Saggio di Ricerca: Torino 2006

56
TO RI NO 20 06 Federico Lepre XX Olimpiadi Invernali

description

This research was developed with the help of Professor Filippo De Pieri. The topic is the XX Olympic Winter Games held in Turin in 2006.The theme was primarily summed up and in conclusion remote events were approached to newer themes, to create a comparison between pre-event, while the-event and post-event.The research is print in B5.

Transcript of Saggio di Ricerca: Torino 2006

TOR INO 2 00 6

Federico Lepre

XX Olimpiadi Invernali

Indice

Premessa

ex -a

nte

even

topo

st

Candidatura a Seul

Organizzare l’evento

Torino

Le Valli

Passion Lives Here

“Non buttiamo l’occasione dei Giochi”

Bibliografia

5

8

40

54

32

24

18

10

4

Premessa

Questo saggio nasce e si sviluppa con l’intento, non certo la pretesa, di svolgere un

ruolo riassuntivo dei XX Giochi Olimpici Invernali svoltisi a Torino nel 2006.

Per una duplice ragione, da una parte, il ruolo, anche se non perfettamente idonea come

espressione, “fontamentale” che l’evento ha giocato nello sviluppo del capoluogo piemon-

tese e delle zone limitrofe, e dall’altro lato, per interesse personale, per comprendere in

modo piu’ approfondito la struttura urbana e le dinamiche con cui Torino si e’ evoluta e ha

cambiato faccia in questo primo decennio del XXI secolo.

Molte personalità, ben piu’ competenti di me, si sono espresse circa questo argomento

ed è per questo che non pretendo assolutamente di essere innovatore o, ancora meno,

originale. Non ho iniziato questo saggio con una serie di obbiettivi da realizzare, ho solo un

fine che tenterò di raggiungere: essere esaustivo.

Non solo nell’aspetto prettamente testuale, ma soprattutto per quel che concerne

l’apparato grafico. Per via del fatto che i XX Giochi olimpici di Torino sono stati ampiamente

analizzati e sono state argomento di dibattito in sedi e di personaggi ben più competenti

e preparati di quanto io potrei essere, e in secondo luogo, perché questo è un saggio che

vorrei puntasse a essere un’occasione di crescita personale e di comprensione della realtà

urbana in cui vivo e di cui ogni giorno faccio parte e osservo.

Nello specifico questo è un saggio di ricerca che tenta di essere esplicativo in una

duplice valenza, lo sviluppo di diversi paragrafi con fine sintetico sara certamente presente

e tentera’ di chiarificare e diagnosticare i fatti, ma gli elaborati grafici saranno, almeno

questa è l’intenzione, elementi preponderanti e di forte sintesi, mi auguro costruttiva.

5

EX - ANTE

Candidatura a Seul

Giugno 1999, Seul, è Torino la città selezionata per lo svolgimento dei XX Giochi Ol-

impici. 17 voti la proclamano vincitrice nella “finale” contro Sion, città Svizzera fino a quel

momento data per favorita.

Il 19 giungo viene siglato, dal CONI, il CIO e il Comune di Torino, l’Host City Contract,

definizione del quadro di impegni che Torino dovrà rispettare e garantire per il corretto

svolgimento dei giochi.

Questa parentesi storica viene preceduta dalla candidatura della città, iniziata nel 1998

e presentata attraverso una serie di book (Dossier di Candidatura), curata dal comitato

promotore, costituito dal Comune di Torino e Invest in Turin and Piedmont (ITP), con

l’appoggio del CONI, che mettano in mostra tutte le potenzialità della città senza offrire un

programma definitivo, bensì elencando una serie di studi preliminari che garantiscano la

fattibilità dell’evento. I paragrafi, così come il numero di pagine e i contenuti sono definiti

direttamente da un Manuale redatto dal CIO.

La produzione del dossier è avvenuta in tempi brevi (tre mesi) così come la domanda

che è stata depositata in ritardo rispetto alle altre candidate. Le altre candidature sono

quelle della già citata Sion (Svizzera), di Klagenfurt (Austria), Helsinki (Finlandia), Zako-

pane (Polonia, Proda Tatry (Repubblica Slovacca).

La consegna del dossier avviene il 31 agosto 1998, e qualche mese dopo la Commis-

sione di Valutazione del CIO è a Torino per approfondire i contenuti della candidatura.

All’interno dei dossier vengono descritti e trattati tutti gli elementi che servono a rendere

un’idea complessiva e precisa della contesto urbano e territoriale torinese. Ampio spazio di

da alla descrizione delle caratteristiche della regione, e di Torino, sotto diversi profili, polit-

ici, economici, riguardo le condizioni meteorologiche, competenze in materia di salvaguar-

dia ambientale, di sicurezza e di servizi sanitari. Conclusa questa panoramica generale si

passa a descrivere il piano olimpico nello specifico, passando dall’organizzazione sportiva

generale agli sport e i relativi impianti , la ricettività e le cerimonie, il sistema viario e infras-

trutturale, i villaggi olimpici, i media e le telecomunicazioni, per concludere con il bilancio

ipotetico dell’evento. Viene aggiungo anche un dossier (di copertina verde) che prevede e

assicura una progettazione eco-sostenibile riguardo le opere olimpiche, il tutto garantendo

l’adesione al progetto “Rethink” che prevede l’utilizzo di una progettazione compatibile con

l’ambiente.

Nel dicembre 1999, viene costituito il TORino Organising Committee, TOROC, da Co-

mune di Torino, Provincia di Torino, Regione Piemonte, Comunita’ Montane, CONI e Fed-

erazioni Sportive, per l’organizzazione dei Giochi. È la fondazione di diritto privato senza 8

scopo di lucro che avra il compito di organizzare sia le Olimpiadi che le Paraolimpiadi, pre-

disporre il Piano di interventi e organizzare lo svolgimento complessivo dell’evento, nonchè

la gestione degli sponsor, l’organizzazione dei media e del programma di attività ambien-

tale, compreso il monitoraggio complessivo degli impatti di tutto il progetto dell’evento.

Circa la tutela dell’ambiente e la sostenibilità dell’intervento, nel 2002 il TOROC pubblica

la Carta d’Intenti, e si dota di un Sistema di Gestione Ambientale conforme all’EMAS (Eco

Management and Audit Scheme), regolamento CE n 76/01, che definisce i requisiti per una

gestione ambientale sostenibile da parte di una organizzazione.

La Regione Piemonte per coordinare gli interventi costituisce un gruppo interdisciplin-

are al suo interno, composto da alcune Direttive Regionali relazionate alla competenze

necessarie che evincono dal lavoro istruttorio di valutazione del Piano di interventi, con il

supporto dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente (ARPA). Il Coordinamento

Torino 2006 è il frutto di queste azioni, ed è anche uno dei “protagonisti” all’interno del di-

battito che precederà la formulazione e la promulgazione della L‘285/00 titolata “Interventi

per i Giochi Olimpici Invernali Torino 2006”, e approvata successivamente dal Parlamento

nell’ottobre 2000.

Il Coordinamento è stato anche attore nella valutazione degli atti inerenti la Valutazione

Ambientale Strategica(VAS), fungendo da tramite e promuovendo il dialogo tra le iniziative

delle singole Direzioni, con la responsabilità di definire le modalità di partecipazione dei

cittadini e con l’attivazione della Cabina di Regia.

In luglio 2001 il Coordinamento viene ampliato, e istituita la Struttura Flessibile Torino

2006, con lo scopo di continuare a garantire il corretto svolgimento delle fasi che accom-

pagnano l’evento.

9

Organizzare l’evento

Dalla proposta di candidatura alla effettiva selezione, alla fine del 1999, si assiste all’avvio

del complesso meccanismo organizzativo. A precedere la successione degli eventi ha senso

una sintesi breve dei principali attori coinvolti e dei protagonisti principali: il TOROC (Comi-

tato organizzatore locale), ente con responsabilità diretta nei confronti del CIO; l’Agenzia

olimpica Torino 2006, sintesi diretta della L.285/2000, che verrà esplicata in seguito, i diversi

enti locali (Regione Piemonte, Provincia Torino, Comune di Torino, tre Comunità’ Montane e i

rimanenti Comuni interessati), il Governo (con il ministro Frattini delegato all’evento olimpico)

e infine i molteplici co-protagonisti (attori economici, culturali, sociali-ambientali) della scena

olimpica che trovano, e cercano, o esigono spazio, facendo da contorno all’organizzazione

dei giochi.

In tutto questo la L.285/2000. La legge rappresenta un passo significativo all’interno

dell’iter di programmazione dell’evento olimpico. Con la sua pubblicazione nel 16 ottobre

2000 (la data in cui viene proposta è invece il 9/10/2000), la 285 porta il titolo di “Interventi

per i Giochi olimpici invernali Torino 2006”, è divisa in tre allegati contenenti rispettivamente

gli elenchi degli impianti sportivi, delle infrastrutture olimpiche e di quelle viarie. Vengono

definiti i finanziamenti disponibili per le diverse opere, per un ammontare totale di circa 1500

m.di. Inoltre decreta la nascita dell’Agenzia Torino 2006, organo composto da un comitato

direttivo, a sua volta formato da un direttore generale e altri sette membri (nominati da am-

ministrazione centrale e enti locali).

Compito principale dell’Agenzia quello di coordinare la realizzazione delle opere e di

adempiere la funzione di stazione appaltante, per questioni non solo di praticità ma anche

di controllo e monitoraggio, onde evitare “infiltrazione della criminalità organizzata nella real-

izzazione delle opere”. Proprio circa questo punto la L.285/00 individua anche un secondo

organismo, il Comitato di Alta Sorveglianza e Garanzia col principale scopo di valutare la

pianificazione, e con il ruolo di controllo strategico circa la congruità dei risultati che si ot-

terranno con gli interventi realizzati nell’attuazione delle direttive e degli obbiettivi (con par-

ticolare riferimento alla VAS). Il Comitato ha usufruito dell’Osservatorio Regionale dei Lavori

Pubblici, ente con compito di rilevazione delle informazioni inerenti al processo dei singoli

interventi e delle fasi decisorie.

Nel 2003 si assiste alla promulgazione di una nuova legge: la L.48/2003. Col fine di mod-

ificare alcuni punti della L.285/00, costituendo il Cabina di Regia, strumento utile per la

governance dell’Evento e composto dal presidente della Regione Piemonte, dal sindaco

di Torino, dal presidente della Provincia di Torino, e dal presidente del CONI. La Cabina di

Regia adempie a funzioni di coordinamento e indirizzo in relazione al Piano degli Interventi, 10

e soprettutto dei rispettivi tempi di attuazione del medesimo Piano. La Cabina ha rappre-

sentato il tavolo istituzionale, organo di fondamentale importanza nella collaborazione fra gli

enti coinvolti coinvolti nell’evento olimpico, e’ stato inoltre un elemento chiave nell’affrontare

e risolvere tematiche inerenti l’attuazione di alcune opere, o per discorsi circa la priorità di

realizzazione di un intervento rispetto un altro. Tornando ai protagonisti della vicenda organ-

izzativa, sostanzialmente il quadro di attori potrebbe essere diviso in tre grossolani gruppi: i

finanziatori dell’evento (in primis gli enti appartenenti alla sfera pubblica, come ad esempio

la Provincia o la Regione, e ovviamente il Governo), chi ha gestito e organizzato la proget-

tazione concreta dell’evento (il TOROC, l’Agenzia 2006, il Comitato di Alta Sorveglianza e

la Cabina di Regia), e infine chi ha sviluppato i progetti, gli studi, liberi professionisti, le as-

sociazioni coinvolte nella progettazione concreta dell’evento.

Un punto importante da approfondire circa la L.285/2000 è l’introduzione della valutazione

ambientale strategica (VAS), che rappresenta un altro elemento di particolare rilevanza e

un elemento preponderante laddove si voglia giungere a un giudizio completo del progetto

olimpico.

Con lo scopo di valutare l’impatto complessivo degli interventi, la VAS è prevista dalle

direttive europee del 1998, e nel caso torinese rappresenta una delle prime applicazioni

in Europa ed accompagna parallelamente lo sviluppo e l’applicazione del programma ol-

impico (PO). Lo scopo principale è quello di evidenziare i fenomeni positivi e negativi che

l’applicazione del programma potrebbe generare all’interno dei vari ambienti dei territori

interessati, e prediligere gli effetti positivi. Inoltre è di fondamentale importanza per le pre-

visioni del dopo evento, mediante l’analisi dei diversi interventi previsti dal PO e della loro

catalogazione in:

• Strettamente necessari

• Volti a consentire il corretto svolgimento dei Giochi

• Integrativi

• Con l’utilità di favorire le ricadute positive che il PO potrebbe avere sul territorio

• Interventi indotti, con fine di migliorare la qualità dell’ambiente in cui si svolgeranno

i giochi.È corretto sottolineare che la Vas è tenuta a valutare solo il macro sistema di interventi, non

le singole opere previste dal PO, il che equivale a una valutazione del piano nel suo comp-

lesso, osservando la rete di modifiche che verranno apportate al territorio.

Altro elemento di spicco nell’analisi della progettazione delle Olimpiadi è certamente il

PO, in cui è possibile osservare come gli interventi nel generale siano stati suddivisi in 3

specifici gruppi:

• Opere necessarie, o “opere in dossier”, previste sempre dalla L.285/00. Equival-

gono all’insieme degli impianti e delle infrastrutture indispensabili per una corretta

organizzazione delle gare olimpiche. Rientrano in questa categoria tutti gli impianti

sportivi per le discipline del ghiaccio, le piste per lo sci e gli impianti di inneva-11

mento, gli impianti di risalita, i villaggi media, quelli olimpici e il sistema di infrastrut-

ture viarie volto a garantire i collegamenti principali e necessari per lo svolgimento

delle gare. Queste opere sono localizzate nei comuni olimpici e in quelli sede delle

gare di allenamento, nei comuni interessati dalla viabilità principale di accesso alle

Montagne Olimpiche.

• Opere connesse, appartenenti anche loro alla L.285/00. Corrispondono all’insieme

di inteventi legati in parte alla funzionalità dell’evento, e in parte al miglioramento e

adattamento di alcune infrastrutture di rete del comprensorio olimpico e dei ba-

cini limitrofi. Praticamente hanno compreso il miglioramento di infrastrutture viarie,

impiati di risalita, sercizi sanitari, urbanizzazioni primarie e la riqualificazione di

alcuni centri urbani ed extraurbani dei comuni olimpici e di quelli inerenti alle sedi di

allenamento. Sono state interessate da questo punto anche località delle provincie

di Torino e Cuneo, per interventi di tipo viario

• Opere del Programma regionale delle infrastrutture turistiche e sportive Piemonte

2006, regolate da L.166/2002. Sono compresi tutti quegli interventi di supporto ai

Giochi, non direttamente correlati allo svolgimento, con l’intento di portare a un

miglioramento e di supportare lo sviluppo complessivo dell’intero territorio regionale.

Il PO ha stanziato fondi per circa 70 comuni piemontesi attraverso Protocolli d’Intesa

per l’individuazione delle opere da finanziare, che comprendono strutture sportive,

stazioni sciistiche, infrastrutture, beni culturali, aree fluviali e termali.

È necessario specificare che gli interventi si orientano in due direzione ben precise, da un

lato il potenziare l’offerta sportiva, ricreativa e ricettiva, proposta che interessa Torino, le Valli

di Susa e del Chisone, e, in secondo luogo, l’obbiettivo di miglioramento dell’accessibilità

e della mobilita, con campo di azione ampio e correlato al PTR, per le valli e le montagne

olimpiche.

Nello specifico gli interventi principali in Torino vedono il loro concentrarsi a sud del tes-

suto urbano, nei presi della zona del Lingotto Fiere e Lingotto Stazione, con interventi quali

la ristrutturazione del Palavela di Rigotti, diretta da Gae Aulenti, o, spostandosi in zone lim-

itrofe, nei pressi di Piazza d’Armi, dove viene sviluppato il polo multifunzionale e la riqualifi-

cazione dello Stadio Olimpico, la costruzione della simbolica Piazza Olimpica, del Palazzo

dello Sport Olimpico (Palaisozaki) e del Palazzo Nuoto diretta da Arata Isozaki, e ancora,

nei pressi del complesso fieristico di Lingotto Fiere con la costruzione adiacente alla ex-

fabbrica dell’Oval (Studio Zoppini Associati e HDK sport Ltd.) e infine con la progettazione

del Villaggio Olimpico, adiacente la stazione ferroviaria Lingotto) e la riqualificazione degli

ex-Magazzini Generali.

Altre opere comprendono il Palazzo del Ghiaccio, i diversi Campus per il soggiorno di

media e atleti, e interventi più sporadici volti all’adeguamento dell’assetto viario e delle in-

frastrutture. 12

Interventi di rilievo nelle valli olimpiche invece sono, in sintesi, il trampolino del salto, a

Pragelato, e la pista del bob, a Oulx, che rappresentano gli interventi di maggiore impatto e

su cui si è sviluppato un forte dibattito nel post-evento per problemi inerenti il riutilizzo delle

strutture e l’attrattività dei luoghi che le ospitano, essendo progetti con modifiche sostanziali

del paesaggio e di difficile progettazione sostenibile. Ancora altri interventi riguardano Ses-

triere, Cesana-Sansicario, Bardonecchia, Sauze d’Oulx, per gli impianti di sci alpino, mentre

Calmiere e Pragelato per per quello di fondo, anche loro legati indissolubilmente al dibattito

circa lo sviluppo dell’offerta sul piano turistico delle valli.

Sotto questo tema funge necessario ricordare anche gli adeguamenti funzionali circa

l’assetto viario e la mobilità, sono stati correlati previsioni alle del PTR, e riguardano inter-

venti di risanamento o creazione di nuove strade, come ad esempio lungo la Ss 23 e la Ss

24, o ancora, ad esempio con la realizzazione di centri di “interscambio” a Pinerolo, Oulx

e Cesana, il tutto per tentare di ampliare le ricadute e gli effetti, previsti positivi, dell’evento

olimpico. Un miglioramento dei collegamenti e delle connessioni che funga da amplificatore

e non escluda le valli dall’occasione che è l’evento stesso.

Una nota di riguardo va al rapporto del PO con la candidatura presentata a Seul, c’è infatti

una connotazione importante circa l’indivisibilità all’interno degli interventi e nella pianifica-

zione dell’evento in generale, si devono , sostanzialmente,rispettare le promesse fatte e, in

questo frangente, il rispetto dei tempi gioca un altro ruolo fondamentale. Un elemento di

“rigidità” nello secifico, le precise scadenze temporali che, naturalmente, sono correlate con

l’inizio previsto dei Giochi.

Altro tema di fondo ma che svolge un ruolo preponderante nell’intero background di eventi

e interessi in gioco in tutto il complesso sistema di organizzazione, lo svolgono gli scenari

che fanno da scenografia e che caratterizzarono Torino e le Valli olimpiche. Per la città il

rispetto, l’integrazione e l’adattamento dei diversi interventi con il PRG, aspetto che venne

rispettato , di fatto nel pensare il programma si individuarono le aree di interesse, e alcune di

queste facendo già parte della pianificazione urbana, vennero direttamente adattate al PO.

Per le Valli invece un duplice rapporto, da un lato il rapporto di equità e non, tra gli inter-

venti nell’alta e bassa valle, nonché gli effetti legati al PO che porebbero comportare possibili

sviluppi futuri nella cosiddetta Via Lattea, e in secondo luogo l’alta capacità ferroviaria in Val

Susa, tema che porta con se forti polemiche di vario genere. Interessante notare, come evi-

denziato da Franco Ferrero (“Le olimpiadi invernali e il ruolo della Regione Piemonte”, pag.

63, in Urb. Inf. n.179/2001), direttore regionale alla Pianificazione e Gestione Urbanistica, il

“valore strategico” delle aree interessate dal PO era già stato riconosciuto sia dalla Regione

che dalla città di Torino prima della candidatura. Questo fatto determina un modus oper-

andi ben preciso, e riconoscibile all’interno del PO: integrare l’evento, per le valli, all’interno

del PTR e per Torino, del PRG. Un tipo di strategia che porta a un certo tipo di soluzioni,

esempio chiave la bassa valle in Val Susa, dove l’intento progettuale è quello di sviluppare 13

una pianificazione volta al potenziamento dell’offerta turistica, non necessariamente legato

all’evento olimpico, ma che ne sfrutti l’eco positivamente e riesca a preservarne gli effetti.

Per Torino (PRG Cagnardi-Gregotti), il PO trova collocazione favorevole di sviluppo lungo

la Spina centrale, soprattutto per quanto riguarda i villaggi dei media. La pianificazione

dell’evento nel complesso si trova a giocare sia il ruolo di elemento catalizzatore che di el-

emento estraneo da integrare a un sistema di trasformazioni già affermato.

Il PO inoltre si prefigge tre obbiettivi non solo in riferimento al tessuto urbano: quello di miti-

gazione, di razionalizzazione e sostenibilità dell’intero intervento (Scamozzi, 2003). Il primo

mira a contenere e a mitigare gli effetti negativi nei confronti della città ospitante, a non peg-

giorare situazioni in atto con opportune misure di contenimento. Il secondo obbiettivo si pre-

figge come fine di rendere i processi di trasformazione compatibili e rispettosi dell’ambiente,

un sostanziale affrontare in modo sistematico i fattori di fondo influenti sul background am-

bientale e, infine, nel terzo punto si auspica un progetto il più accorto nella questione sos-

tenibilità, il non fare dell’intervento un fattore aggravante di criticità già presenti e già in atto.

Proprio riguarda il punto finale è emblematico notare che nella progettazione dell’evento

le opere connesse e di accompagnamento, definite dallo stesso PO, siano state messe sullo

stesso piano dei progetti per le Olimpiadi, sottoponendole allo stesso iter progettuale. La

decisione e’ stata presa dalla Giunta Regionale del Piemonte, stabilendo che le modalità

e i tempi delle procedure fossero i medesimi, e includendo alcune opere connesse nella

definizione di “opere pubbliche di particolare interesse regionale”, il tutto per garantire la

stessa attenzione ed evitare che una possibile gestione fallace di interventi minori andasse

a compromettere, non solo gli standard prefissi, ma la corretta realizzazione di progetti di

maggiore valenza.

Di rilevante interesse anche i meccanismi con cui la VAS ha agito sul PO, dividendo il

proprio campo di analisi in Valutazione di Impatto Ambientale e Conferenza dei Servizi.

Quest’ultima è stata utilizzata per collezionare tutti i pareri, incluse le varie autorizzazioni

e i nulla osta delle molteplici amministrazioni coinvolte nei processi progettuali La Confer-

enza dei Servizi ha inoltre il fine di rendere più diretto il dibattito e accelerare processi quali

gestione di interessi in gioco o approvazioni di autorizzazioni, per ogni progetto in dibat-

tito. Anche se non sempre utilizzata ha avuto la sua valenza in progetti complessi, dove la

stazione appaltante Agenzia Torino 2006 ne richiedeva l’utilizzo per via delle molteplici voci

interpellate e coinvolte nella progettazione.

Riassunti nel generale i meccanismi e le componenti che hanno configurato il pre-evento,

credo sia di utilità, sintetizzare in conclusione tutti gli attori coinvolti con un cenno biografico

,e fornire una serie di dati di contorno che hanno una loro rilevanza nel descrivere il comp-

lesso meccanismo messo in atto dall’evento:

• TOROC, fondato nel dicembre 1999 a Torino, è una fondazione di diritto privato con

il compito di organizzare le olimpiadi invernali 2006, gestirne la realizzazione, la

logistica e la riuscita. Compito di predisporre il piano di interventi PO, il piano delle 14

opere da costruire. Responsabile anche degli studi di fattibilità tecnico-economica

delle realizzazioni. Gli studi di fattibilità successivamente affidati all’Agenzia Torino

2006, che è la stazione appaltante. TOROC e Agenzia sono due realtà distinte che

sono regolate, nei loro rapporti, da una convenzione: il TOROC gestirà e avrà in af-

fido le opere durante lo svolgimento dei giochi, e gestirà il tutto tramite la Cabina di

Regia.

• Agenzia Torino 2006, piattaforma appaltante e organizzazione creata ad hoc per ge-

stire i finanziamenti riguardanti i vari interventi. Viene istituita dopo la promulgazione

della L.28/00. Composta da un direttore e da altri 7 membri selezionati fra gli enti

principali e locali svolge il ruolo anche di mediatore tra i diversi interessi in campo di

progettazione e promuove il dibattito tra i diversi attori coinvolti.

• CONI, ente di diritto pubblico che ha la caratteristica di essere sia il comitato

olimpico nazionale riconosciuto dal ciò, sia l’organismo cui sono demandate le

funzioni di coordinamento e di controllo dell’intero movimento sportivo agonistico.

Fondato nel giugno 1914 a Roma, è una articolazione del movimento olimpico che

fa capo al CIO. i suoi scopi sono quelli decretati dal D.Lgs. N. 242/1999, curare

l’organizzazione ed il potenziamento delle sport nazionale e in particolare la pre-

parazione degli atleti al fine di partecipare ai Giochi Olimpici e a tutte la altre mani-

festazioni sportive nazionali o internazionali finalizzare alla preparazione olimpica,

promuovere la massima diffusione della pratica sportiva. Il Coni nell’ambito sportivo,

impone principi per la lotta dello sporto contro l’esclusione, le disuguaglianze, il

razzismo la xenofobia e ogni forma di violenza. Come ente pubblico amministra le

proprie entrate realizzando attraverso la giunta nazionale, le indicazioni generali del

consiglio nazionale, quest’ultimo, primo organo del coni, riunisce i presidenti delle

federazioni sportive nazionale, il presidente del CONI i membri del ciò per l’Italia

atleti e tecnici sportivi e diue rappresentanti dell’organizzazione territoriale del coni.

il consiglio stabilisce gli indirizzi generali fefll’attivita del coni., opera per la diffusione

dell’idea olimpica, disciplina e coordina l’attività nazionale anche in attuazione delle

deliberazioni e degli indirizzi del comitato olimpico nazionale.

• Federazoni sportive nazionali riconosciute dal coni sono costituite dalle società e

dalle associazioni sportive; svolgono l’attività sportiva e le relative attività di promozi-

one in linea con le deliberazioni del ciò e del coni e nell’ambito dell’ordinamento

sportivo.

15

Investimento previsto

Torin

oVa

l Chi

sone

Val S

usa

Val P

ellic

e

Investimento reale

0

37.500.000

75.000.000

112.500.000

150.000.000

Palazzo del Ghiaccio

Torre Pellice

Villaggio olimpico

Sestriere

Villaggio olimpico ex-colonia Medail

Impianto Biathlon

Cesana Torinese

Impianto Bob Slittino-skeleton

Cesana Torinese

Piste di gara

Impianto trampolini-salto

Pragelato

Palazzio del Ghiaccio

Pinerolo

Villaggio media Villa Claretta

Villaggio media spina 3 area Michelin

Villaggio media spina 3 area Vitali

Villaggio media ex area italgas

Villaggio media itcill

(Campus Onu)

Villaggio media ex ospdale militare

Caserma Riberi

Villaggio media ex spina 2

Villaggio olimpico ex-Moi

Palaghiaccio

Palazzo a Vela

Torino Esposizioni

Oval

Palaisozaki

Impianti sportivi Villaggi / Siti commerciali Infrastrutture viarie

19%

3%

14%

5%

43%

16%

24%

46%

30%

MontagneTorino

InvestimementiOpere

Investimenti per zoneTorino / Montagne olimpiche

Costo Opere di Dossier/Connesse/di Accompgnamento

Dossier

Costo % Investimento totale

426.703.234 € 39%

33%

29%

359.081.427 €

316.272.070 €

Connesse

Accompagnameto

Investitori Opere in Dossier

Agenzia Torino 2006

ANAS

SITAF

Comune di Torino

Provincia di Torino

Investimento % Investimento totale

196.862.540 € 35%

24%

23%

13%

5%

131.426.000 €

129.000.000 €

48.924.536 €

25.814.694 €

% Opere di Accompagnamento Torino/ Valli

Torino

Montagne olimpiche

Investimento % Investimento totale

150.294.029 € 19%

81%210.078.385 €

1998 Candidatura ai Giochi

giugnoAssegnazione Giochi a Torino

Avvio dei cantieri

Host City Contract

L.48/2003

Comitato di Regia

Test events

TOROCdicembre

marzo

febbraio

agosto

aprile

gennaio

gennaio / marzo

ottobre

luglio

Coordinamento Torino 2006

L.285/2000

L.166/2002

Ufficio Torino 2006

Apprvazione della VAS

Struttura flessibile Torino 2006

Presentazione dello Studio di Compati-bilita’ Ambientale

Segreteria tecnica

Agenzia Torino 2006

Cabina di Regia regionale

Cabina di Regia

Comitato di Alta Sorveglianza e Garanzia

Gruppo di lavoro tecnico e Segreteria tecnica

19992000

20012002

20032005

Cronologia Organizzazione Evento

L’area maggiormente interessata dalla strategia del PO e’ la zona adiacente al Lin-

gotto - ex Mercati ortofrutticoli all’ingrosso (Moi) con diversi impianti sportivi, le residenze

per gli atleti, la sede del vertice CIO ed i centri logistici stampa e televisivi. Altri interventi

riguardano più generalmente il tessuto urbano con elementi/opere per l’accoglienza dei

Media, ad esempio i diversi campus.

E’ improprio definire il complesso Lingotto come “Polo olimpico”, perché’ di fatto i Giochi

hanno avuto una risonanza ben più ampia (Parco Olimpico), ma la vicinanza di due tra i

progetti più importanti, nonché dispendiosi, lo rende un buon punto di partenza dell’analisi

del PO.

Il Villaggio Olimpico, da un lato, e’ il progetto che ha comportato la spesa maggiore

nella sua realizzazione. Comprende tre interventi specifici, il primo e’ il piu’ forte dal punto

di vista iconico, l’Arco Olimpico e la Passerella Olimpica, con la funzione di creare un col-

legamento diretto tra il villaggio e il complesso fieristico Lingotto Fiere, sopraelevato sui

binari e sorretto proprio dall’Arco. Il secondo intervento vede il rifacimento dell’ex-Moi per

adempiere a servizi inerenti i Giochi, e il terzo, il Villaggio, con 750 alloggi per ospitare i

2.500 atleti previsti, diviso in 39 unita’ residenziali disposte a scacchiera, con un’altezza

varia dai 5 agli 8 piani. Il villaggio si sviluppa lungo Corso Giordano Bruno direzionando

la visuale verso il Lingotto e presenta un’apertura che continua l’asse di Corso Eusebio

Gambione.

Altra opera di rilevante importanza, l’Oval, adiacente al Lingotto, una struttura di vetro e

acciaio, dalla forma dinamica e fluida, e’ pensato per ospitare, coi suoi 400m di lunghezza

e 8.500 posti di capienza, le gare di pattinaggio di velocita. Il sito scelto ha una funzione

precisa e corrisponde un ottimo esempio di politica per evitare il trasformarsi del centro in

un “white elephant”. Di fatto l’adiacente polo fieristico del Lingotto Fiere pone le basi per

un’integrazione futura, che e’ in parte avvenuta ed ha trasformato l’Oval in un centro polif-

unzionale, con manifestazioni di varia natura quali eventi sportivi e attivita’ fieristiche.

Spostandosi in un’area che ha gia sperimentato un grande evento(Torino 61), il Palavela,

firmato da Gae Aulenti e Arnaldo de Bernardi, e’ la sede delle gare di pattinaggio di figura

e short track. L’intervento mira a preservare l’elemento simbolico e con piu’ carica rap-

presentativa, la copertura con le sue tre vele, e a ristrutturare e adeguare l’interno con un

nuovo progetto. Il valore iconico del palazzo rimane intatto e gli si permette di adempiere

alle funzioni circa lo svolgimento delle gare. Nelle vicinanze del palazzo, esattamente di

fronte, oltre Corso Unità d’Italia, troviamo anche il Campus ONU, uno dei villaggi media piu

importanti. Come il Palavela, il progetto iniziale risale alle celebrazioni del centenario della

Torino

18

Campus Onu

Palasport Olimpico

Palazzo del Nuoto

Stadio Olimpico

ex Mercati Generali

Palavela

Piazza Olimpica

Torino Esposizioni

Oval Lingotto

Palazzo del ghiaccio

Villaggo Olimpico

Agenzia Torino 2006

Derossi Associates

ATC Project.to

Hugh Dutton Associates

Sinteca Srl

Angela Maccianti

Gianluca Sottero

Cesare Roluti

Residenza Lungodora

Pier Paolo MaggiorArchA Spa

Studio Lee

Agostino Politi

Gea Aulenti

Benedetto Camerana AIA Architects

Inarco

Steidle und Partners

Arata Isozaki & Associates Co. Ltd.

Giorgio Rosental

Claudio Lucchin

Roberto D’Ambrogio

Studio Pession Associato

Al Studio

Giancarlo Gonnet

Carlo Perego di Cremago

Piero Cornaglia

Studio De Ferrari Architetti

Arnaldo De Bernardi

HDK Sport Ltd.

Cristina Bevilacqua

Sebastiano Ciaravella

Studio Quaranta

Studio Zoppini Associati

Susanna Cipolla Attori Coinvolti nelle Opere di Torino

Repubblica, in vista delle Olimpiadi subisce una ristrutturazione che adegua cinque dei

diciannove padiglioni ad ospitare 430 giornalisti, occupando un’area di circa 100.000mq.

Leggermente verso nord-ovest, il progetto del Parco Olimpico, correttamente Piazza

d’Armi, con adiacente Palazzo dello Sport, e ristrutturazione dello stadio comunale, firmato

dagli studi di Arata Isozaki e Pier Paolo Maggiorana, rappresenta il polo dedicato agli svol-

gimenti dei principali eventi, per lo stadio olimpico, e per il Palaisozaki il campo da hockey.

Altri inteventi saliente riguardano il rifacimento del Padiglione Agnelli nel complesso

fieristico di Torino Esposizioni, per ospitare la funzione di hockey su ghiaccio con i suoi

due campi, uno per le partite e uno per gli allenamenti. L’intervento ha incluso anche il

rifacimento della facciata su C.so Massimo D’Azeglio.

Oltre le opere sopraelencate altri sono gli interventi in Torino piu’ didarati sul territorio, da

ricordare il

Le Olimpiadi figurano per Torino un cambiamento sostanziale. Come evince dall’analisi

effettuate da Pervincenzo Bondonio, Egidio Dansero e Alfredo Mela (Olimpiadi, oltre il

2006) l’occasione consiste nel modificare sostanzialmente la struttura economica della

citta.

Reduce da una crisi post-fordista, Torino ha l’opportunità’ di sfruttare l’ampio patrimonio

culturale, costituito dalle Collezzioni Sabaude e dall’assetto paesaggistico, e di rilanciare la

propria immagine, soprattutto sul piano internazionale. Un esempio che mostri il filo condu-

ttore tra evento olimpico e questo tipo di meccanismo e’ il Museo della Montagna, “Duca

Degli Abruzzi” che nel 2011 ha dedicato un settore proprio a Torino 2006, un collegamento

emblematico e chiaro.

Questa volonta’ e’ esplicitata dal Piano strategico per la promozione internazionale di

Torino, che espone diversi punti per portare a termine il rilancio della citta’. Tra i punti

degni di nota, il miglioramenteo delle infrastruuttre di trasporto e di comunicazione, con

importanti funzioni di collegamento e interscambio, a livello nazionale e nei confronti delle

maggiori citta’ europee.

Gli obbiettivi sono favorire l’accesso a Torino e nel contempo migliorarne la mobilita

interna.

Circa l’accesso gioca un ruolo favorevole anche la localizzazione geografica, prima del

Piemonte. poi di Torino. Il miglioramento dal punto di vista della viabilita’ riguarda anche

tutto il territorio Olimpico, sin dalla L.285/2000, si e’ vista la mobilita’ come un punto focale

della pianificazione, un elemento chiave per dare unita’ all’intero progetto.

L’insieme di interventi ha una cronologia variegata, nel quale diversi fattori si trovano

responsabili di diverse opere, le Olipmpiadi fungono da catalizzatore, e promuovono

nuovi interventi. I diversi ambiti in cui vengono pianificati comprendono /sono contenuti in

diversi...[elenco opere/doc di programmazione ecc.]

Da notare che nell’insieme degli interventi ifrastrutturali e dei loro costi, le opere con-

nesse alle Olimpiadi influiscano per il circa 2.8% rispetto al totale, a confermare che la pia-20

Opere in Torino intervento o zona di interesse

nificazione dell’evento Olimpico si sia intergrata con le precedenti proposte e, anzi, abbia

agito in favore di uno sviluppo favorevole di quest’ultime, “motore propulsore”.

Altro rapporto che e’ stato significativo nella pianificazione urbana e’ tra PRG e PO.

Il PRG di Torino, approvato nel 1995, si articola su due assi principali: Inprimo luogo la

trasformazione delle arree interessate dal progetto del pasante ferroviario e riprostino delle

aree industriali dsmesse per il recupero funzionale, coerente con le strategie di sviluppo

economico e turistico del territorio; dall’altro lato la riqualificazione del tessuto e del patri-

monio urbano, mediante interventi di ristrutturazione in grado di rilanciare l’immagine della

citta.

22

Opere in Torino / localizzazione nel dettagliointervento o zona di interesse

La strategia attuata per le valli segue il fine di ridurre al minimo i collegamenti con inter-

venti che mirano a creare una una rete fluida nella zona degli impianti sportivi. Un migliora-

mento sostanziale delle infrastrutture e delle connessioni.

Dal lato dell’offerta sportiva invece ne viene previsto il potenziamento, per lo sci alpino,

nei comuni di Sestriere, Cesana-San Sicario, Bardonecchia, Sauze d’Oulx, e sia per lo scii

alpino che di fondo, a Claviére e Pragelato. Impianti ex-novo sono quelli per il bob e lo slit-

tino nel comune di Oulx e del trampolino per il salto nel comune di Pragelato.

Le strutture di accoglienza delle valli invece sono due, a Sestriere, con un villaggio

olimpico per 1.500 posti e uno a Bardonecchia per 500 posti.

Per quanto concerne la rete infrastrutturale, i progetti prevedono adeguamenti funzionali

della Statale 23 e 24 nelle località’ di Cesena-Sestriere, Perosa-Sestriere e Cesena-Cla-

viere, della Statale 589 nei pressi di Saluzzo-Pinerolo e in altre strade provinciali all’interno

della cosiddetta “via lattea”. Altri interventi sono la creazione o modifica di alcuni tratti

come la Statale 589, presso Avigliana, la Statale 23 presso Prinerolo-Porte-Perosa e la

creazione di “strutture e infrastrutture di interscambio modale” nelle località’ di Oulx-Ce-

sana-Pinerolo. Da aggiungere anche l’intervento riguardante l’autostrada e la SATT, volto

anche qui a creare un network di collegamenti il più congeniale l’evento olimpico.

Un capitolo va dedicato alla pianificazione che si è mossa verso l’obbiettivi di ac-

crescere e diffondere lo sviluppo sostenibile e territorialmente equilibrato, ponendo

l’approfondimento del PTR come una delle prerogative nel sviluppare il piano. Valorizzare

le preesistenze con fine il consolidamento di sistemi socio-economici locali. Una rilettura

del Piano territoriale che punta su una integrazione tra obbiettivi già posti prima dell’evento

olimpico e il Piano degli Interventi.

Temi importanti da entrambi i lati, le opere necessarie da una parte e la tutela del territo-

rio da una parte. Importante sottolineare come in questo quadro il tema dell’Alta Capacita’

Torino-Lione sia uno sfondo di cui tener conto.

L’analisi, rilettura, del PTR trova un nesso nel Piano di Monitoraggio Ambientale pre-

disposto insieme alla VAS, di responsabilità’ del Comitato organizzatore, TOROC, e con

il duplice obbiettivo di fornire un costante aggiornamento delle condizioni dell’ambiente,

per finalizzare e promuovere il corretto svolgimento del Programma Olimpico, e dall’altro

lato per avere un riscontro circa il raggiungimento degli obbiettivi preposti riguardanti il

miglioramento dell’impatto ambientale complessivo. Il Piano presenta quindi degli indica-

tori, definiti dalla collaborazione tra Regione Piemonte e Ministero dell’Ambiente, relativi

Le Valli

24

Studio Pession Associato

Ai Engineering

Base Engineering s.r.l.

C.Societa’ di Professionisti

Claudio La Montagna

Claudio Lucchin

Consuelo Orza

EL s.r.l.

Esseri Ingegneria

Eugenio Zanella (Geol.)

Fabrizio Vallero

Giorgio Formia

Giorgio Maré

Giuliano Spinelli

Giuseppe Amaro

Giuseppe Forte

Golden Associates s.r.l.

Guglielmo Concer

H.Y.M. Studio Isesco 2

Hydrodata s.p.a.

Igeo Ingegneri e Geologi Associati

Impro s.r.l.

Loredana Dionigio

Manens Intertecnica s.r.l.

Maria Pia Orsini

Mario Zocco

Metec s.r.l.

MichellePacielli

Mirna Terenziani

Paola Tagliabue

Paolo Napoli

Plan Team s.r.l

Protei s.r.l.

Renzo Bounousm

Roberto d’Ambrogio

Roberto Lucchini

S.T.A. Studio Tecnico

Sergio Brecko

SI.ME.TE s .n.c di Giorgio Siniscalco

Societa’ Sinteca s.r.l.

Stefano Seita

Stefano Trucco

Studio Abacus s.a.s

Studio Bolzan Biasi Ing. Ass.

Studio Cyd di Giancarlo Gramoni

Studio De Ferrari Architetti

Studio Enrico Lee

Studio Ing Enzo Zadra

Studio Mellano Associati Urb. Arch.

Studio O. Siniscalco Ass. Professionale

Studio Sibilla Associati

Studio Tecnico Diego Pedrolli

Tetra Studio

Wolfang Happle

Palazzio del Ghiaccio

Impianto Bob-Slittino e Skeleton

Villaggio Olimpico

Impianto Trampolini Salto

Impianto Biathlon

Palazzo del Ghiaccio

Piste di Gara

Villaggio Olimpico ex-Colonia Medail

Attori Coinvolti nelle Opere delle Valli

Studio Pession Associato

Ai Engineering

Base Engineering s.r.l.

C.Societa’ di Professionisti

Claudio La Montagna

Claudio Lucchin

Consuelo Orza

EL s.r.l.

Esseri Ingegneria

Eugenio Zanella (Geol.)

Fabrizio Vallero

Giorgio Formia

Giorgio Maré

Giuliano Spinelli

Giuseppe Amaro

Giuseppe Forte

Golden Associates s.r.l.

Guglielmo Concer

H.Y.M. Studio Isesco 2

Hydrodata s.p.a.

Igeo Ingegneri e Geologi Associati

Impro s.r.l.

Loredana Dionigio

Manens Intertecnica s.r.l.

Maria Pia Orsini

Mario Zocco

Metec s.r.l.

MichellePacielli

Mirna Terenziani

Paola Tagliabue

Paolo Napoli

Plan Team s.r.l

Protei s.r.l.

Renzo Bounousm

Roberto d’Ambrogio

Roberto Lucchini

S.T.A. Studio Tecnico

Sergio Brecko

SI.ME.TE s .n.c di Giorgio Siniscalco

Societa’ Sinteca s.r.l.

Stefano Seita

Stefano Trucco

Studio Abacus s.a.s

Studio Bolzan Biasi Ing. Ass.

Studio Cyd di Giancarlo Gramoni

Studio De Ferrari Architetti

Studio Enrico Lee

Studio Ing Enzo Zadra

Studio Mellano Associati Urb. Arch.

Studio O. Siniscalco Ass. Professionale

Studio Sibilla Associati

Studio Tecnico Diego Pedrolli

Tetra Studio

Wolfang Happle

ad aree tematiche specifiche come ad esempio il ciclo dell’acqua, la qualità dell’aria, o i

consumi energetici, o ancora il paesaggio e gli ecosistemi.

Il monitoraggio si estende per tutto il territorio interessato dall’Evento olimpico ed è sud-

divisibile in quattro macro-aree: area metropolitana, adiacente e Torino, il Pinorelese, la

val Susa e, infine, le Valli Chisone e Germanasca. Il tutto comprende quarantasei comuni

coinvolti.

Il TOROC si è valsa di un Sistema Geografico Informativo (GIS), utilizzato per reperire in-

formazioni inerenti con le aree di competenza del Piano di Monitoraggio, e con tempi brevi

di pubblicazione dei dati e il supporto di cartografie, ha puntato a fornire dati in tempo

reale sugli impatti ambientali agli attori coinvolti nella progettazione.

È stato quindi pubblicato un Rapporto di Stato Iniziale, la situazione precedente gli

interventi e successivi rapporto tecnici semestrali che mediante degli indici, ottenuti con

collaborazioni con enti pubblici competenti, ARPA, Università e Politecnico, sono stati in

grado di fornire un quadro generale sull’evoluzione del territorio, quasi in parallelo agli

interventi. Nel novembre 2006, il TOROC, ha pubblicato l’ultimo rapporto e di seguito un

bilancio di sostenibilità.

È utile anche evidenziare come l’evento di per se rappresenta un acceleratore per la

riqualificazione e lo sviluppo delle aree montane, la fotografia pre-evento mostra un evento

in stallo, bloccato da un deficit di offerta con difficoltà di risposta alla domanda in continua

evoluzione. Un sistema meno competitivo rispetto alla concorrenza, incentrato sull’offerta

di seconde case che finito per compromettere aree di elevato pregio, non solo paesistico.

L’Evento olimpico, in questo caso, puo assolvere un ruolo chiave e, come già detto prec-

edentemente, con una pianificazione mirata e l’integrazione tra PO e PTR, potrà incidere

positivamente sull’attuale organizzazione delle attività turistiche, potenziandole e valoriz-

zando il sistema di offerta rendendolo competitivo con gli altri poli turistici italiani. Fabio

Manucci nell’articolo “Un piano strutturale per le grandi trasformazioni della Valle Susa”

(Urb. Inf. n.179/2001), definisce tre punti chiave per lo sviluppo sostenibile della Valle che

possono essere ampliati a tutto il sistema complessivo, e potrebbero fungere da sunto di

quanto il PO e la sua integrazione al PTR hanno dovuto rappresentare anche sotto aspetti

più pratici:

• La capacità di potenziale e qualificare l’offerta turistica ampliando la gamma degli

sport praticabili all’interno del domain skiable, insieme all’aumeno di offerta di attività

ricreative e culturali, in modo da migliorare la capacità di risposta alla domanda ed

evitare nei periodi estivi l’effetto di monostagionalità.

• La capacità di rifunzionalizzare i nodi turistici della rete, migliorando l’offerta di strut-

ture ricettive e collegando agli impianti nuovi centri, “porte di ingresso” al sistema

ingrado di offrire una serie di servizi complementari al turismo, come attrezzature

sportive, culturali e commerciali, creando connessioni efficienti con la rete di tras-

porti e il sistema di collegamenti tra i beni ambientali e vulturali delle aree limitrofe.26

• Infine la capacità di trovare una risoluzione alle numerose criticità della viabilità

stradale, regionale e provinciale. Suggerendo anche un miglioramento della linea

Torino-Modane, per la mitigazione del tasso di inquinamento da traffico, e come

mezzo di trasporto e collegamento e rifornimento merci tra Torino e i la realtà dei

Giochi nelle valli.Lo schema progettuale del PO viene inoltre spiegato e graficizzato nelle seguenti pagine

per mezzo di uno schema, in cui sono evidenziati maggiormente gli interventi di carattere

viario, per motivi che pongono le proprie convinzioni sul fatto che le connessioni nelle valli

non abbiano assunto valori prettamente di background, ma che il complesso sistema con

cui si e’ cercato di creare un’interazione tra realta’ urbana e montana, non solo per quanto

concerne la fondamentale, ma banale, connessione fisica tra i diversi poli e siti delle Olim-

piadi, ma una diversa connessione, che cerca un collegamento tra le ricadute positive (e

non) dell’evento, in modo da non escludere la valli dai parametri e dai possibili ritorni, non

solo dal punto di vista economico che si potranno avere.

Lo schema e’ accompagnato da dati demografici e territoriali per rendere un cenno di

confronto tra le dimensioni, decisamente eterogenee, che sono state coinvolte e hanno pre-

so parte a questi meccanismi, le fonti provengono da dati Istat del censimento sia 2001 che

2011 e la’ dove e’ stato possibile il reperimento del dato, persino rilevazioni del 2013.

27

TO-PINERO

LO

S.S. 23

S.S. 23

S.S. 23

S.S. 24

S.S. 24

S.P. 215 S.P. 215

S.P. 1

69

S.P. 161

S.P. 16

1

S.P. 156

S.P. 156

S.P. 589

S.P. 589

S.P. 157

S.P. 169

A32

A32

A32

A32

Torino 872.091 ab

239 m s.l.m.

Moncalieri 55.657 ab

260 m s.l.m.

Grugliasco 38.009 ab

293 m s.l.m.

Avigliana 12.230 ab

383 m s.l.m.

Condove 4.724 ab

376 m s.l.m.

Bussoleno 6.494 ab

440 m s.l.m.

Saluzzo 16.934 ab

395 m s.l.m.

Pinerolo 36.331 ab

376 m s.l.m.

Perosa Argentina 3.428 ab

630 m s.l.m.

Fenestrelle 571 ab

1.145 m s.l.m.

Susa 6.686 ab

503 m s.l.m.

Sauze d’Oulx 1.178 ab

1.510 m s.l.m.

Pragelato 794 ab

1.518 m s.l.m.

Oulx 3.209 ab

1.100 m s.l.m.

Sestriere 853 ab

2.035 m s.l.m.

Torre Pellice 4.735 ab

516 m s.l.m.

S. Sicario 44 ab 1.700 m s.l.m.

Cesana 1.026 ab

1.354 m s.l.m.

Claviere 212 ab

1.760 m s.l.m.

Bardonecchia 3.313 ab

1.312 m s.l.m.

Cavour 5.642 ab

300 m s.l.m.

Stupinigi 200 ab

Localita’ con impianto sportivo

Area comune

Intervento riguardande assetto viario

Accenno altimetrico (piu’ denso piu’ elevato)

29

TO-PINERO

LO

S.S. 23

S.S. 23

S.S. 23

S.S. 24

S.S. 24

S.P. 215 S.P. 215

S.P. 1

69

S.P. 161

S.P. 16

1

S.P. 156

S.P. 156

S.P. 589

S.P. 589

S.P. 157

S.P. 169

A32

A32

A32

A32

Torino 872.091 ab

239 m s.l.m.

Moncalieri 55.657 ab

260 m s.l.m.

Grugliasco 38.009 ab

293 m s.l.m.

Avigliana 12.230 ab

383 m s.l.m.

Condove 4.724 ab

376 m s.l.m.

Bussoleno 6.494 ab

440 m s.l.m.

Saluzzo 16.934 ab

395 m s.l.m.

Pinerolo 36.331 ab

376 m s.l.m.

Perosa Argentina 3.428 ab

630 m s.l.m.

Fenestrelle 571 ab

1.145 m s.l.m.

Susa 6.686 ab

503 m s.l.m.

Sauze d’Oulx 1.178 ab

1.510 m s.l.m.

Pragelato 794 ab

1.518 m s.l.m.

Oulx 3.209 ab

1.100 m s.l.m.

Sestriere 853 ab

2.035 m s.l.m.

Torre Pellice 4.735 ab

516 m s.l.m.

S. Sicario 44 ab 1.700 m s.l.m.

Cesana 1.026 ab

1.354 m s.l.m.

Claviere 212 ab

1.760 m s.l.m.

Bardonecchia 3.313 ab

1.312 m s.l.m.

Cavour 5.642 ab

300 m s.l.m.

Stupinigi 200 ab

Interventi Infrastrutturali nelle Valli

EVENTO

Passion lives here. Il 10 febbraio 2006 hanno inizio i XX Giochi Olimpici Invernali a

Torino. Alle ore 20:00 ha inizio la Cerimonia di Apertura presso lo Stadio Olimpico, che

durerà per circa due ore e mezza e vedra’ lo svolgersi di coreografie con tema il carat-

tere industriale di Torino, lo spirito olimpico, goliardico e sportivo dell’evento. Jury Chechi

apre la cerimonia martellando, a tempo di un gong, un’incudine scandendo a sua volta il

tempo per il corpo di ballo che inizia successivamente a seguirlo. L’apparato coreografico

continua fino all’ordinario ingresso della bandiera olimpica, della fiamma e la sfilata di tutte

le nazioni partecipanti, da tradizione con in testa la Grecia e in coda la nazione ospitante.

Sarà la prima Olimpiade Invernale a vedere le due Coree marciare insieme sotto un unica

nazionalita’, per l’appunto “Corea”.

Si procede con l’arrivo di un nuovo tema che riguarda la storia italiana, con letture della

Divina Commedia, rappresentazioni della Venere di Botticelli, il Barocco e il novecento, il

Futurismo e infine con una Formula 1, pilotata da Luca Baoder, che dopo un giro, sgom-

mando in testacoda, segna i cinque cerchi olimpici con i segni lasciati dalle ruote, coperto

in una nuvola di fumo.

Susseguono un discorso di Castellani, allora presidente del TOROC, e di Jacques

Rogge, presidente del CIO, per andare a concludere l’arrivo della bandiera olimpica, Clau-

dio Baglioni alla regia di Va’, la canzone dei Giochi, il giuramento degli atleti con Giorgio

Rocca, un appello alla pace di Yoko Ono, e successivamente un duetto con Peter Gabriel

con cui esegue Imagine, danze acrobatiche e l’ingresso della Fiamma Olimpica, diseg-

nata da Pininfarina e portata da Alberto Tomba, che dopo una serie di passaggi tra diversi

atleti di spicco giunge a destinazione e accende il Braccio Olimpico, sempre disegnato da

Pinifarina e col primato di “piu’ alto” di tutti i Giochi Olimpici (57m di altezza), nel mentre

giochi pirotecnici compongono lo sfondo. La cerimonia si conclude con una esecuzione di

Nessun Dorma e della Turandot, da parte di Luciano Pavarotti.

L’evento televisivo è stato il

Hanno cosi inizio i Giochi che durano 16 giorni, dal 10 al 26 febbraio, comprendendo 15

discipline di gara, 85 paesi partecipanti e 2500 atleti.

Il calendario è serrato e prevede gare fino al 26 febbraio, che vedra’ lo svolgersi delle

finali di hockey su ghiaccio, con Finlandia-Svezia (conclusa con un 2-3), e di sci di fondo,

con la vittoria di Giorgio Di Centa.

Il 26 febbraio si svolge anche la Cerimonia di Chiusura dei Giochi, presso lo Stadio

Olimpico, prodotto da K-events Filmmaster Group. Il tema è il Carnevale italiano, i costumi

prendono ispirazione dai film di Federico Fellini e dal Carnevale di Viareggio. Vespe e

Passion Lives Here

32

Stadio Olimpico

Palazzo dello Sport (Palaisozaki)

Progettisti: Arata Isozaki & Associates Co. Ltd & Pier Paolo MaggiorArch spa

Dove: Piazzale Grande Torino, Torino

Costo opera: 90.247.000 €

Capienza: 14.350 posti a sedere

Area: 34.000 m²

Tipologia eventi ospitati: Hokey su ghiaccio

Progettisti: Arata Isozaki & Associates Co. Ltd & Pier Paolo MaggiorArch spa

Dove: Piazzale Grande Torino, Torino

Costo opera: 90.247.000 €

Capienza: 35.000 posti a sedere

Area: 7140 m²

Tipologia eventi ospitati: Cerimonie di apertura e chiusura

Oval

Palavela

Progettisti: Arnaldo de Bernardi, Torino & Gae Aulenti, Milano

Dove: Via Ventimiglia 145, Torino

Costo opera: 54.560.000 €

Capienza: 8.244 posti a sedere

Area: 13.250 m²

Tipologia eventi ospitati: Pattinaggio di figura e Short track

Progettisti: Studio Zoppini, Milano & HOK SVE Ltd, London

Dove: Via Nizza 294, Torino

Costo opera: 70.450.000 €

Capienza: 8.500 posti a sedere

Area: 20.000 m²

Tipologia eventi ospitati: Pattinaggio di velocita’

Palazzo del Ghiaccio

Torino Esposizioni (Padiglione Agnelli)

TORINO ESPOSIZIONI

Progettisti: Sintece Srl

Dove: Corso Massimo d’Azeglio, 15

Costo opera: 15.000.000 €

Capienza: 4.320 posti a sedere

Area: nd

Tipologia eventi ospitati: Hokey su ghiaccio

Progettisti: Studio Lee, Bolzano & Studio De Ferrari, Torino

Dove: Via San Remo 67, Torino

Costo opera: 11.000.000 €

Capienza: nd

Area: nd

Tipologia eventi ospitati: Sede allenamenti per pattinaggio su ghiaccio

Fiat 500 corrono con a bordo maschere tipiche della tradizione, quali Arlecchino e Pul-

cinella. Come in Atene 2004 la Cerimonia ingloba la premiazione delle ultime gare, seguite

dall’ingresso degli atleti, i discorsi conclusivi e di ringraziamento dei presidenti di TOROC

e CIO, il passaggio di consegne da Torino a Vancouver, citta’ che avrebbe ospitato i suc-

cessivi XXI Giochi olimpici invernali, la bandiera olimpica, portata all’interno dello stadio da

8 atleti di spicco, lo spegnimento del Braciere olimpico da parte di Isolde Kostner, cugina

dell’atleta Carolina, con a suo seguito 400 spose. Si conclude con un segmento dedicato

al Canada e infine una serie di live, in cui si sono esibiti i cantanti italiano Andrea Bocelli e

Elisa, la canadese Avril Lavigne, e Ricky Martin, e per finire la sfilata degli stessi organiz-

zatori della cerimonia, scesi in scena vestiti da guardie svizzere.

L’Evento olimpico è stato un successo, a confermarlo sono i numeri e il generale sentore

che rimane nell’immediato post-evento. Fabrizio Maffei, direttore di RaiSport, il 26 feb-

braio ai giornalisti dichiara: «Rai 2 ha trasmesso 194 ore di diretta per un ascolto medio

di 2.581.000 spettatori e una percentuale del 17,35%. In particolare alle 15 di sabato (25

febbraio) c’erano 8 milioni di persone ad aspettare Rocca col 50% di share». Nel resto del

mondo sono circa 130 i Paesi che hanno trasmesso in diretta i Giochi, commentati in 50

lingue con 2.500 tecnici che hanno operato, 1.000 ore di diretta, e 400 telecamere, 900

posizione audio-video e 30 regie mobili. A confermare la forte presenza di media, soprat-

tutto televisivi e radiofonici, in totale i giornalisti presenti sono stati

Nel novembre 2006 il TOROC presenta un Rapporto di Sostenibilità, che succes-

sivamente aggiornato nel marzo 2007, indica l’intero evento con un leggero disavanzo

economico-gestionale di 11 milioni di euro, contro i previsti 40 milioni. Dal bilancio globale

evince anche un dato interessante, il 71% delle entrate è costituito da due voci, diritti tel-

evisivi e sponsorship, rispettivamente il 37% per il primo e il 34% il secondo, per un totale

di 879,26 milioni di euro. Il TOROC ha inoltre previsto ricavi per una cifra complessiva di

12.39 milioni di euro, destinati principalmente a: “Tecnologie”, “Infrastrutture e utilities”,

“Broadcasting”, e “Venue management”.

Il tutto in 17 giorni totali di gare, con un totale di 2500 atleti partecipanti, provenienti da

85 paesi diversi, per 15 discipline di sport invernali diversi e un totale di 1026 medaglie as-

segnate. Le strutture e le opere rappresentano anche un importante dato, 16 gli impianti di

gara e 21 quelli di allenamento con un totale di 10 villaggi, 3 quelli della Famiglia Olimpica

e 7 quelli adibiti a ospitare i media. L’evento ha avuto anche un’affluenza notevole con un

milione e mezzo di spettatori e una stima di 70.000 partecipanti alle cerimonie di apertura e

chiusura e più di tre miliardi di spettatori televisivi su 1.000 ore di diretta.

L’italia si piazza 18esima nel medagliere che tiene conto del rapporto medaglie vinte,

popolazione e ricchezza generata.

36

37

POST - EVENTO

Con queste parole Carlo Azeglio Ciampi concludeva il videomessaggio inviato dal Quiri-

nale il 7 febbraio 2006, a tre giorni dall’inizio dell’evento Olimpico. Un messaggio chiaro e

conciso, con rimandi al carattere ospitale italiano e al passato remoto del capoluogo pie-

montese, l’ex Capitale d’Italia.

L’8 maggio del 2012, a sei anni di sistanza dai Giochi, la legge n. 65 al primo articolo, nel

terzo e ultimo punto definisce che dalla sua attuazione non dovranno derivare ulteriori oneri

a carico della spesa pubblica circa la gestione degli impianti ereditati dall’evento. La legge

intitolata “Disposizione per la valorizzazione e la promozione turistica delle valli e dei comuni

montani sede dei siti dei Giochi olimpici invernali «Torino 2006»” definisce le modifiche ap-

portate alle precedenti leggi inerenti lo sviluppo della vicenda post-olimpica, e comprende

la definizione del fondi disposti per la riqualificazione delle opere.

Il 19 aprile 2013 in una riunione a cui presenziano i quattro soci fondatori della Fondazione

20 marzo, l’assessore al post-olimpico Roberto Ravello, il vice-Presidente e assessore allo

Sport e al post-olimpico Gianfranco Porcheddu, Piero Fassino, sindaco di Torino, accom-

pagnato dal vice sindaco Tommaso Dealessandri, e, infine, Flavio Roda, presidente FISI

e rappresentante del CONI, viene approvato il Piano degli Interventi inerente l’eredita’. Un

programma che elenca gli impianti e gli interventi necessari alla loro riqualificazione, per

un totale di circa una ventina di opere. dividendoli in due grossi filoni: gli “immediatamente

avviabili” e gli interventi proposti come “avviabili in tempi brevi con necessita’ di ulteriori ap-

profondimenti”. Viene inoltre chiarificata la distinzione giustificando la valutazione riguardo

gli interventi immediatamente avviabili, che si e’ svolta ponendo l’analisi su quattro linee

guida specifiche:

• La compatibilità degli interventi in rapporto al primo Allegato presente nella L.285/00;

• La necessita’ da parte delle opere di manutenzione straordinaria o di riqualificazione;

• La presenza o meno di gestori o concessionari degli impianti;

• La sostenibilità futura dell’intervento, in modo tale da non generare oneri aggiuntivi

per gli Enti fondatori e le urgenze indicate dai Comuni proponenti.

Questi avvenimenti rappresentano un po’ gli antipodi della storia, sono passati sette anni

dalla conclusione dell’evento (e oltre una decina di anni includendo l’iter progettuale) e

anche se la vicenda del post pare non essere pienamente o del tutto conclusa (come il re-

cente Piano degli Interventi suggerisce) una volontà nel voler stabilizzare la situazione e’ chi-

aramente riconoscibile, sia nella L’65/2012 che nelle intenzioni della Fondazione 20 Marzo.

Da un lato prettamente cronologico della vicenda si assiste prima alla nascita della già

citata Fondazione, operante come ente di diritto privato con un suo statuto e con il fine di

“Non buttiamo l’occasione dei Giochi”

40

“favorire lo sviluppo economico regionale ed ultraregionale, con particolare riferimento alle

attività turistiche, sportive, culturali e sociali attraverso la gestione del proprio patrimonio”.

Nasce pochi mesi dopo la fine delle Olimpiadi, ed i fondatori sono la Regione Piemonte, il

Comune di Torino, la Provincia di Torino ed il CONI che ne organizzano la composizione in

cinque organi:• Collegio dei Fondatori;• Consiglio di Amministrazione;• Presidente e il Vice Presidente della Fondazione; • Collegio dei Revisori dei conti;

• Assemblea dei Partecipanti.

Viene anche indicata con l’acronimo di TOP, Torino Olympic Park, e ha in gestione so-

prattuto gli impianti sportivi (quasi tutti di proprietà del comune di Torino, che li affida alla

fondazione in varie modalità), col compito di gestirne la manutenzione e, soprattutto, di “oc-

cupare gli spazi”, organizzando/promuovendo eventi, per evitarne il disuso e l’abbandono.

Nel 2009 promulga un bando di concessione trentennale che verra’ vinto dalla Live Na-

tion, multinazionale americana nel campo dell’intrattenimento, e dalla società torinese Set-

Up che per 2 milioni e 150 mila euro, avranno in gestione il TOP. In particolare il pacchetto

consiste nell’amministrazione di, in Torino, Palaisozaki, Palavela e parte dell’ex Villaggio

olimpico e le ex-MOI, e in Val di Susa, invece, dell’impianto del bob, il trampolino, l’half pipe,

il biathlon e di tre residenze in Bardonecchia, Cesana e Pragelato. Un’avvenimento che e’

emblematico della difficoltà di gestione di queste opere che nel 2010, come sottolineato da

un articolo di Marco Ferrando del Sole 24 Ore (Eredità olimpiche: che cosa resta di Torino

2006, Sole 24 Ore, febbraio 2010), presentavano un valore stimati complessivo di 250 milioni

di euro, un sostanziale affare per i privati che ne hanno acquistato la gestione.

Tutto questo per evidenziare il carattere emergente nella lettura del post-evento, e cioè

che sono proprio gli impianti sportivi che, dopo aver mostrato una eccellente efficenza e

funzionalità per tutto il corso delle Olimpiadi, rappresentano la parte più problematica del

patrimonio olimpico. Fenomeno ben visibile nelle valli che sono state le zone nel PO hanno

subito progetti di maggiore impatto ambientale, come ad esempio il Trampolino del salto a

Pragelato, e che hanno anche subito maggiori difficoltà a utilizzare positivamente l’ego dei

Giochi in ambiti come lo sviluppo del turismo.

Nonostante questa marcata differenza tra valli e città l’avvenimento che forse risulta più

emblematico avviene proprio nel Villaggio Olimpico o complesso ex-MOI, che diviso a metà

tra sede della Fondazione TOP (e altri uffici) e Ostello della Gioventù e residenze universitar-

ie, ha visto recentemente tre delle sue palazzine occupate da circa 400 profughi e rifugiati. Il

fatto risale ad aprile 2013 e mette in evidenza lo stato il chiaro stato di inutilizzo dell’area. Da

notare che la situazione non si è tutt’ora stabilizzata e l’occupazione continua.

C’è però da specificare che tentativi estremamente recenti di riutilizzo ci sono stati e, nel

mentre si scriveva questo articolo, gli ex-MOI hanno ospitato l’evento dedicato all’arte emer-

gente Paratissima e che nei primi di settembre 2013 il trampolino di Pragelato ha ospitato 41

l’evento “Gara Nazionale Giovani di Salto Speciale e Combinata Nordica”. Rimane il fatto

che, proprio per la loro attualità, da queste vicende si può riconoscere solo un’intenzione di

fondo nel tentare di far rivivere questi luoghi olimpici che andrà valutata successivamente.

Inoltre è doveroso notare che, escluse le valli e gli impianti già citati di Torino, in città il riuso

dell’eredità olimpica e’ in parte avvenuto. Impianti come l’Oval, il Palaisozaki e lo Stadio Ol-

impico, il Palaghiaccio e molti dei villaggi media hanno trovato un loro impiego e tutt’ora os-

pitano eventi che ne preservano l’utilità. L’Arco olimpico è ormai diventato un forte landmark,

con la sua prevalenza sulla maggior parte dello skyline torinese. Il tutto semplicisticamente

riconducibile sia alla forza che questi interventi hanno avuto sul territorio, sia a quella inte-

grazione col PRG che ha minimizzato l’impatto ambientale, le aree in cui sono stati sviluppati

e costruiti rappresentano poli strategici già riconosciuti e ne promuovono un’integrazione

che può dirsi quasi del tutto avvenuta. Esempio i villaggi media e atleti che, come dichiarato

da TOROC nel dossier riguardante i risultati sostenibili dell’evento, nel totale interessano per

il 60% interventi di riqualificazione urbana e per il restante 40% di ristrutturazione edilizia,

che vanno a costituire un ingente patrimonio immobiliare per Torino, seguito anche dagli

interventi rivolti all’arredo urbano, al verde e all’illuminazione pubblica correlati.

È doveroso inoltre aggiungere che l’eredità dei Giochi non consiste solo negli impianti

sportivi, va dedicato spazio a quelle che sono le modifiche e le migliore sul piano dell’assetto

viario sia a livello locale che provinciale, su cui il dibattito ha generalmente concluso con una

valutazione positiva, in quanto elementi di comunicazione e collegamento che non hanno

avuto difficoltà nell’integrarsi col territorio. Anche qui da tenere presente che gli interventi

hanno seguito in parte le direttive e hanno agito su punti critici già mesi in evidenza dal Piano

di Mobilità Sostenibile, e che nella progettazione il presupposto principale sia stato quello di

creare e rafforzare il collegamento tra le valli e Torino.

Altro tema importante all’interno dell’eredità olimpica è tutta quella fetta di elementi in-

tangibili che possono essere divisi in know how, una governance con capacità e maturità

acquisite, un’immagine rinnovata di Torino e delle Valli, ecc. Sotto questo aspetto c’è da

riconoscere una gestione dei Giochi che tutto sommato ha concluso l’esperienza olimpica

positivamente. Nonostante sia complesso estrapolare una valutazione oggettiva riguardo

l’eredità definita “immateriale”, è abbastanza verosimile considerarlo come il parametro che

più ha funzionato e che in un certo senso è in grado di concedere una rendita pressoché sicu-

ra. Esempio banale può essere l’esperienza acquisita dagli enti coinvolti nell’organizzazione

dell’evento che, tolta la gestione di impianti e il riuso materiale di alcuni siti, può essere con-

siderato riuscito e in un certo senso un successo. Il sentore che si ha nel guardare il sistema

nel complesso sette anni dopo è che esattamente lá dove erano stati mossi dubbi a priori,

VAS e organizzazione organica del complesso sistema di interventi, si siano mostrate, e

continuano a persistere, le difficoltà maggiori. Cosa che mi permetto di definire “normale”, la

mole di componenti in gioco e di sfaccettature dell’intera vicenda è talmente imponente che

viene spontaneo aspettarsi un finale non del tutto compiuto. Una possibile affiliazione con 42

l’inesistenza del “motore perfetto”, qualunque sia il proposito non si arriverà mai ad avere un

rendimento pari all’energia impiegata inizialmente. A questo proposito il giudizio che tento

di celare, onde evitare valutazioni troppo eccessive e di conseguenza fallaci, può essere

riassunto nel considerare l’evento olimpico proprio non come eredità prettamente materiale

ma piuttosto come il sopracitato know how e tematiche affiliate. Trovo che i Giochi siano stati

l’enzima con cui Torino è riuscita in un certo senso a modificare il proprio DNA. Che fino

a pochi mesi fa era soltanto un parere fondato sulla percezione fatta vivendo e sfruttando

l’organismo urbano, ma che si è arricchita di dati e informazioni che hanno, in parte cor-

retto quel giudizio pressapochista, e in parte confermato alcune intuizioni. Torino ha visto

un florire di eventi culturali di stampo internazionale e contemporaneo, in un certo senso si

è reinventata. I dati riguardanti il turismo pubblicati dalla Regione mostrano un trend sia di

presenze che arrivi che dal 2003 al 2011 ha visto un incremento notevole (38% per il primo e

52% per il secondo). L’economia, che già nel 2001 paragonandolo al ventennio precedente

aveva subito un forte mutamento dell’impresa (forte calo delle imprese con addetti compresi

tra 250-1000, con un -35% di occupati, e un notevole incremento, +24%, delle imprese con

addetti compresi tra 1-9, fonte Istat, censimenti 1981,1991,2001) vede un suo consolidarsi,

contornato da un tasso di attività decrescente e, al contrario, un tasso di disoccupazione in

crescita. Il tutto però non toglie nulla al fatto che il sistema sia cambiato e si sia modificato,

le imprese nel terziario dal 1981 sono più che triplicate. Anche i dati forniti dall’Agenzia

Torino 2006, riferiti alle ricadute dell’evento sul territorio, sono significativi, le nuove aree in

dotazione a servizi inerenti cultura e sport corrispondono ad un 76% in più in Torino e a un

90% nelle Montagne olimpiche, dati che indubbiamente sorprendono. E dotazione culturale

e sportiva non sono gli unici parametri che riescono a beneficiare di una tale eredità; quando

ho iniziato a ricercare fonti per questo saggio mai mi sarei immaginato di dover includere un

commento sul “cablaggio del territorio”, che ha ricevuto dall’Evento una forza promotrice,

ponendo le basi per lo sviluppo della banda larga a livello regionale (nel 2006 il 46% cor-

risponde ai comuni coperti, mentre nel 2008 si il dato si evolve in un circa 90%, fonte SITI).

Questo per estendere il campo della parola “ereditá” che non trattata marginalmente mostra

sfaccettature di una loro importanza, e che in un certo senso hanno un loro peso e fascino.

Nonostante la materia e la ricerca andrebbe approfondita con più meticolosità, per il for-

mato e i mezzi di questo saggio, mi sono trovato costretto a trovare un mezzo che riuscisse

a esprimere delle informazioni non originali ma perlomeno “fresche”.

È stato scelto il mezzo fotografico, per documentare quello di cui finora si e’ solo parlato.

La unica e sola ragione è la semplicità del linguaggio fotografico, diretto, (volutamente qui)

imparziale, e reale. Le fotografie che seguono nelle prossime pagine sono quindi un stato

di fatto, senza giudizi in merito, semplice rappresentazione di alcuni spaccati in quanto

parte importante del tessuto urbano torinese. Di fatto i soggetti sono le opere principali dei

Giochi, che hanno costituito in parte quell’eredità problematica e in parte quell’eredità che

ha trovato un suo impiego e riuso positivo. 43

Piazza e Stadio Olimpico44

Palaisozaki 45

ex-Moi46

Arco Olimpico 47

Villaggio Olimpico, asse C.so Eusebio Giambione48

Villaggio Olimpico 49

Oval50

Palazzo a Vela 51

Palazzo del Ghiaccio52

53

54

Generale

- Torino 1984-2008 : architecture atlas / Urban Center Metropolitano ; edited by Michele Bonino, Giuli-etta Fassino, DavideTommaso Ferrando, Carlo Spinelli - Torino : Urban Center Metropolitano, c2008 - Torino {fotocopiato}- Piano Strategico per la Promozione della città - Torino Internazionale, 2000 - Torino {pdf - web}- Il Secondo Piano StrateE gico per la Promozione della città - Torino Internazionale, 2006 - Torino {pdf - web}

Pre Evento

- Torino 2006 candidate city - Torino : Associazione Torino 2006, 1999 - Torino {fotografato}- Lavori in corso : 2000, primo rapporto annuale su Torino / Luca Davico, Luisa Bernardi - Torino : Tipostampa, 2000 - Torino- Le olimpiadi invernali del 2006 a Torino / Silvia Saccomani - in Urbanistica Informazioni. - n. 179, 2001, pp. 49-50 {inviata mail attendo risposta}- Il disegno degli insediamenti per le Olimpiadi 2006 a Torino / Franco Corsico - in Urbanistica In-formazioni. - n. 179, 2001, pp. 68-70 {reperire numero 179 Urbanistica Informazioni}- La legge per le Olimpiadi di Torino / Gianni Ferrero, Giovanni Paludi - in Urbanistica Informazioni. - n. 179, 2001, pp. 50-51 {reperire numero 179 Urbanistica Informazioni}- Torino 2006 : la costruzione di un’olimpiade / curatore del numero Marco Masoero - Torino : Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, 2002 - Torino - Olimpiadi e grandi eventi : verso Torino 2006 : come una città può vincere o perdere le olimpiadi/a cura di Luigi Bobbio e Chito Guala - Roma : Carocci, c2002 - Roma- Valutazione ambientale strategica : aspetti metodologici, procedurali e criticità : la VAS del program-ma olimpico “Torino 2006”, la prima sperimentazione nazionale conforme alla procedura comunitaria / a cura di Grazia Brunetta, Attilia Peano - Milano : Il sole 24 ore, 2003 - Milano- Aspettando le olimpiadi : Torino 2006 : primo rapporto sui territori olimpici / a cura di Anna Segre e Sergio Scamuzzi - Roma : Carocci, c2004 - Roma {fotocopiato}- Torino, Città delle Alpi = Torino, City of the Alps / Comitato per l’Organizzazione dei XX Giochi Ol-impici Invernali - Torino 2006 - Torino : [TOROC], [c2003] - Torino 2006 : le olimpiadi del territorio piemontese / [coordinamento] Regione Piemonte - Savigliano : L’ artistica, stampa 2005 - Torino {fotocopiato}- Le olimpiadi per il territorio : monitoraggio territoriale del programma olimpico di Torino 2006 / [a cura di] Roberto Gambino, Giulio Mondini, Attilia Peano - Milano : Il sole 24 ore, 2005 - Milano- L’immagine del cambiamento : 2005, sesto rapporto annuale su Torino / [a cura di l’Eau Vive e Comi-tato Giorgio Rota] - Milano : Guerini, 2005 - Milano- Torino : il Villaggio Olimpico = the Olympic Village / a cura di = edited by Cristina Bianchetti - Roma : Officina, c2005

Evento

- ...si discute: di Olimpiadi : Al cancelletto di partenza: Torino e le XX Olimpiadi invernali / Paolo Verri - Urbanistica Informazioni. - n. 205, 2006, pp. 75-76- Olimpiadi: Torino 2006 : Scommesse vinte, scommesse perse, nuove scommesse / Paolo Verri - in Urbanistica Informazioni. - n. 208, 2006, pp. 50-52 - Olimpiadi: Torino 2006 : Opportunità e potenzialità ancora aperte / Attilia Peano - in Urbanistica Informazioni. - n. 208, 2006, pp. 55-57- Torino lo sport e la città : i progetti e le opere oltre le Olimpiadi = Turin sport and the city : projects and works beyond the Olimpics / a cura di Giancarlo Pavoni - Turin sport and the city - Savigliano (CN) : Gribaudo, 2006- Comunicare la città : il caso di Torino olimpica / Anna Martina - Milano : Bruno Mondadori, c2006- Olimpiadi: Torino 2006 : Piccole retoriche della valutazione strategica / Alessandro Fubini - in Urban-istica Informazioni. - n. 208, 2006, pp. 64-66 - Olimpiadi: Torino 2006 : Cantieri olimpici, trasformazioni della città e qualità urbana / Antonio De Rossi - in Urbanistica Informazioni. - n. 208, 2006, pp. 62-63- Olimpiadi: Torino 2006 : L’eredità olimpica: contenitori in cerca di eventi / Egidio Dansero - in Urban-istica Informazioni. - n. 208, 2006, pp. 53-54- Olimpiadi, oltre il 2006 : Torino 2006 : secondo rapporto sui territori olimpici / a cura di Piervincenzo Bondonio, Egidio Dansero, Alfredo Mela - Roma : Carocci, 2006- Torino 2 : metabolizzare le Olimpiadi = metabolizing the Olympics / a cura di = edited by Cristina

Bibliografia

Bianchetti - Roma : Officina, c2006 {prestato 1 volta}-

Post Evento

- Abitare il Villaggio Olimpico, Antonio di Campli - in ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, pp. 23-39. - ISSN 0004-0177 {mail, ricevuto}- L’ eredità di un grande evento : monitoraggio territoriale ex post delle olimpiadi di Torino 2006 / a cura di Marta Bottero ; coordinamento scientifico di Roberto Gambino, Giulio Mondini, Attilia Peano, Claude Raffestin - Torino : Celid, c2007- Guida all’architettura del Novecento in Piemonte (1902-2006) / Maria Adriana Giusti, Rosa Tambor-rino - Torino : Allemandi, copyr. 2008- Recupero urbanistico e ambientale delle aree industriali dismesse : Torino, 10-11 novembre 2006 / a cura di Paolo Stella Richter - Napoli : Editoriale Scientifica, 2008

Tesi Consultate

- Torino 2006 : proposta di Villaggio Olimpico / Riccardo De Tommasi ; rel. Franco Lattes - Torino, dicembre 2000

55