Rassegna Salone Internazionale del Libro di Torino - 18 maggio 2015
Salone del libro di Torino 2016
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Laura Testoni :: [email protected] :: refkit.wordpress.com
Italia – AGID 2014L'insieme di abilità, competenze, conoscenze e attitudini che portano a saper ricercare e selezionare le fonti informative più rilevanti per creare nuova conoscenza attraverso un usocritico delle informazioni
UNESCO 2013un insieme di competenze che rende possibile ai cittadini accedere, recuperare comprendere, valutare e usare, creare e condividere l'informazione e i contenuti dei media in tutti i formati, usando diversi strumenti, in un modo critico etico e efficace per partecipare e impegnarsi in attività personali professionali e sociali.
Italia – Ministero dell’Istruzione e della ricerca scientifica 2015“E’ essenziale lavorare sull’alfabetizzazione informativa e digitale (information literacy e digital literacy), che mettono al centro il ruolo dell’informazione e dei dati nello sviluppo di una società interconnessa basata sulle conoscenze e l’informazione”
Information literacy is the new black?
Da dove iniziamo?
…Dalle istituzioni bibliotecarie
…Dai nostri gap…
Da dove iniziamo?
Report ALA aprile 2016programma “Assessment in Action: Academic Libraries and Student Success”
1) Gli studenti traggono beneficio dalla library instruction nel loro percorso di studi
2) L’utilizzo dei servizi della biblioteca (ILL/DD sessioni formative ecc.) migliora il successo degli studenti
3) Programmi e servizi accademici progettati in partenariato con la biblioteca migliorano l’apprendimento degli studenti
ma soprattutto….
…dalle istituzioni bibliotecarie
La Information literacy rafforza i risultati educativi generaliI progetti di ricerca dimostrano che l‘Informazion literacy contribuisce ad un apprendimento basato sull'indagine e il problem-solving che include il pensiero critico, il ragionare eticamente, la comprensione globale e l'impegno civico
Da dove iniziamo?
…dalle istituzioni bibliotecarie
“Il futuro mercato educativo sarà plasmato daglieffetti della rete alla base dei modelli di business di società come Google, Facebook e Amazon.Gli enti formativi tradizionali rischiano di essere indeboliti se i produttori di contenuti collaboreranno con successo con nuove e conosciute piattaforme di fruizione che offrono un'ampia gamma di contenuti”
Sulla cresta dell’onda o travolti dalla corrente? IFLA TREND REPORT 2013 http://trends.ifla.org/files/trends/assets/ifla-trend-report_italian.pdf
Come conseguenza di un universo digitale in perenne espansione, competenze informative di base quali la lettura e la dimestichezza con gli strumenti digitali diverranno sempre più importanti.
Da dove iniziamo?
…dalle istituzioni bibliotecarie
Fonte: Ifla: Dichiarazione di Lione sull’accesso all’informazione e allo sviluppo, 2014 http://www.lyondeclaration.org/content/pages/lyon-declaration-it.pdf
Gli intermediari dell’informazione come le biblioteche, gli archivi, le Organizzazioni della Società Civile, i leader della comunità e i media hanno le capacità e le risorse per aiutare i governi, le istituzioni e gli individui a comunicare, organizzare, strutturare e capire i dati essenziali allo sviluppo. Possono farlo:[…]Mettendo a disposizione formazione e competenze per aiutare le persone ad accedere e a comprendere l’informazione e i servizi di maggiore utilità personale.
Ifla 2014Dichiarazione di Lione
Da dove iniziamo?
…dalle istituzioni bibliotecarie
Da dove iniziamo?
…dai nostri gap…
Va bene, però…ATTENZIONE ALLESEMPLIFICAZIONI
L’information literacy non è la risposta o l’antidoto assoluto all’analfabetismo funzionale.Tuttavia, la “cultura” dell’Information Literacy fa parte delle soluzionidi un problema complessoe multidimensionale che trovanel concetto di “analfabetismofunzionale” una sintesi efficace
Da dove iniziamo?
…dai nostri gap…
Fonte: 1) OECD (2013), OECD Skills Outlook 2013: First Results from the Survey of Adult Skills, OECD Publishing.http://dx.doi.org/10.1787/9789264204256-en 2) Isfol, Le competenze per vivere e lavorare oggi. Principali evidenze dall’Indagine PIAAC A cura di Gabriella Di Francesco. Collana Isfol Research Paper n. 9 ottobre 2013 p. 13 <http://www.isfol.it/pubblicazioni/researchpaper/archivio-research-paper/le-competenze-per-vivere-e-lavorare-oggi>
Analfabetismo funzionale / Analfabetismo informativo
Secondo l'OCDE ci sono competenze basiche dette “key information-Processing competencies” che concernono l'interesse, l'attitudine e l'abilità degli individui ad utilizzare in modo appropriato gli strumenti socio-culturali, tra cui la tecnologia digitale e gli strumenti di comunicazione, per accedere a, gestire, integrare e valutare informazioni, costruire nuove conoscenze e comunicare con gli altri, al fine di partecipare più efficacemente alla vita sociale
La carenza o l'impossibilità di usare in modo efficiente queste competenze di base genera l'analfabetismo funzionale cioè l'inabilità a elaborare e comprendere in modo critico le informazioni.
Da dove iniziamo?
…dai nostri gap…
Fonte: Isfol, Le competenze per vivere e lavorare oggi. Principali evidenze dall’Indagine PIAAC A cura di Gabriella Di Francesco. Collana Isfol Research Paper n. 9 ottobre 2013 p. 72<www.isfol.it/pubblicazioni/researchpaper/archivio-research-paper/le-competenze-per-vivere-e-lavorare-oggi>
Le “literacy” Ocse-Piaac non alludonoAll’Information Literacy me ne sono unevidente presupposto
Da dove iniziamo?
…dai nostri gap…
Fonte: Istat, Cittadini imprese ICT. Report 2015 pubblicato 21 dicembre 2015- si veda anche tabella 1.2 http://www.istat.it/it/archivio/176914
Istat: accesso a Internet in Italia – motivo per cui non se ne dispone(il 33.4 delle famiglie italiane non dispongono di accesso a internet)
Da dove iniziamo?
…dai nostri gap…
Università e Information Literacy nel 21 Secolo
IFLA
Unesco
Sconul
ALA/Acrl
Università e Information Literacy nel 21 Secolo
IFLA
IFLA, Information Literacy per l’apprendimento permanente.Linee Guida di Jesús Lau 2007. Traduzione italiana a cura del Gruppo di lavoro “Biblioteche e didattica” della Commissione CRUI per le Biblioteche, 2015http://www.ifla.org/files/assets/information-literacy/publications/lineeguidaifla.pdf
UNESCOL’IL fa parte di un insieme di “survival literacies” del 21 secolo.Esse sono(1)Le competenze di base relative al leggere, scrivere, esprimersi e fare conti in modo fluente (2) Computer Literacy; (3) Media Literacy; (4) Educazione a distanza e e-learning(5) Cultural Literacy; e (6) Information Literacy.
I confini tra esse possono sovrapporsi, ma possono essere tutte considerate come una “famiglia affiatata”
“Understanding Information Literacy: A Primer”Edited by the Information Society Division, Communication and InformationSector Paris: UNESCO, 2007. – vii, 94 p, 21 cm. http://www.uis.unesco.org/Communication/Documents/157020E.pdf
Università e Information Literacy nel 21 Secolo
UNESCONon c’è una singola nozione di literacy che le persone possiedono o no, mamultiple literacy. Così l’alfabetismo [literacy] diventa situazionale, pluralistico e dinamico
Fonte UNESCO Global Media and Information Literacy Assessment Framework:Country Readiness and Competencies prepared by UNESCO Communication and Information Sector, 2013 p.31http://unesdoc.unesco.org/images/0022/002246/224655e.pdf
Università e Information Literacy nel 21 Secolo
UNESCO
“Media and Information Literacy (MIL) unifica Information Literacy e Media Literacy, con Information and Communication Technology (ICT) e Digital Literacy, come un nuovo costrutto di alfabetismi che aiuta a dare empowerment alle persone alle comunità e alle nazioni per partecipare e contribuire alle società globali della conoscenza.
“Una persona media- and information-literate non è solo un consumatore di informazione e contenuti mediali ma anche un responsabile cercatore di informazione, un creatore di conoscenza e innovatore che è in grado di trarre vantaggio da diverse tipologie di media e strumenti di informazione e comunicazione”
UNESCO Global Media and Information Literacy Assessment Framework:Country Readiness and Competencies prepared by UNESCO Communication and Information Sector, 2013http://unesdoc.unesco.org/images/0022/002246/224655e.pdf
Università e Information Literacy nel 21 Secolo
SCONULInformation Literacy è un termine ombrello che ricomprende concetti come digital, visual and media literacies, academic literacy, padronanza dell'informazione, abilità informative, data curation e data management.
SCONUL Society of College, National and University Libraries, The SCONUL seven pillars of Information literacy. Core model for higher education, 2011 <http://www.sconul.ac.uk/sites/default/files/documents/coremodel.pdf>.
Fonte dell’immagine: Cambridge Curriculum for Information Literacy workshop presentation Jane Secker 2011 http://www.slideshare.net/seckerj/cambridge-curriulum-for-information-literacy-workshop-presentation
Università e Information Literacy nel 21 Secolo
SCONUL“Svilupparsi come persona "information literate" è un processo continuo e olistico che prevede attività e processi spesso simulteanei che possono essere ricompresi all'interno di 7 pilastri.
Università e Information Literacy nel 21 Secolo
Information literacy e “Employability”
“Occupabilità non è solo ottenere un posto di lavoro. […] Occupabilità è qualcosa in più che sviluppare qualità e tecniche o esperienza per rendere uno studente in grado di trovare un lavoro, o progredire nella sua attuale carriera.E' piuttosto sull'apprendere; e l'enfasi va posta meno su "lavoro" e più su "competenza": essenzialmente l'enfasiè sullo sviluppare competenze critiche e riflessive, con uno sguardo sul potenziare e migliorare colui che apprende”
Fonte: Sconul, A graduate employability lens for the SCONUL seven pillars of Information literacy. December 2015 pp. 3-4 <http://www.sconul.ac.uk/sites/default/files/documents/Employability%20lens%20and%20report.pdf>
Università e Information Literacy nel 21 Secolo
Università e Information Literacy nel 21 Secolo
I “concetti soglia”: contro-intuitivi trasformativi irreversibili creano integrazione
Sei cornici concettuali (non prescrittive e non esaustive) …In posizione non gerarchica tra loro Opzioni flessibili di implementazione Nessuna enumerazione prescrittiva di abilità da conseguire
Traduzione a cura del Gruppo di Studio AIB sulla Information literacy
Alina Renditiso (coordinatore)Laura BallestraLuigi CatalaniSara ChiessiTommaso PaianoStefania PucciniLaura Testoni
L’autorevolezza è il risultato di una costruzione ed è contestuale La creazione di informazione è un processo L’informazione ha valore La ricerca è un’indagine Il sapere scientifico è una conversazione Il cercare è un’esplorazione strategica
http://www.aib.it/attivita/2015/51715-il-framework-acrl/Laura Testoni, Si può "apprendere" la complessità? Nuove competenze per una Information literacy sensibile al divenire dell'ecosistema informativo, in Bibliotecari al tempo di Google: profili competenze formazione. Atti del Convegno Stelline 2016, Milano : Bibliografica, 2016 pp. 87-98
Università e Information Literacy nel 21 Secolo
Università e Information Literacy in concreto: quali laboratori
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Università e Information Literacy in concreto: quali laboratori
L’autorevolezza è il risultato di una costruzione ed è contestuale
Per i principianti: costruire indicatori di autorevolezza Per i principianti: abituarsi alla ricerca di fonti autorevoli Conoscere le pubblicazioni “standard” in una disciplina accademica Costruire la propria autorevolezza come responsabilità Come si manifesta l’autorevolezza?
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Università e Information Literacy in concreto: quali laboratori
La creazione di informazione è un processo Comprendere e riconoscere le tappe della produzione di informazione in ambito accademico (set di dati, Tesi di dottorato, pre-print, post-print, articolo, monografia…)
Riconoscere le caratteristiche di un documento che ne indicano il processo di creazione (e conseguenti limiti/potenzialità)
Creazione disseminazione dell’informazione accademica: riconoscere i processi tradizionali e quelli emergenti
Riconoscere che i differenti modi di disseminazione dell’informazione hanno differenti scopi e differente impatto
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Università e Information Literacy in concreto: quali laboratori
L’informazione ha valore Proprietà intellettuale, copyright, plagio Dare credito e valorizzare le idee originali altrui (come citare) Copyright / Fair use / Accesso aperto / Pubblico dominio Riconoscere le diseguaglianze nell’accesso alla disseminazione dell’informazione Scegliere dove e come pubblicare la propria informazione Consapevolezza del valore delle proprie e altrui informazioni personali Fare scelte consapevoli rispetto alla propria presenza online Essere produttori e non solo fruitori di informazione
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Università e Information Literacy in concreto: quali laboratori
La ricerca è un’indagine
Acquisire una visione strategica dell’indagine come esplorazione aperta e relazione con l’informazione Acquisire un repertorio ampio di metodi di ricerca Formulare domande di ricerca basate sui propri gap o sul riesame della letteratura Spezzare le domande più complesse in domande più semplici Fare organizzazione e sintesi dell’informazione
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Pietro Cavaleri, Laura Ballestra, Manuale per la didattica della ricerca documentale, Milano : Bibliografica 2015
Università e Information Literacy in concreto: quali laboratori
Il sapere scientifico è una conversazione
Acquisire familiarità con metodi e modelli discorsivi di una specifica disciplina Contribuire in modo appropriato al dibattito scientifico Comprendere che un solo lavoro scientifico può non rappresentare la prospettiva unica su un tema dato Entrare in una conversazione scientifica attraverso canali partecipativi Raggiungere un elevato livello di competenza nel linguaggio e nei processi di un’area disciplinare
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Università e Information Literacy in concreto: quali laboratori
Il cercare è un’esplorazione strategica
Determinare l’ambito iniziale della propria ricerca Identificare attori e fonti pertinenti: comprendere come accedervi Comprendere la struttura e l’organizzazione dei sistemi informativi Gestire processi e risultati del percorso di ricerca usando differenti linguaggi e metodi Comprendere la differenza nelle fonti informative (formato, contenuto, valore, rilevanza) Ricercare delle guide (esperti, bibliotecari…) Comprendere quando le informazioni raccolte sono sufficienti
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Università e Information Literacy in concreto: quali buone prassi
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Università e Information Literacy in concreto: quali buone prassi
Wiki-repertorio Infoliteracy Sapienzaa cura del gruppo di lavoro Information Literacy del Sistema Bibliotecario Sapienza di Roma http://infoliteracysapienza.pbworks.com
Università e Information Literacy in concreto: quali buone prassi
http://www.biblio.liuc.it/pagineita.asp?codice=4
Università e Information Literacy in concreto: quali buone prassi
http://www.sba.unibo.it/it/servizi/formazione/cil-corso-di-information-literacy
Università e Information Literacy in concreto: quali buone prassi
http://www.oa.unito.it
Università e Information Literacy in concreto: quali buone prassi
http://biblioteche.aulaweb.unige.it/mod/book/view.php?id=1189&chapterid=4
Università e Information Literacy in concreto: quali buone prassi
Progetto #WikiTIM presso l’Università di Urbino: gli studenti compilano voci accurate (in modalità edithaton) su tecnologia con Federico Leva (Wikimedia Italia) e Giovanni Boccia Artieri (Università Urbino). Sponsor TIM http://www.telecomitalia.com/tit/it/innovazione/news-mondo-innovazione/wiki-TIM.htmlhttps://it.wikipedia.org/wiki/Progetto:GLAM/Progetti/Universit%C3%A0_di_Urbino
Università e Information Literacy in concreto: quali buone prassi
https://learn.eduopen.org/eduopen/course_details.php?courseid=32
Laura Testonirefkit.wordpress.com :: [email protected]
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Università e Information Literacy nel 21 Secolo
Università e Information Literacy in concreto: quali laboratori
Università e Information Literacy in concreto: quali buone prassi