SAFELINE Rivelazione di metalli - METTLER TOLEDO · ferrosi e acciai inox magnetici all’interno...

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Riduzione della contaminazione da metalli Costruzione di un programma efficace Rivelazione di metalli SAFELINE Metal Detection

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Per ulteriori informazioniwww.mt.com/metaldetection

Mettler-Toledo S.p.A.Via Vialba 4220026 Novate Milanese (MI)ItaliaEmail: [email protected]

Soggetto a variazioni tecniche©01/2008 Mettler-Toledo Safeline LtdStampato nel Regno UnitoSLMD-UK-MDG07-IT-0108

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Le informazioni contenute in questo manuale hanno lo scopo di assistere i produttori nello sviluppo e nella realizzazione di efficaci soluzioni per la rivelazione di contaminanti metallici. METTLER TOLEDO SAFELINE LIMITED non garantisce la precisione né l’applicabilità delle informazioni contenute in questo documento e pertanto non è personalmente responsabile di danni alla proprietà né di lesioni personali, dirette o indirette, per danni e/o guasti che possano risultare da un errato utilizzo delle informazioni qui fornite.

i© 2008 Mettler-Toledo Safeline Ltd.

Indice Numero pagina

Introduzione 2

Selezione del sistema di rivelazione da metalli

Capitolo 1 - Introduzione alla rivelazione di contaminanti metallici 4

Capitolo 2 - Principali caratteristiche tecniche 10

Capitolo 3 - Fattori che limitano la sensibilità 14

Capitolo 4 - Progettazione e applicazioni dei sistemi 20

Progettazione di una soluzione efficace

Capitolo 5 - Ragioni per un programma di rivelazione metalli 30

Capitolo 6 - Progettazione di una soluzione efficace 34

Capitolo 7 - Prevenzione della contaminazione da metalli 36

Capitolo 8 - Selezione dei punti di controllo 40

Capitolo 9 - Sensibilità operativa 42

Capitolo 10 - Installazione e primo avviamento 46

Capitolo 11 - Convalida/verifica delle prestazioni 48

Capitolo 12 - Gestione prodotti sospetti e scartati 58

Capitolo 13 - Analisi dati e sviluppo programma 60

Capitolo 14 - Soluzioni di connettività 62

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La maggior parte delle aziende produttrici dei settori alimentari e farmaceutico ha l’esigenza di sistemi di rivelazione di metalli e li considera un fattore chiave per il raggiungimento di un efficiente sistema di controllo qualità. In un mercato sempre più competitivo, spinto dalle esigenze in continua evoluzione dei clienti, da normative industriali sempre più severe e dall’aumento di enti di controllo, negli ultimi anni l’importanza di un efficace sistema di rivelazione di contaminanti metallici ha raggiunto livelli massimi.

Tuttavia, la semplice installazione di rivelatori di metalli non garantisce necessariamente la produzione di un prodotto privo di contaminazioni, a meno che gli impianti non siano parte integrante di un efficace e completo programma di rivelazione. Questa guida contiene informazioni necessarie per assistere i produttori nella progettazione di soluzioni di questo tipo.

Un’efficace soluzione di rivelazione di contaminanti metallici può fornire protezione da prodotti difettosi ed eventuali ritiri dal mercato, aiutando a mantenere l’importante qualifica di produttori certificati e a ridurre i costi operativi globali Qualora si verifichi una situazione di controversia legale, questo programma fornisce prova del fatto che sono state applicate le precauzioni necessarie e il dovuto controllo nel processo di produzione La figura seguente sintetizza mostra i vantaggi derivanti dall’adozione di soluzioni di questo tipo.

Introduzione

Intro

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© 2008 Mettler-Toledo Safeline Ltd.

Input esterni

Efficace programma di rivelazione da metalliSelezione del sistema di rivelazione da metalli 1. Introduzione alla rivelazione di contaminanti metallici 2. Principali caratteristiche tecniche 3. Fattori che limitano la sensibilità 4. Progettazione e applicazione dei sistemi

Progettazione di una soluzione efficace 5. Ragioni per un programma di rivelazione metalli 6. Progettazione di una soluzione efficace 7. Prevenzione della contaminazione da metalli 8. Selezione dei punti di controllo 9. Sensibilità operativa10. Installazione e primo avviamento11. Convalida/verifica delle prestazioni12. Gestione prodotti sospetti e scartati13. Analisi dati e sviluppo programma14. Soluzioni di connettività

Clienti/Associazioni industriali Standard industriali Organismi legislativi

Consorzi di distributori, ad esempio BRC ed IFS

Normative dei distributoriNormative dei consumatori

Standard internazionali, ad esempio ISO 22000

Standard industriali, ad esempio HACCPNormativa SQF 1000/2000

GMP

Legislazione in materia di sicurezza alimentare

USDAFDA

Organismi di certifi cazione

Vantaggi per il produttore, il distributore e il consumatore

Precauzioni ragionevoli

Dovuta importanza

Riduzione dei costi derivanti da guasti

Protezione da eventuali ritiri dal mercato/reclami

Fiducia dei distributori

Protezione del marchio

Mantenimento dello status della certifi cazione

Mantenimento della condizione di fornitore approvato

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Questa guida fornisce un preciso punto di riferimento per tutti coloro che sono coinvolti nel settore della sicurezza dei prodotti alimentari, offrendo una visione completa, dai principi di base alla realizzazione di un programma completo di rivelazione di metalli.

I Capitoli da 1 a 4 forniscono una panoramica sul funzionamento dei rivelatori di metalli, la descrizione di importanti caratteristiche tecniche, una breve descrizione dei fattori che potrebbero limitare le prestazioni dei sistemi e della possibilità di integrazione in linea dei rivelatori di metalli e dei sistemi di espulsione.

I Capitoli da 5 a 14 proseguono spiegando che installare semplicemente un sistema di rivelazione da contaminanti metallici non è sufficiente: è necessario un programma di rivelazione completo e vengono poi spiegati in dettaglio gli elementi chiave di una tale soluzione.

In tutta la guida vengono utilizzati i rimandi a margine per attirare l’attenzione su punti di particolare interesse. Di seguito vengono descritti i simboli utilizzati e i relativi significati:

Simbolo Signifi catoAttenzione - un’azione che potrebbe provocare un funzio-namento o un utilizzo scorretto del sistema di rivelazione da metalli

Migliore prassi - una pratica operativa che può essere considerata la migliore al momento della pubblicazione

Registro - evidenzia la creazione e il mantenimento di registri pertinenti per dimostrare il funzionamento effi ciente di un programma di rivelazione da metalli

© 2008 Mettler-Toledo Safeline Ltd.

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Capitolo 1Introduzione alla rivelazione di contaminanti metalliciPer poter prendere decisioni corrette sui sistemi di rivelazione da metalli, è importante conoscere i principali componenti del sistema e i principi di funzionamento. Questo capitolo ha l’obiettivo di offrire una panoramica generale e di sviluppare una conoscenza, che si può approfondire nei capitoli successivi, sulla tecnologia della rivelazione da metalli, sulle funzioni e sulle prestazioni dei sistemi.

1.1 Fonti di contaminazione da metalli

Le fonti di contaminazione sono numerose e nemmeno i controlli più severi riescono ad evitare incidenti occasionali. Le buone procedure di lavoro minimizzano l’eventualità che particelle metalliche entrino nel ciclo produttivo, mentre la progettazione corretta dei sistemi e una adeguata selezione ottimizzano la possibilità di rivelare e scartare in modo affidabile ciò che è necessario.

Normalmente la contaminazione è imputabile a quattro fonti:

Materie primeTra gli esempi tipici ritroviamo targhette metalliche e proiettili di piombo nelle carni, filamenti nel frumento, fili di setaccio nei materiali in polvere, pezzi di trattore nelle verdure, ami nei pesci, punti metallici dai contenitori.Effetti personaliBottoni, penne, gioielli, monete, chiavi, pinze per capelli, puntine da disegno, spilli, clips, eccetera.Contaminanti dovuti alla manutenzionecacciaviti e utensili analoghi, trucioli e sfridi di saldatura a seguito di riparazioni, spezzoni di fili di rame a seguito di riparazioni elettriche, oggetti vari rimasti dopo una pulizia non accurata o per incuria e schegge di metallo a seguito di riparazioni di tubi.Lavorazioni interne all’impiantoIl pericolo di contaminazione si presenta ogni qualvolta che il prodotto viene manipolato o sottoposto a un processo. Frantoi, miscelatori, frullatori, affettatrici e sistemi di trasporto: fanno tutti la loro parte. Tra gli esempi si ritrovano pezzi di oggetti rotti, schegge da fresatrici e fogli metallici provenienti dai prodotti resi.

L’identificazione della probabile fonte di contaminazione è una fase importante nello sviluppo di un programma globale di rivelazione da metalli.

1.2. Che cos’è un sistema di rivelazione di metalli?

Un sistema industriale di rivelazione di metalli è parte importante di un sistema utilizzato per rivelare e scartare eventuali contaminazioni metalliche. Quando è installato e utilizzato in modo adeguato, permette di ridurre il pericolo della contaminazione da metalli e migliora la sicurezza dei prodotti alimentari. Un sistema di rivelazione di metalli tipico è composto dalle seguenti quattro parti principali:

Bobina o “testa” di rivelazioneI più attuali rivelatori di metalli rientrano in una delle due categorie principali. Il primo tipo impiega una testa di rivelazione a “bobina bilanciata”. I rivelatori di questo tipo possono rilevare qualsiasi tipo di contaminante metallico compresi quelli ferrosi, non ferrosi e acciai inox, in prodotti freschi e congelati. I prodotti da controllare possono essere confezionati o meno o anche essere avvolti in pellicole metallizzate. Il secondo tipo di rivelatore utilizza magneti permanenti in una testa di rivelazione (Ferrous-in-Foil). Queste teste di rivelazione possono rilevare solo materiali ferrosi e acciai inox magnetici all’interno di prodotti freschi o congelati confezionati in fogli di alluminio.

Benché si riconosca l’esistenza di altre tecniche, questa guida si concentra principalmente sul tipo di rivelatore a “bobina bilanciata” e in misura molto ridotta sulle tecnologie “Ferrous-In-Foil” (FIF).

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Le teste di rivelazione sono prodotte praticamente in qualsiasi misura per adattarsi al prodotto da ispezionare. Possono essere rettangolari o rotonde e si possono montare in orizzontale, verticale o inclinate. Ognuna è dotata di un foro attraverso il quale passa il prodotto, detto “apertura”. Quando la testa del rivelatore rileva una contaminazione da metalli invia un segnale al sistema di controllo elettronico.

Interfaccia operatore/quadro di controlloL’interfaccia operatore è il front-end del sistema di controllo elettronico e spesso è montata direttamente sulla testa di rivelazione. Tuttavia, se la testa di rivelazione è troppo piccola o se è installata in una posizione scomoda o inaccessibile, la si può montare in remoto mediante cavi di connessione.

Sistema di trasportoIl sistema di trasporto serve per movimentare il prodotto attraverso l’apertura; più comunemente si tratta di un nastro trasportatore, oppure di un convogliatore in plastica con il rivelatore inclinato o di un tubo non metallico, montato orizzontalmente o verticalmente per ispezionare polveri e liquidi.

Sistema automatico di espulsioneSpesso si dota il sistema di trasporto di un dispositivo automatico di espulsione per rimuovere qualsiasi prodotto contaminato dalla linea di produzione. Esistono diversi modelli disponibili, tra cui getti d’aria, cilindri spintori, drop flaps, ecc. Il tipo di dispositivo di espulsione installato dipende dalle caratteristiche del prodotto da ispezionare (vedere Capitolo 4 di questa guida).

Altre caratteristicheOltre alle quattro parti principali di un sistema di rivelazione, possono essere inclusi anche altri elementi importanti, quali:

Un contenitore (preferibilmente da chiudere a chiave) fissato al lato del trasportatore, per raccogliere e trattenere il prodotto espulsoUn coperchio che ricopra totalmente il rivelatore e il dispositivo di espulsioneUn allarme di sicurezza integrato che si attiva in caso di guasto del rivelatoreUn dispositivo di conferma dell’espulsione, con sensori e timer, per confermare che il prodotto contaminato è stato effettivamente espulso dalla lineaUn allarme visivo e/o sonoro per richiamare gli operatori in altre occasioni, ad esempio un avviso automatico che segnala quando un rivelatore necessita di manutenzione o quando il contenitore degli scarti è pieno.

1.3 Quando si può usare un sistema di rivelazione di metalli?

I rivelatori di metalli si possono inserire in varie fasi di un processo produttivo:

Ispezione in linea di prodotti sfusiElimina il metallo prima che sia frantumato in pezzi più piccoliProtegge i macchinari di produzione dai danniEvita lo spreco di prodotti e materiali da imballaggio, che avverrebbe scartando in un secondo tempo un prodotto finito di valore superiore

Esempi tipici sono l’ispezione dei prodotti sfusi, quali blocchi di carne prima della macinatura, ingredienti per farciture di pizze e derivati di cereali.

Ispezione prodotti finitiNessun pericolo di contaminazione successivaGaranzia di conformità alle normative di assicurazione qualità dei distributori e dei consumatori

L’ispezione combinata sia del prodotto sfuso e che di quello finito fornisce una protezione ottimale.

I tipi più comuni di contaminazione da metalli in una vasta gamma di settori comprendono la contaminazione ferrosa (ferro), non ferrosa (ottone, rame, alluminio, piombo) e di vari tipi di acciaio inox. Tra questi contaminanti, il metallo ferroso è il più facile da rilevare e rivelatori relativamente semplici, o persino i separatori magnetici, possono ottenere buoni risultati.

Le leghe di acciaio inox sono largamente impiegate nell’industria alimentare, ma spesso sono le più difficili da rilevare, soprattutto i gradi non magnetici comuni quali 316 e 304. I metalli non ferrosi quali ottone, rame e piombo normalmente si trovano tra questi due estremi, nonostante che con rivelatori di metalli di grandi dimensioni operanti a frequenze elevate i metalli non ferrosi siano più difficili da rilevare dell’acciaio inox non magnetico. Solo i rivelatori di metalli con un sistema a “bobina bilanciata” a corrente alternata sono in grado di rilevare piccole particelle di metallo non ferroso e di acciaio inox non magnetico

1.4. Sistema a bobina bilanciata

1.4.1 Principi fondamentali di funzionamento

Tre bobine sono avvolte su un telaio non metallico o former, ognuna esattamente parallela alle altre (Figura 1.1). La bobina centrale (trasmettitore) è alimentata con corrente elettrica ad alta frequenza che genera un campo magnetico. Le due bobine su ogni lato della bobina centrale fungono

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da ricevitori. Poiché queste due bobine sono identiche e alla stessa distanza dal trasmettitore, in ognuna di esse è indotta la stessa tensione. Quando le bobine vengono collegate in opposizione, queste tensioni si annullano avendo come risultato una “potenza d’uscita zero”.

Quando una particella di metallo passa attraverso la struttura a bobine, il campo magnetico ad elevata frequenza viene disturbato prima vicino a una bobina ricevente e poi accanto all’altra. Questa azione altera la tensione generata in ogni ricevitore (in nano-volt). Questa variazione di bilanciamento origina un segnale che può essere elaborato, amplificato e successivamente utilizzato per rilevare la presenza del metallo indesiderato (Figura 1.2).

L’elettronica di controllo infatti divide il segnale ricevuto in due componenti separate, magnetico e conduttivo, che sono perpendicolari tra di loro. Il vettore risultante, denominato “segnale di prodotto” possiede una grandezza e un angolo di fase. Molti prodotti da ispezionare possono avere naturalmente al loro interno una o entrambe le caratteristiche denominate “effetto prodotto” che il rivelatore deve eliminare o ridurre per identificare il contaminante metallico. La maggior parte dei rivelatori di metalli è dotata di un mezzo per raggiungere questo scopo, che spesso viene definito “controllo di fase”.

Per evitare che segnali elettrici presenti nell’ambiente generati da impianti possano disturbare il rivelatore, la

struttura completa della bobina viene montata all’interno di un involucro metallico con un’apertura al centro per consentire il passaggio del prodotto. Questo involucro è normalmente costruito in alluminio (per applicazioni in assenza di umidità) o acciaio inox (per applicazioni a contatto con liquidi). L’involucro metallico costituisce una protezione, oltre che aggiungere robustezza e rigidità alla struttura, un fattore fondamentale per un efficace funzionamento del rivelatore.

Per progettare rivelatori di metalli affidabili e stabili sono essenziali particolari tecniche meccaniche ed elettroniche.

1.4.2 Tecniche meccaniche

L’involucro metallico ha un effetto sullo stato di bilanciamento del campo magnetico e qualsiasi movimento relativo alle bobine può provocare un falso segnale. Inoltre, movimenti microscopici delle bobine l’una rispetto all’altra, anche nell’ordine di un micron, possono causare un segnale sufficiente a provocare un falso scarto. Uno dei principali problemi di progettazione per i costruttori di rivelatori di metalli è quello di studiare un sistema totalmente rigido e stabile, immune da vibrazioni provenienti da motori, pulegge, dispositivi di espulsione, variazioni termiche, trasporto e macchinari situati nelle immediate vicinanze.

Rappresentano fattori chiave la selezione del materiale, le caratteristiche delle bobine e la struttura. Per aumentare ulteriormente la rigidità meccanica, la maggior parte dei costruttori riempie l’involucro del rivelatore con un materiale al fine di evitare il movimento relativo dell’involucro metallico rispetto alle bobine (noto come “potting”), che agevola la produzione di un’unità in grado di funzionare alla massima sensibilità in condizioni lavorative abituali. La qualità del potting è fondamentale per le prestazioni del rivelatore di metalli.

1.4.3 Tecniche elettroniche

Le caratteristiche di costruzione meccanica permettono di minimizzare i falsi segnali dovuti ai movimenti delle bobine e dell’involucro e forniscono una stabilità duratura anche in ambienti ostili. Tuttavia, variazioni termiche, accumulo di prodotto nell’apertura, invecchiamento dei componenti elettrici e lenti cambiamenti nella struttura meccanica contribuiscono anche allo squilibrio della tensione, ma possono essere eliminati mediante varie tecniche elettroniche. La funzione di bilanciamento automatico controlla l’eventuale squilibrio di tensione e lo corregge automaticamente riportando il valore a zero. In questo modo si elimina l’esigenza da parte dell’operatore della messa a punto periodica e si garantiscono sempre elevate prestazioni del rivelatore.

Il controllo a cristalli di quarzo, ora standard sui rivelatori di metalli, controlla la frequenza dell’oscillatore con grande

Figura 1.1

Flusso dei prodotti

Ricevitore Ricevitore

Trasmettitore

Bobina avvolta (ritagliata)

Potenza d’uscita

Figura 1.2

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precisione per evitare la deriva. Tuttavia, per contrastare le variazioni che si verificano nei componenti elettronici al variare della temperatura, è necessaria un’ulteriore compensazione elettronica.

La funzione di bilanciamento automatico e il controllo a cristalli di quarzo di per sé, non consentono al rivelatore di rilevare i pezzi metallici più piccoli, però consentono di mantenere la sensibilità costante senza richiedere l’attenzione dell’operatore e senza generare falsi segnali di espulsione. Per ottenere prestazioni elevate a lungo termine, il controllo automatico del bilanciamento, il controllo al quarzo, la compensazione della temperatura e il potting delle teste sono tutti fattori essenziali.

1.4.4 Zona libera da metalli (Metal Free Zone - MFZ)

La maggior parte del campo magnetico ad elevata frequenza del rivelatore è contenuta nell’involucro metallico dell’unità di rivelazione. Inevitabilmente, si verificano perdite del campo magnetico dall’apertura del rivelatore: l’effetto delle perdite del campo magnetico nella parte metallica circostante può influenzare le prestazioni del rivelatore e può causare errori nel processo di ispezione.

Per ottenere ottimi risultati nella rivelazione di metalli, l’area che circonda l’apertura del rivelatore nota come “Metal Free Zone” (MFZ - zona libera da metalli) deve essere mantenuta libera da qualsiasi metallo. Le dimensioni della MFZ dipendono dall’altezza dell’apertura (Figura 1.3), dal tipo di rivelatore e dalla sensibilità. Oggetti metallici fissi possono essere ubicati più vicino al rivelatore rispetto a oggetti metallici in movimento.

Normalmente la MFZ viene specificata nelle istruzioni di installazione del costruttore. Valori tipici calcolati sono 1,5 x altezza dell’apertura per oggetti metallici fissi e 2,0 x altezza dell’apertura per oggetti metallici in movimento. L’adeguata osservazione di queste indicazioni durante l’installazione assicura prestazioni di rivelazione coerenti e attendibili.

Quando lo spazio è ristretto, come in presenza di un nastro trasportatore corto, o quando l’installazione avviene tra una multitesta pesatrice e una confezionatrice verticale,

può essere necessario utilizzare un’unità speciale in una zona priva di metalli molto più ridotta: questa è la tecnologia “Zero Metal Free Zone” (ZMFZ - zona libera da metalli pari a zero).

1.5 Rivelazione Ferrous-in-Foil (FIF)

Quando il prodotto da ispezionare è confezionato all’interno di un pacco o in fogli di alluminio non è consigliabile un rivelatore di metalli con sistema a bobina bilanciata. Tuttavia, è disponibile un modello di rivelatore in grado di eliminare l’effetto del foglio di alluminio, mantenendo un’elevata sensibilità a piccoli pezzi di contaminanti in metallo ferroso e acciaio inox magnetico. Le Figure 1.4 e 1.5 illustrano il principio operativo di base.

Quando una particella metallica si avvicina al rivelatore, raggiunge un campo magnetico potente che la magnetizza. Mentre questa particella magnetizzata attraversa la bobina singola, avvolta intorno al former, si genera una piccola tensione, che è successivamente amplificata. I rivelatori di metalli Ferrous-In-Foil sono molto più sensibili al materiale magnetico rispetto a quello non magnetico, ma nella pratica è necessario ridurre la sensibilità del rivelatore a causa del segnale prodotto proveniente dal foglio di alluminio e spesso ciò rappresenta un limite alle prestazioni.

1.6 Modalità di rivelazione

Quando una particella metallica attraversa un rivelatore a bobina bilanciata, si genera un segnale di uscita massimo mentre passa sotto la prima bobina, scende a zero quando raggiunge la bobina centrale e aumenta di nuovo al massimo quando passa sotto la terza bobina. Il segnale inizia a intensificarsi quando il metallo è a una certa distanza dalla bobina. Un pezzo di metallo di grandi dimensioni può influenzare la bobina prima ancora di

Figura 1.3

MFZ MFZ

MFZ

Aperture Height

MFZ

MFZ

MFZ

Altezza dell’apertura

Figura 1.4

Figura 1.5

Magneti

Magneti

Uscita

Flusso prodotto

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MAGNETI

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raggiungere il rivelatore. La Figura 1.6 illustra il segnale generato da un pezzo di metallo grande e da uno piccolo. Ciò è valido per tutti i tipi di rivelatori.

Tuttavia, esistono due metodi alternativi di interpretare o elaborare questo segnale di uscita che risultano in caratteristiche del rivelatore differenti. Uno è noto come rivelazione dell’ampiezza, l’altro come rivelazione “Zero Crossover”.

1.6.1 Rivelazione dell’ampiezza

Quando il segnale dalla particella metallica supera un livello di innesco prestabilito, il rivelatore si attiva. La Figura 1.6 mostra che un grande pezzo di metallo supera il livello di innesco e pertanto viene rilevato prima di un pezzo di metallo piccolo. Con la rivelazione dell’ampiezza, un pezzo di metallo grande viene rilevato prima e viene così scartata una quantità maggiore di prodotto buono.

1.6.2 Rivelazione Zero Crossover

Questo metodo offre un segnale di rilevamento dal metallo quando il segnale cambia polarità, da +ve a -ve o viceversa. La Figura 1.6 illustra che ciò accade sempre nello stesso punto, sotto la bobina centrale, indipendentemente dalla dimensione del metallo. Grazie a questo metodo si può determinare con precisione il punto di rivelazione, indipendentemente dalle dimensioni del metallo, e si può così ridurre al minimo il volume del prodotto scartato.

1.6.3 Contaminanti metallici multipliIl principale inconveniente del metodo Zero Crossover consiste nel fatto che non è infallibile. In una normale linea di produzione, è frequente che non si verifichi alcuna contaminazione per un lungo periodo e poi che parecchi contaminanti passino tutti insieme, come quando si rompe un vaglio o un tritacarne. Se a un pezzo di metallo segue un secondo pezzo e i metalli sono di dimensioni diverse, il rivelatore Zero Crossover può essere “ingannato” e il pezzo più piccolo può non essere rilevato.

La Figura 1.7 illustra il segnale proveniente da un pezzo piccolo “A” seguito da un pezzo più grande “B”. Il rivelatore non vede i due segnali separati, ma il segnale risultante combinato “C”. Si può notare che, prima che il segnale “C” possa cambiare polarità ed essere rilevato, gli effetti del secondo pezzo hanno maggiore potenza. Perciò il primo pezzo non viene rilevato. Se arriva un terzo pezzo, i primi due possono non essere rilevati e così via. Ciò rappresenta una grave limitazione del metodo Zero Crossover.

1.6.4 Rivelazione inversa

I rivelatori di metalli possono anche essere utilizzati per verificare che un oggetto metallico “definito” sia presente in un prodotto confezionato. Ad esempio, uno specifico “componente del prodotto” o un particolare “omaggio” in metallo. Ciò si ottiene solitamente invertendo l’azione del timer di espulsione in modo che il prodotto non contenente metallo venga scartato mentre il prodotto contenente metallo venga accettato. Con questo tipo di applicazione è importante controllare il prodotto sia prima che dopo il processo nel quale l’oggetto metallico viene introdotto, per essere certi che l’oggetto metallico rivelato in uscita sia effettivamente l’oggetto desiderato e non un contaminante metallico.

Figura 1.7

AmplitudeDetection

Large particledetected here

Small particledetected here

Zero CrossBoth particles detected here

Trigger Level

Figura 1.6

Livello di innesco

Ampiezza di rivelazione

Particella grande rilevata

Particella piccola rilevata Zero crossover

Entrambe le particelle rilevate

Large particle

Small particle

Resulting Signal

A

B

C

Particella piccola

Particella grande

Segnale risultante

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Note

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