SABATO 3 APRILE 2021 Economia

18
LA PROVINCIA 9 SABATO 3 APRILE 2021 LECCO CHRISTIAN DOZIO Il settore del mobile in provincia di Lecco può non ap- parire tra quelli strategici, ma ha un peso particolarmente im- portante, considerato che a fine 2020 contava 121 imprese atti- ve per un totale di 527 addetti. A studiare l’andamento del comparto su scala lariana è sta- ta la Camera di Commercio, che ha preso in esame il trend dell’ultimo quinquennio per delinearne lo stato di salute. Considerando entrambe le province, le realtà che operano in questo comparto sono com- plessivamente 1.052 (gran par- te delle quali comasche, 931) e rappresentano l’1,6% delle aziende iscritte all’anagrafe dell’ente camerale (il 2,2% del totale di quelle comasche, men- tre l’incidenza di questo settore rispetto al totale lecchese è del- lo 0,5%). Le stesse sono pari al 23,5% del totale lombardo del settore (20,8% Como e 2,7% Lecco). Il peso del comparto nella nostra regione rispetto al totale delle Il settore FONTE: Elaborazioni Ufficio Studi e Statistica Camera di Commercio di Como-Lecco su dati Infocamere Provincia Imprese attive Imprese attive settore mobili % imprese settore mobili Totale addetti Totale addetti mobili % addetti 83.855 104.822 42.423 25.780 22.933 14.387 34.991 305.192 64.053 41.060 13.661 58.067 65.356 811.224 5.133.881 389 326 931 72 121 46 75 797 1.409 50 75 192 1.052 4.483 20.529 0,5 0,3 2,2 0,3 0,5 0,3 0,2 0,3 2,3 0,1 0,6 0,3 1,6 0,6 0,4 394.784 453.142 179.893 108.555 105.164 60.235 149.535 1.542.392 261.843 134.357 56.920 261.123 285.057 3.707.943 17.713.227 2.540 1.795 7.002 301 527 207 601 2.528 9.015 146 312 653 7.529 25.627 124.512 0,6 0,4 3,9 0,3 0,5 0,3 0,4 0,2 3,4 0,1 0,5 0,3 2,6 0,7 0,7 BERGAMO BRESCIA COMO CREMONA LECCO LODI MANTOVA MILANO MONZA B.ZA PAVIA SONDRIO VARESE COMO+LECCO LOMBARDIA ITALIA Consistenza delle imprese e degli addetti del settore mobile nelle province lombarde Incidenza % su totale imprese e sul totale addetti al 31/12/2020 Settore del mobile L’occupazione nel 2020 ha tenuto La realtà lariana. A fronte di un netto calo comasco lo scorso anno Lecco ha registrato 47 assunzioni in più Rispetto al 2016 si sono però registrate 12 chiusure imprese è pari allo 0,6% (contro lo 0,4% italiano). Andando al- l’inizio del lustro analizzato, il 2016 si era aperto con una quo- ta lariana del comparto pari al- l’1,8% (2,5% a Como e 0,6% a Lecco), mentre la percentuale sulle imprese lombarde era del 24,3% (rispettivamente, 21,6% e 2,7%). Inalterato invece il pe- so della produzione di mobili sul totale lombardo e italiano. Quarti in Lombardia Stringendo il focus sull’ultimo anno (da fine 2019 a fine 2020), il territorio lecchese ha saputo mantenere la propria fisiono- mia in relazione a questo setto- re, mentre Como ha subìto una sensibile contrazione, perden- do 30 aziende anche a causa della pandemia (-3,1%, a fronte del -2,8% regionale e del -1,7% nazionale). Rispetto a inizio 2016, per l’area lariana il calo è stato del 12,6%, pari a una diminuzione di 152 unità, con la sponda co- masca a pagare il prezzo più al- to in termini di cessazioni: -140 unità produttive (-13,1%), con- tro le 12 chiusure lecchesi. Il ca- lo percentuale lecchese (-9%) è in linea con quelli lombardo (-9,5%) e nazionale (-9%). A fine 2020, Como si posizio- nava al 2° posto sia nella gra- duatoria regionale che in quella nazionale per quota di imprese del comparto mobili rispetto al totale delle imprese attive (sempre dietro a Monza Brian- za), mentre Lecco occupava il 22° posto nazionale e il 4° re- gionale (dietro anche a Son- drio). All’inizio del 2016 Monza Brianza era al 2° posto, mentre le due province lariane occupa- vano la prima e la ventunesima piazza tra le province italiane (Lecco era terza in Lombardia). In controtendenza Sul fronte occupazionale, a fine 2020 il comparto dei mobili la- riano occupava 7.529 addetti, pari al 2,6% della forza lavoro totale impiegata in loco. Quelli delle aziende lecchesi erano 527 (pari allo 0,5% del to- tale provinciale), mentre le im- prese comasche davano lavoro a 7.002 persone (3,9%). Rispet- to al 1° gennaio 2016, il numero degli addetti lariani è diminuito dell’8,2%. In questo senso, l’emorragia maggiore si è registrata a Lecco, dove i termini assoluti sono in- feriori rispetto a quelli di Como (185 lavoratori in meno rispet- to ai 485 di Como), ma inevita- bilmente incidono in modo più consistente sul totale (-26% contro il -6,5% comasco). Que- sto, a fronte del -5,2% lombardo e del -2,4% italiano. In controtendenza, invece, il 2020 per Lecco, dove gli addetti sono aumentati di 47 unità (+9,8%), mentre a Como sono diminuiti (-60, -0,8%). ©RIPRODUZIONE RISERVATA n Balzo in avanti degli occupati dopo un 2019 segnato invece da un forte calo Il settore del mobile ha un forte peso nell’ambito dell’artigianato lariano. Le aziende artigiane attive in questo comparto a fine 2020 erano infatti 751 (di cui 657 a Como e 94 a Lecco), pari al 3,2% delle 23.760 imprese artigiane iscritte all’anagrafe camerale (rispettiva- mente 4,3% e 1,1%). Lo scorso anno, questa tipologia di azienda è diminuita del 2,7% (-21 unità), contro il -1,9% regionale e il -1,6% nazionale, mentre nei con- fronti di inizio 2016 il calo lariano è stato del 15,1% (contro il -10,5% della Lombardia e il -10,2% dell’Ita- lia). Nel dettaglio, a fronte di un calo registrato sulla sponda coma- sca (-3,4%, -23 unità), su quella lecchese si è registrato un lieve incremento, con due nuove aper- ture che hanno fatto segnare un aumento del settore di 2,2 punti. Alla fine dello scorso anno, Como si piazzava al 2° posto nella gradua- toria regionale e nazionale per quota di imprese artigiane del comparto mobili rispetto al totale delle attive (sempre dietro a Monza Brianza), mentre Lecco otteneva il 23° in Italia e il 4° in Lombardia (dietro anche a Son- drio). All’inizio del 2016 le due province lariane occupavano il 2° e il 28° posto tra quelle italiane. Venendo all’interscambio interna- zionale, in provincia di Como l’export del settore è pari al 12,1% del totale e rappresenta il 25,5% delle esportazioni regionali del comparto. A Lecco, invece, la quota delle esportazioni di questo setto- re è dello 0,7% e le stesse sono diminuite del 19,7% (contro il -8,9% dell’export complessivo), pari a -6,7 milioni di euro; la quota lec- chese dell’export di mobili sul totale regionale è pari all’1,2%. Guardando invece all’import, sul territorio comasco la voce pesa il 2% delle importazioni totali. A Lecco le importazioni di questo settore rappresentano lo 0,1% del totale (il valore assoluto cresce di 1,3 milioni di euro: +115,3%, contro il -10,1% dell’import complessivo). La quota sul totale regionale dell’import di mobili è pari allo 0,5%. C.DOZ. I dati del settore Le aziende artigiane sono un centinaio ment) che si occupa dello svi- luppo dello spirito imprendito- riale. «Proponiamo tutte queste iniziative perché, al di là del pe- riodo in cui ci troviamo, anche le nostre piccole e medie imprese metalmeccaniche stanno viven- do la rivoluzione tecnologica, digitale e innovativa che richie- de l’inserimento di nuove com- petenze e nuove professioni». «E ormai conosciamo tutti i problemi non solo di ordine qualitativo - ha proseguito -, per la mancata corrispondenza tra le competenze richieste e quelle disponibili, ma anche quantita- tivo, perché di figure professio- nali non ce ne sono a sufficien- za». C.Doz. «Sotto questo aspetto orga- nizziamo e partecipiamo a eventi di orientamento e di svi- luppo dello spirito imprendito- riale con stakeholder pubblici e privati. Collaboriamo tanto con la Provincia di Lecco, in partico- lare rispetto all’organizzazione dei giovedì dell’orientamento dedicati alle scuole medie». Api è partner anche di eventi post diploma di orientamento al lavoro e di tante altre attività con enti come l’Informagiovani in questo caso, ma anche come la Comunità Montana Lario Orientale Valle San Martino (con sui si sta organizzando un’iniziativa per fine aprile), con le scuole secondarie, come la Ima di Lecco, e con un ente non profit (Junior Achieve- nulla è precluso solo in funzione del genere. Se si ha la passione per le materie tecniche e scien- tifiche bisogna coltivarla, se- guendo le proprie inclinazioni e i propri talenti senza farsi spa- ventare dalle statistiche, che so- no solo numeri. Speriamo che questo concetto sia passato, col nostro webinar, tra le ragazze che hanno partecipato». Tiziana Montana fa parte an- che dell’Ufficio formazione del- l’associazione di via Pergola. Una struttura importante, con- siderato il fatto che l’avvicina- mento delle giovani generazioni al mercato del lavoro in modo il più coerente possibile rispetto alle esigenze del tessuto produt- tivo è strategico per lo sviluppo dell’economia territoriale. Ileana Malavasi, innovation manager di Apitech, Elena Del Piero, responsabile di produzio- ne dell’associata Tag srl-Tratta- menti termici in vuoto e Silvia Corbetta, imprenditrice dell’as- sociata Rosval srl. «L’obiettivo di questo evento - ci ha spiegato Tiziana Monta- na, referente per i settori Scuola e Inserimento lavorativo del- l’area Risorse umane di Api - era proporre modelli positivi per trasmettere il messaggio che delle ragazze nell’ambito delle Stem (Science, Technology, En- gineering, Mathematics) aiu- tandole a operare scelte consa- pevoli, non dettate da precon- cetti o stereotipi di genere”. Il webinar è infatti stato se- guito da una trentina di persone che ha avuto modo di ascoltare dalla loro viva voce le esperienze di tre donne che in un mondo troppo spesso considerato ma- schile operano con successo. I riflettori si sono accesi infatti su L’iniziativa L’associazione di via Pergola ha organizzato il webinar facendo sentire le storie di tre esperienze di successo Ha riscosso una buona partecipazione e parecchio in- teresse l’appuntamento che Api Lecco e Sondrio ha organizzato insieme a Informagiovani Lec- co sul tema “Le donne nell’inno- vazione. Far crescere il numero “Le donne nell’innovazione” L’Api e quei modelli positivi Economia [email protected] Tel. 0341 357411 Fax 0341 368547 [email protected] Tel. 0342 535511 Fax 0342 535553

Transcript of SABATO 3 APRILE 2021 Economia

Page 1: SABATO 3 APRILE 2021 Economia

LA PROVINCIA 9SABATO 3 APRILE 2021

LECCO

CHRISTIAN DOZIO

Il settore del mobile inprovincia di Lecco può non ap-parire tra quelli strategici, ma ha un peso particolarmente im-portante, considerato che a fine2020 contava 121 imprese atti-ve per un totale di 527 addetti.

A studiare l’andamento delcomparto su scala lariana è sta-ta la Camera di Commercio, che ha preso in esame il trend dell’ultimo quinquennio per delinearne lo stato di salute.

Considerando entrambe leprovince, le realtà che operano in questo comparto sono com-plessivamente 1.052 (gran par-te delle quali comasche, 931) e rappresentano l’1,6% delle aziende iscritte all’anagrafe dell’ente camerale (il 2,2% del totale di quelle comasche, men-tre l’incidenza di questo settorerispetto al totale lecchese è del-lo 0,5%).

Le stesse sono pari al 23,5%del totale lombardo del settore (20,8% Como e 2,7% Lecco). Il peso del comparto nella nostra regione rispetto al totale delle

Il settore

FONTE: Elaborazioni Ufficio Studi e Statistica Camera di Commercio di Como-Lecco su dati Infocamere

ProvinciaImprese

attive

Imprese

attive settore

mobili

% impresesettoremobili

Totaleaddetti

Totaleaddettimobili

% addetti

83.855

104.822

42.423

25.780

22.933

14.387

34.991

305.192

64.053

41.060

13.661

58.067

65.356

811.224

5.133.881

389

326

931

72

121

46

75

797

1.409

50

75

192

1.052

4.483

20.529

0,5

0,3

2,2

0,3

0,5

0,3

0,2

0,3

2,3

0,1

0,6

0,3

1,6

0,6

0,4

394.784

453.142

179.893

108.555

105.164

60.235

149.535

1.542.392

261.843

134.357

56.920

261.123

285.057

3.707.943

17.713.227

2.540

1.795

7.002

301

527

207

601

2.528

9.015

146

312

653

7.529

25.627

124.512

0,6

0,4

3,9

0,3

0,5

0,3

0,4

0,2

3,4

0,1

0,5

0,3

2,6

0,7

0,7

BERGAMO

BRESCIA

COMO

CREMONA

LECCO

LODI

MANTOVA

MILANO

MONZA B.ZA

PAVIA

SONDRIO

VARESE

COMO+LECCO

LOMBARDIA

ITALIA

Consistenza delle imprese e degli addetti del settore mobile nelle province lombardeIncidenza % su totale imprese e sul totale addetti al 31/12/2020Settore del mobile

L’occupazionenel 2020 ha tenutoLa realtà lariana. A fronte di un netto calo comasco

lo scorso anno Lecco ha registrato 47 assunzioni in più

Rispetto al 2016 si sono però registrate 12 chiusure

imprese è pari allo 0,6% (controlo 0,4% italiano). Andando al-l’inizio del lustro analizzato, il 2016 si era aperto con una quo-ta lariana del comparto pari al-l’1,8% (2,5% a Como e 0,6% a Lecco), mentre la percentuale sulle imprese lombarde era del 24,3% (rispettivamente, 21,6% e 2,7%). Inalterato invece il pe-so della produzione di mobili sul totale lombardo e italiano.

Quarti in Lombardia

Stringendo il focus sull’ultimo anno (da fine 2019 a fine 2020),il territorio lecchese ha saputo mantenere la propria fisiono-mia in relazione a questo setto-re, mentre Como ha subìto unasensibile contrazione, perden-do 30 aziende anche a causa della pandemia (-3,1%, a frontedel -2,8% regionale e del -1,7% nazionale).

Rispetto a inizio 2016, perl’area lariana il calo è stato del 12,6%, pari a una diminuzione di 152 unità, con la sponda co-masca a pagare il prezzo più al-to in termini di cessazioni: -140unità produttive (-13,1%), con-tro le 12 chiusure lecchesi. Il ca-lo percentuale lecchese (-9%) èin linea con quelli lombardo (-9,5%) e nazionale (-9%).

A fine 2020, Como si posizio-nava al 2° posto sia nella gra-duatoria regionale che in quellanazionale per quota di impresedel comparto mobili rispetto altotale delle imprese attive

(sempre dietro a Monza Brian-za), mentre Lecco occupava il 22° posto nazionale e il 4° re-gionale (dietro anche a Son-drio). All’inizio del 2016 MonzaBrianza era al 2° posto, mentre le due province lariane occupa-vano la prima e la ventunesimapiazza tra le province italiane (Lecco era terza in Lombardia).

In controtendenza

Sul fronte occupazionale, a fine2020 il comparto dei mobili la-riano occupava 7.529 addetti, pari al 2,6% della forza lavoro totale impiegata in loco.

Quelli delle aziende lecchesierano 527 (pari allo 0,5% del to-tale provinciale), mentre le im-prese comasche davano lavoro a 7.002 persone (3,9%). Rispet-to al 1° gennaio 2016, il numerodegli addetti lariani è diminuitodell’8,2%.

In questo senso, l’emorragiamaggiore si è registrata a Lecco,dove i termini assoluti sono in-feriori rispetto a quelli di Como(185 lavoratori in meno rispet-to ai 485 di Como), ma inevita-bilmente incidono in modo piùconsistente sul totale (-26% contro il -6,5% comasco). Que-sto, a fronte del -5,2% lombardoe del -2,4% italiano.

In controtendenza, invece, il2020 per Lecco, dove gli addettisono aumentati di 47 unità (+9,8%), mentre a Como sono diminuiti (-60, -0,8%).

©RIPRODUZIONE RISERVATA

n Balzo in avantidegli occupatidopo un 2019segnato inveceda un forte calo

Il settore del mobile ha un forte

peso nell’ambito dell’artigianato

lariano. Le aziende artigiane attive

in questo comparto a fine 2020

erano infatti 751 (di cui 657 a Como

e 94 a Lecco), pari al 3,2% delle

23.760 imprese artigiane iscritte

all’anagrafe camerale (rispettiva-

mente 4,3% e 1,1%).

Lo scorso anno, questa tipologia di

azienda è diminuita del 2,7% (-21

unità), contro il -1,9% regionale e il

-1,6% nazionale, mentre nei con-

fronti di inizio 2016 il calo lariano è

stato del 15,1% (contro il -10,5%

della Lombardia e il -10,2% dell’Ita-

lia). Nel dettaglio, a fronte di un

calo registrato sulla sponda coma-

sca (-3,4%, -23 unità), su quella

lecchese si è registrato un lieve

incremento, con due nuove aper-

ture che hanno fatto segnare un

aumento del settore di 2,2 punti.

Alla fine dello scorso anno, Como si

piazzava al 2° posto nella gradua-

toria regionale e nazionale per

quota di imprese artigiane del

comparto mobili rispetto al totale

delle attive (sempre dietro a

Monza Brianza), mentre Lecco

otteneva il 23° in Italia e il 4° in

Lombardia (dietro anche a Son-

drio). All’inizio del 2016 le due

province lariane occupavano il 2° e

il 28° posto tra quelle italiane.

Venendo all’interscambio interna-

zionale, in provincia di Como

l’export del settore è pari al 12,1%

del totale e rappresenta il 25,5%

delle esportazioni regionali del

comparto. A Lecco, invece, la quota

delle esportazioni di questo setto-

re è dello 0,7% e le stesse sono

diminuite del 19,7% (contro il -8,9%

dell’export complessivo), pari a

-6,7 milioni di euro; la quota lec-

chese dell’export di mobili sul

totale regionale è pari all’1,2%.

Guardando invece all’import, sul

territorio comasco la voce pesa il

2% delle importazioni totali.

A Lecco le importazioni di questo

settore rappresentano lo 0,1% del

totale (il valore assoluto cresce di

1,3 milioni di euro: +115,3%, contro

il -10,1% dell’import complessivo).

La quota sul totale regionale

dell’import di mobili è pari allo

0,5%. C.DOZ.

I dati del settore

Le aziende artigianesono un centinaio

ment) che si occupa dello svi-luppo dello spirito imprendito-riale.

«Proponiamo tutte questeiniziative perché, al di là del pe-riodo in cui ci troviamo, anche lenostre piccole e medie imprese metalmeccaniche stanno viven-do la rivoluzione tecnologica, digitale e innovativa che richie-de l’inserimento di nuove com-petenze e nuove professioni».

«E ormai conosciamo tutti iproblemi non solo di ordine qualitativo - ha proseguito -, perla mancata corrispondenza tra le competenze richieste e quelledisponibili, ma anche quantita-tivo, perché di figure professio-nali non ce ne sono a sufficien-za».C.Doz.

«Sotto questo aspetto orga-nizziamo e partecipiamo a eventi di orientamento e di svi-luppo dello spirito imprendito-riale con stakeholder pubblici e privati. Collaboriamo tanto con la Provincia di Lecco, in partico-lare rispetto all’organizzazione dei giovedì dell’orientamento dedicati alle scuole medie».

Api è partner anche di eventipost diploma di orientamento allavoro e di tante altre attività con enti come l’Informagiovani in questo caso, ma anche come la Comunità Montana Lario Orientale Valle San Martino (con sui si sta organizzando un’iniziativa per fine aprile), con le scuole secondarie, come la Ima di Lecco, e con un ente non profit (Junior Achieve-

nulla è precluso solo in funzionedel genere. Se si ha la passione per le materie tecniche e scien-tifiche bisogna coltivarla, se-guendo le proprie inclinazioni ei propri talenti senza farsi spa-ventare dalle statistiche, che so-no solo numeri. Speriamo che questo concetto sia passato, col nostro webinar, tra le ragazze che hanno partecipato».

Tiziana Montana fa parte an-che dell’Ufficio formazione del-l’associazione di via Pergola. Una struttura importante, con-siderato il fatto che l’avvicina-mento delle giovani generazionial mercato del lavoro in modo il più coerente possibile rispetto alle esigenze del tessuto produt-tivo è strategico per lo sviluppo dell’economia territoriale.

Ileana Malavasi, innovation manager di Apitech, Elena Del Piero, responsabile di produzio-ne dell’associata Tag srl-Tratta-menti termici in vuoto e Silvia Corbetta, imprenditrice dell’as-sociata Rosval srl.

«L’obiettivo di questo evento- ci ha spiegato Tiziana Monta-na, referente per i settori Scuolae Inserimento lavorativo del-l’area Risorse umane di Api - eraproporre modelli positivi per trasmettere il messaggio che

delle ragazze nell’ambito delle Stem (Science, Technology, En-gineering, Mathematics) aiu-tandole a operare scelte consa-pevoli, non dettate da precon-cetti o stereotipi di genere”.

Il webinar è infatti stato se-guito da una trentina di personeche ha avuto modo di ascoltare dalla loro viva voce le esperienzedi tre donne che in un mondo troppo spesso considerato ma-schile operano con successo. I riflettori si sono accesi infatti su

L’iniziativaL’associazione di via Pergola

ha organizzato il webinar

facendo sentire le storie

di tre esperienze di successo

Ha riscosso una buonapartecipazione e parecchio in-teresse l’appuntamento che Api Lecco e Sondrio ha organizzato insieme a Informagiovani Lec-co sul tema “Le donne nell’inno-vazione. Far crescere il numero

“Le donne nell’innovazione”L’Api e quei modelli positivi

[email protected]. 0341 357411 Fax 0341 368547

[email protected]. 0342 535511 Fax 0342 535553

Page 2: SABATO 3 APRILE 2021 Economia

10 Economia LeccoLA PROVINCIA

SABATO 3 APRILE 2021

Covid si ritrova in cassa integra-zione».

Per chi può comprare, inve-ce, i tassi d’interesse oggi ancoramolto bassi continuano a essereun’opportunità per mutui so-stenibili e più vantaggiosi degli affitti.

«Per un classico trilocale da150mila euro - conclude Colom-bo - si arriva a una rata di mutuomeno costosa di un affitto, con la sicurezza di trovarsi comun-que in casa propria. Non è poco,visto che ancora non è dato ca-pire cosa succederà quando ca-drà il divieto di sfratto».Maria G. Della Vecchia

chi vuol comprare».Di certo, spiega Colombo, il

maggior tempo vissuto in casa ha fatto emergere criticità degli spazi e nuove esigenze di cam-biamento.

Criticità che riguardano so-prattutto le dimensioni e il comfort della casa, situazioni «magari poco avvertite prima della pandemia nei classici 80 metri quadri con marito, mogliee due figli, in una metratura cheimprovvisamente si è rivelata insufficiente. Poterseli permet-tere è legato alla stabilità lavora-tiva, visto che le banche non danno mutui a chi per la crisi da

LECCO

CHRISTIAN DOZIO

Uno dei settori più pe-nalizzati dalle chiusure, impo-ste per contrastare la diffusione del virus, è quello del benessere: centinaia di parrucchieri ed estetisti che anche in provincia sono stati prima costretti ad adeguarsi alle disposizioni go-vernative che imponevano de-terminati accorgimenti - distan-ziamento, plexiglass, guanti e via dicendo - ma che poi sono co-munque stati obbligati ad ab-bassare la saracinesca. Lascian-do campo aperto ai tanti abusiviche non si fanno problemi ad an-dare a lavorare a domicilio.

Con l’acqua alla gola

Il settore del benessere di Con-fartigianato è sul piede di guer-ra, considerato il fatto che da questo lunghissimo periodo di difficoltà non si è ancora riuscitia uscire. In Lombardia, secondole stime dell’associazione, sono andati in fumo 450 milioni di ri-cavi durante lo scorso anno. Nu-meri in grado di mettere alle cor-de le 25mila imprese lombarde del comparto, mentre il rischio èche a proliferare siano sempre più gli abusivi. È necessario quindi che dallo Stato arrivino aiuti concreti, adeguati e pun-tuali agli operatori giunti ormai ad avere l’acqua alla gola.

«La situazione economica è Anche quello dei parrucchieri è uno dei settori maggiormente colpiti

Parrucchieri ed estetisti, è vera crisi«Ristori adeguati e rapidi. Stop abusivi»Il nodo. In difficoltà centinaia di mini aziende del settore: Confartigianato sul piede di guerra

Riva: «Serve un supporto a queste categorie per permettere loro di andare avanti»

particolarmente grave in questosettore ad alta presenza di im-prese artigiane (oltre 20mila, pari all’83,9% del totale) - sotto-linea Daniele Riva, presidente diConfartigianato Imprese Lecco -, ma restiamo anche consape-voli di come le riaperture di ac-conciatori ed estetiste possano avvenire solo quando i dati sul contenimento dell’epidemia lo consentiranno. Ora serve dare un supporto concreto a queste categorie per permettere agli imprenditori di andare avanti per le settimane di chiusura an-

cora necessarie: servono ristori adeguati ed erogati in tempi ra-pidi, così come è indispensabile accelerare la campagna vaccina-le, perché il ritorno alla propria attività possa poi avvenire in completa sicurezza».

Anche Riva ricorda comun-que la questione degli operatori abusivi. «L’abusivismo è una ve-ra piaga, che rischia di aggravaresia gli effetti economici sulle im-prese regolari, che i rischi sani-

tari, perché questi operatori nonsolo non sono in regola con gli obblighi vigenti in materia di tu-tela della salute dei clienti, ma spesso hanno continuato a lavo-rare anche a fronte delle restri-zioni in atto, esponendo se stessie i loro clienti a un elevato ri-schio di contagio in un momen-to in cui è stato imposto uno stopa queste attività. Chiediamo, a tutela dell’economia e della sa-lute, un rafforzamento dei con-trolli per impedire il dilagare di questo pericoloso fenomeno».

La petizione

Gli effetti negativi della concor-renza sleale dell’abusivismo so-no particolarmente pesanti: sul-la base dei dati Istat, si stima nei servizi alla persona un tasso di lavoro indipendente irregolare del 26,1%, per cui la chiusura di acconciatori e centri di estetica nelle aree rosse apre spazi di do-manda per un’offerta irregolare caratterizzata da un esercito po-tenziale di abusivi composto in Lombardia da 7mila soggetti.

Dal 6 marzo all’inizio di aprilein Lombardia la chiusura delle attività regolari ha reso conten-dibile all’abusivismo il 71% dei ricavi. Anche per questo, Con-fartigianato, Cna e Casartigiani hanno avviato una petizione già sottoscritta da decine di migliaiadi persone su Change.org.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

n «Chiediamoun rafforzamento dei controlli contro il dilagaredell’abusivismo»

La petizionepro riapertureLo scopoè duplice

La petizione lanciata su scala nazionale solo un paio di giorni fa ha già raggiunto le 35mila adesioni. Il documento vuole sensibilizzare le istituzio-ni a riaprire le imprese del setto-re benessere anche in zona ros-sa, messe duramente alla prova dalla chiusura durante la quale adilagare è stato l’abusivismo.

La chiusura delle attività le-gali, infatti, sta incentivando il lavoro a domicilio da parte di soggetti che si improvvisano parrucchieri ed estetisti ma nonne posseggono i requisiti pro-fessionali, non rispettano le norme di sicurezza per poter svolgere l’attività e tanto meno iprotocolli antiCovid adottati dal Governo, contribuendo in tal modo alla diffusione del vi-rus.

«Saloni di acconciatura ecentri estetici sono luoghi sicu-ri, per clienti, dipendenti e im-prenditori - si legge nella peti-zione, pubblicata su change.org -. La loro chiusura apre la stradaagli abusivi, che approfittano dei divieti per entrare nelle casesenza rispettare alcuna misura di sicurezza, con il rischio che il virus si diffonda più facilmente.I provvedimenti del Governo hanno prima imposto alle im-prese di acconciatura ed esteti-ca di adeguarsi a loro spese ai protocolli anti-Covid e poi le hanno costrette a nuove, inso-stenibili chiusure, nonostante queste attività non abbiano rap-presentato fonte di contagio, anche perché lavorando su ap-puntamento, non generano as-sembramenti». C.Doz.

Sergio Colombo, presidente di Fimaa

Digitalizzazione

Le segreterie di Spi Cgil, Fnp Cisl, Uilp Uil, hanno avviato una campagna naziona-le di sensibilizzazione sul tema dell’esclusione digitale di milio-ni di pensionati dalle informa-zioni sul proprio trattamento previdenziale. «Da circa sei annil’Inps ha soppresso l’invio al do-micilio dei pensionati delle co-municazioni cartacee sui tratta-menti pensionistici. Da allora queste informazioni sono ac-cessibili solo online sul sito del-l’Istituto con l’apposito Pin. Ma risulta che dei 16 milioni di pen-sionati solo 4,5 usano il Pin, gli altri si limitano a prendere atto dell’importo della pensione».

Queste difficoltà con ogniprobabilità aumenteranno. Dal-lo scorso 1 ottobre è stato sospe-so il rilascio di nuovi Pin Inps, mentre dal 1° ottobre l’unica modalità di accesso (insieme al-la carta di identità elettronica e alla carta nazionale dei servizi) sarà costituita dallo Spid, siste-ma di identificazione più sicuro ma più complesso da ottenere.

I sindacati chiedono all’Inpsdi dare risposte al problema e di garantire il diritto dei pensiona-ti ad accedere al cedolino. C.Doz.

tenga sui prezzi nonostante la pandemia, ma ricordo che a Lecco rispetto al 2006 il merca-to si è dimezzato, il recupero è ancora lontano e non per colpa della pandemia. Del resto non ha più l’appeal di tanti anni fa. Chiediamoci cosa offra Lecco intermini di servizi e anche di via-bilità a chi vuol comprare casa. Certo, ci sono il lago e la monta-gna, ma sul totale delle transa-zioni interessano circa un ac-quirente su dieci. Sono dati su cui riflettere circa la mancata crescita del settore».

Il rilancio passerà anche dal-la capacità del settore di rispon-dere alle nuove esigenze del-l’abitare emerse con la pande-mia, ma, sottolinea Colombo, «senza eccessive aspettative sulfatto che siccome si lavora e si studia di più in casa ora a Lecco ci possa essere un fiorire di casecon terrazzi e giardini. Il merca-to del nuovissimo oggi è estre-mamente scarso, e le case che cisono quelle viste fino a oggi, cheeventualmente si possono in parte riadattare soprattutto perrispondere alla richiesta di maggior qualità che arriva da

meno rispetto alle 514 del 2019.E anche nei dati trimestre

per trimestre durante il 2020 non ci sono state forti oscilla-zioni fra le 176 compravendite del quarto trimestre e le 132 delprimo.

Andamento simile nella pro-vincia di Lecco, con 3.047 tran-sazioni nel 2020 contro le 3.167del 2019: 120 contratti in meno su un gran numero di Comuni ein un anno estremamente diffi-cile non sono dati da crollo di mercato.

«La stessa cosa - sottolineaColombo - è accaduta per i prez-zi, in leggero calo nelle zone pe-riferiche ma con tenuta a ridos-so del centro città, con oscilla-zioni che vanno dai 2.800 ai 3.800 euro al metro quadro a se-conda della zona. Nonostante tutta la criticità creata dalla pandemia fra chiusure di attivi-tà e perdite di posti di lavoro, nel2020 è fuori dubbio che l’immo-biliare abbia tenuto. Ciò signifi-ca che la casa anche nelle situa-zioni più difficili riconferma il ruolo di bene rifugio».

«Detto ciò - aggiunge - è sen-z’altro ottimo che il mercato

LeccoColombo, presidente di Fimaa

«In città oscillazioni di prezzo

che vanno dai 2.800 ai 3.800

euro al metro quadro»

Il primo trimestre 2021 segna un risveglio di inte-resse nel mercato immobiliare provinciale, anche per quanto riguarda Lecco città. «Sono tor-nate le visite e le richieste di ap-puntamenti. Sembra esserci un nuovo clima dopo un anno di emergenza sanitaria durante il quale, comunque, i prezzi han-no tenuto e il mercato ha mo-strato stabilità. Dai dati di metà anno capiremo in che misura ciò si sarà tradotto in compra-vendite». Sergio Colombo, pre-sidente di Fimaa Confcommer-cio, guarda con fiducia ai prossi-mi mesi e a quel calo della pan-demia che anche nell’immobi-liare dovrebbe far ripartire un mercato che in provincia di Lec-co è rimasto stabile.

Secondo l’Osservatorio Mo-biliare Italiano a Lecco città nel 2020 ci sono state 523 compra-vendite. Poche, ma solo il 2% in

«“Tiene” l’immobiliare Ma Lecco non ha piùl’appeal di alcuni anni fa»

Solo un quartodei pensionatiutilizza il Pinper il cedolino

Page 3: SABATO 3 APRILE 2021 Economia

LA PROVINCIA 9DOMENICA 4 APRILE 2021

2019 - sottolinea Giuseppe Ra-sella - però riscontro personal-mente e con i colleghi che il lago mantiene il suo appeal. C’è una buona base su cui costruire la nuova stagione estiva, cerchia-mo di essere propositivi».

I turisti stranieri e non con-fermano il loro interesse per i nostri territori: «Il prodotto La-go di Como piace, abbiamo due capoluoghi, Lecco e Como , en-trambi con una vocazione natu-rale anche verso la cultura, un’attrattiva importante, al tempo stesso abbiamo un lago meraviglioso che ci permette di praticare anche molti sport dal-la vela al kite e in più abbiamo queste montagne che per un di-scorso di distanziamento e turi-smo attivo sono perfette».

sella componente della Camera di commercio di Como e Lecco con delega al turismo – Le per-sone non possono neppure usci-re dal proprio Comune. La diffe-renza con la Svizzera si fa senti-re».

Gli alberghi e tutto il sistemadell’ospitalità italiana sono fer-mi da mesi, a causa del divieto dispostarsi da una regione all’al-tra, ma almeno le prenotazioni stanno arrivando: «Non sono prenotazioni paragonabili al

Gli alberghi possono rimane-re aperti, ma in assenza forzata di turisti preferiscono approfit-tare del momento per lavori di manutenzione straordinaria: «È difficile rimanere aggiornati su tutte le normative che sono incostante evoluzione, da quanto mi risulta non è possibile spo-starsi in Italia per vacanze di pia-cere, si può alloggiare negli al-berghi per motivi di lavoro o ur-genza legati per esempio alla sa-lute – commenta Giuseppe Ra-

TurismoGiuseppe Rasella

in Camera di commercio

è delegato

al settore dell’accoglienza

Se in Svizzera gli alber-ghi possono accogliere i turisti per le vacanze pasquali, sul lago la maggior parte delle strutture sono chiuse ma, nota positiva, si stanno registrando le prime prenotazioni per l’estate.

«Alberghi quasi tutti chiusi Segnali positivi per l’estate»

Un’immagine di Varenna in questi giorni di zona rossa

[email protected]. 0341 357411 Fax 0341 368547

[email protected]. 0342 535511 Fax 0342 535553

Della vendita, invece, si è tornatia parlare ancora negli ultimi in-contri, a latere del tema princi-pale, che erano appunto gli aspetti economici della cassa in-tegrazione straordinaria. Stan-do alle informazioni che trape-lano, gli interessamento da par-te di potenziali acquirenti sa-rebbero abbastanza numerosi: più dei due che hanno già intra-preso sopralluoghi. Dita incro-ciate, da parte dei lavoratori e delle loro rappresentanze, af-finché la multinazionale si rivelialla fine disposta a considerare offerte prevedibilmente al ri-basso,

Tutti i buyer partiranno facil-mente da un paio di presuppo-sti, per abbassare il prezzo: cioè,la disponibilità ad accollarsi un sito che l’attuale proprietà stes-sa dava ormai quasi per dismes-so; e il delta in termini di manca-te spese, che Teva andrebbe a re-alizzare risparmiandosi lo smantellamento (certamente molto oneroso) dell’impianto. La preoccupazione, in questa fase, è interamente della pubbli-ca amministrazione, per il pa-rallelo rischio che un simile im-pianto, se messo sul mercato a prezzo relativamente accessibi-le, possa fare gola a investitori del settore non soltanto farma-ceutico, con future lavorazioni

che magari non sarebbero più sottoposto (come, invece, Teva) alla “legge Seveso”, ma con lavo-razioni potenzialmente comun-que inquinanti e minori cautele.

Agenda

L’agenda della multinazionale, frattanto - condivisa coi sinda-cati - prevede la prosecuzione della produzione di almeno unamolecola, per circa cinque mesi,all’interno dell’impianto Teva di Bulciago; in parallelo, una fi-nestra di quasi nove mesi du-rante i quali individuare i buyer che facciano seguire, alle mani-festazioni d’interesse, anche il concreto scambio, sempre più approfondito, di informazioni e atti, sino a giungere alla formu-lazione di un’offerta economica che, se accolta da Tel Aviv, ga-rantirebbe il futuro occupazio-nale per i circa 109 lavoratori. Questi ultimi si riuniranno in assemblea con le organizzazionisindacali la settimana prossima,martedì e mercoledì; torneran-no al tavolo con Teva venerdì. Nel frattempo, il presidio per-manente all’esterno della fab-brica continua, prevedibilmen-te finché non emergeranno ele-menti concreti circa la reale di-sponibilità della multinazionalea trattare per la cessione.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

PATRIZIA ZUCCHI

LECCO

Una Pasqua relativa-mente buona, per i lavoratori di Sicor Teva.

La multinazionale farmaceu-tica israeliana ha raggiunto l’al-tro giorno l’accordo con i sinda-cati per l’applicazione degli am-mortizzatori sociali ai 109 di-pendenti del sito produttivo di via Provinciale a Bulciago, del quale lo scorso febbraio aveva preannunciato la chiusura.

«Sulla cassa integrazionestraordinaria - riferiscono Ni-

cola Cesana per Cgil Lecco e Ce-leste Sacchi, Uil - abbiamo chiu-so con soddisfazione un accordoche prevede una consistente in-tegrazione da parte dell’azien-da. Ciò consentirà ai dipendentidi perdere poco rispetto al pro-prio reddito, nel corso di tutti i dodici mesi di cassa. Pertanto - sottolineano le organizzazioni sindacali - la retribuzione reste-rà costante, per l’intero periodo,sia nei primi mesi, sia nel secon-do semestre e, inoltre, sia che frattanto venga individuato l’ac-quirente, come noi speriamo,

sia infine nell’eventualità di nonvedere condotta in porto l’ope-razione, ma quest’ultima - ri-marcando Cgil e Uil - è una eventualità che non ci accingia-mo nemmeno a considerare».

Determinata

I sindacati insistono sulla ces-sione del sito, rispetto al quale già hanno ottenuto - ai tavoli an-che con le istituzioni territoriali- di vedere sovvertita l’idea ini-ziale di Teva: originariamente, l’azienda era determinata a smantellare lo stabilimento.

I dipendenti della Teva di Bulciago hanno comunque deciso di mantenere il presidio ai cancelli aziendali

Vertenza alla TevaCassa integrazioneraggiunto l’accordoLa trattativa. Definite le modalità anche economiche

Sindacati soddisfatti: «Per i dipendenti perdita minima»

Parti ora impegnate a dare continuità allo stabilimento

Il piano sul sito

«Ambiente resta massimal’attenzione»

«In vista della possibile vendita o

della chiusura del sito, è in corso la

definizione di un piano specifico

relativo alle attività ambientali,

che sarà condiviso con le autorità

competenti e con quelle territoria-

li, in totale trasparenza».

Lo ribadisce Teva, a seguito di

notizie sui media. In una nota, il

management ricorda: «Teva è

attenta all’ambiente e ha sempre

affrontato molto seriamente, fin

dall’acquisto del sito di Bulciago,

tutte le questioni ambientali,

incrementando immediatamente

e in maniera continuativa le attivi-

tà di bonifica». Come a Bulciago è

risaputo, l’inquinamento del

sottosuolo risale al periodo prece-

dente a Teva, che riafferma: «La

contaminazione del sito di Bulcia-

go è stata rilevata in occasione

dell’acquisto: Teva, diventandone

proprietaria, ha assunto la gestio-

ne della bonifica, che ha sempre

svolto con controllo continuo

anche da parte di autorità come

Arpa, Comune e Provincia». P. ZUC.

Si cerca un acquirente per la fabbrica di via Provinciale

Page 4: SABATO 3 APRILE 2021 Economia

10 Economia LeccoLA PROVINCIA

DOMENICA 4 APRILE 2021

MARIA G. DELLA VECCHIA

LECCO

Per le vendite di uova di cioccolato Icam «quella di quest’anno è una Pasqua sen-z’altro migliore della preceden-te, seppure in tono ancora mi-nore rispetto al normale».

Plinio Agostoni, vicepresi-dente di Icam ricorda che per l’azienda la vendita di uova di Pasqua è un appuntamento an-nuale importante ma non deci-sivo sul totale di un’azienda chein genere deve alla Pasqua solo poco più del 2% del fatturato annuo, per un valore che nel 2020 è stato intorno ai 3 milionidi euro a fronte di un fatturato complessivo di 177 milioni (15 milioni in più rispetto al 2019).

Distribuzione

Anche dal punto di vista della distribuzione commerciale la Pasqua di quest’anno si presen-ta dunque diversa da quella chenel 2020, in pieno lockdown, vedeva la grande distribuzione privilegiare l’esposizione di ge-neri di prima necessità visto cheerano i più richiesti nella pri-mavera dell’anno scorso.

Oggi la pandemia non è fini-ta, ma nella nuova Pasqua in zo-na rossa la situazione delle ven-dite è migliore.

Per l’azienda le vendite di uo-va di Pasqua dai 100 grammi ai 3chilogrammi sono riprese, comprese quelle della linea gourmet a marchio Vanini e la produzione nei formati da 180 e320 grammi con i colori delle

Una fase del controllo qualità alla Icam, l’impresa esporta il 60% del fatturato

Nell’uovo di Pasqua C’è un aumento del fatturato IcamEccellenza. Ricavi migliori rispetto allo scorso anno

Per la ditta lecchese resta comunque un dato marginale:

sul totale delle vendite annue la ricorrenza vale il 2%

squadre di calcio di serie A, ab-binate al concorso “È tempo di tifare”.

«Sulla base di dati concretiriferiti al nostro andamento di questi mesi – aggiunge Agosto-ni – abbiamo ragione di pensareche il 2021 sarà un anno di nuo-vo incremento di fatturato deri-vante da nuovi clienti acquisiti sia in Italia che all’estero. Rite-niamo che il nostro marchio possa avere nuova crescita, con-siderando anche il miglior an-damento di due fattori che han-no avuto flessione dovuta al Co-vid: la stessa Pasqua e la ripresache stiamo vedendo in un altro segmento per noi importante dato dalle forniture di semila-vorati alle pasticcerie, che nellamaggior parte dei casi stanno riprendendo a lavorare».

La nuova crescita passerà an-che dalla ripresa dei mercati

esteri, che per Icam con le ven-dite in 69 Paesi del mondo rap-presentano oltre il 60% della quota di fatturato. In proposito in chiusura del 2020 la crescita delle esportazioni si è attestata su un +16% rispetto al 2019, por-tando al 62% la quota nel mix del fatturato aziendale.

Comparto

Secondo gli ultimi dati di bilan-cio, nel 2020 a fronte della pe-nalizzazione del canale profes-sionale la crescita maggiore (+19%, aumentando da 39% a 43% la quota nel mix di fattura-to) si è verificata nel comparto private label venduto nella grande distribuzione, in un an-no che si è chiuso con 24mila tonnellate di cacao acquistate (+4%) per una produzione de-stinata all’industria, ai brand proprietari (Vanini, Icam pro-fessionale, Agostoni) e al priva-te label.

Nonostante le difficoltà ge-nerali indotte dalla crisi per Co-vid, Icam si è lasciata alle spalleun 2020 con performance fuoridall’ordinario, senza interru-zione di quel trend positivo chedura da cinque anni e che dal 2015 al 2020 ha totalizzato una crescita di fatturato pari a 42 milioni di euro, risultati, spiega una nota aziendale, “costruiti sulle scelte strategiche che da 75 anni caratterizzano l’aziendalecchese, non ultime la multi-canalità, il bio e l’approccio eti-co”.

©RIPRODUZIONE RISERVATA Plinio Agostoni è il vice presidente della Icam il cui fatturato 2020 è stato di 177 milioni

n Rimane fortela presenza dell’impresa in sessantanove mercati esteri

n Plinio Agostoni:«Premesse concretedi chiudere questo esercizioin crescita»

Contro la crisi del lavoro Si punti sulla formazione

L’INTERVENTO

Lo sanno tutti che il bloc-co dei licenziamentiche si è reso necessarioper l’emergenza covid-19 è destinato a finire.

Altro è invece prevederne leconseguenze, quando oltre ai seicentomila occupati che han-no già perso il lavoro nel 2020ve ne saranno altri trecentomi-la nella stessa situazione. Sare-mo pure assuefatti ai grandi nu-meri, ma questi fanno paura.

D’altra parte è inutile illuder-si che il blocco dei licenziamentirappresenti una soluzione.

Lo sa bene anche Landini chegiustamente sin qui l’ha soste-nuto: questi posti di lavoro sonogià persi anche se formalmentei relativi contratti sono ancorain vita.

Avremo così a breve una ulte-

riore impennata nel numero deidisoccupati e il rientro non saràcerto rapido. Per non dire delladisoccupazione femminile (su101 mila posti persi nell’ultimotrimestre 99 mila sono donne)e di quella giovanile ormai pros-sima al 30 per cento. Ecco per-ché l’emergenza lavoro è la piùgrave e profonda conseguenzadella crisi sanitaria.

Eppure questa volta esistonole condizioni per affrontarla con grande determinazione. Neindichiamo due che sono asso-lutamente straordinarie.

La prima è politica. L’azionedel governo non ha più gli in-tralci dei prevalenti interessi dipartito al potere, troppo spessorivolti alla ricerca del consensotrascurando le conoscenze realidei problemi e l’utilità dei sape-

ri, non importa se a scapito del-l’interesse generale del Paese.

Basta quindi con interventidel tipo “navigator”, “quota 100”, bonus di ottanta euro. Seproprio si deve far fronte ad esigenze vitali diffuse meglio riandare all’assegno di ricollo-cazione in favore di tutti i disoc-cupati, come aveva tentato di fare il governo Gentiloni primadelle elezioni del 2018 e prima

della squilibrata invenzione delreddito di cittadinanza, con l’ambizione strampalata di “abolire la povertà”.

L’altra condizione, anch’essaeccezionale, è quella offerta dalRecovery fund, il grande pro-getto solidale ed europeo pen-sato per finanziare un piano diripresa che prevede l’impiego dirisorse consistenti per sostene-re l’uscita dalla crisi.

La definizione di questo in-tervento è chiara e rigorosa: ri-forme e investimenti. Non a pa-role o con documenti aulici maquesta volta con obiettivi preci-si; modalità di attuazione chia-re; tempi ben definiti da rispet-tare.

Il presidente Draghi sta lavo-rando speditamente e alla suamaniera per una nuova defini-zione del documento da presen-tare a Bruxelles, dopo l’infelicetentativo di un primo docu-mento presentato al Parlamen-to dal governo Conte (”Piano nazionale di ripresa e resilien-za” del 12 gennaio 2021). Bastaandare a leggerselo in rete que-sto documento che nella intro-

duzione non si riferiva al lavoroma piuttosto al “mercato del lavoro” limitandosi ad indicare“l’obiettivo di tutelare i lavora-tori vulnerabili anche attraver-so la riforma degli ammortizza-tori sociali e promuovere nuovepolitiche attive per accompa-gnare la transizione ecologicae digitale”.

Si voleva prevedere tutto e siprevedeva ben poco in queste parole: gli ammortizzatori so-ciali sono altra cosa e non pos-sono essere certo i lavoratori più vulnerabili (che il lavoro cel’hanno) ad essere i soggetti diuna riforma. Ci sono quelli cheil lavoro non lo trovano e coloroche lo hanno perso perchè scompaiono le funzioni che era-no ritenute normali.

I punti di partenza di una ri-forma del lavoro sono ben altri.

A cominciare da una doman-da che viene dal mondo delle imprese e che resta inevasa percarenza di figure professionalie di specializzati.

A cominciare dalla confusio-ne tra ruolo dello Stato e ruolodelle regioni per quanto riguar-

da le competenze, ben sapendoche compete al governo e al par-lamento decidere i livelli essen-ziali delle prestazioni in rela-zione alle esigenze del Paese, mentre le regioni possono occu-parsi dei servizi e delle gestioni.

A cominciare da profondicambiamenti nella formazione,dove accanto a istituti profes-sionali di eccellenza (e ne abbia-mo) vivono troppi piccoli diplo-mifici riconducibili a enti im-provvisati, consorterie e corpo-razioni locali senza qualità e privi di controlli.

Non è un caso che Draghi nelsuo intervento di insediamentoabbia richiamato l’attenzione su questo particolare settore dell’istruzione.

A cominciare dalla collabo-razione con il mondo dell’im-presa e con il sindacato sul mo-dello tedesco che da tempo fun-ziona alla grande.

Ecco dove cominciare pernon perdere la straordinaria occasione della riforma del la-voro. Guido Puccio

Ex sindaco di Lecco

Guido Puccio

Page 5: SABATO 3 APRILE 2021 Economia

2 LA PROVINCIA

MARTEDÌ 6 APRILE 2021

ROMA

LORENZO ATTIANESE

■L'Italia su due binari, con 11 regioni in arancione e 9 in rosso, ma senza escludere l'i-potesi di un allentamento delle misure in quei territori dove i dati dell'epidemia migliorano. La cabina di regia non è stata al momento convocata, ma è sul-la base dei dati elaborati setti-manalmente da Iss, Direzione generale Prevenzione e Regio-ni che verranno eventualmen-te valutati eventuali misure e i tempi necessari. Se le cifre sa-ranno confortanti, per l'apertu-ra graduale del Paese sarà im-prescindibile una serie di pas-saggi e - se ci sarà - il provvedi-mento dovrebbe comunque es-sere contenuto in una delibera che dovrà poi avere l'ok defini-tivo dal Consiglio dei ministri. L'obiettivo è programmare da-te e stabilire se e chi potrà alza-re le serrande dopo il 20 aprile.

Monitoraggio Prima però il premier Mario Draghi avrà una serie di collo-qui e appuntamenti istituzio-nali: giovedì prossimo l'incon-tro con le Regioni, con il Reco-very all'ordine del giorno. I go-vernatori, che vedranno anche il ministro Mariastella Gelmini alla Conferenza Stato-Regioni, chiedono di «fornire prospetti-ve a quei settori chiusi valutan-do aperture subito dopo il 20 aprile, nel caso di un migliora-mento dei dati epidemiologici, per poi permettere da maggio la ripartenza di attività in stand-by da troppo tempo, co-me le palestre». La proposta, dalla metà del mese, oltre a bar

e ristoranti è anche per parruc-chieri in zona rossa e musei. Ol-tre al leader della Lega, Matteo Salvini, a spingere per le ripar-tenze in alcuni territori prima di fine mese è anche Forza Ita-lia, che si augura «nella setti-mana tra il 12 e il 18 aprile un primo tagliando di verifica». Stesso auspicio del presidente della Lombardia, Attilio Fonta-na. È ottimista è anche il vice-

ministro alla Salute, Pierpaolo Sileri, che però, rimanda per il momento tutto al prossimo mese: «A maggio molte regioni saranno gialle e qualcuna sarà bianca». Ma «dalla metà di aprile dovremmo vedere un progressivo calo dei ricoveri». L'ultimo bollettino parla di 10.680 nuovi contagi nelle ulti-me 24 ore, 296 vittime, e il tas-so di positività al 10,4%. Non

solo attività commerciali. Nei territori dove potrebbero esse-re programmate eventuali aperture, c’è l'ipotesi disporre parallelamente il ritorno alle scuole superiori in presenza al 100%, sulla base del migliora-mento dei dati epidemiologici. Al momento il nuovo decreto prevede l'attività didattica in presenza anche in zona rossa fi-no alla prima media e Dad dalla seconda alle superiori. È stata prorogata al 30 aprile la stretta sui viaggi all'estero: chi rientra dovrà obbligatoriamente a sot-toporsi al tampone, sottoporsi a sorveglianza sanitaria e isola-mento fiduciario per cinque giorni e poi a un altro test. In Europa sarà possibile viaggiare senza motivazioni specifiche così come - da domani - anche in Austria, Israele, il Regno Unito e l'Irlanda del Nord.

Paura BonacciniDopo la molotov contro l'hub vaccinale a Brescia e l'incendio al portone dell'Iss a Roma, nel mirino è finito il presidente dell'Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini. Ieri pomeriggio due uomini hanno suonato alla sua abitazione consegnandogli un pacco di cartone con sopra un foglio con su scritto 'Frode Co-vid', dicendogli, fra le altre co-se, che gli ospedali sarebbero vuoti e che si toglie lavoro alle persone. Bonaccini ha imme-diatamente allertato i carabi-nieri, lasciando su loro consi-glio il pacco fuori casa. Conte-neva cartacce e pannolini spor-chi. Sono state adottate misure per rafforzare la sicurezza di Bonaccini e della sua famiglia.

In Italia torna l’arancioneRiaperture in base ai datiBraccio di ferro. Si attende la riunione della cabina di regia per definire i tempi

Le Regioni chiedono prospettive per le attività più provate, come le palestre

Gite in bici

e famiglie

a passeggio

sul lungotevere

a Roma il giorno

di Pasquetta ANSA

Il centrodestra preme«Più soldi alle imprese»

Feste e multe, la Pasqua dei trasgressoriA San Marino politici nei guai per un party

Agenti di polizia al lavoro per il rispetto dei divieti di spostamento ANSA

«Malgrado la pandemia, la crisi socia-

le ed economica non cessano i conflit-

ti armati e si rafforzano gli arsenali

militari. È lo scandalo di oggi». È il

messaggio per Pasqua di papa Fran-

cesco nella benedizione 'Urbi et Or-

bi'. «Tutti, soprattutto i più fragili,

hanno bisogno di assistenza e hanno

diritto di avere accesso alle cure ne-

cessarie» ha detto, e nello spirito di

un «internazionalismo dei vaccini»,

ha esortato «l'intera Comunità inter-

nazionale a un impegno condiviso

per superare i ritardi nella loro distri-

buzione e favorirne la condivisione,

specialmente con i Paesi più poveri».

La benedizione Urbi et orbi del Papa

«Serve un internazionalismo dei vaccini, il mondo li condivida»

Windsurf nel mare di Rimini il lunedì dell’Angelo ANSA

Primo Piano La lotta al Covid

ROMA

MARCELLO CAMPO

■Più riaperture, molti più vaccini, e moltissimi più sol-di da mettere a disposizione a so-stegno delle imprese e rilanciare così l'economia. Sono le direttri-ci lungo le quali il centrodestra fa sentire la sua voce all'interno del governo, e continuerà a farlo per tutto il mese di aprile. Sullo sfondo il braccio di ferro con i «rigoristi» del governo, come Roberto Speranza e Dario Fran-

ceschini, sulla convocazione di una apposita cabina di regia sul-le aperture: caldeggiata e data per scontata dal centrodestra, non è ancora prevista da Palazzo Chigi. Nel centrodestra si parla di un possibile faccia a faccia in settimana tra Matteo Salvini e il premier Mario Draghi. È una fa-se politica in cui Lega e Forza Italia, con le amministrative che si avvicinano, sembrano essersi divisi i dossier su cui fare batta-glia, seguendo la strategia del

ROMA

PAOLA LO MELE

■Party in casa, pranzi af-follati, compleanni con danze e musica ad alto volume. Anche durante il ponte di Pasqua la vo-glia di festeggiare, in diversi ca-si, ha avuto la meglio sulle pre-cauzioni sanitarie e sul rispetto delle norme anti-Covid. E nell'Italia tornata tutta zona rossa per il weekend pasquale sono fioccate ovunque le multe per i trasgressori, spesso segna-

lati dai vicini di casa infastiditi: 2.500 le sanzioni elevate e 106mila tra persone e attività controllate, secondo il bilancio del Viminale. I controlli hanno visto in campo 70mila uomini delle forze dell'ordine e anche droni per sorvegliare non solo le città ma anche parchi e spiag-ge, luoghi prediletti in altri tem-pi per le famose gite di Pasquet-ta. Polemiche a San Marino per un party non autorizzato giove-dì scorso al quale avrebbero

partecipato diversi esponenti politici per celebrare i nuovi Capitani Reggenti, i capi di Sta-to della Repubblica eletti ogni sei mesi. Risultato: almeno sei le persone identificate, multe da 500 a mille euro, e due parla-mentari hanno rimesso il man-dato al loro movimento.

Più che i temuti assembra-menti sono state le feste clande-stine a dare lavoro alle forze dell'ordine. Multe per una doz-zina di ragazzi che vicino Geno-

va si sono ritrovati in una casa privata a due passi dal mare. Stessa sorte per tredici peruvia-ni sorpresi in un'abitazione di Firenze. Episodi simili al Lido di Pomposa nel Ferrarese, ed erano in 44 a far festa in un'abi-tazione a Milano. Chiuso per 5 giorni un locale vicino Napoli, dove sabato notte è stato inter-rotto un party abusivo: quando sono arrivati i militari, allertati da alcuni vicini, è scattato il fug-gi fuggi generale.

■ L’obiettivo è stabilire chi potràalzare di nuovole serrandedal 20 aprile

■ Pacco sospettoa casa di Bonaccinida due negazionistidel Covid, rafforzatala sicurezza

Page 6: SABATO 3 APRILE 2021 Economia

LA PROVINCIA 3MARTEDÌ 6 APRILE 2021

ROMA

LUCA LAVIOLA

■Dopo 100 giorni di cam-pagna vaccinale in Italia ci sono quasi 3 milioni e mezzo di immu-nizzati totali (il 6,8% della popo-lazione over 16), ma tra gli ultra-settantenni appena l'11% ha rice-vuto la prima dose e solo l'1,87% il richiamo, secondo il report set-timanale del Commissariato all'emergenza. Cifre che danno il senso di un ritardo da recupe-rare e di una corsa contro il tem-po in una fascia d'età (70-79 an-ni) che conta un quarto delle 400 vittime di media al giorno. Va meglio tra gli over 80 (41% dei decessi), vaccinati al 30% con due dosi e al 56% con una, e per quelli sull'isola di Sant'Era-smo a Venezia, c’è anche un va-poretto ambulatorio.

La campagna cerca di alzare il livello oltre le 240mila iniezioni medie al giorno, ma dopo il calo del weekend di Pasqua (87mila dato provvisorio di domenica) l'obiettivo delle 300mila in 24 ore è ancora da raggiungere e lomtano quello delle 500mila entro fine mese. Pesa anche un arrivo previsto di dosi ad aprile limitato a 8 milioni, meno degli 8,2 di marzo. Le Regioni, soprat-tutto quelle più efficienti come Lazio e Veneto, vorrebbero più munizioni. «Facciamo 25 mila vaccinazioni al giorno - assicura il governatore Nicola Zingaretti -, ma potremmo farne il triplo». Nel Veronese sono finite le dosi per il richiamo Pfizer e le preno-tazioni sono rimandate di alcuni giorni (l'azienda ha consegnato ieri un altro carico all'Italia). «Abbiamo ricevuto 2,8 milioni di dosi nel weekend di Pasqua - dice il sottosegretario alla Difesa

Giorgio Mulé - e grazie al Co-mando Operativo di Vertice In-terforze sono state distribuite in 12 ore a tutte le Regioni». La macchina attende di andare al massimo, ma il presidente della Puglia Michele Emiliano critica «chi ha utilizzato tutto lo stock vaccinale, che adesso sembra più veloce degli altri, senza pen-sare alla seconda dose, e chiede adesso dosi supplementari che non dovrebbe poter avere». Alla vaccinazione di massa si lega non solo l'abbattimento dei de-cessi, più numerosi che nel resto d'Europa, ma anche la riapertu-ra sicura delle scuole. Al 2 aprile risultava vaccinato con una dose il 68% del personale, ma appena

lo 0,59% con il richiamo. Ben al-tri i numeri in alcune delle cate-gorie che si era deciso di vaccina-re per prime: è immunizzato con due dosi il 76% del personale sa-nitario - il tasso di contagio è sce-so dal 6,7% all'1% - e il 72% degli ospiti delle Rsa, tra cui sono crol-lati infezioni e decessi. La chiave è la vaccinazione dei più anziani e fragili, obiettivo principale in-dicato da Mario Draghi per il nuovo piano nazionale. In asso-luto l'Italia non sta sommini-strando meno degli altri grandi Paesi europei, Gran Bretagna esclusa, ma è indietro sugli over 70 anche rispetto a Portogallo e Grecia. Un fattore decisivo nella nazione con l'età media più alta.

Per Massimo Andreoni, diretto-re scientifico della Società italia-na malattie infettive e tropicali, «arrivare prima possibile a 20 milioni di vaccinati sarà una pri-ma svolta importante in termini di riduzione dei nuovi casi». «Per ridurre sostanzialmente i contagi ci vorrebbe il 45-50% della popolazione vaccinata an-che con una dose, più i tre milio-ni di guariti - dice Davide Tosi dell'Università dell'Insubria a SkyTg24 -. A questi ritmi però avremo una percentuale suffi-ciente di vaccinati solo all'inizio 2022». Ora, a 100 giorni dall'ini-zio della campagna, la percen-tuale dei vaccinati con almeno una dose è oltre il 15%.

La campagna in rincorsaItalia indietro sugli over 70Vaccinazioni. A cento giorni dall’inizio ha ricevuto una dose solo il 15%

Ad aprile attese meno fiale che a marzo, a Venezia il vaporetto ambulatorio

ROMA

MANUELA CORRERA

■Una nuova variante del virus SarsCov2 è stata se-gnalata in Giappone: denomi-nata E484K, la mutazione al-larma le autorità nipponiche

poiché, come anticipato dall'e-mittente pubblica Nkh, risulte-rebbe capace di ridurre l'effica-cia dei vaccini anti-Covid di-sponibili. La variante si som-ma alle altre già in circolazione e accresce la preoccupazione degli esperti, secondo cui l'uni-ca vera arma per frenare il vi-rus, e le inevitabili mutazioni, è rappresentata dalle campa-gne di vaccinazione che devo-no accelerare il più possibile. La mutazione E484K è stata ri-

levata in 10 dei 14 pazienti esa-minati in un ospedale di Tokyo a marzo. Per circa due mesi e fino a marzo, riferiscono le fon-ti nipponiche, 12 pazienti Co-vid su 36 sarebbero stati infet-tati dalla mutazione pur non avendo mai viaggiato e fre-quentato altre persone poi ri-sultate positive. La notizia arri-va nel corso di una seconda im-pennata di infezioni che ha in-vestito in particolare la città di Osaka e altre due prefetture

dell'arcipelago, Hyogo e Miya-gi. La variante E484K- che pre-senterebbe caratteristiche as-similabili sia alla variante in-glese sia a quella sudafricana - è stata segnalata anche in Tiro-lo, in Austria e si starebbe dif-fondendo negli Stati Uniti.

Al momento tuttavia, senza studi specifici la cautela è d'ob-bligo. «In attesa di dati scienti-fici certi sulla variante E484K e sulla sua eventuale resisten-za ai vaccini - afferma Massi-mo Andreoni, direttore scienti-fico della Società italiana di malattie infettive e tropicali e professore associato di Malat-tie Infettive all'Università di Roma Tor Vergata - c'è in gene-rale grande preoccupazione ri-spetto alle mutazioni del virus

SarsCov2 e la necessità di at-tuare un forte monitoraggio». Da parte sua, il virologo Rober-to Burioni, dell'Università Vi-ta-Salute San Raffaele di Mila-no, invita alla cautela e, in un tweet, scrive: «Vaccini e va-rianti. No al varianterrorismo. I vaccini funzionano». Secon-do Andreoni «cruciale diventa aumentare la capacità di trac-ciamento delle varianti poten-ziando le attività di sequenzia-mento del virus». E se fosse co-munque confermata la resi-stenza di E484K ai vaccini, conclude Andreoni, «credo sa-rebbe da valutare l'opportuni-tà di un blocco dei voli aerei per impedire l'ulteriore diffu-sione di questa e altre varian-ti».

Vaccinazioni a bordo di un vaporetto a Venezia ANSA

Giappone, la variante fa pauraBurioni: «Basta terrorismo»

Un reparto di terapia intensiva

«I dati ci mostrano che non c'è moti-

vo di cambiare i nostri piani». E allo-

ra il primo ministro britannico Boris

Johnson conferma la sua roadmap

contro la pandemia e la parziale ria-

pertura da lunedì 12 aprile, dopo un

lungo confinamento. Una chiusura

pressoché totale quella vissuta per

settimane dai britannici che Johnson

ringrazia, per la pazienza e gli sforzi.

Grazie a quel sacrificio collettivo,

ripete, potranno adesso riaprire ne-

gozi, parrucchieri e anche i pub per il

servizio all'aperto: «Ci andrò pure io

lunedì ad alzare un bicchiere».

Un allentamento possibile grazie al

calo dei casi, e soprattutto a una cam-

pagna vaccinale aggressiva mentre

l'Europa fa i conti con una carenza di

dosi. Carenza che la Francia ha deci-

so di affrontare anche con la produ-

zione nazionale: alcune sue fabbri-

che sforneranno, in subappalto, 250

milioni di fiale per tutta l’Ue entro il

2021. Sui viaggi internazionali Dow-

ning Street non ha invece ancora

preso decisioni: si attende un aggior-

namento nei prossimi giorni e si pun-

ta al 17 maggio, la data prevista per

l'avvio della terza fase della road-

map di Johnson, pensando ad un

possibile meccanismo a semaforo.

Johnson porta il Regno Unito fuori dal lockdown

«Fra una settimana al pub»Ma è presto per i viaggi all’estero

«marciare divisi per colpire uni-ti». Per Salvini la partita ora è sulle riaperture. Alla Lega va be-ne che si parli di convocazione della cabina di regia per valutare i dati, ma l'obiettivo è quello che conta, cioè allentare al più pre-sto le restrizioni. Quanto al re-sto, la linea è evitare di raccoglie-re quelle che dentro la Lega ven-gono definite «le provocazioni» dell'ex maggioranza giallorossa, dalla delega sulla droga alla Da-done, al pressing Pd sulla legge Zan o lo ius soli. Ma resta l'irrita-zione leghista per come il Pd stia tirando la corda in un momento così drammatico per il Paese. Ora però la priorità del «Capita-no» è chiedere all'esecutivo che

aprile faccia rima con «aprire», che si torni alla normalità prima possibile, «seguendo la scienza e non l'ideologia» Il partito azzur-ro invece sceglie un terreno di-verso, battendo quotidianamen-te su un sostanzioso incremento delle risorse pubbliche necessa-rie per dare respiro alle imprese. «Ci aspettiamo che già questa settimana - osserva Roberto Oc-chiuto, capogruppo di Forza Ita-lia alla Camera dei deputati - il governo dia indicazioni chiare in merito al nuovo scostamento di bilancio. Forza Italia chiede almeno 20 miliardi ed un veloce passaggio parlamentare in rela-zione ai tempi del prossimo de-creto Sostegni».

E484KÈ stata segnalata anche in Tirolo

la mutazione che resisterebbe

ai farmaci disponibili. Gli esperti

però attendono studi specifici

Page 7: SABATO 3 APRILE 2021 Economia

6 Cronache LA PROVINCIA

MARTEDÌ 6 APRILE 2021

Il ministero dell’Economia e delle Finanze a Roma ANSA

ROMA

MARIA GABRIELLA GIANNICE

■ Il ministero dell'Eco-nomia e delle Finanze studia il modo di ridurre le tasse e, an-che se ancora non c'è una pro-posta, gli «esercizi di studio» fatti contribuiranno al dibatti-to sulla riforma fiscale. Due so-no i sistemi di tassazione Irpef individuati alternativi all'at-tuale: a tre scaglioni di aliquo-te; e ad aliquota continua sul modello tedesco. Entrambi i modelli avrebbero per effetto una riduzione del peso fiscale

sui redditi Irpef, un aumento del Pil e un calo della disoccu-pazione.

Per il primo il minor gettito calcolato è di 19 miliardi, per il secondo di 20 miliardi e le ri-sorse impegnate richieste so-no rispettivamente oltre 10 mi-liardi e 11 miliardi. Entrambi i modelli non solo ottengono l'o-biettivo di una riduzione del prelievo per tutte le fasce di reddito, ma «aggiustano» la progressività dell'imposizione sanando l'impennata della cur-va della tassazione sui redditi medi, ovvero dopo i 28.000 eu-ro e in particolare fra i 35.00-45.000 euro dove l'ali-quota effettiva raggiunge il 60% superando di oltre 20 punti l'aliquota legale.

Nel sistema Irpef a 3 scaglio-ni le aliquote scendono dalle attuali 5 a 3, e contemporanea-mente vengono modificati gli scaglioni. Il primo scaglione con aliquota al 23% si estende fino a 25.000 euro. Sopra i 25.000 e fino ai 55.000 euro si passa all'aliquota del 33%. So-pra i 55.000 l'aliquota sale al 43%.

I redditi fra i 55.000 e i 75.000 euro che attualmente hanno un'aliquota legale del 41% si avvantaggerebbero del beneficio ottenuto dalla mino-re tassazione degli scaglioni più bassi. Inoltre il nuovo pro-filo delle detrazioni agevole-rebbe i contribuenti con reddi-ti più bassi «compensando pie-namente l'aggravio di aliquota

registrato nell'intervallo fra 25.000 e 28.000 euro (attual-mente con aliquota legale al 27%).

Attuando questo modello il Mef stima minori entrate Irpef di circa 19 miliardi di euro mentre la riduzione della spe-sa pubblica, ovvero il minor trattamento integrativo per i dipendenti (riassorbito dalle detrazioni) è pari a circa 8,4 miliardi di euro.

Le fasce di reddito più av-vantaggiate rispetto al sistema attuale sono la fascia da 8-15.000 euro (beneficio me-dio 481 euro, 3,2% di incidenza sul reddito complessivo), e 40-55.000 (beneficio medio 1.012 euro, 2,2% di incidenza sul reddito complessivo). Se-condo il Mef questo modello determinerebbe un aumento del Pil dello 0,727%. e favori-rebbe di più l'occupazione dei lavoratori altamente qualifica-ti (+1,38%) rispetto al modello tedesco.

Passando al sistema tede-sco, il modello prende in consi-derazione le aliquote medie e non quelle marginali. È stato mantenuto il «bonus» di 100 euro fino alla soglia di 15.000 euro e l'aliquota massima del 43%. Anche questo sistema, che necessita di correttivi, ag-giusterebbe la curva sui redditi tra i 40 e i 50 mila euro con un beneficio medio di 805 euro. Secondo le stime, questo siste-ma produrrebbe un aumento di Pil reale dello 0,754%.

■ Il minor gettitoè quantificatoin 19-20 miliardiSono 10-11 miliardile risorse necessarie

■ In base alle analisisi genererebbeun aumentodell’occupazionee del Pil reale

MILANO

■Tutti i tentativi di far ri-partire il Sud per ora non hanno funzionato: lo afferma una ricer-ca dell'Ufficio studi di Confcom-mercio, secondo la quale negli ultimi 25 anni la quota di Pil pro-dotta dalle Regioni meridionali sul totale nazionale è diminuita, passando da oltre il 24% del 1995 al 22% del 2019, con un li-vello di occupazione che ha evi-denziato una crescita cumulata pari ad appena un quarto della

media nazionale (4,1% contro il 16,4%).

Un fenomeno, quest'ultimo, che sconta prevalentemente gli effetti della riduzione della po-polazione residente, in particola-re quella giovanile, che al Sud è diminuita di oltre 1,5 milioni nel periodo considerato. Tra le prin-cipali cause di questa disparità, secondo l'Ufficio studi di Conf-commercio, ci sono «difetti strutturali come burocrazia, cri-minalità e carenze infrastruttu-

rali». Se tali difetti «fossero ri-dotti in modo tale da portarne le dotazioni ai livelli osservati nel-le migliori regioni italiane, il Pil meridionale crescerebbe a fineperiodo di oltre il 20%, con lacreazione di circa 90 miliardi di euro, rispetto ad uno scenario in assenza di interventi», affermala ricerca.

In prospettiva futura, «perscongiurare il pericolo di torna-re a crescere ai tassi insufficienti del passato recente servonomaggiori risorse, anche Ue, e un piano di riforme con l'obiettivo di aumentare e utilizzare meglio il capitale produttivo e umano, oltre a sfruttare le enormi poten-zialità del turismo».

ROMA

■Negli ultimi 10 anni in Italia le banche hanno chiuso 10 mila sportelli (-3%) ma restia-mo ancora al quarto posto in Ue per numero in rapporto agli abi-tanti: 39 filiali ogni 100mila abi-tanti, rispetto alle 56 di inizio decennio. La media europea si colloca a 22. È quanto emerge dal Rapporto sulla finanza soste-nibile della Fondazione per la Sussidiarietà, presieduta da Giorgio Vittadini. «Il digitale, la concorrenza e la sfida della so-stenibilità stanno rivoluzionan-

do le banche e le relazioni con i clienti» sottolinea su tutto Vitta-dini.

La Finlandia ha il numero più ridotto, 5 filiali ogni 100mila abi-tanti, seguita da Olanda (9), Ger-mania (11) e Austria (12). In co-da Portogallo (38), Italia (39), Spagna (50) e Bulgaria (60) e il Lussemburgo (65). Negli ultimi

cinque anni le reti bancarie con-tinentali si sono ridotte di circa un terzo, mentre l'Italia le ha ta-gliate di un quinto.

Prosegue, intanto, il processo di concentrazione nel settore bancario. A fine 2019 (resta quindi fuori dal conto l'integra-zione tra Intesa Sanpaolo e Ubi) i primi cinque istituti di credito in Italia rappresentavano il 47% delle attività totali. Uno scena-rio simile si riscontra in Francia (49%), mentre è inferiore in Germania (31%). Più concentra-to il mercato spagnolo (67%).

Osservando la situazione ter-ritoriale nella Penisola, il Sud è più «europeo» rispetto al Nord. Le agenzie ogni 100.000 abitan-ti sono 20 in Calabria, 22 in Campania e 25 in Sicilia. Valori elevati, invece, in Trentino Alto Adige (70), Valle d'Aosta (63) ed Emilia Romagna (56).

Lo studio punta l'attenzione anche sul''home banking: dal 2010 al 2020 in Italia i clienti che utilizzano Internet per ope-rare sul proprio conto sono rad-doppiati, passando dal 18% al 35%. Siamo lontani dalla media continentale del 58% (Francia al 66%, Regno Unito al 77%).

Gli sportelli bancarisono sempre più rariIn dieci anni -3%BancheL’Italia resta quarta in Europa

39 agenzie ogni 100mila abitanti

Al Nord se ne contano di più

È boom dell’home banking

ROMA

■Quattro priorità e 75 obiettivi per velocizzare la rea-lizzazione delle opere, renden-do più efficace l'azione del Mi-nistero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili. Il mi-nistro Enrico Giovannini pro-va ad imprimere un'accelera-zione al dicastero che guida, che deve farsi trovare pronto all'appuntamento con il Piano per il Recovery. E per farlo ha deciso anche di legare gli sti-pendi dei dipendenti al rag-giungimento degli obiettivi fis-

sati.Il nuovo passo è tracciato

nella Direttiva per l'attività amministrativa 2021 firmata nei giorni scorsi dal ministro. La direttiva fissa 4 priorità po-litiche (sviluppo di infrastrut-ture sostenibili e resilienti; au-mento dell'efficienza e della sostenibilità dei trasporti; au-

mento della sicurezza della in-frastrutture, della mobilità edelle persone; miglioramentodell'efficacia dell'azione delMinistero e avvio di una gestio-ne sostenibile delle sue infra-strutture) da cui discendono17 obiettivi strategici e 58obiettivi operativi.

Lo scopo, ha spiegato lo stes-so ministro in una riunionecon i dirigenti di prima e se-conda fascia, è di rendere lamacchia più efficiente ed effi-cace, perché l'azione del Mini-stero all'esterno è il riflesso di come esso si muove al suo in-terno.

Ecco perché, per fare in mo-do che le nuove priorità non re-stino solo propositi, la diretti-va prevede che dal raggiungi-mento degli obiettivi dipenda la componente variabile della retribuzione dei dirigenti e del personale del ministero. Inol-tre, ogni obiettivo non è soloun titolo, ma è già nero su bian-co (descritto nel dettaglio in100 pagine di schede tecniche allegate alla direttiva) con con-tenuti e programma d'azione, con relative fasi, risultati attesi e indicatori.

Le ipotesi. Il ministero dell’Economia studia le opzioni

All’esame c’è un sistema a tre scaglioni anziché cinque

Possibile anche il modello tedesco ad aliquote continue

In calo il Pil del SudSempre meno i giovani

Il ministro Enrico Giovannini ANSA

Due riforme fiscalial vaglio del governoObiettivo: meno tasse

■ Entrambele soluzionipermettonodi diminuireil prelievo sui redditi

Una filiale di una banca ANSA

Giovannini accelerasulle infrastrutture«Stipendi per target»Direttiva amministrativaFissate quattro priorità politiche

tra cui sostenibilità ed efficienza

Una parte della retribuzione

è legata agli obiettivi raggiunti

Page 8: SABATO 3 APRILE 2021 Economia

LA PROVINCIA 9MARTEDÌ 6 APRILE 2021

nuovi processi di automazione. «È però essenziale anche lo sforzo di correlare contenuti, metodi e ambienti della forma-zione alle trasformazioni in attonel mondo del lavoro».

Il periodo

Come evidenziato ancora da Scaccabarozzi, a livello territo-riale già l’indagine Young di gennaio sottolineava, relativa-mente al periodo gennaio-otto-bre 2020, le difficoltà delle im-prese nel trovare oltre un terzo delle figure ricercate, in partico-lare nell’area tecnica e della pro-gettazione. Con un’aggiunta: per circa un terzo dei profili ri-chiesti è stata espressamente indicata la preferenza per giova-ni under 30. Tuttavia, in due ter-zi dei casi si richiede una prece-dente esperienza lavorativa, che quindi sfavorisce i giovani senza esperienza. Ancora Siste-ma Excelsior confermava che a Lecco nel mese di gennaio, in 35casi su 100 le imprese prevede-vano di avere difficoltà a trovarei profili desiderati, specie quan-to a dirigenti, specialisti e tecni-ci.

«A questi dati se ne affianca-no di altrettanto preoccupanti –ha ripreso -, ovvero l’amplia-mento progressivo dello skill

mismatch. In Italia ad esempio nel 2017 si attestava al 21%. Ciò conferma che la formazione non tiene il passo dell’evoluzio-ne. Non solo mancano compe-tenze: talora quelle che ci sono risultano già superate. In ogni caso devono essere recuperate: il Paese che affronta il problemain modo efficace ne trae beneficianche in termini di Pil. Il BostonConsulting Group parla dello skill mismatch nei termini di una vera e propria “tassa occul-ta”, pari nel 2018 a livello globalea circa 8 mila miliardi di dollari,il 6% del Pil, che nel 2020 ha rag-giunto il 10%».

«Va tuttavia chiarito - ha con-cluso - che un incremento delle competenze deve accompa-gnarsi alla valorizzazione delle persone che fanno l’ingresso nelmercato del lavoro. Una politicaaziendale di riduzione di costo adiscapito della produzione di valore non è accettabile e porta alla precarizzazione delle vite dei giovani, senza migliorare produttività e competitività. Di fronte alla crisi economica inge-nerata dal Covid la risposta al di-sallineamento delle competen-ze deve porsi in cima all’agenda di sviluppo dei diversi Paesi e inparticolare del nostro».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

CHRISTIAN DOZIO

LECCO

«Non solo con la pan-demia: il territorio si trova or-mai da tempo a fare i conti an-che con lo skill mismatch. Per intercettare una crescita auten-tica è fondamentale colmare il gap tra le competenze richieste dalle imprese e quelle in posses-so dei lavoratori. ».

L’osservazione è del segreta-rio della Cisl Monza Brianza Lecco, Mirco Scaccabarozzi.

Il sindacalista nota che per

permettere al tessuto produtti-vo del territorio di svilupparsi, edi agganciare la ripartenza, un ruolo decisivo sarà quello legatoalle competenze. Un tasto spes-so dolente per le aziende del Lecchese, che faticano nel repe-rire le figure tecniche di cui ne-cessitano.

Implementare

Scaccabarozzi sottolinea: «Già la Legge regionale 30/2015 qua-lità, innovazione ed internazio-nalizzazione nei sistemi di

istruzione, formazione e lavoro in Lombardia, manifestava qua-le ambiziosa prospettiva strate-gica per le dinamiche formativeil sistema duale, fondato su un apprendimento work based e sulla integrazione tra formazio-ne e lavoro».

Implementare la qualifica-zione dei giovani, dei lavoratori e delle low skills consente il mantenimento e lo sviluppo della competitività del sistema ela diminuzione del rischio di marginalizzazione rispetto ai

Uno dei problemi che pesa sulle prospettive di sviluppo a medio termine è legato alle competenze dei lavoratori

«Le competenze Il fattore decisivo per la crescita» La ripartenza. Mirco Scaccabarozzi, segretario della Cisl:

«Va affrontato subito il problema del difficile incrocio

tra le richieste delle aziende e quanto c’è sul mercato»

Il trend

Una difficoltàaggravatadal Covid

Il rapporto di Boston Consulting

Group, afferma che a livello plane-

tario oltre 1,3 miliardi di persone

risultano troppo qualificate oppu-

re sotto qualificate per il lavoro

che svolgono.

Nell’area Ocse un lavoratore su tre

non possiede le competenze

richieste dalle aziende e la percen-

tuale sale ancora se l’attenzione si

rivolge al nostro Paese, dove lo

skill mismatch arriva addirittura al

38,2%, con 10 milioni di lavoratori

che non corrispondono ai profili

professionali ricercati dalle impre-

se.

L’emergenza Covid, con la pervasi-

va diffusione di lavoro smart e da

remoto, ha fatto esplodere il

problema: il disallineamento

esistente tra domanda e offerta

avrebbe raggiunto il 43% per le

professioni intellettuali, scientifi-

che ed a elevata specializzazione, il

43,5% per professioni tecniche e il

43,6% per gli operai specializzati.

C. DOZ.

Mirco Scaccabarozzi è il segretario della Cisl di Lecco Monza Brianza

Sotto questo aspetto, dunque,il problema è sia di carattere qualitativo che quantitativo. Perquesto motivo, Api sta imple-mentando il proprio impegno suquesto fronte: si stanno attivan-do nuovi canali per la ricerca, tracui nuove collaborazioni anche con enti di formazione. L’asso-ciazione di via Pergola svolge in-fatti formazione per i dipenden-ti delle aziende associate, men-tre attività formative di specia-lizzazione vengono erogate da soggetti esterni, con iter che co-munque permettono, alla fine del corso, alle aziende di assu-mere i soggetti con le qualifiche necessarie. A breve, alcune im-prese parteciperanno a un corsoIfts in tecniche per l’ammini-strazione.C. Doz.

bile inviare le candidature in ba-se alle posizioni aperte, ma an-che trasmettere il proprio curri-culum e candidarsi tramite la mail. «In questo supporto alle aziende utilizziamo anche il network che negli anni abbiamocostruito con le scuole, gli enti diformazione e del lavoro, con le università. Nonostante tutti questi canali di ricerca, però, si famolta fatica e spesso i profili se-gnalati o le candidature non ar-rivano neanche alla decina».

to impiegatizio che in produzio-ne fino ad arrivare a figure ma-nageriali, come responsabili qualità oppure industrializzato-ri, i professionisti che si occupa-no dello sviluppo del business aziendale sulla base della cono-scenza del sistema di produzio-ne. Stiamo anche cercando, da mesi, un impiegato per ufficio tecnico».

Per svolgere questo ruolo, ApiLecco e Sondrio utilizza il pro-prio sito associativo. Qui è possi-

la ricerca di personale, lo sanno bene. Le difficoltà nell’incrocia-re in modo adeguato richiesta e offerta di lavoro sono ormai al-l’ordine del giorno.

«Al momento abbiamo unatrentina di posizioni aperte nel-le nostre aziende associate – ci ha spiegato Tiziana Montana, referente per i settori Scuola e inserimento lavorativo dell’arearisorse umane di Api -. Si va dai tirocini e da periodi di formazio-ne in apprendistato sia in ambi-

Api Lecco e SondrioAgevolare l’incontro

tra domanda e offerta

di lavoro

L’obiettivo dell’associazione

Mentre la difficoltà oc-cupazionali anche dei lecchesi crescono, ci sono diverse decine di posizioni aperte che le azien-de non riescono a occupare.

In Api, dove è attivo un servi-zio di supporto alle imprese nel-

Le imprese non trovano i tecnici Un sito per facilitare le assunzioni

[email protected]. 0341 357411 Fax 0341 368547

[email protected]. 0342 535511 Fax 0342 535553

Luigi Sabadini, presidente Api

Page 9: SABATO 3 APRILE 2021 Economia

10 Economia LeccoLA PROVINCIA

MARTEDÌ 6 APRILE 2021

LECCO

Il modello organizza-tivo di Silea è tra i migliori del Paese.

A premiare la società lecche-se è l’indagine presentata da Utilitalia; un’analisi che eviden-zia come le aziende pubbliche italiane svolgano un lavoro fon-damentale per la comunità. Co-me ha evidenziato la presidenteUtilitalia Michaela Castelli, lo studio rappresenta «un’istan-tanea di questo lavoro quotidia-no, che non si è mai fermato neppure nei mesi più difficili dell’emergenza pandemica».

Sugli scudi, dunque, sono inparticolare le best practices messe in campo dal manage-ment dell’azienda per la raccol-ta rifiuti dedicata alle utenze positive al Covid-19, in isola-mento o in quarantena su tutto il territorio provinciale.

Creazione

In particolare, il riconoscimen-to riguarda la categoria “Utili intempo di Covid-19” e si riferisceal modello organizzativo messoin atto nel momento in cui l’emergenza sanitaria ha inizia-to ad aggredire anche il Lecche-se. Un modello che ha visto la creazione di una App ad uso de-gli operatori Silea, capace di consentire la geolocalizzazione su mappa delle utenze “sensibi-li” e l’organizzazione della rac-colta rifiuti trisettimanale ap-positamente dedicata.

«Silea ha realizzato con gran-de reattività, fin da marzo 2020,

Il forno inceneritore di Valmadrera, impianto gestito da Silea

Una app anti-CovidI dipendenti Silea lavorano più sicuriRiconoscimento. Premiata la società di ValmadreraIl dispositivo garantisce una raccolta rifiuti mirataViene così mantenuto il servizio alle famiglie contagiate

a seguito della diffusione del co-ronavirus e della necessità di gestire correttamente i rifiuti prodotti da soggetti positivi al tampone, in isolamento o in quarantena, una app ad uso de-gli operatori per geolocalizzare le utenze interessate, a partire dai dati quotidianamente ag-giornati provenienti dai Comu-ni soci nel rispetto della pri-vacy», ha commentato il diret-tore Silea, Pietro Antonio D’Alema.

Identificare

L’applicazione permette di identificare in ogni Comune, suuna mappa virtuale, il numero di utenze interessate per effet-tuare più velocemente ed effi-cacemente la raccolta dei rifiu-ti. Il servizio di raccolta, con metodo porta a porta, viene ese-guito da Silea due-tre volte alla

settimana, con utilizzo di mezzidedicati e personale apposita-mente equipaggiato e formato.

«Si tratta di uno dei moltepli-ci interventi che ci hanno visto intervenire dall’avvio della pan-demia – ha aggiunto il presiden-te, Domenico Salvadore –. Non ci siamo mai fermati nell’attivi-tà, sempre avendo a cuore la tu-tela dei nostri dipendenti e col-laboratori. In particolare Silea ha promosso, tra i primi in Lombardia, questo specifico servizio di gestione e raccolta dei rifiuti, facendosi carico del-l’intero costo del servizio. An-che a livello economico, la no-stra società è intervenuta per sostenere i Comuni soci. Alla scelta, da parte dell’assemblea intercomunale, di distribuire circa 2 milioni di euro delle ri-serve sociali, sotto forma di di-videndo straordinario, agli 87 Comuni soci, nella logica di quello spirito “solidaristico” che da sempre contraddistin-gue l’azione di Silea, si è aggiun-to lo stanziamento di un budgetper supportare quegli enti che hanno percepito un dividendo di piccola entità, sotto forma di servizi integrativi».

D’Alema ha concluso: «Sia-mo anche stati tra i primi e i po-chi nel settore delle utilities pubbliche ad aver stipulato l’an-no scorso, e confermato que-st’anno, una specifica polizza sanitaria a beneficio dei nostri lavoratori in caso di contagio daCovid-19». C. Doz.

©RIPRODUZIONE RISERVATA A sinistra il presidente Silea Domenico Salvadore con il direttore Pietro Antonio D’Alema

n «Non ci siamo mai fermati sempre avendoa cuore la tutela degli addetti»

n «È un progetto che ci ha vistoin prima lineafin dall’avvio della pandemia»

«Sui mercati finanziariattese per un rialzo dei tassi

L’INTERVENTO

Il rialzo dei tassi sui mercatiè il tema dominante di que-sto periodo sui mercati fi-nanziari.

I segnali più espliciti sisono avuti coi rendimenti amedio/lungo termine Usa,mentre in Europa i segnali dirisveglio sono più deboli. Se-gnali sostenuti dalle ripetuteaspettative di inflazione. Chiha scelto i fondi bilanciati piùprudenti per diversificare ilrischio di portafoglio e atte-nuare la volatilità degli inve-stimenti azionari potrebbe orarimanere deluso.

La volatilità sui mercati ob-bligazionari per via dei segnalidi inflazione ha causato vendi-te sui titoli di debito, in parti-colare quelli a tasso fisso. Ilcalo delle quotazioni si è così

riflesso sul valore dei fondi co-muni di investimento espostia obbligazioni prudenti, nono-stante il rialzo dei listini azio-nari. In parecchi hanno punta-to ai fondi bilanciati che anchenel Lecchese hanno registratoun buon successo nel 2020,con una raccolta pari a unquarto circa di quella comples-siva, decidendo così di puntaresu asset che spalmano il ri-schio di mercato.

Viceversa, i fondi bilanciaticon profilo più aggressivo,molto spostati sulle azionistanno ottenendo risultati lu-singhieri. Consapevoli così cheil 2021 si preannuncia instabi-le e chi volesse tutelarsi dalleoscillazioni dei mercati nonpuò più confidare nella prote-zione delle obbligazioni, le

preferenze dei risparmiatorilecchesi si stanno indirizzandosui fondi a lungo termine cheregistrano così una crescitaimportante, a scapito dei fondia breve termine (come i mone-tari) che invece registrano no-tevoli riscatti.

Aumentare l’esposizione alrischio per questo motivo è

una strada quasi obbligata pergli investitori, con i fondi ob-bligazionari che oggi segnanorendimenti negativi destinatipure ad aumentare per effettodei quantitative easing. Si evi-denzia così tra i sottoscrittoriun atteggiamento propenso alrischio , con l’azionario che sidistingue tra le categorie chehanno raccolto più risorse, se-guiti dai fondi bilanciati conprofilo aggressivo.

Tra i preferiti i fondi cheoffrono una grande diversifi-cazione geografica e settorialepuntando ad individuare titolicaratterizzati da un valore in-trinseco superiore rispetto alprezzo mediamente espressodal mercato (stile value) e cheinvestono in azioni denomina-te in euro, dollaro emesse dasocietà che dichiarano durevo-li aspettative di crescita del-l’Europa, Asia, America e Afri-ca e particolarmente adatti al-la modalità di sottoscrizionemediante piano di accumulo.Francesco Megna

Referente commerciale in banca

Francesco Megna

verni per le infrastrutture e per la ripresa dell’economia, dall’al-tro ad una riconversione in chia-ve ambientale delle produzioni più impattanti. Quali saranno i tempi ed i modi di questa rivolu-zione? Quali sono le prospettivenel breve e nel medio termine?».

È a questi interrogativi che Si-derweb proverà a dare risposte grazie all’evento al quale parte-ciperanno come sempre diversi esperti del comparto. Sull’anali-si dell’attualità e delle prospetti-ve del mercato europeo dell’ac-ciaio interverranno infatti Ales-sandro Sciamarelli (Eurofer), e Achille Fornasini (Siderweb) che incentrerà la sua analisi sul-l’andamento dei prezzi delle commodity, delle materie primesiderurgiche e dei prezzi dei prodotti finiti in acciaio. Il webi-nar si concluderà con l’intervi-sta di Lucio Dall’Angelo (Side-rweb) ad Antonio Marcegaglia (gruppo Marcegaglia). Inizio al-le 11. C. Doz.

Webinar

Il mercato dell’acciaio

Gli scenari a livello globale

nel prossimo incontro

di Siderweb

Torna, dopo la pausa pasquale, il tradizionale appun-tamento di Siderweb con “Mer-cato & dintorni”, il webinar che la community dell’acciaio dedi-ca alla congiuntura siderurgica. In questa occasione, program-mata per martedì 13, i riflettori saranno accesi sul ruolo del mercato europeo in seno agli in-terscambi mondiali.

«L’Unione europea rappre-senta il secondo mercato mon-diale per l’acciaio – è la premessa-. Ma il suo ruolo appare a ri-schio, pressato dalla forte cre-scita dei Paesi emergenti e dalle difficoltà del mercato interno. Dopo la caduta dei consumi del 2020, il futuro appare legato da un lato agli investimenti dei go-

Industria siderurgica Prospettive in Europa

Page 10: SABATO 3 APRILE 2021 Economia

GIORNALE DI LECCO LECCO | 17SABATO 3 APRILE 2021

Il sistema politico italiano è attuale?LECCO (pia) La Costituzionee il sistema politico italiano.Saranno questi i temi alcentro del dibattito delprossimo appuntamentocon «MercoleDire la poli-tica», fissato per il prossimomercoledì, 7 aprile. Ospitedi «Libertà Protagonista»sarà Giovanni Guzzetta,costituzionalista, presiden-te dell'associazione «Scelgol'Italia», già presidente delComitato promotore delReferendum elettorale edella Fuci. In diretta di-gitale, l’incontro prenderà ilvia alle 20 e sarà introdottoe moderato da Carlo Piazza(per chi non fosse ancoraregistrato al ciclo di incontrivia zoom, è possibile uti-lizzare il seguente link ht-tps ://forms.gle/2YC2jdhL-D jTEH3Fh8).

Partiamo dal titolo dellaserata: «Il sistema po-litico italiano alla lucedella sua storia». Di cosaparlerà, dunque?«Cercherò di mettere in

evidenza come il sistema po-litico italiano si sia svilup-pato in un quadro di normepreviste dalla Costituzione,che sono state adottate in unperiodo storico e con ragionicontingenti che ormai sonosuperate. Così come è su-perato lo scenario in cui agi-scono dei partiti politici mol-to strutturati e solidi, comeerano i partiti della Costi-tuente. Quindi penso che lastoria del sistema politicoitaliano, che è una storia digrande instabilità, di grandeinefficienza, di grandi crisi,tanto che si propongono ri-forme ormai da 40 anni, siadovuta a questa circostanza:la Costituzione era un’o tt i maCostituzione perché risolve-va i problemi di quel mo-mento storico, ma gli stessicostituenti sapevano che, so-prattutto per quanto riguar-da l’organizzazione del si-stema di Governo, si sarebbedovuto intervenire di nuovo.Cosa che non è stata fatta.Quindi molti dei problemiche abbiamo oggi si capi-scono proprio alla luce diquesti fatti, che partonoda l l’Assemblea costituente».

Avendone la possibilità,dunque, quale sarebbe laprima cosa che cambie-rebbe nella nostra Co-stitu zion e?«Sicuramente il bicamera-

lismo perfetto: la presenza didue Camere che fanno lostesso lavoro, anche se sonostati ridotti i componenti,rimane un problema. Poi sa-rebbe necessario introdurrenorme che possano salva-guardare la stabilità dei Go-verni, che in Italia sono pa-tologicamente instabili dasempre: durano poco, nonhanno tempo di svilupparetutte le iniziative politicheche un Governo dovrebbeproporre, vivono con questaspada di Damocle della crisiche pende perennementesulla testa, per cui anchequando sono in carica cisono sempre questi conflittiinterni alle coalizioni... E’impossibile governare benecon un Governo che cambiaogni anno: le grandi demo-crazie vivono in situazionicompletamente opposte,con maggioranze politiche eleader che esercitano la pro-pria attività per almeno10-15 anni. Per non parlare

della possibilità di introdurreun’altra forma di Governo,che è quella presidenziale.Fu considerata dalla Costi-tuente, ma fu scartata perchési pensava che il sistemapolitico non fosse pronto».

Cosa funziona invece adovere nella nostra Co-stituzione? Cosa noncambierebb e?«Molti, non tutti, degli ar-

ticoli della prima parte dellaCostituzione sono ancoramolto attuali. Gli articoli suidiritti di libertà e le normesulla giustizia costituzionalesono soluzioni molto mo-derne e da salvaguardare».

A suo avviso quale sa-rebbe in questo momen-to il sistema politico mi-gliore per un popolo co-me il nostro?«Personalmente, ma an-

che alla luce della mia espe-rienza come studioso, riten-go che siccome in Italia, pro-prio per la presenza con-tinua di queste crisi, è statodato un ruolo di supplenzamolto forte al presidente del-la Repubblica, in modo le-gittimo, forse dovremmopensare al modello di tiposemi presidenziale alla fran-cese, dove il presidente dellaRepubblica è un garante, pe-rò attivo, del buon funzio-namento del Paese. Però an-che una razionalizzazionedel sistema di Governo par-lamentare può essere effi-cace se fatta con tutti gliingredienti che sono neces-sari e che sono numerosi.Certo, cambiare la forma diGoverno è più complicato».

Isabella Preda© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il professor Giovanni Guzzetta mercoledìaccenderà il dibattito sulla Costituzione

Giovanni Guzzetta, costituzionali-sta, presidente dell'associazione«Scelgo l'Italia»

Il 7 aprile il noto costituzionalista sarà ospite del ciclo di incontri di «Libertà Protagonista»

L:515.175pt A:621pt

Cercherò di metterein evidenza come il

sistema politico italianosi sia sviluppato in un

quadro di normepreviste dalla

Costituzione, che sonostate adottate in un

periodo storico e conragioni contingenti cheormai sono superate

restainformato!

Vuoi riceveregratuitamente

le principalinotizie di

cronacae ultime ora

del territorio?

ENTRAnella nostracommunity

MANDAun messaggio

al numero

350.1374198con scritto

“ISCRIVIMI”

Lista WhatsApp

v

Page 11: SABATO 3 APRILE 2021 Economia

GIORNALE DI LECCO ECONOMIA | 32SABATO 3 APRILE 2021

L’alleanza tra Lecco-Sondrio e Bergamo

A queste e altre domande cercheremo di rispondere con la collaborazione di Confindustria Lecco e Sondrio

Puntata 7

Il futuro dell'economia

Cosa ha bisogno l’i mp re saper crescere?

Qual è il ruolo della scuola edella formazione?

Cosa significanoGlobalizzazione e

internazionalizzazione inepoca post Covid?

La ripartenza sarà davveroa l l’insegna della resilienza,

della digitalizzazione ed e l l’i n n ovaz i o n e ?

L’iter procedurale è destinato a concludersi entro il 2022 con la nascita di un’Associazione unica

I Soci di Confindustria Lecco - Sondrio e Bergamo hannoapprovato il Protocollo per la fusione delle due AssociazioniLECCO (pia) Le assemblee deiSoci di Confindustria Lecco eSondrio e Confindustria Ber-gamo, entrambe convocate inmodalità virtuale nel rispettodelle misure di contenimentodella pandemia, lunedì hannoapprovato il Protocollo per lafusione delle due Associazio-ni, confermando la decisionepresa dai due Consigli Ge-nerali che a gennaio hannodato avvio all’iter proceduraledestinato a concludersi entroil 2022 con la nascita di un’As -sociazione unica.

Il Protocollo definisce ipunti cardine delle procedureformali, fra i quali l’istitu zionedi una Commissione con ilcompito di definire gli aspettistatutari, regolamentari e or-ganizzativi, da sottoporre alvaglio degli Organi associativicompetenti e di confermare ilnome della nuova realtà as-sociativa, Confindustria Lom-bardia Nord. Le Assembleehanno anche sancito il pro-lungamento del periodo di va-lidità degli attuali Organi dellerispettive Associazioni, cheporteranno a compimento ilpercorso di fusione guidatedai due presidenti L orenzoRi v a , presidente di Confindu-stria Lecco e Sondrio, e Ste -fano Scaglia, presidente diConfindustria Bergamo.

Il progetto di fusione guar-da alla costituzione di un’As -sociazione di grande autore-volezza, espressione di terri-tori che condividono la vo-cazione industriale, predispo-sti alla internazionalizzazionee che tendono al manifattu-riero avanzato, integrato con iservizi tecnologici. Una As-sociazione che continuerà adessere il ponte tra il sistemaimprenditoriale e il territorio,fautrice di innovazione e svi-luppo, promotrice della dif-fusione di una cultura d’im -presa oggi sempre più soste-n i b i l e.

L’aggregazione permetteràinfine di raggiungere una an-cora maggiore efficienza or-ganizzativa complessiva e del-le singole aree, una migliorespecializzazione, l’affinamen -to delle competenze, l’attra -zione di talenti, oltre a unamaggiore capacità di lobbynon solo a livello territoriale.

A conclusione del processodi fusione, nel 2022, la com-posizione della governancedella nuova Associazione saràtale da garantire una rappre-sentanza equilibrata alle duecomponenti, al di là della me-ra proporzione matematica.

«Le nostre imprese hanno

confermato di credere nell’al -to potenziale strategico dellascelta di proiettarci in una di-mensione sovraterritorialeche consentirà alla nuova As-sociazione di avere visione,capacità progettuale, condi-zioni e mezzi per un’az i o n eancora più incisiva per la cre-scita del sistema produttivo,dei territori e delle nostre co-munità e per la diffusione diuna cultura d’impresa chemette al centro sviluppo, so-stenibilità e benessere con-diviso - evidenzia il presidentedi Confindustria Lecco e Son-drio, Lorenzo Riva - Sarà perme motivo di orgoglio portareavanti, assieme ai colleghi delConsiglio e della Commissio-ne, un percorso che ci vede

dialogare e integrarci conl ’ O r g a n i z z a z i o n e c h e èespressione di un sistemaproduttivo e di una provinciasimili ai nostri sotto moltiaspetti, primi fra tutti la fortevocazione industriale e il si-gnificativo apporto del ma-nifatturiero alla composizionedel Pil».

«Con il loro voto favorevole– sottolinea il presidente diConfindustria Bergamo, Ste-fano Scaglia – i nostri Asso-ciati hanno raccolto l’impor -tante sfida di dar vita a un’or -ganizzazione ancora più gran-de e autorevole, mettendo afattor comune competenze econoscenze, riconoscendo lapropria identità nei valorid el l’impresa manifatturiera

innovativa che caratterizzafortemente i nostri territori edè elemento fondamentale disviluppo per l’intero Paese. Lanuova Associazione avrà le di-mensioni e le competenze persviluppare progetti e attività diampia portata come oggi ri-chiesto dalle imprese, ma avràal medesimo tempo una or-ganizzazione che le consen-tirà una stretta vicinanza aassociati e istituzioni. Paral-lelamente all’iter proceduralein corso, caratterizzato da unafusione di pari dignità fra ledue organizzazioni, è stata av-viata una collaborazione in di-versi ambiti che sta già dandorisultati e prepara la strada perulteriori progetti a sostegnodella competitività delle im-

Lorenzo Riva Stefano Scaglia

L’analisi del direttore di Fondazione Edison, ospite dell’Assemblea di Confindustria Lecco e Sondrio

Fortis: «L’economia italiana ripartirà alla grande»

Marco Fortis

LECCO (pia) «Ci sono tutte lecondizioni perchè l’e cono-mia italiana riparta alla gran-de». E’ stata chiusa con unagrossa iniezione di ottimi-smo l’Assemblea di Confin-dustria Lecco e Sondrio.Ospite di giornata, dopol’esaurimento dei puntia l l’ordine del giorno, è statoil vicepresidente e direttoredi Fondazione Edison Marc oFo r t i s , per una lettura delloscenario economico e socia-le. «Per il 2021 e il 2022 leprevisioni prefigurano una

rapidissima ripresa, con tassidi crescita vicini a quelli ci-nesi. Questo si fonda su unatriplice considerazione. In-nanzi tutto c’è in campo l’ef-fetto del Recovery europeo:l’Italia avrà grandi risorse daspendere e c’è fiducia che ilPil ne abbia beneficio, so-prattutto se le risorse verran-no indirizzate a investimentiproduttivi. In secondo luogoabbiamo oggi presidente delConsiglio una personalitàpolitica che non è seconda anessuno al mondo: una per-

sonalità forte come quella diMario Draghi mette l’It a l iain una posizione forte. Infinepossiamo dire di partire dauna base solida, grazie alleriforme che sono state fattein Italia negli ultimi anni, pri-ma della pandemia: il nostroPaese si stava muovendo conun tasso di crescita che nonsi vedeva da tempo». Tuttociò, secondo Fortis, deve in-fondere ottimismo: «Non ap-pena l’economia si rimetteràin moto l’Italia avrà la forzadi ripartire alla grande».

pres e».

LE ASSOCIAZIONIE I TERRITORI

Il settore manifatturieroesprime a Bergamo, a Lecco ea Sondrio rispettivamente il32%, il 35,8% e il 19,8% delvalore aggiunto, l’industr iameccanica dà lavoro rispet-tivamente al 56%, al 69,4% e al37,7% di addetti sul totale del-la manifattura e l’export valerispettivamente il 48%, il46,7% e il 14,7% del totale delvalore aggiunto.

A Confindustria Bergamosono associate circa 1200 im-prese che danno lavoro a83.600 dipendenti, a Confin-dustria Lecco e Sondrio, sonoassociate circa 710 imprese

che danno lavoro a 35.000 di-p endenti.

La nuova organizzazionepotrà contare su 144 dipen-denti (101 a Bergamo e 43 aLecco e Sondrio), distribuitifra le due Associazioni e le dueSocietà di servizi. L’infrastr ut-tura digitale e tecnologica esi-stente consentirà la totale in-tegrazione dei sistemi infor-mativi delle Associazioni.

Gli Associati avranno a di-sposizione le tre sedi di Lecco,Sondrio e Bergamo, con que-st ’ultima che, collocata stra-tegicamente sull’asse Tori-no-Venezia, nelle vicinanzed el l’aeroporto di Orio, concirca 2000 mq riservati a sale eauditorium, potrà essere uti-lizzata da tutti gli associati pereventi e incontri di businesscosì come le sedi di Lecco e diSondrio, che continueranno arestare punto di riferimentoper le imprese sul territorio.La provincia di Sondrio, oltrea essere un’importante cer-niera con la vicina Svizzera,sarà sotto i riflettori come se-de di alcune delle più im-portanti gare delle OlimpiadiMilano-Cortina 2026 e, quin-di, protagonista, nel prossimoperiodo, di importanti inve-stimenti soprattutto in termi-ni di infrastrutture, in parti-colare viabilistiche, con rica-dute positive anche per il si-stema produttivo. Uno svilup-po logistico e infrastrutturaleche interesserà anche il ter-ritorio della provincia di Lec-co, che ne gioverà soprattuttoper i collegamenti con lo sno-do nevralgico di Milano.

DATI ASSOCIATIVIE FOTOGRAFIA DEI TERRITORI

LA NUOVA ORGANIZZAZIONE

144dipendenti

3

101a Bergamo

43a Lecco e Sondrio

Sistemi informativi integratigrazie all’infrastruttura digitalee tecnologica esistente

sedi a disposizionedegli Associati:

LeccoSondrioBergamo

SETTORE MANIFATTURIERO % su totale valore aggiunto

% su totale valore aggiuntoEXPORT

INDUSTRIA MECCANICA% addetti su totale manifattura

Bergamo Lecco Sondrio

Bergamo Lecco Sondrio

Bergamo Lecco Sondrio

32%

48%

56%

35,8%

46,7%

69,4%37,7%

19,8% 1.200

710

35.000

14,7%

CONFINDUSTRIABERGAMO

CONFINDUSTRIALECCO E SONDRIO

Imprese associate

Dipendenti

Dipendenti

per un TOTALE di

per un TOTALE di

Imprese associate

83.600

v

Page 12: SABATO 3 APRILE 2021 Economia

GIORNALE DI LECCO ECONOMIA | 33SABATO 3 APRILE 2021

L’INTERVISTA Il top manager lecchese è CEO di TMK Italia e amministratore di TMK Europe

Luca Zorzi, il «re dei tubi»«I russi? Ci siamo conosciuti, compresi, accettati, anche grazie a un rapporto schietto, e siamo cresciuti reciprocamente»

LECCO (gcf) E' CEO di TMK Italia efa parte del top management delgruppo russo TMK, un colossoprivato quotato alla Borsa di Mo-sca specializzato nella produzionedi tubi d'acciaio senza saldaturache nel 2019 ha realizzato ricaviper 4,8 miliardi di dollari, unEbitda di 680 milioni e dispone di6 stabilimenti produttivi dove la-vorano circa 60.000 dipendenti.Una multinazionale che vende inpiù di 80 Paesi e che poche set-timane fa, il 9 marzo, ha an-nunciato l'acquisto di Chel Pipe, ilprincipale concorrente russo di-ventando così il primo gruppo almondo come capacità produttivadi tubi. Il colosso russo controllala TMK Artrom, azienda romenaspecializzata nella produzione ditubi senza saldatura, TMK Resita,acciaieria rumena che per il 98%usa materiale riciclato, TMK Eu-rope di Düsseldorf e TMK Italia,società commerciale.

Luca Zorzi, 52 anni, di Lecco,oltre ad essere CEO di TMK Italiae amministratore di TMK Europe,è pure responsabile delle venditeeuropee del gruppo russo. Unadivisione strategica per la casamadre che occupa circa 2.000dipendenti e che nel 2019 hafatturato 240 milioni e conseguitoun Ebitda di 19,7 milioni con unaproduzione di 188 mila tonnellatedi tubi senza saldatura. Insommaun vero e proprio "re dei tubi".«Sono in questo settore da sempree sono alla terza generazione -esordisce il top manager lecchese- Mio nonno A r tu ro era dirigentedella Falck, mio papà El io hacominciato la sua carriera allaCelestri di Lecco e io ne ho seguitole orme. Ho iniziato come agente,poi sono diventato rappresentan-te esclusivo della Artrom, un'a-zienda statale rumena poi ac-quisita da TMK. Ho iniziato acollaborare con il gruppo russonel 2002 e pian piano sono riu-scito a conquistare la loro fiduciasino a diventare nel 2007 CEOdella divisione commerciale ita-liana e poi amministratore di TMKEurop e».

Come è riuscito a conquistarei russi diventando un top ma-

nager del colosso TMK?«I russi amano l'Italia, guardano

con grande attenzione il nostrostile di vita, sono innamorati delnostro cibo e dell'enogastronomiain generale, trascorrono volentierile vacanze nel Belpaese... Tuttoquesto aiuta, ma non basta».

Servono competenze e pro-fe ssionalità...«Sono abituato a far parlare i

numeri. Quando ci sono i risultatiè più facile conquistare la lorofiducia e una volta conquistata laloro fiducia è come entrare a farparte di una famiglia. Sì, io miconsidero parte della famigliaTMK. Ci siamo conosciuti, com-presi, accettati anche grazie a unrapporto schietto e siamo cre-sciuti reciprocamente».

Ci sono differenze tra le im-prese russe e quelle italiane?«Le regole delle grandi com-

pany sono abbastanza simili.TMK ha grande attenzione per lecomunità nelle quali opera, laresponsabilità sociale per loronon è uno slogan; l'azienda èmolto legata ai propri collabo-ratori e una delle iniziative piùbelle che hanno creato è la Cor-porate University: organizzanocorsi online dove tanti managerportano il loro contributo e ini-ziative per tenere legate le fa-miglie di tutti i collaboratori. Nellefabbriche sono presenti scuoledove il gruppo forma i colla-boratori di domani, spesso at-tingendo dai figli dei dipendenti:chi lo vuole può prendere il postodel proprio genitore».

Qual è il mercato principaledella divisione europea diTMK?«E' l'Italia e questo ci fa onore: il

53% della nostra produzione èrivolta ai settori della meccanica edelle costruzioni, il 36% all'ener-gia e all'oil & gas mentre la re-stante parte per l'automotive e lemacchine movimento terra».

Come è stato lavorare nel 2020nel bel mezzo della pande-m ia ?«E' stato un anno difficile, non è

stato semplice adeguarci alle nor-me di sicurezza sanitaria, ma cisiamo riusciti e non abbiamo fatto

un'ora di Cassa integrazione: l'ab-biamo richiesta ma non ne ab-biamo usufruito. Poi abbiamo do-vuto fare i conti con il lockdown econ il mercato: quello tedesco si èfermato perché avevano i ma-gazzini pieni, mentre abbiamocontinuato a lavorare per quelloitaliano dove le imprese solita-mente lavorano di più in just intime. Nella seconda parte del-l'anno invece c'è stata una buonar ipresa».

Quali sono le prospettive per il2021?«Non ho la sfera di cristallo: è

tutto molto volatile, sta cambian-do tutto molto in fretta, è davverodifficile fare previsioni. ComeTMK siamo abbastanza fiduciosi etranquilli, le consegne dei nostritubi senza saldatura avvengono

mediamente in 90 giorni».In questi ultimi mesi il prezzodelle materie prime ha avutouna crescita impetuosa, com-preso l'acciaio. Perchè?«Il rottame oggi veleggia attorno

ai 450 dollari alla tonnellata, men-tre nel 2020 stava attorno ai 250dollari. Questo è avvenuto ancheperché la Cina ha tagliato la pro-duzione per rispettare i livelli diinquinamento ma ha fatto incettadi materia prima - soprattuttodalla Turchia - anche per l'au-mento della domanda interna, co-stringendo così la Russia a met-tere dazi sull'export della propriamateria prima. Il prezzo è cre-sciuto di conseguenza, ma non èspeculazione o almeno non è soloquella. Negli ultimi due anni ilcosto di produzione non permet-

teva alle fabbriche di andare avan-ti, non riuscivano a coprire i costidi produzione. Dal dicembre 2020il prezzo del rottame ha iniziato asalire e lo stesso è avvenuto per ilprodotto finale, per coils, per tubi,ecc. permettendo nel contempoalle fabbriche ottimizzare i costi dipro duzione».

Nel nostro Paese si fa un grandiscutere dell'Ilva di Taranto,il maggior complesso indu-striale per la lavorazione del-l'acciaio in Europa, con unastoria travagliata alle spalleanche per problemi di inqui-namento. Lei che è un addettoai lavori cosa ne pensa?«La salute del cittadino deve

essere una priorità assoluta, mal'Ilva è una realtà eccellente, sto-rica, strategica e talmente im-portante che merita di essere sal-vata. E' la prima acciaieria d'Eu-ropa non possiamo perderla. Peròquesto caso è stato gestito male.La riduzione dell'inquinamentoambientale può e deve essereridotto. Chiudere l'Ilva significaandare ad approvvigionarsi in al-tri Paesi rendendo ricchi questiPaesi a scapito dell'Italia».

Si può produrre acciaio senzain quinare?«Senza inquinare è impossibile,

ma i parametri che impone l'Eu-ropa possono essere rispettatisenza alcun problema. Lo ab-biamo fatto noi in Romania conl'acciaieria TMK-Resita e il tu-bificio TMK-ARTROM investendomolti soldi ad esempio per ri-ciclare l'acqua per poi riutilizzarlanei cicli produttivi, per garantiresviluppo e salute dei lavoratori edella comunità nella quale ope-riamo. Il gruppo è molto attentoalla sicurezza sui luoghi di lavoro,alle tematiche ambientali e allaqualità dei propri prodotti».

Luca Zorzi, 52 anni, di Lecco, CEO di TMKItalia e amministratore di TMK Europe, èpure responsabile delle vendite europee delgruppo russo che nel 2018 ha realizzatoricavi per 4.8 milioni di dollari

Protagonista nell’ultimo numero del periodico USA Wiring Harness News

Zuccoli cresce a doppia cifraABBADIA (ces) La Elettromeccani-ca Zuccoli di Abbadia Lariana(LC) è protagonista nell’ultimonumero del prestigioso periodicostatunitense Wiring Harness Ne-ws, che ha dedicato ampio spazioa l l’azienda fondata nel 1970 daErcole Zuccoli e alla sua at-tività.

Un attestato di stima che arrivain un momento di lavoro intensoe di crescita per ElettromeccanicaZuccoli - specializzata nella pro-gettazione e realizzazione di ca-blaggi elettrici di alta qualità pertutti i settori, dall’automotive aimotocicli, fino ai giocattoli e aglielettrodomestici - che ha chiuso il2020 con un incremento del fat-turato dell’11% rispetto all’annopre ce dente.

«Sono particolarmente orgo-glioso dell’attenzione che ci hariservato una rivista alla qualesono da sempre affezionato -commenta il fondatore ErcoleZuccoli – con un articolo cher ipercorre il nostro primo mez-zo secolo di attività. Lo abbiamofesteggiato lo scorso anno conuno sguardo al futuro e proprioin questi ultimi mesi abbiamoraggiunto risultati importanti,chiudendo il 2020 in crescita econ un trend che continua, tan-to che abbiamo inserito inazienda 12 nuove collaboratrici,tutte donne e in pochi mesi, conun incremento del 30% della

forza lavoro rispetto al 2019».«Un elemento che nel nostro

caso si è rivelato vincente è ladiversificazione del business -evidenzia Luigi Zuccoli, figlio diE r c o l e e o g g i a l l a g u i d ad e l l’azienda di famiglia - conforniture trasversali rispetto aisettori. Inoltre, pur non realiz-zando all’estero una quota ri-levante rispetto al fatturato, sia-mo esportatori indiretti: i nostriclienti sono per larga parte mol-to internazionalizzati e, di con-seguenza, i nostri prodotti han-no spesso come destinazione fi-nale i mercati di tutto il mon-do».

«Collaboriamo con la maggiorparte dei player blasonati del

settore motociclistico e, ulti-mamente, abbiamo acquisitocommesse importanti proprioin questo settore grazie ad unimportante marchio giappone-se di motocicli, per una linea diQuad; per un altro gruppo in-ternazionale stiamo invece pro-ducendo cablaggi per le fana-lerie destinate a motocicli -continua Luigi Zuccoli. Un pro-getto al quale tengo partico-larmente è però quello che civede inseriti fra i fornitori per larealizzazione di scooter e Utvelettrici: la mobilità sostenibilesegna una delle direttrici disviluppo per il futuro e credo siaimportante lavorare già anchein questa logica».

L’APPELLO Al via una raccolta firme online

L’estetica deve ripartireLECCO (ces) In vista delDPCM di prossimaemanazione, Confarti-gianato, Cna e Casar-tigiani si mobilitano asostegno del settoreBenessere promuo-vendo una petizioneaffinché la riaperturadelle imprese in zonarossa possa arrestare ildilagare dell’abu si vi-s m o.

La chiusura delle at-tività legali, infatti, staincentivando il lavoroa domicilio da parte disoggetti che si improv-visano parrucchieri edestetisti ma non ne posseggono irequisiti professionali (leggi l’a p-profondimento dell’Ufficio Studidi Confartigianato) non rispet-tano le norme di sicurezza perpoter svolgere l’attività né tan-tomeno i protocolli anti Covidadottati dal Governo, contribuen-do in tal modo alla diffusione delvir us.

Il settore, a tutela di clienti edipendenti, si è dotato di tutte legaranzie necessarie a riaprire sa-loni di acconciatura e centri este-tici nella massima sicurezza, ri-spettoso delle più rigorose normee procedure igienico-sanitarie.

Non è un caso che saloni diacconciatura e centri estetici, in

questi mesi, non ab-biano rappresentatofonte di contagio pro-prio in virtù dellemodalità organizzati-ve che hanno adot-tato lavorando su ap-puntamento e nongenerando assem-b ra m e nt i .

Sarebbe a questopunto ingiustificatoche il Governo con-fermasse il divieto diapertura di tali atti-vità nelle zone rosse ealtrettanto incom-prensibile sarebbereiterare la discrimi-

nazione che nei decreti delloscorso autunno aveva portato allachiusura dei soli centri estetici.

Inoltre, a causa delle difficoltàeconomiche in cui versano leimprese, procrastinare la chiu-sura delle attività rappresen-terebbe una condanna a morteper molte imprese del settore.Le imprese non riusciranno aresistere ancora per molto.

Confartigianato, Cna e Casar-tigiani chiedono, pertanto, alGoverno segnali immediati diattenzione permettendo ai sa-loni di acconciatura e ai centriestetiste di riprendere la pro-pria attività anche in zona ros-s a.

v

Page 13: SABATO 3 APRILE 2021 Economia

Tiratura: 89150 - Diffusione: 142686 - Lettori: 785000: da enti certificatori o autocertificatiwww.datastampa.it

06-APR-2021da pag. 5foglio 1 / 2

Superficie: 43 %Dir. Resp.: Fabio Tamburini

1948

1948

- A

RT

ICO

LO N

ON

CE

DIB

ILE

AD

ALT

RI A

D U

SO

ES

CLU

SIV

O D

EL

CLI

EN

TE

CH

E L

O R

ICE

VE

Page 14: SABATO 3 APRILE 2021 Economia

Tiratura: 89150 - Diffusione: 142686 - Lettori: 785000: da enti certificatori o autocertificatiwww.datastampa.it

06-APR-2021da pag. 5foglio 2 / 2

Superficie: 43 %Dir. Resp.: Fabio Tamburini

1948

1948

- A

RT

ICO

LO N

ON

CE

DIB

ILE

AD

ALT

RI A

D U

SO

ES

CLU

SIV

O D

EL

CLI

EN

TE

CH

E L

O R

ICE

VE

Page 15: SABATO 3 APRILE 2021 Economia

Tiratura: 89150 - Diffusione: 142686 - Lettori: 785000: da enti certificatori o autocertificatiwww.datastampa.it

06-APR-2021da pag. 1-5foglio 1 / 2

Superficie: 26 %Dir. Resp.: Fabio Tamburini

1948

1948

- A

RT

ICO

LO N

ON

CE

DIB

ILE

AD

ALT

RI A

D U

SO

ES

CLU

SIV

O D

EL

CLI

EN

TE

CH

E L

O R

ICE

VE

Page 16: SABATO 3 APRILE 2021 Economia

Tiratura: 89150 - Diffusione: 142686 - Lettori: 785000: da enti certificatori o autocertificatiwww.datastampa.it

06-APR-2021da pag. 1-5foglio 2 / 2

Superficie: 26 %Dir. Resp.: Fabio Tamburini

1948

1948

- A

RT

ICO

LO N

ON

CE

DIB

ILE

AD

ALT

RI A

D U

SO

ES

CLU

SIV

O D

EL

CLI

EN

TE

CH

E L

O R

ICE

VE

Page 17: SABATO 3 APRILE 2021 Economia

Tiratura: 89150 - Diffusione: 142686 - Lettori: 785000: da enti certificatori o autocertificatiwww.datastampa.it

06-APR-2021da pag. 1-2foglio 1 / 2

Superficie: 46 %Dir. Resp.: Fabio Tamburini

1948

1948

- A

RT

ICO

LO N

ON

CE

DIB

ILE

AD

ALT

RI A

D U

SO

ES

CLU

SIV

O D

EL

CLI

EN

TE

CH

E L

O R

ICE

VE

Page 18: SABATO 3 APRILE 2021 Economia

Tiratura: 89150 - Diffusione: 142686 - Lettori: 785000: da enti certificatori o autocertificatiwww.datastampa.it

06-APR-2021da pag. 1-2foglio 2 / 2

Superficie: 46 %Dir. Resp.: Fabio Tamburini

1948

1948

- A

RT

ICO

LO N

ON

CE

DIB

ILE

AD

ALT

RI A

D U

SO

ES

CLU

SIV

O D

EL

CLI

EN

TE

CH

E L

O R

ICE

VE