Safer Internet Day - SID

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Commissione Nuove tecnologie e multimedialità Istituto Comprensivo “E. Fermi” - Romano di Lombardia (BG) Materiale per gli insegnanti della scuola secondaria di I grado Safer Internet Day - SID 10 febbraio 2016 La giornata della Sicurezza in Internet, denominata "Safer Internet Day" (SID) ha lo scopo di promuovere un utilizzo più responsabile delle tecnologie legate ad internet, specialmente tra i bambini e gli adolescenti. L'obiettivo della giornata, infatti, è quello di utilizzare questo momento per favorire il dialogo sui temi della sicurezza on line. Per il secondo anno consecutivo, anche la nostra scuola partecipa a questo importantissimo evento di carattere internazionale; lo spunto delle interessanti discussioni che animeranno le nostre classi, anche a seguito degli spiacevoli episodi di bullismo e cyberbullismo oramai all’ordine del giorno, sarà tutto incentrato sullo slogan “Play your part for a better internet!!” . Il tema scelto ha l’obiettivo di incoraggiare le giovani generazioni a riflettere sull’importante ruolo che tutti possono avere per fare della “rete” un posto migliore, considerando quindi l’importanza di agire in modo corretto quando qualcosa di poco rassicurante accade durante la navigazione on line sia tramite pc, tablet o da smartphone. La Commissione ha preparato una serie di percorsi (4) che possono essere presentati singolarmente alla classe o integrati tra di loro a secondo dell’esigenza del docente o della classe di riferimento. Come quarto percorso vengono proposte delle slide (Power Point) che presentano tre scenari molto verosimili del mondo della rete e le possibili strategie, giuste o sbagliate che possono essere intraprese. La Commissione allega, come lo scorso anno, alcune linee guida sul fenomeno del cyberbullismo che possono essere utili durante l’attività. Infine Vi informiamo che su tutte le Lim esistenti verrà copiata una cartella denominata SID 2016 con il materiale utile (file word, video, slide). Buon Safer Internet Day a tutti!!

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Commissione Nuove tecnologie e multimedialità

Istituto Comprensivo “E. Fermi” - Romano di Lombardia (BG)

Materiale per gli insegnanti della scuola secondaria di I grado

Safer Internet Day - SID

10 febbraio 2016 La giornata della Sicurezza in Internet, denominata "Safer Internet Day" (SID) ha lo scopo di promuovere un utilizzo più responsabile delle tecnologie legate ad internet, specialmente tra i bambini e gli adolescenti. L'obiettivo della giornata, infatti, è quello di utilizzare questo momento per favorire il dialogo sui temi della sicurezza on line. Per il secondo anno consecutivo, anche la nostra scuola partecipa a questo importantissimo evento di carattere internazionale; lo spunto delle interessanti discussioni che animeranno le nostre classi, anche a seguito degli spiacevoli episodi di bullismo e cyberbullismo oramai all’ordine del giorno, sarà tutto incentrato sullo slogan “Play your part for a better internet!!” . Il tema scelto ha l’obiettivo di incoraggiare le giovani generazioni a riflettere sull’importante ruolo che tutti possono avere per fare della “rete” un posto migliore, considerando quindi l’importanza di agire in modo corretto quando qualcosa di poco rassicurante accade durante la navigazione on line sia tramite pc, tablet o da smartphone. La Commissione ha preparato una serie di percorsi (4) che possono essere presentati singolarmente alla classe o integrati tra di loro a secondo dell’esigenza del docente o della classe di riferimento. Come quarto percorso vengono proposte delle slide (Power Point) che presentano tre scenari molto verosimili del mondo della rete e le possibili strategie, giuste o sbagliate che possono essere intraprese. La Commissione allega, come lo scorso anno, alcune linee guida sul fenomeno del cyberbullismo che possono essere utili durante l’attività. Infine Vi informiamo che su tutte le Lim esistenti verrà copiata una cartella denominata SID 2016 con il materiale utile (file word, video, slide). Buon Safer Internet Day a tutti!!

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Attività: Safer Intenet Day 2016

durata 50 minuti Primo percorso: “Quanto sei smart?”

1. Domande:

- Come utilizzo il mio cellulare?

- Che uso faccio delle foto e dei filmati?

- E del mio numero telefonico?

2. Visione del filmato “Condividi Chi? ”

3. “https://www.youtube.com/watch?v=4eeqz99rkNM” (soffermarsi sulla rapidità di diffusione delle offese in rete, la solitudine della vittima e di come spesso sia troppo tardi per tornare indietro…)

4. Spunti di riflessione e consigli:

- Metti in sicurezza la tua password e le tue informazioni personali quando chatti

o posti qualche messaggio in rete. Daresti ad uno sconosciuto che ti ferma in

strada il tuo indirizzo e il numero di telefono?

- Se hai intenzione di scattare una foto o di fare un filmato ad un tuo amico e

vuoi metterle on line, chiediti sempre se tali immagini possano offendere

qualcuno…..ricordati che tutto ciò che viene postato online può essere copiato,

cambiato e distribuito senza possibilità di averne un controllo totale.

- Se ricevi brevi messaggi o testi offensivi, ricorda di non rispondere ma

semplicemente di metterli in memoria. Parlane immediatamente con i tuoi

genitori o con i tuoi insegnanti, con un adulto di fiducia.

Buoni propositi: d’ora in poi sarò più attento alla gestione dei miei dati personali,

alle mie password, alle foto che posterò in rete…..

Sono attento alla mia privacy?

E a quella degli altri?

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Attività: Safer Internet Day 2016

durata 50 minuti Secondo percorso: “Think C” 1. Domande:

- Perché utilizzo i social network? (Facebook, Instagram, What’s up..) - Con chi e cosa condivido? - Ti sei mai sentito offeso o minacciato in rete?

2. Visione del filmato “Spot Cyberbullismo” https://www.youtube.com/watch?v=-e6pIGioVzM 3. Spunti di riflessione e consigli:

- Per un utilizzo corretto e in sicurezza dei social network tieni presente le tre C di

- CONTATTI – Se hai un contatto “virtuale” in rete cioè lontano dalla cerchia dei tuoi soliti amici o compagni di scuola, diffida sempre delle informazioni o tratti di personalità presenti; è facile crearsi un quadro che non corrisponde affatto alla realtà!!!

- CONDOTTA – Pensaci bene: il fatto che le informazioni siano caricate quando ci si trova all’interno della propria camera, non deve far dimenticare che esse sono visibili a più persone di quanto immagini. Diffondere in Internet informazioni false su una persona, inviare fotografie imbarazzanti, modificarle e metterle in rete, molestare o minacciare è un gesto vile, ignobile che costituisce reato. Se sei vittima o sei a conoscenza di questi attacchi prima reagisci meglio è!! Parlane con i tuoi genitori, o con i tuoi insegnanti o con un adulto.

- CONTENUTI –“La rete non dimentica”: le informazioni che siano parole,

immagini o suoni, possono essere reperibili anche dopo anni su internet. Non dimenticare che ogni post da te pubblicato, foto, “mi piace” cliccato, commenti, possono turbare la sensibilità di tanti.

Buoni propositi: d’ora in poi di fronte a gesti di cyberbullismo reagirò immediatamente parlandone con un adulto di fiducia (genitori, insegnanti etc.).

CONTENUTI

CONDOTTA

CONTATTI

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Attività: Safer Internet Day 2016 durata 50 minuti

Terzo percorso: “Chattare sì…ma con la testa!!!”

1. Domande: - Frequenti gruppi su Facebook, What’s up ? - Che tipo di precauzioni prendi per tutelare la tua privacy, il tuo numero

telefonico, la tua password? - Con quale criterio accetti l’amicizia? - Hai mai incontrato di persona un “amico virtuale”?

2. Visione del filmato “Condividi Chi? ”

“https://www.youtube.com/watch?v=Y3NnUUNx7rc” (nel filmato enfatizzare sul nickname utilizzato dal losco interlocutore della ragazza -markuis 99 – il tizio conosce i luoghi della ragazza…..)

3. Spunti di riflessioni e consigli:

- I tuoi dati personali sono un bene prezioso; non rendere mai pubblici il tuo

numero di telefono, la e mail o il tuo indirizzo. Allo stesso modo tratta i dati

privati altrui con la stessa sensibilità e accortezza usata per i propri. La

password scelta per un account non la si deve mai rivelare a nessuno, neppure

alla propria migliore amica o al proprio migliore amico! Talvolta, infatti, le

amicizie si rompono. E una persona con cattive inten-zioni è anche capace di

rubare l’identità del/della suo/a ex amico/a in rete e di fare propri i dettegli

intimi della sua vita di cui è a conoscenza.

- Attenzione ai falsi profili!! Dietro può celarsi il fenomeno del grooming ovvero

dell’adescamento online, è bene sapere come i potenziali abusanti avvicinano

un minore in Rete. Nella maggior parte dei casi, l’adulto individua la sua vittima

tra i profili corrispondenti alla fascia di età “preferita” e inizia una conversazione

su argomenti banali e tipici della vita di un bambino o di un ragazzo: la scuola,

gli amici, gli hobby. Come trucco, spesso l’adescatore mente sulla propria età

anagrafica, salvo poi rivelarla quando la relazione si approfondisce. Le richieste

di confidenze sessuali arrivano talvolta subito e, spesso, sono precedute da

dichiarazioni di trasporto sentimentale. Il passo successivo è la richiesta di

immagini osé, cui può seguire quella di un incontro reale.

Buoni propositi: d’ora in poi farò sapere a tutti perché è importante non rivelare a nessuno qualsiasi mia password.

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Attività: Safer Internet Day 2016

durata 50 minuti Quarto percorso: “Fai la tua parte in rete!!!” (slide Power Point)

Link: Fai la tua parte!!! (cliccato il link-ctrl + click sin.- attendete qualche secondo;

annullate la mascherina che vi chiede una password).

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Materiale di approfondimento

Il cyberbullismo Il termine “cyberbullismo” è una delle forme che può assumere il bullismo, e la sua evoluzione è legata all’avanzamento delle nuove tecnologie, viene cioè perpetrato attraverso i moderni mezzi di comunicazione. Il bullismo è un fenomeno ormai noto a scuola e viene definito come il reiterarsi di comportamenti e atteggiamenti diretti o indiretti volti a prevaricare un altro con l’intenzione di nuocere, con l’uso della forza fisica o della prevaricazione psicologica. La disponibilità e l’utilizzo crescente di internet e di telefoni cellulari rappresentano per le nuove generazioni nuovi mezzi per comunicare e mantenersi in contatto. Quella attuale è la prima generazione cresciuta in una società nella quale internet è parte integrante della vita quotidiana: stante questo cambiamento, si è studiato anche come si sono evolute le forme di prevaricazione e di sopraffazione fra i ragazzi. Le ricerche indicano che oltre il 90% degli adolescenti in Italia sono utenti di internet, e il 98% di questi dichiara di avere un profilo su uno dei social network più conosciuti e usati 52% dei giovani utenti di internet si connette almeno una volta al giorno, inoltre, l’utilizzo dei nuovi cellulari o smartphone consente una connettività praticamente illimitata. Internet rappresenta per gli adolescenti un contesto di esperienze e “social networkizzazione” irrinunciabile: si usa per mantenersi in contatto con amici e conoscenti, cercare informazioni, studiare, etc. Le nuove tecnologie, quindi, sono in grado di offrire a chi ne fa uso grandi opportunità, specialmente nel campo comunicativo-relazionale, ma nello stesso tempo espongono i giovani utenti a nuovi rischi, quale il loro uso distorto o improprio, per colpire intenzionalmente persone indifese e arrecare danno alla loro reputazione. I ragazzi quando usano internet o i cellulari in maniera inadeguata sono a rischio di commettere azioni che sfiorano la legalità, se non veri e propri reati, ma anche essere oggetto di aggressioni, prevaricazioni dirette o indirette. Ad oggi, non esiste una definizione operativa di bullismo elettronico, o ‘online’, universalmente condivisa tra i ricercatori, si fa riferimento all’”utilizzo di internet o delle altre tecnologie digitali come i cellulari e i personal computer come mezzo per molestare intenzionalmente altre persone”; viene definito come: “un atto aggressivo, intenzionale, condotto da un individuo o un gruppo di individui usando varie forme di contatto elettronico, ripetuto nel tempo contro una vittima”. Questa definizione risulta simile a quella del bullismo tradizionale ma, in più, implica l’uso delle nuove tecnologie della comunicazione. Secondo alcuni studiosi il criterio della reiterazione delle condotte è poco rilevante: la possibilità che un pubblico potenzialmente planetario visioni il materiale pubblicato online, può essere considerata come “ripetizione”, in quanto un singolo gesto può oltrepassare, grazie alle tecnologie, ogni limite di spazio e tempo, quindi anche solo un gesto, mentre nel mondo reale non è sufficiente per parlare di bullismo, lo è nel mondo virtuale per parlare di cyberbullismo.

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Il Cyberbullismo si manifesta in vari modi, per alcune cose è simile al bullismo tradizionale mentre per altre è differente: • Flaming: un flame (termine inglese che significa “fiamma”) è un messaggio deliberatamente ostile e provocatorio inviato da un utente alla comunità o a un singolo individuo; il flaming avviene tramite l’invio di messaggi elettronici, violenti e volgari allo scopo di suscitare conflitti verbali all’interno della rete tra due o più utenti. • Harassment: caratteristica di questa tipologia di cyberbullismo sono le molestie, ossia azioni, parole o comportamenti, persistenti e ripetuti, diretti verso una persona specifica, che possono causare disagio emotivo e psichico. Come nel bullismo tradizionale, si viene a creare una relazione sbilanciata, nella quale la vittima subisce passivamente le molestie, o al massimo tenta, generalmente senza successo, di convincere il persecutore a porre fine alle aggressioni. • Cyberstalking: questo termine viene utilizzato per definire quei comportamenti che, attraverso l’uso delle nuove tecnologie, sono atti a perseguitare le vittime con diverse molestie, ed hanno lo scopo di infastidirle e molestarle sino a commettere atti di aggressione molto più violenti, anche di tipo fisico. Si tratta di un insieme di condotte persistenti e persecutorie messe in atto con la rete o i cellulari. • Denigration: distribuzione, all’interno della rete o tramite SMS, di messaggi falsi o dispregiativi nei confronti delle vittime, con lo scopo “di danneggiare la reputazione o le amicizie di colui che viene preso di mira”. • Impersonation: caratteristica di questo fenomeno è che il persecutore si crea un’identità fittizia con il nome di un’altra persona nota, usando una sua foto, creando un nuovo profilo parallelo, fingendo di essere quella persona per poi parlare male di qualcuno, offendere, farsi raccontare cose. Può anche accadere che il soggetto intruso, se in possesso del nome utente e della password della vittima invii dei messaggi, a nome di questa, ad un’altra persona, che non saprà che i messaggi che gli sono arrivati non sono, in realtà, stati inviati dal proprio conoscente, ma da una terza persona che si è impossessata dell’identità. In certi casi, il bullo modifica la password della vittima, impedendogli così l’accesso alla propria mail o account. Questa forma di aggressione, può creare problemi o, addirittura mettere in pericolo il vero proprietario dell’account. Non di rado questi casi vedono coinvolti per lo più ex partner rancorosi. • Tricky o Outing: la peculiarità di questo fenomeno risiede nell’intento di ingannare la vittima: il bullo tramite questa strategia entra prima in confidenza con la vittima, scambiando con essa informazioni intime e/o private, e una volta ottenute le informazioni e la fiducia della vittima, le diffonde tramite mezzi elettronici come internet, sms, etc. • Exclusion: consiste nell’escludere intenzionalmente un altro utente dal proprio gruppo di amici, dalla chat o da un gioco interattivo. L’esclusione dal gruppo di amici è percepita come una grave offesa, che è in grado di ridurre la popolarità tra il gruppo dei pari e quindi anche un eventuale “potere” ricoperto all’interno della cerchia di amici. • Happy slapping: (tradotto in: schiaffo allegro) è un fenomeno giovanile osservato per la prima volta nel 2004 in Inghilterra. È una forma di bullismo elettronico piuttosto recente, legata al bullismo tradizionale, in cui un gruppo di ragazzi scopre di divertirsi tirando ceffoni a sconosciuti, riprendendo il tutto con i videofonini. Dai ceffoni si è passati anche ad atti di aggressione e teppismo. Oggi l’happy slapping consiste in una registrazione video durante la quale la vittima è ripresa mentre subisce diverse forme di violenza, sia psichiche che fisiche per “ridicolizzare, umiliare e svilire la vittima”. Le registrazioni vengono effettuate all’insaputa della vittima e le immagini vengono poi pubblicate su internet e visualizzate da altri utenti.

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bullismo tradizionale a scuola

Le prepotenze avvengono per di più̀ a scuola o fuori della scuola.

I bulli di solito sono studenti o compagni di classe.

I testimoni delle azioni di prepotenza e di aggressività̀ sono i compagni o amici di scuola o degli altri posti frequentati dalla vittima e dal bullo.

La presenza di altri del gruppo facilita e a volte incoraggia i comportamenti di prevaricazione.

Il bullo tradizionale ha bisogno di dominare le relazioni interpersonali correlate con la visibilità̀, ovvero, dalla sua visibilità̀ e riconoscimento da parte del gruppo. Si tratta di norme sociali condivise che rappresentano anche l’identità̀ del gruppo.

Il bullo percepisce e vede le conseguenze del suo comportamento (consapevolezza cognitiva ma non emotiva) e di essa ne trova soddisfazione.

Deresponsabilizzazione, minimizzazione, attribuzione di colpa alla vittima da parte di chi commette le prepotenze: “Non è colpa mia, è uno scherzo”.

Nel bullismo tradizionale, sono solo i bulli ad eseguire i comportamenti aggressivi, la vittima raramente reagisce al bullo. Se reagisce (i così detti ‘bulli/vittime’) lo fa nei confronti di qualcuno percepito come più̀ debole.

Nel bullismo tradizionale i testimoni sono tendenzialmente passivi o incoraggiano il bullo. Raramente vanno a chiamare un adulto.

cyberbullismo

Le prepotenze online possono avvenire in qualsiasi momento e luogo in cui si è connessi.

I cyberbulli sono noti o apparentemente sconosciuti.

Il “materiale” usato dai cyberbulli può essere diffuso in tutto il mondo. Un commento o un’immagine o un video ‘postati’, possono essere potenzialmente in uso da milioni di persone.

Il bullo virtuale tende a fare ciò̀ che non avrebbe coraggio di fare nella vita reale se non avesse la ‘protezione’ del mezzo informatico.

Il cyberbullo approfitta della presunta invisibilità̀ attraverso la quale vuole ugualmente esprimere il proprio potere e dominio (N.B. ogni computer lascia le “impronte” che possono essere identificate dalla polizia postale).

Il bullo virtuale non vede le conseguenze delle proprie azioni, questo, in parte può̀ ostacolare la comprensione empatica della sofferenza provata dalla vittima, e limitarne la consapevolezza anche se non è questo quel che costituisce un freno al bullo.

Nel cyberbullismo si possono rilevare anche processi di depersonalizzazione, dove le conseguenze delle proprie azioni vanno prescritte agli avatar o le identità alterate utilizzate online.

Nel bullismo virtuale, anche la vittima che è tale nella vita reale o non gode di un alta popolarità̀ a livello sociale, può diventare un cyberbullo, anche nei confronti dello stesso bullo “tradizionale”.

Nel caso di cyberbullismo gli spettatori possono essere passivi o attivi (partecipare nelle prepotenze virtuali). La stessa vittima non ne parla quasi mai con un adulto, per vergogna, per paura delle conseguenze (mancato accesso al computer), perché́ sono sottovalutate le possibili conseguenze.