Salvaguardia patrimonio culturale nel mondo · Arabella Marconi Si ringrazia per la collaborazione:...

25
Ministero degli Affari Esteri per LA SALVAGUARDIA DEL PATRIMONIO CULTURALE NEL MONDO

Transcript of Salvaguardia patrimonio culturale nel mondo · Arabella Marconi Si ringrazia per la collaborazione:...

Page 1: Salvaguardia patrimonio culturale nel mondo · Arabella Marconi Si ringrazia per la collaborazione: il Consigliere per il coordinamento della Comunicazione Pubblica del Ministero

0

Ministero degli Affari Esteri

per

LA SALVAGUARDIA DEL PATRIMONIO CULTURALE

NEL MONDO

Page 2: Salvaguardia patrimonio culturale nel mondo · Arabella Marconi Si ringrazia per la collaborazione: il Consigliere per il coordinamento della Comunicazione Pubblica del Ministero

1

SOMMARIO 1. Italia leader nel recupero del patrimonio culturale nel mondo ……….… Pag. 3

2. La cultura come strumento di dialogo con gli altri Paesi ………….……. Pag. 7

Intervista al Direttore Generale per la Promozione e la Cooperazione Culturale del Ministero per gli Affari Esteri, Anna Blefari Melazzi

3. Iraq: parla italiano la rinascita della cultura………………………...…. Pag. 11 4. Iran: sarà ricostruita Bam, la cittadella del “Deserto dei Tartari”….…. Pag. 15 5. Afghanistan: una task-force tricolore per l’archeologia …………...…. Pag. 17 6. Italia “Casco blu” dell’UNESCO …………………….………………… Pag. 19 7. MAE e MiBAC: una collaborazione di successo ………………………. Pag. 21

Intervista al capo del dipartimento per la Ricerca, Innovazione e Organizzazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Dott. Giuseppe Proietti

8. Scheda ………………………………….……………………………...… Pag. 23

Alcune delle più significative missioni archeologiche

Direzione: Consigliere Grammenos Mastrojeni Realizzazione Agenzia ANSA: Alessandra Spitz; Arabella Marconi Si ringrazia per la collaborazione: il Consigliere per il coordinamento della Comunicazione Pubblica del Ministero degli Affari Esteri, Professor Antonio Bettanini la Direzione per la Promozione e la Cooperazione Culturale il Direttore Generale Anna Blefari Melazzi il Consigliere Lucio Demichele la Direzione Generale per il Mediterraneo e il Medioriente il Consigliere Carlo Formosa il Segretario di Legazione Damiano Francovigh il Segretario di Legazione Michelangelo Nerini

Page 3: Salvaguardia patrimonio culturale nel mondo · Arabella Marconi Si ringrazia per la collaborazione: il Consigliere per il coordinamento della Comunicazione Pubblica del Ministero

2

''La simpatia e l'autorevolezza italiane nel mondo devono molto alla cultura, il nostro biglietto da visita''.

Franco Frattini

Page 4: Salvaguardia patrimonio culturale nel mondo · Arabella Marconi Si ringrazia per la collaborazione: il Consigliere per il coordinamento della Comunicazione Pubblica del Ministero

3

Italia leader nel recupero del patrimonio culturale nel mondo

Il patrimonio storico e culturale di un Paese identifica la sua civiltà e la sua cultura nazionale, la sua memoria collettiva. E’ insostituibile, inimitabile. E il dovere della comunità internazionale è quello di conservarlo e valorizzarlo a vantaggio di tutti i popoli del pianeta. Se questo è vero - e se è vero che l’obiettivo principale della politica estera moderna è costruire un pianeta più giusto e sicuro per tutti i popoli della terra – la cultura emerge come parte integrante della politica estera e l’autorevolezza dell’Italia nel mondo deve molto ai rapporti culturali. Secondo il Ministro degli Affari Esteri, le relazioni culturali rappresentano “un pilastro, un asse portante della nuova politica estera italiana”. E’ con tale convinzione che il Ministero degli Affari Esteri sostiene ormai da anni missioni archeologiche, antropologiche, etnologiche italiane all’estero, svolgendo un ruolo fondamentale in tale ambito. E l’alta competenza italiana – riconosciuta a livello internazionale – nel settore della ricerca archeologica e del recupero, ha permesso di ampliare nel tempo gli interventi di questo tipo all’estero. Molte delle missioni sono infatti attive da più di 10 anni.

Testa di Bodhisattva. Circa 740 d.C. Calcare grigio

Page 5: Salvaguardia patrimonio culturale nel mondo · Arabella Marconi Si ringrazia per la collaborazione: il Consigliere per il coordinamento della Comunicazione Pubblica del Ministero

4

Tale azione di sostegno rientra anche tra gli obiettivi della “Convenzione UNESCO per la Protezione del Patrimonio Mondiale Culturale e naturale del 1972” di cui l’Italia è parte. La filosofia della Convenzione è che l’azione congiunta della comunità internazionale e dei singoli governi, finalizzata alla identificazione e alla conseguente salvaguardia dei beni culturali di particolare valore, rappresenta l’impegno e la volontà di contribuire attivamente alle politiche di sviluppo e al dialogo interculturale. In particolare l’archeologia e il restauro – settori ove il contributo italiano è di primaria importanza – rispondono non solo alla funzione di preservare materialmente una memoria inestimabile ma anche e soprattutto all’intento di stabilire proficue collaborazioni e relazioni tra Paesi con implicazioni di tipo culturale e scientifico. Perché il sostegno alle nostre missioni diventa strumento di politica estera e di promozione culturale, anche tramite la collaborazione e il dialogo interculturale tra i nostri archeologi e gli studiosi stranieri. L’attività dei nostri studiosi consente altresì la salvaguardia dei vari siti, assicurando la protezione del patrimonio archeologico, anche sottomarino, prevenendo il rischio di attività illegali (come scavi non regolamentati) o di episodi di vandalismo e saccheggio e garantendo la durata nel tempo di opere e monumenti. Le varie attività di restauro in molti casi hanno salvato, e salvano, dalla distruzione complessi architettonici, monumenti o manufatti in stato di frammentarietà, instabilità, molto spesso aggravate dal passare del tempo.

In basso a sinistra: Libia. Leptis Magna, Arco dei Severi In basso a destra: Giordania. Petra. Tomba dell’Urna

Page 6: Salvaguardia patrimonio culturale nel mondo · Arabella Marconi Si ringrazia per la collaborazione: il Consigliere per il coordinamento della Comunicazione Pubblica del Ministero

5

Ma questa attività guarda anche a un orizzonte più ampio: aiutare ogni popolo a preservare le radici della propria identità, quale contributo che ciascuno può portare agli altri e fondamento del reciproco rispetto, cercando una globalizzazione che si vuole costruire come ricchezza della diversità piuttosto che come un appiattimento su modelli egemoni. Le iniziative per il recupero del patrimonio culturale all’estero del ministero degli Esteri interessano per la maggior parte il bacino del mediterraneo, ma sono estese anche ai Paesi dell’Europa orientale, dell’Asia, dell’Africa subsahariana e dell’America meridionale, mentre i campi di ricerca spaziano dalla preistoria all’archeologia classica, dall’egittologia all’orientalistica ed islamistica. Le missioni finanziate dal MAE - sia, direttamente, tramite le proprie Direzioni Generali, sia in un ambito più vasto di cooperazione internazionale, che include le iniziative UNESCO - sono moltissime. Gli interventi di recupero del patrimonio culturale all’estero vengono finanziati sia dalla Direzione Generale per la Promozione e la Cooperazione Culturale (DGPCC), sia dalla Direzione Generale della Cooperazione allo Sviluppo (DGCS). Più in particolare, dalla prima vengono finanziati tutti gli interventi realizzati dalle Università, dagli Enti e dagli Istituti italiani operanti nel settore. La Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo finanzia invece la partecipazione italiana all’UNESCO e, quindi, gli interventi di recupero coordinati dall’organismo dell’Onu. Nel 2003 la DGPCC del MAE ha finanziato 110 missioni in varie parti del mondo per un impegno finanziario totale di 1.540.000 euro. Il numero dei progetti finanziati è stato notevolmente ridotto rispetto al 2002, ma in quell’anno si era usufruito di un’assegnazione straordinaria di fondi dalla DGCS, che ha permesso di accogliere 178 richieste, per un impegno totale di 4.881.950 di euro. Per il 2004 i finanziamenti sono cresciuti rispetto al 2003 e la Direzione ha scelto di operare concentrando i fondi su grossi progetti e favorendo principalmente le iniziative con interventi di restauro. Oltre alle missioni sostenute da tempo, sono state avviate anche nuove iniziative come la missione archeologica a Baraqish, nello Yemen o il progetto Shayzar in Siria. Nel 2004 sono così attive 81 missioni per un impegno finanziario totale pari a 1.728.000 di euro.

Perù. Ceramica cerimoniale Recuay dalla Collezione del Municipio di Chacas

Page 7: Salvaguardia patrimonio culturale nel mondo · Arabella Marconi Si ringrazia per la collaborazione: il Consigliere per il coordinamento della Comunicazione Pubblica del Ministero

6

Per quanto riguarda l’impegno italiano nell’UNESCO, che fa capo alla Direzione Generale per La Cooperazione e lo Sviluppo, il nostro Paese è al primo posto tra i “Donatori bilaterali” (con 5,5 milioni di euro all’anno) ed al quinto tra i maggiori sostenitori dell’organizzazione. Nel 2004 i finanziamenti complessivi all’UNESCO da parte dell’Italia sono stati pari a 38,55 milioni di euro: di questi 21,2 sono stati a carico del Ministero dell’Innovazione, Università e Ricerca e 17,35 milioni di euro a carico della DGCS del Ministero degli Esteri. L’Italia sostiene finanziariamente - e con il suo grande apporto di conoscenze tecniche della Cooperazione italiana e del Ministero per i Beni ed Attività Culturali - molte iniziative UNESCO di recupero e valorizzazione del patrimonio culturale internazionale, tra cui il restauro della città vecchia di Mostar (Bosnia-Herzegovina) e la ricostruzione del ponte, le opere di tutela di quartieri antichi, monumenti e templi nel Nord Africa (Marocco e Tunisia) e nel Sud-Est asiatico (Vietnam, Laos e Cambogia), la salvaguardia del patrimonio culturale dell’Angola. Sempre in ambito UNESCO, l’It alia opera anche nel settore degli interventi d’emergenza per la salvaguardia del “Patrimonio culturale universale” come è avvenuto ad esempio nella regione dei Balcani Occidentali e in Afghanistan (vedi articolo pag. 17). Altre importanti iniziative sono allo studio per l’Iran (recupero della cittadella di Bam, vedi articolo pag. 15) e per la salvaguardia della città vecchia di Gerusalemme. L’impegno italiano e la professionalità dei tecnici italiani ha portato a concludere un atto dai profili molto innovativi: la “Dichiarazione Italia-UNESCO per la collaborazione in scacchieri internazionali di crisi nel settore della salvaguardia e recupero dei beni culturali a rischio di conflitti e di calamità naturali, o provocate dall’uomo” (vedi articolo pag. 19). Infine è da sottolineare l’impegno profuso dal MAE - insieme al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, all’UNESCO e ad importanti fondazioni private - per l’Iraq, dove si è intervenuti subito, non appena conclusa la guerra (vedi articolo pag. 11).

L’esercito di terracotta Un esercito di migliaia di guerrieri, armati di tutto punto e in formazione da battaglia disposti su 38 colonne. In testa, l’avanguardia provvista di balestre con le quali sferrare il primo attacco, dietro i guerrieri con i cavalli, i carri, poi l'esercito vero e proprio. Tutti i guerrieri sono a grandezza naturale e realizzati in terracotta. Ineguagliabile esempio di antica arte cinese a cui l’Italia sta lavorando per riportarlo al suo originario splendore.

Page 8: Salvaguardia patrimonio culturale nel mondo · Arabella Marconi Si ringrazia per la collaborazione: il Consigliere per il coordinamento della Comunicazione Pubblica del Ministero

7

Il Ministro ha più volte detto che ''la simpatia e l'autorevolezza italiane nel mondo devono molto alla cultura, il nostro biglietto da visita''. Quali sono le sue esperienze in merito? E’ vero che la cultura apre le porte della diplomazia?

Sulla base della lunga esperienza che ho maturato nel corso della mia carriera, ho avuto modo di constatare che il patrimonio culturale dell’Italia è un biglietto da visita eccezionale per i suoi diplomatici. Oltre che per l’arte, l’architettura e la letteratura, il nostro Paese è apprezzato in tutto il mondo per la sua cultura del saper vivere, per la raffinatezza della moda e del design, per la sua variegata ed eccellente gastronomia. La diplomazia è l’arte delle relazioni umane, del negoziato. La cultura è il modo di essere di un popolo, la sua più alta forma di espressione e comunicazione: intessere relazioni culturali con altri Paesi significa approfondire la reciproca conoscenza e comprensione e, quindi, svolgere una delle più alte e nobili funzioni della diplomazia.

L’azione della Direzione Generale per la Promozione e la Cooperazione Culturale, che ho il privilegio di guidare dal febbraio 2004, segue una doppia strategia: da una parte mira a fare conoscere in modo sempre più art icolato all’estero il modello culturale italiano nella sua unicità e singolarità; dall’altra, concepisce le relazioni culturali come un tramite con l’altro, un prezioso strumento di dialogo, di comunicazione e di collaborazione con i Paesi terzi.

La cultura come strumento di dialogo con gli altri Paesi Intervista

al Direttore Generale per la Promozione e la Cooperazione Culturale del MAE

Il Ministro Anna Blefari Melazzi

Quali sono le linee guida che il nostro Paese sta seguendo nel recupero dei beni culturali all’estero?

L’Italia offre un importante e qualificato sostegno alle iniziative dell’UNESCO nel settore della cooperazione internazionale per la tutela del patrimonio culturale, sia in tempo di guerra che in tempo di pace. In questo settore, che è quello di maggiore visibilità e di più riconosciuto credito internazionale dell’UNESCO, il nostro Paese profonde qualificate risorse intellettuali – l’expertise di giuristi, architetti, archeologi – e cospicue risorse finanziarie. Siamo al quinto posto tra i sostenitori dell’Organizzazione (con 38,55 milioni di Euro per il 2003, di cui 21,2 a carico del MIUR e 17,35 del MAE) e al primo posto tra i Donatori bilaterali (con 5,5 milioni di Euro per anno).

Un altro settore in cui l’It alia è molto attiva è quello delle missioni archeologiche, antropologiche ed etnologiche all’estero, che rientra tra gli obiettivi della “Convenzione UNESCO per la Protezione del Patrimonio Mondiale Culturale e Naturale” del 1972, di cui l’Italia è parte. Nel 2003 le missioni italiane sono state 114 in 45 Paesi, di cui 110 finanziate dalla Direzione Generale da me diretta e 4 dalla Direzione Generale per i Paesi del Mediterraneo e Medio Oriente del MAE. Di tali missioni, 58 operano nel bacino del Mediterraneo e del Medio Oriente, 28 in Europa, 14 in Asia e Oceania, 8 nelle Americhe e 6 nell’Africa subsahariana. I campi di ricerca spaziano dalla preistoria all’archeologia classica, dall’egittologia all’orientalistica e all’islamistica.

Page 9: Salvaguardia patrimonio culturale nel mondo · Arabella Marconi Si ringrazia per la collaborazione: il Consigliere per il coordinamento della Comunicazione Pubblica del Ministero

8

Le missioni archeologiche sono uno strumento prezioso di politica culturale, soprattutto nei Paesi del Mediterraneo e Medio Oriente, a cui ci unisce un’antica storia comune. In sintesi, l’azione dell’Italia aiuta a consolidare l’identità del Paese interessato e a salvaguardarne il patrimonio storico, artistico, e anche ambientale.

Il Ministero degli Esteri svolge inoltre, in stretto contatto con i Beni e le Attività Culturali, un’azione importante nel campo della prevenzione e repressione del traffico illecito di opere d’arte. Esempio concreto dell’attiva sinergia tra i due Dicasteri è la Commissione Interministeriale per il recupero delle opere d’arte, istituita nel ’95 con il compito di promuovere a livello internazionale la riacquisizione dei beni culturali sottratti al patrimonio artistico dell’Italia e trafugati all’estero, con il sostegno del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, istituito nel ’92. In questo settore c’è una collaborazione in atto tra il MAE e il Ministero dei Beni Culturali. Quali sono i rispettivi ambiti di intervento?

Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Ministero degli Esteri collaborano strettamente nel settore delle missioni archeologiche e del recupero dei beni culturali all’estero, nel rispetto delle specifiche competenze. Dei modi in cui si svolge la collaborazione per quanto riguarda il recupero dei beni trafugati illecitamente, ho già parlato; per quanto riguarda le missioni archeologiche e le iniziative di restauro di monumenti all’estero, il MAE identifica le aree prioritarie d’intervento, eroga contributi finanziari e svolge la necessaria azione diplomatica di sostegno, mentre il MiBAC contribuisce con personale qualificato che provvede al restauro del monumento prescelto o alla formazione di tecnici del Paese terzo. Ci può citare un progetto particolarmente significativo al quale l’Italia sta partecipando?

Un esempio fulgido dell’impegno dell’Italia nel campo del restauro archeologico è la ricostruzione del Ponte di Mostar (Bosnia-Herzegovina) sulla Neretva, un gioiello architettonico costruito dai turchi nel 1556, distrutto nel ’93 e nuovamente inaugurato nel luglio del 2003 come simbolo di pace. Ma potremmo citare anche la nostra azione in Afghanistan e in Iraq, con il restauro e la riapertura del Museo Nazionale di Kabul e del Minareto di Jam, la salvaguardia del sito dei Buddha di Bamiyan e il recupero del patrimonio culturale iracheno.

Egitto. Regione del Fayum. Pittura murale ritrovata nell’antica città di Medinet Madi

Solo nel 2003 le missioni italiane sono state 114 in 45 Paesi, di cui 110 finanziate dalla Direzione Generale e 4 dalla Direzione Generale per i Paesi del Mediterraneo e Medio Oriente del MAE. Di tali missioni, 58 operano nel bacino del Mediterraneo e del Medio Oriente, 28 in Europa, 14 in Asia e Oceania, 8 nelle Americhe e 6 nell’Africa subsahariana. I campi di ricerca spaziano dalla preistoria all’archeologia classica, dall’egittologia all’orientalistica e all’islamistica.

Page 10: Salvaguardia patrimonio culturale nel mondo · Arabella Marconi Si ringrazia per la collaborazione: il Consigliere per il coordinamento della Comunicazione Pubblica del Ministero

9

In prospettiva, abbiamo progetti ancora più ambiziosi: la

Un fulgido esempio dell’impegno dell’Italia nel campo del restauro archeologico è la ricostruzione del Ponte di Mostar (Bosnia-Herzegovina) sulla Neretva, un gioi ello architettonico costruito dai turchi nel 1556. Il ponte fu progettato dall’architetto ottomano Mimar Hayruddi. Distrutto nel ’93, durante l’ultimo conflitto dei Balcani, fu nuovamente inaugurato nel luglio del 2003 come simbolo di pace.

Page 11: Salvaguardia patrimonio culturale nel mondo · Arabella Marconi Si ringrazia per la collaborazione: il Consigliere per il coordinamento della Comunicazione Pubblica del Ministero

10

ricostruzione della cittadella archeologica di Bam in Iran, annientata dal recente terremoto, o il restauro del monumento romano “Res Gestae Divi Augusti” ad Ankara in Turchia. Il rispetto e l’ammirazione di cui l’Italia gode a livello internazionale nel settore del restauro è testimoniato dalla richiesta che ci è stata fatta dal Primo Ministro cinese Uen Jao Bao nel corso della sua visita a Roma: l’impegno dell’Italia per il restauro della Città Proibita, un monumento che ha lo stesso valore simbolico del nostro Colosseo. Per quanto riguarda il recupero all’estero delle opere d’arte di proprietà italiana illecitamente trafugate, uno dei nostri ultimi successi è senza dubbio il ritrovamento in Inghilterra del Volto d’avorio, rarissimo reperto del IV-V secolo a.C., che è stato anche esposto in una mostra all’Auditorium di Roma; mentre tra le importanti opere d’arte straniere recuperate in Italia merita menzionare la preziosa maschera funebre proveniente dalle tombe reali di Sican in Perù, ritrovata nella primavera di quest’anno. L’Italia è un Paese leader nella gestione delle emergenze a favore del patrimonio artistico e naturale in ambito sia nazionale sia internazionale. Proprio per questo motivo, recentemente, è stato ridefinito il suo ruolo nell’UNESCO. E’ stata, infatti, perfezionata una convenzione tra Italia e UNESCO: cosa prevede ? E cosa comporterà per il nostro Paese? Il 26 ottobre 2004 e’ stata siglata la Dichiarazione Italia-UNESCO per la collaborazione nel settore strategico della salvaguardia e del recupero dei beni culturali a rischio di conflitti e di calamità, sia naturali che provocate dall’uomo. Il progetto prevede l’istituzione di un Gruppo paritetico di pronto intervento Italia-UNESCO, i “Caschi Blu della cultura”: tecnici, architetti, ingegneri, storici dell’arte, archeologi forniti dall’Italia e destinati a intervenire negli scenari di crisi.

Il Volto D’Avorio Secondo gli studiosi potrebbe trattarsi della Maschera di Apollo, un’originale greco del IV-V secolo a.C. Il Volto, insieme ad una decina di frammenti d’avorio appartenenti a due figure di grosse dimensioni, furono rinvenuti e trafugati, nel 1994, da un gruppo di "tombaroli" nella campagna romana. Immessi nel mercato clandestino, furono infine recuperati dai Carabinieri del Nucleo per la Tutela Patrimonio Culturale dopo un decennio di indagini.

Page 12: Salvaguardia patrimonio culturale nel mondo · Arabella Marconi Si ringrazia per la collaborazione: il Consigliere per il coordinamento della Comunicazione Pubblica del Ministero

11

Iraq: parla italiano la rinascita della cultura

L’Iraq è la culla dell’antica civiltà mesopotamica. Nel tratto di terra adagiato fra il Tigri e l’Eufrate, si sono succedute e sviluppate alcune fra le più antiche civiltà: sumera, assira, babilonese. E’ nata e si è evoluta la prima organizzazione agricola e urbana ed è comparsa la prima forma di scrittura. Un patrimonio culturale immenso, che, a causa dell’ultimo conflitto, ha subito danni gravissimi: antichi monumenti e Moschee, espressioni dell’arte islamica, sono stati danneggiati e saccheggiati e molti reperti sono stati trafugati illecitamente. In questo contesto l’azione dell’Italia, con motivazioni ad un tempo ideali e concrete, è stata immediata. Il nostro Paese ha messo a disposizione ingenti risorse per la conservazione e il recupero del patrimonio culturale ed archeologico in Iraq, con la ferma convinzione che il risanamento di un settore impo rtante come quello culturale possa rappresentare per l’Iraq un nuovo punto di partenza per la sua ricostruzione economica e sociale.

Iraq. Esempio di bullae: contenitori d’argilla utilizzati per custodire documenti, chiusi con un sigillo-cilindro, sopra il quale veniva impressa un’immagine

Page 13: Salvaguardia patrimonio culturale nel mondo · Arabella Marconi Si ringrazia per la collaborazione: il Consigliere per il coordinamento della Comunicazione Pubblica del Ministero

12

Al contributo del Ministero degli Esteri (frutto di una sinergia fra diverse Direzioni Generali), si è aggiunto quello del Ministero dei Beni Culturali e di importanti fondazioni private (come la Telecom). La realizzazione degli interventi è stata a sua volta affidata ad enti e a personalità scientifiche di grande esperienza, come il Centro ricerche archeologiche e scavi di Torino (CRAST), il Centro nazionale delle Ricerche (CNR), il Dipartimento di Assiriologia dell’Università di Pisa, l’Associazione Geo-Archeologia Italiana e l’Ente per le Nuove Tecnologie l’Energia e l’Ambiente (ENEA). E’ nata così una strategia d’intervento fondata su alcuni pilastri fondamentali: si è scelto di iniziare ad operare da luoghi di importanza cruciale come il Museo di Baghdad, il cui recupero ha un alto valore simbolico, rendendo, al tempo stesso, ogni progetto suscettibile di estensione ad altri poli museali ed archeologici sul territorio iracheno, al fine di garantire, in prospettiva, una valorizzazione complessiva del ricchissimo patrimonio del Paese; poi, sono state fatte arrivare sul posto le più avanzate tecnologie a disposizione degli esperti italiani e sono stati formati operatori locali, per favorire la ripresa autonoma delle attività di conservazione e recupero del patrimonio nazionale. Tuttavia, prima di ricostruire, occorreva innanzitutto recuperare. Fondamentale è stato a tal fine l’intervento del nucleo di Carabinieri del Comando per la Tutela del Patrimonio Artistico, che ha operato un censimento dei beni mancanti e ne ha trasmessa una lista a Interpol. In totale, sono stati recuperati oltre trecento pezzi e più di 40 saccheggiat ori sono stati assicurati alla giustizia. A partire dal novembre 2003 il nucleo Carabinieri ha inoltre cominciato a svolgere attività di training del personale di polizia iracheno (112 unità) ad Amman, nel quadro del più ampio programma UNESCO di contrasto al traffico internazionale di opere d’arte e beni archeologici (con fondi DGCS). Per quanto riguarda l’attività di restauro, è stata dedicata particolare attenzione alle importanti collezioni di tavolette cuneiformi conservate nei magazzini del Museo. Fra breve, dovrebbe partire il progetto coordinato dal Dipartimento di Assiriologia dell’Università di Pisa, che consisterà nella catalogazione e riproduzione virtuale delle tavolette del Museo nel quadro di un programma finanziato dalla Direzione Generale per la Promozione e la Cooperazione culturale (DGPC). Sempre presso il Museo è stata completata l’installazione di un moderno laboratorio di restauro. L’operazione è stata resa possibile, oltre che dal supporto del MAE, grazie ai fondi messi a disposizione

dal Ministero del Beni Culturali (30mila euro) e da Telecom (120mila euro ricavati dal concerto di Paul McCartney al Colosseo). Il programma legato al laboratorio di restauro prevede fra l’altro delle sessioni di formazione professionale per restauratori, con l’obiettivo rendere autonoma l’azione del laboratorio nell’arco di 2 anni. Intanto, procede il processo di restauro di alcune fra le opere più importanti, fra queste il celeberrimo vaso di Warka ed il volto della dama di Uruk , e la ristrutturazione della Sala Assira dell’Iraq Museum, in vista di una sua prossima riapertura al pubblico che non mancherà di suscitare ammirazione per il modo in cui i reperti saranno valorizzati, frutto di un attento studio e di tecnologie d’illuminazione d’avanguardia. Sono in corso d’opera anche il restauro di 23 oggetti di avorio provenienti da Nimrud e 15 statue provenienti da Hatra (3 delle quali recuperate dal panorama di Ctesifonte).

Iraq. Museo di Baghdad.. Leoni monumentali

Page 14: Salvaguardia patrimonio culturale nel mondo · Arabella Marconi Si ringrazia per la collaborazione: il Consigliere per il coordinamento della Comunicazione Pubblica del Ministero

13

Iraq. Museo Baghdad. In alto il celeberrimo volto della “Dama di Uruk” che insieme al Vaso di Warka ( nella foto a destra) e a molti altri preziosi manufatti è all’attenzione dei restauratori italiani. Si ritiene che la Dama di Uruk ( 3100 A.C.), anche conosciuta come “Dama di Warka”, rappresenti la dea Inanna del periodo protostorico. Dello stesso periodo anche il Vaso di Warka sul quale sono rappresentate scene rituali allusive ai culti della fertilità della grande dea-madre sumerica. La “ Dama” fu rubata dal Museo nell’Aprile del 2003 e restituita al Museo il 23 settembre dello stesso anno.

Page 15: Salvaguardia patrimonio culturale nel mondo · Arabella Marconi Si ringrazia per la collaborazione: il Consigliere per il coordinamento della Comunicazione Pubblica del Ministero

14

Guardando oltre Baghdad, il MAE ha approvato anche il finanziamento di un progetto elaborato dal CRAST che prevede lo studio e la mappatura dei principali siti archeologici sul territorio iracheno, in modo da valutarne lo stato di conservazione e favorire la ripresa delle attività di conservazione e di scavo. Alcune di queste missioni archeologiche – a Seleucia, Nimrud, Diyala e Hatra - sono peraltro già state approvate dalla DGPC e si spera possano ricominciare non appena le condizioni di sicurezza lo renderanno possibile. Vale, inoltre, la pena di ricordare come una parte significativa delle azioni del nostro Paese si è inserita nel contesto delle iniziative promosse dalla comunità internazionale, in primo luogo dall’UNESCO.

Sin dalla primavera del 2003 esperti italiani hanno partecipato alle missioni di “assessment” organizzate dalle Nazioni Unite. L’Italia è stata il primo Paese a mettere a disposizione dell’UNESCO fondi (1 milione di Euro della Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo) per interventi di urgenza, coprendo fra l’altro con un esborso ad hoc il debito dell’Iraq nei confronti dell’Organizzazione e permettendogli così di usufruire dell’assistenza internazionale. Progetti futuri Circa i progetti per il futuro in ambito culturale e di recupero del patrimonio archeologico, dopo lo scioglimento della Coalition Provisional Authority (CPA) e la nomina di un’amministrazione provvisoria, l’Italia sa di poter contare sulle ottime relazioni forgiate con i partner iracheni e di continuare a svolgere i progetti intrapresi sotto i migliori auspici. Proprio a questo proposito, è in progetto una visita in Italia del Ministro della Cultura iracheno, da organizzare in coordinamento con i Beni Culturali, che ribadirà l’alto livello di cooperazione raggiunta fra i due paesi nel campo della conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale. E’ possibile immaginare che proprio durante il corso della visita si possa giungere ad uno scambio di note che regoli, su basi rinnovate e più adatte, gli aspetti pratici legati alla gestione e alle attività dell'Istituto Archeologico italo-iracheno e spiani la strada alla revisione dell'Accordo di collaborazione scientifica e culturale tra Italia e Iraq, che risale ormai al 1969. Per quanto riguarda le attività sul campo, si conta innanzitutto di portare a termine la riabilitazione del Museo di Baghdad, in particolare della Sala Assira, e di completare l’inventario di tutti i beni in magazzino (un processo già completo per sale principali). Ancora in tema di riabilitazione, è particolarmente significativa la richiesta rivoltaci dal nuovo Ministro della Cultura iracheno di fornire un aiuto per la ristrutturazione del Ministero della Cultura, cui potrebbero seguire interventi di formazione per il personale del Ministero, nonché la creazione di una unità speciale che dovrà fare riferimento al Nucleo per la Tutela del Patrimonio dell'Arma dei Carabinieri. A queste attività di “istitution building” si ricollegano poi il progetto di ricostituzione della Biblioteca Nazionale Irachena e il lancio di una casa editrice.

Iraq. Oggetto rinvenuto a Nimrud, ritenuta l’antica capitale militare dell'Assiria

Page 16: Salvaguardia patrimonio culturale nel mondo · Arabella Marconi Si ringrazia per la collaborazione: il Consigliere per il coordinamento della Comunicazione Pubblica del Ministero

15

Iran: sarà ricostruita Bam, la cittadella del “Deserto dei Tartari” Il 26 dicembre 2003 un forte terremoto (6,3 gradi della scala Richter) colpì la regione di Kerman nel sudest dell'Iran e distrusse una delle meraviglie dell’umanità: la cittadella di Bam. Un gioiello architettonico interamente costruito con l’argilla rossa del deserto Dasht -e Kavir e dichiarata dall'UNESCO patrimonio dell'umanità. Nata qualche secolo

L’antica città di Bam (nel sudest dell’Iran) in un’immagine del settembre del 2002, prima che venisse distrutta dal terribile terremoto che colpì la regione del Kerman il 26 dicembre 2003. Per la sua atmosfera suggestiva venne scelta come ambientazione del film “Il deserto dei tartari”, tratto dal famoso romanzo di Dino Buzzati.

Page 17: Salvaguardia patrimonio culturale nel mondo · Arabella Marconi Si ringrazia per la collaborazione: il Consigliere per il coordinamento della Comunicazione Pubblica del Ministero

16

prima di Cristo e situata lungo l’antica via della seta, Bam, aveva 38 torri e un doppio muro di cinta che circondava la cittadella, chiamata Arg. Era anche conosciuta come la "la città morta" perché rimasta disabitata accanto alla nuova Bam. Proprio per la sua atmosfera suggestiva venne scelta come ambientazione per il film Il deserto de

i tartari, tratto dal famoso romanzo di Dino Buzzati. Nei primi giorni dopo il drammatico sisma che provocò 45mila morti, l'Italia fu tra i primi Paesi ad intervenire in aiuto delle popolazioni colpite, inviando squadre di emergenza, materiale di prima necessità e allestendo un ospedale da campo poi consegnato alle autorità iraniane. L’intervento italiano non si è limitato agli immediati aiuti alla popolazione. E’ stato infatti pianificato anche un progetto di recupero dell’antica cittadella di Bam. Già il 3 gennaio 2004 una delegazione interministeriale composta dal direttore generale per il Mediterraneo e il Medio Oriente del Ministero degli Esteri, Riccardo Sessa, dal capo del dipartimento per la Protezione Civile, Guido Bertolaso e dal direttore generale per i Beni Archeologici del Ministero dei Beni e delle Attivita' Culturali, Giuseppe Proietti, si recò a Teheran con l’intento di programmare ulteriori iniziative d'intesa con le autorità iraniane nel quadro dell'azione umanitaria e di sostegno avviata dal governo italiano per alleviare le conseguenze del drammatico evento. In quella occasione, la delegazione espresse al governo iraniano la propria disponibilità a svolgere un ruolo, primario, insieme all’UNESCO e ad altri Paesi nella ricostruzione della fortezza di Bam. Successivamente, a metà del febbraio dello stesso anno, nell’ambito del progetto per il recupero dell’antica città di Bam, una delegazione italiana composta da rappresentanti del Ministero dei Beni culturali e della Protezione civile effettuò una visita di sei giorni in Iran, durante la quale ebbe luogo un sopralluogo nell’antica Cittadella, quasi distrutta dal terremoto. Nel corso della missione furono raccolte informazioni sull’entità dei danni e sulla natura dell'evento sismico. La delegazione ebbe anche degli incontri a Teheran con i responsabili incaricati di coordinare gli interventi. Infine, sulla scia di questi eventi, il 28 settembre 2004, si è svolta alla Farnesina, la prima riunione dell’apposito comitato incaricato di esplorare tempi, contenuti e modalità di una conferenza internazionale da tenersi in Italia nel 2005, dedicata al recupero della fortezza di Bam. Nella riunione, promossa dalla Direzione per i Paesi del Mediterraneo e Medio Oriente del MAE, e presieduta dal Direttore Generale Riccardo Sessa, è stata confermata la disponibilità, già annunciata dal governo italiano, di ospitare la conferenza internazionale. Hanno partecipato all’incontro delegazioni dell’UNESCO e dell’Ente patrimonio iraniano.

Iran. Bam. All’indomani del drammatico terremoto (6,3 gradi della scala Richter), l'Italia fu tra i primi Paesi ad intervenire in aiuto delle popolazioni colpite, inviando squadre di emergenza, materiale di prima necessità e allestendo un ospedale da campo poi consegnato alle autorità iraniane.

Page 18: Salvaguardia patrimonio culturale nel mondo · Arabella Marconi Si ringrazia per la collaborazione: il Consigliere per il coordinamento della Comunicazione Pubblica del Ministero

17

Afghanistan: una task-force tricolore per l’archeologia

L’Afghanistan, terra martoriata e per lungo tempo chiusasi al resto del mondo, è tuttavia un Paese dallo straordinario patrimonio culturale, artistico e archeologico, testimone di un millenario incontro fra diverse civiltà. L’Afghanistan è anche un Paese che si vuole riportare a pieno titolo nella comunità internazionale restituendogli l’orgoglio di un patrimonio storico spesso sfregiato ma senza eguali. L’attività archeologica rappresenta attualmente uno degli aspetti più concreti di collaborazione italo-afghana. La collaborazione dell’Italia ha radici antiche e, forse anche per questo, non è tardata una ripresa degli interventi italiani, dopo la fine delle operazioni militari. Così, già nel gennaio 2002 a Kabul, si è giunti alla sottoscrizione di una Dichiarazione di Intenti, da parte del Ministro Raheen Makhdum e dell’allora Sottosegretario ai Beni Culturali Vittorio Sgarbi, che mirava a definire azioni adeguate per la protezione e la conservazione del patrimonio archeologico e culturale afghano. Poco dopo, nel maggio 2002, fu organizzato, sempre a Kabul, un Seminario internazionale dell’UNESCO, che contribuì in modo decisivo al rilancio dell’assistenza internazionale alla ricostruzione del Paese.

Afghanistan. Valle di Bamyan. Una delle statue di Budda prima della distruzione

Page 19: Salvaguardia patrimonio culturale nel mondo · Arabella Marconi Si ringrazia per la collaborazione: il Consigliere per il coordinamento della Comunicazione Pubblica del Ministero

18

In tale occasione venne ricostituita la Missione Archeologica Italiana a Kabul grazie anche al sostegno finanziario della Direzione Generale per la Promozione e la Cooperazione Culturale (DGPCC) del Ministero degli Esteri ad un Progetto Pilota pluriennale, con un contributo di 73.000 euro. Nel 2002, fu quindi approntato a Kabul un laboratorio d’emergenza per il riconoscimento, la ricomposizione, la catalogazione e il restauro dei reperti presenti nel Museo di Kabul, anche relativi al sito di Ghazni, dove nel frattempo erano riprese le attività di restauro dei siti islamici e pre-islamici del Palazzo di Masud III, del Santuario buddhista di Tapa Sardar, e dei complessi rupestri buddhisti. Nel 2003 fu concesso un ulteriore contributo di 45.000 euro che permise la continuazione dei lavori al Museo di Kabul. Lo stesso anno fu effettuata un indagine preliminare nel sito di Kafir Kot (Kharwar), scoperto di recente nell’alta Valle del Logar. Per questo lavoro il Progetto Pilota ha usufruito anche di fondi da parte della National Geographic Society. Nel 2004, sempre nell’ambito del Progetto Pilota, sono state portate avanti diverse attività: gli scavi di Tapa Sardar (Ghazni), importante area sacra buddista; la catalogazione e lo studio preliminare dei materiali rinvenuti durante lo scavo ancora in corso; il censimento dei materiali provenienti dalle precedenti campagne di scavo e restauro dei materiali di epoca buddhista e di epoca islamica relativi al sito di Ghazni; è, infine, iniziata un indagine topografica per la geo-referenziazione delle aree di primario interesse, come complemento dei lavori sul sito di Tapa Sardar e come fase preparatoria alla realizzazione di una carta archeologica della regione.

Nel maggio del 2001 i talebani distrussero le gigantesche statue dei Budda nella Valle di Bamyan: il Grande Buddha, alto 53 metri, già rinforzato da restauratori sovietici con una mescola di cemento e tondini di ferro; il Piccolo Buddha, di 35 metri. Le due statue furono costruite tra il terzo e l' ottavo secolo dopo Cristo dai monaci buddhisti. Furono scavati nella grande parete di roccia che sovrasta Bamyan, nell'Afghanistan centrale, in una vallata a quasi 2.500 metri di altezza. Le due statue, con i volti dai lineamenti orientali e le tuniche simili a quelle usate dai greci antichi, erano un’eccezionale esempio di fusione di arte e culture. Il simbolo dell’eredità culturale unica dell’Afghanistan pre-islamico - situato lungo la via della seta - segnata dalle molteplici influenze della Grecia, della Persia, dell'induismo, del buddhismo e dell'Islam.

Ciò che rimane di uno dei Buddha

Page 20: Salvaguardia patrimonio culturale nel mondo · Arabella Marconi Si ringrazia per la collaborazione: il Consigliere per il coordinamento della Comunicazione Pubblica del Ministero

19

Italia “Casco blu” dell’UNESCO L’Italia è un Paese leader nella gestione delle emergenze a favore del patrimonio artistico e naturale in ambito sia nazionale sia internazionale. Proprio per questo motivo, recentemente, è stato ridefinito il suo ruolo nell’UNESCO. E’ stata, infatti, perfezionata a Parigi il 26 ottobre 2004 una Convenzione tra Italia (Ministero dei Beni Culturali) e UNESCO che assegna al nostro Paese il compito di coordinare gli interventi di prima necessità in caso di calamità naturali

o eventi bellici che arrechino gravi danni al patrimonio artistico mondiale; ne è un rappresentativo esempio l’attività di recupero dell’antica città di Bam, in Iran. Nella Convenzione è prevista l’istituzione di un gruppo paritetico di pronto intervento Italia-UNESCO, denominato “Caschi blu della cultura”, costituito da tecnici, architetti, ingegneri, storici dell’arte, archeologi forniti - per l’Italia - dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dal Ministero degli Esteri, per

Nepal. Interno del Rajraieshwari. La splendida struttura all’attenzione dei restauratori italiani è solo uno dei tanti esempi della collaborazione Italia – Unesco nel mondo

Page 21: Salvaguardia patrimonio culturale nel mondo · Arabella Marconi Si ringrazia per la collaborazione: il Consigliere per il coordinamento della Comunicazione Pubblica del Ministero

20

interventi a favore dei paesi colpiti dall’emergenza al fine dell’accertamento e della valutazione delle situazioni di crisi in campo culturale e per l’individuazione degli interventi da realizzare. Non solo. L’Italia ha anche moltissimi siti iscritti nella lista del patrimonio mondiale dell’Umanità dell’UNESCO. Le ultime iscritte (nel 2004) sono state Cerveteri e Tarquinia e la Val d’ Orcia. I siti italiani inseriti nella lista del Patrimonio mondiale dell’Umanità dell’UNESCO. 1979 Arte Rupestre della Val Camonica 1980 Santa Maria delle Grazie e il Cenacolo 1982 Centro storico di Firenze 1987 Venezia e la sua Laguna 1987 Pisa, Piazza del Duomo 1990 Centro Storico di San Gimignano 1993 I Sassi di Matera 1994 Vicenza, Città del Palladio 1995 Centro storico di Siena 1995 Centro Storico di Napoli 1995 Insediamento industriale di Crespi d'Adda 1995 Centro storico di Ferrara 1996 Castel del Monte 1996 Trulli di Alberobello 1996 Monumenti paleocristiani di Ravenna 1996 Centro storico di Pienza

1997 Reggia di Caserta, il Parco, l'acquedotto Vanvitelli e il Complesso di San Leucio 1997 Residenze Sabaude 1997 Padova, l'Orto botanico 1997 Portovenere, Cinque Terre e Isole (Palmaria, Tino e Tinetto) 1997 Modena: Cattedrale, Torre Civica e Piazza Grande 1997 Aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata 1997 Costiera Amalfitana 1997 Area Archeologica di Agrigento 1997 Enna. Piazza Armerina, La Villa del casale 1997 Villaggio Nuragico di Barumini 1998 Parco Nazionale del Cilento 1998 Centro Storico di Urbino 1998 Zona Archeologica e Basilica Patriarcale di Aquileia 1999 Villa Adriana (Tivoli) 2000 Isole Eolie 2000 Assisi,La Basilica di San Francesco e altri siti Francescani 2000 Città di Verona 2001 Villa d'Este (Tivoli) 2002 Città Barocche del Val di Noto 2003 Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia 2004 Cerveteri e Tarquinia 2004 Val d’ Orcia. Italia/Santa Sede: 1980, 1990 Centro Storico di Roma, le Proprietà della Santa Sede che godono dei diritti di extraterritorialità, e San Paolo Fuori le Mura Per ulteriori dettagli: www.unesco.it

Page 22: Salvaguardia patrimonio culturale nel mondo · Arabella Marconi Si ringrazia per la collaborazione: il Consigliere per il coordinamento della Comunicazione Pubblica del Ministero

21

La posizione leader dell’Italia nel recupero e nella salvaguardia del patrimonio culturale nel mondo e’ frutto anche di uno stretto coordinamento tra il Ministero degli Esteri e il Ministero dei Beni culturali. A porre l’accento su questo importante aspetto della gestione dell’impegno italiano nel settore e’ il dott. Giuseppe Proietti,capo del Dipartimento per la ricerca , innovazione e organizzazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali che, in una breve intervista, illustra più nel dettaglio i termini della collaborazione tra le due amministrazioni ed i risultati che ha prodotto. “ Il coordinamento tra MAE e MiBAC - spiega il Dott. Proietti - rappresenta una importante novità che e’ stata avviata circa due anni fa. La Direzione generale della Cooperazione culturale del MAE, diretta all’epoca da Francesco Aloisi de Larderel, ha infatti introdotto una innovazione importante , creando un tavolo di consultazione e di coordinamento tra i due Ministeri per la valutazione dei finanziamenti delle missioni archeologiche italiane all’estero. Questo organismo congiunto e’ stato istituzionalizzato e si riunisce con una cadenza periodica, permettendo così un coordinamento delle ricerche all’estero dell’Italia che, anche grazie alla spinta dell’attuale direttore generale

MAE e MiBAC: una collaborazione di successo Intervista al Capo del Dipartimento per la Ricerca, Innovazione e Organizzazione

del Ministero per i Beni e le Attività Culturali

Il Dottor Giuseppe Proietti della Cooperazione culturale, si e’ sempre più rafforzato”. Come viene coordinato invece l’altro importante capitolo degli interventi all’estero e cioè i progetti che l’Italia realizza attraverso l’UNESCO? Anche in questo settore c’e’ una strettissima collaborazione in atto con il MAE ed in particolare con l’Ambasciatore Caruso, il rappresentante permanente presso l’UNESCO. Inoltre, presso il nostro Ministero, e’ stato creato un gruppo di lavoro con rappresentati del MAE e del Dicastero dell’Ambiente dove si discutono e si coordinano tutte le attività e gli interventi italiani per l’iscrizione dei nostri monumenti alla lista del patrimonio mondiale dell’UNESCO. Tra le varie attività da ricordare figura anche la fornitura di una consulenza in questo campo ai Paesi in via di sviluppo. Quali sono gli interventi più significativi che state realizzando e il ruolo svolto dalle diverse amministrazioni? Ovviamente sono molti, ma vale soprattutto la pena sottolineare quelli in Iraq, in Tunisia e in Cina. In Iraq, insieme al Ministero degli Esteri, abbiamo realizzato la fornitura dei nuovi laboratori del Museo nazionale di Baghdad che ha

Page 23: Salvaguardia patrimonio culturale nel mondo · Arabella Marconi Si ringrazia per la collaborazione: il Consigliere per il coordinamento della Comunicazione Pubblica del Ministero

22

impegnato l’Italia con un finanziamento di circa 250 mila euro. Contemporaneamente un gruppo di tecnici ed esperti italiani si avvicendano in Iraq per realizzare la formazione di personale iracheno qualificato. Per quanto riguarda invece la Tunisia, stiamo lavorando insieme al MAE per la progettazione del parco archeologico di Cartagine che comprende anche i due porti antichi del sito, il porto militare e quello commerciale. In Cina , infine, stiamo realizzando, anche con l’appoggio della ambasciata italiana a Pechino, il progetto di restauro della Citta’ proibita, l’antica e grandiosa dimora imperiale.

La Città Proibita La Città Proibita è stata la residenza di 24 imperatori della dinastia Ming e Quing, dal 1421 al 1911. Copre un’area di 72 ettari ed è circondata da mura alte più di 10 metri e da un fossato largo circa 50 metri. Gli edifici sono composti da un totale di 9.000 stanze nelle quali vivevano circa 10.000 persone tra eunuchi, concubine e ancelle. Il Padiglione della “Suprema Armonia è l’edificio più imponente della Città Proibita. Qui si tenevano le cerimonie ufficiali più importanti come i festeggiamenti per le nozze o quelli per l’incoronazione di un nuovo imperatore.

Pechino. Città Proibita: padiglione della “Suprema Armonia”

Page 24: Salvaguardia patrimonio culturale nel mondo · Arabella Marconi Si ringrazia per la collaborazione: il Consigliere per il coordinamento della Comunicazione Pubblica del Ministero

23

SCHEDA

Alcune delle missioni archeologiche più significative

Asia e Oceania Afghanistan Ente: Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente Progetto Pilota. Recupero e restauro dei materiali archeologici a Ghazni e nel Museo di Kabul. Ripresa dello scavo a Tapa Sardar. Europa Albania Ente: Università di Bologna Dipartimento di Archeologia Progetto Pilota. Ricerche e scavi nell'area archeologica di Phoinike (Saranda), Butrinto, Antigonea e nei loro territori.

Mediterraneo e Medioriente Egitto Ente: Università di Roma Tre Dipartimento di Studi Storico-Artistici, Archeologici e sulla Conservazione Progetto Pilota. Analisi del "testo" archeologico , artistico e ambientale del Convento Rosso (Sohag - Repubblica Araba Egiziana). Giordania Ente: Delegazione di Terra Santa Studium Biblicum Franciscanum Attività: restauro conservativo dei mosaici della montagna (Siyagha, Mukhayyat, Uyun Musa) e affiancamento tecnico per la formazione allo studio e al restauro del mosaico antico di giovani della Madaba Mosaic School. Conservazione e musealizzazione del Memoriale di Mosè sul Monte Nebo.

Page 25: Salvaguardia patrimonio culturale nel mondo · Arabella Marconi Si ringrazia per la collaborazione: il Consigliere per il coordinamento della Comunicazione Pubblica del Ministero

24

Iran Ente: Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente Attività: dallo scavo all'archivio : Adamje - Archivio Digitalizzato Masgid-i Juma (Moschea del Venerdì) di Esfahan. Libia Ente: Università di Macerata Centro Documentazione e Ricerca Archeologia dell'Africa Settentrionale Attività: completamento dell'anastilosi e del restauro dell'Arco dei Severi a Leptis Magna. Allestimento di tabelloni illustrativi. Ente: Centro Internazionale Ricerche Archeologiche, Antropologiche e Storiche Attività: scavo, studio e schedatura degli elementi architettonici del Tempio Flavio di Leptis Magna. Ente: Università di Urbino Istituto di Archeologia Attività: parco Archeologico a Cirene, nuovo Santuario di Demetra, con Tempio Dorico arcaico, Altare, Portico, Teatro ricavato nella roccia e con Propilei monumentali Un nuovo teatro greco è stato rinvenuto nel corso della campagna 2003. Fino ad ora sono stati scoperti circa 20 gradoni in corrispondenza del Santuario con il Tempio di Demetra, individuato nel 1999 dalla stessa Missione. Il teatro, il quinto scoperto a Cirene, risulta ben conservato grazie anche al tipo di calcare in cui è stato ricavato. Il Dipartimento delle Antichità della Cirenaica ha espresso viva soddisfazione per lo straordinario ritrovamento. Ente: Università di Roma Tre Dipartimento di Studi Storico-Artistici, Archeologici e sulla Conservazione. Progetti Pilota. Leptis Magna: il Museo delle Ville e del territorio costiero. Allestimento espositivo, restauro dei materiali e documentazione. Interventi di restauro, protezione e consolidamento dI Villa Silin. Siria Ente: Università "La Sapienza" di Roma Dipartimento di Scienze Storiche, Archeologiche e Antropologiche dell'Antichità

Progetto Pilota. Scavi e ricerche archeologiche, restauri, formazione e valorizzazione del sito di Tell Mardikh-Ebla. Creazione del Parco Archeologico di Ebla. Ente: Università "Ca Foscari" di Venezia Dipartimento di Studi Eurasiatici Nuovo Progetto Pilota. Progetto Shayzar: studio e salvagu ardia di un castello musulmano del Medio Oronte attraverso un programma di approfondite indagini storiche, archeologiche e architettoniche integrate con studi ed analisi tecniche direttamente finalizzate al restauro conservativo e alla valorizzazione del sito. Territori autonomi palestinesi Ente: Cooperazione Internazionale Sud -Sud Progetto Pilota. Da Gerico a Gerico. Progetto di restauro della sinagoga di Ayn Al Diuk. Tunisia Ente: Centro Ricerche Archeologiche e Scavi di Torino Progetto Pilota. Progettazione del Parco Naturalistico/Culturale de "La Maalga" e dei Porti Punici - Cartagine. Turchia Ente: Politecnico di Torino Centro Dipartimentale Internazionale di Ricerca e Documentazione Archeologica Progetto Pilota. Creazione di percorsi di visita all'interno dell'antica città di Hierapolis, allo scopo di consentire una migliore fruizione turistica. Lavori di scavo, restauro e consolidamento nelle aree interessate dai percorsi e sistemazione di strumenti informativi. Yemen Ente: Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente Nuova Missione: Missione archeologica a Baraqish: scavo e restauro di un tempio nell'area sacra dell'antica città minea di Yathill.