale

10 Le BCC formula vitale e più che mai necessariaIl punto del vicedirettore generale Andrea Rindi sul congresso nazionale

12 Gli imprenditori, parte dinamica della societàIl presidente di Assindustria Pistoia, Giuseppe Oriana parla di economia del territorio e sistema-paese

16 Filiale di Fucecchio, anello di congiunzione fra due territori

18 La Filiale di Bientina cambia volto

20 Patto a sostegno delle impreseCredito Valdinievole e Casartigiani insieme contro la crisi

21 Accordo a tutela dei professionistiIntesa con il Collegio dei Geometri di Pistoia

22

Cambiamenti sulla normativa fiscaleLe nuove regole, le nuove opportunità

24 Con il Credito Valdinievole l’Epifania è proprio una festa!Fotostory dell’iniziativa organizzata per i bambini il 6 gennaio

26 New York: ricordo di una vacanza unicaEmozioni a stelle e strisce del nostro Socio Giuseppe Arcucci

28 Una piccola grande crocieraNavigando fra storia e progresso, lungo il Canale dei Navicelli

30 Una gita particolareLa furia creativa di Picasso e la quiete del mare

34

La zona del Cuoio, nuova frontiera del Credito ValdinievoleGabriele Nuti ce ne svela memorie e ricchezze

38

Terme e sorgenti di MontecatiniStoria e futuro nell’acqua

42 Luci sul territorioIniziative, eventi e progetti sostenuti dal Credito Valdinievole

Via Ugo Foscolo, 16/2Montecatini Terme

DISTRIBUZIONE GRATUITARegistrazione Tribunaledi Pistoia n. 479 del 07.05.96

DIRETTORE RESPONSABILEMarco Maria Gulli

REDAZIONESimona [email protected]

HANNO COLLABORATO:Piera BenedettiMarilena EvangelistaStefano GiorgettiSergio Miele

FOTOGRAFIE- Archivio fotografico Credito Valdinievole- Foto Silvestri- Simona Caroti

L’editore si dichiara disponibile a regolare eventuali spettanze per le immagini delle quali non sia stato possibile reperire la fonte ImpaginazioneStefano Romani/Fran Montecatini

Stampato in 3700 copie daTipolito Vannini S.n.c. Buggiano SALVEè anche disponibile sul sitowww.creditovaldinievole.it

SOMMARIO

64MARZO 2012

PERIODICODEL CREDITO VALDINIEVOLE

Siamo all’inizio di un anno cru-ciale per il sistema Italia, l’Euro-pa, le imprese e per le singole famiglie. Uno spartiacque per tutti, caratte-

rizzato da profondi cam-biamenti, da “lacrime e sangue” ma anche dalla riscoperta dei valori, da un grande spirito di lot-ta e dalla volontà di non arrendersi. La decisione dell’Onu di proclamare il 2012 come “Anno internazionale delle co-operative”, non è ovviamente un evento casuale ma un segnale chiaro e inequivoca-bile sia sotto il profilo etico che meramente economico. Il primo aspetto riguarda l’es-senza della cooperazione in senso stretto, l’unione delle forze per il raggiungimento di un obiettivo comune, sia che si parli di singoli individui che di pool di imprese. La mutualità vista come elemento per dare vero significato all’attività aziendale, un fattore che va al di là del semplice business e rappresenta un faro acceso che punta co-stantemente il fuoco sulle persone e sul be-

nessere sociale e non solo su quello finan-ziario.Dal lato economico e aziendale, coope-rare vuol dire non solo muoversi insieme verso un traguardo comune, ma anche far rete per sostenersi, per cercare di elevarsi e raggiungere risultati che da soli sarebbero impensabili, o magari approcciare mercati nuovi altrimenti inarrivabili. Sicuramente si è voluto rendere merito al fatto che le cooperative dal 2008, nel corso di questi duri anni di crisi, si sono mostra-te imprese dinamiche e brillanti, che privi-legiano un’attenzione mirata all’efficienza e al servizio, e per le quali il business è un mezzo, non il fine. Imprese ad alto valore umano, caratterizzate da un lento moto, inarrestabile, che passo dopo passo, senza mai correre, ma anche senza mai fermarsi, sostengono costantemente i Soci, i dipen-denti e le proprie comunità.Non possiamo che sentirci pienamente coinvolti in tutto ciò, in questo particolare modo di intendere il lavoro, fatto di par-tecipazione, concretezza e di spinta verso il futuro. In quest’ottica assumono ancora più valore le attività di cui è protagonista il Credito Valdinievole, a partire dall’aper-

tura di una nuova filiale, la quindicesima, posta sul territorio di Fucec-chio. Un ulteriore allarga-mento dei confini, nuove potenzialità da cercare e sfruttare, ma anche nuovi posti di lavoro e un’estensione geografica

caratterizzata dalla crescita e dalla coesio-ne. In questo, avviandoci verso il secondo anno dalla fusione, un grosso ruolo è dato anche dal consolidamento dei territori ex Bientina, che è culminato nell’importante ristrutturazione degli storici locali di Piaz-za Vittorio Emanuele, inaugurati proprio lo scorso gennaio. Un intervento di ammo-dernamento che abbiamo fortemente vo-luto, che ha restituito alla città e alla sua comunità, ambienti più curati e funzionali, in linea con un passato fatto di tradizione e vicinanza alle persone, per noi continua fonte di ispirazione e sviluppo per il futuro.

L’editoriale del

presidenteAlessandro Belloni

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3 L’editoriale del presidente Alessandro Belloni

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C’è bisogno più che mai di cooperazioneIl presidente della Federazione Nazionale delle BCC, Alessandro Azzi, fa una completa e interessante analisi della fase post-congressuale

10 Le BCC formula vitale e più che mai necessariaIl punto del vicedirettore generale Andrea Rindi sul congresso nazionale

12 Gli imprenditori, parte dinamica della societàIl presidente di Assindustria Pistoia, Giuseppe Oriana parla di economia del territorio e sistema-paese

16 Filiale di Fucecchio, anello di congiunzione fra due territori

18 La Filiale di Bientina cambia volto

20 Patto a sostegno delle impreseCredito Valdinievole e Casartigiani insieme contro la crisi

21 Accordo a tutela dei professionistiIntesa con il Collegio dei Geometri di Pistoia

22

Cambiamenti sulla normativa fiscaleLe nuove regole, le nuove opportunità

24 Con il Credito Valdinievole l’Epifania è proprio una festa!Fotostory dell’iniziativa organizzata per i bambini il 6 gennaio

26 New York: ricordo di una vacanza unicaEmozioni a stelle e strisce del nostro Socio Giuseppe Arcucci

28 Una piccola grande crocieraNavigando fra storia e progresso, lungo il Canale dei Navicelli

30 Una gita particolareLa furia creativa di Picasso e la quiete del mare

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La zona del Cuoio, nuova frontiera del Credito ValdinievoleGabriele Nuti ce ne svela memorie e ricchezze

38

Terme e sorgenti di MontecatiniStoria e futuro nell’acqua

42 Luci sul territorioIniziative, eventi e progetti sostenuti dal Credito Valdinievole

Via Ugo Foscolo, 16/2Montecatini Terme

DISTRIBUZIONE GRATUITARegistrazione Tribunaledi Pistoia n. 479 del 07.05.96

DIRETTORE RESPONSABILEMarco Maria Gulli

REDAZIONESimona [email protected]

HANNO COLLABORATO:Piera BenedettiMarilena EvangelistaStefano GiorgettiSergio Miele

FOTOGRAFIE- Archivio fotografico Credito Valdinievole- Foto Silvestri- Simona Caroti

L’editore si dichiara disponibile a regolare eventuali spettanze per le immagini delle quali non sia stato possibile reperire la fonte ImpaginazioneStefano Romani/Fran Montecatini

Stampato in 3700 copie daTipolito Vannini S.n.c. Buggiano SALVEè anche disponibile sul sitowww.creditovaldinievole.it

SOMMARIO

64MARZO 2012

PERIODICODEL CREDITO VALDINIEVOLE

Siamo all’inizio di un anno cru-ciale per il sistema Italia, l’Euro-pa, le imprese e per le singole famiglie. Uno spartiacque per tutti, caratte-

rizzato da profondi cam-biamenti, da “lacrime e sangue” ma anche dalla riscoperta dei valori, da un grande spirito di lot-ta e dalla volontà di non arrendersi. La decisione dell’Onu di proclamare il 2012 come “Anno internazionale delle co-operative”, non è ovviamente un evento casuale ma un segnale chiaro e inequivoca-bile sia sotto il profilo etico che meramente economico. Il primo aspetto riguarda l’es-senza della cooperazione in senso stretto, l’unione delle forze per il raggiungimento di un obiettivo comune, sia che si parli di singoli individui che di pool di imprese. La mutualità vista come elemento per dare vero significato all’attività aziendale, un fattore che va al di là del semplice business e rappresenta un faro acceso che punta co-stantemente il fuoco sulle persone e sul be-

nessere sociale e non solo su quello finan-ziario.Dal lato economico e aziendale, coope-rare vuol dire non solo muoversi insieme verso un traguardo comune, ma anche far rete per sostenersi, per cercare di elevarsi e raggiungere risultati che da soli sarebbero impensabili, o magari approcciare mercati nuovi altrimenti inarrivabili. Sicuramente si è voluto rendere merito al fatto che le cooperative dal 2008, nel corso di questi duri anni di crisi, si sono mostra-te imprese dinamiche e brillanti, che privi-legiano un’attenzione mirata all’efficienza e al servizio, e per le quali il business è un mezzo, non il fine. Imprese ad alto valore umano, caratterizzate da un lento moto, inarrestabile, che passo dopo passo, senza mai correre, ma anche senza mai fermarsi, sostengono costantemente i Soci, i dipen-denti e le proprie comunità.Non possiamo che sentirci pienamente coinvolti in tutto ciò, in questo particolare modo di intendere il lavoro, fatto di par-tecipazione, concretezza e di spinta verso il futuro. In quest’ottica assumono ancora più valore le attività di cui è protagonista il Credito Valdinievole, a partire dall’aper-

tura di una nuova filiale, la quindicesima, posta sul territorio di Fucec-chio. Un ulteriore allarga-mento dei confini, nuove potenzialità da cercare e sfruttare, ma anche nuovi posti di lavoro e un’estensione geografica

caratterizzata dalla crescita e dalla coesio-ne. In questo, avviandoci verso il secondo anno dalla fusione, un grosso ruolo è dato anche dal consolidamento dei territori ex Bientina, che è culminato nell’importante ristrutturazione degli storici locali di Piaz-za Vittorio Emanuele, inaugurati proprio lo scorso gennaio. Un intervento di ammo-dernamento che abbiamo fortemente vo-luto, che ha restituito alla città e alla sua comunità, ambienti più curati e funzionali, in linea con un passato fatto di tradizione e vicinanza alle persone, per noi continua fonte di ispirazione e sviluppo per il futuro.

L’editoriale del

presidenteAlessandro Belloni

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Presidente, si è concluso da poco il XIV Congresso del Cre-dito Cooperativo, il tema scel-to è stato “Futuro da scrive-re”. Può dirci cosa ha significa-

to questo incontro, a sei anni dall’ultimo di Parma, per il nostro sistema?La tradizione di riunire gli Stati generali per tracciare il punto rotta del sistema, è una costante del Credito Cooperativo che si rin-nova dalla metà degli anni Sessanta. Il mo-tivo è vedere se, e come, il modello di ban-ca cooperativa che conosciamo ha bisogno o meno di correttivi o di nuove regole, sia dal punto di vista organizzativo interno che dal punto di vista normativo. Sei anni fa, a Parma, ci interrogammo su come rendere ancora più efficiente il siste-ma a rete delle BCC capace di salvaguarda-re l’autonomia delle singole Banche in una

C’è bisognopiù che maidi cooperazioneIl presidente della Federazione Nazionale delle BCC, Alessandro Azzi,fa una completa e interessante analisi della fase post-congressuale

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Presidente, si è concluso da poco il XIV Congresso del Cre-dito Cooperativo, il tema scel-to è stato “Futuro da scrive-re”. Può dirci cosa ha significa-

to questo incontro, a sei anni dall’ultimo di Parma, per il nostro sistema?La tradizione di riunire gli Stati generali per tracciare il punto rotta del sistema, è una costante del Credito Cooperativo che si rin-nova dalla metà degli anni Sessanta. Il mo-tivo è vedere se, e come, il modello di ban-ca cooperativa che conosciamo ha bisogno o meno di correttivi o di nuove regole, sia dal punto di vista organizzativo interno che dal punto di vista normativo. Sei anni fa, a Parma, ci interrogammo su come rendere ancora più efficiente il siste-ma a rete delle BCC capace di salvaguarda-re l’autonomia delle singole Banche in una

C’è bisognopiù che maidi cooperazioneIl presidente della Federazione Nazionale delle BCC, Alessandro Azzi,fa una completa e interessante analisi della fase post-congressuale

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logica di coesione. A Roma, nel dicembre scorso, abbiamo invece ragionato tutti in-sieme sulle caratteristiche che dovrà avere la BCC del futuro, posto che lo scenario nel quale ci muoviamo è del tutto nuovo rispet-to al passato e si muove con ritmi vortico-si. La crisi sta cambiando pelle all’economia ed alla finanza, la globalizzazione trasforma interi sistemi sociali e produttivi, si sente forte il bisogno di etica e di comportamen-ti virtuosi dopo aver assistito al declino mo-rale della finanza fine a se stessa. In questo contesto, il Credito Cooperativo deve porsi ricercando sempre più la massima efficien-za ed efficacia di azione, eliminando sovrap-posizioni laddove esistono ed ottimizzando

costi, ma anche ragionando, all’occorrenza, sul livello dimensionale ottimale delle singo-le banche o ribadendo al legislatore – penso alle norme di Basilea 3 – la propria specifi-cità ed il proprio ruolo per una diversa con-siderazione all’interno del quadro regola-mentare in via di definizione. E’ stato allora proprio questo il significato profondo del ritrovarsi a Roma, un appuntamento molto concreto, tutt’altro che rituale.Futuro da scrivere. Non sembra un eser-cizio facile, stando alla situazione attua-le del sistema Paese. Come possono le BCC candidarsi realmente ad essere uno dei pilastri sui quali impostare una stra-tegia di sviluppo?

Le BCC dallo scoppio della crisi hanno continuato a sostenere famiglie ed impre-se anche quando le altre banche limitava-no la concessione del credito. E’ questa loro funzione anticiclica ad essere stata utile all’economia reale, nonostante tutto. Il loro essere cooperative, cioè a proprietà diffusa e senza dover soddisfare un azio-nista di riferimento, capaci di accantonare utili a riserva negli anni favorevoli e di po-ter essere oggi, pertanto, ancora vicino ai territori, si è rivelato un elemento distinti-vo e competitivo. Questo è il modello che vogliamo rafforzare, consapevoli che oggi “c’è bisogno” più che mai di cooperazio-ne, e di cooperazione di credito. Da questo punto di vista il Credito Coope-rativo si candida, con la propria essenza, ad essere uno dei pilastri su cui costruire una ripresa possibile e non più rinviabile. A pat-to che il legislatore, e più in generale i rego-latori del mercato, comprendano l’essenza della cooperazione di credito e le sue speci-ficità. La crisi non è stata causata dalle ban-che cooperative, non ha molto senso per-tanto applicare loro tout court regole dise-gnate sulle banche che hanno fatto e fanno tuttora finanza speculativa. E’ prima di tut-to una sfida culturale quella che dobbiamo combattere. Sostenuta, però, internamente, dalla costante capacità di migliorarci, anche sapendo immaginare strumenti innovativi come il Fondo di Garanzia Istituzionale, il cui Statuto è stato approvato in dicembre dalla Banca d’Italia e annunciato proprio al Congresso di Roma, o, anche, nuove re-gole di governance. Mi riferisco alla appro-vazione dei nuovi Statuti delle nostre BCC, dimostrazione evidente della capacità del Credito Cooperativo di saper individuare in-ternamente soluzioni organizzative efficaci, ispirate alla massima trasparenza ed atten-zione verso Soci e clienti. Tra i temi discussi a Roma, anche quel-lo della dimensione ottimale delle BCC e degli organismi di secondo livello. Cosa dobbiamo immaginarci nel prossimo fu-turo, rispetto al disegno organizzativo conosciuto?Nel Congresso abbiamo tutti insieme ragio-nato di riassetto del versante associativo

secondo logiche di specializzazione, pola-rizzazione dei servizi, pratica concreta del-le sinergie. Abbiamo, inoltre, condiviso la necessità di procedere alla razionalizzazio-ne nel comparto dei centri servizi e dell’in-formatica. E abbiamo posto le basi per maggiori sinergie anche sul versante delle banche di secondo livello. Il tutto, con l’o-biettivo comune di rafforzare il modello di banca cooperativa e mutualistica. Essere banca, ed essere cooperativa mutualisti-ca, per una BCC, resterà sempre un tutt’u-no inscindibile. Ho avuto modo di dire con chiarezza, a Roma, che tra le due cose non c’è e non ci deve essere conflitto.Sono queste le principali indicazioni del Congresso, che impegnano ora tutti gli or-ganismi del sistema a tradurle in concreto. Rispetto alla dimensione ottimale, va det-to che su questo punto specifico non po-trà esserci un modello prefissato utile per tutte le situazioni. Il nostro è un Paese for-temente diversificato in termini economici e sociali. La dimensione ottimale è quella che sarà stata in grado di eliminare sprechi, duplicazioni e sovrapposizioni, ampliare la base sociale in termini anche qualitativi, in-somma di modellarsi al meglio sui territori e di rispondere meglio alle loro esigenze. Il tema degli organismi di secondo livello, poi, è funzionale a tutto questo, alla ri-cerca delle migliori sinergie possibili. Cosa dobbiamo immaginarci? Lo sapremo nei prossimi mesi, mi auguro. Certamente dob-biamo tendere ad un modello organizzati-vo snello e funzionale, capace di risposte veloci ed efficaci sia per quanto riguarda il versante associativo, che quello imprendi-toriale. Su quest’ultimo punto, uno dei più delicati, ho apprezzato la voglia del Con-gresso di superare difficoltà del passato per essere, anche su questo versante, au-tenticamente sistema. E non posso non ri-levare con interesse che già vi sono esempi concreti di tutto questo: penso ad esempio alla prossima asta BCE (28 febbraio 2012 ndr) alla quale il Credito Cooperativo par-teciperà con Iccrea Banca e le due Casse Centrali dopo aver definito una importante sinergia operativa, a tutto vantaggio delle banche del sistema.

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Alessandro Azzi è nato nel 1950 e si è lau-reato in giurisprudenza nel 1973, con 110 e lode, presso l’Università degli Studi di Parma. E’ un avvocato e ha lo studio nella sua città natale, Montichiari, in provincia di Brescia. Dal 1985 è presidente della Banca di Credito Cooperativo del Garda, già Cassa rurale Colli Morenici, e dal 1991 lo è anche della Fede-razione Lombarda delle BCC e della Federa-zione Italiana delle Banche di Credito Coope-rativo. Nell’ambito del Credito Cooperativo è consigliere di amministrazione e membro del Comitato esecutivo di Iccrea Holding, la capofila del Gruppo Bancario Iccrea, di cui è stato presidente dal 1995 al 1997 e dal 2001 al 2003. Dalla costituzione, nel 2000,

è presidente della Fondazione Tertio Millen-nio, la onlus del Credito Cooperativo Italia-no. Dal 2004, sempre dalla costituzione, è presidente del Fondo di Garanzia degli Ob-bligazionisti. Dal 2005 è consigliere dell’E-cra-Edizioni del Credito Cooperativo e della Fondazione Enzo Badioli, figura di spicco del movimento cooperativo. Dalla sua costitu-zione, nel 2008, è presidente del Fondo di Garanzia Istituzionale. Dal 1991 è consiglie-re e componente del Consiglio di Presidenza della Confederazione Cooperative Italiane in rappresentanza del Credito Cooperativo. È consigliere e membro del Comitato Esecuti-vo dell’Associazione Bancaria Italiana, di cui è stato anche vice presidente dal luglio 2008 al luglio 2010. Dal luglio 2008 al luglio 2010 è stato consigliere della Fondazione Felice Gianani, costituita dall’ABI nel 1993. Inoltre, sempre nell’ambito dell’ABI, dal 1999 è com-ponente del Comitato Piccole Banche e dal 2008 è consigliere della Federazione Banche Assicurazioni e Finanza. Da luglio 2005 è componente del Consiglio Direttivo dell’AI-RC e da gennaio 2006 ricopre la carica di consigliere di amministrazione dell’Universi-tà Cattolica del Sacro Cuore, di cui dal 2010 è anche membro del Comitato Direttivo. È inoltre componente del Comitato Scientifico presso il Comitato Nazionale Italiano Perma-nente per il Microcredito. Nel 2009 gli è sta-to attribuito il Premio Guido Carli-Banchiere dell’Anno e nel giugno scorso è stato no-minato Cavaliere del Lavoro dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

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logica di coesione. A Roma, nel dicembre scorso, abbiamo invece ragionato tutti in-sieme sulle caratteristiche che dovrà avere la BCC del futuro, posto che lo scenario nel quale ci muoviamo è del tutto nuovo rispet-to al passato e si muove con ritmi vortico-si. La crisi sta cambiando pelle all’economia ed alla finanza, la globalizzazione trasforma interi sistemi sociali e produttivi, si sente forte il bisogno di etica e di comportamen-ti virtuosi dopo aver assistito al declino mo-rale della finanza fine a se stessa. In questo contesto, il Credito Cooperativo deve porsi ricercando sempre più la massima efficien-za ed efficacia di azione, eliminando sovrap-posizioni laddove esistono ed ottimizzando

costi, ma anche ragionando, all’occorrenza, sul livello dimensionale ottimale delle singo-le banche o ribadendo al legislatore – penso alle norme di Basilea 3 – la propria specifi-cità ed il proprio ruolo per una diversa con-siderazione all’interno del quadro regola-mentare in via di definizione. E’ stato allora proprio questo il significato profondo del ritrovarsi a Roma, un appuntamento molto concreto, tutt’altro che rituale.Futuro da scrivere. Non sembra un eser-cizio facile, stando alla situazione attua-le del sistema Paese. Come possono le BCC candidarsi realmente ad essere uno dei pilastri sui quali impostare una stra-tegia di sviluppo?

Le BCC dallo scoppio della crisi hanno continuato a sostenere famiglie ed impre-se anche quando le altre banche limitava-no la concessione del credito. E’ questa loro funzione anticiclica ad essere stata utile all’economia reale, nonostante tutto. Il loro essere cooperative, cioè a proprietà diffusa e senza dover soddisfare un azio-nista di riferimento, capaci di accantonare utili a riserva negli anni favorevoli e di po-ter essere oggi, pertanto, ancora vicino ai territori, si è rivelato un elemento distinti-vo e competitivo. Questo è il modello che vogliamo rafforzare, consapevoli che oggi “c’è bisogno” più che mai di cooperazio-ne, e di cooperazione di credito. Da questo punto di vista il Credito Coope-rativo si candida, con la propria essenza, ad essere uno dei pilastri su cui costruire una ripresa possibile e non più rinviabile. A pat-to che il legislatore, e più in generale i rego-latori del mercato, comprendano l’essenza della cooperazione di credito e le sue speci-ficità. La crisi non è stata causata dalle ban-che cooperative, non ha molto senso per-tanto applicare loro tout court regole dise-gnate sulle banche che hanno fatto e fanno tuttora finanza speculativa. E’ prima di tut-to una sfida culturale quella che dobbiamo combattere. Sostenuta, però, internamente, dalla costante capacità di migliorarci, anche sapendo immaginare strumenti innovativi come il Fondo di Garanzia Istituzionale, il cui Statuto è stato approvato in dicembre dalla Banca d’Italia e annunciato proprio al Congresso di Roma, o, anche, nuove re-gole di governance. Mi riferisco alla appro-vazione dei nuovi Statuti delle nostre BCC, dimostrazione evidente della capacità del Credito Cooperativo di saper individuare in-ternamente soluzioni organizzative efficaci, ispirate alla massima trasparenza ed atten-zione verso Soci e clienti. Tra i temi discussi a Roma, anche quel-lo della dimensione ottimale delle BCC e degli organismi di secondo livello. Cosa dobbiamo immaginarci nel prossimo fu-turo, rispetto al disegno organizzativo conosciuto?Nel Congresso abbiamo tutti insieme ragio-nato di riassetto del versante associativo

secondo logiche di specializzazione, pola-rizzazione dei servizi, pratica concreta del-le sinergie. Abbiamo, inoltre, condiviso la necessità di procedere alla razionalizzazio-ne nel comparto dei centri servizi e dell’in-formatica. E abbiamo posto le basi per maggiori sinergie anche sul versante delle banche di secondo livello. Il tutto, con l’o-biettivo comune di rafforzare il modello di banca cooperativa e mutualistica. Essere banca, ed essere cooperativa mutualisti-ca, per una BCC, resterà sempre un tutt’u-no inscindibile. Ho avuto modo di dire con chiarezza, a Roma, che tra le due cose non c’è e non ci deve essere conflitto.Sono queste le principali indicazioni del Congresso, che impegnano ora tutti gli or-ganismi del sistema a tradurle in concreto. Rispetto alla dimensione ottimale, va det-to che su questo punto specifico non po-trà esserci un modello prefissato utile per tutte le situazioni. Il nostro è un Paese for-temente diversificato in termini economici e sociali. La dimensione ottimale è quella che sarà stata in grado di eliminare sprechi, duplicazioni e sovrapposizioni, ampliare la base sociale in termini anche qualitativi, in-somma di modellarsi al meglio sui territori e di rispondere meglio alle loro esigenze. Il tema degli organismi di secondo livello, poi, è funzionale a tutto questo, alla ri-cerca delle migliori sinergie possibili. Cosa dobbiamo immaginarci? Lo sapremo nei prossimi mesi, mi auguro. Certamente dob-biamo tendere ad un modello organizzati-vo snello e funzionale, capace di risposte veloci ed efficaci sia per quanto riguarda il versante associativo, che quello imprendi-toriale. Su quest’ultimo punto, uno dei più delicati, ho apprezzato la voglia del Con-gresso di superare difficoltà del passato per essere, anche su questo versante, au-tenticamente sistema. E non posso non ri-levare con interesse che già vi sono esempi concreti di tutto questo: penso ad esempio alla prossima asta BCE (28 febbraio 2012 ndr) alla quale il Credito Cooperativo par-teciperà con Iccrea Banca e le due Casse Centrali dopo aver definito una importante sinergia operativa, a tutto vantaggio delle banche del sistema.

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Alessandro Azzi è nato nel 1950 e si è lau-reato in giurisprudenza nel 1973, con 110 e lode, presso l’Università degli Studi di Parma. E’ un avvocato e ha lo studio nella sua città natale, Montichiari, in provincia di Brescia. Dal 1985 è presidente della Banca di Credito Cooperativo del Garda, già Cassa rurale Colli Morenici, e dal 1991 lo è anche della Fede-razione Lombarda delle BCC e della Federa-zione Italiana delle Banche di Credito Coope-rativo. Nell’ambito del Credito Cooperativo è consigliere di amministrazione e membro del Comitato esecutivo di Iccrea Holding, la capofila del Gruppo Bancario Iccrea, di cui è stato presidente dal 1995 al 1997 e dal 2001 al 2003. Dalla costituzione, nel 2000,

è presidente della Fondazione Tertio Millen-nio, la onlus del Credito Cooperativo Italia-no. Dal 2004, sempre dalla costituzione, è presidente del Fondo di Garanzia degli Ob-bligazionisti. Dal 2005 è consigliere dell’E-cra-Edizioni del Credito Cooperativo e della Fondazione Enzo Badioli, figura di spicco del movimento cooperativo. Dalla sua costitu-zione, nel 2008, è presidente del Fondo di Garanzia Istituzionale. Dal 1991 è consiglie-re e componente del Consiglio di Presidenza della Confederazione Cooperative Italiane in rappresentanza del Credito Cooperativo. È consigliere e membro del Comitato Esecuti-vo dell’Associazione Bancaria Italiana, di cui è stato anche vice presidente dal luglio 2008 al luglio 2010. Dal luglio 2008 al luglio 2010 è stato consigliere della Fondazione Felice Gianani, costituita dall’ABI nel 1993. Inoltre, sempre nell’ambito dell’ABI, dal 1999 è com-ponente del Comitato Piccole Banche e dal 2008 è consigliere della Federazione Banche Assicurazioni e Finanza. Da luglio 2005 è componente del Consiglio Direttivo dell’AI-RC e da gennaio 2006 ricopre la carica di consigliere di amministrazione dell’Universi-tà Cattolica del Sacro Cuore, di cui dal 2010 è anche membro del Comitato Direttivo. È inoltre componente del Comitato Scientifico presso il Comitato Nazionale Italiano Perma-nente per il Microcredito. Nel 2009 gli è sta-to attribuito il Premio Guido Carli-Banchiere dell’Anno e nel giugno scorso è stato no-minato Cavaliere del Lavoro dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

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importante progetto?Il Fondo di Garanzia Isti-tuzionale, FGI, al quale lei si riferisce, non è un Fon-do di sostegno per le BCC in crisi. Anzi, il suo scopo è proprio quello di impe-dire – attraverso sinergie di rete gestite in chiave solidale – che si verifichi-no situazioni di criticità e quindi di evitare costose e, molto spesso, difficili ope-razioni di salvataggio. Nel suo intervento al Con-gresso di Roma, il vicedi-rettore della Banca d’Italia Anna Maria Tarantola ha annunciato l’approvazio-ne da parte dell’Istituto centrale dello Statuto del Fondo, che ades-so potrà finalmente entrare nella sua fase operativa, dopo diversi anni di gestazione fortemente condizionati dalla situazione economica nel frattempo peggiorata.Quelli che erroneamente si potrebbero de-finire “ritardi” nella attuazione del Fondo, sono in realtà conseguenze della originali-tà e della complessità di un progetto che in Italia rappresenta una novità assoluta e che la stessa Banca d’Italia ha compreso essere qualcosa di totalmente innovativo, per il quale era indispensabile procedere con la necessaria attenzione e con spirito aperto e costruttivo. Ed è quello che è re-almente accaduto. L’FGI assorbirà le fun-zioni dell’attuale Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti ed estenderà ulteriormen-te le già ampie tutele che il Credito Coo-perativo offre oggi ai propri depositanti ed a coloro che gli affidano il risparmio. Inoltre, grazie all’FGI le BCC potranno be-neficiare della “ponderazione zero” per i prestiti infragruppo, come già avviene per importanti network bancari europei. Per noi questo significherà non dover im-mobilizzare risorse patrimoniali, potendo aumentare la capacità di credito a fami-glie ed imprese. Come ha acutamente sot-tolineato Massimo Mucchetti sul Corriere della Sera, questa innovazione consentirà

alle BCC di operare come un gruppo bancario inte-grato, il quarto del Pae-se, pur salvaguardando l’autonomia di ciascuna di esse. Penso che tutto il Credito Cooperativo deb-ba essere davvero orgo-glioso di questo risultato.Per affrontare con più forza e impatto il merca-to di domani sono previ-ste sinergie tra banche o società del sistema?L’FGI è un modello mira-bile di sinergia di sistema: forse oggi ancora non ci rendiamo completamen-te conto di cosa signi-fichi. Non ci sono altre

esperienze simili nel nostro Paese. L’aver saputo mantenere il valore dell’autono-mia e, al tempo stesso, compreso l’impor-tanza di dover fare ed essere sempre più “rete”, rappresenta un fatto di portata storica. Certo, impone anche a tutti noi un cambiamento di mentalità. Ma la realtà di oggi e le pressioni competitive impon-gono un ripensamento dei vecchi schemi cui eravamo abituati. Lo stesso vale per il comparto industriale. Ho già detto pri-ma come ci sono già esempi importanti di collaborazione tra le nostre banche di se-condo livello che andranno ulteriormente rafforzate o sviluppate su progetti nuovi, innovativi anch’essi.Posso dire solo una cosa: per la coope-razione di credito i prossimi tre – cinque anni saranno forse più importanti dei dieci anni precedenti. Questo impone attenzio-ne, lungimiranza, capacità di “guardare oltre” e di saper lavorare a mente aperta, superando tanti schemi del passato. E’ un impegno che deve vedere coinvolti non solo i dirigenti nazionali, ma tutti coloro, dal presidente di Federcasse fino al più lontano collaboratore, che incarnano ogni giorno un modo davvero “differente” di essere al servizio dei territori. E’ un impe-gno importante, ma utile al Paese. Di que-sto dobbiamo essere convinti.

“Per la cooperazione di cre-dito i prossimi tre - cinque anni saranno importanti. Questo impone attenzio-ne, lungimiranza, capacità di guardare oltre e di saper lavorare a mente aperta, su-perando tanti schemi del passato. E’ un impegno che deve vedere coinvolti non solo i dirigenti nazionali, ma tutti coloro, dal presidente di Federcasse al più lonta-no collaboratore, che incar-nano ogni giorno un modo davvero differente di essere al servizio dei territori.”

Tra gli argomenti più caldi, la pressione normativa e regolamentare sulle ban-che. Lei ha più volte sottolineato come, per mettere in sicurezza il sistema, si ri-schi di penalizzare le banche virtuose, come le BCC, che non hanno causato la crisi, hanno mostrato di saper svolgere ancora un ruolo di sostegno all’econo-mia reale, ma rispetto alle quali le nuove regole che vanno delineandosi non fan-no alcuna distinzione. Come è possibile uscire da questo impasse?Credo che tutto si giochi sulla capacità che avremo di convincere i nostri principali in-terlocutori istituzionali della specificità del-la cooperazione di credito, del suo ruolo e della sua capacità di essere, come dicevo prima, anticiclica. Quando parlo di speci-ficità mi riferisco a cose per noi ovvie ma che poi, sorprendentemente, sembrano non conosciute da chi dovrebbe disegnare le regole del gioco. Prendo ancora a rife-rimento Basilea 3 e le nuove norme euro-pee, una Direttiva ed un Regolamento, che si vanno definendo in questi mesi. Il tema principale è quello del rafforzamento pa-trimoniale delle Banche, ma ad esempio, un conto è essere una banca spa che può ricorrere ai risparmiatori ed al mercato; un altro essere una BCC che si può capitaliz-zare solo facendo utili ed accantonandone

una quota del 70 per cento a riserva. La normativa in divenire non fa alcuna di-stinzione sulla tipologia di banche, come anche sul fatto che ce ne sono alcune che in portafoglio hanno titoli tossici e speculativi, ed altre che invece posseggono titoli di sta-to del proprio paese, a loro volta fortemen-te penalizzati dai rating. C’è, insomma, un terreno di gioco assolutamente non livella-to. Che penalizza paradossalmente i virtuo-si, coloro che non solo non hanno causato la crisi, ma che poi hanno dimostrato di po-ter essere un punto di riferimento importan-te per impostare strategie di ripresa.E’ quindi una battaglia prima di tutto culturale, come dicevo. Comunque, in gennaio abbiamo rappresentato tutte queste istanze alla Commissione Finan-ze della Camera. Ci auguriamo che l’in-teresse nei nostri confronti che abbiamo riscontrato in quella occasione poi, alla prova dei fatti, si traduca in iniziative concrete. Un altro elemento strategico è poi rappresentato dall’azione comune delle banche cooperative europee rispet-to alle istituzioni comunitarie. Le BCC, attraverso Federcasse, partecipano atti-vamente all’elaborazione delle proposte unitarie in chiave europea. Ci parli del Fondo di Garanzia a sostegno delle BCC in crisi, a che punto è questo

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importante progetto?Il Fondo di Garanzia Isti-tuzionale, FGI, al quale lei si riferisce, non è un Fon-do di sostegno per le BCC in crisi. Anzi, il suo scopo è proprio quello di impe-dire – attraverso sinergie di rete gestite in chiave solidale – che si verifichi-no situazioni di criticità e quindi di evitare costose e, molto spesso, difficili ope-razioni di salvataggio. Nel suo intervento al Con-gresso di Roma, il vicedi-rettore della Banca d’Italia Anna Maria Tarantola ha annunciato l’approvazio-ne da parte dell’Istituto centrale dello Statuto del Fondo, che ades-so potrà finalmente entrare nella sua fase operativa, dopo diversi anni di gestazione fortemente condizionati dalla situazione economica nel frattempo peggiorata.Quelli che erroneamente si potrebbero de-finire “ritardi” nella attuazione del Fondo, sono in realtà conseguenze della originali-tà e della complessità di un progetto che in Italia rappresenta una novità assoluta e che la stessa Banca d’Italia ha compreso essere qualcosa di totalmente innovativo, per il quale era indispensabile procedere con la necessaria attenzione e con spirito aperto e costruttivo. Ed è quello che è re-almente accaduto. L’FGI assorbirà le fun-zioni dell’attuale Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti ed estenderà ulteriormen-te le già ampie tutele che il Credito Coo-perativo offre oggi ai propri depositanti ed a coloro che gli affidano il risparmio. Inoltre, grazie all’FGI le BCC potranno be-neficiare della “ponderazione zero” per i prestiti infragruppo, come già avviene per importanti network bancari europei. Per noi questo significherà non dover im-mobilizzare risorse patrimoniali, potendo aumentare la capacità di credito a fami-glie ed imprese. Come ha acutamente sot-tolineato Massimo Mucchetti sul Corriere della Sera, questa innovazione consentirà

alle BCC di operare come un gruppo bancario inte-grato, il quarto del Pae-se, pur salvaguardando l’autonomia di ciascuna di esse. Penso che tutto il Credito Cooperativo deb-ba essere davvero orgo-glioso di questo risultato.Per affrontare con più forza e impatto il merca-to di domani sono previ-ste sinergie tra banche o società del sistema?L’FGI è un modello mira-bile di sinergia di sistema: forse oggi ancora non ci rendiamo completamen-te conto di cosa signi-fichi. Non ci sono altre

esperienze simili nel nostro Paese. L’aver saputo mantenere il valore dell’autono-mia e, al tempo stesso, compreso l’impor-tanza di dover fare ed essere sempre più “rete”, rappresenta un fatto di portata storica. Certo, impone anche a tutti noi un cambiamento di mentalità. Ma la realtà di oggi e le pressioni competitive impon-gono un ripensamento dei vecchi schemi cui eravamo abituati. Lo stesso vale per il comparto industriale. Ho già detto pri-ma come ci sono già esempi importanti di collaborazione tra le nostre banche di se-condo livello che andranno ulteriormente rafforzate o sviluppate su progetti nuovi, innovativi anch’essi.Posso dire solo una cosa: per la coope-razione di credito i prossimi tre – cinque anni saranno forse più importanti dei dieci anni precedenti. Questo impone attenzio-ne, lungimiranza, capacità di “guardare oltre” e di saper lavorare a mente aperta, superando tanti schemi del passato. E’ un impegno che deve vedere coinvolti non solo i dirigenti nazionali, ma tutti coloro, dal presidente di Federcasse fino al più lontano collaboratore, che incarnano ogni giorno un modo davvero “differente” di essere al servizio dei territori. E’ un impe-gno importante, ma utile al Paese. Di que-sto dobbiamo essere convinti.

“Per la cooperazione di cre-dito i prossimi tre - cinque anni saranno importanti. Questo impone attenzio-ne, lungimiranza, capacità di guardare oltre e di saper lavorare a mente aperta, su-perando tanti schemi del passato. E’ un impegno che deve vedere coinvolti non solo i dirigenti nazionali, ma tutti coloro, dal presidente di Federcasse al più lonta-no collaboratore, che incar-nano ogni giorno un modo davvero differente di essere al servizio dei territori.”

Tra gli argomenti più caldi, la pressione normativa e regolamentare sulle ban-che. Lei ha più volte sottolineato come, per mettere in sicurezza il sistema, si ri-schi di penalizzare le banche virtuose, come le BCC, che non hanno causato la crisi, hanno mostrato di saper svolgere ancora un ruolo di sostegno all’econo-mia reale, ma rispetto alle quali le nuove regole che vanno delineandosi non fan-no alcuna distinzione. Come è possibile uscire da questo impasse?Credo che tutto si giochi sulla capacità che avremo di convincere i nostri principali in-terlocutori istituzionali della specificità del-la cooperazione di credito, del suo ruolo e della sua capacità di essere, come dicevo prima, anticiclica. Quando parlo di speci-ficità mi riferisco a cose per noi ovvie ma che poi, sorprendentemente, sembrano non conosciute da chi dovrebbe disegnare le regole del gioco. Prendo ancora a rife-rimento Basilea 3 e le nuove norme euro-pee, una Direttiva ed un Regolamento, che si vanno definendo in questi mesi. Il tema principale è quello del rafforzamento pa-trimoniale delle Banche, ma ad esempio, un conto è essere una banca spa che può ricorrere ai risparmiatori ed al mercato; un altro essere una BCC che si può capitaliz-zare solo facendo utili ed accantonandone

una quota del 70 per cento a riserva. La normativa in divenire non fa alcuna di-stinzione sulla tipologia di banche, come anche sul fatto che ce ne sono alcune che in portafoglio hanno titoli tossici e speculativi, ed altre che invece posseggono titoli di sta-to del proprio paese, a loro volta fortemen-te penalizzati dai rating. C’è, insomma, un terreno di gioco assolutamente non livella-to. Che penalizza paradossalmente i virtuo-si, coloro che non solo non hanno causato la crisi, ma che poi hanno dimostrato di po-ter essere un punto di riferimento importan-te per impostare strategie di ripresa.E’ quindi una battaglia prima di tutto culturale, come dicevo. Comunque, in gennaio abbiamo rappresentato tutte queste istanze alla Commissione Finan-ze della Camera. Ci auguriamo che l’in-teresse nei nostri confronti che abbiamo riscontrato in quella occasione poi, alla prova dei fatti, si traduca in iniziative concrete. Un altro elemento strategico è poi rappresentato dall’azione comune delle banche cooperative europee rispet-to alle istituzioni comunitarie. Le BCC, attraverso Federcasse, partecipano atti-vamente all’elaborazione delle proposte unitarie in chiave europea. Ci parli del Fondo di Garanzia a sostegno delle BCC in crisi, a che punto è questo

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presidente, Alessandro Belloni e a una folta rappresentanza di amministratori.“Le BCC potranno contare, presto, su una rete di protezione unica nel panorama ban-cario - dice Rindi - siamo, infatti, vicini a un traguardo strategico, prossimi a varare uno strumento che è al contempo di preven-zione e salvaguardia. Il Fondo di Garanzia Istituzionale, che opererà in raccordo con il Fondo di Garanzia dei Depositanti, suggel-lerà la nostra capacità di autoregolamenta-zione e ci consentirà di adempiere in modo ancor più efficace e innovativo a uno dei principi chiave dello Statuto: la promozione del miglioramento economico e sociale del territorio”.Rete di servizio, di rappresentanza, di pro-tezione e di conoscenza. Un concetto evo-luto di sistema in cui il Movimento acquista sempre più valore rispetto alle sue singole parti, consentendo a ogni Banca di espri-mere la sua individualità e autonomia con la sicurezza dell’innovazione e della tutela di una comunità che parla lo stesso lin-guaggio e vive gli stessi valori. “Sono esempi di questa lingua comune - aggiunge il vicedirettore - il modello di corporate governance espresso dal nuovo Statuto, adottato dalla Banca il 28 novem-bre scorso e il modello di controllo rischi declinato nei Fondi di Garanzia. Ma dob-biamo fare di più e nel corso del Congresso questi obiettivi sono stati analizzati molto dettagliatamente”. “E’ necessario - conti-nua Rindi - razionalizzare i centri servizio e realizzarne uno solo, un cammino già in es-sere, primi passi importanti in questa dire-zione sono già stati compiuti, e ottimizzare i sistemi informativi nel mondo delle BCC, passando dai quattro attuali a uno solo sia per unificare che per risparmiare”.A proposito di ottimizzazione dei costi, il Credito Valdinievole da tempo sta lavoran-do, e con buoni risultati, nell’ottica della ri-duzione del cost income (il rapporto tra co-sti operativi e il margine di intermediazio-ne, un indicatore di bilancio molto valido come specchio dell’efficienza gestionale). “Sì, lo confermo - afferma Rindi - siamo tra le BCC più virtuose della Toscana e il nostro cost income è di almeno dieci punti inferio-

re alla media nazionale delle BCC. Natural-mente cerchiamo sempre un equilibrio tra la riduzione dei costi e l’innovazione e la crescita. Diciamo che il Credito Valdinievo-le fa passi importanti, ma li pondera bene cercando di contemperare, nell’interesse comune, senso della misura e sviluppo”.Al Congresso era presente come relatrice anche il vicedirettore della Banca d’Italia, Anna Maria Tarantola. Da lei sono venute parole di peso sul valore delle nostre ban-che e sul rilievo del Fondo di Garanzia Isti-tuzionale. “Proprio nei giorni precedenti al Congresso la Banca d’Italia - dice Rindi - aveva approvato lo Statuto dell’FGI e la dottoressa Tarantola lo ha descritto come un fattore di sviluppo del network del Cre-dito Cooperativo che accelererà i processi di integrazione delle componenti associati-ve e produttive, di omogeneizzazione dei sistemi informativi di categoria, di rafforza-mento dei processi operativi e di risk mana-gement delle singole banche”. “La dotto-ressa ha, inoltre, riportato un’affermazione importante di Tommaso Padoa Schioppa, che sia noi che lavoriamo all’interno delle BCC, sia i Soci e i clienti, dobbiamo sempre tenere ben presenti per irrobustire il nostro senso di appartenenza a qualcosa di uni-co”. Le BCC sono operatori di frontiera che por-tano i servizi bancari dove non arrivereb-bero, sostengono iniziative imprenditoriali individuali, favoriscono lo sviluppo econo-mico di nuove comunità. Contrariamente a un’opinione diffusa, nel loro habitat deno-tano una capacità di fornire credito mag-giore delle altre banche. La banca di credito cooperativo rimane per l’economia, per il sistema bancario e per la Banca d’Italia una formula pienamente vitale e più che mai necessaria.“Dopo queste parole - conclude Rindi - il futuro da scrivere lo affronteremo con un forte richiamo venuto dai giovani Soci del Credito Cooperativo che hanno concluso i lavori congressuali con tre spunti di assolu-to valore: ottimismo, fiducia, coraggio. Con questa visione vorremmo scrivere il futuro della nostra Banca a favore della comunità locale alla quale appartiene”.

Le BCC formula vitalee più che mai necessariaIl punto del vicedirettore generale Andrea Rindisul congresso nazionale

“Sono state due, essenzialmente, le linee portanti del Congresso di Federcasse che si è svolto a Roma

dall’8 all’11 dicembre scorsi: il Fondo di Garanzia Istituzionale e la realizzazione di un nuovo modello di business delle Banche di Credito Cooperativo, grazie a più ampie sinergie tra le società del gruppo bancario, una prioritaria razionalizzazione dei costi e una maggiore efficienza dell’intera rete del Movimento”.Il vicedirettore generale del Credito Valdi-nievole, Andrea Rindi (nella foto), traccia per noi un’analisi dei punti salienti del Con-gresso al quale ha partecipato insieme al direttore generale, Leonardo Quiriconi, al

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presidente, Alessandro Belloni e a una folta rappresentanza di amministratori.“Le BCC potranno contare, presto, su una rete di protezione unica nel panorama ban-cario - dice Rindi - siamo, infatti, vicini a un traguardo strategico, prossimi a varare uno strumento che è al contempo di preven-zione e salvaguardia. Il Fondo di Garanzia Istituzionale, che opererà in raccordo con il Fondo di Garanzia dei Depositanti, suggel-lerà la nostra capacità di autoregolamenta-zione e ci consentirà di adempiere in modo ancor più efficace e innovativo a uno dei principi chiave dello Statuto: la promozione del miglioramento economico e sociale del territorio”.Rete di servizio, di rappresentanza, di pro-tezione e di conoscenza. Un concetto evo-luto di sistema in cui il Movimento acquista sempre più valore rispetto alle sue singole parti, consentendo a ogni Banca di espri-mere la sua individualità e autonomia con la sicurezza dell’innovazione e della tutela di una comunità che parla lo stesso lin-guaggio e vive gli stessi valori. “Sono esempi di questa lingua comune - aggiunge il vicedirettore - il modello di corporate governance espresso dal nuovo Statuto, adottato dalla Banca il 28 novem-bre scorso e il modello di controllo rischi declinato nei Fondi di Garanzia. Ma dob-biamo fare di più e nel corso del Congresso questi obiettivi sono stati analizzati molto dettagliatamente”. “E’ necessario - conti-nua Rindi - razionalizzare i centri servizio e realizzarne uno solo, un cammino già in es-sere, primi passi importanti in questa dire-zione sono già stati compiuti, e ottimizzare i sistemi informativi nel mondo delle BCC, passando dai quattro attuali a uno solo sia per unificare che per risparmiare”.A proposito di ottimizzazione dei costi, il Credito Valdinievole da tempo sta lavoran-do, e con buoni risultati, nell’ottica della ri-duzione del cost income (il rapporto tra co-sti operativi e il margine di intermediazio-ne, un indicatore di bilancio molto valido come specchio dell’efficienza gestionale). “Sì, lo confermo - afferma Rindi - siamo tra le BCC più virtuose della Toscana e il nostro cost income è di almeno dieci punti inferio-

re alla media nazionale delle BCC. Natural-mente cerchiamo sempre un equilibrio tra la riduzione dei costi e l’innovazione e la crescita. Diciamo che il Credito Valdinievo-le fa passi importanti, ma li pondera bene cercando di contemperare, nell’interesse comune, senso della misura e sviluppo”.Al Congresso era presente come relatrice anche il vicedirettore della Banca d’Italia, Anna Maria Tarantola. Da lei sono venute parole di peso sul valore delle nostre ban-che e sul rilievo del Fondo di Garanzia Isti-tuzionale. “Proprio nei giorni precedenti al Congresso la Banca d’Italia - dice Rindi - aveva approvato lo Statuto dell’FGI e la dottoressa Tarantola lo ha descritto come un fattore di sviluppo del network del Cre-dito Cooperativo che accelererà i processi di integrazione delle componenti associati-ve e produttive, di omogeneizzazione dei sistemi informativi di categoria, di rafforza-mento dei processi operativi e di risk mana-gement delle singole banche”. “La dotto-ressa ha, inoltre, riportato un’affermazione importante di Tommaso Padoa Schioppa, che sia noi che lavoriamo all’interno delle BCC, sia i Soci e i clienti, dobbiamo sempre tenere ben presenti per irrobustire il nostro senso di appartenenza a qualcosa di uni-co”. Le BCC sono operatori di frontiera che por-tano i servizi bancari dove non arrivereb-bero, sostengono iniziative imprenditoriali individuali, favoriscono lo sviluppo econo-mico di nuove comunità. Contrariamente a un’opinione diffusa, nel loro habitat deno-tano una capacità di fornire credito mag-giore delle altre banche. La banca di credito cooperativo rimane per l’economia, per il sistema bancario e per la Banca d’Italia una formula pienamente vitale e più che mai necessaria.“Dopo queste parole - conclude Rindi - il futuro da scrivere lo affronteremo con un forte richiamo venuto dai giovani Soci del Credito Cooperativo che hanno concluso i lavori congressuali con tre spunti di assolu-to valore: ottimismo, fiducia, coraggio. Con questa visione vorremmo scrivere il futuro della nostra Banca a favore della comunità locale alla quale appartiene”.

Le BCC formula vitalee più che mai necessariaIl punto del vicedirettore generale Andrea Rindisul congresso nazionale

“Sono state due, essenzialmente, le linee portanti del Congresso di Federcasse che si è svolto a Roma

dall’8 all’11 dicembre scorsi: il Fondo di Garanzia Istituzionale e la realizzazione di un nuovo modello di business delle Banche di Credito Cooperativo, grazie a più ampie sinergie tra le società del gruppo bancario, una prioritaria razionalizzazione dei costi e una maggiore efficienza dell’intera rete del Movimento”.Il vicedirettore generale del Credito Valdi-nievole, Andrea Rindi (nella foto), traccia per noi un’analisi dei punti salienti del Con-gresso al quale ha partecipato insieme al direttore generale, Leonardo Quiriconi, al

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Giuseppe Oriana,presidente di Assindustria Pistoia, parla di economia del territorio e sistema-paese

cartiere, il settore alimentare, il calzaturiero, il tessile, i mobilifici e il turismo. Quest’ultimo è una vera risorsa contro la crisi perché consen-te allo spirito imprenditoriale di attingere alla crea tività, alla base dell’arte, della cultura e di tutte le loro forme ed espressioni. Un altro valo-re, suscettibile di divenire però tallone d’Achille, è l’alto numero di imprese a dimensione fami-liare. La gestione diretta del bene-azienda è un patrimonio importante, ma non deve risolversi in individualismo esasperato, in uno sguardo li-mitato alla propria bottega. Le imprese per cre-scere devono aprirsi, sperimentare sinergie, fare rete e, al contempo, confrontarsi con scena-ri più ampi e raccordarsi con il mondo dell’università, della formazione di eccellenza. Questo legame con la scuola, la ricerca, l’evoluzione delle professioni non dovrebbe mai ve-nire meno”.E se un imprenditore riesce, mal-grado tutto, a fare la sua parte

e a non restare ingabbiato nelle forche cau-dine di questa perdurante crisi cosa può e dovrebbe fare, d’altra parte, il sistema per sostenerlo?“Semplificazione amministrativa, prima di tutto. E’ indispensabile uno snellimento delle proce-dure burocratiche. Principalmente il sistema-Paese deve, però, prestare enorme attenzione al credito perché se non arrivano i soldi come acqua le imprese si inaridiscono e muoiono, ci deve essere una moral suasion in tale direzione: le risorse finanziarie devono essere indirizzate alle imprese, anzi visto che le imprese sono il

motore dello sviluppo direi che de-vono tornare alle imprese”.Non è mai stato molto gene-

roso con le banche, spesso le ha bacchettate richiamando-le alla necessità di superare il muro culturale del patri-monio nella valutazione del cliente. Cosa pensa delle BCC?

Giuseppe Oriana, presidente di Assindustria Pistoia, è anche vicepresidente vicario della Ca-mera di Commercio di Pistoia, membro effettivo della Giunta Nazionale di Confindustria e del comitato nazionale di Confindustria “ Progetto Speciale Ricerca ed Innovazione”, invitato per-manente al Comitato Tecnico “Progetto Speciale Expo 2015 di Confindustria e membro della Giunta di Confindustria Genova. Nato a La Spezia nel 1949, ha vissuto e studiato a Genova per il lavoro del padre, ingegnere navale, laureandosi in economia e commercio col massimo dei voti e la lode e compiendo un percorso professionale con un forte taglio internazionale. Sposato e padre di tre figlie, ricopre attualmente numerosi incarichi aziendali. È presidente e CEO di Montalbano Industria Agroalimentare SPA, impresa di Lamporecchio, nel cuore della Toscana, che ha come mission quella di portare sulle tavole dei consumatori prodotti genuini, col sapore artigianale di una volta. Un’azienda che, attraverso una comunicazione efficace e la qualità, riesce da anni, a portare un pezzo della nostra regione nel mondo. Oriana è presidente e amministratore delegato anche di Montalbano technology, società italiana hi-tech, con sede a Pistoia e uffici a Genova, nata dall’esperienza tecnologica di Montalbano Industria Agroali-mentare nel controllo di qualità e dei parametri tempo-temperatura. Dall’attenzione a questi aspetti ha tratto origine l’innovativo progetto sviluppato da Montalbano Technology, basato su una tecnologia che consente di conoscere, in qualsiasi momento della vita del prodotto, la sua storia termica. L’azienda, nata come società a sé stante nel 2005, ha sviluppato e brevet-tato un algoritmo di proprietà che esprime l’effettiva vita residua del prodotto monitorato e ha una posizione importante nel mercato dei sensori a radio frequenza.

Imprenditore di successo e presidente di due fiorenti industrie della Provincia di Pistoia, con sede anche a Genova, Giuseppe Oriana

è per il terzo mandato presidente dell’Associa-zione industriale di Pistoia. Una realtà che grazie a lui è cresciuta, incrementando il numero del-le imprese associate e consolidando la sua rete. “L’aumento degli iscritti è significativo - afferma - gli industriali pistoiesi hanno compreso che vogliamo rappresentare le esigenze delle loro imprese e che collaborare e condividere questa casa comune può rafforzare profili e opportu-nità”.La sua esperienza internazionale, la sua pro-fessione e le sue cariche le offrono sicura-mente un avamposto privilegiato per osser-vare il tessuto connettivo industriale locale, regionale e nazionale. Cosa deve avere e fare un imprenditore, soprattutto adesso, per an-dare avanti?“Una sana follia, mi verrebbe da dire. È una bat-tuta, ma non del tutto. Un imprenditore deve

essere animato dal desiderio forte di costruire qualcosa, di incidere, di lasciare un segno. Deve mettere a frutto una visione positiva dell’esi-stenza e possedere la capacità di organizzare il lavoro delle altre persone e una grande fiducia. Gli imprenditori sono innovatori, sono la parte attiva e dinamica di questa società, non dimen-tichiamo che ci mettiamo in gioco quotidiana-mente non solo per le nostre società, ma la so-cietà intera”.Più volte ha detto che è proprio in periodi di crisi che si sperimenta la creatività del fare. Quali sono i punti di forza sui quali può fare affidamento il nostro territorio per costruire un nuovo sviluppo? E quali le fragilità alle quali prestare attenzione?“Prima di tutto il nostro è un territorio sano e ha una spiccata propensione all’export. E poi sottolineerei la diversificazione produttiva, una ricchezza importante se ben sfruttata, altrimenti può risolversi in debolezza. Nel variegato pano-rama pistoiese spiccano il settore ferroviario, le

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Giuseppe Oriana,presidente di Assindustria Pistoia, parla di economia del territorio e sistema-paese

cartiere, il settore alimentare, il calzaturiero, il tessile, i mobilifici e il turismo. Quest’ultimo è una vera risorsa contro la crisi perché consen-te allo spirito imprenditoriale di attingere alla crea tività, alla base dell’arte, della cultura e di tutte le loro forme ed espressioni. Un altro valo-re, suscettibile di divenire però tallone d’Achille, è l’alto numero di imprese a dimensione fami-liare. La gestione diretta del bene-azienda è un patrimonio importante, ma non deve risolversi in individualismo esasperato, in uno sguardo li-mitato alla propria bottega. Le imprese per cre-scere devono aprirsi, sperimentare sinergie, fare rete e, al contempo, confrontarsi con scena-ri più ampi e raccordarsi con il mondo dell’università, della formazione di eccellenza. Questo legame con la scuola, la ricerca, l’evoluzione delle professioni non dovrebbe mai ve-nire meno”.E se un imprenditore riesce, mal-grado tutto, a fare la sua parte

e a non restare ingabbiato nelle forche cau-dine di questa perdurante crisi cosa può e dovrebbe fare, d’altra parte, il sistema per sostenerlo?“Semplificazione amministrativa, prima di tutto. E’ indispensabile uno snellimento delle proce-dure burocratiche. Principalmente il sistema-Paese deve, però, prestare enorme attenzione al credito perché se non arrivano i soldi come acqua le imprese si inaridiscono e muoiono, ci deve essere una moral suasion in tale direzione: le risorse finanziarie devono essere indirizzate alle imprese, anzi visto che le imprese sono il

motore dello sviluppo direi che de-vono tornare alle imprese”.Non è mai stato molto gene-

roso con le banche, spesso le ha bacchettate richiamando-le alla necessità di superare il muro culturale del patri-monio nella valutazione del cliente. Cosa pensa delle BCC?

Giuseppe Oriana, presidente di Assindustria Pistoia, è anche vicepresidente vicario della Ca-mera di Commercio di Pistoia, membro effettivo della Giunta Nazionale di Confindustria e del comitato nazionale di Confindustria “ Progetto Speciale Ricerca ed Innovazione”, invitato per-manente al Comitato Tecnico “Progetto Speciale Expo 2015 di Confindustria e membro della Giunta di Confindustria Genova. Nato a La Spezia nel 1949, ha vissuto e studiato a Genova per il lavoro del padre, ingegnere navale, laureandosi in economia e commercio col massimo dei voti e la lode e compiendo un percorso professionale con un forte taglio internazionale. Sposato e padre di tre figlie, ricopre attualmente numerosi incarichi aziendali. È presidente e CEO di Montalbano Industria Agroalimentare SPA, impresa di Lamporecchio, nel cuore della Toscana, che ha come mission quella di portare sulle tavole dei consumatori prodotti genuini, col sapore artigianale di una volta. Un’azienda che, attraverso una comunicazione efficace e la qualità, riesce da anni, a portare un pezzo della nostra regione nel mondo. Oriana è presidente e amministratore delegato anche di Montalbano technology, società italiana hi-tech, con sede a Pistoia e uffici a Genova, nata dall’esperienza tecnologica di Montalbano Industria Agroali-mentare nel controllo di qualità e dei parametri tempo-temperatura. Dall’attenzione a questi aspetti ha tratto origine l’innovativo progetto sviluppato da Montalbano Technology, basato su una tecnologia che consente di conoscere, in qualsiasi momento della vita del prodotto, la sua storia termica. L’azienda, nata come società a sé stante nel 2005, ha sviluppato e brevet-tato un algoritmo di proprietà che esprime l’effettiva vita residua del prodotto monitorato e ha una posizione importante nel mercato dei sensori a radio frequenza.

Imprenditore di successo e presidente di due fiorenti industrie della Provincia di Pistoia, con sede anche a Genova, Giuseppe Oriana

è per il terzo mandato presidente dell’Associa-zione industriale di Pistoia. Una realtà che grazie a lui è cresciuta, incrementando il numero del-le imprese associate e consolidando la sua rete. “L’aumento degli iscritti è significativo - afferma - gli industriali pistoiesi hanno compreso che vogliamo rappresentare le esigenze delle loro imprese e che collaborare e condividere questa casa comune può rafforzare profili e opportu-nità”.La sua esperienza internazionale, la sua pro-fessione e le sue cariche le offrono sicura-mente un avamposto privilegiato per osser-vare il tessuto connettivo industriale locale, regionale e nazionale. Cosa deve avere e fare un imprenditore, soprattutto adesso, per an-dare avanti?“Una sana follia, mi verrebbe da dire. È una bat-tuta, ma non del tutto. Un imprenditore deve

essere animato dal desiderio forte di costruire qualcosa, di incidere, di lasciare un segno. Deve mettere a frutto una visione positiva dell’esi-stenza e possedere la capacità di organizzare il lavoro delle altre persone e una grande fiducia. Gli imprenditori sono innovatori, sono la parte attiva e dinamica di questa società, non dimen-tichiamo che ci mettiamo in gioco quotidiana-mente non solo per le nostre società, ma la so-cietà intera”.Più volte ha detto che è proprio in periodi di crisi che si sperimenta la creatività del fare. Quali sono i punti di forza sui quali può fare affidamento il nostro territorio per costruire un nuovo sviluppo? E quali le fragilità alle quali prestare attenzione?“Prima di tutto il nostro è un territorio sano e ha una spiccata propensione all’export. E poi sottolineerei la diversificazione produttiva, una ricchezza importante se ben sfruttata, altrimenti può risolversi in debolezza. Nel variegato pano-rama pistoiese spiccano il settore ferroviario, le

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I PRODOTTI DEL CREDITO VALDINIEVOLE PER LE AZIENDE

S cegli il tuo stile: Light, Plus o Premium. Con-to Impresa ti permette di scegliere fra tre va-rianti quella che più si

adatta alle tue necessità. In base al tipo di rapporto che hai con la Banca, al numero di operazioni che

abitualmente svolgi a trimestre, o all’utilizzo più o meno massiccio degli strumenti bancari, puoi sce-gliere fra le versioni Light, Plus e Premium, quella che soddisfa mag-giormente le tue esigenze.

Credito Valdinievole,la Banca che ti è vicina.

w w w. c r e d i t o v a l d i n i e v o l e . i t14

“Le banche di credito cooperativo sono le uni-che, vere banche del territorio. Le casse di rispar-mio, ormai, hanno perso la vicinanza al contesto in cui sono inserite mentre le BCC sorreggono il tessuto socio-economico locale e sono un patri-monio da preservare. Il vostro modo di relazio-narvi con i Soci e i clienti, poi, è quel che serve e giova di più alle imprese, specialmente in mo-menti come questi, perché vi basate sulla cono-scenza profonda, sul rapporto diretto e accor-

date una fiducia di qualità al territorio, stimolando un no-tevole impulso alla crescita”.Sta contribuendo all’orga-nizzazione dell’Expo 2015 di Milano, un evento che ha definito uno spartiac-que rispetto alla recessio-ne che sta stringendo il Paese in questo periodo storico. Perché?“Sono convinto che questa straordinaria manifestazio-ne, che si protrarrà per sei mesi e che sta già muoven-do notevoli energie e impe-gno, sarà un potentissimo

volano per lo sviluppo. Si parla di numeri im-pressionanti e di una concentrazione faraonica di investimenti per un tema portante, legato a tutto ciò che concerne l’alimentazione, profon-damente congeniale al nostro Paese: Nutrire il pianeta, energia per la vita”. Il 2015 sembra lontano, ma se desideriamo un vero cambia-mento è fondamentale fare oggi le cose che vogliamo vedere realizzate domani; si costruisce sempre a partire dall’oggi”.

EXPO 2015: 6 mesi (dal primo maggio al 31 ottobre), 21 mi-

lioni di visitatori attesi (30% stranieri), con una media di 160.000

al giorno, con picchi di 250.000, 70.000 nuovi posti di lavoro, oltre

100 tour operator coinvolti, 130 Paesi, 60 partecipanti corporate,

10 organizzazioni internazionali, circa 12 miliardi di investimen-

ti a livello urbano e regionale e 1.7 per il sito espositivo, oltre 34

miliardi i benefici economici stimati per il territorio, 1.1 milioni

di chilometri quadrati (padiglioni, un auditorium, un anfiteatro,

un’area spettacoli all’aperto, aree dedicate ai più piccoli, aree

verdi, aree eventi, aree commerciali, servizi per i visitatori, spazi

espositivi, accomodation per i partecipanti).

Oriana durante l’assemblea di Assindustriacon Vincenzo Boccia, presidente di Piccola Industria

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date una fiducia di qualità al territorio, stimolando un no-tevole impulso alla crescita”.Sta contribuendo all’orga-nizzazione dell’Expo 2015 di Milano, un evento che ha definito uno spartiac-que rispetto alla recessio-ne che sta stringendo il Paese in questo periodo storico. Perché?“Sono convinto che questa straordinaria manifestazio-ne, che si protrarrà per sei mesi e che sta già muoven-do notevoli energie e impe-gno, sarà un potentissimo

volano per lo sviluppo. Si parla di numeri im-pressionanti e di una concentrazione faraonica di investimenti per un tema portante, legato a tutto ciò che concerne l’alimentazione, profon-damente congeniale al nostro Paese: Nutrire il pianeta, energia per la vita”. Il 2015 sembra lontano, ma se desideriamo un vero cambia-mento è fondamentale fare oggi le cose che vogliamo vedere realizzate domani; si costruisce sempre a partire dall’oggi”.

EXPO 2015: 6 mesi (dal primo maggio al 31 ottobre), 21 mi-

lioni di visitatori attesi (30% stranieri), con una media di 160.000

al giorno, con picchi di 250.000, 70.000 nuovi posti di lavoro, oltre

100 tour operator coinvolti, 130 Paesi, 60 partecipanti corporate,

10 organizzazioni internazionali, circa 12 miliardi di investimen-

ti a livello urbano e regionale e 1.7 per il sito espositivo, oltre 34

miliardi i benefici economici stimati per il territorio, 1.1 milioni

di chilometri quadrati (padiglioni, un auditorium, un anfiteatro,

un’area spettacoli all’aperto, aree dedicate ai più piccoli, aree

verdi, aree eventi, aree commerciali, servizi per i visitatori, spazi

espositivi, accomodation per i partecipanti).

Oriana durante l’assemblea di Assindustriacon Vincenzo Boccia, presidente di Piccola Industria

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operativo oggi, più di sempre, deve es-sere motivo di orgoglio perché le BCC sono le uniche banche che reinvestono sul territorio, dimostrando di essere dif-ferenti non per forza, ma per missione. Essere clienti e Soci di una BCC - ha af-fermato Faccendi - significa avere la con-sapevolezza di contribuire al rilancio e allo sviluppo delle nostre realtà e comu-nità. Siamo un’entità di cui la società ha un profondo bisogno, per ripartire”. Parole di plauso al Credito Valdinievole sono giunte anche da parte del sindaco di Fucecchio, Claudio Toni (nella foto di pagina 16), prima del taglio del nastro inaugurale: “Sono molti i motivi di sod-disfazione per l’apertura di questa Filia-le, un evento che ci dà fiducia. Sappiamo che, come Banca locale, avete un’atten-zione particolare al territorio e lo rendete virtuoso, investendo i soldi che raccoglie-te proprio al suo interno e dando credi-to a coloro che vivono del proprio lavoro. Il mio benvenuto - ha concluso il sinda-co - non potrebbe essere più caloroso”. “Questa Filiale è quasi un dono - ha ag-giunto l’arciprete di Fucecchio, Don An-drea Cristiani (nella foto della pagina precedente), che ha benedetto i locali - specialmente in un momento come que-

sto. E’ fondamentale riconsiderare il ruolo primario che hanno la cooperazione e, con essa, il principio di sussidiarietà e lo sti-le solidaristico. Il Credito Valdinievole, da vera banca del territorio, mette le persone al centro ed è una struttura che raccoglie denaro non per profitto, ma avendo come fine ultimo il bene della collettività”.

Filiale diFucecchio, anello dicongiunzione fra dueterritori

E’ stata inaugurata sabato 17 dicem-bre la Filiale di Fucecchio, la quin-dicesima del Credito Valdinievole.

Un pomeriggio d’inverno luminoso e una grande partecipazione di clienti, Soci, di-pendenti e autorità, hanno fatto da cor-nice a questo momento importante per la nostra Banca.“In questa congiuntura economica critica in cui le grandi banche smembrano le loro strutture - ha detto il presidente del Credi-to Valdinievole, Alessandro Belloni - noi siamo ancora una volta in controtenden-za e apriamo una nuova Filiale. Un segno forte di presenza e di radicamento sul ter-ritorio, di vicinanza alle famiglie e alle im-prese. Un segnale molto positivo di conti-nuità lavorativa per i nostri dipendenti”. Il presidente Florio Faccendi (ultimo a si-nistra nella foto) portando il saluto della Federazione Toscana delle Banche di Cre-dito Cooperativo ha sottolineato il sen-so di responsabilità e la grande capacità imprenditoriale del Credito Valdinievole, facendo un appello ai clienti e ai Soci: “Appartenere alla realtà del Credito Co-

Il vicepresidente Giuseppe Brini, a sini-stra, con il presidente della Fondazione Valentino Pieri e l’amministratore Giovandomenico Caridi

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operativo oggi, più di sempre, deve es-sere motivo di orgoglio perché le BCC sono le uniche banche che reinvestono sul territorio, dimostrando di essere dif-ferenti non per forza, ma per missione. Essere clienti e Soci di una BCC - ha af-fermato Faccendi - significa avere la con-sapevolezza di contribuire al rilancio e allo sviluppo delle nostre realtà e comu-nità. Siamo un’entità di cui la società ha un profondo bisogno, per ripartire”. Parole di plauso al Credito Valdinievole sono giunte anche da parte del sindaco di Fucecchio, Claudio Toni (nella foto di pagina 16), prima del taglio del nastro inaugurale: “Sono molti i motivi di sod-disfazione per l’apertura di questa Filia-le, un evento che ci dà fiducia. Sappiamo che, come Banca locale, avete un’atten-zione particolare al territorio e lo rendete virtuoso, investendo i soldi che raccoglie-te proprio al suo interno e dando credi-to a coloro che vivono del proprio lavoro. Il mio benvenuto - ha concluso il sinda-co - non potrebbe essere più caloroso”. “Questa Filiale è quasi un dono - ha ag-giunto l’arciprete di Fucecchio, Don An-drea Cristiani (nella foto della pagina precedente), che ha benedetto i locali - specialmente in un momento come que-

sto. E’ fondamentale riconsiderare il ruolo primario che hanno la cooperazione e, con essa, il principio di sussidiarietà e lo sti-le solidaristico. Il Credito Valdinievole, da vera banca del territorio, mette le persone al centro ed è una struttura che raccoglie denaro non per profitto, ma avendo come fine ultimo il bene della collettività”.

Filiale diFucecchio, anello dicongiunzione fra dueterritori

E’ stata inaugurata sabato 17 dicem-bre la Filiale di Fucecchio, la quin-dicesima del Credito Valdinievole.

Un pomeriggio d’inverno luminoso e una grande partecipazione di clienti, Soci, di-pendenti e autorità, hanno fatto da cor-nice a questo momento importante per la nostra Banca.“In questa congiuntura economica critica in cui le grandi banche smembrano le loro strutture - ha detto il presidente del Credi-to Valdinievole, Alessandro Belloni - noi siamo ancora una volta in controtenden-za e apriamo una nuova Filiale. Un segno forte di presenza e di radicamento sul ter-ritorio, di vicinanza alle famiglie e alle im-prese. Un segnale molto positivo di conti-nuità lavorativa per i nostri dipendenti”. Il presidente Florio Faccendi (ultimo a si-nistra nella foto) portando il saluto della Federazione Toscana delle Banche di Cre-dito Cooperativo ha sottolineato il sen-so di responsabilità e la grande capacità imprenditoriale del Credito Valdinievole, facendo un appello ai clienti e ai Soci: “Appartenere alla realtà del Credito Co-

Il vicepresidente Giuseppe Brini, a sini-stra, con il presidente della Fondazione Valentino Pieri e l’amministratore Giovandomenico Caridi

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La Filiale di Bientinacambia volto

Il 14 gennaio scorso, in occasione dell’inau-gurazione della Filiale di Bientina, il cuore della cittadina, Piazza Vittorio Emanuele II,

ha accolto molte persone per una cerimonia si-gnificativa sia per la storia del Credito Valdinie-vole che per il suo futuro. “Questa non sarà mai una semplice Filiale per noi - ha detto il presidente, Alessandro Belloni (nella foto di pagina 18) - continuiamo, infat-ti, con orgoglio a chiamarla Sede perché qui si è compiuto gran parte del nostro percorso. La ristrutturazione mira a rafforzare la nostra pre-senza sul territorio in cui la Banca è nata, oltre cinquant’anni fa, prima di unire il suo cammino a quello del Credito Valdinievole”. Intenso l’intervento del vicepresidente Giusep-pe Brini che ha rivissuto il passato della Banca di Bientina: “Mio padre Alberto e gli altri Soci fondatori - ha detto - realizzarono un sogno, percependo le forti potenzialità di questo cen-tro”. “Nel 2010 - ha continuato Brini - a me e agli amministratori della zona, Giovandome-nico Caridi, Paolo Galligani e Franco Bianchi, fu affidata la responsabilità di portare in un gioiello come il Credito Cooperativo della Val-dinievole una situazione difficile. A distanza di 54 anni un altro miracolo si è compiuto, dopo la fondazione della Banchina: la rinascita. Ci stiamo riappropriando del nostro territorio e costruiamo per il futuro”.

Parole riprese dal sindaco di Bientina, Corrado Guidi (a sinistra nella foto della pagina accanto), che ha ribadito come la Banca di Credito Coo-perativo di Montecatini Terme e Bientina debba mantenere la sua centralità nell’economia del Co-mune: “Qui abbiamo una pezzo di noi. Di banche ce ne sono tante, ma di banche di Bientina una sola e il Credito Valdinievole - ha proseguito Gui-di - ha dimostrato capacità di sostegno concreto e attenzione al territorio, la ristrutturazione è un simbolo di questo grande impegno”.Il vicepresidente della Federazione Toscana delle Banche di Credito Cooperativo, Umberto Guidu-gli, ha evidenziato la capacità del Credito Coope-rativo di poter fronteggiare la crisi anche grazie al complesso di valori e alle esperienze di dottrina sociale su cui si fonda: “E il Credito Valdinievole ne è un esempio - ha detto - dimostrando come una BCC sia in grado di rafforzare il radicamen-to territoriale anche in presenza di una fusione. Questa inaugurazione apre le porte, anche meta-foricamente, a un futuro tutto da scrivere”. Il taglio del nastro inaugurale, da parte del sinda-co Guidi, dopo l’inno suonato dalla Filarmonica Bientinese, la benedizione del pievano di Bientina Don Ettore Baroni e poi la scoperta da parte dei Soci e dei clienti della Filiale, moderna e lumino-sa, e dei nuovi uffici. Un’atmosfera di festa e sere-nità che ha coronato un processo d’integrazione ormai perfettamente compiuto.

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La Filiale di Bientinacambia volto

Il 14 gennaio scorso, in occasione dell’inau-gurazione della Filiale di Bientina, il cuore della cittadina, Piazza Vittorio Emanuele II,

ha accolto molte persone per una cerimonia si-gnificativa sia per la storia del Credito Valdinie-vole che per il suo futuro. “Questa non sarà mai una semplice Filiale per noi - ha detto il presidente, Alessandro Belloni (nella foto di pagina 18) - continuiamo, infat-ti, con orgoglio a chiamarla Sede perché qui si è compiuto gran parte del nostro percorso. La ristrutturazione mira a rafforzare la nostra pre-senza sul territorio in cui la Banca è nata, oltre cinquant’anni fa, prima di unire il suo cammino a quello del Credito Valdinievole”. Intenso l’intervento del vicepresidente Giusep-pe Brini che ha rivissuto il passato della Banca di Bientina: “Mio padre Alberto e gli altri Soci fondatori - ha detto - realizzarono un sogno, percependo le forti potenzialità di questo cen-tro”. “Nel 2010 - ha continuato Brini - a me e agli amministratori della zona, Giovandome-nico Caridi, Paolo Galligani e Franco Bianchi, fu affidata la responsabilità di portare in un gioiello come il Credito Cooperativo della Val-dinievole una situazione difficile. A distanza di 54 anni un altro miracolo si è compiuto, dopo la fondazione della Banchina: la rinascita. Ci stiamo riappropriando del nostro territorio e costruiamo per il futuro”.

Parole riprese dal sindaco di Bientina, Corrado Guidi (a sinistra nella foto della pagina accanto), che ha ribadito come la Banca di Credito Coo-perativo di Montecatini Terme e Bientina debba mantenere la sua centralità nell’economia del Co-mune: “Qui abbiamo una pezzo di noi. Di banche ce ne sono tante, ma di banche di Bientina una sola e il Credito Valdinievole - ha proseguito Gui-di - ha dimostrato capacità di sostegno concreto e attenzione al territorio, la ristrutturazione è un simbolo di questo grande impegno”.Il vicepresidente della Federazione Toscana delle Banche di Credito Cooperativo, Umberto Guidu-gli, ha evidenziato la capacità del Credito Coope-rativo di poter fronteggiare la crisi anche grazie al complesso di valori e alle esperienze di dottrina sociale su cui si fonda: “E il Credito Valdinievole ne è un esempio - ha detto - dimostrando come una BCC sia in grado di rafforzare il radicamen-to territoriale anche in presenza di una fusione. Questa inaugurazione apre le porte, anche meta-foricamente, a un futuro tutto da scrivere”. Il taglio del nastro inaugurale, da parte del sinda-co Guidi, dopo l’inno suonato dalla Filarmonica Bientinese, la benedizione del pievano di Bientina Don Ettore Baroni e poi la scoperta da parte dei Soci e dei clienti della Filiale, moderna e lumino-sa, e dei nuovi uffici. Un’atmosfera di festa e sere-nità che ha coronato un processo d’integrazione ormai perfettamente compiuto.

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Patto a sostegno delle impreseCredito Valdinievole e Casartigiani insieme contro la crisi

Un accordo importante quello sot-toscritto dalla Banca di Credito Cooperativo di Montecatini Terme

e Bientina con Casartigiani Toscana, pre-sieduta da Paolo Ribechini (al centro nella foto). Un’altra testimonianza dell’impegno dell’Istituto a sostegno delle imprese, so-prattutto nel facilitare l’accesso al credito, in un percorso anticrisi che vede il mondo del Credito Cooperativo e la nostra Ban-ca attivi protagonisti in partnership con le associazioni di categoria. Molti i punti di contatto fra la nostra realtà e quella degli artigiani, settore produttivo storicamente

caratterizzato, da un forte localismo e dal-la valorizzazione delle esperienze produtti-ve incastonate nei nostri territori. La convenzione stretta con Casartigiani pre-vede un ventaglio molto ampio di vantaggi e un’ interessante opportunità per le imprese, artigiane e non, che si associano per la pri-ma volta. Si tratta di un finanziamento, della durata massima di 48 mesi, a condizioni e tassi agevolati, il cui rimborso rateale inizierà dopo tredici mesi e le cui spese di istruttoria saranno sostenute integralmente da Casar-tigiani. Una boccata d’ossigeno notevole, in tempi di stretta creditizia, poter usufruire di capitali freschi senza contestuali gioghi per oltre un anno.Altri vantaggi importanti previsti dall’ac-cordo riguardano le spese e i tassi relativi ai conti correnti, l’home banking, le carte di credito, lo smobilizzo commerciale e i mutui ipotecari sulla prima casa. Per informazioni e analisi di ulteriori esi-genze è possibile rivolgersi alle nostre quindici Filiali.

Accordo a tutela dei professionistiIntesa con il Collegio dei geometri di Pistoia

Firmato dal presidente del Collegio dei geometri di Pistoia, Massimo Melani (nella foto sotto), e dal direttore ge-

nerale del Credito Valdinievole, Leonardo Quiriconi, nel gennaio scorso, nella sede della Banca a Montecatini Terme, il pat-to ha come obiettivo principale quello di rendere più facile e agevo-le, per i professionisti as-sociati, l’accesso al credito. All’incontro hanno parte-cipato anche il referente imprese dell’Area Merca-to, Stefano Giorgetti (nel-la foto in alto, penultimo a destra), e il coordinatore della Valdinievole del Colle-gio, Giulio Ulivieri (secondo da sinistra nella foto).

L’accordo consolida una collaborazione e una sinergia feconde, declinate in varie for-me. Oltre alle condizioni agevolate sui conti correnti e su vari prodotti e ai molteplici van-taggi che saranno offerti agli associati, infat-ti, il Collegio organizza seminari, momenti di formazione e convegni, sempre caratterizza-

ti da una cospicua partecipa-zione, nella sala conferenze della nostra Sede di Monte-catini Terme. Quando si la-vora bene, sul territorio, per far crescere i professionisti e dar loro nuove opportunità, è normale che i cammini si incrocino e si consolidino le relazioni, alla ricerca di uno sviluppo che giova alla co-munità intera.

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Patto a sostegno delle impreseCredito Valdinievole e Casartigiani insieme contro la crisi

Un accordo importante quello sot-toscritto dalla Banca di Credito Cooperativo di Montecatini Terme

e Bientina con Casartigiani Toscana, pre-sieduta da Paolo Ribechini (al centro nella foto). Un’altra testimonianza dell’impegno dell’Istituto a sostegno delle imprese, so-prattutto nel facilitare l’accesso al credito, in un percorso anticrisi che vede il mondo del Credito Cooperativo e la nostra Ban-ca attivi protagonisti in partnership con le associazioni di categoria. Molti i punti di contatto fra la nostra realtà e quella degli artigiani, settore produttivo storicamente

caratterizzato, da un forte localismo e dal-la valorizzazione delle esperienze produtti-ve incastonate nei nostri territori. La convenzione stretta con Casartigiani pre-vede un ventaglio molto ampio di vantaggi e un’ interessante opportunità per le imprese, artigiane e non, che si associano per la pri-ma volta. Si tratta di un finanziamento, della durata massima di 48 mesi, a condizioni e tassi agevolati, il cui rimborso rateale inizierà dopo tredici mesi e le cui spese di istruttoria saranno sostenute integralmente da Casar-tigiani. Una boccata d’ossigeno notevole, in tempi di stretta creditizia, poter usufruire di capitali freschi senza contestuali gioghi per oltre un anno.Altri vantaggi importanti previsti dall’ac-cordo riguardano le spese e i tassi relativi ai conti correnti, l’home banking, le carte di credito, lo smobilizzo commerciale e i mutui ipotecari sulla prima casa. Per informazioni e analisi di ulteriori esi-genze è possibile rivolgersi alle nostre quindici Filiali.

Accordo a tutela dei professionistiIntesa con il Collegio dei geometri di Pistoia

Firmato dal presidente del Collegio dei geometri di Pistoia, Massimo Melani (nella foto sotto), e dal direttore ge-

nerale del Credito Valdinievole, Leonardo Quiriconi, nel gennaio scorso, nella sede della Banca a Montecatini Terme, il pat-to ha come obiettivo principale quello di rendere più facile e agevo-le, per i professionisti as-sociati, l’accesso al credito. All’incontro hanno parte-cipato anche il referente imprese dell’Area Merca-to, Stefano Giorgetti (nel-la foto in alto, penultimo a destra), e il coordinatore della Valdinievole del Colle-gio, Giulio Ulivieri (secondo da sinistra nella foto).

L’accordo consolida una collaborazione e una sinergia feconde, declinate in varie for-me. Oltre alle condizioni agevolate sui conti correnti e su vari prodotti e ai molteplici van-taggi che saranno offerti agli associati, infat-ti, il Collegio organizza seminari, momenti di formazione e convegni, sempre caratterizza-

ti da una cospicua partecipa-zione, nella sala conferenze della nostra Sede di Monte-catini Terme. Quando si la-vora bene, sul territorio, per far crescere i professionisti e dar loro nuove opportunità, è normale che i cammini si incrocino e si consolidino le relazioni, alla ricerca di uno sviluppo che giova alla co-munità intera.

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re una cifra di 1.000 euro nel 2012 (cioè lo 0,1%), che sali-rà a 1.500 euro nel 2013 (0,15%). Va ri-cordato che, sempre dal 2012, l’imposta di bollo verrà appli-cata anche ai pro-dotti finanziari fino a ieri esenti, come le polizze sulla vita a capitalizzazione, i fondi comuni d’in-vestimento e i buoni fruttiferi postali. Re-stano esclusi, inve-ce, i fondi pensione. È rimasta invariata l’imposta di bollo su conto corrente ban-cario, per i piccoli ri-sparmiatori privati, l’imposta di bollo su questi strumenti finanziari rimane ferma a 34,2 euro all’anno e verrà innalzata da 70 a 100 euro soltanto per i conti detenuti dalle società e non dalle persone fisiche. Il governo Monti ha introdotto, inoltre, l’esenzione to-tale da questa tassa per chi ha una giacenza media in deposito inferiore a 5.000 euro. Ma quanto potrebbe incassare lo Stato con questi provvedimenti? I conti sono in corso. Ma una cosa è certa: dal prelievo sui con-ti titoli, obbligatorio per chiunque detenga azioni, obbligazioni, ma anche semplici ti-toli di Stato, la cifra in ballo dovrebbe su-perare e di molto le stime della manovra fi-nanziaria di luglio varata dal governo Berlu-sconi, che prevedevano un introito di circa 8 miliardi di euro nel periodo 2011-2014.Sommando questo provvedimento alla tas-sazione dell’1,5% su tutti i capitali scudati negli ultimi anni, il Governo, potrebbe far incassare al Tesoro nei prossimi tre anni una cifra che va ben oltre i 10 miliardi di euro.Un’altra novità arrivata con il 2012 è l’au-mento dal 12,5 al 20% della tassazione sulle rendite finanziarie, cioè i guadagni ot-tenuti con le azioni, le obbligazioni, i fondi d’investimento o i prodotti derivati. Resta-

no esclusi i buoni fruttiferi postali e i titoli di stato euro-pei, che conserve-ranno la vecchia ali-quota del 12,5%.Ci sono però anche le buone notizie. Per gli interessi dei con-ti correnti e dei depositi bancari è prevista invece una riduzione del pre-lievo, dall’attuale 27% al 20%. Un po’ più comples-so è invece il mecca-nismo di tassazione sulle polizze vita, che pagheranno la vecchia aliquota del 12,5% sui rendi-menti maturati con la parte del porta-

foglio investita nei titoli di stato e subiran-no la nuova tassazione del 20% solo sulla quota del loro patrimonio impiegata in altri strumenti finanziari, sostanzialmente sulle gestioni separate in fondi comuni d’investi-mento.La stangata sul risparmio ha salvato però i rendimenti realizzati fino al 31 dicembre 2011. Gli investitori hanno avuto infatti la possibilità di pagare la vecchia tassazione ridotta al 12,5% su tutti i guadagni matu-rati fino alla fine del 2011, anche non ven-dendo i titoli o le quote di fondi che hanno ancora in portafoglio.Questa procedura vantaggiosa, che in ger-go tecnico si chiama “affrancamento”, può essere realizzata in questi primi mesi del 2012. Nello specifico, gli investitori che sono soggetti a un regime di risparmio am-ministrato (cioè subiscono una ritenuta alla fonte dalla banca che custodisce i fondi o i titoli) potranno richiedere l’affrancamento al proprio intermediario entro il 31 marzo. Chi riporta i guadagni nella dichiarazione dei redditi potrà effettuare invece la proce-dura a maggio o giugno, con la presenta-zione del modello Unico 2012.

•Di Sergio Miele - Responsabile Marketing

Nuove regole nuove opportunità. I cam-biamenti apportati dalla manovra del governo Monti sono importanti e

sostanziali.Essa abbraccia molteplici aspetti socio-eco-nomici alcuni dei quali incidono già da oggi sulla nostra vita quotidiana, come l’aumen-to delle accise sulla benzina, ad esempio. La nuova Imu sulla casa, una nuova riforma sulle pensioni, le nuove imposizioni fiscali su auto di lusso, barche, aerei, elicotteri, ca-pitali scudati, conti correnti, assicurazioni, rifiuti e servizi. In relazione alla manovra sulla nuova norma-tiva in merito ai bolli sui depositi titoli e sul-la tassazione nelle diverse forme di deposito bancario, è necessario tenere presente che le modifiche che illustreremo fanno parte di una più ampia manovra la cui finalità ori-ginaria è quella di far uscire il nostro paese dalla grave crisi economica in cui si dibatte.La nuova imposta di bollo sui depositi titoli

si può considerare una mini patrimoniale? Riteniamo di sì. Sui depositi in cui vengono amministrati dalle banche i bond, le azioni e i Buoni del Tesoro, oggi l’importo di questa tassa varia tra i 34,2 e i 1.000 euro all’anno, a seconda dell’entità del capitale investito. Nel 2012 il prelievo sarà ancora proporzio-nale alla ricchezza detenuta dagli investito-ri ma verrà applicato in termini percentuali (sarà cioè una mini-patrimoniale), con una aliquota iniziale dello 0,1%, che salirà allo 0,15% nel 2013. In un primo momento, sono previste co-munque una soglia minima per l’impo-sta di 34,2 euro e una soglia massima di 1.200 euro all’anno. Dal 2013 scomparirà invece il tetto massimo mentre rimarrà la soglia minima.Ad esempio chi detiene un capitale mode-sto, di appena 1.000 euro, pagherà sempre un’imposta di bollo di 34,2 euro all’anno (l’importo minimo). Chi invece ha una ric-chezza di un milione di euro dovrà sborsa-

Cambiamenti sulla normativa fiscale: le nuove regole,le nuove opportunità.

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re una cifra di 1.000 euro nel 2012 (cioè lo 0,1%), che sali-rà a 1.500 euro nel 2013 (0,15%). Va ri-cordato che, sempre dal 2012, l’imposta di bollo verrà appli-cata anche ai pro-dotti finanziari fino a ieri esenti, come le polizze sulla vita a capitalizzazione, i fondi comuni d’in-vestimento e i buoni fruttiferi postali. Re-stano esclusi, inve-ce, i fondi pensione. È rimasta invariata l’imposta di bollo su conto corrente ban-cario, per i piccoli ri-sparmiatori privati, l’imposta di bollo su questi strumenti finanziari rimane ferma a 34,2 euro all’anno e verrà innalzata da 70 a 100 euro soltanto per i conti detenuti dalle società e non dalle persone fisiche. Il governo Monti ha introdotto, inoltre, l’esenzione to-tale da questa tassa per chi ha una giacenza media in deposito inferiore a 5.000 euro. Ma quanto potrebbe incassare lo Stato con questi provvedimenti? I conti sono in corso. Ma una cosa è certa: dal prelievo sui con-ti titoli, obbligatorio per chiunque detenga azioni, obbligazioni, ma anche semplici ti-toli di Stato, la cifra in ballo dovrebbe su-perare e di molto le stime della manovra fi-nanziaria di luglio varata dal governo Berlu-sconi, che prevedevano un introito di circa 8 miliardi di euro nel periodo 2011-2014.Sommando questo provvedimento alla tas-sazione dell’1,5% su tutti i capitali scudati negli ultimi anni, il Governo, potrebbe far incassare al Tesoro nei prossimi tre anni una cifra che va ben oltre i 10 miliardi di euro.Un’altra novità arrivata con il 2012 è l’au-mento dal 12,5 al 20% della tassazione sulle rendite finanziarie, cioè i guadagni ot-tenuti con le azioni, le obbligazioni, i fondi d’investimento o i prodotti derivati. Resta-

no esclusi i buoni fruttiferi postali e i titoli di stato euro-pei, che conserve-ranno la vecchia ali-quota del 12,5%.Ci sono però anche le buone notizie. Per gli interessi dei con-ti correnti e dei depositi bancari è prevista invece una riduzione del pre-lievo, dall’attuale 27% al 20%. Un po’ più comples-so è invece il mecca-nismo di tassazione sulle polizze vita, che pagheranno la vecchia aliquota del 12,5% sui rendi-menti maturati con la parte del porta-

foglio investita nei titoli di stato e subiran-no la nuova tassazione del 20% solo sulla quota del loro patrimonio impiegata in altri strumenti finanziari, sostanzialmente sulle gestioni separate in fondi comuni d’investi-mento.La stangata sul risparmio ha salvato però i rendimenti realizzati fino al 31 dicembre 2011. Gli investitori hanno avuto infatti la possibilità di pagare la vecchia tassazione ridotta al 12,5% su tutti i guadagni matu-rati fino alla fine del 2011, anche non ven-dendo i titoli o le quote di fondi che hanno ancora in portafoglio.Questa procedura vantaggiosa, che in ger-go tecnico si chiama “affrancamento”, può essere realizzata in questi primi mesi del 2012. Nello specifico, gli investitori che sono soggetti a un regime di risparmio am-ministrato (cioè subiscono una ritenuta alla fonte dalla banca che custodisce i fondi o i titoli) potranno richiedere l’affrancamento al proprio intermediario entro il 31 marzo. Chi riporta i guadagni nella dichiarazione dei redditi potrà effettuare invece la proce-dura a maggio o giugno, con la presenta-zione del modello Unico 2012.

•Di Sergio Miele - Responsabile Marketing

Nuove regole nuove opportunità. I cam-biamenti apportati dalla manovra del governo Monti sono importanti e

sostanziali.Essa abbraccia molteplici aspetti socio-eco-nomici alcuni dei quali incidono già da oggi sulla nostra vita quotidiana, come l’aumen-to delle accise sulla benzina, ad esempio. La nuova Imu sulla casa, una nuova riforma sulle pensioni, le nuove imposizioni fiscali su auto di lusso, barche, aerei, elicotteri, ca-pitali scudati, conti correnti, assicurazioni, rifiuti e servizi. In relazione alla manovra sulla nuova norma-tiva in merito ai bolli sui depositi titoli e sul-la tassazione nelle diverse forme di deposito bancario, è necessario tenere presente che le modifiche che illustreremo fanno parte di una più ampia manovra la cui finalità ori-ginaria è quella di far uscire il nostro paese dalla grave crisi economica in cui si dibatte.La nuova imposta di bollo sui depositi titoli

si può considerare una mini patrimoniale? Riteniamo di sì. Sui depositi in cui vengono amministrati dalle banche i bond, le azioni e i Buoni del Tesoro, oggi l’importo di questa tassa varia tra i 34,2 e i 1.000 euro all’anno, a seconda dell’entità del capitale investito. Nel 2012 il prelievo sarà ancora proporzio-nale alla ricchezza detenuta dagli investito-ri ma verrà applicato in termini percentuali (sarà cioè una mini-patrimoniale), con una aliquota iniziale dello 0,1%, che salirà allo 0,15% nel 2013. In un primo momento, sono previste co-munque una soglia minima per l’impo-sta di 34,2 euro e una soglia massima di 1.200 euro all’anno. Dal 2013 scomparirà invece il tetto massimo mentre rimarrà la soglia minima.Ad esempio chi detiene un capitale mode-sto, di appena 1.000 euro, pagherà sempre un’imposta di bollo di 34,2 euro all’anno (l’importo minimo). Chi invece ha una ric-chezza di un milione di euro dovrà sborsa-

Cambiamenti sulla normativa fiscale: le nuove regole,le nuove opportunità.

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Con il Credito Valdinievole l’Epifania è proprio una festa!Fotostory dell’iniziativa organizzata per i bambini il 6 gennaio nella Sede di Montecatini Terme

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inizia la festa: magie per i più piccoli

la Befana e i suoi assistenti folletti scendono dal cielo con il loro carico di regali golosi

si esprimono desideri per l’anno nuovo...si affidano ai palloncini e si lasciano volare via nel cielo stellato

Appuntamento al prossimo anno!

grandi e piccini in attesa della Befana

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Con il Credito Valdinievole l’Epifania è proprio una festa!Fotostory dell’iniziativa organizzata per i bambini il 6 gennaio nella Sede di Montecatini Terme

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inizia la festa: magie per i più piccoli

la Befana e i suoi assistenti folletti scendono dal cielo con il loro carico di regali golosi

si esprimono desideri per l’anno nuovo...si affidano ai palloncini e si lasciano volare via nel cielo stellato

Appuntamento al prossimo anno!

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NEW YORK: RICORDO DI UNA VACANZA UNICA

Emozioni a stelle strisce del nostro Socio Giuseppe Arcucci

Un vecchio Socio, come lo sono io, del Credito Valdinievole ricorderà senz’altro uno slogan utilizzato anni

fa dalla nostra Banca nella propria comuni-cazione pubblicitaria: La tua Banca.New York mi ha confermato questo mes-saggio, perché ho potuto, con mia moglie, immergermi totalmente nella Grande Mela, assimilare la grande energia che soltanto questa città riesce a dare. Dal primo al 5 dicembre scorsi, ritrovarsi assieme al presidente, Alessandro Belloni, al direttore generale, Leonardo Quiriconi, ai consiglieri e ai Soci (tutta bella gente) è stato davvero splendido.Davanti a Liberty Island, Wall Street o sull’Empire State Building, l’edificio più alto della città, dal quale si ammira una vi-sta mozzafiato, è stato un piacere che con-serverò nel tempo. Questa città ti prende

fin dentro l’anima, dal nostro albergo, nel cuore di Manhattan, su verso Nord, percor-rendo la Fifth Avenue o la Madison, dalla Cattedrale di San Patrizio a Times Square, da Central Park a Ground Zero. Soltanto una volta ho preso il taxi, ho sempre cammina-to. A New York si ha l’impressione che tutti remino verso la stessa direzione, giovani o anziani che siano.Qualche settimana dopo, l’addebito in con-to delle spese effettuate con la carta di credito ahimè! Mi hanno ricordato Tiffany, Abercrombie&Fitch e Sax.Chi come me, viaggia molto per lavoro, forse apprezza maggiormente i vantaggi di questi viaggi, per questo, almeno i più importanti, non me li faccio mai mancare. Alla fine, ai piedi del bus, saluti i compagni di viaggio e ti viene naturale chiedere: a quando il prossimo?

Il Belvedere Lake di Central Park

La Grande Mela, città affascinante in ogni periodo dell’anno, diventa particolarmente suggestiva quando si diffonde l’atmosfera natalizia

Times Square, celeberrima e affollata agorà newyorkese, ipnotizza con le sue animazioni, le sue migliaia di luci e i suoi immensi cartelloni pubblicitari

Il gruppo newyorkese a Battery Park, situato all’estremità meridiona-le dell’isola di Manhat-tan. Prende il suo nome dalla batteria di cannoni che difendeva il porto della città al tempo in cui era colonia olandese e britannica.

La scintillante fisionomia della città vista dall’Empire State Building

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NEW YORK: RICORDO DI UNA VACANZA UNICA

Emozioni a stelle strisce del nostro Socio Giuseppe Arcucci

Un vecchio Socio, come lo sono io, del Credito Valdinievole ricorderà senz’altro uno slogan utilizzato anni

fa dalla nostra Banca nella propria comuni-cazione pubblicitaria: La tua Banca.New York mi ha confermato questo mes-saggio, perché ho potuto, con mia moglie, immergermi totalmente nella Grande Mela, assimilare la grande energia che soltanto questa città riesce a dare. Dal primo al 5 dicembre scorsi, ritrovarsi assieme al presidente, Alessandro Belloni, al direttore generale, Leonardo Quiriconi, ai consiglieri e ai Soci (tutta bella gente) è stato davvero splendido.Davanti a Liberty Island, Wall Street o sull’Empire State Building, l’edificio più alto della città, dal quale si ammira una vi-sta mozzafiato, è stato un piacere che con-serverò nel tempo. Questa città ti prende

fin dentro l’anima, dal nostro albergo, nel cuore di Manhattan, su verso Nord, percor-rendo la Fifth Avenue o la Madison, dalla Cattedrale di San Patrizio a Times Square, da Central Park a Ground Zero. Soltanto una volta ho preso il taxi, ho sempre cammina-to. A New York si ha l’impressione che tutti remino verso la stessa direzione, giovani o anziani che siano.Qualche settimana dopo, l’addebito in con-to delle spese effettuate con la carta di credito ahimè! Mi hanno ricordato Tiffany, Abercrombie&Fitch e Sax.Chi come me, viaggia molto per lavoro, forse apprezza maggiormente i vantaggi di questi viaggi, per questo, almeno i più importanti, non me li faccio mai mancare. Alla fine, ai piedi del bus, saluti i compagni di viaggio e ti viene naturale chiedere: a quando il prossimo?

Il Belvedere Lake di Central Park

La Grande Mela, città affascinante in ogni periodo dell’anno, diventa particolarmente suggestiva quando si diffonde l’atmosfera natalizia

Times Square, celeberrima e affollata agorà newyorkese, ipnotizza con le sue animazioni, le sue migliaia di luci e i suoi immensi cartelloni pubblicitari

Il gruppo newyorkese a Battery Park, situato all’estremità meridiona-le dell’isola di Manhat-tan. Prende il suo nome dalla batteria di cannoni che difendeva il porto della città al tempo in cui era colonia olandese e britannica.

La scintillante fisionomia della città vista dall’Empire State Building

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Un tepore quasi primaverile, giochi di luce sull’acqua, i contrasti cromatici accesi della natura contemplata dal Canale dei Navicelli, cielo, nuvole e terra in bilico nei riflessi e il suono quieto dell’acqua. Una giornata interessante e rilassante quella tras-corsa sul battello che ha portato i Soci della Banca, numerosi e attenti, a scoprire vestigia storiche, at-trattive naturalistiche e gioielli di cantieristica na-vale di richiamo mondiale. Cicerone d’eccezione è stato l’amministratore della Banca Giovandomenico Caridi, presidente e CEO della Navicelli, la società che ha restituito a questa antica via d’acqua e alla zona circostante, il forte ruolo strategico che natu-ra e storia gli hanno sempre conferito e che fu in-tuito con lungimiranza dai Medici. Il canale, nato nel 1560 come collegamento fra il nascente porto di Livorno e Pisa, collega la Darsena Toscana alla Darsena Pisana e ha una lunghezza di 17 km, una larghezza di 33 metri e una profondità di 3. L’area

dei Navicelli e del Porto Pisano rappresenta uno snodo unico anche dal punto di vista logistico in quanto è situata in prossimità del nodo ferroviario, dell’autostrada, dell’aeroporto ed è un importante collegamento con il porto di Livorno.Al termine della navigazione i Soci hanno assis-tito alla proiezione di un avvincente filmato che ha scandito le tappe della storia e dello sviluppo del Canale, fino alle straordinarie prospettive dei giorni nostri e a una visione di ampio respiro, che non dimentica memoria e natura. Quindi il gruppo, godendo di un delizioso aperitivo, si è spostato ad ammirare le sculture in marmo e alabastro di Car-lo Quercioli, nella sala espositiva dei Navicelli, da sempre culla di continue mostre realizzate da artisti affermati ed emergenti.Una giornata alla quale non si poteva chiedere di più.

Una tesisui NavicelliFranco Mannucci, dipendente della Banca, si è laureato proprio con un interessante lavoro sul Canale.Un testo che ne ha illustrato origine, sviluppo e possibilità.

“E’ come un prisma ottico”Le parole del CEO Giovandomenico Caridi

Una piccola grande crocieraNavigando fra storia e progresso, lungo il Canale dei Navicelli

Scrisse Armando Sapori: “la storia non tratta di cose morte. La storia è vita. Tra il passato e il presente vi sono legami continui, di filiazione, di spiegazione, di interpretazione”. Il Canale dei Navicelli è da at-traversare e vivere con questo spirito. “L’immagine del prisma ottico è secondo me quella che riesce a rappresentare meglio - dice Giovandomenico Caridi - la peculiarità di questa via fluviale. Storia e futuro si rifrangono, infatti, l’una sull’altro, così come tra-dizione e innovazione. Se oggi possiamo proiettarci con sicurezza nel futuro che ci attende è perché ab-biamo alle spalle un passato carico di innovazione e di apertura al nuovo. Basti pensare a che cosa ha voluto dire, all’epoca di Cosimo I, creare un collega-mento fluviale tra il nascente porto di Livorno e Pisa, commisurare la difficoltà del progetto con gli scarsi mezzi del tempo per avere contezza del patrimonio di abilità tecnica, coraggio imprenditoriale e imma-

ginazione progettuale che sono il miglior viatico per le sfide che ci attendono”. Ma quali sono, oggi, le potenzialità del Canale dei Navicelli, dopo la grande intuizione che ha permesso la rinascita di quest’ope-ra? “La cantieristica navale è stata la carta vincente. Avere un canale navigabile a ridosso della rete au-tostradale - spiega Caridi - con ottimi collegamenti ferroviari e aeroportuali, con ampi spazi produttivi e possibilità di crescita forse senza eguali, sono gli elementi che hanno fatto da volano allo sviluppo. L’altra risorsa vincente su cui il Canale dei Navicelli ha fatto leva è stata la valorizzazione di quel patrimonio scientifico e organizzativo offerto dalle nostre Uni-versità, dai centri di ricerca e dai laboratori avanzati presenti nella realtà toscana, con cui si sono conso-lidati accordi di collaborazione e sinergie operative”.

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Un tepore quasi primaverile, giochi di luce sull’acqua, i contrasti cromatici accesi della natura contemplata dal Canale dei Navicelli, cielo, nuvole e terra in bilico nei riflessi e il suono quieto dell’acqua. Una giornata interessante e rilassante quella tras-corsa sul battello che ha portato i Soci della Banca, numerosi e attenti, a scoprire vestigia storiche, at-trattive naturalistiche e gioielli di cantieristica na-vale di richiamo mondiale. Cicerone d’eccezione è stato l’amministratore della Banca Giovandomenico Caridi, presidente e CEO della Navicelli, la società che ha restituito a questa antica via d’acqua e alla zona circostante, il forte ruolo strategico che natu-ra e storia gli hanno sempre conferito e che fu in-tuito con lungimiranza dai Medici. Il canale, nato nel 1560 come collegamento fra il nascente porto di Livorno e Pisa, collega la Darsena Toscana alla Darsena Pisana e ha una lunghezza di 17 km, una larghezza di 33 metri e una profondità di 3. L’area

dei Navicelli e del Porto Pisano rappresenta uno snodo unico anche dal punto di vista logistico in quanto è situata in prossimità del nodo ferroviario, dell’autostrada, dell’aeroporto ed è un importante collegamento con il porto di Livorno.Al termine della navigazione i Soci hanno assis-tito alla proiezione di un avvincente filmato che ha scandito le tappe della storia e dello sviluppo del Canale, fino alle straordinarie prospettive dei giorni nostri e a una visione di ampio respiro, che non dimentica memoria e natura. Quindi il gruppo, godendo di un delizioso aperitivo, si è spostato ad ammirare le sculture in marmo e alabastro di Car-lo Quercioli, nella sala espositiva dei Navicelli, da sempre culla di continue mostre realizzate da artisti affermati ed emergenti.Una giornata alla quale non si poteva chiedere di più.

Una tesisui NavicelliFranco Mannucci, dipendente della Banca, si è laureato proprio con un interessante lavoro sul Canale.Un testo che ne ha illustrato origine, sviluppo e possibilità.

“E’ come un prisma ottico”Le parole del CEO Giovandomenico Caridi

Una piccola grande crocieraNavigando fra storia e progresso, lungo il Canale dei Navicelli

Scrisse Armando Sapori: “la storia non tratta di cose morte. La storia è vita. Tra il passato e il presente vi sono legami continui, di filiazione, di spiegazione, di interpretazione”. Il Canale dei Navicelli è da at-traversare e vivere con questo spirito. “L’immagine del prisma ottico è secondo me quella che riesce a rappresentare meglio - dice Giovandomenico Caridi - la peculiarità di questa via fluviale. Storia e futuro si rifrangono, infatti, l’una sull’altro, così come tra-dizione e innovazione. Se oggi possiamo proiettarci con sicurezza nel futuro che ci attende è perché ab-biamo alle spalle un passato carico di innovazione e di apertura al nuovo. Basti pensare a che cosa ha voluto dire, all’epoca di Cosimo I, creare un collega-mento fluviale tra il nascente porto di Livorno e Pisa, commisurare la difficoltà del progetto con gli scarsi mezzi del tempo per avere contezza del patrimonio di abilità tecnica, coraggio imprenditoriale e imma-

ginazione progettuale che sono il miglior viatico per le sfide che ci attendono”. Ma quali sono, oggi, le potenzialità del Canale dei Navicelli, dopo la grande intuizione che ha permesso la rinascita di quest’ope-ra? “La cantieristica navale è stata la carta vincente. Avere un canale navigabile a ridosso della rete au-tostradale - spiega Caridi - con ottimi collegamenti ferroviari e aeroportuali, con ampi spazi produttivi e possibilità di crescita forse senza eguali, sono gli elementi che hanno fatto da volano allo sviluppo. L’altra risorsa vincente su cui il Canale dei Navicelli ha fatto leva è stata la valorizzazione di quel patrimonio scientifico e organizzativo offerto dalle nostre Uni-versità, dai centri di ricerca e dai laboratori avanzati presenti nella realtà toscana, con cui si sono conso-lidati accordi di collaborazione e sinergie operative”.

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Tivoli, le sue ville e i suoi giardini26 maggio

Più antica di Roma la città laziale ospita ville incantevoli e una parte del Patrimonio dell’Umanità. Il programma della giornata: partenza in pullman, da Bientina e da Montecatini Terme, all’arrivo incontro con la guida e visita di Villa d’Este e dei suoi giardini. Pranzo in ristorante e nel pomeriggio visita di Villa Adriana, magnifica residenza dell’imperatore. Quota di partecipazione: 75 euro per i Soci, 80 per i non Soci. Riduzioni di 18 euro per gli over 65 e gli under 18 e di e 8 euro per i ragazzi tra i 16 e i 25 anni. Termine di prenotazione: 16 aprile.

Lourdes, capitale della devozione mariana13-17 giugno

Un assaggio di Costa Azzurra e tutti i luoghi santi di Lourdes, capitale mondiale del pellegrinaggio cattolico. Il programma del viaggio: par-tenza da Bientina e da Montecatini Terme, per Nimes o Avignone, dove pernotteremo. Lungo il tragitto sosta in Costa Azzurra. Il 14, 15 e la mattina del 16 giugno saranno dedicati a Lourdes. Poi partiremo per il rientro, con sosta a Carcassonne. Il 17, prima del ritorno, ci sarà anche il tempo per una sosta a Montecarlo. La quota di partecipazione è di 400 euro per i Soci e di 500 per i non Soci. Termine di prenotazione: 20 aprile.

In crociera fra Egitto, Israele e Giordania8-15 ottobre

Navigazione e viaggio fra coralli e antichi tesori, a bordo della Costa Voyager. Il fascino del Mar Rosso, il mistero delle Piramidi, lo splendore di Petra e il tramonto del deserto. La quota di partecipazione oscilla fra gli 870 e i 970 euro per i Soci e fra i 970 e i 1070 per i non Soci (dipende dal tipo di cabina scelta). Il termine ultimo di prenotazione è il 28 aprile.

Grande anteprima 2013: al mare a PhuketUna settimana in Thailandia con partenza indicativa il 3/4 gennaio 2013, per 9 giorni e 7 notti nel favoloso Diamond cliff Resort&Spa, affaccia-to sulla suggestiva baia di Patong e circondato da un vasto giardino tropicale. Una struttura ideale per chi vuole godere di tutti i comfort, immergendosi nella natura incontaminata di Phuket e nel fascino della terra del sorriso. Sabbia bianca e morbida, mare blu, barriera corallina, piscine con cascate e vasche idromassaggio e area dedicata ai bambini. Un vero paradiso incastonato in un paradiso e la possibilità di numerose escursioni. Un altro viaggio speciale che il Credito Valdinievole ha pen-sato per voi!

Per informazioni sui viaggi rivolgersi all’Ufficio Soci: 0572/909102-909168, [email protected]

Savethe date!

Prossimi appuntamenti per i Soci

30

Una gita particolareLa furia creativa di Picasso e la quiete del mare

Una giornata perfetta dedicata ai Soci del-la Banca, consacrata all’arte, ai sapori e alle suggestioni quella del 28 gennaio scorso. Iniziata con la visita guidata alla mostra “Ho voluto essere pittore e sono diventato Picas-so”, allestita nella storica cornice del Palazzo Blu di Pisa, e proseguita con l’ottima cucina labronica, in un ristorante a picco sul mare affacciato sulla costa livornese, il Sassoscrit-to. Sulla strada del ritorno a Bientina e a Montecatini c’è stato anche il tempo di una visita al santuario della patrona della Tosca-na, a Montenero. Affascinante il percorso nell’arte e nel-la creatività picassiana disegnato dalla mostra pisana. Una prospettiva originale e profonda, un viaggio nello stile dirom-pente dell’artista catalano premiati da un grande successo di critica e pubblico. Di-pingeva come gli altri scrivevano le pro-prie autobiografie, Picasso, e la guida del

Palazzo Blu è stata abile a far affiorare, nelle opere che via via scorrevano sotto gli occhi, pennellate e tratti di vita privata, inquieta, libera e forte come il suo talento.Uno dei momenti più emozionanti si è con-sumato al cospetto di un raro disegno pre-paratorio per Les Damoiselles d’Avignon, la meravigliosa tela conservata al MoMa di New York. Con questo quadro, infatti, Picasso realizzò, nel 1907, uno dei suoi lavori più importanti cambiando la storia del Novecento e segnando la rottura totale con le convenzioni della pittura occidenta-le, dal Rinascimento in poi. Ma la mostra si è dischiusa come un bel tesoro in ogni sua sezione, dal periodo blu, alle immagi-ni mitiche del Minotauro a quelle erotiche dell’ultimo periodo creativo. È stato come conoscere Picasso, le sue idee e la fonte della sua ispirazione in ogni fase della sua tempestosa vita.

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Tivoli, le sue ville e i suoi giardini26 maggio

Più antica di Roma la città laziale ospita ville incantevoli e una parte del Patrimonio dell’Umanità. Il programma della giornata: partenza in pullman, da Bientina e da Montecatini Terme, all’arrivo incontro con la guida e visita di Villa d’Este e dei suoi giardini. Pranzo in ristorante e nel pomeriggio visita di Villa Adriana, magnifica residenza dell’imperatore. Quota di partecipazione: 75 euro per i Soci, 80 per i non Soci. Riduzioni di 18 euro per gli over 65 e gli under 18 e di e 8 euro per i ragazzi tra i 16 e i 25 anni. Termine di prenotazione: 16 aprile.

Lourdes, capitale della devozione mariana13-17 giugno

Un assaggio di Costa Azzurra e tutti i luoghi santi di Lourdes, capitale mondiale del pellegrinaggio cattolico. Il programma del viaggio: par-tenza da Bientina e da Montecatini Terme, per Nimes o Avignone, dove pernotteremo. Lungo il tragitto sosta in Costa Azzurra. Il 14, 15 e la mattina del 16 giugno saranno dedicati a Lourdes. Poi partiremo per il rientro, con sosta a Carcassonne. Il 17, prima del ritorno, ci sarà anche il tempo per una sosta a Montecarlo. La quota di partecipazione è di 400 euro per i Soci e di 500 per i non Soci. Termine di prenotazione: 20 aprile.

In crociera fra Egitto, Israele e Giordania8-15 ottobre

Navigazione e viaggio fra coralli e antichi tesori, a bordo della Costa Voyager. Il fascino del Mar Rosso, il mistero delle Piramidi, lo splendore di Petra e il tramonto del deserto. La quota di partecipazione oscilla fra gli 870 e i 970 euro per i Soci e fra i 970 e i 1070 per i non Soci (dipende dal tipo di cabina scelta). Il termine ultimo di prenotazione è il 28 aprile.

Grande anteprima 2013: al mare a PhuketUna settimana in Thailandia con partenza indicativa il 3/4 gennaio 2013, per 9 giorni e 7 notti nel favoloso Diamond cliff Resort&Spa, affaccia-to sulla suggestiva baia di Patong e circondato da un vasto giardino tropicale. Una struttura ideale per chi vuole godere di tutti i comfort, immergendosi nella natura incontaminata di Phuket e nel fascino della terra del sorriso. Sabbia bianca e morbida, mare blu, barriera corallina, piscine con cascate e vasche idromassaggio e area dedicata ai bambini. Un vero paradiso incastonato in un paradiso e la possibilità di numerose escursioni. Un altro viaggio speciale che il Credito Valdinievole ha pen-sato per voi!

Per informazioni sui viaggi rivolgersi all’Ufficio Soci: 0572/909102-909168, [email protected]

Savethe date!

Prossimi appuntamenti per i Soci

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Una gita particolareLa furia creativa di Picasso e la quiete del mare

Una giornata perfetta dedicata ai Soci del-la Banca, consacrata all’arte, ai sapori e alle suggestioni quella del 28 gennaio scorso. Iniziata con la visita guidata alla mostra “Ho voluto essere pittore e sono diventato Picas-so”, allestita nella storica cornice del Palazzo Blu di Pisa, e proseguita con l’ottima cucina labronica, in un ristorante a picco sul mare affacciato sulla costa livornese, il Sassoscrit-to. Sulla strada del ritorno a Bientina e a Montecatini c’è stato anche il tempo di una visita al santuario della patrona della Tosca-na, a Montenero. Affascinante il percorso nell’arte e nel-la creatività picassiana disegnato dalla mostra pisana. Una prospettiva originale e profonda, un viaggio nello stile dirom-pente dell’artista catalano premiati da un grande successo di critica e pubblico. Di-pingeva come gli altri scrivevano le pro-prie autobiografie, Picasso, e la guida del

Palazzo Blu è stata abile a far affiorare, nelle opere che via via scorrevano sotto gli occhi, pennellate e tratti di vita privata, inquieta, libera e forte come il suo talento.Uno dei momenti più emozionanti si è con-sumato al cospetto di un raro disegno pre-paratorio per Les Damoiselles d’Avignon, la meravigliosa tela conservata al MoMa di New York. Con questo quadro, infatti, Picasso realizzò, nel 1907, uno dei suoi lavori più importanti cambiando la storia del Novecento e segnando la rottura totale con le convenzioni della pittura occidenta-le, dal Rinascimento in poi. Ma la mostra si è dischiusa come un bel tesoro in ogni sua sezione, dal periodo blu, alle immagi-ni mitiche del Minotauro a quelle erotiche dell’ultimo periodo creativo. È stato come conoscere Picasso, le sue idee e la fonte della sua ispirazione in ogni fase della sua tempestosa vita.

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La rivista che state sfogliando rappresenta il collegamento della Banca con i Soci, la vetrina cartacea dell’impegno, dei risultati e

degli eventi che costellano la nostra attività. Negli ultimi mesi avrete visto affiorare un cambiamento in queste pagine pensate per voi e ci piacerebbe che questa ricerca di soluzioni più congeniali alla nostra comunicazione fosse interattiva e si nutrisse dei vostri suggerimenti. Abbiamo pensato di iniziare dal nome. Salve è una formula di saluto familiare, semplice e significativa. Viene dal latino e significa: stai bene, stai sano! Vorremmo, però, trovare un nome che battezzasse questa nuova fase della Banca, iniziata insieme e ormai più che consolidata. Qualcosa che sintetizzasse partecipazione, risultati e coinvolgimento. Insieme a voi ci riusciremo!

In questo numero del Salve abbiamo inserito un tagliando, proponete il vostro nome, o anche più di uno, con qualche riga di motivazione, se credete, e consegnatelo alla vostra Filiale di competenza o all’Ufficio Soci. Potete anche inviarlo tramite mail, posta ordinaria o fax; una versione in pdf del tagliando si può scaricare su www.creditovaldinievole.it. Ogni modo è buono per aiutarci a scegliere il nuovo nome della nostra rivista! Il termine ultimo per la consegna dei tagliandi compilati è venerdì 4 maggio 2012. Nel numero di giugno del periodico sveleremo il nome della Socia o del Socio che avrà avuto l’idea più bella e che riceverà un riconoscimento dalla Banca per il suo estro e la sua fantasia.

TROVANOME

Per informazioni: Ufficio Soci via Ugo Foscolo 16/2 51016 Montecatini Terme,0572/909168-909102, fax 0572285283, [email protected].

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(per spese oltre i 70 euro)• Acquisti sicuri on-line

grazie al servizio acquisto facile• Assicurazione furti e rapina:

protegge i contanti prelevati all’ATM e i beni acquistati con la Carta BCC fi no a un importo di 7.500 euro (il massimale varia a seconda della tipologia di carta e del tipo di sinistro).

Carta Socio ti protegge ogni giorno e ti offre innumerevoli servizi accessori. Per informazioni rivolgiti alle nostre Filiali.

Carta Socio e i relativi servizisono riservati ai Soci

a titolo gratuito sia per quantoriguarda il rilascio che il rinnovo.

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Messaggio di natura promozionale. Le condizioni economiche e le principali clausole contrattuali sono riportate nei fogli informativi disponibili presso tutte le fi liali.Per maggiori informazioni consulta i fogli informativi su www.cartabcc.it o richiedili in fi liale

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La rivista che state sfogliando rappresenta il collegamento della Banca con i Soci, la vetrina cartacea dell’impegno, dei risultati e

degli eventi che costellano la nostra attività. Negli ultimi mesi avrete visto affiorare un cambiamento in queste pagine pensate per voi e ci piacerebbe che questa ricerca di soluzioni più congeniali alla nostra comunicazione fosse interattiva e si nutrisse dei vostri suggerimenti. Abbiamo pensato di iniziare dal nome. Salve è una formula di saluto familiare, semplice e significativa. Viene dal latino e significa: stai bene, stai sano! Vorremmo, però, trovare un nome che battezzasse questa nuova fase della Banca, iniziata insieme e ormai più che consolidata. Qualcosa che sintetizzasse partecipazione, risultati e coinvolgimento. Insieme a voi ci riusciremo!

In questo numero del Salve abbiamo inserito un tagliando, proponete il vostro nome, o anche più di uno, con qualche riga di motivazione, se credete, e consegnatelo alla vostra Filiale di competenza o all’Ufficio Soci. Potete anche inviarlo tramite mail, posta ordinaria o fax; una versione in pdf del tagliando si può scaricare su www.creditovaldinievole.it. Ogni modo è buono per aiutarci a scegliere il nuovo nome della nostra rivista! Il termine ultimo per la consegna dei tagliandi compilati è venerdì 4 maggio 2012. Nel numero di giugno del periodico sveleremo il nome della Socia o del Socio che avrà avuto l’idea più bella e che riceverà un riconoscimento dalla Banca per il suo estro e la sua fantasia.

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Per informazioni: Ufficio Soci via Ugo Foscolo 16/2 51016 Montecatini Terme,0572/909168-909102, fax 0572285283, [email protected].

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Terra di confine, il comprensorio del Cuoio, ha posto da sempre ingegno e tenacia alla base del proprio sviluppo. Ma sbaglia chi ritiene questo lembo di Toscana

a metà strada tra Pisa e Firenze solo dedito al lavoro. Troppo spesso, soprattutto in pas-sato, di Santa Croce e dei centri contermini è emerso solo l’aspetto economico-produt-tivo, il saperci fare con la moda della pelle e delle scarpe. Tutto vero e tutto giustamente sempre valorizzato, ma dalle parti delle con-ce c’è anche altro. Santa Croce può vanta-re un teatro ultracentenario che ogni anno presenta una stagione di prosa di altissimo livello, iniziative per i giovani, è residenza di compagnie e all’avanguardia anche nel te-atro amatoriale e per i ragazzi. La rassegna “Stasera pago io” è nata al “Verdi” grazie alla geniale intuizione del direttore Renzo Boldri-ni ed è stato un successo regionale oltre ogni limite. I bambini portavano a teatro i geni-tori e “pagavano” loro con “fantassegni” o semplici disegni. Una sperimentazione stra-ordinaria, coinvolgente, che verrà estesa ad altri teatri della Toscana. Santa Croce è anche Villa Pacchiani, il laboratorio culturale, ga-binetto di stampe con oltre seimila opere, centro di esposizioni e iniziative. Come di-menticare il Carnevale d’Autore che da un secolo colora l’inverno in piazza Matteotti e nel centro storico. Quattro gruppi (Lupa, Nuova Luna, Nuovo Astro e Spensierati) che si contendono lo scettro della bellezza. Oltre trecento le maschere che vengono realizza-te nei mesi antecedenti gennaio e febbraio nelle “stanze”, le sedi di ogni gruppo. Guida il carnevale la sapiente regia del Comitato ora presieduto da Mauro Dell’Unto. Manca ancora un tassello nel Sistema Culturale di

La zona del

Cuoio,nuova frontieradel Credito ValdinievoleIl giornalista Gabriele Nuti ce ne svelamemorie e ricchezze, natura e fermenti d’ingegno

Gabriele Nuti è un giornalista della Nazione con una profonda conoscenza del tessuto storico, culturale e produttivo della Zona del Cuoio. A lui abbiamo chiesto di illustrare ai Soci le potenzialità e le bellezze di questo territorio

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Terra di confine, il comprensorio del Cuoio, ha posto da sempre ingegno e tenacia alla base del proprio sviluppo. Ma sbaglia chi ritiene questo lembo di Toscana

a metà strada tra Pisa e Firenze solo dedito al lavoro. Troppo spesso, soprattutto in pas-sato, di Santa Croce e dei centri contermini è emerso solo l’aspetto economico-produt-tivo, il saperci fare con la moda della pelle e delle scarpe. Tutto vero e tutto giustamente sempre valorizzato, ma dalle parti delle con-ce c’è anche altro. Santa Croce può vanta-re un teatro ultracentenario che ogni anno presenta una stagione di prosa di altissimo livello, iniziative per i giovani, è residenza di compagnie e all’avanguardia anche nel te-atro amatoriale e per i ragazzi. La rassegna “Stasera pago io” è nata al “Verdi” grazie alla geniale intuizione del direttore Renzo Boldri-ni ed è stato un successo regionale oltre ogni limite. I bambini portavano a teatro i geni-tori e “pagavano” loro con “fantassegni” o semplici disegni. Una sperimentazione stra-ordinaria, coinvolgente, che verrà estesa ad altri teatri della Toscana. Santa Croce è anche Villa Pacchiani, il laboratorio culturale, ga-binetto di stampe con oltre seimila opere, centro di esposizioni e iniziative. Come di-menticare il Carnevale d’Autore che da un secolo colora l’inverno in piazza Matteotti e nel centro storico. Quattro gruppi (Lupa, Nuova Luna, Nuovo Astro e Spensierati) che si contendono lo scettro della bellezza. Oltre trecento le maschere che vengono realizza-te nei mesi antecedenti gennaio e febbraio nelle “stanze”, le sedi di ogni gruppo. Guida il carnevale la sapiente regia del Comitato ora presieduto da Mauro Dell’Unto. Manca ancora un tassello nel Sistema Culturale di

La zona del

Cuoio,nuova frontieradel Credito ValdinievoleIl giornalista Gabriele Nuti ce ne svelamemorie e ricchezze, natura e fermenti d’ingegno

Gabriele Nuti è un giornalista della Nazione con una profonda conoscenza del tessuto storico, culturale e produttivo della Zona del Cuoio. A lui abbiamo chiesto di illustrare ai Soci le potenzialità e le bellezze di questo territorio

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Santa Croce: il Museo del Cuoio che è ancora un edificio vuoto. Il progetto del Comune, anche con il coinvolgimento dell’Assocon-ciatori, è di farlo diventare il luogo della me-moria dell’industria locale e un centro di rife-rimento zonale. Magari potrà anche ospitare i reperti archeologici rinvenuti l’estate scorsa nella zona di Sant’Andrea, a ridosso dell’Ar-no, durante lo scavo di una condotta del gas: si tratta di testimonianze di un insediamento etrusco che rivalutano anche le origini della cittadina.

Santa Croce è anche apertura all’immigra-zione. Primo comune in Toscana e settimo in Italia per numero di stranieri (25-26 per cen-to della popolazione), quella che Mario Le-pri, giornalista della Nazione di cui quest’an-no ricordiamo il decennale della morte (4 novembre), aveva ribattezzato la “capitale del cuoio e delle pelli”, ha accolto negli anni migliaia di migranti che hanno trovato la-voro nelle concerie e in altre aziende della zona. Certo, non tutto è filato (e fila) liscio, l’integrazione è ancora una parola troppo poco conosciuta da entrambe le parti (ita-liani e stranieri), ma non si può negare cosa sia successo in questi anni.

La lavorazione della pelle e del cuoio ha visto gli albori a Santa Croce all’inizio del 1800. Semplici botteghe nate grazie alla grande ricchezza d’acqua. Non a caso dove oggi si trova piazza Matteotti, il centro della citta-dina, per i santacrocesi è ancora “su’ Fos-si”. Per oltre un secolo la concia della pelle e del cuoio è andata avanti senza un grande sviluppo. Dopo la Seconda Guerra mondiale l’industrializzazione e il boom del settore. Le concerie nascevano come funghi, il lavoro era anche troppo, gli operai cominciavano a rivendicare diritti e Santa Croce è stata, al pari di altri centri della Provincia e della Regione, laboratorio anche per i primi di-ritti sindacali. Ma la trasformazione che ha richiesto più impegno, sia economico che politico-industriale, è stata la salvaguardia dell’ambiente. Santa Croce, 15mila abitanti, ha uno dei più grandi depuratori d’Europa, capace di ripulire milioni di metri cubi di ac-qua fino all’equivalente di una metropoli di tre milioni di abitanti. Sono venuti a Santa Croce a conoscere e toccare con mano i si-stemi per coniugare una produzione certa-mente non pulita come quella conciaria con la salvaguardia e il rispetto dell’ambiente anche i due presidenti della Cina: nel 2004

il capo del governo, Wen Jabao e nel 2009 il presidente della Repubblica Popolare Ci-nese Hu Jintao. Le concerie del Distretto di Santa Croce sono anche legate a doppio filo con il grande mondo della moda italiana e mondiale. E’ ormai consolidato che grandi firme attingano dalla produzione conciaria della zona del Cuoio non solo materiali ma anche idee, innovazione, gusto e sperimen-tazione. Se da un lato le concerie di Santa Croce, Castelfranco, Ponte a Egola di San Miniato e Ponte a Cappiano di Fucecchio hanno sviluppato e ammodernato la pro-pria attività riuscendo a rimanere in vetta in un mondo globalizzato, i calzaturifici, naturale sbocco produttivo del settore con-ciario, hanno pian piano perso consisten-za. A Castelfranco, un tempo leader, sono rimaste poche aziende calzaturiere, anche se d’eccellenza. Più solido il settore a Santa Maria a Monte anche se le lavorazioni all’e-stero hanno influito molto sull’indotto e le cosiddette “lavoranti a domicilio”. Proprio a fine gennaio è stato presentato il progetto Eco HT Shoes che vede impegnate cinque aziende di Castelfranco (2 calzaturifici, un suolificio, un tacchificio e una conceria) che hanno sviluppato un modello di scarpa da donna “che non stanca” grazie a una suo-la particolare. Un progetto da un milione e 800mila euro (1,4 milioni stanziati dalla Regione). Anche nel calzaturiero potrebbe esserci un risveglio locale.

Il comprensorio del Cuoio, ovviamente, non è solo Santa Croce. Fucecchio, con il suo bel borgo antico, il palio delle contrade e le sue grandissime figure di elevato spes-sore nazionale e mondiale. Uno su tutti il giornalista Indro Montanelli scomparso nel 2001 e del quale proprio nei giorni scorsi è stato presentato un cd di scritti, articoli, discorsi e ricordi. Fucecchio è anche il Pa-dule, eccezionale area umida (la più estesa d’Italia) ideale anello di congiunzione con il pistoiese e la Valdinievole. Il Padule di Fu-cecchio è la parte degradante verso Firenze delle colline delle Cerbaie, l’altopiano che si

innalza dal Padule di Bientina e domina il comprensorio del Cuoio. Da sempre definite il “polmone verde” dell’intera area, le Cer-baie sono scrigno di specie vegetali scom-parse in altre parti del pianeta. Una su tut-te la pianta carnivora Drosera Rotundifolia Corsica che ha trovato il suo habitat in uno dei “vallini” dell’altipiano. Oppure la felce, il muschio che si ritrova solo nel freddo nord Europa. Tutto questo grazie a un microclima che caratterizza le aree umide e i fondovalli. Ogni centro di questa porzione di territorio del Valdarno Inferiore (sei Comuni per qua-si 100mila abitanti) ha sue caratteristiche e peculiarità. Castelfranco, con il suo Palio dei Barchini, il teatro in fase di ultimazio-ne e il gran fermento del teatro amatoriale, la riserva Naturale di Montefalcone; Santa Maria a Monte, uno dei borghi più belli del-la Toscana con la sua forma a “chiocciola”, Montopoli e la splendida San Miniato, i due centri collinari sulla riva sinistra dell’Arno. Una zona vivace, il comprensorio del Cuoio, che merita di essere conosciuta e apprezza-ta anche al di là delle sue peculiarità eco-nomico produttive. C’è dell’altro in questa porzione di Valdarno Inferiore...

Una splendida distesa di anemoni,fiori che sbocciano spontaneamentesulle colline delle Cerbaie

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Santa Croce: il Museo del Cuoio che è ancora un edificio vuoto. Il progetto del Comune, anche con il coinvolgimento dell’Assocon-ciatori, è di farlo diventare il luogo della me-moria dell’industria locale e un centro di rife-rimento zonale. Magari potrà anche ospitare i reperti archeologici rinvenuti l’estate scorsa nella zona di Sant’Andrea, a ridosso dell’Ar-no, durante lo scavo di una condotta del gas: si tratta di testimonianze di un insediamento etrusco che rivalutano anche le origini della cittadina.

Santa Croce è anche apertura all’immigra-zione. Primo comune in Toscana e settimo in Italia per numero di stranieri (25-26 per cen-to della popolazione), quella che Mario Le-pri, giornalista della Nazione di cui quest’an-no ricordiamo il decennale della morte (4 novembre), aveva ribattezzato la “capitale del cuoio e delle pelli”, ha accolto negli anni migliaia di migranti che hanno trovato la-voro nelle concerie e in altre aziende della zona. Certo, non tutto è filato (e fila) liscio, l’integrazione è ancora una parola troppo poco conosciuta da entrambe le parti (ita-liani e stranieri), ma non si può negare cosa sia successo in questi anni.

La lavorazione della pelle e del cuoio ha visto gli albori a Santa Croce all’inizio del 1800. Semplici botteghe nate grazie alla grande ricchezza d’acqua. Non a caso dove oggi si trova piazza Matteotti, il centro della citta-dina, per i santacrocesi è ancora “su’ Fos-si”. Per oltre un secolo la concia della pelle e del cuoio è andata avanti senza un grande sviluppo. Dopo la Seconda Guerra mondiale l’industrializzazione e il boom del settore. Le concerie nascevano come funghi, il lavoro era anche troppo, gli operai cominciavano a rivendicare diritti e Santa Croce è stata, al pari di altri centri della Provincia e della Regione, laboratorio anche per i primi di-ritti sindacali. Ma la trasformazione che ha richiesto più impegno, sia economico che politico-industriale, è stata la salvaguardia dell’ambiente. Santa Croce, 15mila abitanti, ha uno dei più grandi depuratori d’Europa, capace di ripulire milioni di metri cubi di ac-qua fino all’equivalente di una metropoli di tre milioni di abitanti. Sono venuti a Santa Croce a conoscere e toccare con mano i si-stemi per coniugare una produzione certa-mente non pulita come quella conciaria con la salvaguardia e il rispetto dell’ambiente anche i due presidenti della Cina: nel 2004

il capo del governo, Wen Jabao e nel 2009 il presidente della Repubblica Popolare Ci-nese Hu Jintao. Le concerie del Distretto di Santa Croce sono anche legate a doppio filo con il grande mondo della moda italiana e mondiale. E’ ormai consolidato che grandi firme attingano dalla produzione conciaria della zona del Cuoio non solo materiali ma anche idee, innovazione, gusto e sperimen-tazione. Se da un lato le concerie di Santa Croce, Castelfranco, Ponte a Egola di San Miniato e Ponte a Cappiano di Fucecchio hanno sviluppato e ammodernato la pro-pria attività riuscendo a rimanere in vetta in un mondo globalizzato, i calzaturifici, naturale sbocco produttivo del settore con-ciario, hanno pian piano perso consisten-za. A Castelfranco, un tempo leader, sono rimaste poche aziende calzaturiere, anche se d’eccellenza. Più solido il settore a Santa Maria a Monte anche se le lavorazioni all’e-stero hanno influito molto sull’indotto e le cosiddette “lavoranti a domicilio”. Proprio a fine gennaio è stato presentato il progetto Eco HT Shoes che vede impegnate cinque aziende di Castelfranco (2 calzaturifici, un suolificio, un tacchificio e una conceria) che hanno sviluppato un modello di scarpa da donna “che non stanca” grazie a una suo-la particolare. Un progetto da un milione e 800mila euro (1,4 milioni stanziati dalla Regione). Anche nel calzaturiero potrebbe esserci un risveglio locale.

Il comprensorio del Cuoio, ovviamente, non è solo Santa Croce. Fucecchio, con il suo bel borgo antico, il palio delle contrade e le sue grandissime figure di elevato spes-sore nazionale e mondiale. Uno su tutti il giornalista Indro Montanelli scomparso nel 2001 e del quale proprio nei giorni scorsi è stato presentato un cd di scritti, articoli, discorsi e ricordi. Fucecchio è anche il Pa-dule, eccezionale area umida (la più estesa d’Italia) ideale anello di congiunzione con il pistoiese e la Valdinievole. Il Padule di Fu-cecchio è la parte degradante verso Firenze delle colline delle Cerbaie, l’altopiano che si

innalza dal Padule di Bientina e domina il comprensorio del Cuoio. Da sempre definite il “polmone verde” dell’intera area, le Cer-baie sono scrigno di specie vegetali scom-parse in altre parti del pianeta. Una su tut-te la pianta carnivora Drosera Rotundifolia Corsica che ha trovato il suo habitat in uno dei “vallini” dell’altipiano. Oppure la felce, il muschio che si ritrova solo nel freddo nord Europa. Tutto questo grazie a un microclima che caratterizza le aree umide e i fondovalli. Ogni centro di questa porzione di territorio del Valdarno Inferiore (sei Comuni per qua-si 100mila abitanti) ha sue caratteristiche e peculiarità. Castelfranco, con il suo Palio dei Barchini, il teatro in fase di ultimazio-ne e il gran fermento del teatro amatoriale, la riserva Naturale di Montefalcone; Santa Maria a Monte, uno dei borghi più belli del-la Toscana con la sua forma a “chiocciola”, Montopoli e la splendida San Miniato, i due centri collinari sulla riva sinistra dell’Arno. Una zona vivace, il comprensorio del Cuoio, che merita di essere conosciuta e apprezza-ta anche al di là delle sue peculiarità eco-nomico produttive. C’è dell’altro in questa porzione di Valdarno Inferiore...

Una splendida distesa di anemoni,fiori che sbocciano spontaneamentesulle colline delle Cerbaie

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Il Comprensorio della Valdinievole e in par-ticolare il Comune di Montecatini sono stati sempre legati alla presenza delle acque sor-give terapeutiche che, nei secoli, hanno con-dizionato, nel bene e nel male, l’economia e l’andamento socio-politico di questa parte di Toscana.

Un po’ di storiaLa zona della Valdinievole era probabilmen-te conosciuta fin dai tempi degli antichi Ro-mani, come pare testimoniare anche il nome di Montecatini, forse legato a Sergio Catilina (Mons Catilinae), sconfitto nel 62 a.C. nella piana di Pistoia.Bisognerà invece aspettare gli scritti scienti-fici su stabilimenti e sorgenti di Ugolino Si-moni, detto anche Ugolino da Montecatini, per conoscere le capacità terapeutiche delle acque termali e delle attività connesse all’u-so delle sorgenti, nel suo Trattato sui Bagni del 1417.Altrettanto valide testimonianze delle sor-

genti del tempo sono quelle del mercante di Prato, Francesco di Marco Datini (invento-re della cambiale), che in una lettera del 24 luglio 1387 chiede al suo medico (Giovanni di Banduccio, fiorentino) se era consigliabi-le bere l’acqua in loco o a casa, spiegando che vi è “molta gente che vanno al Bagno a Monte Chatini” ma vi è anche chi fa venire l’acqua per la cura a domicilio.In quel periodo i principali Bagni dell’epoca erano tre: Bagno del Tettuccio, già Bagno

Terme e sorgenti di Montecatini, storia e futuro nell’acqua

Salute, benessere, arte e cultura: il direttore sanitario Antonio Galassiracconta il cuore liquido della città

Il Tettuccio allestito a festa per il cinquantesimo anniversario della Banca

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Il Comprensorio della Valdinievole e in par-ticolare il Comune di Montecatini sono stati sempre legati alla presenza delle acque sor-give terapeutiche che, nei secoli, hanno con-dizionato, nel bene e nel male, l’economia e l’andamento socio-politico di questa parte di Toscana.

Un po’ di storiaLa zona della Valdinievole era probabilmen-te conosciuta fin dai tempi degli antichi Ro-mani, come pare testimoniare anche il nome di Montecatini, forse legato a Sergio Catilina (Mons Catilinae), sconfitto nel 62 a.C. nella piana di Pistoia.Bisognerà invece aspettare gli scritti scienti-fici su stabilimenti e sorgenti di Ugolino Si-moni, detto anche Ugolino da Montecatini, per conoscere le capacità terapeutiche delle acque termali e delle attività connesse all’u-so delle sorgenti, nel suo Trattato sui Bagni del 1417.Altrettanto valide testimonianze delle sor-

genti del tempo sono quelle del mercante di Prato, Francesco di Marco Datini (invento-re della cambiale), che in una lettera del 24 luglio 1387 chiede al suo medico (Giovanni di Banduccio, fiorentino) se era consigliabi-le bere l’acqua in loco o a casa, spiegando che vi è “molta gente che vanno al Bagno a Monte Chatini” ma vi è anche chi fa venire l’acqua per la cura a domicilio.In quel periodo i principali Bagni dell’epoca erano tre: Bagno del Tettuccio, già Bagno

Terme e sorgenti di Montecatini, storia e futuro nell’acqua

Salute, benessere, arte e cultura: il direttore sanitario Antonio Galassiracconta il cuore liquido della città

Il Tettuccio allestito a festa per il cinquantesimo anniversario della Banca

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na, riabilitazione neuromotoria in piscina.Lo stabilimento, diviso su tre piani, è in gra-do di accogliere circa tremila cure al giorno, divise per patologie.Un’equipe di medici specialisti in idrologia e nelle varie branche di interesse termale, consigliano e seguono i pazienti nel loro pe-riodo di cura.Nel seminterrato sono presenti due palestre, una fisioterapica, dove operano terapisti del-la riabilitazione, l’altra di remise in forme per sportivi e non solo, dove operano laureati in Scienze Motorie e osteopati.Le tradizionali cure idropiniche vengono, in-vece, effettuate nel periodo invernale presso le Terme Excelsior e nel periodo estivo presso le Terme Tettuccio e Salute. Il Tettuccio, stabilimento di rara bellezza in stile Liberty, è stato attualmente proposto come Patrimonio Universale dell’Umanità all’UNESCO. Al suo interno, ceramiche di Ba-silio Cascella, vetrage di Galileo Chini e qua-dri di Maria Biseo e Giovan Battista Roma, testimoniano splendori della Belle Epoque e delle Villes d’eaux italiane dei primi anni del 900. In questo luogo di cura e wellness sono passati i nomi più illustri della politica, cinema, teatro e della cultura degli ultimi cento anni.Le Terme di Montecatini sono convenzionate, per tutti i trattamenti termali con il Sistema Sanitario Nazionale; è quindi sufficiente per ciascun cittadino ottenere un ciclo di cura an-

nuo, previa richiesta del medico di famiglia.Per tutto ciò, invece, che ha aspetto ludico (Centro Benessere e Piscine Termali) la socie-tà promuove pacchetti benessere a prezzo speciale per week-end e ore di svago e be-nessere.L’ambiente Terme non è solo cura e benesse-re ma anche cultura.Infatti, con maggior frequenza nel periodo primavera-estate, ma anche in autunno-in-verno vengono organizzati concerti, incontri scientifici di divulgazione, ecc.

Il futuroAttualmente è in ristrutturazione lo stabili-mento settecentesco delle Terme Leopoldi-ne. In quest’area, per volontà della Società Terme di Montecatini sorgerà il più grosso Centro Benessere Termale d’Europa con una piscina termale di 2500 metri quadrati e un Centro per trattamenti estetici di 4800 metri quadri, con un bagno romano corredato di calidarium, tiepidarium e frigidarium, sauna, bio-sauna, bagno turco e docce emozionali per circa 700 metri quadrati. L’opera è stata affidata a Massimiliano Fuksas, architetto romano di fama internazionale. Il nuovo impianto, in via di definizione, do-vrebbe essere inaugurato per la stagione 2012-2013 e rappresenterà comunque una nuova frontiera del termalismo e del benes-sere per il rilancio, non solo della città di Montecatini ma della Valdinievole tutta.

Nuovo; Bagno Mediceo, allora chiamato Ba-gnolo (detto poi anche Bagno Tondo e, in seguito, Rinfresco); Bagno de’ Merli (detto poi Bagno Caldo, quindi Terma Leopoldina e infine Terme Leopoldine). Sul lato sud del Ba-gno dei Merli, a distanza di quaranta piedi, si trovava un bagno rettangolare riservato alle donne e “ad esso faceva seguito altra lacuna parimenti murata in figura di trapezio, cui davasi il nome di Bagno de’ Cavalli” (succes-sivamente chiamato Bagno Regio).Ma il vero artefice della realizzazione con concezione moderna della stazione terma-le, fu il Granduca Pietro Leopoldo che affidò all’architetto Gaspero Maria Paletti, alla fine del Settecento, il nuovo piano urbanistico della città, ponendo mano alla riedificazione degli stabilimenti per le cure (dotandoli di adeguati servizi, di un viale di collegamento, di una rete di fognature, di parchi, giardini, edifici e ambienti per il soggiorno e la recet-tività degli ospiti: un esempio di urbanistica termale rimasto inalterato nel tempo e tut-tora valido).Il secondo periodo di grande sviluppo urba-nistico e termale di Montecatini coincise con i primi anni del Novecento; in quegli anni, infatti, furono ristrutturate le Terme Tettuccio, le Terme Leopoldine, furono costruite le Terme La Salute, ristrutturate la Torretta, il Tamerici e successivamente, costruite le Terme Redi.Nella seconda parte del Novecento furono costruiti l’Istituto Grocco (1951), i Nuovi Ba-

gni Redi (1965), le Terme Excelsior (1968).

Il presenteNell’anno 2000 è stato inaugurato il Centro Benessere per trattamenti estetici e dermo-cosmetologici presso le Terme Excelsior. In tale ambiente lavorano una decina di estetiste che offrono ai clienti trattamenti-benessere e di remise en forme, unendo le capacità terapeutiche dell’acqua termale ai trattamenti estetici e olistici di maggior ri-chiesta. Nel Centro, di circa 1000 metri qua-drati, vi sono ambienti (oasi termale) con sauna, bagno turco, docce emozionali e nu-merosi camerini con idromassaggi in acqua termale e contemporanea abbronzatura e trattamenti su lettini per la cromoterapia e balneoterapia.Trattamenti di linfodrenaggio, meccanico e manuale, trattamenti olistici, come Shatsu, Shirodhara, ecc. concludono l’offerta in-sieme a fanghi linfodrenanti, maschere di bellezza con fango termale, docce filiformi per un’attività di peeling biologico su viso e corpo e massaggio sottopioggia.Nel 2010 sono state completamente rifatte le Terme Redi che appaiono, al momento, come il più moderno e funzionale stabilimen-to d’Italia, convenzionato con il SSN, dove vengono eseguiti fango-balneoterapia, per le cure reumoartropatiche, cure inalatorie per malattie bronco-asmatiche (esiste anche un reparto pediatrico) e per sordità rinoge-

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na, riabilitazione neuromotoria in piscina.Lo stabilimento, diviso su tre piani, è in gra-do di accogliere circa tremila cure al giorno, divise per patologie.Un’equipe di medici specialisti in idrologia e nelle varie branche di interesse termale, consigliano e seguono i pazienti nel loro pe-riodo di cura.Nel seminterrato sono presenti due palestre, una fisioterapica, dove operano terapisti del-la riabilitazione, l’altra di remise in forme per sportivi e non solo, dove operano laureati in Scienze Motorie e osteopati.Le tradizionali cure idropiniche vengono, in-vece, effettuate nel periodo invernale presso le Terme Excelsior e nel periodo estivo presso le Terme Tettuccio e Salute. Il Tettuccio, stabilimento di rara bellezza in stile Liberty, è stato attualmente proposto come Patrimonio Universale dell’Umanità all’UNESCO. Al suo interno, ceramiche di Ba-silio Cascella, vetrage di Galileo Chini e qua-dri di Maria Biseo e Giovan Battista Roma, testimoniano splendori della Belle Epoque e delle Villes d’eaux italiane dei primi anni del 900. In questo luogo di cura e wellness sono passati i nomi più illustri della politica, cinema, teatro e della cultura degli ultimi cento anni.Le Terme di Montecatini sono convenzionate, per tutti i trattamenti termali con il Sistema Sanitario Nazionale; è quindi sufficiente per ciascun cittadino ottenere un ciclo di cura an-

nuo, previa richiesta del medico di famiglia.Per tutto ciò, invece, che ha aspetto ludico (Centro Benessere e Piscine Termali) la socie-tà promuove pacchetti benessere a prezzo speciale per week-end e ore di svago e be-nessere.L’ambiente Terme non è solo cura e benesse-re ma anche cultura.Infatti, con maggior frequenza nel periodo primavera-estate, ma anche in autunno-in-verno vengono organizzati concerti, incontri scientifici di divulgazione, ecc.

Il futuroAttualmente è in ristrutturazione lo stabili-mento settecentesco delle Terme Leopoldi-ne. In quest’area, per volontà della Società Terme di Montecatini sorgerà il più grosso Centro Benessere Termale d’Europa con una piscina termale di 2500 metri quadrati e un Centro per trattamenti estetici di 4800 metri quadri, con un bagno romano corredato di calidarium, tiepidarium e frigidarium, sauna, bio-sauna, bagno turco e docce emozionali per circa 700 metri quadrati. L’opera è stata affidata a Massimiliano Fuksas, architetto romano di fama internazionale. Il nuovo impianto, in via di definizione, do-vrebbe essere inaugurato per la stagione 2012-2013 e rappresenterà comunque una nuova frontiera del termalismo e del benes-sere per il rilancio, non solo della città di Montecatini ma della Valdinievole tutta.

Nuovo; Bagno Mediceo, allora chiamato Ba-gnolo (detto poi anche Bagno Tondo e, in seguito, Rinfresco); Bagno de’ Merli (detto poi Bagno Caldo, quindi Terma Leopoldina e infine Terme Leopoldine). Sul lato sud del Ba-gno dei Merli, a distanza di quaranta piedi, si trovava un bagno rettangolare riservato alle donne e “ad esso faceva seguito altra lacuna parimenti murata in figura di trapezio, cui davasi il nome di Bagno de’ Cavalli” (succes-sivamente chiamato Bagno Regio).Ma il vero artefice della realizzazione con concezione moderna della stazione terma-le, fu il Granduca Pietro Leopoldo che affidò all’architetto Gaspero Maria Paletti, alla fine del Settecento, il nuovo piano urbanistico della città, ponendo mano alla riedificazione degli stabilimenti per le cure (dotandoli di adeguati servizi, di un viale di collegamento, di una rete di fognature, di parchi, giardini, edifici e ambienti per il soggiorno e la recet-tività degli ospiti: un esempio di urbanistica termale rimasto inalterato nel tempo e tut-tora valido).Il secondo periodo di grande sviluppo urba-nistico e termale di Montecatini coincise con i primi anni del Novecento; in quegli anni, infatti, furono ristrutturate le Terme Tettuccio, le Terme Leopoldine, furono costruite le Terme La Salute, ristrutturate la Torretta, il Tamerici e successivamente, costruite le Terme Redi.Nella seconda parte del Novecento furono costruiti l’Istituto Grocco (1951), i Nuovi Ba-

gni Redi (1965), le Terme Excelsior (1968).

Il presenteNell’anno 2000 è stato inaugurato il Centro Benessere per trattamenti estetici e dermo-cosmetologici presso le Terme Excelsior. In tale ambiente lavorano una decina di estetiste che offrono ai clienti trattamenti-benessere e di remise en forme, unendo le capacità terapeutiche dell’acqua termale ai trattamenti estetici e olistici di maggior ri-chiesta. Nel Centro, di circa 1000 metri qua-drati, vi sono ambienti (oasi termale) con sauna, bagno turco, docce emozionali e nu-merosi camerini con idromassaggi in acqua termale e contemporanea abbronzatura e trattamenti su lettini per la cromoterapia e balneoterapia.Trattamenti di linfodrenaggio, meccanico e manuale, trattamenti olistici, come Shatsu, Shirodhara, ecc. concludono l’offerta in-sieme a fanghi linfodrenanti, maschere di bellezza con fango termale, docce filiformi per un’attività di peeling biologico su viso e corpo e massaggio sottopioggia.Nel 2010 sono state completamente rifatte le Terme Redi che appaiono, al momento, come il più moderno e funzionale stabilimen-to d’Italia, convenzionato con il SSN, dove vengono eseguiti fango-balneoterapia, per le cure reumoartropatiche, cure inalatorie per malattie bronco-asmatiche (esiste anche un reparto pediatrico) e per sordità rinoge-

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Coriandoli su BientinaCarri allegorici e corsi mascherati per le stradeNel periodo del Carnevale, come ormai di consueto, si tengono a Bientina le sfilate di carri allegorici, situazioni locali, di satira po-litica, o di fantasia per i più piccoli. Tipico è l’allegro trenino che, carico di bambini, viaggia per tutto il paese. Il Carnevale Bien-tinese è nato nel 1939 e solo la seconda guerra mondiale ne spense gli entusiasmi e i colori. Ma le buone tradizioni sono fat-te per tornare. Nel 1988, infatti, le sfilate hanno ricominciato ad animare Bientina e quest’anno, in occasione del 25° anno di at-tività dell’Intesa bientinese per il Carnevale, l’associazione organizzatrice, il programma dei festeggiamenti è stato ancor più ricco ed è culminato il 21 febbraio con il falò del bientinaccio e uno speciale corso masche-rato in notturna.

Sulla cresta dell’ondaBuon vento con lo Yacht ClubOrzare, strambare, abbrivio, cabotaggio. Nessun termine dell’affascinante glossa-rio marinaresco sarà più un segreto grazie

alla scuola velica organizzata, come ogni anno dallo Yacht Club Montecatini. Nato il primo luglio 2005, sotto la spinta di un gruppo di appassionati velisti della Valdi-nievole, e dedicato all’ammiraglio Agosti-

no Straulino, il club ha subito perseguito l’obiettivo di riunire tutti gli amanti della vela, con o senza barca, agguerriti rega-tanti e tranquilli veleggiatori. Nel 2007 la Federazione Italiana Vela ha riconosciuto ufficialmente il Club e nel 2009 lo ha au-torizzato ad aprire una propria Scuola di vela federale sul Lago di Massaciuccoli, a Torre del Lago. Adesso lo Yacht Club ha un’intensa attività agonistica e formativa ed è una delle realtà associative più vivaci del territorio.

Convegnodell’AISM Iniziativa dell’Associazione Sclerosi MultiplaIl 27 gennaio nella sala conferenze della Banca, a Montecatini Terme, si è

svolto un convegno dell’Associazione Ita-liana Sclerosi Multipla (AISM), sezione di Pistoia. L’iniziativa si collocava nell’ambito dell’ottava edizione della Settimana Nazio-nale dei Lasciti, a diffusione nazionale, e ha offerto l’opportunità, a tutti i cittadini, di informarsi su un tema attuale e delicato come quello delle successioni testamenta-rie. L’evento è stato organizzato in colla-borazione e con il patrocinio del Consiglio Nazionale del Notariato, massimo organo competente in materia.

Un libro sulla storia di MontecatiniPresentato “In cerca di te” di Giovanni CellaUn libro sulla storia della città dal secon-do dopoguerra ha fatto da sfondo all’e-dizione 2011 del forum “Qualità e par-tecipazione”. Il volume, “In cerca di te”, scritto da Giovanni Cella (milanese, ma montecatinese di adozione) è stato dona-to al Comune di Montecatini che, a sua volta, lo ha donato a tutti gli iscritti alle associazioni di volontariato della città.

Il testo è stato presentato, in anteprima, il 16 dicembre, alle ore 17, nella sala con-ferenze del Credito Valdinievole (e ripro-posto giovedì 22 alle Terme Excelsior, nel corso del forum).“Cella - ha detto il vicesindaco di Monte-catini, Edoardo Fanucci - è un esempio di partecipazione attiva alla vita della città. Il suo è un messaggio importante a Mon-tecatini, lanciato attraverso questo lavoro svolto con notevole professionalità e de-dizione. Intorno a lui si è creato un team vincente che fa riferimento all’associazio-ne Estate Regina e all’Istituto Storico del-la Resistenza, editore del libro”.“E’ raro - ha affermato Roberto Barontini, presidente dell’Istituto - che qualcuno of-fra in dono un libro così interessante. E’ un atto di amore verso le istituzioni”.“Nella mia professione - ha spiegato l’au-tore, Cella - parlo di politica e di socie-tà, due mondi all’apparenza in conflitto. Ma non sempre è stato così. Nel 1946 io stesso attaccavo manifesti con scritto ‘Ri-costruire’ con l’invito ai cittadini a fare un prestito allo Stato. Lo stesso invito che in città condividevano il sindaco di sinistra Marchetti e il parroco dal pulpito di Santa Maria Assunta”.

Maratonina del GhibellinoGiunta alla 28ª edizione la gara di Massa e CozzileSi svolgerà il primo aprile la Maratonina del Ghibellino, gara di grande partecipazione organizzata dal Gruppo Podistico di Massa e Cozzile. Quest’anno, in occasione della 28ª edizione, oltre a tutti gli ingredienti che

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Coriandoli su BientinaCarri allegorici e corsi mascherati per le stradeNel periodo del Carnevale, come ormai di consueto, si tengono a Bientina le sfilate di carri allegorici, situazioni locali, di satira po-litica, o di fantasia per i più piccoli. Tipico è l’allegro trenino che, carico di bambini, viaggia per tutto il paese. Il Carnevale Bien-tinese è nato nel 1939 e solo la seconda guerra mondiale ne spense gli entusiasmi e i colori. Ma le buone tradizioni sono fat-te per tornare. Nel 1988, infatti, le sfilate hanno ricominciato ad animare Bientina e quest’anno, in occasione del 25° anno di at-tività dell’Intesa bientinese per il Carnevale, l’associazione organizzatrice, il programma dei festeggiamenti è stato ancor più ricco ed è culminato il 21 febbraio con il falò del bientinaccio e uno speciale corso masche-rato in notturna.

Sulla cresta dell’ondaBuon vento con lo Yacht ClubOrzare, strambare, abbrivio, cabotaggio. Nessun termine dell’affascinante glossa-rio marinaresco sarà più un segreto grazie

alla scuola velica organizzata, come ogni anno dallo Yacht Club Montecatini. Nato il primo luglio 2005, sotto la spinta di un gruppo di appassionati velisti della Valdi-nievole, e dedicato all’ammiraglio Agosti-

no Straulino, il club ha subito perseguito l’obiettivo di riunire tutti gli amanti della vela, con o senza barca, agguerriti rega-tanti e tranquilli veleggiatori. Nel 2007 la Federazione Italiana Vela ha riconosciuto ufficialmente il Club e nel 2009 lo ha au-torizzato ad aprire una propria Scuola di vela federale sul Lago di Massaciuccoli, a Torre del Lago. Adesso lo Yacht Club ha un’intensa attività agonistica e formativa ed è una delle realtà associative più vivaci del territorio.

Convegnodell’AISM Iniziativa dell’Associazione Sclerosi MultiplaIl 27 gennaio nella sala conferenze della Banca, a Montecatini Terme, si è

svolto un convegno dell’Associazione Ita-liana Sclerosi Multipla (AISM), sezione di Pistoia. L’iniziativa si collocava nell’ambito dell’ottava edizione della Settimana Nazio-nale dei Lasciti, a diffusione nazionale, e ha offerto l’opportunità, a tutti i cittadini, di informarsi su un tema attuale e delicato come quello delle successioni testamenta-rie. L’evento è stato organizzato in colla-borazione e con il patrocinio del Consiglio Nazionale del Notariato, massimo organo competente in materia.

Un libro sulla storia di MontecatiniPresentato “In cerca di te” di Giovanni CellaUn libro sulla storia della città dal secon-do dopoguerra ha fatto da sfondo all’e-dizione 2011 del forum “Qualità e par-tecipazione”. Il volume, “In cerca di te”, scritto da Giovanni Cella (milanese, ma montecatinese di adozione) è stato dona-to al Comune di Montecatini che, a sua volta, lo ha donato a tutti gli iscritti alle associazioni di volontariato della città.

Il testo è stato presentato, in anteprima, il 16 dicembre, alle ore 17, nella sala con-ferenze del Credito Valdinievole (e ripro-posto giovedì 22 alle Terme Excelsior, nel corso del forum).“Cella - ha detto il vicesindaco di Monte-catini, Edoardo Fanucci - è un esempio di partecipazione attiva alla vita della città. Il suo è un messaggio importante a Mon-tecatini, lanciato attraverso questo lavoro svolto con notevole professionalità e de-dizione. Intorno a lui si è creato un team vincente che fa riferimento all’associazio-ne Estate Regina e all’Istituto Storico del-la Resistenza, editore del libro”.“E’ raro - ha affermato Roberto Barontini, presidente dell’Istituto - che qualcuno of-fra in dono un libro così interessante. E’ un atto di amore verso le istituzioni”.“Nella mia professione - ha spiegato l’au-tore, Cella - parlo di politica e di socie-tà, due mondi all’apparenza in conflitto. Ma non sempre è stato così. Nel 1946 io stesso attaccavo manifesti con scritto ‘Ri-costruire’ con l’invito ai cittadini a fare un prestito allo Stato. Lo stesso invito che in città condividevano il sindaco di sinistra Marchetti e il parroco dal pulpito di Santa Maria Assunta”.

Maratonina del GhibellinoGiunta alla 28ª edizione la gara di Massa e CozzileSi svolgerà il primo aprile la Maratonina del Ghibellino, gara di grande partecipazione organizzata dal Gruppo Podistico di Massa e Cozzile. Quest’anno, in occasione della 28ª edizione, oltre a tutti gli ingredienti che

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rendono questa manifestazione un tradi-zionale appuntamento di richiamo per fa-miglie intere e giovani, ci saranno sorprese speciali per gli atleti in gara. Gli organizza-tori assicurano che si tratterà di un’edizione memorabile. Come al solito la Maratonina comprende diverse tipologie di gare: com-petitive (da 21 e 11.5 chilometri), non com-petitive (di 3.5 e 7 chilometri) e fitwalking (di 21 e 11.5 chilometri).

Il cielo biancoceleste sopra ButiLa contrada Pievania dopo 16 anni vince il PalioE’ durato 16 anni il digiuno di allori per la biancoceleste Pievania. Ma il 22 gennaio scorso il fantino sardo Andrea Chessa ha ri-compensato le attese della contrada di Buti regalando la vittoria in due corse perfette. Si è capito fin dai primi metri che questo Palio avrebbe baciato Pievania, affamata di successo dal 1996, quando vinse Vin-cenzo Foglia su Try My Disco. Una grande soddisfazione per il capocontrada, Riccardo Serafini, al primo anno al vertice, che non ha mancato di elogiare lo spirito di grup-

po che ha portato al miglior risultato. Ma la festa per la conquista del cencio e il rin-graziamento nella pieve di San Giovanni Battista (da cui prende nome la contrada)

sono stati solo l’epilogo di un’emozionante kermesse, il primo appuntamento paliesco dell’anno, che sa accendere un entusiasmo e una partecipazione straordinari grazie alla verve organizzativa delle sette sorelle bute-si. La contrada che non vince da più tem-po è San Rocco, il cencio in casa giallonera manca, infatti, dal 1991, mentre la regina è San Francesco, coi suoi nove allori. Fervono già i preparativi per l’edizione 2013!

U.S. Borgo a Buggiano,calcio e storiaNata nel 1920 è una delle più longevesocietà della Valdinievole.Combattiva e tenace, fino all’ultimo minu-to, in ogni partita di una stagione ostica, la prima squadra dell’U.S. Borgo a Buggiano. Splendida la soddisfazione ghermita nel-la scorsa stagione, la promozione nel cam-

pionato di Lega Pro, dopo aver vinto quello di serie D. Un alloro meritato per l’Unione Sportiva Borgo a Buggiano, società storica e importante della Valdinievole, in attività dal

1920, sostenuta anche dal Credito Valdinie-vole.La società si fregia di un nutrito settore gio-vanile: ragazzi di tutte le età e squadre che militano nelle categorie dalla Berretti (che accoglie ragazzi nati nel 1992, 1993 e 1994) fino ai Primi Calci che ospita la passione dei più piccoli, di 8, 9 e 10 anni. Quest’anno la società ha, tra l’altro, concluso un accordo con l’AC Siena per la cessione in prestito o la comproprietà di giovani calciatori da valo-rizzare e poi lanciare in serie superiori. Perio-dicamente istruttori del Siena organizzano stage dedicati ai ragazzi del settore giovanile dell’U.S. Buggiano. Una società vivace e lun-gimirante che ora ha in progetto di ristrut-turare l’impianto Bonelli, un campo storico in terra dove si svolgono gli allenamenti del settore giovanile e alcune attività amatoria-li. L’obiettivo è quello di riuscire a restare in Lega Pro cercando di rafforzare il settore giovanile, fondamentale per la categoria.

La deontologia dell’avvocato di famigliaImportante convegno di formazionenella sala conferenze“La deontologia dell’avvocato di famiglia e il protocollo del 23 settembre 2011 in materia di separazione, divorzio e relative modifiche”. Questo il tema del convegno, organizzato dalla “Commissione famiglia e minori” del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Pistoia, in collaborazione con la Fondazione per la formazione forense dell’Ordine, che si è svolto mercoledì 14 dicembre nella sala conferenze del Credito Valdinievole. Dopo i saluti portati da Gian-carlo Bellizzi, presidente

del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Pi-stoia, Alessandro Belloni, presidente della nostra Banca e Iole Vannucci, consigliere della Fondazione per la formazione forense dell’Ordine degli Avvocati di Pistoia, sono in-tervenuti: Fabrizio Amato, presidente del Tri-bunale di Pistoia (presentando il protocollo d’intesa per i giudizi di separazione, divorzio e relative modifiche del 23 settembre 2011);

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rendono questa manifestazione un tradi-zionale appuntamento di richiamo per fa-miglie intere e giovani, ci saranno sorprese speciali per gli atleti in gara. Gli organizza-tori assicurano che si tratterà di un’edizione memorabile. Come al solito la Maratonina comprende diverse tipologie di gare: com-petitive (da 21 e 11.5 chilometri), non com-petitive (di 3.5 e 7 chilometri) e fitwalking (di 21 e 11.5 chilometri).

Il cielo biancoceleste sopra ButiLa contrada Pievania dopo 16 anni vince il PalioE’ durato 16 anni il digiuno di allori per la biancoceleste Pievania. Ma il 22 gennaio scorso il fantino sardo Andrea Chessa ha ri-compensato le attese della contrada di Buti regalando la vittoria in due corse perfette. Si è capito fin dai primi metri che questo Palio avrebbe baciato Pievania, affamata di successo dal 1996, quando vinse Vin-cenzo Foglia su Try My Disco. Una grande soddisfazione per il capocontrada, Riccardo Serafini, al primo anno al vertice, che non ha mancato di elogiare lo spirito di grup-

po che ha portato al miglior risultato. Ma la festa per la conquista del cencio e il rin-graziamento nella pieve di San Giovanni Battista (da cui prende nome la contrada)

sono stati solo l’epilogo di un’emozionante kermesse, il primo appuntamento paliesco dell’anno, che sa accendere un entusiasmo e una partecipazione straordinari grazie alla verve organizzativa delle sette sorelle bute-si. La contrada che non vince da più tem-po è San Rocco, il cencio in casa giallonera manca, infatti, dal 1991, mentre la regina è San Francesco, coi suoi nove allori. Fervono già i preparativi per l’edizione 2013!

U.S. Borgo a Buggiano,calcio e storiaNata nel 1920 è una delle più longevesocietà della Valdinievole.Combattiva e tenace, fino all’ultimo minu-to, in ogni partita di una stagione ostica, la prima squadra dell’U.S. Borgo a Buggiano. Splendida la soddisfazione ghermita nel-la scorsa stagione, la promozione nel cam-

pionato di Lega Pro, dopo aver vinto quello di serie D. Un alloro meritato per l’Unione Sportiva Borgo a Buggiano, società storica e importante della Valdinievole, in attività dal

1920, sostenuta anche dal Credito Valdinie-vole.La società si fregia di un nutrito settore gio-vanile: ragazzi di tutte le età e squadre che militano nelle categorie dalla Berretti (che accoglie ragazzi nati nel 1992, 1993 e 1994) fino ai Primi Calci che ospita la passione dei più piccoli, di 8, 9 e 10 anni. Quest’anno la società ha, tra l’altro, concluso un accordo con l’AC Siena per la cessione in prestito o la comproprietà di giovani calciatori da valo-rizzare e poi lanciare in serie superiori. Perio-dicamente istruttori del Siena organizzano stage dedicati ai ragazzi del settore giovanile dell’U.S. Buggiano. Una società vivace e lun-gimirante che ora ha in progetto di ristrut-turare l’impianto Bonelli, un campo storico in terra dove si svolgono gli allenamenti del settore giovanile e alcune attività amatoria-li. L’obiettivo è quello di riuscire a restare in Lega Pro cercando di rafforzare il settore giovanile, fondamentale per la categoria.

La deontologia dell’avvocato di famigliaImportante convegno di formazionenella sala conferenze“La deontologia dell’avvocato di famiglia e il protocollo del 23 settembre 2011 in materia di separazione, divorzio e relative modifiche”. Questo il tema del convegno, organizzato dalla “Commissione famiglia e minori” del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Pistoia, in collaborazione con la Fondazione per la formazione forense dell’Ordine, che si è svolto mercoledì 14 dicembre nella sala conferenze del Credito Valdinievole. Dopo i saluti portati da Gian-carlo Bellizzi, presidente

del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Pi-stoia, Alessandro Belloni, presidente della nostra Banca e Iole Vannucci, consigliere della Fondazione per la formazione forense dell’Ordine degli Avvocati di Pistoia, sono in-tervenuti: Fabrizio Amato, presidente del Tri-bunale di Pistoia (presentando il protocollo d’intesa per i giudizi di separazione, divorzio e relative modifiche del 23 settembre 2011);

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Luci sul territorioLe Quattro

Stagioni,L’inverno

Neve a Livorno,primo febbraio 201246

Nicoletta Maria Caterina Curci, magistrato presso il Tribunale di Pistoia (rilevanza e vo-cazione del protocollo d’intesa); Francesca Barontini, membro della Commissione fami-glia e minori del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Pistoia e Giovanna Nannotti Fa-noi (trasferimenti immobiliari e necessità della difesa tecnica). Ha presieduto e mode-rato Elisabetta Severi, presidente della Com-missione famiglia e minori del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Pistoia.

Gran Premio di corsa campestreNella Tenuta di San Rossore 2500 atleti al viaIl Comitato Provinciale Pisano del Centro Sportivo Italiano ha organizzato il Gran Premio Nazionale di Corsa Campestre, una delle più importanti e prestigiose gare del CSI. La manifestazione, che porterà a Pisa e nei Comuni limitrofi 2500 tra atleti, tecnici, giudici e accompagnatori, si svolgerà dal 30 marzo al primo aprile 2012 nello splendido scenario della Tenuta di San Rossore. L’e-vento, che si preannuncia come uno dei più importanti, a livello sportivo, della stagione, ha ottenuto il patrocinio della Regione, della Provincia di Pisa e dei Comuni di Pisa e San Giuliano Terme. Nel programma è prevista una riunione plenaria dei dirigenti delle società sportive, il 30 marzo, la cerimonia di apertura il 31 marzo e il grande staffettone delle Regio-ni, nel circuito dei Lungarni, dome-nica primo aprile. La manifestazio-ne si concluderà con una cerimonia e le premiazioni. La CSI, attiva in

ambito sportivo e sociale, conta nella Pro-vincia di Pisa 180 società e circoli affiliati e circa 14.000 tesserati. In Toscana le socie-tà sono 637 e gli affiliati 43.100, mentre in ambito nazionale le società sono 13.500 e i tesserati stanno addirittura per raggiunge-re il milione di unità.

Il Credito Valdinievoletorna sul GreenIn preparazione la nona edizione del Trofeo Cit-tà di MontecatiniSabato 6 e domenica 7 ottobre 2012 si svolgerà nel Golf Club di Montecatini Terme la nona edizione del Trofeo Città di Monte-catini, sotto il patrocinio della Federazione Italiana Golf. Si tratta di uno degli appun-tamenti di maggior successo e prestigio che hanno luogo nell’attivo Golf Club, moltis-simi, infatti, sono solitamente anche i par-tecipanti provenienti da altre regioni che trascorrono un piacevole week-end di sport nella città termale.

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Luci sul territorioInIzIatIve, eventI, progettI sostenutI dal CredIto valdInIevole

AltopascioVia del Valico, 3/5/7Tel.: [email protected]

BientinaPiazza Vittorio Emanuele II, 4Tel.: [email protected]

CintoleseVia F. Uggia, 333Tel.: [email protected]

FucecchioPiazza dei Seccatoi, 12-13Tel.: [email protected]

LarcianoCorso Gramsci, 6Tel.: [email protected]

MasottiStrada Statale Lucchese, 183 Tel.: [email protected]

MontacchielloVia Umberto Forti, 20 Z.I. MontacchielloTel.: [email protected]

MontecalvoliVia Provinciale Francesca Nord, 459 Tel.: [email protected]

Montecatini Terme - Casina RossaVia Bruceto, 32Tel.: [email protected]

Montecatini Terme - CentroVia Don Minzoni, 14Tel.: [email protected]

Montecatini Terme - SedeVia Ugo Foscolo, 16/1Tel.: [email protected]

NavacchioVia Tosco Romagnola, 1942Tel.: [email protected]

Pieve a Nievole Via Empolese, 100Tel.: [email protected]

PontederaVia Pacinotti, 11Tel.: [email protected]

TraversagnaLargo La Pira, 2Tel.: [email protected]

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Luci sul territorioLe Quattro

Stagioni,L’inverno

Neve a Livorno,primo febbraio 201246

Nicoletta Maria Caterina Curci, magistrato presso il Tribunale di Pistoia (rilevanza e vo-cazione del protocollo d’intesa); Francesca Barontini, membro della Commissione fami-glia e minori del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Pistoia e Giovanna Nannotti Fa-noi (trasferimenti immobiliari e necessità della difesa tecnica). Ha presieduto e mode-rato Elisabetta Severi, presidente della Com-missione famiglia e minori del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Pistoia.

Gran Premio di corsa campestreNella Tenuta di San Rossore 2500 atleti al viaIl Comitato Provinciale Pisano del Centro Sportivo Italiano ha organizzato il Gran Premio Nazionale di Corsa Campestre, una delle più importanti e prestigiose gare del CSI. La manifestazione, che porterà a Pisa e nei Comuni limitrofi 2500 tra atleti, tecnici, giudici e accompagnatori, si svolgerà dal 30 marzo al primo aprile 2012 nello splendido scenario della Tenuta di San Rossore. L’e-vento, che si preannuncia come uno dei più importanti, a livello sportivo, della stagione, ha ottenuto il patrocinio della Regione, della Provincia di Pisa e dei Comuni di Pisa e San Giuliano Terme. Nel programma è prevista una riunione plenaria dei dirigenti delle società sportive, il 30 marzo, la cerimonia di apertura il 31 marzo e il grande staffettone delle Regio-ni, nel circuito dei Lungarni, dome-nica primo aprile. La manifestazio-ne si concluderà con una cerimonia e le premiazioni. La CSI, attiva in

ambito sportivo e sociale, conta nella Pro-vincia di Pisa 180 società e circoli affiliati e circa 14.000 tesserati. In Toscana le socie-tà sono 637 e gli affiliati 43.100, mentre in ambito nazionale le società sono 13.500 e i tesserati stanno addirittura per raggiunge-re il milione di unità.

Il Credito Valdinievoletorna sul GreenIn preparazione la nona edizione del Trofeo Cit-tà di MontecatiniSabato 6 e domenica 7 ottobre 2012 si svolgerà nel Golf Club di Montecatini Terme la nona edizione del Trofeo Città di Monte-catini, sotto il patrocinio della Federazione Italiana Golf. Si tratta di uno degli appun-tamenti di maggior successo e prestigio che hanno luogo nell’attivo Golf Club, moltis-simi, infatti, sono solitamente anche i par-tecipanti provenienti da altre regioni che trascorrono un piacevole week-end di sport nella città termale.

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Luci sul territorioInIzIatIve, eventI, progettI sostenutI dal CredIto valdInIevole

AltopascioVia del Valico, 3/5/7Tel.: [email protected]

BientinaPiazza Vittorio Emanuele II, 4Tel.: [email protected]

CintoleseVia F. Uggia, 333Tel.: [email protected]

FucecchioPiazza dei Seccatoi, 12-13Tel.: [email protected]

LarcianoCorso Gramsci, 6Tel.: [email protected]

MasottiStrada Statale Lucchese, 183 Tel.: [email protected]

MontacchielloVia Umberto Forti, 20 Z.I. MontacchielloTel.: [email protected]

MontecalvoliVia Provinciale Francesca Nord, 459 Tel.: [email protected]

Montecatini Terme - Casina RossaVia Bruceto, 32Tel.: [email protected]

Montecatini Terme - CentroVia Don Minzoni, 14Tel.: [email protected]

Montecatini Terme - SedeVia Ugo Foscolo, 16/1Tel.: [email protected]

NavacchioVia Tosco Romagnola, 1942Tel.: [email protected]

Pieve a Nievole Via Empolese, 100Tel.: [email protected]

PontederaVia Pacinotti, 11Tel.: [email protected]

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FuturoJump. Pensa per te!

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FuturoJump è il gruppo di prodotti dedicato ai giova-ni del Credito Valdinievole, a partire dai librettini per il risparmio Baby Jump e Ju-

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